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Programma

Elettorale
2014-2019
MoVimento 5 Stelle di Livorno

del

SOMMARIO

1.

PRESENTAZIONE .. pag 3

2.

PARTECIPAZIONE, DEMOCRAZIA DIRETTA


E TRASPARENZA pag 4

3.

ACQUA PUBBLICA pag 6

4.

AMBIENTE pag 7

5.

ENERGIA .. pag 14

6.

MOBILITA E SICUREZZA .. pag 17

7.

URBANISTICA SOSTENIBILE E ASSETTO


DEL TERRITORIO .. pag 26

8.

PORTO E INFRASTRUTTURE .. pag 31

9.

LAVORO ED ECONOMIA .. pag 34

10. BILANCIO E AZIENDE PARTECIPATE . pag 41


11. POLITICHE SOCIALI .. pag 42
12. TURISMO E COMMERCIO .. pag 49
13. CULTURA .. pag 58
14. ISTRUZIONE . pag 71
15. SPORT . pag 77
16. CONNETTIVITA pag 80
17. TUTELA DEGLI ANIMALI .. pag.83
18. AGRICOLTURA pag.85

1.

PRESENTAZIONE

Il MoVimento 5 Stelle di Livorno nasce dallincontro di persone libere,


non legate a blocchi di potere e a partiti. Il programma per la nostra
citt nasce dal confronto fra le idee di tutti gli attivisti, unito allascolto
costante dei cittadini, intesi sia come singoli individui che come gruppi,
riuniti in associazioni o comitati.
Abbiamo iniziato questo percorso 4 anni fa: ci siamo trovati per strada,
nelle nostre case, nei fondi commerciali di alcuni attivisti, nei bar e nelle
circoscrizioni cittadine. Abbiamo organizzato banchetti di raccolta firme
o di divulgazione delle nostre idee, ma anche attivit di vario genere ed
eventi culturali.
Tra i pi importanti, da 2 anni a questa parte, ricordiamo il convegno
sulleuro con Alberto Bagnai, lincontro con il Presidente Ferdinando
Imposimato, le presentazioni dei libri di Stefano Santachiara e Paolo
Bracalini sulla degenerazione della politica e ovviamente gli eventi con i
portavoce in Parlamento del M5S. Con questi ultimi manteniamo da
sempre un filo diretto che ci ha consentito, nellultimo anno, di proporre
il testo di alcune interrogazioni parlamentari riguardanti questioni legate
al territorio livornese.
Nel frattempo abbiamo continuato a riunirci per analizzare le varie
istanze che ci venivano presentate, formando dei gruppi di lavoro per
approfondire ogni tema specifico, vagliando pregi e difetti delle varie
soluzioni normative e cercando di formulare le nostre proposte in un
modo che sia il pi possibile aderente alle necessit della popolazione.
La nostra una Rivoluzione Culturale necessaria ed inevitabile che deve
portare tutti ad una maggiore consapevolezza dei propri diritti e doveri,
ad una approfondita conoscenza della realt e allelaborazione di
possibili soluzioni che non siano espressione di interessi individuali, ma
che mirino al bene comune e allinteresse collettivo.
Il nostro Programma stato scritto dai cittadini per i cittadini.
Ci riconosciamo nei principi del Non Statuto e della Carta di Firenze.
Queste le caratteristiche di chi decide di candidarsi:
Non essere iscritti a partiti o ad altri movimenti;
Fedina penale pulita (nessuna condanna anche se non definitiva);
Non avere assolto in precedenza pi di un mandato elettorale.
Ognuno vale uno: non ci sono gerarchie interne od esterne a cui
obbedire.
Altri elementi che ci contraddistinguono sono: nessun doppio incarico,
rifiuto dei rimborsi elettorali, trasparenza e dimissioni degli eletti in caso
di perdita dei requisiti necessari per le liste del Movimento.
Siamo la vera politica, quella giusta e necessaria per avere finalmente
la possibilit di prendere in mano il futuro nostro, dei nostri figli e di
Livorno.
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2. PARTECIPAZIONE,
TRASPARENZA

DEMOCRAZIA

DIRETTA

2.1. Premessa
Nella nostra citt si abusato da tempo della parola partecipazione,
tanto da svuotarne il significato.
Dallesperienza di Cisternino 2020 a quella di Pensare in Grande, a
Livorno il maggior successo dei processi partecipativi rappresentato
dai sondaggi sul Palasport (effettuati da Il Tirreno): il primo per
scegliere il colore della copertura della struttura, il secondo per il nome
definitivo.
Questo avviene nella stessa Toscana che, per prima, si dotata di una
legge regionale per la partecipazione, salvo poi negarne la validit come
nellemblematico caso del pirogassificatore di Castelfranco: la stessa
Regione rinneg gli esiti del percorso partecipativo che si opponeva
allimpianto, favorendo quindi la NSE, la societ che intendeva
realizzarlo e della quale era responsabile per le relazioni esterne
Agostino Fragai, ex assessore alla partecipazione della Giunta Martini,
che aveva fortemente voluto quella legge.
2.2. Le Circoscrizioni sono morte! Viva il decentramento!
Nessuno rimpiange la vecchia struttura delle Circoscrizioni della nostra
Citt, tuttavia, assieme a tale tipo di decentramento, sarebbe
controproducente rottamare definitivamente gli strumenti annunciati e
mai attuati.
In un periodo di drammatico e continuo cambiamento come questo, a
maggior ragione, serve avvicinare le istituzioni ai cittadini, quanto a
capacit di dare risposte alle necessit del territorio.
Circoscrizioni, Municipi, Quartieri, si sono trasformati, nel tempo, da
organi di partecipazione reale a mere copie in scala ridotta del Consiglio
Comunale, con le stesse dinamiche partitocratiche ed hanno finito per
divenire un elemento del dibattimento di atti di Giunta e Consiglio
Comunale, spesso svilendo il ruolo stesso di questultimo.
Nel momento in cui stanno per essere dismesse le stesse strutture delle
circoscrizioni, occorre pensare ad un decentramento che sappia
valorizzare la volont della cittadinanza che vuole dare un contributo
fattivo e volontario per i beni comuni.
Serviranno quindi sempre pi luoghi di aggregazione, perch
lalternativa una progressiva disgregazione sociale e del tessuto
cittadino.
In qualunque modifica di aspetti urbanistici occorre coinvolgere i
cittadini nei processi partecipativi per le scelte che riguardano il proprio
quartiere.
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2.3. Bilancio partecipato comunale e di quartiere


Nel programma elettorale 2004 del sindaco Cosimi si spendono parole
importanti per una previsione di un bilancio partecipato, di cui negli
anni si perdono le tracce; da l serve ripartire, perch lincapacit di
incidere sulla realt quella che ha allontanato i comuni cittadini dalla
vita politica.
Destinare una parte importante del bilancio a scelte partecipate quindi
un passo fondamentale per la credibilit della classe politica, la quale
deve necessariamente fare un passo indietro per consentire alla
cittadinanza attiva di poterne fare due in avanti.
Quali dovrebbero essere gli attori di questo processo? I soggetti legati
al territorio: dalle associazioni di categoria, alle realt del terzo settore,
anche tutte quelle forme di libere associazioni, come i comitati di
cittadini.
Facendo tesoro delle esperienze della Rete del Nuovo Municipio, serve
partire da una quota di bilancio superiore al 10% per farla crescere nel
tempo.
Il bilancio e lo stato patrimoniale del Comune devono diventare
comprensibili a tutti i cittadini e quindi devono essere fortemente
semplificati ed accessibili.
2.4. Referendum propositivo senza quorum
E inutile citare la beffa del referendum consultivo sul nuovo ospedale,
volutamente fallito per il mancato raggiungimento del quorum,
simbolo di quanto la maggioranza di governo della citt creda negli
strumenti di democrazia diretta.
Cambiare lo Statuto Comunale per istituire listituto del referendum
propositivo senza quorum un passaggio necessario affinch i cittadini
possano avere una seconda chance sulle scelte delle amministrazioni, di
qualsiasi colore esse siano.
Le stesse cariche del sindaco e degli assessori devono poter essere
revocate attraverso la previsione nello Statuto dellistituto del Recall,
previsto dalla proposta di legge di iniziativa popolare Quorum Zero.

2.5. Lottocrazia
E indispensabile il ritorno allestrazione a sorte per lalbo degli
scrutatori, introducendo tra i criteri di ammissibilit in questo registro
dello status di disoccupato.
Lelezione del difensore civico deve poter essere effettuata da tutti i
cittadini i quali dovranno avere effettivi poteri di rappresentanza e gli
strumenti
per
poter
sanzionare
i
comportamenti
scorretti
dellamministrazione comunale.
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2.6. Anagrafe degli eletti e dei nominati


Venga istituita finalmente lanagrafe di eletti e dei nominati e sia resa
facilmente consultabile sulla Rete Civica.
2.7. Comunicazione Comune - Cittadini
E necessario pubblicare sulla Rete Civica una rubrica il Comune vi
informa (anche sotto forma newsletter - con versione cartacea) che
permetta ai cittadini di essere avvisati per tempo delle attivit sul
territorio comunale (cantieri, manifestazioni, pulizie strade, taglio del
verde ecc.) ed in merito alle discussioni in corso che riguardano le
diverse zone della citt. In questo modo sar consentito ai cittadini di
verificare nella specifica zona in cui abitano, vivono, lavorano leffettivo
avanzamento delle attivit e segnalare per tempo eventuali anomalie.

3. ACQUA PUBBLICA
Il programma sullacqua pubblica stato scritto per il MoVimento 5
Stelle da 27 milioni di italiani che il 12 e il 13 giugno 2011 hanno
sancito il primato del concetto di bene comune sulle logiche del mercato
ed ha visto proprio in Livorno la citt capoluogo con la maggiore
partecipazione, con il 68,3% degli aventi diritto.
Lo Statuto Comunale di Livorno deve riconoscere il Diritto
Fondamentale allAcqua, confermando il principio della propriet e
gestione pubblica del servizio idrico integrato che deve essere privo di
rilevanza economica.
Promozione delluso di acqua potabile comunale attraverso
linstallazione, in diversi punti della citt, di fontane pubbliche, che
distribuiscano acqua depurata liscia e pure gassata;
Incentivazione dellutilizzo di acqua pubblica in caraffa nei locali, nelle
mense scolastiche e negli edifici pubblici.
Acqua pubblica certificata attraverso la pubblicazione delle analisi
delle acque sul portale istituzionale del comune;
Diffusione delle fontanelle pubbliche, in particolare nelle aree a grande
frequentazione pedonale e ciclabile con pubblicazione di una mappa
aggiornata sul portale comunale, supportata da indicazioni stradali ed
informatiche;
Progettazione di una rete di raccolta delle acque piovane in vasche di
decantazione e fitodepurazione per uso irriguo, lavaggio strade,
processi di recupero rifiuti e riciclaggio e processi industriali;
Incentivazione delluso di bacini di contenimento delle acque piovane
per attivit industriali ed agricole;
Impegno a migliorare le qualit organolettiche dellacqua cos come
sgorga dai rubinetti.
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4.

AMBIENTE

Premessa: buona parte delle azioni che prevediamo per lambiente


vengono trattate in maniera dettagliata nelle varie sezioni del nostro
programma quali Mobilit (e sicurezza), Urbanistica e Assetto del
Territorio, Agricoltura e Acqua Pubblica.

4.1. CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI


Ambiente e Rifiuti sono due tematiche strettamente correlate fra di loro.
Molta parte dellinquinamento ambientale causata dallo smaltimento
dei rifiuti, considerato che in Italia ancora si adottano principalmente
due modalit di gestione altamente inquinanti ed eticamente immorali:
discariche e inceneritori che investono entrambi la citt di Livorno dal
momento che alla discarica del Vallin dell'Aquila, per la quale mai
partito il processo di bonifica, si aggiunge l'inceneritore del Picchianti
per il quale previsto un revamping (un intervento di ristrutturazione e
ampliamento).
La nostra non una posizione pregiudiziale.
Siamo contro lincenerimento dei rifiuti (e a favore della politica rifiuti
zero) perch la combustione dei rifiuti alle basse temperature porta alla
produzione di diossine, mentre alle alte temperature porta alla
produzione di nanoparticelle (dellordine dei 2,5 micron e inferiori),
entrambe nocive alla salute.
Siamo contro le discariche perch queste producono percolato, liquido
altamente tossico che deriva dallo scarso processo di ossigenazione del
rifiuto, nel 100% dei casi disperso in natura, compromettendo il
territorio con le conseguenze che si vengono a determinare a catena.
Gestione del ciclo dei rifiuti mediante ladozione della strategia
Rifiuti Zero, che miri primariamente alla riduzione alla fonte della
produzione di rifiuti, in ottemperanza delle leggi comunitarie, da sempre
disattese.
I rifiuti devono essere al centro di una visione complessiva che individui
il percorso migliore per la loro riduzione, per il loro riuso, riciclo e
recupero.
Realizzazione di un efficiente e qualificato sistema di raccolta porta a
porta integrato con un sistema di valorizzazione della raccolta
differenziata, il cui fine ultimo sia la completa rinuncia al sistema di
incenerimento e labbassamento della tariffa di igiene ambientale.
RZ non pu che prescindere da una maggiore consapevolezza nella
cittadinanza della strategia Rifiuti Zero, coinvolgendola attraverso
processi partecipativi a studiare la migliore applicazione possibile;
Istituzione, in accordo col progetto Rifiuti Zero, di un centro di
studio e riciclo in reciproca collaborazione con altri enti che gi adottano
la stessa strategia;
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Attivazione del porta a porta spinto in tutti i quartieri della


citt, con applicazione della tariffa puntuale. Eliminazione dei
cassonetti stradali entro un anno in tutto il territorio del comune di
Livorno;
Raccolta differenziata per le attivit commerciali (negozi, centri
commerciali, industrie, palestre, teatri, cinema) con tariffa puntuale
anche per loro. Per i rifiuti delle attivit commerciali va attuato un
approccio dedicato in funzione del tipo di attivit. Non si pu trattare un
ortolano allo stesso modo di uno studio di progettazione;
Creazione di un sito comunale per il baratto e la donazione di
oggetti di seconda mano e concedendo spazi fisici a supporto di tali
attivit nei quartieri;
Amministrazione comunale, tutte le aziende municipalizzate e
partecipate dovranno presentare bandi di gara per forniture di prodotti
di consumo e non solo (anche mobili), seguendo la direttiva dei green
public procurement (direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio
2004/18/CE del 31 marzo 2004, per i cosiddetti acquisti verdi),
contribuendo a dare un mercato di sbocco ai prodotti da riciclaggio.
Green public procurement significa acquistare un bene/servizio tenendo
conto degli impatti ambientali che questo pu avere nel corso del suo
ciclo di vita, dallestrazione della materia prima, allo smaltimento del
rifiuto;
Completamento della rete delle isole ecologiche su tutto il
territorio comunale, prevedendone una in ogni quartiere;
Centri del Riuso, ogni isola ecologica deve avere un luogo dove
vestiario, mobili, elettrodomestici e quant'altro possano avere una
seconda vita trovando nuovi padroni; in questo senso attivare
laboratori di trashware, dove pc dismessi possano trovare nuova vita
con l'installazione di sistemi operativi e software open source. Con il
termine trashware (che deriva dalla contrazione dei termini trash,
spazzatura e hardware, la parte fisica di un computer), infatti, si indica
la pratica di recuperare vecchi hardware mettendo insieme pezzi di
computer diversi, rendendoli di nuovo funzionanti e utili;
Proposta alla media e grande distribuzione di adozione di macchinari
per la raccolta di contenitori in plastica ed un servizio per il ritiro
dei contenitori in vetro con vuoto a rendere e per la
distribuzione di prodotti (pasta, sapone, latte, acqua, eccetera) alla
spina;
Recupero degli alimenti scartati dalla grande e piccola
distribuzione per fini sociali. Ogni anno vengono buttati 1,5 milioni
di tonnellate di cibo;
Patrocinio e contributi solamente ad iniziative a basso impatto
ambientale. Per le manifestazioni pubbliche, la concessione del
contributo dovr essere legata ad un'effettiva raccolta differenziata: in
caso di sagre e per tutto quello che preveda somministrazione di cibi e
bevande dovr essere reso obbligatorio luso di stoviglie, bicchieri e
posate di ceramica e metallo oppure in materiale compostabile;
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Verificare la possibilit di concertare con la struttura carceraria


cittadina de Le Sughere un progetto per le riciclette, restituendo
nuova vita alle biciclette giacenti nei depositi comunali;
Incentivare lutilizzo di un compostore per chi ha un orto/giardino:
ove possibile compost collettivo nelle aree sprovviste di verde.
Compostaggio domestico significa eliminare la frazione organica
dei rifiuti di casa facendo ci che la natura fa da sempre, cio riciclare
la sostanza organica non pi utile e restituirla in forma di humus. Con il
compostaggio dei rifiuti organici si pu: gestire meglio i rifiuti di casa,
producendone meno, contribuire ad una conseguente riduzione
dellinquinamento, fare del bene al proprio orto e ai propri fiori ed,
infine, ridurre le spese di smaltimento dei rifiuti;
Diffusione delle Fontanelle Alta Qualit;
Segnalazione sul portale comunale, tramite mappatura, della
presenza di contenitori della raccolta differenziata e di rifiuti
speciali, anche tramite applicativo per smartphone;
Sviluppo del territorio come polo attrattivo per il riciclaggio,
compostaggio etc.;
Sviluppo dei traffici marittimi destinati al recupero delle materie
prime.
Per finire, il cittadino deve avere la possibilit di conoscere il percorso
dei rifiuti e come verranno spesi i soldi della tariffa, come pure i
contributi per lo smaltimento gi compresi nel prezzo di acquisto dei
prodotti (contributi RAEE, CONAI, ecc).
Va resa possibile la tracciabilit via internet per dare informazioni su
come e da chi sono riciclati o smaltiti i rifiuti.

4.2. INQUINAMENTO
Studio epidemiologico
Lo studio del Prof. Annibale Biggeri, epidemiologo, conferma come la
qualit dell'aria della citt (e dei quartieri nord in particolare) risenta di
diverse fonti inquinanti che fanno lievitare il rischio sanitario con un
eccesso di mortalit tumorale rispetto alla media toscana; gli stessi
quartieri rientrano in unarea fra quelle riconosciute come SIN (Siti in
Interesse
Nazionale). Tale
area
stata individuata come
particolarmente soggetta ad inquinamento dal Ministero dellAmbiente
ed da poco passata sotto l'egida regionale come SIR (Sito di Interesse
Regionale).
Lo studio stato finanziato dallIstituto Toscano Tumori e realizzato dal
Dipartimento di Statistica G. Parenti Universit di Firenze Unit di
Biostatistica, nellambito del Progetto Livorno-Collesalvetti e diretto dal
Prof. Biggeri; i dati derivano dallarchivio ISTAT delle certificazioni di
causa di morte 1971-2006 e i dati di ricovero ospedaliero derivano
dallarchivio regionale 1996-2006.
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Negli anni pi recenti (2007-2009), la mortalit complessiva per gli


uomini stata pari al livello regionale, mentre per le donne stata
maggiore del 5%.
Se si restringe lattenzione ai tumori, si stima un 5,1% di morti
aggiuntive rispetto alla media toscana per gli uomini e un 8,7% per le
donne (17 e 23 morti in pi, rispettivamente).
Lo scopo , oltre alla prevenzione e il controllo di incidenti e dei possibili
rischi della salute legati alle attivit industriali pericolose, quello della
SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA PARTECIPATA eseguita dai cittadini e
condivisa dal M5S, poich rispecchia i principi di partecipazione dal
basso che il Movimento promuove. Tale scopo inoltre in linea con
lorientamento dellUE riguardo allISTITUTO PER LA PROTEZIONE DEL
CITTADINO, visto ormai lo svuotamento del ruolo delle ASL in materia
di prevenzione della Salute Pubblica.
E dai quartieri nord che occorre quindi ripartire se intendiamo
migliorare le condizioni ambientali cittadine (perch al miglioramento di
queste zone non potr che seguire il resto della citt), sbloccando i
finanziamenti statali previsti per la bonifica dei SIN, attraverso la
riconversione di tali siti al servizio della collettivit.
Anche se la raffineria ENI collocata fisicamente allinterno del Comune
di Collesalvetti (e solo in parte di Livorno), le ricadute sulla salute dei
cittadini livornesi sono estremamente rilevanti. In futuro il minore
utilizzo di energie fossili comporter una revisione totale del nostro
modo di vivere: si veda, a questo proposito, il paragrafo
Riqualificazione industriale, a pag.29 del punto 7- URBANISTICA
SOSTENIBILE E ASSETTO DEL TERRITORIO.
Quadro conoscitivo Forme di Inquinamento
Abbiamo la necessit, senza per questo creare inutile allarmismo, di
conoscere lo stato dell'arte delle acque superficiali e sotterranee, in
particolare nelle aree di maggiore sensibilit, quali quelle attorno al
Vallin dell'Aquila e in tutte le aree dove insistono impianti di riciclo e
gestione rifiuti.
Intendiamo promuovere un censimento delle aziende cos che in futuro
venga tenuto in considerazione, nelle valutazioni di impatto ambientale,
la ricaduta negativa di nuovi insediamenti produttivi, oltre al carico
urbanistico derivante dal carico di emissioni inquinanti.
Nel piano regolatore necessario far cessare la coabitazione di
insediamenti abitativi con quelli industriali, specialmente se inquinanti,
provvedendo, nel tempo, allo spostamento di questi in aree compatibili.
Traffico motoveicolare
La riduzione e moderazione del traffico privato, lo sviluppo del TPL
(trasporto pubblico locale) e del trasporto non inquinante,
contribuiranno a ridurre le emissioni che a Livorno rappresentano circa
il 30% del carico inquinante (vedere MOBILITA E SICUREZZA).
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Traffico Navale
L'inquinamento delle aree in prossimit di quelle portuali dovute al
traffico navale particolarmente importante soprattutto nei mesi estivi
per l'afflusso di navi da crociera.
L'adozione del cold ironing, sistema di alimentazione elettrica delle
navi da banchina che consente di spegnere i motori ausiliari delle navi
attraccate eliminando le emissioni, quindi misura necessaria ma non
sufficiente.
Smaltimento amianto proveniente da utenze civili
Le normative nazionali e regionali stabiliscono che la rimozione del
materiale contenente amianto (cancerogeno) pu essere effettuata, per
modiche quantit, in maniera autonoma dai cittadini, a patto che gli
stessi rispettino le procedure e gli accorgimenti previsti dalle normative,
compreso lutilizzo di dispositivi di protezione individuale atti a evitare
linalazione delle fibre; il Comune di Livorno ha gi previsto, nel
Regolamento di Polizia Urbana, la possibilit di rimuovere in maniera
autonoma piccole quantit di manufatti contenenti amianto purch
presente in forma compatta (lastre, cassoni per lacqua, tubazioni,
comignoli); i cittadini possono rivolgersi alla ASL, presso gli uffici della
Sanit Pubblica di Borgo S. Jacopo che, oltre a fornire gratuitamente il
materiale da utilizzare per la rimozione, informa sulla corretta
procedura da adottare per lautorimozione.
Al momento per al cittadino resta lonere della spesa relativa al
trasporto ed allo smaltimento del rifiuto che deve essere per legge
effettuato da una ditta specializzata.
Siamo dellavviso che, al pari di altri Comuni, anche il trasporto e lo
smaltimento devono essere a carico del Comune stesso per favorire
leliminazione del materiale cancerogeno e scoraggiarne labbandono; ci
impegneremo quindi ad inserire, nel regolamento di Polizia Urbana, una
procedura totalmente gratuita per il cittadino che consenta di favorire la
completa eliminazione dellamianto dallambiente.
Inquinamento da Radiazioni non Ionizzanti
Occorre ridurre linquinamento elettromagnetico, impedendo il
proliferare selvaggio di antenne di comunicazione (per la telefonia) sui
tetti delle case ed anche ridimensionare il numero attuale di antenne
predisposte, imponendo luso di ununica antenna per tutti i gestori
(anzich per ogni singolo gestore). Il Movimento 5 Stelle crede nel
valore della connettivit e nella condivisione dellinformazione, ma nel
rispetto del cosiddetto Principio di Precauzione mantiene un
atteggiamento prudente per la diffusione di antenne WiFi nelle vicinanze
di siti delicati (ospedali, scuole, etc.).
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Inquinamento da Radiazioni Ionizzanti


CISAM. Due Ispezioni Parlamentari e tre Interrogazioni (una al Senato,
una alla Camera ed una in Commissione Difesa, sempre alla Camera),
un intervento in aula al Senato e un question time (il tempo destinato
alle interpellanze, ovvero alle risposte del governo alle interrogazioni
dei deputati) in Commissione Difesa alla Camera, non sono servite a
fermare lo sversamento in mare delle acque radioattive provenienti
dalla piscina dellex reattore nucleare ubicato allinterno del CISAM.
Nonostante che il trattamento di tali acque (secondo le analisi prodotte)
avrebbe ricondotto i livelli di radioattivit ai valori di legge, lo
sversamento, sotto silenzio, negli specchi di mare antistanti la linea di
costa, rappresenta un metodo del tutto inaccettabile. Vigileremo
affinch le successive operazioni di decommissioning (smantellamento)
dellimpianto si svolgano nel pieno rispetto delle leggi e nella tutela
della salute dei cittadini e dellambiente. Siamo al fianco dei cittadini
per preservare lambiente e la salute.
Il caso dei Bidoni Tossici
Pi di 70 fusti tossici degli oltre 200 dispersi il 17 dicembre 2012 dalla
portacontainer Venezia della Grimaldi, al largo dellIsola di Gorgona,
nel cosiddetto santuario dei cetacei, non sono ancora stati recuperati.
Nei fusti sono contenute oltre 12 tonnellate di elementi pericolosi quali
vanadio, nichel e molibdeno, metalli altamente tossici che se rilasciati
nellambiente inquinerebbero (se gi non lo stanno facendo) un
vastissimo tratto di mare, con conseguenze difficilmente immaginabili e
i cui effetti potrebbero essere riscontrabili solo nel lungo periodo, con
conseguenze, di natura economica, altrettanto devastanti.
Sono state consegnate oltre 4000 firme di cittadini che richiedono la
rimozione di tali fusti; i timori espressi dai cittadini, da considerarsi pi
che legittimi, sono i nostri. Faremo tutto il possibile per cercare di
sbloccare questa situazione diventata sempre pi insostenibile.
Rigassificatore OLT
Il rigassificatore di OLT davanti alle nostre coste. Abbiamo presentato
tre interrogazioni parlamentari che ad oggi giacciono ancora senza
risposta. L'impianto continua ad essere ben visibile dalle nostre coste ed
a rappresentare una seria minaccia alla nostra sicurezza. Oltre a
questo, il rigassificatore attualmente risulta inutilizzato e, per questo
motivo, avr bisogno di essere dichiarato strategico (con Decreto del
Ministero dello Sviluppo Economico) per avere cos dei contributi
speciali da parte dello Stato. Questa la causa per cui il prezzo delle
bollette, contrariamente a quanto sostenuto da sempre dai sostenitori
dellimpianto, destinato a salire perch, in caso di mancati guadagni, i

