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Ottobre 2015
Prof. Rita Greco
DICATECh
Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica
Politecnico di Bari
Elaborato da
(ri)produrre per il
tema danno
Tabella 3.1.I
Pesi
specifici
dei
principali materiali da
costruzione
30
38
gcls
gpignatte
25 KN/m
4.5 KN/m
12
50
4.5
=
0.855 KN/m2
1.25 KN/m2
1.5 KN/m2
3.61 KN/m2
G1
PAVIMENTO
MASSETTO
38
30
Elementi non
strutturali del
solaio
12
INTONACO
(1x1x0.02)x 30 =
(1x1x0.02)x 15 =
50
0.6 KN/m2
0.3 KN/m2
0.3 KN/m2
1.20 KN/m2
G2
(1x1x0.08)x 12 =
0.96 KN/m2
2x0.3 =
0.6 KN/m2
1.56 KN/m2
Azioni variabili
per il solaio
dellimpalcato
tipo
Si trascura
linterazione con la
non-struttura
Individuazione
del telaio
spaziale
Scomposizione
in telai piani
LA STRISCIA ELEMENTARE
I VINCOLI
Pur nellambito di questa prima
drastica
semplificazione,
per
individuare
compiutamente
il
modello parziale, occorre definire i
vincoli
cui
assoggettare
la
striscia elementare .
Questi sono esplicati dal complesso
strutturale costituito dalle travi e
dai pilastri cui i solai si attestano.
Tale schematizzazione tuttaltro
che agevole poich condizionata da
molteplici
fattori
che,
influenzandosi
mutuamente,
complicano non poco la scelta di
semplici modelli di vincolo che
possano fedelmente simulare la
realt strutturale.
estensionale
del
Vincoli traslazionali
Tutte e tre le suddette ipotesi trovano il loro fondamento nella circostanza
che, nei casi usuali, i suddetti spostamenti differenziali possono ritenersi
molto piccoli se rapportati alla rigidezza flessionale della striscia
elementare .
Vincoli a livello
Vincoli rotazionali
Assai
pi
delicata
e
complessa
lindividuazione
dei
vincoli
di
tipo
rotazionale. Questi devono esplicitare la
possibilit che le travi che portano i
solai hanno di ruotare sotto lazione
loro trasmessa dai singoli travetti.
Tale attitudine dipende:
Vincoli rotazionali
buona norma affiancare allanalisi dei suddetti modelli quella dello schema
riportato in Fig. nel quale viene totalmente trascurata la rigidezza torsionale
delle travi, che equivale ad assegnare il valore limite nullo alle costanti che
compaiono nello schema precedente.
Schema statico
1m
50 cm
Travetto pi vicino al
nodo trave-pilastro
Esempio:
Trave continua su due
campate uguali
31
1.5/0
A
A
B
B
C
C
D
D
E
E
M
A
B
B
C
C
D
D
E
E
M
1
M
3
T
M
4
T
M
1
M
T
M
3
M
4
T
g G1 1,3
g G 2 1,5
g q 1,5
Le rimanenti campate devono essere invece scaricate. Nello spirito
della normativa, ci significa assumere i valori minimi previsti per i
coefficienti di sicurezza parziali delle azioni:
g G1 1
g G2 0
gq 0
1,5 G2k+Qk
1,5 G2k+Qk
1,3 G1k
G1k
1,3 G1k
1,5 G2k+Qk
G1k
1,3 G1k
G1k
1,5 G2k+Qk
G1k
1,3 G1k
g G1 1,3
g G 2 1,5
g q 1,5
Le rimanenti campate devono essere invece scaricate.
