Associazione Culturale Clavajas
Numero 21 - Agosto 2016
Sagra San LorenzoN°21- Agosto 2016 Clavajas - il nesti Pais Pag. 2
Ovaro, Centro Socioculturale, 30 aprile 2016, una foto della serata in cui @ stato presentato il libro di
Luigi Raimondi Cominesi “CLAVAIS - CLAVAJAS note sulla toponomastica locale” da sinistra: Mattia
Primus, i due relatori Gilberto Dell'Oste e Enos Costantini, e l'autore, Luigi Raimondi Cominesi
Sommnario
Mucche, uomini, erba - Giorgio Ferigo pag. 3
Langolo della poesia - Leonardo Zanier, Arduino Della Pietra pag. 8
Par Santin e Mirela - Amadio De Caneoa pag, 10
Sayra da Nef, Cronache pay. 11
Il Meteo =a cura di Arianna pag. 12
I libro sui toponimi di Clavais - Luigi Raimondi pag. 13
Terremoti in Carnia - a cura di Eugenio Fabbro pag. 14
Addio “Claveana” - Mattia Primus pag. 15
Apertura sede Villa Ines pag: 17N° 21 - Agosto 2016 Clavajas - iI neSti Pais Pag. 3
Mucche, uomini, erba
Pubblichiamo questo interessante saggio che il grande Giorgio Ferigo scrisse nel 2003 come
introduzione al libro fotografico “Malghe ¢ Malgari” di Ulderica Da Pozzo; nel testo il medico-
cantautore di Comeglians anatizza Ia situazione della montagna carnica come solo lui sapeva fare.
La vitalita e il calore delle fotografie e delle interviste di questo libro non debbono trarre in
inganno. Esse documentano, in realta, l’atto terminale di una catastrofe, ultimo sussulto di
‘un organismo ferito a morte...
Senza prudenze accademiche, ma anche senza usare parole a caso: messi in prospettiva di
“longue durée", i dati dell’allevamento nelle montagne della Carnia diseguano, in senso
proprio, una catastrofe economica e culturale, nonché la fine di un modo tradizionale di
vivere, di abitare, di utilizzare la montagna.
Il lettore consideri i pochi numeri che seguono: sono quelli degli animali allevati nella
parrocchia (prima) e nel comune (poi: i confini coincidono) di Comeglians fra il 1606 e il
2003. Sono solo tun esempio, ma rappresentalivo di tutti i comuni della Caria.
1766 | 1790 | 1808 | 1881 | 1908 | 1931 | 1961 | 1982 | 2003
57 | 052 | 476 | 036 [ 452 | 593 | 372 [ 80 | 37
— [100 [65 = : 39 =
| is2 [isa [191 ~ 163 | 35 ~ ~
137_[ 476 | sie [ 70 T - 3 [ 12 = 4
I dati rimangono costanti, con ovvie oscillazioni, fino al secondo dopoguerra. Per un Iungo
periode, diciamo tutta I’eta veneta, rimandano a quel singolare comportamente collettivo:
che vedeva gli originari carnielli emigrare, per mercantare nei paesi tedeschi o per tessere
nelle pianure friulana veneta istriana; e i fores‘i (jammigrati del Canal del Ferro e del Cadore,
della Val Tramontina e della Val d’ Arzino) siruttare il bosco (i primi) ¢ allevare il bestiame
(i secondi) in Carnia.
Non si diceva: “Forcja, Losa, Malins, il paradis dai Asins”?
I dati raccontano razzie, faticosissime espansioni, ad accompagnare un incremento
demografico senza precedenti (1881), straordinarie carestie di foraggio (1908), dure
ricostruzioni (1931: dopo le razzie della guerra mondiale e di Caporetto).
Poi, il crollo.
Come si pud verificare “sul campo” alla distruzione dell‘allevamento fa riscontro il
mancato sfalcio dei prati, il mancato utilizzo dei pascoli, I'invasione del bosco, il degrado
del territorio; forrierio di sventure idrogeologiche, per altro gia e piti volte sperimentate; la
perdita di tecnologie, di abilita e di memorie; e accompagna la rarefazione (e prefigura il
deserto) degli umani.
La fine della civilta contadina riguarda tutto il mondo occidentale; piangerla o,
rimpiangerla, é esercizio vacuo e vano. Ma altrove gli antichi modi di produzione sono
stati, e vengono, rimpiazzati dai nuovi; in montagna, dal nulla. II crollo delt’allevamento &
avvenuto nel disinteresse verso cid che si era deciso di considerare marginale, nella
rassegnazione di fronte a cid che si credeva ineluttabile; la percezione di quello che stava
accadendo (salvo impotenti avvertimenti di inascoltate cassandre) é stata a lungo indistinta,
malamente tamponata da proposte vaghe, velleitarie, irrisolute.
