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ISBN 978-88-268-9010-4
Certificazione
Cartaria, Cartotecnica, Grafica
Edizioni
3
2014
2015
9 10
11 12
2016
2017
2018
Il progetto didattico generale dellopera stato studiato ed elaborato da tutti gli Autori, con il
coordinamento di Giorgio Brberi Squarotti.
In particolare, i materiali sulla letteratura straniera sono a cura di Gabrio Pieranti.
Lelaborazione del Lavoro sul testo dei brani antologici e degli esercizi di sintesi a cura di Paola
Salmoiraghi.
Con la collaborazione della Redazione e dei Consulenti dellI.I.E.A.
Il presente volume conforme alle disposizioni ministeriali in merito alle caratteristiche tecniche
e tecnologiche dei libri di testo.
Si ringraziano le Fondazioni letterarie e artistiche, i Musei e gli archivi delle riviste storiche e i fotografi che hanno gentilmente fornito il materiale iconografico.
Leditore dichiara la propria disponibilit a regolarizzare errori di attribuzione o eventuali omissioni sui
detentori di diritto di copyright non potuti reperire.
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Presentazione
UNOPERA
LIM
Contesti letterari un'opera mista formata dal libro cartaceo; le-Book per computer, tablet e LIM con
espansioni multimediali; i materiali integrativi on line.
L'E-book per computer, tablet e LIM contiene le seguenti espansioni multimediali:
filmati sugli autori e sui contesti storici
esercizi interattivi
biografie interattive
gallerie di immagini
file audio di 200 testi poetici e di
molti brani narrativi dell'intero corso
Materiali integrativi on line
Per ogni volume, sono disponibili sul sito della Casa Editrice: altri testi antologici, in particolare per i grandi autori; percorsi tematici monografici di carattere letterario e di carattere interdisciplinare (letteratura e
arte, letteratura e filosofia, ecc.).
LETTERATURA
STRUTTURA DELLOPERA
Contesti letterari presenta la storia della letteratura secondo uno sviluppo cronologico in sette volumi,
cos articolati:
1. Dalle Origini al Trecento
5. Leopardi, il Realismo e il Decadentismo
2. DallUmanesimo alla Controriforma
6. La prima met del Novecento
3. Dal Barocco allIlluminismo
7. Dal Secondo Dopoguerra a oggi
4. LEt napoleonica e il Romanticismo
Al primo volume allegato il tomo Strumenti di analisi e di scrittura, un prezioso vademecum didattico per lo studente. dedicato alle abilit di base (il riassunto e la sintesi, la parafrasi e la trascrizione,
la relazione) e a tutte le tipologie della Prima prova dellEsame di Stato (lanalisi testuale, il saggio breve,
larticolo di giornale, il tema).
I volumi sono composti di capitoli introduttivi di contesto storico-sociale, di capitoli monografici dedicati ai grandi autori e di capitoli dedicati a correnti letterarie, movimenti e generi. Schede interdisciplinari, Focus, Parole chiave e mappe riepilogative arricchiscono la trattazione.
Molto vasta la trattazione antologica con grande ricchezza di annotazioni per ogni brano, sempre
corredato di Linee di analisi testuale e Lavoro sul testo, con esercizi modulati sulle prove dellEsame
di Stato.
MATERIALI
Indice generale
Simboli rubriche:
Materiali on line
Testi antologici
Focus
Parole chiave
Letteratura e...
Testo critico
Interpretazione
critica
IL PRIMO NOVECENTO
Capitolo 1
Il primo Novecento: quadro storico,
sociale e culturale
1. Il quadro storico
Dalla Prima Guerra Mondiale
alle dittature di destra
La situazione italiana
2. La cultura europea della crisi
3. Benedetto Croce
e la rinascita idealistica in Italia
Lo storicismo
Le forme dello Spirito
Lestetica
F Lidealismo attualistico di Gentile
Gli attributi dellintuizione
Croce fra teoria estetica e pratica critica
Tra estetica e critica
da Aesthetica in nuce
Il dibattito su Croce
e la metodologia critica
La critica storicista
La critica stilistica
Tipologie e generi letterari
Tavola sinottica
Capitolo 2
Il Futurismo
1. Filippo Tommaso Marinetti
La vita
Le specificit letterarie
Il primo Manifesto e il suo
retroterra culturale
INDICE
GENERALE
14
14
15
16
17
17
17
18
18
19
19
20
22
22
23
24
26
28
28
29
29
30
30
31
33
37
39
39
40
42
43
46
47
48
49
Come ho sorpassato
il Futurismo
6. Aldo Palazzeschi
La vita
Palazzeschi futurista
Il secondo Palazzeschi
Il poeta si diverte
Chi sono? da Poemi
Lasciatemi divertire
da Lincendiario
53
53
53
54
54
55
55
Pizzicheria
F Il codice di Perel
58
59
60
La luna
Concetti chiave
Esercizio di sintesi
Capitolo 3
Le Avanguardie storiche in Europa
1. Il concetto di Avanguardia
2. Il Futurismo europeo
Il Futurismo russo
Vladimir Majakovskij
La guerra secondo Majakovskij
da Guerra e Universo
di Vladimir Majakovskij
62
63
64
65
65
65
69
69
70
Saliente
di Guillaume Apollinaire
LEspressionismo
3. Il Dadaismo di Tristan Tzara
Manifesto dada
4. Andr Breton e il Surrealismo
Il Primo Manifesto del Surrealismo
Paul luard
La curva dei tuoi occhi mi gira
intorno al cuore da Capitale
del dolore di Paul luard
73
75
76
78
80
83
83
Capitolo 4
I crepuscolari
1. Caratteri generali
della poesia crepuscolare
P Crepuscolo
ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
88
89
89
89
90
91
92
96
103
106
106
109
111
Ode allarchitetto
di Fausto Maria Martini
Mentre lesilio dura
di Giulio Gianelli
Il saluto ai poeti crepuscolari
di Nino Oxilia
66
F Altri crepuscolari
2. Guido Gozzano
La vita
Il pensiero e la poetica
F Le opere minori
I colloqui
Le due strade da I colloqui
La Signorina Felicita ovvero
la felicit da I colloqui
Tot Mermeni da I colloqui
3. Sergio Corazzini
Desolazione del povero
poeta sentimentale
4. Marino Moretti
A Cesena
85
86
Concetti chiave
Esercizio di sintesi
114
115
Capitolo 5
Gli scrittori vociani e rondisti
1. La linea ligure
Giovanni Boine
Deriva da Frantumi
di Giovanni Boine
Camillo Sbarbaro
Ora che non mi dici niente
da Pianissimo
di Camillo Sbarbaro
La trama delle lucciole ricordi
da Versi a Dina
di Camillo Sbarbaro
F Le riviste di inizio Novecento
PERCORSO
TEMATICO
116
116
117
118
119
122
125
Le riviste
126
126
127
128
La salute da La Voce
di Piero Jahier
87
88
130
GENERALE
132
La tragedia delleducazione
da La persuasione e la rettorica
di Carlo Michelstaedter
I critici vociani
133
133
134
134
135
135
138
139
139
139
140
142
144
144
146
La bella fontana
da La lanterna di Diogene
di Alfredo Panzini
Emilio Cecchi
Vincenzo Cardarelli
Alla morte
da Poesie
di Vincenzo Cardarelli
146
146
147
Largo serale
da Poesie
di Vincenzo Cardarelli
Riccardo Bacchelli
Il salvataggio di Cecilia
da Il mulino del Po
di Riccardo Bacchelli
Concetti chiave
Esercizio di sintesi
INDICE
GENERALE
149
150
154
155
Capitolo 6
Luigi Pirandello
1. La vita
Gli anni giovanili
Il dissesto finanziario
Lattivit teatrale
2. La personalit
3. La formazione culturale
4. Il pensiero
Il divenire del tutto
e il contrasto vita/forma
Linfluenza di Bergson
nella letteratura del Novecento
La frantumazione dellio:
il volto e la maschera
P Maschera
Il relativismo filosofico
e il relativismo psicologico
Le risposte al relativismo:
la pazzia e la morte
5. La poetica dellumorismo
Comicit e umorismo
da Lumorismo
6. Le novelle
Levoluzione e le caratteristiche
della novellistica pirandelliana
Tu ridi
Ciula scopre la luna
da Novelle per un anno
Il treno ha fischiato
da Novelle per un anno
La carriola
da Novelle per un anno
157
157
158
159
159
161
162
162
163
164
164
165
166
166
168
170
171
174
175
180
186
La giara
da Novelle per un anno
La patente
da Novelle per un anno
Di sera, un geranio
da Novelle per un anno
7. Lesclusa e Il turno
8. Il fu Mattia Pascal
Un romanzo filosofico
F La trama
Le tematiche
Una tragedia buffa
da Il fu Mattia Pascal, V
Pascal-Meis, forestiere della vita
da Il fu Mattia Pascal, IX
Oreste-Amleto:
la fragile maschera dellidentit
da Il fu Mattia Pascal, XII
La filosofia del lanternino
da Il fu Mattia Pascal, XIII
Adriano Meis e la sua ombra
da Il fu Mattia Pascal, XV
9. I romanzi minori
191
192
192
193
194
196
198
202
205
209
212
I vecchi e i giovani
Suo marito
Quaderni di Serafino Gubbio
operatore
10. Uno, nessuno e centomila
Le tematiche
F Il linguaggio di Pirandello narratore
Il naso di Moscarda
da Uno, nessuno e centomila, I
La salvezza di Moscarda
da Uno, nessuno e centomila, VIII
11. Il teatro
La fase verista
Il teatro del grottesco
Il teatro nel teatro
La fase simbolistica
La doppia verit della signora
Ponza da Cos (se vi pare)
Sei personaggi in cerca dautore
F La trama
I sei personaggi irrompono
sul palcoscenico da Sei
personaggi in cerca dautore
Enrico IV
Enrico IV, la finta e la vera follia
da Enrico IV
I giganti della montagna
Le caratteristiche del teatro
pirandelliano
Lo stile espressionista di Pirandello
Concetti chiave
Esercizio di sintesi
Prove desame
Linterpretazione critica
Novelle, romanzi, teatro:
lopera aperta di Pirandello
di Giovanni Macchia
La scrittura come difesa
dalla paura dimpazzire
di Elio Gioanola
Il personaggio pirandelliano
nella nuova narrativa europea
di Giancarlo Mazzacurati
212
213
213
214
215
215
216
219
221
222
222
223
224
225
229
229
231
237
238
241
242
243
244
246
247
250
252
253
255
Capitolo 7
Italo Svevo
1. La vita
Gli anni giovanili
Tra il mondo del lavoro e la letteratura
F La Trieste di Svevo
ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
2. La formazione culturale
P La cultura mitteleuropea
Limportanza di Schopenhauer,
Darwin e Freud
Altre influenze culturali
Lettera a Valerio Jahier
3. La poetica
4. Una vita
Le caratteristiche
F La trama
Il gabbiano e linetto da Una vita
5. Senilit
I personaggi
Le tecniche narrative
La senilit dellinetto
da Senilit, I
Quel che resta di Angiolina
da Senilit, XIV
6. La coscienza di Zeno
La struttura e largomento
La coscienza di Zeno
e la psicanalisi
I temi fondamentali del romanzo
Le strutture e le tecniche narrative
F Il monologo interiore
per Svevo e Joyce
La lingua e lo stile
Il Dottor S. e il suo paziente
da La coscienza di Zeno, 1,
Prefazione; 2, Preambolo
Il vizio del fumo
da La coscienza di Zeno, 3,
Il fumo
Lo schiaffo del padre moribondo
da La coscienza di Zeno, 4,
La morte di mio padre
Il fidanzamento di Zeno
da La coscienza di Zeno, 5,
La storia del mio matrimonio
La catastrofe finale
da La coscienza di Zeno, 8,
Psico-analisi
261
261
262
263
265
267
269
269
269
270
274
275
275
276
280
282
282
288
289
290
291
293
294
297
304
310
316
LETTERATURA E FILOSOFIA
Coscienza, inconscio e narrativa
7. Il quarto romanzo e i racconti
La continuazione
della Coscienza di Zeno
F Il teatro
320
320
320
Rigenerazione
di un vecchio inetto
da La rigenerazione
259
259
259
260
I racconti
La trib da Racconti
Concetti chiave
Esercizio di sintesi
INDICE
321
322
328
330
GENERALE
Prove desame
Linterpretazione critica
Svevo e una nuova concezione
della socialit di Giorgio Luti
Le trappole di Zeno
di Mario Lavagetto
Una materia narrativa irriducibile
e la duttile ambiguit
degli strumenti di analisi
di Gabriella Contini
331
333
335
337
339
La malattia mortale
di Zeno di Eduardo Saccone
Limpossibilit di afferrare
la vita come ununit armonica
di Franco Ferrucci
Immagini simbolo
342
346
346
347
347
347
348
349
349
352
355
355
355
357
358
LETTERATURA E ARTE
Larte durante i regimi totalitari:
il caso di Corrente
5. Antonio Gramsci e la cultura
marxista italiana
La vita
Le idee
6. Don Sturzo e il pensiero cattolico
Tipologie e generi letterari
Tavola sinottica
INDICE
GENERALE
358
358
359
359
360
362
Capitolo 9
Umberto Saba
1. La vita
Linfanzia
La formazione e il lavoro
La malattia e gli anni della guerra
2. La formazione culturale
F La personalit
3. La poetica
Le caratteristiche della poesia di Saba
4. Le opere in prosa
Il poeta, il fanciullo e ladulto
