aut luglio 2010

culture o stili
di Romina Ciuffa
Foto di Valentina Cusano

I ntervista a L aura B ono

Mi ritrovo in questa notte di Torre del Lago a vedere
un fenomeno a dir poco allarmante: una rissa tra donne,
una delle quali mi rovescia dolosamente un Cosmopo-
litan addosso e mi prende a pugni. Questioni d’amore,
o dolore, ma io son qui e la notte è ormai insostenibile,
un quadretto poco romantico di signorine venute a un
ritrovo. Mentre sto per allontanarmi ed andare in spiag-
gia - la notte sarà certo più notturna lì - due sensi: la
vista, l’udito. Innanzitutto, assisto a un cambiamento: le
signore, ubriache, rissose, languide, si fermano. Le più
piccole si strappano i capelli e cominciano a dimenarsi.
Sembra quasi che un alieno si sia palesato, quello stesso
che le possedeva fino a pochi attimi fa, e un po’ alieno lo
è se è in grado di fermare l’indifferenza. “Che taglia l’aria
e non fa briciole”. Quindi il sonoro: cessa quel discogra-
fico malmenare di house, e inizia lei. Mi fermo, allora,
e chiedo ad alcune di loro: ma che sta succedendo?“
C’è Laura Bono”. E chi è? “Una ragazza comune che ha
una passione”, mi dice oggi. La rissa è un po’ la metafo-
ra di quanto c’è nella sua costellazione, Capricorno. Le
avevano tolto le sigarette in un reality, e lei aveva dato
in escandescenza. “Mi incontro-scontro con il mondo
discografico da sempre. Ma me ne frego: scrivo da quan-
do avevo 10 anni”. Non in musica. Scriveva delle storie:
“Non sapevo fossero canzoni, solo dopo ci mettevo su
la melodia. Oggi scrivo con chitarra e studio canto”. E
na Nannini dentro e fuori. “Ho lavorato tantissimo per
non essere il clone di nessuno, ma da lei sì, ho preso il
modo di esprimermi sul palco. Io che prima di tutto ado-
ro Battisti. L’ho incontrata diverse volte e mi ha detto che
aveva capito cosa è lei per me. Mi ha detto: l’ho capito
perché per me lo era Janice Joplin. Ho capito che io sono
la tua madrina”. E un altro accostamento, sin dal palco di
Sanremo 2005 dove cantava Non credo nei miracoli con
la quale vinceva per la categoria Giovani si piazzava alla
quinta posizione nella classifica generale: Irene Grandi.
“Mi sento popolare, ossia pop, nel mio esprimermi. Parlo
di me e ci metto un vestito rock. Ma ascolto musica alter-
nativa e classica - adoro Vivaldi - e sono stata spesso una
solitudinaria”. L’idea è anche quella di iscriversi all’uni-
versità per studiare Lettere. Laura Bonometti vive a Mi-
lano da 5 anni, ma le “vasche” del corso erano quelle di
Varese. “Mi accorsi che mi andavo allontanando sempre
più dalla mia compagnia e mi trovavo sempre più sola,
forse non c’entravo molto e avevo bisogno di altre cose.
Sono andata via”.
Nel 2006 è nel girone di MUSIC FARM con Franco Ca-
lifano, Ivana Spagna, Silvia Mezzanotte, Alberto Fortis,
Massimo Di Cataldo e gli altri. “Spazi per noi giovani
non ce ne sono più, quindi presi quel treno. I reality
hanno potenza ma temo per gli emergenti, carne da ma-
cello, spremuti fino all’edizione successiva in cui avran-

