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LUCIANO MAIANI
Presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleere
oco più di sessant'anni fa, nel 1929. Edwin sl sono avuti sviluppi interessanti negli uitimi anni. Nel
Hubbie annunciava la scoperta della recessione presente lavoro. dopo alcune considérazioni introdutti_
delle Galassie, un moto rii allontanamento reci_ ve. illusrrerò diversi argomenti in cui Fisica delle
proco deiie Gaiassie con veiocità crescenti in ra-eione Particelle e Fisica de['Uliverso primordiale si intrec_
prooorzionale aila distanza. La scoperra di Hubbià e le ciano tra loro:
rdee sulla struttura dello spazio e dèi tempo, introdotte
da Einstein con la Teoria dèlla Reìatività Generale, han_ - le prove sperimentali circa l'esistenza di tre sole
no cambiato radicalmente il nostro modo di concepire specie di neutrini leggen:
i'Universo. aprendo la strada alla Cosmoiogia moàer_ - iì probiema della materia oscura neile Galassie e
na. nell'Universo in grande;
Se estra_poiiamo all'indietro il moto delle Gaiassie,
.
ariviamo alla conclusione che I'Universo di oggi è pas- - le determinazioni più recenti delle inomo,o;eneità
sato attraverso stadi evolutivi in cui materifé radia_ nelia radiazione del fonào cosmico;
zione erano a densità e temperatura altissime, la teoria - la particeiia di Higgs ed il suo ruolo nell,Universo
del Big-Bang caldo, sviluppàta da Gamow alla fine de_ pnmordiaie.
gli anni quaranta.
L'Universo iniziale era dunque in condizioni analo_
ghe a quetrle che riusciamo a riprodurre, con le moder_ Strutture
ne macchine acceleratrici, neiie collisioni tra particelle
ad altissima energia. Possiamo otrenere una compren- Alcune considerazioni di ordini di grandezza sono
s.ione quantitativa dei fencmeni dell'Universo primor_
diale utitrizzanoo le conoscenze snlia fisicà deÌle
necessarie per inquadrare ii nostro cairpo di azione.
\ella iabella I sono indicare le dimensioni. o la di_
lnterazioni Fondamentali. Viceversa. le caratterisrlche stanza da noi, di strutture cosrniche di dimensioni cre_
dei residui "fossili" del
bondanza neil'Universo dei -Rìg-Bang, acl esempio i;atr_ scenti: la Terra. ii Sistema Solare. ia Galassia e così
nuclei-leggeri o là presen_ via. fino ad zLrrivare alla distanza maggiore finora os_
za cli matedrì oscura non nucleare, pèÉnettono ài ,ìsa_ sel/ata, circa l0 miliardi di anni-iuce, la distanza per-
lire a proprietà delle Interazioni Fondamentali, talvoira corsa dei fotoni ciel fondo cosrnico a 2,72 0K che'co_
ad energie che non siamo ancora riusciti a raggiungere stifuiscono il residuo oggi ossenabile del Big-Bang ini_
in iaboratorio, o che sono del tutto inaccessi6iii. ziaie (su questo torneré-ll seguito).
. Le relazioni tra Cosrnoiogia e Fisica delle particelle Dali'aitro lato deila scalC (mbella 2), ci sono gli
sono, in effetti, uno degii aspetti più affascinanti ciella oggetti mic;'oscopici: I'afomo. il nucteo, fino aile ài_
Fisica mcdema ed uno dei c-ampi'di ricerca ir, mensicni delle strutture più piccole che possiamo os_
l
"uipiJ
d " : , B ìi4i:È..:Yl:rT.qi:4)ìqi:rit,r-:f:.:4Fr,.T""q::rsìE_ry,,r
servare con le macchine acceieratrici di oggi, dell'or- Le forze fondamentali ossen'ate sono anche indica-
dine di 10"17 cm. Sul mondo fisico a dimensioni infe- te in tabella 3. Le forze sono trasmesse da pafiicelle con
riori a queste siamo in _erado di fare solo ipotesi teo- proprietà per certi aspetti simili tra loro: 1l forotte . per ie
riche. Ad esempio, i'icìea che ie diverse interazioni íon- familian tbrze elettromagneîiche, r bosoni interntecÌi.. per
damentali siano incluse in uno schema compielamente 1e forze deboii identificate da Fermi come responsabili
unificato chiama in gioco nuove strutture alla scaia di dei decadimenti beta, e r gluoni per lc- forze nucleari. Lir
circa 10-2e cm, dimensioni di gran lunga inferiori al li- forza di gravità è mediata da una paÍiceila non ancora
mite sperimentale attuale. La cosiddetta lunghezza di osservala direttamente, 11 gravitone, ma è de1 tutto tra-
Planck, quattro ordini di grandezza più piccola, segna scurabile al livello delle particelle subnucleari.
