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Scheda Audio
Parti principali della scheda audio:
digital signal processor (DSP) coprocessore che si occupa dei calcoli necessari per
laudio (in pratica alleggerisce il processore principale del computer gestendo per lui
tutta o parte della mole di dati dellaudio digitalizzato)
digital to analog converter (DAC) chip che si occupa di convertire il segnale audio
da digitale ad analogico (segnale in uscita)
analog to digital converter (ADC) chip che si occupa di convertire il segnale audio
da analogico a digitale (segnale in ingresso)
read-only-memory (ROM) o Flash memory per memorizzare eventuali dati
(campioni)
musical instrument digital interface (MIDI) per la connessione con periferiche
esterne di tipo Midi (tastiere, expander e campionatori, surface control, ecc.)
jack vari per la connessione con altoparlanti e microfoni, line-in e line-out (tra cui anche
connettori interni vari)
spesso nelle schede Entry Level presente anche una porta per il collegamento con il
joystick o con una frusta Midi
Per la precisione il termine HDR presuppone essenzialmente la presenza di un disco rigido su cui salvare i dati:
esistono infatti anche dei registratori digitali (quindi non computer completi) con integrato un disco rigido che
permettono il salvataggio, la riproduzione e qualche piccola operazione di editing della forma donda digitale.
connettore XLR o Cannon (Extra Long Run): connettore tripolare con corpo in
metallo utilizzato nellaudio professionale per le linee bilanciate2. Il nome fa
riferimento all'attitudine del bilanciato a consentire collegamenti fra apparecchi
anche molto distanti fra loro senza pericolo di captare interferenze (almeno fino a
100m).
Si usa per portare segnali analogici bilanciati (1 canale) o digitali (segnale AES/EBU
a 2 canali, vedi pi avanti la descrizione).
ADAT (Alesis Digital Audio Tape): usa connessioni ottiche di tipo Toslink (Toshiba
link). Un singolo cavo porta 8 canali audio in formato digitale fino a 48Khz/24bit,
oppure 4 canali a 96Khz/24bit in modalit S/Mux II (inventata da Sonorus) oppure 2
canali a 192Khz/24bit con S/Mux IV;
S/PDIF (Sony Philips Digital Interface Format): connettore ottico oppure coassiale
(RCA, Toslink o anche minijack) con segnale in formato Digitale. La lunghezza ideale
del cavo intorno a 1 metro ma riesce a raggiungere anche i 5/6 metri. Un singolo
cavo porta 2 canali di audio digitale fino a 96kHz/24bit. E utilizzato nei sistemi
home.
Si usa attualmente sfruttare il formato S/PDIF per trasportare segnali audio digitali
multicanale (5.1 o 7.1) compressi in formato AC3 ("Dolby Digital") o DTS (Digital
Theatre System) per applicazioni Home Theatre;
TDIF (Tascam Digital Interface Format): usa un connettore DB25 (come quello per
la porta parallela della stampante nel pc) e trasporta 16 canali in formato digitale (8
in e 8 out);
MADI (Multichannel Audio Digital Interface): usa connessioni BNC (fino a 50/100
metri) o su fibra ottica (Toslink, fino a 2 km). Un singolo cavo porta 64 canali di
audio digitale fino a 48kHz/24bit, oppure 32 canali di audio digitale fino a
96kHz/24bit. Si stanno introducendo anche i formati "16 canali a 192kHz/24bit" e "8
Il principio della connessione bilanciata si basa sulla trasmissione contemporanea di un segnale audio su due linee
(conduttori) differenti, una delle quali per invertita di fase (180). All'ingresso dell'apparecchio ricevente quest'ultima
viene ripristinata ed i due segnali miscelati: ogni eventuale rumore captato durante il processo di trasmissione,
trovandosi dopo la miscelazione nel ricevitore in opposizione di fase, viene soppresso (in altre parole: quando i segnali
audio sono in controfase durante il passaggio nel cavo, captano entrambi eventuali interferenze le quali si presentano
durante questo tragitto IN FASE; quando i due segnali vengono rimessi in fase dal ricevitore, le interferenze vengono
ora a trovarsi in controfase e quindi eliminate). Viene utilizzato in tutti i sistemi audio professionali e si basa su un
cavo a 3 conduttori (due linee + massa). Il principio della connessione sbilanciata invece si basa sul trasporto del
segnale su cavo a 2 conduttori: uno per il segnale stesso e laltro per la massa. Viene usato nei sistemi Entry Level
(non sopprime le eventuali interferenze).
