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Capitolo 1 Gli incontri con lOccidente

La Via della Seta (incontro mancato)


Gi i Romani avevano una vaga idea della Cina, e allo stesso modo i Cinesi avevano una vaga idea
di Roma. In Occidente si indicava la Cina con due termini: Serica (dalla seta) e Sina, questultimo
che deriva dalla dinastia Qin, prima dinastia imperiale. Da qui il latino Sina e poi il nostro Cina.

Gi nel II secolo d.C., vi era un fiorente commercio indiretto (incontro mancato tra Roma
e dinastia Han) tra i due paesi, con Roma che importava una gran quantit di Seta (vedi pitture
nella Villa dei Misteri), che giungeva nei nostri territori percorrendo la celebre Via della Seta. Il
bilancio dei pagamenti comunque, vedeva sempre Roma spendere di pi in importazioni. In realt
non mancarono ostacoli ai rapporti tra i due paesi, in particolare a causa dei Parti, che cercavano di
tassare il passaggio delle merci attraverso le proprie terre.

La Via della Seta, non vedeva solo il commercio del prezioso e omonimo materiale. Dalla Cina, i
mercanti portavano anche ferro, bronzo, legni preziosi, cannella etc, mentre dallOccidente erano
portati vetri, porpora, tappeti persiani. Fu un crocevia non solo di commercio, ma anche di civilt.
Lungo le sue vie infatti, oltre i Parti, vi furono anche limpero Kushana, nonch i Sogdiani.
nel IV sec. Che Europa e Cina si avviano verso il loro Medioevo, che avr caratteristiche simili:
frammentazione politica, invasioni barbariche, rilevanza della dimensione religiosa. Soluzione
diversa: Europa stati nazionali (dopo 1000 anni), Cina restaurazione Impero con sistema
sinocentrico (dopo 4 sec. Fino a dinastia Suei 589; prosperit fino a 1820; 1840 1guerra oppio e
inizio secolo umiliazione).
La via di terra fu chiusa a seguito dellislamizzazione della periferia occidentale della Cina Tang
(618-907) dopo la sconfitta durante la battaglia di Talas (751 d.C.).

Il primo incontro

La Via della Seta era ovviamente un bene prezioso, e non mancarono ovviamente sanguinosi
scontri per il suo controllo. Inizialmente essa era controllata da mercanti cinesi e da trib nomadi.
Nel X (decimo) secolo, cadde nelle mani degli islamici, fino alla conquista mongola del XIII
secolo. I mongoli unificarono lintera Asia e lEuropa Orientale, stabilit assoluta.

La Pax mongolica apr un nuovo capitolo negli scambi tra occidente ed oriente, con contatti pi
diretti e intensi tra la Dinastia Yuan (mongola 1279 - 1368) e lEuropa medievale non solo
commerciali, anche diplomatici; in questo periodo che Marco Polo raggiunge la corte cinese (2
viaggi con lo zio), narrando poi le sue avventure nel Celebre Il milione (un trattato di marcatura),
primo a creare una vera e ampia documentazione sulla Cina (detta Cataio). Fu anche il primo ad
informare loccidente dellesistenza del Giappone, da lui chiamato Zipangu dalla storpiatura del
termine cinese per definire il Sol Levante.

I contatti furono anche aiutati dal fatto che il Cristianesimo era iniziato gi a penetrare nellAsia
ad esempio la madre di Qubilai era nestoriana. Il papato prese ad inviare frati francescani. In realt
la loro missione non era semplicemente evangelica, ma anche diplomatica, perch il papato
puntava ad assicurarsi lappoggio mongolo contro i saraceni (Triangolo geopolitico Europa-
Islam-Cina). La missione presso il Gran Khan per la creazione dellalleanza contro i musulmani
fall.

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Con questo primo intenso incontro, per gli storici ebbe conseguenze limitate, molte delle scoperte
Cinesi poterono entrare in Europa: polvere da sparo, cartamoneta, stampa, porcellana. In realt fu
pi una influenza indiretta, perch era trasmessa tramite la Persia e il mondo islamico.

Il grande incontro

Appaiono le cosiddette economie mondo (definizione di Braudel): isole geoeconomiche, mondi


autonomi e vastissimi che superavano strutture politiche quali regni e imperi. Uno era il mondo
arabo-musulmano (XII secolo); un altro, quello mediterraneo (XVI secolo); alla periferia
dellEurasia poi, vi era poi la Cina Ming (XIV-XVII secolo, breve periodo di apertura verso il mare
con eunuco Zheng He, poi ritorna a geopolitica continentale). In seguito allimperialismo
occidentale poi, queste insulae diverranno poi un solo spazio economico di dimensioni globali,
portando a quello che Wallerstein ha definito sistema mondo.

Nella seconda met del XVI secolo che ebbe luogo il secondo grande incontro tra la civilt
occidentale e la Cina ad opera delle missioni gesuite. I missionari gesuiti rimasero molto colpiti
dalla Cina: trovarono una societ antichissima, sviluppatasi al di fuori del mondo biblico,
amministrata efficientemente da una colta burocrazia. A stupire poi, anche il progresso tecnologico
della Cina, a quel tempo il paese pi avanzato del mondo, nonch leconomia (allepoca il livello
tecnico e ingegneristico superava quello dellEuropa rinascimentale). A sorprendere ulteriormente i
missionari, il fatto che la societ cinese era di fatto degna di essere imitata, con un ordine politico
e sociale basato sulla conoscenza e sul merito, non sulla classe: ci a cui aspirava in sostanza la
borghesia occidentale (favor illuminismo europeo).
Figura chiave era il burocrate mandarino, personalit modale e membro della classe dirigente che
per accedere a tale posizione aveva superato gli esami imperiali interiorizzando gli insegnamenti
confuciani.
Limmagine di un paese potente, ricco, governato da un sovrano saggio circondato da funzionari
selezionati meritocraticamente, sciocc fortemente i pensatori europei, facendo il gioco dei filosofi
pronti a mettere in discussione la dinastia per diritto divino e lancien rgime. I pensatori europei
furono inoltre scioccati nellapprendere di una civilt antica come quella cinese, che mise in crisi
luniversalit del cristianesimo e la cronologia biblica. Tra i pi celebri Leibnitz, secondo il quale
Europa e Cina avevano un pari livello di tecnica ma la Cina era superiore nella filosofia pratica,
cio nelladattare pragmaticamente etica e politica alla vita. La cultura europea in questo senso, fu
fortemente influenzata dalla Cina, e diversi classici confuciani iniziarono ad essere tradotti ed
importati.

Gesuiti

Capo missioni cattoliche in Asia Valignano, padre della Yamatologia. Ha scritto il Cerimoniale
(1581) nel quale ha stabilito come devono comportarsi i missionari in Cina e Giappone; nuova
strategia missionaria, accomodamento: apprendere la cultura dellaltro e dialogare (non imporre).
Valignano fu anche diplomatico, organizz invio ambasceria a Roma di giovani giapponesi (1588).
Suo allievo in Cina fu Matteo Ricci, attu con successo metodo dellaccomodamento.
Laccomodamento accettava certe pratiche (culto antenati, riti confuciani) perch viste non come
religiose ma politiche; gli altri ordini, invidiosi dei successi gesuiti, premendo su tali pratiche
ottennero la loro scomunica.

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Valignano molto empatico, la sua tolleranza derivava per dal pensiero gesuita: teoria del
probabilismo> se il peccatore compie un misfatto e ci sono varie probabilit sullesito, il
confessore deve scegliere la pi favorevole al penitente.
Lidea dellaccomodamento fu ripresa 4 secoli dopo dal Concilio Vaticano II; oggi il metodo
conosciuto come inculturazione (il termine originariamente indicava come una cultura precedente
fosse ripresa da quella successiva, quindi in senso verticale). Oggi questa ricomparsa con papa
Francesco col nome di probabilismo.

A partire dal XVIII secolo per, le testimonianze gesuite, favorevoli nei confronti della Cina,
iniziarono ad essere messe in discussione da viaggiatori e mercanti. La sinofilia raggiunse il suo
apice nel XVII secolo, grazie anche a Voltaire, per il quale il sistema mandarinale fondato sul
merito era la miglior ricetta per cambiare lEuropa, e i Fisiocratici.
Per i fisiocratici la ricchezza di un paese deriva dalla natura; in particolare Quesnay (il Confucio
francese) vedeva la Cina come modello per lEuropa; in tale modello era la natura a governare
leconomia, non lo stato. Leconomista esaltava il dispotismo illuminato cinese (dispotismo inteso
come governo efficiente). La concezione di laissez-faire delleconomia occidentale introdotta da
Adam Smith (la mano invisibile, lasciar fare allindividuo) verrebbe da una lezione di Quesnay e
dalla sua errata traduzione del wu-wei taoista (il taoismo solo una parte del pensiero cinese, in
realt interventista). In generale il modello Confuciano ha dato alla Francia un modello razionale e
una filosofia deista (divinit immanente, non trascendente>una religione laica) che ben si adattava
allilluminismo.
Tra i maggiori critici invece della Cina, vi furono Rousseau e Montesquieu, che vedevano nel
governo cinese un governo dispotico, fondato sulla paura. In ogni caso il dibattito spinse i pensatori
dei Lumi a interrogarsi sul rapporto tra religione e morale, merito ed lite, si pu dunque dire che
linfluenza cinese contribu alla caduta dellancien rgime.

In Europa si diffuse una vera mania per le Cineserie (porcellane, legate alluso di sostanze esotiche
come caff, the, cioccolato), che scem verso la met del XVII sec.

Quanto alla missione gesuita, questa cess di esistere nel 1773, in seguito alla cosiddetta questione
dei riti. I missionari portoghesi, gelosi dei successi di quelli italiani e francesi, accusarono questi
ultimi di idolatria, cio di permettere ai cinesi convertiti di continuare a praticare i riti in onore
degli antenati e di Confucio. Il papa giudic questi riti una forma di idolatria e li condann, e di
pronta reazione, limperatore Kangxi proscrisse il cristianesimo e vi furono dure persecuzioni. I
gesuiti, grazie alle loro competenze tecniche e scientifiche, continuarono a svolgere importanti
compiti, fino alla soppressione della Compagnia. A prescindere da questo per, si stava gi
diffondendo in Cina un forte sentimento anticristiano, e in generale antioccidentale. Alle basi del
sentimento anticristiano vari timori, quello di sovversione nonch quello che i missionari
praticassero forme di alchimia e che le chiese, costruite senza tener conto della geomanzia
(fengshui) potessero alterare larmonia della natura; inoltre il neocofucianesimo, a differenza del
confucianesimo classico, aveva una dimensione religiosa che contrastava con quella cristiana.
Il rigetto del cristianesimo tra il XVII e il XVIII sec. Per alcuni fu dovuto a irriducibili differenze
culturali; per altri la causa fu il doppio ruolo dei missionari gesuiti, che fungevano da sacerdoti e
letterati.

Quanto al Giappone, esso era giudicato dai missionari come incomprensibile (a differenza della
Cina), opposto allEuropa (Valignano). I missionari erano infatti sconcertati dal fatto che i
giapponesi venerassero pi divinit. Lincontro tra occidente e Giappone fu inizialmente positivo (e
migliaia furono le conversioni), ma termin tragicamente con violente persecuzioni e la chiusura
(sakoku) del paese.
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Dagli incontri con la Cina (comprensibile) i filosofi del 700 forgiarono una nuova coscienza
europea dando un plurale alla nozione di civilt. Effetto secondario di questo incontro fu la nascita
della sinologia in Europa, e del Collegio dei Cinesi, oggi la nostra universit, creata a Napoli dal
sacerdote Matteo Ripa il cui compito era quello di impartire una formazione religiosa ai giovani
cinesi, nonch preparare missionari europei (dal 1886, quando fu ribattezzato Real Collegio
Asiatico, accett anche studenti laici. Durante la missione in Cina dellinglese George Macarteny fu
il Colegium Sinicum a fornirgli due interpreti cinesi; la lingua intermediaria era il latino).

La Cina, da prima potenza economica a Occidente primitivo

LAsia Orientale e Meridionale ha sempre rivestito un ruolo dominante nel commercio


internazionale. Non a caso Adam Smith vedeva nella Cina un paese pi ricco di tutti quelli europei.

Fino agli inizi del XIX secolo la Cina stata la prima potenza al mondo per PIL. La straordinaria
crescita attuale non deve quindi stupire (back to the future) A causare il crollo delleconomia cinese
in questo senso, non furono fattori endogeni o catastrofi naturali, bens il colonialismo occidentale
Nel 1800 leconomia cinese ed europea si equivalevano. Ci rimette in discussione la data della
nascita dellOccidente come centro del mondo: non pi con la scoperta delle Americhe, 1492, ma
nel XIX sec a seguito della rivoluzione industriale e dellespansione coloniale

Per lintellettuale Wang Hui la nozione Oriente\Asia una costruzione europea, lidea di Asia come
altro; in siffatta concezione della storia lEuropa rappresenterebbe lo stadio avanzato, lAsia
quello politicamente e socialmente arretrato.
Per Hegel, la storia viaggiava di fatto da Oriente a Occidente (periodizza geograficamente la
storia) lo afferma nel suo Filosofia dello Spirito. In questo senso, lEuropa la fine della storia,
mentre lAsia ne linizio. La periodizzazione basata sullassociazione tra sistema politico
(dispotico, democratico) e lo spazio geografico. Posizione simile assume Adam Smith, che associa
per a spazi geografici sistemi economici

Le estreme periferie eurasiatiche negli ultimi due secoli

Terzo incontro ebbe un prologo: ambasceria britannica Giorgio III guidata da George Macartney
nella Cina Qing nel 1793 (prima volta che ambasceria eu incontra imperatore Cina).
Obiettivo inglese: estendere commercio, vogliono apertura porti. Nonostante i molti doni (orologi e
altri gingilli) ricevono un rifiuto.
1 caso di clash of civilizations: figlio del cielo vs rappresentate grande potenza EU> fallimento
Differenze culturali insuperabili: inginocchiarsi 3 volte davanti a Qianlong, Macartney non volle,
non voleva accettare di essere vassallo, fece posizionare un quadro di re Giorgio e rivolse a lui
linchino.
Responsabilit fallimento da entrambi i lati: Macartney pensava di rappresentare grande potenza,
limperatore voleva lInghilterra nel sistema del tributo.
Causa del fallimento strutturale: per i cinesi il SI era verticale, per lEuropa orizzontale
Chance mancata: se lincontro avesse avuto esito positivo la storia si sarebbe evoluta diversamente:
2 guerra dellOppio inizio secolo dellumiliazione,
Trattati ineguali a Cina, Giappone e altri Paesi perch ritenuti incivili (non avevano legislazione
moderna); unico popolo ritenuto civile oltre ad Europa la Porta Sublime: i paesi islamici.

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Nel 1900 Giappone abol trattati ineguali, si occidentalizz, invi giapponesi in Europa (Giapponesi
non accettarono costituzione tedesca del 1890 perch non accettavano fosse il massimo potere a
decidere, limperatore: non doveva entrare in faccende politiche)

Il terzo incontro tra Europa ed Estremo oriente fu il pi drammatico, quello del colonialismo. Per
la Cina, limperialismo europeo cominci con la guerra delloppio, guerra che diede vita al
cosiddetto secolo dellumiliazione. Umiliazione anche perch, oltre al colonialismo europeo, si
aggiunse anche quello giapponese, dal momento che la Cina venne pesantemente sconfitta dal
Giappone, fino ad allora considerato uno stato vassallo. Ci furono inoltre disordini interni (fine ciclo
dinastico) e guerre intestine, nel primo decennio della repubblica tra signori della guerra, poi tra il
Kuomintang di Chiang Kai Shek e il PCC di Mao, fino alla proclamazione della RPC il 1ott 1949
in piazza Tiananmen.

In tutta lAsia orientale, solo Giappone e Thailandia riuscirono a sfuggire alla colonizzazione. Il
Giappone in particolare, con la restaurazione Meiji usc dallAsia per entrare in Europa (datsu-a
Nyu-O), fu di fatto lunico stato dellAsia a rispondere alla sfida modernizzante lanciata
dallOccidente (fitness). Divenne un paese colonialista e addirittura nel 1905 sconfisse la Russia,
entrando sulla scena internazionale e rendendo effettivamente il sistema vestfaliano mondiale. Il
Giappone infatti, per una sorta di tendenza al Bandwagoning (in precedenza aveva seguito ed
imitato la Cina), segu lEuropa, prima con il modello prussiano, poi con quello delle democrazie
liberali; negli anni 30, rientrato in Asia, quello nazifascista, e per finire quello americano in seguito
allolocausto atomico.

Quanto alla Cina, essa era vista in modo profondamente diverso nel XIX secolo. Limmagine
positiva portata dai missionari gesuiti del XVII sec si ribalt nel secolo successivo, perch basata su
racconti di viaggiatori fortemente inficiati da pregiudizi colonialisti. Nellimmaginario europeo, il
cinese era furbo, disonesto ed ipocrita, cosa che contribu a creare unimmagine di s positiva e ad
alimentare la pseudoscienza dellinuguaglianza delle razze. Il sistema di evangelizzazione del XIX
sec. Non era pi basato sulla conoscenza e la comprensione dellaltro, ma sullarroganza, divenendo
comprensibilmente fonte di reazioni anche violente. Il target non era pi llite mandarina ma il
popolino. Gli stereotipi europei riguardanti i cinesi avevano nel Regno di Centro la propria
controparte: gli europei erano infatti chiamati diavoli stranieri.

Linteresse per la Cina quindi si affievol moltissimo nel XIX secolo, e lIndia prese in questo
senso il suo posto, in particolare grazie ai romantici europei (Schopenhauer adotta buddhismo). La
Cina era invece vista come bloccata, una mummia, cristallizzata.
La seconda met del novecento per ha visto lascesa dellAsia Orientale, con lasse economico
mondiale a spostarsi ad Est, trainato dal Giappone prima, e dalla Cina dopo (con la fondamentale
differenza che la Cina, alla crescita economica, accompagna quella militare, dando adito ad
apprensioni riguardo il suo possibile ruolo revisionistico).

Dopo il 1949, due volte loccidente si fortemente interessato alla Cina: la prima volta negli anni
60, con la rivoluzione culturale di Mao; la seconda volta invece, nei giorni nostri, con la
demaoizzazione della Cina stessa e lincredibile crescita economia seguita al socialismo di
mercato. notevole come il pensiero cinese, in particolare col suo pragmatismo politico, riesce a
mettere insieme due tendenze diametralmente opposte come comunismo e capitalismo. Se prima
poi Pechino era vista come una minaccia, in quanto potenza challenger degli USA, oggi la vera
minaccia il terrorismo, e i timori che la Cina suscita oggi in occidente sono essenzialmente di

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natura economica (insieme con lIndia). Latteggiamento americano oggi nei confronti della Cina
il constructive engagement (congagement) (collaborazione economica e opposizione politica).

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Capitolo 2 - Geopolitica e Geoeconomia dellEstremo Oriente

I dati geopolitici essenziali

LAsia che si affaccia sullOceano Pacifico (FAP, Facciata asiatica del Pacifico) vede 5 importanti
insiemi geografici:

1. Larcipelago giapponese
2. La penisola coreana
3. Il continente cinese e le marche marittime
4. Il promontorio indocinese
5. Larcipelago malese (il mondo malese-indonesiano)

Serie di mari molto importanti: il Mare di Okhotsk, il Mar del Giappone, il Mare della Cina
orientale, il Mare della Cina meridionale e il Mare di Giava. Importanza strategica stretti: di
Malacca, di Sonda, di Formosa, di Corea.

Queste zone vedono un vulcanismo insulare molto attivo, e per questo non rari sono fenomeni quali
terremoti e tsunami.

Il ritmo alterno dei monsoni (venti stagionali) scandisce la vita di questa zona dellAsia. Gli
inverni vedono monsoni continentali, venti freddi che soffiano dal continente allOceano Pacifico;
destate invece monsoni marittimi: laria tropicale aspirata dalla depressione termica che si
sviluppa al di sopra della Cina: in questo senso il clima caldo e le precipitazioni abbondanti. La
corrispondenza in estate di abbondanti piogge e di clima caldo spiega la ricchezza della
vegetazione.
Cina divisa in 2 da linea dei 15 inch (15 inches rainfall line) che taglia in 2 il paese; parte a Sud (la
Chinese Heartland) fertile, Nord secco

Fiumi, vanno dal continente al mare (al contrario che in Russia, dove fanno da ostacolo). Subiscono
influenza monsoni e del disgelo estivo, piene spesso possenti e distruttive.
2 Cine: Cina del Nord (fiume Giallo) e del Sud (Azzurro). Completamente diverse per coltivazioni,
lingua, aspetto fisico; unione con Grande Canale, il pi antico e lungo canale artificiale del mondo,
dinastia Suei (581-618); contribuisce a nascita economia di mercato in Cina.
Fiume Giallo, Huang Ho. (Cos detto per il fango giallo [loess] che trasporta), ha cambiato
corso innumerevoli volte durante la storia, risultando spesso in vere e proprie catastrofi.
Fiume Azzurro, Yangtzee, fiume pi lungo della Cina, navigabile
Pearl River (Zhujiag), sfocia a Hong Kong, meno importante

Terra coltivabile scarseggia: in Cina e Giappone, solo il 15 % del territorio coltivato. In questo
senso luomo per sopravvivere deve trarre il massimo profitto dalla terra, grande attenzione per
lirrigazione e la coltivazione. Differenza fondamentale tra Europa ed Asia: la prima, col
mediterraneo e le quattro stagioni, ha visto la cultura del grano, mentre lAsia, con il clima
monsonico, ha privilegiato il riso. LEuropa, disponendo del maggese (rotazione terreni), ha potuto
combinare allevamento e agricoltura, cosa che lAsia non ha potuto fare (la coltivazione del
maggese resa inutile dai monsoni) e che ha portato alla risicoltura irrigua.

Dal punto di vista demografico, questa regione del mondo vede 3 paesi che da soli costituiscono il
26 % circa della popolazione mondiale, ovvero Cina (1 miliardo e 300 milioni), Indonesia (206

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milioni), Giappone (130 milioni). Un peso comparabile lo vede solo lAsia meridionale, con 1
miliardo e 300 milioni di persone tra India, Pakistan e Bangladesh.

