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David L Goodstein, Judith R

.
Goodstei n

Il moto dei
intomo al Sole
pianeti
Una lezione inedita
di Richard Feynman

nv.
La dimostrazione
di Feynman
della legge delle ellissi

Lie cose semplici hanno di-


mostrazioni semplici, aveva scritto Feynman negli appunti
della sua lezione. Poi cancell il secondo semplici e lo sosti-
tu con elementari. La cosa semplice che aveva in mente era
la prima legge di Kepler, la legge delle ellissi. La dimostrazio-
'

ne che si accingeva a presentare era senz altro elementare, nel


senso che faceva uso di una matematica non pi avanzata di
'

quella del liceo, ma era ben lontana dall essere semplice.


Per cominciare, Feynman ci ricorda che un'ellisse una
specie di cerchio allungato che si pu disegnare con due pun-
tine da disegno, una corda e una matita, cos:

Ciascuna puntina posta in un punto detto fuoco dell'el-


lisse. La corda forma una linea che va da un fuoco a un pun-
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La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

to dell'ellisse, quindi all'altro fuoco. La lunghezza complessi- Un po' pi avanti nella discussione, Feynman fa uso di
va della corda resta la stessa mentre la matita traccia la curva. questa idea, ma non ne fornisce la dimostrazione come ab-
Ecco un diagramma un po' pi convenzionale: biamo invece fatto noi, chiedendo agli studenti di ricavarla
da soli.
Un'ellisse ha un'altra propriet speciale. Se una lampadi-
'

na venisse accesa in F, e se la superficie interna dell ellisse ri-


flettesse la luce come uno specchio, tutti i raggi riflessi torne-
'

rebbero a convergere in F l'altro fuoco, cos:


,

Qui F' e F sono i due fuochi, e P un punto qualsiasi del-


la curva. La distanza da F' a F passando per F la medesima,
qualunque sia la posizione di F.
C' ancora un punto che bene ricordare: se la corda vie-
'

ne accorciata, lasciando le puntine dove sono, si ottiene un al-


tra ellisse, intema alla precedente. Se invece la corda viene al-
lungata, la nuova ellisse risulta esterna alla prima. Ne conse-
' E viceversa, tutti i raggi di luce divergenti da un fuoco
gue che ogni punto q del piano, tale che la distanza da F a F
'
'

verrebbero a convergere nell altro fuoco. Feynman chiama


passando per cf sia minore di quella da F a F passando per F '

questa propriet la seconda propriet elementare dell ellisse,


(in altri termini, ogni punto raggiungibile con una corda pi
'
'

e intraprende la dimostrazione dell equivalenza delle due


corta) giace all interno della prima ellisse. Allo stesso modo,
' propriet. (La sua strategia di condurci a una propriet
ogni punto Q tale che F Q + QF (un altro modo per indicare la
meno evidente, che sar indispensabile pi avanti.)
distanza da F' a F passando per Q) sia maggiore di F'F + FF Fissiamo un punto F qualunque sull'ellisse. In questo
(la lunghezza della corda di partenza) giace all'esterno della '

'
nostra ellisse. Ecco un immagine che illustra questa idea:
punto (come in ogni altro punto) dell ellisse (o di qualunque
altra curva) c una sola retta che tocca esattamente la curva
'

senza penetrarvi, cos:

Ogni punto Q estemo all'ellisse giace retta


'
su un ellisse pi grande, raggiunta
con una corda pi lunga. Ogni punto q
intemo all'ellisse giace su un'ellisse
/
pi piccola, raggiunta con una corda
/ pi corta.

curva

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'

Questa retta detta la retta tangente alla curva nel punto e ingrandiamo molto l immagine intorno a tale punto, la cur-
P.
Un raggio di luce, riflesso dalla curva in questo punto, cos: va risulta quasi coincidente con la tangente:

tangente in questo punto

ingrandiamo questa zona

raggio riflesso retta tangente


curva

r
raggio di luce

segue lo stesso percorso che seguirebbe se fosse riflesso nello Pi guardiamo da vicino, meno possibile distinguere
stesso punto dalla tangente, cos: fra la curva e la sua tangente in quel punto. Cos, se la luce
viene riflessa da una curva in un punto, la riflessione esat-
tamente la stessa che sarebbe prodotta dalla tangente. Per la
'

stessa ragione, la retta tangente gode di un altra propriet


che ci sar utile pi tardi: se la curva corrisponde al percorso
di un oggetto in moto, la tangente indica la direzione del
'
moto dell oggetto in ogni punto. Se pensiamo all ellisse come '

alla traiettoria descritta da un pianeta in orbita intorno al


Sole, la tangente all'ellisse in ogni punto corrisponder alla
direzione della velocit istantanea del pianeta in quel punto.
La ragione per cui la luce viene riflessa da una curva allo La legge della riflessione da parte di uno specchio piano
stesso modo in cui lo sarebbe dalla retta tangente nello stesso afferma che un raggio che colpisce lo specchio ne riflesso in
punto che la tangente individua la direzione della curva in modo da formare lo stesso angolo, cos:
tale punto. Se prendiamo una curva e la sua tangente in un
punto, questo angolo
uguale a questo angolo
tangente in questo punto
hi X
specchio

retta tangente raggio riflesso

curva raggio di luce

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Cos la propriet dei raggi di luce in un'ellisse pu essere


rappresentata in questo modo:

questo angolo
uguale
a questo angolo

F' F

Il raggio incidente da F a P forma con la tangente in P lo Cos la linea F'G' costruita in modo tale che la tangente
'
'
'
all ellisse in P ne sia l'asse.
Feynman chiama G il punto imma-
stesso angolo formato dal raggio riflesso, che va in F Il no- .

'

stro compito quello di dimostrare che questa affermazione gine di F Egli intende dire che se la tangente fosse realmente
.

'
'

equivale a dire che la distanza F P pi la distanza PF ha lo uno specchio, e se il punto F si guardasse in esso, la sua imma-
'

stesso valore per tutti i punti della curva. gine apparirebbe in G ad uguale distanza dietro lo specchio.
,

La dimostrazione richiede alcune nuove costruzioni geo- Dobbiamo proseguire la nostra costruzione. Congiungia-
'
'
metriche. Tracciamo da F un segmento perpendicolare alla mo i punti G e P con un segmento:
tangente, cos:

t il punto di intersezione
fra il nuovo segmento traccia questo segmento
e la tangente

nuovo segmento,
perpendicolare 7
alla tangente
>

Quindi, prolunghiamolo di un'uguale lunghezza fino a un


'

punto che diremo G :


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La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Ora diamo un'occhiata ai due triangoli che si sono for- I due triangoli hanno un lato in comune:
mati (il primo tracciato con linee evidenti, il secondo con li-
nee tratteggiate):

A / lato m comune

/\
\

F Inoltre, un'altra coppia di lati corrispondenti formata


da lati uguali, avendo tracciato F'G' in modo che la tangente
lo dividesse a met:
I due triangoli sono congruenti, vale a dire, uguali sotto
'

ogni aspetto, tranne che per l orientamento. Ecco la dimo-


G'
strazione. Per costruzione, ciascun triangolo ha un angolo
retto:

questi lati sono uguali


\
\
\ angolo retto

angolo retto

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La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Due triangoli qualsiasi, che abbiano rispettivamente u-


guali due lati e l angolo fra di essi compreso, sono uguali:
'

QED1, come si usava dire al liceo. Ci vuol dire che tutti i lati questi angoli
sono uguali
corrispondenti sono uguali. In particolare, notiamo che il lato
'
GP uguale al lato F'P:
G'

\ questi segmenti
\ sono uguali

/ \
questo lato
uguale
F1

P a questo lato

A questo punto facile aver perso di vista ci che stava-


mo ipotizzando e quel che volevamo provare. Per chiarire la
situazione, costruiamo nuovamente il disegno da zero Par- .

E gli angoli F'Pf e G'Pt sono uguali: tiamo da due punti, F' e F, che per ora non hanno alcun par-
ticolare significato. Sono soltanto due punti nel piano:
. .
\ F' F

Poi tracciamo una linea retta da F' in una direzione qua-


questo angolo lunque:
e uguale
a questo angolo

retta arbitraria in una direzione


qualsiasi (in via di principio,
'

questa retta si estende all infinito)

F'

Ora torniamo al disegno dell'intera ellisse per vedere


cosa abbiamo imparato:

1 Quod Erat Demostrandum: Come Dovevasi Dimostrare [N.d.T]


.

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La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Ora fissiamo un punto t sulla retta e tracciamo una retta Poi tracciamo una linea da G' a F:
perpendicolare passante per t. Il punto t dev'essere abbastan-
'
za lontano da F affinch la retta perpendicolare non passi fra
FeF: G'

traccia questa linea

retta peipendicolare

1 punto t abbastanza lontano


da F perch la peipendicolare
non tagli questa linea

Indichiamo con P il punto in cui questa nuova linea in


terseca l'asse
e tracciamo il segmento che unisce P a F
,

Prendiamo sulla prima retta un punto G' in modo che F't


'

sia uguale a tG Ora la perpendicolare da noi costruita coin-


.

'
' '
cide con l asse di F G :

il nuovo punto

questo asse di F G
uguale '
l ultima connessione
a questo

F'

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La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

I due triangoli sono come prima congruenti, per cui gli questi due
angoli F Pt e G'Pt sono uguali:
'

sono uguali

G'

questo angolo
uguale questo angolo
uguale
agli altri due

Questo significa che l'asse del segmento F'G' riflettereb-


be la luce da F a F' nel punto P (perch in questo punto l'an-
'
golo di incidenza e l angolo di riflessione sono uguali). Non
'

solo: il segmento FPG ha una propriet davvero notevole,


che possiamo osservare tornando ai triangoli congruenti:
Inoltre, l'angolo G'Pt uguale all'angolo opposto al ver-
tice GTF (quando due rette si intersecano, gli angoli opposti
al vertice sono uguali):

questi distanza
uguale
a questa distanza

' / questo angolo


asse di F G r uguale
a questo angolo

'
A causa della congruenza dei due triangoli, la distanza
F P uguale a quella G'P. Ne consegue che la distanza da F'
'

a F passando per P uguale a quella da F a G Ma questa di- .

stanza proprio la lunghezza della corda che abbiamo usato


Quindi tutti questi angoli sono uguali: per disegnare la nostra ellisse di partenza. In altre parole, se

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tracciamo un'ellisse con il metodo della corda, G' il punto Quindi, unisci F e G' e traccia l'asse del segmento FG' .

che raggiungiamo raddrizzando la corda: L '

asse interseca il segmento FG' nel punto P:

corda dritta

la stessa corda
piegata
asse

Ora facciamo muovere il punto G' all'estremo della cor

Abbiamo cos scoperto un nuovo metodo, davvero


'
da su una circonferenza di raggio costante centrato in F:
straordinario, per tracciare un ellisse. Ecco come. Prendi due
punti in un piano, F e F. Poi prendi una corda di lunghezza
costante (maggiore della distanza da F a F) e fissane un corda
estremo al punto F. Tendi la corda in una direzione qualun- '

que, segna il secondo estremo e chiamalo G :

corda

circonferenza centrata in F

ellisse tracciata dal punto P

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La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Mentre G' si muove sulla circonferenza, il punto P, indi-


viduato dall intersezione di FG' con l'asse di F'G' descrive
'

esattamente la stessa ellisse che si sarebbe ottenuta usando la


'

stessa corda, con gli estremi fissati in F e FI Lo sappiamo retta riflettente in P


perch abbiamo dimostrato prima che, quando P costruito
in questo modo, la distanza FPG' (che va da F alla circonfe- '

renza) sempre uguale alla distanza FPF (che determina


'
l ellisse):
ellisse tracciata con
corda e puntine

\ Quando G si muove
Tutto ci che ci resta da provare che la retta riflettente
in P anche la tangente all'ellisse nel punto P. Sappiamo che
da G . a G2, P si muove ogni punto dell'ellisse rifletterebbe la luce come la tangente
\ da Pj a P2, descrivendo
'
l ellisse.
in quel punto. Perci, se la linea riflettente in P anche la tan-
gente all'ellisse in P, in ogni punto P l'ellisse riflette la luce da
P a P'. Con ci avremo provato che le due propriet (costru-
zione con corda e puntine e riflessione della luce da un fuoco
'
all altro) sono equivalenti. La dimostrazione si ottiene facen-
do vedere che mentre il punto P (per costruzione) si trova sia
sulla retta che sull'ellisse, ogni altro punto della retta ester-
'
no all ellisse. Questa una propriet esclusiva della tangente
a una curva in un punto: essa tocca la curva senza attraver-
sarla. Se la retta attraversasse l'ellisse in P, parte della retta
Cos, in ogni circonferenza si nasconde, per ogni punto sarebbe necessariamente all'interno dell'ellisse:
eccentrico, un ellisse eccentrica. Comunque, sebbene questo
'

fatto sia molto interessante (e sia destinato a rivelarsi molto


utile pi avanti), non si tratta della propriet che ci eravamo tangente:
tangente: ogni
ogni punto
punto estemo
estemo retta non S611
ir=ii;..
all' - tranne P
ellisse, d questo segmento
proposti di dimostrare. interno ali ellisse
Ci che volevamo dimostrare era che la costruzione del-
l'

ellisse con corda e puntine equivalente alla propriet di ri-


flettere i raggi da F a F'. Ci che abbiamo un'ellisse che ob-
bedisce alla costruzione con corda e puntine (vale a dire, tale
che F P + PF uguale per ogni punto P dell'ellisse) e la linea
'

'

retta che riflette in P la luce che arriva da P a P, formando


angoli di incidenza e di riflessione uguali. Tale linea di rifles-
' '

asse del segmento F G :


'
sione coincide con l

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La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Torniamo alla costruzione e prendiamo un punto qua- il secondo tratto il medesimo (QF). Ora confrontiamo le
lunque sulla retta, diverso da P. Chiamiamo questo punto Q, lunghezze FQ + QG' (linee marcate) e FP + PG' (linee tratteg-
'
e uniamolo a F e a G': giate):

/ \
i
\
!

\P

Dovrebbe ora essere facile vedere che le distanze F'Q e


G Q sono uguali (PQ l'asse di F'G', i triangoh F'fQ e G'fQ so-
'
Ovviamente, FPG' pi corta, poich una linee diritta,
no congruenti e cos via: QED). Ora tracciamo il segmento QF: e una linea diritta sempre il percorso pi breve fra due pun-
ti. Ma abbiamo appena mostrato che le linee marcate G'QF
del disegno precedente hanno la stessa lunghezza complessi-
'

i > va delle linee marcate F QF del disegno seguente, e che lo


stesso vale per le linee tratteggiate (per le linee tratteggiate, lo
\
\ abbiamo visto prima: si tratta della lunghezza della corda):
\

abbiamo appena tracciato


questo segmento

La distanza da F' a F passando per Q uguale alla di-


'
stanza da G a F, sempre passando per Q. Lo sappiamo per- '

ch sappiamo che i due primi tratti sono uguali (F Q e G'Q) e


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Abbiamo dimostrato che le linee marcate coprono una


distanza maggiore delle linee tratteggiate. In altre parole, se
volessimo raggiungere il punto Q con una corda fissata con
'

puntine in F e F, la corda dovrebbe essere pi lunga di quel-


la richiesta per raggiungere il punto speciale P. Ma abbiamo
mostrato molto prima che questo significa che tutti i punti
'
come Q sono esterni all ellisse. Quindi la retta tangente al- f
'
l ellisse nel punto P. QED.
I
Parlando di QED, c' qualcosa di particolarmente inte-
'
ressante nell uso di questo metodo di dimostrazione da parte
di Feynman. Noi abbiamo dimostrato in effetti che il cammi-
'

no pi breve da F fino alla tangente e quindi fino a F il


cammino della luce riflessa in P. Questo un caso speciale
del principio di Fermat (la luce sceglie sempre il cammino
'

pi rapido fra due punti) ed strettamente legato all approc-


'

cio di Feynman all elettrodinamica quantistica, che in inglese


nota anche come QED (quantum electrodynamics) e che gli ha
fruttato il premio Nobel. Il principio di Fermat un caso par-
ticolare del principio di minima azione.
In ogni caso, Feynman ci ha spiegato a questo punto tut- Diagramma di Feynman.
to ci che ci serve sapere sull'ellisse. Ora egli si rivolge alla
dinamica, vale a dire, alle forze e ai moti che ne risultano. Il
diagramma che Feynman ha schizzato nei suoi appunti co-
piato direttamente dai Principia di Newton. La cosa risulta j-
-
,
-
f
-

ovvia se paragoniamo i due diagrammi:


I /

II /
I

I / / .

Diagramma di Newton.

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Nel diagramma di Newton S rappresenta la posizione


, La forza esercitata dal Sole, che agisce in realt in modo
del Sole (il centro immobile di forza) mentre A, B, C, D, E e
, continuo, rappresentata qui con un impulso di forza, appli-
F sono le posizioni successive a intervalli uguali di tempo, di
, cato nel punto B, che d origine a una componente del moto
un pianeta in orbita attorno al Sole. Il moto del pianeta l'ef- diretta verso il Sole, BV:
fetto di ima competizione fra la tendenza del pianeta a muo-
c

versi a velocit costante lungo una linea retta se non ci sono


forze agenti su di esso (la legge di inerzia) e il moto dovuto
alla forza che agisce sul pianeta vale a dire, la forza di gravi-
,
B
tazione diretta verso il Sole. In realt questi due effetti con-

1
,

comitanti danno luogo a un'orbita che ha l'aspetto di una


curva regolare, ma ai fini di un'analisi geometrica condotta
con gli strumenti del diciassettesimo secolo Newton rappre-
'
sent l orbita come una serie di segmenti di retta dovuti all'i-
nerzia, interrotti da improvvisi cambiamenti di direzione do-
'
Il moto che il pianeta avrebbe avuto in assenza della for-
vuti all applicazione della forza del Sole per un tempo molto za, Bc, e il moto dovuto alla forza, BV, formano due lati di un
breve (a tutti gli effetti, in modo istantaneo). Cos il primo , parallelogramma; la diagonale del parallelogramma rappre-
elemento del diagramma prende questo aspetto: senta il moto effettivo:

B
f
1 /

In un certo intervallo di tempo, il pianeta si muoverebbe


A
da A fino a B, se non ci fosse alcuna forza che agisce su esso .

Nel successivo intervallo di tempo di uguale durata sempre ,

se nessuna forza fosse all'opera il pianeta continuerebbe a


,
Cos il pianeta segue in effetti il percorso ABC. Notia-
muoversi in linea retta per un uguale distanza Bc: ,
mo che il segmento Ce non diretto verso il Sole. Esso rigo-
rosamente parallelo a BV, il quale diretto verso il Sole. Inol-
tre, tutti questi punti giacciono sullo stesso piano: tre punti
qualsiasi S, A, B, definiscono un piano. I segmenti che uni-
scono S, A e B si trovano sullo stesso piano. Il segmento BV
giace sullo stesso piano, perch si trova sulla linea BS. Il seg-
esso su tale piano, perch si trova sul pro-
'
mento Bc anch
lungamento del segmento AB. La linea BC, infine, fa parte di
questo piano, essendo la diagonale del parallelogramma in-
S A dividuato da BV e Bc. Ora possiamo ripetere la stessa proce-
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dura ad ogni punto, in modo che il passo successivo avr L'

area di un triangolo uguale alla met del prodotto del-


questo aspetto: la base per l'altezza. Per esempio, un modo per calcolare l'area
del triangolo SAB quello di scegliere SA come base nel qual ,
il percorso deirorbita '
caso l altezza coinciderebbe con la distanza perpendicolare
e la diagonale
del parallelogramma dal prolungamento di SA al punto pi alto del triangolo:

altezza

V /

base
area (ombreggiata) = (l/2)base X altezza

S A
Otteniamo lo stesso risultato se scegliamo SB come base
'
e costruiamo l altezza in questo modo:
E cos via. Alla fine. Newton applica la stessa analisi a in-
tervalli di tempo sempre pi brevi, cos che la traiettoria otte-
nuta, ABCD..., risulta prossima quanto si vuole a un orbita base
B
'
curva, su cui sia l inerzia che l'attrazione del Sole agiscono
'
altezza
con continuit. L orbita giace in ogni caso su un unico piano.
Prima di ridurre l'intervallo di tempo. Newton (e Feyn-
'
man) dimostrano che l orbita del pianeta spazza aree uguali in
tempi uguali. In altre parole, il triangolo SAB, spazzato dal area (ombreggiata) = (l/2)base X altezza
pianeta nel primo intervallo di tempo, ha la stessa area del
triangolo SBC, spazzato nel secondo intervallo e cos via. Il pri- Ora vogliamo confrontare quest'area con quella di SBc:
mo passo, per, consiste nel mostrare che il triangolo SAB ha
la stessa area del triangolo SBc, quello che si sarebbe ottenuto
in assenza di una forza da parte del Sole. Ecco i tre triangoli:
altezza

S A

dove abbiamo scelto SB come base e abbiamo costruito l'al-


S A
tezza come mostrato. Osserviamo il diagramma formato dal-
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La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

le altezze dei due triangoli e dai segmenti tracciati per co- A questo punto (seguendo Newton e Feynman) mostria-
'
struirle: mo che larea di SBc (linee marcate) uguale anche a quella
di SBC (linee tratteggiate):
altezza
diSfic

altezza
diSAB

Qui i vertici dove abbiamo costruito gli angoli retti sono


indicati come x e y. I triangoli ABx e cBy sono congruenti, per- I due triangoli hanno la stessa base ,
SB. L'altezza di SBC
ch hanno un lato e due angoli uguali. I lati fra loro uguali la distanza perpendicolare dal prolungamento di SB a C:
sono AB e Bc (uguali perch rappresentano le distanze che il
c
pianeta avrebbe percorso in uguali intervalli di tempo in as-
senza di una forza da parte del Sole), e gli angoli uguali sono -
-
1
-

gli angoli retti {AxB e Byc) e gli angoli opposti al vertice for-
'
.
.
\V- altezza

mati dall intersezione dei segmenti xBy e ABc. Dal momento


B
che i triangoli sono congruenti, le due altezze Ax e cy, sono
uguali; e poich i triangoli SAB e SBc hanno la stessa base SB e
altezze uguali, le loro aree sono uguali. QED.2
S

'
L altezza di SBc la distanza perpendicolare da un ulte-
riore prolungamento di SB a c:

'

quest area
altezza
uguale
aquest area
V -

2 Nella lezione di Feynman, a pagina 149, dove egli presenta questa dimostrazione,
egli sceglie AB e Bc come basi dei due triangoli. I triangoli hanno allora la stessa al-
tezza, costruita estendendo verso il basso il segmento ABc e tracciando la perpendi-
colare ad esso da S. Tale dimostrazione equivalente a quella presentata nel testo.