ii limite a1 di 1à del quale diventano dominanti _sli ef-
1'etti quantistici della sravitazione, in gran parte anco-
ra sconosciuti- Il moto di Hubble e la connessione cosmica
Alla scala degli attuali acceleratori. 1a materia e le
forze fondamentaÌi sono descritti da uno schema sem- Le galassie si allontanano da noi con un rnoto di
plice ed eiegante, indicato spesso con ii nome di Teoria recessione in cui la velocità è direttamente proporzio-
Standard (tabella 3). nale alia distanza:
Le particeile nucieari" protone e neutrone, sono
composte da due tipi di particelle elementari. i quark a V=Ho r
e ,7. Oltre a questi due iipi di quark, 1e parrrcelie ele-
mentari deila prima tamiglia comprendono I'elettrone
I1 valore della costante di Hubble2, H0, secondo Ie
ed il corrispondente neutrino, la particella neutra emes-
sa nel decadimento beta del neutrone. TAB. 1
1
Nell'aprile 1.994 la r:oilaborazione Cdf, composu da ricercatori Usa,
itaiiani, giapponesi e di altre nazioni, ha annunciati: evidenza sperimenta- 2 Nonostante il nome, la "cosÍutte" di Hubble ha assulto valori di-
Ìe per l'osservazione ai Tevatron del quark top, con una massa pari a cir- versi nei corso dell' evoluzione r <ieiì'Universo. Indichiamo con H1 ii vaìo-
ca 17C volte la massa del protone. re sttuale-
Mf t+?F: i,:lR!É?titlf..gqq€?
determinazioni più recenti corrisponde ad un aumento sono esartamente equivalenti tra loro. Ii moto reaie del_
della velocità di recessione di circa 20 km/sec per ogni le galassìe è 1'estensione tridimensionale de1 moto del_
milione di anni h"rce: la superficie in iigura 1.
Le. equazioni della Relatività generale pemettono
.. collegare
Ho = 20 (km/sec)/(milione di anni luce) 0 ) di ii moto di Hubble alla densità media di
energia presente neil'Universo.
La costante Hs ha le dimensioni dell'inverso di un
tempo. Trasformando i chiìometri in anni luce e i se- ,. In fieura 2 è riportata i'evoluzione nel tempo della
drsianza tra due gaiassie, per diversi valori deila den_
condi in anni. si ottiene. dalla (2): sita media di energiar, p. Se p è abbastanza piccola,
I rttraztone gravitazionale non riesce a tenere insieme
le ealassie, e la distanza aumenta indefinitamente, cur_
To=a = 16 miliardi di anni va I. Al contrario. se p è abbastanza grande, I'attrazio_
ne gravitaz.ionaLe prevaìe, e, dopo un cérto tempo, le ga_
lassie ricadranno una sull'aitra con un moto opposto a
T9 rappresenta, grosso modo. il tempo necessario al_ quelio iniziale dei Big-Ban_e, proprio come ric'ade un
le _saiassie per arrivare da1 Big-Bang aila distanza at_ sasso lanciato in alto con una- velocità insufficiente a
tuaie e dà quindi una misura deil'età ciell'Universo. superare I'attrazione della Terra. Iì Big-Bang sarebbe
In figura t ho cercato di visualizzare 1I moto di seguito. in questo caso da una contrazióne. firo ad ar-
Hubble con un'analogia brdimensionale. Resringiamoci rivare ad un Big-Crunchl
q] poldo rappresenraro dalla superficie dei pailoncino.