da Scorciatoie e raccontini
5. Il Canzoniere
La struttura
Tra romanzo e canto
I temi e lo stile
A mia moglie
La capra
Trieste
Ritratto della mia bambina
Mio padre stato per me
lassassino
Prima fuga
Parole
Cera
Amai
Ulisse
364
364
365
366
366
366
367
367
368
369
371
371
371
372
373
377
379
381
383
385
388
389
391
392
Goal
Concetti chiave
Esercizio di sintesi
Prove desame
Linterpretazione critica
Una lettura critica della poesia
A mia moglie di Lorenzo Renzi
Saba: la scrittura
di un drammaturgo
di Giacomo Debenedetti
Capitolo 10
Eugenio Montale
1. La vita
Gli anni fiorentini
Il trasferimento a Milano
F Montale e il suo tempo
2. La ricerca intellettuale di Montale
Una religiosit laica
La possibile via di fuga
dal determinismo
394
395
396
398
399
401
402
403
404
404
405
405
405
Impegno sociale
e dittatura fascista
da Confessioni di scrittori
ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
406
406
407
407
408
409
409
409
410
411
411
412
413
415
417
420
422
423
425
426
428
431
431
431
432
434
436
438
439
439
441
443
447
Piccolo testamento
da La bufera e altro
Il sogno del prigioniero
da La bufera e altro
9. Lultimo Montale
Satura
Le ultime raccolte
F I testi in prosa
Due Xenia da Satura
Caro piccolo insetto
Ho sceso, dandoti il braccio
La storia da Satura
ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
449
449
450
450
451
451
452
453
LAltro da Satura
La ricerca e il ricordo
da Diario del 71 e del 72
Come Zaccheo
I nascondigli
Dopopioggia
da Quaderno di quattro anni
456
456
457
458
Discorso allAccademia
di Svezia
Concetti chiave
Esercizio di sintesi
Prove desame
Linterpretazione critica
Montale poeta di un mondo
senza canto
di Rodolfo Macchioni Jodi
La bufera: una proposta di analisi
di Gianfranco Contini
Satura: diversit nella continuit
di Franco Croce
Capitolo 11
Giuseppe Ungaretti
1. La vita
LEgitto e il trasferimento in Europa
Gli anni della maturit
2. La formazione e la poetica
3. LAllegria
Le vicende compositive ed editoriali
I principali temi
Le soluzioni formali
Lidentit, la memoria, il sogno
In memoria da LAllegria,
Il Porto Sepolto
Risvegli da LAllegria,
Il Porto Sepolto
Labisso e la parola
Il porto sepolto da LAllegria,
Il Porto Sepolto
Commiato da LAllegria,
Il Porto Sepolto
Diario di guerra, diario del cuore
Veglia da LAllegria,
Il Porto Sepolto
Fratelli da LAllegria,
Il Porto Sepolto
Sono una creatura da LAllegria,
Il Porto Sepolto
San Martino del Carso
da LAllegria, Il Porto Sepolto
Soldati
da LAllegria, Girovago
Uomini contro
INDICE
GENERALE
460
462
463
465
466
468
470
472
472
473
474
475
475
475
476
478
478
479
481
481
482
484
484
485
485
486
486
489
I fiumi da LAllegria,
Il Porto Sepolto
Natale da LAllegria, Naufragi
La pena e limmenso
Destino da LAllegria,
Il Porto Sepolto
Pellegrinaggio da LAllegria,
Il Porto Sepolto
Mattina da LAllegria, Naufragi
F I testi in prosa
4. Il Sentimento del Tempo
Le vicende compositive ed editoriali
I contenuti e lo stile
Lisola da Sentimento
del Tempo, La Fine di Crono
La madre da Sentimento
del Tempo, Leggende
490
493
495
495
495
496
497
498
498
498
500
502
O notte da Sentimento
del Tempo, Prime
5. Il Dolore
Giorno per giorno
da Il Dolore, Giorno per giorno
Non gridate pi
da Il Dolore, I ricordi
F La Terra Promessa
6. Le ultima raccolte
503
504
506
508
508
Il paesaggio dellanima
da Il mestiere di poeta
Concetti chiave
Esercizio di sintesi
Prove desame
Linterpretazione critica
Il viaggio interiore di Ungaretti
di Enrico Elli
Il simbolo come guida alla lettura
di Ungaretti di Carlo Ossola
Capitolo 13
Salvatore Quasimodo
1. La vita
2. Il pensiero e la poetica
F Il terremoto del 1908
3. La prima fase: la poesia ermetica
Ed subito sera da Ed subito
sera, Acque e terre
Vento a Tndari da Ed subito
sera, Acque e terre
F La Sicilia nella letteratura
del Novecento
521
522
522
522
523
525
525
527
527
527
528
529
530
531
532
533
534
535
537
Specchio da Ed subito
sera, Acque e terre
509
510
511
513
514
517
Lultimo Ungaretti:
la creazione della poesia
pi alta? di Leone Piccioni
Un gran vecchio fuori
del tempo di Pietro Citati
Leucalyptus
da Ed subito sera,
Oboe sommerso
Riposo dellerba
da Ed subito sera,
Oboe sommerso
4. La seconda fase: la poesia civile
Alle fronde dei salici
da Giorno dopo giorno
Giorno dopo giorno
da Giorno dopo giorno
Milano, agosto 1943
da Giorno dopo giorno
538
540
541
542
544
545
Capitolo 12
LErmetismo
1. Le discussioni sullErmetismo
negli anni Trenta
P Ermetismo
2. Il significato storico
dellErmetismo
3. Le caratteristiche dellErmetismo
Le scelte formali
10
INDICE
GENERALE
519
520
520
521
521
5. Le ultime raccolte
6. Le traduzioni
Due traduzioni
Alla foce dellEbro
da Lirici greci
Gi sulle rive dello Xanto
da Lirici greci
546
548
548
548
549
Discorso allAccademia
di Svezia
ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
Concetti chiave
Esercizio di sintesi
Prove desame
Linterpretazione critica
Dal primo allultimo Quasimodo:
fedelt e resistenza di Carlo Bo
Un linguaggio poetico che nasce
da profonda necessit
di Alberto Frattini
551
552
553
555
558
Capitolo 14
Mario Luzi
1. La vita
2. Litinerario poetico
Il giusto della vita
560
562
562
556
Toccata
da Il giusto della vita, La barca
Croce di sentieri
da Il giusto della vita, Un brindisi 563
La notte lava la mente
da Il giusto della vita,
Onore del vero
564
Nellopera del mondo
566
F Gli scritti teatrali
566
Il fiume da Nellopera del mondo,
Su fondamenti invisibili
567
Che vuoi dirmi ancora
da Nellopera del mondo,
Al fuoco della controversia
569
Muore ignominiosamente
la repubblica
da Nellopera del mondo,
Al fuoco della controversia
Frasi nella luce nascente
Concetti chiave
Esercizio di sintesi
Prove desame
Linterpretazione critica
Litinerario poetico di Luzi
di Stefano Verdino
571
573
574
575
576
577
Linnata vocazione
metastorica dellultimo Luzi
di Pier Vincenzo Mengaldo
Capitolo 15
La prosa dal primo Novecento
agli anni Trenta
1. Federigo Tozzi
La vita
ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
579
579
I romanzi principali
Lultimo dei Gambi
da Tre croci
2. Giuseppe Antonio Borgese
La vita
Rub
Morte di uno spettatore
vagabondo da Rub
3. Curzio Malaparte
Le ragazze di Soroca da Kaputt
4. Massimo Bontempelli
La vita
Il realismo magico
Il ritorno allordine
Il realismo magico, per rinnovare
il romanzo europeo
La magia nella realt quotidiana
da La vita intensa, prefazione
La magia del mito
da Giro del Sole,
Le ali dellippogrifo
5. Anna Maria Ortese
Daddo e liguana da Liguana
6. Corrado Alvaro
La vita e le opere
Gente in Aspromonte e le novelle
F La narrativa solariana,
fra memoria e realismo
Una civilt che scompare
da Gente in Aspromonte
7. Carlo Bernari
Tre operai
Le altre opere
La settimana delloperaio
da Tre operai
8. Ignazio Silone
La vita e le opere
I caratteri della produzione letteraria
F Francesco Jovine
Quello che han detto,
in questo libro
da Fontamara
9. Vitaliano Brancati
I viaggi di Vito
da Racconti degli anni difficili
F Alberto Savinio
Concetti chiave
Esercizio di sintesi
Capitolo 16
La grande poesia europea
1. Paul Valry
Il cimitero marino da Incanti
2. William Butler Yeats
I cigni selvatici a Coole
3. Ezra Pound
I Cantos
INDICE
GENERALE
580
581
584
584
585
586
589
590
593
593
593
594
595
595
596
598
599
602
602
603
603
604
607
607
608
609
612
612
612
613
614
619
620
622
623
624
625
626
629
629
631
631
11
F Un esempio di sperimentalismo
poundiano
Quello che veramente ami rimane
da Canti pisani
4. Thomas Stearns Eliot
La vita e le opere
La poetica e lo stile
La terra desolata
Aprile crudele e la citt irreale
da La terra desolata
632
633
635
635
635
636
637
PERCORSO MONOGRAFICO
Thomas Stearns Eliot
5. Rainer Maria Rilke
Invito alla metamorfosi
da Sonetti a Orfeo
642
642
Capitolo 17
Il romanzo europeo
1. Marcel Proust
La vita
Alla ricerca del tempo perduto
F La trama
La madeleine: il sapore del ricordo
da Alla ricerca del tempo perduto.
Dalla parte di Swann
644
645
646
647
648
649
12
INDICE
GENERALE
653
654
655
656
PERCORSO MONOGRAFICO
James Joyce
3. Virginia Woolf
Il monologo della signora Ramsay
da Gita al faro
The Hours
4. Franz Kafka
La vita
I romanzi e i racconti
Temi, caratteri e stile
F Kafka e la narrativa polisemica
La metamorfosi di Gregor Samsa
da La metamorfosi
Josef K. da Il processo
658
660
664
665
665
665
666
667
668
672
Lettera al padre
Il messaggio dellImperatore
5. Thomas Mann
Il ritratto di Tonio Krger
da Tonio Krger
6. Robert Musil
Ulrich
da Luomo senza qualit
674
675
678
680
Hermann Hesse
Siddharta e Govinda
da Siddharta
649
PERCORSO MONOGRAFICO
Marcel Proust
2. James Joyce
La vita
Le opere minori
LUlisse
Il monologo di Molly da Ulisse
653
Concetti chiave
Esercizio di sintesi
Immagini simbolo
Glossario
Indice dei nomi
682
683
684
687
702
Umberto Boccioni,
Forme uniche della continuit nello spazio, 1913.
Milano, Museo del Novecento.
Il primo
Novecento
ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
CAPITOLO
Il primo
Novecento:
quadro storico,
sociale e culturale
1. IL
QUADRO STORICO
14
CAP. 1 - IL
PRIMO
NOVECENTO:
lia entrer in guerra lanno successivo, schierandosi con lIntesa cio con la Francia e
lInghilterra sulla spinta di accese manifestazioni di massa delle forze interventiste.
La Prima Guerra Mondiale piega alle proprie esigenze militari il progresso tecnico e
scientifico, con la creazione di armamenti
devastanti, che causano milioni di morti in
un conflitto che coinvolge tutto il mondo.
Da una parte le necessit militari impongono di legare strettamente la produzione industriale alle decisioni del potere statale;
dallaltra la propaganda bellica condiziona il
senso critico e travolge le istanze razionali
gi minate dalla svolta culturale in senso irrazionalistico in atto dalla fine dellOttocento , indirizzando lopinione pubblica a un
pensiero a senso unico, fondato sulla demonizzazione del nemico.
In modo sempre pi accentuato si va cos
determinando, nel periodo postbellico, una
La situazione italiana
Con i governi di Francesco Crispi, presidente del Consiglio nel 1887-1891 e nel
1893-1896, lItalia inaugura, sulla scia delle
ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
CAP. 1 - IL
PRIMO
potenze europee, una politica di espansione coloniale, che viene interrotta dalla
sconfitta di Adua del 1896, nel corso della
guerra italo-abissina. Ne derivano la caduta
di Crispi e alcuni anni di grave instabilit politica e conflittualit sociale, culminati negli
scontri di Milano in cui il generale Bava Beccaris fa sparare sulla folla che manifesta contro il carovita (1898) e nellassassinio di re
Umberto I a Monza, ad opera dellanarchico
Gaetano Bresci (1900).
Nel 1903 inizia il decennio di quasi ininterrotto governo del liberale riformatore Giovanni Giolitti (1842-1928), che sviluppa con
una certa coerenza e una buona dose di
pragmatismo i princpi ideologici del proprio
partito: egli cerca di evitare lintromissione
dello Stato nei conflitti sociali, usufruendo
cos del tacito appoggio dei socialisti riformisti di Filippo Turati. Quando per scoppia
la guerra italo-turca del 1911-1912 per la
conquista della Libia, Giolitti si distacca dai
socialisti e si avvicina allUnione dei Cattolici,
rappresentata dal conte Vincenzo Gentiloni
(1865-1916), con il quale stipula un accordo
segreto per le elezioni, sulla base di un programma comune. Sono anni di sviluppo
economico e industriale, anche se permangono le condizioni di arretratezza dellItalia
meridionale e una certa intrinseca debolezza e chiusura dello Stato liberale nei confronti delle istanze di una pi ampia democratizzazione, che provengono da larghi strati della societ.
