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La Storia del cinema italiano

I fratelli francesi Lumire cominciano con le proiezine pubblice in Italia in 1896, a Roma e
Milano. I primi film prodotti in Italia sono documentari di pochi minuti di vita quotidianna e le
comiche mute negli anni 1890 e 1900. Il regista e inventore Filoteo Alberini inventa il proprio
apparechio di ripresa in questo periodo. La industria cinematografica italiana si mette in modo
con le tre organizzazione maggiori: Cines, che si trova a Roma e Ambrosio e Itala Film. Con
queste e molte altre organizzazioni i film italiani sono conosciuti in tutto il mondo.
I primi film italiani intraprendono adattazioni dei libri e opere teatrali come Otello (1906) e Gli
ultimi giorni di Pompei (1913) di Mario Caserini. In questo periodo sono molto popolari anche i
film di personaggi storici, come Beatrice Cenci (1909) di Caserini e Lucrezia Borgia (1910) di
Ugo Falena. Gli attori popolari sono Emilio Ghione, Alberto Collo, Lyda Borelli, Ida Carloni
Talli,
eLidiaQuaranta.
Quo Vadis (1912) di Enrico Guazzone uno dei primi kolossal nella storia del cinema,
utilizzando molti effetti vari e quadri spettacolari. Cabiria (1914) di Giovanni Pastrone un
produzione pi grande, uno kolossal piu famoso del cinema muto.
Il periodo aureo dura per il primo decennio del Novecento. In questo periodo, il primo avanzato
movimento in cinema venga dItalia, ispirato dal movimento futuristico. Nel Manifesto della
cinematografia futurista del 1915, firmato da Filippo Marinetti, Arnaldo Ginna, Bruno Corra,
Giacomo Balla e gli altri, descrivero il cinema come larte capace di sintetizzare tutte le tendenze
sperimentali dellepoca. Per i futuristi, il cinema era un forma darte ideale, un medio frescho e
capace di essere manipulato degli effetti speciali. Molti dei film futuristi sono persi, ma i critici
citono Thais (1917) di Anton Giulio Bragaglia.
Lindustria cinematografica italiana aveva troppo competizione straniera durante la Grande
Guerra. Qualche case industriali maggiori come Cines e Amboriso, formano LUnione
Cinematografica Italiana, una societ di produzione e distribuzione a controllo statale. I notabili
film italiani dellera muto sono Rotaio (1929) di Mario Camerini e Sole (1929) di Alessando
Blasetti.
Nel 1930, Gennaro Righelli produce il primo film italiano con sonore, La canzone dellamore.
Linvenzione del sonore causa la censura pi stretta dal movimento fascistico.
Durante gli anni 1930, le commedie sentimentali, conosciute come telefoni bianchi erano i pi
diffusi film del cinema italiana. Questi film, traboccano di case di lusso, machine di grido, vestiti
ed arredamenti all moda. Sostengono le virt conservative e rispetto per lauthorita statale.
Exempli importanti includono Paradiso (1932) di Guido Brignone ed O la borsa o la vita (1933)
di Carlo Bragaglia. Anche i film storici come 1860 (1934) di Blasetti e Scipione lAfricano
(1937) di Carmine Gallone erano popolari.
Nel 1935 istituito il Centro Sperimentale di Cinematografia, destinato a imporsi come il
principale luogo di formazione professionale del cinema italiano. Nello stesso anno gli
stabilimenti della Cines sono stati distrutti da un incendio. Sulle ceneri del vecchio sito
industriale sorge nel 1937 Cinecitt, uno dei complessi pi grandi d'Europa.

Poi, nasce il neorealismo, raspresentando il trauma della Guerra. I film neorealistici soltanto
parlano della gente povera ma vitale. Molti film neorealistici, ma non tutti, utillizarono gli attori
non professionali. Il termine neorealismo usato il prima volta per descrivere il fim Ossessione
(1943) di Luchino Visconti. Ossessione manda in bestia gli officiali fascistici. Avendo visto il
film, Vittorio Mussolini detto di gridare Questa non e Italia!prima di salire dalla sala. Il film
stato vietato nei parti fascisti dItallia. Comunque, il neorealismo non aveva tanto succeso
subito dopo la Guerra, siccome la gente voleva vedere le commedie leggere.
Le produzioni neoralisti come la triologia Roma citt aperta (1945), Pais (1946) e Germania
anno zero (1948) con gli attori come Anna Magnani e un numero dei attori non professionali,
provano a descrivere le condizioni enocomicali e morali gravi dellItalia dopo la Guerra e i
cambiamenti in mentalit della vita quotidiana.
Ad altra parte, Vittorio De Sica inseparabile dal suo sceneggiatore Cesare Zavattini, che in pi
di un'occasione ha rappresentato la coscienza teorica dell'intero neorealismo. Insieme, hanno
scritto e prodotto Sciusci (1946), Ladri di Biciclette (1948) e Miracolo a Milano (1951). Infine,
l'idea zavattiniana di mettere in scena una descrizione della vita quotidiana raggiunge il suo
climax con la pellicola Umberto D. (1953). Il film una sobria meditazione sulle asperit della
vecchiaia, in seguito applaudito come uno dei punti d'arrivo di tutto il cinema neorealisto.
Anche se Umberto D. considerato il fine del periodo neorealistico, dopo, i film come La strada
(1954) di Federico Fellini e La ciociara (1960) di De Sica per cui Sophia Loren ha vinto il Oscar
allattrice migliore ed stata la prima attrice straniera di vincere il premio BAFTA, sono
considerati I film neorealistici. Il neorealismo italiano ha influenzato tutto il mondo e ha
inspirato altri movimenti cinematografici, come il New wave francese.
Verso la fine degli anni cinquanta si sviluppa il genere della commedia all'italiana; una
definizione che fa riferimento al titolo di un film di Pietro Germi: Divorzio all'italiana (1961),
con Marcello Mastroianni e Stefania Sandrelli. Il termine, pi che indicare un vero genere,
riguarda una particolare stagione cinematografica. Tali elementi si pongono in contrasto con la
commedia leggera del Neorealismo rosa. Tenendo a mente la lezione del neorealismo, la nuova
commedia all'italiana pone le proprie attenzioni sulla realt prodotta dal boom economico. E un
genere speciale che parla delle situazioni sociali gravi in un modo umoristico. Le attrice piu
caratteristice sono Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Lucia Bos, Barbara Bouchet, e Stefania
Sandrelli.
In fra tempo, il phenomeno di Tot, un attore Napoletano esplode. I suoi film esprimono la satira
di neorealismo. La sua storia personale, la sua faccia e i gesti particolari creano uno dei italiani
piu amati degli anni 60.
La commedia italiana considerata di cominciare con I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli.
Gli attori pi popolari e famosi di questo genere sono Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni,
Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Claudia Cardinale, Monica Vitti e Nino Manfredi.

