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Associazione Culturale Clavajas Numero 21 - Agosto 2016 Sagra San Lorenzo N°21- Agosto 2016 Clavajas - il nesti Pais Pag. 2 Ovaro, Centro Socioculturale, 30 aprile 2016, una foto della serata in cui @ stato presentato il libro di Luigi Raimondi Cominesi “CLAVAIS - CLAVAJAS note sulla toponomastica locale” da sinistra: Mattia Primus, i due relatori Gilberto Dell'Oste e Enos Costantini, e l'autore, Luigi Raimondi Cominesi Sommnario Mucche, uomini, erba - Giorgio Ferigo pag. 3 Langolo della poesia - Leonardo Zanier, Arduino Della Pietra pag. 8 Par Santin e Mirela - Amadio De Caneoa pag, 10 Sayra da Nef, Cronache pay. 11 Il Meteo =a cura di Arianna pag. 12 I libro sui toponimi di Clavais - Luigi Raimondi pag. 13 Terremoti in Carnia - a cura di Eugenio Fabbro pag. 14 Addio “Claveana” - Mattia Primus pag. 15 Apertura sede Villa Ines pag: 17 N° 21 - Agosto 2016 Clavajas - iI neSti Pais Pag. 3 Mucche, uomini, erba Pubblichiamo questo interessante saggio che il grande Giorgio Ferigo scrisse nel 2003 come introduzione al libro fotografico “Malghe ¢ Malgari” di Ulderica Da Pozzo; nel testo il medico- cantautore di Comeglians anatizza Ia situazione della montagna carnica come solo lui sapeva fare. La vitalita e il calore delle fotografie e delle interviste di questo libro non debbono trarre in inganno. Esse documentano, in realta, l’atto terminale di una catastrofe, ultimo sussulto di ‘un organismo ferito a morte... Senza prudenze accademiche, ma anche senza usare parole a caso: messi in prospettiva di “longue durée", i dati dell’allevamento nelle montagne della Carnia diseguano, in senso proprio, una catastrofe economica e culturale, nonché la fine di un modo tradizionale di vivere, di abitare, di utilizzare la montagna. Il lettore consideri i pochi numeri che seguono: sono quelli degli animali allevati nella parrocchia (prima) e nel comune (poi: i confini coincidono) di Comeglians fra il 1606 e il 2003. Sono solo tun esempio, ma rappresentalivo di tutti i comuni della Caria. 1766 | 1790 | 1808 | 1881 | 1908 | 1931 | 1961 | 1982 | 2003 57 | 052 | 476 | 036 [ 452 | 593 | 372 [ 80 | 37 — [100 [65 = : 39 = | is2 [isa [191 ~ 163 | 35 ~ ~ 137_[ 476 | sie [ 70 T - 3 [ 12 = 4 I dati rimangono costanti, con ovvie oscillazioni, fino al secondo dopoguerra. Per un Iungo periode, diciamo tutta I’eta veneta, rimandano a quel singolare comportamente collettivo: che vedeva gli originari carnielli emigrare, per mercantare nei paesi tedeschi o per tessere nelle pianure friulana veneta istriana; e i fores‘i (jammigrati del Canal del Ferro e del Cadore, della Val Tramontina e della Val d’ Arzino) siruttare il bosco (i primi) ¢ allevare il bestiame (i secondi) in Carnia. Non si diceva: “Forcja, Losa, Malins, il paradis dai Asins”? I dati raccontano razzie, faticosissime espansioni, ad accompagnare un incremento demografico senza precedenti (1881), straordinarie carestie di foraggio (1908), dure ricostruzioni (1931: dopo le razzie della guerra mondiale e di Caporetto). Poi, il crollo. Come si pud verificare “sul campo” alla distruzione dell‘allevamento fa riscontro il mancato sfalcio dei prati, il mancato utilizzo dei pascoli, I'invasione del bosco, il degrado del territorio; forrierio di sventure idrogeologiche, per altro gia e piti volte sperimentate; la perdita di tecnologie, di abilita e di memorie; e accompagna la rarefazione (e prefigura il deserto) degli umani. La fine della civilta contadina riguarda tutto il mondo occidentale; piangerla o, rimpiangerla, é esercizio vacuo e vano. Ma altrove gli antichi modi di produzione sono stati, e vengono, rimpiazzati dai nuovi; in montagna, dal nulla. II crollo delt’allevamento & avvenuto nel disinteresse verso cid che si era deciso di considerare marginale, nella rassegnazione di fronte a cid che si credeva ineluttabile; la percezione di quello che stava accadendo (salvo impotenti avvertimenti di inascoltate cassandre) é stata a lungo indistinta, malamente tamponata da proposte vaghe, velleitarie, irrisolute. Dove Ulderica abbia scovato le sue bestie, e i contadini che le allevano, @ per me un mistero. N° 21 - Agosto 2016 Clavajas - i nesti Pais Pag. 4 Animali domestici nei paesi non ci sono pitt, salvo i galti. Le stalle sono scomparse, se ne