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La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Sovrapponiamo i due diagrammi e ricordiamo che Ce E

rigorosamente parallelo a SB:

altezza di SBC

altezza, di SBc

ri
B A B
questo parallelo a Ce

Le due altezze sono le distanze perpendicolari fra le stes- ovvio che possiamo applicare lo stesso ragionamento ai
se linee parallele, e sono di conseguenza uguali. Cos i trian- successivi triangoli SCD, SDE, e cos via. Questi sono i trian-
goli SBC e SBc hanno uguale base e uguale altezza. Essi han- goli spazzati dal pianeta in uguali intervalli di tempo. Siamo
no quindi la stessa area. Di nuovo, QED. cos riusciti a provare la seconda legge di Kepler sul moto dei
Oltre ad essere ottima geometria, l'ultima dimostrazione pianeti: un pianeta spazza aree uguali in tempi uguali.
molto importante per la fisica. Il pianeta avrebbe seguito la Ora che abbiamo raggiunto questa prima meta, vale la
traiettoria Bc se non ci fosse stata alcuna forza. Invece c' una
pena di voltarci indietro e guardare al cammino percorso.
forza, diretta verso S. Questa forza cambia la traiettoria dal Che cosa abbiamo avuto bisogno eli sapere sulla dinamica
percorso Bc al percorso BC, ma non pu cambiare il valore (sulle forze e sui moti da esse prodotti) per giungere fin qui?
dell'area spazzata durante un intervallo assegnato di tempo. Ecco la risposta: abbiamo usato la prima legge di New-
In epoca successiva (dopo Newton, ma molto prima di Feyn- ton (la legge d'inerzia), una parte della seconda legge di
man), si sarebbe compreso che tale valore proporzionale a Newton (ogni cambiamento nel moto avviene nella direzione
una quantit detta momento angolare. Nel linguaggio della fi- della forza impressa) e l'idea che la forza di gravit sul pia-
sica pi recente, noi abbiamo dimostrato che la forza agente neta diretta verso il Sole. Nient '

altro. Per esempio, non ab-


su un pianeta e diretta verso S non pu cambiare il valore del biamo usato l'idea che la forza di gravit inversamente pro-
momento angolare del pianeta, misurato rispetto a S. Sebbe- porzionale al quadrato della distanza. Cos il fatto che la gra-
ne Newton non abbia mai usato il termine momento ango- '

vit segua la legge dell inverso del quadrato non ha nulla a


lare, egli comprendeva chiaramente il significato di questa che fare con la seconda legge di Kepler. Qualunque altro tipo
quantit e il fatto che essa potesse cambiare soltanto a causa di forza produrrebbe lo stesso risultato, alla sola condizione
di una forza non diretta verso il centro S. di essere diretta verso il Sole. Ci che abbiamo appreso che
In ogni caso, noi abbiamo mostrato che l'area di SAB se la prima e la seconda legge di Newton sono corrette, allora
' '

uguale all area di SBc e che l area di SBc uguale all area di
'
'
l osservazione di Kepler sul fatto che i pianeti spazzano aree
SBC. Ne consegue che SAB e SBC hanno la stessa area. Tor- uguali in tempi uguali implica che la forza sul pianeta di-
nando al diagramma di partenza, retta versa il Sole.

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La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Possiamo domandarci a quale punto, esattamente, abbia- La dipendenza della gravit dall'inverso del quadrato
mo fatto uso della prima e della seconda legge di Newton. (d'ora in poi la chiameremo semplicemente R~2) discende
Abbiamo usato la prima legge quando abbiamo affermato dalla terza legge di Kepler, che dice che il tempo necessario a
che il pianeta si sarebbe mosso da A a B fino a c se non ci fos- un pianeta per completare un'orbita (in altri termini ,
un anno
se stata alcuna forza su di esso, e abbiamo usato la seconda di vita del pianeta) proporzionale alla distanza del pianeta
legge affermando che la variazione nel moto, BV, dovuta alla dal Sole elevata alla potenza 3/2. In effetti poich le orbite
,

forza esercitata dal Sole, diretta verso il Sole. Detto di pas- dei pianeti sono delle ellissi con il Sole in uno dei fuochi un ,

saggio: abbiamo anche fatto uso del primo dei corollari di dato pianeta non si trova sempre alla stessa distanza dal Sole:
Newton alle sue leggi, quello secondo il quale il moto netto
prodotto nel medesimo intervallo di tempo da due tendenze
concomitanti dato dalla diagonale del parallelogramma for-
mato dai due moti distinti corrispondenti alle due tendenze:
pianeta

parallelogramma moto inerziale

SS' /
moto dovuto alla forza

mote effettivo
moto
altro fuoco
Sole

S A

A questo punto, Feynman dice nella sua lezione: La di- La distanza dal centro dell'ellisse (non dal Sole, che
mostrazione che avete visto sin qui una copia esatta di scostato dal centro) fino al punto pi lontano dell'ellisse
quella presente nei Principia Mathematica di Newton, ma chiamata semiasse maggiore e indicata con la lettera a (l'asse
prosegue aggiungendo che egli non era stato in grado di se- pi corto, indicato come b, detto semiasse minore). Il se-
guire oltre i ragionamenti di Newton, e che aveva messo in- miasse maggiore detto cos perch la sua lunghezza la
sieme lui stesso il resto della dimostrazione della legge delle met della lunghezza del pi lungo asse dell'ellisse. La terza
ellissi. Prima di tornare alla dimostrazione di Feynman, co- legge di Kepler dice che il tempo necessario a un pianeta per
'
'

munque, inseriamo qui un altra questione di cui Feynman si completare un orbita proporzionale alla potenza 3/2 di a, il
occupato in un punto precedente della sua lezione. Dov' semiasse maggiore.
che fa il suo ingresso la dipendenza della gravit dall inverso
'
Tanto per essere sicuri che il significato di questa affer-
del quadrato della distanza? mazione chiaro, immaginiamo un sole con due pianeti che

86 87
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

gli orbitano attorno (o un pianeta con due lune, perch anche


in questo caso vale la stessa legge):

pianeta 2

Fr

pianeta 1

a*

Sole
e muovendo entrambi i fuochi portandoli a coincidere con il
centro:

Le due frecce mostrano le distanze dal centro di cia-


'
scun ellisse al punto pi lontano. Queste distanze corrispon-
dono ai semiassi maggiori, j e a2. Ora, supponiamo che a2 sia il
doppio di ar Allora la terza legge di Kepler afferma che il tem-
'

po necessario al pianeta 2 per completare un orbita pi lun-


go, rispetto al periodo orbitale del pianeta 1, di un fattore 2 ele-
vato alla 3/2: cio, prendiamo 2, eleviamolo al cubo ottenendo Allora il semiasse maggiore a avrebbe la stessa lunghez-
'
8 e prendiamo la radice quadrata di 8 ottenendo 2,83. L'anno
, za del semiasse minore b, e noi chiameremmo raggio sia l uno
del pianeta 2 2,83 volte pi lungo di quello del pianeta 1.
'
che l altro, indicandoli con la lettera R. Notate che poich una
La legge sarebbe ancora valida, e l'intero comportamen-
'
circonferenza un ellisse (un caso particolare di ellisse, ben
to dei pianeti sarebbe molto pi semplice (ma molto meno inteso), la legge di Kepler permette che le orbite dei pianeti
interessante), se soltanto avesse avuto ragione Platone e le siano circonferenze, ma non lo richiede. In realt, le orbite dei
orbite dei pianeti fossero delle circonferenze perfette. Una
'
pianeti del nostro sistema solare sono quasi esattamente (ma
circonferenza pu essere pensata come un ellisse particolar- non esattamente) delle circonferenze, sebbene altri oggetti
mente semplice. Una circonferenza pu essere costruita a che obbediscono alla legge di Kepler (la cometa di Halley, per
' '

partire da un ellisse: esempio) hanno orbite molto lontane dall essere circolari.
88 89
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Ritornando al nostro tema, vogliamo dimostrare che la pu essere rappresentata da una freccia che punta nella dire-
terza legge di Kepler implica che la forza di gravit solare di- zione del moto (ricordate che la parola velocit
,
com' usa-
minuisca con il quadrato della distanza dal Sole. Seguendo ta in fisica, non indica soltanto il valore della velocit ma an-
Feynman, semplificheremo il ragionamento assumendo che che la sua direzione):
le orbite planetarie siano realmente circolari. Indicheremo il
tempo necessario a completare un'orbita con la lettera T. Al-
lora la terza legge di Kepler afferma che T ~ R3/2 (questa S
velocit da C a D = v
CD
espressione si legge: T varia come, o proporzionale a,
R3/2), dove R la distanza dal Sole. Che legame c' fra que-
sta legge e quella che abbiamo chiamato Rr2? velocit da B a C = v BC
Anche noi, come Feynman, siamo incapaci di seguire il
ragionamento di Newton, e anche quello di Feynman stesso
un po' criptico, cos ne abbiamo formulato uno tutto nostro.
Questo ragionamento costruito non soltanto per dimostrare velocit da A a B
AB

la relazione fra la terza legge di Kepler e la legge R~2 di New-


ton, ma anche per introdurre alcune tecniche geometriche di
cui avremo bisogno nel gran finale.
Il diagramma che noi (e Feynman) abbiamo copiato da Non c' motivo per tracciare le frecce della velocit vici-
Newton mostra le posizioni successive di un pianeta nello no al corrispondente segmento di orbita; possiamo racco-
spazio: glierle insieme a parte, con l'origine in comune:

VAB
Vbc
VCD

S A

In uguali intervalli di tempo, il pianeta si sposta da A a


B, da B a C, e cos via. Possiamo rappresentare su questo dia- Il nuovo diagramma un diagramma della velocit piut-
gramma anche la velocit del pianeta nel corso di ogni tratto tosto che della posizione La direzione della freccia indica la
.

(a causa dell'inerzia il pianeta si muove da A a B a velocit direzione del moto del pianeta per cui v, dev'essere paral-
costante, da B a C a velocit costante, e cos via), La velocit lela a AB,

90 91
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

e v
BC la velocit dopo la variazione,
VAB Vab
Vbc

questi
sono
velocit dopo il cambiamento >
paralleli

allora la variazione di velocit anch'essa una freccia

e la lunghezza della freccia proporzionale al valore della la velocit cambiata da qui


velocit. In altre parole, pi velocemente si muove il pianeta a qui
in un tratto, pi lunga la freccia corrispondente. Se il piane-
ta si muove pi lentamente lungo il tratto da B a C che lungo
per cui questa la variazione
quello da A a B, otteniamo un diagramma come questo:

VAB
Vbc e la freccia deve puntare nella direzione da B a S:
questi
sono

paralleli
questa
pi corta di questa
questi due
devono essere
paralleli
A

Comunque, il cambiamento di velocit, in base alla se-


'

conda legge di Newton, dev essere diretto verso il Sole nel S A


'

punto B dove l impulso di forza causa il cambiamento di ve-


locit. Se uAB la velocit prima della variazione, (diagramma della posizione) (diagramma della velocit)

VAB La variazione della velocit nel punto B AvB, quindi di- ,

retta come la forza esercitata dal Sole ed anche proporzio-


,
'
nale all intensit di tale forza. Se la forza del Sole fosse due
.

velocit prima del cambiamento volte pi intensa nel punto B, AvB sarebbe due volte maggio-
re. Questo una conseguenza della seconda legge di New-
92 93
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

ton. Il cambiamento di velocit in ognuno dei punti (immagi- D


nari) A, B, C,... sul diagramma di Newton dipende anche da-
gli intervalli di tempo (uguali) fra tali punti. Newton poteva
Av
immaginare (e in effetti lo ha fatto) di approssimare la stessa
orbita con intervalli di tempo ridotti alla met, per avvicinar-
'

si di pi alla curva reale tracciata dall orbita nello spazio. Se Av VBC Vab
tutto il resto rimane invariato, e gli intervalli di tempo si di-
mezzano, ogni cambiamento di velocit risulter dimezzato Vbc Vab
ma il loro numero raddoppier:
A
D
entrambi i diagrammi
VAA' della velocit sono corretti
Va

vcc

'
B
VCB Consideriamo il pi semplice dei possibili esempi con-
creti. Supponiamo che l'orbita sia semplicemente una circon-
ferenza di raggio R Allora il diagramma di Newton avrebbe
.

questo aspetto:

S A

(diagranuna della posizione) (diagramma della velocit)

costruzione di Newton
Questa la stessa orbita, generata dalla stessa forza che R
era all opera nel precedente diagramma. La forza propor-
'

zionale alla variazione di velocit in ogni punto (dimezzata


in questo diagramma) divisa per l'intervallo di tempo (an- '
ch esso dimezzato): F ~ v/M, dove F la forza e Ai l inter-
'
orbita reale

vallo di tempo. La forza in questo diagramma ha lo stesso


valore che nel precedente.
C' come abbiamo visto, un'effettiva corrispondenza fra
, Ognuna delle distanze SA SB, SC e cos via, sarebbe
,

le direzioni nel diagramma della posizione e in quello della uguale a R il raggio della circonferenza. Inoltre ogni varia-
,
,

velocit. Comunque le dimensioni nei due diagrammi non zione di velocit dovuta all'impulso di forza in A B, C, D e
,
,
hanno alcuna relazione fra loro. Potremmo raddoppiare le cos via, sarebbe la stessa indipendentemente dal modo in
dimensioni del diagramma delle velocit (non cambiando cui la forza varia con la distanza dal Sole perch tutti questi
,

cos alcuna direzione) ed esso sarebbe ancora corretto:


punti sono alla stessa distanza da esso. Ne consegue che le
94
95
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

velocit lungo AB, BC e cos via, devono essere tutte uguali, e Nel diagramma delle velocit per un'orbita circolare tut- ,

cos pure le lunghezze dei segmenti AB, BC e cos via. Soltan- te le velocit hanno la stessa lunghezza e formano angoli
to in questo modo l'orbita pu risultare sempre la medesima, uguali, cos che tutte le variazioni Av sono identiche:
giro dopo giro. In altre parole, la figura tracciata da Newton
un poligono regolare, con lati e angoli uguali fra loro, inscrit- D questi sono
to in una circonferenza che rappresenta l orbita reale. tutti uguali
'

Av

c
Vab
vbc
tutti gli angoli sono uguali questi sono
Vcd

ogni lato ha la stessa lunghezza tutti uguali

(diagramma dell'orbita) (diagramma delle velocit)

/ In questo modo il diagramma delle velocit corrisponde


anch'esso a un poligono regolare che tende anch'esso a una
,

circonferenza quando l'orbita tende a una circonferenza


(dopo il passaggio all'infinito):

I poligoni regolari comprendono il triangolo equilatero, questo parallelo


il quadrato, il pentagono, l'esagono e via dicendo. Pi eleva- a questo
to il numero dei lati di un poligono regolare, pi esso risul-
ta simile a una circonferenza. Newton immagin di scegliere R
intervalli di tempo pi corti per la sua figura, ottenendo un
poligono regolare con pi lati,

(orbita circolare) (diagramma circolare delle velocit)

Il raggio della circonferenza nel diagramma delle velo -

cit v, il valore della velocit uniforme del pianeta su tutta


e quindi un approssimazione migliore della circonferenza
'
la sua orbita. Questo valore dato dalla distanza percorsa
reale, con un passaggio all infinito fino a raggiungere l'orbita
'
dal pianeta divisa per il tempo che impiega La distanza per- .

effettiva. corsa uguale alla lunghezza della circonferenza dell'orbita,

96 97
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

2tcR, e il tempo impiegato dal pianeta a compiere un'orbita


proprio il periodo dell orbita, che abbiamo chiamato T. Quin-
'

di, v uguale a 2nR/ T.


questi due hanno ancora
la stessa direzione
v ruotata
orbita circolare
fin qui

la distanza complessiva 2nR


R
il tempo richiesto per un giro T
ruotato

fin qui
il valore della velocit 2nR/T

(diagramma dell'orbita pi tardi) (diagramma delle velocit


allo stesso istante)

Quando la freccia della velocit completa un giro ,


la
punta della freccia percorre una distanza 2nv:
Ogni volta che il pianeta completa un'orbita, il diagram-
ma delle velocit percorre anch esso una circonferenza com-
'

pleta:

circonferenza di raggio v

questi due hanno lunghezza della circonferenza = 2nv


la stessa direzione

(diagramma delle velocit


(diagramma dell'orbita) allo stesso istante)

98
99
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Ricordiamo che la variazione di velocit data dal moto spostamento AR nell'intervallo At


l/ (diciamo 1/30 di T)
descritto dalla punta della freccia della velocit:
Av la variazione
di velocit nello
stesso intervallo Af

se v ruota da qui
a qui allora la variazione, Av, e questa

(diagramma dell 'orbita) (diagramma delle velocit)

Diciamo, ora, che la circonferenza sia divisa in 30 parti, AR 2kR Av 2jw


ciascuna corrispondente al moto durante l/30mo del perio- At
_

T At
_

T
_

do T dell'orbita.

Cos la forza, F, proporzionale a 2nv/T; e la velocit v


uguale a 2nR/T. In forma matematica possiamo scrivere:
Av
distanza percorsa
in (1/30)7 \ r 2n 2k(2kR\ R

Questa affermazione implica, ad esempio, che se ci fosse


un pianeta a una distanza doppia dal Sole (2R invece che R) e
'

se esso percorresse l orbita nello stesso tempo, la forza agente


(diagramma dell'orbita) (diagramma delle velocit) da parte del Sole su esso, essendo proporzionale a R dovreb- ,

be essere due volte maggiore. Ma non questo il modo in cui


i pianeti si comportano. Abbiamo visto che se il pianeta si
trovasse a una distanza 2R, il suo periodo sarebbe 2 837. ,

La forza, come abbiamo visto, proporzionale a Av/At, Questa una conseguenza della terza legge di Kepler:
dove Av la variazione di velocit, uguale a l/30mo della
lunghezza della circonferenza delle velocit,, e At l interval-
'

T ~ R3/2 (il periodo di un pianeta proporzionale


lo di tempo, l/30mo di T. Ovviamente, l/30mo della lun- alla potenza 3/2 della sua distanza dal Sole)
ghezza della circonferenza diviso per l/30mo di T uguale
all intera lunghezza divisa per l'intero periodo. Cos Av/At
'
La forza, F, proporzionale alla distanza R, divisa per ,

uguale alla lunghezza della circonferenza, 2nv, divisa per il T2. Ma T1 corrisponde al quadrato di R3/2 e (R3/2)2 = 3. Cos
,

periodo T: la forza proporzionale alla distanza R divisa per il cubo del-


100 101
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

la distanza, R3. Ma R diviso per R3 equivale a 1/R2l La forza gravit. Per farlo, egli si serv della seconda e della terza leg-
proporzionale a 1 sul quadrato della distanza dal Sole! Que- ge di Kepler. Poi, avendo cos determinato la natura della
sto il collegamento che stavamo cercando con la legge della gravit, fu in grado di dimostrare che la forza di gravit,
forzai?-2. agendo sotto la regia delle sue leggi dava luogo all'ultima ,

Prima di addentrarci oltre, questo un buon punto per delle osservazioni di Kepler la legge delle ellissi Questa la
, .

fermarci un momento e considerare cosa abbiamo visto e sequenza logica di eventi com' presentata da Newton nei
,

cosa stiamo per vedere. suoi Principia. Noi ora ci troviamo lungo tale sequenza, ad ,

Kepler ci ha dato tre leggi e Newton ci ha dato tre leggi. aver dedotto la natura della gravit a partire dalle leggi di
Le leggi di Kepler, hanno una natura profondamente diversa Newton e dalla seconda e terza legge di Kepler Rivediamo il .

da quelle di Newton. Le leggi di Kepler sono generalizzazio- procedimento che abbiamo seguito, prima che il sipario si
ni dei risultati delle osservazioni celesti. Esse costituiscono levi sull'ultimo atto , la prima legge di Kepler la legge delle ,

ci che oggi definiremo una ricerca delle curve che meglio ellissi.
rappresentano i dati. Kepler prese in considerazione alcuni Quando la si applica al moto dei pianeti la prima legge ,

punti nello spazio, corrispondenti alle posizioni del pianeta di Newton (la legge di inerzia) afferma che se un pianeta non
Marte a istanti assegnati, ed esclam: Aha! Tutti i punti soggetto a forze esso rimane in quiete se si trova inizial-
,

stanno su una curva di nome ellisse! Questa descrizione ba- mente in quiete o si muove indefinitamente in linea retta a
,

nalizza l
'
opera della vita intera di uno dei grandi geni della velocit costante se si trova inizialmente in moto Perch si
, .

storia, ma ne costituisce un approssimazione


'
corretta. que- comporti cos un mistero sebbene Newton si riferisca a una
,

sta l essenza delle tre leggi di Kepler.