Dove Ulderica abbia scovato le sue bestie, e i contadini che le allevano, @ per me un mistero.N° 21 - Agosto 2016 Clavajas - i nesti Pais Pag. 4
Animali domestici nei paesi non ci sono pitt, salvo i galti. Le stalle sono scomparse, se ne
Jeggono a mala pena le traccie in mediocri e ripetitive ristrutturazioni residenziali: garage e
cantina, dove un tempo cerano lettiera e mangiatoia; soggiorno-cucina e cubicoli da letto
dove un tempo si ammucchiava la scorta cel fieno. I paesi assomigliano sempre pitt a
minuscoli borghi cittadini; vi si consumano in scala ridotti i riti, le idiosincrasie e i
pregiudizi delle citta: cosicché la presenza delle poche bestie superstiti (anche soltanto
quattro galline, anche solo una conigliera) inmesca conterziosi a non finire. Oltre la meta
delle segnalazioni di “inconvenient igienici” che arrivano ad una azienda sanitaria di
montagna riguardano la “mancanza di igiene” dei superstiti allevatori; non ho avuto
accesso agli schedari dei carabinieri. Si tollerano come “naturali” i rauchi bariti delle
molorelle, le puzze felide dei tubi di scarico; ma luli Lovano da ridire sui campanacci, sul
canto mattutino del gallo (oltre che sulle campane), e sull’odore del pollaio. Fosse per il
letame non si concepiscono
nemmeno “nia jo sai a Dimplin, In int
che si tu passis cun tun ejar di ledan a
si slontana, aé propit une robe...” come
Jamenta Stefania Tomat che carica
Malga Varmost.
Anche i loucs, gli staulieri di mezza
costa, vengono ristrutturati “ad uso
abitativo” i pitt furbi ci avevano
provato dopo il terremoto del ’76
utilizzando i fondi destinati alle
attivita agricole. Riattivando le stalle
col pensiero allo chalat;
appoggiavano al muro del futuro
tinello una finta treséf (da rimuovere
appena ottenuta abitabilita); la
tromba del fieno si apriva nell’ angolo del soffitto, la dove era prevista la scala.
Una segreta vergogna, una residua speranze, tratteneva i pitt: la segreta vergogna che si
prova nel manomettere le care cose che ci hanno nutrito, a ripudiare le tradizioni che ci
hanno allevato; la residua speranza che qualcosa sarebbe cambiato.
Ma, adesso, l'idea che negli staulieri possano tornarci ad estivare le vache @ tramontata,
definitivamente. Nipoti e pronipoti non hanno le remore dei padri e dei nonni. La certezza
del crollo @ diventata convinzione diffusa. Fercid, non si sono mai rilasciati tanti “pareri
edilizi” per ristrutturare gli stavoli come in questi anni; riviere, pianori e braide pullulano
di chaléts finto-rustico con qualche galletto segna vento di troppo, col finto graticcio del
“tienile” a nascondere il vetrocamera del salotto, contornati da prati all'inglese (con la vera
neti: 'erha viene tagliata a raso coi decespugliatori @ smaltita
Mucche in Tauz, le uniche rimaste a Clavais
del pozzo, i fimghetti ei
con le immondizie; non se ne prevede altro uso).
Cosi, i pochi contadini rimasti vivono, letteralmente, “ai margini” dei paesi, una vita
parallela, quasi in clandestinita; d’estate vanno in esilio nelle malghe.
Ma anche lassit vengono perseguitati dalla Mentalita delle Capitali e del Capitale, da quella
dissennata e mal subita Politica Agricola che parifica Alpi e pianure, erte magre e piane
grasse; che subordina qualita a quantita e fa dipendere la quantita da concime a quintali, da
fitofarmaci a ettolitri, da mangimi a palate e da ormoni a siringhe (salvo poi distruggere le
“eccedenze” che proprio in quel modo si sono ottenute); che moltiplica gli adempimenti
burocratici; che ha messo sul mercato quello che per sua natura era fuori mercato, e che
percid sarebbe (ed 2) stato inevitabilmente eliminato dal mercato,N° 21 - Agosto 2016 Clavajas - iI neSti Pais Pag. 5
Ne @ un esempio I’accanimento con cui igienisti e veterinari hanno applicato le indistinte
leggi italiche; pensate a misura dei lussuosi bar di via Condotti, degli allevamenti intensivi
del modenese, delle fabbriche industriali di formaggi e applicate pari pari alle stalle di due
capi in valle e alle malghe in quota.
Cost i tales, il tabio, la pegna di legno sono divenuti fascere sgocciolatoio e zangola di inox; la
mussa e la cjalderia di rame, tramontine col coperchio; las béolas dei pavimenti, unorrida
distesa di piastrelle marron, che spesso guadagna le pareti; e poi: la secjarola non si pud pitt
collocare a mezzo del condotio del camino; le platee in cemento per il letame ¢ i pozzetti
per il colaticcio devono stare a distanza regolementare (in cima al monte! sotto i cretti)...