E facile convincerci che _ealassie disegnate suila super_ . La separazione tra i due casi si ha per una vaiore
critico della densità di ener_eia. determinato dalla co-
ficie stessa si ailontanano una dall'aitra con una uèlo- stante di Hubble e da1la cosranre della gravitazione di
cità ia cui componente aumenta all'aumentare deila di-
stanza relativa. Ogni _ealassia vede le altre ailontanarsi
r Seguendo I'iporesi di lavoro che la distrìbuzione della matena
come se essa stessa fosse al centro dell'Universo. In nell'Universo. a panìre dalle gaiassie. si possa consitierare unifome su
realtà, tutte 1e posizioni sulla superfìcie dei palloncino grende scrl.r-
T,AB. 3
]. MATERIA ORDINARIA:
QUARK
(Gell-Mann, Zweig, 19625
LEPTONI
t5l ['; ]
Proaone - [uud]
N"uttone = [ddu] N -+ p + e' + rr" (pauli, Fermi, circa 1g30)
fcl rv"r
L:J Lpl
l-r(?)1
L';',J ["'Jrl]
3. FORZE:
Forti (nucleari) -+ Gluoni lNon visibili)
Elenromagnetiche -+ Fotone (Einstein, l9b5)
Deboii --) Bosoni intermedi: Wr, Z (Rubbia e coll.. 19g3)
Gravitazionali -+ Gravitone (Non osservatoj -
8
tr
î
Fig, I Fi,, )
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.q.,,T*:i!"7
_ :;.+:ì r
T è direttamente proporzionale alla temperaturzì stessa-,. Alf inizio della nucleosintesi, crrca 1000 secondi dal
ia (3) rnostra in modo esplicito la connessiorle tra Bi-e-Bang (vedi tabella 4), le particelle presenri com-
I'Universo iniziale e ia fisica delle alte energie. prendevano, tra 1e altre. i neutrini, nelf ipòtesi che que-
La tabella 4 illustra quesra reiazione in modo ste particelle siano tutte abbastanza le-egere7. A11o sies-
quantitativo, riportando a confronto temperatura. so tempo, i nucieoni presenti consistevano in proioni e
ener--eia med].a e tempo trascorso dal Big-Baàg. Dalle neutronl.
condizioni di oggi siamo, teoricamente, in grado cii I neutroni, a seguito di una catena di reazioni nu-
ricostruire la fisica dell'Universo fino a circà un de- cle,qri, vengono rapidamente incorporati in nuclei di aHe
cimiliardesimo di secondo dal Big-Bang, quando ( "He = 2 protoni + 2 neutroni). L'abbondanza relativa
i'ener_sia media era taie da permetteré la présenza dei dell'+He è quindi determinata dal rapporto tra numero
bosoni intermedi W e Z. le particelle più pesanti co- di neutroni e numero di protoni a1 mómento della sin-
nosciute. Per tempi inferiori. 1a tìsica è sèonosciuta. tesi dei nuclei leggeri, abbondanza che, a sua volta. di-
I resiCui fossili di quei tempi ci porrebbero insegna- pelde dal bilancio tra due tattori contrastanti. Ii primo
re molto sulle proprietà deile interazioni a energie su- è la velocità di espansione dell'Universo, che determi-
periori al limite delle macchine acceleratrici in pro- na. il
getto oggi (1a macchina Lhc. circa 15.000 GeV = 1.5 .tempo che trascorre per arrivare alla temperatura
cui si possono innescare le reazioni di nucleòsintesi.
'10Ì3 eV. L'altro è il decadimento dei neutrone, che riduce il nu-
L'aspetto importante della fbrrnula (:l) è, invece, di mero di neutroni disponibili a formare nuclei di rHe. In
mostrare che la velocità di espansione dell'Universo ini- sostanza, tanto prima si arriva alla nucieosintesi, e que_
ziale è inlluenzata dal numero di specie di particeite sto dipende dalla velocità di espansione dell'Univérso
elementari che erano presenti in quel mòmento6. e quindi dal numero di specie di particeile elementari
Qu-a4ti1à collegare alla veiocità di espansione attive, tanto maggiore è if numero ài nuclei di aHe sin-
dell'Universo primordiale danno. quindi, infòrmazioni tetizzati.
analoghe a quelle che possiamo ottenere con le nostre Quantitativamente, si ottiene la relazione:
macchine acceieratrici, ma assolutamente indipendenti
da queste. Ne vediamo subito un esernpio. massadi aHe
Y= = 0,24+0.012(N" _3) (-5)
massaCi aHe+massadiP
Solo tre neutrini
6
Più precisamente, iI numero N da inserire nella l-ormula (4). e iì nu_
_C_gry" ho già derto. la veiocità di espansione mero delle specie di panicelte con energia di riposo (E= mc?) in1èriore
ail'energia termica media dell'L-niverso in quel momento.
