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La collettivit peruviana in Italia

In Italia limmigrazione peruviana ha assunto un rilievo consistente tra la fine degli anni 80
e i primi anni 90, in concomitanza con la grave crisi economica del Per e linizio della guerriglia
da parte dei gruppi rivoluzionari Sendero Luminoso e Tpac Amaru. In questi anni, inoltre, in
Italia non era richiesto ai peruviani il visto di ingresso per motivi turistici e, daltra parte, gli Stati
Uniti avevano avviato politiche restrittive verso i nuovi ingressi di migranti, mentre in Venezuela si
assisteva alla fine del cosiddetto boom del petrolio. Nonostante il periodo di forte instabilit
politica ed economica appaia oggi, per certi versi, superato, i flussi migratori sono ben lontani
dallarrestarsi. Alle cause strutturali sopra enunciate, si nel tempo affiancato lo sviluppo delle reti
migratorie, che rappresentano una delle forze maggiormente incentivanti e propulsive delle
migrazioni internazionali.
Sin dallinizio quella peruviana stata in Italia unimmigrazione composta prioritariamente
di donne impiegate come collaboratrici domestiche, infermiere, cameriere o commesse. Tuttavia
occorre segnalare che la dinamica delle catene migratorie ha prodotto un graduale processo di
riequilibrio di genere in questa collettivit. Infatti le azioni di richiamo allinterno dei gruppi
parentali e i ricongiungimenti familiari hanno portato progressivamente in Italia anche molti uomini
peruviani: fratelli, mariti e figli delle donne pioniere delle reti migratorie. Ma, se per un verso vero
che nel corso degli anni si verificato un parziale riequilibrio di genere, per altro verso va
sottolineato che la predominanza femminile resta ancora un tratto distintivo del flusso migratorio
dal Per allItalia. Come vedremo dallanalisi dei dati statistici, le ragioni di tale predominanza sono
da ricondurre primariamente alla domanda di lavoro domestico e di cura che connota il mercato del
lavoro italiano.
I soggiornanti peruviani in Italia: dati e caratteristiche socio-demografiche
In Italia i cittadini peruviani titolari di un permesso di soggiorno in vigore al 1 gennaio
2013 sono 109.374 (il 2,9% di tutti i non comunitari registrati negli archivi del Ministero
dellInterno come regolarmente soggiornanti). Tra di essi, le donne incidono per il 60,2%, mentre
gli uomini sono solo il 39,8%. Questo primo dato mostra come, anche a distanza di diverso tempo
dai primi arrivi registrati in Italia, la collettivit peruviana continui a distinguersi per una
componente femminile decisamente pi rappresentata rispetto a quanto si rileva, in generale, tra
tutti gli stranieri soggiornanti in Italia (tra i quali esse incidono, invece, per il 49,3%).
Per ci che attiene let dei suoi immigrati, la collettivit peruviana si distingue per una
popolazione tendenzialmente matura, con sensibili concentrazioni nella fascia di et tra i 40 e i 54
anni (29,5% a fronte del 24,2% tra tutti gli stranieri) e in quella degli ultrasessantenni (5,8% tra i
peruviani e 4,9% tra tutti gli stranieri). Al contrario, se i minori stranieri in Italia rappresentano il
24,1% di tutti i soggiornanti, la loro quota scenda al 19,9% tra i peruviani.
Larea di maggiore concentrazione il Nord Ovest, che da solo ospita il 60,3% di tutti i
peruviani soggiornanti in Italia, una quota decisamente superiore a quella rilevata nella stessa area
per la totalit dei non comunitari (36,9%). A determinare una cos forte concentrazione sono la
Lombardia (46.528) e il Piemonte (14.336), che assorbono rispettivamente il 42,5% e il 13,1% dei
