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AfroFest. Intervista al direttore artistico Eugenio Attard.

1. Gloria Mendiola. Ethnomusic. Aps Migras.

Si svolger dal 2 al 4 giugno 2017. La terza edizione di AfroFest, una meravigliosa iniziativa che porter
in Italia grandi artisti della scena musicale africana provenienti dal Mali, Burkina Faso e Costa D' Avorio.
Tre giorni a stretto contatto con i migliori maestri della danza e le percussioni. Un esperienza unica nel
suo genere per vivere da vicino l'anima del continente Africano.

Questa genuina e ben riuscita iniziativa interculturale opera dell' Associazione Destination West
Africa, da anni impegnata nella diffusione della cultura africana in Italia.
Cosa comporta per unassociazione culturale, produrre un festival di questa categoria in Italia?
Per avere maggiori notizie e capire da vicino quali sono le difficolt che sono state affrontate nel portare
avanti questa manifestazione, abbiamo intervistato Eugenio Attard, co-fondatore insieme a Floriana
Castagna dell'associazione, organizzatore e direttore artistico del AfroFest.

G -. Eugenio ti conosco come eccellente percussionista e amante della cultura africana. Ho seguito con
ammirazione le vostre attivit e vorrei attraverso questo articolo permettere a pi persone possibili di
conoscere il vostro percorso e la tua esperienza personale nel proporre la cultura africana a Roma.
Raccontaci della vostra associazione e del lavoro che avete svolto fino ad oggi.

1. E -. Nel 2010, dopo tanti anni e tanto tempo passati viaggiando nel West Africa (Senegal,
Guinea, Mali, Burkina Faso, Liberia, Sierra Leone) per approfondire la mia ricerca personale
nella cultura e le tradizioni musicali di queste aree, ho sentito la profonda esigenza di
condividere con altri e contribuire alla diffusione di queste arti. Cosciente anche del valore che
larte riveste quale strumento di integrazione e scambio culturale, mi sono confrontato con
alcuni amici a cui ho proposto di creare lass. cult. Destination West Africa, con lambizione di
portare in Italia alcuni tra i migliori artisti della scena mondiale delle percussioni e della danza
africana e far conoscere uno dei lati migliori dellAfrica, quello dove i suoi talenti si esprimono
da sempre attraverso larte, la musica e la danza come elementi di quotidianit. Essa intende
promuovere lo scambio culturale attraverso il contributo musicale ed artistico di Artisti
operanti in tutto il mondo, con particolare attenzione al continente Africano, valorizzandone
l'immagine e le tradizioni con lo scopo di contribuire allo sviluppo di una cultura di pace,
solidariet e integrazione. con queste premesse che immediatamente, da soli, con lenergie
che ci hanno da sempre contraddistinto, abbiamo lanciato gi nel 2010, il progetto DWA LAB,
un ciclo di laboratori tuttora attivo, dedicato allapprofondimento della musica e della danza
africana, che ha ospitato artisti internazionali di grandissimo spessore artistico con un pubblico
che ha superato i confini prima di Roma e poi dellItalia e hanno dato allassociazione
Destination West Africa una grande visibilit e credibilit sul territorio nazionale.
1. Nel 2011 abbiamo pubblicato il CD totalmente auto prodotto Kouyate Djelia, registrato in
Guinea. Nel 2013 poi abbiamo fatto un primo esperimento con un evento che avesse una
maggiore durata e prevedesse pi attivit. Abbiamo cos creato levento "Destination West
Africahttp://www.destinationwestafrica.org/wamali_2013/ - incontro con le periferie del
mondo" con dibattiti, conferenze, workshops in diversi luoghi della citt di Roma e con il
Patrocinio del Comune di Roma, Municipio III e Biblioteche di Roma. Questa esperienza, ci
ha portato poi nel 2015 ad organizzare AfroFest, festival ecosostenibile immerso nella natura
della riserva naturale di Decima Malafede. Al momento questo quindi insieme a DWA LAB,
uno degli eventi a cui ci stiamo dedicando con maggior impegno

G -. Parliamo del Festival. Come strutturato, quali sono le attivit che offrite al pubblico romano?
Quale stato il bilancio a livello di pubblico delle due passate edizioni e cosa vi aspettate per la terza?

