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Ugo Fabietti
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PARTE I: GENESI E STRUTTURA DELLANTROPOLOGIA CULTURALE:
Comparsa dellantropologia.
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Fino a pochi decenni fa, gli antropologi si sono occupati di popoli
definiti selvaggi o primitivi, perch considerati
rappresentanti di fasi arcaiche della storia del genere umano.
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2.2 LA NATURA DELLA CULTURA:
La cultura operativa.
Senza i modelli culturali, gli uomini non potrebbero agire,
pensare, sopravvivere: infatti qualunque atto o comportamento umano
finalizzato ad uno scopo, materiale o intellettuale, guidato
dalla cultura.
La cultura operativa perch mette luomo nella condizione di
agire in relazione ai propri obiettivi adattandosi allambiente
naturale, sociale e culturale che lo circonda.
La cultura selettiva.
I modelli sono alimentati da una tensione continua con altri
modelli condivisi dagli stessi soggetti. La cultura un complesso
di modelli tramandati, acquisiti e selezionati: le generazioni
successive ereditano i modelli delle generazioni precedenti e li
integrano con dei nuovi in base alla propria esperienza nel mondo
in mutamento o per linfluenza di modelli di altre culture.
Il principio di selezione si attiva quando, acquisendo nuovi
modelli da culture differenti, questi vengono coniugati con quelli
in vigore o si blocca leventuale intrusione di modelli
incompatibili con quelli in atto. Tramite la messa in atto dei
processi selettivi, le culture si rivelano aperte e chiuse
contemporaneamente. Non esistono culture totalmente aperte o
chiuse. Sono i processi di selezione ad includere o escludere dai
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propri modelli culturali, modelli provenienti da culture differenti
che potrebbero rivelarsi dannosi.
La cultura dinamica.
Le culture non sono entit statiche e fisse, bens prodotti
storici. Le culture si trasformano molto sia per logiche proprie
sia in relazione agli elementi di provenienza esterna.
Comunicazione e creativit.
La cultura esiste nella capacit che gli esseri umani hanno di
trasmettersi dei messaggi, cio di comunicare. La dimensione
comunicativa centrale ad ogni tipo di processo culturale. La
cultura esiste come sistema riconoscibile di segni, ma non
significa che questi siano fissi e ripetibili allinfinito, ma
possono essere combinati secondo sequenze riconoscibili ma
innovative, capaci di creare nuovi significati.
La cultura olistica.
I modelli culturali interagiscono sempre con altri modelli, e il
loro coniugarsi in un insieme complesso pi o meno coerente viene
denominato cultura. Per il continuo integrarsi e coniugarsi di
modelli diversi e nuovi rispetto a quelli esistenti, la cultura
viene detta olistica, cio integrata, complessa, formata da
elementi che stanno in un rapporto di interdipendenza reciproca.
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lo studio di tali realt attraverso prospettive e tecniche
particolari.
Il principale compito dellantropologo sul campo quello di
raccogliere dati utili per la conoscenza della cultura che si vuole
studiare, che possono provenire dalla raccolta di storie e miti
riguardanti la comunit in questione, ricerca di informazioni sui
riti, ma soprattutto lesperienza personale dellantropologo che
vive con quella gente che vuole studiare.
La ricerca antropologica si avvale anche di interviste,
compilazione di tabelle e questionari, di registrazioni
audiovisive, ecc. Quello che differenzia lantropologia dalle altre
scienze umane che gli antropologi passano molto tempo a stretto
contatto con le persone sulle quali compiono ricerca,ponendosi in
osservazione partecipante
Losservazione partecipante.
Trascorrendo molto tempo a contatto con gli ospiti delle sue
ricerche, lantropologo alla fine impara a vedere il mondo dal loro
punto di vista, e capire come essi si vedono nel proprio mondo.