Nello spirito della normativa, ci significa assumere i valori minimi
previsti per i coefficienti di sicurezza parziali delle azioni:
g G1 1
g G2 0
gq 0
1,5 G2k+Qk
1,3 G1k
1,5 G2k+Qk
1,5 G2k+Qk
1,3 G1k
G1k
1,5 G2k+Qk
1,3 G1k
G1k
1,5 G2k+Qk
1,3 G1k
G1k
1,5 G2k+Qk
G1k
1,3 G1k
gQ=1.5
gQ=0
gQ=0
gG=1
gQ=1.5
gG=1.3
gG=1
gQ=1.5
gQ=0
gG=1.3
gG=1
gG=1.3
gQ=1.5
gQ=0
gG=1
gG=1.3
gQ=1.5
gG=1.3
gQ=0
gQ=1.5
gG=1.3
gG=1.3
gG=1
41
42
diagrammi inviluppo
B
H
1
Bf
Z
x
2
Bf
1/18ql
+
AB
B
C
H
d
AS
1/18ql
AS
T
AS
b
Sezioni a filo
E =E0+ ui Ei
Esempio
q1
q2
B
615
q3
C
320
D
295
q1 = 715 kg/m
q2 = 365 kg/m
q3 = 715 kg/m
SISTEMA DI COORDINATE
A
Incognite del
problema
{U}=
B
C
Assemblaggio di K
K 11
K 21
B =1, C =0
A
K11
K21
2EI/l2
B
3EI/l1
4EI/l2
K11
Equilibrio in B e C
K 21
3EI 4 EI
3EI 4 EI
0 K11
l1
l2
l1
l2
2 EI
2 EI
0 K 21
l2
l2
Assemblaggio di K
K 12
K 22
B =0, C =1
A
K12
Equilibrio in C e B
K22
B
2EI/l2
C
4EI/l2
C
3EI/l3
K 22
4 EI 3EI
4 EI 3EI
0 K 22
l2
l3
l2
l3
K12
2 EI
2 EI
0 K12
l2
l2
Matrice di rigidezza
3EI 4EI
l l
2
K 1
2EI
l2
2EI
l2
4EI 3EI
l2
l 3
F1
Equilibrio
in B
Equilibrio
in C
q1l1/8
F2
q2l2/12
q2l2/12
q3l3/8
1
1
1
1
0
2
2
0
2
2
F1 q1l1 q 2 l 2 0 F1 q1l1 q 2 l 2 = 3069 kg m
8
12
8
12
F2
0
1
1
1
1
0
2
2
2
2
q 2 l 2 q3l3 0 F2 q 2 l 2 q3l3 = -466 kg m
12
8
12
8
- F10 3069
- F10 - 466
2043
B
EI
1
C
769
EI
Il segno negativo per B significa semplicemente che il verso
opposto a quello ipotizzato in partenza. In particolare quindi in B la
rotazione antioraria, in C oraria.
E =E0+ ui Ei
E0
A
q1l1/8
E1
A
3EI/l1 B
E2
1
3EI
3EI
1
2
M BA q1l1
B 3380
(2043 ) 2384 kgm
8
l1
l1
EI
Tratto B-C
E0
2
q2l2/12
q2l2/12
2EI/l2
E1
B
4EI/l2
E2
B
2EI/l2
M BC
M CB
C
4EI/l2
1
4 EI
2 EI
4 EI
1
2 EI
1
2
q2 l2
B
C 311
( 2043 )
(769 ) 2384 kgm
12
l2
l2
l2
EI
l2
EI
1
2 EI
4 EI
2 EI
1
4 EI
1
2
q2 l2
B
C 311
( 2043 )
(769 ) 5 kgm
12
l2
l2
l2
EI
l2
EI
M BA
M BC
N.B.
1) Per disegnare il diagramma del momento possibile isolare le singole
campate considerando i momenti di estremit e i carichi distribuiti sulla
campata, ricavare il valore dei tagli negli estremi e quindi scrivere la
legge di variazione.
2) Una maniera alternativa di calcolare il momento in un solo altro
punto ad esempio in mezzeria e ricavare la legge parabolica
numericamente o anche graficamente con la costruzione delle tangenti.