Come lOccidente per, anche lAsia Orientale entrata in una fase di transizione demografica,
passando da una demografia naturale (alta natalit e mortalit in diminuzione) ad una demografia
controllata (basso tasso di natalit e mortalit in diminuzione). Questo vede ovviamente una caduta
della fecondit, conseguenza naturale delle politiche di pianificazione familiare portate avanti in
Giappone e, soprattutto, in Cina politica del figlio unico a partire dagli anni 70. Si parla proprio
di demografia alla 4-2-1: 4 nonni, 2 genitori, un figlio (piccoli imperatori). Paesi confuciani (Cina,
Corea) hanno un sex-ratio squilibrato, con circa il 15 % in pi di uomini, pi desiderati perch
possono garantire il culto degli antenati. Prima infanticidio femminile o cinesi sans papiers (non
registrati), oggi aborti selettivi.
Miglioramento condizioni di vita = progressivo invecchiamento della popolazione. Il paese pi
invecchiato del mondo proprio il Giappone (78 anni uomini, 85 anni donne, aspettativa di vita
media). 1986 progetto Giappone Silver Columbus: esportare anziani in spiagge assolate Australia,
Spagna, Costa Rica. Problema in Cina abbandono anziani, paradosso in un Paese fondato su piet
filiale.

Infine, lEstremo Oriente minacciato pi dalla sete che dalla fame. La Cina vede da sola il 20 %
della popolazione mondiale, ma dispone di solo il 7 % dellacqua potabile mondiale.

La centralit della Cina


Principale Fattore Geopolitico della Cina: CENTRALIT
Molti studiosi di geopolitica cinese pongono il proprio focus sullauto-percezione della centralit.
Ci ha cause sia politiche sia culturali.

Stato Cinese: 1 centralizzato 2 burocratico 3 unitario


Fattore Geopolitico: sinocentrismo
Fattore geografico: isolamento
Fattore geostorico: sviluppo ortogenetico

Dal punto di vista politico, ci implica in politica interna che lunit territoriale dello stato il
massimo valore. Incredibile vista la vastit del territorio, la Cina sempre stato uno stato
centralizzato (no federalismo). Verso il mondo esterno al contempo, questa centralit si tramuta in
un forte senso di vulnerabilit: senso di accerchiamento.

Principale fattore geografico: ISOLAMENTO (Giappone insularit)


Barriere naturali, non ha potuto avere rapporti con altre civilt, si considera il centro.
Ovest: montagne, deserti
Sud: mare (oggi principale problema geostrategico, V e VII flotta americana + Giappone)
Nord: mancanza di barriere naturali, creazione Grande Muraglia simbolo di potenza ma anche di
vulnerabilit
Principali imperativi geopolitici: difesa Heartland; controllo buffer regions; oggi nuova
minaccia dal mare
BUFFER REGIONS:
Ovest: Tibet
Nord Ovest: Xinjiang (turcofoni, islamisti)
Nord: Mongolia Interna (la parte che con gli Yuan entrata a far parte della Cina)
Nord Est: Manciuria (le 3 regioni di cui composta)

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Problemi: Xinjiang e Tibet movimenti indipendentisti; le buffer region tendono a rivolte quando
limpero debole (dimostrato da dinastie Yuang mongola e Ching mancese, oggi zone sinizzate)

Dal punto di vista culturale, centralit associata alluniversalit, e si ricollega al concetto di


Tianxia, ovvero ci che sta sotto il cielo.
Centralit della Cina formale: non militare ma culturale.
Sistema sinocentrico= sistema gerarchico, il concetto EU di stato vestafliano verr introdotto nel
XIX sec.
Cina impero (potenzialmente) universale, ordine garantito da Figlio del Cielo (Tianz).
Legittimit del potere del Figlio del Cielo data dalla sua condotta morale quando indegna, il
popolo si ribella e lo depone.
Secondo la teoria politica di Mencio (370-290 a.C.) limperatore riceve il mandato del Cielo
(Tianming) per garantire lordine nel Tianxia e che pu essere revocato (geming, oggi indica
rivoluzione). Segni di tale revoca sono calamit naturali e rivolte contadine, che in genere
coincidono con lultima fase del ciclo dinastico. Geopoliticamente, il Tianxia era tutto ci sotto il
controllo dellimperatore; il resto del mondo era caos; la Cina il paese del Centro, Zhongguo, da
cui si irradiano i valori essendo essa uno Stato-civilt.
Definizione di Tian: il cielo un entit/principio morale cosciente che pretende che il paese sia
governato in modo giusto
Il mandato funziona tuttoggi: la legittimit del partito a governare dipende dai suoi risultati agli
occhi del popolo

Mencio ipotizza 2 tipi di governo, legittimo e illegittimo


Legittimo: la via del re (wang dao)
Illegittimo: via dellegemone (pa dao; pa= sovrano che regna male)

In Giappone diverso, vige lereditariet (criteri acquisitivi vs criteri ascrittivi mandato del
cielo vs diritto divino EU). Giappone VII sec. Importa tutto da Cina (cultura, scrittura, religione)
ma non il mandato.
Differenza ascrizione Occidente-Giappone: imperatore regna ma non governa, un simbolo

Ciclo dinastico: 3 fasi: fondazione dinastia (imperatore riceve mandato), picco della prosperit,
declino e rivolte. Il ciclo dura circa 250-300 anni.
In Occidente la visione non ciclica, una linea retta

Sistema sinocentrico: Cerchi concentrici. Al centro il Tianzi (figlio del cielo), poi 3 cerchi:
1 popolazione han
2 minoranze etniche
3 stati che pagano il tributo
Allesterno i barbari, coloro che non accettano la cultura cinese
Impero universale: tutti possono farne parte accettando i valori cinesi. Cina non solo stato,
anche civilt. Per farne parte pagare il tributo e accettare vassallaggio. Il sistema diede il via ad
una sorta di Trade zone con Cina al centro che stabiliva i prezzi.
Civilt cinese nata in corrispondenza del bacino del Fiume Giallo, e si poi estesa in tutta la
Cina continentale. Regione sinizzata del Nord-Est, si contrappone in questo senso allAsia
Indianizzata e Islamizzata del Sud-Est.
Mondo sinico (Giappone, Corea, Vietnam) condivide istituzioni sociopolitiche, dottrine
filosofiche e valori che si possono ricondurre alla Cina.

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2 fattori di unificazione:
1. confucianesimo, codice di norme morali che per oltre 2500 anni ha assicurato il buon
funzionamento della societ, assicurando relazioni gerarchiche, base tuttoggi delle relazioni
interpresonali
2. scrittura cinese, a differenza che per mondo cristiano o islamico non imposta ma
volutainfluenza culturale

Giappone
parte della cultura sinica
4 isole: Honshu, Hokkaido, Kyushu, Shikoku
Diviso in 2 parti:
o Parte occidentale: orizzontale esalta il bun, la cultura
o Parte orientale: verticale esalta il bu del bushi (guerriero)
o Giappone Nord dei samurai, Sud del Crisantemo
Principale fattore geografico: insularit
Diversa da isolamento cinese. Isolamento= sensazione di accerchiamento. Insularit spinge a
cercare rapporti col mondo esterno: alternanza fasi di apertura e isolamento
Principale fattore geopolitico: diversit
Particolarismo: convinzione che i propri valori siano legati a una specifica gente, cultura o
territorio
Principale fattore geostorico: cambio del tropismo (alternanza di apertura e chiusura)

Differenze Cina-Giappone
Cina stato-civilt, garante della civilt
Giappone Stato Nazione (interessante, nato prima degli stati vestfaliani: Giappone
Vietnam e Corea primi stati nazione)
Obiettivo geopolitico Cina: difendere Heartland; obiettivo geopolitico Giappone:
1. Garantire la propria sicurezza
2. Vedere riconosciuto il proprio ruolo nella regione
3. Decidere se restare in Occidente o rientrare in Asia (nel qual caso serve accordo
con Pechino)
Fattori identitari
Cina: Sinocentrismo, universalismo, sviluppo ortogenetico
Giappone: Diversit, particolarismo, cambio di tropismo

Aperture e chiusure Giappone


o Popolazione yayoi giunge in Giappone
Coltivazione del Riso apertura VII sec. A Cina, imitazione Tang
o Perido Heian, si sente superiore alla Cina, chiusura
Arrivo Occidentali con armi e cristianit apertura
o Periodo Edo, chiusura
Perry costringe a riapertura

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Giappone 3 tropismi
1. Nipponismo: chiusura
2. Asiatismo: apertura allAsia, in particolare a Cina
3. Occidentalismo, in due versioni. Periodo Meiji europeismo, dopo la guerra modello USA

Giappone bound to follow ma oggi non ha un modello. Sta cercando di crearne uno da se che
prescinda dalla crescita: modello post crescita

Geoeconomia del Polo Confuciano

Dal punto di vista geoculturale lEstremo Oriente coincide con il mondo sinico, cio tutti quei
paesi fortemente influenzati dalla civilt cinese: la Cina stessa (compresi Taiwan e Singapore), la
Corea, il Giappone e il Vietnam.

In campo geoeconomico invece, lEstremo Oriente pi vasto: oltre al Giappone, la Cina e le 4


tigri (Hong Kong, Taiwan, Singapore, Corea del Sud) si aggiungono paesi del Sud-Est asiatico
indianizzato e islamizzato: penisola indocinese, penisola malese, Indonesia e Filippine.

Diversi i fattori che giustificano questo allargamento: uno ad esempio quello della cosiddetta
diaspora cinese, ovvero gli oltre 30 milioni di cinesi doltremare, il cui ruolo allinterno delle
economie dei paesi non trascurabile, dal momento che (soprattutto negli anni 80) hanno investito
i loro ricavi in Cina. Un altro invece il fatto che molti paesi dellEstremo Oriente hanno preso a
modello il Giappone prima e la Cina poi. Lo slogan per molti paesi, nel periodo di dominazione
(economica) giapponese, era appunto Look at East.

Geoculturalmente, lEstremo Oriente vede un importante eclettismo, vista la convivenza, spesso


difficile, delle culture siniche, islamiche e ind.

Da diverso tempo ormai questa zona dellAsia si affermata come terzo polo economico
mondiale, andando a creare, insieme allAmerica e allEuropa, il triangolo economico
mondiale, del quale ne rappresenta indubbiamente la parte pi dinamica. Conseguenza di questa
affermazione che il baricentro geoeconomico del mondo si di fatto spostato appunto in Asia
(dallEuropa), grazie soprattutto alla crescita cinese.

La Cina oggi la quarta (seconda, dati pi recenti) potenza economica mondiale, e nel
commercio ha anche superato il Giappone, essendo divenuta la prima meta al mondo degli
investimenti esteri (IDE). Essa tuttavia diventata anche una insaziabile divoratrice di energia, in
particolare di petrolio, cosa che ha portato negli ultimi anni allirrefrenabile crescita dei prezzi.
Questa voracit in questo senso una grave vulnerabilit. Con la sua crescita economica Pechino
ha cambiato profondamente la geoeconomia mondiale. Il PIL cinese lunico (degno di nota) ad
essere cresciuto negli ultimi 20 anni, triplicandosi (dal 4,8 % al 12,7 %, anche pi del Giappone,
11,7 %).

Panorama geopolitico mondiale diviso in insulae economiche; centralit economica USA non in
questo senso messa in discussione, ma non pi cos predominante. Baricentro economico si sta
spostando ad Oriente, e attorno alla Cina si sta formando una area economica ben definita.
Centralit per non solo economica, ma anche politica, con la Cina che sta abbandonando i dogmi
11
ideologici del passato per sostenere lattuale status quo internazionale. Non quindi una
minaccia ma permangono i rapporti difficili con Tokyo.
Nonostante la grave crisi finanziaria del 97 la crescita continuata, ed convinzione degli studiosi
che a breve il PIL del polo confuciano sar pari a quello degli altri due poli. La forte crescita cinese
ha anche trascinato la ripresa giapponese.

Paradigmi interpretativi dello sviluppo confuciano

Nello spiegare lo sviluppo dellestremo oriente, vi sono 2 posizioni contrapposte.


1. Razionalista (neoclassica), che privilegia limportanza del mercato e la celebre mano
invisibile di Adam Smith volo delle anatre
2. Culturalistica, che giustifica lo sviluppo dellarea con le variabili culturali dellarea;
importanza concetto di Stato Confuciano, forte, interventista, che punta allo sviluppo
economico. Questa interpretazione sorse negli anni 80, rifacendosi alla teoria dello stato
sviluppista e dal caso giapponese, che in quegli anni dominava leconomia mondiale stato
confuciano

Dibattito connessione tra valori propri del confucianesimo e lo sviluppo che lEstremo Oriente.
Per i culturalisti asian values alla base di questo sviluppo.
Per i razionalisti (neoclassici) invece, lo sviluppo economico dellAsia Orientale pu spiegarsi con
la mera razionalit economica. La verit probabilmente nel mezzo.

Agli Asian values, come la scrittura e il confucianesimo, questarea ha anche altri fattori di
coesione: lalta densit demografica, la geografia marittima e una certa scarsit delle risorse
naturali. Queste caratteristiche hanno portato i paesi del polo confuciano a puntare spesso sulla
cosiddetta EOI, Export Oriented Industrialization. Tale modello si contrappone a quello ISI
(Import Substituion Industrialization) che ha invece contribuito al rallentamento dello sviluppo di
paesi come lIndia. Altri fattori integrativi possono poi essere ancora la diaspora cinese, nonch il
network power del Giappone, coi suoi potenti keiretsu.

Il volo delle anatre selvatiche

Polo confuciano geoeconomico: Paesi che affacciano sul mar della Cina + Asia
indianizzata\islamizzata.
Analizziamo diverso stadio di sviluppo dei vari paesi, spiegato con modello neoclassico basato su
principio razionale dei vantaggi comparati noto come volo delle anatre selvatiche.

Innanzitutto, abbiamo le economie sinizzate, cio le pi sviluppate della regione. In testa,


ovviamente, il Giappone, allora seconda potenza economica mondiale. A seguire, le cosiddette
quattro tigri, Corea del Sud, Hong Kong, Singapore e Taiwan (NIE: Newly Industrialized
economies). Abbiamo quindi quei paesi in fase di recupero, come Malaysia, Thailandia,
lIndonesia e le Filippine, che non sono sinizzati ma hanno comunque subito linfluenza confuciana
(seconda ondata di NIE). Abbiamo poi quei paesi che stanno ancora completando la transizione
da una economia pianificata tipica di uno stato comunista ad economie di mercato. Tra queste
ovviamente la Cina, potenza non solo civile ma anche militare e che oggi sta trascinando il
Giappone fuori dalla crisi fungendo da traino delleconomia mondiale. A qualche distanza abbiamo
Laos, Cambogia e Mongolia. Infine abbiamo gli esclusi, ovvero stati autoesclusisi dal commercio
internazionale a causa dei suoi regimi politici, come la Corea del Nord e il Myanmar.

Vediamo ora il modello teorico del Volo delle anatre selvatiche, riguardante il processo
dintegrazione economica dei vari paesi. A teorizzare questo modello fu leconomista giapponese
12
Akamatsu. Questo processo di integrazione vede il baricentro della produzione spostarsi lungo
due traiettorie: una geografica (da Nord a Sud), unaltra tecnologica, cio da quei settori a basso
valore aggiunto e ad alta intensit di manodopera (ad esempio il tessile), a quelli a capitale
intensivo e ad alta tecnologia (elettronica, siderurgia). Alla testa della formazione di volo vi il
Giappone, paese pi tecnologicamente avanzato e col costo della manodopera pi alto. Subito
dietro le 4 tigri, le quali a loro volta lasciano le produzioni meno competitive alle anatre
ritardatarie (o tigrotti), paesi con un costo della manodopera pi basso che si occupano di
produzioni che non richiedono tecnologia elevata.

In sintesi, la posizione in volo di ogni economia data da livello dello sviluppo tecnologico e il
costo della manodopera.
La Cina, con la sua crescita, ha cambiato i rapporti di forza allinterno del polo, rendendo obsoleto
questo modello esplicativo. Altro fattore di mutamento anche il riavvicinamento tra Cina e India,
non pi acerrimi nemici come la guerra fredda (Chindia).
Laffiancarsi al polo confuciano dellIndia (Asia dinamica) suscita panico. LIndia diventer 3
economia mondiale entro 2030, Cina 1 posto PIL PPA e 2 per PIL.

13
Capitolo 3 Leredit culturale sinica

Le principali variabili della tradizione sinica: monismo e dialettica yin-yang

Anallizzare differenze tra la civilt sinica e quella occidentale, per spiegarne le differenze di
pensiero.
Modello comparativo di variabili interculturali usato da Talcott Parsons. Parsons le usava per
confronti verticali (nella storia, es. Francia prima e dopo Rivoluzione), noi le usiamo
orizzontalmente per paragonare culture nello stesso momento.
Le cross cultural variables usate sono dicotomiche e sono trends (es. non necessariamente tutti
gli americani sono individualisti); tali trends sono di tipo costruttivistico e non essenzialistico:
Costruttivistico: trends prodotti dalla storia, non insiti
Essenzialistico: inerenti a qualcuno

Dicotomie:
Dualismo ontologico vs monismo organico
Logica aristotelica vs dialettica yin-yang
Cultura della colpa vs cultura della vergogna (valori assoluti vs relativi)
Individualismo vs comunitarismo (diritti proscrittivi vs prescrittivi)
Universalismo vs particolarismo
Cultura digitale vs cultura analogica

Altre variabili interculturali


Dualismo Monismo organicistico
Dio-uomo/ uomo-natura Continuum dio uomo/uomo natura
Escatologia Intramondanit
Tempo lineare Tempo ciclico
Non contraddizione Tetralemma
Assolutismo etico Relativismo
Imperativo categorico Etica atomizzata
Agire per principio Agire case by case
Guilt Shame
Individualismo Comunitarismo
Contrattualismo Familismo, lealt, cooperazione
Universalismo hard Universalismo soft/particolarismo

Monismo organicistico dellAsia orientale, vs Dualismo del pensiero occidentale.

Dualismo, questultimo, di vari tipi: da quello platonico (idee e apparenza sensibile), cristiano
(spirito e corpo) e cartesiano (mente e materia).
In Occidente, dualismo ontologico netta contrapposizione tra dio e uomo, uomo e natura, res
cogitans e res extensa (Cartesio); nel mondo sinico continuum tra umano e divino, questa

14
contrapposizione non c ma vi continuit tra uomo e natura, tra soggetto e oggetto. I defunti
diventano kami. Per Aristotele mondo= uomo + natura, separati, necessit di classificare il
mondo
Per Cina uomo parte della natura, tutto unito monismo. Mondo viveorganico.
Greci prima di Parmenide e il suo dualismo come orientali, panta rei di Eraclito, e divinit-uomo.
Conseguenze: in Occidente importanza del trascendente, in Oriente per lintramondanit
Il pensiero orientale privo del dualismo tipico invece delloccidente. La metafisica e i
problemi dellaldil non hanno importanza.
Max Weber notava come il confucianesimo lunica religione che non vede redenzione. Occidentali
angoscia deriva da ricerca per le cause prime e per la destinazione finale.
Se dio non esiste, se non c aldil, e se non c redenzione, risulta abbastanza automatico che i miti
coi quali i cinesi si andavano a confrontare riguardavano lordine sociale e le questioni morali.
In occidente linteresse era per lArch delle cose, in Oriente era per luomo e il mondo che lo
circonda: tra i problemi delluomo, il buon governo e la saggezza personale.

Realt indivisibile: possibile spiegazione ritmi della vita e delle stagioni, che avrebbero a loro volta
dato vita alla divisione di tutte le cose in due principi complementari che si alternano tra loro, Yin
e Yang, che possiamo associare alloscurit e alla luce, come il lato ombreggiato e quello soleggiato
di una collina. Yin, il principio femminile, proviene dallinverno, rappresenta il freddo, lombra, la
ritrazione, Yang, il principio maschile, rappresenta il sole, il calore, lattivit. Dal punto di vista
del pensiero, Yin, la mente femminile, pi intuitiva e complessa, Yang, quella maschile, pi lucida
e razionale. Lalternarsi di Yin e Yang spiegano il ciclo della natura e quello delluomo. Ying e Yang
sono rappresentati da un simbolo bicolore, bianco e nero, diviso in parti uguali, dove ognuna delle
due parti vede allinterno un cerchio del colore dellaltra parte. Ad unire in una concatenazione
senza fine i due principi, il Tao, la via.

Logica aristotelica vs dialettica yin-yang


Dal punto di vista gnoseologico-epistemologico, alla Logica duale occidentale si contrappone la
dialettica Yin-Yang. In occidente gli opposti non possono convivere; ad esempio, netta distinzione
tra bene e male. Nella dialettica Yin-Yang non cos: ogni elemento, ogni forza, cosostanziale,
esiste perch esiste il suo opposto: la notte esiste perch vi il giorno, il maschio perch esiste la
femmina, la luce perch vi sono le tenebre e cos via. Se quindi nella Logica occidentale domina il
principio di non contraddizione (lessere e non pu che essere, tertium non datur), o o,
nella civilt sinica vi il e e, cio quello che lantropologa statunitense Ruth Benedict ha
espresso come but also.
Lanalisi logica spinge inoltre i greci a decontestualizzare, mentre in oriente si tende a ignorare il
testo a favore del contesto.
Se gli opposti possono convivere, non devono quindi stupire apparenti paradossi come leconomia
cinese, comunista ma al tempo stesso capitalista: economia socialista di mercato di Deng Xiao Ping
(1978), tentativo di inserire Cina nel capitalismo senza alterare sistema partitico.

Relativismo etico e pragmatismo


Altra dicotomia importante quella tra Assolutismo e Relativismo Etico. Mentre il pensiero
occidentale basato su valori assoluti (imperativo categorico kantiano), quello cinese dettato
da valutazioni e considerazioni pragmatiche (etica atomizzata, case by case, tante piccole
regole).
Generalmente, lassolutismo etico fa parte delle culture monoteistiche, come il cristianesimo o
lislam, mentre il relativismo etico rientra in quei valori tipici della tradizione confuciana.

