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Fibre
clavicolari
1 ,0
Fibre 0 ,5
sternali
Fibre
Grande addominali 0 ,0
-0 ,5 0 0 ,5 1 1 ,5
pettorale
1 ,0
Fibre 0 ,5
sternali
Fibre
Grande addominali 0 ,0
-0 ,5 0 0 ,5 1 1 ,5
pettorale
1
Ovviamente, ogni risposta è il presupposto di una nuova domanda. Adesso la domanda è: pecchè?
Perché ho questa asimmetria, io che cerco di curare la tecnica al meglio che posso? Stamattina mi
sono svegliato e ho avuto un’idea che il mio modello di pettorale a stantuffi ha confermato. Questo
mi dà modo di farvi un po’ di palle con le mie pippe mentali.
Anche a costo di sembrare presuntuoso, ma non lo sono, questo è il miglior contributo originale che
abbia mai scritto, in un ambiente dove tutti noi non facciamo altro che riciclare roba già detta.
Questa, se non altro, è roba mia.
Crack!
Nel disegno precedente, in alto il modello del pettorale con la suddivisione nelle tre sezioni viste
nell’articolo precedente, a sinistra la rappresentazione con le asticelle. In basso un pettorale dove
sono saltate le fibre clavicolari, come nel mio caso. Che succede adesso?
2 ,0 2 ,0
DF
71° 0 ,5 0 ,5
0 ,0 0 ,0
-0 ,5 0 0 ,5 1 -0 ,5 0 0 ,5 1
10
7
Forza del pettorale
prima dell’infortunio
6
2 – … il deltoide deve
5 compensarla
Forza del pettorale sovraccaricandosi
dopo l’infortunio 4
0
-50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
2
Il modello permette di determinare gli andamenti delle forze prima e dopo l’infortunio: la linea
rossa seziona le curve ad una certa inclinazione dell’omero e risulta evidente che il pettorale genera
meno forza mentre il deltoide è sovraccaricato.
Adesso, un punto di attenzione perché i grafici devono servire a comprendere e non a confondere: il
pettorale è più debole non perché le fibre si contraggano di meno, ma perché un certo quantitativo
di muscolo… non c’è più!
Ciò che la lesione ha cambiato è la configurazione meccanica del sistema, rendendola più
svantaggiosa nella rotazione finale dell’omero sotto carico: notate come la curva del pettorale si sia
spostata verso destra, ad indicare che se prima l’azione del muscolo terminava ad un angolo di
rotazione di circa 80° adesso termina a 70°, proprio perché mancano le fibre che possono generare
trazione a quell’angolazione. Di conseguenza il deltoide deve tirare di più proprio lì!
Quando l’omero è sotto il parallelo, cioè per angoli negativi, le differenze fra prima e dopo sono
molto meno rilevanti, anche stavolta non perché il pettorale si contrae come prima, ma perché a
quelle angolazioni il tessuto presente è sufficiente a generare quasi la stessa forza di prima.
Compensazione meccanica
Ok, ma allora perché ho recuperato totalmente la mia forza? Grazie a quali meccanismi?
Ovviamente, il deltoide si è sicuramente rinforzato ma questa sarebbe una soluzione semplicistica,
banale e il corpo umano non è mai banale!
Dato che in condizioni di riposo ho mantenuto le simmetrie corporee e sotto carico il mio deltoide
sinistro non è diventato più grosso del destro, la soluzione adottata non è stata il semplice
incremento della forza di questo muscolo!
Lesione Spostamento in
basso della spalla
Nella striscia di disegni in alto la situazione prima dell’infortunio, nel periodo successivo alla
lesione quando ho iniziato nuovamente a fare panca e dopo il recupero completo.
Nelle strisce in basso ho ruotato la scapola per mettere in orizzontale la linea sternale del pettorale:
si può notare come a seguito della lesione la “forma” del pettorale sia differente, mentre con lo
spostamento in basso della spalla il mio corpo ha cercato di recuperare la sua configurazione di
partenza.
3
La “forma” corporea determina in questo caso la sua meccanica, perchè è la forma del muscolo che
influenza le leve articolari in ogni punto della traiettoria, cambiando i contributi dei fasci muscolari
coinvolti. Il recupero è così specifico: una lesione che altera la meccanica porta ad un recupero della
forma originaria per tornare alla meccanica di partenza.
Questo è il motivo per cui c’è stato lo slittamento invece di incrementare la massa del deltoide: il
corpo cerca di tornare alla sua condizione di partenza! Ovviamente, un recupero locale della forma
non è detto che permetta di mantenere la forma globale, per questo la spalla è asimmetrica: tutto
non si può avere!
