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Presocratici scettici?
Assunti genealogici nel Varro di Cicerone
1. Insiste molto su tale aspetto L. Gemelli Marciano, Wrtliche Zitate aus Demokrit in
der skeptischen brlieferung, in Fragmentsammlungen philosophischer Texte der An-
tike, hrsg. von W. Burkert, L. Gemelli Marciano, E. Matelli u. L. Orelli, Gttingen 1998,
scono per rappresentare, agli occhi di Arcesilao tappe decisive sulla via
dellopzione scettica, che egli ritiene cos di nobilitare anche dal punto
di vista storico e della quale egli vuole giustificare pi in profondit la
legittimit teoretica.
Altre testimonianze potrebbero senzaltro utilmente supportare
una tale presa di posizione storiografica2. Si pensi ad esempio, come
caso emblematico, a un passo dellAdversus Colotem plutarcheo (1121f-
1122a), su cui molto stato scritto e rispetto al quale opinioni diverse
sono state formulate, ma in cui innegabilmente Arcesilao viene presen-
tato/accusato da anonimi sophistai suoi contemporanei (forse perch
genuinamente egli proprio cos voleva presentarsi) come lultimo anello
di una catena che risale indietro nella tradizione presocratica fino a pa-
dri nobili (Parmenide ed Eraclito, probabilmente riletti proprio attra-
verso la lente dei dialoghi platonici) e prosegue poi includendo ovvia-
mente Socrate e Platone3.
mano, a cura di M. Barbanti, G.R. Giardina e P. Manganaro, Catania 2002, spec. pp. 268-
270. Piuttosto critici sullattendibilit della testimonianza plutarchea sembrano essere
C. Brittain-J. Palmer, The New Academys Appeal to the Presocratics, Phronesis, 45,
2001, spec. pp. 61-63.
4. Sono ben consapevole, in ogni caso, del fatto che un quadro pi approfondito e
accurato dovrebbe riesaminare anche altre sezioni rilevanti degli Academica, soprattutto
i 72-76 del Lucullus, risposta dettagliata alle accuse lanciate da Lucullo/Antioco ai
13-16) dove il canone degli auctores presocratici (e non) si estende ben oltre Anassa-
gora, Empedocle, Democrito e ovviamente Socrate e Platone, per ricomprendere anche
Metrodoro di Chio, Parmenide, Senofane (nonch Stilpone, Diodoro, Alessino, i Cirenaici
e perfino Crisippo, la cui menzione relve videmment dune intention ironique et po-
lemique, come nota giustamente C. Lvy, Pyrrhon, Ensidme et Sextus Empiricus: la
question de la lgitimation historique dans le scepticisme, in Antichi e moderni nella
filosofia di et imperiale, a cura di A. Brancacci, Napoli 2001, p. 308, n.26). Cf. anche
Brittain-Palmer, The New Academys Appeal to the Presocratics, cit., pp. 40 e 46, nonch
Warren, Socratic Scepticism in Plutarchs Adversus Colotem, cit., p. 336 e n.8. Si noti
infine come dalle liste ciceroniane, diversamente che nel resoconto di Plutarco appena
ricordato, manchi in ogni caso Eraclito: su tale silenzio cf. ancora Lvy, Pyrrhon, Ensi-
dme et Sextus Empiricus: la question de la lgitimation historique dans le scepticisme,
cit., pp. 308-309 nonch ora M. Bonazzi, Hraclite, lAcadmie et le platonisme: une con-
frontation entre Cicron et Plutarque (di prossima pubblicazione).
5. Si tratta di quella una disputatio (Luc. 12), per la quale erano in campo le opposte
soluzioni avanzate da Filone o da Antioco e di cui proprio gli Academica offrono testi-
monianza ricca, bench non sempre facile a interpretarsi: per un primo orientamento al
riguardo rinvio a Bonazzi, Academici e Platonici. Il dibattito antico sullo scetticismo di
Platone, cit., pp. 110-118.
Cf. al riguardo anche Brittain-Palmer, The New Academys Appeal to the Preso-
16.
cratics, cit., p. 43.
17. Per la considerazione di Democrito non come uno scettico perfetto (pace Gemel-
li Marciano, Wrtliche Zitate aus Demokrit in der skeptischen brlieferung, cit., 110;
ma cf. ora, per una posizione pi prudente, Ead., Democrito e lAccademia. Studi sulla
trasmissione dellatomismo antico da Aristotele a Simplicio, cit., p. 21), bens come una
sorta di source philosophique au moins partiellement commune fra Pirrone e Arcesilao
cf. C.Lvy, Cicero Academicus. Recherches sur les Acadmiques et sur la philosophie
Cicronienne, Rome 1992, pp. 30-32. Non si pu inoltre tacere la suggestione per cui
dietro il nome di Democrito riportato da Cicerone possa celarsi la galassia democritea (a
partire da quel Metrodoro che infatti viene citato nel Lucullus: cf. perci supra, n. 4), con
i suoi possibili debiti o comunque contatti (storiograficamente attestati) con Pirrone:
su questa linea cf. gi V. Brochard, Les sceptiques grecs, Paris 1923 [1887], pp. 40-50; L.