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Nelle societ occidentali il bene e il male sono stabiliti dalla coscienza individuale; vengono
inculcati standard morali assoluti, espressione di una cultura della colpa (guilt), alla quale sono
connessi i vari meccanismi del rimorso, della confessione, del perdono e della salvezza. I laici
ricorrono allo psichiatra piuttosto che al confessore. Idee del genere sono estranee allarea sinica,
e la principale sanzione punitiva non la colpa, bens la vergogna (shame) dovuta alla riprovazione
socialenon c espiazione della colpa, non dipende da noi ma dagli altri. Si pu venire anche
cacciati, perdit dellidentit.
La cultura della vergogna esisteva anche in Grecia, dove a contare non era essere ma la fama
Altra dicotomia quella tra ideologismo e pragmatismo. Lideologia , per definizione, un
insieme coerente di principi assoluti, ai quali la persona si ispira; loccidentale, in questo senso,
agisce per principio; il confuciano invece, pragmatico, si adatta alle circostanze, e da maggiore
importanza al caso specifico. Ci non vuol dire che manchi ideologia nellestremo oriente, bens
che i popoli di questa parte del mondo, nel comportarsi, sono pi pragmatici che ideologizzati, pi
relativisti che assolutisti, pi contestuali che contrattuali.
In particolare ai giapponesi non familiare lidea di logos, di un intelligenza razionale discorsiva
contrapposta al mito. Qui non avvenne la frattura tra i due, a differenza che in Occidente.

Secondo molti studiosi, il contrasto Eraclito-Parmenide costitu una rottura determinante per la
filosofia occidentale. Da una parte Parmenide, col suo essere uno e immutabile condannava
Eraclito e il suo divenire (panta rei). In questo senso, il mondo occidentale il mondo
antropocentrico dellessere, mentre quello sinico il mondo naturo-centrico del panta rei, del
divenire.

Questa diversa concezione della realt nel mondo sinico si riflette in vari ambiti, ad esempio
nella costruzione delle citt. Tra le varianti della civilt confuciana la cultura giapponese quella
pi incline al fluire, alleffimero, una concezione della realt non permanente. In questo senso le
citt giapponesi preferiscono la profondit, a differenza di quelle indo-europei che preferiscono la
centralit (costruite cio attorno ad un centro e allinterno di un perimetro). Lintegrit territoriale
di una citt giapponese un qualcosa di indeterminato: non deve stupire ad esempio che Tokyo
non abbia un centro. Sempre a questo riguardo, a differenza dei culti cristiani o musulmani dove la
chiesa e la moschea sono deliberatamente al centro della citt, la civilt giapponese va a confinare il
divino in luoghi diversi, come nel segreto delle montagne o dei suoi simboli, come i kufun, gli
antichi tumuli.

Nella concezione di spazio giapponese poi, non esistono spazi vuoti: col termine ma si indica
lintervallo, e consequenzialmente il vuoto, ma questo un vuoto che struttura lo spazio non meno
degli elementi concreti. Sempre il vuoto poi, riveste una particolare importanza nellarchitettura
giapponese.
Da questa osservazione nasce unaltra dicotomia,

Spazio pieno vs Spazio vuoto.


In Occidente spazio vuotooggetti non relazionati tra loro
In Oriente lenergia (il chi) connette i vari oggetti.
Lidea di spazio vuoto imped a Galileo di comprendere le maree. Lidea di spazio pieno arrivata
in Occidente nel 1979 col Butterfly effect di Edward Lawrence.
Giardini zen karesansui: spazio interconnesso, oggetti collegati da linee nella sabbia
Occidentemondo di oggetti nello spazio categorizzare (tassonomia), importanza nomi
Orienteoggetti in relazione tra loro, importanza verbi

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Loccidentale per comprendere il mondo deve categorizzare; questa pratica nasce nel 500 con
Galileo e con essa la scienza moderna. Scienza dal latino scire: scindere, separare.

Logica aristotelica vs dialettica yin-yang


Logica aristotelica principio di non contraddizione oo tertium non datur
Logica confuciana + tollerante both and, tetralemma. Giappone civilt but also di
Benedict: sia il crisantemo (il wen) che la spada (il wu)

Culture testuali vs contestuali


La civilt giapponese privilegia linespresso, il non detto (la stessa lingua giapponese spesso
molto ambigua, poco trasparente, ricca di allusioni): ci emerge anche dalla comunicazione, dove,
data laltissima contestualizzazione (prevale il contesto sul testo), per comunicare il grado di
esplicazione minimo. In questo senso le intenzioni vere (honne) e i sentimenti altrui vanno
intuiti; esprimerli equivarrebbe a banalizzarli. 3 aspetti della cultura giapponese:
1. Inchino riflette societ verticale e ritualizzazione relazioni interpersonali (vari tipi di
inchino)
2. Ambiguit
3. Il silenzio cultura del non detto, favorisce la gentilezza e larmonia del gruppo

Comunitarismo e universalismo / particolarismo

Comunitarismo e particolarismo, valori del gruppo vs individuo.


Il primo tipico delle culture dellAsia confuciana, il secondo, invece dellOccidente.
Lestremo oriente vede un forte senso dappartenenza del singolo al gruppo, alla comunit, e
relazioni di tipo gerarchico, cio verticali. In Europa, al contrario, il gruppo si forma su linee
orizzontali (cio gruppi di individui con caratteristiche comuni).
Individualismo: diritti proscrittivi contrattualismo, pluralismo, winlose
Comunitarismo: diritti prescrittivi familismo, conformismo, winwin
Familismo: no contratto, ma fiducia a lungo termine
Conformismo: un unico pensiero; sacrificio x armonia
Cooperazione (winwin)

Nipponista Pelletier: ego-centrismo europeo, si oppone il loco-centrismo asiatico (loco perch il


gruppo si forma intorno ad un luogo). Conseguenza di questo loco-centrismo e del pragmatismo
asiatici, il presentismo, ovvero il primato del qui e subito. Il tempo cio visto come una
successione di momenti presenti; la storia ciclica, non lineare come in Occidente. In questo
senso, normale non dare troppo peso al passato. La cosa non senza problemi, e nel caso del
Giappone alcuni hanno parlato di amnesia nazionale, visto il passato militaristico; la Cina accusa
tuttora il Giappone di non aver fatto i conti con la storia.

Tra le conseguenza pi pratiche di questa struttura verticale del gruppo, il paternalismo,


nellorganizzazione aziendale, con lazienda ad aiutare il lavoratore fino alle sue problematiche
private; analogamente, fortissimo il senso di lealt del lavoratore verso la societ, vista quasi

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come sua famiglia allargata. Non va infatti dimenticato che piet filiale e lealt sono due virt
cardine del confucianesimo. Al familismo e alla lealt del polo confuciano, in Occidente si
preferiscono il contrattualismo e assertivit individuale.
Differenza sostanziale tra Cina e Giappone qui: mentre in Cina domina la piet filiale, in Giappone
la lealt ad essere predominante.

Il Giappone poi non condivide luniversalismo cinese: anzi, per il suo particolarismo
culturale, lopposto speculare dellOccidente.
Cultura universalistica: i suoi principi sono potenzialmente estensibili a tutti gli uomini.
Universali sono ad esempio il cristianesimo o lislam. La cultura giapponese particolare
nonostante faccia parte della civilt sinica e ne sia profondamente influenzata (confucianesimo,
buddismo etc). Possiamo in questo senso fare un paragone tra Israele e Giappone, entrambi
caratterizzati da particolarismo (popoli eletti, terra promessa etc), con la distinzione che il
particolarismo nipponico basato su valori relativi, quello ebraico sullassolutismo etico.
Vari tipi di Universalismo: America (hard) vs Cina (soft)
America=valori assoluti giusto esportarli, anche con guerra preventiva
Cina=valori relativi no guerra, attrattivit culturale
Giappone= particolarista ma talvolta universalista (Sfera di coprosperit anni 30). Giappone
eccezionale perch particolare.

Similitudine valori orientali e Africa Sud-sahariana.


Ubuntu il tutto, monismo organicistico

Discorso a parte meritano gli Stati Uniti, col loro eccezionalismo. Essi si presentano agli altri paesi
come modello da imitare. Il particolarismo americano singolare, tende ad universalizzarsi, vuole
modellare il mondo a sua immagine e somiglianza.
Il particolarismo culturale giapponese opposto a quello americano, non vuole esportare questa
sua specificit. Il triangolo geopolitico tra USA, Cina e Giappone a sfavore di questultimo,
soprattutto (ma anche per la crisi economica che il Giappone ha visto negli anni 90) perch Pechino
e Washington sono accomunate da vocazioni culturali entrambe universalistiche. Ovviamente anche
questi due universalismi sono tra loro diversi: quello Cinese basato su valori relativi, case by
case, mentre quello americano su valori assoluti.

La dicotomia tra universalismo e particolarismo non vi solo nellEstremo Oriente, ma


nellOccidente stesso. Popoli come la Francia sono convinti di incarnare i valori universali
dellumanit; altri popoli, come la Germania, esaltano al contrario la propria singolarit, proprio
come il Giappone.

Cultura digitale vs analogica


Linguaggio digitale: linguaggio dellinformazione, del contenuto, dei dati, della sintassi complessa
utile a veicolare informazioni ma dalla semantica inadeguata a definire relazioni
Linguaggio analogico: semantica ricca, utile a esprimere relazioni tra le cose, ma ha una sintassi
ambigua

Cultura a pi alto contesto digitale: Nord Europa


Spiega il perch delle cose con Teorie. La logica deduttiva, basata su assunti di partenza, non
intuitiva.
Stile comunicativo lineare: si/no
Culture digitali sono ad alta astrazione

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Culture a basso tasso di astrazione (tao/ubuntu)
Basate su percezioni
Logica evocativa, intuitiva, pragmatica

Mondo digitale mondo Parmenideo, antropocentrico, del razionale, della proiezione


Mondo del Divenire del tetralemma, delle emozioni, della semantica (ukiyo-e mondo fluttuante)

CAPITOLO 4 - Origine e sviluppo del particolarismo

Il Giappone posto allestremit dellEurasia, chiuso a Oriente dal Pacifico e separato dal
continente dal mare. Ci nel corso della storia, ha consentito lindipendenza politica del paese
dalla Cina, ma non ha impedito un fortissimo scambio culturale tra i due paesi, col Giappone a
creare nella civilt sinica una variante culturale originalissima.

La vicinanza con la Cina stata la sfida culturale pi importante per il Giappone. Il confronto
con lImpero di Centro ha portato i giapponesi ad enfatizzare le proprie diversit culturali e ha
favorito lo sviluppo della psicologia del secondo e di conseguenza la psicologia del kaizen, cio
del miglioramento continuo.

Il Giappone si sente diverso, e le origini di questa diversit le ritroviamo sin dalla mitologia
giapponese, a partire dalla genesi del paese stesso e della sua gente. Due giovani divinit, Izanagi
(Maschio che invita) e Izanami (Femmina che invita) hanno ricevuto dalle divinit celesti il
compito di solidificare la terra. Essi si trovano sul Ponte Galleggiante del Cielo, e da l scagliano la
Lancia Ingioiellata Celeste nelle acque sottostanti. Lacqua marina che gocciola dalla punta della
lancia si coagula e da vita ad una piattaforma, sulla quale la coppia erige un padiglione e pianta un
pilastro. Izanagi propone qui ad Izanami di congiungersi, ma solo dopo aver fatto un giro intorno al
pilastro. I due compiono il giro, ma Izanami a felicitarsi per prima, e Izanagi osserva che non
bene che sia in questa circostanza la donna a gioire per prima. Dalla loro unione nascono un
bambino deforme e unisola, giudicata un fallimento. I due tornano cos in Cielo e chiedono
consiglio alle Divinit Celesti, che spiegano la cosa con lerrore di Izanami. I due allora ripetono
correttamente il rituale, e nascono le bellissime isole del Giappone, con le loro divinit, i monti etc.

Da segnalare qui il particolarismo della genesi, cio il fatto che dallunione delle due divinit
nasce il Giappone, non il mondo. Questo particolarismo sempre stata la caratteristica dominante
in Giappone, tranne per alcuni breve periodi di attrazione verso luniversalismo (nel periodo antico
con la Cina, in et moderna con lOccidente).

Fino al VII secolo larcipelago vide scambi culturali soprattutto attraverso le migrazioni dalla
Corea, subendo cos linfluenza cinese. Dal VII secolo poi, il tentativo in Giappone fu quello di
organizzare il paese sul modello della splendida dinastia Tang. Il modello per il Giappone non
poteva ovviamente essere altro: dalla Cina import scrittura, buddhismo, confucianesimo, nonch
istituzioni politiche e agrarie. Interessante qui notare una tendenza che avrebbe caratterizzato
tutta la storia giapponese, ovvero quella di scegliere come modello la maggiore potenza del
tempo e magari allinearsi ad essa: la Cina fino al periodo Meiji, poi la Gran Bretagna
imperialista; quindi la Germania revisionista col militarismo degli anni 30 e infine la
superpotenza USA. , soprattutto in tempi moderni, una sorta di Bandwagoning, che ha spesso
caratterizzato anche Italia e Germania.

Accettare un modello non significa per prenderne tutto: il Giappone ad esempio scart dalla
Cina la teoria (di Mencio) del Mandato celeste: qui il sovrano come mediatore tra cielo e terra,
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legittimato a governare dalleticit dei suoi comportamenti. Limperatore, il tenno, discendente di
Amaterasu, la dea del Sole in cima al Pantheon scintoista. Egli non governa ma regna, delegando
leffettivo esercizio di potere ad altri: prima i Fujiwara, poi i Taira, quindi gli Shogun nel periodo
feudale e i genrou nel periodo Meiji; quindi i partiti (mintou) durante la democrazia Taisho e i
militari negli anni 30. Anche lidea del Tianxia (quello che sotto il cielo) stata rigettata dal
Giappone e la virt principale, sempre a differenza della Cina, non la piet filiale ma la lealt
verso il superiore.

Una volta che il modello giudicato inutile o superato, viene abbandonato (cambio del
tropismo variabile geostorica). la cultura Heian (794-1185), affermatasi con la corte imperiale
di Kyoto a soppiantare la cultura cinese nel X sec., con tratti originalissimi e raffinati, tipici del
Giappone.

Nel XIII secolo poi si afferma una nuova classe sociale, i samurai, nonch il bakufu, cio un
governo militare con a capo lo shogun (sede a Kamakura). Il Giappone in questo periodo attacca
ed attaccato. Prima sono i mongoli di Qubilai a tentare linvasione nel XIII secolo (1274 e 1282),
invasione fallita grazie a provvidenziali tifoni (kamikaze, venti divini), che decimarono le truppe
mongole; quindi il Giappone ad attaccare la Corea nel XVI (1574 e 1597) secolo, fallendo a sua
volta.

In questo periodo avvenne il primo incontro tra giapponesi ed europei. I portoghesi infatti
sbarcarono nel Kyuushuu nel 1543, e poco pi tardi giunsero anche i missionari gesuiti con
Francesco Saverio, nel 1549.
Ieyasu (fondatore degli shougun Tokugawa) cacci gli occidentali, allarmato anche dal crescente
colonialismo in Asia, e il cristianesimo fu estirpato. I convertiti furono costretti allapostasia, al
martirio o alla clandestinit. Dal 1636, ogni contatto con stranieri (ad eccezione di coreani e cinesi)
fu punito con la morte. Gli shougun per potevano non chiusero totalmente i rapporti con
loccidente: sullisola artificiale di Deshima (a Nagasaki), fu permesso ad una piccola colonia
olandese di stabilirsi, e grazie ad essa il governo di informarsi sullambiente internazionale.

Durante lo shougunato Tokugawa, il Giappone divenne un paese chiuso (sakoku). Abbiamo qui
un Giappone bifronte: da un lato quello orientale, nella piana del Kanto, dove prevalevano i
valori samuraici del bu e strutture sociali di tipo verticale (lo shogunato); dallaltra parte un
Giappone occidentale, dove i valori che prevalevano erano quelli di corte, del bun (valori pi
civili, wen) con strutture sociali di tipo orizzontale (mura, villaggi autonomi simili ai comuni
europei che Hideyoshi).
in questo periodo che si verifica il primo incontro con gli europei, quando nel 1543 i portoghesi
sbarcano nel Kyushu; nel 1549 inizia il lavoro missionario di Francesco Saverio. Tuttavia Ieyasu,
fondatore della dinastia Tokugawa, decise di chiudere il paese in allarmato dal colonialismo
europeo in Asia, costringendo i convertiti allapostasia, al martirio o alla clandestinit. Conseguenza
di questa chiusura giapponese, fu che lEuropa inizi a disinteressarsi nei confronti del paese,
concentrandosi maggiormente sulla Cina. Gli unici contatti con lEuropa furono mantenuti
attraverso la colonia di mercanti olandesi di Deshima, a Nagasaki.

La prima apertura allOccidente

Altra conseguenza del sakoku, fu che il Giappone si chiuse in un rigido immobilismo


istituzionale.
Il neoconfucianesimo di Zhu Xi (obiettivi: armonia e stabilit politica) divenne una sorta di
ideologia ufficiale, mentre la societ veniva stratificata in 4 classi, sempre sul modello confuciano
cinese:
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1. Samurai (corrispondenti ai mandarini cinesi);
2. Contadini
3. Artigiani
4. Mercanti (disprezzati)
Fuori da questa stratificazione rimanevano gli Eta, persone che esercitavano mestieri quali
macellaio, conciatori di pelli e simili, cio professioni che implicavano il venire al contatto col
sangue; per questo loro contatto infatti, essi erano reputati impuri dallo shintoismo, nonch
condannati dal buddhismo che vietava di uccidere esseri viventi. da notare che in tempi passati il
potere di queste persone era invece notevole, perch erano loro che consentivano la nascita (taglio
del cordone ombelicale) e la morte (sepoltura).

I samurai (bushi, cio signori del bu e da qui il bushido, la via del guerriero) erano persone dotate
s di potere e di alto status sociale, ma che non erano necessariamente ricche. Con la progressiva
commercializzazione dellagricoltura infatti, la ricchezza andava progressivamente concentrandosi
nelle mani dei mercanti (chounin, gente dei borghi). A differenza di quanto avvenne in Francia
per, questa borghesia non sfid mai il potere dei samurai, ma vi vivevano in simbiosi. La lunga
pax Tokugawa lev molto al lato guerriero dei samurai, burocratizzandoli. Essi coltivavano s il
bu, ma anche le lettere confuciane (bun), e in questo senso, nel periodo Tokugawa, i samurai sono
facilmente paragonabili ai letterati-burocrati cinesi (lalleanza fu rafforzata dal fatto che samurai
venivano adottati in famiglie di mercanti. A governare dopo Rivoluzione Meiji furono proprio
mercanti + samurai\burocrati)

Nonostante il sakoku e limmobilismo istituzionale, il sistema economico continuava ad evolversi, e


il dibattito intellettuale era vivace. Il Giappone, unendo il suo particolarismo al relativismo etico
sinico, visto dagli europei come suo opposto speculare.

Lequilibrio tra immobilismo istituzionale e dinamismo intellettuale ed economico per rotto


dallarrivo del Commodoro Perry nel 1853, che si present nella baia di Edo (poi Tokyo) con le
sue kurobune, ovvero navi nere, quattro cannoniere. Ci che lui chiedeva, in nome del
presidente degli Stati Uniti, era lapertura dei porti giapponesi al commercio internazionale. Si
accese un dibattito in Giappone in merito alla questione (alcuni volevano aprire il paese, anche se
malvolentieri [kaikoku], altri invece, rifacendosi allo slogan sonno-joi [onorare limperatore,
cacciare i barbari] erano contrari). Il Giappone non pot fare molto di fronte alle pretese di Perry, e
accolse le sue richieste (istituzione dei primi trattati ineguali): con la Restaurazione lo shogun si
dimise e i daimyo rinunciarono ai loro feudi (caso unico). La fazione imperiale antibarbari, un
anno dopo, per motivi pragmatici apr i confini del paese.

Con labbattimento del potere shougunale e la restaurazione del potere imperiale


(restaurazione Meiji, Meiji Isshin 1868), che il Giappone accett la sfida modernizzante
delloccidente, con un programma politico mercantilistico sintetizzato nellespressione FUKOKU
KYOUHEI (paese ricco, esercito forte) da realizzarsi secondo il principio del wakon-yosai
(spirito giapponese, techiche occidentali). Nel concreto, il Giappone puntava ad industrializzarsi e
(per) diventare una potenza militare in grado di far fronte allOccidente. Gli obiettivi paese
ricco-esercito forte erano interconnessi e comuni, secondo Friederich List e la scuola
mercantilista europea, ai paesi late comers (Italia, Germania, Giappone necessitavano di sistema
mercantilistico: protezionismo per mettersi al passo con potenze europee). Obiettivo ultimo era la
sicurezza nazionale (esercito forte): obiettivo sia difensivo (per evitare la colonizzazione
occidentale), sia offensivo, perch il Giappone fece suo il modello imperiale adottato
dalloccidente: per evitare colonizzazione divenne esso stesso imperialista.

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Nel giro di 30 anni, il Giappone diede vita ad una trasformazione sorprendente, diventando un
paese capitalista e proponendosi come nuovo protagonista della scena internazionale (fitness).
Invi menti giapponesi un Europa: in Francia per il diritto civile, in Inghilterra per il diritto
commerciale e lindustria, in Germania per lesercito e la costituzione (bismarckiana), in Italia per
larte.
I risultati furono importanti sia in politica interna che in politica estera. Allinterno, vennero
innanzitutto aboliti lo shougunato, i privilegi feudali e la divisione sociale confuciana; venne poi
creata una legislazione di tipo occidentale, e il Giappone diede vita ad uno stato costituzionale ad
immagine del modello prussiano.

