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ANALISI SPERIMENTALE DI PARAMETRI DI


CONTATTO IN COLLEGAMENTI BULLLONATI

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Massimiliano Pau
Universit degli studi di Cagliari
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ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LANALISI DELLE SOLLECITAZIONI
XXXIV CONVEGNO NAZIONALE 1417 SETTEMBRE 2005, POLITECNICO DI MILANO

ANALISI SPERIMENTALE DI PARAMETRI DI CONTATTO IN


COLLEGAMENTI BULLLONATI

M. Pau a*, A. Baldi a, B. Leban a


a
Universit degli studi di Cagliari, Dipartimento di Ingegneria Meccanica

Sommario
Sebbene le giunzioni bullonate rappresentino una tipologia di collegamento ampiamente utilizzato
nell'ambito dell'ingegneria meccanica, appare piuttosto sorprendente la carenza di indagini
sperimentali finalizzate alla valutazione dei principali parametri di contatto. In questo studio si
propone lapplicazione di un metodo ultrasonico che, attraverso una scansione in immersione della
regione potenzialmente a contatto tra i membri di una giunzione bullonata, consente di ottenere sia
mappe grafiche delle condizioni di contatto e sia, in seguito ad un processo di calibrazione, leffettiva
distribuzione delle pressioni di contatto. Le analisi sono state condotte su un numero di accoppiamenti
caratterizzati da diversi valori relativamente allo spessore delle piastre e al carico applicato. Inoltre, al
fine di valutare quantitativamente l'accuratezza della tecnica, i risultati sono stati comparati con un
altra metodica sperimentale (pellicole pressosensibili) ed un modello FE del setup sperimentale.
1 linea vuota
Abstract
Although bolted joints are a very widespread type of connection used in mechanical engineering, it
is remarkable a lackness of experimental analysis of such assemblies aimed to evaluate their main
contact parameters; this is mainly due to the difficulty to inspect them with traditional methods
because, as it happens in every contact problem, the interface is closed towards the outside world. On
the ground of these considerations, this study proposes the application of an ultrasonic method to
obtain both graphical maps of the contact conditions and, after a calibration process, actual contact
pressure distributions. The analysis is carried out over a number of joints characterized by different
values as regards the thickness of the plates and the applied load. Moreover, in order to quantitatively
assess the accuracy of the ultrasonic method, the results have been compared with another
experimental technique (pressure sensitive film) and numerical findings obtained by a FE model.
1 linea vuota
Parole chiave: bolted joint, contact parameters, ultrasounds.
3 linee vuote

1. INTRODUZIONE
1 linea vuota
Le unioni bullonate sono tra i pi comuni tipi di collegamento impiegati nellingegneria meccanica,
e ci in forza della loro facilit di assemblaggio e (sotto opportune condizioni) del buon livello di
efficienza ed affidabilit. Daltro canto, facile osservare che lazione del giunto essenzialmente
affidata ad unarea molto piccola localizzata in prossimit del bullone, regione nella quale la pressione
di contatto pu raggiungere valori estremamente elevati.
Lanalisi sperimentale di tali giunzioni non si presenta di facile realizzazione perch, come accade in

* Corresponding author: Tel.:070-6755704 ; Fax.:070-6755717 ; E-mail:pau@dimeca.unica.it