‘L’acqua per lavare per terra o per lavare i recipienti deve essere potabile... E altre idiozie
del genere. Uno scempio! Uno scempio estelico ed uno scempio cullurale. Siamo stali a
lungo dei criminali. Finalmente un bel giomo, con alcuni colleghi e veterinari ci siamo
chiesti: perché? Perché I'acciaio inox dovrebbe essere buono int sé, indipendentemente dalla
frequenza dei lavaggi? Perché il legno dovrebbe essere non igienico, se é stato igienico per
secoli? Perché le piastrelle dovrebbero impedire di per sé quelle epidemie che le pietre
magari lavate piii spesso non riuscirebbero ad impedire?
E tutto questo non in nome di accertati rischi per la salute; non per aver dimostrato che gli
attrezzi di acciaio inox sono di assoluta garanzia rispetto a quelli di legno (sono pitt comodi
ma non si impongono le comodita, per di pid gabellandole per improrogabili esigenze
salutifere); non in seguito ad analisi epidemiologiche sui casi di cancro dovuti
all'affumicazione, a documentate tossinfezioni alimentari da cattiva manipolazione, a
sicuramente eccessiva carica batterica del burro di latte non pastorizzato; ma soltanto per
actitica obbedienza ai dettati di legge.
E cid proprio quando vere emergenze sanitarie dovute all’altro modello (quello industriale,
quello che ci si impone di scimmiottare) assumevano proporzioni continentali: proprio
mentre si accendevano medievali roghi purgatorii di mucche malate e pazze, perché nutrite
con farine animali; e riprendevano vigore malattie da tempo sconfitte. (la trichinellosi era
pressoché sparita dall’Europa occidentale contemporanea finché non sono comparse, nelle
macellerie e poi sulle tavole, proveniente dalla puszia, bistecche di cavallo inopinatamente
“finissato” con mangimi di came di piccoli roditori...).
Contemporaneamente e paradossalmente proprio mentre ci si adeguava sempre pitt ai
ctileri televisivi di pulizia, assunti a principio dogmatico persino da coloro che ne
doverebbero essere gli specialisti, l'igiene nelle malghe peggiorava a vista d’occhio: poiché
Yattivita di monte é diventata sempre pitt solitaria, con personale ridotto e un aumento del
carico di lavoro di chi esta; e poiché numero ridotto e carico aumentato hanno abbattuto la
rigida separazione, spaziale e temporale, ta lavori “sporchi” e lavori “puliti’; poiché,
insomma, chi munge, chi lavora il latte, chi pulisce le logge, chi prepara i pasti sono la
stessa (0 le stesse) persone... Non Iacciaio e le piastrelle ma comportamenti adeguati, ¢
agio per mottorli in apera, garantiscana la nettezza 6 la sictnazza di tm’attivitA (come
sapevano benissimo i nostri vecchi e come racconta benissimo Ilario Gortani: “I pastors no
vevin nencje Ia pusibilitat di entra tal celar, a vevin di vegni a mangja e cjata la robe pronte”) e
come la nostra improntitudine e saccenteria ha colpevolmente dimenticato.
Quando clerano ancora le mucche, gli igienist.e i veterinari mancavano; adesso che igienisti
¢ veterinari abbondano, le mucche non ci sono pid. Ma medici ¢ veterinari sono stati la
ganascia minore della tenaglia che ha stretto nella sua morsa i contadini della montagna; la
ganascia maggiore @ stala (¢ continua a esserlo) l'incremento inquietante della burocrazia.
Un elenco parzialissimo degli adempimenti cui si devono sottoporre i contadini prevede:
registri agro-ambientali, di stalla, di medicinali, di alpeggio, di conferimento latte; registri
contabili dei corrispettivi, delle fatture, dei versamenti e delle dichiarazioni; anagrafibovine, passaporti, fogli rosa, permessi di circolazione, autorizzazioni a fabbricare latticini,
a distribuire alimenti, a vendere al consumatore finale...
Cosicché il contadino passa certamente piit tempo sulle carte che in campagna. A meno che
non assuma il suo personale impiegato; e almeno altri tre burocrati, nei vari ullici, vivono
alle (sulle) sue spalle.
Anche questi adempimenti sono stati congegnati per le grandi aziende di pianura; e anche
in questo caso l'applicazione di una norma uguale ai diseguali aumenta la disuguaglianza,
e condanna i minimi alla sparizione
m. 1600 s..n
Si pensi al meccanismo davvero infernale delle quote latte. Succintamente: ad ogni singolo
produttore @ attribuito un “quantitative di riferimento" del latte aziendale da
conunercializzare, stabilito in base ad un compute storico. Se il produttore non riesce a
raggiungere il 70% del suo “quantitativo di ri‘erimento”, le sue quote-latte vengono ridotte,
0 tolte; se, al contrario, lo supera, viene multato per eccesso di produzione.