Jeggono a mala pena le traccie in mediocri e ripetitive ristrutturazioni residenziali: garage e cantina, dove un tempo cerano lettiera e mangiatoia; soggiorno-cucina e cubicoli da letto dove un tempo si ammucchiava la scorta cel fieno. I paesi assomigliano sempre pitt a minuscoli borghi cittadini; vi si consumano in scala ridotti i riti, le idiosincrasie e i pregiudizi delle citta: cosicché la presenza delle poche bestie superstiti (anche soltanto quattro galline, anche solo una conigliera) inmesca conterziosi a non finire. Oltre la meta delle segnalazioni di “inconvenient igienici” che arrivano ad una azienda sanitaria di montagna riguardano la “mancanza di igiene” dei superstiti allevatori; non ho avuto accesso agli schedari dei carabinieri. Si tollerano come “naturali” i rauchi bariti delle molorelle, le puzze felide dei tubi di scarico; ma luli Lovano da ridire sui campanacci, sul canto mattutino del gallo (oltre che sulle campane), e sull’odore del pollaio. Fosse per il letame non si concepiscono nemmeno “nia jo sai a Dimplin, In int che si tu passis cun tun ejar di ledan a si slontana, aé propit une robe...” come Jamenta Stefania Tomat che carica Malga Varmost. Anche i loucs, gli staulieri di mezza costa, vengono ristrutturati “ad uso abitativo” i pitt furbi ci avevano provato dopo il terremoto del ’76 utilizzando i fondi destinati alle attivita agricole. Riattivando le stalle col pensiero allo chalat; appoggiavano al muro del futuro tinello una finta treséf (da rimuovere appena ottenuta abitabilita); la tromba del fieno si apriva nell’ angolo del soffitto, la dove era prevista la scala. Una segreta vergogna, una residua speranze, tratteneva i pitt: la segreta vergogna che si prova nel manomettere le care cose che ci hanno nutrito, a ripudiare le tradizioni che ci hanno allevato; la residua speranza che qualcosa sarebbe cambiato. Ma, adesso, l'idea che negli staulieri possano tornarci ad estivare le vache @ tramontata, definitivamente. Nipoti e pronipoti non hanno le remore dei padri e dei nonni. La certezza del crollo @ diventata convinzione diffusa. Fercid, non si sono mai rilasciati tanti “pareri edilizi” per ristrutturare gli stavoli come in questi anni; riviere, pianori e braide pullulano di chaléts finto-rustico con qualche galletto segna vento di troppo, col finto graticcio del “tienile” a nascondere il vetrocamera del salotto, contornati da prati all'inglese (con la vera neti: 'erha viene tagliata a raso coi decespugliatori @ smaltita Mucche in Tauz, le uniche rimaste a Clavais del pozzo, i fimghetti ei con le immondizie; non se ne prevede altro uso). Cosi, i pochi contadini rimasti vivono, letteralmente, “ai margini” dei paesi, una vita parallela, quasi in clandestinita; d’estate vanno in esilio nelle malghe. Ma anche lassit vengono perseguitati dalla Mentalita delle Capitali e del Capitale, da quella dissennata e mal subita Politica Agricola che parifica Alpi e pianure, erte magre e piane grasse; che subordina qualita a quantita e fa dipendere la quantita da concime a quintali, da fitofarmaci a ettolitri, da mangimi a palate e da ormoni a siringhe (salvo poi distruggere le “eccedenze” che proprio in quel modo si sono ottenute); che moltiplica gli adempimenti burocratici; che ha messo sul mercato quello che per sua natura era fuori mercato, e che percid sarebbe (ed 2) stato inevitabilmente eliminato dal mercato, N° 21 - Agosto 2016 Clavajas - iI neSti Pais Pag. 5 Ne @ un esempio I’accanimento con cui igienisti e veterinari hanno applicato le indistinte leggi italiche; pensate a misura dei lussuosi bar di via Condotti, degli allevamenti intensivi del modenese, delle fabbriche industriali di formaggi e applicate pari pari alle stalle di due capi in valle e alle malghe in quota. Cost i tales, il tabio, la pegna di legno sono divenuti fascere sgocciolatoio e zangola di inox; la mussa e la cjalderia di rame, tramontine col coperchio; las béolas dei pavimenti, unorrida distesa di piastrelle marron, che spesso guadagna le pareti; e poi: la secjarola non si pud pitt collocare a mezzo del condotio del camino; le platee in cemento per il letame ¢ i pozzetti per il colaticcio devono stare a distanza regolementare (in cima al monte! sotto i cretti)... ‘L’acqua per lavare per terra o per lavare i recipienti deve