Escolar Documentos
Profissional Documentos
Cultura Documentos
Ligiene e la sicurezza sul lavoro erano regolati in Italia da numerose leggi, decreti,
regolamenti e circolari, di cui si riportano alcuni riferimenti:
D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro;
D.P.R. 7 gennaio 1956 n. 164 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle
costruzioni;
D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303, fatta eccezione per larticolo 64 Norme generali per
ligiene del lavoro;
D.lgs. 15 agosto 1991, n. 277 Protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da
esposizione da agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro;
D.lgs. 19 settembre 1994, n. 626 Miglioramento della sicurezza e della salute dei
lavoratori durante il lavoro;
D.lgs. 14 agosto 1996, n. 493 Miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori
durante il lavoro ;
art. 36 bis, commi 1 e 2 del D.L. 4 luglio 2006 n. 223, convertito con modificazioni
dalla L. 5 agosto 2006 n. 248 Misure urgenti per il contrasto del lavoro nero e per la
promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro;
artt. 2, 3, 5, 6 e 7 della L. 3 agosto 2007, n. 123 Misure in tema di tutela della salute
e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della
normativa in materia.
Per testo unico di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (noto anche con lacronimo
TUSL) si intende, nellambito del diritto italiano, linsieme delle norme contenute nel
Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 N. 81 che, in attuazione dellarticolo 1 della Legge 3
Agosto 2007 n.123, ha riformato, riunito ed armonizzato, abrogandole, le disposizioni
dettate da numerose normative precedenti in materia di sicurezza e salute sui luoghi di
lavoro succedutesi nellarco di quasi sessantanni, al fine di adeguare il corpus normativo
allevolversi della tecnica e del sistema di organizzazione del lavoro.
Il Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 N. 81 a differenza delle normative emanate in
precedenza di pi facile consultazione, organizzato in 13 titoli con la seguente
suddivisione:
Titolo V: Segnaletica
Titolo VIII: Agenti fisici (rumore, ultrasuoni, infrasuoni, vibrazioni meccaniche, campi
elettromagnetici, radiazioni ottiche, atmosfere iperbariche)
Il Governo si avvalso della facolt di integrare il decreto stesso, infatti, il 20 agosto 2009
entra in vigore il Decreto Legislativo 3 agosto 2009 n. 106 con oggetto Disposizioni
integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
L'articolo 37 del D.Lgs. 81/08 stabilisce che: "il datore di lavoro assicura che ciascun
lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza,
anche rispetto alle conoscenze linguistiche". L'accordo Stato regione del 21 dicembre
2011 con riferimento all'articolo 37 del D.Lgs. n. 81/08, stabilisce la durata del modulo
generale che non deve essere inferiore alle 4 ore, e deve essere dedicata alla
presentazione dei concetti generali in tema di prevenzione e sicurezza sul lavoro.
CONCETTO DI SALUTE
Innanzitutto bisogna capire cosa si intende quando parliamo di Salute: Stato di completo
benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in unassenza di malattia o di
infermit.
La tutela della salute dei lavoratori un DOVERE del datore di lavoro ed un DIRITTO
del lavoratore.
Per ottenere un'efficace tutela della salute bisogna attuare le seguenti fasi:
Le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di
lavoro sono:
Le misure relative alla sicurezza, all'igiene ed alla salute durante il lavoro non devono in
nessun caso comportare oneri finanziari per i lavoratori.
Nell'art. 2 del D. Lgs. 81/2008 sono indicati una serie di concetti che ci aiutano ad
individuare facilmente le figure ed alcuni concetti base della sicurezza tra i quali i
concetti danno, rischio, pericolo.
In altre parole molte cose, come ad esempio impianti, materiali, attrezzi di lavoro,
sostanze, metodi e pratiche di lavoro, rumore, ecc. rappresentano un pericolo.
RISCHIO
Probabilit che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di
esposizione ad un determinato fattore o agente, oppure alla loro combinazione.
Luso degli agenti pericolosi pu determinare un rischio concreto o meno. Dipende dalle
condizioni di uso.
DANNO
Il danno levento che pu chiudere il circuito tra il pericolo (forse succede) e il rischio
(sta succedendo).
Evento lesivo che si verifica in modo improvviso ed imprevisto per causa violenta in
occasione di lavoro
MALATTIA PROFESSIONALE
Patologia specifica la cui causa, che agisce sempre in modo graduale e progressivo,
direttamente ed immediatamente identificabile in un fattore di rischio presente
nell'ambiente di lavoro.
In generale: ogni alterazione della salute che non sia attribuibile ad un infortunio.
INCIDENTE
Evento che ha prodotto danni solo materiali, ma che ha rischiato di causare danni anche
alle persone.
