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Notizie CNSAS - aprile 2011 - Anno XVII - n. 1 - SPEDIZIONE IN A.P. ART.

2 COMMA 20/C - LEGGE 662/96 DC/DCI/GORIZIA

CNSAS Sezione nazionale:


ne parlano lavvocato
Vincenzo Torti
Vice presidente generale del CAI
e Valerio Zani
Vice presidente nazionale del CNSAS
Anno XVII
n.1 (50) / aprile 2011

1 Editoriale 23 Incidenti speleologici 2010


N o t i z i e del CORPO NAZIONALE
SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO La redazione a cura di Lelo Pavanello
Periodico specialistico pubblicato dal

2 Intervista avv. Vincenzo Torti 27 45 corso UCV


Corpo nazionale
soccorso alpino e speleologico.

a cura di Elio Guastalli a cura di Alessio Fabbricatore


Anno 17 (2011).
Numero 1 (50).

4
Registrazione presso il Tribunale
di Gorizia n. 258 del 29-6-1995.
CNSAS Sezione nazionale CAI 34 Servizio regionale pugliese
Editore:
Corpo nazionale di Valerio Zani a cura di William Formicola
soccorso alpino e speleologico

Redazione:
5 Corso nazionale TR 37 Ricerca gemelline in Puglia
di Luisa Maletto
Ruggero Bissetta, Alessio Fabbricatore,

a cura di William Formicola


Elio Guastalli, Giulio Frangioni

Direttore responsabile:

6 Lo zaino medico
Alessio Fabbricatore

40 In fondo al Caucaso
di dott. Mario Milani
Segreteria editoriale:

di Giuseppe Antonini
Studio tecnico associato
Fabbricatore Alessio
Corso Giuseppe Verdi, 69
8 Settimo corso scuola
34170 GORIZIA

45 Soccorso alpino ticinese


nazionale medici
0481 82160 (studio)
338 6854443 (portatile)
di dott. Mario Milani
fax 0481 536840

53 Oltre il Colle
E-mail:cnsassecondazona@libero.it

a cura di Daniela Rossi


Amministrazione:

11 Sicuri con la neve


Corpo nazionale
soccorso alpino e speleologico
via Petrella, 19
a cura di Elio Guastalli
54 Progetti Nepal e Margherita
20124 MILANO

a cura di Ruggero Bissetta


02 29530433
19 Tre anni di Sicuri con la neve
fax 02 29530364
E-mail: segreteria@cnsas.it

Fotografie: in Toscana
di Marco Bertoncini 55 Falco ...
Archivio C.N.S.A.S., archivio Delegazione
orobica, archivio S.A.S.T., archivio
Servizio regionale Puglia, archivio
Soccorso alpino ticinese, Mario Milani,

20 Aspetti giuridici del distacco 56 La Centrale operativa di Padriciano


Giuseppe Antonini, Ruggero Bissetta,
Elio Guastalli, Alex Stor

Foto di copertina:
di una valanga di Marco Petri
Alex Stor: esercitazione speleologica

IV di copertina:
Ruggero Bissetta

Impaginazione,
fotocomposizione, stampa:
Grafica Goriziana - Gorizia

Notizie del CORPO NAZIONALE


SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO
stampato a Gorizia, aprile 2011
Come consuetudine questo il numero di Notizie che chiude la trascorsa stagione invernale, e
inevitabilmente ne riporta testimonianza, sebbene si trover a essere consultato mentre saremo tutti alle
Ed it or ia le E dit or ia le E di to ria le E di to ria le prese con lincremento delle attivit di soccorso legate al sopraggiungere della bella stagione.
In apertura due interviste importanti su un tema di grande attualit: la Sezione nazionale del C.N.S.A.S.
Sullargomento si sono espressi Vincenzo Torti Vice presidente generale del C.A.I. e Valerio Zani Vice
presidente nazionale del C.N.S.A.S.
Il numero dedica ampi resoconti riguardo la prevenzione e aspetti giuridici negli incidenti da valanga. Di
estremo interesse il verbale di seduta relativo al Workshop: Aspetti giuridici del distacco di una
valanga tenutosi a Bolzano il 29 settembre 2010, nel quale in misura attenta e puntuale vengono trattati
alcuni aspetti legati a questa tipologia di evento, nella discussione pubblicata, risultano essere di grande
interesse le considerazioni sviluppate.
Sempre a proposito di neve e valanghe, non poteva mancare il report del successo raggiunto nella
realizzazione della giornata: Sicuri con la neve 2011. Questa iniziativa che fa parte del pi ampio progetto
Sicuri in montagna, ha visto in questa edizione ampliarsi la cordata di uomini del Soccorso alpino che
hanno attivamente operato alla realizzazione degli incontri. Con una mobilitazione, raccontata da Elio
Guastalli attraverso la raccolta di istantanee dai vari cantieri di lavoro, che ha portato la giornata di
prevenzione su tutti i massicci alpini italiani.
Non manca in questo numero un cenno alla statistica di attivit speleologica del 2010, tema purtroppo
assente da queste pagine per il settore alpino. Il Settore speleologico, a cura di Lelo Pavanello ci offre la
visione dellattivit di soccorso svolta, con la descrizione degli eventi che hanno impegnato il settore.
La statistica generale vede invece un ritardo nella pubblicazione, causato dalla messa in opera
dellavanzato sistema di gestione dati telematici del C.N.S.A.S., sistema a regime dallanno corrente. La
nuova piattaforma telematica ha vissuto il 2010 quale anno di transizione nella raccolta dei dati dattivit,
e come tutte le innovazioni prima di offrire i propri frutti maturi, ci richiede ora un supplemento di lavoro
nellunificazione dei dati raccolti nel periodo transitorio, per fruire dei dati complessivi nazionali.
Come pu far suppore limmagine in quarta di copertina abbiamo anche aperto una finestra sul mondo, o
meglio dedicato un articolo riguardo un progetto umanitario realizzato in Nepal. Il Progetto, che stato
promosso in Piemonte dalla Delegazione Monviso Saluzzo, e in seguito appoggiato da tutto il Servizio
regionale piemontese come anche da altri servizi del C.N.S.A.S., qui sintetizzato, e sono stati resi noti gli
obiettivi raggiunti grazie ai fondi raccolti dai Volontari del Soccorso alpino.
In merito alle finestre aperte sul mondo, si ritenuto che in seguito alla serie di articoli pubblicati in
passato, attraverso cui si raccontano i Servizi regionali del C.N.S.A.S., non potesse che essere la logica
prosecuzione dellidea di condivisione, landare ora a vedere come sono organizzate le strutture di
soccorso straniere. Cominciando a raccontare quelle con noi confinanti e cooperanti. Di questa visione
larticolo che racconta com strutturato il Soccorso alpino svizzero, con particolare approfondimento
della realt del Canton Ticino.
Non manca, in questo numero, un report della Scuola nazionale medici, che a cura del dott. Mario Milani
ci offre una accurata descrizione dei materiali sanitari occorrenti alla composizione dello zaino medico,
nellarticolo vengono anche trattati i materiali di squadra e la dotazione sanitaria personale di ogni
tecnico del C.N.S.A.S.
Sempre a cura della Scuola nazionale medici, stato pubblicato il programma del prossimo corso di
Medicina dEmergenza ad alto rischio in ambiente montano dei prossimi 23-28 maggio.
A cura di William Formicola, Presidente del S.R. della Regione Puglia viene raccontato il coinvolgimento
del C.N.S.A.S. nella ricerca delle gemelline Alessia e Livia Shepp.
Per quanto riguarda il 45 Corso Unit cinofile da valanga da segnalare le interviste a Gill Limonne,
Presidente della Federation Nationale des maitres chiens davalanches, a Mauro Ceccaroni e Roberto
Giarola del Dipartimento nazionale della Protezione civile e a Adriano Favre referente per il settore
cinofilo in qualit di consigliere nazionale.
A cura di Giuseppe Antonini, possiamo rivivere lattivit e lavventura desplorazione della grotta pi
profonda del mondo, nelle remote regioni del Caucaso a 2.060 metri di profondit.
In conclusione anche questo numero si pone lobiettivo di condividere il maggior numero dinformazioni
legate al mondo del Soccorso alpino e speleologico, considerando come la condivisione delle informazioni
e la circolazione delle stesse allinterno del C.N.S.A.S. possano costituire lo stimolo continuo di crescita e
confronto, utile nella prosecuzione nel nostro operato istituzionale.
Le collaborazioni e gli articoli con i quali le strutture del C.N.S.A.S. hanno contribuito al nostro organo
dinformazione, sono alla base di questampia condivisione, e ne sostengono larricchimento. Attraverso la
sensibilit e la testimonianza di tutti coloro i quali continueranno a collaborare, contribuendo con i loro
articoli e le loro testimonianze, si basa il futuro di questa pubblicazione e la qualit che essa continuer ad
esprimere.

La redazione
Intervista allavvocato
Vincenzo Torti
Vice presidente generale
del Club alpino italiano
a cura di
Elio Guastalli

foto Alex Stor


C aro Avvocato Torti, la tua de- che venivano dal Soccorso fossero legit- laltro, la personale esposizione dei diri-
dizione verso il Soccorso alpino time e tali da essere sottoposte al vaglio genti, mediante lacquisizione della c.d.
conosciuta ed stata deter- dellAssemblea dei Delegati, quale sede autonomia patrimoniale perfetta. Per con-
minante per il traguardo ottenuto lo istituzionale per far conoscere, soprattut- seguire tali risultati era indispensabile pas-
scorso dicembre, in occasione to, la ribadita volont del Soccorso alpi- sare attraverso la costituzione del Soccorso
dellAssemblea straordinaria dei no e dei suoi dirigenti di continuare ad alpino in Sezione. La scelta di annovera-
Delegati C.A.I., che ha deliberato la co- essere, ed in modo ancor pi marcato, par- re tale realt nellambito delle Sezioni
stituzione della Sezione nazionale te essenziale del C.A.I. nazionali stata quasi obbligata, sia per le
C.N.S.A.S; puoi dirci quali sono le mo- caratteristiche strutturali del Corpo, arti-
tivazioni che ti hanno portato ad essere La costituzione della Sezione nazio- colato su tutto il territorio nazionale, sia
cos attento alle esigenze del Soccorso nale un obiettivo che gli uomini del per la rilevanza delle finalit perseguite,
alpino? Soccorso alpino e speleologico attende- che rientrano tra quelle espressamente in-
Ho avuto modo di occuparmi delle vano da tempo; possiamo ricordare dividuate dalla legge n. 91 del
problematiche del Soccorso alpino sino brevemente quali sono state le esigenze 26.01.1963, con cui stata attribuita al
dalla presidenza di Franco Garda, che ri- che hanno portato a questo nuovo as- C.A.I. la natura di Ente Pubblico.
cordo ancora con affetto e stima. Erano i setto del Corpo nazionale soccorso al-
tempi in cui si data vita ad un articola- pino e speleologico del C.A.I.? Come abbiamo gi ricordato, la
to statuto del C.N.S.A.S. e gi in quella Tutte le normative, sia interne che Sezione nazionale esiste perch ufficial-
occasione mi sono reso conto di quale im- esterne, in primis la stessa legislazione mente deliberata dallAssemblea C.A.I.;
portanza avesse, nellambito di una asso- nazionale, consideravano il Soccorso al- quali dovranno essere gli adempimenti
ciazione come il C.A.I., una realt di tali pino come una realt marcatamente au- perch questa diventi, a tutti gli effetti,
forza e dimensione, la cui vocazione vo- tonoma, sia da un punto di vista soggetti- operativa? Quali diritti e quali doveri
lontaristica meritava il massimo dellat- vo, sia quanto a scelte operative e gestio- avranno i soci della Sezione nazionale
tenzione. In anni pi recenti ho avuto nali. Linquadramento di una tale realt C.N.S.A.S.?
modo di incontrarmi pi volte, su svariati come struttura operativa ha mostrato, con La costituzione della Sezione nazio-
temi, con il Presidente Baldracco ed il il passare del tempo e le problematiche nale C.N.S.A.S. ha richiesto una Delibera
Vice presidente Zani, apprezzandone le emerse, tutti i suoi limiti, oltre a non con- assembleare di modifica dello statuto.
capacit e seriet. Quando pervenuta la sentire la possibilit di attribuirle quella Proprio per la natura pubblica del C.A.I.
proposta di costituire il C.N.S.A.S. in personalit giuridica che, sola, avrebbe ri- le modifiche statutarie richiedono il visto
Sezione nazionale, ho ritenuto, in piena in- condotto, da un lato, le responsabilit in di legittimit da parte del Ministero vigi-
tesa con il Presidente generale Martini e capo a chi effettivamente gestiva latti- lante, al quale vengono immediatamente
il Direttivo centrale, che le sollecitazioni vit del Soccorso, limitandone per, dal- comunicate. Esaurito liter di modifica

2 il Soccorso Alpino aprile 2011


statutaria le nuove norme potranno essere
applicate. A quel punto la Sezione nazio-
nale avr una propria soggettivit giuri-
dica e potr avviare tempestivamente la ri-
chiesta di acquisizione della personalit
giuridica tramite apposito riconoscimen-
to pubblico. In tal modo otterr la c.d. au-
tonomia patrimoniale perfetta che com-
porter la netta distinzione, rispetto alle
obbligazioni sociali, tra il patrimonio se-
zionale e quello personale dei suoi diri-
genti. Il tutto come gi avvenuto per nu-
merose realt regionali o di sezioni terri-
toriali. Quanto ai soccorritori, va ribadito
che sono e saranno, imprescindibilmente,
soci ordinari del C.A.I., perch solo attra-
verso questa iscrizione avranno titolo per
far parte del Soccorso alpino e speleolo-
gico e avranno, quindi, tutti i diritti e do-
veri del socio C.A.I., ai quali si aggiunge-
ranno le peculiari incombenze connesse
alla funzione di soccorritore. Tale appar-
tenenza, proprio per effetto delle modifi-
che statutarie, potr costituirsi in primo
luogo mediante liscrizione presso una
sezione territoriale, come sin qui avve-
nuto, con lulteriore ricomprensione nel-
lambito della Sezione nazionale (una
iscrizione, doppia appartenenza); potr an-
che avvenire con iscrizione diretta alla
Sezione nazionale, sempre a condizioni
coerenti con la qualifica di socio ordinario
del C.A.I. E bene chiarire che, per effet-
to della doppia appartenenza, la nuova
Sezione nazionale ricomprender tutti i
soci soccorritori, dovunque iscritti.

Le Sezioni nazionali del C.A.I. sono


quindi tre; lAssociazione Guide Alpine
Italiane (A.G.A.I.), il Club Alpino
Accademico Italiano (C.A.A.I.) e la neo al vero punto di riferimento perch la fre- perch, nello specifico settore in cui ope-
costituita C.N.S.A.S.: possiamo fare una quentazione, la conoscenza e la tutela del- ra, diventa protagonista a tutto campo. Per
breve analisi dei loro requisiti specifici? la montagna costituiscano obiettivi comu- questo ritengo che la avvenuta costitu-
Le Sezioni nazionali rispondono ad ni, per raggiungere i quali se ne condivi- zione della Sezione nazionale C.N.S.A.S.
ununica esigenza, statutariamente sanci- dano le modalit di approccio ed attuati- rappresenti, nellottica dellAssemblea dei
ta (art. 28), che quella di raggruppare ve. Delegati che lha approvata, una duplice
ambiti di operativit distribuiti territo- forma di attestazione: di merito, guardan-
rialmente in modo tale da superare limi- La costituzione della Sezione nazio- do a quanto sin qui compiuto dal Soccorso
ti circoscrizionali, caratteristici, invece, nale C.N.S.A.S. rappresenta un mo- alpino e speleologico e di fiducia nel fat-
delle Sezioni ordinarie, quando le finalit mento importante non solo per il to che, ancor pi da qui in avanti, il
perseguite trovino puntuale riscontro in Soccorso alpino e speleologico ma an- Soccorso del C.A.I. e i soccorritori soci
quelle istituzionalmente attribuite al C.A.I. che, non vi dubbio, per il C.A.I. inte- del C.A.I., sapranno esprimere appieno
In tal modo sono nati il C.A.A.I., che an- ro; in questo senso, quali sono gli aspet- lorgoglio di questa appartenenza cos
novera i pi qualificati esponenti del no- ti pi significativi e quali le prospettive come lintero Sodalizio esprime in ogni
stro alpinismo associativo e lA.G.A.I., per il futuro? sua componente un pari orgoglio per que-
alla quale appartiene la pi parte delle Ogni Sezione C.A.I. un riferimen- sta Sezione del C.A.I. particolarmente pre-
Guide alpine italiane. Tali Sezioni nazio- to per la collettivit cui inerisce, un cuore ziosa per limpegno e la dedizione di ogni
nali, a mio avviso, rappresentano impor- pulsante alla base di quelle iniziative che, singolo soccorritore e per le finalit alle
tanti occasioni di riconferma di come sia tutte insieme, costituiscono il ruolo e la di- quali votata. Esprimo, quindi, alla nuo-
lalpinismo di punta, sia i professionisti mensione del C.A.I. nella societ attuale. va Sezione nazionale i migliori auguri da
della montagna, guardino al C.A.I. come Una Sezione nazionale qualcosa di pi parte di tutto il Club alpino italiano.

aprile 2011 il Soccorso Alpino 3



CNSAS Sezione nazionale CAI
Da Sezione particolare a Sezione nazionale,
passando per Struttura operativa

noto a tutti che lAssemblea straordinaria del C.A.I. ha fortemente un aspetto che da pi parti, anche strumentalmente, ve-
deliberato, domenica 19 dicembre 2010 a Verona, la niva messo in discussione dichiarando, in modo diametralmente
costituzione della Sezione nazionale del C.N.S.A.S. opposto, volont centrifughe.
Altrettanto noto a tutti che il cammino per arrivare a detta deli- Il passare degli anni produce in ogni organismo, innegabil-
bera non stato certo n facile n agevole. mente, evidenze oggettive che vanno considerate e non soffoca-
LAssemblea generale del C.A.I. tenutasi a Riva del Garda te. Ci che funzionava al meglio tempo prima non necessariamente
(TN) nel maggio del 2010 aveva dibattuto fortemente in merito in grado di funzionare successivamente. I sistemi si evolvono e
alla proposta di istituzione della Seziona nazionale del C.N.S.A.S. le necessit si mostrano di volta in volta.
allinterno del C.A.I. rinviando ad una specifica Assemblea straor- La capacit di riorganizzare permette di ottimizzare senza
dinaria la scelta definitiva in merito. stravolgere, al contrario di quel che pensano i cultori di una die-
I mesi intercorsi fra le due Assemblee non sono certo trascor- trologia sempre pi sport nazionale.
Troppo spesso si pervasi da timori e paure ogni qual volta si
si allinsegna della calma e della tranquillit. Episodi, situazioni,
modifica, anche solo parzialmente, un meccanismo rodato ma non
dibattiti, assemblee, riunioni delle pi varie hanno contrassegna-
necessariamente adeguato. Troppo spesso, come in questo caso,
to in modo a volte poco piacevole lo scorrere dei giorni verso una
timori e paure sono, pi o meno abilmente, guidati da opportuni-
decisione che il CNSAS auspicava favorevole per quanto atteso.
sti miopi e prevenuti.
Perch la richiesta di trasformare il C.N.S.A.S. da struttura
Preclusioni e preconcetti hanno pesantemente marcato un di-
operativa del Club Alpino Italiano dotata di ampia autonomia fun- battito che ha faticosamente lasciato spazio ad una designazione
zionale, organizzativa e patrimoniale.. a Sezione nazionale del conclusiva che ha sancito la costituzione della Sezione nazionale
C.A.I.? del C.N.S.A.S.
I motivi sono certo pi di uno ma sostanzialmente vi era una E certo che lappartenenza del C.N.S.A.S. al C.A.I. forte-
necessit, divenuta negli anni imprescindibile, di poter ottenere il mente rimarcata da questo passaggio memorabile. Altres evidente
riconoscimento della personalit giuridica anche per ricondurre e che qualche aggiustatura allinterno del C.N.S.A.S. verso il C.A.I.
parallelamente limitare le responsabilit, amministrative e non da farsi in tempi rapidi.
solo, in capo a chi effettivamente gestisce lattivit del C.N.S.A.S. Riorganizzare non equivale certo a chiudere gli occhi, anzi!
Il Vice presidente generale del C.A.I., avvocato Vincenzo Lappartenenza ad una struttura con specifica connotazione
Torti, enuncia esaustivamente nella sua intervista i diversi aspet- non permette di disconoscerne il DNA a nessuno dei suoi associati.
ti legati alla trasformazione del C.N.S.A.S. in Sezione nazionale In attesa dei necessari passaggi normativi utile che si dia cor-
del C.A.I. so alla doverosa operazione di riallineamento anche per evitare
A tal proposito va riconosciuto, doverosamente, limportante squarci in un sistema che deve essere rispettoso, prima che degli
ruolo svolto proprio dallavvocato Torti per arrivare ad una solu- Statuti e dei Regolamenti, del giusto senso di appartenenza.
zione condivisa di una vicenda che rischiava di provocare lesat- Il C.N.S.A.S. e deve necessariamente essere per tutti il
to contrario di ci che era atteso. C.N.S.A.S. del C.A.I. Nessuno escluso.
E innegabile che la costituzione in Sezione nazionale evidenzi Valerio Zani
ulteriormente lappartenenza del C.N.S.A.S. al C.A.I. ribadendo Vice presidente nazionale CNSAS

4 il Soccorso Alpino aprile 2011


le, non solo per la ricerca ma per qua-
lunque operazione esterna), seguita dal-
la lezione dellanalisi del territorio e
Primo corso nazionale dei criteri di perimetrazione delle zone.
Indispensabile poi la conoscenza dei
per Tecnici di ricerca vari metodi di ricerca sul campo, la cui
trattazione ha evidenziato laiuto che
possono fornire le Unit cinofile. E a
questo proposito Federico Lazzaro, re-
sponsabile dei cani Unit Cinofile
Molecolari (U.C.M.) (bloodhound), ha
messo in luce il grande ruolo che rico-
Chiavenna: 21-24 ottobre 2010
Bardonecchia: 11-14 novembre 2010 prono tutte le Unit cinofile in una ri-
cerca. La lezione, molto dettagliata nei

N
suoi contenuti, ha offerto indirizzi pra-
tici per ottimizzare lutilizzo dei cani,
trattando dei tempi di lavoro e di ripo-
so e della raccolta degli odori per gli
U.C.M.
dal Lazio: Fabrizio Fantozzi. Uno dal Sono poi stati analizzati i criteri di
ellautunno 2010 Chiavenna,
Molise: Guglielmo Ruggero. Uno formazione delle squadre, la loro ge-
in provincia di Sondrio e
dallAbruzzo: Fabio Maruzzi. Due dal- stione, la documentazione dellinter-
Bardonecchia, in provincia di
la Puglia: Lorenzo Natrella e Gian- vento utilizzando i vari software di ge-
Torino, sono state scelte dalla Scuola
franco Quarta. Uno dalla Basilicata: stione cartografica a seconda della ti-
quadri del Soccorso alpino per ospita-
Tommaso Ciccimarra. Due dalla Cala- pologia gi utilizzata (Ozi-Explorer -
re il primo Corso nazionale per Tecnici
bria: Giacomo Zanfei e Leo Vadal. Pangea - Eureka).
da ricerca.
Uno dalla Sicilia: Antonio Scandura. La parte conclusiva del Corso si
Il Corso, a carattere sperimentale, si
Due dalla Sardegna: Davide Farci e svolta con i simulati in ambiente, dove
articolato su due moduli. Il primo
Barbara Carboni. le squadre a rotazione sono state impe-
svolto a Chiavenna dal 21 al 24 ottobre
Assenti: La Valle dAosta e la Li- gnate nella gestione vera e propria di
ed il secondo svolto a Bardonecchia
guria. una ricerca. Giornata, deputata anche
dal 11 al 14 novembre. Lobiettivo
Le lezioni sono state tenute preva- per la verifica tecnica finale, dove tut-
principale, perseguito dal Corso, sta-
ti i partecipanti hanno brillantemente
to linsegnamento della gestione tecni- lentemente dai docenti della Com-
superato il corso. Considerando che il
ca della ricerca di persone disperse, uti- missione di ricerca (Renato Pirona,
corso aveva caratteristiche prettamente
lizzando un protocollo in cui sono elen- Luigi Foppoli, Giovanni Adduca,
sperimentali, essendo il primo di questo
cate tutte le linee guida necessarie al- Vincenzo Lattanzi) con la collabora-
genere, ha sottolineato Renato Pirona,
lespletamento dellattivit. zione di alcuni docenti esterni.
Responsabile della Commissione na-
I quarantuno corsisti con la loro at- Sulla base delle Linee guida, nella
zionale di ricerca, nel complesso ri-
tenta e vivace partecipazione hanno sessione di Chiavenna sono stati illu-
sultato tecnicamente di grado medio-
rappresentato tutta Italia. Il Piemonte e strati temi inerenti ai ruoli nellinter-
alto. Come docenti siamo unanima-
la Lombardia le pi delegate. Infatti vento con particolare riferimento alle
mente concordi nellevidenziare tra i
sette piemontesi: Ivano Favero Falon, funzioni generali e alla responsabilit
corsisti una maggior applicazione ri-
Matteo Gasparini, Massimo Fontana, specifiche di ogni ruolo, con brevi ri-
spetto al corso C.O.R. precedente e
Marco Goletto, Fulvio dalla Mura, chiami alla normativa di riferimento e
quindi il raggiungimento di un ottimo
Pierangelo Tura e sei lombardi: ai rapporti con altri enti; allanamnesi
risultato nelle prove da parte di tutti i
Domenico Tosana, Salvatore Zangari, per limpostazione generale dellinter-
ragazzi presenti.
Pierangelo Mazzucchelli, Gianni vento con la presentazione del modulo
I prossimi corsi Te.R. invece saran-
Gamba, Paolo Giuriani Antonio dati del disperso e suoi effetti psicopa-
no previsti a carattere di Servizio re-
Fumagalli. Seguono poi quattro dal tologici, alla pianificazione della ricer-
gionale/provinciale o di raggruppa-
Trentino: Gino Taufer, Roberto Fox, ca, tenendo conto della cartografia a
mento di Servizi e saranno organizza-
Massimo Cristino, Claudio Delpero. disposizione. Naturalmente si parlato
ti dai C.O.R. abilitati nel 2008.
Tre dal Veneto: Giancarlo Casentini, anche dellorganizzazione del Centro
Ottime anche le location a
Alberto Cor, Matteo Tabacchi. Due coordinamento ricerca e del personale
Chiavenna presso lHotel Crimea e a
dallAlto Adige: Matteo Degasperi e specifico, dei criteri di scelta per la sua
Bardonecchia presso lHotel Riv in lo-
Attilio Pozzi. Due dal Friuli: Fulvio localizzazione e della distribuzione del-
calit Campo Smith, il cui chef,
Toffolo e Luca Onofrio. Uno le funzioni di spettanza al Coordinatore
Michele Challier, con i suoi originali e
dallEmilia Romagna: Alessandra Operazioni Ricerca (C.O.R.). Non
squisiti piatti, ad ogni pasto, ha risolle-
Freschi. Due dalla Toscana: Riccardo sono mancate le esercitazioni pratiche
vato gli animi, tenuti sotto pressione
Andreucci e Gabriele Forti. Due dalle con lutilizzo del G.P.S. con il carico e
per ore dal corso.
Marche: Fabio Guzzini e Mirko Tulli. scarico delle tracce registrate (lo stru-
Uno dallUmbria: Christian Vento. Uno mento ormai diventato indispensabi- Luisa Maletto

aprile 2011 il Soccorso Alpino 5


S cu o l a n a zi o n a l e m e d i ci Sc u o la n a z i on a l e m ed i c i S c u ol a n a z io

secondo la professionalit e la compe-


tenza dellaffidatario, sia esso medico o
infermiere.
Lo zaino sanitario non che uno dei
materiali che la squadra deve avere con
s: la barella (portantina, speleologica, da
forra, etc.) il corsetto estricatore, il ma-
terasso vacuum e altro sono le restanti
dotazioni che una squadra di Soccorso al-
pino C.N.S.A.S. deve avere con s in in-
tervento dove vi un infortunato, secon-
do necessit e situazioni (soccorso piste,
su neve/valanga, terreno estivo, parete).
A seconda dellorganizzazione il ma-
teriale di squadra e lo zaino pu far base
in Stazione o in un Centro operativo,
mentre materiale ALS affidato ai singo-
li sanitari; ogni volontario poi dovrebbe
Materiale sanitario: avere un kit di primo soccorso/auto-
soccorso con s nel proprio zaino.
Il concetto fondamentale che ogni
volontario possa affrontare situazioni di
lo zaino medico primo soccorso/autosoccorso con una
dotazione sufficiente per gestire una pri-
ma emergenza sul ferito in attesa della
squadra o autosoccorrersi in caso di pic-
colo incidente.
In intervento su chiamata, individua-
to per quanto possibile la problematica
sanitaria oltre che tecnica, la squadra ol-
tre al materiale tecnico dovrebbe portare
lo zaino sanitario contenente tutto il ne-
cessario per una gestione di base del trau-
ma (BLS/BTLS) con corsetto estricatore,
collare e splint, oltre la barella: il sanita-

U
rio, in squadra o con rendez-vous suc-
a cura del

cessivo, interviene con materiale ALS


dott. Mario Milani

in dotazione personale o gi abbinato


allo zaino, a seconda delle configurazio-
no dei temi pi dibattuti, anche nale Medici per lEmergenza ad alto ri-
ni possibili.
a livello internazionale di com- schio in ambiente montano), dopo molti
La S.Na.Med. sta inoltre lavorando
missione medica C.I.S.A./ confronti fra realt differenti, anche per
per fornire anche indicazioni su proto-
I.K.A.R. (I.C.A.R. Med.Com.), il tema modelli organizzativi, ritiene di potere
colli di intervento e raccomandazioni,
delle attrezzature sanitarie e lo zaino me- dare indicazioni sul materiale da utiliz-
ovviamente non discostanti dalle indica-
dico, inteso come contenuto. Le caratte- zare in un soccorso sanitario.
zioni internazionali, ma adattate ai nostri
ristiche desiderabili del materiale sanita- Sono stati acquistati gli zaini sanita-
ambienti di lavoro, soprattutto via terra,
rio, oltre alle certificazioni adeguate e ri e saranno distribuiti ai Servizi regionali
richieste per il loro utilizzo, che sia con un contenuto minimo, per motivi di dove i tempi e le difficolt enormemen-
leggero, poco costoso, facile da usare, ro- budget, con indicazioni allintegrazione te aumentate, con possibilit di gestire
busto, efficace e appropriato: qualit dif- con il materiale di seguito indicato. determinate situazioni (es.: trauma cra-
ficili da trovare tutte insieme, ma non Lo zaino, che non nientaltro che un nico, emorragie interne, patologie tempo-
impossibili. contenitore, stato scelto per le sue ca- dipendenti) sono estremamente limitate.
Il materiale deve avere queste carat- ratteristiche di zaino alpinistico, ben por- Di seguito indicato il materiale sa-
teristiche perch deve essere trasportato tabile e tecnico: il contenuto un conte- nitario che ogni Stazione di soccorso e
a piedi a spalla e utilizzato in ambienti nuto basico (BLS) che utilizzabile da volontario dovrebbe avere e saper uti-
difficili per temperature, umidit e con- Tecnici O.S.A. o Te.S.A. adeguatamen- lizzare.
dizioni: forre dove lacqua lelemento te formati dal punto di vista anche sani-
dominante, le grotte, con umidit del tario, attraverso corsi mirati, su cui si Zaino sanitario
100%, fango e basse temperature, che in gi dato indicazioni. A. Contenuto BLS
montagna possono essere di molto infe- Allo zaino sono aggiunti uno o pi 1. Sacca Ventilazione
riori allo zero termico. patelle trasformabili in marsupio, asse- 2. Ambu (+ reservoire)*
La Scuola Nazionale Medica del gnati a medici e/o infermieri, in cui sono 3. Corrugato + filtro (+peep)*
C.N.S.A.S. S.Na.Med. (Scuola Nazio- contenuti i materiali per ALS, configurati 4. tre maschere adulto/ped. preferi-