Si comprende subito come questo meccanismo possa funzionare senza troppi danni nelle
grandi aziende, il cui valore medio di produzione puo essere predeterminato, gli eccessi di
produzione di certi capi compensati dai cali fisiologici di altri; per le quali vendere o
acquistare bestiame o quote-latte @ banale e usuale operazione commerciale; aziende,
insomma, in cui si possono apportare correttivi in corso d'opera, durante la “campagna”.
Ma applicato a sialle di due o tre o anche di dieci capi, il meccanismo ne comporta
inevitabilmente la chiusura. Un parto tardive (“lisugia viodi se la mange ch'a av nudrit lan
passat a fede benon, ¢ in timp... spieti di par di... vores di bastamni poc...), un anaestro prolungato,
una mastite, lo svezzamento in stalla di una vitella da rimonta significano mancata o
diminuita o diversamente utilizzata lattazione, senza possibilita di compenso, e percid
perdita di quote. Ma durante la campagna successiva la vitella ormai fatta manza, la mucca
ormai guarita produrranno in eccedenza rispetto alle quote ora ridotte (e cid fara scattare la
sanzione).
Inoltre le mucche del piccolo allevatore sono (anche) animali d'atfezione, di vera affezione
come tutte le interviste raccolte da Ulderica Da Pozzo testimoniano; e non si vendono e
comprano con Ia stessa facilita con cui si vendono e comprano le vacche numerate delleN° 21 - Agosto 2016 Clavajas - i nesti Pais Pag.7
grandi aziende. E, infine: vendere 0 acquistare quote-latte pud costare, a conti fatti, pid di
quanto rende il latte.
Applicare le stesse regole alla Cirio (le cui quote assommano a 230,000 quintali annui) ¢ a
MEF. (le cui quote assommano a 28 quintali annui: la produzione di “mezza” vacca) & un
ato di pura demenza o di deliberata volonta di distruzione.
Cosi, piegate molte riluttanze, la capacita di sperare si @ esaurita.
Llabbandono del territorio @ stato un abbandono mentale, prima ancora che “fisico”.
Confini sui quali si é litigato per secoli (alla lettera) sono dimenticati. Toponimi che per
secoli hanno denominato ogni svolta del sentiero, ogni avvallamento e gobba del terreno,
non si conoscono pitt.
Non ce pid latle nella rimina, non c'é pitt iormaggio nella cantina. (Ci sono perd sullo
scaffale della Cooperativa, finché ci sara le Cooperativa; e, per un di pitt di beffa, si
chiamano “Latte Carnia”, “Formaggio Montasio”...). Rimane la Resistenza (schiva, maa ben
guardare eroica) di quei pochi che non si sono lasciati piegare. In questo tiepido settembre
2004, mentre scrivo, sono 389; aggiungi i loro famigliari, i pochi salariati, Hanno 4.262
mucche, Resistono non in nome di qualche ideologia agraria, ma in nome di un Sentimento.
Lo chiamano, senza smancerie: passion, insieme rispetto della tradizione, soddisfacente
ideale di vita, impegnativa etica del lavoro, curiosa diffidenza per le transeunti novita,
insubordinazione per i dogmi corretti. “Ai fegniit dur. I vevi passion, che s'i no vevi passion, no
fasevi Ia vita ch'i ai fat. Par sta cu las vacjas... si pO sta nome s'a si d passion” come dice Odino Di
Piazza. “Un, s'al di passion dai nemai, al resta encja s'a é nera... soi nassut cu las vacjas, nassut €
cressut tai nemai; un chal & passion a nol pos molilas, al ten fin tal ultim’” come dice Io Casali.
E intanto lerba, anno dopo anno, cresce lo stesso...
Giorgio Ferigo
Foto sopra: Staipa in Cjalinasi a Bas, primi anni ‘60 da
dx: Ermanno Sornvito, sua madre, Maddalena Misdtriis,
esua nonna, Margherita De Caneva.
