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Gi nel II secolo d.C., vi era un fiorente commercio indiretto (incontro mancato tra Roma
e dinastia Han) tra i due paesi, con Roma che importava una gran quantit di Seta (vedi pitture
nella Villa dei Misteri), che giungeva nei nostri territori percorrendo la celebre Via della Seta. Il
bilancio dei pagamenti comunque, vedeva sempre Roma spendere di pi in importazioni. In realt
non mancarono ostacoli ai rapporti tra i due paesi, in particolare a causa dei Parti, che cercavano di
tassare il passaggio delle merci attraverso le proprie terre.
La Via della Seta, non vedeva solo il commercio del prezioso e omonimo materiale. Dalla Cina, i
mercanti portavano anche ferro, bronzo, legni preziosi, cannella etc, mentre dallOccidente erano
portati vetri, porpora, tappeti persiani. Fu un crocevia non solo di commercio, ma anche di civilt.
Lungo le sue vie infatti, oltre i Parti, vi furono anche limpero Kushana, nonch i Sogdiani.
nel IV sec. Che Europa e Cina si avviano verso il loro Medioevo, che avr caratteristiche simili:
frammentazione politica, invasioni barbariche, rilevanza della dimensione religiosa. Soluzione
diversa: Europa stati nazionali (dopo 1000 anni), Cina restaurazione Impero con sistema
sinocentrico (dopo 4 sec. Fino a dinastia Suei 589; prosperit fino a 1820; 1840 1guerra oppio e
inizio secolo umiliazione).
La via di terra fu chiusa a seguito dellislamizzazione della periferia occidentale della Cina Tang
(618-907) dopo la sconfitta durante la battaglia di Talas (751 d.C.).
Il primo incontro
La Via della Seta era ovviamente un bene prezioso, e non mancarono ovviamente sanguinosi
scontri per il suo controllo. Inizialmente essa era controllata da mercanti cinesi e da trib nomadi.
Nel X (decimo) secolo, cadde nelle mani degli islamici, fino alla conquista mongola del XIII
secolo. I mongoli unificarono lintera Asia e lEuropa Orientale, stabilit assoluta.
La Pax mongolica apr un nuovo capitolo negli scambi tra occidente ed oriente, con contatti pi
diretti e intensi tra la Dinastia Yuan (mongola 1279 - 1368) e lEuropa medievale non solo
commerciali, anche diplomatici; in questo periodo che Marco Polo raggiunge la corte cinese (2
viaggi con lo zio), narrando poi le sue avventure nel Celebre Il milione (un trattato di marcatura),
primo a creare una vera e ampia documentazione sulla Cina (detta Cataio). Fu anche il primo ad
informare loccidente dellesistenza del Giappone, da lui chiamato Zipangu dalla storpiatura del
termine cinese per definire il Sol Levante.
I contatti furono anche aiutati dal fatto che il Cristianesimo era iniziato gi a penetrare nellAsia
ad esempio la madre di Qubilai era nestoriana. Il papato prese ad inviare frati francescani. In realt
la loro missione non era semplicemente evangelica, ma anche diplomatica, perch il papato
puntava ad assicurarsi lappoggio mongolo contro i saraceni (Triangolo geopolitico Europa-
Islam-Cina). La missione presso il Gran Khan per la creazione dellalleanza contro i musulmani
fall.
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Con questo primo intenso incontro, per gli storici ebbe conseguenze limitate, molte delle scoperte
Cinesi poterono entrare in Europa: polvere da sparo, cartamoneta, stampa, porcellana. In realt fu
pi una influenza indiretta, perch era trasmessa tramite la Persia e il mondo islamico.
Il grande incontro
Nella seconda met del XVI secolo che ebbe luogo il secondo grande incontro tra la civilt
occidentale e la Cina ad opera delle missioni gesuite. I missionari gesuiti rimasero molto colpiti
dalla Cina: trovarono una societ antichissima, sviluppatasi al di fuori del mondo biblico,
amministrata efficientemente da una colta burocrazia. A stupire poi, anche il progresso tecnologico
della Cina, a quel tempo il paese pi avanzato del mondo, nonch leconomia (allepoca il livello
tecnico e ingegneristico superava quello dellEuropa rinascimentale). A sorprendere ulteriormente i
missionari, il fatto che la societ cinese era di fatto degna di essere imitata, con un ordine politico
e sociale basato sulla conoscenza e sul merito, non sulla classe: ci a cui aspirava in sostanza la
borghesia occidentale (favor illuminismo europeo).
Figura chiave era il burocrate mandarino, personalit modale e membro della classe dirigente che
per accedere a tale posizione aveva superato gli esami imperiali interiorizzando gli insegnamenti
confuciani.
Limmagine di un paese potente, ricco, governato da un sovrano saggio circondato da funzionari
selezionati meritocraticamente, sciocc fortemente i pensatori europei, facendo il gioco dei filosofi
pronti a mettere in discussione la dinastia per diritto divino e lancien rgime. I pensatori europei
furono inoltre scioccati nellapprendere di una civilt antica come quella cinese, che mise in crisi
luniversalit del cristianesimo e la cronologia biblica. Tra i pi celebri Leibnitz, secondo il quale
Europa e Cina avevano un pari livello di tecnica ma la Cina era superiore nella filosofia pratica,
cio nelladattare pragmaticamente etica e politica alla vita. La cultura europea in questo senso, fu
fortemente influenzata dalla Cina, e diversi classici confuciani iniziarono ad essere tradotti ed
importati.
Gesuiti
Capo missioni cattoliche in Asia Valignano, padre della Yamatologia. Ha scritto il Cerimoniale
(1581) nel quale ha stabilito come devono comportarsi i missionari in Cina e Giappone; nuova
strategia missionaria, accomodamento: apprendere la cultura dellaltro e dialogare (non imporre).
Valignano fu anche diplomatico, organizz invio ambasceria a Roma di giovani giapponesi (1588).
Suo allievo in Cina fu Matteo Ricci, attu con successo metodo dellaccomodamento.
Laccomodamento accettava certe pratiche (culto antenati, riti confuciani) perch viste non come
religiose ma politiche; gli altri ordini, invidiosi dei successi gesuiti, premendo su tali pratiche
ottennero la loro scomunica.
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Valignano molto empatico, la sua tolleranza derivava per dal pensiero gesuita: teoria del
probabilismo> se il peccatore compie un misfatto e ci sono varie probabilit sullesito, il
confessore deve scegliere la pi favorevole al penitente.
Lidea dellaccomodamento fu ripresa 4 secoli dopo dal Concilio Vaticano II; oggi il metodo
conosciuto come inculturazione (il termine originariamente indicava come una cultura precedente
fosse ripresa da quella successiva, quindi in senso verticale). Oggi questa ricomparsa con papa
Francesco col nome di probabilismo.
A partire dal XVIII secolo per, le testimonianze gesuite, favorevoli nei confronti della Cina,
iniziarono ad essere messe in discussione da viaggiatori e mercanti. La sinofilia raggiunse il suo
apice nel XVII secolo, grazie anche a Voltaire, per il quale il sistema mandarinale fondato sul
merito era la miglior ricetta per cambiare lEuropa, e i Fisiocratici.
Per i fisiocratici la ricchezza di un paese deriva dalla natura; in particolare Quesnay (il Confucio
francese) vedeva la Cina come modello per lEuropa; in tale modello era la natura a governare
leconomia, non lo stato. Leconomista esaltava il dispotismo illuminato cinese (dispotismo inteso
come governo efficiente). La concezione di laissez-faire delleconomia occidentale introdotta da
Adam Smith (la mano invisibile, lasciar fare allindividuo) verrebbe da una lezione di Quesnay e
dalla sua errata traduzione del wu-wei taoista (il taoismo solo una parte del pensiero cinese, in
realt interventista). In generale il modello Confuciano ha dato alla Francia un modello razionale e
una filosofia deista (divinit immanente, non trascendente>una religione laica) che ben si adattava
allilluminismo.
Tra i maggiori critici invece della Cina, vi furono Rousseau e Montesquieu, che vedevano nel
governo cinese un governo dispotico, fondato sulla paura. In ogni caso il dibattito spinse i pensatori
dei Lumi a interrogarsi sul rapporto tra religione e morale, merito ed lite, si pu dunque dire che
linfluenza cinese contribu alla caduta dellancien rgime.
In Europa si diffuse una vera mania per le Cineserie (porcellane, legate alluso di sostanze esotiche
come caff, the, cioccolato), che scem verso la met del XVII sec.
Quanto alla missione gesuita, questa cess di esistere nel 1773, in seguito alla cosiddetta questione
dei riti. I missionari portoghesi, gelosi dei successi di quelli italiani e francesi, accusarono questi
ultimi di idolatria, cio di permettere ai cinesi convertiti di continuare a praticare i riti in onore
degli antenati e di Confucio. Il papa giudic questi riti una forma di idolatria e li condann, e di
pronta reazione, limperatore Kangxi proscrisse il cristianesimo e vi furono dure persecuzioni. I
gesuiti, grazie alle loro competenze tecniche e scientifiche, continuarono a svolgere importanti
compiti, fino alla soppressione della Compagnia. A prescindere da questo per, si stava gi
diffondendo in Cina un forte sentimento anticristiano, e in generale antioccidentale. Alle basi del
sentimento anticristiano vari timori, quello di sovversione nonch quello che i missionari
praticassero forme di alchimia e che le chiese, costruite senza tener conto della geomanzia
(fengshui) potessero alterare larmonia della natura; inoltre il neocofucianesimo, a differenza del
confucianesimo classico, aveva una dimensione religiosa che contrastava con quella cristiana.
Il rigetto del cristianesimo tra il XVII e il XVIII sec. Per alcuni fu dovuto a irriducibili differenze
culturali; per altri la causa fu il doppio ruolo dei missionari gesuiti, che fungevano da sacerdoti e
letterati.
Quanto al Giappone, esso era giudicato dai missionari come incomprensibile (a differenza della
Cina), opposto allEuropa (Valignano). I missionari erano infatti sconcertati dal fatto che i
giapponesi venerassero pi divinit. Lincontro tra occidente e Giappone fu inizialmente positivo (e
migliaia furono le conversioni), ma termin tragicamente con violente persecuzioni e la chiusura
(sakoku) del paese.
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Dagli incontri con la Cina (comprensibile) i filosofi del 700 forgiarono una nuova coscienza
europea dando un plurale alla nozione di civilt. Effetto secondario di questo incontro fu la nascita
della sinologia in Europa, e del Collegio dei Cinesi, oggi la nostra universit, creata a Napoli dal
sacerdote Matteo Ripa il cui compito era quello di impartire una formazione religiosa ai giovani
cinesi, nonch preparare missionari europei (dal 1886, quando fu ribattezzato Real Collegio
Asiatico, accett anche studenti laici. Durante la missione in Cina dellinglese George Macarteny fu
il Colegium Sinicum a fornirgli due interpreti cinesi; la lingua intermediaria era il latino).
Fino agli inizi del XIX secolo la Cina stata la prima potenza al mondo per PIL. La straordinaria
crescita attuale non deve quindi stupire (back to the future) A causare il crollo delleconomia cinese
in questo senso, non furono fattori endogeni o catastrofi naturali, bens il colonialismo occidentale
Nel 1800 leconomia cinese ed europea si equivalevano. Ci rimette in discussione la data della
nascita dellOccidente come centro del mondo: non pi con la scoperta delle Americhe, 1492, ma
nel XIX sec a seguito della rivoluzione industriale e dellespansione coloniale
Per lintellettuale Wang Hui la nozione Oriente\Asia una costruzione europea, lidea di Asia come
altro; in siffatta concezione della storia lEuropa rappresenterebbe lo stadio avanzato, lAsia
quello politicamente e socialmente arretrato.
Per Hegel, la storia viaggiava di fatto da Oriente a Occidente (periodizza geograficamente la
storia) lo afferma nel suo Filosofia dello Spirito. In questo senso, lEuropa la fine della storia,
mentre lAsia ne linizio. La periodizzazione basata sullassociazione tra sistema politico
(dispotico, democratico) e lo spazio geografico. Posizione simile assume Adam Smith, che associa
per a spazi geografici sistemi economici
Terzo incontro ebbe un prologo: ambasceria britannica Giorgio III guidata da George Macartney
nella Cina Qing nel 1793 (prima volta che ambasceria eu incontra imperatore Cina).
Obiettivo inglese: estendere commercio, vogliono apertura porti. Nonostante i molti doni (orologi e
altri gingilli) ricevono un rifiuto.
1 caso di clash of civilizations: figlio del cielo vs rappresentate grande potenza EU> fallimento
Differenze culturali insuperabili: inginocchiarsi 3 volte davanti a Qianlong, Macartney non volle,
non voleva accettare di essere vassallo, fece posizionare un quadro di re Giorgio e rivolse a lui
linchino.
Responsabilit fallimento da entrambi i lati: Macartney pensava di rappresentare grande potenza,
limperatore voleva lInghilterra nel sistema del tributo.
Causa del fallimento strutturale: per i cinesi il SI era verticale, per lEuropa orizzontale
Chance mancata: se lincontro avesse avuto esito positivo la storia si sarebbe evoluta diversamente:
2 guerra dellOppio inizio secolo dellumiliazione,
Trattati ineguali a Cina, Giappone e altri Paesi perch ritenuti incivili (non avevano legislazione
moderna); unico popolo ritenuto civile oltre ad Europa la Porta Sublime: i paesi islamici.