essere potabile... E altre idiozie del genere. Uno scempio! Uno scempio estelico ed uno scempio cullurale. Siamo stali a lungo dei criminali. Finalmente un bel giomo, con alcuni colleghi e veterinari ci siamo chiesti: perché? Perché I'acciaio inox dovrebbe essere buono int sé, indipendentemente dalla frequenza dei lavaggi? Perché il legno dovrebbe essere non igienico, se é stato igienico per secoli? Perché le piastrelle dovrebbero impedire di per sé quelle epidemie che le pietre magari lavate piii spesso non riuscirebbero ad impedire? E tutto questo non in nome di accertati rischi per la salute; non per aver dimostrato che gli attrezzi di acciaio inox sono di assoluta garanzia rispetto a quelli di legno (sono pitt comodi ma non si impongono le comodita, per di pid gabellandole per improrogabili esigenze salutifere); non in seguito ad analisi epidemiologiche sui casi di cancro dovuti all'affumicazione, a documentate tossinfezioni alimentari da cattiva manipolazione, a sicuramente eccessiva carica batterica del burro di latte non pastorizzato; ma soltanto per actitica obbedienza ai dettati di legge. E cid proprio quando vere emergenze sanitarie dovute all’altro modello (quello industriale, quello che ci si impone di scimmiottare) assumevano proporzioni continentali: proprio mentre si accendevano medievali roghi purgatorii di mucche malate e pazze, perché nutrite con farine animali; e riprendevano vigore malattie da tempo sconfitte. (la trichinellosi era pressoché sparita dall’Europa occidentale contemporanea finché non sono comparse, nelle macellerie e poi sulle tavole, proveniente dalla puszia, bistecche di cavallo inopinatamente “finissato” con mangimi di came di piccoli roditori...). Contemporaneamente e paradossalmente proprio mentre ci si adeguava sempre pitt ai ctileri televisivi di pulizia, assunti a principio dogmatico persino da coloro che ne doverebbero essere gli specialisti, l'igiene nelle malghe peggiorava a vista d’occhio: poiché Yattivita di monte é diventata sempre pitt solitaria, con personale ridotto e un aumento del carico di lavoro di chi esta; e poiché numero ridotto e carico aumentato hanno abbattuto la rigida separazione, spaziale e temporale, ta lavori “sporchi” e lavori “puliti’; poiché, insomma, chi munge, chi lavora il latte, chi pulisce le logge, chi prepara i pasti sono la stessa (0 le stesse) persone... Non Iacciaio e le piastrelle ma comportamenti adeguati, ¢ agio per mottorli in apera, garantiscana la nettezza 6 la sictnazza di tm’attivitA (come sapevano benissimo i nostri vecchi e come racconta benissimo Ilario Gortani: “I pastors no vevin nencje Ia pusibilitat di entra tal celar, a vevin di vegni a mangja e cjata la robe pronte”) e come la nostra improntitudine e saccenteria ha colpevolmente dimenticato. Quando clerano ancora le mucche, gli igienist.e i veterinari mancavano; adesso che igienisti ¢ veterinari abbondano, le mucche non ci sono pid. Ma medici ¢ veterinari sono stati la ganascia minore della tenaglia che ha stretto nella sua morsa i contadini della montagna; la ganascia maggiore @ stala (¢ continua a esserlo) l'incremento inquietante della burocrazia. Un elenco parzialissimo degli adempimenti cui si devono sottoporre i contadini prevede: registri agro-ambientali, di stalla, di medicinali, di alpeggio, di conferimento latte; registri contabili dei corrispettivi, delle fatture, dei versamenti e delle dichiarazioni; anagrafi bovine, passaporti, fogli rosa, permessi di circolazione, autorizzazioni a fabbricare latticini, a distribuire alimenti, a vendere al consumatore finale... Cosicché il contadino passa certamente piit tempo sulle carte che in campagna. A meno che non assuma il suo personale impiegato; e almeno altri tre burocrati, nei vari ullici, vivono alle (sulle) sue spalle. Anche questi adempimenti sono stati congegnati per le grandi aziende di pianura; e anche in questo caso l'applicazione di una norma uguale ai diseguali aumenta la disuguaglianza, e condanna i minimi alla sparizione m. 1600 s..n Si pensi al meccanismo davvero infernale delle quote latte. Succintamente: ad ogni singolo produttore @ attribuito un “quantitative di riferimento" del latte aziendale da conunercializzare, stabilito in base ad un compute storico. Se il produttore non riesce a raggiungere