2 ,0
Trazione minima 1 ,5
Il pettorale 1 ,5
o assente contribuisce di
1 ,0
nuovo 1 ,0
0 ,5 0 ,5
0 ,0 0 ,0
-0 ,5 0 0 ,5 1 -0 ,5 0 0 ,5
7
Forza del pettorale al
termine del recupero
6
2 – … il deltoide deve
5 compensare meno
Forza del pettorale
dopo l’infortunio 4
3
Forza del deltoide 1 - Il pettorale genera
dopo l’infortunio 2
più forza…
0
-50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
Forza del deltoide al
termine del recupero
4
Il pettorale sternale assume le funzioni di quello clavicolare e viene a recuperarsi parte della
funzionalità in questa parte d’alzata.
Nel grafico precedente il risultato finale: il pettorale può generare più forza, il deltoide ne deve
generare meno!
10
3 2 – … il deltoide deve
generarne di più
2
1 - Il pettorale genera meno
1 forza nel periodo successivo
all’infortunio …
0
-50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
3 – La spalla si sposta e
il pettorale può generare
più forza …
Questa è la “storia” della mia riabilitazione: lo spostamento verso il basso è del tutto involontario,
non è che io so di farlo!
Esistono spiegazioni anche per questo comportamento, interessantissime perché sono legate alla
neurologia dell’apprendimento motorio che a sua volta è connesso all’apprendimento in senso lato,
alla memoria, alla mappatura delle sinapsi.
Sembra incredibile che un fottuto infortunio nella panca abbia elementi in comune tipici della
riabilitazione dopo un ictus e che permetta di affrontare argomenti complessi quali la
neurofisiologia del cervello… del resto i pesi sono una forma di apprendimento: imparare a far
arrivare il proprio corpo ai suoi limiti di carico.
Gli infortuni non sono tutti uguali…
Ogni infortunio ha la sua storia,ogni infortunio ha la sua riabilitazione. Il bello di un modello
matematico è che permette delle simulazioni senza dover squartare nessuno.
5
1 ,0
Fibre 0 ,5
sternali
Fibre
Grande addominali 0 ,0
-0 ,5 0 0 ,5 1 1 ,5
pettorale
Fibre
clavicolari
1 ,0
0 ,5
Fibre
Grande addominali 0 ,5
0 ,0
0 0 ,5 1 1 ,5
pettorale
In alto il mio infortunio, in basso un altro tipo di infortunio al pettorale, tipico: uno strappo delle
fibre sternali, cioè al centro della zona più carnosa del muscolo.
10 10
9 9
8 8
7 7
Pettorale Pettorale
6 6
Deltoide
5 5
Deltoide
4 4
3 3
2 2
1 1
0 0
-50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
Deltoide
Pettorale
I grafici a sinistra descrivono ciò che accade nel periodo iniziale del recupero per le due tipologie di
infortuni, il grafico a destra è l’andamento delle forze del pettorale nel soggetto sano, l’ho separato
per non fare troppa confusione con le linee.
6
Uno strappo nella parte sternale del pettorale è meno grave da un punto di vista funzionale, perché
la configurazione meccanica del corpo non è alterata in maniera sostanziale come uno strappo
clavicolare:
Il pettorale nello strappo sternale generi forza per tutte le angolazioni dell’omero a
differenza di quello che accade in uno strappo clavicolare.
Conseguentemente il deltoide deve compensare molto meno nello strappo sternale rispetto a
quello clavicolare
Mi raccomando: non è una gara a chi ce l’ha più grosso! Oltre alla posizione è importante
l’estensione della lesione, la vicinanza al tendine e tante altre belle cose. Stiamo solo discutendo
della “gravità” meccanica della lesione e non di quella “biologica”!
La perdita della parte centrale del pettorale è compensabile con le fibre clavicolari ed addominali la
cui funzionalità si sovrappone a quelle mancanti al centro. Viceversa una perdita di fibre clavicolari
non è compensabile così facilmente dato che sono molto esterne o, se volete, “in alto” e le fibre
sternali non arrivano fin lassù.
E’ da aspettarsi perciò che anche la “soluzione” al problema che il corpo mette in atto sia differente:
10 10
9 9
8 8
Deltoide dopo
7 7
infortunio
Deltoide dopo
6 6
Deltoide dopo infortunio
5 recupero 5
Deltoide dopo
4 4 recupero
3 3
2 2
1 1
0 0
-50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90