'
forza interna del pianeta Comunque, il punto non perch
.

Le leggi di Newton sono di un tipo radicalmente diver- le leggi di Newton siano vere , ma se sono vere.
so. Esse costituiscono delle autentiche affermazioni di princi- La seconda legge di Newton afferma che se esiste una
pio circa la natura pi profonda della realt fisica: le relazioni forza agente su un pianeta il suo effetto di farlo deviare
,

fra materia, forze e moto. Se il comportamento dedotto da dalla linea retta che avrebbe percorso a velocit costante sot -

queste affermazioni corrisponde a quello osservato in natura, to la sola azione dell'inerziaIn particolare, se una forza ap-
.

allora le assunzioni sono probabilmente corrette, e se cos plicata per un dato intervallo di tempo Af, essa produce una
possiamo dire di avere guardato in seno alla natura, o nella variazione Av della velocit dunque un allontanamento dal
,

mente di Dio, a seconda delle vostre preferenze in fatto di percorso inerziale, proporzionale alla forza e diretto come
metafore. Nell area dei moti planetari, di cruciale importan quest'ultima. Ci significa che se si applica una forza doppia
' -

za, la verifica della correttezza delle affermazioni di Newton (2F), si ottiene un cambiamento doppio di velocit (2Ai;) Ma .

data dal fatto di poter dedurre o meno da esse le leggi di '


significa anche che possibile ottenere la variazione 2Av ap -

immane
Kepler, che riassumono con grande precisione un plicando la forza F per un intervallo di tempo doppio (2Af).
raccolta di dati astronomici. In forma simbolica possiamo scrivere Av ~ FAt. Infine, se la
,

Il legame fra le leggi di Newton e quelle di Kepler co- forza diretta verso il Sole anche la variazione di velocit
,

munque pi complesso; in ci che abbiamo detto finora man- dev'essere diretta verso il Sole .

ca un passaggio determinante. Per stabilire quale tipo di La terza legge di Newton afferma che le forze che agisco-
moto planetario fosse previsto dalle sue leggi. Newton dove- no fra diverse parti del pianeta non producono alcun effetto
va individuare la natura di una forza particolare, la forza di complessivo sul pianeta nel suo insieme cos che, ai fini del- ,

102 103
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

lanalisi del moto dei pianeti, possiamo ignorare il fatto che


'

In ogni caso noi sappiamo ora che la forza di gravit


,

questi sono dei corpi complessi e trattarli come se ciascun esercitata dal Sole su un pianeta diretta verso il Sole e che la
pianeta fosse concentrato in un punto matematico coinciden- sua intensit decresce come l'inverso del quadrato della di-
te con il suo centro. stanza dal Sole Per determinare ci, abbiamo fatto uso della
.

Il modello avanzato da Newton prevede quindi che il seconda e della terza legge di Kepler Il risultato finale e il .
,

Sole, supposto immobile, applichi al pianeta una forza, la nostro trionfo sar di dimostrare che una simile forza di gra-
,

gravit, che lo distoglie dalla traiettoria inerziale rettilinea vit, operante sotto la regia delle leggi di Newton, conduce a
che avrebbe seguito altrimenti e lo porta a muoversi sulla sua orbite ellittiche per tutti i pianeti .

orbita effettiva.
Quest'orbita manifesta una propriet descritta dalla se-
conda legge di Kepler: una linea immaginaria che congiunga Nella lezione di Feynman questo il punto in cui egli
,

il Sole al pianeta spazza aree uguali in tempi uguali mentre il scopre di non essere in grado di seguire oltre la linea di ra-
pianeta si muove sulla propria orbita. Newton dimostra, e gionamento adottata da Newton e si accinge a inventarne
noi abbiamo fatto altrettanto, che il significato fisico della una per suo conto La sua prima mossa, nel distaccarsi da
.

legge di Kepler che la forza di gravit agisce lungo la linea Newton, assomiglia molto alla mossa brillante e inattesa di
che congiunge il pianeta al Sole. un genio degli scacchi Invece di dividere l'orbita in segmenti
.

Una seconda propriet del moto planetario che un pia- immaginari corrispondenti a uguali intervalli di tempo, come
neta percorre la propria orbita tanto pi lentamente quanto fa sempre Newton Feynman divide l'orbita in segmenti che
,

pi questa lontana dal Sole. In particolare, il tempo neces- formano angoli uguali rispetto al Sole Ci serviranno . alcuni
sario a un pianeta per compiere un giro completo cresce '
diagrammi per capire cosa questo significhi .

come la potenza 3/2 della distanza dell orbita dal Sole. L


'
ar-
Ricordiamo il diagramma dei Principia copiato da Feyn-
gomentazione di Newton, e la nostra, dimostrano che, per ot- man nei suoi appunti:
tenere questo risultato, la forza che fa deviare il pianeta deve
diminuire come l'inverso del quadrato della distanza dal
Sole. In altre parole, se un pianeta si trova a una distanza
doppia dal Sole, la forza gravitazionale che l attira verso il
Sole sar quattro volte minore.
Si noti che la seconda legge di Kepler (l'uguaglianza del-
le aree) ha a che fare con il moto di uno stesso pianeta in -
2
punti diversi della sua orbita, mentre la terza legge mette a -

confronto le orbite di pianeti differenti. strano, ma le masse


dei pianeti non hanno alcuna influenza sulla velocit con la '

quale essi si muovono sulle proprie orbite. Un anno (un orbi-


ta completa) del pianeta Terra pi corto di un anno del pia- In un certo intervallo di tempo un pianeta si muovereb-
,

neta Giove per un fattore proporzionale alla potenza 3/2 del- be da A a B se non ci fosse alcuna forza da parte del Sole.
le rispettive distanze dal Sole, sebbene la massa di Giove sia L'i
ntervallo di tempo potrebbe essere ad esempio 1 secondo ,

pi di 300 volte quella della Terra. o 1 minuto, o 1 mese .

Nel successivo intervallo di tempo di


104 105
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

uguale durata, esso continuerebbe a muoversi da B a c. Inve- Feynman ha usato lo stesso ragionamento ,
tratto diretta-
ce la forza del Sole produce un impulso in B che impone un mente da Newton ,
per provare la legge delle aree uguali .

cambiamento nel moto, uguale a BV e diretto verso il Sole. Ora, comunque egli preferisce dividere l'orbita in angoli
,

Nel secondo intervallo di tempo, quindi, il pianeta esegue in uguali invece che in aree uguali:
effetti un moto che risulta dalla combinazione del percorso
Bc, dovuto all'inerzia, con il percorso BV, dovuto alla gravit
Poich il pianeta
solare. Il pianeta si muove lungo la diagonale del parallelo- si muove pi
gramma formato dai due spostamenti e arriva in C. Abbiamo questi due angoli sono uguali lentamente quando
dimostrato prima che i triangoli spazzati in tempi uguali, Qui il pianeta si muove vicino al Sole ,

il tempo impiegato
SAB e SBC, hanno aree uguali. Cos Newton approssima l'or- pi lentamente, cos
a percorrere
il tempo necessario
bita come una successione di punti equidistanti nel tempo a percorrere questa questo segmento
(A, B, C,...), in ognuno dei quali il pianeta distolto dal per- parte pi lungo. dell'orbita breve .

corso inerziale rettilineo a causa di uno strattone istantaneo


da parte del Sole. Pi breve l'intervallo di tempo, pi fre-
/
quente lo strattone e pi accurata la corrispondenza con
l '
orbita reale, che una curva ben smussata lungo la quale la
gravit solare agisce con continuit tirando via il pianeta dal-
la traiettoria inerziale rettilinea che seguirebbe in caso contra-
rio. L orbita che si ottiene alla fine gode ancora delle pro-
'

priet che noi (e Newton e Feynman) abbiamo dimostrato


nel caso schematico: essa spazza aree uguali in tempi uguali,
il che significa che il pianeta si muove pi velocemente quan- I due segmenti dell'orbita mostrati qui sopra hanno an-
do pi vicino al Sole. goli al centro uguali, ma spazzano aree differenti e quindi ri-
chiedono diversi intervalli di tempo La legge dice che il pia-
.

neta spazza aree uguali in tempi uguali Questo vuol dire che .

In uno stesso In un intervallo At, muovendosi velocemente se spazza met area impiega met tempo, ovvero
,

intervallo Af, quando vicino al Sole, il pianeta va


muovendosi da qui-
lentamente
quando
lontano il Sole,
a qui At ~ (area spazzata)
il pianeta
si sposta da qui
fin qui ' Per il momento rappresentiamo questi segmenti corri-
,
spazzando
'

quest area spazzando quest area spondenti ad angoli uguali su un diagramma nello stile di
Newton, in cui il pianeta compie spostamenti inerziali rettili -

nei interrotti da variazioni istantanee di velocit dovute alla


le due aree sono uguali
forza di gravit Per semplicit, tracciamo le variazioni di ve-
.

locit Av direttamente sul diagramma dell'orbita:


106 107
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

'
re, anche l altezza due volte maggiore; in questo caso, l'area
Av
del triangolo maggiore risulta 2x2 = 4 volte quella del trian-
golo piccolo. In generale, vale la regola che l'area propor-
zionale al quadrato della distanza dal Sole.3 Cos il tempo ne-
Av
cessario per percorrere una porzione qualunque dell'orbita
'
proporzionale all area spazzata, che proporzionale al qua-
drato della distanza dal Sole. Ecco un confronto fra il modo
di dividere l'orbita in segmenti secondo Newton e secondo
Feynman:

Newton

Sul lato dell'orbita pi vicino al Sole, il pianeta passa da


A a B, viene deviato di Av a causa del Sole, e prosegue da B a
C Sull'altro lato dell'orbita, il pianeta va da D a E, subisce
.

uno strattone che produce una deviazione Av, e prosegue da lento veloce
EaF.
Noi sappiamo che il pianeta si muove pi velocemente
lungo BC che lungo EF. Per vedere quanto pi velocemente,
dobbiamo confrontare le aree dei triangoli SBC e SEF, perch
i tempi sono proporzionali alle aree spazzate. Ricordiamo tempi uguali, aree uguali
che i due triangoli hanno lo stesso angolo nel vertice in S.
Ruotiamo SEF e sovrapponiamolo a SBC, ottenendo: Feynman

lento, veloce,
grande piccolo
B At Ar

angoli uguali; At ~ (quadrato della distanza)

'
3 Nella sua lezione, Feynman commenta questo punto in una riga appena. La cosa
Larea di ogni triangolo V2 (base) x (altezza). Inoltre, i '

non per cos semplice e neppure noi l abbiamo realmente provata. Ecco una di-
due triangoli sono simili. Ci vuol dire che se la base del mostrazione pi completa. Consideriamo due segmenti d'orbita arbitrari corrispon-
denti ad angoli al centro uguali:
triangolo maggiore due volte pi ampia di quella del mino-
109
108
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

(continua la nota 3) segmento di orbita


questi angoli Simbolicamente, Af ~ R2 nel disegno di Feynman, dove R
sono uguali
la distanza dal Sole. Ma noi sappiamo anche che la forza
del Sole decresce con la distanza secondo la legge dell'inver-
so del quadrato, F ~ 1 /R2 Torniamo al diagramma che mo-
.

'
segmento di orbita stra la variazione di velocit in ogni punto dell orbita:

questi angoli
sono tutti uguali

Sovrapponiamo il triangolo SWX sul triangolo SGH in questo modo:


Av

Av
sempre possibile tracciare una linea attraverso WX parallela a HG, tale che i due
,

piccoli triangoli che si formano abbiano aree uguali:


Abbiamo tracciato la linea hg ,

parallela a HG, in modo


che questi due triangoli In ogni punto posto sull'orbita {A, B, C... D, E, F,... e tutti
abbiano le aree uguali i punti compresi fra questi) c' una variazione Av verso il Sole.
per costruzione.
Maggiore la forza F, maggiore Af; inoltre, pi lungo l'in-
Sm G g X
tervallo di tempo Af, maggiore la variazione di velocit:
Il triangolo Sgh ha la stessa area del triangolo SWX (gli manca uno dei triangoli pic- Av ~ F At
coli ma ha in pi l'altro), ed simile a SGH. Ora tracciamo una linea da S all'interse-
zione fra WX e hg:
Abbiamo tracciato ora Ma dal momento che F ~ 1/R2 e At ~ R2,
la linea SZz fino
a questo punto.
Az;~(l/R2)xR2 = l
H
Questo vuol dire che Av non dipende affatto da R! In
'

qualunque punto dell orbita, non importa quanto vicino o


quanto lontano dal Sole, la variazione Av prodotta in un dato
Ora chiameremo SZ, o Sz, la distanza dal Sole all'orbita .
Secondo la propriet dei
triangoli simili (base e altezza crescono con le dimensioni lineari per cui l'area
, di ridurre infinitamente l'angolo centrale, a poco a poco, la linea SZz resta sempre
proporzionale al quadrato delle dimensioni), i triangoli simili SGH e Sgh hanno aree. all'interno
dell'angolo, e poich i punti W e X sull'orbita risultano sempre pi vicini,
proporzionali ai quadrati delle lunghezze SZ e Sz. Ma SWX ha la stessa area di Sgh, la lunghezza Sz diventer alla fine uguale a SWo a SX, cio a ci che abbiamo prima
cos l'area di SWX proporzionale anch'essa al quadrato di Sz Se ora immaginiamo
. indicato come la distanza dal Sole. QED.

110 Ili
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

angolo sempre la stessa. Ci accade, come abbiamo visto MB


ora, perch quando un pianeta si allontana dal Sole la forza
agente su esso diminuisce (come il quadrato della distanza) X

ma il tempo per il quale essa agisce sul pianeta aumenta (an-


'
ir
il
A
ch esso come il quadrato della distanza). Il risultato che tut- I

s
te le variazioni Av, sull'intera orbita, sono uguali fra loro. "
Set
Questo, afferma Feynman nella sua lezione, il nucleo cen- la

trale dal quale dedurremo tutto: si verificano uguali variazio-


'

ni di velocit quando l orbita descrive angoli uguali.


Per vedere cosa ci vuol dire esattamente, riesaminiamo
'
L orbita parte dalla posizione /, raggiunge K descrivendo
per un momento il tipo di diagramma tracciato da Newton e
copiato da Feynman. Piuttosto che rappresentare le posizioni un certo angolo con vertice nel Sole, subisce una variazione
del pianeta, indicheremo le velocit: Av che ne cambia la direzione, quindi prosegue sempre de-
scrivendo lo stesso angolo da K a L, e infine ancora da L a M:

M
Av
vbc

questi angoli
VAB sono uguali

Se questo diagramma viene tracciato alla maniera di


Newton, gli intervalli di tempo sono tutti uguali e le varia-
zioni Av puntano verso il Sole, ma alcune Av sono pi lunghe
delle altre (la variazione maggiore si verifica quando il piane-
ta pi vicino al Sole). Nello schema di Feynman, gli angoli Sole, S
al centro sono tutti uguali, cos gli intervalli di tempo sono
diversi. Le variazioni Av sono dirette verso il Sole (devono
farlo, per la seconda legge di Newton) e hanno tutte esatta-
' A differenza di quel che accade nel diagramma di New-
mente lo stesso valore, lungo tutta l orbita. Ci ha delle conse- ton, gli intervalli di tempo corrispondenti a questi segmenti
guenze che ora ricaveremo. di orbita non sono necessariamente uguali fra loro. Le velo-
A questo punto, Feynman ha tracciato nei suoi appunti, cit sono dirette lungo JK, KL, e cos via. Esse sono, in genera-
'

con cura meticolosa, il diagramma dell orbita e il corrispon- le, di valore diverso lungo segmenti diversi. Le variazioni di
dente diagramma delle velocit per segmenti di orbita corri- velocit subite nei punti J,KrLeM sono tutte dirette verso il
spondenti ad angoli uguali. Ecco il risultato: Sole e hanno tutte lo stesso valore. In altre parole, in / c' una
112
113
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

variazione Av lungo JS;mK la stessa variazione ha luogo nel- Ora troviamo il punto I sul diagramma delle velocit
la direzione KS e cos via. Facendo uso di questi fatti, Feyn- sommando a jk una variazione Av di lunghezza costante, ma
man costruisce il diagramma delle velocit: parallela a LS:

Av

Av Av parallela a KS * questo segmento


'
sul diagramma dell orbita parallelo
Vj '
altro
a quest le
VJC
lunghezze
di questi
v, parallela due sono
a segmento KJ
uguali
sul diagramma
dell orbita

(diagramma dell'orbita) (diagramma delle velocit)

Lo stesso procedimento pu essere ripetuto lungo l'inte-


Sul diagramma dell'orbita, il pianeta si sposta da / a K ra orbita. Il passo seguente ci porta al diagramma tracciato
con velocit V Sul diagramma delle velocit, v, ha la stessa
da Feynman nei suoi appunti:
.

j
direzione, ma non la stessa lunghezza, di JK. Nel punto K, c'
una variazione Av nella direzione KS, la quale sposta il dia-
gramma di una distanza Av dal punto ; al punto k, dove la
velocit diventa vK. Questo processo continua con il passag-
'

gio successivo; il secondo segmento sul diagramma dell orbi-


ta tracciato dal punto K al punto L, parallelamente a vK, cos
che KSL sia un angolo uguale a JSK:

questo segmento parallelo k


per costruzione a questo

questo angolo uguale


a questo
V
VK

Come Feynman scrisse negli appunti, jk parallelo a KS,


(diagramma dell'orbita) (diagramma delle velocit) Ik parallelo a LS, Im parallelo a MS, e Ik = jk = Im.
114 115
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Ognuno dei lati del diagramma delle velocit (jk , lk, Im, Notiamo che le velocit stesse, rappresentate dalle di-
) parallelo a una delle linee che si irradiano dal Sole nel
... '

stanze dei punti /, k, l, e cos via, dall origine, sono diverse fra
diagramma dell'orbita Poich tali linee sono costruite in
.

loro, ma i lati (le variazioni Av) sono uguali. La figura risul-


modo da formare angoli uguali i lati della figura costruita
,
tante un poligono regolare! L'origine delle velocit non si
nel diagramma delle velocit formano angoli esterni uguali: trova al centro, ma la figura che si ottiene un poligono rego-
lare.
Se ora noi procediamo come al solito, dividendo il dia-
'

questo angolo estemo gramma dell orbita in un numero sempre pi elevato di seg-
uguale a questo menti, che formino angoli fra loro uguali, ma sempre pi pic-
'
coli, l orbita viene a corrispondere sempre meglio a una cur-
va liscia, e lo stesso avviene per il diagramma delle velocit.
Poich il diagramma delle velocit un poligono regolare, la
'

curva a cui si avvicina sempre pi una circonferenza! L ori-


e cos via lungo la
costruzione gine delle velocit, tuttavia, non necessariamente al centro
della circonferenza.
prossimo segmento della costruzione A questo punto, Feynman traccia nei suoi appunti i due
diagrammi sotto forma di curve. Prima l'orbita. Essa inizia
nel punto /, e Feynman la traccia nella maniera pi comune,
Quando il diagramma delle velocit completo ,
si ottie- con il segmento dal Sole a / disposto orizzontalmente; al con-
ne una figura con lati uguali e angoli (esterni) uguali: trario di quel che avviene nel diagramma costruito per seg-
menti, la velocit nel punto / una linea verticale, perpendi-
colare alla linea che proviene dal Sole:

segmento di orbita

\ velocit istantanea in J

. -
J
S

Dopo un certo tempo, il pianeta raggiunge il punto P,


avendo descritto un angolo 0 con vertice nel Sole:
116 117
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Tracciato in questo modo, il segmento Vj risulta verticale


Vp (parallelo alla freccia corrispondente nel diagramma dell'or-
bita), ed il segmento pi lungo che si possa tracciare dall'o-
rigine a un punto qualsiasi della circonferenza. La velocit
rappresentata al punto p del diagramma delle velocit, corri-
'

e
spondente a P sul diagramma dell orbita, un segmento dal-
'
l origine parallelo a vp:

In ogni punto, la velocit istantanea tangente alla curva. Vp


Ora costruiamo il corrispondente diagramma delle velo- questa freccia
cit. Esso sar una circonferenza, con l origine eccentrica. La
'

parallela
lunghezza del segmento che tracceremo per rappresentare v, a questa
dipender dal valore della velocit del pianeta nel punto /
e
dell'orbita. Ricordiamo che su un diagramma delle velocit,
pi lungo il segmento, maggiore la velocit. Il punto / sul
diagramma di Feynman dell'orbita anche il punto pi vici-
no al Sole (Feynman lo sceglie in questo modo senza farne
(diagramma dell'orbita) (diagramma delle velocit)
menzione nella lezione), dove la velocit orbitale ha il valore
pi elevato. Il segmento che rappresenta vj deve quindi pas-
sare per il centro della circonferenza, perch deve risultare il Possiamo anche notare che l'angolo jCp sul diagramma
pi lungo di tutto il diagramma delle velocit: delle velocit uguale all'angolo 9 (JSP) sul diagramma del-
'
l orbita:

uguale
a questo
e

( centro, C

(diagramma dell'orbita) (diagramma delle velocit)