A destra: Ines di Bataja, classe 1913, a falciare il muiart
in Val negli anni ‘80N° 21 - Agosto 2016 Clavajas - il nesti Pais
LiAngolo della Poesia
artufulas/ I
Da picul d’atom mi tocjava
sentat su un scagnut
devant al grum das cartufulas
apena sforcjadas e tratas
dai geis suntun bleon ta cort
inmé plenas di cjera
e umidas di umérs
vei di sielzi
ches grandas par sem
e da mangja par nd
e lassa ches pigulas
pai purcits
gjavadas e metudas tai cos
chés plui grandas
dal pugn di gno pari
-no tropas ma a’nd era-
e po dal gno
e po di un mél
e podiundut
€ poe po poe po
mi‘nt restavin dos e tre
eno savint ce decidi
Jas jalavi scuintiat:
una como un bromp pigul
‘una como un bromp grant
il purcit al sarés
muart di fan
se mé mari ridint
e alcant una certa cartufula
non mi ves consolat disint:
“Torna a comenga frut
chest ch’a tu jots al &
il cunfin tra picul e grant”
Leonardo Zarnier
Pag. 8
Cartufulas / 11
“Ma mari
Yan passat la cartufula
la cartufula cha faseva cufin
tra nemiéi e cristians
aera ben phui granda
di chesta che cma
tu as ta man”
“Fino dinei
‘ma chest an la dorifera
a fat un sflagjel trement
il gram picul
e par passa linvier
si a di sbassa il cunfin
al purgitidarin
domo seir e vanzums
e se proprit scugnarin
lu coparin prin”
Leonardo Zarnier
Cartufulas / 111
Si sa che paradis ¢ infier
an framieg un cunfin cumun
como di: se fasint il contrar
e dal grum das cartufulas
si comenca gjavant chés piculas
ches plui grumbulosas
ch@s spacadas da forcja
chés cressudas a fil di cjera
chés disnecadas das suris
chés cun macjas néras
co cun ricui a atis cantins
ala fina’ restares
lo stes dés o tre
una como il pugn di gno pari
Leonardo Zanier, —originario di una como una picula cavoca
Maranzanis, fra i pitt noti e letti autori la piel lissa biela lusint
friulani, Ha lavorato per lunghi anni sglonfas buinas ence da sem
Jontano dalla Carnia, in particolare in ..€ sas van fraidas?
Svizzera; infatti uno dei temi ricorrenti .
nelle sue poesie @ proprio l'emigrazione Leonardo Zanier
camica del dopoguerra. Da Licof, Poesie, 1991-1995N° 21 - Agosto 2016 Clavaje
Sguardi silenziosi
ondeggiano al bar
intrisi di gravi pensieri
di parole non dette
che rimbalzano tra noi
in un tacito colloquio.
Siauw yli ullini penilenti
del villaggio
accompagnati
da strati angosciosi di solitudine,
Enon c’é ormai pitt
nemuneno la speranza.
La penombra
@ come la solitudine
tiavvolge
ti accompagna.
E pensi ancora
alla speranza?
Fuori
Fuori
non c’é vento,
stasera.
Fuori
céspazio
ed il buio si avvicina’
Fuori
ci sono i silenzi
ghiacciati
di mille uomini
stanchi
che sospirano
dentro le loro case di pietre
Arduino Della Pietra
- il nesti Pais Pag. 9
Quasi un pas
Quasi un pas
di paces (legnas di pac)
al veva intassat Bepo
devar
2,
su tal prat di mont.
Alera d’atom
il soreli clip al rivava
a spolverai la bareta
eiscarpons.
Sentat tal so prat, content,
al pensava cussi,
tant ch’al tirava far
da giacula
chel tic da mangja e bevi
chal si veva puartat devar.
Polenta e formadi,
e un got di vin
‘encja se ogni tant
al coreva fin tal rit
a bevi una glotuda
di aga fréscja di mont
ch’a era tant buina.
Ce bieleca in chel lnc:
e cussi a passavin tantas zornadas;
dopo, linvisr
alfera plui clip
¢ plui sigar.
Arduino Della Pietra
Arduino Della Pietra, poeta camico
originario di Zovello, forse pitt conosciuto
all’estero che in Carnia. Vincitore di molti
concorsi ¢ riconoscimenti, le sue opere
sono state premiate a _livello
internazionale e —conservate nelle
biblioteche, nelle universila e nei Fogolars
Furlans di tutta Europa.UTA gp re) uog un afoua ns eyend ye
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- il nesti Pais
Pag. 11
SAGRA DA NEF
SERATA PER IL NEPAL
Anche quest'anno a causa dei cambiamenti climatici
(dopo il solito inverno senza neve... ne é caduta un
metro a marzo) non ci é stato possibile organizzare
Ta Sagra da Néf. Per consolarci ecco aleune foto di
una vecchia edizione...
A sinistra: il mitico team di Liariis “Le Frecce dello
Zoncolan” (Massetto Soravito e Michele Bacchetta)
sopra: Bepino Spinotti e la olgia in due pezzi!