6 il Soccorso Alpino aprile 2011


o n a l e m e d i ci Sc u o la n a z i on a l e m ed i c i S c u ol a n a z io n a l e m ed i c i

bilmente non pneumatiche, silicone, plu- d. Set per gestione vie aeree: perso-
riuso nale, a secondo della esperienza
5. tre cannule OF ad./ped. e. set tubi OT, laringo light, mandri-
6. Sacca medicazione no, magill, airtraq ...
7. Forbici f. Tubo laringeo
8. Garze sterili/TNT (tessuto non-tes-
suto) non sterili
9. Tampobende (per emostasi) Materiale di squadra / Stazione
10. Cappelline per medicazioni cra- 1. Immobilizzazione:
nio (reti) 1a. Corsetto estricatore tipo KED o
11. Tensoplast/easyfix o simili simili;
12. Disinfettante (buste, tamponi) 1b. Splint in neoprene modellabili;
tipo clorexidina 1c. Materasso vacuum, materasso va-
13. Steril-strip varie misure cuum adattato per Kong;
14. (HemoCon per emostasi ferite 1d. Eventualmente splint vacuum,
gravi lacere)* barelle cucchiaio tipo scoop EXL
15. Guanti medicali latex free mo- (Soccorso piste) e altri sistemi secondo
nouso in nitrile situazioni specifiche;
16. Cerotto telato 1e. Cintura pelvica, anche in neopre-
Materiale personale sanitario di
17. Laccio antiemorragico ne*. primo soccorso/autosoccorso in
18. Sacca infusione 2. Telo termico/ termochimico, dotazione a ogni tecnico
19. Set da infusione: laccio, aghi can-
nula (con sicurezza)*, medicazione fis-
sacco a pelo, scaldini etc. (protezio- C.N.S.A.S.
ne termica) (O.S.A., Te.S.A., T.E.)
saggio, prolunga lunga, rubinetti tre vie,
deflussori, dial flow, tappini 3. Bombolina di ossigeno pi ma- Borsetta /contenitore first responder
20. Voluven, fisiol 500, ringer, hyper schera con reservoire, tubo O2 ...* 1. Guanti medicali monouso protettivi la-
haes a scelta del medico o in base alle di- tex free, tipo nitrile.
sponibilit * materiale opzionale
2. Occhiali protettivi: utili in caso di in-
21. Aspiratore manuale tipo V-Vac terventi sanitari, con elisoccorso, per
Laerdal o simili
Farmaci U.V. (da sole).
22. Set sondini NG verde arancio ros-
so in pochette o contenitore 3. Presidi base per vie aeree: cannule oro-
In funzione della professione, esperienza faringee adulto/pediatrico e pocket mask.
23. Schizzettone (pu sostituire la-
e abilitazione a protocolli regionali etc. 4. Materiale per prima medicazione e
spiratore manuale)
23. Pulsi ossimetro da dito A titolo esemplificativo. controllo emorragia:
24. Sfigmo digitale o aneroide a. Aspirina per os masticabi- 4a. garze sterili e non sterili;
25. Telo termico base le/cardioaspirina. 4b. bende vari tipi: tampo-bende, auto
26. Collare multisize ad./ped. tipo b. Adrenalina 1mg. aderenti tipo easyfix/tensoplast, elasti-
Stifneck Select e pediSelect Laerdal o c. (Antibiotico)*. che;
simili d. Cortisonico ev (idrocortisone, be- 4c. cerotti steri-strip;
27. SAM splint o simili (rotoli in al- tametasone etc.). 4d. disinfettante in bustine;
luminio) e. Curari/succinilcolina medico se- 4e. laccio emostatico;
28. Fascia Desault (strisce pronte) condo esperienza.
4f. forbici taglia tutto.
29. Ghiaccio istantaneo busta * f. Clorfenamina (trimeton).
5. Telo termico.
30. Macchina fotografica: per docu- g. Diazepan.
h. Diclofenac. 6. Boraccia boraccia termica.
mentazione medico-legale in caso di per- 7. Razione di cibo/integratori.
sona deceduta i. Droperidolo.
k. Fentanyl fl/per os. Si richiama ancora lattenzione alla com-
31. Scheda sanitaria (modello distri- pilazione della scheda sanitaria, possibi-
buito dalla S.Na.Med.): per documenta- l. Flumazenil.
m. Ketorolac. le da parte di tutti gli attori del soccorso
zione medico-legale
n. Lidocaina. (volontari, infermieri e medici) che deve
o. Metoclopramide (plasil). essere curata dal pi alto in grado come
p. Midazolam 15mg 5mg. competenza sanitaria. Tale documento ha
q. Morfina. valenza medico legale ed lo strumento
Patella/marsupio (zaino) r. Naloxone. per il passaggio di consegne quando si af-
B. Contenuto ALS per sanitari, zaino s. Nitroglicerina spray/flac. fida il paziente alla normale storia del
di squadra o patella-marsupio in do- t. Paracetamolo flash tab/ paraceta- soccorso extraospedaliero (personale di
tazione personale molo pi codeina. ambulanza, team elisoccorso, personale
a. Set via venosa: laccio, aghi can- u. Ranitidina.
di pronto soccorso). Tali schede possono
nula, medicazione fissaggio, siringhe v. Salbutamolo spray.
essere richieste alla S.Na.Med., diretta-
(2.5; 5; 10 ml) w. Tramadolo.
b. Set intraossea z. Altro a scelta del medico (es.: spa- mente al Direttore della Scuola o alla
c. Farmaci (vedi poi) smex/buscopan ...). Segreteria nazionale.

aprile 2011 il Soccorso Alpino 7


S cu o l a n a zi o n a l e m e d i ci Sc u o la n a z i on a l e m ed i c i S c u ol a n a z io

Settimo Corso di medicina demergenza ad alto rischio in ambiente montano CNSAS


per medici e infermieri
(Formazione tecnica pratica con valutazione finale)
Durata del corso: sei giorni
23-28 maggio 2011
Passo Tonale (BS) Arco Valle del Sarca (TN)

Il Corso strutturato Finalit del corso: durante le fasi di barellamento ed


su tre moduli: trasferire al personale medico e accompagnamento dellinfortunato
infermieristico del C.N.S.A.S. e di nellevacuazione/trasporto;
a. modulo roccia e terreno impervio;
altre strutture del soccorso territoriale c. trasferire le conoscenze indirette
b. modulo elisoccorso;
le conoscenze tecniche fondamentali delle manovre tecniche e strategie
c. modulo ghiaccio/neve.
finalizzate alla sicurezza personale operative utilizzate dalla squadra di
La parte teorica verr svolta presso le
soprattutto durante loperazione di soccorso organizzato;
strutture ove alloggiano i discenti; soccorso a terra. Trasferire e
la parte pratica verr svolta in d. aggiornamento e approfondimento
aggiornare le conoscenze scientifiche su tematiche mediche con applicazioni
ambiente montano, in base ai moduli finalizzate alle tematiche di soccorso
formativi specifici, nelle sedi e specifiche nellambito del soccorso
in ambiente impervio e ostile di tipo
modalit indicate dagli istruttori alpino, con presentazione e utilizzo dei
montano.
tecnici e in base alle condizioni presidi impiegati in operazioni;
meteorologiche. e. aggiornamento e approfondimento
Obbiettivi specifici: su tematiche mediche del trasporto via
Il programma verr svolto a. Migliorare le tecniche di
indipendentemente dalle condizioni terra dellinfortunato.
movimentazione personale su ogni tipo
meteorologiche: si raccomanda di terreno di montagna (neve, Il corso riservato a venti partecipanti
attrezzatura di alta montagna per ghiaccio, roccia); iscritti al C.N.S.A.S. ed rivolto a
ghiaccio, scialpinismo e roccia, b. allargare le conoscenze riferite alle medici e infermieri.
imbraco, casco e vestiario di tecniche di progressione individuale ed stato richiesto laccreditamento
ricambio. alle manovre di soccorso da applicarsi ECM per medici e infermieri.

Descrizione del corso


Parte pratica - ore 8:00 16:00 Passo del Tonale
I docenti della parte pratica sono
Istruttori Nazionali Tecnici (I.N.Tec.) Domenica, 22 maggio ghiaccio (percorso cross);
18:00 Presentazione della parte pra- d. legature e progressione in cordata
C.N.S.A.S. e medici e infermieri Scuola
tica e formazione dei gruppi. su ghiacciaio.
Nazionale Medica (S.Na.Med.)
19:00 Presentazione del programma Sessione teorica
C.N.S.A.S.* 18:00 - Strategie di intervento in va-
scientifico e dei relatori.
langa (Oskar Piazza)
* (Legge 21 marzo 2001, n 71 G.U. 29/03/01 Luned, 23 maggio La giornata dedicata ai fondamen-
n 74 Disposizioni per favorire lattivit svolta dal Modulo Ghiacciaio tali di sicurezza e progressione su ghiac-
Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico.
Sessione pratica (ghiacciaio) cio e delle manovre di autosoccorso.
art.2; art.5)
(G. Ambrosetti, M. Zappa, R. Introduzione alla giornata successiva
Misseroni, O. Piazza, G. Sign, P. Vidi) sulle strategie di intervento tecnico e sa-
08:00 Salita in ghiacciaio. nitario in ambiente invernale/innevato.
Il programma potrebbe subire va- Tecniche di movimentazione e pro-
riazioni legate alle condizioni meteoro- gressione in sicurezza in ghiacciaio:
logiche e alla valutazione della sicurez- a. presentazione delle attrezzature in- Marted, 24 maggio
za nelloperare nei vari ambienti e con- dividuali; Modulo Tecniche di soccorso in am-
dizioni. b. progressione classica frontale con biente invernale
ramponi su ghiaccio neve; Sessione introduttiva e parte pratica
c. movimentazione individuale su (G. Ambrosetti, M. Zappa, R. Misseroni,

8 il Soccorso Alpino aprile 2011


o n a l e m e d i ci Sc u o la n a z i on a l e m ed i c i S c u ol a n a z io n a l e m ed i c i

O. Piazza, G. Sign, P. Vidi) Questa giornata e quella successiva (dott. G. P. Schiavo, dott. D. Vinante)
08:00 - Presentazione delle attrezza- sono dedicate ai fondamentali di sicu- 08:00 - Metodi di sondaggio a squa-
ture individuali e di squadra impiegate rezza e movimentazione su neve e va- dre (prime ore dallevento):
dal C.N.S.A.S. nel soccorso su neve: langa, con simulazione pratica di ricer- a. metodo di scavo e disseppellimen-
a. tecniche di scialpinismo e con cia- ca soccorso/trattamento ed evacuazione to;
spe; di travolto da valanga. b. intervento sanitario su travolto in
b. tecnica di salita e di discesa con gli In ogni giornata i discenti simulano il valanga teoria e pratica sul campo;
sci in pista e fuori pista; paziente o laccompagnatore medi- c. tecniche e problematiche del tra-
c. progressione in cordata su itinera- co/infermiere e gestiscono lintervento sporto a valle.
rio di cresta; dal punto di vista sanitario. 14:00 - De-briefing tecnico da parte
d. metodi ricerca con A.R.T.Va. degli istruttori e valutazione tecnica.
16:00 - Fine sessione pratica. Mercoled, 25 maggio 16.00 - Trasferimento ad Arco.
18:00 - Gestione medica del travolto Modulo Tecniche sci alpinistiche e 18:00 - Protocollo politrauma (dott.
in valanga (med. D. Vinante). soccorso in valanga M. Volont).
Gestione del paziente ipotermico (G. Ambrosetti, M. Zappa, R. 19:00 - Rischi e sicurezza in attivit
(med. D. Vinante). Misseroni, O. Piazza, G. Sign, P. Vidi); C.N.S.A.S. (dott. M. Milani).

Arco
Gioved, 26 maggio 08:00 - Tecniche di soccorso in roc- 5.movimentazione e sicurezza a bor-
Modulo Roccia cia: do;
Sessione pratica (palestra di roccia) a. arrampicata su roccia (itinerario 6.comunicazione a bordo e a terra;
(G. Ambrosetti, M. Zappa, C. Sertorelli, minimo di metri duecento, difficolt 4+); 7.movimentazione, sistemi di imbar-
M. Zortea, R. Misseroni, O. Piazza, G. b. materiali tecnici e presidi sanitari co, sbarco, autoassicurazioni.
Sign, P. Vidi) nel soccorso e loro utilizzo; 09:30 - Tecniche di elisoccorso su
08:00 - Movimentazione e progres- c. prove individuali di barellamento diversi tipi di terreni:
sione in sicurezza su roccia: dellinfortunato. a. sequenze di imbarco e sbarco pat-
1. controlli equipaggiamenti perso- 17:00 - Fine sessione pratica. tini a terra, in hovering;
nali; 18:00 - Verifica dellapprendimento b. movimentazione, manovre e soc-
2. progressione su ferrata; mediante questionario valutazione del corso su grande parete con discesa su
3. arrampicata in falesia su difficolt Corso e proposte per il corso successivo. calate e corde doppie.
4 UIAA; La giornata dedicata allapplica- 14:00 - Fine sessione pratica elisoc-
zione dei fondamentali acquisiti il gior- corso
4. ancoraggi su roccia (naturali e ar-
no precedente in parete, alla logica di in- (G. Ambrosetti, M.Zappa, R.
tificiali);
tervento in parete e con simulazione pra- Misseroni, O. Piazza, G. Sign, P.
5. discese con sequenze di corde dop-
tica di intervento con imbarellamento di Vidi.); (dott. G. P. Schiavo, dott. C.
pie;
ferito ed evacuazione. Incontro tecni- Salaroli, dott. M. Milani)
6. risalite su corde fisse.
co/sanitario e confronto di metodiche di 15:00 - De-briefing tecnico da parte
16:00 - Fine sessione pratica.
degli Istruttori tecnici e medici e valuta-
Sessione teorica. intervento e dei vari presidi di imbarel-
zione apprendimento tecnico.
17:00 - Elisoccorso (S.Na.Te.) lamento. La parte teorica riprende lar-
Consegna degli attestati e chiusura
(S.Na.Med. dott. C. Salaroli). gomento e spiega le logiche di interven-
del Corso.
18:00 - La gestione del paziente cri- to e scelta dei presidi.
La giornata dedicata alle nozioni di
tico durante il trasporto via terra. (dott. C. sicurezza nel lavoro con elicottero, a ter-
Salaroli). ra e a bordo, con sequenze pratiche del-
La giornata dedicata alla cono- Sabato, 28 maggio le manovre di elisoccorso con parte ae-
scenza dei fondamentali di progressione Modulo Elisoccorso ronautica svolta dallequipaggio di con-
e sicurezza in parete e al corretto uso dei Lavoro pratico con elicottero in am- dotta dellelicottero. Parte tecnica che
materiali e DPI (dispositivi di protezio- biente riprende ancora gli argomenti prece-
ne individuali) e introduzione ai proble- (G. Ambrosetti, M. Zappa, R. dentemente trattati con applicazione su
mi gestionali di sicurezza e sanitari in Misseroni, O. Piazza, G. Sign, P. Vidi); grande parete (sequenze su grandi pa-
ambiente ostile montano su terreno esti- (dott. C. Salaroli) reti).
vo impervio e ostile. 08:00 - Briefing introduttivo:
1. caratteristiche del modello di eli-
Venerd, 27 maggio cottero presente; Parte pratica e parte teorica
Modulo Roccia 2. procedure di sicurezza; Gli interventi sia serali che durante le
Sessione Pratica (parete) 3. conoscenza dei pericoli derivanti giornate di pratica sono tenuti da docen-
(G. Ambrosetti, M. Zappa, C. Serto- dalle manovre dellelicottero e parametri ti con esperienza pi che decennale nel-
relli, M. Zortea, R. Misseroni, O. Piazza, di sicurezza; lambito del soccorso sanitario sul terri-
G. Sign, P. Vidi) (dott. GianPaolo 4. movimentazione singola e di squa- torio e in montagna e elisoccorso
Schiavo, dott. M. Milani, dott. C. Salaroli) dra attorno allelicottero; SSUEm/118, C.N.S.A.S.).

aprile 2011 il Soccorso Alpino 9


S c uo l a na z io na le m ed ic i S c uo l a na z io na le m ed ic i Sc uo l a

Il taglio degli interventi essenzial-


Segreteria scientifica: Segreteria organizzativa:
mente pratico, volto a dare informazioni
dott. Mario Milani signora Nadia Tannini
operative utili a gestire situazioni di emer-
cell. 335.8107550 Centro di cultura scientifica
genza e urgenza in ambiente ostile e in
fax lav. 0341.489533 A. Volta - Villa del Grumello
condizioni sicuramente difficili, come la
m.milani@ospedale.lecco.it ; via per Cernobbio, 11
gestione di pazienti gravi durante il tra-
inf. Gloria Brighenti 22100 Como (Italy)
sporto via terra e per tempi lunghi.
gloriabrighenti@yahoo.com ph.: +39 031 579812
Ogni intervento dar brevi ma pun-
fax: +39 031 573395
tuali e precise indicazioni su quale con-
www.centrovolta.it
dotta tenere, quale strumentazione pos-
sibile usare e quali terapie sono possibi-
li e funzionali a sostenere le funzioni vi-
tali in tali condizioni e per le patologie
considerate.
Lo scopo individuare, tramite un
dialogo docente/discente e lo scambio di
esperienze, raccomandazioni di terapia,
strumentazione e condotta per uniforma-
re la dotazione strumentale e farmacolo-
gica a livello nazionale, e fornire ai di-
scenti, non tutti medici o infermieri del-
lemergenza sanitaria, indicazioni di con-
dotta nel soccorso in montagna, nel-
lambito dellorganizzazione del Corpo
nazionale soccorso alpino e speleologico,
in collaborazione con il SSUEm/118.

Riferimenti bibliografici a disposizio-


ne degli allievi
Soccorso su roccia tecniche di base
(S.Na.Te.) ed: CNSAS 2007.
Assistenza sanitaria nel soccorso in
montagna. (Luigi Piatti)
ed. CNSAS 1997.
CISA - IKAR raccomadazioni:
http://www.ikar-cisa.org/ in
Alpine Medicine recommendations.
Consensus guidelines on mountain
emergency medicine and risk reduc-
tion. Ed: Stefanoni 2003 CISA - IKAR
Time is Life DVD.
Ed:CISA - IKAR 2007

Materiale personale consigliato


CD con relazioni a fine corso

Direttori del Corso: Roccia: per autobloccante, maniglia autobloc-


medico dott. Mario Milani 1. imbracatura bassa + jacket e/o petto- cante;
Direttore della Scuola Nazionale rale con moschettoncino; 6. anelli di fettuccia cucita, cordini in
Medici per lemergenza ad alto rischio 2. longe di sicurezza in fettuccia Yaku kevlar;
in ambiente montano (S.Na.Med. e/o in corda omologata come intera, con 7. scarpe darrampicata (possibilmen-
C.N.S.A.S.). allegato moschettone tipo Attack (Kong te);
C.N.S.A.S. Med.Com. Commissione o Camp), cordino in kevlar lungo metri 8. scarponi da media montagna.
Medica Nazionale C.N.S.A.S. 1,20 giuntato con nodo doppio inglese
I.C.A.R. Med.Com. Commissione per autoregolazione o bloccante mec- Ghiaccio/neve:
Medica internazionale canico tipo Ropman o Duck; a. attrezzatura alpinistica come sopra;
C.I.S.A./I.K.A.R. 3. casco alpinistico; b. attrezzatura da sci alpinismo o in al-
tecnico I.N.Tec. Piergiorgio Vidi 4. due moschettoni a base larga chiusu- ternativa ciaspole, bastoncini da sci;
Direttore nazionale Scuola Nazionale ra a vite; c. A.R.T.Va. pala e sonda;
per Tecnici (S.Na.Te.) C.N.S.A.S. 5. discensore tipo piastrina con allegati: d. ramponi, piccozza;
Istruttore nazionale C.N.S.A.S. due moschettoni ovoidale con ghiera a e. ghette da neve;
Guida alpina. vite, pi cordino in kevlar (come sopra) f. abbigliamento da alta montagna.

10 il Soccorso Alpino aprile 2011


S i cu r i c o n la ne v e Si c ur i co n la ne v e Si c ur i co n l a n ev e

A
Sicuri con la neve: report 2011
ttraversa lintero arco alpino per proseguire lungo padrona: cos, per necessit contingenti o per vocazione
lAppennino ed approdare in Sicilia; non vi dubbio: dettata dalle caratteristiche territoriali, i programmi proposti
questanno la cordata di Sicuri con la neve cresciuta sono stati diversi ma tutti coinvolgenti. Ancora una volta ci si
ulteriormente, diventata vigorosa come, pur sperandolo, non accorge che, purtroppo, il fai da te va per la maggiore e sono
ci si aspettava. Sparse in tutta Italia, sono state 38 le localit ancora molti coloro che intraprendono attivit alpinistiche
interessate dalla manifestazione: davvero tante. Cos, Tecnici senza la guida desperti; soprattutto a costoro che Sicuri in
del Soccorso alpino, Istruttori di alpinismo e scialpinismo, montagna si rivolge proponendo momenti di informazione e
Accompagnatori di escursionismo e di Alpinismo giovanile, sensibilizzazione. In questo senso non si tralascia di
Guide alpine, esperti S.V.I., A.I.Ne.Va., rappresentanti di Enti valorizzare il lavoro delle Guide alpine e lesperienza delle
ed Associazioni, hanno dato vita a questa lunga cordata che Scuole del C.A.I. che costituiscono, senza dubbio alcuno, i
ha toccato lintera penisola. Un po ovunque, liniziativa riferimenti deccellenza per avvicinarsi alla montagna in
stata divulgata da importanti mezzi di comunicazione, dalla modo adeguato. La preparazione della gita attraverso lo
carta stampata alle emittenti televisive di caratura regionale e studio del percorso e lascolto attento del bollettino nivo-
meteorologico, non sono ancora pratiche acquisite da tutti; al
nazionale; per qualche giorno si parlato di prevenzione e
pari, se pare vero che sta aumentando il possesso
non solo dincidenti, senza demonizzare la montagna e
dellA.R.T.Va., ancora troppi palesano di non saperlo usare
colpevolizzare nessuno. Vale la pena ricordare, se pur
con dimestichezza nelle operazioni di autosoccorso perch
brevemente, che Sicuri con la neve fa parte del pi ampio
dimostrano, dalle osservazioni compiute, di non avere buone
progetto Sicuri in montagna che propone, in modo specifico competenze e non portare con se pala e sonda. La prossima
ed oramai da oltre un decennio, momenti di sensibilizzazione edizione di Sicuri con la neve sar il 15 gennaio 2012 con
sulle problematiche legate agli incidenti in montagna. In limpegno di tutti noi, superfluo dirlo, di fare meglio.
diverse localit lassenza di innevamento ha compromesso la
manifestazione; tuttavia, in molti casi la fantasia lha fatta da Elio Guastalli

Monte Sirino (Basilicata)


Ripetendo la positiva esperienza dello scorso anno, il Servizio regiona-
le Basilicata del C.N.S.A.S. ha allestito uno stand nel quale sono state
esposte le attrezzature, e materiale informativo, per divulgare le tecni-
che di autosoccorso e movimentazione in montagna innevata, seguite
poi da brevi ed interessanti lezioni teorico-pratiche. Sono state orga-
nizzate una zona per la prova A.R.T.Va., una zona per il sondaggio ed
unaltra per il disseppellimento del travolto. E intervenuta leliambu-
lanza del 118 di Basilicata per il recupero in hovering in un pendio
ghiacciato di un escursionista con le ciaspole bloccato per incapacit.
Allevento hanno partecipato le sezioni C.A.I. di Lagonegro, Bari e
Cava dei Tirreni. Importante la presenza di RAI TG 3 Basilicata, lEco
di Basilicata, Calabria e Campania, e Lucania TV. La giornata si
conclusa con un briefing dal quale emersa la necessit di proporre
sempre maggiori momenti di riflessione sulla cultura della prevenzione e sicurezza in montagna a 360.
Rosario Amendolara

Corno alle Scale (Emilia Romagna)


Presso la Baita centro sci fondo al Cavone stato organizzato:
campo A.R.T.Va., stand/gazebo con esposizione materiali tecni-
ci e sanitari per il soccorso in ambiente innevato ed in caso inci-
denti in valanga, proiezione audiovisivi neve&valanghe del
C.N.S.A.S. rivolti alla prevenzione ed educazione di chi frequen-
ta la montagna in modo particolare in inverno, dimostrazioni di
ricerca travolti con U.C.V. La giornata stata organizzata per il
terzo anno consecutivo dalla Stazione C.N.S.A.S. Corno alle
Scale, con la collaborazione della confinante Stazione Rocca di
Badolo; ha partecipato il C.F.S. che ha tenuto una lezione su
Meteo.Mont., accompagnatori C.A.I. e Guide escursionistiche.
Nonostante lo scarso innevamento, si registrato un alto numero di partecipanti (escursionisti- ciaspolatori sci alpinisti.) Una
giornata decisamente positiva mirata alleducazione e prevenzione; un progetto da portare avanti da parte del C.N.S.A.S. in stret-
ta collaborazione con tutti gli Enti che, a vario titolo, hanno a che fare con la montagna.
Mauro Ballerini

aprile 2011 il Soccorso Alpino 11


S i c u r i co n l a n e v e S i cu r i c o n l a n e v e S i c u r i c on l a n e v e S i c u r i co n

Cerreto Laghi (Emilia Romagna)


Buono lesito della giornata a Cerreto Laghi; sono stati attrezzati due
info point con personale della XXXI Delegazione Levante Ligure che
hanno dato informazioni e dimostrato i vari materiali alpinistici, rampo-
ni, piccozze, racchette da neve, nel loro corretto utilizzo. Nei due campi
A.R.T.Va. si operava con dimostrazioni di ricerca ed autosoccorso.
Lautorevole e gradita presenza del Prefetto della Spezia, Giuseppe
Forlani, ha contribuito a dare ulteriore risalto alla giornata. Il Prefetto ha
effettuato unescursione sulla neve accompagnato dai tecnici del
C.N.S.A.S., quindi, ha seguito i lavori per tutta la giornata dimostrando
interesse e compiacimento per liniziativa.
Davide Battistella

M. Lussari (Friuli Venezia Giulia)


La giornata stata organizzata dalla Stazione C.N.S.A.S. di Cave del
Predil con la collaborazione dei gestori del borgo Lussari, si provvedu-
to allallestimento di uno stand informativo ed un campo neve per prove
A.R.T.Va. e di autosoccorso. Un buon gruppo di appassionati ha parteci-
pato alle attivit esprimendo un sicuro gradimento. Nel futuro sar neces-
sario migliorare la comunicazione e la visibilit dellevento.
Manuel Moschitz

M. Zoncolan - Castel Valdajer (Friuli Venezia Giulia)


Gli uomini della Stazione C.N.S.A.S. di Forni Avoltri e Gemona hanno organiz-
zato campi neve di diverse difficolt con allestimento di gazebo e striscioni pub-
blicitari; a Castel Valdjer la giornata ha riscosso molto successo data la parteci-
pazione di circa cinquanta persone molto entusiaste dellorganizzazione e dei
temi toccati: senzaltro da ripetere. Minore la partecipazione allo Zoncolan, dove
le persone che frequentavano il polo sciistico non hanno dimostrato particolare
interesse per levento. Per i prossimi anni si pensa di organizzare levento in
ambienti tipicamente sci alpinistico pubblicizzandolo in maniera mirata e non
generalizzata.
Alvise Di Ronco

Sella Nevea (Friuli Venezia Giulia)


Si tenuta unuscita con quindici sci alpinisti, desiderosi di verifica-
re le nozioni acquisite in teoria durante due serate informative pre-
sentate a Chiusaforte; dai volontari della Stazione C.N.S.A.S. di
Moggio Udinese - Pontebba, sono stati trattati in pratica la progres-
sione in sicurezza, il metodo 3x3 di Munter e lautosoccorso in valan-
ga. Le due serate di approfondimento, presenti ottanta partecipanti
per sera tra cui sono state raccolte le adesioni per luscita, erano tese
a privilegiare la riduzione del rischio (nivologia, comportamento e
valutazione globale) e sono state organizzate dalle Sezioni del
C.A.I.; relatori Guide alpine e Istruttori. Eventi simili sono organiz-
zati in zona dal 2006, con unottimale collaborazione tra la locale
Stazione di soccorso alpino e le Sezioni C.A.I.; questanno si pen-
sato di non disperdere le forze e di inserire liniziativa in entrambi i
programmi: Montagna amica e Sicuri con la neve del C.N.S.A.S.
Mario Di Gallo

12 il Soccorso Alpino aprile 2011


n la ne v e S i cu ri c o n l a ne v e S ic ur i co n l a n e v e S i cu ri c o n la ne v e

Piancavallo (Friuli Venezia Giulia)


Organizzato dalla Stazione C.N.S.A.S. di Pordenone con la collaborazione della
Stazione di Maniago, in zona partenza seggiovie a quota 1800, stato allestito
lo stand informativo/dimostrativo preparato con campo per A.R.T.Va. e son-
daggio. La partecipazione non stata elevata ma gli iscritti erano molto interes-
sati. E mancato per qualche cosa che indirizzasse ed informasse di pi i pre-
senti ed i turisti che passavano senza capire cosa succedesse di preciso. Per il
prossimo anno si spera do poter concordare e condividere levento con il C.A.I.
e le relative Scuole perch questanno che ci sono stati due o tre eventi analoghi
in zona.
Roberto Sgobaro

Santo Stefano (Liguria)


Gli uomini del C.N.S.A.S. dalla Stazione di Rapallo e di Piacenza, insieme
agli Istruttori neve e valanghe dellAlpinismo giovanile del C.A.I., si sono
adoperati per organizzare la giornata a Santo Stefano dAveto. Diverse le
postazioni di lavoro; tre sullutilizzo dellA.R.T.Va. per il funzionamento e la
ricerca, una sulla sensibilit al sondaggio e lo scavo, una sul soccorso orga-
nizzato, una sullimbarellamento del ferito e una con le Unit cinofile. La
curiosit e lentusiasmo di centinaio di ragazzi dellAlpinismo giovanile del
C.A.I., con i loro accompagnatori, pi unaltra cinquantina di persone che
erano in zona e sono passate attirate dalle attivit, hanno animato la giornata:
il bilancio sicuramente positivo.
Davide Battistella

Piani di Bobbio (Lombardia)


Come consuetudine, lorganizzazione della Stazione di Bobbio in
Valsassina, curata dalla Societ alpinistica F.A.L.C. di Milano in
stretta collaborazione con il C.N.S.A.S., ha visto la predisposizione di
numerosi campi di lavoro; oltre 170 i partecipanti. Dopo essere risa-
liti con la funivia, i quindici gruppi di lavoro sono stati gestiti da
Istruttori del C.A.I, Tecnici dello S.V.I., Guide alpine e Tecnici del
soccorso alpino. Presso i gazebo predisposti dal C.N.S.A.S. e dalla
F.A.L.C. stato distribuito il materiale tecnico a chi non ne era in
possesso, quindi, ci si sparsi sul territorio circostante le aree orga-
nizzate per iniziare la didattica. Le stazioni di lavoro erano studiate
per consentire la sensibilizzazione, a tutti i livelli, della ricerca con
A.R.T.Va., oltre che per lautosoccorso. Purtroppo la nebbia in valle
non ha consentito larrivo dellelicottero del 118 e relativa unit cino-
fila. Presenti operatori di testate e di siti web nazionali e locali, oltre alla redazione C.A.I..
Enrico Volpe

Passo del Tonale (Lombardia)