118 119
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Lo si pu dimostrare ritornando al diagramma completo Ora che tutte le corrispondenze fra i due diagrammi so-
delle velocit, costruito per segmenti (il poligono regolare) e no state determinate, possiamo costruire l'orbita a partire dal
unendo i punti con il centro invece che con l origine:
'
diagramma delle velocit. Si tratta di un punto di partenza
pi facile, perch sappiamo che esso non altro che una cir-
conferenza:

questi angoli
sono tutu uguali
1
(diagramma dell'orbita) (diagramma delle velocit) (diagramma delle velocit)

'
L orbita stata divisa in un certo numero di angoli ugua- Ogni orbita permessa dalle leggi di Newton e dalla forza
li, la cui somma dev'essere pari a 360. Il poligono deve avere di gravit deve presentare un diagramma delle velocit come
lo stesso numero di lati uguali, ciascuno sotteso alla stessa '
questo. La forma esatta dell orbita dipender dal punto in cui
frazione di 360. Quindi l'angolo da SJ fino a un punto qual- '

poniamo l origine delle velocit. Scegliamo un punto, uno


' '
siasi dell orbita uguale all angolo da Cj fino al corrispon- '

qualsiasi, all interno della circonferenza, diverso dal centro C


dente punto sul diagramma delle velocit. Il risultato finale (vedremo pi tardi cosa avviene se si sceglie proprio il punto
mostrato nei due diagrammi tracciati da Feynman: C o un punto esterno alla circonferenza):
,

questo segmento sempre

questo angolo
sempre uguale
e a questo
. punto qualsiasi
o

(diagramma dell'orbita) (diagramma delle velocit) (diagramma delle velocit)

120 121
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Per ragioni di pura comodit, ruotiamo l'intero diagram- Sole risulti orizzontale e la velocit sia verticale (ecco perch
ma finch il punto prescelto giaccia proprio sotto C: abbiamo ruotato il diagramma delle velocit in modo che l'o-
rigine fosse esattamente sotto il centro):

fa
J

.c

Vj

Il punto prescelto servir da origine delle velocit: vale a


origine
dire, un segmento tracciato da esso a un punto qualsiasi della
circonferenza avr una lunghezza proporzionale al valore
della velocit in quel punto dell'orbita, e sar orientato nella
stessa direzione del moto del pianeta in tale punto. Come ab- Ora tracciamo un segmento dall'origine a un altro punto
biamo gi osservato, il segmento uscente dall'origine e pas- p qualsiasi sulla circonferenza:
sante per il centro fino alla circonferenza il pi lungo di tut-
ti e quindi individua il punto dell'orbita in cui la velocit j
massima.

velocit massima
'
rispetto all
intera abbiamo tracciato
orbita
questo segmento

ongine

Questo punto corrisponde a un punto P sull'orbita, per il


quale valgono le seguenti propriet: la linea dall'origine a p
Secondo la legge delle aree uguali, questo sar il punto sul diagramma delle velocit parallela alla tangente al dia-
dell'orbita pi vicino al Sole. Come ha fatto Feynman, tracce- gramma dell'orbita nel punto P; e l'angolo jCp uguale al-
' '
remo l orbita in modo che il segmento da questo punto al l angolo fSP:
122 123
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

zione del segmento che unisce il Sole al punto P, e conoscia-


'

direzione della tangente mo la direzione della tangente all orbita in tale punto. Essa
alla curva, parallela perpendicolare al segmento indicato come zy>. Ma non sap-
a questo
segmento
piamo con esattezza dove si trovi il punto.
Il modo pi facile per costruire una curva che goda di tut-
te queste propriet quello di tracciarla sopra il diagramma
v questo angolo/ delle velocit. In questo modo la dimensione dell'orbita risul-
uguale ter arbitraria, ma tutte le direzioni, e di conseguenza la forma
a questo dell'orbita stessa, saranno quelle giuste. Per ottenere l'orbita,
' '

costruiamo semplicemente l asse del segmento dall origine a p:


(diagramma dell'orbita) (diagramma delle velocit)

asse
Cos ad ogni angolo 0 conosciamo la direzione della tan-
'

gente all orbita che cerchiamo di costruire. Come possiamo


quindi costruire la curva?
Nella sua lezione, in un punto successivo, Feynman con- ongine
fessa che questo fu il passaggio pi difficile da scoprire. Il
trucco sta nel ruotare il diagramma delle velocit di 90 in
'
senso orario, in modo che i lati dell angolo 0 risultino paral-
leli da un diagramma all'altro:

Poich l'asse perpendicolare alla linea dall'origine a p,


direzione della velocit in P,
tangente alla curva sappiamo che esso parallelo a vp, la velocit nel punto P del-
' '
l orbita. L asse interseca il segmento congiungente p al centro C
segmento
fino al /~\ in un punto determinato:
punto P origine

segmento pC

intersezione
Ora l'angolo al centro 0 lo stesso nei due diagrammi,
ma la linea indicata come vp, che era parallela alla velocit
nel punto P sull orbita, ora perpendicolare ad essa, poich
'

'
abbiamo ruotato l intero diagramma delle velocit di 90.
Ora conosciamo, grazie al diagramma delle velocit, la dire-
124 125
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi
' G'
Quando il punto p si muove sulla circonferenza, l inter-
sezione tra pC e l asse descrive un curva specifica:
'

asse

Mentre p si muove Noi dimostrammo allora che quando il punto G' descri-
3 ve una circonferenza di centro F
sulla circonferenza fino a q, il punto P descrive un'ellis-
,
l'intersezione da noi costruita '

si muove da P a Q e cos via, se, e ad ogni punto P l asse tangente all'ellisse (vedi pagine
dando origine all'orbita. da 65 a 73).
origine Ora abbiamo realizzato esattamente la stessa costruzione
di pagina 72, a parte i nomi che sono cambiati. Ecco come si
presenta il nuovo diagramma:

In precedenza, noi abbiamo gi realizzato questa stessa e


costruzione. A partire da due punti nel piano, detti F e F
(corrispondenti ora rispettivamente all origine e a C), trac-
'

\
ciammo un segmento da F a un punto G' (che nel nuovo dia-
gramma si chiama p):

Qui, p un punto su una circonferenza centrata in C. C'


'

anche un punto eccentrico: l origine del diagramma delle ve-


locit, che ora chiamiamo O. Il segmento Op ha un asse pas-
F '
sante per t, che interseca la linea Cp nel punto P. Ora prove-
remo di nuovo che ogni punto P determinato in questo
modo, con p che si muove su una circonferenza descrive ,
'
un ellisse, e che la linea tP tangente all'ellisse in P. Poich
Poi tracciammo il segmento G F e tracciammo l'asse di
'

tP parallela alla velocit del pianeta quando questo si trova


F'G', che interseca FG' nel punto P:
127
126
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

'
questo angolo
nel punto P dell orbita, avremo allora costruito l unica curva
'

uguale a questo
sulla quale il pianeta si muove mantenendo la direzione giu-
sta in ogni punto della sua orbita.
Per provare che la curva un ellisse, notiamo che i trian-
'

goli OtP e ptP sono congruenti:


i

lati uguali

Ora determiniamo l'intersezione fra PpetP:

lato in comune

questo angolo
Quindi OP = pP. E nel diagramma completo, O
uguale
a questo

questa distanza, Quindi,


da C a P fino a O,

uguale a questa,
da C a P fino a p
i questo angolo
!
e uguale a O
questo angolo

Il segmento tP dunque quello che riflette la luce da C


ad O nel punto P. Parecchio tempo fa abbiamo dimostrato
che la retta che gode di questa propriet la retta tangente.
Per l'ultima volta QED.
,

CP-p, che il raggio della circonferenza e quindi sempre La dimostrazione ora completa Feynman non ha anco-
.

lo stesso per tutti i punti, uguale a CP + PO, la lunghezza ra finito, ma noi abbiamo realizzato pienamente ci che ci
della corda fissata ai fuochi C e O per costruire l ellisse. La
'
eravamo proposti di fare Abbiamo mostrato che le leggi di
.

curva tratteggiata (l orbita) quindi un ellisse, QED. Per pro-


'
'
Newton, insieme a una legge del tipo R~2 per la forza di gra-
vare che tP la tangente in P, torniamo ai triangoli congruenti: vit da parte del Sole conduce a orbite planetarie ellittiche
, .

128 129
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Prima di lasciare l'argomento, esaminiamo ancora una volta naie di Feynman e non secondo quello di Newton Feynman
,
.

la logica del ragionamento che ci ha permesso (con l aiuto di


'

divise l'orbita in angoli uguali Per ciascuno dei segmenti in


.

Newton e di Feynman) di compiere questa impresa eroica. cui egli divise l'orbita la variazione di velocit diretta verso
,

Newton dice pi o meno: dal fatto che i pianeti spazzano il Sole ed proporzionale all'intensit della forza e al tempo
aree uguali in tempi uguali, io ho dedotto con l'aiuto delle durante il quale essa agisce Questo quanto dice la seconda
.

mie leggi che la forza di gravit del Sole su un pianeta dev'es- legge di Newton Il tempo proporzionale all'area spazzata
.

sere diretta verso il Sole. Quindi, dal fatto che il periodo delle che (per ragioni puramente geometriche) proporzionale al
orbite planetarie proporzionale alla potenza 3/2 della di- quadrato della distanza, mentre la forza inversamente pro-
stanza dal Sole, ho dedotto con l aiuto delle mie leggi che la porzionale al quadrato della distanza (per com' fatta la gra-
'

forza di gravit diminuisce come R~ Infine, da questi due


2
. vit); cos, qualunque sia la forma dell'orbita e qualunque ,

fatti e dalle mie leggi si ricava la forma ellittica delle orbite. sia la distanza fra il Sole e il pianeta la sua velocit subisce
,

Newton non affront in realt il problema in questo variazioni uguali su angoli uguali Ne consegue immediata-
.

modo. Dalle prime versioni del suo lavoro (per esempio, dal mente che il diagramma della velocit un poligono regolare
breve trattato che invi ad Halley nel 1684), sappiamo che (lati e angoli uguali) che al limite diventa una circonferenza
'
,
.

L origine del diagramma delle velocit


egli fece dei tentativi con varie formulazioni dei suoi assiomi per, non al centro
,

della dinamica. Soltanto pi tardi li ridusse a tre e prese a in- della circonferenza Allora, con l'aiuto di una dimostrazione
.

dicarli come leggi. Il gesto di ridurre tutta la dinamica a tre geometrica che abbiamo astutamente predisposto in anticipo ,

leggi fondamentali fu estremamente importante, perch, si dimostra che l'orbita ha la forma di un'ellisse, con l origine '

come Newton e i suoi seguaci avrebbero dimostrato nel corso del diagramma delle velocit e il centro della circonferenza
dei tre secoli successivi, tali leggi potevano essere usate per delle velocit nel ruolo di fuochi .

spiegare non soltanto il moto dei pianeti ma quasi ogni altro Il diagramma delle velocit uno strumento geometrico
fenomeno naturale. Le leggi di Newton ci dicono in che potente. Le leggi della dinamica di Newton applicate al caso ,

modo la materia si comporta quando soggetta all'azione di di una forza del tipo Rr2 generano sempre un diagramma
,

forze note. Le sole due cose che vorremmo sapere sul mondo delle velocit circolare:
fisico e che le leggi di Newton non ci dicono sono: Qual la
natura della materia? e Qual la natura delle forze che agi-
scono tra due frammenti di materia? Queste due domande diagramma delle velocit
sono ancora al centro dell interesse della scienza fisica.
'

dovuto a una legge


Questa ristrutturazione profonda della nostra visione del del tipo R-2
mondo ha inizio con la legge delle orbite ellittiche. In questo
caso, non abbiamo bisogno di conoscere granch sulla natura
della materia, perch la gravit influenza allo stesso modo
tutta la materia. La natura della forza di gravit per molto
importante, ed questa che Newton dedusse a partire da La forma dell'orbita dipende dalla posizione di O, l'ori-
due delle leggi di Kepler. gine del diagramma. Se O coincide con C il centro del dia- ,

Per concludere, ricordiamo che noi abbiamo seguito la gramma, i due fuochi dell'ellisse coincidono e il pianeta ha la
dimostrazione delle orbite ellittiche secondo il metodo origi- stessa velocit in ogni punto dell'orbita:
130 131
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

fuochi circa l'I per cento del diametro dell'orbita; nel caso
di Marte, circa il 9 per cento; nel caso di Mercurio e di Plu-
tone (le cui orbite sono le pi eccentriche), tale rapporto un
'

po di pi del 20 per cento. La cometa di Halley, al contrario,


ha un'orbita estremamente ellittica. La distanza tra i fuochi
il 97 per cento del diametro dell'orbita.
Cosa succede se O esterno alla circonferenza? Torniamo

al diagramma delle velocit prima che lo ruotassimo di 90 .

La velocit nel punto di massimo avvicinamento ancora la


In questo caso, l orbita semplicemente una circonferenza.
'

velocit massima:
Se il punto O in una posizione qualunque fra C e la cir-
icini,
conferenza, allora l orbita un ellisse. Pi O e C sono v
'
'

circonferenza. Pi O e C sono queste frecce


pi l ellisse si avvicina a una ta: velocit
'

sono parallele
vicini, pi l ellisse risulta allunga
' massima

r l'orbita nel *
S
S
s
punto di massima na .

vicinanza

v
circo,. "
rssEm" Al crescere dell'angolo 9, la velocit si muove sulla cir-
conferenza del diagramma:

questa freccia
parallela e
a questa
F

8/

orbita molto eccentrica diagramma delle velocit


(ruotato di 90)

Nel nostro sistema solare, tutte le orbite planetarie sono


quasi circolari. Nel caso dell'orbita terrestre, la distanza tra i
132 133
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi

Per un certo valore di 9, la retta uscente da O coincide Su questa traiettoria, il pianeta cade verso il Sole da
con la tangente alla circonferenza delle velocit: distanza infinita, effettua una deviazione, e fugge nuova-
'
mente all infinito. Il suo percorso non affatto un'orbita.
Quando parte dall'infinito, e quando vi fa ritomo, la sua ve-
r .
e
locit non uguale a zero; la velocit proporzionale alla
lunghezza del segmento che unisce O al punto di tangenza
con la circonferenza delle velocit.
Se il punto O sulla circonferenza, il pianeta sfugge
ancora fino a distanza infinita, ma quando vi arriva la sua ve-
locit zero; questa traiettoria una parabola. Cos, la dina-
mica di Newton insieme a una forza del tipo inverso del qua-
drato implica diagrammi circolari delle velocit. A seconda
della posizione dell'origine del diagramma delle velocit,
' '
l orbita pu essere una circonferenza, un ellisse, una parabo-
Ricordiamo che questa linea anche parallela alla velocit la, o un'iperbole. In ogni caso, una delle curve note come se-
istantanea lungo l'orbita. Inoltre, la tangente al diagramma zioni coniche.
delle velocit fornisce la direzione della variazione di velocit Nell'ultima parte della sua lezione (giusto perch gli re-
Ai; nel diagramma dell orbita. In altre parole, in corrisponden-
'
sta del tempo, dice), Feynman applica il procedimento da lui
za di quest angolo 9, la variazione
'
di velocit ha la stessa dire- '

sviluppato a un problema molto diverso, anch esso di grande


zione della velocit stessa. Questo vuol dire che la velocit non importanza storica.
sta pi cambiando direzione. La traiettoria non pi
di
una cur-
un'ellisse,
Nel 1910, due ricercatori, Ernest Marsdn e Hans Geiger,
va, ma una linea retta. Questa orbita non quin agendo su suggerimento del loro direttore, Ernest Ruther-
nel qual caso la traiettoria non potrebbe mai essere rettilinea. ford, scoprirono che se un fascio di particelle a (alfa), che
Si tratta invece di un iperbole, un'altra sezione conica, che a
'

oggi sappiamo essere nuclei di elio, veniva diretto contro una


tende a confondersi con una retta:
grande distanza dal fuoco lamina d'oro sottilissima, alcune particelle venivano respinte
indietro invece di passare attraverso la lamina. L'esperimen-
la traiettoria tende
all infinito a questa
'
to pu essere grossolanamente paragonato all'idea che un
retta, parallela
a questa r .
e
alieno spari una cometa contro il sistema solare nel tentativo
di determinare se la sua massa distribuita uniformemente o
concentrata in un oggetto compatto (il Sole) al centro. Sol-
e tanto un oggetto compatto avrebbe la possibilit di frenare
una cometa e respingerla indietro. Invece di una cometa, il
gruppo di Rutherford aveva le particelle a, e invece del siste-
ma solare gli atomi di oro. La domanda era se la materia al-
l'interno dell atomo fosse distribuita pi o meno in modo
'

uniforme (come sosteneva la teoria dominante) o fosse con-


centrata al centro. Il fatto che alcune particelle a rimbalzasse-
134 135
La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi La dimostrazione di Feynman della legge delle ellissi
ro indietro mostrava che la massa doveva essere concentrata cinanze del nucleo ma piuttosto iperboli, che spediranno le
,

al centro, e questo esperimento port alla scoperta del nucleo particelle a all'infinito dopo aver piegato le loro traiettorie di
atomico.
un angolo pi o meno ampio Non tenteremo di seguire ora
.

Qui la forza in gioco tra il proiettile e i costituenti del si- tutti i passaggi perch Feynman non si sente pi costretto a
,
' '

stema non era la gravit ma l elettricit. L elettricit una limitarsi a ragionamenti di carattere geometrico Egli ricorre.

forza che agisce fra cariche elettriche positive e negative invece a tutti gli strumenti analitici per arrivare a quella che
(questi termini furono coniati da uno scienziato newtoniano egli dice, una formula molto famosa.
,

autodidatta del diciottesimo secolo, Benjamin Franklin). Essa merita la sua fama perch condusse direttamente
,

Come la gravit, l'elettricit una forza del tipo Rr2 che agi- alla scoperta della meccanica quantistica e quindi al sovver-
,

sce lungo la retta che unisce le cariche; a differenza della gra-


'
timento di quella stessa dinamica newtoniana usata per arri-
vit, essa pu produrre sia l attrazione reciproca delle cariche vare alla formula! Ma questa un'altra storia ,
che richiede-
(se sono opposte) sia la loro repulsione (se sono simili). La rebbe un altro libro Ora arrivato il momento di metterci
.

forza di gravit sempre attrattiva, mai repulsiva. La forza '


senz altro nelle mani del maestro
Entri Feynman.
.

elettrica molto pi potente della forza di gravit. In effetti,


essa cos potente da neutralizzarsi da sola. Ogni atomo nel-
la lamina d'oro ha esattamente la stessa quantit di carica po-
'

sitiva e di carica negativa, cos l atomo, visto dall esterno, ap-


'

pare neutro e non esercita alcuna forza se non viene pertur-


bato. La domanda : cosa accade quando un proiettile elettri-
camente carico (la particella a, che positiva) viene sparato
contro un atomo? La risposta che essa viene respinta dal
nucleo atomico, che contiene tutta la carica positiva e quasi
tutta la massa dell'atomo. Di tanto in tanto, per puro caso,
una particella a passer cos vicino al nucleo da essere devia-
ta quasi esattamente all'indietro. Questo ci che Geiger e
Marsden osservarono.
Poich l'elettricit una forza del tipo R-2 che agisce lun-
go la retta tra le cariche, se le particelle obbediscono alla di-
namica newtoniana tutti gli argomenti geometrici che Feyn- '

man ha usato fin qui sono applicabili a questo problema. L o -

biettivo quello di determinare la probabilit che un proietti-


le sia respinto indietro, cos da poter confrontare gli esperi-
menti con delle previsioni quantitative. Il punto di partenza
la circonferenza del diagramma delle velocit (buona per
ogni forza del tipo R 2 che agisca lungo la retta tra le cariche),
~

con l origine all esterno della circonferenza. Le orbite delle


' '

particelle a non saranno ellissi confinate per sempre nelle vi-


136 137
Il moto dei pianeti intorno al Sole

poteva capire il moto dei pianeti enunciando una nuova leg-


Il moto dei pianeti ge. Tutto questo lo sapete dalla lezione sulla gravit, cos io
partir da qui facendo un rapido riassunto della situazione.
intorno al Sole* In primo luogo Kepler osserv che i pianeti si muovono
,

intorno al Sole lungo orbite ellittiche con il Sole in uno dei ,

fuochi. Osserv anche (aveva a disposizione tre osservazioni


per descrivere l'orbita) che l'area spazzata da un segmento
tracciato dal Sole all'orbita , quest'area qui, proporzionale al
(13 marzo 1964) tempo. Infine, mettendo in relazione le orbite di differenti
pianeti, Kepler scopr che pianeti diversi hanno periodi, cio
tempi di rotazione sull'intera orbita che stanno ai rispettivi
,

assi maggiori in un rapporto esponenziale pari a 3/2 Se le .

orbite fossero cerchi (per farla semplice) questo vorrebbe ,

dire che il quadrato del tempo necessario a completare un


Il titolo di questa lezione Il giro proporzionale al cubo del raggio del cerchio.
moto dei pianeti intomo al Sole. A partire da questo Newton fu in grado di scoprire due
.