Questo non significa che lantropologo sta diventando come i suoi
ospiti, ma sta assorbendo modelli culturali che prima non capiva,
con la possibilit di gestirli e metter in atto alloccorrenza un
processo di vai e vieni tra due culture, essenziale per la
ricerca antropologica. Lantropologo pu ancora permettersi
unosservazione distaccata dellesperienza condivisa e partecipata
con gli appartenenti alla cultura da lui indagata.
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3.3 LO SGUARDO UNIVERSALISTA E ANTI-ETNOCENTRICO.
Fin dalle origini lantropologia si presentata come un sapere
universalista, che considera, cio, ogni forma di produzione
culturale come degna di attenzione e utile alla conoscenza del
genere umano. Questo aspetto dellantropologia si oppone
alletnocentrismo manifestato da tutte le culture, ovvero la
tendenza istintiva e razionale che porta a ritenere i propri
comportamenti e i propri valori migliori di quelli degli altri.
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Il carattere pluriparadigmatico dellantropologia conseguenza del
fatto che si tratta di un sapere che si fonda sullesperienza
etnografica.
1.2 CORPI
Gli esseri umani hanno esperienza del mondo attraverso il corpo, si
tratta di una conoscenza incorporata, che sta alla base di ci
che Bourdieu ha definito habitus, complesso degli atteggiamenti
psico-fisici mediante i quali gli esseri umani stanno al mondo.
Questo stare al mondo uno stare di natura sociale e cultura,
cos come le emozioni sono incanalate secondo modelli culturali
precisi. Il corpo degli esseri umani culturalmente disciplinato
e le tecniche preposte allattuazione di tale disciplina dipendono
dai modelli culturali in vigore.
Il corpo il veicolo privilegiato per manifestare la propria
identit, socialmente individuabile, e tatuaggi, perforazioni,
circoncisioni, infibulazioni, ecc, sarebbero tutte pratiche
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finalizzate a quella che lo studioso Remotti ha definito
antropopoiesi. Sul corpo si proiettano valori e stili culturali
differenti.
1.4 PERSONE
La bioetica lo studio degli atteggiamenti e delle idee che sono
implicite nel nostro modo di trattare il corpo umano nella sua
relazione con la sfera della persona, della dignit dellindividuo,
della sua libert, del suo diritto alla vita, ecc.
Anche nelle culture diverse da quella occidentale lindividuo
considerato come ricettacolo di motivazione ed affetti e come
soggetto capace di capire e interpretare il mondo.
La nozione di persona rinvia al modo in cui un individuo entra in
relazione con il mondo sociale circostante: ci che noi chiamiamo
persona si presenta ovunque come un insieme di elementi
costitutivi, di natura materiale e spirituale, dotati di una certa
capacit di integrazione.
I Samo ritengono che lessere umano sia costituito da nove
componenti, i soli che possono individuare la presenza di una
persona: il corpo, il sangue, lombra, il sudore, il soffio, la
vita, il pensiero, il doppio (lanima), il destino individuale. A
queste caratteristiche si aggiungono gli attributi: il nome, la
potenza extra-umana del concepimento, la presenza di un antenato
che pu incarnarsi in un neonato o in un altro, la presenza di
coppie di spiriti domestici o del bosco che scelgono un individuo
come proprio supporto.
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GENERE, SESSO, EMOZIONI
2.4 EMOZIONI
Lo studio delle emozioni costituisce un settore di ricerca
sviluppato solo recentemente dallantropologia e nasce come parte
di interesse per la costruzione del S nei confronti dellalterit.
Gli stati danimo fanno parte di una pi generale sfera
dellinteriorit, in cui non sempre facile distinguere tra
emozioni, sentimenti e sensazioni.
i sentimenti sono i concetti che una cultura possiede di un
determinato stato danimo.