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gestori verranno comunque rimborsati dal governo italiano (fino al


71%). Anche per questo diciamo NO al rigassificatore.
Inquinamento Acustico
Lotta allinquinamento acustico dei veicoli con una campagna di controlli
specifici sulle emissioni acustiche di tutti i mezzi a motore, sia pubblici
che privati, con adozione, dove possibile, di asfalto fonoassorbente.
4.4. EDUCAZIONE AMBIENTALE
Incentivare leducazione ambientale nelle scuole, anche attraverso la
partecipazione dei ragazzi a seminari promossi dagli organi istituzionali
preposti al rispetto dellapplicazione delle leggi in materia di tutela
ambientale (ARPAT-Agenzia Regionale per la Protezione dellAmbiente)
e attraverso lo studio e progetti basati sulla Carta della Terra.
4.5. GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO
Inserimento dei principi negli atti di pianificazione e gestione del
territorio (da parte del comune) della Convenzione europea sul
paesaggio, fatta a Firenze il 20 ottobre 2000 e ratificata dall'Italia con la
legge n. 14 del 9 gennaio 2006;
Ampliamento e revisione delle norme contenute nel regolamento del
Verde Urbano Pubblico e privato approvato dal Comune nel febbraio
2003;
Applicazione della Legge n.10/2013 "Norme per lo sviluppo degli spazi
verdi urbani";
Incremento e salvaguardia delle aree con vegetazione, ovvero le zone
non ancora edificate all'interno del tessuto urbano che presentano
valenze ecologiche, naturalistiche devono essere classificate come
invarianti. Tali aree contribuiscono alla tutela della biodiversit esistente
e contribuiscono al potenziamento della rete ecologica locale in quanto
insieme di spazi naturali e seminaturali che ne assicurano la
connessione. La percentuale di consumo del suolo nell'area comunale
stata tra il 20 e il 30% nel periodo 2004-2012, la conseguenza una
frammentazione e una grave perdita di habitat naturali.
Queste aree possono essere utilizzate come:
- agricoltura di qualit/orti urbani;
- zone a verde pubblico/usi sportivi;
- oasi ecologiche per la protezione ambientale e la conservazione della
biodiversit;
Manutenzione ordinaria del verde con criteri ecologici, indirizzata al
rispetto delle specificit biovegetali delle piante, contrariamente alla
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gestione attuale non sostenibile che prevede potature sistematiche a


danno dell'intera chioma;
Riconoscimento delle aree a verde pubblico come patrimonio e
ricchezza dell'ambiente urbano, riqualificando il loro "status" di semplice
arredo urbano, attualmente suscettibile di ogni tipo di trasformazione;
Redazione di un piano del verde (strumento di pianificazione
integrativo alla pianificazione urbanistica locale, contenente una visione
strategica del sistema del verde urbano e peri-urbano).
La progettazione degli spazi urbani non pu prescindere da tutte le
funzioni apportate dalla presenza del verde e in ogni futuro progetto
urbanistico vanno considerati tutti i benefici economici e le funzioni
apportate.
E necessario attuare una strategia per la conservazione della natura
urbana.
Deve essere promossa un'adeguata comunicazione del ruolo e dei
benefici del verde attraverso pubblicazioni e il coinvolgimento della
popolazione locale anche mediante lo strumento della partecipazione.

5. ENERGIA

5.1. Premessa
La produzione di energia elettrica e termica ha le seguenti criticit:
costi;
dipendenza da fonti fossili;
impatto ambientale.
Costi:
La spesa nazionale per lapprovvigionamento di energia dallestero
nel 2012 di 64,4 miliardi di euro, contro i 62,9 del 2011, con un
aggravio di oltre 1,5 miliardi di euro pari al 2,4%. Il peso della
fattura energetica sul PIL nel 2012 salito al 4,1%, contro una
media dell1,5% degli anni 90.
Per i cittadini italiani la bolletta sta aumentando, ma lincidenza dei
costi delle fonti rinnovabili trascurabile rispetto alle voci classiche di
approvvigionamento e distribuzione.
Per le PMI l'incidenza dei costi energetici si attesta al 7/8 posto, in
ordine decrescente: materie prime, costo del lavoro, tasse, costi
finanziari, costi di produzione, logistica, consulenze professionali,
energia.
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Per aziende energivore, solitamente grandi imprese nei settori della


plastica, gomma, carta, ceramica, siderurgia e del conciario, l'energia
da considerare una materia prima e quindi con unincidenza molto alta
in termini di costi.
La produzione di energia termica ed elettrica dipende per la maggior
parte da fonti fossili, per le quali negli ultimi anni si verificata una
impennata preoccupante, in termini di costi, destinata ad aumentare
ulteriormente per fattori legati allestrazione e lavorazione del greggio
in particolare.

Dipendenza da fonti fossili.


Secondo lagenzia internazionale dellenergia, la produzione di petrolio
convenzionale ha raggiunto il picco nel 2005 e sta attualmente calando.
Le forniture attuali e future faranno sempre pi affidamento su petrolio
non convenzionale (off shore, sabbie bituminose, trivellazioni polari)
che sono caratterizzate da un costo molto alto. Si capisce quindi che
dipendere da fonti il cui costo destinato ad aumentare non una
scelta lungimirante.

Impatto ambientale
Limmagine che segue evidenzia come Livorno si trovi in unarea di
criticit per linquinamento atmosferico, dovuto principalmente alla
combustione di risorse fossili nelle centrali elettriche, ai processi di
produzione industriale e, non ultimo, ai trasporti marittimi.

Per affrontare le sfide descritte sopra, con il Piano dAzione Una politica
energetica per lEuropa, lUnione Europea si data tre obiettivi
ambiziosi da raggiungere entro il 2020:
ridurre del 20% le emissioni di gas serra;
migliorare del 20% lefficienza energetica;
produrre il 20% dellenergia attraverso limpiego di fonti rinnovabili.
15

Tali obiettivi sono stati fatti propri dal Governo nazionale nel position
paper del settembre 2007 e dal PIER (piano di indirizzo energetico
regionale) approvato dal Consiglio della Regione Toscana in data 8
luglio 2008.
La Commissione Europea ha emanato la direttiva 2010/31/CE che
prevede come gli edifici pubblici di nuova costruzione abbiano lobbligo
di un consumo energetico quasi zero entro il 2018, estendendo tale
normativa a tutti gli altri edifici entro il 2020.
La maggior parte degli edifici pubblici stata realizzata in tempi in cui il
problema dellefficienza energetica non era sentito come adesso. I
conseguenti valori di dispersione termica delle pareti verticali, delle
finestrature e delle coperture risultano molto pi elevati rispetto a quelli
introdotti dalle normative attuali di riferimento.
Lilluminazione stradale e degli edifici fornita da sistemi ormai superati
che dovranno essere sostituiti da altri di nuova concezione, in termini di
convenienza energetica e di estetica.
In Europa emerge un nuovo concetto di citt, fondato su stili di vita
sostenibili e sulla qualit degli spazi. Si svuotano le periferie industriali,
perdono di significato i quartieri dormitorio, separati da quelli
commerciali.
I quartieri stessi tornano ad essere luoghi di produzione, di creazione di
valore e di identit delle persone.
Veri eco quartieri che migliorano la qualit della vita dei residenti
attraverso:

risparmio energetico degli edifici e materiali ecocompatibili;


riduzione dei rifiuti e del consumo di acqua;
mobilit sostenibile;
integrazione tra abitazioni, attivit commerciali, spazi sociali,
sviluppo del territorio.

Un eco quartiere un luogo che facilita la sostenibilit, dove si vive


meglio e che produce lavoro, reddito e sviluppo, ideale per le esigenze
dei cittadini (salute, relazioni, facilit di accesso ai servizi)
Gli elevati standard energetici tipici degli eco quartieri sono normati ed
incentivati da specifiche normative comunitarie (direttiva 2010/31/CE
entrata in vigore dal 1 febbraio 2012)
Il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra comporter notevoli
risparmi economici da reimpiegare in interventi di sviluppo e di
sostegno sociale.
La Carta di Firenze del Movimento 5 Stelle fa esplicito riferimento allo
sviluppo delle fonti rinnovabili (quali il fotovoltaico e leolico) con
contributi/finanziamenti comunali e allEfficienza energetica.
16

5.2. Azioni di programma


1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.

Avviare un piano energetico comunale;


Avviare un censimento degli edifici pubblici per valutarne la
prestazione energetica;
Individuare gli interventi di miglioramento energetico e
quantificarne i benefici economici;
Fare ricorso, dove possibile, a fonti di energia rinnovabile;
Quantificare le spese di intervento e stimare un piano di rientro
tenendo presenti i contributi comunitari;
Istituire una Energy Service Company pubblica;
Promuovere la cultura delluso razionale dellenergia;
Introdurre tecnologie innovative come le lampade a LED
nellilluminazione pubblica e negli edifici pubblici;
Favorire la bioedilizia e pensare i nuovi edifici con il concetto degli
eco-quartieri;
Controlli sulle nuove costruzioni private, per il rispetto delle
normative.

6. MOBILITA' E SICUREZZA
6.1. Premessa

Lamministrazione deve avere come obiettivo, per la mobilit,


quello di organizzare gli spostamenti delle persone nel modo pi
efficace possibile, salvaguardando la sicurezza, la salute, la qualit
dello spazio urbano, l'equit sociale e la rapidit diffusa, in luogo
della velocit del singolo.
La mobilit non il risultato della contrapposizione tra i partiti
dei pedoni, degli automobilisti e dei ciclisti.
La comunit l'unica portatrice di interessi e la buona mobilit
persegue l'interesse di tutti.
6.2. Obiettivi e linee guida
Il Movimento 5 Stelle intende agire sia per ridurre la richiesta di
mobilit con il mezzo privato, razionalizzando e potenziando il servizio
pubblico collettivo, sia per rendere scorrevole il traffico privato residuo,
tutelando i residenti e tutti i soggetti deboli (pedoni, disabili e utenti
delle due ruote, ciclisti in particolare).

17

I costi di spostamento con i mezzi privati, complessivamente, sono


assai superiori a quelli dei mezzi pubblici; un migliore sfruttamento di
questi ultimi liberer quindi risorse destinate al loro sviluppo.
Seguiremo due principi espressi nella Carta di Firenze che, al punto 5,
recita Piano di trasporti pubblici non inquinanti e rete di piste ciclabili
cittadine e, al punto 6, piano di mobilit per i disabili, nonch il
quadro normativo Europeo che fornisce indicazioni agli enti locali sullo
sviluppo di tutti i settori della mobilit rendendola intermodale, cos da
migliorare la qualit della vita delle citt e favorire lo sviluppo
economico.
Alcune proposte sono semplici e da realizzare velocemente (6 mesi, 1
anno), mentre altre, pi complesse, saranno portate a termine nel
lungo periodo (es. 4 anni) durante il quale sar possibile adattarle per
superare ostacoli e vincoli che si presenteranno. Lo scopo quello di
avere a Livorno una mobilit sostenibile ed eliminare alla radice i
problemi che il traffico quasi esclusivamente privato porta con s.
Questi si possono riassumere in:

Inquinamento (atmosferico, acustico);

Sicurezza (traffico, incidenti);

Degrado aree urbane (causato dallo spazio occupato dagli


autoveicoli a scapito dei pedoni);

Consumo di territorio (determinato dalla realizzazione di strade e


infrastrutture);

Costi privati per il trasporto (spese famiglie ed aziende).

La mobilit sostenibile contribuisce inoltre ad aumentare le opportunit


di occupazione creando attivit specifiche e richiamando turisti su
percorsi tematici: una citt silenziosa, pulita e ordinata anche pi
invitante da visitare.
I vantaggi dei mezzi privati (flessibilit di percorsi ed orari) sono
tuttavia percepiti cos nettamente, anche se spesso sono solo presunti,
che per avere un cambiamento non traumatico sar necessario seguire
un percorso graduale su due aspetti principali:
Potenziare ed integrare diversi tipi di trasporto alternativi al mezzo

privato in modo da garantire lo spostamento passeggeri in modo pi


capillare ed efficiente;
Moderare il

traffico, in modo da disincentivare luso del mezzo


privato, se non strettamente necessario;
18

Dato che, sugli aspetti della mobilit, Livorno si colloca al 33 posto su


50 citt capoluogo italiane (indagine 2011 patrocinata da Min.
Ambiente), la questione riveste particolare rilevanza.

In attesa della gara unica toscana per il TPL (scelta operata nel 2003
dalla Regione Toscana e al momento non ancora indetta) si avuta,
negli ultimi due anni, una drastica riduzione del servizio pubblico ma,
paradossalmente, un aumento dei costi. Dai precedenti 95 autobus pi
sei scorte (per le emergenze quali ad esempio avaria dei mezzi in
circolazione) si passati a 64 autobus, senza scorte; molti percorsi
sono stati tagliati (es. per le scuole medie), gli orari di erogazione del
servizio ridotti (dopo le 20.30 non c pi un mezzo a disposizione). Si
prevede che, a bando avvenuto, i cittadini perderanno qualcosa come il
20% di chilometraggio nellurbano e il 40% nellextraurbano. Il M5S si
sta gi muovendo a livello regionale per contrastare questa scelta che
altro non che un favore ai privati, senza le necessarie tutele per i
cittadini.
6.3. Infrastrutture
Livorno si allunga da nord a sud ed un tempo era completamente
compresa tra la costa e la ferrovia; negli anni la citt si sviluppata
anche oltre questultima, che divenuta una barriera problematica da
oltrepassare. Attualmente, dopo la chiusura del passaggio a livello di
Salviano (sostituito da un piccolo sottopassaggio), vengono utilizzati il
cavalca ferrovia della stazione e il sottopasso di Coteto, cos, per
raggiungere Porta a Terra, si utilizzano strade rionali come fossero di
scorrimento: ad esempio la gimkana tra via Cimarosa, via di Salviano e
via della Padula percorsa spesso da mezzi pesanti.
Pur in unottica di riduzione del traffico cittadino, necessario rendere
maggiormente permeabile la barriera ferroviaria con la realizzazione di
nuove infrastrutture, sfruttando linteresse di RFI nelleliminazione dei
passaggi a livello. Intendiamo stornare parte dei fondi destinati al Lotto
Zero dellAurelia per realizzare un sottopasso in piazza Dante ed
abbattere cos il cavalcaferrovia, liberando finalmente il parco delle
Terme del Corallo.
19

Inoltre, avvieremo uno studio di fattibilit finalizzato alleliminazione dei


passaggi a livello in via delle Sorgenti e via Provinciale Pisana con
realizzazione di sottopassi in sostituzione. Attualmente la sicurezza
degli abitanti dei quartieri nord compromessa (si sono contate diverse
vittime negli ultimi anni) ed un incidente industriale in quellarea non
disporrebbe di un adeguato piano di evacuazione, poich lo scorrimento
della circolazione veicolare subisce blocchi temporali che variano dai 15
ai 30 per il passaggio dei treni.
Ad Ardenza, in accordo con RFI, vorremmo riaprire il passaggio
veicolare interrottosi con la chiusura del passaggio a livello; altre opere
di attraversamento saranno possibili in base ai fondi dedicati che
saremo in grado di intercettare.

6.4. Azioni
Traffico
La revisione del piano del traffico andr, ovviamente, di pari passo con
quella dei parcheggi, del trasporto pubblico e della ciclabilit.
Proponiamo i seguenti punti:
revisione

del Piano del Traffico con un percorso partecipato,


attraverso assemblee con i cittadini per conciliare lo sviluppo del
commercio e del turismo con la qualit di vita della popolazione
residente;
analisi ed eventuali modifiche di tutte le zone pericolose (ad esempio

limmissione sulla variante dallIpercoop, il ponte di Santa Trinita, la


rotatoria di Coteto, etc.) e con sensi unici incoerenti (ad esempio
Ardenza, la Rosa, etc.);
correzione della gerarchia delle strade (di scorrimento, di quartiere,

etc.) e ripristino della viabilit originaria in viale Nazario Sauro;


limitare costruzione nuovi parcheggi. Riorganizzazione delle zone di

sosta per i residenti per evitare l'eccesso di permessi rispetto ai posti


disponibili. Questa razionalizzazione andrebbe fatta tramite un
censimento dei posti disponibili confrontato con le richieste di tagliandi,
eventualmente unendo alcune zone tra loro, in caso ci fossero squilibri
tra posti disponibili e permessi;
riorganizzazione di alcune zone della citt (limitrofe a via Grande e

Venezia) per favorirne la chiusura al traffico ai non residenti, dotandole


di arredi urbani ed elementi che le rendano attrattive e fruibili;
sviluppo di aree pedonali, non soltanto nel centro, prevedendo degli

incentivi (es. esenzioni Tosap) alle attivit commerciali che si impegnino


a riqualificare le aree limitrofe;
20

mobilit elettrica: incentivare luso di mezzi elettrici e lintroduzione

delle colonnine di ricarica in varie zone cittadine;


razionalizzazione degli orari per il ritiro dei rifiuti e la consegna delle

merci, dove possibile, per evitare interferenze con il traffico veicolare.


Trasporto pubblico
A Livorno lofferta di TPL, valutata come Km percorsi dai mezzi per
abitante, occupa il 35 posto su 50 citt capoluogo Italiane (indagine
2011 Min. Ambiente).
Il TPL cittadino presenta alcune criticit: mancanza di coperture di
alcune zone di Livorno, le corse terminano alle 20.30, la frequenza delle
corse nei festivi ogni mezzora, coincidenze e orari spesso non
vengono rispettati, gran parte del parco macchine dovrebbe essere
sostituito.
Proponiamo le seguenti soluzioni:

Accessibilit: consentire luso a persone disabili o meno abbienti a


prezzo simbolico, fino ad introdurre, per gradi, il trasporto
pubblico gratuito per disoccupati, pensionati con redditi bassi,
portatori di handicap e studenti durante le festivit e il periodo
estivo in modo da innescare un percorso virtuoso dalla riduzione
del traffico privato (meno incidenti, meno inquinamento e quindi
minor spesa sanitaria, minore usura e minor impegno delle forze
dellordine per il controllo del traffico);

Fonti di finanziamento: trasmissione a bordo di


pubblicit;

Capillarit: collegare aree residenziali e periferiche tra loro e con i


poli attrattivi (centro, luoghi di lavoro, scuole, ospedali, centri
commerciali, etc.), aumentare la copertura di TPL per le zone pi
frequentate negli orari di punta per fornire ai cittadini alternative
valide ai mezzi privati ed incontrare i bisogni delle persone in
difficolt (pensionati, disabili), attraverso la razionalizzazione e
modifica di percorsi delle linee urbane e lutilizzo di mezzi a
pedana ribassata (vedi appendice);

Flessibilit: nei percorsi, negli orari e soprattutto nel periodo


notturno con servizi on demand con uso di biglietti integrati e
abbonamenti differenziati;

Informazione: estendere le notizie sul servizio in tempo reale


tramite pannelli alle fermate e APP per smartphone (potenziando
b on time);

Impatto ambientale: ridurre consumi, emissioni inquinanti e


rumore tramite ammodernamento della flotta, con mezzi
elettrici, ibridi, alimentati ad idrogeno, metano e biocarburanti;
21

musica e

Intermodalit: collegare le fermate degli autobus con piste


ciclabili, punti di snodo bike sharing e altri mezzi di trasporto
dotando pi mezzi possibili di pedane per trasporto biciclette;

Puntualit e velocit: introdurre corsie preferenziali (dove


possibile) e imporre precedenze agli incroci (con relative
sanzioni), ridurre i tempi di attesa alle fermate con
coordinamento orari e uso tecnologia GPS;

Tecnologia: installazione di tracker GPS sui mezzi e di monitor alle


fermate per indicare gli effettivi tempi di passaggio;

Sicurezza: illuminazione delle fermate e utilizzo della stessa rete


di trasmissione del sistema GPS per webcam collegate a un
sistema di sorveglianza con le forze dellordine;

LAM e autobus elettrici dove possibile.

E intenzione del Movimento 5 Stelle avviare da subito uno studio di


fattibilit finalizzato allattrazione di fondi europei per realizzare in
futuro una tramvia cittadina.
Percorsi ciclabili
Usare la bici in Europa sta generando oltre 200 miliardi di euro di
benefici economici. Lo dice uno studio condotto dalla European Cyclists
Federation (sintesi allegata in basso) che valuta l'impatto economico
dell'attuale diffusione di questo mezzo di trasporto ecologico, usato, al
momento, dal 7,4% della popolazione dell'Ue.
Molte risorse sono liberate dai costi sanitari: pi di 114 miliardi di euro
in meno.
La riduzione del traffico porta invece un risparmio di 24 miliardi di euro.
Dai 3 ai 6 miliardi vengono poi dal risparmio di carburante.

22

Altri 62 miliardi poi sono sviluppo economico che la diffusione della bici
stimola (vedi tabella):

Il ritorno economico degli investimenti per promuovere la mobilit a


pedali quindi rilevante: nellUnione Europea sono investiti in media 56 euro per cittadino a favore delle due ruote, ma il beneficio economico
ricavato di 400 euro pro capite; per ogni euro speso se ne generano
70.
Livorno, in quanto ad offerta di percorsi ciclabili (km/abitante), occupa
attualmente il 38 posto su 50 citt capoluogo italiane (indagine 2011
Min.Ambiente). In citt possiamo contare solamente su 4 piste non
raccordate tra loro e dalla scarsa manutenzione.
Proponiamo le seguenti soluzioni:

miglioramento della sicurezza delle piste attuali;

manutenzione, rimozione ostacoli, separazione con percorsi


pedonali e strade, moderazione traffico limitrofo alle piste e sosta
veicoli;

realizzazione nuove piste raccordandole con quelle esistenti per


favorire, in particolare, lo spostamento tra periferie e centro
cittadino, scuole, luoghi lavoro, amministrazione pubblica,
ospedale, poliambulatori, impianti sportivi, stabilimenti balneari;

intermodalit con altri servizi pubblici di trasporto;

23

piste e bike sharing vicino a parcheggi, capolinea autobus, Porto,


Stazione;

pubblicit, web, eventi e manifestazioni sulla ciclabilit;

incentivi per dipendenti pubblici e privati che usano la bici casalavoro, progetti scolastici;

percorsi tematici con il patrimonio storico e naturale livornese,


ecoturismo.

Trasporto marittimo e vie dacqua


Il trasporto marittimo e quello delle vie dacqua, grazie all'intermodalit,
potrebbero integrarsi con i trasporti terrestri. Ci proponiamo di
sviluppare le vie navigabili cittadine, i Fossi Medicei, per un servizio di
trasporto pubblico che si integri con autobus, piste ciclabili e zone
pedonali.
Si alleggerirebbe cos il carico di mezzi sul suolo cittadino e si
contribuirebbe a valorizzare il centro citt. Luoghi quali il Pentagono del
Buontalenti, la Venezia, le Fortezze, potrebbero cos tornare ad essere
utilizzati contribuendo, con la loro storia, ad una rinascita culturale e
alla creazione di posti di lavoro.
Proponiamo le seguenti soluzioni:

riqualificare gli accessi ai Fossi;

utilizzare come fermate alcune zone dei Fossi che si prestino


allaccosto dei battelli;

riorganizzare (gradualmente e con il consenso dei cittadini) la


sosta delle barche in modo da consentire la circolazione dei
mezzi, soprattutto quando sar pronto il futuro porticciolo della
Bellana;

analizzare lo stato delle cantine per incentivare lungo tutto il


percorso, unico in Europa, attivit commerciali e di ristorazione;

recuperare il patrimonio architettonico storico del Fosso Reale e


divulgarlo ai cittadini e ai turisti.

Sicurezza stradale
Riteniamo semplicemente inaccettabile che si debba continuare a
morire o rimanere gravemente feriti per le strade, particolarmente
pericolose per pedoni o ciclisti.
24

Di primaria importanza, nelle zone residenziali, lintroduzione del limite


di velocit di 30km/h, come accade in moltissime citt europee e non
solo.
Proponiamo le seguenti soluzioni:

Zone 30: riduzione velocit in ambiti residenziali, specialmente


nei quartieri ed in prossimit delle scuole; questo al fine di
separare il traffico di attraversamento da quello di distribuzione e
di accesso alle zone residenziali, aumentandone vivibilit e
sicurezza riducendone i rumori e rischi;

protezione dei percorsi pedonali con particolare attenzione alla


cura della segnaletica degli attraversamenti e alla loro
illuminazione nelle ore notturne;

sviluppo e razionalizzazione dei percorsi ciclabili per la creazione


di una rete uniforme che garantisca facili e sicuri spostamenti
Casa-Lavoro;

progressiva trasformazione dei percorsi pedonali esistenti in


percorsi accessibili ai portatori di handicap intervenendo ogni
qualvolta si proceda alla manutenzione straordinaria degli stessi;

controlli mirati alla sicurezza e non a fare cassa.