canali a 384kHz/24bit";
Il Protocollo MIDI
Il termine MIDI, come gi detto, l'acronimo di Musical Instrument Digital Interface ed un
protocollo di comunicazione, concepito nel 1983, che consente di pilotare un dispositivo
musicale tramite un dispositivo controllore.
Introduciamo il principio di funzionamento considerando una tastiera elettronica dotata di
un'interfaccia MIDI che la collega ad un computer: il computer dotato di un software midi
(ovvero un sequencer tipo Cubase, vedi avanti) in grado di 'registrare' gli impulsi che
provengono dalla tastiera memorizzando anche gli istanti di tempo in cui arrivano. Dunque
possiamo eseguire un pezzo musicale sulla tastiera e 'registrarlo' come informazioni digitali sul
computer.
importante capire che il computer non registra leventuale suono che esce dalla tastiera ma
dei codici corrispondenti alle note che vengono suonate ed i loro riferimenti temporali (i dati
sono rappresentati sotto forma di codice binario).
Il protocollo Midi non cambiato dall'anno della sua creazione, anche se ha subito notevoli
estensioni, e questo fa s che dispositivi molto vecchi siano ancora in grado di comunicare con i
dispositivi moderni e continuino dunque ad essere utilizzabili senza problemi.
Un messaggio MIDI composto da una serie di bit ordinati secondo uno schema comune per
tutti i messaggi. La figura seguente mostra un tipico esempio:
Come si vede lintero messaggio composto da tre byte (1 byte = 8 bit) racchiusi tra due bit
ciascuno, uno iniziale di start (0) ed uno finale di stop (1). Il primo dei 3 byte definito come
status byte ed ha la funzione di indicare il tipo di messaggio ed il canale midi che lo ricever.
I bit 2, 3 e 4 dello status byte infatti indicano il tipo di messaggio, ed essendo in totale 3 bit
possono rappresentare 8 (23) tipi diversi di messaggio, mentre gli ultimi 4 bit dello status byte
identificano il canale midi e siccome tale canale viene rappresentato attraverso 4 bit, possiamo
avere un massimo di 16 (24) canali disponibili. Ricordarsi infatti che una porta midi pu portare
al massimo 16 canali. Uno status byte ha sempre il primo bit posto a 1.
Dopo lo status byte abbiamo due data byte ossia due byte che trasportano informazioni
numeriche relative al messaggio definito nello status byte. Un data byte ha sempre il primo
bit posto a 0. Nel nostro caso, gli ultimi 7 bit del primo data byte descrivono la nota suonata
e con 7 bit possiamo discriminare 128 (27) note, il che generalmente sufficiente se si pensa
che un pianoforte, che uno degli strumenti con l'estensione maggiore, ha 88 note.
Nellesempio stiamo suonando la nota 64 (Data byte 1 = 1000000) ovvero il Mi4. Il secondo
data byte indica la velocit (velocity) della nota ossia l'intensit con cui stata suonata. Tutte
le recenti tastiere dotate di interfaccia MIDI possiedono un controllo chiamato soft-touch che
trasforma in un valore l'intensit con cui si premuto un determinato tasto. In questo modo
possibile riprodurre il tocco della mano sui tasti e quindi la dinamica dellesecuzione. Il valore
viene associato come gi detto alla velocit perch molti sistemi soft-touch si basano sulla
velocit con cui viene premuto il tasto avendo come presupposto che maggiore la velocit,
maggiore sar l'intensit. Nel nostro caso il valore della velocit pari a 90 (Data byte 2 =
1011010).
Ovviamente il significato dei dati contenuti nei data byte varia a seconda del tipo di status byte
che stiamo considerando: nel nostro esempio lo status byte indicava un tipo di messaggio
Note on destinato al canale 4.
