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Disegni di costruzione

NORMA ITALIANA Sistemi di designazione UNI EN ISO


Edifici e parti di edifici 4157-1

APRILE 2003

Construction drawings
Designation systems
Buildings and parts of buildings

CLASSIFICAZIONE ICS 01.100.30

NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma specifica i criteri dei sistemi di designazione e un codice di desi-
gnazione per edifici, inclusi spazi, elementi e componenti di edifici.

RELAZIONI NAZIONALI La presente norma la revisione della UNI ISO 4157-1:1986.

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN ISO 4157-1:1998 (= ISO 4157-1:1998)


La presente norma la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN ISO 4157-1 (edizione dicembre 1998) e tiene conto delle cor-
rezioni introdotte il 4 febbraio 1999.

ORGANO COMPETENTE Commissione "Disegni tecnici e documentazione tecnica di prodotto"

RATIFICA Presidente dellUNI, delibera del 19 febbraio 2003

UNI UNI - Milano


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dellUNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 3 UNI EN ISO 4157-1:2003 Pagina I


PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN ISO 4157-1 (edizione dicembre 1998 con cor-
rezioni del 4 febbraio 1999), che assume cos lo status di norma na-
zionale italiana.
La traduzione stata curata dallUNI.
La Commissione "Disegni tecnici e documentazione tecnica di pro-
dotto" dellUNI segue i lavori europei sullargomento per delega del-
la Commissione Centrale Tecnica.
Rispetto alledizione precedente la presente norma introduce un pun-
to dedicato allelenco e spiegazione dei termini utilizzati (punto 3 e
suoi sottopunti) nella norma e rivede e aggiorna alcuni concetti.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-


cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-
sere in possesso dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare lesistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dellarte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte
in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terr in considerazione, per leventuale revisione della norma stessa.

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INDICE

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1

3 TERMINI E DEFINIZIONI 1

4 DESIGNAZIONI DI TIPO 2
figura 1 Esempio di designazioni di tipo ............................................................................................................... 2

5 DESIGNAZIONI SINGOLE 2
figura 2 Esempio di designazioni singole ............................................................................................................. 2

6 CODICE DI DESIGNAZIONE 2
6.1 Designazione principale ........................................................................................................................ 2
6.2 Designazioni addizionali ....................................................................................................................... 3

7 APPLICAZIONE DELLE DESIGNAZIONI 3


7.1 Edifici ............................................................................................................................................................... 3
figura 3 Esempio di designazione di edifici .......................................................................................................... 3
figura 4 Esempio di designazione di parti di edifici ........................................................................................... 3
7.2 Piani ................................................................................................................................................................. 3
figura 5 Numerazione dei piani ............................................................................................................................... 4
figura 6 Transizione da un piano allaltro .............................................................................................................. 4
7.3 Parti di piani ................................................................................................................................................. 4
figura 7 Designazione di parti di un piano ............................................................................................................ 5
7.4 Livelli ................................................................................................................................................................ 5
7.5 Elementi strutturali portanti .................................................................................................................. 5
figura 8 Esempio di designazione di pilastri, solai, muri e travi nel secondo piano ............................... 6

APPENDICE ZA RIFERIMENTI NORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI E


(normativa) PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI 7

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Disegni di costruzione
NORMA EUROPEA Sistemi di designazione EN ISO 4157-1
Edifici e parti di edifici

DICEMBRE 1998

Construction drawings
EUROPEAN STANDARD Designation systems
Buildings and parts of buildings (ISO 4157-1:1998)
Dessins de btiment
NORME EUROPENNE Systmes de dsignation
Btiments et parties de btiments (ISO 4157-1:1998)
Zeichnungen fr das Bauwesen
EUROPISCHE NORM Bezeichnungssysteme
Gebude und Gebudeteile (ISO 4157-1:1998)

DESCRITTORI Disegno, disegno tecnico, disegno di architettura, costruzione, elemento di


costruzione, componente, designazione

ICS 01.100.30

La presente norma europea stata approvata dal CEN il 21 novembre 1998.


I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalit secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-
ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-
sabilit da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-
desimo status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comit Europen de Normalisation
Europisches Komitee fr Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

1998 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.

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PREMESSA
Il testo della della norma internazionale ISO 4157-1:1998 stato elaborato dal Comitato
Tecnico ISO/TC 10 "Disegni tecnici, definizione del prodotto e documentazione relativa"
in collaborazione con il CEN/CS.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o median-
te pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro giugno 1999, e le
norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro giugno 1999.
In conformit alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-
guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-
ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia,
Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

NOTIFICA DI ADOZIONE
Il testo della norma internazionale ISO 4157-1:1998 stato approvato dal CEN come nor-
ma europea senza alcuna modifica.

NOTA
I riferimenti normativi alle norme internazionali sono elencati nell'appendice ZA (normativa).