Dopo le brutte notizie che vi sono state appena annun-


...
cose. In primo luogo, si rese conto che aree uguali in tempi
ciate, ecco una buona notizia: dato che avete l esame marted,
'
uguali voleva dire (dal suo punto di vista sull'inerzia secon- ,

nessuno vuole impervi un altra lezione da studiare, cos la


'
do cui un corpo materiale indisturbato prosegue in linea ret-
lezione che sto per fare la faccio soltanto per il piacere di far- ta a velocit uniforme) che le deviazioni dalla velocit unifor-
me sono dirette verso il Solee dunque che l'uguaglianza del-
la, e per vostro divertimento [applausi]. Va bene, va bene, ,

non so se ne sar capace. Tenetevi in serbo gli applausi e de- le aree in tempi uguali equivalente all'affermazione che le
cidete alla fine. forze sono dirette verso il Sole. Cos Newton us una delle
Lo sviluppo storico della nostra scienza, la fisica, arriv leggi di Kepler per dedurre che le forze sono dirette verso il
a un momento cruciale quando Newton fu all improvviso in
'
Sole. Ed facile dimostrare (a partire dalla terza legge ,
e so-

grado di spiegare moltissime cose a partire da pochissime al- prattutto nel caso delle orbite circolari) che la forza, diretta in
tre. E la storia di questa scoperta, naturalmente, la lunga questo modo lungo un'orbita intorno al Sole, deve variare
'
come l inverso del quadrato della distanza
storia che va da Copernico, alle misure di Tycho sulle posi -
.

zioni dei pianeti, fino a Kepler che scopre le leggi empiriche La ragione pi o meno questa Supponiamo di prende- p. 100
.

che ne descrivono il moto. Fu allora che Newton scopr che re una certa frazione dell'orbita corrispondente a un certo
,

angolo fissato, un angolo piccolo e che una particella abbia


,

*
Il contenuto di questo capitolo la trascrizione, il pi possibile fedele, delle parole una certa velocit in un punto dell'orbita e un'altra velocit
'

pronunciate da Feynman durante la sua lezione; l edizione originale inglese com- un po pi in l. In un caso come questo, le variazioni di ve-
'

prende anche un compact disc con la registrazione della lezione stessa. Si spiega cos locit su un angolo fissato sono evidentemente proporzionali
il carattere molto diretto e colloquiale, ma non certo banale, dell esposizione. In mol-
'

ti punti Feynman si riferisce evidentemente alle figure che sta tracciando sulla lava- alla velocit. E la variazione di velocit durante un intervallo
gna, e che noi, purtroppo, non possiamo vedere. Per facilitare la lettura di questo ca- fissato di tempo, vale a dire la forza evidentemente pro-
pitolo, abbiamo indicato le pagine del capitolo precedente che si riferiscono di volta
,

in volta ai vari passaggi dell'argomentazione. [N.d.T.] porzionale alla velocit per il tempo impiegato ad attraversa-
138 139
Il moto dei pianeti intorno al Sole Il moto dei pianeti intorno al Sole

re questa frazione dell orbita. Divisa per il tempo, volevo


'
conseguenza delle altre due. Una volta appurato che la forza
diretta verso il Sole e che varia inversamente al quadrato
dire. Cos, la variazione di velocit proporzionale alla velo- ,

cit. E il tempo durante il quale la variazione avviene pro- della distanza, il contributo di Newton consiste nel calcolare
'
la sottile combinazione di velocit e variazioni di velocit che
porzionale al tempo necessario a percorrere l intera orbita.
determina l'orbita mostrando che essa un'ellisse. Egli sent
Tutto questo, perch l'angolo un certo angolo fisso, diciamo ,

allora di far avanzare la scienza perch poteva spiegare tre


un centesimo dell intera orbita. Quindi l'accelerazione centri-
'
,

cose in termini di due.


peta, cio la variazione di velocit al secondo verso il centro,
proporzionale alla velocit sull'orbita, divisa per il tempo Come sapete bene, egli comprese in realt molto pi di
necessario a percorrerla. 1 tre cose: che le orbite in realt non sono delle ellissi perch si ,

Potete mettere la faccenda in diversi modi, visto che na- perturbano a vicenda, che si poteva spiegare cos anche il
turalmente il tempo necessario a compiere un giro legato moto dei satelliti di Giove e quello della Luna intorno alla
alla velocit dalla relazione per cui la velocit per il tempo Terra, e cos via. Ma concentriamoci su questo punto soltan-
uguale alla lunghezza dell orbita, o piuttosto la velocit per il
'
to, trascurando l'interazione fra i pianeti .

tempo proporzionale al raggio. E cos potete eliminare il Posso riassumere quel che Newton ha detto circa i pia- ,

tempo dalla relazione, ottenendo la nota espressione u2/R Io .


neti, in questo modo: le variazioni di velocit in tempi uguali
farei di meglio e sostituirei alla velocit l'espressione R/T. La sono dirette verso il Sole , e il loro valore dipende dall'inverso
velocit evidentemente proporzionale al raggio diviso per del quadrato della distanza Ora il nostro problema di di-
.

il tempo necessario per un giro completo, cos l'accelerazione mostrare (e questa lezione si propone essenzialmente di di-
centrifuga varia come il raggio e inversamente al quadrato mostrare), in base a questo che l'orbita un'ellisse.
,

del tempo. Ma Kepler ci dice che il tempo al quadrato pro- Non difficile se si conosce l'analisi, e si sa come scrive-
,

porzionale al cubo del raggio. Dunque il denominatore pro- re le equazioni differenziali e risolverle mostrare che si tratta ,
'

porzionale al cubo del raggio, e quindi l accelerazione verso di un'ellisse. Mi sembra che in queste lezioni o almeno cos ,

il centro inversamente proporzionale al quadrato della di- nel libro, voi abbiate calcolato l'orbita numericamente facen- ,

stanza. Newton riusc insomma a dedurre (in effetti, Robert do vedere che ha l'aria di un'ellisse Questa non la stessa .

Hooke lo dedusse prima di lui allo stesso modo) che la forza cosa che dimostrarlo con esattezza. Di solito si lascia il com-
deve variare come l'inverso del quadrato della distanza. pito di dimostrarlo al Dipartimento di Matematica, in modo
Cos, da due delle leggi di Kepler ricaviamo soltanto due che abbiano qualcosa da fare con le loro equazioni . [Risate]
conclusioni. Non si pu verificare nulla in questo modo. La Io preferisco darvi una dimostrazione del fatto che l'or-
cosa non di particolare interesse, perch il numero di ipote- bita un'ellisse in una maniera molto strana unica, e diversa ,

si introdotte uguale al numero dei fatti sottoposti a verifica da tutto ci a cui siete abituati Sto per farvi vedere quella
.

e al numero delle congetture avanzate. che chiamer una dimostrazione elementare Ma elementa- .

,. 102 D'altra parte, ci che Newton scopr, e questa fu la pi re non vuol dire facile da capire . Elementare vuol dire che
straordinaria delle sue scoperte, fu che la terza legge di Ke- necessario sapere ben poco in anticipo per poterla capire ,

pler [Feynman intende in realt la prima] si riduceva a una ma ci vuole una quantit infinita di intelligenza Non ne- .

cessario possedere conoscenza ma intelligenza, per capire


,

1 Feynman afferma che Av/At proporzionale a v/T. Vedi il capitolo precedente, una dimostrazione elementare. Pu esserci un gran numero
pagine 100-101. Feynman chiama Av/At accelerazione centripeta e, pi avanti, di passaggi molto difficili da seguire ma nessun passaggio
accelerazione centrifuga. ,

140 141
Il moto dei pianeti intomo al Sole Il moto dei pianeti intorno al Sole

richiede che si sappia gi l analisi, che si conoscano gi le tra- verso il Sole e che in tempi uguali sono inversamente pro-
'
,
'
sformazioni di Fourier, e cos via. Cos, con l espressione di- porzionali al quadrato della distanza dal Sole, allora l'orbita
mostrazione elementare io intendo una dimostrazione che un'ellisse. Prima dobbiamo capire perch da qualche parte,

risale il pi possibile all indietro per quanto riguarda ci che


'

dobbiamo pur cominciare dobbiamo sapere cos' un'ellisse


, .

uno deve aver imparato. Se non ci fosse una definizione di ellisse sarebbe impossibile ,

Naturalmente, una dimostrazione elementare di questo dimostrare la nostra teoria ...


e inoltre, se non possiamo capi-
tipo potrebbe anche consistere nell insegnarvi l'analisi mate- re il significato dell'ipotesi non potremo ovviamente dimo-
'

matica e poi fare la dimostrazione. Questa sarebbe per una strare la tesi. Cos molta gente ha detto: Gi ma noi dobbia-
,
,

dimostrazione pi lunga di quella che voglio presentarvi. In mo conoscere qualcosa su questa ellisse Lo so altrimenti .
,

secondo luogo, la dimostrazione che vi presenter interes -

non possiamo affermare l'affermazione E l'idea di ellisse la .

sante per un altra ragione: usa soltanto metodi geometrici.


'
dovete anche capire. vero anche questo Ma oltre a questo .
,

Forse qualcuno di voi ha amato la geometria a scuola, per il non credo che avremo bisogno di molte altre conoscenze ma ,

gusto di provare a scoprire la giusta costruzione o per la sod -

piuttosto di un bel po' di attenzione, per favore, e di riflessio-


disfazione di riuscirci. L'eleganza e la bellezza delle dimo- ne accurata. Non facile una faticata, e non ne vale la
,

strazioni geometriche spesso apprezzata da molte persone. pena. tanto pi facile farlo con l'analisi, ma in quel modo lo
D altra parte, dopo Descartes, tutta la geometria pu essere
'
farete in ogni caso e dovete ricordare che ora vogliamo sol-
,

ricondotta all algebra, e oggigiorno la meccanica e tutto il re-


'
tanto che capiate come funzionerebbe in questo modo .

sto si riduce a fare dell analisi servendosi di simboli su pezzi Ci sono molti modi per definire un'ellisse
'

,
e io devo sce-
di carta e non si usano pi metodi geometrici. glierne uno, e supporr che quello che a tutti voi risulti pi
All'inizio della nostra scienza, per, cio ai tempi di familiare sia il fatto che un'ellisse pu essere tracciata ,
e dun-
Newton, i metodi geometrici di dimostrazione secondo la que che l'ellisse quella curva che pu essere tracciata, pren-
tradizione di Euclide corrispondevano proprio al modo in
.
dendo una corda e due puntine da disegno e mettendo una
cui si facevano le cose. Ed un fatto che i Principia di Newton matita qui e compiendo un giro cos. Ovvero, in termini ma-
,

sono scritti in una maniera praticamente del tutto geometri- tematici, l'ellisse il luogo geometrico ma oggi si direbbe
'
,

ca, facendo con figure geometriche tutte quelle cose che si l insieme di tutti i punti va bene, diciamo che l'ellisse l'in-
,

fanno con l'analisi. Noi ora lo facciamo scrivendo simboli al- sieme dei punti tali che la somma delle distanze FP e F'P ,
Fe
'
F
gebrici sulla lavagna, ma per vostro diletto e profitto voglio essendo i due punti fissi, rimane costante. Io suppongo che
farvi fare un giro in un fuoristrada di grande eleganza, inve- sappiate che questa una definizione di ellisse . Potete averne
ce che in un '
automobile prestigiosa. Cos deriveremo questo sentita un'altra. Se volete , possiamo chiamare questi due
fatto con ragionamenti puramente geometrici; cio, con ra- punti i fuochi, e la parola fuoco vuol dire che la luce emessa
gionamenti essenzialmente geometrici, perch io non ho da F rimbalzer in F' da ogni punto dell'ellisse .

idea, non ho precisamente un'idea, di cosa voglia dire con Lasciate che vi dimostri almeno l'equivalenza di queste
ragionamenti puramente geometrici; ma lo faremo con ra -

due affermazioni. Dunque il prossimo passo sar di dimo-


,

gionamenti essenzialmente geometrici, e vedrete come ce la strare che la luce viene riflessa da F a F' La luce riflessa in
.

caveremo bene. questo punto come se la superficie qui fosse sostituita dal
p . 55 II nostro problema dunque di dimostrare che se questo piano tangente alla curva effettiva. Ci che dobbiamo dimo-
vero, cio, se vero che le variazioni di velocit sono dirette strare questo e naturalmente voi sapete che la legge della
,

142 143
Il moto dei pianeti intorno al Sole
Il moto dei pianeti intomo al Sole
'

riflessione della luce su un piano dice che l angolo di inci- dentemente maggiore sempre maggiore, di quella percorsa
,

denza e quello di riflessione sono uguali. Quindi, ci che andando da F a G' in linea retta In altre parole la somma
.

dobbiamo dimostrare che se io tracciassi una linea qui, in ,

modo che gli angoli che essa forma con i segmenti FP e F P


' delle distanze dai fuochi fino a un punto Q maggiore di
siano uguali, allora la linea sarebbe tangente all ellisse.
' quel che avvenga per l'ellisse, per tutti i punti Q tranne P .

Per ogni punto su questa linea quindi, la somma delle di-


,

stanze dai fuochi maggiore di quanto essa sia per un punto


dell'ellisse.

Dimostrazione: Ecco la linea tracciata come descritto.


Troviamo il punto immagine di F' su questa linea. Vale a
dire, prolunghiamo la perpendicolare da F' alla linea per '
F'
'
un uguale lunghezza dalla parte opposta, raggiungendo G ,

'
l'immagine di F Ora uniamo i punti P e G'. Notate che que-
.

'
st angolo qui un angolo piatto, per l uguaglianza fra i due
'

' '

angoli. Infatti, quest angolo uguale a quest angolo, perch


due angoli retti sono uguali fra loro. Stiamo parlando di
un immagine, quindi questo lato uguale a quest'altro, e
'

questi due angoli sono uguali; questa una linea diritta. Cos
PG' qui esattamente uguale a F'P, e, per inciso, FG' una li-
nea diritta, per cui FP + F P che la somma di queste due di-
'

,
'
stanze, coincide con FP + G P perch F'P = G'P. Ora il punto
,

che se voi scegliete un altro punto qualsiasi sulla tangente,


diciamo Q, facile vedere che la distanza F'Q , di nuovo,
'

uguale alla distanza G Q Cos che la somma di queste due


.

distanze, da F' a Q e quindi a F, uguale alla distanza da F a Ora io assumer come evidente e forse voi potete esco- p
,

Q e da Q a G'. In altre parole, la somma delle distanze dai gitare una dimostrazione che vi soddisfi, che se l'ellisse la
.

due fuochi a un punto qualunque sulla linea uguale alla di-


' curva sulla quale questa somma costante allora per i punti
,

stanza percorsa da F a G passando per tale punto. Ed evi- esterni all'ellisse questa somma maggiore e per i punti in-
144
145
Il moto dei pianeti intomo al Sole Il moto dei pianeti intorno al Sole

temi all'ellisse essa minore; cos che dal momento che i


punti sulla linea hanno dall ellisse una distanza maggiore dei
'

punti dell ellisse, tutta la linea giace all esterno


' '
dell ellisse
'

con la sola eccezione del punto P, e deve quindi essere tan-


gente e non intersecare l ellisse in due punti n entrare in
'

essa. Bene, ora sappiamo che questa la tangente, e sappia-


mo che la legge della riflessione giusta. '

p . 70 Devo descrivere ancora una propriet dell ellisse, il cui


motivo vi sar ora completamente oscuro, ma si tratta di \
qualcosa che mi servir pi avanti. "
s.

Debbo dire che sebbene i metodi di Newton fossero geo-


metrici, egli scriveva in un epoca in cui la conoscenza delle
'

sezioni coniche era la cosa pi ovvia del mondo, e cos usa


continuamente delle propriet (per me) completamente sco-
nosciute, e io mi trovo a doverle dimostrare mentre procedo.
Vorrei, per, che voi prendeste questo diagramma, che ho co-
struito qui, e lo tracciaste di nuovo per intero. tracciato Ora, per, noi dobbiamo imparare la dinamica mettere pp. ,

esattamente allo stesso modo qui: F e F, ecco la linea tangen- insieme tutte queste cose Ho questa proposizione che la 76-80
.
,

te, ecco il punto G' immagine di F. Ma vorrei che immagina- geometria; e ora cerchiamo la meccanica, vale a dire ci che
ste cosa accade a G
'

quando P descrive l'ellisse. evidente, la proposizione vuol dire Quel che Newton intende dire con
.

come ho gi indicato, che PC uguale a FP, e dato che il suo ragionamento sulla natura della forza e del moto :
FP + PF' costante, ci vuol dire che FP + PC costante. In questo il Sole, per esempio, cio il centro di forza, e a un
altre parole, FC costante. In breve, il punto C gira intomo dato istante una particella si trova diciamo qui e supponia- ,

a F su un cerchio di raggio costante. Benissimo. Allo stesso


'
mo che in un certo intervallo di tempo si sposti in un altro
tempo, io traccio un segmento da F a C e trovo che per- punto, da A a B; allora, se non fosse all'opera nessuna forza
pendicolare alla mia tangente. Fin qui, tutto come abbiamo diretta verso il Sole la particella continuerebbe a muoversi
,

detto prima. Voglio soltanto riassumere, voglio che ricordiate nella stessa direzione e percorrerebbe esattamente la stessa
questa propriet dell ellisse, cio, che se un punto C descrive distanza fino a un punto c Ma durante questo spostamento
'
.

'

una circonferenza, una linea tracciata da un punto eccentrico c


un impulso da parte del Sole che per semplicit di anali-
,

fino a C (cio da un punto diverso dal centro fino a C) sar si, supporremo che si produca a met della curva vale a dire ,

sempre perpendicolare alla tangente all ellisse. O viceversa:


'

in questo punto. In altre parole ragionando in modo appros-


,

la tangente sempre perpendicolare alla linea, o a una linea, simato, concentriamo in questo istante intermedio tutti gli
tracciata da un punto eccentrico. Bene, questo tutto, ritor- impulsi. Ovviamente ,
l'impulso diretto verso il Sole e rap-
neremo a questo punto e ce ne ricorderemo, e lo esaminere- presenta la variazione impressa al moto. Ci vuol dire che in-
mo di nuovo, perci non preoccupatevi. Questo solo un vece di spostarsi come dicevamo fin qui la particella si spo- ,

riassunto di alcune delle propriet dell ellisse, a partire dai


'

sta fino a un altro punto che chiamiamo C, diverso da c: in-


,

fatti. Questa l'ellisse. fatti il moto effettivo dato da questo moto , individuato dal-

146 147
Il moto dei pianeti intorno al Sole Il moto dei pianeti intomo al Sole

di tempo sarebbero uguali Infatti queste due distanze AB e


.
,

Bc, sono evidentemente uguali e quindi i due triangoli SAB e


,

SBc, che formano le due aree sono uguali, perch hanno le


,

basi uguali e l'altezza relativa in comune Se prolungate cia-.

scuna base e ne tracciate l'altezza si tratta della stessa altezza


,

per entrambi i triangoli. E poich le basi sono uguali, le aree


spazzate sono uguali.
Ma il moto effettivo non quello fino al punto c ma quel- pp.
lo fino al punto C che si distingue da c per uno spostamento 83-84
,

in direzione del Sole all'istante B , parallelo all'impulso rice-


vuto in tale istante. Vorrei ora farvi notare che l'area che ne
sarebbe impegnata (voglio dire l'area spazzata nel secondo
,

a
4
Diagramma tratto dagli appunti di Feynman per la sua lezione.

la composizione del moto precedente con l'impulso addizio- Figura del capitolo 3
nale impresso verso il centro del Sole. Cos, in definitiva, il
moto lungo la linea BC, e alla fine del secondo intervallo di
tempo la particella si trover in C. Sottolineo che Ce paralle-
lo e uguale al segmento che dir BV, cio all'impulso verso il <r- base
Sole. E, naturalmente, non dimentichiamo che la lunghezza
di BV varier in modo inversamente proporzionale al qua-
drato della distanza mentre la particella percorre l'orbita.
pp. Io ho tracciato qui di nuovo lo stesso disegno, esatta- base
80"82 mente allo stesso modo , senza cambiamenti, a parte i colori
che lo rendono pi interessante. Questo il moto che la parti-
cella avrebbe (e che ha nel primo istante di tempo) e che con-
tinuerebbe ad avere se proseguisse nel secondo intervallo di altezza comune

tempo senza subire nessuna forza. Vorrei farvi notare che le


aree che verrebbero spazzate in questo caso nei due intervalli Feynman traccia la figura in questo modo

148 149
Il moto dei pianeti intorno al Sole
Il moto dei pianeti intomo al Sole

Il resto della dimostrazione che vedrete ora non corri-


intervallo di tempo anche in presenza della forza; vale a dire,
l area di SBC) uguale a quella che avremmo avuto in assen-
' sponde a quella originale di Newton, perch ho scoperto che
za della forza, vale a dire SBc. Il motivo che i nostri due io stesso non riuscivo a seguirla molto bene dato che implica
,

triangoli hanno una base in comune e altezze uguali, perch tante propriet delle sezioni coniche. Cos ne ho escogitata
'
un altra.
giacciono fra rette parallele. Dal momento che le aree dei
triangoli SBC e SAB sono uguali, e dal momento che i punti Abbiamo delle aree uguali tracciate in tempi uguali Mi p. 105.

A B e C rappresentano tre posizioni successive sull'orbita in piacerebbe ora esaminare come si presenterebbe l'orbita se
,

intervalli di tempo uguali, vediamo che le aree spazzate in invece di usare uguali intervalli di tempo, si determinasse la
tempi uguali sono uguali. Possiamo anche osservare che l'or- successione di posizioni che corrispondono ad angoli uguali
bita giace in un piano, dato che c giace nel piano e la linea Ce con vertice nel Sole. In altri termini, voglio ridisegnare l'orbi-
ta con la sequenza dei punti / K, L, M, N, che non corrispon-
appartiene al piano ABS, per cui il resto del moto si svolge su ,

questo piano. dono pi a istanti separati da uguali intervalli di tempo ,

come nel diagramma precedente, ma piuttosto a uguali an-


goli di inclinazione rispetto alla posizione di partenza. Per
altezza di SBC '

rendere la cosa un po pi semplice, anche se non si tratta di


altezza di SBc niente di essenziale, ho supposto che lo spostamento di par-
tenza fosse perpendicolare al Sole nel primo punto ma que- ,

sto non essenziale, rende soltanto pi chiaro il diagramma.