Riassumendo brevemente:
Status byte (primo bit=1):
1xxxyyyy
o xxx indica il tipo di messaggio (2^3=8)
o yyyy indica il canale di destinazione (2^4=16)
Data byte (primo bit=0):
0xxxxxxx
o xxxxxxx contiene il valore del parametro (2^7=128)
I diversi tipi di messaggi status byte si possono poi dividere in:
o Channel message: sono messaggi indirizzati ad un particolare canale, che vengono
recepiti solo dai dispositivi che hanno quel particolare canale dascolto attivato. I
channel message sono a loro volta suddivisi in Channel Voice e Channel Mode. I
Channel Voice trasmettono le informazioni relative alle note da suonare e ai parametri
del suono, mentre i Channel Mode indicano il modo che deve essere utilizzato (vedi
avanti).
o System message sono indirizzati a tutti i canali e vengono quindi recepiti da tutti i
dispositivi collegati.
Solo a livello informativo riportiamo i messaggi midi principali:
Channel Messages:
A. Channel Voice Messages
1.
2.
3.
Polyfonic aftertouch (key pressure): dopo che un tasto stato premuto, pu essere ancora mosso per
creare un effetto vibrato. Questo messaggio trasporta informazioni circa questo movimento. raramente
implementato perch richiede un sensore per ogni tasto e dunque risulta abbastanza costoso.
4.
Channel pressure (aftertouch): Come il precedente solo che viene implementato un solo sensore per
tutta la tastiera-sintetizzatore. Un movimento su un tasto applicher una vibrazione a tutte le note
suonate in quel momento sul canale in questione. Il controllo pu essere applicato anche ad altre
grandezze come un tremolo o la frequenza di taglio di un filtro.
I tre bit che identificano il tipo di messaggio sono: 011
[1 0 1 1 c c c c ] [0 n n n n n n n] [0 p p p p p p p]
dove: c = canale midi (4 bit), n = nota suonata (7 bit), p = pressione (7 bit)
5.
Program change: Con questo comando possibile cambiare il suono assegnato ad un canale con un
altro suono.
I tre bit che identificano il tipo di messaggio sono: 100
[1 1 0 0 c c c c ] [0 p p p p p p p] [0 - - - - - - -]
dove: c = canale midi (4 bit), p = programma - suono (7 bit)
6.
Control change: utilizzato per controllare parametri relativi al canale in questione come: volume,
modulazione (applicata dal joystick presente su molte tastiere), pan. Per esempio per realizzare un
volume crescente su un certo strumento suonato su un certo canale, possiamo mandare una serie di
questi messaggi con valori di volume sempre crescenti.
I tre bit che identificano il tipo di messaggio sono: 101
[1 1 0 1 c c c c ] [0 n n n n n n n] [0 v v v v v v v]
dove: c = canale midi (4 bit), n = codice del controllo (volume, pan ecc) (7 bit), v = valore (7 bit)
7.
Pitch Bend: permette di eseguire il bending di una nota, cio dei cambiamenti nella frequenza del
suono. In questo caso 128 diverse sfumature di bending sono poche soprattutto in un bending lento e
potrebbero generare un effetto 'scaletta'. Per questo vengono impiegati anche i 7 bit del secondo data
byte portando la risoluzione del bending a 14 bit ossia a 16.384 gradazioni diverse.
I tre bit che identificano il tipo di messaggio sono: 110
[1 1 1 0 c c c c ] [0 B B B B B B B] [0 b b b b b b b]
dove: c = canale midi (4 bit), B = primi 7 bit del valore di bending, b = ultimi 7 bit
OMNI ON corrisponde al control change con data byte uguale a 124 (01111100) e indica che i dati
saranno ricevuti da tutti i 16 canali midi;
OMNI OFF corrisponde al control change con data byte uguale a 125 (01111101) e indica che i dati
saranno ricevuti dal solo canale midi scelto nello status byte;
MONO corrisponde al control change con data byte uguale a 126 (01111110) e impone sul canale la
possibilit di eseguire soltanto una nota per volta;
POLY corrisponde al control change con data byte uguale a 127 (01111111): quando attivato consente
di eseguire pi note contemporaneamente (quindi accordi) su un singolo canale.