Poi, ci sono peplum. Peplum sono I film con I temi mitologichi o biblici, che attirano anche la
Europa come lAmerica. I peplum genere inizia con il film Hercules di 1958. I registi pi noti
sono Sergio Leone e Mario Bava.
Quando lera di peplum finisce, comincia lera di western allitaliana. Sono western prodotti in
Europa con un bilancio basso, ma la cinematografia davvero vivida. I spaghetti western pi
popolari erano quelli di Sergio Leone con Clint Eastwood e la musica di Ennio Morricone Per
un pugno di dollari, Per qualche dollaro in pi e Il buono, il brutto, il cattivo.
Durante gli anni 60 e 70 Mario Bava, Riccardo Freda, Antonio Margheriti e Dario Argento
sviluppano gialli che diventano classici e influenzzano il genere di altri paesi. I film
rappresentanti sono Danza Macabra, Ecologia del delitto, Luccello dalle piume di cristallo,
Profondo Rosso e Suspiria.
I piu noti film artistici del decennio 1980 sono La citta delle donne ed E la nave va di Fellini,
Lalbero degli zoccoli di Ermanno Olmi e La messa e finite di Nanni Moretti. Anche se non
italiano in entarieta, The Last Emperor (Lultimo imperatore) di Bertolucci, il vincitore di 9
premi Oscar e Once upon a time in America (Cera una volta in America) di Sergio Leone
provengono di questo periodo.
Durante questo periodo, il pubblico italiano era pi interessata in commedia sexy italiana, un
genere di poco valore aristica.
Anche considerati il parte di questo genere erano I film con Fantozzi, un personaggio comico
inventato di Paolo Villaggio. Questo personaggio aveva un grande impatto alla societ italiana
nel quello grado che il aggettivo fantozziano messo in dizionari. I pi noti film di Villaggio
sono Fantozzi e Il secondo tragico Fantozzi.
La crisi economica emersa negli anni ottanta comincer ad attenuarsi nel decennio successivo.
Ma, emergono nuove personalit cinematografiche che raggiungono in breve tempo fama e
notoriet. Si afferma il regista siciliano Giuseppe Tornatore. Dopo aver debuttato con Il
camorrista (1986), due anni pi tardi realizza Nuovo cinema Paradiso (1988). La pellicola vince
il gran premio della giuria al Festival di Cannes e nel 1990 l'Oscar al miglior film straniero. Nel
1995 dirige L'uomo delle stelle, vincendosi il Gran Premio della Giuria al Festival di Venezia.
Dopo dirige anche La leggenda del pianista sull'oceano (1998) e Malna nel 2000.
Un altro noto regista Gabriele Salvatores. Nel 1989 si fa notare per l'opera Marrakech Express,
cui segue, nel 1990, Turn. Il terzo lungometraggio, Mediterraneo (1991), conclude la cosiddetta
"trilogia della fuga", che verr proseguita con il successivo Puerto Escondido (1992). L'opera gli
vale il Premio Oscar come miglior film straniero.
Nel 1994 fa il suo debutto il regista livornese Paolo Virz, subito salutato dalla critica come una
vera rivelazione. Tra i suoi primi lungometraggi si trovano: La bella vita (1994), Ferie d'agosto
(1995) e Ovosodo (1997), quest'ultimo vincitore del gran premio della giuria al Festival di
Venezia.
L'italo-svizzero Silvio Soldini continua a proporre pellicole dallo stile dolce-amaro, che non
rientrano facilmente in nessun genere predefinito. Nel corso degli anni novanta dirige alcuni dei

suoi film pi noti come Un'anima divisa in due (1993), Le acrobate (1997) e Pane e tulipani
(1999), con cui si aggiudica nove David di Donatello e cinque Nastri d'argento.
Nel settembre del 1994 esce Il postino, diretto da Michael Radford e interpretato dall'attore
Massimo Troisi. L'opera riceve grandi consensi sia in Italia che all'estero e ottiene 5 candidature
agli Oscar 1996.
Gli ultimi anni del decennio vedono il trionfo internazionale di Roberto Benigni con La vita
bella (1997). L'attore-regista, gi premiato dal pubblico coi precedenti Johnny Stecchino (1991)
e Il mostro (1994), porta sullo schermo una commedia sull'Italia fascista. La pellicola (Oscar al
miglior film straniero nel 1999) ottiene un vasto clamore in tutto il mondo, portando l'artista
toscano a ricevere, nello stesso anno, l'Oscar al miglior attore protagonista.

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