Credaro, Lo scetticismo degli Accademici, Milano 1889-1893, [rist.: Milano 1985], vol. II,
p. 257 e M. Dal Pra, Lo scetticismo greco, Roma-Bari 1989, pp. 47-56.
18. Brittain-Palmer, The New Academys Appeal to the Presocratics, cit., pp. 71-72,
rinviando a Cic. Luc. 73, ipotizzano si possa trattare di unallusione a Democrito.
19. Cf. anche Cic. Luc. 32=DK 68 B 117 (in cui compare anche la testimonianza ana-
loga di DL IX 72); un accostamento significativo pu essere inoltre quello con un passo
della Metafisica di Aristotele (IV 5, 1009 b 7), utile a ribadire lequivalenza fra adelon e
nascosto ai sensi, su cui cf. anche DK 68 A 148; per alcune osservazioni al riguardo cf.
anche The Atomists. Leucippus and Democritus, ed. by C.C.W. Taylor, Toronto 1999,
p.221.
20. Chiamando in causa anche la testimonianza di Lattanzio (div. inst. III 28, 10-13 e
III 30, 6), Brittain-Palmer, The New Academys Appeal to the Presocratics, cit., pp.71-72
pensano qui a unallusione a Empedocle: cf. DK 31 B 2, gi proposta, del resto, sia in DK
59 A 95 sia da Reid 1885, p. 157, il quale rimanda in aggiunta a Plat. Phaed. 65b e 83a.
Forse si pu escludere che dietro lespressione ci sia invece Democrito, visto che, come
leggiamo in Cic. Luc. 73 (=DK 68 B 165, con opportuno rinvio a B 11), egli sensus quidem
non obscuros dicit sed tenebricosos (sic enim appellat eos)? Contro lattendibilit di
questultima testimonianza ciceroniana si scaglia Taylor in The Atomists. Leucippus and
Democritus, cit., p. 146, n. 136; cf. tuttavia contra almeno P.-M. Morel, Dmocrite et la
recherche des causes, Langres 1996, Klincksieck, 431.
21. Anche in questo caso si pu supporre unallusione allo stesso passo di Empedocle,
DK 31 B 2? Cos Reid 1885, p. 157, che rinvia inoltre a Cic. Luc. 7.
22. Si tratta di unaltra probabile eco di Democrito (cf. perci DK 68 B 285, dove lag-
gettivo oligochronios riferito alla anthropine biote in un contesto etico che invita alla
metriotes tanto sul piano delle ricchezze quanto pi in generale sul fronte delle necessit
quotidiane) piuttosto che della rielaborazione di un verso empedocleo (DK 31 B 2), pace
Brittain-Palmer, The New Academys Appeal to the Presocratics, cit., p. 71 e gi Reid
1885, p. 157? Si noti inoltre che tutte le cose (panta) vengono qualificate come smikra,
asthene (cio imbecilla?), oligochronia e miste a grandi dolori in un frammento tratto dal
Peri homonoias di Antifonte (DK 87 B 51), autore tuttavia difficilmente inseribile nella
galleria presocratica costruita, a loro uso e consumo, da Arcesilao o dai suoi successori,
al pari di Protagora, che pure si era richiamato alla brevit della vita umana come una
delle possibili giustificazioni al suo agnosticismo teologico (in DL IX 51=DK 80 B 4, ci-
tato erroneamente come DL IX 73 in Cicero. Academica posteriora, Liber primus, ed.,
intr. et comm. de M. Ruch, Paris 1970, p. 96). Pi in generale, infine, sul senso filosofico
del richiamo alla finitezza umana in Arcesilao cf. C. Lvy, Le filosofie ellenistiche, Torino
2002, p. 181.
23. Si deve in questo caso pensare a Senofane (DK 28 B 34) o ancora (e soprattutto) a
Democrito (DK 68 B 9), come vogliono Gemelli Marciano, Wrtliche Zitate aus Demokrit
in der skeptischen brlieferung, cit., pp.112 e 118 (cf. inoltre Ead., Democrito e lAccade-
mia. Studi sulla trasmissione dellatomismo antico da Aristotele a Simplicio, cit., p.205,
n.61) e Brittain-Palmer, The New Academys Appeal to the Presocratics, cit., p.71, non-
ch soprattutto Morel, Dmocrite et la recherche des causes, cit., 436. Reid 1885, p.157,
ipotizza unallusione a Timone, che mi pare tuttavia difficilmente sostenibile.