dell'Universo primordiaie dipencie da1 numèro delle
specie di particeile presenti in modo apprezzabile al .' C_ioè nelf ipotesi di una energia di riposo inferiore a quaìcire milio_
ne di. eV, un'ipotesi peîfetramente compatìbiìe con quanro sappiamo sui
tempo considerato. neutrini -
TAB. 4
t L_---
I
ÍI
È
11
I
t-
L'Universo sarebbe. dunque costituito, per più del La ricerca sistematica di variazioni di luminosità
90%, da forme di materia la cr-ri natura ci è ancora com_ in_
pletamente sconosciutal Per valori di O dell,ordine di 9ipendente dalla frequenza nelle stelle della Nube di
Magellanorr. Nel settembre 1993, entiambi I grupti
0, 1- 0.2, la materia oscura potrebbe essere cosiituita Ca hanno annunciato l'osservazione di tre casi di -"*ià_
materia ordinaria, sotto forma di pianeti gassosi di di- zione attribuita all'effetto gravitazionale di un MAcho.
mensioni simili a quelia di Giovè, troppó piccoli per su circa sette milioni di stéile esaminate.
innescare le reazioni di fusione nucleaie e
{uindi pra_ , -E una frequenza relativamente elevata, che indiche,
ticamente invisibili. rebbe come Ia materia oscura degti aioni, riportata in
L'ipotesi f)=1, invece, richiede I'esistenza di forme (10.), potrebbe essere spiegata int"eramente come
di materia non nucieare, srabile o quasi stabile. In que_ nor_
maie materia barionica.- salurando il limite
sto caso potrebbe trattarsi di neutrini con una massa dalla nucieosintesi dei nuclei leggeri.
tl1; posto
equivalente.p?ri 1-circa 20-40 eV (uno o due quattro_ Materia oscura sotto forma A'i-particelle elementari.
centomillesimi della massa dell'elettrone). Un'aiira pos_ neutrini, neutralini o aitro, è ancoia richiesta dal timi-
síbilirà è lornira da iporetiche panicelle neurre, molro
più pesanti dei neutrini al punto da non essere state an_ T"!]?), ma si presenrerebbe in una fonna diffusa, più
difficile da mettere in evidenza con osservazioni diiet_
cora osservate con ie attuali macchine acceleratrici.
Particelle di questo tipo (neutralini) sono previste dai_
le cosiddette teorie supersimmeriche dellè interazioni
fondamentaii. Le fluttuazioni del fondo cosmico
Neutrini e neutralini sono esempi dei due tipi di_
versi e, in certo modo, complementari di materia'oscu_ La natura deila materia oscura negli aloni gaiattici
ra. classificati come materia oscura calda e fi-edda, n_ e nell'Universo si intreccia con il pro6iema di óome si
speitivamente. I neutrini, particelle leggere, éi sono'di_ sono formate le galassie. Informazioni dirette sui due
saccoppiati dalle altre forme di matéria e radiazione problemi provengono dall'osservazione delle fluttua_
deil'Universo quando avevano un'energia termica an_ zronl dl
cora molto superiore loro massa di riposo. Le strur- -temperatura dei fotoni del fondo cosmico, ri_
-alla cercate da tempo e scoperte nel 1992 con i dati raccolti
ture che si possono formare in questo càso sono mol_ dal satellite Cober). Da ailora I'esistenza delle fluuua_
to estese. delle dimensioni. dei g-ruppi (cluster) di ,ea- zioni è stata confermata con esperimenti terrestri e cla
iassie. Le galassie si sarebbero formate per fiammén_ pallone.
tazione successiva dei cluster. Ai contrario, i neutrali_ Si tratta di uno dei capitoli più promerrenri ed in
ni. particelle pesanti, si sarebbero dìsaccoppiati in con_ rapida espansione della Cosmologia moderna. Per ap-
dizioni praticamente di quiete. formando irì primo luo_ pÍezzame il significato, occorre fare una breve pre-
go strutture delle dimensioni deila singola _eaìassia. I messa.
cluster di galassie si sarebbero formati per aggregazio_ Gli oggetti cosmici che vediamo sono lontani non so_
ne successiva. 1o nello.spazio, ma anche nel tempo.