Nel 1914, a conflitto mondiale iniziato,
lItalia, bench formalmente alleata allAustria e alla Germania, non entra in guerra:
neutralisti sono infatti, oltre ai liberali giolittiani, anche i cattolici e i socialisti; ma aumentano sempre pi le pressioni di piazza
degli interventisti, fra i quali si distinguono il
poeta Gabriele dAnnunzio (per cui cfr. vol.
V, pag. 630 e segg.), i futuristi (cfr. pag. 28 e
segg.) e la composita schiera dei nazionalisti, al cui interno emerge Benito Mussolini,
espulso in quello stesso anno dal Partito Socialista per essersi opposto alla sua linea
neutralista. LItalia entra infine in guerra nel
maggio del 1915 a fianco della Francia e
dellInghilterra, denunciando lalleanza difensiva stipulata nel 1882 con la Germania e
con lAustria considerata Paese aggressore nei confronti della Serbia.
Nel primo dopoguerra, bench vincitrice,
lItalia colpita da gravissimi problemi economici e sociali, che culminano, nel 1920,
con numerosi episodi di occupazione delle
NOVECENTO:
15
2. LA
16
CAP. 1 - IL
PRIMO
NOVECENTO:
della realt. Nella misura in cui le proposizioni della matematica si riferiscono alla realt, egli scrive esse non sono certe, e
nella misura in cui sono certe, non si riferiscono alla realt.
3. BENEDETTO CROCE
E LA
RINASCITA IDEALISTICA IN ITALIA
Fra le diverse correnti culturali e ideologiche che, fra la fine del XIX e linizio del XX
secolo, scendono in campo contro il Positivismo, particolarmente significativa, in Italia, quella neoidealistica, sostenuta da due
grandi filosofi: Benedetto Croce e Giovanni Gentile. Limportanza in particolare del
pensiero storicista di Croce enorme: la sua
battaglia nei confronti del Positivismo finisce col mutare non solo le coordinate filosofiche ed estetiche, ma il gusto, lo stile e i caratteri di tutta unepoca culturale. Il capovolgimento netto: alla conoscenza oggettiva di tipo materialistico se ne sostituisce
una di tipo spirituale, al procedere astratto
della ragione si sostituisce lintuizione individuale, al primato delle scienze della natura
quello della filosofia come sapere universale
e dellarte come sapere del particolare.
Benedetto Croce (1866-1952), dopo
uniniziale vicinanza alle concezioni marxiste, basa il proprio pensiero sulla nozione di
Spirito, inteso come fondamento creatore,
nella storia, della realt umana. In tal modo
egli si oppone al pensiero positivista, che
vedeva invece nella materia la realt ultima
della storia, e si ricollega alle filosofie idealistiche italiane (Bertrando Spaventa) e tedesche (Fichte, Schelling, Hegel) che tale realt ponevano nellIo assoluto, o nellIdea. La
filosofia crociana pu quindi essere definita
neoidealismo e viene espressa per la prima
volta in modo sistematico nellEstetica come scienza dellespressione e linguistica generale (1902).
Lo storicismo
Tratto essenziale del pensiero crociano,
che lo ricollega anche al pensatore napoletano Giambattista Vico (cfr. vol. III, pag. 294
e segg.), lo storicismo. Per Croce, infatti,
lo Spirito assoluto non da intendersi come
una divinit trascendente, ma piuttosto come una energia che si manifesta e si esprime nellimmanenza del mondo, cio dentro
la storia, che non quindi una successione
casuale e disordinata di eventi, ma il diveni ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
CAP. 1 - IL
PRIMO
NOVECENTO:
Benedetto Croce.
QUADRO STORICO, SOCIALE E CULTURALE
17
Le forme in cui si esprime lattivit teoretica dello Spirito sono la Logica e lArte; quelle in cui si manifesta invece lattivit pratica
sono la Morale e lEconomia. Pi precisamente, la Logica la conoscenza spirituale
delluniversale, lArte la conoscenza spirituale del particolare; nella Morale si esprime
la volizione spirituale delluniversale e nellEconomia si manifesta la volizione spirituale del particolare.
Si pu osservare, infine, che nella tetrade
crociana mancano del tutto due forme
che potremmo giudicare fondamentali: la
religione, da una parte, e la scienza dallaltra. La religione non compare perch, a parere di Croce, pu essere inclusa, a seconda
dei suoi vari aspetti, in ognuna delle quattro
forme dello schema, risolvendosi in esse;
mentre la scienza non affatto come credevano i positivisti conoscenza della verit
(la verit, per Croce, lo spirito, non la materia), ma unattivit che risulta utile alluomo (al pari di altre scienze pratiche, quali
il diritto o la politica) e, come tale, rientra
nella sfera economica.
Lestetica
Una delle pi profonde esigenze che spingono Croce a definire la teoria delle quattro
forme spirituali quella di salvaguardare lau-
Focus
Giovanni Gentile (1875-1944), laltra importante figura del neoidealismo italiano, per parecchi anni amico e
collaboratore di Croce, ma se ne distacca allavvento del Fascismo, quando i due filosofi assumeranno posizioni divergenti: Croce diventer il leader riconosciuto degli antifascisti, mentre Gentile una delle personalit di
spicco del nuovo regime.
Le basi del pensiero di Gentile sono analoghe a quelle di Croce: anchegli oppone alla visione materialistica del Positivismo un radicale spiritualismo. Dalla filosofia di Marx Gentile mutua il concetto della prassi, rifiutandone per
ogni connotazione materialista: la vera azione, per lui, non quella degli individui concreti che si muovono nella
storia, ma quella che espressa dallo Spirito universale. Alla base della realt c infatti, secondo Gentile, una Coscienza assoluta, che trascende i singoli individui ma immanente al mondo; essa si manifesta in un unico creativo atto spirituale, lAtto puro, nel quale si fondono i momenti diversi dellArte, della Filosofia e della Religione. Le
forme spirituali, che Croce distingue luna dallaltra, appartengono nella loro sostanza profonda a questa unit
creatrice e non sono quindi pi separabili. C totale coincidenza fra teoria e pratica, fra conoscere e volere, sicch
la filosofia essa stessa vita e assume una netta impronta attivistica. Non a caso lidealismo di Gentile definito attualismo, in quanto appunto riconduce tutta la realt allunico atto del pensiero pensante, allatto in atto.
Sul piano politico, richiamandosi a Hegel, Gentile elabora la teoria dello Stato etico, in netta antitesi rispetto alle concezioni del liberalismo e della democrazia: le libert dei singoli individui, infatti, devono fondersi e inverarsi in una volont comune superiore, che sincarna nella realt suprema dello Stato nazionale e quindi, in ultima analisi, nel potere fascista.
Sul piano estetico, il rifiuto di accettare le distinzioni crociane, e quindi il principio dellautonomia dellArte dalle altre forme spirituali, porta Gentile a dilatare i confini della poesia, che per Croce si riduceva sostanzialmente ad unespressione lirica. Poich nellAtto puro sono fusi insieme, accanto al momento estetico, anche quello
filosofico e religioso, sarebbe vano per Gentile distinguere poesia e non-poesia: nei suoi scritti critici, in effetti,
egli dimostra, rifacendosi ai capolavori di Dante, Campanella e Leopardi, come la poesia possa essere nel contempo lirica, filosofica e religiosa.
18
CAP. 1 - IL
PRIMO
NOVECENTO:
Col termine intuizione viene messa in evidenza la peculiarit della conoscenza artistica, che non conoscenza razionale, o filosofica o scientifica, di una realt esterna alluomo; ma conoscenza di qualcosa di spirituale, non nel senso che sia conoscenza dello
spirito in astratto, ma dello spirito nella concretezza di un suo preciso momento affettivo; conoscenza cio ma sarebbe meglio
dire contemplazione di un sentimento.
Col termine espressione si intende il venir fuori del sentimento intuto, cio il suo
trasformarsi in qualcosa di concreto: in
unimmagine, in un suono, in un colore, ossia in un linguaggio.
La poesia dunque una dualit. Ma questa dualit di sentimento/rappresentazione,
ossia di intuizione/espressione, deve essere
considerata assolutamente indivisibile. Non
si d una intuizione spirituale che non sia
anche espressione in una immagine (in suoni, in personaggi ecc.) del sentimento, e
non pensabile daltra parte una espressione in immagini concrete del sentimento che
non sia anche, proprio per questo, intuizione, e cio conoscenza e contemplazione,
del sentimento stesso.
CAP. 1 - IL
PRIMO
NOVECENTO:
19
Benedetto Croce
20
CAP. 1 - IL
PRIMO
NOVECENTO:
mento si tutto convertito in immagini, in quel complesso dimmagini, ed un sentimento contemplato e perci risoluto e superato. Sicch la poesia non pu dirsi n sentimento n immagine n somma dei due, ma contemplazione del sentimento o intuizione lirica, o (che lo stesso) intuizione pura, in quanto pura di ogni riferimento storico e
critico alla realt o irrealt delle immagini di cui si tesse, e coglie il puro palpito della vita nella sua idealit. Certo nella poesia si possono trovare altre cose oltre questi due elementi e momenti e la sintesi loro; ma le altre cose o vi sono frammiste come elementi
estranei (riflessioni, esortazioni, polemiche, allegorie, ecc.), o non sono che questi stessi
sentimenti-immagini, disciolti dal loro nesso, presi materialmente, ricostituiti quali erano
innanzi della creazione poetica: nel primo caso, elementi non poetici e soltanto introdotti o aggregati; nel secondo, svestiti di poesia, resi non poetici dal lettore non poetico o
non pi poetico, che ha dissipato la poesia, ora per incapacit di tenersi nella sua sfera
ideale, ora per certi fini legittimi dindagine storica o per certi altri fini pratici, i quali abbassano, o piuttosto adoperano, la poesia a documento e a strumento.
Quel che si detto della poesia, vale di tutte le altre arti che si sogliono enumerare,
della pittura, della scultura, dellarchitettura, della musica. [] Lintendente di poesia va
diritto a quel cuore poetico e ne risente il battito del suo; e, dove quel battito tace, nega
che vi sia poesia, quali e quante siano le altre cose che ne tengono il luogo, accumulate
nellopera, e ancorch pregevoli per virtuosit e sapienza, per nobilt dintendimenti, per
agilit dingegno, per gradevolezza di effetti. Il non intendente di poesia si svia dietro
queste cose, e lerrore non che egli le ammiri, ma che le ammiri chiamandole poesia.
Intuizione ed espressione
Uno dei problemi che prima si presentano, definita che si sia lopera darte come immagine lirica, concerne il rapporto tra intuizione ed espressione e il modo del passaggio dalluna allaltra. questo, in sostanza, il medesimo problema che si presenta in altre
parti della filosofia, come quello di interno ed esterno, di spirito e materia, di anima e
corpo, e, nella filosofia della pratica, di intenzione e volont, di volont e azione e simili. In questi termini, il problema insolubile, perch, diviso linterno dallesterno, lo spirito dal corpo, la volont dallazione, lintuizione dallespressione, non c modo di passare dalluno allaltro dei due termini o di riunificarli, salvo che la riunificazione non si riponga in un terzo termine, che a volta a volta stato presentato come Dio o come lInconoscibile1: il dualismo mena di necessit o alla trascendenza o allagnosticismo. Ma,
quando i problemi si provano insolubili nei termini in cui sono stati posti, non rimane se
non criticare i termini stessi, e indagare come si siano generati, e se la loro genesi sia logicamente legittima. Lindagine in questo caso mette capo alla conclusione: che essi sono
nati non in conseguenza di un principio filosofico, ma per effetto di una classificazione
empirica e naturalistica, che ha formato i due gruppi di fatti interni e fatti esterni (come
se quelli interni non fossero insieme esterni e gli esterni potessero stare senza interiorit),
di anime e corpi, di immagini e di espressioni; e si sa che vano sforzo congiungere in
superiori sintesi quel che stato distinto non gi filosoficamente e formalmente, ma solo
empiricamente e materialmente. Lanima anima in quanto corpo, la volont volont in quanto muove gambe e braccia, ossia azione, e lintuizione in quanto , nellatto
stesso, espressione. Unimmagine non espressa, che non sia parola, canto, disegno, pittura, scultura, architettura, parola per lo meno mormorata tra s e s, canto per lo meno risonante nel proprio petto, disegno e colore che si veda in fantasia e colorisca di s tutta
lanima e lorganismo, cosa inesistente. Si pu asserirne lesistenza, ma non si pu affermarla, perch laffermazione ha per unico documento che quellimmagine sia corporificata2 ed espressa. Questa profonda proposizione filosofica dellidentit di intuizione ed
1. Inconoscibile: concetto alla base della teoria dellevoluzionista inglese Herbert Spencer (1820-1903), riconducibi-
CAP. 1 - IL
PRIMO
NOVECENTO:
21
espressione si ritrova, del resto, nel comune buon senso, che ride di coloro i quali dicono di aver pensieri ma di non saperli esprimere, di aver ideato una grande pittura, ma di
non saperla dipingere. Rem tene, verba sequentur:3 se i verba non ci sono, non c nemmeno la res. Siffatta identit, che da affermare per tutte le sfere dello spirito, in quella
dellarte ha unevidenza e un risalto che forse le difetta altrove. Nel crearsi dellopera di
poesia, si assiste come al mistero della creazione del mondo; e da ci lefficacia che la
scienza estetica esercita sulla filosofia tutta quanta, per la concezione dellUno-Tutto.