System messages:
I messaggi di sistema hanno i primi 4 bit dello status byte sempre uguali a 1111, mentre i secondi 4 bit, non essendo
destinati in questo caso alla selezione del canale, identificano il tipo di messaggio.
Il secondi 4 bit possono definire 16 messaggi di sistema (24), ma ne sono utilizzati attualmente solo 11. Questi si
dividono in tre sottoclassi: common messages, real time messages, system exclusive messages.
1. Common messages
Sono i messaggi che danno istruzioni generali relative a tutto il sistema.
MIDI TIME CODE QUARTER FRAME sono messaggi di Time Code, nel formato Ore, Minuti, Secondi e
Frame. Otto messaggi (con status byte 11110001 e un data byte), ogni quarto di frame, identificano una
locazione SMPTE.
SONG POSITION POINTER indica il punto di una sequenza MIDI in cui deve posizionarsi il puntatore
durante la riproduzione. Lo status byte 11110010, seguito da due data byte.
SONG SELECT seleziona una song tra quelle disponibili nel dispositivo. Lo status byte 11110011, ha un
solo data byte.
TUNE REQUEST ha il compito di eseguire l'intonazione tra due dispositivi. Status byte 11110110.
MIDI CLOCK sono messaggi analoghi ai MIDITIME CODE QUARTER FRAME, ma non danno un tempo
assoluto, bens relativo. I messaggi sono inviati 24 volte ogni quarto, con una velocit dipendente dal
valore del quarto. Lo status byte 11111000. non ci sono data byte.
START/CONTINUE/STOP controllano i puntatori di tutti i dispositivi MIDI collegati. Start (11111010) pone
i puntatori nella posizione iniziale, Continue (11111011) determina la ripresa della riproduzione, Stop
(11111100) la interrompe.
ACTIVE SENSING un messaggio inviato ogni 300 millisecondi per tenere attiva la connessione tra
master e slave, in sua assenza lo slave abbandona la connessione. Lo status byte 11111110, non c'
data byte.
SYSTEM RESET riporta tutti i dispositivi MIDI collegati ai valori predefiniti. Status byte 11111111.
DAT o R-DAT: Recording Digital Audio Tape. E' uno dei sistemi pi utilizzati per
la produzione di master stereo ed stato introdotto dalla Sony nel 1987. La
velocit di rotazione della testina di 2000 rpm mentre la velocit del nastro
di 8.15 mm/sec. Permette di registrare due canali (sinistro e destro) con una
frequenza di campionamento fino a 48 KHz. I bit di quantizzazione possono
essere 16, 20 o 24.
ADAT: Alesis Digital Audio Tape. Ogni macchina ADAT pu registrare 8 tracce e
si possono sincronizzare insieme fino a 16 macchine con un risultato di 128
tracce disponibili per la registrazione. La temporizzazione interna pu essere
sincronizzata con un segnale SMPTE (Society of Motion Picture and Television) o
MTC (Midi Time Code) proveniente dall'esterno. La frequenza di campionamento
arriva fino a 48 KHz con una quantizzazione fino a 24 bit. Utilizza delle normali
videocassette S-VHS.
Tascam DA-88: Utilizza il formato video Hi-8. Ha una testina rotante a 4 testine
e permette di registrare 8 tracce audio fino a 48 Khz e 16bit.
DASH: Digital Audio Stationary Head - Sistema messo a punto dalla Sony. Sono
disponibili macchine che registrano dal 2 a 48 tracce. Le frequenze di
campionamento consentite arrivano fino a 48 KHz / 24 bit.
DCC: Digital Compact Cassette Sistema introdotto dalla Philips nei primi anni
90 come alternativa al pi costoso DAT. Permette di registrare i dati digitali su
una normale cassetta audio analogica (arriva fino a 48Khz/16bit).
Lead In: Si trova nella parte pi interna del disco e contiene una descrizione dei brani
presenti come il loro numero, la loro durata, la durata complessiva del disco, ecc.