L'no sviluppo recente, che apre un campo di osser_ Le galassie distan_
ti un miliardo di anni luce ci danno un q"uadro di come
vazione completalnente nuovo, è la ricerca dei pianeti era I'Universo, appunto, un miliardo di anni fa. I fotoni
gassosi simili a Giove,
{i c-u] abbiamo parlato in p.e_
cedenza, denominati anche MAcho, attraverso i'effètto
del iondo cosmico a 2,i2 0K provengono da distanze che
v'anno oltre le galassie più lòntane,-distanze dell'ordine
del loro campo gravitazionale sulla luce deìle stelle dei dell'età dell'Universo, îs-p5=10 miliarcli di anni iuceri.
fbndor0. Il passaggio di un MAcho, nei suo moto orbi_ Possiamo visualizzare i'ùniverso visibile, a queiie di-
tale nella Gaiassia, in prossimità della direzione da cui stanze e a quei tempi, come una sfera opaca, là f'otosfe_
proviene la luce di una stella lontana. dovrebbe pro_ ra, da cui sono stati emessi i fotoni del^fondo cosmico.
durre una variazione delia luminosità apparente dleila La fctosfera nproduce le condizioni dell'{Jniverso ad
stelia, con un- tempo tipico. di qualche aéiina di giorni un'età di 300.000 anni circa, quando ia temperafura era
e con un andamenlo che è io stesso per tutte lé fre_ scesa a valori tali, circa 3000 0K, (vedi tabeilà 3), da ren_
quelze della luce. dere possibile. la combinazione di elettroni e nuclei per
. ! i" corso, da parre di due collaborazioni indipen_
denti, una americana (Livermore, Berkeley, Sànta
fomrare atomì neutri. Dopo la formazione degli ;t";i,
Barb;ra, San Diego, osservatorio di Mt. Stromio) e I'al_
tra franco-arnericana (Saclay, Princeton). rrUn ammasso sreilare satellite
della nostra Galassia.
r: Ccsmic Background Experirnent.
r0Macho tr Ci riferiremo, d'ora in poi,
= MAssive Compact Halo Object. L'idea è dovuta al all'Universo di Einstein-DeSitter,
co polacco B. Paczynski (1986). che
corrisponde a C),o,=1.
= 2.5A8
^0 R
dove R=Ts-p5 è la distanza deila iotosferar6. Quindi,
osservando le fluttuazioni di temperatura a1le diverse
b5 scale angolari. 40. possiamo studiare separatamente la
nascita delle diverse strutturet? (-salassie, cluster di ga-
c!
Iassie, ecc.).
J
O Un quadro de1le determinazioni più recenti de11'am-
ptezza delle t-luttuazioni di temperatura è riportaro in fì-
l-
J
3, a panire dalla determinazione ottenuta dal sa-
-eura
tellite Cobe.
La variabiie in ascissa è essenzialmente la scala an-
golare, A0. In ordinata, è riportata una variabile coile-
E:.i"ffi 1\ gata al valore quadratico medio deila fluttuazione de1-
ia temperatura alla corrispondente scala angolare. 11 ri-
sultato di Cobe corrisponde a:
100
I
L
$ = u'n*
I dati non O.rlrt"uorìo ancora di trarre conseguenze
Fig.3 sicure sulla natura e distribuzione della materia oscura.
Le informazioni disponibiii sembrano indicare una pre-
..Valori della quadratica,média della temperatum (unità conv c;- vaienza di materia oscura fredda. con una preferenza
nali) a.l.le diverse scale angolari, A0 I/L. E riportata acche la sca- per una miscela dei due tipi. 7070 di matena oscura
la dellè dimensioni,dellé. strutture corrispondèlti.. ,.:,, .
tosfera non erano uniformi. Dovevano già essere pre- Ì6 Si può stimare che le dimensioni cielle regionr ad aita densità so-
senti, a quel tempo. le fluttuazioni di densità che avreb- no cresciute di meno del resto dell'Uniyerso, quindi queste regioni dove-
bero poi dato luogo alle galassie. ai cluster di galassie vsno occupare una lìazione del totale superiore a quanto fanno oggi.
ed alle altre strutture che osserviamo oggi. I fotoni che Questa è i'origine del fattore 2.-5 che appare nelle tbrmula.