LEstetica, negando nella vita dellarte lo spiritualismo astratto e il dualismo che ne consegue, presuppone e insieme da sua parte pone lidealismo o spiritualismo assoluto.
da Breviario di estetica: Aesthetica in nuce, a cura di G. Galasso, Adelphi, Milano, 1992
3. Rem... sequentur: precetto di Catone nei Libri ad filium: Se possiedi la sostanza, le parole verranno per conto loro.
4. IL
DIBATTITO SU CROCE
E LA METODOLOGIA CRITICA
22
CAP. 1 - IL
PRIMO
NOVECENTO:
La critica storicista
Luigi Russo (1892-1961) il primo, fra i discepoli di Croce, a sentire lesigenza di raccordare, nella valutazione critica, il momento assoluto della poesia con la realt concreta dei diversi momenti culturali. A tale scopo
egli introduce il concetto di poetica: un termine che designa quellinsieme di immagini
e teorizzazioni mediante le quali ogni scrittore esprime la propria idea della poesia.
Poich per un verso contribuisce alla genesi
stessa della poesia (cio dellintuizione lirica)
e per altro verso si lega al pensiero estetico,
al gusto e alla cultura del tempo (cio alla
storia), la poetica pu essere considerata come una cerniera fra la creazione lirica, da
una parte, e la storia dallaltra.
Natalino Sapegno (1901-1990) porta a
maturazione le esigenze storiciste della critica post-crociana, rifacendosi al grande insegnamento desanctisiano attraverso la mediazione del pensiero marxista e in particolare degli scritti di Antonio Gramsci (18911937), pubblicati nel secondo dopoguerra.
Seguendo le indicazioni gramsciane, il critico tende a legare la letteratura ai vari e
multiformi aspetti della cultura, della politica e della storia sociale e civile. Sapegno
ha inciso profondamente anche sulla didattica scolastica col suo Compendio di storia
della letteratura italiana (1936-1947) e col
suo commento alla Commedia di Dante
(1955-1957). Notevoli i suoi studi sul Trecento e su Manzoni.
La critica stilistica
Lo studio della lingua e dello stile era gi
stato praticato dalla critica positivista, ma,
come abbiamo visto, era stato rifiutato da
Croce perch a suo dire incapace di cogliere la sostanza spirituale dellintuizione
poetica. Eppure proprio dal cuore del
crocianesimo che nasce un nuovo indirizzo
critico di tipo linguistico-stilistico. Bisogna
ricordare, infatti, che lintuizione poetica
sempre anche, per Croce, espressione: ossia la conoscenza spirituale intuitiva che la
poesia non pu darsi che come espressione
concreta, e quindi, nellambito letterario,
come linguaggio. Alcuni discepoli di Croce,
come il filologo tedesco Karl Vossler
(1872-1949) e il critico letterario austriaco
Leo Spitzer (1887-1960), iniziano a ricercare la poesia di unopera non partendo, come Croce invitava a fare, dal sentimento
ispiratore, ma dal linguaggio stesso in cui
il sentimento si esprime. Viene individuato
cos lo stile peculiare dello scrittore, cio il
suo modo personalissimo di usare e piegare il linguaggio a fini estetici; e sono proprio i fenomeni stilistici, infine, a dare indicazioni sui sentimenti e sul mondo spirituale dellautore.
Nel corso del secolo la critica stilistica
verr sempre pi distaccandosi dalla matri-
CAP. 1 - IL
PRIMO
Gyrgy Lukcs.
ce spiritualistica crociana e aprendosi invece ai contributi della filologia, della linguistica e del formalismo, cos da diventare uno strumento fondamentale per definire con rigore le peculiarit di unopera
letteraria. Fra i massimi rappresentanti della critica stilistica novecentesca possono
essere ricordati studiosi come Angelo
Monteverdi (1886-1967), Benvenuto Terracini (1886-1968), Alfredo Schiaffini (18951971) e Mario Fubini (1900-1977); ma un
posto di assoluto rilievo occupa soprattutto Gianfranco Contini (1912-1990), grande filologo e insieme critico raffinatissimo,
che inaugura fra laltro la critica delle varianti, alla luce della quale la poesia non
appare pi come un momento spirituale
assoluto, ma come un punto di arrivo faticosamente raggiunto attraverso una serie
di tentativi e di prove poi scartate, cio appunto le varianti.
NOVECENTO:
23
24
TIPOLOGIE
E GENERI LETTERARI
I due maggiori narratori di inizio secolo sono Pirandello e Svevo. Entrambi iniziano la loro produzione a fine Ottocento nellambito del Verismo, per poi prenderne le distanze sempre pi decisamente.
Il siciliano Luigi Pirandello (1867-1936) autore di numerose novelle, alcune di gusto ancora tardo
veristico, altre pi innovative, che verranno raccolte nel volume Novelle per un anno (dal 1922 al
1936), e di alcuni importanti romanzi. Se I vecchi e i giovani (1913) si inscrive ancora nel genere del romanzo storico ottocentesco, gi Il fu Mattia Pascal (1904) e soprattutto Uno, nessuno e centomila
(1925) superano i confini del Verismo, affrontando complesse problematiche filosofiche ed esistenziali con straordinaria lucidit e con pungente ironia.
Il triestino Italo Svevo (pseudonimo di Ettore Schmitz, 1861-1928) esordisce con due romanzi in parte legati, soprattutto il primo, ai canoni veristici: Una vita (1892) e Senilit (1898). Solo dopo una lunga pausa di silenzio d alle stampe il suo capolavoro, La coscienza di Zeno (1923), in cui lintera narrazione, affidata alla coscienza del personaggio principale, esprime una visione soggettiva e antitradizionale della realt.
La narrativa europea (cfr. cap. 17, pag. 646)
Nei primi venti anni del secolo il romanzo europeo si rinnova, sperimentando nuove forme narrative
in cui ritorna al centro la soggettivit dello scrittore. Tipico il caso del francese Marcel Proust, che ne
Alla ricerca del tempo perduto il cui primo volume, La strada di Swann, appare nel 1913 crea uno
straordinario affresco dellalta societ parigina del tempo, scavando nellanimo dei personaggi con
una finissima e profonda analisi psicologica.
Negli stessi anni opera a Praga lo scrittore boemo di lingua tedesca Franz Kafka Il processo del
1914-1915, Il castello del 1922 che lega i suoi racconti e i suoi romanzi a una complessa e sovente
oscura simbologia filosofico-esistenziale.
Nel 1922 viene pubblicato lUlisse, il capolavoro dellirlandese James Joyce (1882-1941), che fino al
1915 soggiorna a Trieste, dove conosce Svevo. Lopera costituisce forse lesito pi radicale e coerente dello sperimentalismo formale che caratterizza molta narrativa europea di primo Novecento.
Pi tradizionale e classica invece la narrativa del tedesco Thomas Mann (1875-1955), che varia
da una solida impostazione realistica (I Buddenbrook, 1901) alla riformulazione raffinata di temi decadenti (La morte a Venezia, 1912), non senza affrontare in romanzi come La montagna incantata
(1924) e Doktor Faustus (1947) la discussione di elevate problematiche spirituali.
Il teatro in Italia
Il teatro italiano di inizio Novecento, a parte lisolata esperienza dannunziana, si compendia tutto nel
nome e nellopera di Luigi Pirandello. Il suo teatro ha radice nel gusto tardo-veristico di fine Ottocento, ma ben presto d luogo ad una serie di opere nelle quali lo sperimentalismo e le novit formali
(emblematici a questo proposito i Sei personaggi in cerca dautore, del 1921) si uniscono alla trattazione di profonde problematiche filosofico-esistenziali (come nellEnrico IV, 1922) e alla delineazione di
una elaborata mitologia sul teatro stesso (come nellincompiuto I giganti della montagna, 1931).
Il teatro in Europa
Nella seconda met dellOttocento si afferma in Nord Europa un teatro intensamente drammatico,
che influenzer gli sviluppi del genere nel primo Novecento.
Il norvegese Henrik Ibsen (1828-1906) nei suoi capolavori della maturit da Casa di bambola
(1879) a Lanatra selvatica (1884), da Casa Rosmer (1886) a Hedda Gabler (1890) si lascia alle spalle
il Naturalismo degli esordi, per elaborare un teatro duramente polemico nei confronti delle convenzioni borghesi.
Anche lo svedese August Strindberg (1849-1912) scrive testi spesso provocatori, segnati in genere
da una cupa e disperata drammaticit, come Verso Damasco (1898), Danza di morte (1901), Lisola dei
morti (1907).
Negli stessi anni il russo Anton Cechov (1860-1904), autore anche di importanti raccolte di racconti,
scrive i suoi drammi pi intensi Zio Vanja (1899), Le tre sorelle (1901), Il giardino dei ciliegi (1904)
caratterizzati da una visione malinconica e disincantata della realt.
TIPOLOGIE
E GENERI LETTERARI
25
TAVOLA SINOTTICA
STORIA
LETTERATURA
1900-1918
26
TAVOLA
SINOTTICA
FILOSOFIA
1902 Croce pubblica lEstetica
come scienza dellespressione
e linguistica generale.
SCIENZA E
TECNOLOGIA
ARTI
VISIVE
TAVOLA
SINOTTICA
27
CAPITOLO
Il Futurismo
Le due anime
del Futurismo
Il Futurismo il primo dei numerosi movimenti che, nel Novecento, si autodefiniscono davanguardia in campo letterario ed artistico. Esso fiorisce in due nazioni: in Italia,
dove la maggioranza degli aderenti appoggiano dapprima linterventismo e poi lascesa al potere del Fascismo, e in Russia, dove i cubofuturisti del pittore David Burljuk
(1882-1967) e del poeta Vladimir Majakovskij (1893-1930) si schierano invece a sinistra,
sostenendo la Rivoluzione russa.
Gli aderenti al movimento si autodefiniscono futuristi perch si ritengono portatori di
una visione culturale nuova ed aperta al futuro, pi avanzata e moderna di quella dei
contemporanei.
28
CAP. 2 - IL FUTURISMO
Nel 1909 pubblica sul giornale parigino Figaro il Manifesto del Futurismo (cfr. Focus a pag. 30), pietra miliare del movimento, cui fanno seguito altri scritti, fra i quali
spicca il bizzarro romanzo in francese Mafarka le futuriste (Mafarka il futurista) del
1910. Protagonista della vicenda un personaggio fantastico, Mafarka el-Bar, che sconfigge il proprio nemico diventando re dellAfrica e poi genera un figlio alato, Gazurmah,
senza unirsi ad alcuna donna. Lopera si presenta come una prima complessa espressione di prosa futurista polifonica: al tempo stesso, cio, lirica, epica e drammatica.
Del 1914 Zang Tumb Tumb (cfr. testo a pag. 37 e segg.), che si richiama ad un viaggio ad Adrianopoli, dove Marinetti aveva potuto assistere ad alcune fasi del conflitto
bulgaro-turco. Si tratta di una specie di fantasmagoria di suoni, rumori, immagini e colori, in cui laffermazione del vigore individuale si associa alla celebrazione della tecnologia: lo scrittore mira ad inventare un nuovo linguaggio, capace di esprimere la bellezza e il fascino della guerra moderna.
La guerra
Dopo aver condiviso con passione la campagna interventista condotta da dAnnunzio e dai
e il Fascismo nazionalisti, Marinetti partecipa come alpino ai combattimenti della Prima Guerra Mondiale.
Al termine della guerra, nel 1919, tra i fondatori, insieme a Mussolini, dei Fasci italiani di combattimento. Dopo una serie di incomprensioni col Fascismo, che lo portano
a dimettersi dai Fasci, nel 1924 Marinetti rientra nel Partito Fascista e si trasferisce a Roma. Nel 1929 viene nominato Accademico dItalia.
In occasione della Seconda Guerra Mondiale, lormai quasi settantenne Marinetti canta eroi e macchine della guerra mussoliniana in numerosi scritti. Nel 1942 raggiunge le
truppe italiane in Russia, ma ritorna dal viaggio stanco e minato nel fisico. Muore nel dicembre 1944, pochi mesi prima del crollo definitivo del Fascismo.
Le specificit letterarie
La scrittura di Marinetti caratterizzata da un tono aggressivo, brusco e iperbolico e
da un intreccio di simboli e metafore che affondano le loro radici nella rivoluzione operata dal Decadentismo e dal Simbolismo.
La mistica del superuomo, risalente a Nietzsche attraverso la lettura di dAnnunzio,
rielaborata da Marinetti in termini di conquista totale delluniverso: ne strumento la
guerra, considerata igiene del mondo e ribalta dei forti.