I problemi connessi con lo studio antropologico delle emozioni sono
molteplici e complessi, ma gli antropologi sono tutti daccordo sul
fatto che gli stati danimo non sono universali, ovvero non vengono
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espressi dovunque nello stesso modo, sono ,piuttosto, espressi da
soggetti culturali, cio in base ai modelli culturali
introiettati nellinfanzia.
Gli studi pi recenti di antropologia delle emozioni si sono
sforzati di tradurre quei concetti e quelle parole che in
determinati contesti sociali vengono utilizzati per esprimere
particolari stati danimo, sentimenti, emozioni.
Delle emozioni in generale si pu dire che con modulate in
relazione allet, al genere, alla posizione sociale, al contesto
pubblico o privato, alle concezioni locali della mente e del corpo
nonch al carattere della persona.
Tutte le culture presentano un modo razionale di parlare delle
emozioni, possiedono, cio, concetti e nozioni atte a descriverle,
ed esse non cadono al di fuori della sfera razionale della vita
umana.
3.1 CASTE
Il termine casta viene oggi utilizzato in maniera fluida e generica
in riferimento a gruppi sociali ritenuti superiori e inferiori ad
altri e per questo tendono a condurre una vita separata.
Casta un termine che in lingua portoghese significa casata,
stirpe.
Lavorare, mangiare, usare oggetti duso quotidiano, frequentare
luoghi ecc sono atti che non consentono ai membri delle caste
superiori di entrare in contatto con quelli delle caste inferiori.
Per alcuni antropologi, il sistema delle caste altro non sarebbe
che il frutto della tendenza umana alla stratificazione sociale,
per altri per riuscire a capire questo sistema bisogna rifarsi a
criteri strettamente socio-economici.
Il sistema delle caste, per alcuni antropologi ha lo stesso
principio del totemismo, che opera una distinzione tra i gruppi
servendosi delle diversit esistenti tra le specie naturali.
Il sistema castale distingue, invece, gli essere umani sulla base
di un elemento culturale: le differenze tra i gruppi occupazionali
vengono assimilate a delle differenze naturali.
La caste ind si auto-percepiscono come gruppi naturali, unit
chiuse sul piano matrimoniali, separate le une dalle altre sulla
base di precisi divieti.
3.2 CLASSI
La nozione di classe sociale strettamente legata alla tradizione
della filosofia e delleconomia politica europea.
Le distinzioni di classe si riflettono anche sul piano culturale, e
sulle differenze culturali di classe nascono forme di
distanziazione sociale di fatto, ma non di diritto.
Lappartenenza di classe non ascrittiva: nel contesto della
societ moderna, il proletariato pu egli stesso divenire
capitalista, le classi non sono fisse e chiuse, si hanno infatti in
sistemi sociali, economici e politici in cui formalmente
assicurata a tutti la possibilit di ascendere socialmente.
Le classi non sono la stessa cosa dei gruppi occupazionali.
Laddove non esiste coscienza di classe, una forma di auto-
percezione che nasce dalla contrapposizione con altri gruppi
sociali, non sarebbe legittimo parlare di classi sociali.
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Lapplicazione del concetto di classe trova, per, dei limiti nella
presenza di altri fattori, eminentemente simbolici, determinanti
nella definizione dei rapporti tra gruppi e comunit: uno di questi
letnicit.
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In Europa, per molti secoli, prevalsa la rappresentazione della
procreazione come effetto della crescita del seme maschile
allinterno del corpo della donna.
Le rappresentazioni e le concezioni che le varie culture hanno
delle relazioni di parentela non sono mai disgiunte dai criteri con
cui le societ stesse assegnano ad ogni individuo un determinato
posto al suo interno.
I simboli:
I simboli fondamentali per indicare la parentela sono i seguenti:
individuo deceduto
matrimonio
divorzio
relazione sessuale
relazione di discendenza
adozione
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dal cui punto di vista il diagramma va letto
Sigle:
sono altri elementi che servono a costruire diagrammi di parentela.