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Nel 1900 Giappone abol trattati ineguali, si occidentalizz, invi giapponesi in Europa (Giapponesi
non accettarono costituzione tedesca del 1890 perch non accettavano fosse il massimo potere a
decidere, limperatore: non doveva entrare in faccende politiche)
Il terzo incontro tra Europa ed Estremo oriente fu il pi drammatico, quello del colonialismo. Per
la Cina, limperialismo europeo cominci con la guerra delloppio, guerra che diede vita al
cosiddetto secolo dellumiliazione. Umiliazione anche perch, oltre al colonialismo europeo, si
aggiunse anche quello giapponese, dal momento che la Cina venne pesantemente sconfitta dal
Giappone, fino ad allora considerato uno stato vassallo. Ci furono inoltre disordini interni (fine ciclo
dinastico) e guerre intestine, nel primo decennio della repubblica tra signori della guerra, poi tra il
Kuomintang di Chiang Kai Shek e il PCC di Mao, fino alla proclamazione della RPC il 1ott 1949
in piazza Tiananmen.
In tutta lAsia orientale, solo Giappone e Thailandia riuscirono a sfuggire alla colonizzazione. Il
Giappone in particolare, con la restaurazione Meiji usc dallAsia per entrare in Europa (datsu-a
Nyu-O), fu di fatto lunico stato dellAsia a rispondere alla sfida modernizzante lanciata
dallOccidente (fitness). Divenne un paese colonialista e addirittura nel 1905 sconfisse la Russia,
entrando sulla scena internazionale e rendendo effettivamente il sistema vestfaliano mondiale. Il
Giappone infatti, per una sorta di tendenza al Bandwagoning (in precedenza aveva seguito ed
imitato la Cina), segu lEuropa, prima con il modello prussiano, poi con quello delle democrazie
liberali; negli anni 30, rientrato in Asia, quello nazifascista, e per finire quello americano in seguito
allolocausto atomico.
Quanto alla Cina, essa era vista in modo profondamente diverso nel XIX secolo. Limmagine
positiva portata dai missionari gesuiti del XVII sec si ribalt nel secolo successivo, perch basata su
racconti di viaggiatori fortemente inficiati da pregiudizi colonialisti. Nellimmaginario europeo, il
cinese era furbo, disonesto ed ipocrita, cosa che contribu a creare unimmagine di s positiva e ad
alimentare la pseudoscienza dellinuguaglianza delle razze. Il sistema di evangelizzazione del XIX
sec. Non era pi basato sulla conoscenza e la comprensione dellaltro, ma sullarroganza, divenendo
comprensibilmente fonte di reazioni anche violente. Il target non era pi llite mandarina ma il
popolino. Gli stereotipi europei riguardanti i cinesi avevano nel Regno di Centro la propria
controparte: gli europei erano infatti chiamati diavoli stranieri.
Linteresse per la Cina quindi si affievol moltissimo nel XIX secolo, e lIndia prese in questo
senso il suo posto, in particolare grazie ai romantici europei (Schopenhauer adotta buddhismo). La
Cina era invece vista come bloccata, una mummia, cristallizzata.
La seconda met del novecento per ha visto lascesa dellAsia Orientale, con lasse economico
mondiale a spostarsi ad Est, trainato dal Giappone prima, e dalla Cina dopo (con la fondamentale
differenza che la Cina, alla crescita economica, accompagna quella militare, dando adito ad
apprensioni riguardo il suo possibile ruolo revisionistico).
Dopo il 1949, due volte loccidente si fortemente interessato alla Cina: la prima volta negli anni
60, con la rivoluzione culturale di Mao; la seconda volta invece, nei giorni nostri, con la
demaoizzazione della Cina stessa e lincredibile crescita economia seguita al socialismo di
mercato. notevole come il pensiero cinese, in particolare col suo pragmatismo politico, riesce a
mettere insieme due tendenze diametralmente opposte come comunismo e capitalismo. Se prima
poi Pechino era vista come una minaccia, in quanto potenza challenger degli USA, oggi la vera
minaccia il terrorismo, e i timori che la Cina suscita oggi in occidente sono essenzialmente di
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natura economica (insieme con lIndia). Latteggiamento americano oggi nei confronti della Cina
il constructive engagement (congagement) (collaborazione economica e opposizione politica).
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Capitolo 2 - Geopolitica e Geoeconomia dellEstremo Oriente
LAsia che si affaccia sullOceano Pacifico (FAP, Facciata asiatica del Pacifico) vede 5 importanti
insiemi geografici:
1. Larcipelago giapponese
2. La penisola coreana
3. Il continente cinese e le marche marittime
4. Il promontorio indocinese
5. Larcipelago malese (il mondo malese-indonesiano)
Serie di mari molto importanti: il Mare di Okhotsk, il Mar del Giappone, il Mare della Cina
orientale, il Mare della Cina meridionale e il Mare di Giava. Importanza strategica stretti: di
Malacca, di Sonda, di Formosa, di Corea.
Queste zone vedono un vulcanismo insulare molto attivo, e per questo non rari sono fenomeni quali
terremoti e tsunami.
Il ritmo alterno dei monsoni (venti stagionali) scandisce la vita di questa zona dellAsia. Gli
inverni vedono monsoni continentali, venti freddi che soffiano dal continente allOceano Pacifico;
destate invece monsoni marittimi: laria tropicale aspirata dalla depressione termica che si
sviluppa al di sopra della Cina: in questo senso il clima caldo e le precipitazioni abbondanti. La
corrispondenza in estate di abbondanti piogge e di clima caldo spiega la ricchezza della
vegetazione.
Cina divisa in 2 da linea dei 15 inch (15 inches rainfall line) che taglia in 2 il paese; parte a Sud (la
Chinese Heartland) fertile, Nord secco
Fiumi, vanno dal continente al mare (al contrario che in Russia, dove fanno da ostacolo). Subiscono
influenza monsoni e del disgelo estivo, piene spesso possenti e distruttive.
2 Cine: Cina del Nord (fiume Giallo) e del Sud (Azzurro). Completamente diverse per coltivazioni,
lingua, aspetto fisico; unione con Grande Canale, il pi antico e lungo canale artificiale del mondo,
dinastia Suei (581-618); contribuisce a nascita economia di mercato in Cina.
Fiume Giallo, Huang Ho. (Cos detto per il fango giallo [loess] che trasporta), ha cambiato
corso innumerevoli volte durante la storia, risultando spesso in vere e proprie catastrofi.
Fiume Azzurro, Yangtzee, fiume pi lungo della Cina, navigabile
Pearl River (Zhujiag), sfocia a Hong Kong, meno importante
Terra coltivabile scarseggia: in Cina e Giappone, solo il 15 % del territorio coltivato. In questo
senso luomo per sopravvivere deve trarre il massimo profitto dalla terra, grande attenzione per
lirrigazione e la coltivazione. Differenza fondamentale tra Europa ed Asia: la prima, col
mediterraneo e le quattro stagioni, ha visto la cultura del grano, mentre lAsia, con il clima
monsonico, ha privilegiato il riso. LEuropa, disponendo del maggese (rotazione terreni), ha potuto
combinare allevamento e agricoltura, cosa che lAsia non ha potuto fare (la coltivazione del
maggese resa inutile dai monsoni) e che ha portato alla risicoltura irrigua.
Dal punto di vista demografico, questa regione del mondo vede 3 paesi che da soli costituiscono il
26 % circa della popolazione mondiale, ovvero Cina (1 miliardo e 300 milioni), Indonesia (206
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milioni), Giappone (130 milioni). Un peso comparabile lo vede solo lAsia meridionale, con 1
miliardo e 300 milioni di persone tra India, Pakistan e Bangladesh.
Come lOccidente per, anche lAsia Orientale entrata in una fase di transizione demografica,
passando da una demografia naturale (alta natalit e mortalit in diminuzione) ad una demografia
controllata (basso tasso di natalit e mortalit in diminuzione). Questo vede ovviamente una caduta
della fecondit, conseguenza naturale delle politiche di pianificazione familiare portate avanti in
Giappone e, soprattutto, in Cina politica del figlio unico a partire dagli anni 70. Si parla proprio
di demografia alla 4-2-1: 4 nonni, 2 genitori, un figlio (piccoli imperatori). Paesi confuciani (Cina,
Corea) hanno un sex-ratio squilibrato, con circa il 15 % in pi di uomini, pi desiderati perch
possono garantire il culto degli antenati. Prima infanticidio femminile o cinesi sans papiers (non
registrati), oggi aborti selettivi.
Miglioramento condizioni di vita = progressivo invecchiamento della popolazione. Il paese pi
invecchiato del mondo proprio il Giappone (78 anni uomini, 85 anni donne, aspettativa di vita
media). 1986 progetto Giappone Silver Columbus: esportare anziani in spiagge assolate Australia,
Spagna, Costa Rica. Problema in Cina abbandono anziani, paradosso in un Paese fondato su piet
filiale.
Infine, lEstremo Oriente minacciato pi dalla sete che dalla fame. La Cina vede da sola il 20 %
della popolazione mondiale, ma dispone di solo il 7 % dellacqua potabile mondiale.
Dal punto di vista politico, ci implica in politica interna che lunit territoriale dello stato il
massimo valore. Incredibile vista la vastit del territorio, la Cina sempre stato uno stato
centralizzato (no federalismo). Verso il mondo esterno al contempo, questa centralit si tramuta in
un forte senso di vulnerabilit: senso di accerchiamento.
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Problemi: Xinjiang e Tibet movimenti indipendentisti; le buffer region tendono a rivolte quando
limpero debole (dimostrato da dinastie Yuang mongola e Ching mancese, oggi zone sinizzate)
In Giappone diverso, vige lereditariet (criteri acquisitivi vs criteri ascrittivi mandato del
cielo vs diritto divino EU). Giappone VII sec. Importa tutto da Cina (cultura, scrittura, religione)
ma non il mandato.
Differenza ascrizione Occidente-Giappone: imperatore regna ma non governa, un simbolo
Ciclo dinastico: 3 fasi: fondazione dinastia (imperatore riceve mandato), picco della prosperit,
declino e rivolte. Il ciclo dura circa 250-300 anni.
In Occidente la visione non ciclica, una linea retta
Sistema sinocentrico: Cerchi concentrici. Al centro il Tianzi (figlio del cielo), poi 3 cerchi:
1 popolazione han
2 minoranze etniche
3 stati che pagano il tributo
Allesterno i barbari, coloro che non accettano la cultura cinese
Impero universale: tutti possono farne parte accettando i valori cinesi. Cina non solo stato,
anche civilt. Per farne parte pagare il tributo e accettare vassallaggio. Il sistema diede il via ad
una sorta di Trade zone con Cina al centro che stabiliva i prezzi.
Civilt cinese nata in corrispondenza del bacino del Fiume Giallo, e si poi estesa in tutta la
Cina continentale. Regione sinizzata del Nord-Est, si contrappone in questo senso allAsia
Indianizzata e Islamizzata del Sud-Est.
Mondo sinico (Giappone, Corea, Vietnam) condivide istituzioni sociopolitiche, dottrine
filosofiche e valori che si possono ricondurre alla Cina.
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2 fattori di unificazione:
1. confucianesimo, codice di norme morali che per oltre 2500 anni ha assicurato il buon
funzionamento della societ, assicurando relazioni gerarchiche, base tuttoggi delle relazioni
interpresonali
2. scrittura cinese, a differenza che per mondo cristiano o islamico non imposta ma
volutainfluenza culturale
Giappone
parte della cultura sinica
4 isole: Honshu, Hokkaido, Kyushu, Shikoku
Diviso in 2 parti:
o Parte occidentale: orizzontale esalta il bun, la cultura
o Parte orientale: verticale esalta il bu del bushi (guerriero)
o Giappone Nord dei samurai, Sud del Crisantemo
Principale fattore geografico: insularit
Diversa da isolamento cinese. Isolamento= sensazione di accerchiamento. Insularit spinge a
cercare rapporti col mondo esterno: alternanza fasi di apertura e isolamento
Principale fattore geopolitico: diversit
Particolarismo: convinzione che i propri valori siano legati a una specifica gente, cultura o
territorio
Principale fattore geostorico: cambio del tropismo (alternanza di apertura e chiusura)
Differenze Cina-Giappone
Cina stato-civilt, garante della civilt
Giappone Stato Nazione (interessante, nato prima degli stati vestfaliani: Giappone
Vietnam e Corea primi stati nazione)
Obiettivo geopolitico Cina: difendere Heartland; obiettivo geopolitico Giappone:
1. Garantire la propria sicurezza
2. Vedere riconosciuto il proprio ruolo nella regione
3. Decidere se restare in Occidente o rientrare in Asia (nel qual caso serve accordo
con Pechino)
Fattori identitari
Cina: Sinocentrismo, universalismo, sviluppo ortogenetico
Giappone: Diversit, particolarismo, cambio di tropismo
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Giappone 3 tropismi
1. Nipponismo: chiusura
2. Asiatismo: apertura allAsia, in particolare a Cina
3. Occidentalismo, in due versioni. Periodo Meiji europeismo, dopo la guerra modello USA
Giappone bound to follow ma oggi non ha un modello. Sta cercando di crearne uno da se che
prescinda dalla crescita: modello post crescita
Dal punto di vista geoculturale lEstremo Oriente coincide con il mondo sinico, cio tutti quei
paesi fortemente influenzati dalla civilt cinese: la Cina stessa (compresi Taiwan e Singapore), la
Corea, il Giappone e il Vietnam.
Diversi i fattori che giustificano questo allargamento: uno ad esempio quello della cosiddetta
diaspora cinese, ovvero gli oltre 30 milioni di cinesi doltremare, il cui ruolo allinterno delle
economie dei paesi non trascurabile, dal momento che (soprattutto negli anni 80) hanno investito
i loro ricavi in Cina. Un altro invece il fatto che molti paesi dellEstremo Oriente hanno preso a
modello il Giappone prima e la Cina poi. Lo slogan per molti paesi, nel periodo di dominazione
(economica) giapponese, era appunto Look at East.
Da diverso tempo ormai questa zona dellAsia si affermata come terzo polo economico
mondiale, andando a creare, insieme allAmerica e allEuropa, il triangolo economico
mondiale, del quale ne rappresenta indubbiamente la parte pi dinamica. Conseguenza di questa
affermazione che il baricentro geoeconomico del mondo si di fatto spostato appunto in Asia
(dallEuropa), grazie soprattutto alla crescita cinese.
