Escolar Documentos
Profissional Documentos
Cultura Documentos
R ial
La Po ivist ogh
s
Sp te a tr i
D ed Ita ime
fe s (co .L. 3 izion lian stra
co nv 53 e e S le
ISS mm . in /200 in a .p.A
N a 2 L. 2 3 bbo .
(b der fida 15 - 7/ na
93 CN 02 m
-5 S/ /20 en
76 AC 0 to
0 po
e ali d
Vin ni RO 4 n. sta
n MA 6 4 le
ce sm el )a
rt.
Nic nzo te o 1,
Gia s
nC Gr
ola A
n o
an Lor ego Ant tone )
d e rio on l
ido nz A e li
R o
De o Ca ren tti
Ma be M se a
rco rto ar lli
U t
go Oliv Gat in
Gio
Vi et i t
An rgio Ma lla ti
d C ri ni
Ro rea am o B
An Pie be D p ru
ton rgi rto es an tti
o F s in
Fa io M L rgio alc ardo i
bio a uc Gr io
s a a la
Gia R Ma tan Gr ssi
n o z t io
Fa fran min zoc uon n
bio co a P ch o
Za Ra er io
va va ni
tta si
ro
A
O NNO
Nu TTOB XI
Eu me RE
ro ro -D
8,0 4 ICE
0 MB
RE
20
11
Editoriale SOMMARIO
2 Una nuova stagione di impegno per i cattolici italiani
Piergiorgio Grassi
Primo Piano
6 Il Cortile dei gentili. Una sfida e unopportunit
Gianfranco Ravasi
11 Del numero e della forza: il dramma demografico italiano
Mario Brutti
ROBERTO FALCIOLA
stanza fuori dal comune.
Pier Giorgio infatti era figlio di Alfredo Frassati, di stirpe biellese,
proprietario dellinfluente quotidiano La Stampa, senatore del
Regno dItalia e poi ambasciatore a Berlino. Famiglia di alta bor-
ghesia, dunque, status conquistato mediante il severo esercizio di
virt quali il dovere, lonore, lonest, il rigore morale, la schiet-
tezza, il coraggio imprenditoriale, la sagace visione politica.
Pier Giorgio cresce, con la sorella Luciana pi giovane di un anno, 115
in questa famiglia che in un clima educativo rigido, come stile
dellepoca, gli insegna la fedelt in alcune norme etiche che trove-
ranno poi la loro pi piena espressione nella sua vita cristiana.
Dio si fa strada in Pier Giorgio in modo misterioso. In famiglia ri-
ceve le prime scintille della fede dalle parole della madre, Adelaide
Ametis (il padre liberale ed agnostico), ma la religiosit un po
formale che da lei traspare si trasforma nel figlio nellesplosione ir-
refrenabile della grazia di Dio.
Dio cattura Pier Giorgio sin dallinfanzia, lo guida a scoperte de-
cisive (la comunione quotidiana, allIstituto Sociale dei Gesuiti a
tredici anni), e Pier Giorgio si lascia condurre fiduciosamente su
strade che portano lontano.
Pier Giorgio vive le dimensioni che anche oggi sono caratteristi-
che dellet giovanile: la famiglia, lo studio, lamicizia, il tempo li-
bero, laprirsi progressivo ai problemi del mondo, la ricerca di un
progetto di vita in cui si possa dispiegare la libert che sente urge-
re prepotentemente dentro di s. Attraversa quindi le tensioni e gli
entusiasmi di ognuno, ma lo fa in modo che lascia stupiti e desi-
derosi di imitarlo.
Sono note anche le sue molteplici appartenenze alla variegata realt
ecclesiale: iscritto allAzione Cattolica, alla FUCI, alle Conferen-
ze di San Vincenzo, allApostolato della Preghiera e ad altre asso-
ciazioni, a ventuno anni entra nel terzordine domenicano.
Le sue giornate si dipanano tra lo studio dellingegneria mineraria
ROBERTO FALCIOLA
cultura e di s.