Un clima quasi estivo ha accolto i partecipanti alla IX Giornata nazionale
di prevenzione degli incidenti da valanga, svoltasi al Passo del Tonale, in
concomitanza con il 45 Corso nazionale cani da valanga, per la forma-
zione e laggiornamento delle U.C.V. organizzata dalla V Delegazione bre-
sciana, la manifestazione ha rappresentato un momento di vera e propria
didattica laboratoriale; tra i partecipanti, un nutrito gruppo di accompa-
gnatori del C.A.I. di Brescia e numerosi studenti del Liceo classico Statale
C. Beccaria di Milano. I Tecnici e gli Istruttori C.N.S.A.S. hanno spiegato
loro i principi essenziali di una corretta movimentazione in ambiente inne-
vato, della gestione dellautosoccorso, la sensibilit sul sondaggio, la ricer-
ca con lA.R.T.Va. e con lUnit cinofila. Unesperienza molto efficace per
la diffusione di una cultura della sicurezza che ha riscontrato da parte di
tutti la volont di imparare, di capire e documentarsi.
Valerio Zani

aprile 2011 il Soccorso Alpino 13


S ic ur i co n l a n e v e S i c uri c o n la ne v e S i cu ri c o n l a ne v e S ic ur i co n

Schilpario (Lombardia)
Come per il 2010, anche questa edizione bergamasca si svolta a
Schilpario in localit Malga Campo, sempre a cura della locale sta-
zione C.N.S.A.S. con la regia di Bortolo Bonaldi ed in collaborazio-
ne con la scuola di scialpinismo La Traccia del C.A.I. di Lovere. In
una giornata favorita dal sole e da un innevamento discreto, diversi
gruppi di visitatori hanno potuto frequentare i campi scuola allestiti su
collaudati temi: nivologia, tecniche A.R.T.Va., utilizzo della sonda ,
tecniche sanitarie. Presso il gazebo C.N.S.A.S. sono state distribuite
copie di recenti brochures e discusse, a pi riprese, le usuali temati-
che di prevenzione . Il buon transito di escursionisti diretti agli usua-
li itinerari Scalvini e dei Campelli, ha premiato limpegno e gli sforzi
di Soccorritori ed Istruttori C.A.I., ancora una volta tesi alla promo-
zione duna montagna pi sicura.
Alessandro Calderoli

Valtellina (Lombardia
Con una buona riuscita, anche questanno le ski aree della
Provincia di Sondrio sono state protagoniste della giornata Sicuri
con la neve: Madesimo - Valchiavenna, Pal -Valmalenco e
Bormio. Nelle aree di lavoro sono stati allestiti degli stand, aven-
te funzione di registrazione dei partecipanti e di luogo espositivo
degli opuscoli informativi, dei materiali per lautosoccorso e
delle attrezzature in uso al C.N.S.A.S. per la tematica in essere.
Un briefing iniziale sullo scopo e sulla finalit della giornata di
lavoro, sullinformazione di carattere generale sulle attivit
C.N.S.A.S. e sulle regole comportamentali in relazione agli
aspetti considerati, ha introdotto le prove pratiche dimostrate in
fase preliminare da personale C.N.S.A.S. Oltre centoquaranta
partecipanti impegnati nei campi di lavoro attrezzati, allinterno
dei quali sono stati predisposti delle aree per lutilizzo
dellA.R.T.Va., di sensibilit al sondaggio, sondaggio con mani-
chino, ricerca di persona sepolta con intervento dellUnit cinofila. Per quanto di competenza, si fatto anche un breve accenno
alle problematiche sanitarie riscontrabili in caso di incidenti in valanga. Lattivit e lallestimento dellevento sono stati interamente
gestiti dai volontari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, gli interessati erano per lo pi sciatori (sci alpinisti, free-
riders, snowboarders) non sono inoltre mancati escursionisti con ciaspole e piccoli sciatori accompagnati dai Maestri di sci.
Gianfranco Comi

Frontignano di Ussita (Marche)


Il C.N.S.A.S. Marche si messo a disposizione degli amanti della mon-
tagna per una due giorni (15 e 16 gennaio) dedicata alla sicurezza. In
collaborazione con il Comune di Ussita ed il Corpo forestale dello Stato
ha dedicato la prima giornata accogliendo al Cinema teatro Ussitano i
partecipanti; un pomeriggio pieno di relazioni ed approfondimenti sui
temi della sicurezza, quali i pericoli della montagna innevata, neve e
valanghe, bollettini nivometereologici, soccorso, chi chiamare?, pato-
logia da valanga, Unit cinofile da valanga. Presenti agli incontri Il
Presidente regionale S.A.S.M. avv. Paola Riccio, il Presidente della
Commissione centrale tutela ambiente montano Miranda Bacchiani, il
Presidente della Sezione di Macerata del C.A.I. dott. Lanciani, rappre-
sentanti di Scuole del C.A.I. sia delle Marche che dellUmbria. La
domenica, nonostante la quasi totale assenza di neve, ha visto i parteci-
panti lavorare al campo A.R.T.Va. di Frontignano con stazioni di lavo-
ro riguardanti gli steps fondamentali dellautosoccorso. La giornata si conclusa con un breve ed emozionante simulato con lin-
tervento dellUnit cinofila da valanga.
Paolo Cortelli Panini

14 il Soccorso Alpino aprile 2011


n l a n e ve S i c u r i c o n l a n e v e S i c u r i c o n l a n e v e Si c u r i c o n l a n e v e

Prali Val Germanasca (Piemonte)


Grazie alla collaborazione degli impianti sciistici della Nuova
13 Laghi s.r.l., la Stazione soccorso alpino Prali Val
Germanasca ha aderito alla giornata nazionale di prevenzione
con lallestimento di uno stand informativo/dimostrativo. Buona
la partecipazione sia di adulti che di ragazzi; lo sci club locale
ha portato presso lo stand informativo i proprie atleti per far pro-
vare loro lutilizzo dellA.R.T.Va. e della sonda. Per quanto
riguarda gli adulti partecipanti alcuni avevano conoscenze
rispetto allA.R.T.Va., altri erano completamente digiuni nono-
stante ne fossero in possesso. Sicuramente stata un esperienza
pi che positiva; i volontari intervenuti, oltre a dare informazio-
ni, hanno approfittato del momento per effettuare loro stessi
alcune prove A.R.T.Va. come approfondimento. Sicuramente un
esperienza da ripetere.
Susy Pascal

Alpe Devero (Piemonte)


Come ormai tradizione, la manifestazione si tenuta nella
conca dellAlpe Devero e a visto impegnati circa quaranta
Tecnici della Delegazione Valdossola. Un splendida giornata di
sole con temperature decisamente calde, ha contribuito allaf-
flusso di molti appassionati di montagna, e di conseguenza
anche di chi si fermato a scambiare quattro chiacchiere e
testare i vari materiali. Allingresso sono stati intervistate pi di
170 persone, ma ponendo domande (e non a tutti) solo a chi
aveva attrezzature da sci alpinismo o ciaspole escludendo gli
sciatori in pista. I campi da lavoro sono stati quattro, uno per il
sondaggio, uno con un A.R.T.Va. sepolto, uno con due ed uno
multiplo. E stato piazzato anche un mini stand espositivo che
ha riscosso molto interesse, e sono state fatte prove dimostrati-
ve con lunit cinofila e di zaino con airbag. Una giornata ben riuscita che ha soddisfatto le aspettative della vigilia.
Giulio Frangioni

Oropa (Piemonte)
La giornata iniziata con liscrizione dei partecipanti presso il punto
di accoglienza al Piazzale funivie. Un gruppo quindi salito con sci
e ciaspole al Lago Mucrone (1.900 metri di quota); questo servito
per smaltire le centoventi persone che durante la giornata si sono
susseguite attivamente nei campi neve. Gli altri hanno approfittato
dellimpianto funiviario e del relativo sconto sul biglietto. Cinque i
campi: presentazione e utilizzo degli attrezzi dautosoccorso; ricer-
ca singola; sondaggio; ricerca multipla e analisi del manto nevoso
con stratigrafia. I dati raccolti: et media anni quarantatre, met
degli iscritti avevano gli sci e i restanti le ciaspole, il 54% era dota-
to di A.R.T.Va., il 48% aveva la pala e il 41% aveva la sonda.
Rispetto lo scorso anno la situazione sembra migliorata; restano
molti dubbi sulle reali capacit di utilizzo dei mezzi di autosoccor-
so. Tecnici C.N.S.A.S. e Istruttori del C.A.I. Biella hanno messo a disposizione la propria esperienza con prove pratiche rispon-
dendo alle innumerevoli domande che hanno confermato linteresse dei partecipanti; al termine stata grande la soddisfazione per
tutti.
Martino Borrione

aprile 2011 il Soccorso Alpino 15


S ic ur i co n l a n e v e S i c uri c o n la ne v e S i cu ri c o n l a ne v e S ic ur i co n

Alpe Colombino (Piemonte)


Giornata organizzata dalla Stazione Val Sangone in collabora-
zione con la XIII Delegazione Torino del S.A.S.P. Sul totale di
169 persone, di cui trentanove iscritti C.A.I., in 133 consulta-
no il bollettino meteorologico, ottanatcinque il bollettino
valanghe, centotrenta pianificano la gita (ottantanove con cia-
spole); dei centoventi con le ciaspole, solo tre posseggono il
kit di autosoccorso. I trentatre scialpinisti, mediamente ben
equipaggiati, hanno tutti lA.R.T.Va. non sempre acceso; pre-
senti anche otto persone con tavola e undici a piedi.
Data la facilit daccesso alla localit ed alla possibilit di
noleggio ciaspole in loco giustificata la prevalenza di cia-
spolatori, molti dei quali sono occasionali e pertanto poco sen-
sibili ad aspetti di autosoccorso. Pochi gli iscritti al C.A.I.
Molti non sanno cos lA.R.T.Va..; tanti lo posseggono ma
non lo sanno usarlo e diversi si sono presentati appositamente
per imparare. Nel complesso liniziativa sembra interessare e
prendere piede. Gradita anche la possibilit di effettuare il sondaggio sul manichino, tentando di percepire la differenza fra terre-
no, scarpone, corpo.
Massimo Fontana

Scopello Alpe di Mera (Piemonte)


I volontari della VIII Delegazione C.N.S.A.S. Valsesia -
Valsessera con gli Istruttori della Scuola di sci alpinismo del
C.A.I. Varallo hanno dato vita alla giornata di prevenzione. Al
gazebo presso il campetto sci, sono stati registrati i parteci-
panti ed esposto materiale cartaceo ed informatico, materiali
tecnici A.R.T.Va., pala e sonda, materiale sanitario. Preparati
campo A.R.T.Va. con centralina Ortovox, campo prova di
sondaggio con posa di manichino, campo per Unit cinofila da
valanga, per dimostrare le varie fasi di ricerca con A.R.T.Va.,
il modo corretto delluso della sonda e verifica sul manichino.
LUnit cinofila ha dimostrato la ricerca del travolto che, dopo
essere stato individuato dal cane, veniva disseppellito dagli
spalatori ed affidato al medico che illustra la tipologia di
primo soccorso. Nel sito intervenuta una TV privata che ha
filmato levento.
Sabina Rota

Carcoforo (Piemonte)
La giornata ha registrato un buon numero di adesioni; sci alpinisti,
escursionisti con racchette, e frequentatori della montagna in gene-
rale. Nel gazebo erano esposti materiale cartaceo ed informatico
(pieghevoli, tabelle scale pericolo, poster ecc) e materiali tecnici
(sci, pelli, A.R.T.Va., pala, sonde, G.P.S., kit di primo soccorso,
ecc.). Si parlato preparazione della gita e di pericoli della monta-
gna in assetto invernale. Dopo aver spiegato la tecnica di utilizzo
dellapparecchio A.R.T.Va., i vari partecipanti si sono cimentati
nella ricerca del travolto, seguiti passo a passo dai Tecnici del
Soccorso alpino della VIII Delegazione e dagli Istruttori C.A.I. di
Varallo. A seguire la ricerca mediante sondaggio ed infine la tecni-
ca dello scavo per liberare il travolto; fondamentale stata la pre-
senza del medico che ha illustrato le prime cure in seguito ad un tra-
volgimento da valanga e come effettuare la chiamata al 118.
Linteressamento degli avventori stato dimostrato dalle innumerevoli domande e dal costante coinvolgimento.
Donato Negro

16 il Soccorso Alpino aprile 2011


n l a n e ve S i c u r i c o n l a n e v e S i c u r i c o n l a n e v e Si c u r i c o n l a n e v e

Ceresole Reale (Piemonte)


I Tecnici della XII Delegazione canavesana, con le sue Stazioni di Ivrea,
Locana, Ceresole Reale e Valprato Soana, e gli Istruttori della Scuola
alpinismo-sci alpinismo Valle Orco hanno organizzato la giornata di pre-
venzione nei pressi del Vallone del Carro. Si parlato delle linee guida da
attuare prima di intraprendere una gita in montagna: analisi
zaino/abbigliamento, alimentazione, cancelletto e A.R.T.Va., conduzione
gita, analisi neve/territorio. Diversi i campi attrezzati: ricerca di un
A.R.T.Va., ricerca di due A.R.T.Va., campo con test di sondaggio a sonda
fissa, due campi sanitari, due campi di stratigrafia, un campo di autosoc-
corso. Oltre un centinaio i partecipanti provenienti soprattutto dalle
Sezioni C.A.I. della zona. Considerata la partecipazione e linteresse
dimostrato, si ritiene che la manifestazione sia assolutamente da ripetere.
Giovanna Autino

Certosa di Pesio (Piemonte)


Organizzazione curata dalla Stazione C.N.S.A.S. Valle Pesio XVI
Delegazione Mondov in collaborazione con il Comune di Chiusa di Pesio
e il Parco naturale Alta Valle Pesio e Tanaro; buona la partecipazione con
la presenza di circa cento persone tra sci alpinisti, ciaspolari ed escursioni-
sti. Allestito stand informativo e tre campi neve distinti per la ricerca
A.R.T.Va., accumuli per pratica di sondaggio, costruzione rifugi emergen-
za con la neve e campo per ricerca con Unit cinofile. Predisposto anche un
campo per i bambini per trasferire agli alpinisti del futuro il concetto di
sicurezza. Si osservato che poche persone sono realmente in grado di uti-
lizzare gli apparecchi A.R.T.Va. in modo appropriato.
Daziano Andrea

Monregalese (Piemonte)
La XVI Delegazione Mondov del S.A.S.P. ha dato vita a diversi eventi; a S.
Giacomo di Roburent, con la collaborazione della Societ gestrice degli
impianti di risalita, la Stazione C.N.S.A.S. di Garessio ha organizzato un
campo valanga ed uno stand informativo/dimostrativo che ha raccolto una
buona partecipazione. A Frabosa di Soprana, con la collaborazione della
societ degli impianti di risalita, del C.A.I. Mondov e degli Istruttori della
scuola di scialpinismo, i Tecnici della Stazione C.N.S.A.S. di Mondov
hanno organizzato alcuni stand e campi neve didattici con la presenza di
Unit cinofile. Il risultato stato largamente apprezzato, anche attraverso la
presenza del Sindaco di Frabosa. La buona partecipazione alle manifestazio-
ni suggerisce, senza dubbio alcuno, di ripeterle il prossimo anno.
Pino Giostra

Piano Battaglia (Sicilia)


Nonostante la ridottissima presenza di neve, la giornata organizzata nel
Parco delle Madonie, a quote 1.600 metri, ha riscosso un grande successo.
Lorganizzazione stata curata dalla Stazione speleologica alpinistica
Sicilia occidentale con il G.R. C.A.I. Sicilia, Corpo forestale Regione sici-
liana, Provincia di Palermo. Un pubblico qualificato, composto da soci
C.A.I., molti ragazzi dellAlpinismo giovanile, tanti volontari di Protezione
civile e gruppi vari di escursionisti, ha partecipato con entusiasmo. Dallo
stand espositivo di materiali e brochure informative, si passati ad una
simulazione di recupero con barella portantina e una simulazione di ricerca
con lU.C.R.S. siciliana. Un partecipato debriefing, un pranzo rustico offer-
to dal Comune di Petralia Sottana e dal G.R. C.A.I. Sicilia, e la S. Messa, celebrata nella Chiesetta della Madonna delle nevi hanno
concluso la giornata che ha riscontrato un grande rilievo mediatico.
Giorgio Bisogna

aprile 2011 il Soccorso Alpino 17


S ic ur i co n l a n e v e S i c uri c o n la ne v e S i cu ri c o n l a ne v e S ic ur i co n

La Plose (Trentino Alto Adige)


Sono stati allestiti due stand informativi, uno posizionato nei pressi della sta-
zione a valle dellimpianto di risalita ed il secondo a monte nelle vicinanze
dei due campi neve preparati per le varie prove pratiche. Alla manifestazione
hanno partecipato le Stazioni del soccorso alpino di Bressanone e Bolzano,
Istruttori S.V.I. del C.A.I. e delle Scuole di scialpinismo ed alpinismo del
C.A.I. di Bolzano. La giornata stata caratterizzata dal bel tempo e da tem-
perature primaverili che hanno accompagnato il percorso dei circa settanta
partecipanti impegnati nella lettura e comprensione dei bollettini meteo-
valanghe, nella ricerca con A.R.T.Va., nella simulazione di soccorso orga-
nizzato. Al termine del percorso informativo lUnita cinofila da valanga ha
simulato una ricerca di un travolto da valanga. Come prima esperienza di par-
tecipazione il responso indubbiamente positivo.
Biasioni Marco

Col Indes (Veneto)


Le Stazioni C.N.S.A.S. di Alpago, Belluno, Prealpi trevigiane, in collaborazione con Guide alpine e Sezioni
C.A.I., hanno organizzato lincontro che ha coinvolto una quarantina di persone, in maggioranza sci alpinisti.
I partecipanti hanno seguito alcune spiegazioni relative alla lettura del bollettino valanghe, al funzionamento
dellA.R.T.Va., alluso della sonda e della pala anche mediante una prova pratica. Ci che i presenti hanno
potuto verificare in prima persona limportanza dellautosoccorso in valanga e come questo possa essere
garantito solo ed esclusivamente mediante lutilizzo delle attrezzature sopra citate. Ogni partecipante stato
messo di fronte al fatto che la presenza di A.R.T.Va., pala e sonda, fondamentale ed insostituibile.
Fulvio Bona

Pian dei Baldi Alleghe (Veneto)


Organizzata dalla II Zona C.N.S.A.S. Delegazione Dolomiti bellunesi,
la giornata ha proposto dei campi neve didattici e dimostrativi. I parte-
cipanti hanno seguito spiegazioni relative alla lettura del bollettino
valanghe, al funzionamento dellA.R.T.Va., alluso della sonda e della
pala anche mediante prove pratiche. Sono stati allestiti due gazebo, uno
allarrivo della seggiovia per la distribuzione dei volantini che spiega-
vano le regole principali di prevenzione e come comportarsi in situazio-
ne di valanga con sepolti, laltro con due bollettini meteorologici in for-
mato gigante per la spiegazione della loro importanza e di come saperli
interpretare. Prove pratiche di ricerca, sondaggio e disseppellimento
sono state eseguite con lassistenza dei Volontari del C.N.S.A.S.; la
giornata si conclusa con una dimostrazione dellUnit cinofila.
Fulvio Bona

La pr o ss im a ed i zi on e di
Sicu ri c on la n eve
sar il 15 g enn aio 2 01 2
w w w .s ic u ri nm o nt a g na . i t
18 il Soccorso Alpino aprile 2011
n l a n e ve S i c u r i c o n l a n e v e S i c u r i c o n l a n e v e Si c u r i c o n l a n e v e

SICURI con la NEVE 2011 in Toscana

D
Qualche osservazione sui tre anni dattivit
opo tre anni di osservazione attuata dal S.A.S.T. in Da unanalisi della dotazione suddivisa per attivit si pu
occasione della giornata nazionale Sicuri con la neve, notare quanto segue.
risulta di qualche interesse la comparazione dei dati Escursionismo: percentualmente la dotazione di ramponi e
anche se, nel 2011, questi sono stati fortemente condizionati piccozza in calo ma le condizioni di innevamento, in alcuni
dallo scarso innevamento su quasi tutto il territorio (pratica- casi assente, pu giustificare il dato.
mente inesistente linnevamento sul versante orientale delle Scialpinismo: solo due passaggi e quindi il dato poco
Apuane). Tuttavia, se pur con le limitazioni di cui gi si detto, significativo. Dobbiamo ad ogni modo dire che la dotazione
appare curioso osservare alcuni aspetti che emergono da questa riscontrata era completa: dai ramponi e la piccozza
attivit di prevenzione degli incidenti tipici della montagna allA.R.T.Va., pala e sonda passando per i rampant.
invernale.Le condizioni di innevamento del 2011 hanno deter- Ciaspole: qui dobbiamo segnalare che la dotazione del cia-
minato: spolatore continua ad essere preoccupante perch priva di ram-
a. un minor numero di passaggi forse derivanti anche da una poni, piccozza, A.R.T.Va., pala e sonda. Le ciaspole continua-
minor diffusione delliniziativa presso le Scuole di alpinismo e no ad essere viste come un attrezzo che facilita laccesso
le Sezioni del C.A.I.; allambiente montano ignorando la possibilit di trovare ghiac-
b. uno spostamento sensibile delle attivit verso lescursio- cio o pendii potenzialmente valanghivi. Credo che su questo
nismo con la scomparsa quasi totale dello sci alpinismo; specifico problema sia opportuno iniziare unattivit di sensibi-
c. una diminuzione sensibile dei ciaspolatori che passano da lizzazione anche in collaborazione con le Sezioni del C.A.I.
circa il 30% al 15%. Marco Bertoncini
E pressoch stabile la percentuale dei soci C.A.I. Presidente SAST

Anno 2009 2010 2011


Passaggi 217 301 172
Soci C.A.I. 58% 73% 63%
Escursionismo 65 148 172
Scialpinismo 30 38 2
Ciaspole 77 102 34
Sci di fondo 37 non rilevanti non rilevanti
Tavola 8 non rilevanti non rilevanti

Il Soccorso Alpino e Speleologico Toscano (S.A.S.T.)


ha festeggiato i 150 anni dellUnit dItalia

aprile 2011 il Soccorso Alpino 19


Bolzano, 13.12.2010

Verbale di seduta del Workshop

ASPETTI GIURIDICI DEL


DISTACCO DI UNA VALANGA
Organizzazione
EURAC Istituto per la Medicina dEmergenza in Montagna
Direzione PD Hermann Brugger
Ripartizione Protezione Antincendi e Civile Bolzano
DirezioneDr. Hanspeter Staffler

discussione un ulteriore inasprimento Se al di fuori di queste zone qualcu-


Partecipanti:
delle leggi in vigore, da cui il Governo no provoca il distacco di una valanga e
Ripartizione Protezione Antincendi
italiano si aspetta una maggiore sicurez- vengono danneggiate una o pi persone,
e Civile
za nelle zone alpine. Le diverse istitu- il responsabile deve risponde di omicidio
Servizio Prevenzione valanghe
zioni altoatesine, tra cui lAlpenverein o lesione personale, ma non pu essere
Eurac-Istituto per la Medicina
Sudtirol, il Soccorso Alpino BRD-AVS citato a giudizio per il delitto di distacco
dEmergenza in Montagna
e lAssociazione Guide Alpine Sciatori una valanga, perch il bene giuridico di
Centrale provinciale di minaccia dellincolumit pubblica non
Alto Adige, si esprimono contro un au-
Emergenza 118/115 viene lesionato.
mento delle pene, perch tanti sciatori ed
Soccorso Alpino BRD-AVS Uno sportivo in montagna a seguito
Soccorso Alpino e Speleologico escursionisti-alpinisti potrebbero omet-
tere la comunicazione di un incidente di un distacco di valanga pu, dunque,
Alto Adige del CNSAS essere condannato per un reato doloso o
Associazione Guide Alpine Sciatori per paura di una conseguenza giuridica.
Questo possibile comportamento porte- colposo.
Alto Adige La fattispecie del dolo (art. 426 c.p.)
Alpenverein Sdtirol rebbe da un lato, a causa di una mancata
comunicazione, a spese alte per limpe- prevede una pena detentiva da 5 a 12
Club Alpino Italiano anni. Si parla di dolo quando lattore pre-
Dr. Jrg Schweizer gnativa azione di ricerca e dallaltra alla
diminuzione delle probabilit di soprav- vede il risultato della propria azione o
EISFL Davos (CH) omissione ed da lui voluto come con-
Dr. Guido Rispoli, Capo della vivenza di sepolti sotto una valanga per
una comunicazione ritardata. seguenza della propria azione o omis-
Procura della Repubblica di sione (dolo diretto). Nel dolo eventuale
Bolzano Lattuale situazione giuridica in Italia
lautore prevede il risultato e accetta il ri-
Dr. Maria Auckenthaler, non conosce unesatta definizione di va-
schio che deriva dalla propria azione o
Procuratrice della Repubblica langa. La si evince dallelaborazione
omissione, anche se non ne intende rag-
Innsbruck (A) del termine compiuta dalla dottrina e dal-
giungere il risultato. molto difficile,
la giurisprudenza. Una valanga, secondo
infatti, provare il distacco doloso di una
il legislatore italiano, deve essere di una
Il Workshop Aspetti giuridici del di- valanga ed in Italia finora non sono sta-
certa entit, deve rappresentare una mi-
stacco di una valanga si svolto il 29 te inflitte condanne.
naccia per un numero indeterminato di
settembre 2010 nella Conference Hall La fattispecie della colpa (art. 449,
persone e deve generare una preoccupa- comma 1 e art. 426 c.p.) viene punita
dellAccademia Europea di Bolzano. Il zione e agitazione generale. Si deve sot-
protocollo di seduta stato redatto dal- con la reclusione da 1 a 5 anni. Nel pra-
tolineare, inoltre, anche il concetto di ticare lo sport dello sci (che riguarda so-
la Dott.ssa Judith Plankensteiner e dal- bene giuridico del pericolo per lincolu-
la Dott.ssa Elisa Erlacher, dellEURAC prattutto la prevenzione da valanghe), la
mit pubblica che, nel caso di un distac- fattispecie della colpa determinata non si
Istituto per la Medicina dEmergenza in co accidentale di una valanga, rappre-
Montagna e letto dal Capo della Procura basa su leggi dello Stato, ma sullordi-
sentato da un delitto di pericolo astratto: namento per le piste da sci redatto dal le-
della Repubblica di Bolzano con auto- non solo la lesione dellincolumit pub-
rizzazione alla pubblicazione il 12 no- gislatore provinciale. Lordinamento del-
blica, ma anche la sola minaccia (prae- le piste da sci, che vale per le superfici
vembre 2010. sumptio iuris et de iure) punibile. La coperte di neve, disciplina il comporta-
minaccia dellincolumit sussiste so- mento sulle piste e al di fuori. Si parla di
A. Introduzione: attuale situazione prattutto in zone sciistiche, ma anche in colpa se la valanga non stata voluta
giuridica in Italia caso di zone antropizzate in ambiente al- dallattore, ma era da lui prevista come
Secondo la legge penale italiana i pino. Si parla di zone antropizzate quan- conseguenza della propria azione o omis-
praticanti di sport invernali nel caso di di- do una o pi persone, non determinate in- sione (colpa cosciente) e a causa di im-
stacco di una valanga possono andare in- dividualmente, sono presenti in una zona. prudenza, negligenza, imperizia (colpa
contro a conseguenze giuridiche. In caso Inoltre, anche piste da sci chiuse sono generica) o per inosservanza di leggi, re-
di colpa sono previste pene pecuniarie e zone antropizzate, perch possono esse- golamenti, ordini o regole (colpa speci-
addirittura detentive. Attualmente in re presenti delle persone. fica) si verifichi levento. Sintende per