XXXIV CONVEGNO NAZIONALE AIAS M ILANO, 14-17 SETTEMBRE 2005

ogni problema di contatto, linterfaccia chiusa verso lesterno, e dunque la scelta della tecnica da
impiegare per ottenere informazioni sui principali parametri di contatto, ristretta ai pochi metodi in
process esistenti.
Tuttavia, la letteratura riporta alcuni risultati relativi allutilizzo di tecniche sperimentali che possono
essere classificate come segue:
a) tecniche fotoelastiche [1-2]
b) autoradiografia [3]
c) pellicole pressosensibili [4-6]
d) tecniche ultrasoniche: limpiego di onde ultrasoniche per lanalisi delle caratteristiche del
contatto in giunti bullonati stato proposto per primo nel 1979 da Ito (et al.) [7] nel 1979 e
sar descritto dettagliatamente nel seguito.
Il metodo ultrasonico, sebbene impiegato abbastanza diffusamente nellanalisi delle interfacce di
contatto da oltre 30 anni, ha trovato applicazione limitata al caso dei collegamenti bullonati e, in quasi
tutte le situazioni testate descritte in letteratura, le informazioni ottenute dagli esperimenti sono state
molto limitate a causa della grossolana discretizzazione imposta dallimpiego di trasduttori a contatto
localizzati in poche posizioni ben definite.
Al fine di superare questi inconvenienti, lo studio propone lapplicazione del metodo ultrasonico
mediante scansione fine in immersione della potenziale regione di contatto tra le parti della giunzione
bullonata; lobbiettivo quello di ottenere sia delle mappe grafiche delle condizioni generali del
contatto e sia, a seguito di un procedura di calibrazione, la reale distribuzione delle pressioni di
contatto. Lanalisi sar condotta su un numero di accoppiamenti caratterizzati da diversi valori dello
spessore e, allo scopo di valutare laccuratezza della tecnica ultrasonica, i risultati saranno comparati
con unaltra tecnica sperimentale (pellicole pressosensibili) ed i risultati ottenuti mediante un modello
agli Elementi Finiti del setup sperimentale.

2. ANALISI ULTRASONICA DELLE GIUNZIONI

Lo studio sperimentale di una giunzione bullonata pu essere trattato come un semplice problema di
contatto piano su piano ed quindi possibile, in linea di principio, applicare i risultati prodotti negli
ultimi 40 anni riguardo allapplicazione delle onde ultrasoniche allanalisi delle interfacce di contatto.
Storicamente gi Krachter nel 1958 [8] e Masuko ed Ito [9] e Kendall e Tabor [10] agli inizi degli anni
70, riferirono dellinteressante propriet di un fascio di onde ultrasoniche ad alta frequenza di essere
differentemente riflesso (e trasmesso) da uninterfaccia di contatto a seconda dello stato di
sollecitazione alla quale essa sottoposta.
Da un punto di vista strettamente teorico, il coefficiente di riflessione in corrispondenza
dellinterfaccia di separazione tra due mezzi perfettamente aderenti e caratterizzati da un certo valore
di impedenza acustica Z1 e Z2, indipendente dal carico applicato ed espresso dalla relazione:

Z 2 Z1
R= (1)
Z 2 + Z1

Daltra parte, il contatto, concepito dal punto di vista ingegneristico, si discosta ampiamente
dallipotesi ideale di perfetta aderenza e, pi verosimilmente, pu essere immaginato come una
successione di zone effettivamente a contatto (lArea Reale di Contatto, RCA) e vuoti, che si
comportano come dei riflettori perfetti per lenergia sonora, a causa del fatto che solo una ridottissima
parte delle onde ultrasoniche pu essere trasmessa attraverso un interfaccia solido-gas
Ci significa che, in situazioni reali, il coefficiente di riflessione non pi indipendente dal carico
applicato poich un incremento della pressione di contatto si traduce in una riduzione sia del numero
che delle dimensioni dei vuoti allinterfaccia. In particolare, dato che la continuit dellinterfaccia
aumenta allaumentare dellarea reale di contatto, una porzione minore delle onde ultrasoniche verr
riflessa, perci losservazione di una diminuzione dellampiezza del segnale riflesso denota uno stato
del contatto pi intimo.
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Questi concetti sono stati applicati in maniera estensiva per analizzare diversi casi pratici di contatto
come literazione tra ruota e rotaia ferroviaria [11-13], elementi e giunti meccanici [14-16],
articolazioni umane [17-18] e giunzioni bullonate [6-7, 16, 19] ed in tutte queste situazioni il metodo
ultrasonico ha mostrato la sua validit nel fornire utili informazioni riguardo allarea nominale di
contatto, allarea reale di contatto, alla pressione e alla rigidezza di contatto.
Ci nonostante, lapplicazione specifica del metodo ultrasonico allanalisi delle giunzioni bullonate
ristretta a pochi casi; come accennato in precedenza, il primo esempio riportato in letteratura
descritto da Ito et al. [7] che studi il contatto in flangie bullonate impiegando trasduttori a contatto
(3MHz, diametro 20 mm e 5 MHz, e diametro 10 mm) posizionati su 4 differenti punti cos da
catturare nel miglior modo possibile landamento della pressione di contatto lungo una sezione
diametrale. Mentre lo spessore della flangia inferiore fu mantenuto costante, furono testati quattro
valori di spessore per la flangia superiore. Ito et al. tentarono, inoltre, di trasformare il valore
dellampiezza dellonda ultrasonica riflessa dallinterfaccia di contatto misurato, in pressione di
contatto, stabilendo una relazione empirica mediante luso di un coefficiente di proporzionalit legato
alla geometria del collegamento testato. Gli autori riscontrarono differenze significative tra i loro
risultati sperimentali ed i precedenti calcoli teorici e le ragioni di tale disaccordo furono attribuite
principalmente agli effetti della topografia della superficie (che la teoria non poteva tenere in
considerazione) ed alle ipotesi semplificative impiegate nella maggioranza delle teorie formulate fino
ad allora.
Karpash e Stepura [19] applicarono il metodo ultrasonico per monitorare la tenuta negli accoppiamenti
filettati presenti negli oleodotti. Per questa analisi fu impiegata la tecnica in trasmissione utilizzando
due sonde angolate, e lampiezza della porzione donda trasmessa dallinterfaccia fu assunta come
parametro rappresentativo dello stato di contatto nel giunto. I dati sperimentali furono
successivamente trattati con un filtro digitale di Kalman ottimizzato, al fine di migliorare la stima della
pressione di contatto e di automatizzare lintera procedura di misura.
Nel 1996, Sawa et al. [6] effettuarono il confronto tra diverse tecniche sperimentali (tra le quali le
pellicole pressosensibili e la tecnica ultrasonica) per determinare la distribuzione delle pressioni di
contatto in giunzioni bullonate. Questa esperienza, in pratica, riprendeva quella descritta da Ito, con
limpiego di un singolo trasduttore a contatto disposto in posizione fissa variata tra un test allaltro.
Sebbene la discretizzazione risultasse piuttosto grossolana, gli autori ottennero un buon accordo tra i
risultati sperimentali e quelli numerici ottenuti mediante un modello dedicato. Pi recentemente
Marshall et al. [16] hanno riportato il risultato di un singolo test (geometria della giunzione fissa ed un
unico valore di carico applicato) effettuato scansionando una giunzione bullonata con un trasduttore ad
immersione, per ottenere una mappa che indicasse la variazione della riflessione ultrasonica nella
regione di interesse. Sebbene i risultati non siano stati convertiti in valori di pressione di contatto,
rilevante il fatto che questo sia il solo studio in cui sia stata presentata la distribuzione di pressione nel
giunto, fornendo uninformazione completa e dettagliata riguardo alle condizioni dellinterfaccia.

3. MATERIALI E METODI

3.1. Le giunzioni bullonate

I giunti bullonati impiegati in questo studio sono stati realizzati utilizzando piastre cilindriche in
acciaio (AISI 8650 e C40) di 90mm di diametro e spessore variabile tra 8 e 20 mm di spessore; i fori
sono stati praticati in posizione centrale in maniera da costituire un accoppiamento filettato M8. Le
superfici di contatto dei provini testati sono state lavorate in maniera da ottenere una rugosit
superficiale media di circa 0.2 m
Per valutare accuratamente il carico applicato al bullone (e conseguentemente avere unidea della
pressione di contatto allinterfaccia tra le piastre), stata realizzata una apposita cella di carico (4
estensimetri in configurazione a ponte intero) che stata successivamente inserita tra la testa della vite
e la piastra superiore. Ciascuna giunzione testata, ottenuta dallaccoppiamento di piastre di uguale o
diverso spessore, stata caricata fino a raggiungere una deformazione pari a 3900 m/mm sulla cella
di carico, valore che corrisponde ad una sollecitazione circa 600MPa in corrispondenza della sezione
della vite. La fig.1 mostra uno schema del sistema.
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Upper Plate