Ma = Madre
Pa = Padre
Fr = Fratello
So = Sorella
Mo = Moglie
Mr = Marito
Fa = Figlia
Fo = Figlio
Fi = Figli
Tipi di discendenza:
a) patrilineare o agnatica: stabilita esclusivamente attraverso
legami tra gli individui di sesso maschile
b) patrilineare o uterina: fondata esclusivamente su legami tra
individui di sesso femminile.
c) Cognatica: fondata su legami stabiliti attraverso una linea di
discendenza che comprende sia individui di sesso maschile che
femminile.
La discendenza di tipo patrilineare e quella patrilineare sono
definite unilineari, mentre quella cognatica non segue una linea
prestabilita. Esistono societ a discendenza doppia le quali
associano il principio della patrilinearit a quello della
matrilinearit.
queste definizioni di discendenza sono utilizzate laddove la
discendenza alla base della formazione dei gruppi sociali; in
Europa non abbiamo gruppi di discendenza, si preferisce, quindi,
parlare di societ bilaterali.
Gruppo corporato:
Con lespressione gruppo corporato si indicano quegli gruppi
fondati sul principio di discendenza i quali condividono, su basi
collettive, diritti, privilegi, forme di cooperazione economica,
politica, rituale. Perch un gruppo sia considerato tale,
necessario che tutti gli appartenenti mettano in atto e rispettino
le condizioni citate.
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Lignaggi e clan:
Il lignaggio costituito da tutti gli individui che possono
tracciare una comune discendenza da un determinato individuo.
Se questa connessione stabilita a partire di un individuo di
sesso maschile, si avr un patri-lignaggio, se stabilita
attraverso gli individui di sesso femminile, si avr un matri-
lignaggio. Un gruppo di discendenza patrilineare un
patrilignaggio, un gruppo di discendenza patrilineare un
matrilignaggio.
I clan sono quei gruppi di discendenza in cui i membri non possono
ricostruire la successione degli individui che connettono i loro
rispettivi lignaggi allantenato comune.
Parentado:
il parentado di un individuo sempre un gruppo egocentrato,
costituito da tutti gli individui patri- e ma trilaterali in
relazione di consanguineit con Ego.
Alla morte di un individuo, il parentado si dissolve, in quanto
esso esiste solo in relazione a un individuo vivente.
La nozione di parentado importante perch designa quellinsieme
di persone che sono rilevanti dal punto della vita concreta di un
individuo (Ego), che ha un peso sociale notevole.
Non esistono mai parentadi identici, poich un parentado sempre
egocentrato.
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Tra i vari aspetti della parentela di fondamentale importanza la
dimensione dellalleanza, contratte attraverso listituzione del
matrimonio,le forme pi conosciute sono:
a)monogamico: tra due individui
b)poliginico: tra un uomo e pi donne
c)poliandrico: tra una donna e pi uomini
il principale scopo di questa istituzione legittimare gli
individui che nascono dalle relazioni sessuali: infatti solo
grazie al matrimonio che la riproduzione umana viene socialmente e
culturalmente disciplinata.
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Esogamia indica lunione matrimoniale con un individuo esterno al
gruppo, mentre endogamia denomina lunione matrimoniale con un
individuo allinterno del gruppo.
La proibizione dellincesto:
con questa espressione si indica il divieto, universalmente diffuso
nelle societ umane, relativo allunione sessuale e matrimoniale
tra determinati individui
Il principio di reciprocit:
lesogamia, in relazione ai gruppi di discendenza unilineari, pu
essere letta come un meccanismo per istaurare relazioni di
cooperazione e alleanza tra gruppi diversi.
Il principio di reciprocit lo scambio di donne messo in atto in
alcune societ in cui un gruppo stabilisce relazioni privilegiate
con altri gruppi.
LE TERMINOLOGIE DI PARENTELA
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2) i sistemi terminologici di parentela rientrano in poche
categorie fondamentali.