peruviani che vivono nel Paese, a fronte di quote del 36,9% e del 7,3% rilevate per la totalit degli
stranieri.
La seconda area in cui i peruviani soggiornano maggiormente il Centro Italia (31,0% a
fronte del 23,1% tra tutti gli stranieri), in questo caso per via del peso esercitato dal Lazio, che da
solo ne ospita 33.895, il 16,9% del totale nazionale (a fronte del 9,8% di tutti i non comunitari
soggiornanti nel Paese), collocandosi al secondo posto per numero di peruviani dopo la Lombardia
e immediatamente prima del Piemonte. Tra le province, il primato spetta a Milano (che da sola
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raccoglie il 34,0% dei peruviani in Italia), seguita da Roma, Torino e Firenze (rispettivamente con il
16,1%, il 10,3% e il 7,2%). A differenza di quanto accade per la totalit dei soggiornanti, risultano
statisticamente poco rappresentativi di questa collettivit il Nord Est (dove soggiorna solo per il
6,7% degli immigrati dal Per) e, tra le regioni, lEmilia Romagna (3,5%), il Veneto (1,8%) e tutto
il Sud (1,6%). I sintesi, i dati permettono di affermare che limmigrazione peruviana ha sviluppato
in Italia una dinamica di arrivo e di richiamo di nuovi connazionali che ha coinvolto quasi
esclusivamente il Nord e il Centro del paese, che da soli ne ospitano il 91,3%.
Quanto allanzianit di presenza, la met dei peruviani (50,3%) titolare di un permesso CE
per lungo-soggiornanti, ossia di un titolo non soggetto a scadenza e che viene rilasciato dopo
almeno 5 anni di permanenza regolare e continuativa. Inoltre i dati relativi allo stato civile, seppure
disponibili per i soli lungo-soggiornanti, mostrano come tra i peruviani sia pi forte la migrazione di
persone celibi e nubili, che tra di essi incidono 10 punti percentuali in pi che tra tutti gli stranieri:
62,8% a fronte del 52,6%. Un dato che, se collegato alla forte femminilizzazione di questa
collettivit, lascia intendere come a partire siano soprattutto donne che affrontano la migrazione da
sole, solitamente per sostenere economicamente i parenti rimasti in patria.
infine possibile soffermarsi sui peruviani il cui permesso stato rilasciato nel corso del
2012: 5.228 persone ripartite in base alla durata del permesso in 587 fino a 6 mesi, 1.497 da 6 a
12 mesi e 3.144 superiore ai 12 mesi. Tralasciando il primo gruppo, destinato a lasciare lItalia
nellarco di poco tempo, tra i nuovi rilasci sono prevalsi i motivi di famiglia (66,0% tra i permessi
di durata da 6 a 12 mesi e 63,6% tra quelli superiori a 1 anno), seguiti dai motivi di lavoro
(rispettivamente 23,7% e 33,1%), ancora una volta a conferma dellimportanza che, per questa
collettivit, rivestono le dinamiche familiari, anche transnazionali. Tuttavia i recenti aggiornamenti
Istat sulle iscrizioni anagrafiche di nuovi residenti stranieri provenienti dallestero hanno registrato,
nel 2012, una diminuzione annua che, se in media stata del 9,3% (da 354mila a 321mila), tra i
peruviani ha raggiunto il 35,4% (da 8.686 nuovi iscritti nel 2011 a 5.614 nel 2012).
ITALIA. Soggiornanti peruviani per genere, lungo-soggiornanti e permessi rilasciati nel 2012 (01.01.2013)
di cui % su tot. di cui nuovi
Paese Totale di cui M di cui F %F % su TOT
lungo-soggiornanti permessi permessi 2012
Per 109.374 43.578 65.796 60,2 2,9 55.029 50,3 5.228
America 417.478 152.734 264.744 63,4 11,1 188.488 45,1 -
TOTALE 3.764.236 1.907.543 1.856.693 49,3 100,0 2.045.662 54,3 263.968
FONTE: Centro Studi e Ricerche IDOS. Elaborazioni su dati Ministero dell'Interno/Istat