La Cina oggi la quarta (seconda, dati pi recenti) potenza economica mondiale, e nel
commercio ha anche superato il Giappone, essendo divenuta la prima meta al mondo degli
investimenti esteri (IDE). Essa tuttavia diventata anche una insaziabile divoratrice di energia, in
particolare di petrolio, cosa che ha portato negli ultimi anni allirrefrenabile crescita dei prezzi.
Questa voracit in questo senso una grave vulnerabilit. Con la sua crescita economica Pechino
ha cambiato profondamente la geoeconomia mondiale. Il PIL cinese lunico (degno di nota) ad
essere cresciuto negli ultimi 20 anni, triplicandosi (dal 4,8 % al 12,7 %, anche pi del Giappone,
11,7 %).
Panorama geopolitico mondiale diviso in insulae economiche; centralit economica USA non in
questo senso messa in discussione, ma non pi cos predominante. Baricentro economico si sta
spostando ad Oriente, e attorno alla Cina si sta formando una area economica ben definita.
Centralit per non solo economica, ma anche politica, con la Cina che sta abbandonando i dogmi
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ideologici del passato per sostenere lattuale status quo internazionale. Non quindi una
minaccia ma permangono i rapporti difficili con Tokyo.
Nonostante la grave crisi finanziaria del 97 la crescita continuata, ed convinzione degli studiosi
che a breve il PIL del polo confuciano sar pari a quello degli altri due poli. La forte crescita cinese
ha anche trascinato la ripresa giapponese.
Dibattito connessione tra valori propri del confucianesimo e lo sviluppo che lEstremo Oriente.
Per i culturalisti asian values alla base di questo sviluppo.
Per i razionalisti (neoclassici) invece, lo sviluppo economico dellAsia Orientale pu spiegarsi con
la mera razionalit economica. La verit probabilmente nel mezzo.
Agli Asian values, come la scrittura e il confucianesimo, questarea ha anche altri fattori di
coesione: lalta densit demografica, la geografia marittima e una certa scarsit delle risorse
naturali. Queste caratteristiche hanno portato i paesi del polo confuciano a puntare spesso sulla
cosiddetta EOI, Export Oriented Industrialization. Tale modello si contrappone a quello ISI
(Import Substituion Industrialization) che ha invece contribuito al rallentamento dello sviluppo di
paesi come lIndia. Altri fattori integrativi possono poi essere ancora la diaspora cinese, nonch il
network power del Giappone, coi suoi potenti keiretsu.
Polo confuciano geoeconomico: Paesi che affacciano sul mar della Cina + Asia
indianizzata\islamizzata.
Analizziamo diverso stadio di sviluppo dei vari paesi, spiegato con modello neoclassico basato su
principio razionale dei vantaggi comparati noto come volo delle anatre selvatiche.
Vediamo ora il modello teorico del Volo delle anatre selvatiche, riguardante il processo
dintegrazione economica dei vari paesi. A teorizzare questo modello fu leconomista giapponese
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Akamatsu. Questo processo di integrazione vede il baricentro della produzione spostarsi lungo
due traiettorie: una geografica (da Nord a Sud), unaltra tecnologica, cio da quei settori a basso
valore aggiunto e ad alta intensit di manodopera (ad esempio il tessile), a quelli a capitale
intensivo e ad alta tecnologia (elettronica, siderurgia). Alla testa della formazione di volo vi il
Giappone, paese pi tecnologicamente avanzato e col costo della manodopera pi alto. Subito
dietro le 4 tigri, le quali a loro volta lasciano le produzioni meno competitive alle anatre
ritardatarie (o tigrotti), paesi con un costo della manodopera pi basso che si occupano di
produzioni che non richiedono tecnologia elevata.
In sintesi, la posizione in volo di ogni economia data da livello dello sviluppo tecnologico e il
costo della manodopera.
La Cina, con la sua crescita, ha cambiato i rapporti di forza allinterno del polo, rendendo obsoleto
questo modello esplicativo. Altro fattore di mutamento anche il riavvicinamento tra Cina e India,
non pi acerrimi nemici come la guerra fredda (Chindia).
Laffiancarsi al polo confuciano dellIndia (Asia dinamica) suscita panico. LIndia diventer 3
economia mondiale entro 2030, Cina 1 posto PIL PPA e 2 per PIL.
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Capitolo 3 Leredit culturale sinica
Anallizzare differenze tra la civilt sinica e quella occidentale, per spiegarne le differenze di
pensiero.
Modello comparativo di variabili interculturali usato da Talcott Parsons. Parsons le usava per
confronti verticali (nella storia, es. Francia prima e dopo Rivoluzione), noi le usiamo
orizzontalmente per paragonare culture nello stesso momento.
Le cross cultural variables usate sono dicotomiche e sono trends (es. non necessariamente tutti
gli americani sono individualisti); tali trends sono di tipo costruttivistico e non essenzialistico:
Costruttivistico: trends prodotti dalla storia, non insiti
Essenzialistico: inerenti a qualcuno
Dicotomie:
Dualismo ontologico vs monismo organico
Logica aristotelica vs dialettica yin-yang
Cultura della colpa vs cultura della vergogna (valori assoluti vs relativi)
Individualismo vs comunitarismo (diritti proscrittivi vs prescrittivi)
Universalismo vs particolarismo
Cultura digitale vs cultura analogica
Dualismo, questultimo, di vari tipi: da quello platonico (idee e apparenza sensibile), cristiano
(spirito e corpo) e cartesiano (mente e materia).
In Occidente, dualismo ontologico netta contrapposizione tra dio e uomo, uomo e natura, res
cogitans e res extensa (Cartesio); nel mondo sinico continuum tra umano e divino, questa
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contrapposizione non c ma vi continuit tra uomo e natura, tra soggetto e oggetto. I defunti
diventano kami. Per Aristotele mondo= uomo + natura, separati, necessit di classificare il
mondo
Per Cina uomo parte della natura, tutto unito monismo. Mondo viveorganico.
Greci prima di Parmenide e il suo dualismo come orientali, panta rei di Eraclito, e divinit-uomo.
Conseguenze: in Occidente importanza del trascendente, in Oriente per lintramondanit
Il pensiero orientale privo del dualismo tipico invece delloccidente. La metafisica e i
problemi dellaldil non hanno importanza.
Max Weber notava come il confucianesimo lunica religione che non vede redenzione. Occidentali
angoscia deriva da ricerca per le cause prime e per la destinazione finale.
Se dio non esiste, se non c aldil, e se non c redenzione, risulta abbastanza automatico che i miti
coi quali i cinesi si andavano a confrontare riguardavano lordine sociale e le questioni morali.
In occidente linteresse era per lArch delle cose, in Oriente era per luomo e il mondo che lo
circonda: tra i problemi delluomo, il buon governo e la saggezza personale.
Realt indivisibile: possibile spiegazione ritmi della vita e delle stagioni, che avrebbero a loro volta
dato vita alla divisione di tutte le cose in due principi complementari che si alternano tra loro, Yin
e Yang, che possiamo associare alloscurit e alla luce, come il lato ombreggiato e quello soleggiato
di una collina. Yin, il principio femminile, proviene dallinverno, rappresenta il freddo, lombra, la
ritrazione, Yang, il principio maschile, rappresenta il sole, il calore, lattivit. Dal punto di vista
del pensiero, Yin, la mente femminile, pi intuitiva e complessa, Yang, quella maschile, pi lucida
e razionale. Lalternarsi di Yin e Yang spiegano il ciclo della natura e quello delluomo. Ying e Yang
sono rappresentati da un simbolo bicolore, bianco e nero, diviso in parti uguali, dove ognuna delle
due parti vede allinterno un cerchio del colore dellaltra parte. Ad unire in una concatenazione
senza fine i due principi, il Tao, la via.
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Nelle societ occidentali il bene e il male sono stabiliti dalla coscienza individuale; vengono
inculcati standard morali assoluti, espressione di una cultura della colpa (guilt), alla quale sono
connessi i vari meccanismi del rimorso, della confessione, del perdono e della salvezza. I laici
ricorrono allo psichiatra piuttosto che al confessore. Idee del genere sono estranee allarea sinica,
e la principale sanzione punitiva non la colpa, bens la vergogna (shame) dovuta alla riprovazione
socialenon c espiazione della colpa, non dipende da noi ma dagli altri. Si pu venire anche
cacciati, perdit dellidentit.
La cultura della vergogna esisteva anche in Grecia, dove a contare non era essere ma la fama
Altra dicotomia quella tra ideologismo e pragmatismo. Lideologia , per definizione, un
insieme coerente di principi assoluti, ai quali la persona si ispira; loccidentale, in questo senso,
agisce per principio; il confuciano invece, pragmatico, si adatta alle circostanze, e da maggiore
importanza al caso specifico. Ci non vuol dire che manchi ideologia nellestremo oriente, bens
che i popoli di questa parte del mondo, nel comportarsi, sono pi pragmatici che ideologizzati, pi
relativisti che assolutisti, pi contestuali che contrattuali.
In particolare ai giapponesi non familiare lidea di logos, di un intelligenza razionale discorsiva
contrapposta al mito. Qui non avvenne la frattura tra i due, a differenza che in Occidente.
Secondo molti studiosi, il contrasto Eraclito-Parmenide costitu una rottura determinante per la
filosofia occidentale. Da una parte Parmenide, col suo essere uno e immutabile condannava
Eraclito e il suo divenire (panta rei). In questo senso, il mondo occidentale il mondo
antropocentrico dellessere, mentre quello sinico il mondo naturo-centrico del panta rei, del
divenire.
Questa diversa concezione della realt nel mondo sinico si riflette in vari ambiti, ad esempio
nella costruzione delle citt. Tra le varianti della civilt confuciana la cultura giapponese quella
pi incline al fluire, alleffimero, una concezione della realt non permanente. In questo senso le
citt giapponesi preferiscono la profondit, a differenza di quelle indo-europei che preferiscono la
centralit (costruite cio attorno ad un centro e allinterno di un perimetro). Lintegrit territoriale
di una citt giapponese un qualcosa di indeterminato: non deve stupire ad esempio che Tokyo
non abbia un centro. Sempre a questo riguardo, a differenza dei culti cristiani o musulmani dove la
chiesa e la moschea sono deliberatamente al centro della citt, la civilt giapponese va a confinare il
divino in luoghi diversi, come nel segreto delle montagne o dei suoi simboli, come i kufun, gli
antichi tumuli.
Nella concezione di spazio giapponese poi, non esistono spazi vuoti: col termine ma si indica
lintervallo, e consequenzialmente il vuoto, ma questo un vuoto che struttura lo spazio non meno
degli elementi concreti. Sempre il vuoto poi, riveste una particolare importanza nellarchitettura
giapponese.
Da questa osservazione nasce unaltra dicotomia,
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Loccidentale per comprendere il mondo deve categorizzare; questa pratica nasce nel 500 con
Galileo e con essa la scienza moderna. Scienza dal latino scire: scindere, separare.
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come sua famiglia allargata. Non va infatti dimenticato che piet filiale e lealt sono due virt
cardine del confucianesimo. Al familismo e alla lealt del polo confuciano, in Occidente si
preferiscono il contrattualismo e assertivit individuale.
Differenza sostanziale tra Cina e Giappone qui: mentre in Cina domina la piet filiale, in Giappone
la lealt ad essere predominante.
Il Giappone poi non condivide luniversalismo cinese: anzi, per il suo particolarismo
culturale, lopposto speculare dellOccidente.
Cultura universalistica: i suoi principi sono potenzialmente estensibili a tutti gli uomini.
Universali sono ad esempio il cristianesimo o lislam. La cultura giapponese particolare
nonostante faccia parte della civilt sinica e ne sia profondamente influenzata (confucianesimo,
buddismo etc). Possiamo in questo senso fare un paragone tra Israele e Giappone, entrambi
caratterizzati da particolarismo (popoli eletti, terra promessa etc), con la distinzione che il
particolarismo nipponico basato su valori relativi, quello ebraico sullassolutismo etico.
Vari tipi di Universalismo: America (hard) vs Cina (soft)
America=valori assoluti giusto esportarli, anche con guerra preventiva
Cina=valori relativi no guerra, attrattivit culturale
Giappone= particolarista ma talvolta universalista (Sfera di coprosperit anni 30). Giappone
eccezionale perch particolare.
Discorso a parte meritano gli Stati Uniti, col loro eccezionalismo. Essi si presentano agli altri paesi
come modello da imitare. Il particolarismo americano singolare, tende ad universalizzarsi, vuole
modellare il mondo a sua immagine e somiglianza.
Il particolarismo culturale giapponese opposto a quello americano, non vuole esportare questa
sua specificit. Il triangolo geopolitico tra USA, Cina e Giappone a sfavore di questultimo,
soprattutto (ma anche per la crisi economica che il Giappone ha visto negli anni 90) perch Pechino
e Washington sono accomunate da vocazioni culturali entrambe universalistiche. Ovviamente anche
questi due universalismi sono tra loro diversi: quello Cinese basato su valori relativi, case by
case, mentre quello americano su valori assoluti.
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Culture a basso tasso di astrazione (tao/ubuntu)
Basate su percezioni
Logica evocativa, intuitiva, pragmatica
Il Giappone posto allestremit dellEurasia, chiuso a Oriente dal Pacifico e separato dal
continente dal mare. Ci nel corso della storia, ha consentito lindipendenza politica del paese
dalla Cina, ma non ha impedito un fortissimo scambio culturale tra i due paesi, col Giappone a
creare nella civilt sinica una variante culturale originalissima.
La vicinanza con la Cina stata la sfida culturale pi importante per il Giappone. Il confronto
con lImpero di Centro ha portato i giapponesi ad enfatizzare le proprie diversit culturali e ha
favorito lo sviluppo della psicologia del secondo e di conseguenza la psicologia del kaizen, cio
del miglioramento continuo.