il 70% del suo “quantitativo di ri‘erimento”, le sue quote-latte vengono ridotte, 0 tolte; se, al contrario, lo supera, viene multato per eccesso di produzione. Si comprende subito come questo meccanismo possa funzionare senza troppi danni nelle grandi aziende, il cui valore medio di produzione puo essere predeterminato, gli eccessi di produzione di certi capi compensati dai cali fisiologici di altri; per le quali vendere o acquistare bestiame o quote-latte @ banale e usuale operazione commerciale; aziende, insomma, in cui si possono apportare correttivi in corso d'opera, durante la “campagna”. Ma applicato a sialle di due o tre o anche di dieci capi, il meccanismo ne comporta inevitabilmente la chiusura. Un parto tardive (“lisugia viodi se la mange ch'a av nudrit lan passat a fede benon, ¢ in timp... spieti di par di... vores di bastamni poc...), un anaestro prolungato, una mastite, lo svezzamento in stalla di una vitella da rimonta significano mancata o diminuita o diversamente utilizzata lattazione, senza possibilita di compenso, e percid perdita di quote. Ma durante la campagna successiva la vitella ormai fatta manza, la mucca ormai guarita produrranno in eccedenza rispetto alle quote ora ridotte (e cid fara scattare la sanzione). Inoltre le mucche del piccolo allevatore sono (anche) animali d'atfezione, di vera affezione come tutte le interviste raccolte da Ulderica Da Pozzo testimoniano; e non si vendono e comprano con Ia stessa facilita con cui si vendono e comprano le vacche numerate delle N° 21 - Agosto 2016 Clavajas - i nesti Pais Pag.7 grandi aziende. E, infine: vendere 0 acquistare quote-latte pud costare, a conti fatti, pid di quanto rende il latte. Applicare le stesse regole alla Cirio (le cui quote assommano a 230,000 quintali annui) ¢ a MEF. (le cui quote assommano a 28 quintali annui: la produzione di “mezza” vacca) & un ato di pura demenza o di deliberata volonta di distruzione. Cosi, piegate molte riluttanze, la capacita di sperare si @ esaurita. Llabbandono del territorio @ stato un abbandono mentale, prima ancora che “fisico”. Confini sui quali si é litigato per secoli (alla lettera) sono dimenticati. Toponimi che per secoli hanno denominato ogni svolta del sentiero, ogni avvallamento e gobba del terreno, non si conoscono pitt. Non ce pid latle nella rimina, non c'é pitt iormaggio nella cantina. (Ci sono perd sullo scaffale della Cooperativa, finché ci sara le Cooperativa; e, per un di pitt di beffa, si chiamano “Latte Carnia”, “Formaggio Montasio”...). Rimane la Resistenza (schiva, maa ben guardare eroica) di quei pochi che non si sono lasciati piegare. In questo tiepido settembre 2004, mentre scrivo, sono 389; aggiungi i loro famigliari, i pochi salariati, Hanno 4.262 mucche, Resistono non in nome di qualche ideologia agraria, ma in nome di un Sentimento. Lo chiamano, senza smancerie: passion, insieme rispetto della tradizione, soddisfacente ideale di vita, impegnativa etica del lavoro, curiosa diffidenza per le transeunti novita, insubordinazione per i dogmi corretti. “Ai fegniit dur. I vevi passion, che s'i no vevi passion, no fasevi Ia vita ch'i ai fat. Par sta cu las vacjas... si pO sta nome s'a si d passion” come dice Odino Di Piazza. “Un, s'al di passion dai nemai, al resta encja s'a é nera... soi nassut cu las vacjas, nassut € cressut tai nemai; un chal & passion a nol pos molilas, al ten fin tal ultim’” come dice Io Casali. E intanto lerba, anno dopo anno, cresce lo stesso... Giorgio Ferigo Foto sopra: Staipa in Cjalinasi a Bas, primi anni ‘60 da dx: Ermanno Sornvito, sua madre, Maddalena Misdtriis, esua nonna, Margherita De Caneva. A destra: Ines di Bataja, classe 1913, a falciare il muiart in Val negli anni ‘80 N° 21 - Agosto 2016 Clavajas - il nesti Pais LiAngolo della Poesia artufulas/ I Da picul d’atom mi tocjava sentat su un scagnut devant al grum das cartufulas apena sforcjadas e tratas dai geis suntun bleon ta cort inmé plenas di cjera e umidas di umérs vei di sielzi ches grandas par sem e da mangja par nd e lassa ches pigulas pai purcits gjavadas e metudas tai cos chés plui grandas dal pugn di gno pari -no tropas ma a’nd era- e po dal gno e po di un mél e podiundut € poe po poe po mi‘nt restavin dos e tre eno savint ce decidi Jas jalavi scuintiat: una como un bromp pigul ‘una