3) sistemi molto diversi possono trovarsi in regione
geograficamente prossime, mentre sistemi tra loro simili possono
essere tracciati in localit molto distanti.
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Il sistema eschimese distingue i membri del suo nucleo famigliare
da tutti gli altri.
La differenza principale tra questi sistemi che quello eschimese
adotta, oltre ai principi 1 e 2 di Kroeber, anche il 4.
Sistemi lineari:
la presenza di questi sistemi registrata presso societ con
gruppi di discendenza unilineare. Ego distingue i cugini incrociati
da quelli paralleli e i parenti consanguinei da parte del padre da
quelli da parte della madre.
Questi sistemi adottano il principio di biforcazione, il 5 di
Kroeber, e fondano i parenti dello stesso sesso e della stessa
linea di discendenza, per questo tali terminologie sono chiamate a
fusione biforcata.
Il sistemi crow adotta il criterio della biforcazione e fonde
terminologicamente le sorelle della madre con la madre, e i
fratelli del padre con il padre.
Per cogliere le differenze col sistema irochese, bisogna tenere
presente che i sistemi crow:
a) sono tipici delle societ patrilineari,
b) distinguono tra i parenti del matrilignaggio della madre di Ego
e i parenti del matrilignaggio del padre di Ego.
c) Usa lo stesso termine per indicare i figli di costoro.
Tutti ci indipendentemente dalla generazione.
Sistemi descrittivi:
caratteristica di questi sistemi usare un termine diverso per
ogni parente di Ego appartenente alla propria generazione, a quella
dei genitori e a quella dei figli. Si tratta di sistemi a massima
distinzione terminologica
Gruppi patrilineari:
sono quelli che ricorrono pi frequentemente tra quelli studiati
dallantropologia. Si pensato che la residenza patrilocale sia
nata per far restare i maschi in un luogo e allontanare le donne
verso un altro gruppo. Le regole dellesogamia (le donne si sposano
fuori) e della residenza patrilocale sarebbero allorigine dei
gruppi di discendenza patrilineare.
Alcuni ritengono che il criterio della patrilinearit potrebbe
essere il prodotto di una forma di divisione del lavoro che vede
gli uomini impegnati insieme in attivit di cooperazione intensa e
continuativa.
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Il controllo della progenitura:
la preoccupazione di avere figli maschi che assicurino la
discendenza centrale per ogni gruppo di discendenza patrilineare.
Molte culture enfatizzano lelemento maschile attribuendogli anche
qualit intellettuali rispetto alle donne; questo tipico delle
societ patrilineari.
Le societ patrilineari hanno istituzioni, come il levirato e il
sororato, che sono finalizzate allacquisizione di prole maschile.
Il levirato ha lo scopo di conservare lappartenenza della
progenitura di un uomo defunto al gruppo di discendenza di questi;
il sororato ha lo scopo di rimpiazzare la fertilit di una donna
defunta mediante la cessione della sorella di questultima al
gruppo di discendenza del marito vedovo.
Il controllo della progenitura e della fertilit delle donne, ha
comportato , presso questo tipo di societ, la nascita di vari
sistemi di scambio matrimoniale.
Tra queste istituzioni che ruotano intorno allo scambio
matrimoniale presente una chiamata prezzo della sposa, che noi
preferiamo chiamare piuttosto compensazione matrimoniale.
La compensazione matrimoniale:
potrebbe essere definita come una quantit di beni, di solito privi
di valore duso immediato, che il gruppo del futuro sposo cede al
gruppo della sposa. Il gruppo della donna conserva sempre la
possibilit di intervenire in caso di contrasti o di maltrattamenti
ai danni della prole di una donna o di lei stessa. Il principio
dellendogamia nelle societ in cui la figura della donna
adombrata funziona da ammortizzatore contro la perdita dei diritti
della donna nei confronti del marito.