Politica
La posizione ideologica e politica assunta da Marinetti a favore della violenza (tristee letteratura mente esemplare il Discorso sulla bellezza e necessit della violenza del 1912), della
guerra (Guerra sola igiene del mondo, 1915) e del Fascismo (Futurismo e Fascismo,
1924) determiner, nel secondo dopoguerra, una rimozione dei meriti specificamente letterari dellautore. Le concezioni futuriste e la rivoluzione linguistico-letteraria di molte
Avanguardie storiche europee dipendono, infatti, da elaborazioni contenute nei Manifesti
e nei documenti programmatici stesi, da solo o insieme ad altri, da Marinetti. Allo scrittore va anche il merito di aver diffuso in Italia e in Europa il verso libero teorizzato da Lucini
(cfr. pag. 48 e segg.) e di avere inventato, con le tavole parolibere, la poesia visiva.
Lo stile
CAP. 2 - IL FUTURISMO
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Focus
Il testo che segue un estratto dal primo Manifesto del Futurismo, pubblicato sul quotidiano Le Figaro nel
1909 e, in seguito, sulla rivista milanese Poesia. I princpi del movimento vengono cos elencati da Marinetti.
1. Noi vogliamo cantare lamore del pericolo, labitudine allenergia e alla temerariet.
2. Il coraggio, laudacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.
3. La letteratura esalt, fino ad oggi, limmobilit pensosa, lestasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, linsonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo e il pugno.
4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della
velocit. Un* automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dallalito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, pi bello della Vittoria di Samotracia.
5. Noi vogliamo inneggiare alluomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la terra, lanciata la
corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.
6. Bisogna che il poeta si prodighi, con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare lentusiastico fervore degli elementi primordiali.
7. Non v pi bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo pu essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per
ridurle a prostrarsi davanti alluomo.
8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perch dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo
sfondare le misteriose porte dellImpossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo gi nellassoluto, poich abbiamo gi creato leterna velocit onnipresente.
9. Noi vogliamo glorificare la guerra sola igiene del mondo il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.
10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie dogni specie, e combattere contro il
moralismo, il femminismo e contro ogni vilt opportunistica o utilitaria.
11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa; canteremo le maree
multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno
degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi
che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti
che scavano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano
lorizzonte, le locomotive dallampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli dacciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e
sembra applaudire come una folla entusiasta.
* maschile, nel testo.
2. LA
La poetica delineata nel Manifesto parigino del 1909 punta gi ad inglobare nel nuovo movimento, alloccorrenza fondendole insieme, tutte le arti. In un breve volgere di
anni vengono in effetti pubblicati altri manifesti pi specifici: nel 1910 il Manifesto tecnico della pittura futurista, nel 1911 il Manifesto dei drammaturghi futuristi, nel 1912 il
Manifesto tecnico della letteratura futurista (per cui cfr. testo a pag. 33 e segg.), nel
1911 e 1914 i Manifesti della musica futurista; nel 1915 quello del Teatro futurista sintetico, lanno successivo quello della Cinematografia futurista e, nel 1917, quello della
danza futurista per non citare che i documenti principali. Quasi tutti questi testi vengono stesi direttamente da Marinetti, in collaborazione con altri personaggi a lui vicini:
scrittori come Govoni, Folgore, Buzzi e Palazzeschi, artisti e pittori come Carr, Balla,
Severini, SantElia e Boccioni e musicisti come Pratella e Russolo. Nel 1919 tutti i Manifesti del Futurismo verranno raccolti in quattro volumi.
La diffusione
A partire da Milano, roccaforte del primo Futurismo, il movimento si espande rapidamente: a Firenze nel 1913 Giovanni Papini e Ardengo Soffici fondano la rivista Lacerba (la denominazione richiama un poemetto di Cecco dAscoli, arso vivo come eretico
nel Trecento) che per alcuni anni far proprie le posizioni marinettiane. A Roma figura di
punta del gruppo invece il poeta Luciano Folgore.
Linflusso del movimento va diffondendosi rapidamente in Italia e in Europa. Mentre il
Le diverse arti
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CAP. 2 - IL FUTURISMO
Futurismo si afferma nella Russia prerivoluzionaria, in Francia il poeta Apollinaire pubblica Lantitradition futuriste (Lantitradizione futurista), in esplicito raccordo con il movimento italiano.
Il legame
Nel 1915 il Futurismo vive un momento di crisi, quando da Marinetti prendono le dicon la politica stanze Papini, Soffici, Palazzeschi e altri membri del gruppo originario.
Ormai il movimento ha assunto precise caratteristiche politiche, di tipo radicalmente
nazionalistico, come testimonia, dopo la guerra, il legame sempre pi stretto fra Marinetti e Mussolini e la pubblicazione, nel 1918, del Manifesto del partito politico futurista.
Con il sorgere del Fascismo inizia una seconda fase del movimento. Ormai riassorbito nella cultura ufficiale del regime e spogliato quindi di ogni elemento ribellistico, il
secondo Futurismo si va trasformando in palestra per le esercitazioni letterarie degli
epigoni, bench non manchino, soprattutto nellambito artistico, significativi sviluppi
anche negli anni Venti e Trenta.
3. LA
POETICA FUTURISTA
Allorigine della poetica futurista sta la rivoluzione artistica dei maestri del Decadentismo e del Simbolismo francesi, da cui tuttavia Marinetti vuole prendere le distanze per
procedere oltre, come dimostra fin dal titolo uno dei suoi scritti programmatici: Noi rinneghiamo i nostri maestri simbolisti ultimi amanti della luna. Resta il fatto che anche i futuristi mirano, come tanti poeti decadenti, ad esprimere linesprimibile (Rimbaud) e a
rompere con la tradizione: ci che cambia la modalit di tale tentativo, che gli artisti
futuristi vogliono affidare agli strumenti e al linguaggio della civilt industriale. A differenza dei decadenti, infatti, essi si sentono esaltati e non minacciati dalla rapidissima
modernizzazione dellEuropa: vogliono anzi affrettarla e renderla pi veloce.
...e con la
Anche in ambito letterario il Futurismo si pone frontalmente contro la tradizione: sul
tradizione piano metrico i futuristi accolgono con entusiasmo la proposta teorica di Gian Pietro Lucini che, nella Ragion poetica e programma del verso libero (1908), aveva sostenuto la
necessit di liberare la versificazione da qualunque regola metrica tradizionale. Con la
sua Prefazione futurista a Revolverate di Lucini (1909), Marinetti fa del verso libero uno
dei caratteri fondamentali della scrittura poetica futurista. Sul piano della sintassi i futuristi vanno anche oltre: nel Manifesto tecnico della letteratura futurista (cfr. testo a pag.
33 e segg.), infatti, Marinetti teorizza il paroliberismo, cio luso delle parole in libert,
proponendo di disporre le parole senza legarle mediante alcuna connessione logica e
sintattica. Ci significa che ci si dovr servire in primo luogo dei sostantivi: andranno rifiutati gli aggettivi e gli avverbi, mentre i verbi dovranno essere usati soltanto allinfinito; andranno anche aboliti
tutti i segni di interpunzione
(punti, virgole e cos via).
Il rapporto con
il Decadentismo...
CAP. 2 - IL FUTURISMO
31
Novit non meno importanti, allincrocio fra la scrittura letteraria e la pittura, derivano anche dallidea, centrale nella poetica marinettiana, di una necessaria integrazione fra
le varie arti. Non bisogna dimenticare, del resto, che al movimento futurista aderiscono
artisti figurativi fra i pi importanti del tempo: come i letterati, essi si riconoscono in un
comune programma, espresso nel Manifesto della pittura futurista firmato da Balla, Boccioni, Carr, Russolo e Severini e declamato pubblicamente nel 1910 al Politeama di Torino. Nel Manifesto tecnico, stilato dopo poche settimane, i cinque firmatari non escludono affatto interventi dei pittori nellambito anche della letteratura, attraverso una calcolata mescolanza di diversi codici e linguaggi. Alcuni fra i pi innovatori pittori futuristi,
come ad esempio Giacomo Balla, si dedicano alla scrittura dipinta, mentre molti scrittori futuristi si servono delle cosiddette tavole parolibere per sperimentare una sorta di
pittura realizzata con segni principalmente alfabetici. In tal modo i segni grafici vengono
utilizzati non solo come strumenti per comunicare significati, ma anche come mezzi iconici, cio tali da raffigurare delle immagini.
Gli esiti
Se indubbio che il Futurismo abbia prodotto decisive innovazioni nel campo artiletterari stico, soprattutto nella pittura e nella scultura, bisogna dire invece che, per quanto riguarda gli esiti letterari, i suoi risultati sono stati in genere assai modesti, nonostante la
straordinaria variet e originalit delle sue proposte teoriche. innegabile, tuttavia, linfluenza di alcuni aspetti della poetica futurista sugli scrittori del primo Novecento: basta
pensare, ad esempio, alla semplificazione sintattica e allassenza dei segni dinterpunzione nelle liriche del primo Ungaretti, oppure, pi in generale, alla diffusione, nella
poesia di tutto il secolo, del verso libero.
Lintegrazione
fra le arti
IL FUTURISMO
DEFINIZIONE
RETROTERRA
CULTURALE
OBIETTIVI
POLEMICI
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TEMI
STILE
CAP. 2 - IL FUTURISMO
Le nuove regole
Nel Manifesto tecnico della letteratura futurista pubblicato in introduzione alla raccolta I poeti futuristi del 1912
e qui riportato nei passaggi salienti Marinetti detta le regole linguistiche e stilistiche della nuova letteratura. A suo
dire, egli le avrebbe concepite in aeroplano, ispirato dal rumore dellelica turbinante: viene cos sottolineata limportanza della macchina, del volo e della velocit nella visione futurista dellarte in stretta relazione con il mondo contemporaneo e il suo stupefacente progresso tecnico.
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Le immagini non sono fiori da scegliere e da cogliere con parsimonia, come diceva Voltaire6. Esse costituiscono il sangue stesso della poesia. La poesia deve essere un seguito
ininterrotto di immagini nuove senza di che non altro che anemia e clorosi7.
Quanto pi le immagini contengono rapporti vasti, tanto pi a lungo esse conservano la
loro forza di stupefazione8. [] Bisogna dunque abolire nella lingua tutto ci che essa
contiene in fatto di immagini stereotipate, di metafore scolorite, e cio quasi tutto.
8. NON VI SONO CATEGORIE DIMMAGINI, nobili o grossolane o volgari, eccentriche o
naturali. Lintuizione che le percepisce non ha n preferenze n partiti-presi9. Lo stile
analogico dunque padrone assoluto di tutta la materia e della sua intensa vita.
9. Per dare i movimenti successivi dun oggetto bisogna dare la catena delle analogie che
esso evoca, ognuna condensata, raccolta in una parola essenziale.[] Per avviluppare e
cogliere tutto ci che vi di pi fuggevole e di pi inafferrabile nella materia, bisogna
formare delle STRETTE RETI DIMMAGINI O ANALOGIE, che verranno lanciate nel mare misterioso dei fenomeni. []
10. Siccome ogni specie di ordine fatalmente un prodotto dellintelligenza cauta e guardinga bisogna orchestrare le immagini disponendole secondo un MAXIMUM DI DISORDINE.
11. DISTRUGGERE NELLA LETTERATURA LIO, cio tutta la psicologia. Luomo completamente avariato dalla biblioteca e dal museo, sottoposto a una logica e ad una saggezza
spaventose, non offre assolutamente pi interesse alcuno. Dunque, dobbiamo abolirlo
nella letteratura, e sostituirlo finalmente colla materia, di cui si deve afferrare lessenza a
colpi dintuizione, la qual cosa non potranno mai fare i fisici n i chimici.
Sorprendere attraverso gli oggetti in libert e i motori capricciosi la respirazione, la sensibilit e gli istinti dei metalli, delle pietre, del legno, ecc. Sostituire la psicologia delluomo,
ormai esaurita, con lOSSESSIONE LIRICA DELLA MATERIA.
Guardatevi dal prestare alla materia i sentimenti umani, ma indovinate piuttosto i suoi
differenti impulsi direttivi, le sue forze di compressione, di dilatazione, di coesione, e di
disgregazione, le sue torme di molecole in massa o i suoi turbini di elettroni. []
Noi vogliamo dare, in letteratura, la vita del motore, nuovo animale istintivo del quale conosceremo listinto generale allorch avremo conosciuto glistinti delle diverse forze che
lo compongono.
Nulla pi interessante, per un poeta futurista, che lagitarsi della tastiera di un pianoforte meccanico. Il cinematografo ci offre la danza di un oggetto che si divide e si ricompone senza intervento umano. Ci offre anche lo slancio a ritroso di un nuotatore i cui piedi
escono dal mare e rimbalzano violentemente sul trampolino. Ci offre infine la corsa dun
uomo a 200 chilometri allora. Sono altrettanti movimenti della materia, fuor dalle leggi
dellintelligenza e quindi di una essenza pi significativa.
Bisogna introdurre nella letteratura tre elementi che furono finora trascurati:
1. IL RUMORE (manifestazione del dinamismo degli oggetti);
2. IL PESO (facolt di volo degli oggetti);
3. LODORE (facolt di sparpagliamento degli oggetti).
Sforzarsi di rendere per esempio il paesaggio di odori che percepisce un cane. Ascoltare
i motori e riprodurre i loro discorsi.