20 il Soccorso Alpino aprile 2011


colpa cosciente un atteggiamento colpo- de alpine, guide qualificate di escursio- la situazione del distacco di una valanga,
so di una persona consapevole della si- nisti, maestri da sci) devono rendersi anche perch devono essere considerati
tuazione e del pericolo (in grado di in- conto della propria responsabilit e cal- anche i distacchi a distanza, la situazio-
terpretare un cartello di segnalazione pe- colare le conseguenze penali in caso di ne meteorologica e le particolarit del
ricolo valanghe e/o il bollettino valan- colpa. Nel caso si tratti di un gruppo di pendio.
ghe). Il distacco di una valanga, dunque, praticanti il fuori pista la questione del-
prevenibile e, dunque, evitabile. la responsabilit e della colpa risulta es- 4. La segnaletica di pericolo valan-
Conclusioni: Per lo sci fuori pista e lo sere pi difficile. ghe e la sua validit.
sci escursionismo devono esserci regole punibile chiunque non si attenda
e limitazioni per garantire la sicurezza 2 A. Il distacco di una valanga non alla segnaletica di pericolo valanghe e
dello sciatore e di terzi. Devono essere prevedibile. Esistono, inoltre, tante provochi il distacco di una valanga (trat-
pertanto previste conseguenze penali in valanghe la cui entit non prevedi- tasi in questo caso di una zona antropiz-
caso di inosservanza di queste regole e li- bile dallescursionista che provoca la zata). La segnaletica di pericolo valanghe
mitazioni, soprattutto nel caso in cui ven- valanga. su strade chiuse si rivolge agli automo-
gano cagionate lesioni personali a danno Nel caso in cui lescursionista non bilisti e ai pedoni, la sua inosservanza
a terzi. vede una persona nella zona dellescur- disciplinata dal Codice stradale.
Particolare importanza assume il luo- sione, si tratta di una zona non antropiz- Sullargomento della segnaletica di
go del distacco, anche se lordinamento zata. Se per non pu escludere la pre- pericolo valanghe ha proposto unecce-
giuridico italiano non definisce chiara- senza di persone, in caso di distacco di zione lAlpenverein: regolamenti e se-
mente uno spazio. Se la valanga viene di- una valanga si concretizza la fattispecie gnali hanno un senso solo qualora ven-
staccata su una pista, oppure su una zona del pericolo astratto e ne deve risponde- gono tolti subito dopo la cessazione del
solo di fatto antropizzata, si considera re. pericolo. In Alto Adige in parte vengono
realizzata la fattispecie perch minac- asportati solo nella stagione estiva.
ciata lincolumit pubblica. Al di fuori da 2 B. La zona in cui la valanga termi- Secondo Guido Rispoli assolutamente
queste zone, solo le lesioni alla persona possibile che la segnaletica di pericolo
ner la sua discesa non prevedibi-
costituiscono il reato di omicidio colpo- valanghe rimanga sul luogo per periodi
le.
so o lesioni personali colpose, qualora la lunghi e che non indichino il pericolo
Se il distacco di una valanga pu es-
persona ha anche provocato il distaccato attuale. La norma prevede di esporre la
sere prevedibile, non altrettanto si pu
della valanga e il suo comportamento segnaletica di pericolo valanghe solo
dire della zona in cui la valanga termi-
stato caratterizzato da una colpa co- qualora indichi un pericolo attuale. Nel
ner la sua discesa.
sciente o generica. Risulta difficile valu- caso in cui uno sciatore consapevole
Se la valanga non era prevedibile,
tare i casi nei quali i sopravvissuti di un che la segnaletica di pericolo valanghe
manca il presupposto della responsabilit
gruppo di sportivi che praticavano sport non corrisponda alla situazione attuale
penale. Se lescursionista non vede per-
invernali rispondono per la morte di sone nella zona di escursione, non si trat- dovr comportarsi responsabilmente ed
quella persona, che ha partecipato alla ta di una zona antropizzata. Se per non informarsi sul bollettino valanghe senza
pianificazione della gita. pu escludere che possono esserci per- agire con colpa.
In Austria non si conoscono delitti di sone, si concretizza la fattispecie del pe-
pericolo astratto. Il solo distacco di una ricolo astratto e si rende punibile. 5. Cosa si pu fare per togliere le in-
valanga, senza che ne derivi lesione per Conclusioni: Non sempre il distacco certezze e le paure alle persone nel
una persona, non punibile. Si espone di una valanga prevedibile e quasi sem- comunicare il distacco di valanghe?
denuncia tramite la Procura della pre difficilmente prevedibile dove ter- Si gi colpevoli con la sola chia-
Repubblica solo quando sono state feri- miner la sua discesa.
te o uccise delle persone.
mata?
Linverno alle porte e tra i praticanti
3. Si rendono punibili i praticanti degli sport invernali la paura di conse-
B. Discussione dello sci fuori pista che partono pi guenze penali molto diffusa, anche per-
1. Le zone alpine sono zone antro- tardi? Che ruolo assume il distacco a ch sono possibili degli equivochi, per
pizzate? distanza? esempio: Se provoco una valanga pos-
Soprattutto la questione della defini- Nel corso dellultimo inverno, in oc- so finire in galera!. A differenza del-
zione di area antropizzata provoca di- casione del conteggio dei sciatori alpini- lopinione pubblica la comunicazione di
scussioni: secondo Guido Rispoli sono sti, sono stati contati oltre 6000 prati- un incidente con valanga non ancora
zone antropizzate anche le aree alpine al canti dello sci fuori pista, di cui la gran una condanna. Il distacco di una valanga
di fuori delle zone sciistiche, qualora in parte partita ad un orario avanzato. Si provocato da una persona in unarea li-
esse si possono trovare delle persone. discusso se possa essere un indice di bera senza conseguenze per altre perso-
Chi provoca una valanga in queste zone valutazione della responsabilit degli ne non costituisce un reato. Tecnica-
imputabile perch ha posto in pericolo, escursionisti lessere partiti in una fascia mente si tratta di una valanga, ma non per
anche solo astrattamente, lincolumit di orario pi tarda rispetto a quella con- la legge penale. Il distacco di una valan-
pubblica. Viceversa, una zona non an- sigliata dalla situazione in atto, perch ga in zona non antropizzata senza lesio-
tropizzata quando in essa si trattiene o si con lavanzare delle ore essi si espongo- ni a persone non punibile. Gli inciden-
trova ununica persona oppure un unico no ad un pericolo maggiore. Lorario non ti vengono rilevati dai Carabinieri o dal-
gruppo di sciatori e non sono presenti pu essere valutato come indice di re- la Guardia di Finanza e le informazioni
altre persone non individualmente deter- sponsabilit. Dovr essere stilato sem- vengono inoltrate alla Procura della
minabili oppure gruppi di persone (terzi). pre un parere di esperti, incaricati dalla Repubblica. Incidenti in zone non antro-
Soprattutto persone qualificate (gui- Procura della Repubblica, per valutare pizzate vengono iscritti in un registro se-

aprile 2011 il Soccorso Alpino 21


parato e non danno luogo a procedimen- 8. Conclusione dei partecipanti alla scienti della loro responsabilit nei pro-
to alcuno. Le spese processuali sono da discussione. pri confronti e nei confronti di altre per-
sostenere solo nel caso di una condanna. Le guide alpine sollevano il problema sone. Anche nelle aree libere esistono
molto importante, tuttavia, informare del mancato adeguamento delle leggi. regole e limiti. Se vengono lesionati ter-
la popolazione affinch una mancata co- Le leggi sono state emanate in un perio- zi come in altri stati alpini dovranno
municazione di incidente non metta in do in cui nessuno praticava lo sci nel- essere avviate le indagini. Report di in-
pericolo la vita di persone sepolte da una lentit e nelle modalit dei tempi attua- cidenti da valanghe vengono spesso pub-
valanga, oppure per evitare azioni di ri- li. Lo sci alpino uno sport molto ama- blicati dalla stampa in prima pagina e
cerca molto dispendiose. to e praticato e di conseguenza le leggi questo non controllabile. Edunque di
dovrebbero essere aggiornate. fondamentale importanza redigere un
6. Se durante unazione di soccorso Anche la Centrale Provinciale di protocollo comune e metterlo a disposi-
i soccorritori distaccano una valan- Emergenza Territoriale riferisce di espe- zione di tutti gli interessati per una mi-
ga che conseguenze penali pu ave- rienze e problemi con segnalazioni di in- gliore conoscenza e per la prevenzione.
re? cidenti imputabili alla mancata informa- In caso di distacco di una valanga non
I soccorritori durante un intervento di zione della popolazione. Tante segnala- si distinguono le singole responsabilit
soccorso non rispondono per un ulteriore zioni vengono fatte da estranei come per- allinterno del gruppo di alpinisti, che vie-
distacco di una valanga, perch si trovano sone non coinvolte direttamente, che ri- ne considerato come ununit i cui com-
sul luogo esclusivamente per lazione di feriscono di distacchi di valanghe dove ponenti hanno uguale responsabilit, ec-
soccorso. A loro non pu essere imputata sono visibili tracce che entrano nella va- cettuati casi specifici. Il distacco di una
alcuna colpa e tanto meno un dolo. langa. Chi distacca una valanga, invece, valanga senza conseguenze per lincolu-
fugge e per paura di conseguenze penali mit pubblica NON punibile. Ne conse-
7. Gli aspetti giuridici sono diversi in rinuncia alla segnalazione. La carenza di gue che la segnalazione di un evento do-
Italia e in Austria? comunicazioni comporta dispendiose vere dei cittadini e non comporta conse-
S, esistono delle divergenze. La le- azioni di soccorso. guenze penali. Inoltre, il Procuratore Capo
gislazione austriaca non conosce la no- Conclusione del Dr. Staffler: In fu- Rispoli si appella alla morale dei praticanti
zione di pericolo astratto. Pertanto, solo turo dovranno essere raccolti dati affida- dello sci fuori pista. Chi non effettua la
se a causa di una valanga vengono ferite bili per capire meglio le escursioni in chiamata demergenza dopo il distacco di
o uccise delle persone vengono avviate montagna dinverno. I numerosi prati- una valanga pu far rischiare la vita a per-
indagini di rilevanza penale. canti sport invernali devono essere co- sone sepolte sotto una valanga.

Diagramma quale spiegazione della definizione zona antropizzata

distacco di una valanga


(pericolo del bene giuridico dell
incolumit pubblica)

zona sciistica/zona antropizzata zona non antropizzata

denuncia penale con danno a persone senza danno a persone


indipendentemente dal
danno a persone

distacco colposo di distacco doloso di una omicidio colposo o non c azione penale
valanga con eventuale valanga lesioni personali
omicidio o lesione (con dolo condizionato) (in caso di un rapporto
personale ed eventualmente di fiducia con una
(in caso di una lesione omicidio o lesione persona qualificata,
personale si avvia personale (azione a.e. guida alpina)
lazione penale solo su penale dufficio in caso
querela) di lesioni personali con
una diagnosi di
guarigione oltre i 20
giorni)

22 il Soccorso Alpino aprile 2011


N
I NC I D E NT I S O C C O R S O S P E L E O L O G I C O I NC I D E NT I S O C C O R S O S P E L E O L O G I C O

el corso di questo anno, si sono


verificati 19 incidenti che
hanno coinvolto 48 persone
(trenta uomini, tre donne e quindici non
noti), queste le conseguenze:
nessuna trentasette;
lievi uno;
gravi sette;
morte tre.
Rispetto allanno precedente si
quasi raddoppiato il numero degli inci-
denti da 10 a 19, ed i coinvolti sono pas-
sati da 21 a 48.
Le persone morte: due nel 2009 e tre Incidenti
nel 2010, si riferiscono ad incidenti av-
venuti in immersione, ed a questi va ag-
giunto lo speleosubacqueo francese mor- speleologici 2010
to alla Dragonniere; certamente le im-
mersioni creano situazioni in cui leven- a cura di
tuale inconveniente quasi sempre diven-
ta mortale.
SPE L EO SOCCORSO Lelo Pavanello
Coordinatore Commissione
Lintervento della Commissione spe- documentazione
leosubacquea del Soccorso speleologico
italiano, stata richiesta dalle autorit
go la strada provinciale nei pressi di Protezione civile, Unit cinofile,
francesi per collaborare alla ricerca del-
Barletta; Associazioni di volontariato, alle ricer-
lo speleosubacqueo rimasto bloccato da
6. in dicembre, nel corso di uno sbar- che iniziate in novembre, della ragazzina
una frana allinterno del sifone della
co di clandestini sulle coste pugliesi, una scomparsa a Brembate di Sopra.
Dragonniere, purtroppo lincidente ha
persona cadeva in mare ed annegava, in-
provocato la morte del francese.
terveniva la 7 Zona che effettuava il re- A questi interventi dobbiamo ag-
Oltre che agli interventi di carattere
cupero della salma superando una falesia giungere le ricerche esterne alle quali
prettamente speleologico elencati nella
che strapiomba sul mare; siamo stati chiamati.
tabella, le nostre Stazioni sono sempre
7. Campania, in agosto la 14 Zona Possiamo considerare come anche
pi chiamate a collaborare con le
interviene, assieme ai Vigili del fuoco, al in questo anno lattivit stata partico-
Istituzioni per operazioni in situazioni
recupero di due anziane sorelle precipi- larmente intensa, un grazie a tutti i com-
ed ambienti dove la nostra specializza-
tate in una voragine apertasi improvvi- ponenti del Soccorso speleologico che
zione risulta indispensabile.
samente nel terreno di loro propriet; sempre pi lavorano per migliorare la
Tra i vari interventi anomali a cui 8. Lambardia la 9 Zona ha preso nostra struttura, auguri a tutti e buon
siamo stati chiamati, vogliamo annove- parte, unitamente alle Forze dellordine, lavoro per il 2011.

Interventi di ricerca esterna


rare:
1. Abruzzo, la 15 Zona intervenu-
ta in gennaio e settembre, su richiesta
della Protezione civile per ispezionare
alcune cavit;
2. Veneto la 6 Zona interveniva in 27 gennaio la zona particolarmente ricca di feno-
febbraio, su richiesta della Prefettura di Parco dei Gessi Bolognesi meni carsici, falesie, cave abbandonate,
Vicenza, per il recupero di un ordigno sottoroccia, casolari, pozzi vari, le ricer-
bellico ritrovato allinterno della
(Emilia Romagna)
che si protraggono per pi giorni senza
Voragine di Castellaro, i tecnici hanno Un giovane di 28 anni si era recato
trovare nulla. La salma sar ritrovata un
recuperato la bomba che stata conse- per una camminata nella zona della
mese dopo a scioglimento di neve avve-
gnata agli artificieri del Genio militare; Croara, non vedendolo rientrare nono-
nuto.
3. singolari interventi della 2 Zona stante nevicasse abbondantemente, gli
(Friuli Venezia Giulia) dove un cane era amici avvertivano il 113 che richiedeva
precipitato in una foiba sul Monte Stena, lintervento della 12 Zona, una prima ri- 10 aprile
lanimale stato recuperato dai tecnici cerca non approdava a nulla; si organiz- Amelia (Umbria)
coadiuvati dal veterinario; zava allora una battuta in grande stile Su richiesta dei Carabinieri era aller-
4. altro cane recuperato presso Agri- coinvolgendo, oltre al Soccorso speleo- tata la 4 Zona per effettuare la ricerca di
gento dai tecnici della 10 Zona (Sicilia); logico, Gruppi speleologici di Bologna, una donna scomparsa da tempo. Sono
5. Puglia la 7 Zona intervenuta, su Protezione civile, Carabinieri, Unit ci- stati visitati alcuni pozzi, un cunicolo al-
richiesta delle autorit locali, per la per- nofile, Associazioni di volontariato. lagato e perlustrate tre cavit senza tro-
lustrazione di una voragine apertasi lun- Vengono ispezionate diverse cavit, vare traccia.

aprile 2011 il Soccorso Alpino 23


I N C I D E N T I S O C C O R S O S P E L E O L O G I C O I N C I DE N T I S O C C O R
data cavit regione momento coinvolti tipologia causa conseg. sesso et nazione
09-gen. Ab. Piani Eterni Veneto risalita 3 ritardo tecnica nessuna M nn Italia
16-gen. Buso della Rana Veneto risalita 4 ritardo tecnica nessuna nn nn Italia
31-gen. Grotta Porcara Veneto risalita 3 ritardo tecnica nessuna M nn Italia
13-feb. Abisso Astrea Toscana avanzam 1 trauma caduta sasso gravi F 35 Italia
14-feb. Voragine Rana Sardegna avanzam 1 trauma caduta sasso gravi M 39 Italia
14-mar. Grotta Su Bentu Sardegna risalita 7 ritardo tecnica nessuna nn nn Italia
25-apr. Grotta del Fiume Marche avanzam 1 caduta scivolata gravi M nn Italia
27-mag. Ris. Su Cologone Sardegna immers 1 annegam malore morte M 60 Italia
03-lug. Grotta Porcara Veneto risalita 5 ritardo tecnica nessuna nn nn Italia
10-lug. Grotta 87 VG Friuli Venezia Giulia scavo 1 trauma caduta sasso gravi M 72 Italia
10-lug. Grotta 87 VG Friuli Venezia Giulia scavo 1 trauma colpito mazza gravi M 71 Italia
17-lug. Gr. Tequila Bum Bum Piemonte avanzam 3 blocco piena torrente nessuna M nn Italia
25-lug. Grotta S. Giorgio Liguria immers 2 annegam esaurim. aria morte M 53 Italia
annegam esaurim. aria morte M 17 Italia
19-ago. Abisso Saragato Toscana risalita 2 ritardo tecnica nessuna M 40 Italia
ritardo tecnica nessuna F 26 Italia
20-ago. Ab. Cul di Bove Campania avanzam 1 caduta scivolata lievi M nn Italia
24-ago. Omber en banda Lombardia avanzam 1 caduta rottura corda gravi M 34 Italia
01-nov. Ab. Led Zeppelin Friuli Venezia Giulia avanzam 2 blocco piena torrente nessuna M nn Ungheria
07-nov. Buranco Paglierina Liguria esterno 1 caduta scivolata gravi F 45 Italia
12-dic. Antro del Corchia Toscana risalita 8 ritardo falso allarme nessuna nn nn Italia
04-ott. Dragonniere Francia immers 1 blocco frana morte M nn Francia

25 maggio 29 luglio 5 settembre


Bari (Puglia) Campania (Toscana) Gole del Fiastrone (Marche)
La 7 Zona interviene, assieme a La 3 Zona chiamata alla ricerca di Un gruppo di dieci persone, tra cui
Carabinieri, Unit cinofile, alla ricerca di una persona (speleologo) che ha da gior- due bambini, si era perso mentre si diri-
un uomo di 39 anni affetto da disturbi ni lasciato lauto nei pressi di una zona geva verso la Grotta dei Frati, soprag-
giunto il buio e sono rimasti bloccati.
psichici, lintervento si concentrato in ricca di cavit. Dopo una giornata di per-
Scatta lallarme ed interviene la 11 Zona
zone dove sono presenti aree di cava e lustrazioni, veniva comunicato il cessato che in nottata recupera i gitanti.
varie cavit. allarme in quanto linteressato era rinca-
sato a piedi. La 13 Zona (Liguria), ha preso par-
te a tre ricerche svoltesi in territorio di
Toirano, assieme alla componente alpina
ed ad una nei pressi di Lavagna.

Interventi speleologici 2010


9 gennaio stava a partire, giungeva il cessato allar- auto parcheggiate, entrava e poco dopo
Abisso dei Piani Eterni (Veneto) me, infatti tutti erano rientrati incolumi al incontrava i quattro che uscivano senza
Durante il campo invernale, una campo di Malga Brendol. problemi.
squadra di tre persone in esplorazione
da cinque giorni, non dava pi notizie ed 16 gennaio 31 gennaio
i compagni in attesa al campo informa- Buso della Rana (Veneto) Grotta Porcara (Veneto)
vano la Stazione Veneto orientale della Un gruppo di quattro persone era in A seguito del mancato rientro di tre
6 Zona, che interveniva per verificare la escursione nella cavit, impensierito dal speleologi sui tempi previsti, veniva al-
situazione. Le condizioni meteorologi- ritardo un parente allertava il Soccorso. lertata la Stazione di Verona che inviava
che erano pessime a causa di abbondan- Una squadra della 6 Zona si portava al- sul posto una squadra che rintracciava i
ti nevicate, mentre la squadra di appre- lingresso della grotta dove notava le giovani mentre uscivano dalla cavit.

24 il Soccorso Alpino aprile 2011


R SO SPELE OLOG I C O I NC I D ENT I SOC C O R SO SP ELEO LOG I C O

13 febbraio 25 aprile colpiva con una mazza la tibia destra


Abisso Astrea (Toscana) Grotta del Fiume (Marche) producendosi una ferita lacero contusa.
R.M. mentre percorre la cavit, subi- Usciva da solo e guarir in dieci giorni.
Una squadra di quattro persone scen-
de in grotta con lintento di effettuare una sce un incidente che gli procura la lussa-
risalita di una parte scoperta tempo ad- zione della spalla destra. Era pronta-
dietro, S.Z. speleologa di 35 anni mentre mente soccorso ed aiutato ad uscire dopo 17 luglio
scende il pozzo iniziale, colpita da un averlo calato nei vari saltini ed aiutato in Grotta Tequila Bum Bum
sasso smosso da un compagno che sta pi passaggi. Veniva poi accompagnato (Piemonte)
scendendo su di unaltra corda. Nessuna allOspedale di Fabriano per le necessa- Nel corso di una esercitazione tra la
frattura, mano gonfia ed un profondo ta- rie cure. 1 e la 13 Zona, mentre tre persone sta-
glio sul dito medio. La giovane prosegue vano stendendo la linea telefonica, re-
la discesa ma giunta a meno duecento me- stavano bloccate a causa di un furioso
tri non se la sente di proseguire e quindi 27 maggio temporale che aveva fatto aumentare la
esce assieme ai compagni. Risorgente Su Cologone portata del torrente sino a formare un
(Sardegna) sifone. Unaltra squadra era riuscita ad
uscire appena il tempo. Immediatamente
P.C. 60 anni, durante una immersio-
scattavano i lavori per svuotare il sifone
ne per effettuare riprese cinematografi-
14 febbraio che, sceso a meno quaranta metri era col-
utilizzando tre pompe idrovore ed altri
Voragine della Rana (Sardegna) pito da infarto e, nonostante i soccorsi
accorgimenti che hanno permesso di li-
A.G. 39 anni, mentre scendeva il se- berare il sifone e far uscire in nottata i tre
immediati, moriva in acqua. Aveva ap-
condo pozzo, era investito da un grosso tecnici.
pena ripreso la discesa di Alberto
masso staccatosi improvvisamente; nel Cavedon che ha raggiunto i 135 metri di
tentativo di proteggere il capo, sollevava profondit. Il recupero della salma era ef-
il braccio destro che colpito subisce una fettuato in giornata, un altro speleo-
25 luglio
frattura; i compagni avvertivano il subacqueo che aveva cercato di aiutarlo, Grotta di San Giorgio (Liguria)
Soccorso (8 Zona) che interveniva con era portato in camera iperbarica per con- Due subacquei D. F. di 53 anni ed il
pi squadre ed il medico. In attesa dei trolli, nulla di grave. Tutto il materiale figlio di 17, si sono immersi in mare e si
soccorsi gli veniva immobilizzato larto subacqueo delloperatore stato seque- sono avventurati nella cavit, a causa
fratturato e, per evitare che prendesse strato dai sommozzatori dei Carabinieri della risacca per non sono pi riusciti a
troppo freddo, era sistemato in zona ri- per i vari controlli. risalire e sono annegati. Il recupero sta-
parata e coperto con due teli termici e ri- to effettuato dai Vigili del fuoco.
scaldato con tre lampade a carburo.
Venivano attrezzati i pozzi ed iniziava il 3 luglio
recupero utilizzando la tecnica del con- Grotta Porcara (Veneto) 19 agosto
trappeso e del paranco; alle ore 19:38 il
A seguito del mancato rientro di cin- Abisso Saragato (Toscana)
ferito allesterno dove viene rifocillato La 3 Zona era avvisata che due per-
que speleologi, veniva richiesto linter-
ed aiutato a percorrere il sentiero gi at- sone, una ragazza di 26 anni ed un uomo
vento della Stazione di Verona (6 Zona)
trezzato con corrimano. Dopo circa uno- di 40, scese nella parte profonda grotta,
che inviava sul posto una squadra che,
ra si raggiungono le auto ed il ferito tra- risultavano in forte ritardo, partiva subi-
entrata nella cavit, incontrava i ritarda-
sportato allOspedale Marino di Cagliari to una squadra per verificare la situazio-
tari molto provati e li accompagnava al-
dove gli viene riscontrata la frattura ne. Mentre si approntava un intervento
lesterno.
scomposta epifisi distale del radio de- massiccio, viste le difficolt dellabisso,
stro con distacco stiloide ulnare. usciva un tecnico per avvisare che, pur
10 luglio con grande ritardo, i due stavano risa-
lendo lentamente ma senza problemi.
Grotta 87 VG
14 marzo (Friuli Venezia Giulia)
Grotta di Su Bentu (Sardegna) P.G. anni 72, durante le operazioni 20 agosto
La 8 Zona era avvisata che un grup- per consolidare un muretto a quota meno Abisso Cul di Bove (Campania)
po di sette persone, in visita alla grotta, sessantadue metri, veniva colpito al pie-
Alla profondit di circa cinquecento
risultava in forte ritardo, si attiva subito de destro da un masso di circa venti chi-
metri, uno speleologo si sentiva male e
la partenza di una squadra, ma dopo cir- logrammi, che gli fratturava un dito del
non riusciva pi a procedere, alcuni com-
ca unora arriva la comunicazione del piede. Usciva autonomamente, ne avr
pagni, tencici C.N.S.A.S., restavano ad
cessato allarme. Gli speleologi in grotta, per quaranta giorni.
assisterlo mente altri uscivano per aller-
tra cui due Vigili del fuoco, erano usciti tare la 14 Zona e mettere in preallarme
senza problemi; lallarme era scattato in altre Delegazioni. Nel frattempo il gio-
quanto i familiari di uno di questi, in ap- 10 luglio vane si era un po ripreso ed aiutato dai
prensione per il ritardo, avvertivano il Grotta VG (Friuli Venezia Giulia) compagni, iniziava la risalita; la squadra
115 di Nuoro che diramava la richiesta al N. B. anni 71, mentre demoliva un di primo intervento lo ha poi raggiunto
Soccorso speleologico. masso a meno sessantacinque metri, si ed aiutato sino alluscita.

aprile 2011 il Soccorso Alpino 25


INCIDENTI SOCCORSO SPELEOLOGICO INCIDENTI SOCCORSO SPELEOLOGICO

24 ottobre forma anche un tratto sifonante; i tre in veniva allertata la 3 Zona per un inter-
Omber en Banda al Bus del Zel esplorazione si trovano oltre. Nel frat- vento di soccorso nella cavit dove ri-
(Lombardia) tempo altri speleologi sono usciti per al- sultavano bloccati da una frana otto spe-
Durante una uscita di un Corso di lertare la 2 Zona che si mette in preal- leologi. Entrava velocemente una squa-
speleologia, lallievo D.S. 34 anni, men- larme per organizzare un intervento a dra, molti tecnici anche di altre
tre scendeva un salto sotto la visione di quella profondit. Trascorse quaranta ore Delegazioni erano in loco per una cam-
un istruttore, precipitava da quat- cala la portata dellacqua ed i bloccati fi- pagna di rilevamento e mappatura della
tro/cinque metri a causa della rottura del- nalmente riescono a risalire e raggiun- grotta, che constatava come non fosse
la corda. Immediatamente scatta il soc- gere il campo interno e, dopo essersi ri- successo nulla. Tutte le persone erano
posati e rifocillati usciranno dalla grotta. poi fatte uscire senza problemi.
corso della 9 Zona che raggiunge il fe-
rito assieme al medico che, dopo le ne-
cessarie medicazioni, viene imbarellato
ed inizia il recupero. Nell prime ore del 7 novembre 4 ottobre
pomeriggio il ferito allesterno dove, Buranco della Paglierina Dragonniere du Gard (Francia)
caricato sullambulanza sar portato al- (Liguria) Viene richiesto lintervento della
lospedale. La escursionista C.P. 45 anni dopo Commissione speleosubacquea del
aver terminato la visita con amici alla C.N.S.A.S. a seguito di un incidente ve-
cavit, stava percorrendo il sentiero ester- rificatosi allinterno di un sifone: a set-
1 novembre no e, probabilmente a causa del buio, tecento metri dallingresso ad a settanta-
due metri di profondit, una frana ha
Abisso Led Zeppelin scivolava e cadendo si procurava la so-
bloccato il ritorno di uno speleosubac-
(Friuli Venezia Giulia) spetta frattura di tibia e perone. Allertato
queo in immersione. I tecnici italiani
Due speleologi ungheresi lasciano il il 118 faceva intervenire il C.N.S.A.S. ed
sono trasportati in aereo.
campo base interno a quota meno780 i Vigili del fuoco che recuperavano e
Si susseguono pi immersioni da par-
metri per effettuare una risalita in zona portavano la donna allOspedale di Pietra
te di speleosubacquei di varie nazionalit
nuova, hanno con loro anche materiale Ligure.
che appurano la impossibilit di supera-
per un eventuale bivacco; dopo qualche re la frana. Purtroppo lo speleosubac-
ora si verifica una piena del torrente. queo bloccato morir senza che nessuno
Trascorrono venti ore e gli amici restati 12 dicembre lo abbia potuto raggiungere.
al campo decidono di scendere per veri- Antro del Corchia (Toscana)
ficare la situazione, a meno 980 metri A causa di una errata interpretazione
trovano la grotta invasa dallacqua che di un messaggio telefonico registrato,

Interventi di soccorso in forra


Per quanto riguarda gli interventi in for- preallarme anche per la Stazione di allesterno seguendo un percorso senza
ra abbiamo ricevuto tre segnalazioni. Trento. Nel frattempo la squadra di pri- particolari difficolt.
mo intervento raggiunge i bloccati e li ac-
9 giugno compagna allesterno della forra. 18 luglio
Vajo dellOrsa (Veneto) Val Bodengo (Lombardia)
Durante la discesa due persone re- 10 giugno Durante la percorrenza del torrente,
stavano bloccate allaltezza del salto Rio Calandrino (Liguria) S.F. metteva male il piede e si procura-
Busa nera, la corda di progressione si era Quattro persone, adeguatamente va una frattura. Alcuni tecnici della
incastrata. Viene allertata la 6 Zona che equipaggiate, stanno completando la di- Stazione di Verona che stavano scen-
invia sul posto tecnici forristi di Verona scesa ma hanno calcolato male i tempi e dendo, intervengono e trasportano
assieme alla componente alpina, partono restano bloccati dal buio. Viene allerta- linfortunato fuori dal torrente. Al
anche tecnici forristi di Vicenza ed un sa- ta la 13 Zona che interviene e, dopo Pronto soccorso gli veniva riscontrata
nitario della Stazione Veneto orientale, aver raggiunto i bloccati, li accompagna la frattura del piede.

26 il Soccorso Alpino aprile 2011


da sinistra: Gill Limonne,
Adriano Favre, Mauro Ceccaroni

45 Corso U.C.V.
Passo del Tonale
13-22 gennaio 2011

foto Alex Stor


a cura di

A
Alessio Fabbricatore

Classe A: 26 promossi pi una riserva tecnica Classe B: 21 promossi pi sei negativi


diciotto Istruttori nazionali U.C.V. due Istruttori nazionali tecnici un Medico veterinario

l Passo del Tonale si svolto, sta a dimostrare il notevole progresso dei tro tecnico, che individua la necessaria
dal 13 al 22 gennaio 2011 il rapporti che sono intercorsi, dal 1987, tra mediazione tra la specifica vocazione del
45 Corso U.C.V. il C.N.S.A.S. ed il Dipartimento nazio- C.N.S.A.S. per la montagna e la esigenza
Il dott. Mauro Ceccaroni, in nale di Protezione civile. Da quasi dieci del sistema Protezione civile di potersi
rappresentanza del Dipartimento anni assisto ai corsi e ai relativi esami per avvalere di una Associazione che ponga
nazionale della Protezione civile, ha il brevetto U.C.V. ed ho potuto verificare al servizio dei modelli di intervento in
partecipato, in qualit di esaminatore, e valutare di persona una valenza tecnica emergenza la sua preparazione aggiorna-
agli esami finali che sanciscono di livello molto elevato, sempre pi ag- ta, verificata e soprattutto supportata da
loperativit delle Unit cinofile. giornata e qualificata. I risultati perci di- una organizzazione di livello superiore.
Data la sua ormai decennale presenza ventano necessariamente la conseguenza Al di l degli ambiti operativi specifici del
ai Corsi U.C.V. del C.N.S.A.S. abbiamo di una professionalit molto elevata. Per C.N.S.A.S., montagna e luoghi impervi, il
ritenuto di interesse di tutti i tecnici del questo motivo il Dipartimento sempre C.N.S.A.S. ha recentemente dato ottima
C.N.S.A.S. sentire la sua opinione su pi interessato a mantenere e valorizzare prova di s anche su scenari pi specifici
questo 45 Corso. le Unit cinofile certificate dal di Protezione civile. Questo fatto ha avvi-
C.N.S.A.S., Unit cinofile formate cio cinato ancor di pi le due istituzioni che
Dott. Ceccaroni, la presenza di un rap- nellambito di una Associazione che pone hanno insieme raggiunto ottimi obiettivi
presentante del Dipartimento naziona- le sue radici su una valida ed efficiente or- di efficienza nellintervento di soccorso
le della Protezione civile ai corsi U.C.V. ganizzazione. La nostra presenza al 45 alle popolazioni colpite dal sisma in
del C.N.S.A.S. e ai relativi esami di fine Corso assume pertanto un significato non Abruzzo. Durante le fasi del post-terre-
corso, avviene da quando col decreto n. soltanto determinato dal dispositivo isti- moto, infatti, numerosi sono stati gli in-
3/053/13/EMER del 30.04.1987, tuzionale ma anche di interesse e rico- terventi che hanno visto lavorare fianco a
Regolamentazione Unit cinofile da noscimento di una valenza particolare nel- fianco il Dipartimento con gli uomini del
valanga la Protezione civile ha rico- lambito nazionale. Da sottolineare inoltre C.N.S.A.S., i Volontari delle Organiz-
nosciuto a livello nazionale il brevetto che la partnership tra Dipartimento e zazioni nazionali di Protezione civile e le
UCV rilasciato dal CNSAS. Quale si- C.N.S.A.S. ultimamente si molto raffor- Colonne regionali, a dimostrazione che,
gnificato assume oggi tale presenza e zata grazie alla volont politica delle due quando si perseguono obiettivi comuni di
tale importante riconoscimento? parti. Ci con il tempo ha orientato le solidariet e di efficienza tecnica nessun
La nostra odierna presenza istituzionale scelte fino a trovare un punto di incon- ambizioso orizzonte precluso.

aprile 2011 il Soccorso Alpino 27


Gli Istruttori cino
Passo del
da sinistra:
Mauro Ceccaroni, Roberto Giarola,
Pier Giorgio Baldracco

Alla conclusione del 45 Nel settore della cinofilia in questi ul- ed ancor pi su quelli internazionali,
timi anni cresciuto un grande entu- ha spinto il Dipartimento verso la ne-
Corso U.C.V., tra gli illustri siasmo anche in vari Corpi istituzio- cessit di una conoscenza maggiore dei
ospiti ha preso la parola il nali dello Stato, a volte anche supe- livelli di formazione e preparazione
dott. Roberto Giarola, riore al reale fabbisogno di Unit ci- delle U.C. sul territorio nazionale, ri-
nofile, evidenziando lesigenza di una tenendo di acquisire, tale conoscenza,
funzionario del dipartimento selezione tecnico-qualitativa sempre attraverso una codifica oggettiva di
nazionale di Protezione maggiore. apprendimento.
civile. Riportiamo di seguito La ricerca di un elevato livello tecnico Grazie allassidua collaborazione di
nelle Unit cinofile, tesa al raggiungi- questi ultimi anni con il C.N.S.A.S. ed
il suo qualificato intervento. mento di obiettivi di assoluta eccellen- in particolare alla conoscenza di que-
za necessaria sugli scenari nazionali sto specifico settore da parte di Mauro
ofili presenti al 45 Corso UCV
l Tonale 13-22 gennaio 2011

