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Universit degli studi di Cagliari

Dipartimento di Ingegneria Strutturale

Corso di aggiornamento

Unit 4
PIASTRE IN C.A. E INSTABILIT

RELATORE: Ing. Igino MURA


imura@unica.it

25-26 Giugno 2010

- Instabilit: Introduzione
INSTABILITA NELLE ASTE IN C.A.

1. Cos linstabilit ?
Consideriamo un pilastro soggetto a compressione con carico crescente:
se il carico agente supera un certo valore avviene il collasso per
schiacciamento del materiale.

Consideriamo ora un pilastro di sezione pi sottile, soggetto


ugualmente a carico crescente.
Quando il carico raggiunge un certo valore la colonna inizia a
inflettersi lateralmente lungo la direzione di minore rigidezza flessionale:
si dice che il pilastro si instabilizza.
Leffetto dellinflessione laterale quella di incrementare il
momento flettente, in ciascuna sezione, di un momento addizionale pari
al valore del carico moltiplicato lo spostamento trasversale del baricentro
della sezione medesima (effetto del secondo ordine).

In molti casi questo momento addizionale pu essere trascurato.


Quando questo non possibile si dice che il pilastro snello.
2. Pilastro ideale e reale.
Tuttavia se il carico applicato esattamente nel baricentro della sezione,
se esattamente diretto secondo lasse del pilastro, se questo
perfettamente rettilineo e il materiale perfettamente elastico, in altre
parole se il pilastro ideale, linstabilit pu non verificarsi.
Occorre che intervenga una causa, non importa quanto piccola, che
provochi una inflessione, ovvero uno spostamento dallo stato di equilibrio.

I pilastri ideali non esistono.


I pilastri non sono mai perfettamente verticali, i loro assi non sono mai
perfettamente rettilinei, i carichi presentano sempre per cause accidentali
una piccola eccentricit ed infine il calcestruzzo non perfettamente
elastico.

Eulero (1707 1783) il grande matematico che per primo ha


investigato il fenomeno dellinstabilit. Ha scoperto che per un pilastro
ideale si pu definire un carico critico Ncr (chiamato carico critico o
euleriano) che definisce una condizione di equilibrio indifferente.
Se il carico agente inferiore a questo valore il pilastro in condizione
di equilibrio stabile, se maggiore di equilibrio instabile.

Quando si considera un pilastro incernierato alle estremit e la curvatura


assume un unico segno il valore del carico euleriano dato da:

Deriva dalla precedente relazione che il pilastro maggiormente


esposto allinstabilit ( Ncr si riduce ) quando la sua lunghezza aumenta
2
ovvero si riduce la sua rigidezza flessionale ( EI ). La quantit deriva
dalla circostanza che la curva di inflessione sinusoidale.
2 bis Equilibrio stabile, instabile e indifferente.

Quando viene applicata una piccola perturbazione laterale al pilastro, esso


si inflette.

Se si rimuove la perturbazione laterale e il pilastro persiste nella posizione


inflessa si dice che, la condizione di equilibrio indifferente.

Se invece, rimossa la perturbazione, il pilastro ritorna alla sua posizione


originaria si dice che la posizione di equilibrio stabile.

Infine, se rimossa la perturbazione, il pilastro si allontana ulteriormente


dalla sua posizione originaria la posizione di equilibrio instabile.

Equilibrio: indifferente stabile instabile

2 2
N. B. - Lequazione completa per il carico critico ( Ncr = n .)
genera un numero infinito di deformate di collasso, dove n il numero di
onde. Il caso della singola curvatura quello fondamentale con n = 1.
Le successive altre configurazioni possono verificarsi esclusivamente se
esistono vincoli che contrastano linflessione nei punti di inversione della
curvatura.

inversione curvatura
3. Effetto della snellezza nelle strutture.
La snellezza pu produrre effetti significativi nelle seguenti strutture:

Pilastri, su una o ambedue le direzioni di inflessione;

Pareti, nella direzione di minore rigidezza;

Travi (talvolta) che possono risultare sottili in confronto alla luce


o allo spessore.

I metodi per mettere in conto linfluenza della snellezza sul


comportamento delle strutture comprendono tre fasi:

1. determinare come la struttura si infletter;


LEurocodice tratta questo argomento stabilendo una classificazione per
le strutture.

2. stabilire se gli effetti della snellezza sono significativi;


LEurocodice definisce significativo se un incremento del momento
flettente di almeno il 10% ma, per evitare di dover effettuare una analisi
globale per determinare la misura della significativit, fornisce regole
semplificate basate sulla lunghezza effettiva e sul rapporto di snellezza.

3. porre in conto nella progettazione gli effetti significativi.


Questo, in sostanza, significa mettere in conto nel progetto dei momenti
addizionali.
CLASSIFICAZIONE DELLE STRUTTURE
La sensibilit di una struttura allinflessione dipende in larga misura dal
suo disegno e dai suoi dettagli, valutati con riferimento alla globalit
della struttura. Non possibile definire tutti i casi che possono verificarsi.
LEurocodice classifica le strutture suddividendole in:

a nodi fissi e a nodi spostabili controventate e non controventate

La classificazione della struttura fra quelle a nodi fissi e a nodi


spostabili risulta di primaria importanza per il progetto dei pilastri in
quanto da essa deriva il modo di inflessione del pilastro.
Qualora la struttura sia a nodi fissi significativa esclusivamente
linflessione del pilastro singolo:

La circostanza che la struttura sia controventata o non


controventata determina se se essa sia a nodi fissi o spostabili.
La struttura controventata deve essere assunta normalmente come
a nodi fissi, a meno che gli irrigidimenti non risultino
particolarmente flessibili. In tal caso si deve analizzare leffetto degli
elementi di controvento sullo spostamento dei nodi. Il singolo
elemento di controvento (puntone) deve essere per analizzato come
pilastro singolo. Se la struttura non controventata deve essere
calcolata come a nodi spostabili.
STRUTTURE
A NODI FISSI E A NODI SPOSTABILI
Premessa la precedente classificazione, che la struttura a nodi fissi
quando gli spostamenti dei nodi sono trascurabili ed invece a nodi
spostabili quando ((sway = oscillante) lo spostamento dei nodi rilevante,
lEurocodice definisce la significativit del fenomeno in questo modo:

lo spostamento laterale della estremit dei pilastri


incrementa i momenti critici di inflessione di oltre il 10% in
aggiunta a quelli che si calcolano ignorando gli spostamenti

I due tipi di strutture forniscono nei pilastri diagrammi dei momenti


flettenti molto diversi:

nodi spostabili momento flettente

nodi fissi momento flettente

In una struttura a nodi spostabili tutti i pilastri di interpiano sono


assoggettati al medesimo spostamento laterale.
STRUTTURE CONTROVENTATE
Una struttura controventata quella che contiene elementi di controvento.
Questi sono elementi verticali, normalmente pareti, talmente rigide rispetto
agli altri elementi da poter ammettere che essi assorbono equilibrandole
tutte le forze orizzontali. LEurocodice definisce in questo modo la
struttura controventata:

quella dove gli elementi di controvento equilibrano e


trasmettono alla fondazione almeno il 90% di tutte le forze
orizzontali applicate alla struttura

Normalmente, una struttura con elementi di controvento (come ad es.


pareti di taglio) risulta a nodi fissi.
Quando per la classificazione risulta non scontata, una struttura intelaiata,
con elementi di controvento, pu essere classificata come a nodi fissi se la
rigidezza laterale soddisfa il seguente criterio:
0.5
htot (Fv/EcmIc) minore del pi piccolo fra (0.2 + 0.1 n) e 0.6

n numero di piani;
htot altezza della struttura in metri;
Fv somma di tutti i carichi di servizio verticali gravanti sulla
strutture di controvento;
EcmIc somma delle rigidezze flessionali nominali di tutti gli elementi
verticali di controvento attivi nella direzione considerata.
STRUTTURE NON CONTROVENTATE

Una struttura non controventata affida alla rigidezza del telaio la


trasmissione delle forze orizzontali alle fondazioni.

Una struttura non controventata, intelaiata pu essere classificata come


a nodi fissi se ciascun elemento verticale del telaio, che sopporta pi del
70% dellazione assiale media NSd,m di tutti gli elementi, ha un rapporto
di snellezza ( definito poi ) non eccedente il pi grande fra i seguenti
0.5
valori: 25 oppure 15/m .

NSd,m= Fv,ult/n

Fv,ult carico ultimo totale verticale;


n numero di elementi verticali per piano;

u = NSd / (Ac fcd)


LUNGHEZZA DI INFLESSIONE

La lunghezza di inflessione l0 di un pilastro pu essere espresso come


la lunghezza di unasta incernierata alle estremit che ha medesima
sezione e carico di instabilit. Questo concetto espresso dalla relazione:

l0 = lpil

a nodi fissi a nodi spostabili


= 0.5 1.0 = 1.0 2.0

La lunghezza di inflessione dipende dalla forma della deformata e dai


vincoli di estremit, e definisce la distanza tra due punti di inversione
della curvatura.

Per strutture a nodi fissi la deformata di inflessione individua due punti di


inversione della curvatura. Se ambedue le estremit sono incastrate risulta
= 0.5 mentre se sono ambedue incernierate risulta = 1.0.

Per strutture a nodi spostabili la deformata di inflessione individua solo


un punto di inversione della curvatura. Se ambedue le estremit sono
incastrate risulta = 1.0 mentre se solo uno incastrato e laltro libero (
schema a mensola ) risulta = 2.0.
CALCOLO DELLE LUNGHEZZE DI
INFLESSIONE
Esistono diversi modi per calcolare la lunghezza libera di inflessione:
1. Metodo indicato dallEurocodice (poco adatto per il calcolo
automatico) perch fa riferimento a Nomogrammi;
2. Metodi semplificati;
3. Uso di equazioni.

Metodo dellEurocodice.
La lunghezza di inflessione l0 di un pilastro pu essere espresso come
la lunghezza di unasta incernierata alle estremit che ha medesima
sezione e carico di instabilit. Pertanto, dati due nodi successivi di un
pilastro a e b, si calcolano:
ka , kb rapporto fra la somma delle rigidezze dei pilastri che
concorrono nel nodo ( Icol/ lcol ) e la somma delle rigidezze delle travi che
concorrono nel nodo ( Ib / leff ).
dove:
leff lunghezza della campata della generica trave;
fattore che pone in conto leffetto del vincolo nella trave
allestremit opposta rispetto al nodo ( incastro = 1; cerniera = 0.5;
estremit libera = 0 ).
nodi fissi nodi spostabili
estremit incernierate

estremit incastrate
N.B. - valori di k inferiori a 0,4 non sono consigliati.
CALCOLO DELLE LUNGHEZZE DI
INFLESSIONE
ESEMPIO : Metodo dellEurocodice.

Determinare la lunghezza libera di inflessione per il pilastro evidenziato


nel telaio ( continuo a nodi fissi ) sottostante considerando che:
dimensioni del pilastro: 350 x 350 mm
dimensioni delle travi: 350 x 500 mm

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