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Investimenti finanziari
C di i fi i i
A. rischio puro: il suo verificarsi produce un danno alle economie dei soggetti esposti ai rischi
stessi. fronteggiabile mediante assicurazione. da evitare o minimizzare (chiaramente
se la copertura costa pi del rischio preferisco tenerlo).
B. rischi speculativi: sono quelli che possono anche portare vantaggi: anche il rischio
favorevole definito rischio. Esempio: il rischio di unazione la perdita di valore
dellazione stessa, che, tuttavia, pu anche aumentare.
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Emerge cos il concetto contro-intuitivo del rischio finanziario favorevole. Tuttavia, non detto che, se
unazione aumenta, ci dia sempre luogo a rischi favorevoli: se unazione guadagna meno del
previsto genera comunque un rischio sfavorevole.
Nozione di rischio
(NB) La variabilit del rendimento la misura del rischio. Il prezzo una variabile casuale. Ci
considerato, il rischio la diversit tra rendimento ex post e rendimento ex ante, tra rendimento
ottenuto/effettivo e rendimento previsto/atteso. Questi un secondo concetto contro-intuitivo.
Partendo da una definizione di rischio molto aggregata, tralasciando il rischio di impresa,
collegandoci alle nozioni di equilibrio patrimoniale, finanziario e reddituale, possiamo riconoscere una
classificazione dei rischi
la funzione monetaria
riserve di liquidit di 1a (denaro in cassa) o 2a linea (i titoli sono di 2a linea perch non
sono immediatamente liquidi)
indebitamento
alto grado di capitalizzazione: maggiore leccesso delle attivit sulle passivit minori
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Ora scendiamo di un livello nella classificazione dei rischi e giungiamo ad uno stadio pi analitico (il
rischio di liquidit pu rientrare anche qui).
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manifesti la perdita ex post diversa dalla perdita ex ante, cio che il costo per il rischio effettivo che si
manifester sia maggiore del valore medio atteso. La parte non coperta dai ricavi genera la perdita.
Da cosa dipende, allora, il fallimento della banca? Dallequity (azione): la perdita si assorbe mediante
un ribasso delle azioni. La perdita diventa, quindi, una diminuzione di capitale netto. Se si privi di
riserve e capitale sociale, per cui la perdita azzera lequity e tocca i depositi, la banca fallisce. In
formula:
Unexpetced loss = Worst case expected lossla perdita inattesa uguale al caso peggiore meno la
perdita attesa. ia = ip + COU + EL% + E% tasso attivo sul prestito = tasso passivo + costi operativi
unitari + perdita attesa in % + azioni in %. Bisognerebbe poi dividere il tutto per la quota che
recupero: 1 EL. Altri rischi di insolvenza diversi dal rischio di credito sono: i. il rischio Paese,
collegato non al merito creditizio del debitore, ma alle moratorie internazionali: si manifesta quando la
controparte inadempiente per cause estranee alla propria volont e indipendenti dalla propria
situazione economico-finanziaria, ma addebitabili a fenomeni che riguardano il Paese di residenza
della controparte (es.: crisi valutaria). ii. Il rischio di regolamento: si manifesta nel caso in cui la
controparte non in grado di far fronte al pagamento alla scadenza del contratto, mentre la banca ha
gi provveduto a far fronte alle proprie obbligazioni nei confronti della controparte. iii. Il rischio di
sostituzione: si manifesta nel caso in cui il cliente non sia in grado di adempiere ai termini del
contratto e costringa la banca a rimpiazzare il contratto a costo di mercato (implica un rischio di
mercato oltre ad un rischio di credito).
Su alcune posizioni, il cambio di tasso genera un rischio tipicamente speculativo (+ o -). una
variabile esogena, non controllabile e generalizzata. Lindice di borsa la media dei prezzi delle
azioni, quindi esprime in modo sintetico landamento del mercato di borsa. Chi ha in portafoglio azioni
subisce il rischio di mercato.
1. rischio strategico: il rischio di errori nella strategia relativamente agli andamenti dei mercati (il
c.d. rischio di business): non prevedere che il mercato sar avverso un errore strategico (es.:
scoppia la bolla).
2. rischio di reputation o di immagine: le accuse rivolte alle banche sugli scandali finanziari Cirio,
Parmalat etc. hanno scatenato un forte rischio di questo tipo.
3. Rischio operativo: limpatto sempre negativo, in quanto rischio puro: esistono diverse
definizioni di rischio operativo; vediamone alcune:
limpatto sugli utili in conseguenza ad una variazione dei ricavi, che dipende dalla rigidit della
struttura di costo. Mentre i ricavi sono tutti variabili, per quanto riguarda i costi esistono anche
quelli fissi.
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rigidit rischio.
Volatilit degli utili non connessa allesposizione sui mercati finanziari o allerogazione di crediti.
rischio causato da problemi nei processi di lavorazione delle transazioni o nei sistemi che li
supportano. Questo include errori, difetti di progettazione, omissioni, caduta dei sistemi, disastri
naturali, atti deliberati quali frodi e atti terroristici.
rischio che lacune nei sistemi informativi o nei controlli interni possano portare delle perdite
inattese. Il rischio associato a errori umani, errori nei sistemi, procedure e controlli inadeguati.
1. rischio di inflazione: deriva dagli effetti sugli utili conseguenti allinflazione (il livello dei Prezzi);
linflazione colpisce i bilanci, composti di attivit e passivit.
2. Rischio di portafoglio: il rischio di variabilit di rendimento degli utili, che tiene conto
delleffetto diversificazione (quindi non riferito alle singole attivit).
Il rischio complessivo di un portafoglio di AF non coincide con la media ponderata dei singoli
rischi, ma direttamente proporzionale al grado di correlazione tra i rischi delle singole attivit.
Consiste negli effetti di ordine economico dovuti ad una variazione dei volumi lavorati e dei
relativi ricavi, a fronte di una struttura di costo rigida.
Dipende dal peso relativo delle attivit reali (rispetto ai mezzi propri ed al totale di bilancio) e
dalla flessibilit del fattore lavoro.
un rischio molto eterogeneo: un aggregato difficilmente modellizzabile e quantificabile. Ad
esempio, prima dell11 settembre la probabilit di un attacco terroristico era difficile da
prevedere.
rappresentato da eventi esterni negativi che compromettono il buon funzionamento
dellorganizzazione.
A differenza dei rischi di mercato o di credito, deriva pi da fattori interni che esterni. Una delle
cause pi frequenti, infatti, il basso livello dei controlli interni. I pi grandi dissesti che le
banche hanno subito sono derivati sempre da rischi operativi. Es.: un operatore bancario aveva
speculato in derivati, sino a poter comprare una banca ad 1$. Apparentemente un rischio di
mercato, ma questo operatore aveva, in realt, ecceduto i limiti di autonomia, eludendo i
controlli interni.
1. rischio cliente: rischio di perdita di parte della clientela (talvolta inserito nel rischio operativo).
La vigilanza, con lapproccio di Basilea, cerca di quantificare i rischi e richiede equity sufficienti a
coprirli (capital adequacy e capital ratios). Il sistema dei controlli interni un approccio qualitativo: si
chiede alle banche di dotarsi di organi e procedure che garantiscano il controllo.
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