Politica estera I fase imperialismo Giapponese:


1878 annett le isole Ryukyu
1895 sconfisse la Cina (colpo fatale con trattato di Shimonoseki, in cui chiede Taiwan, apertura
dei porti, indennit, Penisola del Liandong e indipendenza della Corea)
1905 sconfisse la Russia, dando rilievo sul piano delle RI al Giappone, era la prima volta che un
popolo giallo sconfiggeva una potenza bianca.
1910 annett ufficialmente la Corea (annessa in realt nel 1905 alla sconfitta della Russia).
Controllo Corea fondamentale, si trovava tra 3 imperi (Cina, Russia, Giappone).
Mirava alla Manciuria, per avere pi controllo su politica cinese e buffer regions.
Inoltre, era diventato alleato della Gran Bretagna, regolatrice del balance of power in quel sistema
di stati nato con la Pace di Vestfalia.
1920 fine I fase imperialismo e democrazia Taisho (1920-1931)

Nonostante questi importanti successi, ci che davvero interessante come il Giappone riusc
ad arrivare alla modernizzazione. Lo slogan dei riformatori Meiji era infatti wakon-yosai, ovvero
spirito giapponese, tecnica occidentale (wa: giappone, kon: basi\cultura, yo: occidente, sai:
tecnologia. Stessa strategia nel VII sec. Con Cina, Wakon Kansai). Si combinarono cio i valori
della tradizione giapponese (wakon) alle nuove funzioni proprie della modernit (yosai). Si
adattarono quindi le antiche usanze ai nuovi bisogni. Il Giappone passa alla modernit
distinguendo fortemente le istituzioni, particolaristiche, specifiche cio di una determinata cultura
e che mutano lentamente, dalle funzioni, dettate dalla modernit e che al contrario si evolvono e
cambiano velocemente (ad esempio una determinata scoperta scientifica pu cambiare in tempi
brevi il modo di produrre un certo bene). Fu dunque attuato il programma fukoku kyohei col
modello wakon yosai. Tale implementazione fu unica: altri paesi, per svilupparsi in poco tempo,
adottano sia tecnologia che istituzioni con scarsi risultati (es. Turchia o Iran dello Sci, che laicizz
il paese e che dopo la rivoluzione Khomeinista diventato un paese teocratico)

Il Giappone con la restaurazione Meiji usciva dallAsia ed entrava in Europa: datsu-A nyu-O;
tuttavia, manteneva la sua identit culturale. proprio la combinazione che tra relativismo
etico e particolarismo culturale a permettere al Giappone di adottare facilmente elementi
estranei alla propria cultura e cambiare organizzazione politica, sociale ed economica. A
differenza della Cina, il Giappone ha una propensione maggiore ad adeguarsi alle diversit e ai
vari cambiamenti.

Fu questa facilit di adattamento a permettere al Giappone di rispondere con efficacia alla sfida
modernizzante lanciata dallOccidente (a differenza della Cina, che rispose col suo universalismo
sinocentrismo). Questa tendenza del Giappone a sentirsi diverso spesso risultata in un sentirsi
accerchiati: facile pensare in questo senso allaggressivit militare degli anni 30 e della 2WW.
Risposta a pressioni esterne = gaiatsu

I fattori predisponenti
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Il Giappone import dallOccidente non solo le tecnologie, ma, come detto, anche le istituzioni,
diventando nel giro di pochi anni uno stato moderno con istituzioni e una costituzione occidentali.
Ovviamente vi furono fattori che consentirono al Giappone di svilupparsi dal punto di vista
economico:

- Il fattore umano: nonostante la chiusura Tokugawa infatti, i contatti con lOccidente


continuarono grazie agli studiosi giapponesi di rengaku (studi olandesi), che comunicavano
con gli Olandesi di Deshima in particolare sui progressi della scienza europea.
- La Pax Tokugawa: 250 anni di ordine sociale e stabilit politica (grazie al bakufu, il
sistema politico del feudalesimo centralizzato) consentirono un forte sviluppo del settore
agricolo
- Accumulazione del capitale: gi prima dellapertura il capitale si era iniziato ad
accumulare, e questo un prerequisito fondamentale per il capitalismo. Si era preparata
quindi la strada alla rivoluzione industriale (diffusione del putting-out system)
- La commercializzazione e la monetarizzazione delleconomia: il sankin-koutai, cio il
sistema di residenza alterna, era il sistema di controllo politico imposto dallo shougunato ai
daimyo, per il quale dovevano risiedere a tempi alterni a Edo, capitale shougunale, e nel
proprio feudo. Conseguenza di ci era che i daimyo avevano necessit di convertire il riso
raccolto in moneta. A beneficiarne fu leconomia, che venne cos monetarizzata e
commercializzata.
- Lo sviluppo precoce dellurbanizzazione: in Giappone: a differenza dellEuropa,
lurbanizzazione anticip lindustrializzazione (strade, trasporti via acqua, soppressione di
antiche barriere interne)
- Lingua e cultura unificata, nonch alto livello di alfabetizzazione

Specificit del capitalismo giapponese

Il Giappone riusc a diventare un paese capitalista in appena trenta anni. Una prima caratteristica
(comune peraltro a paesi late comers come GER e ITA) il ruolo fondamentale dello stato, in
particolare nel settore finanziario e in quelle industrie strategico-militari. Nel settore privato
invece ad essere predominante era il capitale monopolistico, con le 4 grandi Zaibatsu (Mitsui,
Mitsubishi, Sumitomo e Yasuda). Nel settore agricolo invece a dominare erano ii proprietari
parassiti. Essi tuttavia hanno anche giovato alleconomia giapponese, perch quel che
guadagnavano dalle loro terre veniva depositato in banca, divenendo capitale questo era poi
investito in industrie, generalmente seta e cotone.

3 i pilastri del modello economico giapponese, e che perdureranno per tutto il XX (ventesimo)
secolo:

1) Stato dirigista:
2) Economia duale: da una parte gli zaibatsu, dallaltra tante piccole e medie imprese (PMI)
3) Sistema finanziario rigidamente controllato, con preferenza per il credito bancario
sullazionariato.

In realt il capitalismo giapponese vedeva comunque un doppio squilibrio: il settore agricolo era
indietro rispetto a quello industriale, e lindustria pesante era pi debole di quella tessile ed
estrattiva. Ci rendeva il Giappone dipendente da Paesi Occidentali per lapprovvigionamento di
materie prime, e al tempo stesso aggressivo verso i paesi dellAsia Orientale.

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In questo senso innegabile che la rapida industrializzazione abbia di fatto spinto il Giappone
ad una politica estera espansionistica, in particolare la colpa da attribuire allo squilibrio tra
popolazione e risorse disponibili.
Dal punto di vista economico, la prima guerra mondiale fu una fortuna per il Giappone, che riusc a
passare dallesportazione di prodotti primari a quella di manufatti pi elaborati. La crescita fu poi
costante, ma non troppo brillante (3 % in media dal 1887 al 1930).
In politica interna, fu questo (1912-1926) il periodo della cosiddetta democrazia Taisho,
caratterizzata da governi partitici e da una politica estera basata sul concerto delle nazioni e il
wilsonismo.
Questa apertura verso loccidente fu bruscamente interrotta dal militarismo degli anni 30, col
quale il Giappone rientra in Asia e cade nella valle oscura (kurai tanuma). Economicamente,
questo periodo vede la creazione di una industria pesante al servizio della macchina bellica
(nascono i nuovi zaibatsu, a capitale statale); la crescita sal al 5 %, ma la popolazione si impover.

II fase imperialismo giapponese


1931 Incidente mancese (attentato a ferrovie giappo a Mukden) e creazione dello stato fantoccio di
Manchukuo del 1931 con a capo Pu Yi, lultimo imperatore Qing
1937 incidente del Ponte di Marco Polo. Inizio II guerra sino-giapponese (1937-1945)
Fu la pi vasta guerra asiatica dellXX sec. Cina e Giappone non parlano di II GM ma di Guerra
del Pacifico Usa-Giappone. Nel 41 si fonde con GM
Obiettivo: controllo materie prime cinesi (risorse, forza lavoro, cibo)
1940 Progetto Sfera di Coprosperit della Grande Asia Orientale (copia slogan USA: lAsia
agli asiatici)
Obiettivo: unione economica e culturale delletnia asiatica, liberazione da Occidente, blocco
di nazioni autosufficiente guidato da Giappone unico paese che resistette a colonizzazione
con Giappone fu Tailandia, contesa tra FR e GB. Dopoguerra colonialismo indebolito,
impossibile ripristinarlo.
1940 Patto Tripartito ROBERTO; 3 potenze latecomers, vogliono cambiare struttura SI.
Obiettivi politici vs capitalismo, vs comunismo, vs vecchie democrazie
Obiettivi geopolitici i latecomers non hanno colonie, vogliono nuovo Ordine: Italia
Mediterraneo, Germania Europa, Giappone Estremo Oriente
1940 Giappone occupa Indocina francese. Vogliono petrolio delle Indie Orientali tedesche. Hanno 6
mesi di autonomia ma USA impediscono a Giappone di proseguire
1941 Pearl Harbour, punto di non ritorno. Congresso finalmente supporta intervento Roosvelt a
fianco di GB e FR. 8 dic. Giorno immacolata Americani in chiesa, a date which will live in infamy
Stando a Roosvelt erano in corso negoziati di pace con Giappone; giornali annunciarono possibile
attacco nel weekend, americani conoscevano codice dattacco giapponese ma non presero
contromisure pretesto per Roosvelt per convincere Congresso
Tojo, capo governo, attacc nonostante contrariet imperatore; sapeva che USA erano + forti,
serviva petrolio.
Obiettivo: attacco preventivo per impedire intervento USA in Asia Sud-Est petrolio
Indocina
1945, luglio Conferenza Potsdam Stalin Attlee Truman
Russia tradisce Giappone per guadagni relativi
Germania divisa in zone
Giappone pone 1 condizione alla resa (imperatore), Truman autorizza atomica
6-9 agosto Hiroshima e Nagasaki epilogo guerra e conseguente resa senza condizioni
2 sett. 1945 resa VJ day

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In questo periodo, il Giappone fu protagonista di terribili crimini verso le altre popolazioni
asiatiche. Il massacro di Nanchino (300.000 massacrati/torturati, migliaia di donne stuprate. Per
giapponesi unesagerazione. Cina pretende scuse, ma per Giappone non c redenzione, hanno
pagato con olocausto atomico; alla fine Giappone si scusa, ma per Cina non sincero)
Esperimenti dellUnit 731 sui prigionieri cinesi, nonch le donne conforto coreane. Lo scopo dei
militari era qui quello di conquistare Cina e Sud-Est asiatico, col programma della Sfera di
coprosperit della grande Asia Orientale, ma come sappiamo fall. Se non altro, con la
colonizzazione, il Giappone trasform inconsapevolmente leconomia di Taiwan e Corea (allora sue
colonie), le attuali tigre asiatiche, accelerandone lindustrializzazione.

Una tendenza storiografica giapponese degli anni 60 (e oggi rafforzatasi) cerca in qualche modo di
giustificare lespansionismo militarista, vedendolo come il continuo di una guerra dei 100 anni
iniziata in Cina con la guerra delloppio (1840) e conclusasi con i bombardamenti atomici. Una
guerra che alla fine ha portato alla liberazione dellAsia dallOccidente.

3 conseguenze alla politica di aggressione del Giappone (iniziata nel 1895 con la guerra sino-
giapponese):

1) Destabilizz Cina e Russia, portando alla caduta delle rispettive monarchie


2) Affoss limperialismo europeo in Oriente
3) Port gli USA ad abbandonare la sua tradizionale posizione di isolamento e a diventare
una superpotenza prima (guerra fredda) e uniperpotenza poi (post-bipolarismo).

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Capitolo 5 Giappone, potenza economica in bilico

La seconda apertura

La seconda apertura del Giappone avvenne in seguito al bombardamento atomico del 1945, con la
resa senza condizioni e loccupazione straniera. Il modello ovviamente non era lEuropa (vincitrice
ma di fatto dissanguata), ma gli USA. Cambiava ora lobiettivo del Giappone: non pi la leadership
politico-militare, bens lo sviluppo economico del paese (conquistare mercati, non territori).

Anche questa volta, i risultati raggiunti furono sorprendenti: in soli due decenni il Giappone
divenne la seconda potenza economica capitalista, nonch alleato pi fedele degli USA in
estremo oriente. Il Giappone era uscito nuovamente dallAsia, ed era anzi uno degli stati pi
rappresentativi delloccidente.

La scelta neomercantilistica del Giappone fu anche una conseguenza delle pressioni di


Washington causate dalla guerra fredda; inizialmente gli Usa vogliono del Giappone un modello di
democrazia e pacifismo, desiderano che il Giappone si riprenda ma non abbastanza da tornare ad
essere un minaccia e lo stesso MacArthur insiste per la clausola pacifista nella Costituzione.
MacArthur vuole 3 cose:
1. Imperatore simbolo e non capo dello stato. Si aspettavano opposizione Dieta, che invece era
daccordo
2. Rinuncia alla guerra art. 9
3. Maggior numero di diritti possibili costituzione perfetta, mancava solo diritto a privacy
(non esisteva ancora)
Nel 1956 fu aggiunto un emendamento allart 9, un tameni, al fine di: al fine non di fare la
guerra, ma per difenderci nascita FAD. Abe ha reinterpretato lart.9 per trasformare la
sicurezza da individuale a collettiva: se es. viene attaccata base USA nel pacifico essendo suo
alleato pu intervenire allarmismo, ma sostanzialmente cambiato poco
Dal 1952 per, in particolare in conseguenza (1949) della proclamazione della Repubblica Popolare
Cinese da parte di Mao Zedong, si ebbe il reverse course USA, che puntava alla ricostruzione
economica del Giappone, diventato ormai il migliore alleato in Asia. La relazione tra i due paesi
vedeva Tokyo affidare la propria sicurezza a Washington, delegandone anche la politica estera
sulla base del Trattato di Sicurezza firmato nel 1951; in cambio della concessione di basi militari il
Giappone otteneva carta bianca in economia, e poteva concentrare le proprie forze nello
sviluppo economico.
1945-1960: et della politica/periodo delle riforme. Intellettuali pentiti di sinistra alla guida,
ispirati al pensiero occidentale di Satre. Termina con rinnovo Trattato di Sic. 1960
Consolidamento democrazia art 9
Dissoluzione zaibatsu grandi corporazioni legati a famiglie talvolta antiche. USA convinti
che zaibatsu supportavano sforzo bellico, in realt erano avversi a militaristi. Dopo reverse

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course vennero ricreati col nome di keiretsu. Differenza: non cera pi la famiglia, questa
per le leggi antitrust poteva possedere max. 7% azioni; possedendo 7% azioni di tutte le
imprese manteneva unit. Sviluppo keiretsu guidato da MITI, se uno superava un altro il
governo lo bloccava
1960-1990: sviluppo economico
Rinnovo Trattato di sicurezza non voluto dalla sinistra, gli intellettuali pentiti spariscono dalla scena
Dibattito sul giapponese giapponesi si autogratificano per essere diversi, migliori
Obiettivi economici: raddoppiare PIL (1960-67)

La politica estera adottata dal Giappone nel dopoguerra nota come dottrina Yoshida, da Yoshida
Shigeru, primo ministro. Questa si basa su 4 principi:

1) Antimilitarismo: lart. 9 della costituzione viene intesa in senso molto restrittivo, cio in
modo tale da non permettere allestero linvio di forze di auto-difesa
2) Bilateralismo: la relazione con Washington quella principale, e il Giappone di fatto
passivo militarmente e diplomaticamente
3) Astensionismo in politica estera: questa viene delegata a Washington
4) Economicismo: principale obiettivo la conquista di nuovi mercati e lo sviluppo economico
(stato sviluppista)

Il successo economico del Giappone fu impressionante. Tra il 1960 e il 1967 il Giappone


raddoppi il suo PIL, il quale super anche quello della Germania. Il Giappone era a tutti gli
effetti una grande potenza economica, ma non era vista come tale dallEuropa. Negli anni 70 gli
USA causarono in Giappone i cosiddetti Nixon shock. Nel 1971 Nixon dichiar la non
convertibilit in oro del dollaro, cosa che port ad un forte rialzo dello Yen (primo endaka) e
danneggi le esportazioni giapponesi. Il secondo shock poi si ebbe con limprovvisa apertura
diplomatica alla RPC di Washington, cosa del quale il Giappone non fu neanche informato.
Tokyo si trov in forte difficolt, e lopinione pubblica si sent impotente e perse fiducia nellalleato
americano. In conseguenza di questo, i rapporti tra Tokyo e Washington si deteriorarono, e vi
furono una serie di conflitti commerciali.

Con la crisi petrolifera del 1973 la crescita accelerata del Giappone termin, e si pass invece
alla fase di crescita stabile e sostenuta. Il paese del sol levante per super brillantemente la
seconda crisi petrolifera, allarmando Europa ed America. La potenza economica del Giappone
esplose definitivamente negli anni 80, Giappone anni 80 traino economia mondiale e la
reazione americana fu duplice: da una parte si ebbe una vergognosa campagna nippofobica (Japan
bashing), dallaltra si inizi a guardare al Giappone come ad un modello, in particolare al
Toyotismo (crisi del fordismo-taylorismo), sulla base del quale fu elaborata dal MIT la lean
production: il Giappone, reattivo, ha sempre necessitato di un modello; ora il modello lui.
Fordismo
Per i keynesiani la domanda illimitata, invece negli anni 70 il mercato diminuisce, vuole prodotti
di alta qualit con caratteristiche particolari.
Economie di scala: circolo virtuoso: Maggiori profitti stipendi pi alti allargamento mercato
maggiori profitti
Prezzi: costi (variabile indipendente) + profitti (v. dipendente)
Obiettivo del fordismo: produzione di massa standardizzata ed economie di scala
Toyotismo
Prodotti diversificati, di qualit e a basso costo diminuire sprechi
Presupposto: domanda limitata

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Fabbrica frugale, flessibile, trasparente
Ridurre sprechi: Produzione a 6 zeri
1. Zero ritardi
2. Zero difetti
3. Zero scorte
4. Zero tempi morti di produzione
5. Zero scartoffie (burocrazia)
6. Zero sovrapproduzione (necessit di conoscere il mercato)
Caccia agli sprechi si traduce nel concetto di JIT just in time: fare il necessario in tempo: opposto
del fordismo che tiene scorte just in case
Il primo settore a svilupparsi il tessile (meno impegnativo, poca tecnologia richiesta), poi acciaio,
poi elettronica di consumo
Spiegazione culturalistica: mano visibile dello stato stato sviluppista confuciano
Cina
Lo stato in Cina paternalista, uno stato-societ, onnipresente. Obiettivo crescita
Strong state autoritario, adozione EOI vs ISI
Burocrazia efficiente
Stretta collaborazione Stato-mercato

Il G5 (USA, Giappone, GB, FR, Germania) nel 1985 cerc con gli accordi del Plaza di stroncare
laggressivit nipponica rivalutando lo Yen: rivalutazione yen, nuovo endaka, che costrinse i
giapponesi a varie misure, tra cui la delocalizzazione di diversi stabilimenti allestero (negli stessi
USA, aggirando cos le misure protezionistiche). Al contempo, allinterno del paese, si innesc
unondata speculativa poi causa della cosiddetta bolla economica (una spaventosa ondata
speculativa di titoli immobiliari e in borsa).

sempre in questi favolosi anni 80 che si svilupp leccezionalismo culturale giapponese, i


cui sostenitori vedevano nel Giappone e nel suo particolarismo una alternativa valida alla
razionalit dellOccidente, se non addirittura un superamento.

Nel dopoguerra permanevano i 3 pilastri alla base dello sviluppo che si cre con la
restaurazione Meiji:

1) Il dirigismo statale: questultimo si accentua attraverso il MITI, strumento centrale per lo


stato sviluppista giapponese, perch ha indirizzato gli investimenti e di conseguenza la
crescita, al tempo stesso attenuando la concorrenza tra le aziende e dando vita ad un
protezionismo saggio
2) Sistema duale prebellico: viene ripristinato, gli zaibatsu si trasformano in keiretsu
3) Sistema finanziario rigidamente controllato: le imprese continuano ad essere finanziate
attraverso il credito bancario; al contempo, il sistema finanziario viene segmentato, e i tassi
di interessi controllati.

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Prima del tunnel

Agli inizi del nuovo secolo il Giappone sembra ormai uscito dalla stagnazione economica, ma il
suo modello di sviluppo viene messo ovviamente in discussione.

Verso la fine degli anni 80 il Giappone era allapice della sua potenza economica. Con la bolla
speculativa del decennio successivo per, il Giappone entr nella crisi peggiore che abbia avuto a
partire dal dopoguerra, si parla di decennio perduto. Dopo lo scoppio della bolla si cominciato a
parlare di inadattabilit strutturale del Giappone, che non riuscirebbe ad adattarsi alle sfide della
globalizzazione. Una accusa del genere sorprendente, se pensiamo che la capacit di adattamento
proprio una delle sue caratteristiche storiche. quindi questo davvero un decennio perduto, o un
periodo nel quale ci si attrezzati, per rispondere a queste sfide?

Come detto, verso la fine degli anni 80 il Giappone era allapice della sua prosperit (boom Heisei,
1986-1990). La crescita non fu solo forte (5% medio lanno), ma anche durevole (53 mesi).
Addirittura nel 1990 il PIL giapponese era 2/3 di quello americano (e pari a somma FR+GER+ GB).
Tra il 1971 e il 1990 era cresciuto del 444%. Il commercio estero resistette anche agli accordi
internazionali che miravano a danneggiare le esportazioni (VERA). 3 fattori rendevano Il Giappone
la prima potenza finanziaria mondiale:

- Enormi eccedenti accumulati nella bilancia dei pagamenti


- Rapida rivalutazione dello Yen dopo il secondo Endaka (1985, Plaza)
- Tasso di risparmio particolarmente elevato

In tutto il Giappone vi era un vero e proprio stordimento da ricchezza: una ricchezza che per si
era avuta con limmensa bolla speculativa, una crescita che non era legata alleconomia reale.
3 le ragioni che portarono alla bolla:

1) Lendaka del 1985 (accordi del Plaza)


2) Una politica monetaria espansiva
3) La liberalizzazione dei mercati finanziari, cosa che port ad un enorme boom borsistico

Gli azionisti giapponesi dal 1985 al 1989 crebbero del 50 %, I prezzi dei terreni salirono a
dismisura (anche per carenza terreni edificabili nelle grandi citt)

Per ovviare alla situazione, le autorit decisero di restringere il credito per cancellare la bolla.
La svolta si ebbe nellagosto del 1990, lindice Nikkei a croll, insieme ai prezzi dei terreni. Tra il
1990 e il 1996 si distrussero 840.000 miliardi di Yen, il PIL di oltre un anno e mezzo. La bolla, con
la caduta dei prezzi delle azioni e dei suoli aveva lasciato le istituzioni finanziarie con debiti
inesigibili, mandando in rovina intere aziende e distruggendo gran parte del settore bancario.
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La lunga crisi

Tra le varie cause che hanno portato alla bolla speculativa, gli studiosi hanno posto particolare
enfasi sul cattivo funzionamento del sistema politico, con diversi scandali che coinvolsero diversi
esponenti del PLD. In realt la vecchia dirigenza del partito era screditata gi prima della bolla.
2 fattori portarono al crack, ed entrambi di natura politica:

1) Il venir meno della fiducia dei giapponesi nella capacit di governo, o meglio nel
cosiddetto triangolo di ferro (dirigenza del PLD, alta burocrazia e vertici della business
community) (crisi del set-up del 55)
2) La nuova politica del credito, molto restrittiva

Altri fattori crisi (appunti): invecchiamento popolazione, crisi consumi, crisi mondiale dei settori
industriali chiave, non accettazione globalizzazione ed effetti deindustrializzazione

Lindice Nikkei croll, perdendo 1/3 del valore solo tra il 1990 e il 1991. La recessione ebbe per
inizio solo nel 1992, anno in cui la crescita fu negativa (0,8 %) e la disoccupazione sal (al 2,8%).