B Ora, noi sappiamo dalla dimostrazione precedente che p.107
questo parallelo a Ce
aree uguali vogliono dire tempi uguali durante i quali spaz-
zare le aree. Adesso fate attenzione: vorrei farvi notare che
S angoli uguali, che sono quelli che traccer ora, vogliono dire

Ho quindi tracciato una sequenza di impulsi come que-


sto intomo a quest orbita poligonale immaginaria. Natural-
'

'

mente, per determinare l orbita effettiva, dobbiamo svolgere te*


la stessa analisi su un intervallo di tempo molto minore, con
una successione molto pi fitta di impulsi, finch non otte-
' '
niamo il caso limite, in cui l orbita prende l aspetto di una
curva. E nel caso limite, in cui otteniamo una curva, la curva
'

giacer in un piano e l area da essa spazzata sar proporzio-


nale al tempo impiegato. cos che sappiamo che si hanno
aree uguali in tempi uguali. La dimostrazione alla quale ave-
t
te appena assistito la copia esatta di quella contenuta nei
Principia Mathematica di Newton, e l'ingegnosit e la bellezza
'

che potete avervi trovato, o non avervi trovato, c erano gi


fin dai tempi dei tempi. Diagramma tratto dagli appunti di Feynman per la sua lezione .

151
150
Il moto dei pianeti intomo al Sole Il moto dei pianeti intorno al Sole

che le aree non sono uguali, no, ma che sono proporzionali al con le intere linee che congiungono i punti L e K e cos via ,

quadrato della distanza dal Sole; perch, se io ho un triango- perch in quel diagramma queste linee erano proporzionali
lo con un angolo assegnato, chiaro che se ne traccio due si alle velocit, dato che i tempi erano uguali, e le distanze divi-
tratta di triangoli simili; e le aree di due triangoli simili stan- se per tempi uguali rappresentano le velocit. Ma qui io devo
no fra loro come i quadrati delle rispettive dimensioni.2 usare una scala differente per mostrare quanto lontano la
Quindi, angoli uguali vuol dire (dal momento che le aree particella sarebbe andata in una data unit di tempo, piutto-
sono proporzionali ai tempi) che i tempi necessari a descrive- sto che in uno degli intervalli che sono, in effetti proporzio-
,

re questi angoli uguali sono proporzionali al quadrato della nali al quadrato della distanza. Cos queste linee rappresen-
distanza. In altre parole, questi punti, /, K, L, e cos via, non tano la sequenza delle velocit. In questo diagramma molto
rappresentano delle istantanee del moto orbitale a intervalli difficile determinare quali siano le variazioni.
di tempo uguali, no, ma rappresentano istantanee prese sul- Io allora traccio quaggi un altro diagramma che chia- pp. ,
'
l orbita in una sequenza di istanti che sono proporzionali al mero il diagramma delle velocit, nel quale disegno un'im- 90-94
quadrato della distanza. magine su una scala ingrandita per comodit. Queste linee
Ora, la legge della dinamica dice che ci sono variazioni dovrebbero rappresentare esattamente queste stesse linee.
uguali di velocit, no, che le variazioni di velocit variano in Questa rappresenterebbe il moto in un secondo di una parti-
modo inversamente proporzionale al quadrato della distanza cella in / ovvero in un dato intervallo di tempo sempre a ,

dal Sole, vale a dire, le variazioni di velocit in tempi uguali. partire da /. Dovrebbe rappresentare il moto che una particel-
Un altro modo per dire la stessa cosa che uguali variazioni la avrebbe compiuto dall'inizio in un dato intervallo di tem-
di velocit richiedono tempi proporzionali al quadrato della po. E queste linee le traccio tutte a partire da un'origine co-
distanza. la stessa cosa. Se ci metto pi tempo, ottengo una mune, cos da poter paragonare le velocit. In questo modo,
maggiore variazione di velocit, e, sebbene per tempi uguali adesso io ho una serie di velocit, corrispondente alla se-
queste variazioni diminuiscano con il quadrato della distan- quenza di questi punti.
za, se io scelgo dei tempi proporzionali al quadrato della di-
stanza, allora le variazioni di velocit saranno tutte uguali.
Ora, la legge della dinamica dice: variazioni uguali di velo-
cit avvengono in tempi proporzionali al quadrato della di- m
stanza. Ma, vedete, angoli uguali vuol dire tempi proporzio-
nali al quadrato della distanza. E cos otteniamo la conclusio-
ne, dalla legge della gravit, che uguali variazioni di velocit
'
avverranno ad angoli uguali sull orbita. Questo il nucleo
centrale dal quale dedurremo tutto: si verificano uguali va-
'

riazioni di velocit quando l orbita descrive angoli uguali.


Cos ora io traccio su questo diagramma delle piccole linee
per rappresentare le velocit. A differenza di quello che suc- Diagramma tratto
'
cedeva nell altro diagramma, queste linee non coincidono dagli appunti
I

di Feynman
2 Questo il punto spiegato nella nota 3 del capitolo precedente, pagina 109. per la sua lezione.

152 153
Il moto dei pianeti intomo al Sole Il moto dei pianeti intorno al Sole

p .
ii6 Quali sono adesso, le variazioni di velocit? Il punto
, Riassumiamo quel che abbiamo scoperto. Passer con pp .

che nel primo spostamento, questa la velocit. Comunque, continuit al limite, nel quale gli intervalli di angoli sono dav- 117-124
c
'
qui un impulso verso il Sole, e c' quindi una variazione vero piccolissimi, ottenendo una curva continua Sia 9 l'ango- .

di velocit, indicata dalla linea verde che determina la secon- lo, l'angolo complessivo, fino a un certo punto P e sia vp la ve- ,

da velocit, Allo stesso modo, c' di nuovo un impulso locit in questo punto, proprio come prima. Allora il diagram-
verso il Sole, ma questa volta il Sole si trova ad un angolo di- ma delle velocit avr questo aspetto. Questa l'origine del
verso, il che determina la nuova variazione di velocit, vL, e diagramma, la stessa che avevamo qui e questo il vettore ve-
,

cos via. Ora, l affermazione che le variazioni di velocit sono


'
locit corrispondente a questo punto P. Questo allora giace su
'
un cerchio, ma l origine del diagramma non necessariamente
uguali (per angoli uguali, che quanto abbiamo dedotto),
vuol dire che le lunghezze di questi segmenti in successione il centro del cerchio. L'angolo di cui abbiamo ruotato sul cer-
sono tutte uguali. Ecco cosa vuol dire. chio, per, lo stesso 8 di prima. Il motivo di questo fatto
'
che l angolo di cui abbiamo ruotato dall inizio sul diagramma
'

E che dire dei rispettivi angoli? Dal momento che questa


la direzione del Sole per questo raggio, e questa la dire- delle velocit proporzionale all'angolo di cui si ruota sull'or-
zione del Sole per quest altro raggio, e cos via, e poich que-
'
bita, perch dato dalla stessa successione di piccoli angoli E .

'

sti raggi formano l uno rispetto all altro degli angoli fra loro
'
quindi, questo angolo qui uguale a questo angolo qui.
uguali, cos allo stesso modo vero che queste piccole varia-
' '
zioni di velocit formano, l una rispetto all altra, angoli j
uguali. In breve, stiamo costruendo un poligono regolare.
questo angolo
Una sequenza di passi uguali, ciascuno ruotato sempre dello coincide
stesso angolo, determiner una successione di punti su una con questo
superficie circoscritta da un cerchio. La sequenza determi- e

ner un cerchio. Quindi, gli estremi di questi vettori velocit


(se vogliamo chiamarli cos, gli estremi di queste linee che
determinano le velocit; non siete tenuti a sapere cos' un e
vettore in questa descrizione elementare) giaceranno su un
cerchio. Ora traccio il cerchio di nuovo. o

(diagramma dell'orbita) (diagramma delle velocit)


questo angolo estemo
uguale a questo
Cos, questo il problema, a partire da ci che abbiamo
scoperto. Se tracciamo un cerchio e prendiamo un punto ec-
m centrico, poi scegliamo un angolo sull'orbita (qualunque an-
golo sull'orbita voi vogliate) e descriviamo il corrispondente
'

angolo all interno del cerchio che abbiamo costruito e traccia-


mo una linea dal punto eccentrico, ebbene questa linea sar
\
la costruzione ,

nella direzione della tangente. Infatti la velocit evidente-


prossimo segmento della costruzione ment parallela alla direzione dello spostamento in questo
154 155
Il moto dei pianeti intorno al Sole Il moto dei pianeti intorno al Sole

istante ed nella direzione della tangente alla curva. Cos il stesso cerchio delle velocit, questa volta per l'orbita trac-
nostro problema quello di trovare la curva per la quale, se ciata al suo interno su una scala diversa, in modo che possia-
disegniamo un punto a partire da un'origine eccentrica, la di- '

mo vedere quest immagine sovrapposta a quest'altra imma-


rezione della tangente a tale curva sar sempre parallela a gine, cos che gli angoli corrispondano. In questo modo, dal
'

quella della linea fino a questo punto, quando l angolo della momento che gli angoli corrispondono, io posso tracciare
'
curva dato dall angolo al centro sul cerchio. '
un unica linea per individuare sia il punto P sull'orbita che il
Per rendere ancora pi chiaro il motivo per cui le cose punto p sul cerchio delle velocit. Adesso, ci che abbiamo
dovrebbero saltar fuori in questo modo, ruoter il diagram- '

scoperto che l orbita tale che una linea tracciata dal punto

ma della velocit di 90 cos che gli angoli si corrispondano
,

' ' eccentrico (e qui prolungata fino a questo punto sul cerchio
esattamente e siano paralleli l uno all altro. Questo diagram- esterno) sar sempre perpendicolare alla tangente alla curva.
ma qui sotto, allora, esattamente lo stesso diagramma che Ora, tale curva un'ellisse, e lo potete scoprire con la seguen-

vedete sopra, ma ruotato di 90 giusto per rendere pi facile
,
te costruzione.
pensarci su. Questo, poi, il vettore velocit, tranne che per il
fatto che ruotato di 90, perch l'intero diagramma ruota-
to di 90. Vale a dire, questo evidentemente perpendicolare
a questo, e quindi questo evidentemente perpendicolare a
questo. In breve, noi dobbiamo trovare la curva che, se la fac-
'

ciamo corrispondere all orbita, penso che ci siamo, s, ora ve e


lo spiegher subito e poi lo disegner di nuovo, se la faccia-
'
o
mo corrispondere all orbita in un punto assegnato, qui, dove
questa linea interseca l orbita (non fate caso alle scale, sono
'

tutte immaginarie, voglio dire, tutto in proporzione), dove


'

questa linea interseca l orbita, la tangente sar perpendicola-


re a questa linea tracciata da un punto eccentrico.

Costruite la curva seguente. La curva che sto per costrui-


vp
re soddisfer tutte le condizioni. Costruite la curva seguente.
Prendete sempre l'asse di questo segmento e cercate la sua
e intersezione con l'altro segmento, Cp, e chiamate P il punto
origine
j
intersezione. Questo l'asse del segmento. Ora prover due
e
cose. Primo, che il luogo dei punti che vengono cos generati
un'ellisse e, secondo, che questo segmento anche la tan-
'

gente (all ellisse, intendo) e quindi soddisfa le condizioni, e


tutto a posto.
Primo, che si tratta di un'ellisse: dal momento che questo
Lo disegno di nuovo, per mostrarvi che aspetto ha. Ora '

segmento per costruzione l asse, esso alla stessa distanza


voi conoscete la risposta. Ma ecco di nuovo un disegno dello da O e da p. dunque chiaro che Pp uguale a PO. Ci vuol
156 157
Il moto dei pianeti intomo al Sole Il moto dei pianeti intomo al Sole

'

dire che CP + PO, che quindi uguale a CP + Pp, il raggio qui uguale a quest angolo qui. Ma se io prolungo questa li-
'

del cerchio, che evidentemente costante. Cos la curva nea dall altra parte, anche quest angolo uguale. Cos di
'

un ellisse, ovvero la somma di queste due distanze


'
una co- conseguenza la linea in questione forma uno stesso angolo
stante. con le due linee tracciate fino ai fuochi. Ma noi abbiamo pro-
E successivamente, questa linea tangente all ellisse dal
' '
vato che questa una delle propriet di un ellisse, la pro-
momento che... i due triangoli sono congruenti, quest angolo
'

priet della riflessione. Quindi, la soluzione al problema


'
un ellisse; ovvero, viceversa, ci che abbiamo provato in
'
realt, che l ellisse una possibile soluzione al problema. E
questo angolo uguale
a questo questa la soluzione. Dunque, le orbite sono delle ellissi. Ele-
mentare, ma difficile.
Ho ancora parecchio tempo, cos vi dir ancora qualcosa
su questa faccenda. In primo luogo, vorrei dirvi come ho tro-
/
vato questa dimostrazione, il fatto che le velocit descrivono
i
un cerchio. La dimostrazione di questo punto dovuta a un
'
certo signor Fano, e io l ho letta in un suo libro. E dopo, di-
'
mostrare che si trattava di un ellisse mi ha richiesto un tem-
po spaventosamente lungo: vale a dire, questo semplice, ov-
vio passaggio, ruotare il diagramma in questo modo, e trac-
ciare questo, e tutto il resto. E stata molto dura; e come tutte
queste dimostrazioni elementari, esse richiedono (come tutte
le dimostrazioni geometriche) un mucchio di ingegnosit.
Ma una volta che la si espone, elegantemente semplice. Vo-
questo angolo
glio dire, abbiamo appena finito. Ma il divertimento consiste
uguale nel fatto che dovete giocare a rimettere insieme tutti i pezzi
O a questo come in un rompicapo.
Non facile usare il metodo geometrico per scoprire le
cose. molto difficile, ma l eleganza delle dimostrazioni
'

dopo che la scoperta stata realizzata davvero grande. La


potenza del metodo analitico che molto pi facile scoprire
le cose che dimostrarle. Ma non in modo particolarmente ele-
'
gante. C un mucchio di carta scarabocchiata, con delle x e
delle y e semplificazioni e cancellature e cos via.
Vorrei farvi notare alcuni casi interessanti. Pu succedere pp.
questo angolo naturalmente che il punto O giaccia sulla circonferenza, o an- 131-135
uguale a
questo angolo
che che il punto O sia esterno al cerchio. Viene fuori che se il
punto O giace sulla circonferenza, non genera ovviamente
'
un ellisse, ma una parabola. E se il punto O giace esterna-

158 159
Il moto dei pianeti intorno al Sole Il moto dei pianeti intomo al Sole

mente al cerchio, che la terza possibilit, genera una curva piccole distanze. Perch ovvio che per ottenere un angolo
ancora diversa, un iperbole. Lascio per voi alcune di queste
'

grande, vi serve un sacco di forza, e ci corrisponde a parti-


'

cose perch ci giochiate un po D'altra parte, mi piacerebbe


.

celle che colpiscono il nucleo praticamente in modo frontale .

esaminarne alcune applicazioni e proseguire con il ragiona- Cos quelle che arrivavano molto vicine al nucleo non sem-
mento che Fano ha svolto per primo, per un altro scopo. bravano saltarne fuori nel modo in cui avrebbero dovuto e la ,

Fano aveva un altro obiettivo, e vorrei mostrarvi quale. ragione che il nucleo ha un raggio Ho preso la storia alla
...

p
.
135 Ci che Fano stava cercando di fare era dimostrare in rovescia. Se il nucleo ha un raggio grande allora quelle che si
,

modo elementare una legge che molto importante nella sto- suppone che emergano ad angoli grandi non riceveranno tut-
ria della fisica nel 1914. E che aveva a che fare con la cosid- ta la forza, perch entreranno nella distribuzione di carica e
detta legge di Rutherford della diffusione. Se avete un nucleo saranno deviate di meno. Mi sono confuso Scusatemi. Rico- .

infinitamente pesante (cosa che non abbiamo, ma supponia- mincio daccapo.


mo di avere) e se spariamo una particella contro tale nucleo,
'
Rutherford dedusse in che modo sarebbe andata se tutte
essa sar respinta con una legge dell inverso del quadrato, a le forze fossero concentrate nel centro All'epoca, si ipotizza-
.

causa della forza elettrica. Se q la carica su un elettrone, al-


e va che la carica atomica fosse distribuita uniformemente al-
lora la carica sul nucleo Z volte q dove Z il numero ato-
e,
l'interno dell atomo, e per determinare questa distribuzione
'

mico. Allora la forza fra i due corpi data da 47te0 volte il egli pens che se diffondeva queste particelle esse avrebbero ,

quadrato della distanza, che per semplicit scriver momen- mostrato una deviazione minore: non avrebbero mai mostra-
taneamente come z/R2, una costante su R2. Non so se in que- to una deviazione molto grande corrispondente a un passag-
sta classe avete fatto questo, ma supporr di s, e definir an- gio molto ravvicinato accanto al centro di forza, perch per
cora una cosa, scrivendo per brevit l espressione q 2 / 4ne0
'

e un passaggio ravvicinato non aveva senso parlare di centro .

come e2 Allora la forza semplicemente Z2/R. Ad ogni


.

Rutherford, per, trov davvero le deviazioni ad angoli gran-


modo, questa forza inversamente proporzionale al quadra- di, e ne dedusse che il nucleo era piccolo e che la massa del-
to della distanza, ma una repulsione. E ora il problema il '
l atomo era concentrata in un punto centrale molto piccolo .

seguente: se io sparo un sacco di particelle contro questi nu- L'ho presa alla rovescia. Fu pi tardi che si dimostr di nuo- ,

clei, che non posso vedere, quante di esse saranno deviate vo allo stesso modo che il nucleo ha un raggio finito. Ma la
,

entro vari angoli? Quale percentuale sar deviata pi di 30 ?
prima dimostrazione era che il nucleo non cos grande, dal
Quale percentuale sar deviata pi di 45? E come saranno punto di vista elettrico, come noto che sia l'intero atomo.
distribuite sugli angoli? Questo era il problema che Ruther- Vale a dire, tutta la carica concentrata al centro e cos fu ,

ford voleva risolvere, e quando ebbe la soluzione corretta la scoperto il nucleo. Per adesso dobbiamo capire questo; dob-
'
confront con l esperimento. biamo conoscere qual la legge per l'angolo di deflessione e ,

[A questo punto, Feynman prende la direzione sbagliata. la otterremo in questo modo .

Si corregger da s fra un attimo.] Supponete di fare la stessa cosa che abbiamo fatto prima p . 136

Egli trov che quelle che ci si aspettava che fossero de- '
e di tracciare l orbita. Qui c '

la carica, e questo il moto di


viate di grandi angoli non erano dove avrebbero dovuto es- una particella che le gira attorno solo che questa volta si trat-
,

sere. In altre parole, il numero di particelle deviate di grandi ta di repulsione. Inizio il disegno in questo punto perch ,

angoli era molto minore di quello che avreste pensato, e cos mi piace, e traccio come prima il mio cerchio delle velo-
quindi egli concluse che la forza non era intensa come l/R2 a cit. Questa la velocit. Noi sappiamo che la velocit la ve- ,

160 161
Il moto dei pianeti intorno al Sole Il moto dei pianeti intomo al Sole

locit iniziale in questo punto (devo usare gli stessi colori


cos capite cosa sto fa facendo, questo dev'essere blu, l'orbita
rossa), e ora le variazioni di velocit giacciono su un cer-
chio. Ma questa volta le vriazioni di velocit sono delle re- e

pulsioni, e i segni sono invertiti. E con un po' di riflessione,


possiamo vedere che le deviazioni funzionano in questo
'
modo, e che il centro dei calcoli che chiamavamo l origine O
dello spazio delle velocit si trova all'esterno del cerchio. E la
sequenza delle piccole variazioni di velocit giace sul cer-
'
chio, e allora la successione delle velocit sull orbita costi-
tuita da queste linee, finch non arriva un punto davvero in-
teressante. Finch cio non arriva qusta tangente.
In questo punto tangente alla curva, che cosa succede?
Questa tangente vuol dire che tutte le variazioni di velocit
sono nella direzione della velocit. Ma le variazioni di velo- traiettoria

cit sono dirette verso il Sole, e ci significa che questa velo- della particella a
cit, in questa parte del diagramma, nella direzione del e
Sole, perch questa la direzione della variazione. Questo e

equivale a dire che questo punto qui, mentre ci avviciniamo


a questo punto qui (che chiamer, diciamo, x), il moto corri- nucleo
'

sponde ad arrivare dall infinito verso il Sole lungo questa ret-


ta. Cio, a grandissima distanza noi siamo diretti in una dire- oo

zione molto prossima a quella del Sole (non del Sole, ma del
nucleo), e poi quando la particella arriva da queste parti (ma o

il diagramma dovrebbe essere nell'altro senso, le frecce do-


(diagramma dell'orbita) (diagramma delle velocit)
vrebbero essere qui, ho tracciato le variazioni nella direzione
temporale sbagliata), la particella fa una svolta qui e si allon-
tana da questa parte, e allontanarsi da questa parte corri- mente geometrico , ma per risparmiare tempo e cos via ho
sponde ad allontanarsi con la velocit orientata in questa di- gi fatto tutto il lavoro. Non bisogna andare sempre in fuori-
rezione.
strada. Ci si diverte un po' e poi si smette Ora io voglio in-
.