6.5. Sicurezza. Obiettivi e linee guida


Non pensabile raggiungere un adeguato livello di sicurezza soltanto
potenziando i controlli, che pure sono imprescindibili e necessari.
Riteniamo che la sicurezza debba partire da lontano, dalla
riqualificazione delle zone degradate, dalleliminazione delle parti buie
della citt, non solo nel senso dellilluminazione. Laddove c vita,
ordine e pulizia pi difficile che si formino sacche di degrado e
delinquenza.
Le zone della citt che hanno pi problemi, specialmente nelle ore
serali, sono quelle centrali: piazza XX Settembre, piazza della
Repubblica, via Terrazzini, ecc. E necessario che siano riqualificate e
meglio illuminate, che siano incentivate attivit commerciali e curate le
aree pedonali, in modo che, naturalmente, siano animate di persone.
6.6. Sicurezza. Azioni
Per quanto concerne le competenze dellamministrazione, ovvero la
Polizia Municipale, proponiamo le seguenti soluzioni:

maggiore presenza di forze dellordine, senza gravare


esclusivamente sulla polizia municipale, ma cercando sinergie con
polizia di stato e carabinieri;
25

reintroduzione della polizia di prossimit (vigile di quartiere) con


la redistribuzione delle unit operative in tre distaccamenti
territoriali (es. quartieri nord, centro cittadino, quartieri sud);

analisi dei carichi di lavoro amministrativi della polizia municipale


privilegiando la presenza sul territorio.

7. URBANISTICA
TERRITORIO

SOSTENIBILE

ASSETTO

DEL

Premessa: la sostenibilit dellinsediamento urbanistico si verifica con


il mantenimento dellintegrit dellambiente naturale, con il corretto
funzionamento delle reti tecnologiche e con la qualit delle soluzioni
spaziali.
Sposando la campagna "stop al consumo del territorio", Livorno
smetter di espandersi con continue colate di cemento (evitando cos
ulteriore degrado e rischio idrogeologico), consentendo di poter
recuperare volumi gi esistenti e aree compromesse e vincolando gli
oneri
ad uneffettiva riqualificazione attraverso un'urbanistica
partecipata.
7.1. QUADRO CONOSCITIVO
La futura amministrazione comunale dovr istituire un registro unico
edilizio che costituisca un quadro conoscitivo di tutte le informazioni
sensibili riguardanti la realt territoriale urbanistico-edilizia-tecnologica.
Si parte dallinserimento, nel Prg, dei vincoli urbanistici, delle reti
tecnologiche (luce, gas, tel. etc.), trasporto pubblico, aree soggette a
particolari problematiche (inquinamento, rumorosit, insite pericolosit,
etc.), volumetrie esistenti e densit abitativa, mappa delle disponibilit
abitative, attivit commerciali, etc
E necessario avere un quadro conoscitivo completo dellorganismo
citt: uno strumento previsionale altamente efficace e prezioso per
intervenire nel tessuto urbano, disponibile sia per il pubblico che per il
privato, che permetter loro di pianificare in modo adeguato.
7.2. PRINCIPI FONDATIVI
Consumo Zero del Territorio
Vogliamo una revisione degli strumenti urbanistici per focalizzarli su
punti per noi essenziali, quali lo stop al consumo del suolo (secondo i
dati del rapporto di ISPRA relativi al 2012, in tre anni sono stati
26

cementificati altri 720 kmq, lo 0,3% in pi del 2007), la ristrutturazione


e il recupero di edifici ed aree esistenti.
Si tratta di proporre nuove forme di organizzazione dello spazio urbano
fondate sullesigenza di contenere il consumo di suolo, promuovendo
forme di riuso del patrimonio edilizio esistente e garantendo la massima
permeabilit del terreno, onde evitare fenomeni di dissesto
idrogeologico.
Allinterno del perimetro urbano bisogna garantire il raggiungimento
degli obiettivi globali dei livelli di CO2 ( stato calcolato, ad esempio,
che, per garantire il rispetto degli obiettivi del Protocollo di Kyoto,
dovrebbero essere piantumati a verde almeno cinquanta metri quadri
per abitante insediato).
Questo fondamentale approccio urbanistico ha lo scopo di perseguire
lobiettivo dellautosufficienza energetica del sistema residenziale, con
accorgimenti bioclimatici, ponendo nel progetto stesso le premesse per
una utilizzazione massima delle fonti energetiche rinnovabili e lutilizzo
di materiali biocompatibili.
Il Consiglio comunale di Livorno deve adeguare i propri strumenti
urbanistici alle conoscenze moderne che misurano il consumo di risorse
(energia, materiali, acqua) e la riduzione dellinquinamento (aria,
acqua, rifiuti) per tendere alla realizzazione di spazi di vita confortevoli
e salubri.
Partecipazione
Lorganizzazione e la pianificazione territoriale determinano sia la
qualit di vita, sia la ricchezza locale e pertanto necessario importare
e integrare i processi decisionali consueti con quelli pi avanzati.
Numerosi comuni stanno sperimentando con successo sia il bilancio
partecipativo, sia gli strumenti referendari. In gergo si chiamano anche
tecniche di pianificazione partecipata che consentono di prendere
decisioni migliori poich i cittadini sono coinvolti direttamente nel
processo di trasformazione del territorio.
Per questo vogliamo rilanciare il ruolo delle abolite circoscrizioni e
promuovere le attivit dei Consigli di Zona, attribuendo loro la funzione
di discutere territorio per territorio, quartiere per quartiere,
problematiche ed aspirazioni per la definizione di nuovi assetti
urbanistici.
I cittadini devono poter deliberare sulle scelte urbanistiche importanti
nel territorio al fine di evitare cantieri assurdi e infiniti.

27

Gestione corretta degli Oneri di Urbanizzazione


Gli oneri di urbanizzazione, previsti dal regolamento edilizio, non
devono in nessun modo andare a coprire altre voci di spesa del bilancio
comunale estranee allambito urbanistico (come sempre successo
nella passata amministrazione), ma essere destinati alla realizzazione e
miglioramento degli standard urbanistici previsti per legge.
Una delle Stelle del Movimento il rispetto e la salvaguardia
dellAmbiente, sia naturale che antropizzato: per questo vogliamo che
lamministrazione comunale rinunci a quota parte degli oneri di
urbanizzazione, qualora vengano adottate moderne tecniche costruttive
votate al rispetto dellambiente e al minor consumo energetico degli
edifici.
Questione Inquinamento Quartieri Nord
Dai risultati del Progetto di studio presentato al Consiglio comunale di
Livorno nel 2012 dal Dott. Annibale Biggeri, finanziato dall'Istituto
Tumori Toscano e realizzato dallISPO (Istituto Superiore Prevenzione
Oncologica) di Firenze, emerso che nei territori di Livorno e
Collesalvetti si registra un eccesso di mortalit tumorale rispetto alla
media toscana.
E fondamentale che ARPAT, Provincia e Comune realizzino un
censimento di tali aziende per verificarne nel transitorio il livello di
emissioni e predispongano piani di monitoraggio e controllo la cui
valutazione deve considerare la somma complessiva di tutte le attivit
industriali (ad oggi tali attivit vengono analizzate solo singolarmente,
senza tenere conto della sommatoria degli inquinanti).
Poich Livorno SI TROVA nei Siti di Interesse Nazionale da bonificare,
dunque necessaria un'indagine sanitaria di biomonitoraggio per poter
valutare l'esposizione umana alle concentrazioni di inquinanti presenti
nell'ambiente, in modo da distinguere il ruolo delle esposizioni
occupazionali da quelle di tipo ambientale.
Il Piano Regolatore del Comune di Livorno deve prevedere nel nuovo
assetto urbanistico, in fase di realizzazione, la delocalizzazione delle
aziende ad alto impatto ambientale responsabili di maleodoranze e
inquinamento, alcune delle quali sono state insediate successivamente
a 50 metri di distanza dalle case esistenti.
Siamo contrari alla Variante al Regolamento Urbanistico e piano di
iniziativa privata Puntone del Vallino che prevede lutilizzo della vasta
area situata a nord-est del territorio comunale, compresa tra il torrente
Ugione e la via Pian di Rota, per la collocazione di attivit industriali,
attivit nocive e servizi.
28

Tale area confina con la zona del Cisternino che, a nostro avviso,
avrebbe bisogno di essere valorizzata e non definitivamente
compromessa con linstallazione, nelle sue immediate vicinanze, di
attivit insalubri.
Riqualificazione Industriale
La progressiva deindustrializzazione che Livorno sta sopportando nelle
aree a nord della citt comporta la necessit di prevedere la loro
bonifica e il riutilizzo e riappropriazione agli usi cittadini.
Il Movimento 5 Stelle propone di coordinare gli interventi infrastrutturali
per la connessione delle aree portuali con il retroterra costituito da
interporto e autoparco.
In particolare, la ferrovia allo stato attuale non riesce a garantire
leconomicit del trasporto su ferro, mancando la connessione diretta
con linterporto e mancando il collegamento verso nord sulla dorsale
tirrenica.
Le aree di stoccaggio adiacenti alla stazione di Livorno-Calambrone, in
seguito a questi interventi, perderanno la loro originaria funzione di
deposito in favore di un utilizzo pi funzionale a pi alto valore aggiunto
per le esigenze portuali e cittadine.
Altro tema fondamentale la raffineria ENI collocata fisicamente
allinterno dei comuni di Collesalvetti e di Livorno, le cui ricadute sulla
salute dei cittadini livornesi sono estremamente rilevanti. In futuro il
minore utilizzo di energie fossili comporter una revisione totale del
nostro modo di vivere. Programmeremo, in collaborazione con
lUniversit di Pisa, uno studio di fattibilit per la bonifica dell'area su
cui insiste la raffineria e la conversione di questa per altri utilizzi
(fitodepurazione, produzione energia alternativa, etc.).

7.3. MARKETING URBANISTICO


Lamministrazione comunale deve farsi promotrice del Marketing
Urbanistico: in caso di emergenze territoriali (aree dismesse, aree
inquinate, aree di trasformazione) il ruolo dellamministrazione quello
di creare un database accessibile e pubblicizzato per monitorare e
ricercare i potenziali investitori, a differenza delle precedenti
amministrazioni che aspettavano lintervento di portatori di interesse.
Lamministrazione deve promuovere la soluzione delle questioni
urbanistiche agendo da mediatore e facilitatore, rendendosi disponibile
a seguire anche percorsi partecipati di revisione delle opportunit
urbanistiche fornite da aree non pi indicizzate che non vedono pi
sviluppo con gli attuali indici e destinazioni.
Questa azione si concretizza nella realizzazione di un portale web che
indichi le zone in cui il comune si rende disponibile alla verifica e
29

variazione degli standard urbanistici e degli indici di costruzione di


fronte ad una adeguata proposta edilizio-urbanistica.
7.4. SGUARDO SULLA CITTA - PROPOSTE PUNTUALI

No alla cementificazione selvaggia prevista in Piazza del Luogo


Pio, che andrebbe a compromettere una delle zone di maggior
pregio dal punto di vista storico-architettonico e turistico della
citt. Il quartiere della Venezia da valorizzare e non deve essere
oggetto di speculazioni edilizie;

La Riqualificazione delle Colline passa attraverso la promozione


del godimento turistico (creazione e maggiore pubblicit dei
percorsi naturalistici presenti e creazione di aree ludico-educative
allinterno del parco), leliminazione degli abusi che deturpano il
paesaggio e la razionalizzazione dei nuovi usi delle aree agricole
suburbane, attraverso la creazione di un registro degli interventi
ammessi (manufatti in legno prefabbricati o altre tecnologie
biocompatibili di dimensioni standardizzate esclusivamente
dedicate al ricovero per attrezzi e ad usi ludici non abitativi). Per
approfondimenti in merito, si veda il punto 18.2 su Agricoltura
Amatoriale;

Per quanto riguarda il centro, proponiamo che il commercio nelle


aree pedonali sia incentivato, concedendo suolo pubblico gratuito
(per un tot di anni) a chi si dota di strutture di pregio compatibili
con il contesto architettonico, contribuendo a qualificare la citt.
Queste cose saranno strettamente regolamentate con un Piano
per il Centro Storico e il relativo arredo urbano (insegne, piano
colori, strutture leggere per laccoglienza turistica, etc.);

Vogliamo ampliare la possibilit ai cittadini, non soltanto anziani,


di poter avere accesso a "orti sociali", definendo nuove aree
urbane destinate allorticoltura sociale, sostenendo quindi
l'autoproduzione di prodotti alimentari e la diffusione della cultura
della filiera corta (si veda, a questo proposito, il punto 18.3
BiOrti sociali, nella sezione AGRICOLTURA);

Puntiamo a dotare tutta la citt di un nuovo arredo urbano


(rastrelliere, panchine, etc...), non solo nel centro cittadino.
Pensiamo che le piazze (e non i centri commerciali) possano
tornare ad essere un luogo di incontro, anche definendo
listituzione di aree pedonali di quartiere;

Una delle poche cose buone (seppur tardive) fatte dall'ultima


Amministrazione Comunale sono le fontanelle dell'acqua alta
qualit che, oltre a rappresentare una buona pratica, diventano
dei luoghi di incontro che possono restituire al quartiere vitalit.
30

Per questo tale pratica deve essere potenziata e portata a coprire


i fabbisogni di ogni quartiere;

8.

Implementazione e ricerca di forme di incentivazione, anche


fiscale, per favorire la buona pratica dei Tetti Verdi (assorbimento
polveri sottili, regolazione raccolta acque meteoriche, migliore
isolamento, etc.) per le coperture dei capannoni industriali e
artigianali o, in alternativa, la copertura completa di tali aree con
sistemi produzione di energia fotovoltaica: un tetto semplice non
ci basta.

PORTO E INFRASTRUTTURE

Per far fronte al nervosismo, all'incertezza e alla poca progettualit e


sviluppo per il nostro futuro, il Movimento 5 Stelle ritiene che lo scopo
della politica livornese sia quello di farsi carico dei cittadini, imbarcarli
su una nave chiamata Livorno e condurli allinterno di un porto nuovo,
costruito sulle basi della meritocrazia, della progettualit concreta, del
basso impatto ambientale e dello sviluppo: il tutto contenuto in un'unica
parola chiamata Futuro!
Come si pu far ripartire il Porto? Come possiamo rimettere in moto
quel motore che parte integrante del PIL cittadino?
In questo, la politica che lha gestito negli ultimi settantanni ci d una
grossa mano, dimostrandoci chiaramente cosa NON fare. La crisi
economica ha avuto una rilevanza importantissima sotto tutti i punti di
vista, il rapporto calo consumi/calo trasporti va considerato
inevitabilmente ma, oltre a questo, molti errori e ritardi nei progetti
infrastrutturali hanno portato la citt ad essere estromessa da quasi
tutti i traffici importanti che aveva.
Questa un'analisi punto per punto con le soluzioni proposte:

Infrastrutture
1) Sviluppo della logistica portuale ed extraportuale ed adeguamento
dei fondali: Livorno un porto naturale che non ha grossi
problemi di spazio per lo stoccaggio dei contenitori. Per risolvere
la questione nellimmediato necessario creare le basi per
rivolgere il nostro sguardo verso lincremento dei traffici cosiddetti
di cabotaggio. In relazione al progetto Autostrade del Mare,
proponiamo interventi di dragaggio del lato Darsena Toscana
Calata Lucca, un Piano per il Trasporto su Rotaia (quindi a basso
impatto ambientale) che sia operativo per le navi Contenitori e
capace di creare una base solida su cui puntare;
31

2) Porte Vinciane: deve esserne regolamentata lapertura e la


chiusura perch, solo attraverso un lavoro certosino, potremmo
tenere sotto controllo i detriti che entrano dallo Scolmatore
attraverso queste porte in Darsena Toscana. Sensibilizzazione al
completamento dei lavori di allargamento dellimboccatura della
Darsena Toscana in zona Torre del Marzocco;
3) Impegno e sensibilizzazione per l'attuazione del Piano Regolatore,
con lo scopo di individuare e differenziare le banchine tra
commerciali e crocieristiche;
4) Cantieristica Navale: con lo smembramento del cantiere Luigi
Orlando, tra i migliori dEuropa, Livorno non pi riuscita ad
imbastire una politica forte e produttiva nel settore, puntando alla
delocalizzazione delle aree per garantire la vendita di
appartamenti e la costruzione di centri commerciali. Con l'avvento
Benetti e la realizzazione di progetti che con la cantieristica hanno
poco a che spartire, sono stati generati non pochi problemi ai
commercianti della zona. Il M5S mira alla promozione di un bando
di concorso sulle concessioni della zona del Bacino Grande per
ditte che presentino un progetto solido e credibile che getti delle
basi concrete per il futuro in termini di sviluppo e lavoro. La
cantieristica del futuro sar volta a creare e a riparare usando le
pi alte tecnologie sostenibili, nel totale rispetto delle norme
ambientali vigenti;
5) Riduzione delle emissioni inquinanti delle navi e Cold Ironing:
secondo
le
stime
degli
enti
certificatori,
l'incidenza
dell'inquinamento portuale rispetto a quello urbano del 60%:
questo provoca, nelle zone costiere, un alto tasso di ricoveri
ospedalieri per problemi all'apparato respiratorio, aumentando il
rischi di riduzione sulle aspettative di vita e di danni ambientali.
Secondo i dati promossi dall'UE, con l'attuazione delle Direttive
2005/35/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio in data 7
sett.2005, il M5S si impegna allo studio e allo sviluppo di
tecnologie di stazionamento a motore spento o cold ironing.
L'energia necessaria alla conduzione della nave, in fase di
stazionamento, deriva, in alcuni casi, dall'accensione di appositi
gruppi elettrogeni (diesel) e, in altri casi, dal funzionamento "al
minimo" dei motori della nave, in modo da produrre l'energia
necessaria.
Pi i porti sono affollati e pi gli agenti inquinanti emessi dalle
navi in stazionamento sono elevati, per cui i piani di sviluppo
dovranno concentrarsi verso lo stazionamento a freddo, a motore
spento, con la nave direttamente connessa alla rete elettrica.
L'elettrificazione delle banchine portuali richiede quindi un
intervento coordinato e ben studiato dal punto di vista
dell'adeguamento impiantistico;
6) Pianificazione e applicazione dello sviluppo energetico a tecnologia
mareomotica: il M5S intende adoperarsi per far s che la
tecnologia mareomotrice per lo sfruttamento di energia pulita, a
32

impatto ambientale zero, sia discussa seriamente anche per il


porto di Livorno. Il sistema funziona come una tipica centrale ad
energia mareomotrice, dove l'acqua affluisce e defluisce in un
vasto bacino riversandosi, attraverso una serie di tunnel che
creano il moto, dando impulso alle turbine collegate a generatori.
Durante la bassa marea, l'acqua del bacino defluisce verso il mare
aperto, mettendo nuovamente in rotazione la turbina, mentre con
l'onda di marea sufficientemente alta si fa fluire l'acqua del mare
all'interno del bacino, mettendo nuovamente in rotazione la
turbina. Per ottenere la produzione di energia, sia con marea
crescente che calante, si utilizzano particolari turbine reversibili
che funzionano in entrambe le direzioni di flusso. Un generatore
AWS eroga 1,25 Mwh, un'energia sufficiente a soddisfare 625
appartamenti e che equivale a una turbina eolica di grandi
dimensioni;
7) Sviluppo di servizio pubblico di trasporto su rotaia comprendente
l'area vasta, indipendente dalle direttrici nazionali (trasporti
integrati) e zone pedonali servite adeguatamente;
8) Gestione condivisa delle banchine con gli armatori a scopo di
promuovere accordi di partnership con il Porto di Livorno per la
crescita dei flussi;
9) Divisione area portuale tra scalo passeggeri/crocieristi e
commerciale, in modo da sviluppare entrambi e non farli entrare
in conflitto.
Qui si apre un'altra pagina amara della nostra economia cittadina.
Il fatto di essere la Porta della Toscana e di avere, in un raggio
di 100km, citt vicine come Pisa, Firenze, Volterra e Siena e,
nonostante ci, aver perso quasi tutto il traffico passeggeri in
favore di porti come La Spezia, non depone certo in modo positivo
nei confronti della vecchia politica. Le problematiche sono quelle
ormai notissime, come la scarsit di ormeggi, mancanza di un
Terminal Passeggeri vero e proprio ed anche una cattiva gestione
da parte del concessionario. La zonizzazione del porto ormai di
vitale importanza. Dobbiamo concretamente far s che i
passeggeri delle navi possano arrivare in centro a piedi, o per
mezzo delle navette (si veda, a questo proposito, il punto su
TURISMO E COMMERCIO), regalando cosi unimmagine di Livorno
diversa e che stimoli in loro la conoscenza della nostra Cultura,
delle nostre bellezze in maniera da poter creare un commercio di
prodotti tipici Toscani, dando smalto e rilancio al piccolo
commercio e al settore artigianale. Per fare questo, necessitiamo
della vicinanza delle navi alla citt, e ci significa riprogettare la
Mappa Portuale. Pur essendo consapevoli che lamministrazione
comunale non in grado di decidere da sola, pensiamo che
attraverso un lavoro concordato con lAutorit Portuale potremmo
realizzare quello di cui abbiamo bisogno. Una delle principali
soluzioni necessarie sarebbe inoltre quella della creazione di un
33

Terminal Crociere, magari da sviluppare nella zona Sgarallino, che


sia propedeutico alla pubblicizzazione della citt. Per essere
competitivi oggi c bisogno di un Terminal che permetta di
diventare Porto Turn Around (di inizio crociera). Durante il Sea
Trade di Miami, vediamo spesso i nostri rappresentanti vendere
quello che in realt non hanno: garantire banchine che poi non
sempre sono disponibili. Viene fatta apparire Livorno come unoasi
felice: cosa che, in verit, almeno fino ad oggi, non mai stata.
Infatti i passeggeri vengono fatti transitare su banchine
commerciali, piene di buche e quindi non proprio sicure per il
transito. Anche la costruzione del Livorno Gate in Alto Fondale,
non assolutamente sufficiente. Fino a quando non nascer un
progetto concreto tra Autorit Portuale e Comune per riqualificare
il porto, magari anche attraverso laiuto di aziende leader nel
settore, non si creeranno mai le condizioni per una crescita. Noi ci
proponiamo proprio di fare questo. Il porto di Livorno ha la
possibilit di gestire tutti i traffici, da quello commerciale a quello
petrolifero e passeggeri ma, per poterlo fare, si devono mettere
da parte le vecchie concezioni politiche ed usare una nuova
dialettica: Onest, Progettualit, Futuro;
10) Sea Trade la principale Fiera Crocieristica del Mondo e vi
partecipano tutte le compagnie armatoriali e tutte le
organizzazioni portuali. una vetrina importante che per non
pu essere utile, senza le infrastrutture BASE che un porto
come quello di Livorno dovrebbe avere.

9.
9.1.

LAVORO ED ECONOMIA
Premessa

Le condizioni della nostra citt, da un punto di vista lavorativo ed


economico quanto mai preoccupante. Abbiamo scattato una fotografia
reale della situazione ed il quadro che ne risulta di seguito
ampiamente descritto.
Nei vari punti del programma invece, vengono sviluppate le proposte
per un rilancio nei vari settori, sia economico che in termini
occupazionali.
9.2.

Lavoro

Siamo partiti analizzando i dati sulla disoccupazione in Provincia di


Livorno (Indagine sulle forze di lavoro nella provincia di Livorno - dati
relativi al II trimestre 2013), confrontandoli con quelli regionali. In
34

provincia di Livorno abbiamo rilevato le seguenti percentuali: la


disoccupazione totale pari al 14% (Toscana: 7,9%) contro il 9,6%
dell'anno precedente (Toscana: 6,6%). La disoccupazione femminile
molto elevata e pari al 17,9% (Toscana: 9,5%), mentre nel 2012 si
attestava al 11,4% (Toscana: 8,0%). La disoccupazione giovanile
raggiunge valori enormi: nella fascia di et compresa tra 25 e 34 anni
pari al 23,7% (Toscana: 10,7%), mentre un anno fa si attestava al
15,9% (Toscana: 8,6%). Se consideriamo la fascia di et compresa tra
15 e 24 anni, la disoccupazione addirittura si spinge fino al 53,4%
(Toscana: 28,9%), contro il 48,8% dello stesso periodo del 2012
(Toscana: 30,3%).
La situazione ancor pi critica nella nostra citt. Al 31 marzo 2013, al
Centro per l'Impiego di Livorno risultavano iscritte 26.295 persone, con
un incremento rispetto all'anno precedente di 3.858 unit (+17,2%).
Rispetto al 2012 risultano in calo gli avviamenti in tutti i settori
lavorativi: Agricoltura (-25,3%), Industria (-21,7%), Costruzioni (27,3%), Commercio (-37,7%), Alberghi e ristorazione (-23,5%),
Trasporti e immagazzinaggio (-21,6%), Altri servizi (-11,7%). I dati, se
confrontati con quelli degli altri CpI, sono i peggiori in tutti i settori.
Facendo un passo indietro nel tempo, nel 2009, la citt di Livorno guida
la triste classifica tra i comuni italiani capoluogo di provincia, con una
variazione in aumento delle ore di cassa integrazione, rispetto all'anno
precedente, di +3.607%. Nel 2009 si erano sfiorati i 3,7 milioni di ore
e, per la gran parte, si trattava di cassa ordinaria, per affrontare
difficolt transitorie. A fine luglio 2012 si superata la soglia dei 4
milioni di ore, raggiungendo quella autorizzata in tutto il 2011. Nel 2012
le ore di cassa ordinaria sono state la met di quelle di
straordinaria, riguardanti crisi aziendali pi pesanti. La cassa
integrazione non risparmia alcun comparto (industria, settore
impiegatizio, commercio, edilizia).
Nel candidarsi per la seconda volta a Sindaco, Alessandro Cosimi nel
programma di mandato 2009-2014 sosteneva: ... al mondo del
lavoro e dei lavoratori continueremo a dedicare gran parte delle
nostre energie...
INCOMMENTABILE!
9.2. Economia e risorse pubbliche
Il reddito pro-capite medio a Livorno si attesta sui 13.855 euro/anno,
contro una media regionale di 20.100 euro/anno e nazionale di 19.660
euro/anno. L'ultima regione italiana, la Calabria, ha un reddito procapite medio di 14.230 euro/anno. I dati, forniti dal MEF, sulla base
delle dichiarazioni IRPEF, sono relativi al biennio 2010/2011.
Esaminando i bilanci comunali degli ultimi anni, il capitolo tasse e
tributi risulta essere veramente pesante per i cittadini livornesi, che le
tasse le pagano. La pressione fiscale a livelli altissimi (875 euro procapite), con un aumento del +67,6% rispetto al 2008 e la pressione dei
tributi pi che raddoppiata (+113,7%). La spesa corrente del Comune
35

ha subito una lievissima diminuzione (-2,2%), mentre crollata del


tutto la spesa in investimenti, segno tangibile di un'amministrazione che
non pensa affatto al futuro della citt e dei cittadini, se non attraverso
degli spot puramente elettorali.
Gli ultimi 5 anni di amministrazione ci consegnano quindi una situazione
molto amara e dura da mandar gi: a fronte di un reddito pro-capite
bassissimo, registriamo una tassazione da primi posti assoluti. Basta
pensare all'IMU prima casa (nel 2012 Livorno al 5 posto della
classifica nazionale con un costo medio per contribuente pari a 410,33
euro contro la media nazionale di 225,00 euro e la vicina Pisa ferma a
295,19 euro) e all'addizionale comunale IRPEF con scaglioni che
arrivano fino allo 0,8% senza previsione di fasce di esenzione (Pisa e
Firenze hanno aliquota unica allo 0,2%).
Nel richiedere per la seconda volta la fiducia ai cittadini Livornesi, nel
2009 Cosimi annunciava:
... l'obiettivo di questo mandato costruire il bilancio
consolidato che diventer il basilare documento con cui
conoscere e comunicare l'andamento della gestione del gruppo
comunale, agevolando la necessaria azione di controllo sugli
effetti sociali, economici e patrimoniali dell'impiego delle risorse
pubbliche e consentire al Comune di costruire per i cittadini
un'occasione di miglioramento del servizio e certezza delle
tariffe e per le aziende, certezza degli investimenti e necessario
contenimento dei costi... Nelle aziende partecipate il Comune
deve definire le strategie di fondo, gli obiettivi, ma anche
coordinare e monitorare attentamente l'attivit delle partecipate
...
Oggi possiamo dire che il bilancio comunale stato costruito facendo
pagare un conto salatissimo ai livornesi i quali, come abbiamo visto,
vivono gi una situazione pesante da un punto di vista economico e
lavorativo. Ci permettiamo di avanzare dubbi anche sulla gestione delle
risorse pubbliche e delle societ pubbliche, con particolare riferimento
alle aziende partecipate dal Comune come quelle relative ai trasporti e
alla gestione dei rifiuti. Negli anni queste aziende hanno creato buchi
notevoli di bilancio (si parla di decine di milioni di euro) e tuttavia le
persone incaricate (dalla politica) di dirigerle hanno comunque percepito
emolumenti non consoni al reale andamento delle aziende stesse. La
stessa AAMPS risulta essere sotto la lente di ingrandimento del
Ministero delle Finanze che solleva dubbi di gestione a 360: dalle
indennit degli organi di controllo al compenso dei componenti
dell'organo amministrativo, dalla situazione economica-finanziaria alle
quote di partecipazione in altre societ, dalle assunzioni agli aumenti
contrattuali e di produttivit, fino ai criteri adottati dall'azienda nel
conferire incarichi e consulenze.