Speciale cantantesse poi, e poi? Il non conoscerla affatto mi rende vergine

LA SUA DISCRETA COM P AGNIA
Le donne si strappano i capelli per lei. In Finlandia la adorano. Gianna Nannini è la
sua madrina e Vasco Rossi la incoraggia ripetendole che ‘ha un futuro’. Della comu-
nità omosessuale dice: “I gay mi hanno scelto, forse perché sono tosta, forse perché
è arrivata la mia apertura mentale. E una volta che il mondo gay si affeziona non ti
molla: è un privilegio”. Lei è Laura Bono, nota ai più per il reality di qualche anno
fa MUSIC FARM. Durante un suo concerto a Torre del Lago, l’abbiamo incontrata.
e posso accucciarmi ai suoi piedi come una nipote per
terra mentre il nonno racconta la sua vita. “Facevo la
speaker in una radio e degli amici mi hanno chiesto di
cantare hip hop con loro”. Sono i Terzo Grado, un grup-
po con il quale, da adolescente, si esibiva nella provincia
di Varese, a Milano e anche in Svizzera. “Non mi sono
mai avvicinata all’hip hop ma ne ho trovato un profondo
giovamento”. Con loro ha registrato due demo intitolati
Giorni di un futuro passato e Senti come fa. Quindi, soli-
sta, ha iniziato a calcare palchi di piazze, teatri e locali.
Non posso negarlo, ora che mi fa ascoltare questo suo
disco appena uscito, La mia discreta compagnia (trovate
la recensione a pag.54): c’è un rock, un graffio, una Gian-
no spazio altri. Cristina Donà, ad esempio, non ha mai
avuto il circuito promozionale degli artisti di oggi, ma il
suo è un altro, superiore, livello. Un peccato”.
Reality non solo in Italia: “A IL GRANDE FRATELLO fin-
landese, in cui comparivo come guest, vestivo i panni
della cuoca. Volevo fare un’amatriciana ma sono arrivati
ingredienti finlandesi e ne è uscito un piatto che era una
via di mezzo. Sono brava in cucina”. In Finlandia dov’è
famosa: dopo Sanremo, infatti, l’hanno cercata loro. “In
dieci giorni sono arrivate valanghe di richieste”. Non cre-
do nei miracoli si è piazzata tra le prime dieci posizioni
dell’air play list finlandese e il brano Oggi ti amo è sta-
to registrato in duetto con il cantante finlandese Tomi
Metsäketo, oltre a partecipare alla cerimonia d’apertura

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dei campionati mondiali di atletica leggera 2005 di Hel-
sinki in rappresentanza dell’Italia. “Canto in italiano an-
che mi sono esibita anche per la presidentessa findlan-
dese, Tarja Halonen. Lei è veramente rock: è stata infatti
rieletta di nuovo dopo 5 anni di mandato. Di donne così
ne ho incontrate veramente poche”. A proposito di don-
ne: perché si strappano i capelli per te? “I gay mi hanno
scelto, forse perché sono tosta, forse perché è arrivata la
mia apertura mentale. E una volta che il mondo gay si af-
feziona non ti molla: è un privilegio”. Di chi è la discreta
compagnia che questa rocker persegue? “La mia. Sono
io, la mia malinconia e me stessa un momento di solitu-
dine in cui avevo bisogno di capire dove stavo andando”.
In questo album esce anche il singolo Cinture di pelle.
“Lo avevo scritto a 19 anni dopo un Tg in cui si parlava
dell’ennesimo bambino vittima di abusi. Capii quanto
sono fortunata mentre riflettevo fumando sulle scale di
casa l’immagine di un padre con la cintura. La canzone
mi è uscita di getto. La chiusi nel cassetto perché è forte
e mi faceva male, e fino ad oggi non ho avuto il coraggio
di tirarla fuori anche per non essere additata dalla critica
come chi utilizza certe tematiche per far successo. Poi
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l’ho riadattata, e dalla prima persona che utilizzavo è
nato un Luca qualunque, più efficace, tutti i Luca del
mondo. Così nessuno avrebbe dubitato di mio padre”. Il
disco contiene anche il singolo che la Telecom ha utiliz-
zato per il suo spot, Tra noi l’immensità, e “chiude con
un inno alla speranza alla vita, alla musica, che è Viva”.
Vasco Rossi, dopo la finale di Sanremo, la chiamò in
camerino per farle i complimenti: “Hai un futuro”, le
disse. Dopo qualche giorno lei aprì tutti i suoi concerti.
E si scrive con l’altra Laura, la Pausini. “Abbiamo un
rapporto epistolare”. Crede ai miracoli, allora? “Ci ho
sempre creduto. Son pochi ed è un miracolo che esi-
stano. Il mio è trovare un po’ di serenità”. A Torre del
Lago cala il silenzio, Laura Bono diviene un castello
di sabbia sulla spiaggia: grande, stabile in un’area non
ventilata, disposto a mutare con il progredire della ma-
rea e di gocce più grandi. Bello e impossibile. Lei canta:
“Ti ho detto mai che mi hai spostato con il tuo respiro
dolce in questo posto, quello che abitiamo? Che sono
una formica e ti cammino sopra il dorso di una mano”.
E la tengo lì, a solleticare energicamente ciò che resta
di una notte di inizio estate. Sono un filo d’erba.
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Aut aut [àut àut]
modo familiare tolto al latino che significa o sì o no, o in un modo o in un altro.
Per noi da sempre simbolo della scelta.