Lannus horribilis per il Giappone fu per il 1995, col terremoto di Kobe, lattentato al gas
nervino alla metropolitana di Tokyo (setta Aum Shinrikou) e il terzo endaka. A peggiorare il quadro,
la disoccupazione che saliva (3,4 %) e numerosi altri scandali.

La crisi finanziaria del 1997 (iniziata in Thailandia e poi diffusasi in tutto lEstremo Oriente ad
eccezione di Cina e Giappone) diede una boccata daria alle esportazioni giapponesi abbassando il
valore dello yen. Il 1998 vide invece una forte serie di investimenti stranieri in Giappone, con la
sensazione che il Giappone si fosse messo in vendita.

In realt, a posteriori, si sbagliato a sopravvalutare le difficolt giapponesi. Il tasso di crescita


medio negli anni 90 non sar stato buono (solo 1,4 %), ma nello stesso tempo il Giappone ha potuto
godere di una accentuata deflazione. E se si tiene conto della deflazione, il tasso di crescita sale al 2
%, paragonabile a quello dei paesi dellUE. A rendere meno pessimisti gli analisti poi, gli
straordinari eccedenti commerciali del paese.

In questo senso, non potendo spiegare la severit della crisi attraverso la deflazione, gli studiosi
hanno visto nel sistema politico, non in grado di rispondere ai mutamenti della realt
internazionale, la causa della crisi.
Pi precisamente, la crisi riconducibile al sistema partitico, noto come setup del 55 e qualificato
come one and half party system, dal momento che il PLD ha gestito dal 55 il paese senza
alcuna alternanza politica. Il PLD, dal 1989 ha visto inesorabile declino, iniziato con una serie di
scandali. La crisi coinvolse per tutti i partiti, non solo il PLD, a cominciare da quello Socialista
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(partito Social-Democratico); unico ad esserne immune, il partito comunista, semplicemente perch
chiuso e impenetrabile.

Nel 1991 Miyazawa cerc di ridare vigore al PLD ma anchegli cadde per gli scandali di partito
(legami PLD-mafia giapponese).
Alle elezioni del 1993 il PLD venne sconfitto e sal al potere una coalizione di partiti (coalizione
arcobaleno) con Hosokawa; ma anchegli cadde coinvolto in uno scandalo.

La forte instabilit politica di quegli anni fece aumentare la sfiducia dei giapponesi verso i
politici. Nel 1994 sal al potere unalleanza innaturale tra PLD e Partito Socialista, con Murayama,
che tuttavia fu costretto alle dimissioni dal Nuovo Partito del Progresso di Ozawa.

In questo avvicendarsi di governi, interessante il programma di riforme lanciato da Hashimoto,


alla guida del Giappone dal 1996 al 1998. Il suo programma verteva sulla consapevolezza della
debolezza del Giappone nei confronti delleconomia internazionale globalizzata per 3 fattori:

1) Intervento eccessivo dello Stato, fonte di corruzione e pesantezza burocratica


2) Costo del lavoro troppo elevato (il motivo va ricercato qui nelle 3 caratteristiche
dellimpiego salariato giapponese: impiego a vita, anzianit nellavanzamento della carriera
e progressione del salario, sindacato aziendale)
3) Influenza eccessiva del sindacalismo

Su questi presupposti, Hashimoto diede vita a 4 grandi riforme:

- Settore bancario
- Deregolamentazione delleconomia
- Riforma dellAministrazione Centrale
- Riforma del Sistema Previdenziale e delle Pensioni

Il gabinetto Hashimoto per cadde per la grandezza di queste riforme e per leccessivo rigore sul
budget.

A lui succedette nel 1999 Obuchi, per il quale il Giappone sarebbe alla ricerca di una via intermedia
tra modello americano ed europeo. Egli pose anche nel 2000 il problema della revisione della
costituzione (con particolare riferimento allart. 9), e var infine una ambiziosa riforma
dellistruzione. Egli tuttavia mor allimprovviso, e successore fu il mediocre Mori.

Secondo altri studiosi invece, principalmente economisti, la crisi del Giappone solo economica,
e pu essere risolta solo con la trasformazione delleconomia del paese in una economia di tipo
occidentale: abbandonare quindi il dirigismo (MITI), lassistenzialismo aziendale, e la politica
dei lavori pubblici. Secondo Hoverholt il problema endogeno e da ricercarsi nelle rigide strutture
economiche create tra il 1937-1945 (il sistema del 40), inadeguato dopo la guerra. Secondo altri
invece, il problema non il ruolo dominante dello stato, ma la mancanza di regolamentazione: la
crisi attuale, e in particolare la bolla speculativa, furono dovuti alla debole vigilanza del Ministero
delle Finanze sulle banche.
Improbabile che Giappone riesca a trasformarsi in economia di mercato, dovrebbero cambiare
rapporti tra individui ed istituzioni, da societ corporativista a pluralista.
Mazzei: crisi non solo economica o politica, ma generale. Il Giappone deve trovare in s un
modello.

Il Giappone fuori dal tunnel?


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Diversi sono i segnali che ci indicano che il Giappone ormai fuori dal tunnel, grazie anche al
traino della straordinaria crescita cinese. Innanzitutto, un segnalo positivo ci dato dalle riforme
del premier Koizumi Junichirou, diventato primo ministro nel 2001. Egli (conservatore e
nazionalista) ha rafforzato i legami con Washington, al contempo creando ostilit a Pechino
autorizzando manuali di storia che minimizzano i crimini giapponesi, nonch insistendo nelle visite
annuali al tempio di Yasukuni (tempio dove vengono venerati i caduti e anche i 7 condannati a
morte nel processo di Tokyo). Egli tuttavia fu ben presto accusato di portare solo cambiamenti di
facciata, e ben presto il suo consenso scemato.

Tra le sfide che egli e i suoi successori si sono trovati ad affrontare, innanzitutto il dover risanare il
sistema finanziario e produttivo; quindi, sviluppare la ricerca scientifica affinch possa
competere con gli USA; infine, far fronte allinvecchiamento della popolazione.

Gli analisti indipendenti tendono a relativizzare il declino giapponese, perch il paese


mantiene basi economiche solide e storicamente ha dimostrato di sapersi adattare; in questo senso
lo stato giapponese gi stato, almeno in parte, riformato: un cambiamento famoso quello del
MITI in METI (ministero delleconomia, del commercio e dellindustria, con un potere pi discreto
ma ancora efficace. Anche le imprese vengono a modificare le proprie strategie ad esempio i
keiretsu vedono una profonda trasformazione.

Il capitalismo giapponese del nuovo secolo su presenta come un economia di mercato a forte
dimensione sociale, nello spirito del wakon yosai, quindi deve s rispondere a tutte quelle sfide
della globalizzazione (trasparenza, concorrenza etc), ma al tempo stesso proteggere i valori
nipponici (comunitarismo, ricerca dellarmonia, coesione nazionale).

I cambiamenti in questo senso iniziano ad essere evidenti: la societ giapponese di oggi meno
coesa, e sorgono nuovi valori come la realizzazione individuale o la creativit, e stili di vita come il
consumismo. Cambiano anche i rapporti di lavoro: sempre pi impieghi precari, col sorgere dei
freeters (free + arubaiters). I giovani stessi non si riconoscono pi nello stile di vita delle
generazioni precedenti. Il paese poi diventa pi aperto agli investimenti esteri, nonostante
mantenga le sue posizioni in tutta una serie di importantissimi settori (leader in quello
automobilistico e dei treni ad alta velocit, nonch nellelettronica, e tra i maggiori al mondo in aree
come la chimica industriale, la cantieristica navale o la produzione pesante come lacciaio).

Il Giappone rimane un paese molto ricco, e uno dei pi grandi creditori del mondo (da solo vanta
1/3 del risparmio mondiale). Anche le imprese cambiano con la globalizzazione, investendo sempre
in pi in R&D (ricerca e sviluppo), e delocalizzando la produzione. Per far fronte poi ai costi
sempre pi alti della manodopera, le aziende riducono bonus e premi, ma conservano parte della
manodopera in esubero: in Giappone infatti i licenziamenti rimangono rari, si preferisce ricorrere
alla mobilit interaziendale.

La deflazione poi (vista come un effetto dellinternazionalizzazione delleconomia nipponica), ha


avvantaggiato i consumatori, soprattutto le famiglie a reddito basso. Il salario reale dei salariati
cresciuto, e i giapponesi ne consumano una parte superiore al passato, risparmiando meno (dal 1998
ad oggi, dal 11 % al 6,5).

Il rallentamento economico giapponese pu essere paragonato a quello del XVIII secolo, perch
come allora, il Giappone ha difficolt ad adattarsi al nuovo contesto internazionale, soprattutto a
causa delle difficolt per llite politica di formulare un nuovo progetto.

32
Il capitalismo giapponese per indubbiamente indebolito da una serie di squilibri, in
particolare un triplice dualismo.
Dualismo economico: il settore delle esportazioni competitivo e dinamico, mentre quello
legato al consumo interno arretrato.
Dualismo spaziale, con un Giappone anteriore (quello sul pacifico) ed uno posteriore.
Dualismo ecologico, cio con la natura santificata dallo shintoismo da una parte, e quella
sacrificata allo sviluppo dallaltra.

Ciononostante, gli analisti restano ottimisti in merito al Giappone, perch conserva importanti
tratti:

- Capitale umano unico al mondo


- Un consenso che tiene, almeno per lessenziale, grazie alle solide basi dellegualitarismo e
del nazionalismo
- Un ambiente geografico favorevole: favorevole perch il Giappone si trova nellAsia
Orientale, in forte espansione; favorevole poi perch si trova nel pacifico, le cui relazioni
commerciali sono intense; favorevole, infine, perch trainato dai mercati cinese e americano.

In questo senso, non corretto parlare di decennio perduto, perch la crisi che il Giappone ha
affrontato di fatto lo ha portato ad una terza apertura, questa la pi vera, perch volontaria e
non imposta dagli USA come nelle due precedenti. Il Giappone vuole adattarsi cio a quella
interdipendenza portata dal mondo globalizzato, che non accettare significherebbe venir poi
emarginati.

Italia e Giappone alto debito pubblico, ma il Giappone possiede il suo ed inoltre ha una moneta
nazionale
Abenomics: ispirata a Keynes, tre frecce (vedi cap 12)
1. Audace politica monetaria
2. Flessibile economia finanziaria
3. Riforme strutturali (intervento pubblico per incoraggiare investimenti privati e creare nuovi
progetti per uscire da deflazione e incoraggiare investimenti privati)
Prime 2 funzionano: inflazione in aumento + risultati positivi Borsa
3 freccia + complessa:
Creare nuove industrie e rigenerare vecchie
Favorire imprese giapp. Allestero e favorire quelle straniere in Giappone
Ristrutturare e rilanciare agricoltura
Modernizzare servizi
3 freccia non ancora scagliata, fondamentale per decretare successo Abenomics

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LA RISPOSTA DELLA CINA ALLOCCIDENTE
XIX sec. Espansione Europa in Cina
Fine del Mandato: Dinastia Qing mancese impopolare, potere centrale indebolito, economia
in declino, carestie, manifestazioni
1839-1840: Secolo dellumiliazione, da I guerra dellOppio a proclamazione RPC
1900: Rivolta dei Boxers (era una societ segreta): ondata xenofoba, massacro di europei
pretesto per duro intervento occidentale + Giappone. Francia da Indocina, GB da Tibet,
tedeschi dallo Shandong, Giappone aveva Taiwan mirava a Manciuria. Trattati ineguali
privilegi esorbitanti (ferrovie, risorse locali, controllo commercio)
Solo Heartland resta sotto controllo cinese
Risposta cinese: 1898 tentativo wakon-yosai (economia forte per esercito forte) di
Guanxu. Fallisce per colpo di stato ordito da sua zia, ricordato come Riforma dei 100 giorni
Iniziano ad essere tradotti testi occidentali: giungono in Cina concetti di nazionalismo,
marxismo e liberalismo
Cina 3 identit:
1. Civilt: sentirsi parte dellimpero universale, il Tianxia
2. Politica: appartenere al Paese del Centro governato dal figlio del Cielo
3. Etnica: appartenenza alletnia han, nazionalismo giunto nel XIX sec.

Sun Yat Sen colpito da nazionalismo, vuole rovesciare i mancesi e fondare governo
democratico
10 ott 1911 (doppio 10): reparti militari si ammutinano e proclamano repubblica nel Sud
1 gen. 1912: Sun Yat Sen eletto presidente provvisorio della Repubblica di Nanchino. Nello
stesso anno fonda il Kuomindang (partito nazionalista)
Titolo di presidente passa al generale Yuan Shikai per aver fatto abdicare Pu yi
1916-1927: Periodo signori della guerra, Yuan non riesce a riunificare Cina
o Regionalismi, nessun signore abbastanza forte da imporsi
o Merito di aver impedito a Yuan di restaurare limpero
Il 4 maggio e dintorni
1914: scoppio I GM, EU troppo impegnata per occuparsi di Cina, Giappone ne approfitta
per prendere Shandong ai tedeschi
1915: 21 richieste, trasformare Cina in protettorato giapponese. Wilson convince Tokyo a
eliminare le richieste pi inique
1917: Cina entra in guerra, alleata con Francia, USA, GB, mette a disposizione 100.000
lavoratori
1918: Versailles, Cina frustrata vede confermati diritti Giapponesi sul suo territorio

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4 maggio 1919: Movimento del 4 Maggio reazione cinese: boicottaggi, scioperi, atti di
violenza
o Movimento nazionalistico ma anche rinascita intellettuale: pro idee occidentali e
contro confucianesimo, inadatto a sopravvivenza Cina in questo periodo
Nascono 2 schieramenti politici:
o 1920 viene riformato Kuomintang di Sun per riunificare Cina
o 1921 fondazione PCC vs imperialismo (ne fa parte Mao)
1924: fronte unito KMT e PCC; Borodin, delegato del Komintern, aveva stabilito 3
politiche: sostegno operaio, collaborazione con URSS e collaborazione KMT e PCC (appena
nato, debole, andava a vantaggio di KMT)
o Una delle prime iniziative: fondazione Accademia Militare, fu posto a capo Chiang
Kai Shek e in seconda Zhou Enlai
1926: Chang Kai Shek, succeduto a Yuan, organizza Spedizione a Nord vs signori della
guerra
1927: Riunificazione Cina; Shek entra a Pechino, Beijing rinominata Beiping (pace
settentrionale)
o Chiang Kai Shek tradisce alleati comunisti: eccidio di Shangai, i comunisti
sopravvissuti si danno alla macchia (probabilmente anticip tradimento comunisti)

1927-1937: Decennio di Nanchino


Chiang Kai Shek controlla potere a scapito dello stesso KMT attraverso 3 strumenti:
1. Esercito aveva diretto laccademia militare
2. Partito amicizie con la polizia segreta
3. 4 grandi famiglie imparentate con la moglie, cognata di Sun Yat-Sen
Politica: viene ripreso confucianesimo e si verifica avvicinamento a fascismo
Industria: crescita limitata a zone costiere, in particolare Shangai
Struttura sociale basata su alleanza capitalisti di Shangai e proprietari terrieri
Peggiora condizione masse rurali: non fu realizzata riforma agraria. Tradimento della
rivoluzione? No, obiettivo di Chiang Kai Shek era la riunificazione, non la rivoluzione

La lunga Marcia 1934


Comunisti riprendono la loro attivit nellanno stesso del tradimento, 1927
Emerge Mao:
1931 Mao fonda Repubblica Sovietica Cinese a Ruijin
Intuizione di Mao: il proletariato a fare la rivoluzione; in Cina manca; soluzione:
movimento contadino
Mao 3 strategie:
1. Politicizzazione dellArmata Rossa: il soldato un rosso
2. Riforma fondiaria
3. Riforma sociale (e occhio di riguardo a posizione donna)
Comunisti di Ruijin resistono a 4 offensive di Chiang Kai Shek, solo la 5 nel 1933 ebbe successo
1934-1935: Lunga Marcia da Sud-Est a Nord-Ovest Cina, di 90.000 sopravvivono 7.000.
Terrificante ritirata diventa epopea

La seconda guerra sino giapponese (1937-1945)

35
Giappone passato da vassallo a conquistatore + violenze su Cina: fondazione Manchukuo,
incidente Ponte Marco Polo 1937 + stupro di Nanchino + esperimenti unit 731
1937-1940: secondo fronte unito KMT + PCC, fallisce dopo serie di scontri interni (per
Chiang la priorit era sconfiggere prima i comunisti e poi il Giappone, per gli intellettuali il
contrario. Nel 36 Chiang fu arrestato per 2 settimane, la guerra al nemico esterno doveva
avere la precedenza sulla nuova campagna vs comunisti che intendeva annunciare)
1941 dopo Pearl Harbor Cina si allea con USA
Lotta antigiapponese vantaggio per Mao: KMT era logorato da guerra, inefficiente, corrotto.
Molti aderirono al PCC per nazionalismo pi che per la sua ideologia
1945 fine guerra. USA cerca di far riappacificare Chiang e Mao, ma tengono per il
nazionalista
Guerra Civile: Obiettivo principale Manciuria
o I nazionalisti mirano al controllo delle citt
o Mao con EPL (esercito popolare di liberazione, comera stato rinominato lesercito
comunista) mira a controllo campagne. 1 milione e mezzo di cinesi si arruola
nellEPL di fronte a corruzione KMT, Chiang sempre meno interessato a bisogni
gente e militarmente debole
1 ott. 1949: Mao proclama nascita RPC, Chiang si rifugia a Taiwan
Posizione di Mosca e Washington
Mosca gli andava bene una Cina nazionalista e debole in lotta col partito comunista. A
volte ascoltava Chiang, a volte armava i comunisti
America 2 posizioni:
o Cina comunista legata a Mosca
o Cina nazionalista, il suo obiettivo linteresse nazionale
Vince la 1 posizione applicazione contenimento di Kennan
Cina costretta a scegliere tra le due superpotenze

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LA CINA COMUNISTA
La storia della RPC pu essere divisa in due fasi; Punto di cesura la morte di Mao nel 1976 e
lavvento di Deng Xiaoping. La prima frase pu essere divisa nei seguenti periodi:
1. Consolidamento del regime 1949-1952
2. Influenza Sovietica 1953-1958
3. Dal balzo in avanti alla fine della rivoluzione culturale (ovvero fino alla morte di Mao),
1958-1976

1949-1952
Per la prima volta dopo un secolo il territorio cinese era unificato (ad eccezione di Taiwan); per
evitare sovversioni il territorio venne diviso in 6 Regioni militari.
Nel 1949 fu instaurata la dittatura democratica, furono portate avanti riforme, lo sviluppo
dell'industria pesante e furono create strutture economiche efficienti.
Fu inoltre affermato il controllo politico su tutto il territorio integrando le tre province della
Manciuria e il Tibet.
Il nuovo regime approv la riforma agraria dando possibilit ai contadini senza terra di accedere ai
mezzi di sussistenza.
Nel 1950 fu approvata la legge sul matrimonio che distrusse la famiglia patriarcale, port
all'emancipazione della donna e abol matrimoni combinati e concubinaggio.
Per quanto riguarda i rapporti internazionali Mao aspirava ad una Cina non allineata, ma prese
posizione a favore dellURSS, evitando cos un isolamento pericoloso; nel 1950 firm il trattato di
amicizia d'alleanza ed assistenza reciproca sino-sovietico. Nello stesso contesto si inserisce la
partecipazione alla guerra di Corea 1950-53. Questultima fu devastante e danneggi le relazioni
Cina USA fino alla loro normalizzazione con la diplomazia del ping-pong negli anni 70.

Il periodo sovietico
Pechino cerca di applicare il modello politico ed economico sovietico lanciando nel 1953 il primo
piano quinquennale e dando priorit all'industria pesante.
Il periodo non fu esente da contestazioni, interessante l'esempio del movimento dei 100 fiori del
1957, durante il quale Mao incoraggi gli intellettuali a manifestare le loro critiche. Dopo
un'iniziale diffidenza degli intellettuali le critiche divennero tante da costringere Mao a cambiare
atteggiamento ricorrendo alla repressione, alla rieducazione e perfino all'eliminazione degli
intellettuali pi impegnati.
Il 1958 l'anno del grande balzo in avanti che rivela l'intenzione di Mao di abbandonare il
modello sovietico e di intraprendere una via cinese al socialismo. Il primo passo fu la creazione
delle comuni popolari che avevano lo scopo di organizzare la vita del singolo collegandola quella
della collettivit; l'obiettivo era la mobilitazione della manodopera: lunica risorsa che esisteva in
abbondanza erano le braccia, che Mao intendeva sfruttare per la produzione di acciaio. Tra il 58 e il
59 fiorirono in tutte le campagne microindustrie.

37
Gli anni tra il 59 e il 61 sono ricordati come gli anni neri durante i quali morirono 15 milioni di
cinesi a causa delle carestie; I contestatori furono isolati, tra questi ricordiamo Deng Xiaoping.