24. Come si vedr subito, ritengo che la formula abbia qui valore riepilogativo, ma
non negativo (come invece accade quando diventa unaccusa contro Arcesilao, ad esem-
pio in Cic. Luc. 16). Non credo dunque che essa trovi riscontro puntuale in alcun singolo
filosofo presocratico: n in Democrito (come potrebbe far pensare il confronto con Cic.
Luc. 73? Cf. anche supra, n. 4) n in Anassagora, cui la attribuisce invece Lattanzio (div.
inst. III 28, 12); per unanalisi articolata, bench non sempre condivisibile, della presen-
za anassagorea tanto nel Varro quanto nel Lucullus cf. Brittain-Palmer, The New Aca-
demys Appeal to the Presocratics, cit., rispettivamente p. 72 e pp. 51-53.
25. Dunque, implicitamente, anche Eraclito, bench non citato in alcun luogo degli
Academica? A favore di tale ipotesi cf. gi Reid 1885, p. 157 e poi C. Brittain, Philo of
Larissa. The Last of the Academic Sceptics, Oxford 2001, p. 197, n. 39.
26. Potrebbe essere questa la sfumatura di significato da attribuire a deinceps, qua-
lora non si voglia renderlo con e quindi (M.T. Cicerone. Le dispute accademiche, a
cura di R. Del Re, Milano 1976, p. 83) o one after another (come sembra suggerire,
con ulteriori rinvii ciceroniani, Reid 1885, p. 158) o successively (Cicero. De Natura
Deorum-Academica, tr. by H. Rackham, Cambridge (MA)-London 1951, p. 453) o ancora
and consequently (Cicero. On Academic Scepticism, tr. by C.Brittain, Indianapolis-
Cambridge 2006, p. 106) o addirittura encore une fois (cos Ruch in Cicero. Academica
posteriora, Liber primus, cit., 96).
27. Cf. al riguardo anche Cic. Luc. 32, nonch, in Sesto Empirico, PH I 232 e soprat-
tutto DL IV 28; pi in generale si veda in proposito linterpretazione di Ioppolo, Opinione
e scienza. Il dibattito tra Stoici e Accademici nel III e nel II sec. a.C., cit., pp. 65-70 e
Ioppolo, La testimonianza di Sesto Empirico sullAccademia scettica, cit., Appendice I.
28. Dubbi al riguardo, sulla base soprattutto del resoconto del Lucullus, esprimono
tuttavia Brittain-Palmer, The New Academys Appeal to the Presocratics, cit., pp. 69-
70.
29. Essa infatti attestata nel prosieguo di Varro 45 e va forse intesa nel senso che
Arcesilao aveva abbandonato la dissimulazione di ignoranza, rivelandosi pi vicino
allironia platonica che a quella socratica (Ioppolo, Opinione e scienza. Il dibattito tra
Stoici e Accademici nel III e nel II sec. a.C., cit., p. 53); cf. anche le caute considerazioni
di Lvy, Cicero Academicus. Recherches sur les Acadmiques et sur la philosophie Cic-
ronienne, cit., pp. 15-16.
30.Cic. Varro 45: Itaque Arcesilas negabat esse quidquam quod scire posset, ne illud
quidem ipsum, quod Socrates sibi reliquisset: sic omnia latere censebat in occulto, neque
esse quidquam quod cerni aut intellegi posset []; sulla questione cf. anche Brittain-
Palmer, The New Academys Appeal to the Presocratics, cit., 44, nonch H. Thorsrud,
Ancient Scepticism, Stocksfield 2009, p. 57.
31. Questo il lapidario giudizio di Reid 1885, p. 53; cf. anche Thorsrud, Ancient Scep-
ticism, cit., pp. 11-13; 44, nonch lintero cap. 5 (con una pi ampia simpatetica, ma
non sempre condivisibile ricostruzione dello scetticismo mitigato ciceroniano). Pi
in generale sulla spinosa questione delle fonti di Cicerone negli Academica mi limito a
rinviare a Lvy, Cicero Academicus. Recherches sur les Acadmiques et sur la philosophie
Cicronienne, cit., pp. 181-204.
32. Cf. al riguardo le giuste considerazioni di Ioppolo, Opinione e scienza. Il dibattito
tra Stoici e Accademici nel III e nel II sec. a.C., cit., p. 36.