I rischi di tipo fisico possono derivare da rumore, dalle vibrazioni, dai campi
elettromagnetici, dall'illuminazione, dalle radiazioni (ionizzanti o non) e dal microclima.
La conseguenza dell'esposizione a questa tipologia di rischi pu generare malattie
professionali.
Il rischio di tipo chimico un rischio dovuto a sostanze inquinanti che interagiscono con
lorganismo umano e che possono provocare patologie acute croniche e irreversibili.
- Gas
- Vapori
- Aerosol (Polveri, fibre, nebbie, fumi)
Come si appreso finora a seconda del tipo di rischio a cui il lavoratore esposto si
possono generare infortuni oppure malattie professionali.
Il livello di rischio funzione della gravit del danno (possibile per il fenomeno pericoloso
considerato) e la possibilit di accadimento (frequenza e durata di esposizione,
probabilit di accadimento di un evento pericoloso, possibilit di valutare ed eliminare il
danno).
R=DxP
Pertanto la stima dei rischi, necessaria per definire le priorit negli interventi correttivi,
deve essere effettuata tenendo conto della gravit del danno D e dalla probabilit di
accadimento P.
4 probabile
stessa azienda o in azienda simile o in situazioni operative simili
(consultare le fonti di dati su infortuni e malattie professionali,
dellazienda, dellUSSL, dellISPESI, etc.).
Il verificarsi del danno conseguente la mancanza rilevata non
susciterebbe alcuno stupore in azienda.
Poco
La mancanza rilevata pu provocare un danno, solo in circostanze
2
sfortunate di eventi.
1 Improbabile
sfortunate di eventi poco probabili, indipendenti.
Non sono noti episodi gi verificatisi.
Il verificarsi del danno susciterebbe incredulit.
4 Gravissimo
o di invalidit totale.
Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente
invalidanti.
3 Grave
invalidit parziale.
Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o
parzialmente invalidanti.
Dalla combinazione dei due fattori precedenti (probabilit e gravit) viene ricavata una
Matrice di valutazione che indica lEntit del RISCHIO che pu variare da 1 a 16
In funzione al valore del Rischio che si ottiene si definisce la priorit di intervento.
- rischio residuo: rischio rimanente a seguito del trattamento del rischio. Il rischio
residuo comprende anche i rischi non identificabili.
PREVENZIONE E PROTEZIONE
Quando c' un rischio residuo si devono prevedere delle azioni di riduzioni del rischio
mediante:
prevenzione: agisce riducendo la probabilit di accadimento
protezione: agisce diminuendo la gravit del danno
CONCETTO DI PREVENZIONE
In altre parole sono utte le misure e le azioni che possono essere messe in atto allo scopo
di ridurre la probabilit che si verifichi un evento dannoso.
La prevenzione :
CONCETTO DI PROTEZIONE
MISURE DI PREVENZIONE
Difesa contro ci che potrebbe recare danno. Elemento che si interpone tra qualcuno che
pu subire un danno e ci che lo pu causare.
protezione attiva quella che gli stessi operatori devono attivare (Estintori,
Arresti di emergenza), indossare idonei dispositivi di protezione individuale
(caschi, scarpe).
protezione passiva interviene anche senza il comando umano (impianto
rilevazione incendio).
Le stima del rischio e le misure di prevenzione e protezione sono organizzate dal servizio
di prevenzione e protezione ed inserite nel documento di valutazione dei rischi.
La valutazione del rischio un esame sistematico di tutti gli aspetti del lavoro al fine di
prendere in considerazione ci che causa un danno fisico e materiale, se i pericoli
possono essere eliminati, o altrimenti quali misure di protezione e/o prevenzione sono
state introdotte per prevenire e se queste misure sono soddisfacenti nella teoria e nella
pratica.
La valutazione dei rischi e le relative misure sono indicate nel DVR (documento di
valutazione dei rischi) previsto dall'articolo 17 del D.Lgs. 81/2008. La valutazione dei
rischi consente al datore di lavoro di prendere i provvedimenti che sono effettivamente
necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Il documento di valutazione dei rischi firmato da datore di lavoro, dal responsabile del
servizio di prevenzione e protezione, dal medico competente e consegnato al
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
una relazione sulla valutazione dei rischi, nella quale siano specificati i criteri
adottati per la valutazione stessa;
l'individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei dispositivi di
protezione individuale adottati;
il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel
tempo dei livelli di sicurezza;
Il documento di valutazione dei rischi, deve contenere:
una relazione sulla valutazione dei rischi, nella quale siano specificati i criteri
adottati per la valutazione stessa;
l'individuazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei dispositivi di
protezione individuale adottati;
il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel
tempo dei livelli di sicurezza.