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favorire la socialit; per Kant, che considerava la storia lo scenario nel quale si
collocano le regole, in una storia infinita gli uomini si sarebbero diretti
sempre di pi verso lobbedienza a regole non dettate da interessi. Se la
natura non pu suggerire nulla che determini troppo strettamente le norme
da seguire, non sar la ricerca dei mezzi disponibili a costituire la razionalit,
perch la realizzabilit di ci che ci si propone assicurata dalla validit della
norma stessa. Lo spostamento della razionalit dalla natura alla storia,
suggerito da Kant, ha avuto seguito: le ideologie ottocentesche e
novecentesche sono state tutte fondate su filosofie della storia e sono state
tutte progetti che pretendevano di essere autogarantiti, cio di avere in se
stessi le condizioni per la loro sicura realizzazione. Liberalismo, socialismo,
democrazia, nazionalismo, comunismo sono state dottrine di questo genere.
La pi emblematica la versione marxista del comunismo, per la quale il
naufragio dei sistemi economici, costruiti per il miglior sfruttamento delle
risorse, conduce allinstaurazione della miglior societ possibile.
Quando diceva che la razionalit puramente strumentale un tipo ideale,
mentre la razionalit reale subordina la ricerca dei mezzi alla scelta di valori
da realizzare, Weber teneva presenti le ideologie, che sono pacchetti di mezzi
e fini preconfezionati. Con la dissoluzione delle ideologie ricomparsa la
libera articolazione, humiana e kantiana, tra lordine naturale delle cose e
lordine morale dei fini, e i filosofi hanno ripreso a criticare i tentativi di
vagliare le proposte di fini in base ai mezzi, considerati forme di strategia
conservatrice, che mira a respingere qualsiasi correzione di una situazione
storica o sociale. Cos, negli anni sessanta e settanta del Novecento, si
riabilitato il concetto di utopia, intesa come un programma realizzabile per
mezzo di una rivoluzione, che, nel mondo economicamente progredito, non
avrebbe neppure bisogno di essere violenta, perch si tratterebbe soltanto di
abolire le limitazioni sui mezzi, non pi giustificate, dopo che essi sono
diventati abbondanti, per lalta produttivit delle societ industriali.
Le ideologie non si lasciano mescolare facilmente, perch ciascuna di esse
pretende di inglobare le istanze positive presenti nelle altre. Gi Weber, con
limmagine del politeismo dei valori, aveva preso atto dellinconciliabilit
delle ideologie e dellimpossibilit di scegliere tra esse, se non facendo
intervenire la considerazione delle conseguenze: era questo il contenuto
delletica della responsabilit, che egli aveva proposto senza entrare nei
particolari. Invece John Rawls arrivato a proporre un compromesso tra le
ideologie, dopo essere partito dal confronto delle ideologie con le loro
condizioni di possibilit economiche. Leconomia rappresenta il punto in cui
la natura si incontra con la cultura e ne fa sentire i limiti. La poca fortuna di
cui gode oggi la scienza economica, dopo le promesse del keynesismo,
delleconomia del benessere, del neoliberismo e del monetarismo, ha fatto
dimenticare che la crisi delle ideologie stata anche in parte dovuto alla loro
incapacit di rispondere ai problemi economici. Le utopie degli economisti
non hanno retto alla prova pi di quelle degli ideologi, ma della teoria
economica rimasto almeno il lascito negativo, cio la sua utilit nel mettere
in luce il costo delle utopie sociali o politiche, spesso taciuto da chi le
proponeva.
possibile riprendere lantinaturalismo di Hume e More, cui spesso i filosofi
si rifanno, per celebrare lautonomia del piano normativo, in un senso diverso
da quello solito. La considerazione delle condizioni di fatto, quali per esempio
le teorie economiche illustrano, non danno indicazioni positive sulle ideologie
possibili, ma ne danno di negative, cio non offrono ci che la ragione
sostanziale pretendeva di dare e tolgono credibilit alle sue finzioni. Per
esempio, gli eredi di ideologie, anche di quelle che un tempo avrebbero
respinto come un inganno intellettuale il concetto scolastico di bene comune,
oggi lo hanno riscoperto; ma, se si richiede alleconomia di dare un contenuto
a quellidea, si scopre che il sapere economico, che non voglia essere
ideologico o utopistico, ci da delle certezze asimmetriche, quelle per le quali
possibile indicare di volta in volta gli interessi particolari promossi o
sacrificati, ma senza poter individuare un interesse comune. Gi la razionalit
strumentale, pi si fa particolareggiata, pi si fa locale, ma le proposte fatte in
nome della razionalit sostanziale, proprio perch sono costituite da un fitto
intreccio di mezzi e fini, sono ancora pi locali, e il farne un prodotto della
ragione serve soltanto a nascondere la loro modesta estensione
Chi ha ripreso a coltivare le ideologie, messo di fronte alla rivolta dei mezzi
contro i fini e alla loro anarchia, ha riscoperto lidea, sempre cara ai filosofi,
che esiste una classificazione di beni e di desideri. Lideale platonico dello
stato commerciale chiuso, sorvegliato da guardiani, insieme intellettuali e
soldati, capaci di sopprimere sul nascere i desideri inferiori e di bloccare la
circolazione dei beni che li possano soddisfare, ritorna come modo per
riproporre la ragione sostanziale. Quando anche i suoi nemici pensavano che
la societ industriale fosse una societ opulenta o potenzialmente opulenta,
bisognosa soltanto di una riorganizzazione, nella razionalit sostanziale, come
instaurazione di una gerarchia corretta di desideri e di beni, si scorgeva
unoperazione di libert. Oggi, che lopulenza sembra minacciata, ritorna il
sogno platonico della societ commerciale chiusa, in cui vanno repressi i
bisogni fittizi e vietati i beni che servono a soddisfarli; e ritorna spesso con i
tratti del sogno cinese. Un tempo coloro i quali vedevano nella Cina di Mao
qualcosa di simile alla societ naturale di Rousseau ammiravano la capacit,
imprudentemente attribuita ai cinesi, di prevedere i terremoti, di fronte ai
quali lambiziosa scienza occidentale deve arrendersi. Adesso la Cina
efficiente dei capitalisti comunisti dipinta come quella in cui sviluppo e
sensibilit ecologica vanno finalmente insieme. Che i tirannici burocrati
cinesi, dopo i soldati filosofi e inquisitori di Platone, siano diventati gli ultimi
sacerdoti della razionalit sostanziale?