Il Giappone si sente diverso, e le origini di questa diversit le ritroviamo sin dalla mitologia
giapponese, a partire dalla genesi del paese stesso e della sua gente. Due giovani divinit, Izanagi
(Maschio che invita) e Izanami (Femmina che invita) hanno ricevuto dalle divinit celesti il
compito di solidificare la terra. Essi si trovano sul Ponte Galleggiante del Cielo, e da l scagliano la
Lancia Ingioiellata Celeste nelle acque sottostanti. Lacqua marina che gocciola dalla punta della
lancia si coagula e da vita ad una piattaforma, sulla quale la coppia erige un padiglione e pianta un
pilastro. Izanagi propone qui ad Izanami di congiungersi, ma solo dopo aver fatto un giro intorno al
pilastro. I due compiono il giro, ma Izanami a felicitarsi per prima, e Izanagi osserva che non
bene che sia in questa circostanza la donna a gioire per prima. Dalla loro unione nascono un
bambino deforme e unisola, giudicata un fallimento. I due tornano cos in Cielo e chiedono
consiglio alle Divinit Celesti, che spiegano la cosa con lerrore di Izanami. I due allora ripetono
correttamente il rituale, e nascono le bellissime isole del Giappone, con le loro divinit, i monti etc.
Da segnalare qui il particolarismo della genesi, cio il fatto che dallunione delle due divinit
nasce il Giappone, non il mondo. Questo particolarismo sempre stata la caratteristica dominante
in Giappone, tranne per alcuni breve periodi di attrazione verso luniversalismo (nel periodo antico
con la Cina, in et moderna con lOccidente).
Fino al VII secolo larcipelago vide scambi culturali soprattutto attraverso le migrazioni dalla
Corea, subendo cos linfluenza cinese. Dal VII secolo poi, il tentativo in Giappone fu quello di
organizzare il paese sul modello della splendida dinastia Tang. Il modello per il Giappone non
poteva ovviamente essere altro: dalla Cina import scrittura, buddhismo, confucianesimo, nonch
istituzioni politiche e agrarie. Interessante qui notare una tendenza che avrebbe caratterizzato
tutta la storia giapponese, ovvero quella di scegliere come modello la maggiore potenza del
tempo e magari allinearsi ad essa: la Cina fino al periodo Meiji, poi la Gran Bretagna
imperialista; quindi la Germania revisionista col militarismo degli anni 30 e infine la
superpotenza USA. , soprattutto in tempi moderni, una sorta di Bandwagoning, che ha spesso
caratterizzato anche Italia e Germania.
Accettare un modello non significa per prenderne tutto: il Giappone ad esempio scart dalla
Cina la teoria (di Mencio) del Mandato celeste: qui il sovrano come mediatore tra cielo e terra,
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legittimato a governare dalleticit dei suoi comportamenti. Limperatore, il tenno, discendente di
Amaterasu, la dea del Sole in cima al Pantheon scintoista. Egli non governa ma regna, delegando
leffettivo esercizio di potere ad altri: prima i Fujiwara, poi i Taira, quindi gli Shogun nel periodo
feudale e i genrou nel periodo Meiji; quindi i partiti (mintou) durante la democrazia Taisho e i
militari negli anni 30. Anche lidea del Tianxia (quello che sotto il cielo) stata rigettata dal
Giappone e la virt principale, sempre a differenza della Cina, non la piet filiale ma la lealt
verso il superiore.
Una volta che il modello giudicato inutile o superato, viene abbandonato (cambio del
tropismo variabile geostorica). la cultura Heian (794-1185), affermatasi con la corte imperiale
di Kyoto a soppiantare la cultura cinese nel X sec., con tratti originalissimi e raffinati, tipici del
Giappone.
Nel XIII secolo poi si afferma una nuova classe sociale, i samurai, nonch il bakufu, cio un
governo militare con a capo lo shogun (sede a Kamakura). Il Giappone in questo periodo attacca
ed attaccato. Prima sono i mongoli di Qubilai a tentare linvasione nel XIII secolo (1274 e 1282),
invasione fallita grazie a provvidenziali tifoni (kamikaze, venti divini), che decimarono le truppe
mongole; quindi il Giappone ad attaccare la Corea nel XVI (1574 e 1597) secolo, fallendo a sua
volta.
In questo periodo avvenne il primo incontro tra giapponesi ed europei. I portoghesi infatti
sbarcarono nel Kyuushuu nel 1543, e poco pi tardi giunsero anche i missionari gesuiti con
Francesco Saverio, nel 1549.
Ieyasu (fondatore degli shougun Tokugawa) cacci gli occidentali, allarmato anche dal crescente
colonialismo in Asia, e il cristianesimo fu estirpato. I convertiti furono costretti allapostasia, al
martirio o alla clandestinit. Dal 1636, ogni contatto con stranieri (ad eccezione di coreani e cinesi)
fu punito con la morte. Gli shougun per potevano non chiusero totalmente i rapporti con
loccidente: sullisola artificiale di Deshima (a Nagasaki), fu permesso ad una piccola colonia
olandese di stabilirsi, e grazie ad essa il governo di informarsi sullambiente internazionale.
Durante lo shougunato Tokugawa, il Giappone divenne un paese chiuso (sakoku). Abbiamo qui
un Giappone bifronte: da un lato quello orientale, nella piana del Kanto, dove prevalevano i
valori samuraici del bu e strutture sociali di tipo verticale (lo shogunato); dallaltra parte un
Giappone occidentale, dove i valori che prevalevano erano quelli di corte, del bun (valori pi
civili, wen) con strutture sociali di tipo orizzontale (mura, villaggi autonomi simili ai comuni
europei che Hideyoshi).
in questo periodo che si verifica il primo incontro con gli europei, quando nel 1543 i portoghesi
sbarcano nel Kyushu; nel 1549 inizia il lavoro missionario di Francesco Saverio. Tuttavia Ieyasu,
fondatore della dinastia Tokugawa, decise di chiudere il paese in allarmato dal colonialismo
europeo in Asia, costringendo i convertiti allapostasia, al martirio o alla clandestinit. Conseguenza
di questa chiusura giapponese, fu che lEuropa inizi a disinteressarsi nei confronti del paese,
concentrandosi maggiormente sulla Cina. Gli unici contatti con lEuropa furono mantenuti
attraverso la colonia di mercanti olandesi di Deshima, a Nagasaki.
I samurai (bushi, cio signori del bu e da qui il bushido, la via del guerriero) erano persone dotate
s di potere e di alto status sociale, ma che non erano necessariamente ricche. Con la progressiva
commercializzazione dellagricoltura infatti, la ricchezza andava progressivamente concentrandosi
nelle mani dei mercanti (chounin, gente dei borghi). A differenza di quanto avvenne in Francia
per, questa borghesia non sfid mai il potere dei samurai, ma vi vivevano in simbiosi. La lunga
pax Tokugawa lev molto al lato guerriero dei samurai, burocratizzandoli. Essi coltivavano s il
bu, ma anche le lettere confuciane (bun), e in questo senso, nel periodo Tokugawa, i samurai sono
facilmente paragonabili ai letterati-burocrati cinesi (lalleanza fu rafforzata dal fatto che samurai
venivano adottati in famiglie di mercanti. A governare dopo Rivoluzione Meiji furono proprio
mercanti + samurai\burocrati)
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Nel giro di 30 anni, il Giappone diede vita ad una trasformazione sorprendente, diventando un
paese capitalista e proponendosi come nuovo protagonista della scena internazionale (fitness).
Invi menti giapponesi un Europa: in Francia per il diritto civile, in Inghilterra per il diritto
commerciale e lindustria, in Germania per lesercito e la costituzione (bismarckiana), in Italia per
larte.
I risultati furono importanti sia in politica interna che in politica estera. Allinterno, vennero
innanzitutto aboliti lo shougunato, i privilegi feudali e la divisione sociale confuciana; venne poi
creata una legislazione di tipo occidentale, e il Giappone diede vita ad uno stato costituzionale ad
immagine del modello prussiano.
Nonostante questi importanti successi, ci che davvero interessante come il Giappone riusc
ad arrivare alla modernizzazione. Lo slogan dei riformatori Meiji era infatti wakon-yosai, ovvero
spirito giapponese, tecnica occidentale (wa: giappone, kon: basi\cultura, yo: occidente, sai:
tecnologia. Stessa strategia nel VII sec. Con Cina, Wakon Kansai). Si combinarono cio i valori
della tradizione giapponese (wakon) alle nuove funzioni proprie della modernit (yosai). Si
adattarono quindi le antiche usanze ai nuovi bisogni. Il Giappone passa alla modernit
distinguendo fortemente le istituzioni, particolaristiche, specifiche cio di una determinata cultura
e che mutano lentamente, dalle funzioni, dettate dalla modernit e che al contrario si evolvono e
cambiano velocemente (ad esempio una determinata scoperta scientifica pu cambiare in tempi
brevi il modo di produrre un certo bene). Fu dunque attuato il programma fukoku kyohei col
modello wakon yosai. Tale implementazione fu unica: altri paesi, per svilupparsi in poco tempo,
adottano sia tecnologia che istituzioni con scarsi risultati (es. Turchia o Iran dello Sci, che laicizz
il paese e che dopo la rivoluzione Khomeinista diventato un paese teocratico)
Il Giappone con la restaurazione Meiji usciva dallAsia ed entrava in Europa: datsu-A nyu-O;
tuttavia, manteneva la sua identit culturale. proprio la combinazione che tra relativismo
etico e particolarismo culturale a permettere al Giappone di adottare facilmente elementi
estranei alla propria cultura e cambiare organizzazione politica, sociale ed economica. A
differenza della Cina, il Giappone ha una propensione maggiore ad adeguarsi alle diversit e ai
vari cambiamenti.
Fu questa facilit di adattamento a permettere al Giappone di rispondere con efficacia alla sfida
modernizzante lanciata dallOccidente (a differenza della Cina, che rispose col suo universalismo
sinocentrismo). Questa tendenza del Giappone a sentirsi diverso spesso risultata in un sentirsi
accerchiati: facile pensare in questo senso allaggressivit militare degli anni 30 e della 2WW.
Risposta a pressioni esterne = gaiatsu
I fattori predisponenti
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Il Giappone import dallOccidente non solo le tecnologie, ma, come detto, anche le istituzioni,
diventando nel giro di pochi anni uno stato moderno con istituzioni e una costituzione occidentali.
Ovviamente vi furono fattori che consentirono al Giappone di svilupparsi dal punto di vista
economico:
Il Giappone riusc a diventare un paese capitalista in appena trenta anni. Una prima caratteristica
(comune peraltro a paesi late comers come GER e ITA) il ruolo fondamentale dello stato, in
particolare nel settore finanziario e in quelle industrie strategico-militari. Nel settore privato
invece ad essere predominante era il capitale monopolistico, con le 4 grandi Zaibatsu (Mitsui,
Mitsubishi, Sumitomo e Yasuda). Nel settore agricolo invece a dominare erano ii proprietari
parassiti. Essi tuttavia hanno anche giovato alleconomia giapponese, perch quel che
guadagnavano dalle loro terre veniva depositato in banca, divenendo capitale questo era poi
investito in industrie, generalmente seta e cotone.
3 i pilastri del modello economico giapponese, e che perdureranno per tutto il XX (ventesimo)
secolo:
1) Stato dirigista:
2) Economia duale: da una parte gli zaibatsu, dallaltra tante piccole e medie imprese (PMI)
3) Sistema finanziario rigidamente controllato, con preferenza per il credito bancario
sullazionariato.
In realt il capitalismo giapponese vedeva comunque un doppio squilibrio: il settore agricolo era
indietro rispetto a quello industriale, e lindustria pesante era pi debole di quella tessile ed
estrattiva. Ci rendeva il Giappone dipendente da Paesi Occidentali per lapprovvigionamento di
materie prime, e al tempo stesso aggressivo verso i paesi dellAsia Orientale.
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In questo senso innegabile che la rapida industrializzazione abbia di fatto spinto il Giappone
ad una politica estera espansionistica, in particolare la colpa da attribuire allo squilibrio tra
popolazione e risorse disponibili.
Dal punto di vista economico, la prima guerra mondiale fu una fortuna per il Giappone, che riusc a
passare dallesportazione di prodotti primari a quella di manufatti pi elaborati. La crescita fu poi
costante, ma non troppo brillante (3 % in media dal 1887 al 1930).
In politica interna, fu questo (1912-1926) il periodo della cosiddetta democrazia Taisho,
caratterizzata da governi partitici e da una politica estera basata sul concerto delle nazioni e il
wilsonismo.
Questa apertura verso loccidente fu bruscamente interrotta dal militarismo degli anni 30, col
quale il Giappone rientra in Asia e cade nella valle oscura (kurai tanuma). Economicamente,
questo periodo vede la creazione di una industria pesante al servizio della macchina bellica
(nascono i nuovi zaibatsu, a capitale statale); la crescita sal al 5 %, ma la popolazione si impover.
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In questo periodo, il Giappone fu protagonista di terribili crimini verso le altre popolazioni
asiatiche. Il massacro di Nanchino (300.000 massacrati/torturati, migliaia di donne stuprate. Per
giapponesi unesagerazione. Cina pretende scuse, ma per Giappone non c redenzione, hanno
pagato con olocausto atomico; alla fine Giappone si scusa, ma per Cina non sincero)
Esperimenti dellUnit 731 sui prigionieri cinesi, nonch le donne conforto coreane. Lo scopo dei
militari era qui quello di conquistare Cina e Sud-Est asiatico, col programma della Sfera di
coprosperit della grande Asia Orientale, ma come sappiamo fall. Se non altro, con la
colonizzazione, il Giappone trasform inconsapevolmente leconomia di Taiwan e Corea (allora sue
colonie), le attuali tigre asiatiche, accelerandone lindustrializzazione.