I rapporti sino sovietici e le teorie strategiche di Mao


L'URSS fu il primo paese a riconoscere la RPC nell'ottobre del 49. Mao mirava a tenere una
posizione equidistante tra le due superpotenze, tuttavia nel 49 rinunci a tale posizione, ritenendo
l'appoggio dell'URSS indispensabile. Nel 50 firma il trattato di amicizia e Alleanza e mutua
assistenza, ricevendo in cambio aiuti finanziari (pochi) e consiglieri tecnici da Mosca;
conseguentemente il primo piano quinquennale segu da vicino il modello sovietico.
Iniziano ad emergere disaccordi, in particolare riguardo l'intervento della Cina in Corea (Stalin dopo
aver convinto Pechino a scendere in campo si guardo bene dal impegnare troppo l'URSS). Nel 1953
muore Stalin dando vita ad una breve luna di miele tra Mosca e Pechino; la Cina desiderava per la
stabilit mondiale, come dimostrato dall'intervento di Zhou Enlai alla conferenza di Bandung dei
paesi non allineati nel 1955 (Mao ammise lesistenza di stati neutri).
Le relazioni tra Mosca e Pechino si deteriorarono con l'arrivo nel 1956 di Nikita Krusciov: i leader
cinesi erano contrari alla destalinizzazione e alla coesistenza pacifica, che appariva un armistizio
militare di lunga durata dettato dalla deterrenza nucleare. La rottura avvenne nel 1960 quando
ciascuno dei due ex alleati ritenne di essere stato tradito dall'altro: alle vecchie ostilit, quelle
riguardo la guerra di Corea e quella tra Mao e Stalin, si aggiunse la denuncia di Kruscev del culto
della personalit di Stalin (e indirettamente di Mao) e il rifiuto di Mosca di collaborare per dotare
Pechino di un arsenale atomico.

La rivoluzione culturale (1966-1976)


I rapporti con l'URSS peggiorarono con la rivoluzione culturale, in realt una guerra civile per la
riconquista del potere da parte di Mao, emarginato del partito in conseguenza del fallimento delle
riforme socioeconomiche (in particolare comuni popolari e balzo in avanti). Cerc di riguadagnare
il potere distruggendo il partito: presentata come una mobilitazione delle masse contro l'apparato
fossilizzato del potere nei fatti fu un colpo di stato realizzato col sostegno delle masse.
La rivoluzione priv un'intera generazione dell'Istruzione, decim gli organi di potere (Deng
Xiaoping fu perseguitato), fece centinaia di migliaia di morti.
Mao riusc a ritornare al potere con l'aiuto del suo braccio destro, il maresciallo Lin Biao, ma era
ormai invecchiato, cosa che consent a Zhou Enlai un ammorbidimento della posizione
internazionale della Cina. Cerano ora 3 fazioni che desideravano il potere e il sostegno di Mao:
1. Lin Biao contrasti con Mao (wen), Biao (wu). Biao contrario alle avances di Kissinger
per lapertura del paese
2. Zhou Enlai
3. Moglie di Mao e Banda dei Quattro
Dal 1969 al 1976 questi tre gruppi si alternarono al potere. Visto il contrasto tra Lin Biao e Mao,
questultimo si alle nel 1970 con Zhou Enlai in una campagna contro di lui.
Nel 1971 Lin Biao ord un complotto per assassinare Mao. Secondo alcuni analisti in realt Mao
aveva bisogno di un nemico; il maresciallo mor con la sua famiglia durante un incidente aereo.
Nello stesso anno Kissinger diede il via alla diplomazia del ping pong raggiungendo con Pechino

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l'accordo per una sola Cina e il 15 ottobre la RPC ricevette il seggio occupato da Taiwan nel
Consiglio di sicurezza dell'Onu.
Lo scontro ora era quindi tra Zhou e i Quattro. Nel 1973 riapparve Deng Xiaoping, messo al bando
da Mao ma protetto da Zhou, Il quale pass a il testimone proprio a Deng (fu questi nel 1974 ad
illustrare allAss. Gen. la Teoria maoista dei tre mondi); questa volta Mao si schier con gli ideologi
e tra il 1973-1974 lanci una campagna contro Lin Biao e contro Confucio (Pi Lin Pi Kong).
Nel 1975 fece la sua comparsa il ministro dell'Interno Hua Guofeng, che prevalse su Zhou alla sua
morte nel 1976, quando Deng fu costretto a ritirarsi nel sud della Cina a causa di un attacco della
moglie di Mao.
Il 9 settembre mor Mao, il che port allelezione a presidente di Guofeng, che credeva di poter
portare avanti un neomaoismo senza Mao.
Guerra del Vietnam
Dal 1965 al 1973 gli americani sono impegnati in Vietnam nel tentativo fallito di impedire la
vittoria comunista.
Alla conferenza di Ginevra del 1954 il Vietnam fu diviso tra il Sud appoggiato dagli americani di
Ngo Dinh Diem e il Nord comunista di Ho Chi Minh; Le lezioni previste per il 1956 non ebbero
luogo per l'opposizione di Diem e questo intensific le operazioni di guerriglia nel sud ad opera dei
comunisti.
Nel 1964 si verific la incidente del Tonchino, quando i nordvietnamiti attaccarono delle navi da
guerra USA ancorate nel Golfo; in risposta gli americani bombardarono il Vietnam del Nord. Si
tratt in realt di un pretesto, in quanto i sudvietnamiti, sotto il comando americano, avevano fatto
raid nelle isole appartenenti al Vietnam del Nord.
Durante il Capodanno vietnamita del 1968 (il cosiddetto Tet, 31 gennaio) ebbe luogo lOffensiva
del Tet, fallimento militare ma grande successo politico: Johnson rinuncia a ricandidarsi alle
prossime presidenziali. Il successore, Nixon, avvi la politica di vietnamizzazione.
Nel frattempo Stati Uniti ed RPC vedevano convergere i propri interessi nei confronti dellURSS.
Nel 1971 Kissinger gioca la carta cinese e organizza in segreto una visita di Nixon in Cina nel 1972;
alle due superpotenze subentra il triangolo geostrategico USA-URSS-RPC, anche se l'obiettivo di
Kissinger Pentapolarismo USA-URSS-RPC-Giappone -Europa occidentale. I giapponesi furono
sconvolti dal tradimento dell'alleato.
Nel 1975 il Vietnam del Nord prese Saigon, che fu ribattezzata a Ho Chi Minh, e fond la
Repubblica Socialista del Vietnam con capitale ad Hanoi.
Nel frattempo nel contesto del triangolo strategico USA URSS PC cambia la strategia cinese,
espressa da Deng Xiaoping nel 1974 con la teoria dei tre mondi: il primo mondo composto
dalle due superpotenze, il secondo dagli alleati di queste ultime il terzo mondo da paesi meno
sviluppati e non allineati tra cui la stessa Cina; dal punto di vista prescrittivo la Teoria prevedeva
una coalizione di secondo e terzo mondo in funzione antiegemonica.

Cronologia post-Mao
Il 1976 muore Zhou Enlai, Primo ministro ininterrottamente dal 1949. A realizzare la transizione al
dopo Maoismo Deng Xiaoping, che avvia una strategia di sviluppo dell'economia sotto la guida
del PCC: Stato sviluppista. Nel 1978 Deng vara le riforme economiche e adotta le quattro
modernizzazioni gi proposte da Zhou Enlai: Agricoltura, industria, difesa e scienza. Inizia cos
l'importazione massiccia di tecnologia e macchinari dallOccidente, vengono abbandonate le
comuni ed istituito il sistema del contratto di famiglia, che consente ai contadini di vendere i
propri prodotti e che considerata la riforma pi riuscita della Cina di Deng.
Nel 1972 si concludono i negoziati per la normalizzazione delle relazioni Usa-Cina.
Nel 1979 ha luogo la spedizione punitiva contro il Vietnam per la sua invasione della Cambogia,
protetta da Pechino (per spiegare il conflitto vengono riprese le vecchie categorie geopolitiche).
Nello stesso anno la popolazione raggiunge i 900 milioni e viene adottata la politica del figlio unico
(fino a 2013).
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Nel 1980 vengono istituite le ZES, zone economiche speciali, e il PIL comincia a registrare tassi di
crescita annui molto elevati.
Nel 1984 Cina e Gran Bretagna organizzano la restituzione di Hong Kong secondo il principio di
un paese due sistemi che garantir al ex colonia autonomia amministrativa in quanto regione
amministrativa speciale (SAR) (restituita poi nel 97).
Con l'aumentare dell'inflazione nel 1986 si ha un dibattito tra i conservatori, che chiedono un
raffreddamento dell'economia, e i liberals favorevoli invece ad una modernizzazione ancor pi
accelerata. Si chiedono inoltre libert e diritti umani, a dicembre studenti manifestano con la
benevolenza di Hu Yaobang, allepoca Segretario generale del PCC.
Nel 1988 a causa dell'inflazione e della liberalizzazione dei prezzi cresce il malcontento; alla morte
di Hu Yaobang, nel 1989, Cominciano manifestazioni per rendere omaggio al liberale e per
chiedere riforme politiche; la contestazione assume toni fortemente mediatici visto l'arrivo
imminente di Gorbaciov e dunque l'alta concentrazione di corrispondenti stranieri in Cina. I leader
della RPC decidono di reprimere la manifestazione e Zhao Ziyang, presidente del PCC, chiede
scusa ai manifestanti, venendo cos sostituito da Jiang Zemin (che diverr poi presidente).
Qualche migliaio di persone resta ucciso durante una manifestazione nel cosiddetto massacro di
Tienanmen; Il G7 decide di isolare la RPC ma gli interessi economici e la necessit del Consiglio
di sicurezza di avere l'appoggio di Pechino in occasione della prima guerra contro l'Iraq spingono
gli USA e gli alleati a forgive and forget.
Nel 1996 in occasione delle elezioni a Taiwan scoppia una crisi militare tra Usa e Cina, risolta dopo
la vittoria del GMD, favorevole anch'esso al principio di una Cina sola.
Nel 1996 cominciano i negoziati per l'ammissione della Cina nella World Trade Organization
(WTO), che si avr solo nel 2001, quando tra l'altro Putin e Jiang firmano un trattato sino-russo
d'amicizia.
Nel 2002 sale al potere la quarta generazione, rappresentata dal nuovo segretario generale Hu
Jintao; Questa la generazione meno dogmatica pi moderata, flessibile e riformista anche perch
traumatizzata dalla rivoluzione culturale.

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LA CINA E LA GLOBALIZZAZIONE
1978, Deng Xiaoping, demaoizzazione. Comunismo di mercato
1980 istituzione ZES su Cina costiera, favoriscono investimenti; apertura di
porti, delta, fiumi
IDE da Taiwan, Corea, Giappone e diaspora cinese nel Sud-Est asiatico (+EU e
USA)
Creazione infrastrutture: porti, aeroporti, ferrovie, autostrade
Riforme accompagnate da politica controllo nascite: aborti selettivi/
invecchiamento precoce popolazione
Oggi Cina seconda potenza economica mondiale, prima per PPA; prima meta di
IDE e seconda importatrice di petrolio al mondo vulnerabilit

Formazione di unarea economica sinocentrica


Si sta formando area economica asiatica incentrata sulla Cina
Centralit economica ma anche geopolitica
Diplomazia neobismarchiana (mantenimento status quo): non una minaccia
per ordine internazionale
2 specificit crescita cinese: aumento delle disuguaglianze sociali e
apertura ad IDE
2 ondate di IDE: la prima motivata dai bassi salari verso il settore
manifatturiero, la seconda verso quello dei servizi
Giappone esce dal decennio perduto sfruttando alta crescita cinese
Tallone dAchille: bulimia di materie prime, innalzamento costi
Cina surplus nella bilancia commerciale da Occidente (in particolare USA) e
deficit coi paesi asiatici (in particolare Giappone): usa valuta pregiata
occidentale in cambio di materie prime dai paesi asiatici

Aspetti della crescita cinese


Nelle societ confuciane i tassi di risparmio sono tipicamente elevati
Crescita cinese dovuta a investimenti sostenuti da risparmio elevato
(non a domanda interna): finanziata dalle banche
Problema: sistema finanziario essenzialmente in mano allo stato, che tende a
favorire imprese statali, spesso improduttive e indebitate; inoltre lo stato
interviene a favore delle banche in difficolt a prescindere dalla
performance sottosviluppo mercato dei capitali.
Sfida: ricapitalizzare banche, privatizzare, garantire accesso al
credito alle PMI
Circolo vizioso crescita cinese: le banche finanziano senza rigore le aziende,
che possono aumentare la loro capacit produttiva, cosa che porta al declino

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della produttivit; lelevato stock di riserve porta ad un abbassamento dei
prezzi che a sua volta causa un calo della redditivit dellazienda
Crescita cinese di tipo estensivo: riallocazione del lavoro da settori a
bassa produttivit/migrazioni dalla Cina interna; terminato questo processo
la crescita potrebbe rallentare

Il vantaggio comparato della Cina e la competitivit cinese


Dibattito specialisti su individuazione vantaggio comparato Cina; per alcuni
sono la riserva di manodopera e il basso costo del lavoro, per altri lo
yuan sottovalutato che favorisce le esportazioni (la seconda la tesi di
Washington) sono entrambe
Costo del lavoro cambia a seconda della regione (es ZES vs Manciuria)
Problema della concorrenza asimmetrica e sleale: soprattutto in Europa, accuse
di contraffazione e dumping sociale (le condizioni di lavoro ingiuste mantengono
bassi i costi)
Richieste adeguamento condizioni di lavoro a standard internazionali; arma a
doppio taglio: condizioni lavoratori possono aumentare solo con crescita del
reddito e quindi con la conquista dei mercati internazionali. Sanzionare la Cina
vuol dire toglierle uno dei pi importanti vantaggi comparati che ha per il
raggiungimento di tale obiettivo
Rapporti Cina-Europa pochi, pochi IDE, reciproca indifferenza; situazione in
mutamento, necessit di rafforzare il lato debole del mondiale (Cina- EU- USA)
Vantaggio Yuan debole: per mantenere Yuan basso vs dollaro Cina
acquista buoni del tesoro del debito USA. Il deficit americano rende
necessario lafflusso di risorse finanziarie dallestero: Cina maggior
finanziatrice debito USA.
Il finanziamento del deficit consente di mantenere tassi dinteresse bassi e di
sostenere il consumo americano, in particolare di prodotti importati dalla Cina;
lelevato livello di riserve d agli investitori unottima immagine della Cina e le
consente di lottare contro la speculazione monetaria
Cinesi permettono a USA di vivere al di sopra delle loro possibilit, Usa aiuta
Pechino a creare nuovi posti di lavoro: equilibrio interdipendenza
Critiche cinesi: governo non dovrebbe prestare risparmio cittadini ad USA ma
dovrebbe usarlo per sviluppare la propria economia

Successi e vulnerabilit della crescita


Aspetto innovativo crescita Deng Xiaoping: discontinuit economica e sociale,
continuit politica
Cina benefici da globalizzazione, non senza contraddizioni
Contraddizioni: settore statale potente, forte controllo burocratico, assenza
liberalizzazione politica vs settore economico libero, internazionalizzazione,
crescita ceti medi assetati di nuovi consumi e libert
Effetti negativi globalizzazione: cattiva performance bancaria, aumento del
bisogno energetico, declino del welfare, migrazioni dalle campagne, corruzione,
disuguaglianze socioeconomiche tra regioni, degrado igienico-sanitario e
ambientale

La quinta modernizzazione
Deng Xiaopning la democrazia pu svilupparsi solo gradualmente non
possiamo seguire sistema occidentale ma solo sotto leadership in un ambiente
stabile e ordinato: per Deng la democrazia getterebbe il paese nel caos

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Cina oggi: stato sviluppista confuciano; obiettivo primario: sviluppo economico
Rapporto armonico mano visibile e invisibile
Strong state autoritario, potere PCC, enorme macchina amministrativa ma oggi
riduzione controllo PCC su economia e societ. Arricchiamoci ora, protesteremo
dopo

Previsioni
Sviluppo porter a democratizzazione (come accaduto in Giappone, Corea S.,
Taiwan col traguardo dei 10000$ di reddito)
Cina superer PIL USA, annus horribilis 2040; per PPA PIL Cina ha superato USA
nel 2013. No meraviglia: da 1500 a 1840 Cina 1 potenza mondiale seguita da
India.
Crescita cinese non un affare solo cinese, incide su economia mondiale
soprattutto su 3 fattori:
1. Prezzi delle materie prime
2. Flussi del commercio internazionale
3. Andamenti valutari
Avanzata economica cinese non tanto sulle spalle dei paesi ricchi ma su quelle
dei poveri

CAPITOLO 9 - Differenze sviluppo India vs Paesi confuciani:


1. Basato su mercato interno (non su esportazioni)
2. Basato su consumo (pi che su investimenti)
3. Basato su tecnologia (pi che su industria)
1947: india Independent Act. Fine del colonialismo, India divisa in 2 stati in base a
religione:
1. India: induista
2. Pakistan: musulmano
o Pakistan inizialmente diviso geograficamente: a Est Bengala diventa
Repubblica del Bangladesh nel 1971 (non prima di un tentativo di
repressione pakistano e intervento indiano)
Spazio Indiano odierno: India al centro, Pakistan a Ovest, Bangladesh a Est + Sri Lanka
nellisola di Ceylon (guerra civile da 1983 a 2009 tra minoranze etniche)
Dualismo Nord-Sud: venti monsonici, inverno freddo estati calde
Geografia e storia: Sud isolato da monti, invasori sempre da Nord

Storia regione 4 fasi:


1. Fase vedica: 1400-600 a. C.
2. Medioevo: 600 a.C. 1200 d.C.
3. Fase indoislamica 1200-1700
4. Colonialismo inglese 1757-1947

Fase vedica
Arii seminomadi invadono India del Nord impiantando religione veda e sistema delle
caste

43
4 caste: brahmani, principi e guerrieri, allevatori/mercanti/artigiani, contadini.
Fuoricasta: paria. Aggiunta di gruppi professionali (jti), varie migliaia con
precise regole comportamentali e sociali
Perch furono introdotte caste? Per salvaguardare purezza etnica arii e privilegi
brahmani
Sistema delle caste ritenuto colpevole del mancato sviluppo: no incentivo a
migliorare la propria posizione sociale, ritenuta castigo per azioni in vita passata.
Induismo nasce da miscela credenze locali e religione veda
Induismo: un modo di vita, non una religione profetica o un sistema teologico
Tra VI e V sec a.C. nascono due religioni: buddhismo e jainismo (jainismo professa non
violenza e sofferenza personale per salvezza). Buddhismo nel VII abbandona India
(inadatto a sistema caste) e si diffonde in Asia

Medioevo
Induismo assume importanza (come taoismo durante medioevo cinese)
Diversit linguistiche ma unit religiosa e culturale. Tendenza a unit religiosa
bilanciata da periodi di frammentazione politica: invasioni persiane, greche, turchi,
mongoli

Buddhismo:
Karma (basato su intenzionalit delle azioni), samsara (ciclo delle rinascite), dukkha
(desiderio, perpetua indoddisfazione), nirvana
4 nobili verit:
1. La vita dolore
2. Dolore scaturisce da desiderio
3. Il desiderio pu essere superato col raggiungimento del nirvana
4. Nirvana raggiungibile tramite nobile sentiero ottuplice
Nobile sentiero ottuplice 3 tipi di ordini: pratica morale, saggezza, disciplina
mentale (yogaiugumdisciplina)

Buddhismo dottrina salvezza, pratica no metafisica, pragmatica (sinica)


Due variet:
1. Hinayana (piccolo veicolo): realizzare salvezza da se avendo come ideale
larhat, colui che ha ottenuto la salvezza
2. Mahayana (grande veicolo): salvezza per tutti, ognuno pu diventare
bodhisattva. pi sincretico, si diffonde nellarea sinica
Buddhismo sparisce da India perch inglobato da induismo e perseguitato da
islamismo
Arriva in Cina nel 64 d.C., si diffonde dallalto. Importanza durante medioevo III-VI
sec. E con imperatrice Wu Zetien (IX sec), perde di importanza a seguito della rinascita
confuciana

Fase islamica
Musulmani:
Giungono nel XI sec., lasciano amministrazione a signori locali, si accontentano di
esazione tasse. India evita invasioni di Gengis Khan e Tamerlano, che saccheggia
Delhi, la quale non ritrover mai pi lantico splendore
Invasione dellesercito di avventurieri di Babur (discendente di Tamerlano, musulmani
sunniti) che con polvere da sparo instaura impero del Gran Moghul (Moghul: termine
che designa membri dinastia islamica in India). Imperatore pi grande della dinastia
Akbar, che fa un tentativo di assimilazione multietnica il quale non sopravvive alla sua
morte

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Colonialismo inglese (1757-1749)
1763: riconoscimento dominio inglese su India con Trattato di Parigi. GB vede
India come mercato e fonte di materie prime
1857: rivolta dei Sepoy (indiani arruolati in esercito inglese)
1935: concessione autonomia alle assemblee provinciali a seguito di rivolte e
poi non violenza di Gandhi
1947 indipendenza Pakistan-India. Ceylon autonoma da 1948 e
indipendente dal 1966

Una terza via?


XV sec economia indiana fiorente, oggi ritardo, 3 spiegazioni:
1. Sistema delle caste: rigidit mercato del lavoro e freno mobilit sociale
2. Colonizzazione britannica: fiscalit, blocco delle industrie (ma anche positivo
per sviluppo ferroviario e incentivo ad industrie ritenute chiave)
3. Scelte politiche post-indipendenza di Nehru (primo ministro da 1947 a
1960)
o 1950 costituzione, suffragio universale, uguaglianza (sesso, casta,
religione), bicameralismo zoppo

Sviluppo economico Nehru


Nehru sceglie via socialista che rispetti mercato e propriet privata
non allineamento
Sviluppo basato su ISI e non su EOI
Intervento dello stato: protezionismo e controllo cambi, ma permane settore
privato dinamico, imprenditori partecipano a politiche economiche
Obiettivo: non crescita, ma indipendenza da mondo esterno. Nehru mira
a industria pesante (a differenza di Gandhi, suo maestro, che mirava ad
autonomia alimentare)

Indira Gandhi figlia di Nehru ministro dal 66.


Rivoluzione verde 1967 per fronteggiare carestia: coltivazione cereali ad
alto rendimento, miglioramento irrigazione, meccanizzazione agricola frutt
pi ai proprietari terrieri
o Tra 75 e 80 popolazione impegnata nellagricoltura stabile a 70% ma
cala la resa
Anni 80: crisi economica, intervento FMI che richiede aggiustamenti strutturali:
privatizzazioni, svalutazione rupia, diminuzione spesa pubblica
Indira assassinata, segue figlio Rajiv Gandhi, assassinato anche lui

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1991: primo ministro Narashima Rao
Economista Monmohan Singh promulga riforme liberiste (come Deng,
imposte da globalizzazione) privatizzazione, deregolamentazione, riduzione
spesa pubblica e favorire investimenti

India oggi grande potenza povera, si sta adattando a globalizzazione.