Lower Plate

Strain gages

Figura 1 Tipica giunzione bullonata impiegata nei test ultrasonici

3.2. Misura dei parametri di contatto

Nei tipi pi comuni di unioni bullonate (cos come nel caso del presente studio), il materiale il
medesimo per le due parti dellassieme, dando origine in tal modo ad un contatto di tipo omogeneo;
dunque non sono presenti variazioni nellimpedenza acustica nelle piccole isole di contatto originate
dal contatto tra le microasperit superficiali e questo d luogo ad una completa trasmissione
ultrasonica e riflessione nulla. Se si esprime il coefficiente di riflessione come rapporto tra lampiezza
dellonda incidente (H0) in assenza di carico (o allesterno dalla regione di contatto) e lampiezza
dellonda riflessa per un dato carico applicato (Hi) si pu scrivere che:

Hi
R= (2)
H0

La riflessione pu assumere due valori estremi:


1. valore unitario: nessuna quota di energia ultrasonica trasmessa attraverso linterfaccia (cio
non c contatto o il carico esterno nullo).
2. valore nullo: tutta lenergia trasmessa attraverso linterfaccia, ci che implica che ciascun
punto delle due superfici in perfetto contatto (situazione ideale).
Tuttavia occorre evidenziare come, in pratica, uninterfaccia ingegneristica sollecitata sar
caratterizzata tipicamente da un valore intermedio del coefficiente di riflessione, valore che
dipendente dalle condizioni del contatto. Perci lanalisi quantitativa della riflessione ultrasonica pu
essere impiegata validamente sia per discriminare i confini della regione di contatto [20-21] e sia per
valutare, in seguito ad un apposita procedura di calibrazione, la pressione di contatto [12, 14-16, 20].
Nel presente studio, la procedura di calibrazione impiegata stata condotta valutando la riflessione
ultrasonica nel caso di una distribuzione di pressione nota per un caso piano-piano prestando
attenzione a non modificare (rispetto alle condizioni degli esperimenti finali) parametri che
influenzano sensibilmente la misura quali: tipo di materiale, frequenza dellonda impiegata, e rugosit
delle superfici. Alla fine della procedura di calibrazione stata ottenuta una relazione empirica tra la
riflessione ultrasonica e la pressione di contatto che, applicata successivamente ai test effettuati sulle
giunzioni bullonate, ha consentito convertire il coefficiente di riflessione in valori della pressione di
contatto.

3.2. Il setup ultrasonico

Uno dei punti di forza del metodo ultrasonico che esso non richiede particolari apparecchiature per le
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analisi sul contatto, infatti possibile utilizzare un comune pulsatore/ricevitore industriale accoppiato
ad un opportuno trasduttore. In questo studio stata utilizzata una sonda longitudinale focalizzata ad
immersione di frequenza 15 MHz (diametro 0.5, lunghezza focale 4) per conseguire i migliori
risultati in termini di risoluzione spaziale delle mappe di contatto. La sonda, movimentata da un
sistema di scansione tridimensionale, connessa ad un detector Panametrics 5800PR, ed il segnale
ultrasonico costantemente monitorato da un oscilloscopio digitale Tektronix TDS3012B. Durante la
scansione della potenziale regione di contatto, i valori della riflessione ultrasonica vengono archiviati
in una matrice per una agevole elaborazione successiva.
Sia il sistema di scansione sia lacquisizione dalloscilloscopio sono gestiti da un personal computer
mediante un software appositamente realizzato in ambiente LabView che consente:
la gestione automatica della procedura di acquisizione dellampiezza dellonda ultrasonica;
lacquisizione dalloscilloscopio (ed archiviazione, se necessario) del segnale ultrasonico
completo;
il controllo in tempo reale della movimentazione della sonda attraverso delle procedure definite
dalloperatore;
lelaborazione in tempo reale dei dati ultrasonici per la relativa visualizzazione in scala di falsi
colori.
Per ciascuno degli accoppiamenti testati, stata operata una scansione su unarea quadrata di 20 mm
di diametro, con passo di 0.1mm, cos da ottenere una matrice di 40000 termini, nella quale il generico
termine aij rappresenta lampiezza della riflessione ultrasonica allinterfaccia in un dato punto.