Una tendenza storiografica giapponese degli anni 60 (e oggi rafforzatasi) cerca in qualche modo di
giustificare lespansionismo militarista, vedendolo come il continuo di una guerra dei 100 anni
iniziata in Cina con la guerra delloppio (1840) e conclusasi con i bombardamenti atomici. Una
guerra che alla fine ha portato alla liberazione dellAsia dallOccidente.
3 conseguenze alla politica di aggressione del Giappone (iniziata nel 1895 con la guerra sino-
giapponese):
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Capitolo 5 Giappone, potenza economica in bilico
La seconda apertura
La seconda apertura del Giappone avvenne in seguito al bombardamento atomico del 1945, con la
resa senza condizioni e loccupazione straniera. Il modello ovviamente non era lEuropa (vincitrice
ma di fatto dissanguata), ma gli USA. Cambiava ora lobiettivo del Giappone: non pi la leadership
politico-militare, bens lo sviluppo economico del paese (conquistare mercati, non territori).
Anche questa volta, i risultati raggiunti furono sorprendenti: in soli due decenni il Giappone
divenne la seconda potenza economica capitalista, nonch alleato pi fedele degli USA in
estremo oriente. Il Giappone era uscito nuovamente dallAsia, ed era anzi uno degli stati pi
rappresentativi delloccidente.
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course vennero ricreati col nome di keiretsu. Differenza: non cera pi la famiglia, questa
per le leggi antitrust poteva possedere max. 7% azioni; possedendo 7% azioni di tutte le
imprese manteneva unit. Sviluppo keiretsu guidato da MITI, se uno superava un altro il
governo lo bloccava
1960-1990: sviluppo economico
Rinnovo Trattato di sicurezza non voluto dalla sinistra, gli intellettuali pentiti spariscono dalla scena
Dibattito sul giapponese giapponesi si autogratificano per essere diversi, migliori
Obiettivi economici: raddoppiare PIL (1960-67)
La politica estera adottata dal Giappone nel dopoguerra nota come dottrina Yoshida, da Yoshida
Shigeru, primo ministro. Questa si basa su 4 principi:
1) Antimilitarismo: lart. 9 della costituzione viene intesa in senso molto restrittivo, cio in
modo tale da non permettere allestero linvio di forze di auto-difesa
2) Bilateralismo: la relazione con Washington quella principale, e il Giappone di fatto
passivo militarmente e diplomaticamente
3) Astensionismo in politica estera: questa viene delegata a Washington
4) Economicismo: principale obiettivo la conquista di nuovi mercati e lo sviluppo economico
(stato sviluppista)
Con la crisi petrolifera del 1973 la crescita accelerata del Giappone termin, e si pass invece
alla fase di crescita stabile e sostenuta. Il paese del sol levante per super brillantemente la
seconda crisi petrolifera, allarmando Europa ed America. La potenza economica del Giappone
esplose definitivamente negli anni 80, Giappone anni 80 traino economia mondiale e la
reazione americana fu duplice: da una parte si ebbe una vergognosa campagna nippofobica (Japan
bashing), dallaltra si inizi a guardare al Giappone come ad un modello, in particolare al
Toyotismo (crisi del fordismo-taylorismo), sulla base del quale fu elaborata dal MIT la lean
production: il Giappone, reattivo, ha sempre necessitato di un modello; ora il modello lui.
Fordismo
Per i keynesiani la domanda illimitata, invece negli anni 70 il mercato diminuisce, vuole prodotti
di alta qualit con caratteristiche particolari.
Economie di scala: circolo virtuoso: Maggiori profitti stipendi pi alti allargamento mercato
maggiori profitti
Prezzi: costi (variabile indipendente) + profitti (v. dipendente)
Obiettivo del fordismo: produzione di massa standardizzata ed economie di scala
Toyotismo
Prodotti diversificati, di qualit e a basso costo diminuire sprechi
Presupposto: domanda limitata
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Fabbrica frugale, flessibile, trasparente
Ridurre sprechi: Produzione a 6 zeri
1. Zero ritardi
2. Zero difetti
3. Zero scorte
4. Zero tempi morti di produzione
5. Zero scartoffie (burocrazia)
6. Zero sovrapproduzione (necessit di conoscere il mercato)
Caccia agli sprechi si traduce nel concetto di JIT just in time: fare il necessario in tempo: opposto
del fordismo che tiene scorte just in case
Il primo settore a svilupparsi il tessile (meno impegnativo, poca tecnologia richiesta), poi acciaio,
poi elettronica di consumo
Spiegazione culturalistica: mano visibile dello stato stato sviluppista confuciano
Cina
Lo stato in Cina paternalista, uno stato-societ, onnipresente. Obiettivo crescita
Strong state autoritario, adozione EOI vs ISI
Burocrazia efficiente
Stretta collaborazione Stato-mercato
Il G5 (USA, Giappone, GB, FR, Germania) nel 1985 cerc con gli accordi del Plaza di stroncare
laggressivit nipponica rivalutando lo Yen: rivalutazione yen, nuovo endaka, che costrinse i
giapponesi a varie misure, tra cui la delocalizzazione di diversi stabilimenti allestero (negli stessi
USA, aggirando cos le misure protezionistiche). Al contempo, allinterno del paese, si innesc
unondata speculativa poi causa della cosiddetta bolla economica (una spaventosa ondata
speculativa di titoli immobiliari e in borsa).
Nel dopoguerra permanevano i 3 pilastri alla base dello sviluppo che si cre con la
restaurazione Meiji:
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Prima del tunnel
Agli inizi del nuovo secolo il Giappone sembra ormai uscito dalla stagnazione economica, ma il
suo modello di sviluppo viene messo ovviamente in discussione.
Verso la fine degli anni 80 il Giappone era allapice della sua potenza economica. Con la bolla
speculativa del decennio successivo per, il Giappone entr nella crisi peggiore che abbia avuto a
partire dal dopoguerra, si parla di decennio perduto. Dopo lo scoppio della bolla si cominciato a
parlare di inadattabilit strutturale del Giappone, che non riuscirebbe ad adattarsi alle sfide della
globalizzazione. Una accusa del genere sorprendente, se pensiamo che la capacit di adattamento
proprio una delle sue caratteristiche storiche. quindi questo davvero un decennio perduto, o un
periodo nel quale ci si attrezzati, per rispondere a queste sfide?
Come detto, verso la fine degli anni 80 il Giappone era allapice della sua prosperit (boom Heisei,
1986-1990). La crescita non fu solo forte (5% medio lanno), ma anche durevole (53 mesi).
Addirittura nel 1990 il PIL giapponese era 2/3 di quello americano (e pari a somma FR+GER+ GB).
Tra il 1971 e il 1990 era cresciuto del 444%. Il commercio estero resistette anche agli accordi
internazionali che miravano a danneggiare le esportazioni (VERA). 3 fattori rendevano Il Giappone
la prima potenza finanziaria mondiale:
In tutto il Giappone vi era un vero e proprio stordimento da ricchezza: una ricchezza che per si
era avuta con limmensa bolla speculativa, una crescita che non era legata alleconomia reale.
3 le ragioni che portarono alla bolla:
Gli azionisti giapponesi dal 1985 al 1989 crebbero del 50 %, I prezzi dei terreni salirono a
dismisura (anche per carenza terreni edificabili nelle grandi citt)
Per ovviare alla situazione, le autorit decisero di restringere il credito per cancellare la bolla.
La svolta si ebbe nellagosto del 1990, lindice Nikkei a croll, insieme ai prezzi dei terreni. Tra il
1990 e il 1996 si distrussero 840.000 miliardi di Yen, il PIL di oltre un anno e mezzo. La bolla, con
la caduta dei prezzi delle azioni e dei suoli aveva lasciato le istituzioni finanziarie con debiti
inesigibili, mandando in rovina intere aziende e distruggendo gran parte del settore bancario.
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La lunga crisi
Tra le varie cause che hanno portato alla bolla speculativa, gli studiosi hanno posto particolare
enfasi sul cattivo funzionamento del sistema politico, con diversi scandali che coinvolsero diversi
esponenti del PLD. In realt la vecchia dirigenza del partito era screditata gi prima della bolla.
2 fattori portarono al crack, ed entrambi di natura politica:
1) Il venir meno della fiducia dei giapponesi nella capacit di governo, o meglio nel
cosiddetto triangolo di ferro (dirigenza del PLD, alta burocrazia e vertici della business
community) (crisi del set-up del 55)
2) La nuova politica del credito, molto restrittiva
Altri fattori crisi (appunti): invecchiamento popolazione, crisi consumi, crisi mondiale dei settori
industriali chiave, non accettazione globalizzazione ed effetti deindustrializzazione
Lindice Nikkei croll, perdendo 1/3 del valore solo tra il 1990 e il 1991. La recessione ebbe per
inizio solo nel 1992, anno in cui la crescita fu negativa (0,8 %) e la disoccupazione sal (al 2,8%).
Lannus horribilis per il Giappone fu per il 1995, col terremoto di Kobe, lattentato al gas
nervino alla metropolitana di Tokyo (setta Aum Shinrikou) e il terzo endaka. A peggiorare il quadro,
la disoccupazione che saliva (3,4 %) e numerosi altri scandali.
La crisi finanziaria del 1997 (iniziata in Thailandia e poi diffusasi in tutto lEstremo Oriente ad
eccezione di Cina e Giappone) diede una boccata daria alle esportazioni giapponesi abbassando il
valore dello yen. Il 1998 vide invece una forte serie di investimenti stranieri in Giappone, con la
sensazione che il Giappone si fosse messo in vendita.
In questo senso, non potendo spiegare la severit della crisi attraverso la deflazione, gli studiosi
hanno visto nel sistema politico, non in grado di rispondere ai mutamenti della realt
internazionale, la causa della crisi.
Pi precisamente, la crisi riconducibile al sistema partitico, noto come setup del 55 e qualificato
come one and half party system, dal momento che il PLD ha gestito dal 55 il paese senza
alcuna alternanza politica. Il PLD, dal 1989 ha visto inesorabile declino, iniziato con una serie di
scandali. La crisi coinvolse per tutti i partiti, non solo il PLD, a cominciare da quello Socialista
30
(partito Social-Democratico); unico ad esserne immune, il partito comunista, semplicemente perch
chiuso e impenetrabile.
Nel 1991 Miyazawa cerc di ridare vigore al PLD ma anchegli cadde per gli scandali di partito
(legami PLD-mafia giapponese).
Alle elezioni del 1993 il PLD venne sconfitto e sal al potere una coalizione di partiti (coalizione
arcobaleno) con Hosokawa; ma anchegli cadde coinvolto in uno scandalo.
La forte instabilit politica di quegli anni fece aumentare la sfiducia dei giapponesi verso i
politici. Nel 1994 sal al potere unalleanza innaturale tra PLD e Partito Socialista, con Murayama,
che tuttavia fu costretto alle dimissioni dal Nuovo Partito del Progresso di Ozawa.
- Settore bancario
- Deregolamentazione delleconomia
- Riforma dellAministrazione Centrale
- Riforma del Sistema Previdenziale e delle Pensioni
Il gabinetto Hashimoto per cadde per la grandezza di queste riforme e per leccessivo rigore sul
budget.
A lui succedette nel 1999 Obuchi, per il quale il Giappone sarebbe alla ricerca di una via intermedia
tra modello americano ed europeo. Egli pose anche nel 2000 il problema della revisione della
costituzione (con particolare riferimento allart. 9), e var infine una ambiziosa riforma
dellistruzione. Egli tuttavia mor allimprovviso, e successore fu il mediocre Mori.
Secondo altri studiosi invece, principalmente economisti, la crisi del Giappone solo economica,
e pu essere risolta solo con la trasformazione delleconomia del paese in una economia di tipo
occidentale: abbandonare quindi il dirigismo (MITI), lassistenzialismo aziendale, e la politica
dei lavori pubblici. Secondo Hoverholt il problema endogeno e da ricercarsi nelle rigide strutture
economiche create tra il 1937-1945 (il sistema del 40), inadeguato dopo la guerra. Secondo altri
invece, il problema non il ruolo dominante dello stato, ma la mancanza di regolamentazione: la
crisi attuale, e in particolare la bolla speculativa, furono dovuti alla debole vigilanza del Ministero
delle Finanze sulle banche.
Improbabile che Giappone riesca a trasformarsi in economia di mercato, dovrebbero cambiare
rapporti tra individui ed istituzioni, da societ corporativista a pluralista.
Mazzei: crisi non solo economica o politica, ma generale. Il Giappone deve trovare in s un
modello.
Tra le sfide che egli e i suoi successori si sono trovati ad affrontare, innanzitutto il dover risanare il
sistema finanziario e produttivo; quindi, sviluppare la ricerca scientifica affinch possa
competere con gli USA; infine, far fronte allinvecchiamento della popolazione.
Il capitalismo giapponese del nuovo secolo su presenta come un economia di mercato a forte
dimensione sociale, nello spirito del wakon yosai, quindi deve s rispondere a tutte quelle sfide
della globalizzazione (trasparenza, concorrenza etc), ma al tempo stesso proteggere i valori
nipponici (comunitarismo, ricerca dellarmonia, coesione nazionale).
I cambiamenti in questo senso iniziano ad essere evidenti: la societ giapponese di oggi meno
coesa, e sorgono nuovi valori come la realizzazione individuale o la creativit, e stili di vita come il
consumismo. Cambiano anche i rapporti di lavoro: sempre pi impieghi precari, col sorgere dei
freeters (free + arubaiters). I giovani stessi non si riconoscono pi nello stile di vita delle
generazioni precedenti. Il paese poi diventa pi aperto agli investimenti esteri, nonostante
mantenga le sue posizioni in tutta una serie di importantissimi settori (leader in quello
automobilistico e dei treni ad alta velocit, nonch nellelettronica, e tra i maggiori al mondo in aree
come la chimica industriale, la cantieristica navale o la produzione pesante come lacciaio).