Data Block: Sono in sostanza i campioni del segnale digitale che rappresentano
l'informazione sonora vera e propria.
Lead Out: Consiste in una serie di bit che indicano la fine del CD.
Se per esempio in una sequenza manca un campione, la sua ampiezza verr estrapolata come
media del campione precedente con quello successivo. E' chiaro che pi campioni
mancheranno pi sar approssimativa la loro ricostruzione: quando non possibile eseguire il
calcolo, in quanto i campioni mancanti sono troppi, viene prodotto un silenzio finch la lettura
non ricomincia a funzionare correttamente.
Definizione dei diversi formati di CD: i Grovening Books
Lo stesso supporto CD pu essere impiegato per la memorizzazione di molteplici tipologie di
dati tra i quali anche i nostri dati audio. Le specifiche relative al formato di ciascun tipo sono
contenuti in documenti di riferimento ufficiali che prendono il nome di Grovening Books: ogni
libro identificato da un colore e definisce le specifiche relative ad un dato formato.
Solo a livello informativo riportiamo i dati dei vari libri:
Red Book
CD Audio: alcune delle specifiche sono la codifica dei 16 bit di quantizzazione di tipo PCM (Pulse Code
Modulation Audio digitale non compresso) e la frequenza di campionamento pari a 44.1 KHz.
Yellow Book
CD-ROM: CD destinati alla memorizzazione di dati in diversi formati (audio, video, testo, immagini). Uno dei
parametri definiti dallo standard la capacit fissata a 650Mb.
CD-ROM XA (eXtended Architecture): i dati vengono distribuiti sul disco in una modalit simile alla CIRC vista
per i CD-Audio.
Green Book
CD-I: sono CD interattivi che contengono informazioni in diversi formati (audio, video, immagini).
Sony PlayStation: per i giochi della famosa consolle.
Orange Book
Photo CD: e' un formato messo a punto dalla Kodak per la memorizzazione di immagini fotografiche.
CD-R: Compact Disc Recordable, sono CD su cui possibile scrivere i dati una volta sola.
White Book
Video CD: supporti per la memorizzazione di film in formato compresso MPEG. LaserDisc: supporti per la
memorizzazione di film. La dimensione di 12''. Consente l'uso del Dolby Prologic.
Blue Book
Enhanced Music CD:spesso chiamato soltanto CD-Enhanced, CD-Extra o semplicemente CD-Plus o CD+. Il CD
Enhanced Music un CD con due sessioni. La prima sessione contiene i dati audio cos come sono definiti
dallo standard CD Audio (Red Book), la seconda sessione contiene dati (Yellow Book). Sullo stesso CD, quindi,
oltre ai dati audio possono essere memorizzate anche delle informazioni.
Il DVD
Il DVD un tipo di disco ottico il cui funzionamento molto simile a quello dei normali CD ma
consente una capacit di immagazzinamento dei dati molto maggiore (attualmente 8.5 GB
equivalenti a circa 12 CD con i DVD normali oppure fino a 50GB con il Blu-Ray Disk o 30GB con
l'HD-DVD).
Rispetto ai CD il raggio laser utilizzato per i DVD molto pi sottile e luminoso: in questo
modo le dimensioni dei pits passano da 1,6 micron3 dei CD a 0,74 dei DVD permettendo in
questo modo di avvicinare le tracce e salvare come gi detto molti pi dati.
3. Supporti magneto-ottici
Questo tipo di supporti combinano le propriet ottiche e magnetiche di alcuni materiali
sfruttando i vantaggi di entrambi. Tali materiali possiedono sia propriet magnetiche, nel senso
che oltre una certa temperatura chiamata temperatura di Curie le particelle non sono pi
legate tra di loro e si dispongono in accordo con le linee di un campo magnetico ad essi
3
applicato, sia propriet ottiche nel senso che sono in grado di riflettere la luce incidente.
Vediamo come vengono effettuate la registrazione e la riproduzione di tali supporti:
Registrazione
Un laser di elevata potenza viene inviato verso il disco per riscaldarne una ben definita
zona ad una temperatura superiore a quella di Curie.