Patria delloutsourcing di servizi e software; materie prime inesauribili: scienza,
inglese, capitale umano
Economia mista: grandi gruppi pubblici + PMI. PMI garanzia di competitivit
Anche se trainata da mercato interno negli ultimi anni economia particolare attenzione
a esportazioni e IDE
Crescita dei settori nucleare/aerospaziale/informatico
Elevato grado di istruzione, soprattutto nel settore scientifico, ma pi della met della
popolazione resta analfabeta

Cattivo sviluppo dimostrato da distribuzione PIL pro-capite e Indicatore sviluppo


umano
2004 Sonia Gandhi (vedova di Rajiv), guida del Partito del Congresso accusa India di
programma troppo economicistico
Manmohan Singh (riforme del 91) diventa primo ministro
Difficolt: povert rurale, disfunzioni amministrative, contrasti religiosi e
interetnici.
Disuguaglianze regionali (come Cina). Flussi commerciali su costa orientale,
zone interne sottoindusturializzate, agricoltura povera

Preoccupazioni USA
Dopo implosione URSS India maggior potenza Asia meridionale
Possibile alleanza Delhi Pechino o peggio Russia India Cina. USA stipula nel 2005
accordo con Singh, Bush si reca in visita in India

Cina e India hanno interessi comuni: accelerare transizione a multipolarismo,


bilanciare guerra al terrorismo di Washington. Entrambe temono che Asia possa
trovarsi isolata e guardano ad Europa per ricompattazione asiatica, forse eurasiatica,
sulla base di un ordine mondiale policentrico e multilaterale: Islam sempre pi isolato
da Occidente, modello indiano di coabitazione tra le 3 antiche religioni possibile
soluzione a gestione diversit XXI sec
CULTURA E PERFORMANCE
Performance
o Mondo sinico: collettiva
o Occidente: individuale
Connotazioni della performance:
o Mondo sinico: conformismo, armonia, gerarchia
o Occidente: azione, libert, uguaglianza
Effetti delle variabili culturali sul piano giuridico
o Mondo sinico: preminenza del diritto dello stato sul diritto del cittadino
(prescrittivo su proscrittivo). Preferenza per personalit modale
(mandarino): diritto subordinato alletica
o Triplice rifiuto:

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Rifiuto del contrattualismo: un accordo vale quanto un
contratto
Rifiuto della responsabilit individuale: collettiva
Rifiuto del processo giudiziario: riprovevole, si cerca di
risolvere le faccende internamente
o Occidente: Preminenza del diritto sulletica. Divisione diritto ed etica, il
primo si occupa dello spazio pubblico, il secondo del privato
Negoziazione
o Mondo sinico: fiducia tempi lunghi guadagni assoluti
o Occidente: contratto tempi brevi guadagni relativi
Decisione
o Mondo Sinico: basata sul consenso bottom-up attenzione alla
negoziazione
o Occidente: individuale imposta dallalto attenzione al risultato
Basic Values
o Mondo sinico: comunitarismo, fiducia, approccio cooperativo,
atteggiamento fluido (olistico)
o Occidente: individuo, diritto, approccio conflittuale, atteggiamento
analitico
Management
o Mondo Sinico: relazionalit, management flessibile (adattabilit), stile
adattivo (segue gusti del mercato), capire
o Occidente: razionalit, management strutturato, direzione dallalto, fare
Effetti cultura sinica sul piano socioeconomico
o Organizzazione gerarchica ma armoniosa (perch voluta dal basso e
attenuata dalla flessibilit dei ruoli)
o Conformismo di gruppo: decisione consensuale, presa collettivamente (il
tempo policronico, circolare e abbondante)
Preferenza per approcci winwin al fine di non far perdere la faccia a
nessuno (mianzi)
o Importanza delle relazioni personali privilegiate (guanxi)
o Reti di solidariet: associazioni di mutua assistenza
o Reti familiari: pervadono ogni aspetto dellesistenza cinese
Familismo: rapporti semi-parentali Giappone: oyabun-kobun,
padrino figlioccio
Tipi di capitalismo nel mondo sinico
o Giappone: di tipo comunitaristico keiretsu
o Corea: di tipo patrimonialistico Chaebol
o Cina: basato sulle reti familiari

Sistema politico e stato sviluppista


Paesi confuciani con sviluppo basato su EOI presentano Stato paternalistico-
autoritario e burocratico
Antenato stato sviluppista: Cina legista con monopoli sale e ferro
Obiettivo stato sviluppista: crescita economica, ogni scelta subordinata
allobiettivo
Preminenza burocrazia mandarina con ampia autonomia rispetto ai politici: i
politici regnano e gestiscono il consenso, i mandarini governano; in Giappone

47
cera il MITI, col compito di individuare settori da sviluppare e dove indirizzare
gli investimenti
Stretta collaborazione Stato-Mercato:
o Giappone dopoguerra Triangolo di ferro (1955-1993), fino a implosione
PLD
Alta burocrazia
Dirigenza Partito Liberal-Democratico
Rappresentanti del mondo economico (business community)
o Modello analogo triangolare anche in altri paesi confuciani (Corea,
Taiwan), parallelamente al processo di democratizzazione.
o Processo simile negli paesi comunisti dellAsia dopo bipolarismo, dove
per non fu messo in discussione il sistema politico: socialismo di
mercato
RPC parallelogramma delle forze
Dirigenti del PCC
Burocrazia statale
Business community
Esercito Popolare di Liberazione (EPL)

Le relazioni industriali nipponiche


Giappone prototipo stato sviluppista
Tre attrezzi sacri (riguardano solo i salarymen, 30% della forza lavoro tot.)
1. Impiego a vita: lazienda si impegna a non licenziare, ricevendo in
cambio massima lealt e flessibilit sulle mansioni (e disponibilit ad
eventuali trasferimenti) formazione continua
Collegamento scuole-mondo del lavoro; reclutamento nelle
universit, gerarchizzazione scuole. Selezioni basate su test
mnemonici, non si incentivano creativit e iniziativa individuale,
dannose per il gruppo
Job-rotation: la formazione avviene allinterno dellazienda, per via
della multifunzionalit essa continua; tale investimento
ripagato dalla lealt del dipendente
2. Carriera basata sullanzianit (incentivo a non lasciare lazienda)
3. Sindacato aziendale: rappresenta tutti i dipendenti della stessa
azienda; contrattazione per rinnovo contratti= lotte di primavera, lanno
finanziario inizia il 1 aprile. Laggiustamento dei contratti annuale e
sincronizzato in tutto il paese, permette di aggiustare velocemente salari,
errori possono essere facilmente rivisti lanno successivo
I tre attrezzi valgono solo per i salarymen; PMI no.
Forme di lavoro precario:
o Part-time: meno di 35 ore settimana, pu essere interrotto senza
preavviso
o Lavoro a contratto
o Arubaito: lavoretti a ore non dichiarati
Discriminazione donne: distinzione ruoli molto marcata, la moglie in primo
luogo madre; si occupa del bilancio familiare, delle spese, dei risparmi, della
scelta della scuola dei figli. Quando questi saranno alluniversit godr di
maggior libert e a questo punto in genere cerca qualche forma precaria di
impiego

Processo decisionale giapponese: consensuale, noto come ringi-sei

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o Funzionario di medio livello avanza la sua proposta su un modulo, il ringi-
sho, e lo pone sulla scrivania dei colleghi affinch lo visionino. Se sono
tutti daccordo passa ai livelli superiori fino al capo, la cui approvazione
solo formale vista la volont collettiva. Il sistema richiede tempi lunghi,
ma una volta approvata la decisione tutto funzioner essendo tutti
coinvolti nel progetto
Decisione e responsabilit sono collettivi: il capo non devessere brillante, deve
saper garantire larmonia del gruppo
Relazioni aziendali giapponesi: sistema verticale oyabun-kobun. Il padrino d
assistenza al figlioccio anche nella vita privata, es. trovare moglie, ricevendo in
cambio lealt
Concezione del lavoro: non punizione, coercizione, sfruttamento, come in
Occidente. un progetto collettivo
Oggi sistema di relazioni industriale nipponico mostra segni di logoramento:
o Invecchiamento della popolazione
o Emergenza di valori individualistici
o Recessione ha messo in discussione impiego a vita
Le grandi aziende, anche in piena crisi, sono restie a licenziare

Toyotismo
Fordismo
Convinzione illimitatezza della domanda (keynesianismo); il limite dunque
nellofferta
Obiettivo: produzione di massa, pi si produce pi si abbassano i costi:
economia di scala; la fabbrica a decidere quanto produrre e il costo
Economie di scala: circolo virtuoso: Maggiori profitti stipendi pi alti
allargamento mercato maggiori profitti
Prezzi: costi (variabile indipendente) + profitti (v. dipendente)
Crisi anni 70: il mercato diminuisce, non illimitato ma finito (postkeynesiano),
vuole prodotti di alta qualit con caratteristiche particolari. Scoperta del
toyotismo da parte dellOccidente

Toyotismo
Il potere decisionale in mano al cliente, la fabbrica deve sottostare ai capricci
del mercato
Punto centrale: abbassamento punto di profitto, da economia di scala a
economia flessibile basata sulla produzione di brevi serie
Obiettivo: Prodotti diversificati, di qualit e a basso costo diminuire sprechi
Ridurre sprechi: Produzione a 6 zeri

o Zero ritardi
o Zero difetti
o Zero scorte
o Zero tempi morti di produzione
o Zero scartoffie (burocrazia)
o Zero sovrapproduzione (necessit di conoscere il mercato)

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Caccia agli sprechi si traduce nel concetto di JIT just in time: fare il necessario
in tempo: opposto del fordismo che tiene scorte just in case
o Nel settore delle risorse umane il JIT non si traduce nel licenziare gli
elementi in esubero ma in mobilit intrazienzdale e formazione continua
Fabbrica nipponica: minima (no personale in esubero, macchinari semplici),
flessibile (adattabilit cambiamento di produzione), trasparente
(lapprendimento diretto delle informazioni deve consentire una gestione
semplice che consenta lindividuazione immediata di difetti e sprechi)
Il primo settore a svilupparsi il tessile (meno impegnativo, poca tecnologia
richiesta), poi acciaio, poi elettronica di consumo
Spiegazione culturalistica: mano visibile dello stato stato sviluppista
confuciano
Polivalenza e despecializzazione dei lavoratori ciclo PDCA (plan, do, check,
action)
o In Occidente: diversi esecutori per ogni fase del ciclo
o In Oriente: job rotation, le varie mansioni non sono separate
Kanban: sistema di informazione che consente di richiedere alla stazione di
lavoro precedente istante per istante e in quantit esatta materiali, pezzi e
semilavorati
Kanban + JIT: comunicazione consente produzione bottom-up, tirata dalle
variazioni del mercato, e non top-down, imposta dallalto

50
LA GESTIONE DELLA DIVERSIT CULTURALE
Alla globalizzazione economica non corrisposta luniversalizzazione dei valori
occidentali, al contrario c stata una frammentazione politica e culturale del
mondo e alla radicalizzazione dei processi identitari
Gestione della diversit culturale grande sfida del XXI sec.
Nuovo metodo ermeneutico basato sul rispetto e non pi sulla tolleranza
Metodo di Valignano XVI sec dellaccomodamento oggi conosciuto come
inculturazione

Un genio italiano nellAsia del XVI sec.


1543 fondazione Compagnia di Ges da Ignazio di Loyola
1539 nascita Valignano a Chieti, famiglia nobile, studi in giurisprudenza, entra
nella Compagnia
1573 Valignano inviato nelle Indie Orientali come Visitatore
1578 arriva a Macao; prima di imbarcarsi per Giappone elabora piano per
evangelizzazione Cina: fa obbligo ai missionari di imparare lingua e costumi
locali. Matteo Ricci tra questi
1583 Matteo Ricci arriva in Cina. Padre della sinologia. Apprende la lingua,
traduce opere seguendo direttive di Valignano. Stimato tra llite come uomo di
eccezionale virt e memoria.
o Spinge gesuiti a superare eurocentrismo
o Non vuole sovvertire, cerca di innestare valori evangelici su tradizione
locale
o Studiosi cinesi sopresi di scoprire che la terra rotonda e che la Cina non
al centro
Valignano padre yamatologia. In Giappone mette a punto e perfeziona il suo
metodo. 3 missioni:
o 1579-1582: incontro con Nobunaga opinioni contrastanti gesuiti e
membri della Compagnia giapponesi. Necessit di imparare usi e costumi
per porre rimedio. Incontra daimyo cristiani, visione meno influenzata da
pregiudizi, pu delineare programma di adattamento
1582 1590: ambasceria giapponese a Roma non ha il successo
sperato
o 1590-1592: incontro con Hideyoshi, che intanto ha scatenato
persecuzione vs cristiani ed espulso i gesuiti
o 1598-1603: sotto Tokugawa. Valignano si rende conto che la presenza
cristiana in Giappone prossima alla fine
Nelle 3 visite Valignano imposta sistema di evangelizzazione basato su
adattamento a cultura locale

Il pensiero di Valignano
Valignano vs Francisco Cabral
o Valignano convinto bont natura umana, perfettibile
o Cabral essenzializza difetti giapponesi, incorreggibili

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Accomodamento: accettazione della differenza senza rinunciare ai propri
principi
Differenza ideali: per Occidente il santo o leroe, per lOriente il saggio
necessit di apprendere lingua e cultura

La lezione del Giappone


1581 Valignano scrive il Cerimoniale per i missionari in Giappone; colpisce la
strategia di inculturazione e adattamento, che verr ripresa IV secoli dopo dal
Concilio Vaticano II: non pensabile che i giapponesi cambino il loro modi di
pensare e vivere per far piacere a pochi padri gesuiti
Necessit che oriente e occidente si conoscano meglio ambasceria a Roma
1982
Necessit formazione clero indigeno
Necessit adattamento: non condanna riti agli antenati e a Confucio, non sono
riti religiosi ma civili
Posizionamento missionari: in fascia alta, su suggerimento daimyo cristiani. Se
in Cina la fascia alta erano i mandarini in Giappone sono i monaci zen
Valignano arriva a comprendere il non detto, letichetta dei regali, degli inchini,
il comunitarismo, la cultura della vergogna
Obbliga gesuiti a studiare etichetta per non rendersi ridicoli, proibisce di
mendicare

Riconoscimento delle identit culturali: rigetto della politica della tabula rasa
XIV-XV Europa centro universo, esplorazioni spagnole e portoghesi,
evangelizzazione: violenza, si pretende che il convertito si europeizzi. In
America tabula rasa, Europa principio vestfaliano cuius regio eius religio, no
libert di coscienza
Non manca chi tra i gesuiti in Asia vuole applicare stessi metodi brutali Nuovo
Mondo (es. Alonzo Sanchez, vuole conquistare spiritualmente Cina con forza
armata)
Preoccupazione di Valignano, conscio del sospetto dei daimyo verso le reali
intenzioni dei missionari

Fedelt ai valori fondamentali e scoperta delle culture locali


Culture diverse pensano cose diverse in modo diverso
Orientali pensano in modo olistico e danno attenzione al contesto pi che al
testo, alle relazioni tra le cose pi che alla classificazione tassinomica
Valignano riconosce la diversit, arriva a giustificare certe pratiche (infanticidio,
spada facile dei samurai, vendita figlie, seppuku)
Valignano cerca di spogliare la religione cristiana delle sovrastrutture europee
Impensabile che milioni di cinesi rinuncino al loro modo di vivere e pensare, pi
sensato che siano gli europei ad adattarsi senza per transigere sui core values

I rischi etnocentrici: lopposizione alla tesi di Francisco Cabral


Valignano
Valignano comprende che la cultura comunitarista nasce dal sistema di
irrigazione del riso, che richiede cooperazione
Capisce che in una societ tanto verticalizzata la predicazione deve partire
dallalto
Sa che un giorno la chiesa dei paesi asiatici dovr essere gestita da asiatici
forma personale missionario, pubblica libri, compila un catechismo
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avverso ai monaci scalzi che si mettono allopera senza conoscenze culturali
e linguistiche finendo per combinare disastri
Adattarsi non significa annacquare i propri valori ma comprendere quelli altrui e
armonizzarci ad essi, mettendosi alla pari con laltro e accettando i giusti
compromessi senza perdere di vista gli obiettivi di fondo

Cabral
Il Giappone barbaro, non c nulla da imparare da esso, anzi rischioso
diffondere le conoscenze europee
Non devono insegnare ai giapponesi il latino n fargli prendere i sacramenti.
Vanno trattati con durezza, devono essere loro ad adattarsi

La chiesa di oggi e il modello asiatico di Valignano


Nellultimo concilio ecumenico stata sottolineata la volont di comunicazione
e ascolto nei confronti delle altre religioni, avvicinandosi alla posizione di
Valignano; idee della chiesa attuale vicine al gesuita
Se gli incontri di religioni al tempo fossero stati visti come reciproca opportunit
di crescita piuttosto che come minaccia molte persecuzioni, incomprensioni e
tragedie si sarebbero potute evitare
La chiesa di oggi, svestita delle forme occidentali, con clero locale, deve molto a
Valignano
Concilio Vaticano II stabilisce che i missionari debbano conoscere la storia, le
strutture, le consuetudini dei popoli. Le sovrastrutture occidentali devono essere
sostituite dalle categorie orientali
Ricci il miglior esecutore della lezione di Valignano: impara lingua, costumi, si
adatta esteriormente (si veste da mandarino) e rinuncia a comportamenti che
possano urtare; accetta i riti a Confucio e agli antenati
Per Valignano levangelizzazione deve rifarsi alla chiesa dei primi secoli,
tenendo conto di tempo luogo circostanze persone

La business community alla scuola di Valignano


La lezione di Valignano si applica anche in situazioni di interculturalit.
Lincomprensione pu portare ad errori culturali e al fallimento di attivit
economiche
Obiettivo non cambiare la cultura altrui ma gettare un ponte
Nel XXI sec. Il negoziatore devessere consapevole della propria cultura e della
diversit dei modelli di pensiero e comportamento dellaltro.
2 modelli di negoziazione:

Mondo Sinico Occidente


Approccio indiretto, contestuale Approccio diretto, testuale
Conflitto da evitare Conflitto da affrontare

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Rispetto dei diritti umani (morale) Rispetto del diritto
Trattativa concentrata sul processo Trattativa concentrata sullesito
Decisione basata sul consenso e Decisione e responsabilit individuali
responsabilit di gruppo
Lesito un accordo fiduciario (a lungo Lesito un contratto legale (a breve
termine) termine)
Conformismo Pluralismo

Huntington ha individuato la civilt come fattore identitario: oggi uomini disposti


a combattere non per ideologie (XIX sec) ma per credenze. Individua nel futuro
possibili scontri tra civilt, in particolare per religione
Globalizzazione XXI sec. Appannaggio soprattutto paesi Asia; Asia orientale
base per vasta regione socio-economica in grado di competere con gli altri 2
vertici del triangolo economico mondiale, EU e USA
Giappone, Cina e India saranno partners e competitors
Glocalizzazione: global + local globalizzazione + rivalutazione dei localismi
o Nel campo del business indica la conservazione degli aspetti globali dei
prodotti e al tempo stesso ladeguamento (attraverso il marketing e le
risposte ai bisogni locali) alle culture locali
o Nel campo dei rapporti umani indica limportanza dei valori locali
(particolarismo) che per vengono incontro ai bisogni
delluniversalismo. La storia ha dimostrato come sia il tentativo di
amalgamare tutte le culture, sia quello di conservare a ogni costo la
particolarit (essenzializzare) siano stati fallimentari

Come evitare Scilla e Cariddi


Serve nuovo approccio: management interculturale
VII sec. Nascita Orientalismo, 2 approcci (entrambi etnocentristi):
o Approccio particolaristico: dal di dentro devo entrare dentro laltra
cultura, tatamizzarmi
o Approccio universalistico: dal di fuori, applico le mie categorie per
spiegare lOriente
Approccio universalistico etico vs approccio particolaristico emico
(fonetico vs fonemico); fonetico sistema universale per descrivere suoni vari
linguaggi del mondo, fonemico sistema particolare suoni di una determinata
lingua (es. Hepburn vs Kunrei o Wide-Giles vs pinyin)
Approccio etico ed emico pericolosi: il primo rischia di far cadere
nellimperialismo culturale, il secondo di essenzializzare le differenze.
Bisogna evitare Scilla e Cariddi. Soluzione:
Accomodamento: equilibrio tra approccio particolarista ed
universalista, comprendere la diversit senza rinunciare alla propria identit.
o Comprensione della diversit: no tolleranza ma rispetto dellaltro
consapevolezza delle differenze e della possibilit di coesistenza pacifica
con globalizzazione economica e pluralit politico culturale:
o Fusione, non confusione di orizzonti diversi approccio cooperativo di
Gadamer
o Confucio nei dialoghi: il Granduomo si armonizza ma non si confonde con
gli altri, il piccoluomo si confonde con gli altri ma non crea armonia

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LEZIONI IN CLASSE
Come gestire la diversit culturale?
Riconoscimento differenza non va ignorata
Atteggiamento positivo

Misurazione apertura Mindset:


Modello Dinamico di Sensibilit Culturale (DMIS) di Milton Bennet
6 stadi: 3 fasi etnocentriche e 3 etnorelative
Etnocentrismo: la mia cultura la cultura. Etnorelativismo: la mia cultura
una di tante
Fasi etnocentriche
o Negazione: incapacit di vedere la differenza finch non d fastidio la
ignori
o Difesa: il diverso comincia a fare paura; la diversit riconosciuta, ma in
senso negativo
o Minimizzazione: si accetta superficialmente la diversit: sono simili a noi
(ma inferiori)
Modo di agire di ONG e missioni cristiane, sono inferiori e vanno
aiutati
Fasi etnorelative
o Accettazione: capacit di accettare la diversit culturale nel suo contesto
specifico (es non approvo infibulazione ma laccetto nel contesto di
un'altra cultura)
o Adattamento: non accetto, ma capisco laltro
Basato sullempatia, non sulla simpatia:
Simpatia: nasce dalle somiglianze, quando si trovano
differenze sorgono problemi
Empatia: nasce dalla diversit. partecipare allesperienza
emotiva e cognitiva dellaltro
55
Interspazio: in una situazione interculturale gli interlocutori
creano uno spazio artificiale di adattamento reciproco
Ladattamento porta unansia fisiologica che pu essere
superata costruttivamente facendo ricorso alle proprie doti
empatiche e con la creazione di un interspazio, una terza
cultura nella quale nessuna delle 2 di partenza
prevale: se le 2 culture hanno un approccio empatico si
crea ansia relazionale; se in tale situazione si attua una
strategia adattiva si pu creare la 3 cultura.
o Integrazione: dal punto di vista etico i valori, scelti e interiorizzati,
vengono usati in modo situazionale e spesso inconsapevolmente.
Raggiungere lo stadio dellintegrazione vuol dire desiderio di assumersi
responsabilit nellambito della gestione della diversit culturale.
Lidentit di queste persone diventa marginale (una persona che si
muove dinamicamente tra pi realt) e pu avere 2 forme:

Marginalit incapsulata: quando due culture si incontrano (es. immigrati,


persone con doppia nazionalit lindividuo pu risultare incapace di riconoscere
la biculturalit come unidentit a s, avvertendo la mancanza di un gruppo di
riferimento e sentendosi indefinito, intrappolato tra le due
o Questo pu essere il caso del biculturale inintenzionale o accidentale, che
interiorizzando pi culture subisce uno shock culturale interno
Marginalit costruttiva: si arriva ad avvertire la biculturalit come parte di s, si
passa dinamicamente dalluna allaltra creando dentro di s linterspazio, la 3
cultura

Shock culturale: stato dansia che si verifica quando perdiamo simboli culturali a noi familiari (es.
spaesamento in seguito a trasferimento)
4 Stadi di Obeg 1960:
1. Grandi aspettative
2. Tutto bello
3. Tutto brutto frustrazione, desiderio di fuga, esaltazione del paese dorigine
4. Fase di aggiustamento: tutto o quasi tutto ok; ci si abitua
Shock culturale inverso: La curva di stress di shock culturale doppia stesse
reazioni al ritorno
Alcuni finiscono per accettare totalmente laltra cultura tatamizzazione
Un individuo che ha interiorizzato 2 o + culture pu subire uno shock culturale
interno (questo il concetto di marginalit incapsulata di Bennet, non di Oberg):
biculturale inintenzionale

Risoluzione impasse relativista: Continuum etico-cognitivo di William Perry


Dilemma etico nel passaggio da etnocentrismo a etnorelativismo: come avere sensibilit culturale
senza rinunciare alla mia identit, alla mia visione? Graduale apertura in 4 fasi:
1. Dualismo: buono\cattivo, giusto\sbagliato. Tipico, cognitivamente, del bambino

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2. Molteplicit: Tutto possibile e io non so bene cosa fare tra le varie
alternative possibili nessun comportamento pu essere definito sbagliato ( una
fase di transizione)
3. Relativismo contestuale: si accetta un mondo relativista con infiniti contesti
culturali: bisogna scegliere per non finire disorientati, basato sul contesto
4. Relativismo impegnato: c sempre pluralit, tra le varie opzioni scelgo quella
che (personalmente e consapevolmente) ritengo la migliore.
Relativismo impegnato richiede:
o Stabilit: avere dei propri valori forti
o Flessibilit: apertura accomodamento

LAsia orientale in un mondo multicentrico


India
India potenza povera, ai primi posti tra BRICS ma difficilmente rivale per Cina,
negli anni 60 economia indiana 60% di quella cinese, oggi economia cinese
supera quella indiana di 7 volte
Negli ultimi 20 anni centinaia di milioni di indiani fuori dalla povert grazie a
globalizzazione e alla svolta delle riforme di Manmohan Singh del 1991
Motivi perdita di terreno indiana: tradizione culturale, sistema delle
caste, debolezza del governo, cattive scelte di politica economica:
Partito del Congresso ha avuto il merito di aprire il paese alle riforme, ma
scarsamente dinamico e molto corrotto
Dopo 1991 leaders indiani non hanno saputo tener conto dei mutamenti in atto
nella societ indiana, rimanendo legati a mantra anacronistici
Atteggiamento indiani non pi petitional (accettano quel che gli dato) ma
aspirational: vogliono classe dirigente che permetta sogno indiano; difficile,
bisognerebbe creare 1 mil. Di posti di lavoro al mese

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2014 vittoria del partito dopposizione Bharatiya Janata Party (BJP) e Narendra
Modi eletto primo ministro; Modi nazionalista e propugnatore di un modello di
sviluppo liberista (non sviluppista, avverso a intervento stato): volont di
cambiamento
India maggior democrazia del mondo ma alti tassi di povert e bassi tassi di
sviluppo umano. Programma PJB cambiare politica economica,
incrementare investimenti esteri, creare infrastrutture e servizi; in
concreto, 3 punti principali:
1. Sviluppo economico
2. Posti di lavoro
3. Ridimensionamento della burocrazia punto pi urgente, es. 7 ministeri
supervisionano industria
Pessimisti: India non sar mai come Cina
Ottimisti: India dispone di enorme spazio nel campo della high tech
manufacturing e nelloutsourcing

Il nuovo ruolo internazionale dellIndia


India oggi ha 3 obiettivi di politica estera:
1. Unit politica e territoriale
2. Difesa da paesi vicini ostili
3. Affermazione della propria sfera dindipendenza
1. Duplice minaccia allintegrit territoriale:
Antagonismo ind-musulmani: India ind all80% ma anche il secondo
paese musulmano del mondo dopo Indonesia
Tendenze separatiste dei territori di frontiera: il Kashmir, che nonostante
a maggioranza musulmana nel 47 fu aggregato allIndia ed oggi
conteso tra India e Pakistan, e il Nord-Est, popolazioni miste (circa 30
milioni abitanti)
2. Per i paesi ostili vicini ricordiamo la Cina, alleata col Pakistan in funzione anti-
Delhi.
Durante il bipolarismo Washington vide lIndia legata alla Russia,
preferendo per questo avvicinarsi al Pakistan; dopo l11 settembre il
legame s rafforzato, Pakistan fondamentale contro talebani, ma
inaffidabile per via destabilizzazione da guerra al terrore; gli USA
preferiscono lIndia e infatti nel 2006 hanno stipulato accordo nucleare
3. Lindia deve far valere i propri interessi; la crescita economica ha come
presupposto buone relazioni coi paesi vicini
1991 Look East Policy (oltre a svolta liberista), concretizzatasi in varie
iniziative: 1995 partenariato con ASEAN, 1999 iniziativa per sinergia
economica con Bangladesh, Cina e Myanmar, rivalutazione rapporti con
Giappone e Tigri Asiatiche e cooperazione militare coi paesi dellAsia di
Sud-Est (tutti preoccupati dellaggressivit cinese)
Ambizione geopolitica India XXI sec: dominare nellOceano Indiano
Dilemmi nuovo ruolo internazionale India:
Ha un futuro da grande potenza?
La nuclearizzazione veramente volont difensiva da Cina e Pakistan o
maschera brama di egemonia regionale?
Con la globalizzazione continuer a privilegiare lOccidente o guarder ad
Est?

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Il Giappone: Dove va il Giappone?
3 lustri dopoguerra Giappone attua riforme e getta basi per istituzioni
democratiche. La Riforma Agraria crea classe media nelle campagne, serbatoio
di voti per il Partito Liberal Democratico, guidato allora dagli intellettuali pentiti
(di non essersi opposti a militarismo) che avevano 2 obiettivi: democrazia e
pacifismo
1960: Passaggio da et della politica ad et delleconomia con rinnovo Trattato
di sicurezza nippo-americano: 1979 Giappone number-one, modello per
Occidente (toyotismo)
Anni 90 Deflazione

Gigante economico in declino?


Opinione diffusa Giappone in declino continuo dagli anni Ottanta, non pu
reggere confronto con Cina
Anni 90 mettono in crisi modello basato su piena occupazione e impiego a vita
Problemi strutturali:
o Problema demografico e invecchiamento accelerato della
popolazione
o Timore per linnovazione in alcuni settori economici (agricoltura)
o Globalizzazione: ha penalizzato il Giappone particolarista favorendo la
Cina e accelerando la deindustrializzazione (la stessa globalizzazione che
nel XIX sec. Aveva permesso di rispondere efficacemente alla sfida
modernizzante)

Invecchiamento della popolazione


Giappone mutamento costumi, si sposano tardi o non si sposano affatto. La
popolazione scender da 127 a 120 milioni entro met secolo
Aspettativa di vita sopra gli 80 anni, over 65 sono 23% della popolazione;
Enorme debito pubblico per mantenere i pensionati
Rigidit regole lavoro impone alle aziende di assumere a part-time: generazione
odierna dei part timer o dei freeter generazione miserabile

Cause strutturali, educazione, concorrenza straniera, sviluppo dei servizi


Settori chiave immobili es. agricoltura: giovani inurbati non sostituiscono
genitori nelle campagne e lobby agricoltori non vuole effettuare cambiamenti
Immobilismo anche nellazienda domestica: innovazione su mercati
internazionali ma antiquata e poco competitiva allinterno
Problema educazione scolastica: non stimola creativit e qualit
individuali: carriera per anzianit, non per merito. Es. azienda che ha superato
problema: Japan Tobacco, ha hub a Ginevra ed aperta a talenti stranieri
Problema principio export or die: troppa dipendenza da esportazioni e
quindi vulnerabilit a crisi internazionali

Curva di smiley

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una curva ad U; nel punto pi basso ci sono le industrie che lavorano a basso
valore aggiunto e sono costrette a competere sul piano internazionale col
prezzo con le industrie che fanno R&D e marketing e che sono posizionate ai 2
vertici della U
Tale curva la via che il Giappone deve seguire ma non pu funzionare a meno
che non si rieduchi alla meritocrazia: bisogna cambiare modo di pensare, ma ci
avviene con lentezza visto il particolarismo giapponese globalizzazione
impone liberalizzazione, i vecchi fattori di forza, la burocrazia e il nazionalismo
economico, oggi sono un ostacolo (globalizzazione camicia di forza)

Abenomics: la politica delle 3 frecce


Risultati Giappone non del tutto negativi: crescita 1% annuo. A incidere
negativamente sono crescita Cina e settori riconquistati da USA
Segni di cambiamento con vittoria elezioni 2012 del PLD e Shinzo Abe
Assunto partenza Abenomics: mettere da parte debito pubblico, e rivalutare il
ruolo dello stato rispetto al mercato
Abenomics 3 frecce:
1. Politica monetaria
2. Politica fiscale
3. Riforme strutturali
Punto di base delle manovre mettere da parte debito pubblico e attuare
interventi rivalutando ruolo stato
Prime 2 manovre risultati positivi: laumento dellinflazione ha reso
disponibile capitale per nuovi progetti e la riduzione del valore dello
yen in borsa ha favorito le esportazioni
Ultima freccia, la pi importante, ancora non scoccata; da essa dipende
successo Abenomics:
Rigenerare vecchie imprese e creare opportunit per nascita nuove
Favorire investimenti imprese giapponesi allestero
Ristrutturare agricoltura
Modernizzare i servizi

Politica e geostrategia
Nel dopoguerra ombrello nucleare USA winwin: USA contenti di Giappone in
ascesa, Giappone pu concentrarsi su economia; obiettivo raggiungere e
superare Occidente
Globalizzazione: Estremo Oriente sar maggior economia del pianeta. Numerosi
focolai di tensioni internazionali: Nord Corea, questione Taiwan, sovranit isole
nel Mar della Cina
Disputa per isole Senkaku (conquistate con 1guerra sinogiapponese): Cina sta
rafforzando la sua marina nellarea del Pacifico e ha imposto una no-overfly
zone su mare tra i due paesi
Washington dubbioso su politica giapponese: ha digerito a fatica la volont di un
rapporto paritario con gli USA e considerato sorprendente le polemiche sulle
basi militari e il desiderio di rientrare in Asia. Abe serie di gesti: visita a tempio
Yakusuni (dove sono venerati caduti 2GM ma anche criminali di guerra),
desiderio di eliminare da costituzione clausola pacifista
Tokyo dubbi su USA: timore che Pivot to Asia di Obama non equivalga a
graduale disimpegno da Estremo Oriente o addirittura ritorno a isolazionismo:

60
Cina sempre pi potente, se mancasse rapporto solido con USA Giappone ne
uscirebbe indebolito

Cina
Le 5 generazioni al potere:
1. Mao Zedong

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2. Deng Xiaoping
3. Jiang Zemin
4. Hu Jintao
5. Xi jinping

La Cina al bivio
Economia Cina stando a previsioni 2003 avrebbe dovuto superare PIL USA nel
2040; probabilmente avverr invece nel 2020
3 issues Cina nel nuovo contesto globale:
1. Deficit democratico in relazione a sviluppo economico
2. Carattere revisionistico o meno
3. Identit nel mondo globalizzato

Sviluppo economico e apertura democratica


Cina 1.0 1949-1978: Cina di Mao, chiusa al mondo esterno
Cina 2.0 1978-2012 dalla Cina di Deng Xiaoping, con lapertura al capitalismo,
allavvento della 5 generazione al potere
Cina 3.0 dal 2012, Cina di Xi Jinping; 3 trappole:
1. Trappola dellaffluenza: Cina troppo ricca sfida geoeconomica
2. Trappola della stabilit del sistema politico (regge o meno: ha o meno
il mandato. legittimato se la crescita continua) sfida geopolitica
3. Trappola del potere: rapporti con USA e Giappone sfida geostrategica
Sfida geoeconomica: Trappola del reddito medio modello Guandong o
Chonqing?
o Tesi sostenuta da Banca mondiale: un paese che raggiunge reddito medio
6-7.000$ pro-capite ha difficolt a raggiungere i 10.000
o I vantaggi che spingono la crescita, basso costo mano dopera e
tecnologia importata, tendono a sparire quando si raggiunge un reddito
medio (4-6.000): si assiste a aumento prezzo lavoro e reshoring le
aziende riportano in patria i settori offshorizzati. 2 soluzioni:
1. Nuova destra: privatizzare, liberalizzare, finanziarizzare
(Guandong)
2. Nuova sinistra: Mano visibile (Chonqing)
o Fortuna Cina: apertura di Deng in momento propizio, globalizzazione ha
fornito mercati, capitali, tecnologia, materie prime la Cina non
revisionista
o Allelezione di Xi Jinping dibattito su modello di sviluppo da adottare, se
quello della nuova destra o della nuova sinistra: Modelli Guandong e
Chonqing
Modello Guandong: privatizzare, liberalizzare, finanziarizzare.
Favorisce il mercato, pro crescita, guadagni assoluti (allargare la
torta)
Modello Chonqing: statocentrico, mano visibile, autoritario. Poco
mercato, stato autoritario ma attento a istanze sociali, welfare:
modello Neomaoista, guadagni relativi (com divisa la torta)
o Cina deve trasformare la sua economia da estensiva ad intensiva,
puntando quindi sullo sviluppo tecnologico. Per fare ci 2 linee guida:
Ridurre le esportazioni, compensando con un aumento di domanda
interna
Go West Policy: spostare lo sviluppo dalla Cina costiera a
quella interna e nello stesso tempo internazionalizzare le grandi
aziende (Go Global)

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Sfida geopolitica: Trappola stabilit
o Cina autoritaria ma non totalitaria.
o Generalmente c una stretta relazione tra democrazia e sviluppo
economico
o In Cina democratizzazione manca.
o Problema: viene prima lo sviluppo o prima la democrazia?
Per Mazzei viene prima lo sviluppo economico, come dimostrato
dallo sviluppo dei paesi confuciani una volta raggiunto il reddito dei
10.000$ (Giappone, Corea, Taiwan)
Per Bush la democrazia precede lo sviluppo esportazione
democrazia. Questa tesi oggi ha perso terreno
o Statisticamente un paese pi democratico quanto pi ricco
o Dichiarazione di Deng Xiaoping: la democrazia pu svilupparsi solo
gradualmente e non pu seguire il modello occidentale: serve una
leadership che tenga unito il paese ricchi ora, ci lamenteremo
dopo
Prima si credeva che Cina si sarebbe accostata a democrazia, ma
dopo crollo URSS e massacro di Tiananmen si temuta instabilit
politica
o Curva di J: relazione tra stabilit (y) e apertura (x): un paese che va
incontro a democratizzazione perde stabilit e man mano la riacquista.
Corea N. molto stabile ma chiusa, USA molto stabile e molto aperta,
Russia con apertura in corso poco stabile e poco aperta
o Segnali di apertura: Cina autoritaria ma non totalitaria:
Riduzione del controllo del partito su societ ed economia
Rafforzamento delle autonomie e delle autorit locali
Elezioni sperimentali a livello locale (democrazia incrementale)

La Cina una potenza revisionistica?


Cina di Mao non aveva linea di PE, suo interesse era la sicurezza
Con Deng Cina accetta che globalizzazione sia guidata da USA e ne beneficia da
free-rider
Oggi 2 correnti di PE: Accomodation con Occidente (globalisti) o assertiva
Dubbio Occidente: Cina vuole diventare rule-maker? 2 risposte
o Naturale che Cina ambisca ad egemonia e a ridefinire il SI a proprio
vantaggio
o Cina non challenger ma unita ad USA da rapporti chain-gang
Quale che sia il caso, nel mondo di oggi multipolare e multicentrico, non esiste
la possibilit di un egemone mondiale
Cina oggi geopoliticamente tranquilla, ha controllo su buffer regions (Tibet e
Xianjiang) e ristabilito i rapporti con 2 dei vecchi nemici, Russia ed India. Resta
Giappone.
Geostrategia. Principale preocupazione oggi: V e VII flotta USA + alleati
USA (Giappone), possono bloccare porti e stretto di Malacca, soffocando
commercio marittimo.
o In Asia triangolo geostrategico USA-Giappone-Cina. Geopoliticamente
USA presenti in Europa e Asia tramite due alleanze militari: NATO e
Alleanza con Giappone

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o Linquietudine cresciuta in seguito alla Pivot to Asia di Obama, che ha
spostato asse geostrategico USA da Medio Oriente a Pacifico; entro 2020
60% flotta USA nei mari asiatici, Pechino sta rafforzando la sua marina
militare no revisionismo, connotazione difensiva, non offensiva
o Cina oggi sta diventando marittima dopo essere sempre stata
continentale

o 2 strategie: Go West e Leap East


1. Go West: Andare verso Golfo Persico, ex repubbliche sovietiche ed
Europa. Collega tutto Oriente, Europa, Africa
2 nuove Vie della Seta: Silk Road Economic Belt e
Maritime Silk Road of XXI sec.
Obiettivo: creare comunit di interessi Cina-EU, rapporti
winwin
2. Leap East: sa di non poter superare barriera marina USA e alleati
(Giappone, Taiwan, Corea). Non sfida la barriera, la supera per
avere rapporti direttamente con laltro lato del Pacifico, in
particolare America Latina
o Sogno 5 generazione al potere: Cina al centro vanno
contemporaneamente ad Est e Ovest
o Difficili relazioni con Giappone: tensioni per dichiarazioni e contenziosi
territoriali per isole nel Mar della Cina. Giappone non sa rassegnarsi
allidea di essere stato superato, Cina vuole vendicarsi
o Relazioni con lOccidente: mancanza di reale interesse a collaborazione in
particolare con UE, Cina preferisce rapporti bilaterali coi singoli paesi (es.
si augura collaborazione con Germania per Via della Seta)
o Visione Cina mondo contraddittoria: massima apertura economica,
chiusura politica, secondo il principio di armonia nella diversit. Per
Occidentali critica, solo un modo di trarre vantaggio globalizzazione
senza interferenze, soprattutto nel campo dei diritti umani
Geoeconomia: Cina soddisfatta di globalizzazione, ha fornito tencologie,
materiali, mercati
Geocultura: enorme softpower la sfida agli USA e geoculturale:
o Istituto Confucio: presente nelle universit di tutto il mondo, non imposto
ma voluto
o Bejing Consensus: alternativa al FMI, la Cina al contrario di questo non
richiede aggiustamenti strutturali ai paesi che fanno richiesta guidati da
4 cultura, armonia no conflitto
Conclusione: la Cina non revisionista nel senso tradizionale del termine,
geopolitico, ma geoculturalmenteIl dibattito sullidentit

Dibattito in 3 fasi:
1. Valori confuciani/asiatici
2. Cinesit
3. Eccezionalismo sinico

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1. Valori confuciani: recuperati negli anni 80, con ascesa economica Giappone e
propugnati in seguito al suo successo da molti leader orientali. Persero terreno
con la crisi del 97, quando il testimone pass alla Cina che nel frattempo si
stava avvicinando ad una globalizzazione di stampo occidentale.
2. Anni 90 2 fase dibattito, Si accese un dibattito su nozione di cinesit: la Cina
non stava seguendo il modello occidentale ma stava creando una sua
modernit. Primi anni XXI sec. Serie di avvenimenti di portata globale, Olimpiadi
e Esposizione Universale, si sviluppano 2 traiettorie identitarie:
o Neo-tianxianismo
o He er butong: armonizzarsi rimanendo se stessi. Armonia nella
differenza di Zhao, elaborata durante la 4 generazione di Hu Jintao
e legata al discorso del mondo armonioso
Zhao 4 cultura (oltre a hobbesiana, lockiana e kantiana) che vede
nel Tianxia un impero potenzialmente universale, connotato dai
valori confuciani di armonia e cooperazione. Per lui la conflittualit
prerogativa occidentale, sia nella tradizione giudaico-cristiana
che illuminista. Geopoliticamente compito della Cina promuovere
larmonia, secondo lespressione confuciana He er butong, ripresa
sa Gadamer con la sua fusione non confusione di orizzonti
culturali diversi
o Entrambe le traiettorie accentuano la diversit e sottintendono la
superiorit culturale della Cina, spingendo verso laffermazione dell
3. Eccezionalismo sinico: teorizzato sulla base del mito 800esco riferito ai Padri
Pellegrini europei che nel 600 fondarono la Nuova Gerusalemme in America:
La Cina non deve scimmiottare lOccidente, ha unidentit specifica.
uno stato-civilt, non uno stato-nazione e in PE inquadrata nel
sistema tradizionale sinocentrico verticale, non in quello vestfaliano
orizzontale
La combinazione dei due fattori porta alleccezionalismo
Critiche: per alcuni leccezionalismo cinese un misto di sinofilia e
propaganda politica il cui obiettivo non sarebbe portare larmonia ma
legittimarne legemonia (improbabile visto il carattere multicentrico del
XXI sec)

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