Gruppi matrilineari:
in questi gruppi vi distribuzione assimetrica del potere e
dellautorit tra maschi e femmine, perch anche qui questi sono
appannaggio degli uomini. La discendenza trasmessa per via
femminile e lautorit per via maschile. Spesso la discendenza
patrilineare associata alla residenza avuncolocale, cio nei
pressi del fratello della madre dello sposo.
Lavuncolato:
il nome che gli antropologi hanno dato a un complesso di elementi
culturali (residenza, autorit, eredit, ecc) che caratterizzano la
relazione tra un individuo e il figlio di sua sorella.
Malinowski scopr che nelle comunit delle isole Troiland lo zio
materno, oltre a provvedere al sostentamento della famiglia della
sorella, esercita lautorit sui suoi figli maschi, trasmette i
beni, le conoscenze sacre e profane e le eventuali cariche
politiche e religiose.
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Discendenza o residenza? Il dilemma delle societ matrilineari.
Uno dei maggiori problemi che le societ a discendenza matrilineare
devono affrontare come risolvere la tensione tra il potere e la
discendenza. Al centro di tale tensione traviamo i fratelli della
donna e il marito di questultima che si contendono il controllo
sulla prole della donna stessa.
Tale tensione si manifesta soprattutto in relazione alla scelta del
modello di residenza
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in questi gruppi di discendenza si tende ad adottare forme di
residenza patrilocale.
CONCETTI E CULTI
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2) la musica: la musica e il canto costituiscono parte integrante
di molte cerimonie religiose, consente uno stato emotivo che
favorisce il senso di comunione tra i partecipanti oppure gli stati
di trance che permette, in alcuni culti, ai fedeli di entrare in
contatto con gli esseri spirituali.
3) la prova fisica: tutte le religioni implicano che i fedeli si
sottopongano a prove fisiche come lastinenza da cibi e bevande,
sono allautomortificazione e allautotortura.
4) lesortazione: caratteristica di una religione la presenza di
individui che si rivolgono ad altri per facilitare il contatto di
questi con le forze soprannaturali (profeti, sacerdoti, guide
spirituali, guaritori)
5) la recitazione del codice: tutte le societ prevedono una
concezione compiuta del mondo e dei rapporti degli esseri umani con
il mondo ultrasensibile, per questo si evocano alcuni aspetti di
questa in formule quali possono essere le preghiere, la
recitazione, la lettura e il commento di queste.
6) mana: parola di origine melanesiana con cui gli antropologi
hanno voluto indicare unidea di sostanza invisibile, una forza
che pu trasmettersi da un corpo allaltro.
7) il tab: con la parola polinesiana tapu gli antropologi hanno
voluto indicare tutte le proibizioni relative agli esseri animati o
a cose speciali.
8) il convivio: mangiare e bere: la condivisione di un pasto fa
parte del cerimoniale di molti culti religiosi.
9) il sacrificio: tutte le religioni prevedono offerte alle potenze
invisibili, che siano forze della natura, divinit o spiriti.
10) la congregazione: la riunione degli individui in occasioni
particolari come messe, pellegrinaggi, funzioni, sacrifici,
processioni sembra una costante in tutte le forme di religione.
11) lispirazione: gli stati interiori dei soggetti coinvolti in
una esperienza religiosa possono cambiare a seconda dei contesti e
della personalit dei soggetti coinvolti.
12) il simbolismo: le religioni vivono grazie a dei simboli che nei
veicolano i concetti e suscitano nei credenti determinate
rappresentazioni e servono a condurre le stesse cerimonie
religiose, sia sul piano pratico che concettuale.
Tipi di culto:
Fallace ha distinto anche vari tipi di culto riscontrabili nelle
diverse religioni:
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Ci che distingue lo sciamano dagli altri, per, che egli ha la
possibilit di entrare in semi-incoscienza (trance) per entrare in
contatto con le potenze sovrannaturali e attingere da loro le
conoscenze per poter operare sui credenti.