Ceccaroni che sta seguendo tutti i pro- attuando un progetto di conoscenza A conclusione dellintervento il dott.
getti formativi e le attivit specifiche dei livelli di efficienza nello specifico Roberto Giarola ha voluto ribadire il
di cui voi vi occupate, maturata per- settore della Protezione civile delle suo impegno a seguire i progetti del
tanto lidea di tentare di effettuare una Unit cinofile comunque formate. Tale C.N.S.A.S. considerato che le attivit
classificazione omogenea delle specifi- progetto consentir di uniformare ed programmate cominciano ad avere
cit e competenze delle Unit cinofile omogeneizzare in diverse categorie di concretezza.
delle diverse organizzazioni intervento le U.C. da un punto di vista Lesperienza dei due anni di conven-
Cos, nel rispetto dellautonomia e del- specifico che quello degli interventi zione la base per ottenere buoni risul-
liniziativa delle numerose proposte di Protezione civile, con la possibilit tati nei prossimi anni.
formative derivanti da Scuole ed da parte delle U.C. di aspirare allin-
istruttori pi o meno istituzionali o gresso nel novero dei vari livelli di in-
istituzionalizzati, il Dipartimento sta tervento.
foto Alex Stor
Siccome le simulazioni rispecchia-
no molto la realt e laddestramento dura
parecchie ore, avere un cielo sereno,
temperature non troppo sotto zero ed un
buon innevamento come abbiamo ri-
scontrato questanno, ha aiutato tutti noi
ad una migliore organizzazione delle
Classi e le relative simulazioni. Sono
stati previsti sette campi per la Classe A
ed altrettanti per la Classe B pi un cam-
po per il simulato dove ogni giorno si
esercitavano quattro unit cinofile della
Classe B. La esercitazione stata arri-
chita dalluso dellelicottero: le Unit ci-
nofile di Classe B venivano prelevate
dalla piazzola e poi calate sul previsto
campo per la simulazione. Desidero sot-
tolineare la presenza dei figuranti, dai
venti ai venticinque ogni giorno, indi-
spensabile per un buon e valido esito del
corso. A loro un particolare ringrazia-
mento. Sottolineo che anche il Presidente
piaciuti anche della partecipazione di- francese, elogiando i nostri addestra-
Al 45 Corso UCV, abbiamo retta del conduttore francese, che lanno menti molto simili alla realt, ha fatto no-
sentito, poco prima degli scorso aveva assistito al corso U.C.V. tare lapporto indispensabile dei figu-
esami, le impressioni, solo per due gironi. Essendone rimasto ranti in tali situazioni.
Il Direttore Rocco Roberto Zanelli
riguardanti lo svolgimento di molto soddisfatto si iscritto allattuale
Corso con lobiettivo di conseguire il aggiunge: Desidero sottolineare lap-
questo 45 Corso, di Rocco porto del mio Vice, Sergio Torresani, a
brevetto. La presenza francese non ter-
Roberto Zanelli e di Sergio cui va un caloroso ringraziamento per

I
mina qui: abbiamo avuto anche la visita
Torresani, rispettivamente dei Sapeur Pompiers che per alcuni gior- lottima organizzazione del corso da
Direttore e Vice direttore della ni hanno osservato i nostri metodi di lui seguita sempre con molta professio-
Scuola U.C.V. addestramento e di simulazioni sui cam- nalit.
pi di neve ed anche da loro abbiamo ri-
cevuto vari elogi. E stata molto impor- In questo momento Direttore, a che
tante tale visita per perfezionare la co- punto siamo con le Scuole regionali?
l Direttore della Scuola Rocco
noscenza tra i due Corpi in quanto sa- Premetto che non esistono Scuole
Roberto Zanelli, entra subito nel
ranno proprio i Sapeur Pompiers che for- regionali e quindi non ci sono Istruttori
cuore dellargomento evidenziando
niranno al C.N.S.A.S. i cani da macerie: regionali: ci sono Istruttori della Scuola
che: stata riscontrata una notevole nazionale che lavorano a livello regio-
loro sono infatti i migliori istruttori in eu-
partecipazione al 45 Corso U.C.V.: ben nale e poi a seconda della disponibilt
ropa di tale specializzazione.
sessanta i conduttori, provenivano in svolgono i corsi. Bisognerebbe per rag-
gran parte dallarco alpino, ma si anno- giungere una certa uniformit, in quanto
Quindi tra breve avremo unulte-
verano anche tre coduttori abruzzesi ed la situazione ancora a macchia di leo-
riore specializzaizone nelle Unit ci-
uno emiliano. Laddestramento iniziale pardo.
nofile presenti nel C.N.S.A.S. Gi lo
ha un livello sempre pi elevato e si scarso anno avevamo preso in consi- Uniformit che stiamo comunque va-
spera che la volont e la determinazione derazione lunificazione delle scuole lutando di raggiungere: infatti abbiamo
non si affievoliscano con la acquisizio- U.C.V. ed U.C.R.S., come sta attual- un incontro a febbraio, come Com-
ne in futuro del brevetto. mente procedendo tale progetto? missione tecnica, in cui si stabilir una
Durante il 45 Corso abbiamo ag- linea guida per la educazione di base dei
Direttore, intrattenendomi con Gill gregato per la prima volta gli Istruttori cuccioli. Questo sicuramente un buon
Limonne, Presidente della Federation U.C.R.S. che hanno intenzione di acqui- primo passo. Quando un cucciolo ben
Nationale des maitres chiens dava- sire il doppio brevetto e successivamen- educato facile poi addestrarlo alloc-
lanches, presente al Corso, ho avuto te, in giugno, al corso U.C.R.S. verran- corenza.
il piacere di sentire parole molto lu- no aggregate le Unit cinofile da valan- Riprende la parola il Vice direttore
singhiere sia riguardo lorganizzazio- ga che intendono acquisire il doppio Sergio Torresani: La partecipazione nu-
ne del Corso sia riguardo la Scuola in brevetto. Per cui nellarco di un paio merosa ed attiva di tanti Istruttori duran-
generale. Ritengo che la Scuola possa danni potremo constatare la bivalenza te il 45 Corso sta a significare che c il
essere ben orgogliosa per gli apprez- certificata a tutti gli Istruttori. bisogno di sempre maggior conoscenza
zamenti rivolti da un collega di unal- ed aggiornamento da parte del singolo
tra Scuola. Sergio Torresani, vuoi esporre le Istruttore ma non solo, c soprattutto la
Siamo stati molto onorati della pre- considerazioni tecniche sul 45 Corso volont di voler trasportare tali cono-
senza di Gill Limonne e ci siamo com- U.C.V.? scenze nelle proprie Delegazioni.

30 il Soccorso Alpino aprile 2011


to simile ad un intervento reale, il con- cipano ai corsi U.C.V. in Francia per
Il dott. Gill Limonne, duttore viene veramente messo alla pro- conseguire il brevetto che stato ricono-
Presidente della Federation va e ritengo che questo sia indispensa- sciuto da sempre dalla Prefettura della
Nationale des maitres chiens bile ed anche ben organizzato. In Francia Valle dAosta. Dal punto di vista della
davalanches, ha presenziato al la formazione del cane operativo, par- formazione cinofila ci troviamo ad ave-
tendo come dite voi dalla Classe A, av- re delle differenze ridotte ai minimi det-
45 Corso Unit Cinofile da
viene tutta in un solo corso di quindici tagli, di conseguenza la realt molto si-
Valanga (U.C.V.).

H
giorni con il conseguimento delleven- mile. Questanno la prima volta che
Abbiamo voluto raccogliere le tuale brevetto operativo. Ovviamente una Unit cinofila francese frequenta un
sue impressioni e commenti un corso molto intenso e denso di con- corso in Italia per conseguire il brevetto.
riguardo il Corso U.C.V. cetti, a volte difficoltoso e faticoso dal A riconoscimento avvenuto, il brevetto
punto di vista fisico e psichico per dovr essere presentato al Ministero fran-
lUnit cinofila, perch essendo concen- cese per la registrazione e il riconosci-
o accettato molto volentieri trato in quindici giorni, normalmente mento definitivo da parte dello Stato
linvito ad assistere a questo dopo una decina di giorni sia i cani che francese. Successivamente lUnit cino-
45 Corso U.C.V. conside- conduttori hanno un calo nel rendimen- fila avr lobbligo, come del resto tutte le
rato che vi partecipa anche una Unit ci- to. In taluni casi anche lintervento dei altre, a presentarsi alle tre giornate di ve-
nofila francese, Jean Charles Sage di medici veterinari a sostegno della salute rifica che si effettuano annualmente in
Chamonix, con lobiettivo di ottenere il dei cani, non sempre riesce a ottenere ri- febbraio, marzo ed aprile.
brevetto di Classe B. Ho trascorso inte- sultati. In Francia, la Scuola per cani da
re giornate sui vari campi di allenamen- valanga ha una origine storica: era stata Durante questo 45 Corso U.C.V.
to ed ho osservato situazioni eccellenti, istituita a seguito della valanga catastro- abbiamo avuto anche la presenza dei
dal punto di vista operativo, assistendo fica abbattutasi sulla Val dIsere nei pri- bloodhound. Quali sono le sue impres-
alle fasi di addestramento. Posso tran- missimi anni settanta, in quella occasio- sioni riguardo il metodo di lavoro sul-
quillamente dichiarare che questo tipo di ne si registrarono parecchie vittime. Fu la neve di questa razza canina?
Corso in Italia ha raggiunto veramente il grazie allintervento dellallora Prefetto Ho voluto assistere ad una dimo-
vertice. Un fatto ulteriormente positivo Jacques Bouteloup, esperto cinofilo, che strazione di bloodhound ed effettiva-
la possibilit di scambio di esperienze e venne decisa lorganizzazione della mente si tratta di cani con un fiuto ecce-
conoscenze che avviene durante il Corso. Scuola predisponendo la formazione in zionale, con capacit olfattiva fuori del
Personalmente sono rimasto molto me- un periodo di quindici giorni, cera fret- comune. Sarebbe interessante a livello
ravigliato, ma comunque soddisfatto, ta di formare le Unit cinofile affinch di studio, organizzare delle prove scien-
della variet di razze che vengono utiliz- fossero al pi presto operative. Questa tifiche per quantificare esattamente le
zate, in particolare quelle dei cani da cac- decisione organizzativa sussiste tuttora capacit olfattive di questo cane rispetto
cia; in qualit di veterinario e di Pre- con i lati negativi sopraesposti ma solo alle altre razze. Proprio a seguito di que-
sidente della Federazione sostengo che un intervento a livello ministeriale con sta dimostrazione voglio parlare con la
lutilizzo di queste razze sia veramente una nuova proposta potrebbe cambiare Scuola veterinaria di Lione per iniziare
interessante per il soccorso in valanga. lattuale stato di cose. Io stesso nel 1973 un campionamento scientifico. Desidero
ho partecipato al primo corso a sottolineare che questa Scuola alta-
Dott. Limonne quali sono le diffe- Chamonix, gestito appunto da Jacques mente specializzata in quanto segue an-
renze pi rimarcate tra la Scuola ci- Bouteloup, come giovane veterinario. che la formazione dei cani che vengono
nofila italiana e quella francese? Sin dallinizio c stata sempre molta adibiti al servizio di persone diversa-
Ho assistito ad alcune fasi delle si- collaborazione tra il Soccorso alpino del- mente abili e nei bloodhound ci sono po-
mulazioni e mi sono reso conto che quel- la Valle dAosta e la Scuola francese: tenzialit infinite da sviluppare e poten-
lo che viene richiesto ai conduttori mol- ogni anno due o tre Unit cinofile parte- ziare.

Egregi Signori,
grazie mille per la stupenda possibilit che ci stata
concessa.
La partecipazione per due giorni al 45 Corso U.C.V. del
C.N.S.A.S. che si svolto al Passo del Tonale nel
gennaio 2011 stata decisamente interessante e proficua.
La cordialit ha fatta da padrona e la possibilit di
partecipare ai vostri campi di lavoro stata oltremodo
apprezzata.
Oltre ad alcuni sistemi distruzione abbiamo potuto
visionare lorganizzazione sia del Corso sia di un
intervento in simulata. Abbiamo potuto tracciare dei
parallelismi e, soprattutto, abbiamo potuto evidenziare
alcune differenze tra la filosofia C.N.S.A.S. e quella del
nostro S.A.S. (Soccorso Alpino Svizzero).
La partecipazione a questa tipologia di corsi sempre
molto costruttiva: i pregi e difetti delle varie scuole
distruzione non possono che portare a crescere.
Floriano Beffa

aprile 2011 il Soccorso Alpino 31


A
driano, considerando la tua
esperienza cinofila e il tuo
attuale incarico di referente,
quale membro del Consiglio naziona-
le, per il settore cinofilo, quali sono gli
aspeti fondamentali che dovranno
essere presi in considerazione per la
riorganizzazione del settore cinofilo
del C.N.S.A.S.?
La mia esperienza cinofila risale al
1980. Allepoca ero gi Guida alpina e in
quellanno ho acquisto, con il mio cane,
il brevetto di ricerca in valanga al corso
francese che si svolgeva a Flaine, una
stazione di sci dellAlta Savoia, poco
lontano da Chamonix. In quegli anni,
come tuttora, vi erano delle relazioni
molto strette tra il Soccorso alpino di
Chamonix e quello valdostano e nor-
malmente alcune Unit cinofile valdo-
stane andavano a formarsi a Flaine.
Dopo aver conseguito il suddetto bre-
vetto ho seguito la formazione per istrut-
tore cani da valanga fino ad ottenere il
brevetto di istruttore in Francia. Tutto
ci risale ai primi anni Ottanta.
Terminata lesperienza con il mio cane
operativo mi sono nuovamente avvici-
nato al settore cinofilo durante la
Presidenza di Franco Garda, il quale mi
nomin coordinatore nazionale. In quel- Adriano Favre:
la occasione collaborando con lallora Consigliere nazionale,
Direttore della Scuola nazionale Unit
cinofile da valanga, Enzo Vezzoli, ab-
referente per il settore cinofilo
biamo iniziato a porre le basi di una
dal 2010
Scuola per la ricerca con i cani da su-
perficie. Abbiamo avviato i primi corsi, mio mandato triennale e spero di poter damente convinto che questa sia la cor-
steso il regolamento e costituito il setto- portare a termine il compito che mi sono retta strada da seguire e che non vi siano
re U.C.R.S. italiano. Dopo lesperienza prefissato. Lidea di base era gi nella- in questo momento altre possibilit o al-
con la presidenza di Franco Garda sono ria poich, come si evince dalle delibere tre interpretazioni della questione cino-
stato lontano dallambiente cinofilo per di Consiglio e di Assemblea, gi da qual- fila poich la realt territoriale ci indica
molti anni, fino al 2010 anno in cui lat- che anno si auspicava lunificazione del- che quando abbiamo dei soggetti validi
tuale Presidente e il Consiglio nazionale le nostre due Scuole: valanga e superfi- come conduttori, vi tutto linteresse af-
hanno voluto affidarmi la riorganizza- cie. La strada era indicata e io mi sono finch questi operino tutto lanno con il
zione, in chiave moderna, del nostro set- concentrato sul metodo da seguire per proprio cane. E ormai dimostrato che
tore cinofilo. Un settore in piena espan- raggiungere lobiettivo. In accordo con pi tempo conduttore e cane lavorano
sione con esperienze nuove e una lunga gli organi dirigenti e con gli Istruttori, ov- insieme nellarco dellanno, migliori
storia alle spalle, come quella della vero coloro che fanno funzionare le sono i risultati che si possono ottenere.
Scuola cani da valanga che arrivata al Scuole, abbiamo trovato unintesa co- Per questo motivo ribadisco la mia con-
suo 45anno, oltre alla Scuola di ricerca mune stabilendo che i tempi sono matu- vinzione nel seguire la via della biva-
in superficie che compie quasi venti anni, ri per una base formativa unica delle lenza. Abbiamo gi fatto un primo passo
sente fortemente unesigenza di moder- Unit cinofile. A questo proposito ab- per la definizione di una base comune per
nizzazione. Ritengo che la mia esperien- biamo gi attuato, durante il 2010, un leducazione del cucciolo, con laiuto di
za alla direzione di un Servizio regiona- corso di aggiornamento, in quanto se si una docente svedese, che ha preso in ca-
le, come quello della Valle dAosta, dove parla di unificazione, bisogna comincia- rico il nostro corpo istruttori per quattro
a suo tempo avevo gi dovuto affronta- re dal corpo docente, sono loro gli attori giorni, svolgendo lezioni sia teoriche che
re la riorganizzazione del settore, mi ha che potranno poi decretare il successo o pratiche e facendo lavorare gli Istruttori
aiutato ad affrontare questo compito non meno delloperazione. Auspico che le- con il proprio cane. La risposta stata pi
facile. Ho elaborato un progetto, che sperimento condotto a livello nazionale che soddisfacente: la presenza stata
stato approvato dal Consiglio nazionale, vada poi in tempi brevi a diffondersi sul quasi del 100% e ci testimonia come
in prima battuta, poi dallAssemblea na- tutto il territorio, considerando comun- questo tema fosse molto sentito.
zionale e a tappe molto rapide stiamo la- que il fatto che alcuni Servizi regionali Abbiamo poi costituito una commissio-
vorando per la sua attuazione. Ritengo hanno gi intrapreso la strada di gestio- ne tecnica ristretta che rappresenta le due
che sia un processo che durer tutto il ne comune dei due settori. Sono profon- Scuole con quattro componenti per ognu-

32 il Soccorso Alpino aprile 2011


na di esse. La commissione ha lavorato e Quali altri gli sviluppi, le novit, le mazione, sar nostro impegno contribui-
lavora soprattutto sulle tematiche tecni- anticipazioni del settore cinofilo? re alladdestramento di due Unit
che ma in futuro dovr anche attualiz- Il progetto bloodhound oramai Cinofile Ricerca Mollecolare (U.C.R.M.)
zare il regolamento generale del settore. ben avviato a livello nazionale, attual- francesi e a loro volta si occuperanno di
Ovviamente il primo obiettivo di tro- mente sotto legida della Presidenza formare i cani da ricerca su macerie a noi
vare unintesa dal punto di vista tecnico ma a tutti gli effetti parte integrante del destinati. Una sfida nuova e stimolante
partendo dalla base storica delle due settore cinofilo. In parallelo ai destinata anche a completare loperativit
Scuole cinofile, poi di conseguenza la bloodhound abbiamo in progetto di pre- dei nostri bloodhound in quanto questi
formazione di Istruttori bivalenti. Infatti, disporre anche la specializzazione di al- cani hanno dei limiti di operativit su
gi durante il corso del giungo scorso a cuni cani da macerie. Se ne prevede un terreni particolarmente impervi, ecco che
Bardonecchia, erano presenti degli istrut- numero ristretto, massimo cinque, suffi- unequipe di Unit cinofile di supporto
tori U.C.V. che hanno affiancato gli cienti per costituire un nucleo di pronto consentir di risolvere la stragrande mag-
istruttori U.C.R.S. nel lavoro. intervento per qualsiasi esigenza di pro- gioranza delle situazioni. Ora dobbiamo
Attualmente durante il 45 corso U.C.V. tezione civile sia in Italia che allestero. individuare i conduttori ai quali saranno
sono presenti Unit cinofile di superfi- Questa esigenza stata registrata nel consegnati i cuccioli dopo gli otto mesi
cie. Questo metodo di affiancamento post-terremoto in Abruzzo nel 2009 dove di preparazione ed addestramento da par-
delle diverse entit si protrarr per tutto siamo intervenuti con i nostri cani da su- te dei Sapeur Pompiers. Il progetto cani
da macerie veramente un progetto am-
il 2012 in modo da dare la possibilit a perficie per aiutare le forze gi presenti
bizioso come del resto il progetto
tutti gli Istruttori di poter accedere alla sul territorio e il nostro apporto stato
bloodhound e dobbiamo essere orgo-
bivalenza. Le prossime azioni verteran- utile, ma a seguito di questa esperienza
gliosi degli eccellenti partner con cui ci
no su ulteriori aggiornamenti degli abbiamo riscontrato la necessit di una
relazioniamo. A conferma di ci ricordo
Istruttori per quanto riguarda le tecniche ulteriore specializzazione delle nostre
la partecipazione per due giorni dei
specifiche. Gli Istruttori da ricerca in Unit cinofile. Grazie alla fattiva colla-
cuccioli bloodhound in formazione du-
superficie dovranno affinare quelle che borazione in atto con il Dipartimento na- rante il 45 Corso al Tonale: pur non
sono le loro conoscenze nel settore neve zionale della Protezione civile stato de- avendo mai in precedenza avuto espe-
e tecniche di soccorso in valanga, paral- ciso di intraprendere il progetto macerie rienza sulla neve, si sono comunque
lelamente gli Istruttori per la ricerca in pur essendo un settore in cui non abbia- comportati da provetti cani da ricerca in
valanga che si avvicineranno alla ricer- mo conoscenza diretta. Abbiamo quindi valanga. Questo ci fa ben sperare per il
ca in superficie dovranno mettere a pun- cercato una collaborazione a livello in- futuro. E ovvio che tutto ci fa si che
to la tecnica di ricerca su terreno sco- ternazionale per colmare la lacuna e la limpegno in questo settore del
perto, utilizzo del G.P.S., cartografia, scelta caduta sul Centro di addestra- C.N.S.A.S. sta diventando veramente
gestione della ricerca in generale. mento cinofilo dei Pompieri di Limoges gravoso proprio per le sfide che ci sono
Equesta la sfida tecnica da mettere a se- (Francia), un guppo operativo ricono- in atto. Io ho una grande fiducia nella
gno per quanto riguarda gli Istruttori bi- sciuto a livello mondiale. La convenzio- nostre capacit perch confrontandoci
valenti. ne siglata prevede uno scambio di for- con altre Scuole straniere abbiamo avu-
to la conferma che sia-
mo sulla strada giusta
per quanto riguarda
laddestramento dei cani
e la cinofilia in generale.
Il Corpo istruttori pre-
parato, ha qualit e ca-
pacit tecniche per su-
perare queste nuove sfi-
de.

I bloodhound sono
operativi dal corso di
Baveno, per quando
saranno operativi i ca-
ni da macerie?
Attualmente il pros-
simo step la consegna
dei cuccioli ai rispettivi
conduttori, cosa che av-
verr nel mese di mag-
gio, poi con cadenza
mensile si completer la
formazione per arrivare
preparati al mese di gen-
naio 2012, momento
della certificazione.

aprile 2011 il Soccorso Alpino 33


Soccorsi alpini regionali
si raccontano

Il Servizio regionale
pugliese

I
a cura di
William Formicola

l Servizio regionale pugliese nasce pugliese fu la Legge regionale n. si inizi a lavorare alla costituzione del-
ufficialmente nel 2003 con lappro- 32/1986 (Tutela e valorizzazione del pa- la propria struttura operativa regionale
vazione dello Statuto del Servizio re- trimonio speleologico. Norme per lo svi- costituendo nel 2003 il Servizio regiona-
gionale, sulla scia di quanto stava analo- luppo della speleologia), la quale stabili- le pugliese cos come previsto dallo
gamente avvenendo nel resto del Paese, va la possibilit di accedere a contributi di Statuto del C.N.S.A.S., che assunse la
procedendo verso la regionalizzazione carattere finanziario per ladeguamento e denominazione di Servizio regionale di
del C.N.S.A.S. Fino ad allora operava la lammodernamento delle attrezzature, per Soccorso alpino e speleologico pugliese.
7 Delegazione speleologica che aveva la formazione dei volontari e per attivit Una delle importanti novit introdotte
(ed ha tuttoggi, per la parte speleologica) di prevenzione degli incidenti speleolo- nella struttura regionale pugliese quel-
competenza anche sulla regione gici e garantirne loperativit delle squa- la dellistituzione delle Stazioni di soc-
Basilicata. Facendo un po di storia, fu nel dre di Soccorso; la legge varata in Puglia corso, quali presidi territoriali di emer-
lontano 1973 che avvenne listituzione fu una delle prime leggi regionali genza in grado di garantire un primo in-
ufficiale del VII Gruppo del C.N.S.A. che dellItalia Centro-meridionale ad occu- tervento nellimmediatezza in caso di in-
comprendeva nel proprio ambito oltre parsi del Soccorso speleologico, anche cidente; infatti, uno dei problemi ancora
alla Puglia, anche la Calabria, la se, purtroppo, la legge, negli anni suc- non risolti rappresentato dalla confor-
Basilicata e la Sicilia, successivamente cessivi, non venne pi finanziata lascian- mazione geografica della regione che pre-
separatasi nel 1981 per costituire autono- do il Soccorso speleologico pugliese in senta una lunghezza di oltre 400 chilo-
mamente la X Zona di Soccorso speleo- quelle difficolt finanziarie in cui aveva metri, costituendo un grosso limite per la
logico. navigato, per anni, fin dalla sua nascita. movimentazione in tempi rapidi dei vo-
Lattivit di competenza della VII Un ulteriore riconoscimento di carattere lontari distribuiti su tutto il territorio. Il
Zona riguardava, in quel periodo, sia le istituzionale rappresentato anche dalla Servizio regionale pugliese attualmente si
emergenze di carattere alpino che spe- Legge regionale n. 39/95 che, nellisti- articola in tre Stazioni di soccorso (spe-
leologico, con comprensibili difficolt tuire il Comitato regionale di Protezione leo-alpinistiche): la Stazione Gargano, la
oggettive per la loro gestione data la di- civile, nella sua composizione inser fra i Stazione Murgia e la Stazione Salento,
slocazione della maggior parte dei vo- membri di diritto anche il C.N.S.A.S. - che coprono le tre principali aree carsiche
lontari che erano residenti in Puglia, con C.A.I. pugliese. della Puglia.
le zone potenzialmente a rischio di inci- La Calabria si separ definitivamen- Fino al 2006 il Servizio regionale ha
dente alpino (Basilicata e Calabria), lon- te nel 2001, rimanendo alla VII mantenuto una connotazione prettamen-
tane dal territorio pugliese e senza la pre- Delegazione unicamente le competenze te speleologica, anche se iniziavano gi
senza, a livello locale, di presidi che po- territoriali delle sole regioni Puglia e da qualche anno a manifestarsi necessit
tessero intervenire immediatamente in Basilicata, esistendo una Delegazione al- di carattere operativo che interessavano
caso di necessit. pina autonoma, ma non una squadra di anche gli altri settori tecnico-specialisti-
Il primo riconoscimento formale a li- Soccorso speleologico. ci del C.N.S.A.S., fra cui anche la ricer-
vello legislativo in favore del C.N.S.A.S. Ormai maturi i tempi, anche in Puglia ca di persone disperse. Il coinvolgimen-

34 il Soccorso Alpino aprile 2011


to del Servizio regionale pugliese nella ri- Attualmente il Servizio regionale pu- ra superiorit numerica della parte spe-
cerca dei fratelli Pappalardi di Gravina in gliese del C.N.S.A.S. ha sede presso il leologica, ma con il vantaggio che alcu-
Puglia (BA) nellestate del 2006, ha de- Museo speleologico F. Anelli di ni volontari hanno intrapreso contempo-
terminato la ineludibile necessit di co- Castellana Grotte (BA), e si compone di raneamente sia la formazione alpina che
stituire una Squadra alpina, da impiega- circa ottanta volontari con diverse quali- speleologica. Per la componente speleo-
re per le attivit di ricerca in superficie, fiche tecniche e specializzazioni fra cui: logica, sono presenti anche le figure spe-
ma non solo: pur non essendo connotata Tecnici di soccorso speleologico, Tecnici cialistiche ed operative delle diverse
la Puglia da unorografia di particolare ri- di soccorso speleosubacqueo, Tecnici di Commissioni (Commissione tecnica, me-
lievo, comunque una regione caratte- soccorso alpino, Unit cinofile da ricer- dica, subacquea, comunicazione e docu-
rizzata da numerosi e diversissimi scena- ca in superficie (in formazione), nonch mentazione), mentre sta riprendendo la
ri impervi. Fra questi, il promontorio del Sanitari (medici ed infermieri), sia nel formazione dei disostruttori.
Gargano, sia per conformazione montuo- settore alpino che speleologico, che han- Nel febbraio del 2010 il Servizio re-
sa che per scenario ambientale caratte- no assicurato interventi anche in zone vi- gionale stato invitato come relatore ad
rizzato da una enorme area boscata ciniori ancora sprovviste di sanitari. Il un convegno organizzato in Puglia dalla
(Foresta Umbra), costituisce una zona di Servizio regionale dispone inoltre di due Associazione Penelope, sul problema del-
interventi tipicamente alpini; non vanno Tecnici di ricerca qualificati dalla Scuola le persone scomparse, alla presenza del
inoltre tralasciate le numerose gravine nazionale direttori delle operazioni di soc- sottosegretario Onorevole Mantovano e
(aree impervie componenti del paesaggio corso nel 2010. Il numero delle compo- del Commissario straordinario per le per-
carsico di superficie) molto frequentate da nenti specialistiche alpine e speleologiche sone scomparse, Prefetto Penta.
escursionisti, e sovente, negli ultimi anni presenti nel Servizio regionale ormai Sin dal momento dellistituzione del
scenari di incidenti; a questi tipici am- sostanzialmente alla pari, con una legge- Servizio regionale, presente la figura
bienti impervi si aggiunge anche un ulte-
riore scenario cui la Squadra alpina
chiamata ad intervenire, rappresentato
dalle zone di falesia marina presenti prin-
cipalmente nel Gargano e nel Salento, e
che hanno visto, anche di recente, il
C.N.S.A.S. pugliese coinvolto in opera-
zioni.
Parallelamente alla formazione alpina
effettuata a cura della S.Na.Te. il Servizio
regionale pugliese ha avviato anche, per
alcuni volontari, la formazione U.C.R.S.
(Unit Cinofila da Ricerca in Superficie),
date le necessit di impiego in operazio-
ni di ricerca sempre pi frequenti e che
costituiscono ormai la tipologia di inter-
venti maggiormente effettuati nel
Servizio regionale.
Con la nascita del Servizio regionale,
stata istituita anche la Scuola regionale
tecnici di soccorso speleologico, con pro-
prio Direttore ed Istruttori regionali, che
cura la formazione dei Tecnici di soccor-
so speleologico dei quali, sette qualifica-
ti T.S.S. - T.R. Nel novembre del 2009 si
svolto in Puglia il corso S.T.C. (Speleo
Trauma Care) a cura della Co.Med. e del-
la Scuola nazionale medici speleologici al
quale hanno partecipato, conseguendo la
qualifica, i Tecnici di soccorso speleolo-
gico pugliesi.
Una storica specializzazione presente
nel Servizio regionale, con numerosi in-
terventi al suo attivo, la squadra di
Soccorso speleosubacqueo, che opera in
ambienti ipogei allagati e cavit som-
merse quali le grotte marine, formazioni
carsiche abbastanza diffuse sul lungo trat-
to di falesia costiera soprattutto nella zona
salentina e garganica. La squadra speleo-
subacquea, dotata di proprio Scooter su-
bacqueo, pu contare anche su altofon-
dalisti, ed ha operato diverse ricerche e
recuperi in zone costiere, nonch alcuni
interventi di polizia ambientale in colla-
borazione con Guardia di finanza.
dellAddetto stampa che ha svolto e svol-
ge, sia in tempi di pace che in intervento,
un importante ruolo riguardo la comuni-
cazione, sia verso gli organi di stampa che
di tipo istituzionale. Nel 2006 il Servizio
regionale pugliese ha ospitato a
Castellana Grotte lincontro annuale dei
Servizi regionali del Centro-sud.
Il Servizio regionale pugliese opera
costantemente anche per la prevenzione
degli incidenti e degli infortuni, nonch in
attivit di protezione civile finalizzate
alla prevenzione e sicurezza, per le quali
basta citare una delicata operazione di
bonifica da ordigni bellici in una cavit
della Murgia effettuata in collaborazione
con gli Artificieri del Genio militare
(2005), nonch in collaborazione con Enti
ed Istituzioni locali, numerosi sopralluo-
ghi in cavit di neoformazione e/o
sprofondamenti improvvisi, sia di origine
naturale che antropica, anche allinterno quadro normativo nazionale e regionale, zione con il 9 Reparto di volo della
di centri abitati. Negli ultimi anni il compiti di vigilanza ambientale riguar- Polizia di Stato (Bari), e con il Reparto di
C.N.S.A.S. intervenuto anche in alcune volo di Pescara del Corpo forestale dello
danti la collaborazione al controllo delle
operazioni di recupero in scenari imper-
violazioni alle prescrizioni della legge in Stato impiegato nellultima operazione
vi, in occasione di eventi calamitosi e di
tema di tutela del patrimonio carsico ed di ricerca che ha riguardato le gemelle
emergenze idrogeologiche.
ipogeo regionale. Alessia e Livia Schepp a Cerignola (FG).
Come organizzazione di protezione
In Puglia si sono svolte due Lassenza nella regione Puglia di un
civile iscritta negli Elenchi della
Esercitazioni nazionali di Soccorso spe- Servizio di elisoccorso sanitario regio-
Protezione civile della Regione Puglia, il
leosubacqueo, nel 2000 a Castro Marina nale (118), non ha permesso al Servizio
C.N.S.A.S. stato coinvolto nella
(LE) e nel 2007 a Gagliano del Capo regionale di stipulare, come avvenuto per
Emergenza terremoto dellAbruzzo nel
2009, fornendo il proprio sanitario (me- (LE), nonch due esercitazioni interna- altre realt regionali, la Convenzione con
dico alpino) per la gestione del P.M.A. di zionali S.A.R., la SQUALO 2004 (Base di il 118 prevista dalla L. 74/2001.
Castelvecchio Subequo (AQ). Galatina - LE) e la SQUALO 2007 (Base In un contesto storicamente difficile
Nel dicembre del 2009 stata varata di Amendola - FG) alle quali il Servizio dal punto di vista delle relazioni istitu-
una nuova Legge Regionale Tutela e regionale ha partecipato con squadre di ri- zionali con gli Enti, il Servizio regionale
valorizzazione del patrimonio geologico cerca sia a terra che sui mezzi aerei. pugliese sta lavorando su alcuni tavoli
e speleologico (L.R. 33/2009), che ha ri- Il Servizio regionale pugliese colla- per la predisposizione di bozze di piani-
conosciuto al C.N.S.A.S. la funzione di bora con i due centri S.A.R. presenti in ficazione per la ricerca delle persone
soggetto di riferimento per la prevenzio- Puglia, di Maristaer Grottaglie (Marina scomparse (Prefettura di Brindisi), ed un
ne e la vigilanza degli infortuni nelle- militare) e dell84 CSAR (Aeronautica Accordo di collaborazione con il Corpo
sercizio delle attivit connesse alla fre- militare) con il quale svolge annuali eser- forestale dello Stato sia riguardo la ricer-
quentazione a scopo turistico, sportivo, citazioni. Da questanno, a seguito della ca dispersi che in tema di vigilanza am-
scientifico, ricreativo e culturale degli Convenzione C.N.S.A.S. Polizia di Stato bientale dei siti carsici ed ipogei, ai sen-
ambienti ipogei ed, assoluta novit nel iniziato anche il rapporto di collabora- si della recente L.R. sulla tutela del pa-
trimonio geologico e speleologico.
Le principali operazioni ed interven-
ti degli ultimi anni hanno riguardato la ri-
cerca dispersi fra cui va menzionata la ri-
cerca dei fratelli Pappalardi a Gravina in
Puglia (2006), la ricerca delle gemelle
Alessia e Livia Schepp a Cerignola
(2011), alcuni recuperi di salme in am-
biente impervio a San Marco in Lamis
(FG) nel 2009, e su falesia marina a
Gagliano del Capo (LE) nel 2010, cui vi
da aggiungere una delicata operazione
in qualit di Ausiliari di Polizia giudizia-
ria per il recupero di resti umani dalla
Grave di Zazzano sul Gargano nel 2009.
Il Servizio regionale sovente interve-
nuto, inoltre, a supporto della
Delegazione alpina della Basilicata con la
quale normalmente collabora, per alcuni
interventi in zona impervia nella Gravina
di Matera (2008 e 2011).