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1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La presente parte della ISO 4157 specifica i criteri dei sistemi di designazione e un codice
di designazione per edifici, inclusi spazi, elementi e componenti di edifici.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
Le norme sottoindicate contengono disposizioni valide anche per la presente parte della
ISO 4157, in quanto in essa espressamente richiamate.
Al momento della pubblicazione della presente norma erano in vigore le edizioni sottoindicate.
Tutte le norme sono soggette a revisione, pertanto gli interessati che stabiliscono accordi
sulla base della presente parte della ISO 4157 sono invitati a verificare la possibilit di
applicare le edizioni pi recenti delle norme richiamate. I membri dellISO e dellIEC
posseggono gli elenchi delle norme internazionali in vigore.
ISO 4157-2:1998 Construction drawings - Designation systems - Room names and
numbers
ISO 4157-3:1998 Construction drawings - Designation systems - Room identifiers

3 TERMINI E DEFINIZIONI
Ai fini della presente parte della ISO 4157, si applicano i termini e le definizioni seguenti.

3.1 vano: Area o volume, spazio o vuoto effettivamente o teoricamente delimitato, anche nel
senso non tradizionale del termine.
Esempi
- Balconata di una sala cinematografica
- Scale (considerate come vano separato in ogni piano)
- Auditorio con porte a soffietto
- Terrazza parzialmente coperta
- Atrio (anche senza tetto)
- Condotti di aerazione (considerati come vano separato in ogni piano)
- Vani dellascensore (considerati come vano separato in ogni piano)
- Vuoto nel soffitto
Nota Un vano nel contesto di una numerazione pu anche non essere completamente racchiuso da pareti, soffitto
e pavimento. Tuttavia, per poter assegnare un numero a un vano, esso dovrebbe presentare alcune di tali
delimitazioni fisiche.

3.2 nome del vano: Nome comune o attribuito che rappresenta luso o la funzione prevista del
vano.
Nota 1 I vani di uno stesso edificio possono avere nomi identici, come per esempio AULA. Non necessario diffe-
renziarli, per esempio AULA A, AULA B ecc.
Nota 2 Le lettere o numeri supplementari come B o 3 in AULA B, CAMERA DA LETTO 3, dovrebbero essere
assegnati ai nomi dei vani solo se rappresentano il nome duso pratico delledificio. I nomi attribuiti come
CHOPIN o TAYLOR dovrebbero essere preferiti in casi del tipo AUDITORIO CHOPIN, SUITE TAYLOR, ecc.,
per la loro funzione mnemonica.

3.3 numero del vano: Numero assegnato a un vano.


Nota 1 Vedere 3.1.
Nota 2 Il numero del vano in senso tradizionale riservato per luso pratico delledificio, ossia per linterfaccia tra
edificio ed esseri umani. I numeri del vano possono essere rivisti tramite una nuova assegnazione qualora
subentrino modifiche importanti come rinnovi, estensioni e cambi di propriet. Si dovrebbe documentare
quando avviene il cambio e le relative implicazioni.

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3.4 identificatore dei vani: Numero integrale positivo assegnato a un vano, preceduto dal
prefisso I#.
Nota Vedere ISO 4157-3.

4 DESIGNAZIONI DI TIPO
Oggetti diversi devono essere classificati in base al tipo, per esempio tipologia o proget-
tazione delloggetto (vedere figura 1).
figura 1 Esempio di designazioni di tipo

5 DESIGNAZIONI SINGOLE
Deve essere identificato ogni oggetto separato. La designazione singola spesso una
indicazione di posizione (vedere figura 2).
figura 2 Esempio di designazioni singole

6 CODICE DI DESIGNAZIONE
La designazione completa deve consistere in una designazione principale e una designa-
zione addizionale.

6.1 Designazione principale


La designazione principale deve indicare la categoria di oggetti a diversi livelli nella
documentazione. Dovrebbe consistere in
a) testo completo, per esempio CASA, VANO, FINESTRA, PORTA, CHIUSURA,
VALVOLA DI ARRESTO;
b) abbreviazioni del tipo, ossia rispettivamente C, V, F, P, Ch, VDA;
c) designazione numerica o letterale sistematica, per esempio:
- 1 per le porte, 2 per le finestre, 3 per le parti ecc.,
- A per campi da gioco, B per arredi esterni, C per altre attrezzature ecc.;
d) designazione in base a un sistema di classificazione o di codifica generale.

UNI EN ISO 4157-1:2003 UNI Pagina 2


La designazione principale pu essere omessa qualora il resto della documentazione ne
attesti lintenzione.

6.2 Designazioni addizionali


Le designazioni addizionali devono indicare unulteriore specifica allinterno della
categoria. Esse dovrebbero consistere in
a) lettere e cifre per designazioni di tipo;
Esempio
F12b, dove F la designazione principale per finestra, 12 la designazione
addizionale per il tipo, il materiale, le dimensioni, ecc. e b la designazione
addizionale per la variante, per esempio tacca per il davanzale.
b) lettere o cifre in ordine corrente.
Esempio
P1, P2, P3, ecc., dove P la designazione principale per pilastro e 1, 2, 3, ecc. la
designazione singola di ciascun pilastro. La designazione singola pu, inoltre,
essere costituita da coordinate.