I peruviani nel mercato del lavoro: inserimento e aspetti economici


Linserimento dei cittadini immigrati nel mercato del lavoro italiano pu essere analizzato
attraverso diverse fonti statistiche, ciascuna caratterizzata da differenti livelli di osservazione e da
parametri non sempre omogenei, ma tutte coerenti nel delineare le tendenze generali della
partecipazione al lavoro degli stranieri. In questa breve scheda, si fa riferimento ai dati pi
significativi rintracciabili nella Rilevazione Campionaria sulle Forze Lavoro (RCFL) dellIstat 1 e
nel Sistema Informativo delle Comunicazioni Obbligatorie del Ministero del Lavoro2, secondo

1
La Rilevazione Campionaria sulle Forze Lavoro Istat unindagine campionaria che, per sua stessa natura, non pu
raggiungere tutti i lavoratori; inoltre, il campione costruito a partire dalle liste anagrafiche, per cui esclude chi non ha
ancora la residenza in Italia. Il metodo utilizzato, infine, considera occupate le persone con almeno 15 anni che nella
settimana precedente a quella in cui avviene lintervista hanno svolto almeno unora di lavoro. La sua natura
campionaria e il riferimento ai soli stranieri residenti, quindi, ne fanno una fonte da usare con cautela man mano che si
scende nel particolare, sia per territorio (regioni e province) che per cittadinanza del lavoratore.
2
Le Comunicazioni Obbligatorie fanno riferimento a dati di flusso, considerano come stranieri i lavoratori nati in paesi
esteri non comunitari (al di l della loro cittadinanza) e rilevano tutti i rapporti di lavoro attivati e cessati nel corso di un
anno, mentre escludono tipologie di lavoro quale quello indipendente, i tirocini, i lavori socialmente utili.
2
lanalisi riportata nei Rapporti annuali sulle principali comunit straniere presenti in Italia,
aggiornati al 2013 e pubblicati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul Portale
Integrazione Migranti (www.integrazionemigranti.gov.it).
In Italia gli occupati di cittadinanza peruviana, secondo la rilevazione campionaria Istat alla
fine del 2012, sono circa 63.700, il 66,9% dei peruviani in et da lavoro (di 15 anni e oltre).
In totale, la popolazione peruviana con pi di 15 anni ammonta a 95.299 persone e include,
oltre agli occupati, una quota del 10,5% di persone in cerca di lavoro (disoccupati) e una quota del
22,6% di persone inattive, ossia che non soltanto non hanno svolto nemmeno unora di lavoro nella
settimana di riferimento dellindagine, ma non hanno neanche cercato un lavoro nelle quattro
settimane precedenti, n si sono dette disponibili a lavorare entro le due settimane successive.
Rispetto alla totalit dei non comunitari, i peruviani si caratterizzano per una pi alta quota di
occupati (66,9% a fronte di una media del 57,6%) e, soprattutto, per una minore incidenza dei non
attivi (dieci punti percentuali in meno della media).
ITALIA. Peruviani, americani e stranieri non comunitari di 15 anni e oltre per condizione professionale (2012)
Popolazione 15 anni e oltre Per America Non comunitari
Totale 95.299 323.422 2.718.329
di cui: Occupati 66,9 62,6 57,6
In cerca di lavoro 10,5 9,9 9,7
Inattivi 22,6 27,4 32,7
Tasso di disoccupazione 13,6 13,7 14,5
FONTE: Rapporto La comunit Peruviana in Italia 2013 (www.integrazionemigranti.gov.it)

Coerentemente con la decisa connotazione femminile della collettivit, anche nel mercato
del lavoro le donne rappresentano il 60% dei lavoratori nati in Per, un dato che pone questo
gruppo, seppure non da solo, in controtendenza allinterno del mercato del lavoro degli immigrati,
dove complessivamente, tra gli occupati, le donne si fermano al 40%.
A spiegare la forte attrattivit esercitata dallItalia verso le donne del Per e negli ultimi
anni verso quelle dellEst europeo la domanda di forza lavoro aggiuntiva nel settore dei servizi,
nel quale gli occupati peruviani risultano infatti inseriti nella misura dell87%, 25 punti percentuali
in pi della media dei non comunitari nel complesso. Il restante 13% degli occupati peruviani lavora
nel settore dellindustria, mentre quasi del tutto assente la loro presenza in agricoltura.
ITALIA. Peruviani, americani e non comunitari con almeno un rapporto di lavoro attivato/cessato per settore
durante lanno (2012)
Rapporti attivati Rapporti cessati
Settori
Per America Non comunitari Per America Non comunitari
Agricoltura 1,2 2,1 16,6 1,2 2,2 17,0
Industria 5,1 7,2 18,9 6,0 8,2 20,1
di cui costruzioni 2,3 3,5 8,4 2,8 4,0 9,3
di cui industria in senso stretto 2,8 3,7 10,4 3,2 4,2 10,9
Servizi 93,7 90,7 64,6 92,8 89,6 62,9
Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
FONTE: Rapporto La comunit Peruviana in Italia 2013 (www.integrazionemigranti.gov.it)

Per il 30% si tratta di impieghi non qualificati dei servizi domestici (1 su 3), ma si rilevano
anche un 25% occupato in professioni qualificate nei servizi alla persona e assimilati (1 su 4) e un
5,3% in professioni qualificate dei servizi sociali e sanitari. Sono invece pi basse le quote relative a
lavori non qualificati nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, ristoranti (6,6%) e nel trasporto e
consegna merci (5,4%). Si osserva dunque che, per quanto fortemente concentrati nei servizi, i
peruviani vi abbiano spesso raggiunto posizioni piuttosto qualificate (ad esempio, in ambito
sanitario e infermieristico).