provengono dai punti a densità maggiore della media '? Nello studio delle variazioni su grande scala angolare della tempe-
ratura del fondo cosmico, occorre teneie conro di due elTetti spuri. Il pri-
hanno dovuto "risalire" un potenziale gravitazionaie mo. è la variazione di temperatura dovuta ai moto della Terra, la cosid-
maggiore, ed hanno quindi subito uno spostamento ver- detta anisotropia di dipolo, già ossewata da tempo. Per effemo Doppler. i
so il rosso superiore a queiio dei fotoni che provengo- fotoni che ci vengono incontro sono spostati versc 1e aite lrequenze (alte
temperature) e queìli che viaggiano nella nostra stessa direzione verso le
no daile zoîe a densità inferiore alla media. Trasfor- basse frequenze (basse temperature). Inoltre, al fondo cosmico si sovrap-
pone la radiazione Èmessa dalìa galassia, massima nella direzione de1 pia-
ra Con una temperatura ridona a causa dell'espansione generale no galattico e che sfuma allontanandoci da esso. L'effetto rivelato da Cobe
dell'Universo, fino aìla temperatura attuaie di 2,720K. si ottiene dopo accurata sottrazione dei due contributi.
'sÈ1f!tfT..trF1f,l55ÎÌr1?f.r l',i;Í'{1fiit1Yl.1*""::ll,:.T
spongono in mulripletti, complessi di particelle in tut_
to simili tra 1oro. tranne che per il t.alore della carica
eletrrica. Un esempio tipico è ii doppierto dell'elettro_
ne e dei corrispondente neurrino (tàbella 3). Sono en-
trambe particelle con massa trascurabile, suila scala
delle interazioni fondamentali. con lo stesso valore del_
1o spin, ma con cariche elettriche che diiferiscono rra
ioro di una unità (Q"=-1, Qu= 0). Un altro caso. sro-
ricamente importante, è quello dei protone e del neu_
trone, che possono essere considerati come i due sta_
ti, con carica elettrica diversa. cii una stessa entità. il
ntt(leotte.
Secondo un'idea introdotta da W-erner Heisenberg
negli anni '30, propno a proposito del nucleone, I'esi-_
srenza dei "multipletti" nflette 1'esistenza di una srn-
metia. di operazioni cioè che possono trasformare una
nell'aitra ie particelle dei muitipietto, lasciando inva_
riata la dinamica. Queste trasformazioni sono analo_
ghe alle rotazioni degli assi in uno spazio astratto, che
o_egi indichiamo col nome di spazio-del Sapore (figu_ Fig.4
r3 +)-
Si tratta, naturaimente, di trasformazioni che pos_
siamo eseguire solo concettualmente (non abbiamó d_
cun modo concreto di trasformare un elettrone in un
neutrino e viceversa). Tuttavia, l'esistenza deila sim_
metria. porta a relazioni precise tra quantità fìsiche (ad
esempio. una conse_suenza del concètto di nucleone è da determinare addirittura la torma deile forze ibnda_
che la. massa di protone e neutrone devono essere ugua_ mentali: la simmetria determina la dinamica (yang e
li tra loro, una relazione veritìcata con un enore di-cir_ lvliils, 1954).
ca 1,5 pani su mille). Perché siamo soddistatti di una situazione dei
L'individuazione delle simmerrie presenti in nere? Perche in quesro caso le proprieta slobaii de-lle _se_
Natura ha renuro occupari i fisicj delle pàrticelle per particelle. Ieggibili dalla rabella-3, àd es.*i valori ciel_
tutti gli anni'60 e'70. Nei frarrempo. èra stato svi_ Ie cariche elettriche. sono sufficienti per lissar.e le lo_
luppato un nuovo concetto, quello di simmetria loca- ro mutue interazioni. E un principio-analogo a quel-
ie. In questo caso. il principio è che la dinamica de_ del.la. gravirazione univèrsalé Oi Xewton
ve essere invariante anche se eseguiamo rotazioni, nel_ ]_q
Einstein) secondo cui la forza è determinata unica_
iè Ol
io sp.azio del sapore. che sono diverse nei diversi pun_ mente dalia massa, o quello deli,eiettromagnetismo di
ti deilo spazio e del tempo. In aitre parole, menké ne1 lvlaxrveil. secondo cui ia forza è fissata Aalla carica
caso precedente si assumeva che la dìnamica restasse elettrica. Anzi. proprio questa universalità e le conse_
invariante quando ogiri elettrone dell'Llniverso veniva g.uentl analogre formali ap-rono ia strada ad una pos_
sostituito dal suo neutrino e viceversa, adesso si as_ sibiie unificazione deile forze fondamenrali (taliella
sume che f invarianza sussista anche quando questa 3), tra di loro e con la forza di gravità, un obiettivo
sostituzione è fatta soio in una limirata règione di spa_ inseguito invano da Einstein neg'ti ulrimi anni della
zio e di tempo, ad esempio oggi, nel nostro iaboraìo_ sua vita.