como un bromp grant il purcit al sarés muart di fan se mé mari ridint e alcant una certa cartufula non mi ves consolat disint: “Torna a comenga frut chest ch’a tu jots al & il cunfin tra picul e grant” Leonardo Zarnier Pag. 8 Cartufulas / 11 “Ma mari Yan passat la cartufula la cartufula cha faseva cufin tra nemiéi e cristians aera ben phui granda di chesta che cma tu as ta man” “Fino dinei ‘ma chest an la dorifera a fat un sflagjel trement il gram picul e par passa linvier si a di sbassa il cunfin al purgitidarin domo seir e vanzums e se proprit scugnarin lu coparin prin” Leonardo Zarnier Cartufulas / 111 Si sa che paradis ¢ infier an framieg un cunfin cumun como di: se fasint il contrar e dal grum das cartufulas si comenca gjavant chés piculas ches plui grumbulosas ch@s spacadas da forcja chés cressudas a fil di cjera chés disnecadas das suris chés cun macjas néras co cun ricui a atis cantins ala fina’ restares lo stes dés o tre una como il pugn di gno pari Leonardo Zanier, —originario di una como una picula cavoca Maranzanis, fra i pitt noti e letti autori la piel lissa biela lusint friulani, Ha lavorato per lunghi anni sglonfas buinas ence da sem Jontano dalla Carnia, in particolare in ..€ sas van fraidas? Svizzera; infatti uno dei temi ricorrenti . nelle sue poesie @ proprio l'emigrazione Leonardo Zanier camica del dopoguerra. Da Licof, Poesie, 1991-1995 N° 21 - Agosto 2016 Clavaje Sguardi silenziosi ondeggiano al bar intrisi di gravi pensieri di parole non dette che rimbalzano tra noi in un tacito colloquio. Siauw yli ullini penilenti del villaggio accompagnati da strati angosciosi di solitudine, Enon c’é ormai pitt nemuneno la speranza. La penombra @ come la solitudine tiavvolge ti accompagna. E pensi ancora alla speranza? Fuori Fuori non c’é vento, stasera. Fuori céspazio ed il buio si avvicina’ Fuori ci sono i silenzi ghiacciati di mille uomini stanchi che sospirano dentro le loro case di pietre Arduino Della Pietra - il nesti Pais Pag. 9 Quasi un pas Quasi un pas di paces (legnas di pac) al veva intassat Bepo devar 2, su tal prat di mont. Alera d’atom il soreli clip al rivava a spolverai la bareta eiscarpons. Sentat tal so prat, content, al pensava cussi, tant ch’al tirava far da giacula chel tic da mangja e bevi chal si veva puartat devar. Polenta e formadi, e un got di vin ‘encja se ogni tant al coreva fin tal rit a bevi una glotuda di aga fréscja di mont ch’a era tant buina. Ce bieleca in chel lnc: e cussi a passavin tantas zornadas; dopo, linvisr alfera plui clip ¢ plui sigar. Arduino Della Pietra Arduino Della Pietra, poeta camico originario di Zovello, forse pitt conosciuto all’estero che in Carnia. Vincitore di molti concorsi ¢ riconoscimenti, le sue opere sono state premiate a _livello internazionale e —conservate nelle biblioteche, nelle universila e nei Fogolars Furlans di tutta Europa. UTA gp re) uog un afoua ns eyend ye unueg eau eo juenb ayp yyarsu ae eur quaureusedusose un yarypus ye qxed ay> 9102 - 8661 quauite uog un aye ‘siqnp a,p UoN vaaun aq orpruy _ Puwsnspe A eapO,L,, P| AUTO IgeNb ursvao0} un ae a1syy fed “sad qT sad |] abua ways ye unueg eay [eo juenb ayp an8jsip ues eu jaf v Dod asef> rp 2 r0ye Dod va vo sted srygoU ye} JUT APU igod yp euao eye,un suey jupueg Saigip o[e oug—aA vo esaye UL uoyznpos wye,un eye urpod 1 uofBeig e[ esivog epeig ae OUcy ep ag jeuesSnused ep vurlSor ey ae ela) eueoryeur euINg eUN By es [e UUTES as gofea q299un tp so899 uos v fop UT np aya e souo sey anf e> eqoa eye,eun zepn ve nf v nuoumiqeqosd seaq a soqedums ‘MaatD0s os vO 1°] TT juozsod epuay v eunid ep eos wo (SeSuny,, 1p odures ura yesedos tgypol injd gefdgrp re Rarg e PUL qesed rewuo ja[e8 un rpel as0aur aye said ugyzpaduios eas wun puapels ep Wey UoIZeysPos @ v osauy uDaod Jarq uN eyeL> jsotaery e uy Sera un uIgey e ‘soure sey eiquute> red ‘dump we vo vuade Jayjutestpesed ysayp ens 1u894 JQ AUP aloud eUU ILISa,P [Os OU zoure8peure NUOUTTIDeY Uos 1g UT wySoU F] Nd o g9juoo.in fe ee, ‘epngejd a an fe euoz wysau &7 9H IP HYG “HE Joys 9 UHUES anp Haye zequord wos 1g ‘In| & QUIND soto ese(o e eUauE 8 BABDIPAp Is OU e> UeNb Souiog 1p 19}19s0U09 queAB THY | BIA SOY LAIY POA CU jsHeIOUO SUIPEYD NpVy UL} UISAILIOA T sues} a so(8e102 1p wos v :PsoUODH eUsNSIG JeRU UN foULUUTe Ue/P Ue ZUTDSOUOD a gre Ip a