Figura 2 Esempio di mappa di contatto ottenuta dai test ultrasonici

La conseguente elaborazione grafica delle matrici consente una valutazione preliminare delle
condizioni del contatto; con riferimento allesempio riportato in fig. 2, che mostra il tipico risultato
della una scansione di una giunzione bullonata, appare abbastanza chiara la distinzione tra le regioni
localizzate in prossimit della vite, in cui il coefficiente di riflessione pi basso, e perci legato a
migliori condizioni di contatto, ed il bordo dellarea di contatto, in cui la riflessione cresce fino a
raggiungere il valore unitario (corrispondente ad assenza di contatto).

3.2. Lanalisi con pellicole pressosensibili

Nella seconda fase dello studio, tra le due piastre sono state interposte delle porzioni di pellicola
pressosensibile Fuji Prescale HS (range di misura 50 130MPa); questo sistema permette la misura
dellarea nominale di contatto e della pressione di contatto mediante microcapsule (diametro 2-25m)
contenenti del liquido colorante contenute tra due fogli cromosviluppatori a base di poliestere. Il film
viene posizionato tra le piastre e la pressione applicata causa la rottura delle microcapsule con
conseguente rilascio del liquido contenuto al loro interno; la successiva reazione con lagente di
fissaggio, presente sugli strati esterni, produce una macchia di colore rosso sulla pellicola avente
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intensit dipendente dallentit della pressione locale. Unadeguata analisi cromatica, che pu essere
effettuata sia manualmente mediante una tabella colorimetrica fornita dal costruttore, sia mediante un
densitometro ottico che converte automaticamente i toni di rosso in valori di pressione. Sebbene il
sistema sia piuttosto semplice e la valutazione qualitativa dei parametri di contatto sia praticamente
immediata, unanalisi quantitativa di tali parametri risulta complicata dalla necessit di impiego di un
adatto sistema di scansione e di un software di image processing. I problemi relativi alla corretta
interpretazione dei dati ottenuti mediante limpiego di pellicole pressosensibili sono stati ampiamente
trattati da Singerman et al. [22] e Hale and Brown [23].
Durante i test realizzati nellambito del presente studio, il carico stato applicato secondo le
indicazioni del costruttore per la cosiddetta continuous pressure (il carico desiderato si raggiunge in
un tempo pari a due minuti e viene mantenuto costante per altri due minuti). La pellicola
impressionata stata quindi digitalizzata con uno scanner ottico a 2400dpi al fine di ottenere una
immagine a 256 livelli di grigio, dalla cui analisi si ottengono le necessarie informazioni sui parametri
del contatto.Nella maggior parte dei casi analizzati le condizioni di carico erano tali da superare il
range di misura della pellicola, e quindi non stato possibile, per quanto concerne la pressione di
contatto, un confronto diretto con i valori ottenuti con gli ultrasuoni. Le pellicole Fuji sono risultate
comunque utili per la determinazione dellarea e della forma della zona di contatto, che possono essere
comparate con i risultati derivanti da altre prove sperimentali e numeriche. Tali misure sono state
condotte impiegando il software gratuito Scion Image (Scion Corp USA) scegliendo una soglia per il
valore di grigio per la inclusione o meno di ciascun pixel allarea di contatto e binarizzando
limmagine per il calcolo dellarea, come illustrato in precedenti esperienze da Aymerich e Pau [21]. Il
valore di soglia stato stabilito considerando il range di misura dichiarato dal costruttore. Insieme alla
pellicola, Fuji fornisce una tavola di corrispondenza tra intensit di colore e pressione. Dalla scansione
di questa carta di calibrazione (effettuata mantenendo gli stessi parametri usati per le pellicole
impressionate) stato possibIle calcolare il massimo ed il minimo livello di grigio che possibIle
leggere senza commettere errori rilevanti.