Ora, se tracciamo l'orbita molto attentamente, essa avr nanzitutto trovare la velocit del centro il raggio del cerchio
,

un aspetto molto simile a questo. Fa una curva in questo delle velocit. In altre parole ora scender dal fuoristrada e
,

modo. Se noi chiamiamo questo punto qui V allora la velo-x/ render un po' pi analitiche alcune di queste faccende geo-
'

cit che la particella possiede all inizio V Se, nella stessa


. metriche.
scala, chiamo V il raggio di questo cerchio, cio la velocit Supporr che la forza sia data da una costante (la forza,
corrispondente al raggio del cerchio, devo risolvere una o piuttosto l'accelerazione) sia data da una costante su R2
, .

qualche equazione. Non ho intenzione di farlo in modo pura- Nel caso della gravit , la costante GM e nel caso dell'elet-
,

162 163
Il moto dei pianeti intorno al Sole Il moto dei pianeti intomo al Sole

tricit, Ze2/ m, su m perch cerchiamo l accelerazione. Vale


'
chiamato parametro d'impatto. Immaginiamo che la particel-
a dire, la variazione di velocit sempre uguale az/R2 per il la arrivi dall'infinito puntando verso il centro di forza ma lo ,

tempo. Ora supponiamo di chiamare a, che una costante manca, perch lo manca proprio viene deviata. Di quanto lo
,

del moto, l'area spazzata dall'orbita in un secondo. Allora manca, se era puntata in modo da mancarlo di b? Questo il
funziona in questo modo: il tempo... ma se voglio usare inve- problema. Se era puntata in modo da mancarlo di una di-
ce l angolo, posso scrivere R2AQ che sarebbe l'area Se io la di-
'
.
stanza b, di quanto viene deviata?
Cos noi ora dobbiamo soltanto determinare come a le-
vido per la velocit con cui l area spazzata, questo mi dice
'

quanto tempo ci vuole per spazzare un certo angolo. Il tem- gata ab.V la distanza percorsa in 1 secondo, cos che se io
po, allora, per angoli dati, proporzionale al quadrato della dovessi tracciare qui un'area dall'aspetto orribile un triango-
,

distanza. Sto traducendo tutto questo in termini analitici, lo, un triangolo davvero orribile ,
ho ottenuto un fattore 2 da
dopo averlo detto prima in parole. Sostituite questo At, qui, qualche parte, gi, l'area del triangolo V2 R2- Ci sono due
per determinare come variano le variazioni di velocit in fattori due, che per favore rimetterete a posto quando arriva
funzione dell'angolo, e ottenete R2A0/a, ovvero Rz si cancella il momento. C' questo V2 qui c' un altro y2 da qualche altra
,

e ci vuol dire che le variazioni di velocit sono come gi an- parte, che adesso tirer fuori. L'area di questo triangolo la
nunciato, uguali per angoli uguali. base per l'altezza b per V2. Ora quel triangolo il triango-
Adesso, il diagramma delle velocit (sebbene questa non lo che la particella dovrebbe spazzare che il raggio dovrebbe
,

sia la parte di orbita in cui potete arrivare, non fateci caso), spazzare, in 1 secondo. E questo quindi, a. Cos, insomma,
,

queste sono le variazioni di velocit e queste sono le variazio- abbiamo che questo varia come z/bV2 Questo ci dice che
.

ne di angolo sull orbita. Cos AV anche uguale, per la geo-


'
data la distanza d'impatto la precisione del puntamento,
,

metria del cerchio, al raggio del cerchio, che io chiamo questo l'angolo che determineremmo nella deflessione nei
VR x A6. In altre parole, abbiamo che il raggio del cerchio delle termini della velocit di avvicinamento della particella e del-
velocit uguale a z/a, dove a la porzione di area spazzata la legge nota della forza. Cos abbiamo completamente finito .

al secondo e z una costante che ha a che fare con la legge del- Un'altra cosa particolarmente interessante: Supponiamo
la forza. Ora, l'angolo del quale il pianeta deviato questo che voi vogliate conoscere la probabilit quanta probabilit
,

qui, e lo chiamer angolo di deflessione dal pianeta, voglio abbiamo di ottenere una deflessione superiore a una certa
dire, angolo di deflessione della particella carica rispetto al quantit. Diciamo che scegliete un certo (j), diciamo ())0, e che
nucleo. E evidente dalla mia discussione che quest angolo lo
'
volete essere sicuri di ottenere pi di (|)0. Questo significa sol-
stesso che abbiamo qui, (|>, perch queste velocit sono paralle- tanto che dovete colpire all'interno di un'area pi vicina di
le alle direzioni iniziale e finale del moto. chiaro, quindi, che quel valore di b che appartiene a quel <|>. Ogni urto pi ravvi-
noi possiamo determinare se possiamo ottenere la relazione cinato di b produrr una deviazione maggiore di dove b
fra V e VR. Vedete, ecco, la tangente di <|>/2 = V V e questo
m
fc0, collegato a <|>0 da questa equazione. Se arrivate meno vici-
ci d l angolo. La sola cosa che ci manca ancora... dobbiamo
' no, avete una deviazione minore una forza minore. Cos, in-
,

sostituire VR con z/olR, e abbiamo tutto. somma, la cosiddetta area di sezione d'urto che dovete colpi-
Ora, questo non ci serve a molto finch ignoriamo a per re perch la deviazione sia maggiore di (lascio perdere lo
quest orbita. Un idea interessante questa? immaginate que-
' '
zero) rcfr2, dove b z/Vj- tan2 <|>/2. In altre parole la sezione
,

sta cosa che si avvicina a questa, in modo che se non ci fosse %z1/VJ tan4 <|>/2. E questa la legge di Rutherford della
la forza la mancherebbe di una certa distanza, b. Questo diffusione. Essa vi dice la probabilit relativamente all'area

164 165
Il moto dei pianeti intomo al Sole

'

che dovete colpire, l area effettiva che dovete colpire, per ot-
tenere una deviazione maggiore di una certa quantit. Que-
sto 2 uguale a Ze2/m; questa contiene una quarta potenza,
Epilogo
ed una formula molto famosa.
Essa cos famosa che, come al solito, non fu scritta in
questo modo quando venne ricavata la prima volta, e cos io,
'

giusto per la sua fama, la scriver in un altra forma... va


bene, lascer che siate voi a scriverla in un'altra forma. Io
scriver soltanto la risposta, e star a vedere se sapete dimo-
'
strarla. Invece di cercare la sezione d urto per una deviazione
maggiore di un certo angolo, noi possiamo cercare quel pez-
'
zo di sezione d urto, da, che corrisponde a una deviazione
'
entro un ampiezza d pari all angolo che sarebbe dovuto es-
'

sere, tra qui e qui. Dovete soltanto diffrenziare questa roba,


e il risultato finale corrisponde alla famosa formula di Richard Feynman escogit la
Rutherford, che 4ZV1 per 2k sentf) d diviso per 4m2VJ per sua propria, brillante dimostrazione della legge delle ellissi ,

il seno della quarta potenza di <|)/2. La scrivo soltanto perch ma non fu il primo a pensarci. La stessa dimostrazione com- ,

una formula famosa che salta fuori spesso in fisica. L'e- '

presa l intuizione determinante di ruotare su un fianco il dia-


'

spressione In sen<|) d in realt l angolo solido compreso en- gramma delle velocit, appare in un piccolo libro dal titolo
tro l'ampiezza d. Cos, in un'unit di angolo solido, la sezio- Matter and Mofz'on1, scritto da James Clerk Maxwell e pubbli-
'
ne d urto varia inversamente alla quarta potenza del seno di
cato per la prima volta nel 1877. Maxwell attribuisce il meto-
<|>/2. E fu questa la formula che si rivel corretta per la diffu- do della dimostrazione a Sir William Hamilton un nome fa-
,

sione di particelle a da parte degli atomi, e che rivel che gli miliare a qualsiasi fisico. (La hamiltoniana un elemento cru-
atomi hanno un nocciolo duro al centro... un nucleo. E fu gra- ciale della meccanica quantistica.) Sembra che Hamilton sia
zie a questa formula che il nucleo fu scoperto. stato il primo a fare uso del diagramma delle velocit da lui
,

Vi ringrazio molto. chiamato odografo, per studiare il moto di un corpo Nella sua
.

lezione, Feynman confessa generosamente il suo debito nei


riguardi di un certo Fano per l'idea del diagramma circolare
delle velocit. Egli si riferisce a un libro di U. Fano e L Fano,
.

Fisica elementare degli atomi e delle molecole (1959) nel quale un


,

diagramma circolare delle velocit viene usato per derivare


la legge di Rutherford della diffusione presentata da Feyn-
man al termine della sua lezione. Fano e Fano non fanno al-
cun cenno ad Hamilton e al suo odografo e non sappiamo se
ne avessero conoscenza.

1 Materia e movimento. [N.d.T.]

166
167
Epilogo Epilogo

Hamilton appartiene alla tradizione secolare che elabor Feynman) era anche noto che, pur se l'elettricit una forza
la meccanica di Newton fino a formulazioni di sempre mag- che agisce fra cariche elettriche il magnetismo, la forza che
,

giore sofisticazione ed eleganza. Per pi di due secoli a partire orienta gli aghi magnetici, non costituisce un fenomeno del
dalla pubblicazione dei Principia, l'universo di Newton regn tutto distinto da essa. Infatti il magnetismo agisce fra correnti
incontrastato. Poi, all'inizio del ventesimo secolo, ebbe luogo elettriche, e le correnti elettriche non sono altro che cariche in
nella fisica una seconda rivoluzione scientifica, quasi altrettan- movimento. Maxwell scopr che se si confronta l'intensit
to vasta della prima. Al termine di questa rivoluzione, le leggi della forza elettrica fra cariche a riposo con l'intensit della
di Newton non potevano pi essere considerate come la rive- forza magnetica fra cariche in moto con velocit non elevate ,

lazione della natura pi profonda della realt fisica. il rapporto uguale al quadrato di una velocit che risulta
La seconda rivoluzione ebbe luogo su due fronti distinti, uguale a quella della luce! Maxwell sapeva che questa non
che ancor oggi attendono di essere riconciliati. Uno di essi era una mera coincidenza, ed elabor un'elegante teoria ma-
'
condusse alla teoria della relativit. L altro condusse alla tematica, subito confermata dagli esperimenti secondo la
,

meccanica quantistica. quale lo spazio intero permeato da campi di forza elettrici e


I germi della teoria della relativit possono essere ritro- magnetici, e quando questi campi vengono perturbati la per-,

vati gi nella scoperta, fatta da Galileo, che tutti i corpi cado- turbazione si propaga alla velocit della luce; in effetti la ,

no allo stesso modo indipendentemente dalla loro massa. perturbazione la luce.


Newton spieg questo fatto affermando che la massa di un A prima vista non era ovvio che questa scoperta minasse
corpo gioca in fisica due ruoli distinti: il primo quello di alle fondamenta le leggi di Newton, ma si comprese presto ad ,

opporsi ai cambiamenti nel moto del corpo, il secondo opera di Albert Einstein, che le cose stavano proprio cos. Nel
quello di legare il corpo alla forza gravitazionale. Cos, mag- vecchio mondo di Aristotele lo stato naturale di un corpo la
,

giore la massa di un corpo, e maggiore la forza di gravit quiete. Nel mondo di Newton, non esiste nulla di simile a uno
che esso subisce, ma maggiore anche la difficolt di muo- stato di quiete assoluta. Ogni corpo ha la tendenza a restare in
verlo. I corpi pi pesanti, quando cadono ad esempio sulla moto, a velocit costante, lungo una linea retta. Se un corpo
Terra, subiscono una forza maggiore ma resistono di pi al- appare a riposo, soltanto perch l'osservatore si muove con
'
laccelerazione. I corpi pi leggeri subiscono forze minori, esso. La prima legge di Newton, la legge di inerzia ha un sen-
,

'

ma sono accelerati pi facilmente. L effetto finale quello che so proprio perch lo stato di quiete non esiste in assoluto. In
'
un universo in cui non c uno stato di quiete, e nel quale uno
tutti i corpi cadono con la stessa accelerazione. Questa biz-
zarra coincidenza fu accettata di buon grado, come prezzo da stato di moto va bene quanto ogni altro l'ipotesi pi semplice
,

pagare per il grande successo della meccanica di Newton. possibile quella che ogni corpo conserver il suo stato di
Alla fine del diciannovesimo secolo, per, un altro aspet- moto, qualunque esso sia, il che proprio ci che afferma la
to delle leggi di Newton fu messo in questione in seguito alle legge di inerzia. Comunque, se non c' la quiete assoluta non ,

scoperte realizzate proprio da James Clerk Maxwell. Era noto pu esserci neppure una velocit assoluta. La velocit appa-
gi da tempo che la luce non si propaga istantaneamente, ma rente di un corpo qualunque deve dipendere dal fatto che l'os-
viaggia a una velocit ben definita. Tale velocit molto servatore si muova o no con esso. Questo il punto in cui na-
grande (circa 300 000 kilometri al secondo), ma non infinita. sce il problema. Le leggi della fisica non dovrebbero prevede-
All'epoca di Maxwell (che visse dal 1831 al 1879, l'anno in re un valore particolare di velocit, perch ogni velocit do-
cui nacque Einstein, e mor di cancro allo stomaco, come vrebbe dipendere dalla velocit dell'osservatore. Ma James

168 169
Epilogo Epilogo

Clerk Maxwell aveva mostrato che la luce ha una velocit de-


finita, una velocit che pu essere determinata a partire dalle
forze fondamentali fra i magneti e fra le cariche elettriche.
Per risolvere l'anomalia, Albert Einstein cre tutto un
nuovo universo. I suoi assiomi centrali, dai quali si deduce
tutto il resto, sono che la velocit della luce ha un valore asso-
luto, uguale per tutti gli osservatori, qualunque sia la loro ve-
locit, e che tutti i corpi, indipendentemente dalla loro massa,
'

cadono con la stessa accelerazione perch l attrazione che la


gravit esercita su un corpo verso il basso indistinguibile da

' ' '
un accelerazione verso l alto del resto dell universo, corpo

escluso. Per fare in modo che la velocit della luce sia la stes-
sa per tutti gli osservatori, il tempo e lo spazio devono perde-
re il significato distinto che hanno per Newton e fondersi nel-
lo spazio-tempo. Per far s che tutti i corpi cadano allo stesso
'

modo, la stessa forza di gravit dev essere sostituita dallo


spazio-tempo curvo, nel quale tutti i corpi si muovono in
modo inerziale, non lungo linee rette (perch non ci sono pi
linee rette) ma lungo delle curve dette geodetiche, che rap-
presentano la distanza pi breve fra due punti nello
spazio-tempo curvo. Tutto ci noto nel suo insieme con il
nome di teoria della relativit (sia ristretta che generale).
L'altro fronte nell'avanzata della scienza che min alle
basi la supremazia di Newton fu la questione della natura
dell'atomo. L'esistenza degli atomi era stata sospettata alme-
'

no dal tempo di Lucrezio, nel primo secolo a.C; l ipotesi ave-


va avuto la fiducia di molti scienziati, incluso Newton, e fi-
nalmente aveva ricevuto un certo sostegno sperimentale al-
'
l alba del diciannovesimo secolo, ad opera del chimico ingle-
se John Dalton. Dalton esegu degli esperimenti nei quali af-
James Clerk Maxwell
ferm di aver dimostrato che le specie chimiche, come l'azoto
'
e l ossigeno, tendono a combinarsi in rapporti dati da sempli-
ci numeri interi (uno a uno, uno a due, due a tre, e cos via; le
quantit erano misurate in volumi di gas). Questi risultati
sperimentali implicavano chiaramente che i gas fossero costi-
tuiti da atomi, che si combinavano in quelle che oggi chiame-
remmo delle semplici molecole (NO, N02, N203 e cos via).

170 171
Epilogo Epilogo

Dalton, che valeva poco come sperimentatore, ma aveva una


fede certa negli atomi, annunci la sua scoperta sulle basi di
'
un evidenza sperimentale molto limitata (una vicenda non

insolita nella storia della scienza), ma altri chimici pi abili


trasformarono le sue leggi delle proporzioni semplici e delle
proporzioni multiple in una delle dottrine centrali della chi-
mica sperimentale. Per tutto il secolo diciannovesimo, la co-
'

noscenza degli atomi fu gradualmente migliorata. L edizione


del 1875 dell'Enciclopedia Britannica contiene, sotto la voce
Atomi, una superba esposizione del livello di conoscenza
dell'epoca, firmata JCM: James Clerk Maxwell. Ma il nuovo
vero balzo in avanti arriv nel 1896, quando il fisico inglese
J.J. Thomson riusc a mostrare che tutti gli atomi hanno in co-
mune un costituente intemo che fu chiamato elettrone.
A questo punto, la questione centrale divenne quella del-
la struttura degli atomi. Gli esperimenti condotti da Ernest
Rutherford e dai suoi collaboratori, e descritti nella lezione di
Feynman, implicavano che l'atomo fosse una specie di siste-
ma solare in miniatura, con un nucleo minuscolo ma massic-
cio al centro ed elettroni leggerissimi in orbita intorno ad
esso, legati non dalla gravit ma dalla forza elettrica fra la
propria carica negativa e il nucleo, carico . positivamente.
Questo modello confortante che vedeva un piccolo sistema
solare newtoniano in ogni atomo aveva per un certo nume-
ro di difetti di fondo, in primo luogo perch si scontrava con-
tro una proibizione assoluta dovuta, ancora una volta, a Ja-
mes Clerk Maxwell e alla sua teoria dell elettromagnetismo.
'

Se gli elettroni si trovano davvero in orbita intomo al nucleo,


essi dovrebbero perturbare continuamente il campo elettro-
magnetico. Tale perturbazione dovrebbe propagarsi alla ve-
locit della luce, sottraendo energia all'atomo fino a distrug-
gerne la struttura, con gli elettroni che si dissolvono cadendo
nel nucleo, come stanche comete che cadono sul Sole. Dal
'
momento che l esperienza quotidiana ci dice che gli atomi
Ernest Rutherford sono per lo pi stabili e di lunga vita, il sistema solare newto-
niano non pu funzionare come descrizione del funziona-
'
mento intemo dell atomo.

172 173
Epilogo Epilogo

La soluzione di questo dilemma venne dall'invenzione completamente diverso. La seconda rivoluzione non rovesci
della meccanica quantistica. Le leggi di Newton non descri- la fisica newtoniana nel senso di dimostrare che era sbaglia-
vono il comportamento dell'infinitamente piccolo Come . ta; al contrario, essa rinsald la fisica newtoniana mostrando
dice, nel dramma di Tom Stoppard Hapgood il personaggio , perch era giusta. Noi non pensiamo pi che le leggi di New-
di Kemer (un fisico simile a Feynman e trasformatosi in una ton smascherino la natura pi intima della realt fisica; di
spia): pi, sappiamo che esse non sono neppure corrette, se appli-
cate a oggetti molto piccoli (gli elettroni) o molto veloci
Non esiste nulla che corrisponda a un elettrone con una (prossimi alla velocit della luce) o molto densi (i buchi neri).
posizione definita e una definita quantit di moto; fissate Ci sono anche condizioni meno estreme in cui possibile ri-
la prima e perdete la seconda e il tutto senza trucchi...
,
levare l'allontanamento dalle predizioni delle leggi di New-
Quando le cose diventano molto piccole diventano dav- ton, se si sa esattamente dove guardare. Ci nonostante, il
vero pazzesche... Cos ora stringete un pugno: se il pugno mondo dopo la seconda rivoluzione scientifica per la mag-
-
grande quanto il nucleo di un atomo allora l'atomo
grande come la cattedrale di St. Paul, e se si tratta di un
gior parte molto simile al mondo in cui abitavamo prima. La
atomo di idrogeno c' un unico elettrone che svolazza differenza principale che ora sappiamo, non soltanto che le
come una falena nella cattedrale vuota ora nella cupola,
,
leggi di Newton ci danno una descrizione fedele di come il
ora vicino all'altare... Ogni atomo una cattedrale ...
Un mondo si comporta, ma anche perch queste leggi funzionano
elettrone non descrive un'orbita come un pianeta ,
come cos bene. Esse funzionano perch sorgono spontaneamente
una falena che era qui un momento fa perde o guadagna
,
da leggi ancora pi profonde chiamate relativit e meccanica
un quanto di energia e salta via e al momento del salto
, quantistica. Queste leggi pi profonde sono necessarie per
quantistico come se fosse due falene, una che resta qui e poter spiegare la faccenda per intero (in realt, noi non cono-
ima che smette di essere qui; un elettrone come due ge- sciamo ancora la faccenda per intero), ma nella maggior par-
melli, ognuno unico, un gemello unico. te dei casi le leggi di Newton vanno benissimo come sono.
Questa la ragione per cui agli studenti insegniamo an-
Cos, all'inizio del ventesimo secolo , Newton fu deposto cora a risolvere i problemi usando la fisica di Newton ma
a favore della relativit e della meccanica quantistica proprio , non quella di Aristotele. Ed anche la ragione per cui Ri-
come un paio di secoli prima Newton aveva scalzato Aristo- chard Feynman pens che valesse la pena di creare una pro-
tele dal centro dell'universo intellettuale Perch, allora, con-
.
pria dimostrazione geometrica del fatto che le leggi di New-
tinuare a insegnare a scuola la fisica newtoniana? Ancor pi ton conducono alle orbite ellittiche dei pianeti intorno al
a proposito, perch Richard Feynman ,
lo stesso Richard Sole. Ed questa, dopo tutto, la ragione di questo libro.
Feynman che praticamente riscoperse la meccanica quantisti-
ca e che tenne frequenti e brillanti lezioni sulla teoria della re-
lativit di Einstein, perch Feynman si prese la briga di rein-
ventare la dimostrazione della legge delle ellissi di un Isaac
Newton passato di moda?
La risposta che la seconda rivoluzione nella fisica fu
profondamente diversa dalla prima. La prima rivoluzione ro-
vesci la dottrina aristotelica e la sostitu con qualcosa di
174 175
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Gli appunti di Feynman Gli appunti di Feynman

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- 5

Gli appunti di Feynman per le sue osservazioni La maggior parte della lezione deriva da questa pagina.
introduttive, 1964.
La figura nell'angolo in alto a sinistra copiata
dai Principia di Newton.