36 il Soccorso Alpino aprile 2011


Anche il CNSAS
a supporto delle attivit
di ricerca delle gemelline
Alessia e Livia Shepp

U
a cura di
William Formicola
Presidente S.R. Puglia

n caso, purtroppo ancora non in una fase ancora molto iniziale delle in- perficie con volontari del C.N.S.A.S.
risolto, che ha coinvolto lopi- dagini, il destino delle due bambine. Puglia per battere unarea limitrofa alla
nione pubblica di ben tre paesi Presi nel pomeriggio i contatti con il stazione ferroviaria, punto di ultimo av-
(Italia, Svizzera e Francia), quello del- Commissariato di P.S. di Cerignola che vistamento del suicida, anche se senza al-
la scomparsa delle gemelline svizzere svolgeva le indagini ed, avuta la confer- cune certezza, gi dalle prime ore, che le
Alessia e Livia Schepp, delle quali non si ma dai colleghi dellAbruzzo dellinvio bimbe fossero giunte con il padre fino a
ha pi notizia dalla fine di gennaio, sot- per lindomani di due U.C.R.S. con le- Cerignola.
tratte dal padre Matthias Schepp, cittadi- licottero del Corpo forestale dello Stato, La mattina del 5 febbraio per il
no svizzero suicidatosi sotto un Eurostar Reparto di Volo di Pescara, (a sua volta C.N.S.A.S. erano sul posto: una squadra
in transito la notte del 3 febbraio scorso richiesto ed attivato dal C.F.S. della di Ricerca di superficie, una squadra di
nella stazione ferroviaria di Cerignola Puglia che stava gi operando in zona Soccorso speleologico per il controllo di
(FG). Quando la mattina successiva gli con unit terrestri), ci si recati sul po- pozzi e cavit, due Unit Cinofile da
inquirenti hanno realizzato che al suici- sto per assumere le informazioni utili per Ricerca in Superficie (U.C.R.S.) del
dio del cittadino svizzero si accompa- pianificare le attivit e lintervento del Servizio regionale Abruzzo giunte a bor-
gnava la scomparsa delle figlie di sei C.N.S.A.S. do di un elicottero del C.F.S. del Reparto
anni, sono scattate le ricerche anche in Giunti sul luogo la sera del venerd ed di volo di Pescara.
loco, nella malaugurata ipotesi che il pa- inquadrata la situazione, sia quanto a cir- Le ricerche, nellarea pianificata a
dre le avesse condotte con se nella sua costanze della scomparsa che come sce- cura del C.N.S.A.S. Puglia sono state
folle corsa verso la morte avvenuta a nario di intervento, con la Polizia di Stato condotte da squadre miste C.F.S., vo-
Cerignola, meta finale del suo viaggio, (che stava coordinando le attivit inve- lontari di Protezione civile locale,
ancora oggi, destinazione scelta appa- stigative e le relative ricerche) stato C.N.S.A.S., coordinate e dirette da que-
rentemente senza senso. concordato un piano di intervento per il stultimo. Lelicottero del C.F.S., con a
Il C.N.S.A.S. Puglia stato contatta- giorno successivo sabato 5 febbraio. Pur bordo un nostro tecnico del Servizio re-
to dalla Prefettura di Foggia la mattina non trattandosi, a livello di territorio, di gionale pugliese, ha inoltre effettuato una
del 4 febbraio, con la richiesta di avere uno scenario di operazioni tipico da serie di sorvoli sullarea. Le ricerche pia-
informazioni sulla possibilit di utilizzo Soccorso alpino, dato larrivo delle no- nificate, sia a terra che aeree, sono ter-
delle Unit cinofile da ricerca stre U.C.R.S. dalla regione Abruzzo si minate nel pomeriggio con esito negati-
bloodhound, data la necessit di capire, organizzata una squadra di ricerca di su- vo, per cui le U.C.R.S. abruzzesi hanno

aprile 2011 il Soccorso Alpino 37


fatto ritorno in sede con lelicottero del stimoni scavalcare il muro di cinta del-
C.F.S. larea ferroviaria, prima di suicidarsi.
Sempre nel pomeriggio, una volta ac- Tutta la zona, data lormai enorme af-
certato che la Polizia cantonale svizzera fluenza di curiosi e giornalisti, stata
aveva fatto pervenire a Cerignola presso transennata dalla Polizia per consentire lo
il Commissariato di P.S. i campioni odo- svolgimento delle ricerche in condizioni
rosi delle bimbe, prelevati con le corret- ottimali che hanno poi dato esito negati-
te metodologie del caso e sigillati in bu- vo, nel senso che il bloodhound non ha
sta, la Direzione nazionale del rilevato alcuna traccia odorosa apparte-
C.N.S.A.S. ha disposto linvio dellUnit nente alle gemelline scomparse.
cinofila bloodhound, messasi pronta- Dalla serata del sabato 5 febbraio la
mente in viaggio dalle Marche e giunta in presenza del C.N.S.A.S. nelle operazio-
serata a Cerignola. Una delle buste sigil- ni di ricerca-indagini condotte dalla
late con i campioni odorosi prelevati dal- Polizia di Stato, si infatti limitata, come
la Polizia svizzera stata infatti apposi- da loro richiesto, alla disponibilit della
tamente lasciata a disposizione del risorsa bloodhound con una squadra-
C.N.S.A.S. per limpiego del unit di supporto.
bloodhound. Presso il Commissariato di Con il procedere delle attivit inve-
Cerignola il conduttore dellUnit cino- stigative, la Polizia di Stato ha poi veri- Zona (Berardino Bocchino) competente
fila bloodhound (Stefano Macci) ha ef- ficato lattendibilit di una testimonian- per territorio (Servizio regionale
fettuato una serie di operazioni di isola- za che riferiva lavvistamento del padre Campania) per informarlo dellarrivo del
mento e divisione dei campioni odorosi, delle due bambine in un ristorante a bloodhound. Sul posto lispezione con il
per consentirne limpiego anche in tem- Vietri sul Mare (SA) il giorno stesso in bloodhound del C.N.S.A.S. stata svol-
pi successivi. La prima attivit di ricerca cui poi, la sera Matthias Schepp si sui- ta anche alla presenza dei funzionari del-
con lausilio del bloodhound stata ef- cidato a Cerignola e per cui, su specifica la Questura di Salerno e del
fettuata, la stessa sera, nei pressi della richiesta dellAutorit inquirente, stato Commissariato di Cerignola. Oltre le ri-
stazione ferroviaria di Cerignola (luogo chiesto limpiego del bloodhound per ve- cerche di tracce odorose delle bambine
di ultimo avvistamento di Matthias rificare se in quel luogo fossero giunte nei pressi del ristorante dove Matthias
Schepp e di ritrovamento della sua auto- anche le due gemelline; lattivit stata Schepp ha pranzato e del parcheggio
vettura) sia sul piazzale antistante la sta- pianificata per il giorno successivo do- pubblico dove stata in sosta la sua au-
zione che sul retro dalla parte opposta ai menica 6 febbraio. Si pertanto provve- tovettura (e che hanno dato anche in que-
binari, dove era stato visto da alcuni te- duto ad allertare il Delegato della XIV sto caso esito negativo), alcuni tecnici di

38 il Soccorso Alpino aprile 2011


comunicando alla Polizia di Stato che
lUnit cinofila bloodhound lasciava la
zona per tornare in sede, mentre la squa-
dra del C.N.S.A.S. Puglia restava a di-
sposizione per eventuali ulteriori neces-
sit che si fossero presentate. Il Delegato
della Puglia ed il conduttore del
bloodhound hanno quindi provveduto a
consegnare alle Autorit inquirenti i re-
stanti campioni odorosi dati in consegna
al C.N.S.A.S. e non utilizzati.
Il prosieguo delle indagini dei giorni
successivi, ha comunque teso ad esclu-
dere, a partire da numerose evidenze,
che le gemelline siano mai venute a
Cerignola.
Sono state giornate intense di lavoro
ma anche di emozione (anche per i nu-
merosi colpi di scena che il prosieguo
delle indagini faceva emergere di ora in
ora) nel comune intento di far luce sul-
la fine di due innocenti ed incolpevoli
bambine, animati dalla speranza (che
per si andava sempre pi affievolendo
con il passare dei giorni), che Alessia e
Livia potessero essere ancora vive da
qualche altra parte. Di questa triste sto-
ria che ha tenuto col fiato sospeso il
Paese (dato anche il forte impatto me-
diatico della vicenda) resta comunque il
rammarico per lincertezza che ancora
oggi permane per la sorte di quelle due
splendide bambine.

Quadro sinottico delle risorse


impiegate dal C.N.S.A.S.
Soccorso alpino del Servizio regionale limmediata verifica diretta del sito con Servizi regionali coinvolti:
della Campania, su disposizione del loro immersione in acqua del Tecnico spe- 1. Puglia (Tecnici di soccorso alpino,
Delegato di Zona e delle Autorit, hanno leosubacqueo del C.N.S.A.S. Puglia Te.R., Tecnici di soccorso speleologi-
provveduto ad ispezionare, calandosi (Antonio Alba), giunto in poco tempo co, Speleosubacquei);
verso il basso, una zona impervia sotto- dal Salento. Sul posto, oltre ad una unit 2. Abruzzo (U.C.R.S.);
stante larea di parcheggio che scende di supporto al subacqueo, giunta anche 3. Marche
verso il mare. Nel corso di tale attivit di una squadra di Soccorso speleologico (Unit cinofila bloodhound);
ispezione diretta del luogo, non stato della Stazione Gargano. 4. Campania
comunque verificato nulla di rilevante, ai Limmersione nel pozzo ha dato esi- (Tecnici di soccorso alpino).
fini delle ricerche. to negativo ma, fatte alcune valutazioni,
Tornati poi a Cerignola, si restati a stato espressamente chiesto al Quadro sinottico delle
disposizione dellautorit inquirente che C.N.S.A.S. da parte del Commissariato strutture e specialit del
ha chiesto ulteriori e puntuali verifiche in di P.S. di ribattere, per lindomani mat-
alcune zone da loro segnalate (fra cui la tina, la zona retrostante la stazione per
C.N.S.A.S. coinvolte
zona antistante un bar del paese dove un una maggiore sicurezza. Provveduto 1. Tecnici di soccorso alpino
testimone affermava di aver visto il padre quindi ad organizzare una squadra di ri- (Puglia, Campania).
e le due bambine), finch la sera del 8 cerca di superficie ed a predisporre la 2. Tecnici di Ricerca
febbraio, a seguito di una ripetuta anali- relativa pianificazione, il giorno 9 feb- (Puglia, Campania).
si di una particolare zona dove altre Unit braio stata svolta la battuta che ha con- 3. Tecnici di soccorso speleologico
cinofile della locale protezione civile fermato lesito negativo dei giorni pre- (Puglia).
avevano segnalato la presenza del padre cedenti. 4. Tecnici di soccorso speleosubac-
delle bimbe ed il bloodhound del Il venerd 10 febbraio, trascorso or- queo (Puglia).
C.N.S.A.S. aveva rilevato molecole di mai un numero di giorni per cui il grado 5. Unit cinofila da ricerca in super-
riporto delle bimbe in prossimit di un di attendibilit dei risultati del ficie (Abruzzo).
pozzo. La Polizia di Stato, valutate alcu- bloodhound diminuivano, sono state 6. Unit cinofila bloodhound
ne circostanze, ha chiesto al C.N.S.A.S. chiuse le attivit da parte del C.N.S.A.S., (Marche).

aprile 2011 il Soccorso Alpino 39


Due chilometri
in fondo al
Caucaso

testo ed immagini di
Giuseppe Antonini

A
giugno, nessuno dei due poteva capimmo solo dopo. mane mettiamo a punto lequipaggia-
pensare che una e-mail dalla Ci volle un po di tempo per valu- mento per questa discesa, tra le pi lun-
Russia avrebbe cambiato i pia- tare se la cosa era fattibile, soprattutto ri- ghe della nostra vita, ad oltre due chi-
ni dellestate 2010, gi destinata ad altre guardo i permessi. lometri di profondit.
mete. Gi i permessi. Il Voronja non si fa mancare nulla
Ma si trattava di un invito di Denis Questa zona del Caucaso si trova in quanto a difficolt: dai lunghi pozzi alle
Provalov, il leader del Cavex Team di Abkazia, repubblica autonoma della strettoie, un sifone obbligatorio a meno
Mosca che chiedeva la collaborazione Georgia che da sempre vive un rappor- 1.400 metri di profondit e la presenza
dei suoi amici per un ritorno al Voronja- to conflittuale con il governo centrale di costante di cascate; la temperatura
Krubera, labisso pi profondo del mon- Tblisi, esploso nella guerra civile del quella di un abisso alpino in quota: da
do. 1993; questa fu accompagnata, come da un grado allingresso fino ai sei gradi
Si trattava cio di raggiungerlo fin copione, da una pulizia etnica che oggi del fondo.
nel Caucaso occidentale. ha ridotto i Georgiani a minoranza. Una delle molte indecisioni riguar-
Gi nellinverno del 2006 avevamo Tutta la regione caucasica in realt dava la scelta dellabbigliamento pro-
tentato di volare verso lAbkazia, ma una bomba ad orologeria, per le forti tettivo: affidarsi ad una tuta impermea-
quella volta i permessi non arrivarono in spinte secessioniste delle repubbliche bile ci avrebbe salvato dal gelido stri-
tempo e cos si chiuse lo spiraglio di che si affacciano su quel territorio: sciare nellacqua di way of the dream a
scendere assai profondi. Ossezia ,Cecenia, Inguscezia, etc. meno 1.700 metri, una serie di basse
Unoccasione perduta per sempre, Anche se ufficialmente il conflitto condotte punitive; ma sarebbe stata una
pensai. Abkazia-Georgia sembra essere cessato, sauna per il resto della grotta, con i di-
Ma alle volte certi appuntamenti si periodicamente le ostilit riaffiorano, sagi che questo comporta.
ripresentano, allimprovviso: il desti- lasciando un segno nelle citt, nei pa- Cos, nello zaino, fin una tuta tra-
no che ti offre una seconda possibilit. lazzi, sui muri, scolpiti dal segno dei spirante, integrata da una sottile tuta im-
Per, a differenza del 2006, la vera proiettili e delle granate. permeabile per i momenti pi bagnati:
spinta a recarsi nel Caucaso non era E per questo che il governo Russo una scelta vincente.
pi il fondo di Voronja. non consente lingresso in Abkazia. Nonostante le esperienze vissute nel-
Eravamo maturati e liberi dalla meta Ma, stavolta, Denis ci aveva promesso le esplorazioni ed i viaggi di tutti questi
ambiziosa, profonda: quella poteva es- che avremmo varcato il confine, in un anni, rimaneva ancora qualche incogni-
sere solo latto finale di una cosa ben pi modo o nellaltro. ta sullorganizzazione del cibo, del ma-
grande, che forse gi intuivamo, ma che Tra mille dubbi, nel tempo che ri- teriale, etc.

40 il Soccorso Alpino aprile 2011


Lavremmo chiarita solo in Cau- Infatti, molto di pi. si campi: una corsa al record che po-
caso, non sapendo decifrare le e-mail Il camion ci lascia ad Ortobalagan, la trebbe inciampare nellincidente alla
in cirillico che ogni tanto affioravano malga dei pastori Armeni da cui si pro- massima profondit mondiale.
dalla posta elettronica. segue a piedi verso il campo base. Il Ma il nostro team, oltre che lespe-
Il 6 agosto voliamo verso Soci, nel- trasporto dellequipaggiamento e dei rienza, ha dalla sua parte unorganizza-
la Russia meridionale, atterrando alle rifornimenti impegna buona parte del zione consolidata da molte spedizioni al
tre di notte in un aeroporto deserto e fa- tempo residuo. Dopo lultima salita si Voronja.
tiscente, relitto della guerra fredda: nes- scopre una tendopoli multicolore che Due giorni dopo, finalmente, inseri-
suno ad attenderci, a parte le guardie di somma in poco spazio tre delle sei spe- sco la corda del primo pozzo nel di-
confine che non conoscono linglese. dizioni russe, ukraine e bielorusse pre- scensore: scendiamo a meno700 metri
Nessun contatto, solo tabelle incom- senti sullaltopiano. Ma solo due sono per portare i modul (zaini tubolari con-
prensibili: che ne sar di noi? impegnate nel Voronja: la nostra e quel- tenenti cibo, benzina e carburo) al cam-
Lo scopriamo sette ore pi tardi, la lituana. C un po di freddezza tra i po 1; la strada disegnata da lunghe
quando i Russi ci caricano su un furgo- due team, in quanto entrambi hanno il corde ben attrezzate e sufficientemente
ne diretto al confine con la vicina medesimo obiettivo: immergersi nel lontane dalle cascate, anche in caso di
Abkazia; carichi di bagagli, ci mesco- sifone finale di dva kapitana per supe- piena del torrente sotterraneo. I nume-
liamo alla folla che si accalca alla fron- rare il record di meno 2.191 metri. rosi passaggi di questi giorni rendono
tiera, al termine di un corridoio nel ce- Il fatto che i Lituani sono coperti comunque indispensabile cambiare fre-
mento lungo un chilometro. Poi, tre ore pesantemente da sponsor e quindi devo- quentemente le corde logore; quelle rus-
a 40C, in coda con centinaia di Russi, no portare a casa il risultato, ad ogni se sono corde per carichi e non per uo-
Abkazi, Ukraini, etc., una situazione che costo. mini: le si compra al chilo e non al me-
ti accosta alla difficile sorte di questa Due team in competizione per un tro.
gente, abituata da sempre ad ogni disa- immersione in profondit, utilizzando Giunti al campo entriamo in tenda,
gio; guardando con gli occhi di chi cre- tanta gente sulle stesse corde, negli stes- dove possibile trattenersi solo per un
sciuto ad ovest del muro, verrebbe da
dire che sono trattati come animali.
Ma non ancora la parola giusta.
Eppure, per loro un fatto normale.
Traslocati in Abkazia con tutti i no-
stri stracci, attendiamo il raduno del re-
sto della spedizione, ingannando il tem-
po nelle calde acque del Mar Nero, sot-
to il sole che splende in un cielo immu-
tabilmente sereno, solcato solo dagli eli-
cotteri da guerra che vanno e vengono
dai confini con la Georgia.
Due giorni pi tardi carichiamo un
camion dellArmata Rossa, con cibo,
materiali, carburanti; ci attendono cin-
que ore su una pista disastrata che dal
Mar Nero sale al massiccio dellAra-
bika.
Sul camion, oltre a noi, viaggiano le
famiglie di alcuni componenti della spe-
dizione, compresi un certo numero di
bimbi: la pi piccola ha un anno.
Dentro il cassone da morire, perci
mi aggiudico la business class sulla
sponda dietro la cabina di guida: roba da
rodeo. Ogni tanto mi volto a guardare
nel carnaio umano: qualcuno in cuffia
a straziarsi le orecchie con lheavy me-
tal Russo; altri incredibilmente dormo-
no.
Limmagine che mi colpisce, per,
quella di una madre semiseduta sugli
zaini che protegge il suo piccolo figlio di
un anno dagli urti: lui gli dorme tra le
gambe, con la testa nel comodo e rassi-
curante cuscino che lo mise al mondo.
A vederla cos non si direbbe una
vera spedizione.

aprile 2011 il Soccorso Alpino 41


uscendo in tempo per scaldarci al sole e
per una doccia di fortuna: lacqua che ri-
caviamo dalla fusione dei nevai ra-
zionata; ma periodicamente se ne pu
approfittare per lavarsi il giusto.
Quanto a berne unaltra cosa: quel-
la che otteniamo piena di parassiti e si
pu consumare solo dopo bollitura.
Vuol dire che per due settimane ber-
remo solo th. Leccezione il vino ar-
meno, dolce da morire, che sale dalla
malga, portato dai pastori, sempre sor-
ridenti, sebbene armati di kalashnikov.
E l11 agosto, tra due giorni scen-
deremo verso il fondo. E gi deciso.
Nel tempo che ci separa visitiamo altri
campi, tra cui quello lituano: la concor-
renza. Per la verit i Lituani sono pochi:
solo alcune ragazze che hanno un ruolo
nellorganizzazione, mentre il resto del
po: infatti i posti sono destinati ai quat- I Russi insegnano che solo in questo team rappresentato da Spagnoli,
tro staffettisti incaricati di trasferire i stile possibile conseguire risultati am- Francesi, Serbi, Irlandesi ed altre ban-
rifornimenti dal campo 1 al successivo, biziosi, altrimenti preclusi a chi segue la diere.
che si trova settecento metri pi in bas- logica dellindividualismo. Il tempo trascorre serenamente, an-
so (meno 1.400 metri). Lasciati i modul, risaliamo le corde, che se la discesa che ci attende sempre
In pratica, nella grotta sono attivi
quattro campi, tra cui il 3 a meno 1.650
metri ed un campo estremo a meno
1.950 metri, utilizzato dagli speleosu-
bacquei impegnati nella coraggiosa im-
presa di approfondire la grotta. Ognuno
di questi deve essere rifornito costante-
mente dagli staffettisti, incaricati di fare
la spola tra un campo ed il successivo.
Molti di loro, nonostante il sacrifi-
cio, probabilmente non vedranno il fon-
do, per evitare laffollamento dei campi
profondi, riservati ai soli speleosubac-
quei e pochi altri fortunati.
Inutile domandarsi cosa li spinga a
sopportare lunghe permanenze sotter-
ranee, snervanti, senza la prospettiva di
raggiungere il fondo; per noi una cosa
senza logica, apparentemente priva di
vantaggi personali.
La verit va letta nella loro storia ed
affonda le radici nel socialismo che met-
te davanti a tutto lobiettivo comune, in
questo caso la meta della spedizione.
Qui il protagonismo trova poco spa-
zio e lo speleosubacqueo che si immer-
ge a dva kapitana ha pari dignit di chi
in superficie confeziona i modul per i
rifornimenti.
E questo il segreto e la forza dei
Russi, una reminescenza dellepopea
esplorativa su scaletta: spedizioni lun-
ghe, pesanti e stressanti nelle quali solo
uno, forse due esploratori selezionati
potevano toccare il limite estremo del-
lesplorazione, ma grazie al concorso di
tutti.

42 il Soccorso Alpino aprile 2011


pi presente nei pensieri.
Il 13 mattina siamo in quattro con gli
occhi gi nel pozzo, Io, Roberto, Denis
e Eugeny (Jenka), il russo che sembra
uscito da un film. Prima sosta a meno
1.400 metri, al campo detto sandy bea-
ch.
Pi che una discesa, la nostra sembra
una caduta controllata su corda.
Superiamo la zona dei meandri ed infi-
ne siamo al campo. E il pi spazioso,
ma si trova alla base di un pozzo, quin-
di sotto la minaccia costante dei carichi
trasportati dai staffettisti, alcuni dei qua-
li portano appese le bombole per le im-
mersioni profonde. Ad ogni urto del me-
tallo sulle pareti si accompagna lidea
della tragedia imminente ed ineluttabile,
che per fortuna rimane solo uno spettro.
Mentre siamo distratti da questi pensie-
ri, Denis ci invita a prendere una pillo-
la protettiva per le infezioni gastrointe-
stinali. Sulle prime non ci chiaro il Rossa. Ma se ha funzionato in guerra lo cinquanta metri, alla base dei quali fi-
motivo, che per arriva subito dopo, far anche qui. In breve ci troviamo da- nalmente togliamo lidrocostume; quel-
quando ci mostra la latrina del campo: si vanti al sifone, una squallida pozza co- la che segue una conta dei danni: nes-
trova a tre metri dalla tenda, pure rial- lor caffelatte: lungo tre metri, ma do- suno aveva le porte veramente stagne
zata rispetto a questa; i liquami scendo- vremo farne un paio in pi per essere Procediamo per gallerie ed un nu-
no per gravit ed normale che si arri- certi di riaffiorare con il viso fuori dal- mero indefinito di piccoli pozzi, ma
vi presto alla contaminazione dellac- lacqua. La cosa funziona cos: uno pas- dopo unaltra ora siamo al campo 3, a
qua: dalla suola degli scarponi al th sa dallaltra parte con la maschera su- meno 1.650 metri.
solo questione di tempo bacquea ed i piombi; questi ultimi ser- Qui finisce la corsa della giornata,
Lo scorso anno gli spagnoli vissero vono a zavorrarsi, cio ad affondare, per mangiando e bevendo th per alcune
drammaticamente lesperienza del vi- evitare di strisciare pericolosamente sul- ore, bruciando benzina nei due fornelli
rus intestinale, rimanendo bloccati con la volta del sifone con il concreto ri- accesi no stop: insieme alle lampade a
febbre a quaranta e delirio per alcuni schio di impigliarsi e morire anne- carburo, portano la temperatura della
giorni. gati.Una volta passato il primo, ne- tenda a livelli impensabili. Solo una bol-
Meglio non rischiare: buttiamo gi cessario fare la spola con i sacchi con- la daria calda permette la sopravvi-
la pillola. tenenti il nostro equipaggiamento, cu- venza in questi luoghi remoti ed impro-
Improvvisamente si apre la tenda e stodito nelle sacche stagne; anche que- babili per luomo, anche perch al suo
si affaccia Nastia, una ragazza di sti vanno zavorrati per gli stessi motivi. interno ci si asciuga bene; ma con la
ventanni che arriva dai confini del- Infine, i piombi e la maschera devono combustione di tutta questa roba il mo-
limpero: di Vladjvostok ed appena tornare al punto di partenza. nossido di carbonio sale ai massimi li-
risalita dal campo estremo a meno 1.950 Per non sbagliarsi, necessario ri- velli e si manifesta con un cerchio alla
metri; dopo nove giorni di treno, cinque farsi alla vecchia storia della capra e i testa.
ore di camion ed una discesa durata qua- cavoli . E ora di fare la nanna ma, prima di
si venti ore, era convinta di riabbrac- Mentre mi preparo allimmersione, cadere nel sonno, mettiamo la sveglia;
ciare il suo Max, uno degli speleosu- scopro che lidrocostume due taglie bisogna ricordarlo: qui la notte eterna
bacquei in appoggio, facendogli una sopra la mia ed i polsini sono troppo e nessuna alba ci sveglier
splendida sorpresa. larghi. La sveglia arriva otto ore pi tardi,
Peccato per che lui si era immerso Per farli stagnare sono costretto a ti- attraverso il gracchiare del telefono da
nel sifone dieci minuti prima, facendo- rare su le maniche fin quasi al gomito. campo; un filo sottile ci collega alla su-
le una sorpresa ancor pi grande Ci siamo, viene il momento di met- perficie, scandita dai ritmi del sole. La
Dopo un paio dore di sosta ed in- tere il culo in acqua e di farsi venire tiritera sempre la stessa dobroitra
terminabili sorsi di th bollente, uscia- unispirazione anfibia: tre respiri (buongiorno), seguono conversazioni
mo dalla tenda per prepararci: il mo- profondi, poi dentro, nellacqua gelida, per noi incomprensibili riguardo le no-
mento di indossare lidrocostume, una senza vedere nulla. vit del giorno.
sorta di tuta stagna che dovrebbe farci Mi tiro sulla corda per alcune brac- Denis comunica che oggi scendere-
superare allasciutto le acque di ciate, trattenendo il fiato, poi riaffioro in mo al fondo. Passano altre due ore con
Bermuda, il sifone che ci attende poco superficie: sono dallaltra parte, siamo a la solita colazione, invariata rispetto alla
oltre il campo. Se pensate che si tratti di Second Life. superficie: zuppa davena cotta nel lat-
una muta protettiva ad alta tecnologia vi Con le gambe ancora in acqua, ci si te concentrato, guarnita con pezzi di sa-
sbagliate: la tuta antigas dellArmata affaccia su una sequenza di pozzi per lama, uva passa, noci e mandorle: li