Il Giappone rimane un paese molto ricco, e uno dei pi grandi creditori del mondo (da solo vanta
1/3 del risparmio mondiale). Anche le imprese cambiano con la globalizzazione, investendo sempre
in pi in R&D (ricerca e sviluppo), e delocalizzando la produzione. Per far fronte poi ai costi
sempre pi alti della manodopera, le aziende riducono bonus e premi, ma conservano parte della
manodopera in esubero: in Giappone infatti i licenziamenti rimangono rari, si preferisce ricorrere
alla mobilit interaziendale.
Il rallentamento economico giapponese pu essere paragonato a quello del XVIII secolo, perch
come allora, il Giappone ha difficolt ad adattarsi al nuovo contesto internazionale, soprattutto a
causa delle difficolt per llite politica di formulare un nuovo progetto.
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Il capitalismo giapponese per indubbiamente indebolito da una serie di squilibri, in
particolare un triplice dualismo.
Dualismo economico: il settore delle esportazioni competitivo e dinamico, mentre quello
legato al consumo interno arretrato.
Dualismo spaziale, con un Giappone anteriore (quello sul pacifico) ed uno posteriore.
Dualismo ecologico, cio con la natura santificata dallo shintoismo da una parte, e quella
sacrificata allo sviluppo dallaltra.
Ciononostante, gli analisti restano ottimisti in merito al Giappone, perch conserva importanti
tratti:
In questo senso, non corretto parlare di decennio perduto, perch la crisi che il Giappone ha
affrontato di fatto lo ha portato ad una terza apertura, questa la pi vera, perch volontaria e
non imposta dagli USA come nelle due precedenti. Il Giappone vuole adattarsi cio a quella
interdipendenza portata dal mondo globalizzato, che non accettare significherebbe venir poi
emarginati.
Italia e Giappone alto debito pubblico, ma il Giappone possiede il suo ed inoltre ha una moneta
nazionale
Abenomics: ispirata a Keynes, tre frecce (vedi cap 12)
1. Audace politica monetaria
2. Flessibile economia finanziaria
3. Riforme strutturali (intervento pubblico per incoraggiare investimenti privati e creare nuovi
progetti per uscire da deflazione e incoraggiare investimenti privati)
Prime 2 funzionano: inflazione in aumento + risultati positivi Borsa
3 freccia + complessa:
Creare nuove industrie e rigenerare vecchie
Favorire imprese giapp. Allestero e favorire quelle straniere in Giappone
Ristrutturare e rilanciare agricoltura
Modernizzare servizi
3 freccia non ancora scagliata, fondamentale per decretare successo Abenomics
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LA RISPOSTA DELLA CINA ALLOCCIDENTE
XIX sec. Espansione Europa in Cina
Fine del Mandato: Dinastia Qing mancese impopolare, potere centrale indebolito, economia
in declino, carestie, manifestazioni
1839-1840: Secolo dellumiliazione, da I guerra dellOppio a proclamazione RPC
1900: Rivolta dei Boxers (era una societ segreta): ondata xenofoba, massacro di europei
pretesto per duro intervento occidentale + Giappone. Francia da Indocina, GB da Tibet,
tedeschi dallo Shandong, Giappone aveva Taiwan mirava a Manciuria. Trattati ineguali
privilegi esorbitanti (ferrovie, risorse locali, controllo commercio)
Solo Heartland resta sotto controllo cinese
Risposta cinese: 1898 tentativo wakon-yosai (economia forte per esercito forte) di
Guanxu. Fallisce per colpo di stato ordito da sua zia, ricordato come Riforma dei 100 giorni
Iniziano ad essere tradotti testi occidentali: giungono in Cina concetti di nazionalismo,
marxismo e liberalismo
Cina 3 identit:
1. Civilt: sentirsi parte dellimpero universale, il Tianxia
2. Politica: appartenere al Paese del Centro governato dal figlio del Cielo
3. Etnica: appartenenza alletnia han, nazionalismo giunto nel XIX sec.
Sun Yat Sen colpito da nazionalismo, vuole rovesciare i mancesi e fondare governo
democratico
10 ott 1911 (doppio 10): reparti militari si ammutinano e proclamano repubblica nel Sud
1 gen. 1912: Sun Yat Sen eletto presidente provvisorio della Repubblica di Nanchino. Nello
stesso anno fonda il Kuomindang (partito nazionalista)
Titolo di presidente passa al generale Yuan Shikai per aver fatto abdicare Pu yi
1916-1927: Periodo signori della guerra, Yuan non riesce a riunificare Cina
o Regionalismi, nessun signore abbastanza forte da imporsi
o Merito di aver impedito a Yuan di restaurare limpero
Il 4 maggio e dintorni
1914: scoppio I GM, EU troppo impegnata per occuparsi di Cina, Giappone ne approfitta
per prendere Shandong ai tedeschi
1915: 21 richieste, trasformare Cina in protettorato giapponese. Wilson convince Tokyo a
eliminare le richieste pi inique
1917: Cina entra in guerra, alleata con Francia, USA, GB, mette a disposizione 100.000
lavoratori
1918: Versailles, Cina frustrata vede confermati diritti Giapponesi sul suo territorio
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4 maggio 1919: Movimento del 4 Maggio reazione cinese: boicottaggi, scioperi, atti di
violenza
o Movimento nazionalistico ma anche rinascita intellettuale: pro idee occidentali e
contro confucianesimo, inadatto a sopravvivenza Cina in questo periodo
Nascono 2 schieramenti politici:
o 1920 viene riformato Kuomintang di Sun per riunificare Cina
o 1921 fondazione PCC vs imperialismo (ne fa parte Mao)
1924: fronte unito KMT e PCC; Borodin, delegato del Komintern, aveva stabilito 3
politiche: sostegno operaio, collaborazione con URSS e collaborazione KMT e PCC (appena
nato, debole, andava a vantaggio di KMT)
o Una delle prime iniziative: fondazione Accademia Militare, fu posto a capo Chiang
Kai Shek e in seconda Zhou Enlai
1926: Chang Kai Shek, succeduto a Yuan, organizza Spedizione a Nord vs signori della
guerra
1927: Riunificazione Cina; Shek entra a Pechino, Beijing rinominata Beiping (pace
settentrionale)
o Chiang Kai Shek tradisce alleati comunisti: eccidio di Shangai, i comunisti
sopravvissuti si danno alla macchia (probabilmente anticip tradimento comunisti)
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Giappone passato da vassallo a conquistatore + violenze su Cina: fondazione Manchukuo,
incidente Ponte Marco Polo 1937 + stupro di Nanchino + esperimenti unit 731
1937-1940: secondo fronte unito KMT + PCC, fallisce dopo serie di scontri interni (per
Chiang la priorit era sconfiggere prima i comunisti e poi il Giappone, per gli intellettuali il
contrario. Nel 36 Chiang fu arrestato per 2 settimane, la guerra al nemico esterno doveva
avere la precedenza sulla nuova campagna vs comunisti che intendeva annunciare)
1941 dopo Pearl Harbor Cina si allea con USA
Lotta antigiapponese vantaggio per Mao: KMT era logorato da guerra, inefficiente, corrotto.
Molti aderirono al PCC per nazionalismo pi che per la sua ideologia
1945 fine guerra. USA cerca di far riappacificare Chiang e Mao, ma tengono per il
nazionalista
Guerra Civile: Obiettivo principale Manciuria
o I nazionalisti mirano al controllo delle citt
o Mao con EPL (esercito popolare di liberazione, comera stato rinominato lesercito
comunista) mira a controllo campagne. 1 milione e mezzo di cinesi si arruola
nellEPL di fronte a corruzione KMT, Chiang sempre meno interessato a bisogni
gente e militarmente debole
1 ott. 1949: Mao proclama nascita RPC, Chiang si rifugia a Taiwan
Posizione di Mosca e Washington
Mosca gli andava bene una Cina nazionalista e debole in lotta col partito comunista. A
volte ascoltava Chiang, a volte armava i comunisti
America 2 posizioni:
o Cina comunista legata a Mosca
o Cina nazionalista, il suo obiettivo linteresse nazionale
Vince la 1 posizione applicazione contenimento di Kennan
Cina costretta a scegliere tra le due superpotenze
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LA CINA COMUNISTA
La storia della RPC pu essere divisa in due fasi; Punto di cesura la morte di Mao nel 1976 e
lavvento di Deng Xiaoping. La prima frase pu essere divisa nei seguenti periodi:
1. Consolidamento del regime 1949-1952
2. Influenza Sovietica 1953-1958
3. Dal balzo in avanti alla fine della rivoluzione culturale (ovvero fino alla morte di Mao),
1958-1976
1949-1952
Per la prima volta dopo un secolo il territorio cinese era unificato (ad eccezione di Taiwan); per
evitare sovversioni il territorio venne diviso in 6 Regioni militari.
Nel 1949 fu instaurata la dittatura democratica, furono portate avanti riforme, lo sviluppo
dell'industria pesante e furono create strutture economiche efficienti.
Fu inoltre affermato il controllo politico su tutto il territorio integrando le tre province della
Manciuria e il Tibet.
Il nuovo regime approv la riforma agraria dando possibilit ai contadini senza terra di accedere ai
mezzi di sussistenza.
Nel 1950 fu approvata la legge sul matrimonio che distrusse la famiglia patriarcale, port
all'emancipazione della donna e abol matrimoni combinati e concubinaggio.
Per quanto riguarda i rapporti internazionali Mao aspirava ad una Cina non allineata, ma prese
posizione a favore dellURSS, evitando cos un isolamento pericoloso; nel 1950 firm il trattato di
amicizia d'alleanza ed assistenza reciproca sino-sovietico. Nello stesso contesto si inserisce la
partecipazione alla guerra di Corea 1950-53. Questultima fu devastante e danneggi le relazioni
Cina USA fino alla loro normalizzazione con la diplomazia del ping-pong negli anni 70.
Il periodo sovietico
Pechino cerca di applicare il modello politico ed economico sovietico lanciando nel 1953 il primo
piano quinquennale e dando priorit all'industria pesante.
Il periodo non fu esente da contestazioni, interessante l'esempio del movimento dei 100 fiori del
1957, durante il quale Mao incoraggi gli intellettuali a manifestare le loro critiche. Dopo
un'iniziale diffidenza degli intellettuali le critiche divennero tante da costringere Mao a cambiare
atteggiamento ricorrendo alla repressione, alla rieducazione e perfino all'eliminazione degli
intellettuali pi impegnati.
Il 1958 l'anno del grande balzo in avanti che rivela l'intenzione di Mao di abbandonare il
modello sovietico e di intraprendere una via cinese al socialismo. Il primo passo fu la creazione
delle comuni popolari che avevano lo scopo di organizzare la vita del singolo collegandola quella
della collettivit; l'obiettivo era la mobilitazione della manodopera: lunica risorsa che esisteva in
abbondanza erano le braccia, che Mao intendeva sfruttare per la produzione di acciaio. Tra il 58 e il
59 fiorirono in tutte le campagne microindustrie.
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Gli anni tra il 59 e il 61 sono ricordati come gli anni neri durante i quali morirono 15 milioni di
cinesi a causa delle carestie; I contestatori furono isolati, tra questi ricordiamo Deng Xiaoping.
38
l'accordo per una sola Cina e il 15 ottobre la RPC ricevette il seggio occupato da Taiwan nel
Consiglio di sicurezza dell'Onu.
Lo scontro ora era quindi tra Zhou e i Quattro. Nel 1973 riapparve Deng Xiaoping, messo al bando
da Mao ma protetto da Zhou, Il quale pass a il testimone proprio a Deng (fu questi nel 1974 ad
illustrare allAss. Gen. la Teoria maoista dei tre mondi); questa volta Mao si schier con gli ideologi
e tra il 1973-1974 lanci una campagna contro Lin Biao e contro Confucio (Pi Lin Pi Kong).
Nel 1975 fece la sua comparsa il ministro dell'Interno Hua Guofeng, che prevalse su Zhou alla sua
morte nel 1976, quando Deng fu costretto a ritirarsi nel sud della Cina a causa di un attacco della
moglie di Mao.
Il 9 settembre mor Mao, il che port allelezione a presidente di Guofeng, che credeva di poter
portare avanti un neomaoismo senza Mao.
Guerra del Vietnam
Dal 1965 al 1973 gli americani sono impegnati in Vietnam nel tentativo fallito di impedire la
vittoria comunista.
Alla conferenza di Ginevra del 1954 il Vietnam fu diviso tra il Sud appoggiato dagli americani di
Ngo Dinh Diem e il Nord comunista di Ho Chi Minh; Le lezioni previste per il 1956 non ebbero
luogo per l'opposizione di Diem e questo intensific le operazioni di guerriglia nel sud ad opera dei
comunisti.
Nel 1964 si verific la incidente del Tonchino, quando i nordvietnamiti attaccarono delle navi da
guerra USA ancorate nel Golfo; in risposta gli americani bombardarono il Vietnam del Nord. Si
tratt in realt di un pretesto, in quanto i sudvietnamiti, sotto il comando americano, avevano fatto
raid nelle isole appartenenti al Vietnam del Nord.
Durante il Capodanno vietnamita del 1968 (il cosiddetto Tet, 31 gennaio) ebbe luogo lOffensiva
del Tet, fallimento militare ma grande successo politico: Johnson rinuncia a ricandidarsi alle
prossime presidenziali. Il successore, Nixon, avvi la politica di vietnamizzazione.
Nel frattempo Stati Uniti ed RPC vedevano convergere i propri interessi nei confronti dellURSS.
Nel 1971 Kissinger gioca la carta cinese e organizza in segreto una visita di Nixon in Cina nel 1972;
alle due superpotenze subentra il triangolo geostrategico USA-URSS-RPC, anche se l'obiettivo di
Kissinger Pentapolarismo USA-URSS-RPC-Giappone -Europa occidentale. I giapponesi furono
sconvolti dal tradimento dell'alleato.