BICCHIERATA DIINIZIO ANNO
11 22 gennaio abbiamo organizzato una
serata di beneficienza a —_favore
dell’Associazione Onlus “Friuli Mandi
Nepal Namast®” con la quale abbiamo gia
collaborato in passato. Oltre al presidente,
Massimo Rossetto, a illustrare la situazione
post tcrremoto con Vausilio di filmati c
diapositive, cera anche Alessandro
Cozzutti, che sta portando avanti il
progetto “Masterpiece” a favore degli
orfani del Nepal; ed @ proprio a questa
iniziativa in particolare che @ stata
destinata la discreta somma raccolta grazie
alla generosita degli oltre trenta soci
presenti.
Una foto della Bicchierata del 2 gennaio,
nell‘occasione, oltre al giornalino, & stato presenttato
il Calendario 2016 di Claonis.Temperatura’
N° 21 - Agosto 2016 Clavajas - il nesti Pais Pag. 12
Ritorna il Meteo
I pitt fedeli lettori del nostro giornalino certamente ricorderanno la pagina dedicata al meteo...
Per qualche numero abbiamo dovuto "sospendere il servizio", ma da dicembre 2015 abbiamo
ricominciato a registrare le condizioni meteorologiche di Clavais. Le registrazioni vengono
effettuate da 5 a 7 volte al giomo (nei limiti del possibile!) e riguardano la temperatura
(espressa in °C), la pressione (hPa), l'umidita relativa (%) e le condizioni del cielo (espresse in
ottanti, dove 0 ottanti rappresentano il cielo completamente sereno e 8 ottanti il cielo
completamente coperto); inoltre vengono registrate le precipitazioni. e gli avvenimenti
particolari (meteorologicamente parlando!)
Non si tratta quindi di previsioni del tempo (che vanno fin troppo di moda), ma di una
raccolta di dati che abbiamo elaborato per riassumerli nella tabella e nei grafici seguenti in cui
troverele i valori medi, massimi e minimi oltre che 'andamento nel periodo dei parametri
descritti.
Dic. 2015 | Gen. 2016 | Feb. 2016 | Mar. 2016 | Apr. 2016 | Mag. 2016
‘Temperatura media 5,05 1.28 3.32 5.67 10,86 13.92
‘Temperatura max 19 a 10 18 19 25
‘Temperatura min A “8 3 3 0 2
Pressione media 1023.19, 1012.16 1010.70_| 1008.61 | 100491 | 1003.96
Pressione max 1033 1032 1025 1026) 1024) 1016
Pressione min 1000) 990 990 980 990 990
Umidita media 63,39 64,69 68.75 64,03 62,93 63.87
Umidité max 75 78 78 76 16 78
‘Umiditd min, 49 Al 38 46 48 50
Condizioni cielo 1.99 3.66 5.74 468 5.07 5.00
Giomi di pioggia 0 1 14 4 8 13
Giomi di neve o 2 9 7 4 0
Assolutamente degno di nota & stato il mese ci aprile: 4 giorni di nevischio che sono sfociati i
giorno 27 in una sorta di bufera di vento e ghiaccio conclusasi con una nevicata che ha
imbiancato di 5 cm il paese!
Lasciamo invece a Voi lettori lo sfizio di curiosare tra gli alti dati...
Temperatura dicembre-maggio Pressione dicembre-maggio
Ay
resin (HP)
Pe = ‘dcembre ‘maeaio
dati a cura di AriannaN° 21 - Agosto 2016 Clavaje
JI Libro sulla
toponomastica di Clavais
Come saprete ad aprile é stato finalmente
pubblicato il libro di Luigi Raimondi
Cominesi, “CLAVAIS - CLAVAJAS note
sulla toponomastica locale” —_ediito
dal’ Associazione Culturale Clavajas che
assieme all’autore ne ha sostenuto le spese
di stampa. L’avevamo promesso (vedi
giornalino n° 17, pp. 15-16) e ora ce
Yabbiamo fatta, la monumentale opera di
Gigi non @ rimasto incompiuta, 315
toponimi del territorio e degli edifici di
Clavais che grazie a questo lavoro non
verranno dimenticati.
Gigi ha voluto esprimere la sua
soddisfazione con questa lettera che
pubblichiamo di seguito.
Una foto degli oltre sessanta presenti nella sala del
centro sociale di Ovaro per la presenttazione del libro
Lignano, 7 luglio 2016
Commozione, riconoscenza e orgoglio:
ecco i miei sentimenti, quando ripenso
all'imontiy del 30 aprile suru, al Cento
Socio-culturale di Ovaro.
Avevo impiegato anni e anni di ricerche e
studi per raccogliere nomi, dati, notizie,
che avevano dato. vita. ad un‘opera
discretamente consistente. Ma il
manoscritto era rimasto per altri lunghi
anni accantonato e quasi dimenticato, dopo
che mole persone che lo avevano
esaminato, pur apprezzandolo, avevano
~ il nesti Pais Pag. 13
escluso la possibilita di una sua
pubblicazione, adducendo lo _scarso
interesse per un largo pubblico e
soprattutto la mancanza di fondi.
