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Notizie da un Mondo

lontano

Aeternam Rerum

VOL.I. . . No.2

NOVEMBER 1, 2016

U NA B ELLA S ORPRESA
By GEORGE BALAN

Le sorprese non finiscono mai. Il


mondo non finir mai di stupirci. Nessuno si sarebbe mai aspettato che questa
rivista arrivasse addirittura al secondo
numero. Nemmeno il sottoscritto. Ammiro quindi molto il lettore che non
ha perso la speranza. Lottando contro
levidenza ha continuato a sperare, e ora
ne raccoglie i frutti.
In questo numero affronteremo un
tema speciale. Per vostra fortuna, non
sar io a scrivere il resto degli articoli (di
questo numero). Oggi il signor Clive
Staples Lewis che ci vuole dire qualcosa.
vissuto nella prima met del secolo
scorso, per leco della sua voce risuona
ancora nelle strade di questo mondo che
tramonta.
Ci dobbiamo ricordare tutti quanti
che il nostro cuore non fatto per questo
mondo. Esiste in noi un desiderio che
nessuna esperienza terrestre riesce a soddisfare. Un intenso anelito che nessuna
visione riesce a colmare. Dimora in noi
un vuoto che solo Dio pu riempire. Non
siamo fatti per questo mondo. E oggi ce
lo dobbiamo ricordare.

I L P ESO DELLA G LORIA


By C. S. LEWIS

ciarvi noi stessi, come se laspetto importante fosse la nostra astinenza e non
a loro felicit. Non credo sia questa la
virt cristiana dellAmore.
Il Nuovo Testamento non fa che parlare di abnegazione, ma non di abnegazione fine a se stessa. Ci viene chiesto
di negare noi stessi e di portare la nostra croce per poter seguire Cristo; e
quasi ogni descrizione di ci che alla
fine troveremo, se cos faremo, contiene un appello a desiderarlo. Se nella
maggior parte delle menti moderne si
annida lidea che desiderare il nostro
bene e sperare sinceramente di goderne
sia una cosa negativa, suppongo che
questidea si sia insinuata a causa di
Kant e degli stoici e che non appartenga
alla fede cristiana. In realt, se consideriamo le audaci promesse di ricompensa e la sconcertante natura delle ricompense promesse dai Vangeli, sembrerebbe che Nostro Signore reputi i nostri
desideri non troppo forti, ma troppo deboli. Siamo creature superficiali che giocano con lalcol, il sesso e lambizione
quando ci viene offerta una gioia infinita,
come un bambino ignorante che vuole
continuare a fare formine di sabbia in un
vicolo perch non immagina nemmeno
cosa sia la prospettiva di una vacanza
al mare. Ci accontentiamo troppo facilmente.

LA LBERO DELLA V ITA


By C. S. LEWIS

Se chiedeste a venti uomini perbene


di oggi quale sia secondo loro la pi
nobile delle virt, diciannove vi risponderebbero: lAssenza di Egoismo. Ma se
lo aveste chiesto ai grandi cristiani di un
tempo, quasi tutti vi avrebbero risposto:
lAmore. Capite cosa successo? Un
termine positivo stato sostituito da uno
negativo, e questo importante non solo
dal punto di vista filologico. Lidea negativa dellAssenza di Egoismo comporta
linvito non ad assicurare innanzitutto
qualcosa di bello agli altri, ma a rinun-

Noi non ci accontentiamo di vedere


la bellezza, anche se il Cielo sa che gran
dono sia questo. Noi vogliamo qualcosaltro, che difficile descrivere a parole: vogliamo sentirci uniti alla bellezza
che vediamo, trapassarla, riceverla dentro di noi, immergerci in essa, diventarne parte. Ecco perch abbiamo popolato laria, la terra e lacqua di dei e
dee, ninfe ed elfi che, dato che a noi
non possibile, possano almeno loro,
queste proiezioni di noi stessi, godere

Il Mondo delle Idee

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ritrovando in se stessi quella bellezza,


quella grazia, e quel potere di cui la
Natura immagine. Ecco perch i poeti ci narrano tante meravigliose menzogne. Essi parlano come se il Vento
dellOccidente potesse davvero soffiare
dentro unanima umana: ma non vero.
Ci dicono che la Bellezza nata da un
sussurro passer in un volto umano: ma
non lo far. Non per ora. E se prendiamo sul serio limmagine della Scrittura,
se crediamo che Dio un giorno ci dar
davvero la Stella del Mattino e ci far indossare lo splendore del sole, allora possiamo credere che gli antichi miti, come
la poesia moderna, pur cos falsi nel loro
significato storico, siano tanto vicini alla
verit quanto la profezia.
In questo momento noi ci troviamo
allesterno del mondo, dalla parte sbagliata della porta. Possiamo percepire
la freschezza e la purezza del mattino,
senza per che queste ci possano rendere freschi puri come loro. Non possiamo penetrare lo splendore che vediamo. Ma tutte le foglie del Nuovo Testamento sussurrano frusciando che non
sar sempre cos. Un giorno, a Dio piacendo, riusciremo ad entrare. Quando
le anime umane saranno diventate cos
perfette nella loro obbedienza volontaria
da uguagliare le creature inanimate nella
loro obbedienza senza vita, allora potranno riscoprirsi della medesima gloria
della natura, anzi, di quella Gloria ben
pi grande di cui la natura non che un
primo abbozzo.
La Natura mortale: noi le sopravviveremo. Quando tutti i soli e tutte le
nebulose saranno tramontati, ognuno di
voi sar ancora vivo. La Natura non
che unimmagine, un simbolo, ma il
simbolo che la Scrittura mi invita ad usare. Siamo invitati ad entrare attraverso
la Natura, oltrepassandola, fino a raggiungere quello splendore che essa
in grado di riflettere solo in parte. E
una volta dentro, oltrepassata la Natura,
potremo mangiare dellalbero della vita.

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