I culti comunitari: sono tutte le pratiche religiose che prevedono
la partecipazione di gruppi di individui organizzati sulla base
dellet, del sesso, del rango, oppure su base volontaria e che si
riuniscono temporaneamente per un preciso scopo. Un tipo speciale
di culto comunitario quello totemico, ritenuto connesso con la
prima forma di religione.
I culti ecclesiastici:
prevedono lesistenza di gruppi di individui specializzati nel
culto e che sono in possesso di testi scritti, che vengono
tramandati in luoghi speciali quali scuole, seminari, ecc. In
questo caso sono forti le connessioni tra gruppi sacerdotali
specializzati e i detentori del potere statale, dove luno e
laltro si sostengono a vicenda grazie a una visione
ufficializzata dellordine cosmico.
SIMBOLI E RITI
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cui si genera un principio di autorit, sono ci che rende evidenti
le verit di una religione, ossia i valori, i fini ultimi, lordine
del cosmo e della societ.
I riti profani sono, invece, eventi pubblici ricorrenti,
spontanei o organizzati, che risultano privi di finalit religiose
in senso stretto, ma mettono comunque in gioco rappresentazioni
sacre a tutti gli effetti (es: i riti patriottici a nazionalistici
di tradizione euro-occidentale, in cui una bandiera occupa spesso
la posizione di simbolo dominante).
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rilievo a riti di questo genere, poich essi sono la dichiarazione
pubblica, socializzata, dellassunzione di un nuovo status.
I movimenti:
- i culti di revitalizzazione: sono quelli in cui un gruppo o una
comunit dichiarano di puntare al miglioramento delle proprie
condizioni di vita, i cui riti hanno lo scopo di rivitalizzare il
senso di identit di gruppo o della comunit medesima.
- i culti millenaristici: accentuano rappresentazioni relative
allavvento di unepoca di pace e felicit, che pu essere favorito
mediante appropriate attivit rituali e grazie a un particolare
atteggiamento interiore dei partecipanti. Nei paesi extra-europei,
il termine millenaristico serve ad indicare i movimenti religiosi
nati in contrapposizione al colonialismo.
- i culti nativistici: sono quelli che fanno propria la protesta
contro le condizioni di svantaggio sofferte dalle popolazioni
native e che mirano a riaffermare lidentit della cultura nativa,
in opposizione alla cultura dominante.
- i culti messianici: sono quelli a fondo carismatico, legati alla
presenza di una forte personalit, e si caratterizzano per il fatto
di fondarsi sullattesa di una rivoluzione socio-politica radicale.
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Lacquisizione e la disponibilit di una risorsa non sono mai
completamente disgiunte da un potere.
Economia e politica:
presso le societ industriali e post-industriali, come quella
americana, solo da poco tempo si riconosce esplicitamente che le
risorse possono essere sia di tipo materiale che simbolico.
Tutto ci che riguarda la produzione, la gestione, lo scambio, la
distribuzione e il controllo delle risorse materiale interesse
delleconomia, mentre tutto ci che riguarda le relazioni tra
individui e gruppi sociali che perseguono progetti o interessi
diversi rientra nel campo della politica. Nel mondo occidentale
economia e politica risultano distinte grazie allesistenza del
sistema di mercato da un lato e dalle istituzioni politiche
dallaltro.
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Le teorie pi recenti hanno messo laccento sul carattere pervasivo
del potere, sulla sua natura non istituzionale e iscritta nelle
relazioni stesse tra individui.
Foucault cerca di vedere come il potere funzioni, agisca e
costringa gli esseri umani a comportarsi in un certo modo. Il
potere, secondo Foucault, ovunque. Egli analizza le carceri, il
sistema giudiziario, la morale sessuale, la disciplina, il
trattamento della follia, ecc. il potere pu essere identificato
con delle istituzioni, ma la sua efficacia si realizza per lo pi
in maniera invisibile. Il potere, infatti, si annida nei modelli
introiettati, nei pensieri e nei comportamenti a nostra totale
insaputa.