rio, ma non altrove o. in^ aitri tempi. .{ parte la ragio_ ,41 momento artuale" il processo di unificazione è
nevolezza del principiors, il fatro Àotevole è che ltsi_ compieto per quanto riguarda la teoria delle inte-
stenza delia simmetria locale è condizione tanto forte -soio
razlont _b.lettromagnetiche e Deboli, confermata cr.ln
grande precisione dai dati raccolti alia macchina Lep
sui bosone.Z0. Il punto che vogìio sottolineare, tuttavia,
13
Laboratori lontani comunicirno tra loro soio con segnali che viae_ non nguarda tanto i'esistenza della simmetria locale, di
giano.a veìocità.tìnita, quindi una trasformazione simulta'nea aegìi eiei_
troni in neutrini in tuîti i laboratori del mondo è un concetto decisamen- cui abbiamo ampie prove sperimentaii, ma piuttosto ìi
te artilìcioso. Più naturale, in questa situazione. è I'invarianza locale in tatto che la simmetria alla base delta teorià unificara
cui ogni laboratorio fìssa 1a sua cìefinizione di elettrone e neutrino in mo_ eleitrodebole non,può essere esatta. Se così fosse, nes_
do indipenCente da.-eli a1tri. suna delle particeile conosciute potrebbe avere una mas_
sa ed il mondo sarebbe drammaticamente diverso da ceiia tutto nuova, mai osseryata finora, il cosiddetto
de1
come io vediamorq. ho.sctrc di
IJigss. La teoria pennette di prevedere tr,Ltte le
Il meccanismo con cui la simmetria è vioiata. se- propnetà del bosone di Higgs, tranne la sua massa. Dal
condo le attuaii teorie. è sorprenCenre. Nello spazio fatto che il bosone di Hi_egs non è stato osservato a,s1i
vuoto. privo di ogni forma di particeÌle e di radiazio- esperinlentide1Lep.sapDiamochequestamassanonpuò
ne. sarebbe sempre presente un campo di valore co- essere int'eriore a circa 60 volte la massa del protoné.
stante nelio spazio e ne1 tempo e, naruralmente, u_qua- Indicazioni teoriche abbastanza precise jndicano in-
le in ogni sistema di riferimento inerziale, per non con- vece che la massa stessa non dovrebbe superare un v3-
traddire i princrpi della Relatività Speciale-. La simme- lore di circa 700 volte la massa del protone. In quesro
tria_è rotta propno da1l'esistenza di questo campo. che ampio interrrallo. la parricella di Higgs dovrebbe èssere
ha la proprietà di selezronare una direzione ben-defini- aÌ1a portata dei collisore a protoni Lhc, la inacchina in
ta nello spazio del sapore permettendo quincli di di- progeno a1 Cem, da rnstailare nello stesso tunnei della
stinguere I'eletrrone dal neutrino. i bosoni Z e W dal macchina Lep. Con Lhc si potrebbero anche ossen,are
io[one, ecc.. come mostrato rn ti_sura 5. pafiicel1e del tipo dei neutralini. se esse esistono in un in-
11 vuoto, più che ad una siiuazione cii mancanza com- ten'allo di massa analogo. 100 - 700 masse del prorone.
pleta di proprietà. assomiglierebbe alla superiìcie di un
lago in assenza di pemrrbazioni. Naturalménte. il campo Il progetto Lhc
puo entrare in osciilazione. se opponunamenre eccit:rio.
Alcuni tipi di onde (precisamente le osciilazioni in cui i1 La costruzione deila macchina Lhc e la ricerca rlel
campo cambia semplicemente direzione nello spazio del bosone di Higgs saranno imprese di grande portata. Lhc
sapore) sono associate aila propagazione dei bosoni Z e è una macchina in cur coliidono due fascì-di protoni.