Fui percid piacevolmente sorpreso, quando
VAssociazione Culturale. —_Clavajas,
attraverso l'inesauribile e organizzatissimo
suo presidente, Mattia Primus, si fece
avanti, proponendomi di editare il mio
lavoro.
Ed ecco: il volume "Clavais-Clavajas / note
sulla toponomastica locale" @ cosa fatta.
Ma non basta: il 30 aprile, appunto, a
Ovaro, in una sala affollata e attenta, ha
avuto due padrini dleccezione, Enos
Costantini e Gilberto Dell'Oste, che hanno
presentato e commentato il libro con due
interventi complementari, ricchi di spunti
estremamente stimolanti.
Grazie a Mattia e all' Associazione, grazie ai
dottori Costantini e Dell'Oste, dunque; ma
non voglio dimenticare i Clavaiani tutti,
che mi hanno aiutato con fondamentali
informazioni, suggerimenti, indicazioni
ctitiche, e ai numerosi cittadini del
Comune di Ovaro, che mi hanno dato una
preziosa mano.
La tarda eta, e le forze che vengono meno,
mi impediscono di esprimere a pieno la
mia soddistazione e la mia gratitudine; mi
limito dunque a suggellare queste poche
righe con le stesse parole con le quali ho
conchuso il mio breve saluto la sera della
presentazione del libro:
Grazie, e mandi a ducj!
Luigi Raimondi Cominesi
Ll libro @ ovviamente ancora disponibile,
chiunque sia interessato ad acquistarlo pud
contattarci: clavajas@libero.itN° 21 - Agosto 2016 Clavaje
CTerremoti in Carnia
Questo scritto ci é stato segnalato da Eugenio
Fubbro, che Uha recuperato fra
documenti della famiglia Romano. Si tratta di
una fotocopia di un singoto foglio slegato, per
cui non sappiamo chi Vabbia —trascritta
dall‘originale. La riportiamo integralmente.
vecchi
Da un libro del 1700 scritto da certo
Poiano Francesco
“1700 adi 26 luglio giomo di mercoledi, a
una ora inanzi di, nella Cargna veni un
gran taramoto et ha dirato continuamente
per mezora, et ha ruvinate et distruto li
luochi sottoscritti...
A Quinis, Esemon di Soto et Enemonzo
bitato a tera tutte le case... Chiesa di Santo
Zuane in Castoia butata a tera... et tute le
Vile di Socchieve sono fracasate... gran
quantita di case a Midiis cascate a tera. La
casa di Matia tracasata e teso et sua moglie
et due suoi fioli picoli sono restati morti.
In tuta la pieve di Enemonzo gran dano,
ma pid a Raveio che in nisuna Vila. A
Raveio cascata a tera tuta la casa di Jacomo
Vizo et sofegati soto et il simile Dona
Susana moglie del Zantoni Pecole et due
sue fiole grande di 22 et 24 ani et anco
fracasate le loro 2 chiese.
A Freisis un puto fiolo di Toni Chiarutino
per nome Giangiacomo anco sofegato.
Muina tuto fracasatao, morti 2 homini et 2
done.
A Mion anco tuto fracasato et morto 2
homini, a Hovaro morto un puto di ani 20
et tuto fracasato... et anco sclapate le
montagne...
Et a durato il teremoto di continua giorni
15. La miglio parte dela zente andavano a
dormir in campagna et anco si @ sentito
assai tempo eso taramoto.”
- il esti Pais
A proposito di calamiti natural: il Bosco “La
Lungia” di Liariis devnstato dail‘alluvione del 1966
‘Terremoti storici
L’elenco che segue riporta le date e i
magnitudo dei principali terremoti storici,
verificatisi nel raggio di 15 Km dall’abitato
di Clavais (il piti vicino @ stato a 8 Km,
nella zona di Arta Terme). I dati sono
internet “Portale
terremoti anteriori
ricavati dal sito
Abruzzo”. Per
all'avvento dei sismograli, I'epicentro e il
magnitudo sono stati desunti da resoconti
e descrizioni dell’epoca.