Nel 1975 il Vietnam del Nord prese Saigon, che fu ribattezzata a Ho Chi Minh, e fond la
Repubblica Socialista del Vietnam con capitale ad Hanoi.
Nel frattempo nel contesto del triangolo strategico USA URSS PC cambia la strategia cinese,
espressa da Deng Xiaoping nel 1974 con la teoria dei tre mondi: il primo mondo composto
dalle due superpotenze, il secondo dagli alleati di queste ultime il terzo mondo da paesi meno
sviluppati e non allineati tra cui la stessa Cina; dal punto di vista prescrittivo la Teoria prevedeva
una coalizione di secondo e terzo mondo in funzione antiegemonica.
Cronologia post-Mao
Il 1976 muore Zhou Enlai, Primo ministro ininterrottamente dal 1949. A realizzare la transizione al
dopo Maoismo Deng Xiaoping, che avvia una strategia di sviluppo dell'economia sotto la guida
del PCC: Stato sviluppista. Nel 1978 Deng vara le riforme economiche e adotta le quattro
modernizzazioni gi proposte da Zhou Enlai: Agricoltura, industria, difesa e scienza. Inizia cos
l'importazione massiccia di tecnologia e macchinari dallOccidente, vengono abbandonate le
comuni ed istituito il sistema del contratto di famiglia, che consente ai contadini di vendere i
propri prodotti e che considerata la riforma pi riuscita della Cina di Deng.
Nel 1972 si concludono i negoziati per la normalizzazione delle relazioni Usa-Cina.
Nel 1979 ha luogo la spedizione punitiva contro il Vietnam per la sua invasione della Cambogia,
protetta da Pechino (per spiegare il conflitto vengono riprese le vecchie categorie geopolitiche).
Nello stesso anno la popolazione raggiunge i 900 milioni e viene adottata la politica del figlio unico
(fino a 2013).
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Nel 1980 vengono istituite le ZES, zone economiche speciali, e il PIL comincia a registrare tassi di
crescita annui molto elevati.
Nel 1984 Cina e Gran Bretagna organizzano la restituzione di Hong Kong secondo il principio di
un paese due sistemi che garantir al ex colonia autonomia amministrativa in quanto regione
amministrativa speciale (SAR) (restituita poi nel 97).
Con l'aumentare dell'inflazione nel 1986 si ha un dibattito tra i conservatori, che chiedono un
raffreddamento dell'economia, e i liberals favorevoli invece ad una modernizzazione ancor pi
accelerata. Si chiedono inoltre libert e diritti umani, a dicembre studenti manifestano con la
benevolenza di Hu Yaobang, allepoca Segretario generale del PCC.
Nel 1988 a causa dell'inflazione e della liberalizzazione dei prezzi cresce il malcontento; alla morte
di Hu Yaobang, nel 1989, Cominciano manifestazioni per rendere omaggio al liberale e per
chiedere riforme politiche; la contestazione assume toni fortemente mediatici visto l'arrivo
imminente di Gorbaciov e dunque l'alta concentrazione di corrispondenti stranieri in Cina. I leader
della RPC decidono di reprimere la manifestazione e Zhao Ziyang, presidente del PCC, chiede
scusa ai manifestanti, venendo cos sostituito da Jiang Zemin (che diverr poi presidente).
Qualche migliaio di persone resta ucciso durante una manifestazione nel cosiddetto massacro di
Tienanmen; Il G7 decide di isolare la RPC ma gli interessi economici e la necessit del Consiglio
di sicurezza di avere l'appoggio di Pechino in occasione della prima guerra contro l'Iraq spingono
gli USA e gli alleati a forgive and forget.
Nel 1996 in occasione delle elezioni a Taiwan scoppia una crisi militare tra Usa e Cina, risolta dopo
la vittoria del GMD, favorevole anch'esso al principio di una Cina sola.
Nel 1996 cominciano i negoziati per l'ammissione della Cina nella World Trade Organization
(WTO), che si avr solo nel 2001, quando tra l'altro Putin e Jiang firmano un trattato sino-russo
d'amicizia.
Nel 2002 sale al potere la quarta generazione, rappresentata dal nuovo segretario generale Hu
Jintao; Questa la generazione meno dogmatica pi moderata, flessibile e riformista anche perch
traumatizzata dalla rivoluzione culturale.
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LA CINA E LA GLOBALIZZAZIONE
1978, Deng Xiaoping, demaoizzazione. Comunismo di mercato
1980 istituzione ZES su Cina costiera, favoriscono investimenti; apertura di
porti, delta, fiumi
IDE da Taiwan, Corea, Giappone e diaspora cinese nel Sud-Est asiatico (+EU e
USA)
Creazione infrastrutture: porti, aeroporti, ferrovie, autostrade
Riforme accompagnate da politica controllo nascite: aborti selettivi/
invecchiamento precoce popolazione
Oggi Cina seconda potenza economica mondiale, prima per PPA; prima meta di
IDE e seconda importatrice di petrolio al mondo vulnerabilit
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della produttivit; lelevato stock di riserve porta ad un abbassamento dei
prezzi che a sua volta causa un calo della redditivit dellazienda
Crescita cinese di tipo estensivo: riallocazione del lavoro da settori a
bassa produttivit/migrazioni dalla Cina interna; terminato questo processo
la crescita potrebbe rallentare
La quinta modernizzazione
Deng Xiaopning la democrazia pu svilupparsi solo gradualmente non
possiamo seguire sistema occidentale ma solo sotto leadership in un ambiente
stabile e ordinato: per Deng la democrazia getterebbe il paese nel caos
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Cina oggi: stato sviluppista confuciano; obiettivo primario: sviluppo economico
Rapporto armonico mano visibile e invisibile
Strong state autoritario, potere PCC, enorme macchina amministrativa ma oggi
riduzione controllo PCC su economia e societ. Arricchiamoci ora, protesteremo
dopo
Previsioni
Sviluppo porter a democratizzazione (come accaduto in Giappone, Corea S.,
Taiwan col traguardo dei 10000$ di reddito)
Cina superer PIL USA, annus horribilis 2040; per PPA PIL Cina ha superato USA
nel 2013. No meraviglia: da 1500 a 1840 Cina 1 potenza mondiale seguita da
India.
Crescita cinese non un affare solo cinese, incide su economia mondiale
soprattutto su 3 fattori:
1. Prezzi delle materie prime
2. Flussi del commercio internazionale
3. Andamenti valutari
Avanzata economica cinese non tanto sulle spalle dei paesi ricchi ma su quelle
dei poveri
Fase vedica
Arii seminomadi invadono India del Nord impiantando religione veda e sistema delle
caste
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4 caste: brahmani, principi e guerrieri, allevatori/mercanti/artigiani, contadini.
Fuoricasta: paria. Aggiunta di gruppi professionali (jti), varie migliaia con
precise regole comportamentali e sociali
Perch furono introdotte caste? Per salvaguardare purezza etnica arii e privilegi
brahmani
Sistema delle caste ritenuto colpevole del mancato sviluppo: no incentivo a
migliorare la propria posizione sociale, ritenuta castigo per azioni in vita passata.
Induismo nasce da miscela credenze locali e religione veda
Induismo: un modo di vita, non una religione profetica o un sistema teologico
Tra VI e V sec a.C. nascono due religioni: buddhismo e jainismo (jainismo professa non
violenza e sofferenza personale per salvezza). Buddhismo nel VII abbandona India
(inadatto a sistema caste) e si diffonde in Asia
Medioevo
Induismo assume importanza (come taoismo durante medioevo cinese)
Diversit linguistiche ma unit religiosa e culturale. Tendenza a unit religiosa
bilanciata da periodi di frammentazione politica: invasioni persiane, greche, turchi,
mongoli
Buddhismo:
Karma (basato su intenzionalit delle azioni), samsara (ciclo delle rinascite), dukkha
(desiderio, perpetua indoddisfazione), nirvana
4 nobili verit:
1. La vita dolore
2. Dolore scaturisce da desiderio
3. Il desiderio pu essere superato col raggiungimento del nirvana
4. Nirvana raggiungibile tramite nobile sentiero ottuplice
Nobile sentiero ottuplice 3 tipi di ordini: pratica morale, saggezza, disciplina
mentale (yogaiugumdisciplina)
Fase islamica
Musulmani:
Giungono nel XI sec., lasciano amministrazione a signori locali, si accontentano di
esazione tasse. India evita invasioni di Gengis Khan e Tamerlano, che saccheggia
Delhi, la quale non ritrover mai pi lantico splendore
Invasione dellesercito di avventurieri di Babur (discendente di Tamerlano, musulmani
sunniti) che con polvere da sparo instaura impero del Gran Moghul (Moghul: termine
che designa membri dinastia islamica in India). Imperatore pi grande della dinastia
Akbar, che fa un tentativo di assimilazione multietnica il quale non sopravvive alla sua
morte
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Colonialismo inglese (1757-1749)
1763: riconoscimento dominio inglese su India con Trattato di Parigi. GB vede
India come mercato e fonte di materie prime
1857: rivolta dei Sepoy (indiani arruolati in esercito inglese)
1935: concessione autonomia alle assemblee provinciali a seguito di rivolte e
poi non violenza di Gandhi
1947 indipendenza Pakistan-India. Ceylon autonoma da 1948 e
indipendente dal 1966
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1991: primo ministro Narashima Rao
Economista Monmohan Singh promulga riforme liberiste (come Deng,
imposte da globalizzazione) privatizzazione, deregolamentazione, riduzione
spesa pubblica e favorire investimenti
Preoccupazioni USA
Dopo implosione URSS India maggior potenza Asia meridionale
Possibile alleanza Delhi Pechino o peggio Russia India Cina. USA stipula nel 2005
accordo con Singh, Bush si reca in visita in India
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Rifiuto del contrattualismo: un accordo vale quanto un
contratto
Rifiuto della responsabilit individuale: collettiva
Rifiuto del processo giudiziario: riprovevole, si cerca di
risolvere le faccende internamente
o Occidente: Preminenza del diritto sulletica. Divisione diritto ed etica, il
primo si occupa dello spazio pubblico, il secondo del privato
Negoziazione
o Mondo sinico: fiducia tempi lunghi guadagni assoluti
o Occidente: contratto tempi brevi guadagni relativi
Decisione
o Mondo Sinico: basata sul consenso bottom-up attenzione alla
negoziazione
o Occidente: individuale imposta dallalto attenzione al risultato
Basic Values
o Mondo sinico: comunitarismo, fiducia, approccio cooperativo,
atteggiamento fluido (olistico)
o Occidente: individuo, diritto, approccio conflittuale, atteggiamento
analitico
Management
o Mondo Sinico: relazionalit, management flessibile (adattabilit), stile
adattivo (segue gusti del mercato), capire
o Occidente: razionalit, management strutturato, direzione dallalto, fare
Effetti cultura sinica sul piano socioeconomico
o Organizzazione gerarchica ma armoniosa (perch voluta dal basso e
attenuata dalla flessibilit dei ruoli)
o Conformismo di gruppo: decisione consensuale, presa collettivamente (il
tempo policronico, circolare e abbondante)
Preferenza per approcci winwin al fine di non far perdere la faccia a
nessuno (mianzi)
o Importanza delle relazioni personali privilegiate (guanxi)
o Reti di solidariet: associazioni di mutua assistenza
o Reti familiari: pervadono ogni aspetto dellesistenza cinese
Familismo: rapporti semi-parentali Giappone: oyabun-kobun,
padrino figlioccio
Tipi di capitalismo nel mondo sinico
o Giappone: di tipo comunitaristico keiretsu
o Corea: di tipo patrimonialistico Chaebol
o Cina: basato sulle reti familiari
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cera il MITI, col compito di individuare settori da sviluppare e dove indirizzare
gli investimenti
Stretta collaborazione Stato-Mercato:
o Giappone dopoguerra Triangolo di ferro (1955-1993), fino a implosione
PLD
Alta burocrazia
Dirigenza Partito Liberal-Democratico
Rappresentanti del mondo economico (business community)
o Modello analogo triangolare anche in altri paesi confuciani (Corea,
Taiwan), parallelamente al processo di democratizzazione.