La materia fu sempre contemplata da un io distratto, freddo, troppo preoccupato di s
stesso, pieno di pregiudizi di saggezza e di ossessioni umane.
Luomo tende a insudiciare della sua gioia giovane o del suo dolore vecchio la materia,
che possiede una ammirabile continuit di slancio verso un maggiore ardore, un maggior
movimento, una maggiore suddivisione di s stessa. La materia non n triste n lieta.
Essa ha per essenza il coraggio, la volont e la forza assoluta. Essa appartiene intera al
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poeta divinatore che sapr liberarsi dalla sintassi tradizionale, pesante, ristretta, attaccata
al suolo, senza braccia e senza ali perch soltanto intelligente. Solo il poeta asintattico
e dalle parole slegate potr penetrare lessenza della materia e distruggere la sorda ostilit che la separa da noi.
Il periodo latino10 che ci ha servito finora era un gesto pretensioso11 col quale lintelligenza tracotante e miope si sforzava di domare la vita multiforme e misteriosa della materia. Il periodo latino era dunque nato morto.
Le intuizioni profonde della vita congiunte luna allaltra, parola per parola, secondo il loro nascere illogico, ci daranno le linee generali di una PSICOLOGIA INTUITIVA DELLA
MATERIA. []
Noi inventeremo insieme ci che io chiamo LIMMAGINAZIONE SENZA FILI. Giungeremo un giorno ad unarte ancor pi essenziale, quando oseremo sopprimere tutti i primi
termini delle nostre analogie per non dare pi altro che il seguito ininterrotto dei secondi termini. Bisogner, per questo, rinunciare ad essere compresi. Esser compresi, non
necessario. []
Perch servirsi ancora di quattro ruote esasperate che sannoiano, dal momento che possiamo staccarci dal suolo? Liberazione delle parole, ali spiegate dellimmaginazione, sintesi analogica della terra abbracciata da un solo sguardo e raccolta tutta intera in parole
essenziali.
Ci gridano: La vostra letteratura non sar bella! Non avremo pi la sinfonia verbale, dagli armoniosi dondolii, e dalle cadenze tranquillizzanti!. Ci bene inteso!12 E che fortuna! Noi utilizziamo, invece, tutti i suoni brutali, tutti i gridi espressivi della vita violenta
che ci circonda. FACCIAMO CORAGGIOSAMENTE IL BRUTTO IN LETTERATURA, E
UCCIDIAMO DOVUNQUE LA SOLENNIT. Via! non prendete di questarie da grandi sacerdoti, nellascoltarmi! Bisogna sputare ogni giorno sullAltare dellArte! Noi entriamo nei
dominii sconfinati della libera intuizione. Dopo il verso libero, ecco finalmente LE PAROLE IN LIBERT!
[] Larte un bisogno di distruggersi e di sparpagliarsi, grande inaffiatoio di eroismo
che inonda il mondo. I microbi non lo dimenticate sono necessari alla salute dello
stomaco e dellintestino. Vi anche una specie di microbi necessaria alla vitalit dellARTE, QUESTO PROLUNGAMENTO DELLA FORESTA DELLE NOSTRE VENE, che si effonde, fuori dal corpo, nellinfinito dello spazio e del tempo.
Poeti futuristi! lo vi ho insegnato a odiare le biblioteche e i musei, per prepararvi a ODIARE LINTELLIGENZA, ridestando in voi la divina intuizione, dono caratteristico delle razze latine. Mediante lintuizione, vinceremo lostilit apparentemente irriducibile che separa la nostra carne umana dal metallo dei motori.
Dopo il regno animale, ecco iniziarsi il regno meccanico. Con la conoscenza e lamicizia
della materia, della quale gli scienziati non possono conoscere che le reazioni fisico-chimiche, noi prepariamo la creazione dellUOMO MECCANICO DALLE PARTI CAMBIABILI. Noi lo libereremo dallidea della morte, e quindi dalla morte stessa, suprema definizione dellintelligenza logica.
da Teoria e invenzione futurista, a cura di L. De Maria, Mondadori, Milano, 1983
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Fase normativa
e applicativa
Un nuovo
linguaggio
Paroliberismo
e intuizione
Lossessione
lirica
della materia
La lingua
regolare
del Manifesto
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Bombardamento di Adrianopoli
da Zang Tumb Tumb
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Un testo
applicativo
Sistema
di analogie
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Prova
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Prova
B
Scrivi su questo argomento un saggio breve, a cui darai un titolo coerente con la trattazione; indicane una
destinazione editoriale a tua scelta e ricordati di non superare le tre colonne di met foglio protocollo.
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Prova
A
4. ALCUNI
ESPONENTI DEL
FUTURISMO
Luciano Folgore
Quando il romano Omero Vecchi (1888-1966) sceglie lo pseudonimo di Luciano Folgore per evidenziare la propria adesione al Futurismo, assume un nome simbolico, capace di manifestare lidea secondo cui una nuova cultura, fatta di luce ed elettricit,
deve sostituire la vecchia ed omerica concezione passatista della letteratura.
Le opere
Gi nellantologia I poeti futuristi (1912) Marinetti dedica ampio spazio agli scritti del
giovane poeta. Altri testi lirici di Folgore, che fin dal titolo manifestano una chiara adesione alla poetica futurista, appaiono negli anni successivi: Il canto dei motori (1912),
Ponti sullOceano (1914) e Citt veloce (1919).
A partire dagli anni Venti, tuttavia, la poesia di Folgore inizia a deviare dai canoni
del Futurismo: in Poeti controluce (1922) e in Poeti allo specchio (1926) egli sceglie la
via della caricatura, parodiando scrittori dellOttocento e del Novecento (continuer su
questa strada fino al Libro delle parodie del 1963). La vena ironica prosegue in Favolette e strambotti e in Strofette e strambotti (entrambe edite nel 1934), in cui lautore trasforma laggressivit futurista in garbata derisione delle stranezze del mondo.
I caratteri
I suoi versi migliori sono caratterizzati da unintensa sensibilit impressionistica e pitdella poesia torica: il poeta accosta gli oggetti pi diversi, con prevalente riferimento ad elementi e
prodotti della civilt industriale, sullo sfondo di paesaggi urbani del primo Novecento.
Le metafore sono spesso ardite, ma mai esasperatamente iperboliche; le frasi asciutte e
spezzate, spesso fondate su una sintassi nominale; le scelte metriche sempre basate sul
verso libero.
Un nome
simbolico
CAP. 2 - IL FUTURISMO
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Lelettricit
da Il canto dei motori
Luciano Folgore
La volont fulminea
Tra i maggiori simboli della modernit c lelettricit, che Folgore definisce volont fulminea, strumento di realizzazione immediata della volont delluomo e, dunque, suo potenziamento superomistico. In quanto energia, essa
rappresenta il fulcro dello sviluppo tecnologico, caro ai futuristi. Si noti tuttavia come i contenuti nuovi siano ritagliati su forme tutto sommato tradizionali, che eludono le tecniche del paroliberismo e dellimmaginazione senza fili e si rifanno piuttosto allopulenza lessicale dannunziana.
Schema metrico: versi liberi.
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CAP. 2 - IL FUTURISMO
6. fili balenanti: i fili di rame per la conduzione dellelettricit sembrano spruzzati doro.
7. Sui ponti del cielo: lelettricit raggiunge sia le vastit
del mare sia quelle del cielo grazie ai conduttori.
8. rappresa correnti: racchiusa nel circuito elettrico.
9. Antenne sfornite di vele: i tralicci.
10. una nave sorella: un altro pianeta.
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Un moderno
Prometeo-Ulisse
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Ardengo Soffici
Pittori-poeti
Le esperienze
letterarie
La guerra
e il Fascismo
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Se il Futurismo raggiunge i suoi esiti pi significativi nel campo artistico, non sono pochi, daltra parte, i pittori e gli artisti futuristi che si dedicano anche alla scrittura. Fra
questi pittori-poeti, o poeti-pittori, primeggia senzaltro, sul piano letterario, il toscano
Ardengo Soffici.
Nato nel 1879 a Rignano sullArno, Soffici non segue studi regolari, ma si interessa
molto presto di arte: a Firenze ha come maestro, presso lAccademia di Belle Arti, il pittore macchiaiolo Giovanni Fattori. Dal 1899 al 1907 vive a Parigi, dove entra in contatto con artisti e scrittori davanguardia. Dopo aver pubblicato diversi studi di critica pittorica, Soffici esordisce nel campo letterario con Ignoto Toscano (1909), un testo diaristico e autobiografico. Fondamentale per lartista poi lincontro e il sodalizio con Papini, insieme al quale collabora alla rivista La Voce.
Le opere che Soffici scrive fra il 1912 e il 1915 sono caratterizzate da un impianto
frammentario e da una suggestiva vena descrittiva. Nel frattempo lo scrittore lascia
La Voce e insieme a Papini nel 1913 fonda a Firenze una nuova rivista, Lacerba. Per
breve tempo si accosta al Futurismo, scrivendo alcuni testi di taglio esplicitamente sperimentale, come Bifzf+18. Simultaneit. Chimismi lirici (1915). Ma gi nel 1915, insieme a Palazzeschi e Papini, Soffici firma su Lacerba larticolo Futurismo e Marinettismo, che sancisce la definitiva rottura del gruppo lacerbiano con Marinetti.
Volontario in guerra, Soffici viene ferito due volte: in due importanti testi, Kobilek,
giornale di battaglia (1918) e La Ritirata del Friuli (1919), lascia una significativa testimonianza delle proprie esperienze militari. Dopo la guerra, come altri ex-futuristi, diventa
acceso sostenitore di una concezione autoritaria della politica, che si tradurr nelladesione al Fascismo.
Le sue opere del dopoguerra appaiono segnate da una recuperata misura classica:
ispirate da una vivace freschezza espressiva, sono caratterizzate in genere da una scrittura pittorica, attenta al cromatismo, soprattutto nella rappresentazione della campagna toscana.
Soffici muore a Forte dei Marmi nel 1964.
CAP. 2 - IL FUTURISMO
Atelier
da Bifzf+18. Simultaneit. Chimismi lirici
Ardengo Soffici
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CAP. 2 - IL FUTURISMO
16. La met etere: Soffici dichiara con ironia di aver ceduto al sentimentalismo e, naturalmente, corregge il tiro ricordando, insieme alle lacrime inutilmente versate, una
marca di profumo (Jichy) e lodore delletere.
17. Misteri buon mercato: le scritte, incomprensibili, celano segreti di poco conto.
18. castello cubico: la soffitta del poeta.
19. cristalli: vetri.
20. Il crepuscolo bianca: la luce crepuscolare sembra
marcire, riflettendosi nellacqua della bacinella.
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Lansia di vita
Rifiuto della
tradizione
Umberto Boccioni, La citt che sale, 1910-1911. New York, Museum of Modern Art.
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CAP. 2 - IL FUTURISMO
Letteratura e arte
LESTETICA GLOBALE DEL FUTURISMO
La sintesi del Futurismo
Con il Futurismo i rapporti fra le arti si fanno pi stretti, nella direzione di una ricerca espressiva innovativa, tesa ad abolire i limiti e le gerarchie.
Lo stesso Manifesto tecnico della letteratura futurista (cfr. pag. 33 e segg.) propugna la contaminazione dei linguaggi artistici, esaltando lanalogia come amore profondo che collega le cose distanti
apparentemente diverse e ostili, richiamando la necessit delle immagini e la poetica delle parole in
libert e dellimmaginazione senza fili, che conduce alla costruzione di testi in cui le parole si dispongono secondo un criterio espressivo.
Anche i pittori si servono a loro volta delle parole per costruire e arricchire le proprie creazioni.
Esempio sintomatico Manifestazione interventista di Carlo Carr (1881-1966): lopera realizzata
a pochi giorni di distanza dallassassinio dellarciduca Francesco Ferdinando dAustria e viene riprodotta sulla rivista Lacerba il giorno in cui la Germania dichiara guerra alla Russia (1 agosto 1914).
Date queste circostanze si comprende perch il quadro, presentato con il titolo Dipinto parolibero
(Festa patriottica), assume in seguito quello con cui pi noto: linterventismo irredentistico diventa
per i futuristi un punto donore.
Ho abolito ogni rappresentazione di figure umane perch volevo dare lastrazione plastica del tumulto civico: cos Carr sintetizza i motivi dellopera in una lettera a Gino Severini. Lartista afferma anche di avere voluto rappresentare il volteggiare di volantini lanciati nellaria da un aereo su piazza del
Duomo a Milano.
La superficie ottenuta con la pratica del collage, che ne esalta la piattezza bidimensionale, utilizzando ritagli di scritte e sovrapposizioni a tempera su questi stessi ritagli. Alcune frasi o parole sono riconoscibili: dal centro, esercito, evviva, abbasso, strada, rumori, italiana, echi eccetera; tutti termini
che possono essere ricondotti agli slogan urlati nelle piazze italiane allindomani dellattentato di Sarajevo, levento che d inizio alla Prima Guerra Mondiale.
Daltra parte lorigine dellopera si pu ricondurre alle parolibere di Marinetti: non a caso nellangolo in alto a sinistra compaiono i termini Zang Tumb Tumb, che Marinetti usa in un suo componimento
del 1914 (cfr. testo alle pagg. 37-38).