Aut magazine è distribuito gratuitamente in tutta Italia

grazie alla tenacia e all’impegno dei volontari del Circolo Mario Mieli,
e al sostegno dei nostri partner. Aspettateci, cercateci, leggeteci.

luglio 2010
aut sommario
Questo mese
Zoom: La fine di Lost
Tutti schiavi di Francesca di Roberto Paterlini
di Barbara Labate a pagina 40
a pagina 8
iPhone serie 4
InPiazza: di Tony Albano
RomaPride2010: noi non ci saremo a pagina 42
AAVV
a pagina 10 Noi:
Gay in provincia: Palermo
Pride Milano, Torino, Palermo di Tony Albano
AAVV a pagina 20
a pagina 16
Comics: I Liceali
Cultureostili: di Fiorella Bertoia
Il ritorno di Sabrina Salerno a pagina 26
di Stefano Mastropaolo
a pagina 18 Trans High School
di Andrea Bandiera
Erika Lust e il porno femminile a pagina 36
di Romina Ciuffa
a pagina 22 Oasi gay
di Daniele Cenci
Il trucco in quattro e quattr’otto a pagina 38
di Egizia Mondini
a pagina 28 Intervista a Sergio Ferrari
di Stefano Mastropaolo
Cultureostili: a pagina 44
Speciale Cantantesse
di Romina Ciuffa pag46 Sensi
a pagina 30 pag60 Metropoli

“Un figlio ha bisogno d’amore, di rispetto, di equilibrio e se una persona, sia essa etero, gay, lesbica,
ha raggiunto un equilibrio e una serenità personale tale da sentirsi pronto per affrontare il ruolo di genitore credo che debba
poterlo fare. Non è l’orientamento sessuale a fare di una persona un buon genitore”. Sabrina Salerno

Direttore responsabile Editor in chief: Gabriele Bonincontro (g.bonincontro@mariomieli.org)

In copertina:
La storia dei pride a Roma
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Redazione: Daniele Cenci, Luigi Conversini, Vincenzo Errico, Francesco Paolo Del Re, La Karl Du Pigné, Massimo Fari-
nella, Fabio Nolli, Daniele Catena, Maria Tridico - Consulenti di redazione: Rossana Praitano, Andrea Mele, Alessandro
Petrone, Fabio Cardoro - Hanno collaborato a questo numero: Daniele Quinzi, Andrea Bandiera, Domenico Oriolo, Tony
Albano, Roberto Paterlini, Romina Ciuffa, Barbara Labate - Fotografi: Mirta Lispi, Angelo Marinelli. Ringraziamo: Alberto
Menasci D&D Concerti. Ci scusiamo per eventuali omissioni. Il © delle immagini o delle foto è di proprietà degli autori -
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