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I dati di flusso relativi ai rapporti di lavoro avviati e cessati nel corso del 2012 registrano,
per la collettivit peruviana, un numero di avviamenti superiore alle cessazioni: rispettivamente
37.505 (per il 94% nei servizi) a fronte di 35.807. Linserimento lavorativo continua, quindi, a
registrare un andamento positivo anche durante la crisi, seppure in misura ridimensionata rispetto
agli anni precedenti la recessione economica.
Non mancano, infine, i titolari dimpresa nati in Per: alla fine del 2012, secondo un recente
aggiornamento di Unioncamere, in Italia essi ammontano a 3.092, con un saldo, rispetto al 2011,
che si mantenuto positivo (+127 unit).
Nonostante limpatto negativo della crisi sulloccupazione, la Banca dItalia ha rilevato che
durante il 2012 sono state inviate in Per rimesse per 187.651.000 euro, spediti attraverso il circuito
bancario o dei money transfer. Poco meno della met di questa somma stata spedita dalla
Lombardia (45,0%; 36,2% solo dalla provincia di Milano), il 12,8% dal Lazio, il 12,1% dalla
Toscana e l11,8% dal Piemonte.
Le nuove generazioni e linserimento scolastico
Secondo gli archivi del Ministero dellIstruzione, nellanno scolastico 2012/2013 gli studenti
peruviani iscritti nelle scuole italiane sono stati in totale 18.396. Di questi, quasi un terzo ha
frequentato la scuola secondaria di II grado (33,9%), il 27,6% la scuola primaria, il 20,7% la scuola
secondaria di I grado e il 17,8% la scuola dellinfanzia. Rispetto alle corrispondenti percentuali
rilevate in media tra gli alunni stranieri, i peruviani si caratterizzano per una frequenza decisamente
pi elevata nelle scuole superiori (10 punti percentuali in pi), proprio perch, trattandosi di
unimmigrazione spiccatamente al femminile che iniziata a partire dalla fine degli anni 80, i figli
oggi iscritti a scuola sono ragazzi in gran parte adolescenti. In molti casi si tratta di ragazzi che
hanno raggiunto le madri in Italia da grandi e dopo aver frequentato i primi anni scolastici nel paese
di origine; in altri casi, il dato riflette pi semplicemente una migrazione ormai stabile che si
manifesta in una componente scolastica di et pi avanzata.
Come osservato per la totalit degli immigrati peruviani, anche in ambito scolastico i dati
mostrano che l81% di questi studenti si distribuisce in sole quattro regioni italiane: Lombardia,
Piemonte, Lazio e Toscana.
Va infine segnalato che nelle scuole superiori gli studenti peruviani sono iscritti per ben
l83,4% dei casi in istituti tecnici e professionali (contro una media complessiva, tra gli studenti
stranieri di questo grado scolastico, del 77,1%) e solo lesigua parte restante lo nei licei e negli
istituti artistici. Una preponderanza di indirizzo, questa, pi frequente proprio tra i figli degli
stranieri che affrontano la migrazione in Italia in et gi avanzata.
ITALIA. Studenti di cittadinanza peruviana, americana e straniera per grado scolastico e genere (a.s. 2012/2013)
di cui % su % su
Grado Per F % su Tot. America di cui F Tot. Stranieri di cui F Tot.
Infanzia 3.275 49,8 17,8 10.783 50,2 15,0 164.589 47,5 20,9
Primaria 5.083 49,3 27,6 20.547 49,3 28,7 276.129 48,1 35,1
Secondaria I grado 3.799 48,0 20,7 17.101 48,3 23,9 170.792 46,4 21,7
Secondaria II grado 6.239 49,8 33,9 23.217 50,7 32,4 175.120 49,8 22,3
Totale 18.396 49,3 100,0 71.648 49,7 100,0 786.630 48,0 100,0
FONTE: Centro Studi e Ricerche IDOS. Elaborazioni su dati Miur

Centro Studi e Ricerche IDOS/Immigrazione Dossier Statistico


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