3.3. Il modello agli elementi finiti

Come accennato precedentemente, laffidabilit del metodo ultrasonico nel riprodurre i parametri di
contatto stata valutata anche comparando i risultati sperimentali con quelli ottenuti con un modello
agli elementi finiti e, a tal fine, stata operata un analisi numerica con il codice commerciale ANSYS.
Grazie alla simmetria della geometria del sistema cos come del carico applicato, stata realizzata una
mesh assialsimmetrica, come mostrato in figura 3.

Figura 3 Modello agli Elementi Finiti della giunzione bullonata


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Per applicare correttamente i carichi, il gambo della vite stata diviso in due sezioni, su ciascuna delle
quali stata applicata una pressione uniforme. Poich la mesh risultante non isostatica, tutti i nodi
giacenti sullasse longitudinale del bullone sono stati vincolati in direzione radiale, mentre stato
applicato un vincolo longitudinale ad un punto della piastra. La geometria risultante del modello
soddisfa pienamente le specifiche ISO, mentre la filettatura, il diametro del foro e i raccordi della vite
seguono la pratica meccanica; la mesh risultante contiene da circa 23700 a 48500 nodi, a seconda
dello spessore delle piastre. Il contatto tra i componenti della giunzione stato realizzato modellando
una coppia di contatto line to line (elementi CONTA171/TARGE169) e con coefficiente di attrito
pari a 0.1.
Alla fine del calcolo, la distribuzione della pressione di contatto stata ricostruita estraendo il suo
valore in ciascuno degli elementi dellarea di contatto, mentre la dimensione dellarea di contatto
stata ricavata dalla verifica dello status degli elementi di contatto.

4. RISULTATI E DISCUSSIONE

Come accennato in precedenza, lelaborazione grafica dei dati sulla riflessione ultrasonica consente di
costruire delle mappe dalle quali possibile estrarre informazioni qualitative riguardo alle
condizioni del contatto nella zona investigata. In figura 4 sono riportati i risultati ottenuti per alcuni
dei casi testati nel corso del presente al variare dello spessore delle piastre (sia superiore che inferiore)
e della sollecitazione applicata dalla vite. Sebbene siano riscontrabili alcune differenze tra le diverse
giunzioni testate, landamento generale quello di una diminuzione della riflessione ultrasonica
secondo un trend esponenziale negativo al crescere della distanza radiale dalla vite.

Figura 4 Mappe di riflessione ultrasonica per alcune delle giunzioni testate


Da sinistra a destra: a) Piastre da 8 e 20 mm,P=300 MPa , b) Piastre da 12 e 16 mm,P=300 MPa, a) Piastre da 16
e 16 mm,P=300 MPa

Come mostrato in figura 5, i dati sperimentali possono essere rappresentati sotto forma di superficie
tridimensionale ed essere direttamente comparati con le risultanze del modello FE e delle pellicole
pressosensibili. Per ciascuna mappa ottenuta dai test ultrasonici, stato estratto un profilo medio di
pressione media rimovendo larea centrale (attribuibile alla testa della vite) e dividendo lintera
regione di contatto in 144 settori circolari di 2.5 gradi ciascuno. Questa procedura consente di
compensare leffetto generato dalla asimmetria osservata in molte aree di contatto e causata da
inevitabili irregolarit presenti nelle piastre e disallineamenti generati durante la fase di serraggio.
Infine, la pressione la pressione ottenuta dai test ultrasonici stata confrontata sia con i risultati del
modello agli Elementi Finiti che con quelli originati con le carte Fuji, sebbene debba essere ricordato
che il valore della pressione fornito dal film non sia valido come termine diretto di paragone, perch il
massimo valore di pressione registrabile della carta HS impiegata, stato superato durante le prove.
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Figura 5 Distribuzione della pressione di contatto nella giunzione

In sostanza i dati ottenuti con le pellicole pressosensibili possono essere unicamente impiegati per il
confronto relativo a forma e dimensione dellarea di contatto e per una comparazione qualitativa
dellandamento generale delle pressioni. I risultati di tale analisi sono riportati in figura 6 e 7; appare
abbastanza chiaro come i metodi mostrino un sostanziale accordo riguardo landamento della
pressione di contatto ed il raggio della regione di contatto.