aejoonzed ur zeaeg ‘euSrel> vd unyStavu vo sfour oF uos y j>!Bojoon js wing v je URUES 2180000 epUOAe |SaL IP SOA [OU ULA [a5 EAL Wg Nas [ed ¥ISe LOTULID PISLATEPA, JOHAN 0 1201, HAS [PD ula Ip vs ou vo0g ef as UTUHeD UT Te SHALE ep k IS OU W vpnjoa fuens bnp ep epnjawt uaq eqos eun eur vjepreded efuny eun vy euaAoo ou plant, 9 uAULg reg OMOUNeUT Ip OLeSIOATUU CZ O10] [OP BIS} e] AIUEIND E66 [OP o1S08e Ip OWA essazoqut 118e ass9j 0] ay PADUED aq OIPLUIY UP OHEDS oIIS 2 eITAII|A{ a OUURS Ip arouO UT ,eUIDod,, 0350ND YAIKY 2 uWUDg Ind. N°21- Agosto 2016 Clavaj - il nesti Pais Pag. 11 SAGRA DA NEF SERATA PER IL NEPAL Anche quest'anno a causa dei cambiamenti climatici (dopo il solito inverno senza neve... ne é caduta un metro a marzo) non ci é stato possibile organizzare Ta Sagra da Néf. Per consolarci ecco aleune foto di una vecchia edizione... A sinistra: il mitico team di Liariis “Le Frecce dello Zoncolan” (Massetto Soravito e Michele Bacchetta) sopra: Bepino Spinotti e la olgia in due pezzi! BICCHIERATA DIINIZIO ANNO 11 22 gennaio abbiamo organizzato una serata di beneficienza a —_favore dell’Associazione Onlus “Friuli Mandi Nepal Namast®” con la quale abbiamo gia collaborato in passato. Oltre al presidente, Massimo Rossetto, a illustrare la situazione post tcrremoto con Vausilio di filmati c diapositive, cera anche Alessandro Cozzutti, che sta portando avanti il progetto “Masterpiece” a favore degli orfani del Nepal; ed @ proprio a questa iniziativa in particolare che @ stata destinata la discreta somma raccolta grazie alla generosita degli oltre trenta soci presenti. Una foto della Bicchierata del 2 gennaio, nell‘occasione, oltre al giornalino, & stato presenttato il Calendario 2016 di Claonis. Temperatura’ N° 21 - Agosto 2016 Clavajas - il nesti Pais Pag. 12 Ritorna il Meteo I pitt fedeli lettori del nostro giornalino certamente ricorderanno la pagina dedicata al meteo... Per qualche numero abbiamo dovuto "sospendere il servizio", ma da dicembre 2015 abbiamo ricominciato a registrare le condizioni meteorologiche di Clavais. Le registrazioni vengono effettuate da 5 a 7 volte al giomo (nei limiti del possibile!) e riguardano la temperatura (espressa in °C), la pressione (hPa), l'umidita relativa (%) e le condizioni del cielo (espresse in ottanti, dove 0 ottanti rappresentano il cielo completamente sereno e 8 ottanti il cielo completamente coperto); inoltre vengono registrate le precipitazioni. e gli avvenimenti particolari (meteorologicamente parlando!) Non si tratta quindi di previsioni del tempo (che vanno fin troppo di moda), ma di una raccolta di dati che abbiamo elaborato per riassumerli nella tabella e nei grafici seguenti in cui troverele i valori medi, massimi e minimi oltre che 'andamento nel periodo dei parametri descritti. Dic. 2015 | Gen. 2016 | Feb. 2016 | Mar. 2016 | Apr. 2016 | Mag. 2016 ‘Temperatura media 5,05 1.28 3.32 5.67 10,86 13.92 ‘Temperatura max 19 a 10 18 19 25 ‘Temperatura min A “8 3 3 0 2 Pressione media 1023.19, 1012.16 1010.70_| 1008.61 | 100491 | 1003.96 Pressione max 1033 1032 1025 1026) 1024) 1016 Pressione min 1000) 990 990 980 990 990 Umidita media 63,39 64,69 68.75 64,03 62,93 63.87 Umidité max 75 78 78 76 16 78 ‘Umiditd min, 49 Al 38 46 48 50 Condizioni cielo 1.99 3.66 5.74 468 5.07 5.00 Giomi di pioggia 0 1 14 4 8 13 Giomi di neve o 2 9 7 4 0 Assolutamente degno di nota & stato il mese ci aprile: 4 giorni di nevischio che sono sfociati i giorno 27 in una sorta di bufera di vento e ghiaccio conclusasi con una nevicata che ha imbiancato di 5 cm il paese! Lasciamo invece a Voi lettori lo sfizio di curiosare tra gli alti dati... Temperatura dicembre-maggio Pressione dicembre-maggio Ay resin (HP) Pe = ‘dcembre ‘maeaio dati a cura di Arianna N° 21 - Agosto 2016 Clavaje JI Libro sulla toponomastica di Clavais Come saprete ad aprile é stato finalmente pubblicato il libro di Luigi Raimondi Cominesi, “CLAVAIS - CLAVAJAS note sulla toponomastica locale” —_ediito dal’ Associazione Culturale Clavajas che assieme all’autore ne ha sostenuto le spese di stampa. L’avevamo promesso (vedi giornalino n° 17, pp. 15-16) e ora ce Yabbiamo fatta, la monumentale opera di Gigi non @ rimasto incompiuta, 315 toponimi del territorio e degli edifici di Clavais che grazie a questo lavoro non verranno