Nel momento in cui il materiale della zona in questione fonde, le particelle magnetiche
si dispongono sulla superficie in maniera casuale.
Una testina magnetica applica alla zona in questione un campo magnetico che segue
quello del segnale da memorizzare (sempre sotto forma di dati binari).
Quando il laser si allontana dalla zona, questa si raffredda e le particelle magnetiche
restano orientate nella posizione indotta dalla testina magnetica.
Riproduzione
In questa fase il supporto si comporta a tutti gli effetti come un supporto ottico e
dunque viene letto utilizzando un raggio laser come avviene per i normali lettori ottici.
Il MiniDisc
Il MiniDisc (MD) un supporto magneto-ottico per la registrazione e riproduzione digitale di
informazioni audio lanciato ufficialmente dalla Sony nel 1992.
Di seguito si riporta una scheda con le specifiche dichiarate dalla casa costruttrice:
Canali
2 (Left, Right)
Risposta in frequenza
5 Hz - 20 KHz
Dinamica
105 dB
Frequenza di campionamento
44.1 KHz
130 Mb
Durata
74 minuti
Da notare analizzando queste specifiche che viene utilizzato un sistema di compressione dei
dati denominato ATRAC, ovvero Adaptive Transform Acoustic Coding. Questo sistema si basa
sul principio del mascheramento delle frequenze che teorizza la possibilit di trascurare le
informazioni relative a frequenze adiacenti ad altre che hanno ampiezza molto maggiore (per
maggiori dettagli rimando al corso di Psicoacustica).
Il sistema in linea di massima funziona e la qualit sonora del MiniDisc decisamente elevata
nonostante latrac: la tecnologia impiegata tuttavia a causa dell'introduzione di una
compressione dei dati audio di tipo lossy (vedi pi avanti) quanto meno sconsigliabile nella
pratica audio professionale. Il MidiDisc infatti, come tutti gli altri sistemi che utilizzano
algoritmi per la compressione dei dati (come ad esempio il noto MP3) vanno impiegati in
contesti dove la qualit non una necessit primaria.
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Oltre allhardware citato, il computer dedicato allHDR dovr essere necessariamente dotato di
uno o pi software in grado di gestire i trattamenti che dobbiamo compiere sui segnali digitali.
In fase di registrazione per esempio avremo a disposizone una schermata che ci permetter
di vedere in tempo reale le forme d'onda dei segnali che stiamo registrando ed il loro livello:
a seconda delle capacit hardware e software del nostro pc, potremo registrare pi tracce
contemporaneamente (da cui il nome di MultiTrack Recording o Sistema di registrazione
Multitraccia).
Oltre ai controlli principali presenti nel programma come ad esempio il Mixer virtuale (con tutti
i vari fader, pan, solo, mute, gain, equalizer, ecc. tipici di un Mixer reale) avremo anche a
disposizione tutta una serie di funzionalit che fanno dell'HDR uno strumento estremamente
potente e di cui ormai pochi studi di registrazione possono farne a meno:
- Editing: permette di fare praticamente di tutto sul segnale digitale. Tra i comandi pi
noti citiamo le operazioni di Taglia, Copia, Incolla, Modifica inviluppo dampiezza,
FadeIn, FadeOut, CrossFade, Pitch Shift, Time Stretch, Effetti e Processori di segnale,
Equalizzazioni, Filtraggi, e cos via.
- Analisi: essenzialmente il programma consente di analizzare il suono sia a livello
statistico (Ampiezza di picco, RMS power, punti di Clip, Histogram, ecc.) sia come
rappresentazione spettrale (quindi per conoscere le frequenze che lo compongono: vedi
Spettrogramma e Sonogramma).
- Automazione: Praticamente ogni parametro del mixer, degli effetti, dei processori di
segnale o dei vari plug-ins pu essere controllato in modo automatico dal computer
(naturalmente previo tracciamento di un diagramma di comportamento o
interfacciamento a periferiche esterne).
- Plug-Ins: In inglese 'to plug' indica il gesto di infilare una spina nella presa e dunque
per astrazione il termine indica l'inserimento di una funzionalit aggiuntiva ad un
sistema preesistente.