36

Il Movimento 5 Stelle ha molto da dire in tutti questi settori che


ritiene strategici, nell'interesse prima di tutto dei cittadini,
dell'ambiente e del futuro della nostra citt.
Ci proponiamo di riavvicinare le istituzioni ai cittadini proprio
perch saranno questi ultimi ad avere i loro rappresentanti nelle
istituzioni e potranno direttamente controllare l'andamento di
tutta la gestione delle risorse pubbliche: risorse che sono dei
cittadini e che ai cittadini devono tornare, in maniera
trasparente, sotto forma di servizi e di benessere collettivo di
tutta la comunit.

9.4. Proposte
TASSE:
Minori tasse a partire dai redditi pi bassi.
OBIETTIVI:

a.

b.

Riduzione del carico fiscale sul lavoro e sulle pensioni nel tentativo
di ridare impulso ai consumi e, in ogni caso, di alleggerire la
pressione fiscale del Comune sui propri cittadini;
Copertura delle operazioni di riduzione del carico fiscale sul
reddito mediante le risorse derivanti dagli accertamenti tributari e
dal recupero dell'evasione fiscale.

PROPOSTA:

Esenzione addizionale comunale allIRPEF per i redditi fino


a 28.000 euro e diminuzione dell'aliquota per i redditi
sopra i 28.000 euro.

Sulla base di quello che l'ultimo bilancio consuntivo del Comune di


Livorno, le entrate derivanti dagli accertamenti e dal recupero
dell'evasione fiscale sono sufficienti a coprire la mancata entrata IRPEF.
L'eccedenza pu essere utilizzata per il piano di sostegno al reddito di
cui parleremo pi avanti.
COSTI DELLA POLITICA:
Taglio dei costi della politica, lotta agli sprechi, massima trasparenza
nella gestione delle risorse pubbliche.
OBIETTIVI:

Ottimizzazione dell'impiego delle risorse pubbliche intese come bene


comune di tutta la collettivit.
37

PROPOSTE:

Decurtazione delle indennit di Sindaco e Assessori


seguendo le stesse modalit utilizzate dal Comune di
Parma;
Studio per una potenziale riduzione degli Assessorati, con
conseguente
redistribuzione
delle
deleghe,
senza
rinunciare allefficienza e ai servizi;
Revisione del compenso dei dirigenti del Comune e delle
Aziende partecipate per la parte eccedente la retribuzione
di posizione;
Bilancio semplificato e trasparente del Comune e delle
Aziende Partecipate;
Obbligo di documentazione di tutte le spese sostenute da
parte del Sindaco, degli Assessori, dei Consiglieri e dei
gruppi politici presenti in Comune;
Riduzione delle spese per consulenze esterne;
Corretta gestione delle entrate: ciascuna voce presente al
capitolo entrate deve andare a coprire analoghe voci di
spesa;
Controllo trimestrale, da parte dei cittadini, di tutte le
attivit
dell'amministrazione
mediante
assemblee
pubbliche, con spiegazione chiara e semplice dei bilanci e
dello stato di avanzamento delle politiche comunali.

Anche in questo caso, le risorse derivanti dal risparmio generato dalle


proposte potranno essere impiegate per il piano di sostegno al reddito
di cui parleremo pi avanti.
PIU' RISORSE PER LE POLITICHE SOCIALI
Il Movimento 5 Stelle intende destinare molte pi risorse alle politiche
sociali, rispetto a quanto fatto dall'amministrazione uscente. Il modello
da seguire quello del Comune di Parma, guidato dal Movimento 5
Stelle.
OBIETTIVI:

A parit di spesa corrente, il comune di Parma spende quasi 13 milioni


di euro in pi del comune di Livorno in politiche sociali (anziani, giovani,
disabili, politiche per l'occupazione, istruzione, ecc.).
L'obiettivo quello di avvicinarsi a quanto fa Parma. Quindi possiamo e
dobbiamo fare molto di pi, andando a vedere nel dettaglio dove
venivano destinate le risorse a Livorno (Amministrazione Cosimi) e
decidendo di destinarle in maniera pi opportuna nelle politiche sociali,
vista la grave crisi economica/occupazionale che sta attraversando
l'Italia e Livorno in particolare.
38

PROPOSTE:

Il nuovo Welfare della citt di Livorno: un piano condiviso da


tutta la comunit
E' ferma intenzione del M5S dare un segnale chiaro sul futuro della
nostra citt. Il M5S intende costruire una comunit che sia luogo di
relazioni, in cui i cittadini non siano solo portatori di bisogni, ma anche
di grandi competenze e risorse. Una comunit che sia sinonimo di
partecipazione e cittadinanza attiva, di responsabilit diffusa e
condivisa, di ricostruzione di legami sociali solidali. Una comunit in cui
le istituzioni sono vicine ai cittadini, con la ferma intenzione di non
lasciare indietro nessuno.

I primi 100 giorni

LIVELLO
TEMPISTICHE
Livello tecnico
15 giorni
Livello portatori di 30 giorni
interessi
Livello
45 giorni
partecipazione
rappresentativa
Esito
60 giorni

Livello
partecipazione
allargato

75 giorni

Esito

90 giorni

Attuazione
nuovo 100 giorni
patto per il Welfare

NOTE
Tavoli di lavoro
Tavoli di lavoro

Definizione della proposta per la


condivisione della vision delle
politiche
del
welfare:
obiettivi
prioritari,
scelte
strategiche,
orientamento interventi
Incontri
pubblici
nei
quartieri:
presentazione ipotesi di lavoro,
raccolta di ulteriori suggerimenti e
discussione
finalizzata
alla
costruzione del patto sociale
Definizione nuovo patto fondativo e
regole di ingaggio per il welfare
nella citt di Livorno
Provvedimenti e/o delibere di giunta

39

Visto il gravissimo momento storico di crisi economica, lavorativa, eticamorale che stiamo vivendo, presentiamo il nostro:

PIANO
ECCEZIONALE
DI
ALL'OCCUPAZIONE E AL REDDITO

SOSTEGNO

Sostegno all'occupazione
Contando sulle risorse derivanti dalle proposte precedenti (TASSE e
COSTI DELLA POLITICA, circa 3 milioni di euro), presentiamo una
misura che rientra nella volont dellAmministrazione - anche alla luce
delle trasformazioni del contesto sociale della citt, sulla quale si
abbattuta una crisi economico-finanziaria che ha investito fasce
sempre pi ampie di popolazione - di rafforzare limpegno a sostegno
del reddito e di una politica attiva del lavoro rivolta alle persone pi
deboli, in quanto in difficolt per aver perso il posto di lavoro o per
essere ad oggi inoccupate. Un provvedimento che pu contribuire a
prevenire e contrastare la disoccupazione di lunga durata e il
cronicizzarsi di condizioni di indigenza.
Con 3 milioni di euro di risorse possiamo pensare di dare occupazione a
1.000 lavoratori/lavoratrici per 3 mesi a 1.000 euro lordi/mese (oppure
250 lavoratori/lavoratrici per 1 anno sempre a 1.000 euro/lorde mese),
con impiego:
nella raccolta differenziata porta a porta in tutta la citt;
in lavori socialmente utili quali il recupero, pulizia e custodia dei
beni pubblici come giardini e parchi.

Sostegno al reddito attraverso il microcredito a tasso agevolato


Attraverso l'impiego delle risorse derivanti dal risparmio generato dal
taglio dei costi della politica e degli sprechi, dal recupero dell'evasione,
da una corretta gestione e un corretto impiego delle risorse pubbliche,
dal contributo volontario di enti, fondazioni, associazioni, imprese e
semplici cittadini, vorremmo istituire un fondo per il sostegno al reddito,
per fornire microcredito alle famiglie e alle piccole imprese in difficolt e
per dare opportunit a chi vuole creare impresa.
I beneficiari del trattamento dovranno prestare alcune ore del loro
tempo in servizi utili alla cittadinanza o sviluppare idee e progetti che
abbiano una ricaduta attiva per la comunit (imprese che possono
operare nei campi sociale e/o culturale).

40

9.5. Gruppo di lavoro LivornoEuropea


Per attuare politiche di forte cambiamento in campo ambientale e della
vivibilit (smart cities), cos come per linnovazione tecnologica, per la
cultura, il turismo ed altri settori potenzialmente strategici e, viste le
ristrettezze dettate del patto di stabilit, necessario tentare di attrarre
sul territorio del comune di Livorno risorse dallUnione Europea.
Come per altre realt virtuose (come quella di Capannori) quindi
necessario che gli uffici comunali lavorino affinch si possa partecipare
a bandi europei per ottenere preziosi fondi ed avere capacit di spesa.
Lidea di costituire un gruppo di lavoro intersettoriale dei dirigenti
comunali, che, dopo adeguata formazione, possa lavorare in tal senso.
Lo step successivo di dotare lo stesso S.U.A.P. del Comune di Livorno
del know-how necessario affinch ci sia uno sportello al cittadino fisico
(come ovviamente un luogo sulla rete) per tutti coloro che siano
interessati ai bandi europei.

10. BILANCIO E AZIENDE PARTECIPATE


10.1. Bilancio
Bilancio chiaro, fruibile, comprensibile e partecipato: il bilancio
comunale, delle partecipate e delle controllate deve essere chiaro, ossia
presentato in modo tale da essere comprensibile dalla cittadinanza a
qualunque livello, non solo per gli addetti ai lavori. Inoltre i bilanci
devono essere esposti in tutti i luoghi istituzionali, oltre che sulla Rete
Civica Cittadina.
Resoconto semestrale delle attivit della giunta: ogni sei mesi la giunta
dovr incontrare i cittadini in assemblee pubbliche, per illustrare lo
stato di avanzamento del programma.
Questa potr essere anche loccasione per dibattiti pubblici, dai quali
potranno svilupparsi processi partecipativi.

10.2. Aziende partecipate

Costituzione della figura del cittadino controllore nei consigli di


amministrazione delle partecipate comunali;
In previsione di spese e opere importanti, stabilire un sistema di
partecipazione dei cittadini attraverso assemblee pubbliche e
consultazioni online;
41

Garantire la massima trasparenza nelle nomine attraverso la


costituzione di un comitato tecnico consultivo che valuti i curricula
dei candidati, privilegiando cos la meritocrazia allattuale sistema
clientelare.

10.3. Farmacie comunali

Salvaguardia della farmacia pubblica come presidio sanitario


territoriale;
Blocco delliter di dismissione parziale/totale gi avviato
dallamministrazione uscente;
Valorizzazione economica e professionale dei lavoratori.

11. POLITICHE SOCIALI


11.1. Sanit
Il gruppo regionale M5S Sanit contrario alla legge di riordino del
sistema sanitario pubblico (DGRT n. 1235/12): il Decreto Legge
Balduzzi (L.158/12) stabilisce una riduzione globale dei posti letto che
si attesta cos ad un rapporto di 3,15 per mille abitanti, la Regione
Toscana riduce arbitrariamente tale valore a 2,76 per mille e, su
Livorno, al 2,19 per mille.
Lo strumento adottato, il modello per intensit di cure (peraltro gi
abbandonato dai sistemi sanitari europei) solo un mezzo per
accorpare i vari reparti in aree di cura (medica o chirurgica), nella
quale si mescolano patologie, pazienti e personale.
Alcuni esempi: a Livorno, nel tempo, sono spariti i reparti di Chirurgia
Pediatrica, una delle due Unit Operative di Rianimazione, una di
Chirurgia Generale, la riduzione ai minimi termini di Urologia (con pochi
posti letto in Chirurgia Generale), la Pneumologia e la Neurologia,
confluite in Medicina Generale.
Sono in discussione i destini delle unit operative di Neurochirurgia,
Anatomia Patologica e parte dei laboratori di analisi.
I posti letto, dagli originari 918, sono passati prima a 774, poi a 614,
mentre ne sono previsti solo 440 nel progetto Nuovo Ospedale.
Nella delibera di riordino del sistema sanitario toscano, la Regione
promette il potenziamento delle attivit territoriali a copertura della
riduzione dei posti letto; promessa che tuttora sulla carta.
Le Case della salute e le strutture per le cure intermedie previste nel
Decreto non sono state attivate contestualmente alla riduzione dei posti
letto negli ospedali, lasciando di fatto una soluzione di continuit
assistenziale che oggi grava esclusivamente sulle famiglie; lassenza nel
42

territorio di strutture per il trattamento dei cosiddetti codici bianchi


determina lintasamento del Pronto Soccorso con conseguente criticit
operative dello stesso; la struttura attigua al Pronto Soccorso, dedicata
allosservazione dei pazienti prima del ricovero diventata essa stessa
unit di degenza. Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali e la
diagnostica, le liste di attesa per le prestazioni sono chilometriche e
costringono i cittadini a rivolgersi al privato.
Il M5S, anche attraverso lo strumento della conferenza dei sindaci,
intende invertire la rotta, spingendo per lattuazione di una idonea rete
territoriale che permetta la presa in carico del cittadino dalla fase post
acuta a quella del reintegro alle normali attivit di vita sociale.
Dopo i 4 ospedali voluti dalla Regione, gi realizzati con il sistema del
project financing (Massa, Lucca, Pistoia e Prato), sta per esserne
realizzato uno a Livorno.
Tale sistema favorisce lingresso di privati nella Sanit, senza garanzie
di efficienza. Questi gestiranno per 34 anni (20-26 per gli altri 4
ospedali) tutto quello che non core business sanitario e cio mense,
parcheggi, forniture di materiali, manutenzione, sterilizzazione, pulizie,
etc.
Le strutture di Pistoia e Prato stanno gi dimostrando la loro inefficienza
e di essere solo uno spreco di denaro: a pochi mesi dalla loro
costruzione sono gi evidenti le carenze nella costruzione e negli
impianti.
No al nuovo ospedale quindi, sempre pi inutile anche alla luce del
processo di riordino previsto dalla regione; lospedale di Viale Alfieri
pi che sufficiente per le necessit del territorio e le risorse gi
stanziate anni addietro per la ristrutturazione devono essere finalizzate
al suo completamento; i posti letto persi in questi anni (oltre 300)
devono essere ripristinati per rispondere al fabbisogno della
popolazione. Occorre pensare anche alla possibilit di inserire lUnit
Spinale, promessa e mai mantenuta dalla Regione e quanto mai
necessaria in un territorio (quello dellarea nord ovest) sicuramente
carente.
Per questo, come M5S, intendiamo valutare le possibilit e la
sostenibilit di recedere dallaccordo di programma sottoscritto con
Regione ed ASL e dallaffidamento al concessionario gi in essere.
Auspichiamo anche la chiusura delle Societ della Salute, dichiarate
incostituzionali dal 2010 e puntiamo al rafforzamento dei servizi sociali
al cittadino (disabili, aiuto a famiglie in difficolt, genitori single),
mediante il passaggio dal concetto di assistenza sociale a quello di
dignit sociale.
La dignit sociale il concetto derivante dalle politiche di welfare, nelle
quali il terzo settore svolge un ruolo cruciale ed un concetto che
sempre pi ampio, nel quale entrano in gioco, oltre alle politiche
43

strettamente sociali, anche quelle abitative, educative, economiche e


tutto quanto contribuisca a delineare il benessere dei cittadini.
Sono utili allo scopo anche una corretta educazione sanitaria ed una
particolare attenzione agli stili di vita, per garantire una societ pi
sana e con costi sociali contenuti.
La salute un diritto dei cittadini che va salvaguardato, specialmente
attraverso la prevenzione: per questo il M5S spinger gli Enti preposti
(Regione, Asl, Arpat) ad effettuare una indagine epidemiologica che miri
ad individuare le cause di malattie legate ad insalubrit ambientale e
far tutto il possibile per provvedere alla loro eliminazione.
11.2. Disabilit
Attuazione del progetto siamo tutti abili, nessuno disabile: un
progetto di ampio respiro, che porti la citt di Livorno agli stessi
standard nordeuropei (vedi Svezia), nei quali non si parla di barriere
architettoniche, bens di citt a misura umana: una citt nella quale
qualsiasi punto possa essere raggiunto dal cittadino con disabilit,
senza costringere a gabbie o limitazioni di accesso anche parziali.
Livorno una citt di mare e a nessuno deve esserne precluso
laccesso: i gestori degli stabilimenti balneari sono obbligati per legge
allabbattimento delle barriere e lamministrazione comunale si deve
fare carico dei tratti demaniali non in concessione, prevedendo anche la
possibilit di imbarcazioni attrezzate con barelle per i non deambulanti.
Predisporre una nuova segnaletica stradale (nomi delle vie in braille,
semafori sonori, QR code per non vedenti etc) e, nellimmediato,
spingere la ASL per lattuazione di percorsi preferenziali (per
diagnostica, riabilitazione e parco ausili) che snellisca il percorso di
erogazione.
Prevedere, anche tramite il reperimento di fondi europei, la
ristrutturazione, ove possibile, dei vecchi edifici per labbattimento delle
barriere architettoniche e anche negli esercizi commerciali mediante
una variante al Piano edilizio residenziale e commerciale, oltre
allistituzione di un fondo per le famiglie (es. per lavori di
ristrutturazione delle abitazioni che necessitino di interventi strutturali
per accogliere il familiare con handicap).
Adozione di un fondo per la disabilit emergente e urgente
destinato ai cittadini che si trovano in una condizione di disabilit
motoria grave a seguito di infortunio o malattia. Il suddetto fondo ha
l'obiettivo di coprire le spese conseguenti alle difficolt per l'accessibilit
alla propria abitazione, nel caso in cui il richiedente abbia la propria
dimora effettiva in un appartamento posto ai piani superiori e privi di
mezzi quali ascensori, servoscala, altro.
Il contributo dovr consentire all'interessato di poter locare, anche in
modo temporaneo, unabitazione idonea alle proprie necessit per un
periodo di almeno 24 mesi, a condizione che l'handicap comporti una
44

capacit motoria medio-grave o grave, purch a carattere


permanente, progressiva o provocata da infortunio o da patologia.
Il contributo opera in deroga ai contributi Regionali e ad eventuali altri
contributi previsti dall'ASL (assegnazione di ausili specifici alla salita e
discesa delle scale) per interventi di edilizia o per l'installazione di
apparecchi tecnologici destinati al superamento delle barriere
architettoniche.
Il contributo si prefigge l'obiettivo di fornire un'assistenza immediata e
diretta alla persona, per consentire una "pianificazione di soluzioni"
tecniche-architettoniche da adottare per superare le difficolt di
accessibilit alla propria casa, oppure ad una sua sostituzione.
Il contributo ha carattere di provvisoriet e ha lo scopo di "proteggere"
il disabile dai tempi di "attesa" relativi ai riconoscimenti giuridici e legali
dello status d'invalidit ed handicap.
Il fondo erogato anche qualora l'interessato sia in tutto o in parte,
proprietario dell'abitazione dove risiede.
L'accertamento dei requisiti verr eseguito da una commissione
comunale composta da tecnici e da medici, nonch da rappresentanti di
associazioni di disabili.
Laccesso a tale fondo destinato a cittadini residenti appartenenti a
fasce di reddito basse.
Il fondo potrebbe essere finanziato da:
- Oneri di urbanizzazione;
- Contributo per gli affitti: le famiglie meno agiate possono beneficiare
dei contributi per gli affitti stanziati dal governo. La Legge n.43 del 19
dicembre 1998 prevede infatti la creazione di un fondo nazionale per
il sostegno allaccesso alle abitazioni in locazione, il cui importo viene
determinato annualmente dalla Finanziaria. Per beneficiare di tale
contributo occorre essere in possesso di alcuni requisiti minimi,
stabiliti dal decreto del Ministro dei Lavori Pubblici 7 giugno 1999,
legati al reddito annuo percepito ed alla presenza, nel nucleo
familiare, di ultrasessantacinquenni con disabilit.
I contributi vengono elargiti dai comuni, i quali definiscono lentit e
le modalit di erogazione degli stessi ed individuano con appositi
bandi pubblici i requisiti dei conduttori che possono beneficiarne.
Quindi, per ulteriori informazioni, occorre rivolgersi al proprio comune
di appartenenza, ricordando che il contratto daffitto, per il quale si
richiede un contributo, deve essere regolarmente registrato.
11.3. Edilizia popolare
Occorre rivedere i criteri di assegnazione degli alloggi popolari alla luce
di un accurato censimento degli edifici di propriet comunale e di un
efficace controllo fiscale; se non sussistono pi le condizioni viene dato
un tempo X per restituire labitazione, che quindi non pu essere
riscattata.
45

Valutazione dei criteri adottati per lemergenza abitativa, in rispetto


della legge regionale, con preferenza ai cambi di abitazione e stop alle
nuove costruzioni fino a completo censimento dellesistente.
Possibilit di intesa con i privati per incentivare l'offerta di affitto con
contratti concordati con il comune e/o sgravi a vantaggio dei proprietari
che affittano.
Rivedere il contratto di gestione Casalp per verificare sprechi, avviare
un'analisi dei costi manutentivi, uno studio sui criteri di assegnazione
alloggi e ottimizzazione degli stessi (gestione dei cambi abitazione).
Tale contratto di gestione deve anche prevedere il rispetto dellart.
1130 del c.c., in quanto Casalp lamministratore dei beni immobiliari
di cui il Comune di Livorno proprietario, ma al quale, allo stato attuale
delle cose, il Comune di Livorno impedisce di svolgere i compiti previsti
per legge.
Prevedere un pool di abitazioni da destinarsi a casi di emergenza
contingenti (sfratti, homeless etc...).
11.4.