o Processo simile negli paesi comunisti dellAsia dopo bipolarismo, dove
per non fu messo in discussione il sistema politico: socialismo di
mercato
RPC parallelogramma delle forze
Dirigenti del PCC
Burocrazia statale
Business community
Esercito Popolare di Liberazione (EPL)
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o Funzionario di medio livello avanza la sua proposta su un modulo, il ringi-
sho, e lo pone sulla scrivania dei colleghi affinch lo visionino. Se sono
tutti daccordo passa ai livelli superiori fino al capo, la cui approvazione
solo formale vista la volont collettiva. Il sistema richiede tempi lunghi,
ma una volta approvata la decisione tutto funzioner essendo tutti
coinvolti nel progetto
Decisione e responsabilit sono collettivi: il capo non devessere brillante, deve
saper garantire larmonia del gruppo
Relazioni aziendali giapponesi: sistema verticale oyabun-kobun. Il padrino d
assistenza al figlioccio anche nella vita privata, es. trovare moglie, ricevendo in
cambio lealt
Concezione del lavoro: non punizione, coercizione, sfruttamento, come in
Occidente. un progetto collettivo
Oggi sistema di relazioni industriale nipponico mostra segni di logoramento:
o Invecchiamento della popolazione
o Emergenza di valori individualistici
o Recessione ha messo in discussione impiego a vita
Le grandi aziende, anche in piena crisi, sono restie a licenziare
Toyotismo
Fordismo
Convinzione illimitatezza della domanda (keynesianismo); il limite dunque
nellofferta
Obiettivo: produzione di massa, pi si produce pi si abbassano i costi:
economia di scala; la fabbrica a decidere quanto produrre e il costo
Economie di scala: circolo virtuoso: Maggiori profitti stipendi pi alti
allargamento mercato maggiori profitti
Prezzi: costi (variabile indipendente) + profitti (v. dipendente)
Crisi anni 70: il mercato diminuisce, non illimitato ma finito (postkeynesiano),
vuole prodotti di alta qualit con caratteristiche particolari. Scoperta del
toyotismo da parte dellOccidente
Toyotismo
Il potere decisionale in mano al cliente, la fabbrica deve sottostare ai capricci
del mercato
Punto centrale: abbassamento punto di profitto, da economia di scala a
economia flessibile basata sulla produzione di brevi serie
Obiettivo: Prodotti diversificati, di qualit e a basso costo diminuire sprechi
Ridurre sprechi: Produzione a 6 zeri
o Zero ritardi
o Zero difetti
o Zero scorte
o Zero tempi morti di produzione
o Zero scartoffie (burocrazia)
o Zero sovrapproduzione (necessit di conoscere il mercato)
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Caccia agli sprechi si traduce nel concetto di JIT just in time: fare il necessario
in tempo: opposto del fordismo che tiene scorte just in case
o Nel settore delle risorse umane il JIT non si traduce nel licenziare gli
elementi in esubero ma in mobilit intrazienzdale e formazione continua
Fabbrica nipponica: minima (no personale in esubero, macchinari semplici),
flessibile (adattabilit cambiamento di produzione), trasparente
(lapprendimento diretto delle informazioni deve consentire una gestione
semplice che consenta lindividuazione immediata di difetti e sprechi)
Il primo settore a svilupparsi il tessile (meno impegnativo, poca tecnologia
richiesta), poi acciaio, poi elettronica di consumo
Spiegazione culturalistica: mano visibile dello stato stato sviluppista
confuciano
Polivalenza e despecializzazione dei lavoratori ciclo PDCA (plan, do, check,
action)
o In Occidente: diversi esecutori per ogni fase del ciclo
o In Oriente: job rotation, le varie mansioni non sono separate
Kanban: sistema di informazione che consente di richiedere alla stazione di
lavoro precedente istante per istante e in quantit esatta materiali, pezzi e
semilavorati
Kanban + JIT: comunicazione consente produzione bottom-up, tirata dalle
variazioni del mercato, e non top-down, imposta dallalto
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LA GESTIONE DELLA DIVERSIT CULTURALE
Alla globalizzazione economica non corrisposta luniversalizzazione dei valori
occidentali, al contrario c stata una frammentazione politica e culturale del
mondo e alla radicalizzazione dei processi identitari
Gestione della diversit culturale grande sfida del XXI sec.
Nuovo metodo ermeneutico basato sul rispetto e non pi sulla tolleranza
Metodo di Valignano XVI sec dellaccomodamento oggi conosciuto come
inculturazione
Il pensiero di Valignano
Valignano vs Francisco Cabral
o Valignano convinto bont natura umana, perfettibile
o Cabral essenzializza difetti giapponesi, incorreggibili
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Accomodamento: accettazione della differenza senza rinunciare ai propri
principi
Differenza ideali: per Occidente il santo o leroe, per lOriente il saggio
necessit di apprendere lingua e cultura
Riconoscimento delle identit culturali: rigetto della politica della tabula rasa
XIV-XV Europa centro universo, esplorazioni spagnole e portoghesi,
evangelizzazione: violenza, si pretende che il convertito si europeizzi. In
America tabula rasa, Europa principio vestfaliano cuius regio eius religio, no
libert di coscienza
Non manca chi tra i gesuiti in Asia vuole applicare stessi metodi brutali Nuovo
Mondo (es. Alonzo Sanchez, vuole conquistare spiritualmente Cina con forza
armata)
Preoccupazione di Valignano, conscio del sospetto dei daimyo verso le reali
intenzioni dei missionari
Cabral
Il Giappone barbaro, non c nulla da imparare da esso, anzi rischioso
diffondere le conoscenze europee
Non devono insegnare ai giapponesi il latino n fargli prendere i sacramenti.
Vanno trattati con durezza, devono essere loro ad adattarsi
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Rispetto dei diritti umani (morale) Rispetto del diritto
Trattativa concentrata sul processo Trattativa concentrata sullesito
Decisione basata sul consenso e Decisione e responsabilit individuali
responsabilit di gruppo
Lesito un accordo fiduciario (a lungo Lesito un contratto legale (a breve
termine) termine)
Conformismo Pluralismo
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LEZIONI IN CLASSE
Come gestire la diversit culturale?
Riconoscimento differenza non va ignorata
Atteggiamento positivo
Shock culturale: stato dansia che si verifica quando perdiamo simboli culturali a noi familiari (es.
spaesamento in seguito a trasferimento)
4 Stadi di Obeg 1960:
1. Grandi aspettative
2. Tutto bello
3. Tutto brutto frustrazione, desiderio di fuga, esaltazione del paese dorigine
4. Fase di aggiustamento: tutto o quasi tutto ok; ci si abitua
Shock culturale inverso: La curva di stress di shock culturale doppia stesse
reazioni al ritorno
Alcuni finiscono per accettare totalmente laltra cultura tatamizzazione
Un individuo che ha interiorizzato 2 o + culture pu subire uno shock culturale
interno (questo il concetto di marginalit incapsulata di Bennet, non di Oberg):
biculturale inintenzionale
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2. Molteplicit: Tutto possibile e io non so bene cosa fare tra le varie
alternative possibili nessun comportamento pu essere definito sbagliato ( una
fase di transizione)
3. Relativismo contestuale: si accetta un mondo relativista con infiniti contesti
culturali: bisogna scegliere per non finire disorientati, basato sul contesto
4. Relativismo impegnato: c sempre pluralit, tra le varie opzioni scelgo quella
che (personalmente e consapevolmente) ritengo la migliore.
Relativismo impegnato richiede:
o Stabilit: avere dei propri valori forti
o Flessibilit: apertura accomodamento
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2014 vittoria del partito dopposizione Bharatiya Janata Party (BJP) e Narendra
Modi eletto primo ministro; Modi nazionalista e propugnatore di un modello di
sviluppo liberista (non sviluppista, avverso a intervento stato): volont di
cambiamento
India maggior democrazia del mondo ma alti tassi di povert e bassi tassi di
sviluppo umano. Programma PJB cambiare politica economica,
incrementare investimenti esteri, creare infrastrutture e servizi; in
concreto, 3 punti principali:
1. Sviluppo economico
2. Posti di lavoro
3. Ridimensionamento della burocrazia punto pi urgente, es. 7 ministeri
supervisionano industria
Pessimisti: India non sar mai come Cina
Ottimisti: India dispone di enorme spazio nel campo della high tech
manufacturing e nelloutsourcing
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Il Giappone: Dove va il Giappone?
3 lustri dopoguerra Giappone attua riforme e getta basi per istituzioni
democratiche. La Riforma Agraria crea classe media nelle campagne, serbatoio
di voti per il Partito Liberal Democratico, guidato allora dagli intellettuali pentiti
(di non essersi opposti a militarismo) che avevano 2 obiettivi: democrazia e
pacifismo
1960: Passaggio da et della politica ad et delleconomia con rinnovo Trattato
di sicurezza nippo-americano: 1979 Giappone number-one, modello per
Occidente (toyotismo)
Anni 90 Deflazione
Curva di smiley
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una curva ad U; nel punto pi basso ci sono le industrie che lavorano a basso
valore aggiunto e sono costrette a competere sul piano internazionale col
prezzo con le industrie che fanno R&D e marketing e che sono posizionate ai 2
vertici della U
Tale curva la via che il Giappone deve seguire ma non pu funzionare a meno
che non si rieduchi alla meritocrazia: bisogna cambiare modo di pensare, ma ci
avviene con lentezza visto il particolarismo giapponese globalizzazione
impone liberalizzazione, i vecchi fattori di forza, la burocrazia e il nazionalismo
economico, oggi sono un ostacolo (globalizzazione camicia di forza)
Politica e geostrategia
Nel dopoguerra ombrello nucleare USA winwin: USA contenti di Giappone in
ascesa, Giappone pu concentrarsi su economia; obiettivo raggiungere e
superare Occidente
Globalizzazione: Estremo Oriente sar maggior economia del pianeta. Numerosi
focolai di tensioni internazionali: Nord Corea, questione Taiwan, sovranit isole
nel Mar della Cina
Disputa per isole Senkaku (conquistate con 1guerra sinogiapponese): Cina sta
rafforzando la sua marina nellarea del Pacifico e ha imposto una no-overfly
zone su mare tra i due paesi
Washington dubbioso su politica giapponese: ha digerito a fatica la volont di un
rapporto paritario con gli USA e considerato sorprendente le polemiche sulle
basi militari e il desiderio di rientrare in Asia. Abe serie di gesti: visita a tempio
Yakusuni (dove sono venerati caduti 2GM ma anche criminali di guerra),
desiderio di eliminare da costituzione clausola pacifista
Tokyo dubbi su USA: timore che Pivot to Asia di Obama non equivalga a
graduale disimpegno da Estremo Oriente o addirittura ritorno a isolazionismo:
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Cina sempre pi potente, se mancasse rapporto solido con USA Giappone ne
uscirebbe indebolito
Cina
Le 5 generazioni al potere:
1. Mao Zedong
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2. Deng Xiaoping
3. Jiang Zemin
4. Hu Jintao
5. Xi jinping
La Cina al bivio
Economia Cina stando a previsioni 2003 avrebbe dovuto superare PIL USA nel
2040; probabilmente avverr invece nel 2020
3 issues Cina nel nuovo contesto globale:
1. Deficit democratico in relazione a sviluppo economico
2. Carattere revisionistico o meno
3. Identit nel mondo globalizzato
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Sfida geopolitica: Trappola stabilit
o Cina autoritaria ma non totalitaria.
o Generalmente c una stretta relazione tra democrazia e sviluppo
economico
o In Cina democratizzazione manca.
o Problema: viene prima lo sviluppo o prima la democrazia?
Per Mazzei viene prima lo sviluppo economico, come dimostrato
dallo sviluppo dei paesi confuciani una volta raggiunto il reddito dei
10.000$ (Giappone, Corea, Taiwan)
Per Bush la democrazia precede lo sviluppo esportazione
democrazia. Questa tesi oggi ha perso terreno
o Statisticamente un paese pi democratico quanto pi ricco
o Dichiarazione di Deng Xiaoping: la democrazia pu svilupparsi solo
gradualmente e non pu seguire il modello occidentale: serve una
leadership che tenga unito il paese ricchi ora, ci lamenteremo
dopo
Prima si credeva che Cina si sarebbe accostata a democrazia, ma
dopo crollo URSS e massacro di Tiananmen si temuta instabilit
politica
o Curva di J: relazione tra stabilit (y) e apertura (x): un paese che va
incontro a democratizzazione perde stabilit e man mano la riacquista.
Corea N. molto stabile ma chiusa, USA molto stabile e molto aperta,
Russia con apertura in corso poco stabile e poco aperta
o Segnali di apertura: Cina autoritaria ma non totalitaria:
Riduzione del controllo del partito su societ ed economia
Rafforzamento delle autonomie e delle autorit locali
Elezioni sperimentali a livello locale (democrazia incrementale)
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o Linquietudine cresciuta in seguito alla Pivot to Asia di Obama, che ha
spostato asse geostrategico USA da Medio Oriente a Pacifico; entro 2020
60% flotta USA nei mari asiatici, Pechino sta rafforzando la sua marina
militare no revisionismo, connotazione difensiva, non offensiva
o Cina oggi sta diventando marittima dopo essere sempre stata
continentale
Dibattito in 3 fasi:
1. Valori confuciani/asiatici
2. Cinesit
3. Eccezionalismo sinico
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1. Valori confuciani: recuperati negli anni 80, con ascesa economica Giappone e
propugnati in seguito al suo successo da molti leader orientali. Persero terreno
con la crisi del 97, quando il testimone pass alla Cina che nel frattempo si
stava avvicinando ad una globalizzazione di stampo occidentale.
2. Anni 90 2 fase dibattito, Si accese un dibattito su nozione di cinesit: la Cina
non stava seguendo il modello occidentale ma stava creando una sua
modernit. Primi anni XXI sec. Serie di avvenimenti di portata globale, Olimpiadi
e Esposizione Universale, si sviluppano 2 traiettorie identitarie:
o Neo-tianxianismo
o He er butong: armonizzarsi rimanendo se stessi. Armonia nella
differenza di Zhao, elaborata durante la 4 generazione di Hu Jintao
e legata al discorso del mondo armonioso
Zhao 4 cultura (oltre a hobbesiana, lockiana e kantiana) che vede
nel Tianxia un impero potenzialmente universale, connotato dai
valori confuciani di armonia e cooperazione. Per lui la conflittualit
prerogativa occidentale, sia nella tradizione giudaico-cristiana
che illuminista. Geopoliticamente compito della Cina promuovere
larmonia, secondo lespressione confuciana He er butong, ripresa
sa Gadamer con la sua fusione non confusione di orizzonti
culturali diversi
o Entrambe le traiettorie accentuano la diversit e sottintendono la
superiorit culturale della Cina, spingendo verso laffermazione dell
3. Eccezionalismo sinico: teorizzato sulla base del mito 800esco riferito ai Padri
Pellegrini europei che nel 600 fondarono la Nuova Gerusalemme in America:
La Cina non deve scimmiottare lOccidente, ha unidentit specifica.
uno stato-civilt, non uno stato-nazione e in PE inquadrata nel
sistema tradizionale sinocentrico verticale, non in quello vestfaliano
orizzontale
La combinazione dei due fattori porta alleccezionalismo
Critiche: per alcuni leccezionalismo cinese un misto di sinofilia e
propaganda politica il cui obiettivo non sarebbe portare larmonia ma
legittimarne legemonia (improbabile visto il carattere multicentrico del
XXI sec)
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