Nel caso di un sistema software di HDR un plug-in un programma aggiuntivo che
funziona allinterno del programma principale stesso.
Possiamo inserire cos in un certo punto della nostra catena di audio editing un plug-in
che implementa ad esempio un effetto di riverbero: questo ci metter a disposizione
una serie di parametri che potremo modificare e, come detto in precedenza, anche
automatizzare.
Migliore la qualit dell'algoritmo implementato nel plug-in, migliore sar il suono che
ne risulter. Ogni plug-in realizza una manipolazione in tempo reale o quasi sul segnale
e nel farlo utilizza una parte della potenza di calcolo messa a disposizione dal sistema.
Questo significa che il numero di plug-in che potremo utilizzare contemporaneamente
dipender dalla potenza del nostro sistema HDR e principalmente dalla velocit del DSP,
del processore centrale e dalla quantit di RAM su cui potremo contare.
I plug-in possono essere della natura pi varia: avremo a disposizione equalizzatori,
effetti, processori di segnale e pi in generale la maggior parte dei moduli hardware che
esistevano gi nel mondo analogico con la differenza che nei sistemi HDR tutto in
formato virtuale digitale.
In tal senso, alcune case produttrici di effetti o processori di segnale che sono poi
diventati uno standard nell'equipaggiamento di uno studio di registrazione hanno messo
sul mercato dei plug-in che sono esattamente la versione software digitale del modulo
analogico hardware. Naturalmente si tratta di una simulazione e dunque la somiglianza
tra la versione analogica e quella digitale non sar per forza totale, ma generalmente gli
algoritmi di simulazione riescono a fornire un suono realmente molto vicino a quello del
modulo originale.
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Lossless (cio senza perdita): tali algoritmi consentono di mantenere lintegrit dei dati
i quali, una volta compressi, risultano assolutamente identici a quelli originali. Queste
tecniche vengono dette anche di compressione non distruttiva.
Lesempio pi famoso sicuramente quello del formato ZIP, utilizzabile per comprimere
qualsiasi tipo di dato; il rovescio della medaglia che questi algoritmi difficilmente
riescono a raggiungere ratei di compressione elevati con elementi grafici o audio/video.
In alcuni casi limite il file ottenuto pu avere addirittura dimensioni uguali o superiori a
quello originale.
Tra i migliori compressori lossless ricordiamo Monkey's Audio (www.monkeysaudio.com)
con il quale si ottengono ottimi rapporti di compressione senza nessuna perdita di
informazioni.
Lossy (cio con perdita): conosciute anche come tecniche di compressione distruttiva,
questi algoritmi raggiungono livelli eccellenti di compressione eliminando una parte
considerata non necessaria dellinformazione del flusso originale.
Ovviamente la selezione dellinformazione da mantenere segue regole ben precise per
non pregiudicare lintegrit apparente delloutput risultante: ne sono un esempio il
formato JPEG per le immagini (.jpg), MPEG 1/2/4 per lo streaming video (.mpg) ed i
vari formati di compressione audio che vedremo adesso.
I pi comuni formati audio compressi di tipo Lossy sono:
- MP3 (esattamente MPEG1 layer 3): uno standard che permette di ridurre un file
audio fino a 12 volte la sua dimensione originale. E stato creato originariamente
dallIstituto Fraunhofer (Germania) e offre una qualit paragonabile a quella dei normali
CD Audio.
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assieme ai suoi componenti hardware per laudio digitale ( simile a Nuendo). Funziona
molto bene su sistemi MacOs della Apple.
Audacity: citiamo ancora per ultimo uno dei pi famosi programmi di editazione
musicale completamente Free ed Open Source (gratuito e con codice sorgente aperto).