Welfare

di

Comunit:

Livorno

Bene

Comune

Di fronte ad una pubblica amministrazione sempre pi in difficolt (per


il rispetto del patto di stabilit, per i tagli dei trasferimenti dallo Stato,
etc.) ad erogare servizi all'altezza delle aspettative, da tempo i cittadini
hanno cominciato spontaneamente ad occuparsi in prima persona dei
beni comuni, sia a titolo individuale che attraverso l'associazionismo.
Si tinteggiano le classi degli edifici scolastici dei figli, si tengono aperti e
si curano i parchi cittadini, si assistono le persone anziane e/o
sofferenti, ci si occupa dei beni e degli spazi riservati alla cultura, etc.
Purtroppo la crisi non ha fatto che aggravare questa situazione, anche
se certamente non sono venuti meno i bisogni delle famiglie, dei singoli,
della citt stessa ma, al contrario, questi hanno subito un ulteriore
incremento.
La risposta non pu quindi che arrivare dalla partecipazione dei cittadini
che si occupano dei beni comuni, coerentemente con i principi di
sussidiariet previsti dall'ultimo comma dellart.118 della Costituzione.
La nostra proposta di welfare di comunit Livorno Bene Comune
prevede che al Comune spetti organizzare i servizi, dare una copertura
assicurativa e una formazione adeguata, mentre i cittadini ci
metteranno la propria passione, il proprio tempo ed il proprio impegno.
Chi si impegna lo fa a titolo gratuito: tuttavia riteniamo che, per
innescare un percorso di per se gi virtuoso, il Comune possa trovare la
forma di incentivare l'impegno: attraverso una sorta di Banca del
Tempo potr essere registrato sulla tessera sanitaria il tempo profuso
dal cittadino al servizio per i beni comuni e, al raggiungimento di
46

determinati step, scatter lerogazione di alcuni servizi gratuiti


(abbonamenti al trasporto pubblico, biglietti per il teatro, etc), piuttosto
che
laccesso
ad
essi
con
tariffe
agevolate.
Una premialit che sia un mero incentivo e che, in nessun modo, possa
prefigurare
una
qualsiasi
forma
di
lucro.
Gli ambiti di intervento e di impegno dei cittadini riguardano le attivit
socio assistenziali (in favore di anziani fragili, persone in condizioni di
povert, disagio ed emarginazione; famiglie vulnerabili, rifugiati o
richiedenti asilo); attivit educative, attivit di protezione civile, attivit
culturali e di tutela e valorizzazione dei beni culturali, attivit di tutela e
valorizzazione dei diritti (economia solidale; intercultura; pace e diritti
umani; solidariet internazionale), attivit di tutela e valorizzazione del
patrimonio
ambientale
e
tutela
degli
animali.
Unarea della Rete Civica orienter il cittadino alle diverse possibilit di
impegno.
11.5. Politiche per lintegrazione
Secondo i dati Istat al 2011, i cittadini immigrati regolari presenti a
Livorno sono circa 10.000 (circa 1.000 bambini fino ai 10 anni 700
dagli 11 ai 18 anni pi di 8300 maggiorenni), pari al 7% della
popolazione residente.
La diversit culturale, religiosa, il tipo di educazione ricevuta, unita alle
difficolt economiche, ai pericoli corsi per la propria incolumit per
motivi etnici o politici, oltre a mille altri motivi, concorrono a plasmare
esseri umani che hanno esigenze e caratteristiche particolari rispetto a
chi invece nato e cresciuto nel nostro paese.
Adulti e bambini, in modi diversi, hanno difficolt ad inserirsi
pienamente nella vita sociale livornese ed italiana in genere.
Per pienamente si intende riuscire a percepire il luogo in cui si vive
come la propria casa: un luogo dove sentirsi protetto, che non sia
sentito come provvisorio e instabile, in cui riuscire a mantenere, allo
stesso tempo, la propria identit.
Si creano quindi gruppi divisi tra loro per etnia e/o per nazionalit e/o
per religione, che cercano di abitare negli stessi quartieri o nelle stesse
vie o vicoli, in modo da essere o sentirsi pi vicini: necessit alimentata
anche (ma non solo) da un contesto che non incoraggia lintegrazione,
quando invece la diversit dovrebbe essere considerata una ricchezza
ed una opportunit di miglioramento.
Tra i compiti pi importanti di unamministrazione c quello di garantire
un ambiente adatto alla crescita psico-fisica di ogni suo cittadino.
Di fatto chiunque abiti, viva o lavori nella nostra citt,
indipendentemente dalla propria nazionalit e dai motivi che lhanno
spinto a viverci, un livornese.

47

Diventa quindi importante domandarsi quali metodi e strumenti


lamministrazione possa utilizzare per promuovere e sostenere un
processo di integrazione, ma soprattutto di compartecipazione tra
diverse realt presenti sul territorio.
Il primo punto da tenere in considerazione sicuramente quello di
sostenere un dialogo stabile con tutti i gruppi di stranieri presenti sul
territorio.
Ci sono progetti in essere che ricadono quasi totalmente sulle spalle
delle associazioni, fatto che limita fortemente lo sviluppo di competenze
che il comune stesso dovrebbe avere, o quantomeno sviluppare,
collaborando in prima persona con le stesse associazioni.
Restituire centralit alla Consulta degli Stranieri, sostenendola con
risorse e mezzi (logistica, fondi specifici ed altro), che ad oggi una mera
carta dintenti basata sul volontariato di pochi. Tale organismo
dovrebbe essere messo nelle condizioni di interfacciarsi con la Giunta ed
il Consiglio Comunale, in particolare sulle tematiche dellimmigrazione e
dellintegrazione.
Il secondo punto aiutare i bambini stranieri a superare pi
velocemente possibile il gap culturale.
Dalle scuole elementari in poi la competenza non del comune, ma il
comune stesso non esonerato dalla responsabilit di progettare e
sponsorizzare attivit di supporto alla mediazione, allinterculturalit,
alla condivisione dei propri cittadini che sono differenti tra loro solo per
questioni secondarie, quali il colore della pelle o la lingua.
Il terzo punto il diritto di voto nelle elezioni amministrative.
Lart. 9 del Decreto Legislativo 286/1998 prevede per i cittadini extra
UE, con carta di soggiorno, il diritto di partecipare alla vita pubblica
locale tramite lesercizio del voto.
Indicazione, di fatto ostacolata dal Ministero degli Interni e comunque
disattesa dal nostro comune.
Un punto a parte la questione dei rifugiati che, anche se di
competenza del Ministero degli Interni, di fatto ha una ricaduta sulla
comunit locale, con delega alle istituzioni locali e per la quale il nostro
comune non ha mai presentato alcun piano.
Le esperienze degli ultimi anni sono state disastrose: la permanenza a
Livorno non stata, per queste persone, unoccasione di sostegno, ma
di reclusione e di abbandono, venendo, ancora una volta, scaricata sulle
associazioni di volontariato, senza operare alcun coordinamento e
limitando il sostegno ad un solo minimo contributo economico.
Le conseguenze e le implicazioni nei termini di rispetto dei diritti umani,
di civilt e di sicurezza pubblica sono chiaramente immaginabili.

48

11.6.

Politiche LGBT

Premessa
necessario facilitare i punti di incontro e rendere disponibili servizi
dascolto a supporto dei giovanissimi che chiedono di poter chiarire il
loro percorso di identit sessuale, sia nel riconoscimento del genere, sia
per
il
riconoscimento
dellorientamento
ed
eventualmente
accompagnandone il coming-out.
Attualmente tali servizi vengono prestati solo da alcune associazioni che
presuppongono a priori una collocazione di orientamento sessuale e/o
politico: molti giovani vorrebbero invece usufruire di un servizio che li
aiuti ad affrontare il loro percorso identificativo nella massima
riservatezza.

AZIONI

Istituire un vero e proprio consultorio, in collaborazione con


l'Azienda USL 6, al fine di tutelare i diritti di coloro che desiderino
intraprendere un percorso di consapevolezza e di trasformazione,
a difesa della loro salute fisica e psicologica, dove gli utenti
potrebbero trovare:
o supporto psicologico;
o assistenza psichiatrica;
o assistenza legale;
o mediazione culturale;
Creare un tavolo di concertazione permanente tra le associazioni
LGBT e il comune, presso lassessorato che si occupa delle pari
opportunit e che coordina le politiche di inclusione sociale;
Modificare lo statuto del Comune con linserimento dellesplicita
non discriminazione delle persone per lorientamento sessuale e
lidentit di genere.

12. TURISMO E COMMERCIO


12.1.

Premessa

Dal secondo dopoguerra in poi, Livorno sempre stata considerata solo


come una citt operaia, portuale, a vocazione industriale e, di
conseguenza, non stato mai ricercato (ma, al contrario, ostacolato)
uno sviluppo del turismo: questo accaduto nonostante la citt fosse
un tempo soprannominata la Montecatini a Mare.
Nella situazione attuale innegabile che Livorno stia attraversando una
forte crisi industriale: pensiamo quindi che, a maggior ragione adesso, il
49

turismo potrebbe davvero rivelarsi una risorsa reale, anche dal punto di
vista occupazionale. Non riteniamo, infatti, che possa essere una scelta
politica di buonsenso puntare tutto su un unico settore, senza valutare
altre possibili prospettive.
Nellanno 2012 la spesa prevista dal Comune di Livorno (e confermata
nel corrispondente rendiconto), per quanto riguarda il turismo,
ammontava allo 0,47% del totale della spesa: una percentuale davvero
ridicola per un settore che dovrebbe essere considerato strategico.
A livello regionale il nostro territorio continua ad essere visto solo come
un presente/futuro polo energetico della Toscana (citazione
dellassessore regionale allambiente Bramerini): definizione che, letta
in modo superficiale, potrebbe anche apparire di qualche interesse, ma
che, nel concreto delle politiche portate avanti dal PD a livello regionale
e locale, si traduce nella solita visione di Livorno come citt adatta ad
ospitare impianti di incenerimento, rigassificatori, siti industriali
inquinanti, in unottica che non include in alcun modo uno sviluppo
turistico del territorio.
Riteniamo invece che possa essere quanto mai necessario iniziare a
valutare, in modo determinante, le potenzialit turistiche, ambientali e
culturali della nostra citt, rivalutando soprattutto gli aspetti di assoluta
originalit di Livorno (ad esempio il sistema dei fossi e delle cantine
collegato alla valorizzazione delle fortezze). Turismo, commercio,
cultura e ambiente, infatti, sono ambiti da valutare in modo sistemico.
Dobbiamo renderci conto che abbiamo la fortuna di trovarci in un luogo
che le compagnie di crociera adorano, a pochi chilometri da Pisa e da
Firenze: quindi dovremmo accogliere le compagnie ed i crocieristi,
investendo in professionalit e sviluppando la cultura dellaccoglienza (si
veda, a questo proposito, anche il punto 8, PORTO E
INFRASTRUTTURE).
Dobbiamo rendere Livorno un'attrazione, non un luogo dove si capita
per sbaglio: la nostra citt dovrebbe essere la porta della Toscana per
chi arriva via mare.
Alla luce di tale situazione locale, dobbiamo fare alcune necessarie
considerazioni di carattere generale:
1) Il Turismo una industria che, per la Toscana ed in particolare per la
provincia di Livorno, rappresenta una percentuale importante del PIL. Si
parla di un 20% come effetto diretto, senza considerare lindotto;
2) Il Turismo , nel sistema globale, lunica industria che ha margini di
crescita notevoli (basti pensare a che cosa possa significare lingresso
dei paesi emergenti nel panorama turistico: Cina, India, ecc.);
3) Il Turismo unindustria nella quale i livelli occupazionali sono
importanti, ci in quanto il suo core-business sono le relazioni umane.
In questo panorama anche la nostra citt pu svolgere il proprio ruolo
da protagonista, senza complessi di inferiorit nei confronti delle nostre
sorelle citt darte toscane, ma presentando la propria identit, unica
e non riproducibile, con dignit ed orgoglio.
50

La possibilit di sviluppo del Turismo a Livorno si articola su due aree


tematiche che rappresentano due diversi, ma complementari, territori:

AREA CITTA/PORTO: insiste principalmente sullasse Fortezza


Vecchia Quartiere La Venezia Fossi Medicei Fortezza Nuova.

AREA COLLINE/MARE: interessa tutto il territorio della citt


compreso tra Ardenza e Quercianella (lato mare) e che si sviluppa
internamente fino al Cisternino Pian di Rota. Costituisce il 50%
del territorio del Comune di Livorno.

Altre questioni da porre:


Il
Turismo un
settore
trasversale a tutte le
attivit
dellAmministrazione, dovrebbe essere quindi tenuto in considerazione
per qualsiasi azione lAmministrazione Comunale abbia in animo di fare.
Ci non perch si voglia entrare nel merito decisionale di questioni che
non competono a questo settore, ma semplicemente per portare il
contributo alla visione generale dalla prospettiva del turismo (cio del
soggetto esterno), oppure per conoscere le scelte in tempo utile per
poterle promuovere adeguatamente. Lassessorato competente deve
avere necessariamente rapporti di vera collaborazione con gli altri
assessorati.
Come abbiamo gi evidenziato il Turismo a Livorno attualmente in
prevalenza di passaggio. Ovvero la citt viene vissuta come meta da
raggiungere per poi imbarcarsi verso le isole, oppure come approdo da
cui partire per escursioni nelle citt darte toscane.
Nonostante ci, si riscontrato un sempre crescente interesse verso la
citt da parte di chi, in qualche modo, ne entrato in contatto in
maniera pi approfondita.
Occorre altres rilevare con forza che un maggiore sviluppo del Turismo
ha bisogno di una forte trasversalit e sinergia tra soggetti pubblici e
privati che operino nel comune interesse, affinch la citt sia ancora pi
accogliente e fruibile da questo punto di vista.
Per quanto riguarda il commercio, uno dei pi gravi problemi della
nostra citt relativo alle piccole iniziative commerciali nel centro
cittadino (anche di tipo ambulante) che vengono osteggiate
politicamente da soggetti che probabilmente hanno lunico interesse di
indirizzare la richiesta verso i grandi centri commerciali amici, a tutto
danno della pluralit dellofferta. E anche per questi motivi che il centro
cittadino tende sempre pi alla desertificazione: questo triste
fenomeno, oltre che nuocere alla qualit della vita dei livornesi,
assolutamente dannoso dal punto di vista turistico.
Il legame fra turismo e commercio dovrebbe invece essere percepito in
modo molto pi stretto. In particolare da evidenziare il fatto che la
tipologia turistica degli escursionisti giornalieri (coloro che rimangono
in citt una giornata, senza pernottare, per poi imbarcarsi), pur non
generando ricadute positive sugli esercizi ricettivi, possono avere
51

unottima incidenza sulle attivit commerciali. Questa categoria di


turisti, molto diffusa in citt, anche se solo di passaggio, pu
certamente rappresentare una risorsa preziosa, soprattutto per gli
esercizi commerciali del centro cittadino, per i negozi di vicinato e per i
mercati e potrebbe compensare, almeno in parte, la notevole perdita di
fatturato determinata dallaffermarsi della grande distribuzione e dei
centri commerciali pi o meno periferici, nonch dalla grande
contrazione dei consumi, iniziata nel 2007.
Dal punto di vista numerico, i dati Istat del censimento 2011, fanno
registrare un calo degli esercizi commerciali, ma un aumento degli
addetti, rispetto al precedente censimento del 2001. Il dato pi
impressionante quello relativo ad un alto turn over delle attivit: ci
sono esercizi commerciali che chiudono dopo meno di un anno di
attivit. Parte di queste attivit rappresentano purtroppo persone che
sono riuscite a fare del commercio la propria professione. Evidentissimo
poi laumento dei negozi in franchising che comporta unomologazione
dellofferta e una perdita delle caratteristiche peculiari dellidentit del
commercio locale.
Anche per i cosiddetti ambulanti la situazione non affatto semplice
perch, pur avendo una minor incidenza dei costi fissi, risentono molto
dei prezzi mediamente pi bassi applicati dalla grande distribuzione.
Nonostante questo, la loro presenza numerica nel centro cittadino
rimane sostanzialmente stabile, a differenza dei negozi in sede fissa.
Nonostante i dati generalmente poco incoraggianti, laumento delle
relazioni con il turismo (ancora deboli e decisamente perfettibili)
potrebbe generare notevoli possibilit dal punto di vista dello sviluppo
economico.
12.2.

Obiettivi e Azioni

Area Citt Storica/Porto


Nellarea caratterizzata dalle Fortezze Medicee, dal sistema dei Fossi e
dal Porto Mediceo, presente il Punto dInformazione Turistica situato
in Piazza del Municipio.
Nel corso degli anni, attorno a tale struttura, si sviluppata una serie di
servizi turistici, i quali hanno comportato un sempre maggiore
congestionamento della zona interessata. Il Punto Informazione,
infatti, oltre a svolgere le normali funzioni di informazione turistica,
diventato cos centro di arrivo degli Shuttle-bus dei croceristi e di
partenza dei bus per le citt darte toscane, nonch centro di
prenotazione per i servizi turistici tipo i giri in battello e con il bus
scoperto Livorno City Sightseeing.
Tali aspetti hanno comportato notevoli problemi sulla mobilit e sul
traffico cittadino con aggravio anche sui normali servizi di linea CTT
Nord, nonch ovvi problemi di natura ambientale (rumori, gas di
scarico).
52

Altro nodo da risolvere riguarda il sistema dei Fossi e delle Fortezze


Medicee.
E stata recentemente riaperta al pubblico la Fortezza Nuova (a ridosso
della campagna elettorale), mentre la Fortezza Vecchia, scaduti i tre
anni in cui stata gestita da un soggetto privato, ad oggi, in attesa di
decisioni in merito. Il sistema dei Fossi, occupati per la quasi totalit
dagli ormeggi delle barche di privati e di circoli, non consentono
eventuali attracchi ai battelli turistici ed uno sviluppo commerciale e
turistico dei Fossi medesimi (a questo proposito si veda anche il punto 6
MOBILITA E SICUREZZA).
Per questarea si renderebbero necessarie le seguenti azioni:

Qualificazione dellarea circostante la Fortezza Vecchia, finalizzata


allaccoglienza dei passeggeri portuali (crociere e traghetti): si
ritiene necessario prevedere la realizzazione di una apposita area
di accoglienza in zona portuale e quindi lapprofondimento delle
questioni relative alladeguamento dei Fossi e della Fortezza
Vecchia alle necessit turistiche e sportive. In particolare
attraverso la creazione di un Punto Info Regionale e di unarea di
servizi, situata in zona Fortezza Vecchia, per i turisti, definita
Porta della Toscana, nella quale dovrebbero essere presenti, tra
laltro, il capolinea degli Shuttle-bus, il collegamento bus portoaeroporto, un sistema di collegamento con navette ai bus per la
citt, un Punto dInformazione Turistica, attivit commerciali ed
espositive, unarea servizio taxi ed ulteriori servizi turistici da
definire;
Per quanto riguarda il sistema dei Fossi, occorre regolamentare gli
ormeggi e realizzare zone di attracco per i battelli turistici e,
inoltre, attraverso il completamento dellapertura del canale di
Viale Caprera, potrebbe essere istituito un sistema di
collegamento (sia turistico che commerciale) della citt via acqua,
prevedendo la possibilit di un uso commerciale dei locali
(cantine) situate a livello dellacqua e di una loro ristrutturazione,
almeno esterna, per riportarla alla bellezza e tipicit originaria. Di
notevole rilievo, nellambito della riqualificazione della Piazza del
Logo Pio, sarebbe lattuazione del progetto che prevede la
realizzazione del Museo della Citt allinterno dei Bottini dellOlio.
Si verrebbe cos a creare un itinerario turistico-culturale fruibile
sia a piedi che con il battello il quale, partendo dalla cosiddetta
Porta della Toscana, arriverebbe nel cuore della citt storica e
proseguirebbe lungo il percorso del Pentagono del Buontalenti;
Apertura, in Fortezza Vecchia, di una mostra-mercato permanente
dei prodotti di eccellenza della Toscana, a partire dai prodotti
locali e della costa.

Per lattuazione di quanto sopra occorre, in prima istanza, che si


verifichino le seguenti condizioni:
53

1. Coordinare un dialogo tra Piano Regolatore del Porto (PRP) e


Piano Regolatore della Citt (PRG) che contenga al suo interno
anche le prospettive di sviluppo turistico della citt. Riprendere il
percorso di riqualificazione dei Fossi Medicei, a partire dai
problemi di navigabilit e, quindi, di regolamentazione degli
ormeggi, con conseguente definizione di alternative valide e
percorribili per le imbarcazioni in sovrannumero, ma anche di
qualit delle acque (controlli degli scarichi delle acque bianche e
nere). Primo passo: verifica con lAutorit Portuale della
condivisione di questi obiettivi;
2. Creare un Protocollo dIntesa con i principali soggetti coinvolti
(oltre a Comune e Autorit Portuale, anche ASA, Provincia,
Sovrintendenza, ecc.);
3. Costituzione di un tavolo tecnico di lavoro;
4. Analizzare quali siano gli impedimenti (contenuti nel Regolamento
Urbanistico?) che ostacolano gli investimenti privati, come sopra
descritti, e proporre una loro rimozione per favorire una gestione
controllata di questi ultimi, affinch abbiano, oltre allovvio
interesse privato, anche una valenza di interesse pubblico.
Valorizzazione dei Centri Commerciali Naturali e dei Mercati
Cittadini in alternativa alla Grande Distribuzione
Abbiamo gi accennato in premessa alle molte ed evidenti difficolt che,
sia i negozi in sede fissa che il commercio di natura ambulante,
riscontrano nel centro cittadino.
La concorrenza dei centri commerciali di periferia e della grande
distribuzione, unito al calo di consumi, porta ad un notevole e
generalizzato calo di fatturato per gli esercenti del centro, alla chiusura
di molti esercizi, ad un turn over enorme e ad una netta diffusione dei
negozi in franchising, a discapito del commercio locale.
In questa situazione, dal nostro punto di vista, occorre necessariamente
potenziare i centri commerciali naturali di quartiere, sperimentando
degli strumenti alternativi che favoriscano lincentivazione del consumo
locale e di qualit, ma anche la fidelizzazione della clientela. In
particolare proponiamo lintroduzione di un circuito Scec (la cartonota
alternativa denominata solidariet che cammina) da diffondere e
proporre ai clienti degli esercizi commerciali che facciano parte dello
stesso centro commerciale naturale.
E necessario incentivare la realizzazione di attivit commerciali
nellarea del centro storico al fine di rivitalizzare la zona: attualmente
esistono gi degli strumenti normativi e formativi ad hoc (fra i quali
proprio i CCN), ma occorre creare una reale rete di collaborazione fra gli
esercenti allinterno della stessa zona di interesse commerciale e
turistica. Il progetto Scec potrebbe essere funzionale anche a questo
scopo.
54

E inoltre indispensabile valorizzare i mercati cittadini. A partire dal


Mercato Centrale, un vero gioiello dellarchitettura di fine 800, che
attualmente sta vivendo un momento molto difficile ma che, grazie alla
sua specificit, potrebbe diventare una reale attrattiva turistica della
citt. In questo senso, serve portare a conclusione il piano per il rilancio
del mercato e delle zone adiacenti con programmi di incentivazione per
i clienti e gli esercenti. E necessario riavvicinare i livornesi ai propri
mercati, con programmazioni di iniziative che comprendano lincontro e
lanimazione della vita culturale cittadina, promuovendo spazi di vendita
e degustazione dei prodotti tipici locali, aperti anche allartigianato. Per
quanto riguarda laspetto legato al turismo, occorre promuovere
maggiormente linformazione e la pubblicit relativa ai mercati perch
(anche se a sorpresa) i settori alimentari ed enogastronomici a Livorno
risultano essere attualmente meno ricercati dai turisti, nonostante lalta
qualit dei nostri prodotti ed il fatto che i dati, a livello toscano, siano
assolutamente incoraggianti per questo settore. In citt il made in Italy
pi ricercato quello relativo alla moda, allabbigliamento ed alle
calzature.
Il
dato
relativo
allenogastronomia
risulta
quindi
sorprendente, in senso negativo: ragionevole pensare che le vetrine e
lassortimento dei prodotti agro-alimentari mercatali possano essere
presentati in modo pi attrattivo per il turista e con una maggiore
pubblicit, a partire dal progetto Porta della Toscana gi descritto.
La nostra proposta orientata anche a favorire linsediamento, nel
pentagono del Buontalenti e nel quartiere Venezia, di attivit
commerciali ed artigiane rappresentative del territorio, attraverso
agevolazioni ed incentivi e lattivazione di un tavolo di confronto con i
proprietari dei fondi commerciali, relativamente ai costi degli affitti nel
centro cittadino.
In questo contesto di valorizzazione, si rende necessario riprogrammare
il nostro territorio, non rilasciando ulteriori autorizzazioni per la
costruzione di nuovi centri commerciali.
Occorre inoltre trovare gli strumenti necessari per evitare lo scandaloso
trasferimento in forza dei crocieristi verso altre citt darte toscane
(con fermata a Porta a Terra), mediante bus privati che prelevano i
crocieristi direttamente alle banchine, con capolinea alla stazione,
bypassando completamente il centro cittadino. Dopo alcune inchieste
giornalistiche ed interpellanze allassessorato competente, stata
verificata la regolarit di queste procedure: nonostante ci, risulta ben
evidente lincalcolabile danno economico che questa prassi provoca al
commercio e al turismo cittadino.
Nonostante la sua specificit turistica, di tale situazione ne risente
anche il Mercatino Americano. Questultimo ha poi altri problemi per i
quali i propri esercenti, comprensibilmente, si lamentano: la poca
visibilit, il cancello perennemente chiuso che impedisce il transito
diretto dei turisti dal porto verso larea mercatale e le gravose spese.
Unitamente a questi elementi c, come in altri casi, la scarsa
comunicazione commerciale e turistica: tutti questi fattori hanno
generato una vera decimazione degli operatori del Consorzio (che da 74
55

che erano nei tempi migliori, sono passati a 39). Un vero peccato per
un altro mercato storico e ben situato dal punto di vista logistico, che
potrebbe rappresentare unaltra fondamentale attrattiva di tipo
commerciale e turistico per la nostra citt. Per la valorizzazione del
Mercatino Americano occorre quindi necessariamente garantire sempre
lapertura del cancello che collega il porto allarea mercatale, almeno in
occasione degli sbarchi, un miglioramento della comunicazione e della
segnaletica (che deve essere necessariamente plurilinguistica) in uscita
dal porto e di una maggiore pubblicit nei punti di informazione turistica
(anche in questo caso il progetto Porta della Toscana potrebbe
rivelarsi di fondamentale importanza strategica).

A rea mare/colline
In questa zona possibile favorire lo sviluppo del turismo ambientale,
rurale, sportivo, marino e balneare: un turismo che privilegi il rispetto
per la natura ed una ospitalit con servizi ecosostenibili e di qualit.

La costa di Livorno, per la sua struttura, pu essere suddivisa in


tre grandi comparti: quello urbano (dove sorgono gli storici
stabilimenti balneari cittadini), quello semi-naturale che si
sviluppa da Antignano fino al Castel Boccale e quello naturale del
Romito. Gli stabilimenti balneari sono appena sufficienti ad
accogliere la domanda dei residenti e la quasi totalit delle
spiagge che sono di libera fruizione, dovrebbero essere potenziate
nei servizi minimi per garantire un loro maggior utilizzo;

Larea collinare comprende 50km2 di aree naturali boscate, delle


quali ben 3.039 ettari formano lArea protetta dei Monti Livornesi,
che si collega con un sistema di aree protette che inizia con il
Parco di Migliarino San Rossore e prosegue fino alla Val di Cornia.
Zona di particolare bellezza paesaggistica e di alto valore
naturalistico, dovr diventare il territorio di sviluppo per un
turismo naturalistico-ambientale, rurale, sportivo-vacanze attive,
enogastronomico e dei prodotti tipici. Il piano del Parco
Provinciale dei Monti Livornesi potrebbe offrire occasioni di
fruibilit ad un ampio ventaglio di visitatori, per soddisfare le pi
variegate esigenze di carattere culturale, didattico, sportivo,
legate al relax e al tempo libero. I Comuni di Livorno, Collesalvetti
e Rosignano, coordinati dalla Provincia di Livorno, attuale gestore
del Parco, dovranno creare servizi turistici, attualmente del tutto
assenti o molto carenti, per valorizzare e godere di questo
patrimonio culturale e naturale del nostro territorio. Oltre
allassenza di servizi turistici, sono da segnalare gravi problemi di
mobilit fra aree verdi e costa. Attualmente vi sono ancora
ostacoli urbanistici allattuazione del Regolamento di gestione
56

delle ANPIL, zone che costituiscono parte del sistema delle aree
protette. Listituzione di aree protette, anche in Italia, ha sempre
comportato motivi di ripresa economica per i territori interessati,
con lo sviluppo di attivit connesse al parco ed anche di settori
delle produzioni tradizionali, attivit agricole ed artigianali e
positivi ritorni occupazionali in tutti i settori, dallospitalit alle
guide ambientali. Da valutare anche lopportunit di proporre la
riscoperta dellantica Via dei Cavalleggeri, nel tratto tra la torre di
Calafuria e Quercianella, con un itinerario naturalistico-turistico
che si snodi parallelamente alla vecchia Aurelia.