Laccenno ai rumori della strada reca inoltre un
riferimento alla concezione futurista della musica, secondo cui nelle composizioni sonore occorre inserire ritagli della vita quotidiana; ed proprio a partire da questo ulteriore collegamento
tra arte e vita che Luigi Russolo (1885-1947) inventa lintonarumori, strumento con il quale si
prefigge di classificare i rumori ricostruiti artificialmente; proprio nel maggio del 1914, inoltre, Russolo si esibisce in una rappresentazione sonora,
intitolata Spirali di rumori intonati, alla quale
lopera di Carr sembra potersi accostare.
Manifestazione interventista pu dunque essere
considerato il quadro che pi precocemente porta la pratica artistica verso quella simbiosi tra poesia, musica e pittura che era gi stata annunciata
in teoria.
CAP. 2 - IL FUTURISMO
47
5. UN
Una figura
di passaggio
La vita
Le influenze
letterarie
La narrativa
Il verso
libero
La fortuna
critica
PRECURSORE:
Figura di passaggio fra la letteratura del secondo Ottocento e il primo Futurismo, Lucini ancora legato agli scapigliati milanesi, ma anche attento alle pi recenti novit
della poesia europea, in primo luogo al Simbolismo. La cifra comune sottesa ad entrambe le esperienze latteggiamento ribellistico e, sul piano letterario, un deciso e
continuo sperimentalismo.
Nato a Milano nel 1867, Gian Pietro Lucini fin dallinfanzia afflitto da una grave forma di tubercolosi ossea. Laureatosi in giurisprudenza a Pavia, si accosta alla Scapigliatura, diventando amico di Carlo Dossi (per cui cfr. vol. V, pag. 254 e segg.), ma deve trascorrere per motivi di salute gran parte della propria esistenza sul lago di Como, dove
muore nel 1914.
Legato dapprima al raffinato estetismo di dAnnunzio, dal quale si distaccher polemicamente, come attesta la raccolta di saggi Antidannunziana (1914), Lucini si avvicina
a Marinetti, che conosce nel 1910, ma ne prende quasi subito le distanze. Di fatto Marinetti e Lucini sono divisi soprattutto sul piano ideologico-politico: il caposcuola dei futuristi un aggressivo nazionalista, mentre Lucini un temperamento sostanzialmente
anarchico e libertario.
Lucini scrive numerosissime opere di diverso genere, spesso stampate in poche copie
numerate destinate agli amici o pubblicate postume. Fra i testi poetici possono essere
ricordati Carme dangoscia e di speranza e Revolverate (1909), componimenti a met
strada fra Scapigliatura e Futurismo, improntati ad una dura satira antimilitarista, spesso
fondata sulla parodia di motivi retorici tradizionali.
Nella narrativa importante il romanzo Gian Pietro da Core (1895): ispirato a ideali
anarchici e socialisti, rappresenta un innovativo esperimento di racconto sociale, che
rinvia a talune novelle di Verga (esemplare, in tal senso, Libert). Nella narrazione di
Lucini, per, non descritto in modo efficace solo il mondo contadino, semplice e violento; anche le classi nobiliari, che vivono nel lusso, sono ritratte con una raffinatezza
quasi liberty.
Il testo pi noto di Lucini, che influenzer grandemente le scelte metriche di tutti i
poeti del primo Novecento, il fondamentale Ragion poetica e programma del verso
libero. Pubblicato nel 1908 a Milano, per le marinettiane Edizioni Futuriste di Poesia, il
trattato rifiuta qualunque schema metrico rigido, in favore di una versificazione del tutto libera. Lidea accolta con entusiasmo da Marinetti, che nella prefazione a Revolverate esalta Lucini per il suo atteggiamento eroico e rivoluzionario. Di fatto Marinetti arruola a forza Lucini tra i futuristi e si impadronisce della sua teoria del verso libero
per farne uno strumento centrale della poetica del movimento.
Dopo la sua morte nel 1914, lo scrittore
viene sostanzialmente dimenticato. Solo
nel secondo dopoguerra il dibattito sul caso Lucini si riaprir, suscitando una polemica particolarmente accesa.
Dopo la forte rivalutazione dellopera luciniana ad opera di Edoardo Sanguineti,
molti vedono nellautore di Revolverate
una delle voci pi originali e significative
del primo Novecento; ma non sono pochi
coloro che invece limitano drasticamente il
valore della sua poesia.
48
CAP. 2 - IL FUTURISMO
Un grottesco superuomo
Il giovane eroe ridicolizzato in questo componimento un personaggio-tipo, rappresentante dellalta societ borghese e salottiera di fine Ottocento e inizio Novecento e copia grottesca del superuomo dannunziano: ufficiale pieno di boria, maschilista esaltatore delle proprie capacit amatorie non meno che delle proprie imprese belliche in
Africa o in Cina, lideale bersaglio dellantimilitarismo, dellanticolonialismo e del moralismo civile di Lucini.
Schema metrico: canzone in versi liberi.
10
15
20
25
Canzone, soffermati,
accogli la voce
gioconda e marziale
del giovane Eroe,
agnello mansueto per le sale,1
e, nella mischia, intrepido e feroce.
Signore2, sono lEroe autentico,
quello vivo, splendente nellassisa,3
alle cui braccia la Patria si affida,
sicuramente,
come la vostra noia si confida
al soffice riposo della poltrona.
Signore,
sono lEroe;
quando le sorchie vanno in amore,4
inforco il destriero, risuono
di sproni, di sciabola e dalbagia.5
Venni dAfrica6 orrenda e tenebrosa,
gesta racconto omeriche:7
passione italiana Orlando e Ruggero8 incitare
nelleroicomico poema militare.
E vengo dalla China:9
per s stessa indovina, Madame Chrysanthme10
seppe far casa polita, per...
i sopracci11 della diplomazia
mandaron navi, cannoni ed armati,
presti Modugni12 internazionali
e prestatissimi13 generali.
al corpo italiano di spedizione in Cina, allepoca della rivolta dei Boxers (1900).
10. Madame Chrysanthme: la protagonista dellomonimo
romanzo di Pierre Loti (1887): la giapponese Fior di Crisantemo, sposa di un ufficiale europeo.
11. sopracci: grandi capi, grandi sapienti.
12. presti Modugni: sempre Sanguineti sostiene che si tratta
di unallusione a un tenente Modugno, che partecip alla
spedizione in Cina, e divenne tristemente famoso per le
stragi e i furti di cui si rese responsabile; presti: rapidi e sicuri nellazione.
13. prestatissimi: che si lasciano prendere a prestito, cio
facilmente corruttibili; in gioco di parola con il precedente
presti.
CAP. 2 - IL FUTURISMO
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35
40
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55
60
65
14. suicidio provvidenziale: si allude ancora al tenente Modugno, accusato anche di uxoricidio.
15. Cavalier errante: tipica figura di cavaliere medievale,
caratterizzato da generosit del tutto disinteressata.
16. lacche: oggetti darte, decorati con una speciale lacca
(cinese o giapponese).
17. chinoiseries: cineserie, cio oggetti di origine o di gusto orientale; francese.
18. mamies: amiche mie; forma contratta di mes amies
(francese).
19. nielli damaschini: oggetti preziosi intagliati, provenienti
50
CAP. 2 - IL FUTURISMO
da Damasco.
20. artifizii: oggetti darte molto elaborati.
21. guarnigioni: presidi militari a difesa delle citt.
22. dovizie: ricchezze.
23. blandizie: lusinghe, carezze.
24. amaranto: rosso intenso.
25. talamo: letto.
26. a paragone delle: come; cio: le sete sono di colore rosa come le membra nude.
27. giunchiglie: fiori di colore giallo (ambrate).
70
75
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85
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95
100
105
110
Signore,
sono lirresistibile;
alla punta de baffi si aduna,
col fluido deleganza, il magnetismo e lattrazione
per la maschia prestanza.
Le mie pupille ladre
brillano come le spalline dargento,
donde schiumeggian le spesse ciniglie28
in sulle spalle quadre dErcole adolescente,
e fan da ruba cuori.
Sono lirresistibile;
passai tra le battaglie indisturbato,
sorridendo e giuocando col mughetto,
che la bella mi aveva donato,
arcangiolo corrusco29 e impomatato,
nobile Alfiere de Lancieri del Re.
Badate a me:
posso offrirvi una notte di amore?
Lozio mirrita della caserma,
la cavalcata mattutina mi eccita,
il fruscio delle gonne mi snerva;
amare, Signore, necessario,
come combattere, come... conquistare
colonie alla Patria, che attende e conserva,
sul libro della Storia, la nostra gloria.
Oggi, le nubi vanno e poi ritornano
varie dumore e di colori,
fumo leggiero e inconsistente, fumo di Parlamento.
Sul s e sul no ambigui,
credete a me, amiamoci con squisita innocenza.
Ecco, Signore, in molta confidenza,
dentro al cerchio sottile dellorecchio,
padiglione di morbidi secreti
seminascosto dai biondi riccioli,
posso io confidare parole, consigli e volutt?
Non arrossite, Signore, non iscordo
lobbligo mio di nobilt.
Camere ammobigliate
e cene in cabinet particulier,30
per le borghesi; vino dAsti e sandwichs
ripieni di prosciutto e di caviale,
ostriche di Taranto per le ballerine;
tartufi a discrezione.
E poi, che fa?31
Venni dAfrica orrenda e tenebrosa,
e venni dalla China;
CAP. 2 - IL FUTURISMO
51
115
120
mi sono conservato,
ho provveduto, eroicamente,
al mio a venire e alla magnificenza della Nazione,
per nostra mutua soddisfazione.
Signore,
tra le quattro e le sei, nellora psicologica,32
posso offrirvi un rinfresco damore?
Canzone, confessa che alla guerra,
si mangia bene e non si dorme per terra.33
da Revolverate e nuove Revolverate, a cura di E. Sanguineti, Einaudi, Torino, 1975
32. ora psicologica: sintende forse lora in cui si pi inclini al sentimentalismo e alla sensualit.
33. alla guerra per terra: il congedo ribalta sarcastica-
L
Novello
Parini?
Parodia a
livello formale
Parodia e sarcasmo
Quando scrive La canzone del giovane eroe compresa in Revolverate, del 1909 Lucini sta lavorando, fra laltro, al volume Antimilitarismo (che uscir postumo), di cui questo testo pu essere considerato unideale epigrafe. Antimilitarismo e anticolonialismo ne costituiscono infatti il motivo conduttore (e segno della distanza ormai definitiva di Lucini dal Futurismo), insieme a un forte moralismo di natura etico-civile, che induce una parte della critica a considerare Lucini come erede di Giuseppe Parini e il suo giovane eroe una sorta di riedizione del Giovin Signore pariniano. Ci anche in
ragione del fatto che, come per Parini, la cifra stilistica di Lucini la parodia, ovvero lantifrastica
esaltazione di elementi, caratteri e qualit che egli vuole in realt denunciare e condannare, ora con
giocosa o licenziosa leggerezza (la Patria che si affida alle braccia delleroe come la noia delle Signore si affida al soffice riposo della poltrona, vv. 9-12; le sorchie che vanno in amore, v. 15; leroicomico poema militare, v. 21; lo straccione Cavalier errante, v. 38; ecc.), ora e pi spesso con risentito sarcasmo (i sopracci della diplomazia, v. 25; i presti Modugni e i prestatissimi generali, vv. 27-28; ecc.).
Dalla canzone al verso libero
Anche la struttura metrico-formale nel segno della parodia. Viene ripresa in apparenza la forma della canzone, addirittura con un esordio (vv. 1-6) e un congedo finale (vv. 122-123) in cui
lautore si rivolge direttamente al proprio componimento (che per il resto invece un monologo in discorso diretto del giovane eroe); ma
ne sono disarticolate le misure dei versi, di varia lunghezza, ora regolari (ad esempio i versi
1-4 sono senari, i versi 5-6 sono endecasillabi
ecc.), ora ipermetri, e delle strofe, caratterizzate da un numero variabile di versi. Anche le rime sono libere e variamente posizionate. il
caso di ricordare che anisosillabismo (variabilit o irregolarit dei versi), anisostrofismo (assenza o irregolarit di strofe) e assenza di rime
fisse sono i caratteri costitutivi del verso libero,
di cui Lucini il primo teorizzatore in Italia.
52
CAP. 2 - IL FUTURISMO
L
1a
Prova
A
1a
Prova
B
3a
Prova
A
Redazione di unintervista
5. Rileggi attentamente il testo e le relative Linee di analisi testuale. Poi elabora una scaletta in preparazione dellintervista che immaginerai di fare a Lucini in merito alla genesi e alle finalit di questo
componimento. Prova a rispondere usando lo stile e il lessico dellautore, recuperando termini e locuzioni da questo testo.
Trattazione sintetica di argomenti
6. Rileggi la canzone e le relative Linee di analisi testuale. Quindi tratta sinteticamente (max 20 righe) il
seguente argomento, corredando la trattazione con opportuni riferimenti al testo:
La parodia come cifra stilistica nella Canzone del giovane eroe.