aprile 2011 il Soccorso Alpino 43


dentro, anche il ketchup ci pu stare. Il la ritualit che vorrebbe un abbraccio o ormai agli sgoccioli e la tendopoli si
th, per fortuna, sempre lo stesso a una stretta di mano celebrativa. Basta decisamente diradata.
tutte le latitudini e profondit. Farciti in essere qui, ora. Mentre via cavo arriva la notizia che
questo modo chiudiamo la tenda. Ora, la Pensiamo solo a prendere qualche gli speleosubacquei si immergeranno
direzione per il fondo non segue pi la souvenir per chi ce lha chiesto: sassi dal nel sifone finale, noi ci dedichiamo ad
forza di gravit; infatti ci si sposta per fondo dei fondi, il cui valore nel solo una serie di raid sullaltopiano, con vi-
angusti cunicoli strisciando come vermi, fatto di tornare in superficie. site di cortesia presso gli altri campi
cercando di non asciugare il fondo co- Cambiamo attrezzi: la parola ai bloc- sparsi sullArabika.
sparso di pozze dacqua. Dopo duecen- canti. Ci fermiamo solo per un th con Lospitalit proverbiale: nonostan-
to metri riprendiamo la posizione eretta, gli speleosubacquei, che si preparano te le difficolt di approvvigionamento
lasciandoci alle spalle way of the dream, alle grandi manovre nellultimo sifone, dei viveri, razionati fin dallinizio, una
il solo nome che riesce ad esprimere la poi riavvolgiamo il filo della nostra stra- scodella di zuppa o di casha c sempre,
forza di un sogno che ha condotto Russi da. anche per noi.
ed Ukraini oltre il limite dei duemila Giunti al campo a meno 1.650 metri Ci che colpisce di questa gente la
metri, superando prove bibliche. mettiamo viveri e liquidi nel corpo, in decisione e la forza con cui portano
Dopo averne fatte, di corde e di roba, vista della lunga corsa che ci attende, avanti obbiettivi apparentemente im-
il frontale elettrico illumina qualcosa di contro la gravit. probabili: al campo dei moscoviti, men-
chiaro in lontananza. Siamo soli, ora, anche dinnanzi al tre gustavamo una zuppa di cavoli, tre
Euna tenda, dalla quale arrivano sifone che ci impregner per la secon- speleosubacquei erano impegnati 1.200
voci in russo; siamo al campo estremo da volta, sempre torbido, sempre freddo. metri sotto di noi nellesplorazione oltre
a meno 1.950 metri: sono Yuri Al campo a meno1.400 metri pas- il quarto sifone dellabisso Iljukhina.
Bazilievskj e gli altri due speleosubac- siamo pi di due ore ad evaporare le Di fronte alle gesta dei Russi al
quei in appoggio, contenti di vederci tracce di bermuda che ancora su di noi. Voronja, potrebbe sembrare unesplo-
poich da giorni non vedono altri . Infine, usciamo dalla tenda, lodore razione di secondordine.
Yuri gi cinque giorni che si trova della latrina ormai si diffuso ovunque In realt, portare un campo dietro
in questo posto infame: la tenda per tre e fuggiamo letteralmente verso il cam-
una serie di sifoni, con la minaccia di un
posti scarsi, e si trova in una bassa gal- po a meno 700 metri, ultimo albergo
temporale sempre in agguato, nella pro-
leria tra due pozzi, lunico posto dove prima di fuori.
spettiva di approfondire labisso di cen-
c spazio. Qui, infatti, il Voronja ad Strada facendo, viene la tentazione
to o duecento metri, cosa da temerari
un bivio importante: se si scende il poz- di ignorare le delizie di una notte anco-
e sintetizza lo spirito di questo popolo.
zetto che precede la tenda, si prende la ra nel Voronja, ma arrivati al campo di
Nulla pu fermarli, finch c una
via dei sifoni; ce ne sono altri tre, prima meno 700 metri sono le voci di Sergio
via aperta, per quanto difficile possa es-
di quello finale che prende il nome di Dills e di Lepeira ad invitarci in tenda:
sere.
dva kapitana. Questa la via che pren- calda e c gi la griecka in pentola:
Il Voronja la massima espressione
der Yuri nel rischioso tentativo di por- non si pu dire di no. Inoltre, se anche
di questo idea, che ha spinto luomo ad
tare luomo dalla sommit di un alto- proseguissimo, la stanchezza accumu-
oltre duemila metri di profondit, attra-
piano al livello del mare. lata ci farebbe rallentare notevolmente.
Dopo averli salutati, noi prendiamo Meglio dormire. verso luoghi improbabili ed ostili, sen-
laltra via, che si affaccia subito su mil- Cos ci fermiamo, con i due Spagnoli za speranza.
lennium, il pozzo da quaranta metri, a ed i due Russi. La speleologia russa, e pi in gene-
met del quale si varca la fatidica soglia Lultima notte non tra le pi co- rale quella dei popoli dellEst europeo,
dei due mila metri di profondit. mode: siamo in sei ma con quattro sac- dimostra una superiorit indiscussa.
C poco da celebrare: le corde e le chiletto; c poco da fare: si uniscono Ho ascoltato uno dei pi forti,
pareti del pozzo sono tappezzate di car- due sacchiletto, nei quali dormiremo in Andrej Shuvalov, mentre raccontava le-
ta igienica e del motivo per cui li; non tre, stretti, ma almeno ci si scalder a vi- splorazione di Snow Cave, un abisso
avendo altro posto gli speleosubacquei cenda. che richiede dieci giorni per scendere al
utilizzano il pozzo come latrina. Ma noi Nel cuore della notte uno spiraglio fondo ed almeno altrettanti per rivedere
facciamo finta di niente. daria gelida mi sveglia, e cos mi strin- la superficie, su montagne desolate, per-
Scese altre corde la strada quella di go a Lepeira, alla ricerca di calore ani- corse da bande di ribelli con il kalash-
una bassa condotta fangosa, semialla- male, infischiandomene di quellinti- nikov, pronti a derubarti di ogni avere:
gata nel finale: direi che ci siamo. mit equivoca e del forte odore di vis- sembrava un romanzo davventura dal-
Questo il luogo che cercavamo, suto che si sprigiona dai sottotuta. tri tempi, ma era tutto vero.
lidea che ci ha portati in Caucaso. E Viene il mattino, lultimo qui dentro. Nonostante i rischi, torneranno di
gra skincylas, ma i pi lo conoscono Tre ore pi tardi rivediamo la luce, a 76 nuovo, per vivere quellavventura in-
come game over, il fondo fossile della ore esatte da quando si era spenta nel- sensata chiamata esplorazione, larte di
grotta pi profonda del mondo, a 2.060 labisso. inseguire correnti daria verso lestremo
metri di profondit. Di quel momento rimane solo qual- ignoto.
Non abbiamo fretta, ci attardiamo che immagine. Ma, soprattutto, qualco- Noi siamo andati in Caucaso per toc-
un poad ascoltarci in silenzio, mentre sa da ricordare. care un fondo.
la condotta si satura di vapore, azzeran- La notte che segue un buco nero Su quelle montagne, tra quelle genti,
do la visibilit. Siamo solo io e Roby, nella memoria. Il risveglio diverso da- abbiamo scoperto altri orizzonti, che non
mio fratello. Non affiora neppure quel- gli altri ed ha un altro sapore; il campo potevamo neppure immaginare.

44 il Soccorso Alpino aprile 2011


Cofondatori

Soccorso Alpino Svizzero (S.A.S.)


CCAS
AS RREGA
EGA
Atto di
Fondazione
C ons. ddii F
Cons. ondazione
Fondazione

SSAS
AS Convenzioni
Cantoni

SSARO
ARO KBBK
KBBK A RZ
ARZ SSATI
ATI A RG
ARG AARGL
RGL ARO
ARO

Regolamento di fondazione I numeri del Soccorso Alpino

Art. 1 - Norme a. Fondazione mantello a livello svizzero - S.A.S.


Sotto il nominativo di Soccorso Alpino Svizzero si b. 7 Associazioni regionali (per il TI S.A.Ti.)
intende una fondazione indipendente, umanitaria e per c. 92 Stazioni di Soccorso (per la S.A.Ti. 7 St.
solidariet (art. 80 CCS). Socc.)
d. pi di 2000 soccorritori (per la S.A.Ti. ca. 300
Art. 3 - Scopo socc.)
Lo scopo della Fondazione quello di soccorrere e. 10 basi REGA in CH (TI a Magadino)
persone in difficolt. f. 80 Socc. Spec. Eli SSE (per la S.A.Ti. 10 SSE)
La Fondazione si occupa, in particolar modo, del g. I soccorritori S.A.S.-S.A.Ti. intervengono a titolo
soccorso e dellaiuto durgenza prestato a persone volontario
infortunatesi o ammalatesi in zone alpine, prealpine
o di difficile accesso in Svizzera e nei paesi limitrofi. 572 interventi a livello S.A.S. (2009)
La fondazione pu mettere a disposizione i suoi mezzi 122 interventi a livello S.A.Ti. 21% interventi CH
anche per altri interventi di soccorso o daiuto.

aprile 2011 il Soccorso Alpino 45


Soccorso
Alpino
Ticino

Soccorso Alpino Ticino


Sezione

Organizzazione e interventi presta il necessario e sostenibile sostegno. In caso di allarme


esterno, la centrale operativa REGA (1414) va informata al pi
presto.
Atto di fondazione
Comunicazione
Regolamento Nellambito delle comunicazioni ai media, il servizio di salva-
della fondazione taggio o la Stazione di soccorso, assieme ad aventuali organiz-
zazioni partner, devono presentarsi come organizzazioni del
Regolamento C.A.S.
Strategia
di organizzazione

Organizzazione
e interventi
Formazione Manuale CI/CD Formazione
La formazione di tutte le persone che partecipano alle operazioni
Uno dei compiti principali del Soccorso alpino svizzero consi- di salvataggio in montagna e la rispettiva organizzazione fanno
ste nel coordinare e assicurare la prontezza operativa e le attivit parte dei compiti principali del Soccorso alpino svizzero.
dintervento di tutte le persone e orgenizzazioni che partecipa- Il documento formazione illustra i vari livelli di formazione, le
no alle operazioni di salvataggio in montagna. funzioni nonch i relativi requisiti legati alla formazione.
Organizzazione e interventi Principi
Il documento illustra i processi organizzativi e amministrativi, La formazione di base dei soccorritori avviene nel Servizio di
nonch le direttive a cui occorre attenersi durante gli interven- salvataggio sezionale o allinterno di unorganizzazione partner
ti. riconosciuta (accesso trasversale). La suddivisione dei membri
Organizzazione in soccorritori I, II e III consente di tener conto del fabbisogno
Il S.A.S. suddiviso in associazioni regionali, i cui membri sono di personale delle Stazioni di soccorso, diverso da regione a re-
costituiti da Sezioni Club Alpino Svizzero (C.A.S.) e gione.
Federazione Alpinistica Ticinese (F.A.T.). Il Servizio di salva- Il Capo colonna responsabile della formazione della Stazione
taggio di una Sezione composto da una o pi Stazioni di soc- di soccorso. Per lattuazione della formazione, il Capo colonna
corso. Tutte/i i soccorritrici/ori sono membri della Sezione. pu impiegare soccorritori III, soccorritori specialisti o istrutto-
La direzione del Servizio di salvataggio spetta al Capo soccor- ri S.A.S.
so. I Capi colonna possono essere impiegati come quadri. SATi
Nellambito delle elezioni dei Capi soccorso e dei Capi colon- In virt delle peculiarit regionali e dei diversi fabbisogni, il
na, le associazioni regionali possono rilasciare delle raccoman- S.A.Ti., sentiti gli istruttori, i Capi Soccorso ed i Capi colonna,
dazioni. stabilisce gli aspetti fondamentali inerenti alla formazione nel-
Amministrazione la propria regione. Livelli e requisiti rispecchieranno sempre il
Il Capo colonna dispone di un accesso personale allammini- minimo richiesto dal S.A.S.
strazione degli interventi. Egli agisce entro i limiti della prote-
zione dei dati e percepisce unindennit per la stesura dei rap-
porti. Soccorritore SATi
Le forze dintervento sono vincolate al S.A.S. tramite rapporto
dimpiego. Definizione delle tipologie di soccorritore SATi
Soccorritore I
Interventi tutti coloro che, in sicurezza, possono partecipare a operazioni
Larea di impiego di ogni Servizio di salvataggio definita su di ricerca.
base geografica. Al Capo soccorso spetta la responsabilit di ogni Soccorritore II
intervento svolto nella propria zona. soccorritori tecnici che, in sicurezza, partecipano ad operazioni
Tutti gli interventi sono svolti da forze dintervento apposita- di ricerca e di recupero in ambienti impervi. Conoscono ed uti-
mente formate (membri Stazione di soccorso), con il sostegno di lizzano correttamente e in sicurezza il materiale tecnico di base
forze ausiliarie. La direzione dellintervento spetta al Capo in- a livello della propria Stazione.
tervento. Soccorritore III
La centrale operativa REGA lancia gli ordini dintervento e coloro che, in sicurezza, partecipano ad operazioni di recupero

46 il Soccorso Alpino aprile 2011


complesse in ambiente alpino (ad es.: recupero in parete, ...). formazione.
Conoscono ed utilizzano in maniera autonoma, in sicurezza e con Un minor numero di esercitazioni ritenuto del tutto insuffi-
dimestichezza tutto il materiale tecnico di base a livello della pro- ciente al mantenimento del livello tecnico; in questi casi, sar
pria Stazione. per mantenuto il livello di Soccorritore I.
Capo intervento
Esercitazioni
i Capo intervento (C.I.) sono Soccorritori II o III con capacit di
Il Capo colonna responsabile per lorganizzazione di un nu-
conduzione di gruppi e buone doti relazionali.
mero sufficiente di esercizi annuali per Stazione di soccorso. Il
Istruttore
numero definito dal livello tecnico e dal numero di soccorri-
soccorritori di livello III con attitudine di C.I. e nozioni di di-
tori.
dattica e metodica. Pronti ad istruire personale.
Le Stazioni di soccorso possono organizzare esercitazioni in co-
Livelli di formazione tecnica mune (auspicabile). Le esercitazioni possono essere svolte sul-
I livelli di formazione descritti in precedenza, considerata la larco di pi giorni, di una giornata, di mezza giornata, o di se-
quantit di materiale tecnico a disposizione delle varie Stazioni rate a tema.
di soccorso, la morfologia del territorio in cui i soccorritori
Estate-Inverno
S.A.Ti. sono tenuti ad operare ed il normale processo dappren-
I livelli di formazione tecnica, considerate le diverse peculiarit
dimento di una persona, presuppongono la partecipazione ad un
delloperare in ambiente alpino, possono differenziarsi in livel-
numero minimo di quattro/cinque esercitazioni annuali per il
li specifici per stagione (estate o inverno).
Soccorso II e tre/quattro supplementari per il Soccorritore III.
Ad esempio: un soccorritore pu benissimo essere di livello tec-
Una/tre serate teoriche per: orientamento, sanitario e conduzio-
nico II per lestiva e di livello tecnico III per linvernale.
ne gruppi (a frequenza annuale o biannuale), completeranno la

Iter formativo del soccorritore SAS


Soccorritore I
Accesso trasversale Soccorritori specialisti

Soccorritori canyoning

Conduttori cani
Medici, Soccorritore II
Soccorritori professionali Personale sanitario spe-
cializzato della stazione

Corsi riconosciuti dal SAS :


CAS, SBV, J+S; DDPS; Soccorritore III
IRATA

Capo intervento SSE (se CI di livello Soc. III)

Istruttore

Soccorritore I
Requisiti Formazione di base Grado di funzione Controllo qualit e Materiale Nodi e ancoraggi Tecniche Orientamento
perfezionamento e varie
Buone / ottime cono- Senza obbligo di for- Soccorritore I Partecipazione facolta- Personale. Non richiesti. Secondo necessit e Conoscenze di base
scenze del territorio. mazione. Praticare le- tiva agli appuntamenti Eventuale imbrago. possibilit: per la lettura delle
Capacit di muoversi scursionismo e/o esse- Gruppo ricerca e distruzione. eventuale disponibi- cartine topografiche e
in sicurezza su terreni re fisicamente allenati. vivaio. Consigliata una parte- lit ad essere integrati dellaltimetro.
discosti. cipazione biennale alle in una cordata; Conoscenza del pro-
In genere: Recapito inserito nella esercitazioni dinter- eventuale disponibi- prio fisico e delle
Estiva

soccorritori saltuari, lista Soccorritore I. vento. lit ad essere calati in condizioni meteorolo-
cacciatori, guardia- doppia e in sicurezza giche in montagna.
caccia, gestori capan- per brevi tratti.
ne, forestali, ecc.

Personale. Non richiesti. Confronta estiva. Confronta estiva.


Compiti Materiale da sci-
A dipendenza dellintervento e delle necessit, integrati attivamente nel gruppo di ricerca. Conoscenze di base Conoscenza di base
escursionismo o rac- per gli spostamenti in
Come supporto al Capo intervento alla postazione base. chette (incluso del bollettino valan-
Eventuali compiti complementari: collegamenti in zone discoste, logistica, contatti con autorit e enti lo- neve fresca e nelluti- ghe. Rudimenti nella
A.R.Va., pala, sonda).
Invernale

cali. lizzo dei sistemi di ri- conoscenza delle con-


cerca personali. dizioni dello strato
Attestato nevoso.
Non necessario.

aprile 2011 il Soccorso Alpino 47


Soccorritore II
Controllo qualit e Materiale Nodi e ancoraggi Orientamento
Requisiti Formazione di base Grado di funzione perfezionamento Tecniche e varie
Confronta Soccorritore I. Corsi di formazione (in Soccorritore II Partecipazione a: Personale. Asola guida con fri- Disponibilit ad esse- Lettura delle cartine
Autodichiarazione di- stazione). 1. appuntamenti di- Imbrago, cordini, fet- zione (otto) e semplice re integrati in una topografiche, altime-
doneit. Corso/i di formazione Gruppo ricerca e di struzione (min.: due tucce, moschettoni, (galleggiante), inglese cordata. tro e bussola.
Escursionista o alpini- (in stazione) in mano- supporto tecnico. estiva, una invernale). discensore, ascensore, semplice e doppio, Calata in sicurezza Conoscenza del pro-
sta attivo. vre di primo soccorso. 2. simulazione dinter- picozza, ramponi, pila barcaiolo e mezzo bar- del compagno. prio fisico e delle
Facilit di spostamento Recapito inserito nella vento (min.: una esti- frontale. caiolo, asola e con- Discesa in sicurezza condizioni meteorolo-
troasola di bloccaggio,

Estiva
anche fuori dai lista Soccorritore II. va, una invernale). su corda semplice e giche in montagna.
prusik, marchand mo-
sentieri. 3. formazione in mano- nodirezionale. doppia. Paranco sem- Comunicazioni radio.
Formato per i primi vre di primo soccoso Mobile su tre punti; plice e contrappeso. Autosoccorso.
soccorsi. (min.: una). variante su un punto
Disponibile 4. orientamento (min.: (palo, pianta, ...).
una ogni due anni).
Personale. Nodi: confronta Confronta estiva. Confronta estiva.
Confronta estiva. estiva. Conoscenze negli
Compiti Buona conoscenza
Integrati attivamente nel gruppo di ricerca. Supporto a: Capo intervento, gruppo tecnico e logistica. Materiale da sci- Ancoraggio semplice spostamenti in neve del bollettino valan-
escursionismo o rac- su ghiaccio o neve, fresca, utilizzo di pi- ghe e delle condizioni
Conoscenze particolari chette (inclusa utilizzo dei corpi cozza e ramponi. Uso dello strato nevoso.

Invernale
Procedure di allerta e modalit dintervento. Ottimo utilizzo del materiale tecnico personale. A.R.Va., pala, sonda). morti (sci, bastoni, pi- dei sistemi di ricerca Modalit dintervento
Utilizzo del materiale tecnico di base in dotazione alla stazione. cozza, ...). personali. Tecnica di su valanga.
sondaggio.
Attestato (CC e Responsabile Tecnico R.T. della stazione)
Previsto annualmente a livello stazione (CC, R.T.). Tramite verifica delle conoscenze acquisite.

Soccorritore III
Controllo qualit e Materiale Nodi e ancoraggi Tecniche Orientamento
Requisiti Formazione di base Grado di funzione perfezionamento e varie

Confronta Soccorritore III Confronta Personale. Confronta Soccorritore II. Confronta Soccorritore II. Confronta Soccorritore II.
Confronta
Soccorritore II. Soccorritore II. Soccorritore II. Imbrago, cordini, fet- Asola guida con doppia Progressione su terreni Orientamento in not-
Gruppo tecnico. tucce, moschettoni, frizione (coniglio), impervi. Uso ID. turna.
Certificato medico Eventuale corso di 1. istruzione tecnica discensore, ascensore, doppio mezzo barcaio-
Capacit di condurre Risalita su corda sem- Uso G.P.S. e orienta-
didoneit (in sintonia formazione regionale avanzata (min.: due picozza, ramponi, pila lo, bachmann, mar-
S.A.Ti. (ogni due/tre piccoli gruppi di soc- plice e doppia. mento in nebbia fitta.
con le direttive SUVA estiva, una invernale) frontale e accessori chand bidirezionale,
per i lavori su corde). anni, estivo o invernale, corso e di assumere il del tipo soccorso per Paranco doppio. Conoscenza dellim-
ruolo di Capo Piazza vari. bellunese, nodo fettuc- Buona conoscenza di:
a dipendenza della impianti a fune, ecc. postazione di un inter-
dIncidente (C.P.I.). cia, bloccante a cuore, teleferiche, barella
disponibilit). 2. C.P.I. (min.: un vento.
Estiva

paranco di poldo. Kong, argano Winch.


anno). Frenco moschettone.
Recapito inserito nella 3. conduzione di gruppi Conoscenza base di:
lista Soccorritore III. Ancoraggio su terreno altre barella, argano a
e logistica (min.: uno difficile (chiodi,
ogni due anni).. motore Paillardet,
friends, nuts, ecc.). Uso palo pescante Kong.
4. eventuali esercizi di spit e trapano.
con altri enti. Uso triangolo Petzl.

Compiti Personale. Confronta Soccorritore II. Confronta Soccorritore II. Confronta estiva.
Integrati attivamente nel gruppo tecnico. Sostituto Capo intervento. Confronta estiva. Confronta Soccorritore II.
Ancoraggi anche in Esperienza negli spo-
Conoscenze particolari Materiale da sci- condizioni mediocri. stamenti in neve fre- Conoscenza dellim-
Procedure di allerta e modalit dintervento. Ottimo utilizzo del materiale tecnico personale e del materiale escursionismo o rac- Conoscenze di soccor- sca. Progressione su postazione e della lo-
Invernale

tecnico di base in dotazione alla stazione. Conoscere il materiale tecnico disponibile alla stazione. chette (inclusa so su ghiacciaio. terreni impervi. gistica di un intervento
A.R.Va., pala, sonda). su valanga.
Attestato (CC e Responsabile Tecnico R.T. della stazione)
Previsto annualmente a livello stazione (CC, R.T.). Tramite verifica delle conoscenze acquisite.

Capo Intervento
Controllo qualit e Materiale Nodi e ancoraggi Orientamento
Requisiti Formazione di base Grado di funzione perfezionamento Tecniche e varie
Confronta Confronta Capo intervento Confronta Personale. Confronta Confronta Confronta
Soccorritore II. Soccorritore II. Soccorritore II o Soccorritore II. Imbrago, cordini, Soccorritore II. Soccorritore II. Soccorritore II.
Essere reperibile via Corso centrale S.A.S. Soccorritore III 1. CPI (min.: un anno). fettucce, moschettoni,
pager (picchetti). di formazione per 2. conduzione di grup- discensore, ascensore, Apprezzamento dei Orientamento in
Gruppo di ricerca o picozza, ramponi, pila pericoli a dipendenza notturna.
Capi intervento. gruppo tecnico. pi e logistica (min.:
una estiva e una inver- frontale e accessori delle condizioni Impostazione di un
Corso di formazione Capo Piazza
Estiva

nale). vari. meteorologiche. intervento (anche in


regionale S.A.Ti. (esti- dIncidente (C.P.I.).
vo e invernale). Conduzione di gruppi 3. eventuali esercizi assenza del supporto
di soccorso. con altri enti. aereo).
Corso di aggiornamen-
to S.A.Ti. per Capi in- Recapito inserito nella
tervento. lista Capo intervento.
Personale. Confronta estiva. Confronta estiva. Confronta estiva.
Compiti Confronta estiva. Confronta Confronta Confronta
Integrati attivamente nel gruppo di ricerca o nel gruppo tecnico. Capo intervento. Materiale da sci- Soccorritore II. Soccorritore II. Soccorritore II.
Se soccorritore III: istruttore o aiuto istruttore a livello stazione. escursionismo o rac- Apprezzamento dei Impostazione e logi-
Conoscenze particolari chette (inclusa pericoli a dipendenza stica di un intervento
Invernale

Procedure di allerta e modalit dintervento. Capacit di condotta di gruppi in caso dintervento. A.R.Va., pala, sonda). delle condizioni su valanga (anche in
Capacit relazionali superiori. meteorologiche e assenza del supporto
nivologiche. aereo).
Attestato (CC e Responsabile Tecnico R.T. della stazione)
Previsto annualmente a livello stazione (CC, R.T.). Tramite verifica delle conoscenze acquisite.

48 il Soccorso Alpino aprile 2011


Istruttore (livello stazione di soccorso)
Controllo qualit e Materiale Nodi e ancoraggi Orientamento
Requisiti Formazione di base Grado di funzione perfezionamento Tecniche e varie
Confronta Confronta Istruttore Confronta Personale. Confronta Confronta Confronta
Soccorritore III. Soccorritore III. Soccorritore III. Imbrago, cordini, fet- Soccorritore III. Soccorritore III. Capo intervento.
Capo intervento di Corsi di formazione Gruppo tecnico. 1. corsi di formazione tucce, moschettoni,
Conduzione di gruppi discensore, ascensore, Eventuali ulteriori Ottima conoscenza di
esperienza. S.A.Ti. (estivo e inver- regionali S.A.Ti. (esti- nodi particolari.
nale). di soccorso. vo e invernale). picozza, ramponi, pila tutti i mezzi presenti
Competenze in didatti- frontale e accessori Ancoraggi improvvi- presso la propria sta-
ca e metodica consi- Corso di formazione 2. corsi regionali

Estiva
Recapito inserito nella S.A.Ti. per CC e CI. vari. sati per gran parte dei zione di soccorso.
gliate (es.: moduli base S.A.Ti. per CC e CI. lista Istruttori. tipi di terreno e delle
del programma 3. eventuali altri corsi Eventualmente abili-
regionali S.A.Ti. situazioni. tato per utilizzo di
Eduqua...).
4. eventuali esercizi argano Paillardet.
con altri enti e partner.

Personale. Confronta estiva. Confronta estiva. Confronta estiva.


Compiti Confronta estiva. Confronta Confronta Confronta
Preparazione corsi. Istruttore a livello locale di stazione. Formatore di soccorritori. Materiale da sci- Soccorritore III. Soccorritore III. Capo intervento.
Conoscenze particolari escursionismo o rac- Ancoraggi improvvi-
Procedure di allerta e modalit dintervento. Ottimo utilizzo di tutto il materiale tecnico disponibile presso chette (inclusa sati in gran parte delle

Invernale
la propria stazione. Capacit didattiche e metodologiche. Buone capacit relazionali. A.R.Va., pala, sonda). situazioni (inclusi
funghi e clessidre).
Attestato
Previsto biannualmente a livello regionale. Tramite verifica delle conoscenze acquisite.

Istruttore (livello S.A.Ti.)


Controllo qualit e Materiale Nodi e ancoraggi Orientamento
Requisiti Formazione di base Grado di funzione perfezionamento Tecniche e varie
Confronta Confronta Istruttore Confronta Personale. Confronta Confronta Confronta
Soccorritore III. Soccorritore III. S.A.S.-S.A.Ti. Soccorritore III. Imbrago, cordini, fet- Soccorritore III. Soccorritore III. Capo intervento.
Capo intervento di pro- Corsi di formazione 1. conduzione dei corsi tucce, moschettoni,
Gruppo tecnico. discensore, ascensore, Ulteriori nodi partico- Ottima conoscenza di Metodica e didattica.
vata esperienza. S.A.S. centrali (estivo S.A.Ti. (estivo e inver- lari.
Competenze in didatti- e invernale). Conduzione di gruppi nale). picozza, ramponi, pila tutti i mezzi presenti
ca e metodica richieste Corso di formazione di soccorso. 2. corsi di formazione frontale e accessori Ancoraggi improvvi- presso le stazioni di
Estiva

(es.: moduli base del S.A.S. centrale per CC centrale S.A.S.-A.R.S. vari. sati per tutti i tipi di soccorso.
programma Eduqua). e CI. Recapito inserito nella (min.: uno/due annuali). terreno e in tutte le Abilitato per utilizzo
Italiano, tedesco e/o lista Istruttori S.A.S.- 3. corsi regionali situazioni. di argano Paillardet.
(subordinatamente) S.A.Ti. S.A.Ti. per CC e CI
francese. 4. esercizi con altri enti
e partner.
Personale. Confronta estiva. Confronta estiva. Confronta estiva.
Compiti Confronta estiva. Confronta Confronta Confronta
Preparazione corsi. Istruttore a livello regionale (S.A.S.-S.A.Ti.). Formatore di specialisti del soccorso. Materiale da sci- Soccorritore III. Soccorritore III. Capo intervento.
Conoscenze particolari escursionismo o rac- Ancoraggi improvvi- Nozioni di nivologia
Procedure di allerta e modalit dintervento. Ottimo utilizzo di tutto il materiale tecnico disponibile presso chette (inclusa sati in tutte le situa- avanzata.
Invernale

le varie stazioni. Provate capacit didattiche e metodologiche. Buone capacit relazionali. A.R.Va., pala, sonda). zioni (inclusi funghi e
clessidre).
Attestato Soccorso in crepaccio
Previsto biannualmente a livello centrale. Tramite verifica delle conoscenze acquisite. (paranco austriaco).

Istruttore sanitario (livello S.A.Ti.)


Controllo qualit e Materiale Nodi e ancoraggi Orientamento
Requisiti Formazione di base Grado di funzione perfezionamento Tecniche e varie
Confronta Confronta Istruttore Confronta Personale. Confronta Confronta Confronta
Soccorritore II. Soccorritore II. S.A.S.-S.A.Ti. Soccorritore II. Imbrago, cordini, fet- Soccorritore II. Soccorritore II. Capo intervento.
Formazione medica, Corsi di formazione 1. conduzione sanitaria tucce, moschettoni,
con specializzazione in S.A.Ti. (estivo e inver- Gruppo tecnico-sanita- dei corsi S.A.Ti. (estivo discensore, ascensore, Ottima conoscenza di Metodica e didattica.
pronto intervento. nale). rio. e invernale). picozza, ramponi, pila tutte le tecniche sani-
Competenze in didatti- Conduzione di gruppi 2. corsi di formazione frontale. Materiale sa- tarie relative al primo
Corso di formazione
Estiva

ca e metodica richieste di soccorso. centrale S.A.S.-A.R.S. nitario in dotazione soccorso.


S.A.S. centrale alle stazioni S.A.Ti. Soccorso avvanzato.
(es.: moduli base Istruttore Sanitario (min.: uno/due annuali).
Eduqua). Recapito inserito nella 3. corsi regionali BLS/DAE.
Italiano, tedesco e (su- lista Istruttori S.A.S.- S.A.Ti. per CC e CI Traumatologia e me-
bordinatamente) fran- S.A.Ti. dicina generale.
cese.
Personale. Confronta estiva. Confronta estiva. Confronta estiva.
Compiti Confronta estiva. Confronta Confronta Confronta
Preparazione corsi. Istruttore a livello regionale (S.A.S.-S.A.Ti.). Formatore sanitario di soccorritori S.A.Ti. Materiale da sci- Soccorritore II. Soccorritore II. Capo intervento.
Conoscenze particolari escursionismo o rac- Medicina in monta-
Procedure di allerta e modalit dintervento. Utilizzo del materiale tecnico di base in dotazione alla stazio- chette (inclusa gna e problemi legati
Invernale

ne. Ottimo utilizzo del materiale sanitario disponibile presso le varie stazioni. Provate capacit didattiche e A.R.Va., pala, sonda). alle condizioni inver-
metodologiche. Buone capacit relazionali. nali.