Altre proposte ed obiettivi:

Impegnarsi per ampliare i servizi offerti dalla Livorno Card,


rendendola uno strumento sempre pi utile e completo per il
turista;
Potenziare e pubblicizzare maggiormente i percorsi turistici a
tema enogastronomico gi esistenti (Itinerari del Gusto) e
proporre anche dei percorsi strutturati su altri temi: pittura,
musica, Livorno delle Nazioni;
Incentivare leconomia favorendo i parcheggi con convenzioni e
promuovendo, con tariffe ridotte, in caso di manifestazioni, la
concessione del suolo pubblico ai commercianti e ai ristoratori,
inclusi quelli da asporto;
Tentare di evitare la sovrapposizione di due iniziative rilevanti dal
punto di vista commerciale e turistico come la Notte Bianca ed
Effetto Venezia;
Creare un circuito pedonale in cui promuovere gli antichi mestieri,
la cultura locale, lintegrazione tra le diverse etnie, il cine-turismo,
la gastronomia locale. Questo circuito potrebbe essere inserito nel
percorso delle cantine sui fossi e collegato al pi ampio progetto
di valorizzazione delle vie dacqua;
Favorire la nascita di piccoli mercati rionali (utilizzando
tensostrutture,
tettoie)
per
agevolare
la
commercializzazione di prodotti a Km zero, con la collaborazione
dei Gruppi di Acquisto Solidali e del Distretto di Economia
Solidale;
Valorizzare i Fossi e le cantine adottando strumenti urbanistici che
consentano ai privati di utilizzare le strutture di interesse storico e
artistico per la loro fruibilit economica e turistica;
Studiare un piano per luso cittadino delle vie d'acqua costituite
dalla rete dei fossi cittadini;
Garantire finalmente il rispetto della Legge del 27 dicembre 2006,
n. 296, articolo 1, comma 251 che recita: fatto obbligo per i
titolari delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e
transito, per il raggiungimento della battigia antistante l'area
ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione;
57

Trovare unarea idonea e possibilmente situata in un luogo


particolarmente attrattivo dal punto di vista paesaggistico, dove
creare una vera e propria area di sosta per i camper (che rispetti i
requisiti descritti dalla Legge Regionale n.42 del 23 marzo 2000),
in modo da stimolare e da favorire lo sviluppo del turismo
itinerante;
Fornire itinerari, percorsi multimediali ed informazioni turistiche
attraverso apposite applicazioni per smartphone e tablet (es. orari
degli autobus, mappe, eventi in programma, etc.);
Turismo sportivo: un fondamentale settore di sviluppo;
I proventi dellimposta di soggiorno devono essere
finalizzati esclusivamente ad interventi che favoriscano lo
sviluppo delleconomia turistica. Non dobbiamo pi
permettere che queste risorse finiscano nel calderone
indistinto del bilancio comunale: devono essere reinvestite
nel Turismo!

13. CULTURA
13.1.

Premessa

La nostra citt da sempre teatro di variegati e diffusi fermenti


culturali.
Non possiamo certamente permetterci di dimenticare la nostra identit
storico-culturale, ricordandoci sempre che Livorno ha dato i natali a
diversi personaggi passati alla storia per le loro opere darte (Modigliani
e Mascagni in primis).
Anche oggi, nonostante la generale decadenza e levidente degrado in
cui si trova, la nostra citt continua ad avere una grande vitalit
artistica, nutrita dall'entusiasmo delle giovani generazioni.
Occorre iniziare quindi a valorizzare sia il passato storicoculturale di Livorno (laspetto relativo ai beni culturali e al
patrimonio storico-artistico), sia il suo presente potenzialmente
creativo e innovatore (laspetto proattivo della cultura), con
particolare attenzione a questa seconda istanza.
E arcinoto che il nostro paese sta attraversando una crisi sempre pi
profonda e che le risorse (che per la cultura sono sempre state molto
scarse) potrebbero rischiare drammaticamente di diminuire ancora.
Potrebbe per venirci in aiuto l'Europa: con il programma strategico
"Creative Europe", sono in arrivo finanziamenti per un totale di 1
miliardo e 460 milioni di euro, che verranno erogati nel periodo 20142020, per lo sviluppo dei settori culturali e creativi. L'idea di fondo che
questi settori contribuiscano alla crescita economica, all'occupazione,
all'innovazione e alla coesione sociale. I primi bandi legati al
programma europeo sono gi usciti sul sito di riferimento, quindi
58

occorre darsi una mossa ed organizzarsi per tempo (a questo proposito


potrebbe essere molto utile anche lidea della formazione di un Gruppo
di Lavoro denominato LivornoEuropea, presentato al punto 9.5).
Pensiamo che Livorno, in un contesto toscano fatto di citt darte a
grande attrattiva turistica, abbia tutte le carte in regola per rafforzare la
propria competitivit, oltre che nel settore turistico propriamente detto
(si veda il precedente punto 12, TURISMO E COMMERCIO), anche
nell'industria culturale e creativa, sviluppando il lato proattivo della
cultura, senza il pericolo di diventare una sorta di Disneyland per turisti
di massa (rischio che ha attraversato, ad esempio, Firenze, sotto il
dominio di Renzi).
Bisognerebbe valutare la fattibilit di creare a Livorno un vero e proprio
distretto culturale, studiando le varie tipologie distrettuali di questa
natura presenti nel mondo.
Che cosa manca?
Il mondo culturale in genere frammentato, policentrico,
disorganizzato e spesso anche poco trasparente dal punto di vista della
gestione finanziaria.
Serve una rete virtuosa fra istituzioni culturali, associazioni,
professionisti ed imprese che sappia costruire un progetto di ampio
respiro per la citt. La politica non dovrebbe fare altro che facilitare,
coordinare e sostenere il contatto e lo scambio proficuo fra le diverse
forze in campo. Non solo promuovere le solite associazioni, legate a noti
blocchi di potere, ma facilitare un coordinamento fra tutte le realt
meritevoli, finalizzato ad un progetto che riesca ad intercettare anche i
fondi di Creative Europe o altri bandi nazionali ed internazionali che
possano contribuire allo sviluppo culturale della citt.
Uscire dai personalismi e dalle logiche provinciali e di campanile per
aprirsi al mondo.
Queste, intanto, le nostre proposte di base per migliorare e potenziare i
diversi ambiti culturali. I cittadini e gli operatori del settore, ben
coordinati, dovranno fare il resto.
AZIONI
13.2.

Livorno citt d'arte

Prendiamo atto una volta per tutte del fatto che Livorno una
particolare citt d'arte. Questo anche se, secondo i modelli standard
italici, relativi ai soli beni culturali e non alla produzione di cultura, non
sembrerebbe tale. Le sue risorse artistiche principali sono infatti la
creativit nella musica, nella pittura e nel cinema.
- Tanto per iniziare, lattivit artistica pu e deve essere
considerata come un Lavoro: le persone che svolgono un Lavoro
59

artistico devono quindi necessariamente avere pari dignit rispetto ad


altre categorie di lavoratori.
Non devono essere sentite come un peso dallamministrazione
comunale, ma come una risorsa di estrema importanza per la citt.
Quindi deve essere effettuato da parte dello specifico
assessorato che avr anche la delega alla Cultura, di concerto
con tutte le sigle sindacali competenti, un monitoraggio delle
retribuzioni e dei diritti dei lavoratori dellarte e dello spettacolo
(numerosi ma, ad oggi, pressoch invisibili in citt);
Lotta senza quartiere, quindi, anche contro lavoro nero,
illegalit ed evasione fiscale: elementi purtroppo molto diffusi
anche nei settori artistici.
- Stop alle nomine politiche e para-politiche per le presidenze, le
direzioni generali e le direzioni artistiche di teatri e festival. Tali
nomine dovranno avvenire dopo lindizione di un bando
pubblico, una adeguata selezione secondo criteri meritocratici e
la formulazione di relative graduatorie, da pubblicare su
Internet. Questo dovr avvenire, ovviamente, non solo per il
Teatro Goldoni, ma anche per tutte le altre aziende controllate
dal Comune. Non vogliamo pi vedere vecchi politici da prima o
seconda repubblica che ricevono come "contentino" una poltrona in
qualche ente culturale. Questo malcostume generale del nostro paese
deve finire, pena la morte definitiva della Cultura in Italia. Deve essere
premiata la professionalit reale e non solo quella acquisita per meriti
politici, rispondendo ad un progetto culturale identificato dalle
istituzioni pubbliche e valutato da una commissione formata da persone
competenti. Pluralit di offerta e non pi protettorati elettorali
occupazionali.
Teatro Goldoni
Occorre innanzitutto studiare lattuale situazione finanziaria del Teatro.
Da fonti giornalistiche abbiamo appreso che la Fondazione sarebbe
stata salvata grazie allintervento di un importante istituto di credito
(probabilmente la BNL), il quale avrebbe dovuto erogare un mutuo utile
a garantire la continuazione delle attivit del teatro stesso e a sanarne il
debito (pari a circa 680 mila euro). In mancanza di un intervento del
genere il teatro sarebbe stato costretto a sospendere la sua
programmazione fino a data da destinarsi, oppure a ridurla allosso. Il
mutuo in questione, secondo le stesse fonti giornalistiche (Il Tirreno,19
ottobre 2013), sarebbe stato della modica cifra di 800 mila euro. Da
informazioni recepite successivamente, invece, abbiamo appreso che il
mutuo, in realt, non sarebbe stato erogato... quindi non siamo in
grado di comprendere, ad oggi, in quale altro modo sia stata risolta
tale questione.

60

E necessario prima di tutto chiarire questi aspetti, anche perch


ragionevole pensare che il teatro ed i suoi lavoratori non siano
assolutamente fuori pericolo e che la situazione sia stata, al massimo,
solo tamponata, mentre la soluzione della stessa sia stata demandata
generosamente alla futura giunta comunale. Viste le recenti difficolt
finanziarie della Fondazione Goldoni, occorre necessariamente
provvedere a tagliare tutte le spese improduttive e ad investire sulla
qualit della programmazione spettacolare, incrementando il lavoro
delle maestranze artistiche e tecniche. Risanando il bilancio e trovando
nuove risorse, saremmo in grado quantomeno in prima battuta, di
garantire maggiore regolarit ai lavoratori precari del teatro, creando le
condizioni per una loro futura stabilizzazione.
Lobiettivo a medio termine, da questo punto di vista, potrebbe essere
intanto quello di garantire loro un minimo di giornate lavorative da
effettuarsi durante lanno solare. In questo momento, infatti, diversi
lavoratori non godono neanche delle tutele minime: se si taglia la
programmazione (magari anche allultimo minuto), si tagliano in
automatico le loro giornate lavorative ed, in alcuni casi, per loro non
neanche possibile accedere agli ammortizzatori sociali (quali le ormai
quasi ex-Aspi e mini-Aspi, che verranno probabilmente a breve
riformate dal Governo Renzi), a causa dello scarso numero di giornate
lavorate.
E probabile che, ottimizzando in modo intelligente le altre spese e
tagliando la spesa improduttiva della Fondazione Goldoni, si potrebbero
creare altri spettacoli in teatro (e quindi Lavoro) e dare un contributo
dignitoso ad altre realt culturali cittadine. Questi gli obiettivi.
In nome della pi completa trasparenza, vorremmo la
pubblicazione online (sia sul sito degli enti e degli eventi
interessati che sul sito del Comune) dei bilanci del teatro e degli
eventi culturali finanziati dal Comune. I bilanci, come gi ben
evidenziato
in
altri
punti
programmatici,
devono
necessariamente essere chiari e comprensibili ai cittadini.
Il Goldoni deve lavorare in collaborazione non solo con le altre realt
che producono cultura in citt, ma anche con quelle che operano
allesterno, in maniera organica, reale e verificabile. Riteniamo che
questa dovrebbe essere una delle prime mosse di un futuro Assessore
alla Cultura 5 Stelle: stimolare la creazione di una rete virtuosa fra le
istituzioni culturali, le associazioni e tutti i cittadini portatori di
interesse. Bisogna necessariamente che le istituzioni collaborino fra di
loro (chi non riesce a collaborare con gli altri, chiudendosi in
personalismi e/o pregiudizi di lungo corso, per noi pu anche andare a
casa).
Si deve potenziare la dimensione internazionale del teatro, rafforzando i
collegamenti con scuole di musica, di danza e di teatro, compagnie
estere, presentando in cartellone anche nomi di spessore
internazionale.
61

Il Teatro dovrebbe riacquistare il suo antico ruolo sociale: stare il pi


possibile aperto, anche quando non ci sono spettacoli e dovrebbe
essere sempre visitabile, non solo su richiesta, per molte ore al giorno.
Tutte le scuole livornesi dovrebbero visitare il teatro almeno una volta
all'anno: i ragazzi delle scuole potrebbero partecipare alle attivit del
teatro (sia da spettatori che da attori), al termine di progetti
finalizzati allinformazione e alla diffusione delle varie forme artistiche
che si producono e si sviluppano allinterno del teatro stesso.
Gli sconti per gli anziani, i giovani e le fasce di reddito basse (fa fede
l'ISEE) devono essere consistenti e dovrebbero essere previsti sconti
anche in base alla quantit di spettacoli fruiti: conservi i biglietti e, pi
ne hai, meno spendi. Deve essere dato spazio, in varie proporzioni che
si possono stabilire, a tutti gli stili musicali, coreografici e teatrali: per la
musica, ogni anno dovrebbe essere presentato un cartellone di rock e
pop, di jazz e musiche improvvisate, di musiche etniche, popolari e
classiche, con maggiore attenzione alla musica da camera e sinfonica.
Deve essere dato spazio anche agli artisti locali, ma sulla base del
merito, misurato con criteri oggettivi, e non delle conoscenze personali.
Effetto Venezia
Il pi importante festival cittadino deve essere ripensato nella
stessa direzione: efficienza, trasparenza, nomine a concorso
tramite
bando
pubblico
ben
pubblicizzato,
apertura,
internazionalismo, contenimento delle spese, ma lavorando con
qualit.
Quello della popolarit un falso problema: l'arte e lo spettacolo non
sono mai classisti e la qualit artistica sempre riconosciuta e
apprezzata.
Occorre organizzare incontri musicali e selezioni, a cadenza annuale, di
giovani artisti e gruppi con esibizione finale ad Effetto Venezia.

Istituto Mascagni
Grande sostegno allIstituto Mascagni, a livello nazionale, nella battaglia
per la sua statalizzazione. Occorre portare a pieno compimento la Legge
508 del 21 dicembre 1999, che avrebbe voluto trasformare tutti i
Conservatori di musica, l'Accademia nazionale di danza e gli Istituti
musicali pareggiati (come il Mascagni) in Istituti superiori di studi
musicali e coreutici. Non devono pi esistere quindi scuole musicali di
serie A (i Conservatori) e scuole di serie B (gli ex Istituti Musicali
pareggiati) anche perch, con lentrata in vigore di questa legge, tutte
queste realt diventano istituzioni dello stesso tipo, con il medesimo
nome che, dovrebbero, a rigor di logica, avere le stesse garanzie. La
legge prevede anche la graduale presa in carico da parte dello Stato di
quelli che erano gli Istituti Musicali Pareggiati, i quali invece
62

continuano attualmente ad essere finanziati principalmente dagli enti


locali (soprattutto Comune e Provincia): dopo quasi 15 anni purtroppo
la riforma prevista da tale legge non si ancora completamente
realizzata, con tutti i problemi finanziari, organizzativi e di
programmazione che ne conseguono.
Come abbiamo evidenziato in premessa, larte rappresenta
necessariamente anche una opportunit lavorativa: sarebbe opportuno
quindi, da parte dellassessorato competente, garantire un servizio di
orientamento lavorativo per gli studenti neo-diplomati.
Il Mascagni un ottimo Istituto di Studi Musicali, ma deve aprirsi
maggiormente, diventando ancor pi efficiente e disponibile verso la
citt.
Ci piacerebbe una scuola aperta ogni giorno fino alle 24: possibili
accordi con delle cooperative per la gestione degli orari serali e
limitazione dell'accesso, messa a disposizione delle aule per studiare la
sera (con la mancanza di spazi che c' in citt, ci sono 44 aule
attrezzate vuote ogni sera, all'interno di una istituzione pubblica pagata
dai cittadini: un vero peccato...).
In alternativa, su modello del Conservatorio di Lugano (aperto tutti i
giorni fino a tarda notte), si potrebbe proporre ad alcuni allievi
dellIstituto di vigilare durante gli orari serali, offrendo loro una
retribuzione minima per il servizio svolto per la scuola e per i cittadini.
LIstituto Mascagni, per il perseguimento delle proprie finalit didattiche
e culturali, pu stabilire convenzioni con qualsiasi soggetto pubblico o
privato come il Nuovo Teatro delle Commedie, la Fondazione Goldoni, la
Banda Citt di Livorno, le associazioni corali. Attualmente pensiamo
che, anche e soprattutto a causa delle difficolt economiche e della
precariet generata dalla mancata riforma descritta in precedenza, non
stia lavorando al massimo delle proprie potenzialit, a volte
arroccandosi su modelli superati.
Possibili idee e ambiti su cui poter migliorare, in proiezione futura:
laboratorio orchestrale permanente, attivit corale gratuita per tutti i
cittadini residenti, maggiore dimensione internazionale, studio di
registrazione a disposizione, creazione di una Big Band stabile e
registrazioni annuali pubblicate, creazione di un archivio e centro studi
sul jazz livornese, sul cantautorato locale e su altri generi di interesse,
rafforzare la biblioteca anche come centro di produzione (ricerche,
pubblicazioni); apertura al mondo del rock e del pop (momenti di
studio, masterclass, confronto, discussione), anche in collaborazione
con The Cage e altri soggetti simili della zona.
Suggeriamo, in particolare, la collaborazione con la Banda Citt di
Livorno che una realt storica del nostro territorio. Tale istituzione
avrebbe bisogno anche di un minimo contributo economico annuale da
parte del Comune e di una sede dignitosa.
Un vero e proprio sogno, un progetto da costruire gradualmente nel
lungo periodo (dopo aver ben risolto le difficolt contingenti), sarebbe
quello di poter creare un vero e proprio Dipartimento per la ricerca
musicale: esistono molti centri di questo tipo in moltissimi conservatori
63

europei. Dal momento che il Mascagni diventato un centro


universitario di alta formazione a tutti gli effetti, questo potrebbe essere
un obiettivo alto, ma coerente con la sua natura. Tale progetto
potrebbe essere inserito in un progetto pi ampio, da portare avanti
anche a livello nazionale e da presentare per lintercettazione di bandi
europei, come quelli gi citati in premessa.
Alla pari di altre istituzioni culturali finanziate con contributi pubblici,
occorre analizzare nel dettaglio i bilanci del Mascagni (che gi risultano
pubblicati online, sul sito dellIstituto), per verificare se ci siano
eventuali elementi da poter migliorare ed ottimizzare, analizzando poi la
situazione finanziaria nel suo complesso.
Proposte e azioni per Livorno-Citt dArte
Attivare collaborazioni con tutte le Istituzioni Culturali
cittadine e con il Comitato Promotore Pietro Mascagni di Roma
per la valorizzazione della figura di Pietro Mascagni, con
apertura a tutti i generi musicali, ai giovani e alle pi svariate forme
artistiche (su modello del Festival Mozartiano di Salisburgo). Con una
gestione intelligente della programmazione artistica, si potrebbero
inserire gli appuntamenti musicali legati alla figura di Mascagni anche
nei pacchetti turistici dei tour operator, in abbinamento (come
minimo) alle date del Festival Puccini di Torre del Lago, tentando la
non sovrapposizione con le date di altri festival musicali della zona
(es. Bolgheri Melody). Mascagni ormai superato e bisognerebbe
fare cose diverse? Noi crediamo che la figura di Mascagni (come
quella di Modigliani) non sia mai stata valorizzata a sufficienza nella
nostra citt. Non si capisce perch Lucca e la piccola frazione di Torre
del Lago riescano ad investire su Puccini mentre, a Livorno, non
dovremmo farlo su Mascagni. Potremmo trovare i soldi per istituire
un vero Festival Mascagni? Pensiamo che si possa anche iniziare
con piccole iniziative, da organizzare per con cadenza regolare,
sempre nello stesso periodo dellanno: con la reale collaborazione di
tutti i soggetti interessati, pensiamo che sia possibile raggiungere un
risultato di qualit e con buone ricadute economiche sul turismo e sul
commercio. Crediamo che il nostro meet up, collaborando alla
realizzazione del Mascagni Day nel settembre 2013, abbia dimostrato
che, con pochi soldi e molte idee, si possa gi fare molto, dando un
piccolo esempio di quello che un futuro Festival Mascagni potrebbe
essere. Un evento che riesca ad abbracciare varie forme artistiche
(delle quali Livorno pu garantire piena espressione) e che sia aperto
alle giovani generazioni ed alle innovazioni;
Attivare collaborazioni con tutte le Istituzioni Culturali
cittadine (e non solo) per la valorizzazione della figura di
Modigliani. E notizia recente che, nel prossimo autunno, verr
allestita una mostra dedicata al grande artista livornese presso il
64

Palazzo Blu di Pisa: al di l delle polemiche campanilistiche, non


riteniamo giusto che la nostra citt, ancora una volta, non si sia
dimostrata in grado di valorizzare una figura cos importante. La
nostra intenzione cambiare totalmente rotta da questo punto di
vista;
Prendere atto della grande risorsa culturale rappresentata dai

molti gruppi rock di Livorno: crediamo che i gruppi rock livornesi


siano uno dei cuori pulsanti della citt e che rappresentino
pienamente un esempio virtuoso di produzione culturale, anche ad
alti livelli, supportati da validi riconoscimenti nazionali ed
internazionali. Le band nascono da sempre spontaneamente in citt e
continuano a formarsi ed a creare, anche in assenza di reali supporti
da parte dellamministrazione comunale. Occorre quindi, come
minimo, rendere disponibile ogni spazio pubblico possibile per
favorire lesibizione dei gruppi, valorizzando al massimo le eccellenze.
Verificare la fattibilit di una inclusione dei ragazzi delle band in
processi partecipativi di gestione di strutture da recuperare e
lideazione di Festival Rock autogestiti dalle band;
Creazione di Music Performance Areas (aree di esibizione musicale) in

vari punti del centro cittadino, in cui gli artisti (musicisti, ma anche
attori e mimi) possano esibirsi liberamente tutto lanno, in orari
prestabiliti, anche effettuando attivit di busking (richiesta di libere
offerte in denaro agli ascoltatori), su modello della citt di Trento. Si
tratterebbe anche di una regolarizzazione delle jam session non
autorizzate, organizzate dal basso, alla quale hanno partecipato molti
musicisti livornesi, ravvivando in modo inedito anche luoghi storici e
importantissimi per la citt, come la Terrazza Mascagni. Con un
regolamento serio, quindi, autorizzare musica sul lungomare.
Limitare orari e emissioni sonore, ma mai vietarla: un elemento
fondamentale della cultura livornese, giovane (ma tradizionale al
tempo stesso) e rappresenta, se fatta bene, ancora una volta, un
importante stimolo per il turismo e il commercio. Autorizzare quindi,
sempre regolamentandola, la musica per strada. Non sarebbe male
fare come a Monaco di Baviera: istituire una commissione che ascolti
i musicisti che si propongono e che conceda l'autorizzazione, in base
alla qualit valutata. In caso di eventi di grande rilievo culturale,
concessione di agevolazioni (es. suolo pubblico, sostegno alla
pubblicit, sconto sulla tassa rifiuti...) ai gestori e agli organizzatori di
tali eventi;
Potenziare la Consulta delle associazioni cittadine, in modo che riesca

ad essere rappresentativa anche dei diversi movimenti culturali


presenti in citt e ad interfacciarsi continuamente e sistematicamente
con lAssessorato con delega alla Cultura;

65

Rivedere le regole sulle emissioni sonore, identificando luoghi dove si

pu fare musica a volume alto senza disturbare. Occorre quindi


analizzare la Mappatura Acustica Comunale, avviando nuove AIA e
VIA per la realizzazione di queste aree;
Stimolare lorganizzazione di iniziative e Festival dedicati al cinema

livornese e non solo: eventi nei quali, ad esempio, si proiettino film


che siano stati girati a Livorno. Stimolare lavvio di attivit didattiche
e di educazione allimmagine attraverso concorsi per la realizzazione
di filmati e corti cinematografici che promuovano o che siano stati
realizzati sul territorio livornese;
Tentare,

con ogni mezzo a disposizione dellamministrazione


comunale, di recuperare gli spazi dellormai ex Kino Dess e del
vecchio Cinema Jolly (evitando che, al suo posto, vengano costruiti
degli appartamenti, tanto per cambiare!). Riteniamo altres
necessario avere almeno un Cinema dEssai in citt. E necessario
incoraggiare i pochi cinema rimasti nel centro cittadino a stipulare
delle convenzioni con gli esercizi commerciali vicini, organizzando
iniziative culturali che abbraccino anche altre forme artistiche e
collaborando con le istituzioni pubbliche;

Il Museo civico G. Fattori e i Granai di Villa Mimbelli dovrebbero

essere maggiormente aperti alla societ civile, uscendo dallottica


della sola conservazione del bene culturale, costituendo un luogo di
incontro e di scambio per la vita artistica del territorio. Ci piace lidea
di museo diffuso, anche come possibile prospettiva occupazionale
per i giovani laureati nel settore dei beni culturali e nei settori artistici
in generale;
Potenziare il sistema bibliotecario cittadino, rendendolo un centro

fondamentale per lo sviluppo della coscienza civile; necessario


aggiornarne i mezzi, puntando al massimo sulle nuove tecnologie;
Promuovere Via Roma come Strada dell'Arte.