dimenticati. Gigi ha voluto esprimere la sua soddisfazione con questa lettera che pubblichiamo di seguito. Una foto degli oltre sessanta presenti nella sala del centro sociale di Ovaro per la presenttazione del libro Lignano, 7 luglio 2016 Commozione, riconoscenza e orgoglio: ecco i miei sentimenti, quando ripenso all'imontiy del 30 aprile suru, al Cento Socio-culturale di Ovaro. Avevo impiegato anni e anni di ricerche e studi per raccogliere nomi, dati, notizie, che avevano dato. vita. ad un‘opera discretamente consistente. Ma il manoscritto era rimasto per altri lunghi anni accantonato e quasi dimenticato, dopo che mole persone che lo avevano esaminato, pur apprezzandolo, avevano ~ il nesti Pais Pag. 13 escluso la possibilita di una sua pubblicazione, adducendo lo _scarso interesse per un largo pubblico e soprattutto la mancanza di fondi. Fui percid piacevolmente sorpreso, quando VAssociazione Culturale. —_Clavajas, attraverso l'inesauribile e organizzatissimo suo presidente, Mattia Primus, si fece avanti, proponendomi di editare il mio lavoro. Ed ecco: il volume "Clavais-Clavajas / note sulla toponomastica locale" @ cosa fatta. Ma non basta: il 30 aprile, appunto, a Ovaro, in una sala affollata e attenta, ha avuto due padrini dleccezione, Enos Costantini e Gilberto Dell'Oste, che hanno presentato e commentato il libro con due interventi complementari, ricchi di spunti estremamente stimolanti. Grazie a Mattia e all' Associazione, grazie ai dottori Costantini e Dell'Oste, dunque; ma non voglio dimenticare i Clavaiani tutti, che mi hanno aiutato con fondamentali informazioni, suggerimenti, indicazioni ctitiche, e ai numerosi cittadini del Comune di Ovaro, che mi hanno dato una preziosa mano. La tarda eta, e le forze che vengono meno, mi impediscono di esprimere a pieno la mia soddistazione e la mia gratitudine; mi limito dunque a suggellare queste poche righe con le stesse parole con le quali ho conchuso il mio breve saluto la sera della presentazione del libro: Grazie, e mandi a ducj! Luigi Raimondi Cominesi Ll libro @ ovviamente ancora disponibile, chiunque sia interessato ad acquistarlo pud contattarci: clavajas@libero.it N° 21 - Agosto 2016 Clavaje CTerremoti in Carnia Questo scritto ci é stato segnalato da Eugenio Fubbro, che Uha recuperato fra documenti della famiglia Romano. Si tratta di una fotocopia di un singoto foglio slegato, per cui non sappiamo chi Vabbia —trascritta dall‘originale. La riportiamo integralmente. vecchi Da un libro del 1700 scritto da certo Poiano Francesco “1700 adi 26 luglio giomo di mercoledi, a una ora inanzi di, nella Cargna veni un gran taramoto et ha dirato continuamente per mezora, et ha ruvinate et distruto li luochi sottoscritti... A Quinis, Esemon di Soto et Enemonzo bitato a tera tutte le case... Chiesa di Santo Zuane in Castoia butata a tera... et tute le Vile di Socchieve sono fracasate... gran quantita di case a Midiis cascate a tera. La casa di Matia tracasata e teso et sua moglie et due suoi fioli picoli sono restati morti. In tuta la pieve di Enemonzo gran dano, ma pid a Raveio che in nisuna Vila. A Raveio cascata a tera tuta la casa di Jacomo Vizo et sofegati soto et il simile Dona Susana moglie del Zantoni Pecole et due sue fiole grande di 22 et 24 ani et anco fracasate le loro 2 chiese. A Freisis un puto fiolo di Toni Chiarutino per nome Giangiacomo anco sofegato. Muina tuto fracasatao, morti 2 homini et 2 done. A Mion anco tuto fracasato et morto 2 homini, a Hovaro morto un puto di ani 20 et tuto fracasato... et anco sclapate le montagne... Et a durato il teremoto di continua giorni 15. La miglio parte dela zente andavano a dormir in campagna et anco si @ sentito assai tempo eso taramoto.” - il esti Pais A proposito di calamiti natural: il Bosco “La Lungia” di Liariis devnstato dail‘alluvione del 1966 ‘Terremoti storici L’elenco che segue riporta le date e i magnitudo dei principali terremoti storici, verificatisi nel raggio di 15 Km dall’abitato di Clavais (il piti vicino @ stato a 8 Km, nella zona di Arta Terme). I dati sono internet “Portale terremoti anteriori ricavati dal sito Abruzzo”. Per all'avvento dei sismograli, I'epicentro e il magnitudo sono stati desunti da resoconti e descrizioni dell’epoca. Data: Zona: Dist. MAG 12/06/1943 Tolmezzo 143Km 4,83 14/07/1938 