7 APPLICAZIONE DELLE DESIGNAZIONI

7.1 Edifici
Gli edifici appartenenti allo stesso progetto devono essere indicati con una designazione
principale e una designazione singola, per esempio CASA 1, CASA 2, ecc. (vedere figura 3).
figura 3 Esempio di designazione di edifici

Nota La designazione principale CASA pu essere omessa.

La designazione di una parte di un edificio deve consistere in una designazione


principale, integrata da una lettera sistematica o da un numero, per esempio CASA 2
PARTE 1, CASA 2 PARTE 2, CASA 2 PARTE 3, ecc. (vedere figura 4).
figura 4 Esempio di designazione di parti di edifici

7.2 Piani
Un piano lo spazio tra due livelli consecutivi o lo spazio tra un livello e un tetto, delimitati
da limiti fisici (pavimenti, soffitti e pareti), inclusi i muri esterni ed altre parti rilevanti
delledificio (vedere figura 6).
Ogni piano deve essere numerato in successione dal basso verso lalto, iniziando da 1 al
livello pi basso utilizzabile per qualsiasi scopo (vedere figura 5).
Zero deve designare lo spazio situato immediatamente al di sotto del livello pi basso
utilizzabile per qualsiasi scopo.

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figura 5 Numerazione dei piani

La numerazione non si applica solo allo spazio utilizzabile di un determinato piano bens
anche ai limiti fisici che delimitano tale spazio, per esempio il pavimento soggetto a carico
e soffitti al di sopra del piano, i muri e i soffitti del piano, ecc.
Il livello della faccia superiore della parte portante delledificio indica il livello di transizione
da un piano a quello successivo (vedere figura 6).
figura 6 Transizione da un piano allaltro

In caso di differenze di livello allinterno di un edificio, per esempio mezzanino, piano fuori
dal livello principale, pianerottolo, rampa, ecc., devono essere riportate tutte le indicazioni
necessarie al fine di evitare errori. Tali indicazioni devono essere in forma di livelli o abbre-
viazioni elencate e posizionate accanto alla numerazione del piano in questione.
Le scale devono avere la stessa numerazione dei piani in cui sono situate, in presenza o
meno di pianerottoli intermedi.

7.3 Parti di piani


La designazione per la parte di un piano, qualora la documentazione sia divisa in
numerosi disegni, deve consistere nella designazione del piano, integrata da una
designazione numerica o letterale sistematica, per esempio PIANO 3 PARTE 1, PIANO 3
PARTE 2, PIANO 3 PARTE 3, ecc. (vedere figura 7).

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figura 7 Designazione di parti di un piano

7.4 Livelli

7.4.1 Generalit
Ai fini della presente parte della ISO 4157, il termine "livello" corrisponde al concetto
inglese di "livello" come livello numerato in senso logico a partire dal piano terra: ossia
primo livello, secondo livello, ecc.
I livelli devono essere numerati nellordine secondo la pratica riconosciuta a livello
nazionale nel Paese in cui si trova ledificio. Nei Paesi in cui la regola di numerazione
indicata nella ISO 4157-1:1980 stata ampiamente utilizzata, ci deve essere consi-
derato come pratica accettata a livello nazionale.

7.4.2 Numeri dei vani


La pratica accettata a livello nazionale per la numerazione di pianoterra, mezzanino e
livelli al di sotto del piano terra che utilizza delle lettere deve essere la base per la numera-
zione dei vani in conformit alla ISO 4157-2.

7.4.3 Identificatori dei vani


La numerazione dei piani che utilizza solo cifre, come specificato in 7.2, deve essere alla
base degli identificatori dei vani in conformit alla ISO 4157-3.

7.5 Elementi strutturali portanti


Pilastri, solai, muri, travi, ecc., dovrebbero generalmente essere designati utilizzando
quattro caratteri alfanumerici, a meno che il numero di piani o elementi non sia maggiore
di tale limite.
Il/I primo/i numerale/i della designazione supplementare indica il numero di piano (vedere
7.2 e ISO 4157-2) e gli ultimi due numerali sono numeri correnti (vedere figura 8).
Esempio
Pilastri = P201, P202
Solai = S201, S202
Muri = M201, M202
Travi = T201, T202

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figura 8 Esempio di designazione di pilastri, solai, muri e travi nel secondo piano

UNI EN ISO 4157-1:2003 UNI Pagina 6


APPENDICE ZA RIFERIMENTI NORMATIVI ALLE PUBBLICAZIONI INTERNAZIONALI E
(normativa) PUBBLICAZIONI EUROPEE CORRISPONDENTI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non
datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.

Pubblicazione Anno Titolo EN Anno


ISO 4157-2 1998 Construction drawings - Designation systems - Room EN ISO 4157-2 1998
names and numbers
ISO 4157-3 1998 Construction drawings - Designation systems - Room EN ISO 4157-3 1998
identifiers

UNI EN ISO 4157-1:2003 UNI Pagina 7


UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dellIndustria e dei Ministeri.
Via Battistotti Sassi, 11B Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 N 633 e successivi aggiornamenti.
20133 Milano, Italia

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