6. ALDO PALAZZESCHI
La vita
I rapporti
con Marinetti
Nato a Firenze nel 1885, Aldo Palazzeschi (il cui vero nome Aldo Giurlani) si diploma ragioniere nel 1902, ma si dedica subito alla poesia, avvicinandosi a Marinetti e ai futuristi.
Trasferitosi nel 1913 a Parigi con gli amici Soffici e Papini, il poeta ha modo di incontrare i maggiori artisti delle Avanguardie europee: da Picasso a Braque, da Matisse ad
Apollinaire.
Nel 1914 Palazzeschi si distacca da Marinetti, di cui non condivide la retorica bellicistica. Chiamato alle armi, costretto a vivere la drammatica esperienza della guerra, che
racconter poi nei bozzetti di Vita militare (1959). Il romanzo Due imperi mancati
(1920) una forte accusa contro le ingiustizie del potere e soprattutto contro la guerra,
che riduce luomo ad oggetto teso soltanto ad uccidere.
Al termine del conflitto lo scrittore sceglie di vivere in modo appartato. Fino al 1941 dimora a Firenze, poi si trasferisce a Roma, dove rester fino alla morte, avvenuta nel 1974.
Palazzeschi futurista
Dopo le prime raccolte giovanili I cavalli bianchi (1905), Lanterna (1907) e Poemi
(1909) , lopera che pi fortemente esprime loriginalit di Palazzeschi nellambito della poetica futurista Lincendiario (1910). Presentandosi sotto le spoglie di questa bizzarra figura, in parte seria in parte ironica, il poeta gioca il ruolo di un moderno Cecco
Angiolieri, deciso a bruciare tutto il vecchiume del mondo. Lincendiario il distruttore
di un ordine e di una morale ipocriti, dellinteresse borghese e in genere delle convenzioni sociali, cui viene contrapposta la sublime e leggera gratuit della poesia.
Il tono raramente marinettiano, in quanto il gusto per le deformazioni linguistiche, le onomatopee e i giochi fonici riveste di una nota di ridente musicalit lapparente aggressivit del contenuto. Nel contempo i personaggi poetici, deformati in modo
grottesco, diventano simili a burattini o a maschere.
Poesia e
Si pu parlare in effetti, a proposito di Palazzeschi poeta, di una dimensione pre-raziodivertimento nale, simile a quella di un bambino, che smonta e rimonta, sconvolgendoli e disgregandoli, i materiali della poesia sentimentale tradizionale, in unoperazione che pu sembrare gratuita ed arbitraria, ma che ha in s una valenza tuttaltro che meramente ludica.
Il distruttore
dellordine
CAP. 2 - IL FUTURISMO
53
Il secondo Palazzeschi
Deformazione
dei personaggi
Il poeta si diverte
Aldo Palazzeschi
54
CAP. 2 - IL FUTURISMO
Chi sono?
da Poemi
10
15
20
Lasciatemi divertire
da Lincendiario
Tri tri tri,
fru fru fru,
uhi uhi uhi,
ihu ihu ihu.
5
10
15
Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente.
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie1
sono il suo diletto.
Cuc, rur,
rur cuc,
cuccuccuruc!
1. corbellerie: sciocchezze.
ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
Jacques Lipchitz,
Marinaio alla chitarra, 1914.
Parigi, Centre Georges Pompidou.
Museo Nazionale dArte Moderna.
CAP. 2 - IL FUTURISMO
55
20
25
30
Bubububu,
fufufufu,
Fri!
Fri!
35
40
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55
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CAP. 2 - IL FUTURISMO
60
65
70
Ma giovinotto,
diteci un poco una cosa,
non la vostra una posa,
di voler con cos poco
tenere alimentato
un s gran foco?6
Huisc... Huiusc
Huisciu sciu sciu,
Sciukoku Koku koku,
Sciu
ko
ku.
Come si deve fare a capire?
Avete delle belle pretese,
sembra ormai che scriviate in giapponese.
Ab, al, alar.
Riririri!
Ri.
75
80
85
90
95
CAP. 2 - IL FUTURISMO
57
L
La crisi del poeta
Contro
la tradizione
Poetica
in negativo
Diritti e funzioni
della poesia
Arbitrio
espressivo
con limite
Focus
IL CODICE DI PEREL
Dopo essere stato per trentatr anni nella cappa di un camino nella casa di tre centenarie, Pena, Rete, Lama, dalle
cui sillabe iniziali formato il nome Perel il protagonista, uomo di fumo, esce a vivere nel mondo, dove incontra
per prima una vecchia che gli insegna la strada per andare in citt e trovare il palazzo del re Torlindao, dal quale accolto con tutti gli onori, nominato Ispettore generale e Riformatore, col compito di redigere un nuovo codice (da cui
il titolo Il codice di Perel). Cos ha inizio il romanzo, con quel taglio fiabesco che ne caratterizza lintera vicenda.
Perel, in quanto uomo di fumo, sprovvisto di vera identit umana, inconsistente, senza peso, in tutti i sensi
leggero (leggerezza la parola chiave del romanzo): una forma senza contenuto, aleatoria, priva di sostanza
etica e psicologica. Il suo senso sta tutto nella sua curiosit: non venuto al mondo per compiere una missione,
ma solo per la voglia di vedere come fatta davvero la realt che per trentatr anni gli stata raccontata dalle tre
vecchie; pi che un vero personaggio, un punto di vista, diverso e imprevedibile.
Perel e la sua favola, dunque, hanno valenza allegorica: sono gli occhi puntati sulla societ, il potere, le istituzioni, la religione ecc. da un osservatore libero, anticonformista, anarchico, con intento dissacratorio ma, nello
stesso tempo, con spirito giocoso e parodico, con la leggerezza tipica di Palazzeschi. Secondo un discussa tesi
(proposta da Luciano De Maria), Perel sarebbe unallegoria parodica di Cristo, con cui sembra condividere alcuni caratteri, come la nascita miracolosa, let (trentatr anni), la proposta di un nuovo codice di vita, la condanna, lascensione finale (Perel fugge passando per il camino e torna ad essere pura nuvola di fumo).
Dal punto di vista stilistico, il racconto tende alla teatralizzazione (di gusto futurista): il testo strutturato in scene dialogate, con linguaggio molto espressivo e a valenza gestuale, ricco di esclamazioni,
interrogazioni, espressioni deittiche.
58
CAP. 2 - IL FUTURISMO
L
1a
Prova
A
Comprensione complessiva
1. Parafrasa Chi sono?
2. Riassumi il contenuto di Lasciatemi divertire in non pi di 10 righe.
Analisi e interpretazione complessiva
3. Analizza le due poesie dal punto di vista metrico, individuando i versi regolari che si celano sotto la
forma del verso libero (tieni presenti i suggerimenti delle Linee di analisi testuale).
4. In Lasciatemi divertire il poeta alterna strofe di totale nonsense ad altre contenenti un dialogo fra due
personaggi. Chi sono costoro? (max 3 righe)
5. Definisci la nuova concezione del poeta secondo Palazzeschi, facendo precisi riferimenti ai due testi
(max 15 righe).
1a
Prova
B
3a
Prova
A
7. CORRADO GOVONI
Anche per Govoni, come per Palazzeschi, ladesione al Futurismo rappresenta solo un
momento di passaggio, utile per liberarlo dalle scorie di un eccessivo sentimentalismo
e avvicinarlo a tecniche sperimentali, come quella della poesia visiva.
Nato nel 1884 in provincia di Ferrara, da una famiglia contadina, Govoni pubblica ancora giovanissimo alcune raccolte poetiche: nel 1903 Le fiale e Armonie in grigio et in
Tra Crepusco- silenzio, nel 1905 Fuochi dartificio e nel 1907 Aborti. Sono testi in cui linfluenza di Palarismo scoli e dAnnunzio si esprime in raffinati toni crepuscolari; vi si rivela anche un gusto
e Futurismo
spiccato per i colori intensi e le immagini vivaci e fantastiche.
Nel 1914 Govoni si trasferisce a Milano, dove conosce Marinetti. Subito annesso al
gruppo dei futuristi, si cimenta per qualche anno con uno sperimentalismo che di fatto
legato al Futurismo, bench non sia distante da una sensibilit crepuscolare: le raccolte Poesie elettriche (1911) e Rarefazioni e parole in libert (1915) valgono soprattutto come esercizio stilistico spregiudicato e come innovativi documenti di poesia visiva.
Staccatosi progressivamente da Marinetti in quanto ostile al suo aggressivo nazionalismo, nel primo dopoguerra Govoni lavora a Roma come impiegato, pubblicando testi
di narrativa, teatro e soprattutto due raccolte poetiche ritenute fra le sue migliori: Il
quaderno dei sogni e delle stelle del 1924 e Canzoni a bocca chiusa del 1938. Vi si
trova una poesia fatta di piccole cose, rappresentate con intensa partecipazione e con
un gusto spiccato per limmagine incisiva e imprevista. Una sensibilit ricca di sfumature, tenera e crepuscolare, d luogo ad una rappresentazione tutta visiva.
Una pi intensa e dolorosa drammaticit espressa invece nella raccolta Aladino. Lamento su mio figlio morto (1946), dedicata al figlio, assassinato dai nazisti nella strage
delle Fosse Ardeatine.
Dopo la morte dello scrittore, avvenuta a Roma nel 1965, apparsa postuma La ronda
di notte, un poema di quasi mille versi, privo di punteggiatura e lasciato senza correzioni, scritto allet di ottantun anni, che in certo modo segna un ritorno allo sperimentalismo giovanile.
ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
CAP. 2 - IL FUTURISMO
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Autunno
da Poesie elettriche
Corrado Govoni
Malinconie futuriste
Autunno di Govoni un significativo esempio di coabitazione tra moduli espressivi crepuscolari e moduli futuristi. Lambientazione malinconica, con scene e toni tipicamente crepuscolari, animata da immagini, espressioni,
oggetti di gusto futurista, in un impasto originale e talora imprevedibile.
Schema metrico: versi liberi.
10
15
20
O triste vento!
Volteggiano come volani
i frutti alati delle samare.1
Tra gli alberi e il frumento
si stende lontano lontano
come una verde nevicata dastri.
Le oche in triangolo vanno
in numeri pari
verso le paludi.
Addio belle nubi kleksografiche.2
Addio bei tramonti di cinabro!3
Scricchiolano sotto i piedi
i piccoli obici4 delle ghiande
(pensate al figliuol prodigo!)
Un triste ritornello fischia sul labro.
Addio belle notti crittografiche!5
E il sonno che non viene pi
Oh ma quando ci sarai tu
e metterai nelle lenzuola
dei mazzetti odorosi di lavanda!
da Poeti italiani del Novecento, a cura di P. V. Mengaldo, Mondadori, Milano, 1978
60
CAP. 2 - IL FUTURISMO
L
Fascino
del moderno
e malinconia
Caratteri
stilistici
L
1a
Prova
A
3a
Prova
A
Giacomo Balla, Strumento musicale Ciac Ciac, 1910-1915. Roma, Museo Nazionale degli Strumenti Musicali.
La sperimentazione dei futuristi riguarda le arti visive e la letteratura, ma anche il teatro e la musica.
CAP. 2 - IL FUTURISMO
61
Concetti chiave
Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) nel
1909 pubblica su Le Figaro il Manifesto del
Futurismo, costituito da 11 punti che delineano
la concezione futurista della vita e della poesia:
sono esaltate la ribellione e laggressivit, affermato il mito della macchina e della velocit,
sono glorificati il patriottismo e la guerra. La tendenza del movimento fondere le diverse arti:
nellarco di pochi anni sono pubblicati manifesti
pi specifici, come quello della letteratura, della
pittura, della musica, stesi direttamente da Marinetti in collaborazione con scrittori (Govoni, Folgore, Palazzeschi), pittori (Carr, Balla, Severini)
e musicisti (Pratella, Russolo).
Da Milano il movimento si diffonde in tutta Italia,
rivestendo un ruolo di primo piano nella campagna interventista; anche il legame con Mussolini si fa sempre pi stretto, tanto che con il sorgere del Fascismo si pu parlare di una seconda fase del Futurismo, che viene assorbito nella cultura ufficiale del regime.
62
CAP. 2 - IL FUTURISMO
Anche per Corrado Govoni (1884-1965), come per Palazzeschi, ladesione al Futurismo rappresenta solo un momento di passaggio. Le sue
opere sono caratterizzate da sperimentalismo
(Poesie elettriche, 1911, e Rarefazioni e parole
in libert, 1915) e, al contempo, da toni crepuscolari.
ISTITUTO ITALIANO EDIZIONI ATLAS
E
3a
Prova
C
sercizio di sintesi
2. Il Futurismo fondato da
q a. un gruppo di intellettuali italiani.
q c. Marinetti.
q b. dAnnunzio.
q d. Folgore.
3. Il Futurismo coinvolge
q a. tutte le arti.
q c. scultura e letteratura.
q b. pittura e letteratura.
q d. la sola letteratura.
7. Luciano Folgore
q a. il vero nome di un artista romano.
q c. lo pseudonimo di Omero Vecchi.
q b. il soprannome di Marinetti.
q d. il nome di battaglia di Mario Morasso.
8. Atelier di Soffici in
q a. versi liberi, come tutte le poesie futuriste.
q c. endecasillabi e settenari a rima alternata.
q b. un allegro artista.
q d. privo di precisa identit artistica.
CAP. 2 - IL FUTURISMO
63