500 Plates 8 and 20 mm, P=300 MPa 500


Plates 16 and 16 mm, P=600 MPa

400 400
Contact Pressure (MPa)

Contact Pressure (MPa)

300 300

200 200

FEM
100 FEM 100 Experimental
Experimental

0 0
0 1 2 3 4 5 6 0 1 2 3 4 5 6
Distance from nut (mm) Distance from nut (mm)

500 Plates 12 and 16 mm, P=600 MPa

400
Contact Pressure (MPa)

300

200

FEM
100 Experimental

0
0 1 2 3 4 5 6
Distance from nut (mm)

Figura 6 Andamento della pressione di contatto: comparazione tra i risultati sperimentali e quelli numerici
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400
Plates 12 and 16 mm, P=600 MPa 140 400 Plates 16 and 16 mm, P=600 MPa
120
120

Contact Pressure (MPa)


Contact Pressure (MPa)

100
300 300
100

Gray level
Gray level
80
80 200
200
60
60
Ultrasonic waves 40
Ultrasonic waves 40 100
100 Fuji Prescale Film
Fuji Prescale Film
20 20
0

0 1 2 3 4 5 6 7mm 0 1 2 3 4 5 6
Distance from nut (mm) Distance from nut (mm)

Figura 7 Andamento della pressione di contatto: comparazione tra i risultati ultrasonici e quelli ottenuti da
pellicole pressosensibili

Comunque, da notare come landamento della pressione di contatto del modello FE presenti un picco
molto ripido che non ugualmente marcato nei risultati ultrasonici. Questo probabilmente dovuto ad
una sorta di effetto di smoothing originato del fatto che il fascio ultrasonico, sebbene focalizzato,
presenta comunque una dimensione finita (di circa 0.8 mm nel caso della sonda impiegata nel presente
studio) ed inoltre la pressione acustica non uniforme allinterno del fascio stesso nella zona focale.
Ci significa che un picco di pressione molto puntuale (cos come un gradiente molto ripido) viene
in qualche maniera addolcito allinterno della zona illuminata dallonda ultrasonora. Questo effetto
dipende essenzialmente dalle caratteristiche del trasduttore, e pu essere ridotto ma non
completamente eliminato, se non utilizzando qualche tipo di tecnica di post-processing illustrata in
precedenti studi [20-21]. Riguardo ai valori quantitativi della pressione di contatto, la massima
differenza osservata tra i valori numerici e risultati sperimentali del 15% mentre la relativa media
(calcolata per i tre casi qui riportati) del 7%.

5. CONCLUSIONI

In questo studio stata illustrata lapplicazione di una tecnica ultrasonica per lanalisi di parametri di
contatto nelle giunzioni bullonate. Il metodo si basa sullanalisi qualitativa e quantitativa della
riflessione di un fascio di onde ultrasoniche ad alta frequenza dallinterfaccia, la cui entit legata alle
condizioni del contatto e che pu essere trasformata (impiegando una appropriata procedura di
calibrazione) in valori di pressione di contatto. Sono state prese in esame giunzioni bullonate, ottenute
dallaccoppiamento di piastre di differenti spessori, ed i risultati ultrasonici sono stati confrontati
anche con unaltra tecnica sperimentale adatta per la stima di forma e dimensioni dellarea di contatto
e pressione di contatto (pellicole pressosensibili Fuji) e con i risultati ottenuti con un modello agli
elementi finiti. I risultati di tale confronto mostrano che, nonostante la presenza di un fenomeno di
smoothing dovuto alle caratteristiche del trasduttore ultrasonico impiegato, landamento della
pressione di contatto riprodotto fedelmente ed stato riscontrato anche un sostanziale accordo dal
punto di vista quantitativo, con un massimo valore della differenza tra risultati numerici e sperimentali
pari al 15%. In conclusione, il metodo ultrasonico pu rappresentare un valido ausilio allanalisi di
contatti chiusi (come accade nel caso delle giunzioni bullonate) per limmediatezza e la facilit con la
quale consente di ottenere, in tempo reale, informazioni chiare e leggibili sulle condizioni del contatto.
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BIBLIOGRAFIA

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