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(Max/Msp Patch)
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CHROMATIC PERCUSSION
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Celesta
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Glockenspiel
11
Music Box
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Vibraphone
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Marimba
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Xylophone
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Tubular Bells
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Dulcimer
ORGAN
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Drawbar Organ
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Percussive Organ
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Rock Organ
20
Church Organ
21
Reed Organ
22
Accoridan
23
Harmonica
24
Tango Accordian
GUITAR
25
Nylon String Guitar
26
Steel String Guitar
27
Electric Jazz Guitar
28
Electric Clean Guitar
29
Electric Muted Guitar
30
Overdriven Guitar
31
Distortion Guitar
32
Guitar Harmonics
BASS
33
34
35
36
37
38
39
40
SOLO
41
42
43
44
45
46
47
48
Acoustic Bass
Electric Bass(finger)
Electric Bass(pick)
Fretless Bass
Slap Bass 1
Slap Bass 2
Synth Bass 1
Synth Bass 2
STRINGS
Violin
Viola
Cello
Contrabass
Tremolo Strings
Pizzicato Strings
Orchestral Strings
Timpani
ENSEMBLE
49
String Ensemble 1
50
String Ensemble 2
51
SynthStrings 1
52
SynthStrings 2
53
Choir Aahs
54
Voice Oohs
55
Synth Voice
56
Orchestra Hit
BRASS
57
Trumpet
58
Trombone
59
Tuba
60
Muted Trumpet
61
French Horn
62
Brass Section
63
SynthBrass 1
64
SynthBrass 2
REED
65
66
67
68
69
70
71
72
PIPE
73
74
75
76
77
78
79
80
Soprano Sax
Alto Sax
Tenor Sax
Baritone Sax
Oboe
English Horn
Bassoon
Clarinet
SYNTH LEAD
81
Lead 1
82
Lead 2
83
Lead 3
84
Lead 4
85
Lead 5
86
Lead 6
87
Lead 7
88
Lead 8
(square)
(sawtooth)
(calliope)
(chiff)
(charang)
(voice)
(fifths)
(bass+lead)
Piccolo
Flute
Recorder
Pan Flute
Blown Bottle
Skakuhachi
Whistle
Ocarina
SYNTH PAD
89
Pad 1
90
Pad 2
91
Pad 3
92
Pad 4
93
Pad 5
94
Pad 6
95
Pad 7
96
Pad 8
(new age)
(warm)
(polysynth)
(choir)
(bowed)
(metallic)
(halo)
(sweep)
SYNTH EFFECTS
97 FX 1 (rain)
98 FX 2 (soundtrack)
99 FX 3 (crystal)
100 FX 4 (atmosphere)
101 FX 5 (brightness)
102 FX 6 (goblins)
103 FX 7 (echoes)
104 FX 8 (sci-fi)
ETHNIC
105
Sitar
106
Banjo
107
Shamisen
108
Koto
109
Kalimba
110
Bagpipe
111
Fiddle
112
Shanai
PERCUSSIVE
113 Tinkle Bell
114 Agogo
115 Steel Drums
SOUND
121
122
123
EFFECTS
Guitar Fret Noise
Breath Noise
Seashore
19
116
117
118
119
120
Woodblock
Taiko Drum
Melodic Tom
Synth Drum
Reverse Cymbal
124
125
126
127
128
Bird Tweet
Telephone Ring
Helicopter
Applause
Gunshot
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
Ride Cymbal 2
Hi Bongo
Low Bongo
Mute Hi Conga
Open Hi Conga
Low Conga
High Timbale
Low Timbale
High Agogo
Low Agogo
Cabasa
Maracas
Short Whistle
Long Whistle
Short Guiro
Long Guiro
Claves
Hi Wood Block
Low Wood Block
Mute Cuica
Open Cuica
Mute Triangle
Open Triangle
Note
Octave
-1
12
24
36
48
60
72
84
96
108
120
C# / Db
13
25
37
49
61
73
85
97
109
121
14
26
38
50
62
74
86
98
110
122
D# / Eb
15
27
39
51
63
75
87
99
111
123
16
28
40
52
64
76
88
100
112
124
17
29
41
53
65
77
89
101
113
125
F# / Gb
18
30
42
54
66
78
90
102
114
126
19
31
43
55
67
79
91
103
115
127
G# / Ab
20
32
44
56
68
80
92
104
116
21
33
45
57
69
81
93
105
117
A# / Bb
10
22
34
46
58
70
82
94
106
118
11
23
35
47
59
71
83
95
107
119
20
Bibliografia:
-
21