Realizzare un semplice opuscolo in distribuzione gratuita che segnali


la presenza della casa natale di Modigliani in Via Roma e di tutte le
gallerie darte cittadine, creando uno specifico percorso turistico
(oppure inserire questi contenuti nel depliant sugli eventi livornesi,
ma in evidenza); realizzare dei cartelloni fissi in via Roma
apponendoli su pareti esterne di case i cui proprietari siano
d'accordo, a tema artistico, che esalti ed evidenzi la presenza delle
gallerie; far realizzare un'altra installazione artistica moderna nel
piccolo spazio all'incrocio Via Cecconi Via Roma che faccia pendant
con la A di Attias, promuovere piccoli eventi musicali acustici in
concomitanza con delle specifiche ricorrenze (es. anniversario della
nascita di Modigliani, Fattori, Cecconi, Ulvi Liegi, Natali ecc.),
concedere il suolo pubblico gratuito per chi dipinga o realizzi
66

installazioni artistiche all'aperto, regolamentando tale concessione. In


occasione di manifestazioni artistiche di rilevanza per la citt,
chiudere la strada al traffico;
Impegnarsi per organizzare delle mostre cittadine nelle quali esporre

le molte opere darte di propriet comunale, che sono state donate,


in passato, allex Museo di Villa Maria;
Individuare strutture fatiscenti abbandonate da adibire a centri di

sperimentazione, ricerca e spettacolo, utilizzando sistemi energetici e


tecnologie di recupero a basso costo, sempre incentivando le
opportunit di lavoro per i giovani, coadiuvati da soggetti anziani
esperti (per esempio insegnanti in pensione) e disponibili a certe
iniziative sociali. Tali strutture, atte a sviluppare laggregazione fra i
giovani e lo scambio culturale, oltre alla possibilit di divenire anche
un ritrovo studentesco, potrebbero avere lo scopo di promuovere e
divulgare al massimo tutte le forme di espressione artistica da parte
dei giovani cittadini. Tali strutture dovrebbero essere soggette a piani
di recupero studiati da equipe di giovani laureati assistiti e coadiuvati
dalle strutture ingegneristiche comunali e dovranno utilizzare
metodologie energetiche alternative ed ecocompatibili per la loro
ristrutturazione. Una proposta concreta pu essere la riqualificazione
e recupero dellesistente area ex-Pirelli, cosicch da eliminare
totalmente l'attuale degrado, compresi i pericoli derivanti da incendio
o crollo;
Promuovere eventi quali mostre darte e fotografiche, concorsi di

narrativa e di
comunali;

poesia,

manifestazioni

teatrali,

utilizzando

spazi

Attivare canali di scambio con le produzioni artistiche nazionali ed

estere per permettere agli artisti della citt occasioni dincontro e di


visibilit, indirizzati sia alla formazione che alle necessarie occasioni
professionali (visionando i bandi di Creative Europe, citati in
premessa). Creare una rete culturale cittadina al fine di promuovere
e far conoscere le collezioni private.

13.3.

Proposte per Livorno - citt antica

Procedere con il recupero della meravigliosa struttura delle Ex Terme

del Corallo: lo stabilimento Acque della Salute costruito, a partire dal


1903, su progetto dell'ingegnere Angiolo Badaloni (si veda, a questo
proposito, anche il punto 6.3 Infrastrutture nella sezione MOBILITA
E SICUREZZA);
67

Collaborare con le case editrici locali per la redazione di una seria,

completa, articolata ed esaustiva Storia di Livorno, anche riunendo le


numerose ricerche e pubblicazioni esistenti, approfondite e spesso di
alto profilo scientifico, ma mai complete. Realizzarla anche in inglese;
Realizzare

dei seri percorsi turistici storici con la collaborazione


delle guide turistiche di Livorno, a prezzo agevolato per i residenti.
Attivare percorsi culturali, anche allo scopo di riscoprire le tradizioni
dialettiche e gli usi e costumi livornesi;

Realizzare (e revisionare quelle gi esistenti) indicazioni stradali,

affinch segnalino ogni edificio e luogo storicamente rilevante,


compresi quelli della storia antica, con brevi spiegazioni anche in
inglese;
Creare un appuntamento storico in relazione all'elevazione di Livorno

a citt (il compleanno di Livorno, il 19 marzo, legato ai riti antichi


della fecondit e della primavera);
Stimolare le scuole a realizzare ricerche, produzioni artistiche e

spettacolari, progetti sulla storia di Livorno;


Occorre intervenire sulla segnaletica stradale, riordinando anche i

cartelli indicatori della toponomastica, in modo pi logico,


comprensibile e ben visibile. Ogni cartello indicatore dei monumenti e
dei siti di interesse culturale e turistico, oltre ad essere in inglese,
dovrebbe essere anche comprensibile per i non vedenti, utilizzando i
QRcode;
Istituire

la settimana annuale del decoro urbano, coinvolgendo


associazioni ed enti di volontariato, ma offrendo dei riconoscimenti
per stimolare l'emulazione e gratificare gli sforzi (si veda il nostro
progetto Welfare di Comunit: Livorno Bene Comune, al punto 11.4
del programma);

Stimolare i cittadini ad adottare un monumento o un luogo storico del

proprio territorio (azioni di semplice vigilanza e divulgazione di


informazioni, presenza fisica).
13.4.

Progetto La vecchia Livorno

La proposta nasce dalla consapevolezza che sotto una vasta area


prospicente la Fortezza Nuova esiste ancora parte della Vecchia Livorno,
sopra la quale stata costruita la citt che conosciamo. Nel passato
esistevano diversi accessi alla parte sotterranea della citt, attualmente
ne sono rimasti solo uno o due.
A causa di alcuni crolli verificatisi a seguito dei bombardamenti
dellultima guerra mondiale la sua esplorazione possibile solo fino ad
68

un certo punto e, per quanto ci risulti, solo grazie ad alcuni interventi di


bonifica effettuati da uno dei proprietari di un fondo soprastante. Coloro
che nel passato hanno avuto la possibilit di inoltrarsi in questi locali
sotterranei hanno riferito di strade e lampioni (parzialmente immersi nei
liquami), di negozi e insegne ancora presenti, e di altro ancora. Pensate
cosa potrebbe voler dire per la nostra citt, per il turismo, per la nostra
economia, poter recuperare, anche solo in parte, questo piccolo pezzo
di storia. Allo stato attuale nessuno in grado di stabilire se, come e
quando sarebbe possibile realizzare questo progetto. Tuttavia, sarebbe
nostra intenzione, promuovere uno studio di fattibilit (cosa mai
nemmeno pensata da nessuna delle amministrazioni precedenti), che
dovrebbe vedere coinvolti storici, urbanisti, ingegneri... per verificare le
condizioni di manutenzione di questi spazi, la sua estensione territoriale
e la possibilit di un eventuale utilizzo a fini turistico-culturali.
Un sogno? Forse, ma a volte anche i sogni si realizzano. Niente
realmente impossibile. Spesso solo questione di fondi, di
finanziamenti e di tanta volont e perseveranza. I finanziamenti si
potrebbero ricercare a livello europeo (come abbiamo gi sottolineato
anche in premessa), nazionale, regionale, locale e coinvolgendo capitali
privati, dentro i confini nazionali e anche oltre. Ovviamente, qualora si
riscontrasse leffettiva possibilit di un qualche utilizzo di questi spazi,
sarebbe necessario rivedere alcuni regolamenti regionali e locali,
modificare radicalmente lurbanistica per realizzare punti di accesso
strategici e tanto altro ancora!
La sfida notevole, la voglia di migliorare questa citt lo ancora di
pi.
13.5.

Progetto per la Valorizzazione del Palio Marinaro

Pensiamo che sia possibile una reale valorizzazione del Palio Marinaro,
inteso come evento legato alla storia e alle tradizioni popolari di Livorno
e come ambito su cui investire, non solo per salvare la nostra identit e
la nostra cultura popolare, ma anche per promuovere l'immagine della
citt. In ogni luogo in cui esista un palio o una giostra, a sfidarsi nella
competizione, sono i rioni e non societ sportive slegate dalla realt del
rione. Oltre a questo, la festa (perch di questo si tratta), composta
da 3 fasi; la prima riguarda il periodo pre-gara, che presuppone dei
necessari preparativi nei rioni partecipanti: questi hanno lo scopo di
aggregare gli appassionati e gli abitanti del rione (ad esempio la
settimana del quartierista ad Arezzo, che precede il giorno della giostra,
ricca di cene all'aperto e di eventi che coinvolgono il quartiere ogni
giorno, per 7 giorni). La seconda riguarda la gara propriamente detta,
che comunque non pu essere nuda e cruda, cio anche questa deve
essere preceduta da un evento pre-gara, da svolgersi il giorno stesso,
cos come accade in altre manifestazioni simili e, quindi, parate (anche
69

storiche). In seguito abbiamo la fase della gara stessa e, alla fine, i


festeggiamenti nel rione vincitore.
Ora possiamo esaminare, punto per punto, gli argomenti da trattare:
1) il periodo pre-gara: questo pu essere valorizzato organizzando nei
rioni alcuni eventi: ad esempio coinvolgendo i comitati che gi svolgono
(o svolgevano) festeggiamenti nei rioni, come ad esempio a Colline, a
Le Sorgenti, in Piazza Mazzini, in via Garibaldi, al Gabbiano di Ardenza,
potenziandoli e programmandoli nella settimana del Palio e
aggiungendo a questi eventi, delle cene allaperto, con attivit culturali
finalizzate a portare il Palio nei rioni e a coinvolgerli maggiormente nel
Palio stesso.
2) Pre-gara e gara: anche nella fase pre-gara che si pu svolgere nel
medesimo giorno del Palio, possiamo valorizzare in modo efficace
levento, ad esempio, in un Viale Italia completamente chiuso al traffico
ed allestito con i pavesi di bandiere dei rioni, dovrebbe svolgersi la
parata che potrebbe essere anche storica. Si potrebbe aprire la parata
facendo portare il palio dall' associazione della Livornina; inoltre in citt
disponiamo di bande musicali che potrebbero essere coinvolte nella
parata, a sottolineare come il palio sia la festa della citt (ad esempio la
gi citata Banda Citt di Livorno). Potrebbero ovviamente essere
coinvolte anche altre associazioni di importanza sociale come la SVS, la
Misericordia ed anche associazioni sportive ed inoltre, naturalmente, le
rappresentanze dei rioni che, come nel palio dell'Argentario, sfilano
organizzati nella pi ampia libert.
13.6.

Livorno citt delle Nazioni

E' unaltra fondamentale dimensione di Livorno.


Lancio di un progetto per porre sotto la protezione Unesco un sito

livornese: la Livorno sotterranea? Le Ex Terme del Corallo? Il sistema


dei Fossi e la Venezia (dopo una loro riqualificazione)?
Obbligare

tutti i soggetti istituzionali culturali e artistici ad


acquistare una dimensione internazionale, attraverso iniziative
istituzionali ordinarie e non: musei, teatri, istituto musicale, scuole.
Si deve saper parlare inglese!

Porre un cartello d'accesso alla citt con su scritto Livorno citt delle

Nazioni. Questo concetto deve essere un vero cavallo di battaglia


dello sviluppo turistico e culturale della nostra citt;
Stimolare i teatri (obbligando quelli istituzionali) ed i soggetti privati

a organizzare manifestazioni collegate alle ricorrenze proprie delle


70

minoranze straniere e delle varie confessioni religiose


citt: capodanno russo, pasqua ebraica, momenti legati
cinese, araba, armena, africana, concedendo suolo
sostegno almeno logistico e visibilit e ovviamente
correttezza e rispetto delle regole;

presenti in
alla cultura
pubblico e
imponendo

Restaurare e valorizzare tutti i luoghi legati alle nazioni (cimiteri,

chiese, ecc.);
I direttori artistici dei teatri e i direttori dei musei devono parlare

necessariamente inglese;
Invitare ristoranti e simili a offrire sempre men anche in inglese,

sistematicamente, come in Trentino per il tedesco.

14. ISTRUZIONE
14.1.

Situazione generale

Da tanto, troppo tempo, la scuola italiana versa in una condizione di


totale abbandono da parte dello Stato. Negli ultimi 16 anni i ministri che
si sono avvicendati alla guida del dicastero della Pubblica Istruzione,
hanno utilizzato la scuola come una specie di cavia istituzionale,
esposta ai loro scellerati esperimenti riformistici che si sono rivelati
assolutamente devastanti.
Prima fra tutti il ministro Mariastella Gelmini, un vero e proprio flagello
della cultura italiana, che ha oltraggiato profondamente la scuola
pubblica attraverso una riforma, o forse dovremmo definirla una
controriforma, che ha portato avanti con decisione unilaterale, senza
confrontarsi non solo con le varie componenti del mondo della scuola,
ma neanche con il Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione, senza
alcun tipo di riflessione giuridica o pedagogica, tagliando decine di
migliaia di posti di lavoro tra docenti e personale A.T.A.. Ovviamente
sul piano occupazionale le conseguenze sono state pesantissime, tanto
che si prospetta, nei prossimi anni, una vera e propria macelleria
sociale a danno, soprattutto, dei lavoratori precari. Il governo
Berlusconi ha infatti perseguito un volontario regresso culturale,
riscuotendo introiti dalla gi malconcia scuola pubblica, con il fine di
dirottare in altri settori, ad esso pi graditi, le risorse finanziarie.
Scimmiottando (con 30 anni di ritardo) il modello anglo-americano, cio
la politica neoliberista e ultraconservatrice che aveva ispirato la
Thatcher in Gran Bretagna e Reagan negli USA, il suddetto governo ha
deciso di subordinare la scuola al servizio del mercato del lavoro con il
fine di giungere allo smantellamento della scuola pubblica, per
concedere una formazione deccellenza ad una platea elitaria e
71

procurare manodopera a basso costo proveniente dalle scuole


pubbliche.
Tuttavia, i continui tagli nei confronti della scuola pubblica non hanno
minimamente sfiorato la scuola privata, la quale, nellultimo anno,
stata finanziata con un contributo aggiuntivo di 223 milioni di euro!
Questa politica dissennata e retrograda nei confronti dellistruzione ha
creato un enorme danno sul piano nazionale con ovvie ripercussioni
anche a livello locale.
14.2.

Analisi delle problematiche e proposte

Il tema Scuola un tema vastissimo che pu essere diviso in due


grandi macro-tematiche:
1.
2.

Scuola come struttura;


Scuola come istruzione.

1. Per quanto riguarda la prima tematica, quella della Scuola come


struttura, un enorme problema il mancato rispetto delle norme di
sicurezza, problema in gran parte determinato dalla sciagurata Riforma
Gelmini, che ha portato a 27 il numero di alunni nelle singole aule, non
tenendo conto del DM del 1992 sulla prevenzione incendi nelle scuole,
che stabilisce che le classi devono essere formate da un massimo di 25
alunni (20 in caso di presenza di alunni portatori di handicap) e
stabilisce, per quanto riguarda lo spazio, 1,80 mq netti per alunno per
le scuole materne, le elementari e le medie e 1,96 mq netti per alunno
per le scuole superiori.
Nelle scuole livornesi si verificano frequenti casi di mancata osservanza
delle norme di igiene e di sicurezza, ma i dirigenti scolastici affermano
di non potere ovviare a tali problematiche per mancanza di fondi che,
nel caso delle scuole superiori, vengono erogati dalla Provincia, mentre
per ci che riguarda nidi, scuole materne, elementari e medie vengono
erogati dal Comune. Il problema da analizzare e da risolvere dunque
quello di una pi razionale ed equa gestione dei fondi economici da
parte del Comune, che molto spesso dimostra di non sapere gestire in
maniera trasparente e assennata il denaro pubblico.
Si ritiene indispensabile leffettuazione di sopralluoghi in tutti gli edifici
scolastici livornesi al fine di individuare problematiche connesse con la
manutenzione e la sicurezza sismica di tali edifici. Bisogna ovviamente
distinguere tra edifici pubblici (statali e comunali) e privati, dal
momento che i nidi e le Scuole Primarie di primo grado appartengono al
Comune, mentre le Scuole Secondarie di primo e secondo grado sono di
competenza della Provincia. Sar necessario destinare una parte
importante del bilancio comunale alle spese di sicurezza sismica e
manutenzione degli edifici scolastici e ci si chiede se tale budget possa
essere talmente alto da preferire, al posto di un deciso intervento di
ristrutturazione, magari la costruzione ex novo di una vera e propria
Cittadella Scolastica con la possibilit di creare edifici a impatto-zero
72

che siano anche in grado di soddisfare i bisogni delle diverse utenze,


quindi per esempio un servizio mensa adeguato e differenziato a
seconda delle necessit o spazi utilizzabili per laboratori artistici
culturali/musicali.
Un altro importante problema che viene messo in luce quello della
mancanza di strutture e di posti per i bambini delle scuole materne e
degli asili nido, problema che appare particolarmente grave in alcune
zone della nostra citt, a differenza di altre. Ci sono dunque strutture
insufficienti mentre, in quelle esistenti si rilevano spesso difficolt
legate alla mancata osservanza delle norme di sicurezza e alla cattiva
manutenzione. Sarebbe importantissimo effettuare un censimento e
una mappatura del nostro territorio al fine di individuare edifici non
utilizzati che potrebbero essere sfruttati per ospitare nuovi asili.
Un altro punto importante sar quello di ridurre o di eliminare le
onerose quote di pagamento per asili nido e scuole materne in caso di
comprovate e reali difficolt economiche.
Ci
si
chiede
inoltre
se
la
sempre
crescente
tendenza
allesternalizzazione dei servizi possa rivelarsi un altro aspetto negativo
del settore scuola, dato che le gare per lesternalizzazione dei vari
servizi avvengono sempre pi alla ricerca del ribasso economico a
scapito della qualit (per esempio nelle mense). Occorre regolarizzare
queste gare di appalto che si sono ormai trasformate in veri e propri
monopoli di determinate ditte. Bisogna quindi controllare le delibere di
spese riguardanti le forniture di beni e servizi allamministrazione
comunale.
Ovviamente, nelle gare di appalto delle mense scolastiche, la nostra
proposta sar quella di utilizzare, come principi fondamentali per
lesternalizzazione di tali servizi, i criteri di produzione a Km 0 e della
filiera corta per favorire le imprese locali ed evitare inutili sprechi.
2. L'altra grande tematica quella della Scuola come Istruzione.
Uno dei punti fondamentali del programma nazionale del M5S la
copertura WiFi gratuita, che permetterebbe anche un minor utilizzo di
materiale cartaceo a favore della consultazione del materiale didattico
on-line. Uno dei punti centrali del nostro programma sar dunque
quello di piazzare dei modem WiFi vicino a tutte le scuole della citt e di
stanziare maggiori fondi da investire in apparati tecnologici da destinare
ad uso scolastico.
Sarebbe poi importante creare un documento che metta in evidenza
limportanza delle-learning nella didattica e nella metodologia, con
conseguente coinvolgimento delle famiglie nella vita scolastica dei
propri figli e di istituire un database on-line in cui inserire progetti
scolastici accessibili a tutti i cittadini e agli enti privati, al fine di far
circolare le idee e le proposte provenienti sia dalle istituzioni scolastiche
che dall'esterno.
Occorrer inoltre potenziare maggiormente la collaborazione Scuola
Comune tramite una serie di servizi e progetti che vengano inseriti nei
73

POF (Piani di Offerta Formativa) delle varie scuole, utilizzando i servizi


del CRED ossia il Centro Risorse Educative e Didattiche del Comune di
Livorno che si occupa di:
1. Corsi di formazione e aggiornamento per insegnanti;
2. Laboratori e sperimentazioni per classi;
3. Ricerca per l'innovazione didattica;
4. Consulenze educative;
5. Produzioni e prestiti di materiali didattici;
6. Videoteca e Mediateca;
7. Sportello per Circoli di Studio e per l'Educazione degli adulti.
Ci si chiede se questo tipo di attivit, per quanto importanti e
necessarie nellofferta formativa, non vengano spesso organizzate
seguendo interessi che non sempre rispondono ai necessari criteri di
trasparenza e meritocrazia, quindi un altro nostro obiettivo deve essere
quello di vigilare su questo tipo di servizi offerti alle scuole, affinch
vengano effettivamente osservati e seguiti i suddetti criteri nel
funzionamento dei servizi, nel bilancio e nelle nomine delle persone a
cui tali servizi saranno affidati.
La scuola deve riappropriarsi dellimportante compito di educare,
liberandosi da schemi vetusti e rigidi, aprendosi completamente a tutto
ci che il territorio pu offrire dal punto di vista culturale, rendendosi
quindi aperta e permeabile ad un totale scambio educativo con le varie
realt gi esistenti, secondo una logica di interscambio e modularit,
collaborando magari con scuole musicali o artistiche di vario genere,
anche se mancano spazi che possano essere adibiti a scuole artistiche.
Quindi, un'altra proposta sar quella di creare a Livorno una struttura,
magari utilizzando capannoni dismessi, in cui realizzare un centro di
Arte e Cultura, in parte sovvenzionato dal Comune, in grado di venire
incontro a tutti i tipi di utenza. Si pensa alla possibilit di creare un
centro di coordinamento per larte e la cultura che ospiti, oltre ad un
ufficio competente, anche gruppi e attivit artistiche attualmente privi
di sede. Viene immaginato come posto ideale lex macello, luogo molto
ampio, non adiacente a nessuna abitazione e, nello stesso tempo,
facilmente raggiungibile con mezzi pubblici. Tale scelta rientrerebbe
inoltre in un progetto di valorizzazione del quartiere Venezia.
Un altro problema che viene invece rilevato quello della mancanza di
spazi di studio per gli studenti. A tal proposito una proposta potrebbe
essere quella di rivalutare le sedi delle Circoscrizioni, che non possono e
non devono essere usate esclusivamente a scopo politico. Si pensa
inoltre alla possibilit di apertura serale di biblioteche, musei cittadini,
scuole comunali e anche dellIstituto Mascagni (si veda il relativo punto
13, CULTURA).
74

Per quanto riguarda la parte pi squisitamente pedagogica altre


proposte sono:
la generalizzazione dello screening volto ad individuare, nei
bambini da 5 anni di et, problematiche connesse con la sfera
dellapprendimento e dellemotivit;
lobbligatoriet di frequenza di corsi sui DSA (Disturbi Specifici di
Apprendimento) per tutti gli insegnanti;
il ripristino delle visite pediatriche nelle scuole;
linserimento nel POF di progetti sulla educazione ambientale e di
approfondimento della storia locale;
lattuazione di percorsi conoscitivi guidati e di corsi di auto-aiuto
per genitori sul tema della comunicazione genitori-figli da
effettuarsi nelle scuole;
la presenza di psico-pedagogisti in tutte le scuole di ogni ordine e
grado;
la creazione di corsi pomeridiani con dei laboratori artisticocreativi oltre lorario scolastico;
la possibilit di sviluppare dei progetti di alternanza scuola-lavoro
per gli Istituti Superiori in base agli specifici indirizzi e
competenze.
Sar poi opportuno studiare anche il bilancio regionale, visto che ogni
anno la Regione Toscana continua a destinare fondi importanti per la
realizzazione di progetti didattici o pseudo-didattici in realt inutili e
costosi, trascurando invece necessit vitali per la Scuola, quali il
pagamento degli stipendi per il personale precario, il potenziamento di
ore per gli studenti portatori di handicap, lacquisto di materiale
didattico necessario per il buon funzionamento delle varie scuole.
Quindi, un altro nostro intento deve essere quello di costituire una rete
di contatti e collaborazioni con i vari gruppi regionali al fine di una
gestione pi razionale e trasparente dei fondi erogati dalla Regione.
Il M5S deve necessariamente compiere unincessante opera di
informazione nei confronti della cittadinanza per mettere in luce le
enormi lacune e la dissennata gestione a cui sottoposta da ormai
troppo tempo la scuola pubblica che, non dimentichiamoci mai,
rappresenta il futuro dei nostri figli e quindi il nostro pi grande
patrimonio!
14.3.

Sintesi delle proposte

Proposte generali

Controllo e revisione del bilancio comunale al fine di destinare


maggiori fondi possibili all'istruzione e alla manutenzione degli
edifici scolastici;
Osservanza obbligatoria della normativa di sicurezza e igiene nelle
scuole;
Stanziamento di fondi comunali solamente a favore delle scuole
pubbliche;
75

Studio del bilancio regionale e costituzione di una rete di contatti


e collaborazioni con i vari gruppi regionali al fine di creare una
gestione pi razionale e trasparente dei fondi erogati dalla
Regione Toscana;
Esternalizzazione dei servizi in base a gare d'appalto improntate
sui principi di qualit, trasparenza e meritocrazia. Nel caso di
servizi mensa dovranno essere favorite le aziende la cui
produzione si fondi sui criteri della produzione a km 0 e della
filiera corta;
Coordinamento di progetti e laboratori da parte di uno specifico
ufficio di dipendenza comunale.
Proposte in dettaglio

Censimento e mappatura del territorio al fine di individuare edifici


non utilizzati, che potrebbero ospitare nuovi asili nido e scuole
materne;
Eliminazione di quote per asili nido e scuole materne in caso di
comprovate difficolt economiche;
Studio di un edificio o di un villaggio scolastico a impatto zero,
qualora si rivelasse eccessivamente oneroso il recupero di
strutture gi esistenti, utilizzando materiali eco-sostenibili e fonti
di energia alternativa e rinnovabile;
WiFi gratuito e presente in tutte le scuole di ogni ordine e grado
con il fine, tra l'altro, di abbattere gli eccessivi costi dei libri di
utilizzo scolastico a favore dei testi in formato digitale;
Stanziamento di maggiori fondi da investire in apparati tecnologici
e creazione di maggiori spazi di condivisione e di collaborazione in
rete per gli studenti e le loro famiglie, e creazione di un database
che contenga tutti i progetti scolastici da condividere fra le varie
scuole;
Fondi da destinare alle famiglie disagiate per l'acquisto di
materiale scolastico;
Presenza di psicologi e sportelli d'ascolto in tutte le scuole di ogni
ordine e grado;
Visite pediatriche periodiche per asili nido, scuole materne e
primarie;
Screening volto ad individuare, nei bambini a partire dai cinque
anni
di
et,
problematiche
connesse
con
la
sfera
dell'apprendimento e dell'emotivit;
Apertura di corsi pomeridiani con laboratori artistico-creativi e
attivit di supporto alle famiglie per lo svolgimento quotidiano dei
compiti assegnati per casa da organizzare oltre l'orario scolastico;
Collaborazioni e convenzioni con scuole artistico-musicali del
territorio per ampliare l'offerta formativa;
Creazione di un centro di Arte e Cultura sovvenzionato dal
Comune che possa fungere sia come centro di coordinamento per
76

l'arte e la cultura sul territorio, sia come sede per gruppi e attivit
artistiche di vario genere;
Individuazione di spazi di studio per studenti anche rivalutando le
sedi delle Circoscrizioni e apertura serale di biblioteche, musei
cittadini e scuole comunali utilizzando il personale di cooperative
locali;
Sviluppare progetti di alternanza scuola-lavoro per Istituti
Superiori in base agli specifici indirizzi e competenze.