Attestato
Previsto a livello centrale. Tramite verifica delle conoscenze acquisite.

aprile 2011 il Soccorso Alpino 49


Specialista canyoning
Materiale Nodi e ancoraggi Tecniche Orientamento
Requisiti Formazione di base Grado di funzione Controllo qualit e e varie
perfezionamento
Confronta Confronta Confronta Lettura cartine con
Confronta Confronta Soccorritore Confronta Soccorritore II. Soccorritore II. Soccorritore II. vari profili (confronta
Soccorritore III. Soccorritore II. Specialista Soccorritore II. Bloccaggio dellasola siti web).
Muta da canyoning com- Padroneggiare tutti i
Canyoning con aggiunta del mo- Check-point informa-
Limite det per entra- Corso di formazione 1. istruzione tecnica pleta o a due pezzi. Scarpe segnali di comunica-
schettone, doppio mez- zioni meteorologiche
ta: 25/50 anni. regionale S.A.Ti. specifica (min.: due an- alte alla caviglia specifi- zione e soccorso in
Soccorritore II o zo posa di due jumar portate di deflusso.
Dimestichezza nel Corsi specifici organiz- nuali). che canyoning. Imbrago, ambiente acquatico.
nuoto in corsi dacqua. Soccorritore III. 2. uscite regolari con il calzari in neoprene, guan- fissati in due maillon Conoscenza della for-
zati dalle stazioni. Calata in cascata e
gruppo (min.: cinque ti. Casco comologato. rapid, bloccaggio cor- za dellacqua.
Conoscenze delle tec- Recapito inserito nella fuori.
annuali). Forbice o coltellino. da con due jumar, Lettura delle correnti
niche alpine e specifi- lista Soccorso speciali- Toboga con salto fina-
3. esercizi con enti e Maschera da sub leggera o bloccaggio della corda dacqua.
che dellambito acqua- stico canyoning. le e con salto prima
partner del soccorso. occhialini. Giubbotto e fi- in due moschettoni con Conoscenza dei movi-
tico. dellimpatto con lac-
schietto. Doppia longe in barcaiolo, bloccaggio menti dellacqua e re-
Certificato BLS/DAE. qua.
dinamica omologata della corda mediante lativi pericoli.
Posizione corretta per
Conoscenza delle tec- canyoning. Discensore a asola con frizione
il salto da grandi al- Ricordare la ricogni-
niche di fissazione e otto o piranha. Discensore (otto) e moschettone.
tezze. zione dei fondali
immobilizzazione a otto supplementare. Buona tecnica di co-
(Ked, barella toboga e Treccia valdostana. Corde Tecniche di calata con prima di effettuare dei
struzione delle teleferi- tuffi.
Kong) da canyoning, corde sup- discensore otto o
che.
plementari. Corda da lan- piranha. Sistemi
cio. Martello, martello speciali di calata
speciale per spit in roccia. durante condizioni di
Due moschettoni assimila- forte corrente.
Compiti bili senza ghiera. Quattro Sistemi di svincolo
Integrati attivamente nel gruppo tecnico della Stazione di soccorso alpino. moschettoni a ghiera o au- canyonista bloccato in
tobloccanti. Due anelli di cascata (taglio corda,
Conoscenze particolari
cordino per autobloccanti. recupero con valdo-
Procedure di allerta e modalit dintervento per il canyoning. Ottimo utilizzo del materiale tecnico perso-
Coppia di bloccanti jumar. stana o svincolo con
nale e della Stazione. Conoscenza dei torrenti locali e dei loro pericoli.
Sacco canyoning e specifi- uso jumar).
Attestato ci. Materiale sanitario.
Previsto periodicamente (Istruttore specialista). Tramite verifica delle conoscenze acquisite. Radio, natel. Sussistenza.
Contenitore impermeabile.

Specialista S.S.E. (Soccorritore Specialista Elicottero)


Materiale Nodi e ancoraggi Tecniche Orientamento
Requisiti Formazione di base Grado di funzione Controllo qualit e e varie
perfezionamento
Confronta Confronta Confronta Confronta
Confronta Confronta Soccorritore Confronta Soccorritore III. Soccorritore III. Soccorritore III. Soccorritore III.
Capo intervento. Soccorritore III. Specialista Soccorritore III. Materiale specifico Bloccante Edi Impiego sistema Lettura cartine meteo-
Limite det per entra- Testi di ammissione Elicottero 1. check annuale EBTI. consegnato con kit (Stuflesser), asola Actsafe. rologice.
ta: 25/50 anni. a. Soccorso preospeda- 2. istruzione tecnica S.S.E. direttamente dal Nove.
Capo intervento di li- Uso barelle Jelk e Uso radio e vari vanali
Obbiettiva conoscenza liero. specifica gruppo S.S.E. S.A.S. Ulteriori nodi partico- Akia. Uso seggiolino
vello Soccorritore III. di soccorso.
dei prori limiti. b. Aspetti tecnici. (da responsabile lari. Graminger.
Autosoccorso. c. Tecnica alpina. S.S.E.). Seriamente interessato
Direzione di intervento d. Colloquio EBTI. Recapito inserito nella 3. esercizi con i partner Ancoraggi improvvisa- Costruzione di telefe- alla medicina durgen-
(C.I. terrestre e via ae- lista Soccorso speciali- del soccorso e con altri ti per tutti i tipi di ter- riche improvvisate. za.
Corso di formazione stico elicottero.. reno e in tutte le situa- Apparecchio per eva-
rea). S.S.E. del S.A.S. enti.
Disponibilit al servi- zioni. cuazione di impianti a
zio di picchetto. Corsi specifici base fune.
Reperibilit 24h/24h. REGA. Tecnica di risalita su
Prontezza dintervento piante.
Direttive REGA (FOM Istruzione specifica
a mass. 10 minuti eli + SOP).
(andata e ritorno) da REGA (argano, bari-
base EBTI. centro, WAG).

Compiti
Integrati attivamente nel gruppo tecnico della stazione di soccorso alpino. Capo intervento (C.I.) di livello soccorritore III, istruttore o aiuto-istruttore a livello Stazione di soccorso.
Conoscenze particolari
Capacit e idoneit a lavorare in un team di professionisti presso la base REGA di Magadino (EBTI). Ottime capacit relazionali. Flessibilit. Conoscenza delle lingue nazionali. Disponibilit ad istruire.
Attestato
Previsto annualmente (Istruttore specialista). Tramite verifica delle conoscenze acquisite (check annuali).

50 il Soccorso Alpino aprile 2011


Conducente
Conducente Cane SAS (ricerca superficie)
cane S.A.S. (ricerca superficie)

Materiale Nodi e ancoraggi Tecniche Orientamento


Requisiti
Conducente Formazione di base Grado
Cane Controllo qualit(ricerca
di funzione SAS e e varie
perfezionamento
superficie)

Confronta Confronta Confronta Confronta


Soccorritore II. Soccorritore II. Soccorritore II. Soccorritore II.
Confronta Confronta Conducente cane da Confronta
Parte estiva. Parte estiva. Parte estiva Parte estiva
Soccorritore II. Soccorritore II. ricerca (G.S.) S.A.S. Soccorritore II.
Materiale specifico re- Essere in grado di Essere autonomi.
Al momento dellesa- Corsi di formazione 1. istruzione cinofila
Soccorritore II. lativo alla conduzione muoversi con il pro- Buon orientamento in
me: centrale S.A.S. specifica con il gruppo
Gruppo ricerca e sup- del proprio cane. prio cane su terreni notturna.
a. limite det del con- a. test di formazione (min.: quattro annuali).
porto tecnico. Ottima gestione del
ducente: 58 anni. AK1. 2. eventuali esercizi con Conducente Cane SAS (ricercaimpervi. proprio cane in ogni
b. limite det del b. testo di formazione i partner del soccorso.
invernale)

Recapito inserito nella situazione.


cane: 12 mesi - 5 anni. AK2.
lista Soccorso speciali- Parte tecnica alpina Ottima socializzazione
c. test dintervento BK
Domiciliato in una re- stico conducente cane Nodi Soccoritore II, calata, corda doppia, valuta- del cane con le perso-
(ogni biennio).
gione con una colonna G.S. zione ancoraggio, pronto soccorso. ne.

Test dintervento
/ stazione di soccorso. Corsi specifici organiz- Parte teorica Buone conoscenze nei
zati dal gruppo regio- Pronto soccorso, orientamento primi soccorsi di tipo
Membro attivo di una
nale delle U.C. S.A.S. Parte pratica dintervento veterinario.
colonna / stazione di
soccorso Ricerca di percorso, ricerca del territorio (marcag-
gio, distanza, conducibilit orientamento...).

Compiti
Integrati attivamente nel gruppo di ricerca della locale stazione di soccorso alpino.
Conoscenze particolari
Procedure di allerta e modalit dintervento. Ottimo utilizzo del materiale tecnico personale. Ottima conoscenza delle attitudini e dei segnali del proprio cane. Conoscere i propri limiti (conducente-cane).
Attestato
Previsto periodicamente. Tramite verifica delle conoscenze acquisite ai corsi S.A.S. (AK1, AK2 e BK).

Conducente Cane SAS (ricerca invernale)


Conducente cane S.A.S. (ricerca invernale)
Conducente Cane SAS (ricerca invernale) Orientamento
Requisiti Formazione di base Grado di funzione Controllo qualit e Materiale Nodi e ancoraggi Tecniche
perfezionamento e varie
Confronta Confronta Confronta Confronta
Confronta Confronta CI. Conducente cane da Confronta Capo intervento.
Capo intervento. Capo intervento. Capo intervento.
Soccorritore II. Test dammissione valanga (LW.) S.A.S. Soccorritore II. Parte invernale.
Parte invernale. Parte invernale. Parte invernale.
Al momento dellesa- Corsi di formazione 1. istruzione cinofila
Soccorritore II. Materiale specifico re- Essere in grado di Essere autonomi.
me: centrale S.A.S. specifica con il gruppo
Gruppo ricerca e sup- lativo alla conduzione muoversi con il pro- Ottima gestione del
a. limite det del con- a. test di formazione (min.: quattro annuali).
porto tecnico. del proprio cane. prio cane in situazioni proprio cane in ogni
ducente: 45 anni (o 58 AK1. 2. eventuali sercizi con i
e condizioni difficili. situazione.
anni se al 2 cane). b. test di formazione partner del soccorso.
b. limite det del AK2. Recapito inserito nella Ottima socializzazione
cane: 12 - 40 mesi. c. test dintervento BK lista Soccorso speciali- del cane con le perso-
(ogni biennio). stico conducente cane Parte ricerca con A.R.Va. ne.
Domiciliato in una re- LW. Ricerca di 2 A.R.Va. in 50x50 m Buone conoscenze nei
gione con una colonna Corsi specifici organiz-
Test dammissione

Parte teorica primi soccorsi di tipo


/ stazione di soccorso e zati dal gruppo regio- A.R.Va., tecnica di sondaggio, pronto soccorso, veterinario.
probabilit dinterven- nale delle U.C. S.A.S. orientamento
to. Parte cinofila
Membro attivo di una Condotta al guinzaglio e senza, invio in avanti, terra
colonna / stazione di libero (valutate: obbedienza e socializzazione).
soccorso.

Compiti
Integrati attivamente nel gruppo tecnico di ricerca della locale stazione di soccorso alpino.
Conoscenze particolari
Procedure di allerta e modalit dintervento. Ottimo utilizzo del materiale tecnico personale. Ottima conoscenza delle attitudini e dei segnali del proprio cane. Conoscere i propri limiti (conducente-cane).
Attestato
Previsto periodicamente. Tramite verifica delle conoscenze acquisite ai corsi S.A.S. (AK1, AK2 e BK).

aprile 2011 il Soccorso Alpino 51


Alarme SATi Schemi dallarme SATi
Procedure Tipologie dallarme
Tutti i flussi di informazione devono passare dalle varie Centrali I soccorritori S.A.Ti. rispondono a chiamate per soccorso e ri-
Operative Ce.Op. cerca dispersi in ambienti impervi.
Per gli allarmi che arrivano direttamente al 1414 si addotta lo Gruppi specialisti:
schema di allarme generale. La Ce.Op. REGA - 1414, informa Soccorso Spciale Elicottero: alpinista S.A.Ti. dellequipaggio
il Comando di Polizia - 117. REGA.
Per gli allarmi che arrivano direttamente dal 117 si adotta lo Unit Cinofile S.A.Ti.: ricerca dispersi e vittime da valanga.
schema di allarme generale e si avvisa la Ce.Op. 1414. Soccorso Speciale Canyoning: soccorso in ambiente Canyoning.
Per gli allarmi che arrivano direttamente da altre Ce.Op. o da ter-
Soccorso Speciale Speleologico: soccorso in ambiente
zi, si avvisa la Ce.Op. 1414. Questultima dar via libera alla-
dozione dello schema di allarme generale. La Ce.Op. REGA - Speleologico e Fora.
1414, informa il Comando di Polizia - 117.
Abbreviazioni
Ce.Op. (Centrale Operativa); St. Soc. (Stazione di Soccorso);
C.C. (Capo Colonna); C.I. (Capo Intervento); S.S.E.
(Soccorritore Specialista Elicottero); U.C. Val. (Unit Cinofila
da valanga); U.C. Sup. (Unit Cinofila ricerca di superficie).

52 il Soccorso Alpino aprile 2011


T
re tecnici, due della VI Delegazione
orobica e uno della Guardia di finanza
sono precipitati durante unesercitazione
congiunta del Corpo nazionale soccorso alpino e
speleologico e del Soccorso alpino della Guardia
di finanza nella zona del Pizzo Arera, in territorio
comunale di Oltre il Colle, Val Serina,
diramazione della Valle Brembana.
Il fattore che potrebbe avere determinato
lincidente potrebbe essere stata la scarsa
consistenza della neve, resa instabile dalle
condizioni meteorologiche e dalle temperature
Oltre il Colle (BG) elevate. Il capocordata scivolato sul nevaio, in
un tratto che presentava una pendenza di circa 40
gradi. Gli altri due compagni hanno cercato
10 aprile 2011 inutilmente di trattenerlo con un tentativo di
ancoraggio con le piccozze. Le condizioni della
neve non hanno permesso di reggere lurto e sono
stati trascinati per una trentina di metri,
terminando la loro caduta nel nevaio sottostante.
Le altre squadre presenti sono accorse subito
Scrive un collega della Guardia di finanza sugli infortunati mettendo in atto le prime
componente la cordata operazioni di soccorso sui feriti.
Sono poi intervenuti prontamente lelisoc-
In questa forte esperienza dalla quale sono fortunatamente uscito corso 118 di Bergamo e Milano che con i rispet-
indenne, solamente con qualche botta, una rottura della 7 costa e due tivi sanitari hanno provveduto ad una tempestiva
frammenti ossei del margine mediale dellastragalo piede destro, voglio stabilizzazione degli infortunati ed ai successivi
che giunga a tutti il mio ed il nostro desiderio assoluto di vicinanza alla trasporti agli Ospedali riuniti di Bergamo e al
Vostra organizzazione ed in particolare ai due infortunati per una Niguarda di Milano.
pronta guarigione. Durante lesercitazione, gestita e coordinata
Nella speranza che quanto accaduto non sia causa di divisione tra le da due Istruttori nazionali del C.N.S.A.S., tutti gli
nostre organizzazioni e anzi, sia spunto per una propulsione operativa operatori sono sempre stati in collegamento radio
verso attivit di fattiva collaborazione per un soccorso alpino a favore fra di loro, nel massimo rispetto di procedure
del prossimo, distintamente porgo a nome del S.A.G.F. e mio collaudate e dei protocolli di sicurezza.
personale, un augurio di buona e pronta guarigione ai colleghi di
Daniela Rossi
cordata ed un saluto a tutti Voi.
addetto stampa
Delegazione bresciana e Delegazione orobica

Stralcio della lettera inviata dopo levento dal delegato ai necessit che subito cera qualcuno pronto a correre ed a
volontari presenti allesercitazione mettersi a disposizione ... quanta vera formazione in momenti
cos tragici.
Ciao a tutti,
Sicuramente molti di noi stanno vivendo queste ore in modo
posso ora dirvi che mi scuso innanzitutto per non essere
molto angosciante, li capisco molto bene ed inevitabile, ma
riuscito trasmettervi prima alcune mie considerazioni, ma vi
assicuro che non sono momenti facili e soprattutto mi molto ho anche il dovere di dirvi che non dobbiamo caricarci oltre
difficile trovare il tempo per fare tutto ci che riterrei utile, misura di angoscie contro le quali siamo tutti impotenti, siamo
cerco di fare del mio meglio ... e spero che mi comprendiate. tutti dei comuni mortali.
Ho ancora davanti agli occhi la scena dei nostri tre amici Io penso, scusatemi se forse posso sembrare presuntuoso ma
che scivolano, rotolano sulle rocce e poi precipitano sul nevaio cerco solo di essere realista, che tutti abbiamo fatto al meglio la
sottostante ... Le mie chiamate radio concitate, il vorticare dei nostra parte ad iniziare dai sanitari giunti subito sui feriti, non
pensieri sulle priorit, avvisare la centrale, avvisare lelicottero, voglio fare nomi per non dimenticare nessuno, ma quanto
correre gi nel canale per i primi soccorsi ... Guardarli in sollievo da parte di tutti noi sentire trasmettere via radio
continuazione per sperare di vederli alzare da soli, uno che si alloperatore di centrale i parametri vitali dei nostri amici, uno
alza gli altri no laffanno della discesa nel canale ... e poi la dopo laltro vederli subito allopera senza esitazione
cruda realt. chiedendoci quanto gli serviva ... sicuramente anche voi come
Ecco penso che sia da qui che dobbiamo ripartire, da me vi chiederete potevo forse fare di pi? certo tutti forse
quando tutti quelli per i quali era logico intervenire sono potevamo fare di pi. Ma seppur consapevole dei nostri limiti,
arrivati sui nostri compagni infortunati, da qui che parte il mio sono convinto che ancora una volta abbiamo dato sicuramente
grande grazie a tutti voi (compreso a quelli che con tanta il meglio di noi stessi con competenza e generosit.
angoscia ascoltavano le radio al rifugio accettando con Ancora un grande grazie.
rassegnazione di non poter intervenire, cosa non facile). Siete Renato
stati veramente allaltezza della situazione, vi guardavo di tanto
in tanto mentre come tutti voi cercavo di rendermi utile. Ho Con grande piacere apprendiamo, mentre stiamo andando
apprezzato tantissimo la vostra preparazione e la vostra in stampa, che tutti i tecnici coinvolti nell'incidente sono
generosit, ognuno faceva qualcosa, di volta in volta coordinati
stati dimessi dall'ospedale e che possono cos trascorrere
a seconda dei momenti dai nostri tecnici, dai sanitari 118 ed a
volte anche dal sottoscritto. Bastava che si sentisse nellaria una una serena convalescenza nelle loro case.

aprile 2011 il Soccorso Alpino 53


Lamicizia fra i popoli non
semplice tolleranza di ogni
Soccorso alpino Stato verso i suoi vicini, ma
una certa volont di ogni
speleologico piemontese popolazione di ordire legami
concreti con unaltra.

(Pascal Bruckner,
Il singhiozzo delluomo bianco, 1983)

I progetti zioni dei Volontari del Soccorso alpino


e in misura importante, da parte di amici
del sodalizio.
Nepal e Margherita
Galliano completa la relazione spe-
cificando come il compito di seguire le
attivit in Nepal, promuovere ulteriori
iniziative a favore delle comunit del

C
Solu-Kumbu e garantire la necessaria
fornitura annuale di medicinali al presi-
dio sanitario di Nunthala verr dal 2011
a cura di
assunto da un gruppo di amici che si
Ruggero Bissetta
appogger ad una Associazione operan-
te sul territorio che gi sostiene progetti
on il 31 dicembre 2010 giungo- Amici dei progetti Nepal e Margherita. di solidariet in varie parti del mondo.
no a compimento i progetti Durante due incontri, avvenuti in A questa Associazione (Dal Monviso al
Nepal e Margherita coordinati dicembre a Saluzzo e a Biella il Brasile-ONLUS) verranno trasferiti i
dal Soccorso alpino speleologico pie- Presidente del Servizio regionale pie- fondi attualmente in cassa al S.A.S.P. e
montese, che sono stati realizzati grazie montese Aldo Galliano ha esposto il destinati al Nepal: essi costituiranno la
alla collaborazione degli amici nepalesi bilancio dellattivit svolta in questi base finanziaria per le attivit che ver-
che da anni operano sul nostro territorio anni, e ha presentato un documentario ranno gestite sotto il nome di Progetto
come lavoratori stagionali. Laver rag- realizzato da Simona Fiore dal titolo Il Nepal-Mario Vallesi in ricordo di un
giunto gli obiettivi fissati merito in par- dono condiviso che stato proiettato grande amico recentemente scomparso,
ticolare di Choongba, Lapka, Dolma e nelle due serate, ben testimoniando il cui contributo stato fondamentale
dei loro familiari e dei rappresentanti de- attraverso le immagini delle valli nepa- per tutte le opere realizzate in Nepal .
gli abitanti dei villaggi eletti nei comita- lesi e toccanti interviste, gli esiti dei Il Presidente del S.A.S.P. conclude
ti di gestione, che in questi anni hanno progetti e lo spirito che ha animato la gli incontri ringraziando tutte le persone
collaborato alla realizzazione delle ope- realizzazione di queste importanti che con le loro offerte e donazioni
re e alla loro corretta utilizzazione. opere. hanno supportato i progetti umanitari e
I progetti sono stati sostenuti grazie Nella relazione il Presidente ha evi- fatto crescere il legame di amicizia con
alle raccolte fondi promosse dai denziato come le iniziative siano state le comunit nepalesi del Solu-Kumbu
Volontari del Soccorso alpino e dagli interamente sostenute attraverso dona- ed i loro figli migranti.

Il dono condiviso
Un documentario di
Simona Fiore
Una storia di amicizia e
solidariet che racconta come
gli ideali che legano le genti
di montagna conducano alla
concreta realizzazione di
importanti opere, come il
piccolo ospedale e la centrale
idroelettrica costruiti insieme
alle genti nepalesi nella valle
del Solu-Kumbu.

54 il Soccorso Alpino aprile 2011


I
Un anno tragico. Dario, Fabrizio, Marco e

Una nuova speranza


Stefano se ne sono andati in uno
strano giorno di agosto a Rio
Gere, poco distante dalla perla
l 2009 non stato cancellato dopo delle Dolomiti, quando il sole
aver girato in modo distratto il ca- ha lasciato spazio ad una preci-
lendario, quasi a voler dimenticare pitazione piovosa di rara inten-
eventi tragici come non si erano mai re- sit, ad una fiumana di fango e
gistrati in 55 anni di storia del ghiaia che tutto e tutti ha ri-
C.N.S.A.S. e quasi a voler banalmente schiato di travolgere.
rimuovere uno stato di sofferenza cos Dopo lallarme lanciato da
profonda che nessuno avrebbe mai pen- pi parti, terminato un altro soc-
sato di dover affrontare. corso, Falco stava effettuando
Il 2009 non pu essere dimenticato una ricognizione attenta nella necessit di re il capo ancora piegato dal dolore ed
dopo che Falco, riverso malamente a ricercare eventuali persone disperse, fe- essere unitamente consapevole che si
terra dopo aver urtato dei cavi della me- rite o in difficolt; una ricognizione come deve andare avanti, pur nella memoria
dia tensione, ci ha restituito senza vita altre mille ne sono state effettuate dal viva di chi non c pi. Si deve andare
quattro fragili amici: Dario De Felip, 1982/83, quando andavano costituendo- avanti per generare una nuova speranza
Fabrizio Spaziani, Marco Zago e si i fondamenti di quello che sarebbe sta- che sia in grado di trasmettere a tutti noi
Stefano Da Forno. to lelisoccorso delle Dolomiti bellunesi, sincera vitalit, rinnovata passione ed
Il 2009 non pu essere dimenticato a quella tragica giornata in cui tutto il amore per la montagna e le sue comu-
neppure dopo che una nuvola bianca in Corpo, che ho lonore di rappresentare, nit.
Val Lasties, piena di violenza e fragore, ha reclinato il capo alla notizia veloce- Credo con forza che solo con questo
ha portato con s altre quattro fragili mente diffusasi nel nostro ambiente. monito, custodito con cura nel nostro
vite, come erano quelle di Alessandro, Sulle pagine di questo libro, che zaino, riusciremo a superare i momenti
Diego, Ervin e Luca. poi il segno immutato per laffetto sin- difficili che si frappongono ogni giorno,
Quel 22 agosto ed i giorni successi- cero e la profonda amicizia che il ad ogni ora, nel nostro delicato ed inso-
vi sono stati cos devastanti per tutti noi Soccorso alpino - Dolomiti bellunesi ha stituibile servizio.
da lasciarci atterriti, senza la capacit di voluto e continua a manifestare e tribu-
proferire parola alcuna, ma solo pro- tare a Falco, voglio per dire che oggi, Piergiorgio Baldracco
lungati silenzi. come ieri, il C.N.S.A.S. deve saper alza- Presidente nazionale C.N.S.A.S.


IV C dellIstituto Maria Consolatrice di Milano
con la loro maestra signora Monica
raro che sul nostro
Notiziario appaiano
foto di ragazzi, pi
ancora di unintera classe, ma
questa una classe speciale di
pianura, di Milano molto pi
vicino a noi di tante altre
classi di montagna dove il
Soccorso forse lo vedono tutti
i giorni. Ebbene questi ragazzi
e la loro maestra in occasione
delle feste natalizie hanno
raccolto fra i loro risparmi una
somma da destinare proprio al
Soccorso alpino, e soprattutto
non il primo anno che
compiono questo nobile gesto.
A noi non resta che
ringraziarli di tutto cuore per
la loro sensibilit e generosit
che ci hanno dimostrato, ma
soprattutto per il loro spirito
altruistico gi ben presente per
la loro giovane et.

aprile 2011 il Soccorso Alpino 55


Padriciano: Centrale operativa
Soccorso speleologico FVG
44.50

DISIMPEGNO DI SIMPEGNO

W.C .
MAGAZZINO

SALA
RIUNIONI SALA
DOC CIA FOREST ERIA O PERATIVA R IMESSA

MAGAZZINO
A NTI-W .C.
W.C W.C.

PIANTA

Concessione al C.N.S.A.S.
Prog etto: Studio t ecnico associa to Fa bbricatore Ale ssio

nostri tecnici specialisti sia richiesto Nel complesso esiste anche una
dellimmobile sito nel ex
dalla Sala operativa della Protezione ampia sala conferenze e riunioni che

L
civile regionale. viene impiegata per le attivit formative
Campo profughi di Dalla C.O., presidiata h24 in caso di previste dalla Legge 21 marzo 2001
Padriciano da parte della allertamento, si tengono i contatti con le n74 e per le attivit di briefing e
Prefetture, la Protezione civile del Friuli debriefing in occasione di interventi di
Provincia di Trieste Venezia Giulia e tutti gli altri Enti even- soccorso, attivit di protezione civile o
tualmente coinvolti nella gestione del- di addestramento.
o stabile stato organizzato in- lintervento. Di assoluta importanza inoltre, per
ternamente per poter assolvere Al fine di assicurare un valido sup- lefficacia dellattivit di soccorso alla
alle necessit di Centrale opera- porto ai tecnici in centrale ed al perso- quale siamo demandati, lo spazio erbo-
tiva della II Zona di Soccorso speleolo- nale impegnato in attivit formativa, so a fianco della palazzina che attual-
gico del Servizio regionale Friuli stata ricavata una zona adibita a cucina mente pu essere impiegato per latter-
Venezia Giulia del Corpo nazionale soc- e ristoro comprensiva di servizi sanitari raggio di elicotteri e che auspicabile in
corso alpino e speleologico. adeguati futuro potr essere attrezzato a vera e
Cuore della C.O. la Sala operativa, Un altro ambiente stato attrezzato propria elisuperficie rispondente alla
munita di radio base fissa sulle frequen- ad uso magazzino permettendo di gesti- normativa ICAO
ze in uso al C.N.S.A.S. (71.50 Mhz e re e mantenere in efficienza il vasto Nella palazzina stato inoltre rica-
169.81Mhz) che permette di comunica- parco di attrezzature tecniche, speleolo- vato uno spazio adibito a magazzino
re attraverso la rete di ponti radio regio- giche, subacquee, sanitarie e logistiche della Stazione di Trieste della compo-
nale, di linea telefonica fissa e di tutte le di cui si dotati. nente alpina del C.N.S.A.S. - F.V.G.
dotazioni di tipo informatico e logistico E stato inoltre ricavato un garage
che permettono di gestire emergenze di atto al ricovero dei mezzi di intervento Marco Petri
varia natura, ivi comprese quelle di pro- ed al lavaggio dei materiali dopo il loro delegato
tezione civile, qualora lintervento dei impiego. II Zona speleologica CNSAS

56 il Soccorso Alpino aprile 2011


C
ome da consuetudine e dopo il successo della scorsa edi- cinquantina di vittime determinate, nella stragrande maggioranza
zione di SICURI con la NEVE del 18 gennaio 2011, nel- dei casi, da scivolata: un vero problema per il Soccorso alpino
lambito del progetto SICURI in MONTAGNA, domenica impegnato, a volte, in ricerche ed interventi complicati.
19 giugno si ripresenta la giornata nazionale di prevenzione degli Lescursionismo occupa sempre i primi posti delle statistiche
incidenti propri della stagione estiva; sentieri, ferrate, falesie e vie degli interventi di soccorso, sicuramente per una questione di
alpinistiche, grotte e canyoning ma anche la ricerca dei funghi, grandi numeri ma anche per la difficile percezione dei rischi anche
saranno temi dinteresse per parlare di prevenzione a 360. su terreno facile. Le ferrate, che rappresentano dei percorsi di
Lo scopo principale delliniziativa quello di creare sensibi- salita al limite dellescursionismo classico, richiedono una prepa-
lit, ovvero, accrescere la consapevolezza dei rischi e dei limiti razione specifica nellutilizzo dellattrezzatura di sicurezza (set di
personali accettabili nella frequentazione dellambiente montano dissipazione dellenergia di caduta) e nelle tecniche di progressione.
ed ipogeo, soprattutto in quanti, lontani dal mondo del C.A.I. o A partire dal mattino, Tecnici del Soccorso alpino, Istruttori
senza lausilio sicuro di una Guida alpina, si avvicinano alla ed Accompagnatori del C.A.I. e quanti si renderanno disponibili,
montagna in modo superficiale. Domenica 19 giugno 2011, col potranno predisporre presidi di ferrate e di sentieri per dispensare
titolo SICURI sul SENTIERO, il Corpo nazionale soccorso alpino utili consigli a chi ne far richiesta e raccogliere informazioni circa
e speleologico del C.A.I., le Commissioni e Scuole centrali di la loro frequentazione.
escursionismo e di alpinismo giovanile del C.A.I., le Scuole di Materiale pubblicitario sar distribuito in occasione della
alpinismo del C.A.I., Enti ed Associazioni sensibili che vorranno prossima assemblea nazionale del C.N.S.A.S. Le Delegazione e
collaborare, daranno vita a manifestazioni che, si spera, possano le Stazioni C.N.S.A.S. che aderiranno alla giornata potranno
raccogliere linteresse e la pi ampia partecipazione. reperire informazioni sul sito web www.sicurinmontagna.it e
utilizzare lindirizzo info@sicurinmontagna.it per la richiesta di
Si invitano le Delegazioni e le Stazioni C.N.S.A.S. ad aderire
indicazioni organizzative.
programmando iniziative sul territorio di competenza.
Nella stagione estiva si concentra la maggioranza degli inter-
venti di soccorso molti dei quali mettono in evidenza la difficile Informazioni generali sulle localit e sugli eventi in programma,
percezione dei rischi da parte di chi ha poca esperienza, anche su puntualmente aggiornate, saranno pubblicati sui siti web:
terreno facile; emblematica la casistica dei cercatori di funghi che www.sicurinmontagna.it - www.cai.it - www.cnsas.it
lo scorso anno ha fatto registrare innumerevoli interventi con una
IL DONO
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