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STAND FOR CHANGE

I. DALLE STRUTTURE ALLA PERSONA: LA NUOVA FRONTIERA DELLA


PARTECIPAZIONE POLITICA

La partecipazione è individuale, libera e deve essere consapevole.


Compito di una nuova politica è garantire ad ogni persona, il cittadino-elettore e il militante, l’effettivo
esercizio del proprio diritto-dovere alla partecipazione alla vita interna dei movimenti e ai momenti
pubblici che essi organizzano, con particolare enfasi alla fase di selezione di candidati e relative
piattaforme programmatiche (v. elezioni primarie). Nella moderna società dell’informazione, a mio
parere il metodo più efficace per perseguire tale finalità è l’adozione di un modello organizzativo
orizzontale che si ispiri ai seguenti principi.

• Informazione e comunicazione aperta


La libera circolazione delle idee e delle informazioni tra le persone che aderiscono ad un movimento
da pienezza e vitalità alla democrazia interna e ne arricchisce il dinamismo. Vanno combattute e
rimosse le partizioni informative asimmetriche, che rallentano e alterano i processi decisionali.
Circoli, gruppi, grafi, limitati o aperti, così come i sistemi di autopromozione individuale non sono
confini, ma canali comunicativi, che possono essere di prossimità e/o aperti a tutti.
Vanno considerati e utilizzati strumenti di comunicazione individuali così come comunitari (e-mail,
forum, blog, social networks, assemblee, media, incontri aperti) per garantire la massima diffusione
delle idee, delle proposte, delle opinioni. E dare a ciascuno lo spazio e l’opportunità di manifestare il
proprio pensiero, e di ricercare autonomamente ascolto, supporto, condivisione di metodi e obiettivi, e
possibilità di sviluppare sinergicamente le proposte ed il consenso alle medesime.

• Processi decisionali
La rapidità dei processi decisionali, nel rispetto dei principi democratici e dei ruoli degli eletti e dei
cittadini, è vitale per l’efficacia della politica. Nella premessa della libera e piena circolazione delle idee
e delle informazioni all’interno dei movimenti, autonomia decisionale, procedure semplici, strutture
decisionali corte anche nei casi di maggiore complessità, e rendicontazione delle decisioni assunte, sono
le parole chiave per coniugare rapidità e democraticità delle decisioni.

• Informalità
Le procedure ed il funzionamento delle strutture devono essere improntate, per quanto possibile,
all’informalità ed alla massima trasparenza, che favoriscono la partecipazione e possono contribuire
a ricostruire fiducia nella politica.
La prassi è la regola non scritta più efficace, favorisce l’intraprendenza e la rapidità dei processi
decisionali. La regola scritta si necessita laddove la prassi non riesce a ottenere risultati migliori,
soprattutto nella tutela di diritti reciproci.
Occorre in sostanza definire progressivamente e applicare un insieme di buone-pratiche, mutuando
anche da esperienze affini di Paesi amici e/o culturalmente affini in molteplici campi, con regole e
buone tradizioni ereditate dalle grandi tradizioni del passato.

In sintesi, la partecipazione dei cittadini (e quindi il consenso nel voto d’opinione, e la partecipazione
stessa alle elezioni primarie, e alle conseguenti elezioni generali …) non potrà che trarre beneficio se
riusciremo a costruire movimenti in cui ogni persona di buona volontà possa sentirsi ed efficacemente
essere par paribus.
Una politica costruita sulla persona, con le persone e per le persone.

L’obiettivo di questo contributo –soltanto una bozza di lavoro- è navigare in questa direzione…

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