15. SPORT
15.1.

PREMESSA

La pratica dello sport un DIRITTO DELLUOMO. Ogni individuo deve


avere la possibilit di praticare lo sport SENZA discriminazioni di alcun
genere e nello spirito olimpico che esige mutua comprensione, spirito di
amicizia, solidariet e fair play.
Chiunque abbia conosciuto lo sport, come impegno individuale o di
squadra per ottenere un obiettivo prefissato, un individuo in grado di
lavorare per ottenere obiettivi comuni e in grado di rispettare i risultati
ottenuti con l'impegno e la volont di altri (comunque concittadini ed
appartenenti alla stessa "squadra").
Sport sinonimo di salute e socialit e, non ultimo, anche occasione di
sviluppo economico, turistico e lavorativo: nonostante la grande
tradizione sportiva cittadina (Livorno prima in Italia per numero di
medagliati olimpici e di impianti pro capite), negli ultimi anni questo
ambito finito, come tutto il resto, nell'immobilismo e nell'incuria. Il
M5S si impegna a risollevarne le sorti a tutti i livelli.
15.2.

AZIONI DI PROGRAMMA

Il ruolo del Comune principalmente quello di favorire la pratica


sportiva di base prima che sostenere lo sport professionistico, tuttavia
diffondere una cultura di sport tra i cittadini favorir poi anche tutte
quelle strutture e societ che fanno dello sport un lavoro.
Proposte:
Introduzione di un sistema di valutazione dell'uso degli impianti
sportivi e ricreativi comunali dati in concessione, con possibilit di
annullamento della concessione in caso di mancata valorizzazione
o speculazioni e di introduzione di tariffe calmierate;
Riqualificazione delle aree di verde pubblico con semplici impianti
(porte, canestri, attrezzi) e manutenzione di quelli esistenti;
Promozione delle collaborazioni tra scuole e societ sportive;
77

Promozione e incentivazione di grandi eventi sportivi nelle


strutture esistenti (Campionati Italiani anche giovanili di Atletica,
Campionati Italiani anche giovanili di Nuoto, Campionati
Mondiali/Europei arti marziali, scherma, surf) e verifica delle
ricadute sulla citt (si promuove il turismo con gli eventi sportivi);
Promozione dellattivit sportiva per il mantenimento delle
autonomie e delle capacit funzionali e aerobiche (ballo,
ginnastica soft e posturale, camminate e/o nuotate e/o gite in bici
collettive) nei centri diurni per anziani;

Per quanto riguarda le attivit sportive organizzate:

Calcio: fa piacere avere una squadra nel massimo campionato,


ma non possiamo dimenticare che, secondo la legislazione odierna
- cattiva reazione, a nostro parere, ad un basso livello di civilt questo permesso solo con la deturpazione di un intero quartiere
e a spese della libert di movimento dei cittadini i quali, in
occasione delle partite, non possono usufruire degli impianti
sportivi vicini allo stadio e non possono circolare, ne parcheggiare
in tutta la zona.
Ci proponiamo di verificare con la prefettura misure alternative di
sicurezza che consentano la necessaria libert ai cittadini.

Basket: le due squadre in serie A1 sono un lontanissimo ricordo


eppure a Livorno non mancano praticanti n passione e abbiamo il
palazzetto pi bello d'Italia (e tra i pi belli in Europa). Purtroppo,
a spese dei contribuenti, una parte del parcheggio, per fare posto
al nuovo centro di cui non si sentiva la mancanza, stata
trasformata in area per circhi e giostre, con i clienti che
parcheggiano sul marciapiede e un contratto di gestione che
consente di tenere chiusi gli altri parcheggi. Non certo una
situazione che possa invogliare qualcuno ad investire sulla
struttura.
Ci proponiamo quindi di:
o verificare il contratto di gestione del Modigliani Forum per
liberare i parcheggi e consentire un uso pubblico della
struttura;
o attrarre nuovi investitori per le societ cittadine;
o modificare la viabilit di accesso alla struttura.

Atletica: rispetto al numero di praticanti e ai risultati conseguiti, il


campo scuola in condizioni vergognose, con la pista in
disfacimento e la mancanza di una minima tribuna coperta.
78

Il divieto di utilizzo del campo scuola in occasione delle partite di


calcio, che possono subire spostamenti di data a poca distanza
dallevento, impedisce la programmazione e l'organizzazione di
gare di livello regionale e nazionale.
Ci proponiamo di:
o ripristinare completamente la pista di atletica e le pedane
dei lanci;
o costruire una tribuna coperta;
o garantire l'utilizzo del campo scuola anche durante le partite
di calcio;
o realizzare un impianto indoor.

Sport motoristici: a Livorno non ci sono impianti, ad eccezione


della pista per minimoto realizzata con moltissime difficolt per
iniziativa privata, anche se il clima ci consentirebbe di usare gli
impianti per 12 mesi all'anno. Negli anni scorsi, grazie ancora a
un'iniziativa privata, si andati vicinissimi alla realizzazione di
una pista di motocross che avrebbe potuto ospitare gare europee,
ma le sabbie mobili della nostra amministrazione ne hanno
impedito la nascita.
Ci proponiamo di:
o destinare, nel piano strutturale, un'idonea area fuori citt
alla realizzazione dell'impianto di motocross e altre aree in
previsione della realizzazione di altri impianti come un'area
per il trial;
o valutare con la provincia la realizzazione di percorsi per
praticare lo sport dell'enduro nei boschi, nel rispetto della
natura. L'enduro utile, per esempio, a riaprire e tenere
puliti sentieri ormai in disuso o nelle stagioni invernali.

Hiking e Mountain Bike: le colline livornesi sono un territorio


ottimo per passeggiate anche lunghe a piedi e in bicicletta ma, da
questo punto di vista, sono completamente trascurate.
Ci proponiamo di:
o verificare con il CAI la praticabilit di tutti i sentieri
livornesi;
o promuovere l'organizzazione di competizioni.

Pesca: progetto di fattibilit per lindividuazione di unarea, priva


di barriere architettoniche ed adatta alla pratica della pesca
sportiva con canna, per consentire agli anziani residenti facile
accesso e libera pratica di questo sport.
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Tradizione remiera e Palio Marinaro: lanno scorso stata varata


una riforma che ha sconvolto la tradizione remiera a Livorno - che
stava vivendo comunque anni di crisi - nonostante le molte
proteste dei vogatori e di altri cittadini.
Ci proponiamo intanto di:
o verificare i risultati della riforma dal punto di vista sia dei
praticanti che dei cittadini con sondaggi;
o dare importanza ai rioni promuovendo iniziative locali quali
fiere, feste e centri commerciali naturali (si veda, a questo
proposito, il punto 13.5 Progetto per la Valorizzazione del
Palio Marinaro nella sezione CULTURA).
Occorre inoltre recuperare il rapporto delle sezioni nautiche con il
territorio.
A questo proposito proponiamo:
o un progetto di coinvolgimento delle scuole cittadine dalle
elementari alle superiori in un percorso di conoscenza delle
tradizioni e della storia della citt (elementari pi medie) e
proposta di lanciare una leva del remo rivolta ai ragazzi in
et adatta a provare lo sport remiero (medie/superiori)
seguiti da allenatori professionalmente adeguati al ruolo;
o il coinvolgimento degli enti e delle istituzioni che hanno
rapporto con il lavoro marittimo per presentare le
opportunit di professionalizzazione marittima.
Altri sport: il M5S Livorno disponibile ad accogliere le istanze di
tutti gli sportivi, praticanti e organizzatori, tecnici e presidenti di
societ che sono invitati a partecipare.

16. CONNETTIVITA
16.1.

Premessa

Parlare di Connettivit come parlare di strade, rotaie o comunque di


infrastrutture che ci permettono di muoverci intellettualmente.
Il M5S considera laccesso garantito al web un obiettivo da perseguire
affinch la Rete diventi realmente accessibile a tutti i cittadini.
Lamministrazione di Livorno ha scelto di aderire al progetto Free
ItaliaWiFI ideato dalla Provincia di Roma, affidandone la realizzazione
attraverso bando telematico a Tiscali, dal costo oggettivamente troppo
oneroso per i contribuenti livornesi.
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La realt dei fatti che gli hotspot presenti sul nostro territorio, quando
funzionanti, coprono una superficie effettiva limitatissima, con velocit
di download molto basse e di upload inutilmente alte e la copertura non
prevede punti strategici, quali ospedale e scuole.
In ultimo non sono presenti sulla Rete Civica cittadina statistiche
relative alla quantit e tipologia di utenti del servizio.

16.2.

Proposte
Recedere dal contratto di appalto con il gestore Tiscali per il WiFi;
Ampliare gli hotspot presenti prevedendone anche presso
ospedali, case di cura ed in prossimit di scuole pubbliche oltre
che nei punti di attrazione turistica, compreso il lungomare,
aumentandone la qualit e contestualmente sganciandosi dal
progetto Free ItaliaWiFi;
Incrementare il numero di cittadini capaci di usare, anche in modo
elementare, le nuove tecnologie informatiche, attraverso progetti
di formazione ed eventi con il coinvolgimento delle associazioni di
promozione del software libero;
Sviluppare una rete proprietaria WiFi che copra integralmente il
comune di Livorno; tale rete permetter lintegrazione di servizi di
telegestione, telecontrollo e connettivit per la cittadinanza con
un vantaggioso rapporto costi/benefici;
Borse di studio e progetti con premio per incoraggiare gli studenti
di ogni ordine e grado ad analizzare, progettare e sviluppare
software utilizzando linguaggi di programmazione di alto e basso
livello e piattaforme, puntando sul software Open Source;
Realizzazione di una piattaforma per linterazione tra cittadino e
giunta sulle scelte programmatiche;
Manifestazioni per agevolare il confronto con diverse realt
nazionali, europee e mondiali;
Creare un laboratorio permanente per la ricerca, lo sviluppo e la
sperimentazione di quanto inerente al software;
Servizi interattivi ad alto valore aggiunto per una citt intelligente
(smart city), per mezzo di una rete di telecontrollo e telegestione
presente sul territorio, estesa fino al singolo punto luce sui pali
della pubblica illuminazione, che consenta la fruizione di servizi
aggiuntivi di facile implementazione, per lo sviluppo di un
progetto gratuito di OpenWifiLivorno, mediante installazione di
quadri di comando control panels e modem/ripetitori sul Viale
Italia, attivo per tutti i fruitori, i residenti, i bagnanti e operatori
del mare compresi.

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La struttura del sistema illustrata nellimmagine seguente:

Migrazione del software della P.A. verso lOpen Source, che


consente, oltre al risparmio economico indubbio a medio termine,
di avviare un processo di condivisione tra P.A. di software di alto
livello autoprodotto o prodotto localmente, che interessi altre
realt nazionali. Lopen source non obbliga il cittadino, nellottica
di una digitalizzazione dei documenti della P.A. allacquisto di
onerosi software proprietari. Il primo software interessato sar
necessariamente quello che permette la creazione dei documenti,
cercando di effettuare la migrazione come stato fatto in Umbria
con Libreoffice;
Accorciare la distanza tra P.A. e il cittadino, favorendo lutilizzo di
piattaforme informatiche attraverso il WEB che consentano di
istituire un rapporto pi diretto tra loro. Alcuni esempi:
o

Streaming video (con archivio per ricerche successive) di


ogni attivit allinterno del comune: le riunioni di giunta,
delle varie commissioni o dei vari tavoli di lavoro etc;

Portale di proposte del cittadino dove lo stesso pu dare


suggerimenti, portare idee o effettuare segnalazioni
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allamministrazione pubblica e vederne liter ed il risultato in


tempo reale;
o Aumentare la quantit dei servizi on line e potenziare i gi
presenti cos da rendere pi semplice e snello il lavoro degli
uffici preposti cos da rendere il rapporto con il pubblico pi
qualitativo dove necessario;
o Integrare le banche dati dei differenti servizi comunali, delle
partecipate e delle agenzie che lavorano sul territorio.
Questo permetter ad esempio di evitare atti di ingiustizia
sociale che molto spesso vengono compiuti per mancanza di
informazioni.

17. TUTELA DEGLI ANIMALI

Potenziare il regolamento comunale e lo sportello per i diritti degli


animali;
perseguire con la massima severit qualsiasi tipo di
maltrattamento e malgoverno degli animali;
attuare la vigente normativa sullemergenza randagismo;
immediata messa in funzione del Canile Municipale del Vallin
Buio;
potenziare le aree attrezzate per la sgambatura dei cani di
propriet, il cimitero per gli animali domestici (gi previsto nel
progetto originario del canile) e le Bau Beach (spiaggia con
ingresso libero ai cani);
tutelare le colonie feline riconoscendo e sostenendo la figura del
"gattaro" e le sue attivit, e destinare risorse alla sterilizzazione
dei gatti liberi;
migliorare la situazione di canili e gattili pubblici, affidandoli
soltanto alle associazioni animaliste senza scopo di lucro; creare
un gattile aperto presso il canile rifugio del Vallin Buio;
realizzare una struttura dedicata agli animali feriti o abbandonati,
anche selvatici, che non possano trovare ospitalit nel
canile/gattile municipale, potenziando la struttura di pronto
intervento prevista presso il canile;
mantenere i servizi inerenti il monitoraggio del territorio e della
tutela degli animali gi attivi in citt;
effettuare campagne informative riguardanti la realt delle colonie
feline e dei canili con lo scopo di incentivare il volontariato verso
queste attivit e l'adozione degli animali;
incrementare le aree per cani e manutenzione di quelle gi
esistenti, garantendo la disponibilit di sacchetti compostabili e
cestini per le deiezioni;
istituire apposite aree cittadine per passeggiate e svago degli
animali domestici;
prevedere corsi di formazione per i volontari o aspiranti volontari
dei canili pubblici per far loro acquisire le competenze necessarie
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alla gestione dei cani e delle varie situazioni che si presentano nei
canili;
promuovere campagne di affidamento dei cani potenzialmente
pericolosi, con specifici corsi dedicati a chi intenzionato ad
adottarli;
incentivare ladozione da parte di privati cittadini degli animali
presenti nelle strutture per animali abbandonati e/o randagi.
vietare spettacoli ed intrattenimenti con l'utilizzo di animali come
gi deliberato dal comune di Carrara su proposta M5S locale
vietando anche l'uso di animali come vincita o premio;
bandire i prodotti testati su animali come clausola nei contratti di
fornitura al Comune;
prevedere menu vegani e vegetariani nelle mense comunali;
promuovere progetti didattici nelle scuole sulla tutela e sul
rispetto degli animali in collaborazione con le associazioni
animaliste;
creare, all'interno dei parchi e giardini pubblici, aree riservate ai
colombi (le cosiddette "colombaie") per la cura e la
somministrazione di mangime antifecondativo al fine di
contenerne il numero;
potenziare l'Ufficio Tutela Animali del Comune, e istituzione di una
Sala Operativa di pronto intervento formata dal personale della
Polizia Municipale specializzato in normative di tutela degli
animali;
effettuare controlli pi stretti e campagne educative sul rispetto
delle regole di igiene relative agli animali negli ambienti pubblici
(escrementi lasciati per strada);
tutelare tutte le specie di fauna selvatica presenti nel territorio
comunale per effetto del cosiddetto urban sprawl o crescita
urbana - nuova regolamentazione della gestione del verde
pubblico tale da evitare di danneggiare i fragili habitat urbani;
promuovere pratiche alternative alla sperimentazione sugli
animali attraverso borse di studio riservate ai ricercatori
antivivisezionisti, rendendo i risultati di pubblico dominio;
realizzare una campagna informativa, rivolta ai cittadini e agli
operatori del settore, per far conoscere il nuovo Regolamento di
tutela degli animali e di conseguenza farlo applicare anche con la
collaborazione delle associazioni animaliste;
istituire una consulta animalista che coinvolga le associazioni per
quanto riguarda le proposte riguardanti la tutela degli animali, la
gestione del randagismo e dellabbandono degli animali, la cura
delle
strutture
e
la
gestione
delle
risorse.

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18. AGRICOLTURA
18.1.

Premessa

Mentre la burocrazia e gli interessi globali stanno bandendo dal mercato


migliaia
di
piccoli
produttori,
il
consumatore,
spesso
inconsapevolmente, continua a subire modelli di produzione del tutto
inadeguati a garantire genuinit ed affidabilit dei cibi.
Decine di coltivatori, allevatori, pastori e artigiani devono essere messi
in grado di proteggersi dallattacco delle logiche economiche e dalle
regole di un mercato globalizzato cucite sullagroindustria, al fine di
difendere e sviluppare la libera lavorazione dei prodotti, lagricoltura
contadina, limmenso patrimonio dei saperi e dei sapori della nostra
meravigliosa terra, di potenzialit e qualit uniche al mondo.
Questo un problema che riguarda tutto il territorio italiano, perci
anche la nostra citt e provincia.
Per tali motivi quindi, lAmministrazione locale dovr risultare sia lo
strumento propositivo e attuativo per un accesso alla Terra, tutelandola
come Bene Comune al pari dellacqua, e ad una Agricoltura genuina
pi libera e a km zero secondo metodologie naturali come il biologico,
la biodinamica e la permacultura, sia quello di divulgazione per una
vera democrazia del cibo come per un sostenibile sviluppo economico a
salvaguardia dellambiente.
Quanti giovani hanno il desiderio di iniziare unattivit Agricola, ma ne
sono tagliati fuori, a causa dellimpossibilit di accedere ad un adeguato
contributo economico che permetta di acquisire terreni, casolari,
moltissimi spesso abbandonati, da poter recuperare e far rinascere.
Con questo concetto di Agricoltura il nostro Movimento intende
stimolare e contribuire per una saggia rilocalizzazione e rivitalizzazione
della nostra Comunit, mettendo al centro il Lavoro dei Campi,
lEconomia locale, e soprattutto la Socializzazione, promuovendo il
ritorno ad uno stile di vita pi sano e solidale.
Questa nostra proposta pertanto, da considerarsi certo una nuova
rivoluzione culturale, forte e necessaria, potr creare migliaia di posti di
lavoro ed una nuova spinta ad un consumo locale pi consapevole e
genuino, scongiurando linvadenza delle multinazionali agroalimentari.
18.2.

Agricoltura amatoriale

Definizione di agricoltura amatoriale:


insieme di produzioni agricole e zootecniche destinate esclusivamente o
prevalentemente ad uso personale o ricreativo.
Operatori dell'agricoltura amatoriale e/o del tempo libero:
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privati cittadini e/o soggetti che svolgono attivit agricole a livello


amatoriale e/o per autoconsumo.
Obiettivo:
Attraverso questa attivit potrebbe partire la riqualificazione delle
colline livornesi, mediante la valorizzazione dei suoli agricoli e ortivi, per
prevenire il rischio idrogeologico e soprattutto per valorizzare pratiche
di qualit e indipendenza alimentare, oltre alla risoluzione dei problemi
legati agli annessi e baracche abusive, che fanno scempio del nostro
paesaggio, attraverso l'opportunit di realizzare semplici manufatti in
legno propedeutici all'attivit qui definita AMATORIALE.
Definizione di manufatto agricolo precario:
Costruzione con struttura interamente in legno ancorata al suolo.
Questa struttura non dovr prevedere opere di fondazione, basamenti
e/o opere permanenti in muratura, bens potr avere una copertura a
falde a capanna con pendenza del 30% e manto di copertura in legno o
laterizio.
Materiale ed altre caratteristiche:

Tutte le strutture e tutte le finiture compresi gli infissi dovranno


essere in legno trattato;
Il manto di copertura dovr essere in laterizio (tegole e coppi o
portoghesi) oppure in elementi lignei opportunamente trattati;
La pavimentazione interna potr essere in terra battuta, in assito
di legno, in pietra o piastrelloni in materiale cementizio,
semplicemente appoggiata sul terreno e non potr avere un
dislivello maggiore di 3 cm dalla quota esterna;
Le dimensioni massime consentite dellannesso variano in
funzione
della dimensione dellarea ortiva o comunque
utilizzata a fini agricoli;
L'annesso dovr essere costituito da unico locale al cui interno
potr trovare alloggiamento un locale igienico che per dovr
avere accesso unico dall'esterno;
E' ammessa la realizzazione di pergolati o loggiati aperti su tre lati
e quarto lato coincidente con il lato lungo del manufatto e avente
profondit massima di 4m.
In alternativa ammessa la realizzazione di strutture tipo
tendeegazebo mobili a patto che risultino compatibili con i
valori e le caratteristiche del paesaggio;
E' vietato l'impiego di manti impermeabili continui, come
asfaltatura e simili;
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Gli annessi in questione per le loro caratteristiche precarie non


sono computabili come SLP (Superficie Lorda di Pavimento) e per
tanto non sono generati da alcun indice edificatori;
E vietato aprire nuova viabilit per raggiungere tali annessi.

Requisiti degli impianti di smaltimento delle acque:

Gli scarichi delle acque delle cucine e dei WC che non possono
essere convogliate nella fognatura comunale dovranno essere
trattati con autonomi e/o comuni impianti di depurazione e
smaltimento, nel rispetto delle norme vigenti, privilegiando
sistemi ecocompatibili naturali;
Le acque bianche che vengono intercettate dalle coperture degli
annessi dovranno essere convogliate, ad un sistema di raccolta
per il successivo riutilizzo irrigatorio.

Titolo abilitativo e atto d'obbligo:


La realizzazione degli annessi soggetta a rilascio di autorizzazione
comunale, previa presentazione di unistanza e di un progetto che
dimostri leffettiva necessit delle realizzazioni e le finalit ad esse
correlate.
L'istanza deve essere prodotta dal proprietario del fondo o da chi ne
abbia titolo e deve essere corredata da:
1.
2.
3.
4.
5.
6.

una relazione dettagliata sulle motivazioni della realizzazione


dell'annesso in relazione all'attivit prevista;
la verifica della conformit dell'intervento;
l'individuazione degli eventuali edifici esistenti e le relative superfici
di pertinenza e fondiarie;
dimostrazione della legittimit della lottizzazione del terreno;
elaborati grafici di dettaglio con le caratteristiche, le dimensioni e
l'ubicazione dei manufatti da realizzare;
le opere finalizzate al recupero delle acque meteoriche e delle
acque nere.

La realizzazione del nuovo annesso consentita, previa sottoscrizione di


un atto unilaterale d'obbligo, da registrare e trascrivere a cura del
Comune e a spese del richiedente, riferito all'intera superficie di
propriet. La durata dellatto sar di dieci anni. L'atto d'obbligo dovr
contenere:
1.

l'impegno a mantenere in ordinaria coltivazione i terreni cui


l'annesso riferito, fatte salve eventuali situazioni di evidente
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2.
3.
4.

5.
6.
7.

impossibilit ad adempiere a tali impegni per problematiche


indipendenti dalla propria volont personale;
di non modificare la destinazione duso agricola dellannesso;
di non alienare separatamente dallannesso il fondo cui si riferisce;
l'impegno alla rimozione dell'annesso o manufatto al cessare
dell'attivit agricola o in caso di trasferimento di propriet anche
parziale del fondo, ovvero in caso di modifica dell'assetto colturale
del fondo stesso ovvero nel caso che vengano meno i minimi
previsti dalle precedenti tabelle;
le relative forme di garanzia e polizze fidejussorie;
la verifica di conformit alle norme generali e del presente
regolamento;
di assoggettarsi alla rimozione dellannesso nel caso di
inadempimento o trasferimento parziale di propriet delle superfici
agricole.

Nel caso di trasferimento totale, ai fini del mantenimento dellannesso


agricolo, dovr essere stipulato un nuovo atto dobbligo da parte del
proprietario subentrante.
In caso di manufatti realizzati in modo difforme dai punti sopra indicati
il proprietario sar invitato a ripristinare la situazione preesistente e,
qualora la stessa perdurasse, trascorsi 30 giorni dal primo avviso,
l'amministrazione provveder a comminare la relativa sanzione e ad
emettere una Ordinanza Sindacale, imponendo il ripristino delle
condizioni originarie, anche direttamente qualora si rendesse necessario
e addebitando ogni costo sostenuto al trasgressore.
18.3.

BiOrti Urbani

Favorire, promuovere e appoggiare la creazione dei BiOrti Urbani.


Livorno ha sperimentato da tempo i cosiddetti orti per anziani e pi
recentemente in alcune scuole il progetto orto in condotta.
Oggi l'autoproduzione alimentare va estesa anche alle persone pi
giovani, sempre pi sensibili al cibo sano, a km zero, ma pure con un
occhio al risparmio, visto il perdurare della crisi.
La promozione e la nascita dei nuovi BiOrti Urbani rappresenta un
mezzo efficace per salvaguardare aree verdi minacciate dal cemento e
da possibili speculazioni edilizie, prevenendo cos il degrado. Optando
per la scelta biologica l'adesione al progetto subordinato alla
frequenza di un corso di formazione.

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