W. Resta però un tipo di onda (1e oscillazioni in cui va- circolanti in versi opposti con un'energia di ciròa 7.10r
ria l'intensità del campo) che è associara ad una parti- GeV ciascuno. Per tenere le particelle in orbita sulla
circonferenza lìssata dai tunnel Lep (una circonferenza
L'' In quesra situazione. Ie tbrze nucleari sarebbero di lunqr portata.
come quelle eÌeftrostadche, e la materia nucieare esisterebbe in moite tbr-
di circa 27 km) occorre un campo magnetico molto in-
me diverse. coffispondenre a stari composti dai tipí di quark che nel mon- tenso. che si deve produre con magneti supercondut-
do rea1e. proprio per la violazione della sirnmetria. sonó instabili. Gli elet- tori per motìvi di risparmio energetico. Sarà quindi ne-
troni. con massa esartamente eguaie a zero, non si legherebbero ai nuclei. cessario costruire rni,eliaia di magneti superConduttori
rendendo irnpossibiie la f'ormazione <ii atomi, molecole. ecc..
raffreddati con Eiio ùquido. anch;esso superfiuido, ai-
la temperatura di 1,9 0K. Lhc costirukà il più imponente
compiesso criogenico mai reaiizzato.
La costruzione dei prototipi dei magneti è già stata
allìdata a diverse industrie ewopee. L'Infn ha-iniziato
da tempo una collaborazione con aicune industrie ita-
liane del settore (Ansaldo. Europa Vletalli" Zanon), per
la costruzione di alcuni dei proiotipi di magnere dipo-
lare.supercondurtore. Recentementé it prototipo itaiia-
no, ii primo in assoluto ad essere consegnatù a1 Cem.
ha raggiunto senza dificoltà i1 cantpo magnetico pre-
visto, dimostrando sul campo che ia reaiizzazionè di
Lhc è tecnologicamente possibiie.
Per quanto riguarda gii esperimenti, sono previsti due
apparati di grandi dimensioni per la ricerca del bosone di
Higgs. L'intensità dei tasci di Lhc siuà altissima, per per-
mettere la produzione di un adeguafo numero di parti-
celle. Questa caraneristica pone difficoltà norevoii rn di-
versi settori. La costruzione di rivelatori capaci di sop-
portare altissime dosi di radiazione, la necessità di sistè-
mi informatici capaci di elaboiare enormi quantità di da-
ti in tempi brevissimi (f inrervallo di tempo che passa tra
-circa
1e collisioni di due fasci successivi è dr 25 miliar-
desimi di secondo) e, infine, l'eiaborazione di sistemi at-
ti a riconoscere gli eventi associati alla produzione del
bosone di Higgs in un fondo di collisioni poco inreres-
:r::*t:ici'jl
' 'lr::-l;Fii
punto
saranno zione rra.i valori di diverse-costanti fisiche.
11
santi ma enoÍnemenre più ffequenti. se.non ci è il cosiddeuo Principio
altri imprevisti. r.approvliione éefiniriua der_progetto
Lhc esrremo di quesre osservazioni i valori delle costan-
I
I
ioro potrebb.ro.or.ifrona.i" "a- """ um"tíOi-t-lnlu.tsi ,',rioi"ffu rottura spontanea deìla simmetria, così via'
e
"' ci-;;;;;ìumo àorto dagli'esperimenti d^ella prossi-
una que-
diverii. Il f,atto trt" rà"5i"*itì""itù" N"*ia sia
stione dinami.". pi;;;;;'trc-ttÀnu *
u
legg-i immutàbi- rn" é;;à;i;ne nei due- campi' per dare -un1-::lottu
li, apre la strada alla-pàssibilità che q-uestifniv.ersi
pa- q*i* q""stioni fondamentali e raggiungere una
raneli, ariche se ,onllii'iiil ffi;.ì;# È;i.!..,+:: 3Jàp'"niio"e senza precedenti deila Nàtura' su
picco-
,*o órr"r" lisicamenie molto diversi tra loro. perche tn ia e su gtande scala..
'*.",*.,ir,.ne "lncontri di studio
essiil campo di *{ll;; urtu*" configurarioni àiu.tt". renu.ra in occasione desli
aar'ìiìiìi'i"'Xài"à;;i". éi Ro'u" il 28'1'-Iee4)'
Molti ricerc"r""="rr*"";;; .h" I'evoluzione è r,e-s,a
O"rfu'uiiu,-Ìi"o uUu stessa esistenza dell'uomo'
cospua-Bibtiografia
possibile nel nostro Universo da una sorta d1 - o.i. r.^ro, L,unità tte,,rJniverso, Einaudi,19,59.
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ed Le.s"cienze reer
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