Infine, dalla sua figura proviene un forte messaggio vocazionale.
Per un giovane cresciuto nella Chiesa postconciliare, trovarsi di
fronte Pier Giorgio significa incontrare (finalmente, si potrebbe
dire) unincarnazione vera e viva del modello di cristiano che sin
da piccolo gli stato trasmesso. Un incontro che dice, pi di ogni
teoria, che vivere da giovani cristiani in un mondo complesso
davvero possibile, non un sogno fasullo o un ideale mal riposto. 117
In relazione a questo aspetto, emergono molte attuali provoca-
zioni circa lidentit cristiana dei giovani laici. Per Pier Giorgio il
legame tra carit, impegno sociale e impegno politico era del tut-
to naturale e consequenziale. Non era per lui concepibile dare at-
tenzione al povero senza contemporaneamente mantenere co-
stante lattenzione alle dinamiche sociali e agli avvenimenti stori-
ci, al dibattito di idee e alla progettazione politica in corso nel Pae-
se e nel mondo. La fede, continuamente alimentata dalla preghie-
ra, dalla vita sacramentale, dal rapporto con la Parola di Dio, era
per lui un potente fascio di luce da orientare su ci che lo circon-
dava per individuare quelli che chiamiamo oggi i segni dei tempi:
il discernimento laicale in azione.
Questo aspetto della testimonianza frassatiana sembra per oggi
colpire meno la fantasia e lattenzione spirituale dei giovani cri-
stiani rispetto, per esempio, alla frequenza delle adorazioni not-
turne o alla fondazione della Societ dei Tipi Loschi, aspetti che
appaiono pi immediatamente replicabili oggi (sono nate di re-
cente alcune esperienze di amicalit cristiana di stampo frassatia-
no). Non potrebbe essere altrimenti, probabilmente, perch la ri-
cerca di s e di un radicamento talmente primaria per i giovani
contemporanei da costringere forse a rimandare a un domani
pi o meno vicino discorsi di impegno e civilt.
Ma, nel contesto attuale, il messaggio di Pier Giorgio ha una cari-
ca davvero contemporanea, affermando uno stare nel mondo a
tutto tondo che fa s che il cristiano si senta al suo posto non so-
lo in famiglia, sul lavoro, nei rapporti affettivi, ma anche dentro la
cultura e la storia del suo tempo. Un discorso serio sulla laicit e
sul discernimento cristiano, innestato su un fondamentale per-
corso di spiritualit, potrebbe forse essere una delle dorsali di
unefficace pastorale giovanile oggi, e trovare in Frassati un testi-
monial eloquente.
Tanto pi che da Frassati giunge anzitutto un esempio di stile, di
un modo di stare nel mondo da cristiani; non viene certamente
linvito a cercare potere o posti di preminenza (non fu mai capo n
presidente di nulla) ma ad essere attenti, vigili, partecipi, con uno
stile di forza e di pacatezza insieme che potrebbe costituire ispira-
zione per un pensiero e unazione politica in un tempo burrascoso
quale il nostro.
118
ANTOLOGIA
Da oggi voi siete entrati a far parte della grande famiglia della Giovent
Cattolica Italiana; tenete alto il posto che il Signore nella Sua Bont ha vo-
luto assegnare a voi.
(Dal discorso allinaugurazione del circolo dei giovani di Azione Catto-
lica a Pollone, 29 giugno 1923).
ROBERTO FALCIOLA
stezza deve essere bandita dagli animi cattolici; il dolore non la tristezza,
che una malattia peggiore di ogni altra.
(Dalla lettera alla sorella Luciana, 14 febbraio 1925).
Ogni giorno di pi comprendo quale grazia sia essere cattolici. Poveri di-
sgraziati quelli che non hanno una Fede: vivere senza una Fede, senza un
patrimonio da difendere, senza sostenere in una lotta continua la Verit,
non vivere ma vivacchiare.
(Dalla lettera a Isidoro Bonini, 27 febbraio 1925).
119