178 179
Gli appunti di Feynman

Bibliografia

Brecht, Bertolt, Vita di Galileo, Einaudi, Torino 1988.


Cohen, Bernard J., La rivoluzione nella scienza, Longanesi, Milano 1988.
Drake, Stillman, Galileo. Una biografia scientifica, Il Mulino, Bologna
1988.
Feynman, Richard R, La Fisica di Feynman, 3 voli., Masson, Milano
1994.
, La legge fisica, Bollati Boringhieri, Torino 1971.
,
Sta scherzando Mr. Feynman!, Zanichelli, Bologna 1988.
,

, Che ti importa di ci che dice la gente?, Zanichelli, Bologna 1989.


Galilei, Galileo, Il Saggiatore, Feltrinelli, Milano 1992.
, Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernica-
no, Einaudi, Torino 1979.
,
Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze atti-
nenti alla meccanica e ai movimenti locali, Einaudi, Torino 1990.
Koestler, Arthur, I sonnambuli. Storia delle concezioni dell'universo, Jaca
Book, Milano 1991.
Kuhn, Thomas S., La rivoluzione copernicana, Einaudi, Torino 1981.
Newton, Isaac, Principi matematici della filosofia naturale, UTET, Torino
1989.

Sopra la linea: appunti per gli ultimi passaggi ,Principi di filosofia naturale. Teoria della gravitazione, Zanichelli,
della dimostrazione della legge delle ellissi. Bologna 1990.
Sotto la linea: la legge di Rutherford della diffusione Segr, Emilio, Personaggi e scoperte della fisica classica, Mondadori,
.
Milano 1996.
, Personaggi e scoperte della fisica contemporanea, Mondadori,
Milano 1996.
Westfall, Richard S., Newton, 2 voli., Einaudi, Torino 1989.
180
181
Indice analitico

I numeri di pagina in corsivo si riferiscono alle fotografie. I numeri in grassetto si ri-


feriscono al testo della lezione di Feynman.

accelerazione caduta dei gravi, legge della, 19-27,


-

centrifuga, 140 168


-

centripeta, 140 calcolo differenziale e integrale, 32


acqua, cronometro a, 22,24 California Institute of Technology
Addison-Wesley, casa editrice, IX, X, (Caltech), 39
XI centrifuga, accelerazione, 140
Almagesto (Tolomeo), 8 centripeta, accelerazione, 140
analisi matematica (v. calcolo diffe- Challenger, incidente del, 54
renziale e integrale) Chiesa cattolica, 8,19,27
angolo chimica, 170,173
-
di deflessione, 164 circonferenza-e, 1,16
-

di incidenza, 69, 72,144 -

come ellisse semplificata, 88-89


-

di riflessione, 69, 72,144 -

diagrammi della velocit come,


Apollonio di Perga, 16 97-98,100-101
Arcadia (Stoppard), 6 -

ellissi eccentriche e, 71-72,88-89


aristotelica, meccanica, 5-6,22,24 -
nella dimostrazione della terza
astrologia, 6 legge di Kepler, 88-89,95-101
Astronomia nova (Kepler), 15,18 -

poligoni regolari e, 96-97


atomica congruenti, triangoli (u. triangoli)
'
-
bomba, 37 conservazione dell energia, 26
-
fisica, 135-136 Cooper, Leon, 40
azione e reazione, legge di, 30-32 copernicano, sistema, 7,8,20,22
Copernico, Nicol, 5, 8, 20,22,138
Bardeen, John, 40 Cornell University, 39
Bellarmino, Roberto, 19 costruzioni geometriche (z>. anche
Bethe, Hans, 37-39 diagrammi; R-2, leggi del tipo),
Brahe, Tycho, 8-11,9,12,14,138 55-56, 70-75,142
Brattain, Walter, 40 -
con il metodo della corda e della
brevetti detenuti da Feynman, 37-38 perpendicolare, 70-72,157-159

183
Indice analitico Indice analitico

costruzioni geometriche (continua) Discorsi e dimostrazioni intorno a due


equivalenza delle aree, legge dell
'
-

diagramma di Newton nella,


-
con il metodo della corda e delle nuove scienze (Galileo) 26-27 77, 78-81
,
(seconda legge di Kepler), 85,106
puntine, 55-56, 70 dispositivo quantistico supercon- -
dimostrazione della, 80-85,106- -

geometria piana impiegata nel-


-

del diagramma delle velocit, 90- duttore a interferenza (SQUID) , 112 la


101,114-125,153-157 46 -

direzione della forza di gravit e, -

leggi di Newton nella, 85-87


-
della circonferenza, 88-89 doppia elica, La (Watson e Crick) 45
, 104 -
riassunto della, 102,129-133
-
dell'ellisse eccentrica, 72
ricostruzione della, 55-137
della retta tangente, 73-75
-

uguaglianza degli angoli e, 106- -

eccentriche, orbite, 132-133


-

111 -
riflessione della luce nelle ellissi
-
di ellissi concentriche, 56
eccentrico, punto, 146,156-157 nella, 57-73
-

di triangoli congruenti, 62-64,68, Einstein, Albert, 36-37,170 riformulazione della dimostra-


Fano, L., 159,167
-

78-85
elasticit, teoria della, 51 zione di Newton nella, 86,90,
Crick, Francis, 45 Fano, U., 159,167
elettricit, 136,163-164 Federico II, re di Danimarca, 10 105-112,130-131
Cristiano IV, re di Danimarca 10 ,
elettrodinamica quantistica (QED) ,
Fermat, principio di, 76
-

triangoli congruenti nella, 62-


cronometri, 22, 24 64,67-68,81-82
34, 39,40, 76 Fermi, Enrico, 37
elettromagnetismo, teoria dello Einstein e, 36-37
Fermi-Dirac, statistica di, 43
-

> Dalton John, 173 ,

,
168-173
Feynman Lectures on Physics, The
-

elettrodinamica quantistica e, 34,


De Nova Stella (Brahe), 10 39,40
elettroni, 173
deferenti, 8 (Feynman), IX, X, 42,43
deflessione ellisse-i (v. anche Feynman dimo- Feynman, Arlene Greenbaum, 37-
-

figura pubblica di, 42-43


, angolo di, 164 ,

fisica delle basse temperature e,


Descartes, Ren, 27-28 29,33 strazione della legge delle; orbi- 38
-

,
te), 1,16-18,16 35,39-40
diagrammi, 111-127,148-158 163 Feynman, Cari, 41
,
circonferenza e, 71-72, 88-89 -

in un periodo di depressione, 43-


Feynman, Gweneth Howarth, 41
-

dell'orbita, 97-101,112-115,117- 44,45-48


concentriche, 56
Feynman, Lucilie, 36
-

120,123-124,155
contributo di Newton e, 32-33 -

incidente del Challenger e, 54


Feynman, Mary Louise Beli, 41
-

della posizione, 90-95 infanzia di, 36


costruzione di una, 55-56, 70-76
-

della velocit, 90-101,112-126, Feynman, Melville, 36 interazione debole e, 41


definizione di, 143
-

Feynman, Michelle, 41
-

153-157
lezioni come docente straordina-
fuochi dell' (v. fuochi dell'ellisse)
-

di Feynman, 40 Feynman, Richard, 2-4,42,46-47,76 rio, 54


lavoro di Maxwell sulle, 167
Dialogo sopra i due massimi sistemi a Los Alamos, 37-39
-

-
malattia di, 51-52
del mondo (Galileo), 25
-

legge delle (prima legge di Ke- -


anni da studente di, 36-37 -
matrimoni di, 37-41
diffusione, legge della 135,160-
,
pler), X, 55-133 -
brevetti detenuti da, 37-38 -
morte di, 54
161,165-166
-

dimostrazione di Newton della, malattia di, 51-52


premio Nobel a, 34,43,52
-

86,90-130
dimostrazioni geometriche, 55-75 ,
-
condizione di celebrit di, 52-54 -

principio di minima azione e, 36


78-85,143-145,149-150 -

leggi di Kepler e, 18 -
corsi introduttivi di fisica di, 42 -
riflessione della luce nelle ellissi
-
relative a -

propriet dell', 56-60,69,72-73 , -

diagrammi di, 40 e, 57-73


aree equivalenti spazzate in 143-147
dimostrazione della legge delle
-
'
-

-
senso dell umorismo di, 48-51
tempi uguali, 79,84,139 -

raggi luminosi deviati da una, 57- ellissi di, (v. anche moto dei pia-
60, 69, 72-73, 76,143-144 159
-

teoria dei quark e, 41,48


-

retta tangente a un'ellisse, 72-76 , neti intorno al Sole, il), 2-4,33, -


teoria dell'elasticit di, 51
-

legge del tipo R-2,90-131 -

rette tangenti a una, 57-61, 73-76, 55-137 Fisica elementare degli atomi e delle
segmenti di orbita corrispon- 158
appunti di Feynman per la, 177-
-

molecole (Fano e Fano), 167


denti ad angoli uguali, 106-111 -

semiasse maggiore dell', 87-89 180 fisica delle basse temperature, 35,
-
somma delle distanze dai fuo- -
semiasse minore dell', 87 condizione di lezione smarri-
-
39-40
chi di un ellisse, 56
'
-

velocit istantanea su una, 59 ta della, IX-XIII


dinamica, 76
Fowler, Willy, 50-51
ellittiche, orbite, 129-133 139-143
, -
costruzione di ellissi nella, 55- Franklin, Benjamin, 136
-

e diagrammi di Newton, 77-86 epicicli, 6,8 56,70-73 Fuchs, Klaus, 39

184 185
Indice analitico Indice analitico

fuochi dell'ellisse 55-56,89


, inverso del quadrato leggi del tipo
, meccanica quantistica, 36,43,168, Newton, Isac (continua)
-
riflessione della luce e, 57-73 (v. R'2, leggi del tipo) 174-175 -

gravit dedotta da,


-
sole in uno dei, 87-88 iperbole, 1,17,17 Mercereau, James, 35 -

leggi di, 2, 26, 28-32, 85-86, 92,


iperboliche, orbite 134,160
, minima azione, principio di, 36,39, 102-105,130-131,168-169
Galileo, 8,19-27,23,168 76 -
attualit delle, 174-175
Geiger, Hans,135-136 Kepler, Johannes, 1 ,
8,11-15,18-19 momento angolare, 84 -
corollario alle, 86
Geli-Mann, Murray 41,42 ,
-

leggi del moto dei pianeti di, 14- Moto dei pianeti intorno al Sole ,
-
descrizione delle, 28,30-32
geodetiche, 170 19,85,102-103,139-140 II (Feynman), 138-166 -

gravit e, 90-131,135-136,139-
Giove, 104 -

leggi di Newton e, 102-103 -


contesto storico in, 138-141 143,147,152
gluoni, 48 -

prima legge di (v. ellissi, legge -

contributi di Newton , 139-142, -

leggi di Kepler e, 102-103


Goodstein, David L., XI-XII 34-35, , delle) 147,150 -

meccanica quantistica e, 173-


44-52 -

seconda legge di (v. equivalenza -

diagrammi della velocit in, 153- 175


Graham, William 53 , delle aree, legge dell') 157 -
teoria della relativit e, 168-170
gravit, 20-27,32,103-105 -

terza legge di (v. periodi, legge -

dimostrazione elementare del, -

prima legge di, 28,30, 78,85-86


-

come legge del tipo R"2 (v. R-2, dei) 142-146 -

Principia Mathematica di, X, XII, 2,


leggi del tipo) Koonin, Steven, 50-51 -

legge di diffusione di Rutherford 28,32, 76,86,103,105,142


-
deduzione di Newton della, 102- in, 160-161,165-166 -

seconda legge di, 30,85-86,94,103


105 Landau, Lev, 39-40 -

leggi di Kepler in, 138-141 -

terza legge di, 30,103-104


-
direzione della, 105 Leibniz, Gottfried, 32-33 -
osservazioni introduttive in, 138- nucleare, sommergibile, 37-38
esercitata dal Sole, 78-80,85,104- 139
-

Leighton, Marge, IX
105,117-131 Leighton, Ralph, 3,53
-

parametro di impatto in, 164-165 odografo, 167


gravitazionale, costante, 163 Leighton, Robert, IX-XI 42,44,46 ,
-

propriet delle ellissi in, 143-146 orbita-e, 59, 87-88,139-159


linee di riflessione (v. tangenti) Mysterium cosmographicum (Kepler), -
circolari, 90, 95-101
Halley, Edmund, 1-2 13 con il Sole posizionato in uno dei
Los Alamos, progetto, 37-39
-

-
cometa di, 89 luce (v. anche riflessione) National Aeronautics and Space fuochi, 87-88
Hamilton, Sir William, 167-168 Administration (NASA), 53 della Terra, 104
legge della riflessione della, 59,
-

Hapgood (Stoppard), 174 143-144 Neugebauer, Gerry, IX, 42,44 -


di Marte, 14-15

Harmonices mundi (Kepler), 18 Neumann, John von, 37 -

diagramma di Newton delle, 76-


-

principio di Fermat per la, 76


Hooke, Robert, 140 Newton, Isaac, X, XII, 27-33,32,170 86,104-105
-

riflessione della, da parte dei fuo-


Hughes Aircraft, 38 '
chi di un ellisse, 57-73
-

diagramma del moto dei pianeti -

diagrammi delle, 97-101,112-115,


di, 76-86 117-120,123-124,155
Hutchings, Edward ,
53 -

tangenti all'ellisse e, 57-60


-
velocit della, 168-170
-

come poligono regolare, 96-97 -


eccentriche, 132-133

Il Saggiatore (Galileo), 20 Lucrezio, 170


-

diagramma della velocit e, 90- -


ellittiche, 129-133,139-143
97 -

gravit del Sole e (v. gravit eser-


immagine, punto, 61,144-146 Luna, 141
impatto, parametro di, 165 Lutero, Martin, 8
-

dimostrazione dell'uguaglianza citata dal Sole)


impulsiva, forza, 78,92-97 147-148 ,
delle aree in tempi uguali e, 80- -

iperboliche, 134,160
84 -

massa dei pianeti e, 104


-

gravit del sole come, 78-79 Marsden, Ernest, 135-136


incidenza, angolo di, 69, 72,144 Marte, orbita di, 14-15
-

intervalli di tempo nel, 79-80 -

paraboliche, 135,159
inerzia, legge di (prima legge di
-

moto reale dei pianeti e, 79-80 -

propriet delle, 104-105


massa dei pianeti, 104 nella dimostrazione della terza
Newton), 26-30, 78 85-86,169
, Mastlin, Michael, 11
- -

legge del tipo R"2 e, 90,130,139-


-

moto planetario e, 103 Mathews, Jon, 49


legge di Kepler, 90-97 141

inerziale, guida, X Matter and Motion (Maxwell) 167


-

parallelogramma tracciato nel, -

terza legge di Kepler e, 87-90


,
79-80,106 -
velocit sulle, 104
Institute for Advanced Study ,
36 Maxwell, James Clerk 167-170,271,
interazione debole, 41 173
,
-

posizione del Sole nel, 78 -


uniforme sulle, 97-98
-

triangoli congruenti nel, 81-82 orizzontale, moto, 26-27

186 187
Indice analitico Indice analitico

parabole 1,17, 27 problemi, risoluzione dei, X Sole {continua) -

congruenti
-
lavoro di Galileo sulle, 26-27 -

segmenti di orbita che descrivono -


costruzione di, 62-64,68, 78-85
paraboliche, orbite, 135,159 quantit di moto, 30 angoli uguali rispetto al, 106-111 -

tangente all'ellisse e bisezione


parallelogrammi, orbite e, 79-80,106 quark, teoria dei, 41,48 -

terza legge di Kepler e, 87-90, di, 61-65,67-70,73


partoni teoria dei, 48
,
104-105,139 -
nel calcolo delle velocit orbitali,
pendolo, legge del, 19 R~2 (inverso del quadrato), leggi del -
velocit orbitali e, 104-105 108-109
periodi, legge dei (terza legge di tipo, 140-141 solidi perfetti, 12 -

nel diagramma di Newton del


Kepler), 87-90,104-105 -

dedotte dalla terza legge di Ke- spaziotempo, 170 moto dei pianeti, 79-85
-
dimostrazione della, 89-101 pler, 85-130,139-141 specchi, legge della riflessione e, Tuck, Helen, 59
-

distanza dal sole e durata del pe- -


elettricit e, 136,160-166 59,143-144
riodo orbitale nella, 100-102,104 -

gravit e, 85-130,142-143 speculare, riflessione (v. riflessione) Uraniborg, 10


-
orbite e, 87-90,104-105 regolari, poligoni, 96 Stoppard, Tom, 6,174 Urbano Vili, papa, 19
perturbazioni, 141 relativit, teoria della, 168,170 Sulle rivoluzioni delle sfere celesti (Co-
pianeti (v. anche gravit; orbite) riflessione (v. anche luce) pernico), 5-7 velocit
-

che spazzano aree uguali, 79,84, -

angolo di, 69, 72,144 superconduttivit, 34-35,40 -

diagrammi della, 90-101,112-126,


139 -
dai fuochi di un'ellisse, 57-73 superfluidit, 34-35,39-40 153-157
-

forza impulsiva sui, 78,92-97, -

dalle tangenti a un'ellisse, 57-61 supernova, 14,54 -

come circonferenze, 95,97-101,


147-148 -

legge della, 59 Surely You're Joking, Mr. Feynman] 113-124,154-157


-
massa dei, 104 risonanze, 48-49 (Feynman), 3,53 -

come poligoni regolari, 97


-

moto dei {v. anche ellissi, legge rivoluzione scientifica, 1,27 -


costruzione dei, 113-124,154-
delle; orbite), 1-2,138-166 -
seconda, 168,174-175 tangente, 57-61, 70, 72-73,76,158- 157
-

diagrammi della velocit e, 98- Rodolfo II, imperatore del Sacro 159 -
dimensione dei, 94
100 Romano Impero, 11,19 -

come bisettrice di triangoli con- -

moto dei pianeti e, 98-100


-
lavoro di Brahe sul, 11,12-13 Rogers, William E, 53 gruenti, 61-65, 67-70, 73 -

origine dei, 121-123,155


-

legge di azione e reazione e, 30, Rutherford, Ernest, 135,172,173 -


costruzione di una, 73-75 -

raggio dei, 97-98


32 -

legge della diffusione di, 135,160- -

dimostrazione di Feynman relati- -


variazione della velocit nei,
-

legge di inerzia e, 103 161,165-166 va alla, 144-146 100-101


-

legge di Kepler del (v. Kepler, -


direzione del moto e, 59 -
istantanea, 59
leggi del moto dei pianeti di) salvare le apparenze, 8 -
nel calcolo della velocit orbitale, -
orbitale, 104
-

modello aristotelico del, 5-8,22, Sands, Matthew, IX, 42,44 126-129 -

masse dei pianeti e, 104


24 Schockley, William, 40 -

nel diagramma di Newton del -

segmenti che sottendono angoli


-

modello copernicano del, 5-8, 7, Schrieffer, J. Robert, 40 moto dei pianeti, 79-83 uguali e, 106-111
20,22 Schwinger, Julian, 34,39 -

riflessione da parte di una, 57-60 -

variazioni di (v. anche seconda


-

momento angolare e, 84 scientifica, rivoluzione, 1,27 Tabule Rudolphinae (Kepler), 19,21 legge di Newton), 98-101
-

periodo orbitale dei, 87-89 -


seconda, 168,174-175 Telegdi, Val e Lia, 45 vettore velocit, 91-94,156
-

terza legge di Newton e, 103-104


'
semiasse dell ellisse Teoria dell interazione di Fermi
'

Virgilio, 15
-
velocit istantanea dei, 59 -

maggiore, 87-89 (Feynman e Geli-Mann), 41 Vogt, Rochus, 42,43


Platone, 5-6 -
minore, 87 Terra vuoto, 24
poligoni regolari, 96 sezioni coniche, 1,16-17,134-135, -
orbita della, 104
posizione, diagramma della, 90-95 146 -
rilevabilit del moto della, 20-22 Watson, James, 45
Princeton University, 36-37 Sole Thomson, J.J., 173 What do You Care What Other People
Principia Mathematica (Newton), X, -
come fuoco di un orbita ellittica,
'
Tolomeo, 8 Think? (Feynman), 3,38,53
.
XII, 2, 28,32,76, 86,103,105,142 87-88 Tomonaga, Shinichiro, 34-39 Wheeler, John Archibald,
principio di minima azione, 36,39, -

gravit del, 78-80, 85,104-105, transistor, 40


76 117-131 triangoli Zweig, George, 41,48 /Q.

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