Data: Zona: Dist. MAG
12/06/1943 Tolmezzo 143Km 4,83
14/07/1938 Verzegnis 14.5Km 4,94
05/01/1937 Sutrio 93Km 4,72
02/08/1928 Tolmezzo 143Km 4,63
28/09/1926 Sutrio 93Km 5,07
12/12/1924 VillaSantina 88Km 5,53
12/05/1924 VillaSantina 10,3Km 5,15
03/06/1906 Tolmezzo 143K 183
13/10/1889 Tolmezzo 14,3Km 5,17
23/05/1987 Tolmezzo 13,.9Km_ 4,63
01/03/1803 ArtaTerme 941Km 4,63
26/10/1799 Arta Terme 813Km 4,83
30/10/1797 Sutrio 925Km 4,63
20/10/1792 ArtaTerme 8,13Km 4,83
09/12/1787 Sutrio 925Km 4,63
28/12/1786 Sutrio 925Km 4,63N° 21 - Agosto 2016
Addio “Claveana”
Sopra potete ammirare alcune foto della
mostruosa opera di distruzione del “Bosc
dai Lofs” attuata_—_dall'Associazione
Intercomunale “Alta Val Degano - Val
Pesarina” tramite un contributo che
rientrava nel “Piano di Sviluppo Rurale
2007-2013” della Regione autonoma Friuli
Venezia Giulia - progetto integrato
terzitoriale (PIT) della Comunita Montana
della Caria, finanziato con decreto n°
13147 dd. 24/02/2012 della Direzione
centrale risorse rurali.
Clavajas - il nesti Pais Pag. 15,
Nella foto a fianco: il “sentiero dei
pi" com'era fino a due ari fa. Sopra
nel suo tragico stato attuale.
Nella due foto pitt a sinistra: ta prima
parte della pista forestale di “Bedoét”
prima dei lavori, e durante...
La “Claveana” o “Strada dei Lupi”, antica
via di comunicazione che collegava Clavais
alla Val Calda, nonché uno dei sentieri pit
belli e suggestivi del nostro territorio @
stato spazzato via. Al suo posto ora
abbiamo un’ strada,
burocraticamente “mascherata” da_ pista
forestale, anche se inutilizzabile per scopi
boschivi... Questa nuova “arteria” (che
peraltro va a morire in corrispondenza del
Rio Secco quindi, di fatto, non porta da
nessuna parte) ci é costata oltre 250,000 €
solo per quanto riguarda il percorso
realizzato ex-novo, cio’ tutta la parte che
ricade nel territorio del Comune di
inutileN° 21 - Agosto 2016
Comeglians. Si, perché non contenti dello
scempio fatto sul vecchio sentiero, hanno
deciso di spendere altri 60,000 € e gettare
una bella colata di asfalto in mezzo al
bosco, per effettuare quella che @ stata
detinita una “manutenzione straordinaria”
della strada esistente, cio? la strada detta di
Bedoét che si trova invece nel Comune di
Ovaro.
Come al solito c'e stato tutto un bel
sodalizio fra svariati enti pubblici che si
sono accordati e hanno deciso come
sperperare i soldi dei cittadini; cittadini il
cui parere non viene mai chiesto e che non
possone far altro che guardare passare i
camion ¢ chiedersi dove stanno andando....
E come se non bastasse grazie a questa, ¢
ad altre recenti opere, riprendono vigore 0
addirittura resuscitano, vecchi mostri (0
eco-mostri) che credevamo da tempo
sconiitti: vedi impianti sciistici sul versante
covarese del monte Zoncolan.
Le problematiche relative all’abbandono e
al degrado del territorio nelle zone
montane sono molteplici; e visto che
trovare delle soluzioni non @ affatto
semplice, forse gli enti pubblici hanno
deciso che @ pit facile distruggere anche
quel po’ di territorio che ci resta! Quel che
si dice: “eliminare il problema alla radice”!
Mattia Primus
Foto a lato: Clavaias anni ‘70, I'immagine
@ stata scattata da Saulo Fedele che era
solito immortalare la gente dalla finestra
della sua camera...
Clavajas - il nesti Pais
Pag. 16
CARNEVALE DIUNA VOLTA
Liariis, carnevale di fine anni '70; Velicottero
atterra in Piazza Panto...
Per chi non I’ha ancora visto, ricordiamo
che @ in vendita il DVD delle storiche feste
di Camevale organizzate dalla gente di
Liariis e Clavais.
SCENE DI VITA QUOTIDIANAN° 21 - Agosto 2016 Clavajas - il nesti Pais Pag. 17
Apertura Sede Villa Ines
Come avevamo gia fatto nel periodo
estivo del 2009, dal 1° luglio abbiamo
deciso di tenere aperta, nei fine settimana,
la sede dell’ Associazione. fino a fine
agosto o giu di. Certo non e come un
bar, ma ci va molto vicino. Inolire per un
paese di quaranta abitanti non @ cosa da
poco avere ancora un punto di ritrovo.
Venerdi e Sabato dalle 18.00 alle 20.00
Domenica dalle 10.30 alle 13.00
Lnvito di Minat
Sat
Un fic cidin cidin Ke
Vt ns
un bon tajut di vin er] x
un grop di vecjos amis
che riguardin lis lor lidris,
jo no sai ce ch’al @ il paradis
ma mi par ch’al seti cussi
dongje un fac cidin cidin.
(anonimo)
Venite Fratelli!