Il potere tende ovunque a produrre rappresentazioni di se stesso.
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Malinowski aveva notato come, nelle societ da lui studiate, la
maggior parte delle attivit della vita sociale si basasse su atti
di natura specifica.
Boas aveva descritto il potlatch come una competizione tra
individui dello stesso status per elevare pubblicamente il proprio
prestigio, a cui lo sfidato doveva obbligatoriamente rispondere,
pena la perdita dellonore.
Mauss interpret il dono accentuandone il carattere apparentemente
volontario, libero, gratuito e tuttavia obbligato e interessato.
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Comunit domestica:
secondo Meillassoux la comunit domestica si fonda su un accesso
paritario di tutti gli individui al mezzo di produzione per
eccellenza. Allinterno di tale comunit lanzianit sociale
fondamento dellautorit.
Le donne sono la risorsa fondamentale per il raggiungimento
dellindipendenza, e dal momento che la loro circolazione
dettata dagli anziani, il modo di produzione la relazione
giovane-anziano.
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Per pianificatori e consulenti la razionalit ci che orienta il
comportamento verso lottenimento di un utile materiale: guadagno,
profitto, ecc. Questa posizione smentita da chi pensa che si
possa essere razionali anche perseguendo scopi diversi.
La classificazione tipologica:
nonostante le forme di organizzazione politica tendono a sfumare
luna nellaltra, unutile tipologia quella che parte dalla
distinzione tra sistemi politici non centralizzati e centralizzati.
Allinterno dei sistemi non centralizzati si pu distinguere tra
bande e trib.
Allinterno dei sistemi centralizzati si pu distinguere tra due
forme principali: i potentati e gli stati, gli ultimi raggruppabili
in stati dinastici e stati nazionali.
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Il trialismo quasi sempre una risposta alla dissoluzione di
istituzioni e di ideologie unificanti, e non un ritorno alla
tradizione.
Lignaggi segmentari:
sono i gruppi di discendenza unilineari costitutivi di una trib.
Una trib segmentarla rappresentabile come un albero rovesciato.
I componenti del lignaggio si riconoscono idealmente come
discendenti da uno stesso antenato, che pu essere uomo o donna,
reale o immaginario.
Vi sono lignaggi politicamente preminenti, specialmente se sono pi
numerosi, pi ricchi, ritualmente pi importanti.
Stratificazione rituale:
in molte societ tribali dellAfrica e del Medio Oriente esiste una
distinzione importante tra lignaggi, la quale riflette una funzione
politico-religiosa svolta da alcuni di essi. possibile trovare,
presso alcune di queste societ, alcuni individui che possono
incarnare unautorit largamente rispettata ed ascoltata per motivi
extra-politici.
Consigli di villaggio:
dove le popolazioni sono insediate in villaggi permanenti, ogni
gruppo di discendenza ha propri rappresentanti che si riuniscono
periodicamente dando vita ai consigli di villaggio, assemblee
ristrette, fornite di potere decisionale e consultivo, nonch
amministrativo.
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Le societ segrete, erano costituite da individui affiliati tramite
riti di iniziazione e costituiscono centri di aggregazione e di
potere.
Il Big Man:
i capi tribali si caratterizzano per la loro costante opera di
ridistribuzione dei beni e dei benefici e di supporto e di
assistenza nei confronti del proprio seguito.
Nelle societ prive di lignaggi segretari, quindi non
classificabili tribali, i grandi uomini sono figure un po anomale.
Questo titolo e la sua fama sono il risultato dellabilit e
delliniziativa personale; questi uomini sono costretti a
ridistribuire periodicamente le ricchezze accumulate grazie
allaiuto di altri individui, convinti dal big man a collaborare
con lui.
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