Verzegnis 14.5Km 4,94 05/01/1937 Sutrio 93Km 4,72 02/08/1928 Tolmezzo 143Km 4,63 28/09/1926 Sutrio 93Km 5,07 12/12/1924 VillaSantina 88Km 5,53 12/05/1924 VillaSantina 10,3Km 5,15 03/06/1906 Tolmezzo 143K 183 13/10/1889 Tolmezzo 14,3Km 5,17 23/05/1987 Tolmezzo 13,.9Km_ 4,63 01/03/1803 ArtaTerme 941Km 4,63 26/10/1799 Arta Terme 813Km 4,83 30/10/1797 Sutrio 925Km 4,63 20/10/1792 ArtaTerme 8,13Km 4,83 09/12/1787 Sutrio 925Km 4,63 28/12/1786 Sutrio 925Km 4,63 N° 21 - Agosto 2016 Addio “Claveana” Sopra potete ammirare alcune foto della mostruosa opera di distruzione del “Bosc dai Lofs” attuata_—_dall'Associazione Intercomunale “Alta Val Degano - Val Pesarina” tramite un contributo che rientrava nel “Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013” della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia - progetto integrato terzitoriale (PIT) della Comunita Montana della Caria, finanziato con decreto n° 13147 dd. 24/02/2012 della Direzione centrale risorse rurali. Clavajas - il nesti Pais Pag. 15, Nella foto a fianco: il “sentiero dei pi" com'era fino a due ari fa. Sopra nel suo tragico stato attuale. Nella due foto pitt a sinistra: ta prima parte della pista forestale di “Bedoét” prima dei lavori, e durante... La “Claveana” o “Strada dei Lupi”, antica via di comunicazione che collegava Clavais alla Val Calda, nonché uno dei sentieri pit belli e suggestivi del nostro territorio @ stato spazzato via. Al suo posto ora abbiamo un’ strada, burocraticamente “mascherata” da_ pista forestale, anche se inutilizzabile per scopi boschivi... Questa nuova “arteria” (che peraltro va a morire in corrispondenza del Rio Secco quindi, di fatto, non porta da nessuna parte) ci é costata oltre 250,000 € solo per quanto riguarda il percorso realizzato ex-novo, cio’ tutta la parte che ricade nel territorio del Comune di inutile N° 21 - Agosto 2016 Comeglians. Si, perché non contenti dello scempio fatto sul vecchio sentiero, hanno deciso di spendere altri 60,000 € e gettare una bella colata di asfalto in mezzo al bosco, per effettuare quella che @ stata detinita una “manutenzione straordinaria” della strada esistente, cio? la strada detta di Bedoét che si trova invece nel Comune di Ovaro. Come al solito c'e stato tutto un bel sodalizio fra svariati enti pubblici che si sono accordati e hanno deciso come sperperare i soldi dei cittadini; cittadini il cui parere non viene mai chiesto e che non possone far altro che guardare passare i camion ¢ chiedersi dove stanno andando.... E come se non bastasse grazie a questa, ¢ ad altre recenti opere, riprendono vigore 0 addirittura resuscitano, vecchi mostri (0 eco-mostri) che credevamo da tempo sconiitti: vedi impianti sciistici sul versante covarese del monte Zoncolan. Le problematiche relative all’abbandono e al degrado del territorio nelle zone montane sono molteplici; e visto che trovare delle soluzioni non @ affatto semplice, forse gli enti pubblici hanno deciso che @ pit facile distruggere anche quel po’ di territorio che ci resta! Quel che si dice: “eliminare il problema alla radice”! Mattia Primus Foto a lato: Clavaias anni ‘70, I'immagine @ stata scattata da Saulo Fedele che era solito immortalare la gente dalla finestra della sua camera... Clavajas - il nesti Pais Pag. 16 CARNEVALE DIUNA VOLTA Liariis, carnevale di fine anni '70; Velicottero atterra in Piazza Panto... Per chi non I’ha ancora visto, ricordiamo che @ in vendita il DVD delle storiche feste di Camevale organizzate dalla gente di Liariis e Clavais. SCENE DI VITA QUOTIDIANA N° 21 - Agosto 2016 Clavajas - il nesti Pais Pag. 17 Apertura Sede Villa Ines Come avevamo gia fatto nel periodo estivo del 2009, dal 1° luglio abbiamo deciso di tenere aperta, nei fine settimana, la sede dell’ Associazione. fino a fine agosto o giu di. Certo non e come un bar, ma ci va molto vicino. Inolire per un paese di quaranta abitanti non @ cosa da poco avere ancora un punto di ritrovo. Venerdi e Sabato dalle 18.00 alle 20.00 Domenica dalle 10.30 alle 13.00 Lnvito di Minat Sat Un fic cidin cidin Ke Vt ns un bon tajut di vin er] x un grop di vecjos amis che riguardin lis lor lidris, jo no sai ce ch’al @ il paradis ma mi par ch’al seti cussi dongje un fac cidin cidin. (anonimo) Venite Fratelli!

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