1. E -. Incrociamo le dita! Il pubblico non mancato nelle precedenti edizioni ed soprattutto


grazie alle persone che si sono iscritte ai workshops che levento sempre riuscito. Ci
piacerebbe riuscire a coinvolgere di pi la cittadinanza ed per questo che questanno abbiamo
previsto nuovi workshop di danza e percussioni totalmente gratuiti (metteremo anche dei
tamburi a disposizione. Ci sono poi altre attivit collaterali al festival come una area relax dove
si possono fare massaggi e trattamenti di differenti tipo, laboratori per bambini e performances
gratuite, una cena afro-romana. Insomma AfroFest veramente un festival per tutti e non solo
per gli appassionati di musica e danza africana. E il luogo perfetto dove passare una giornata
con la famiglia o gli amici dove, in mezzo alla natura, aggirarsi da spettatori tra i vari
workshops, il mercatino e perch no gustare dellottimo cibo a km 0. Si, dimenticavo di dire
che il festival si tiene allinterno degli spazi messi a disposizione della coop. Agricoltura
Nuova della riserva di Decima Malafede. Una ulteriore ragione per venire a passare una
giornata in mezzo alla natura, facendo una visita alla fattoria e magari fermarsi a pranzo
gustando prodotti bio e veramente a km 0.
1.

G -. Quali sono gli artisti che avete scelto per il Festival?

1. E -. Questanno, dopo avere ospitato il Senegal e la Guinea nelle precedenti edizioni,


viaggeremo nelle terre del Mali, del Burkina Faso e della Costa Davorio. Il festival ospiter 9
artisti di caratura internazionale di questi paesi che ci porteranno la loro musica e le loro danze.
Come spiegavo prima fulcro del festival sono i workshops.
1.

1. Ci saranno 4 workshops di percussioni (Harouna Dembele per il Burkina Faso, Sidiki Dembele
per la Costa Davorio e Bifalo Kouyate per il Mali) divisi per livello di cui uno gratuito ed
indirizzato a chiunque voglia conoscere da vicino le percussioni africane ed in particolare
djembe e doun doun che sono il cuore di questa musica. Siamo poi particolarmente entusiasti
del programma di danza che permetter di conoscere diversi stili caratteristici delle diverse
regioni. Ci sar la danza sule note dei balafon (un precursore del moderno xilofono) tipica
dei cabaret di Bobo Dioulasso (Burkina Faso) con Haminata Sanou. Ci sar la danza sui Doun
Doun con Fatoma Dembele (Burkina Faso), ovvero un workshop in cui ogni ballerino avr a
disposizione un tamburo che sar il centro di ogni passo di danza che sar quindi
accompagnato dal ritmo che lo stesso ballerino produrr suonando e ballando
contemporaneamente e ci sar poi un workshop dedicato alla costa Davorio con Oumar
Ouattara e un workshop gratuito di approccio alla danza africana tenuto da Bifalo Kouyate un
maestro del Mali che collabora con la nostra associazione da molti anni e vero griot
(cantastorie tradizionale).

1. Ogni workshop sar una festa e un vero e proprio spettacolo a cui sar bellissimo assistere
anche semplicemente da spettatori esterni.
1.

G -. AfroFest sta crescendo, ora siete arrivati alla terza edizione. Come sono cambiati e/o maturati gli
obiettivi rispetto alla prima edizione?

1. E -. La prima edizione stata fantastica con il fascino e lentusiasmo di un progetto iniziato


per scommessa. Lobiettivo principale sempre stato quello di portare artisti di altissimo
livello che siamo sicuri avrebbero, con il tempo, dato al festival il giusto risalto. Cos la prima
edizione stata allinsegna dellincontro. Metaforicamente lincontro stato quello di tanti
artisti che avevano passato la loro infanzia insieme ma che poi erano stati separati da destini
diversi. Per un artista proveniente dallAfrica lottenimento di passaporto e un VISA pu
cambiare la vita. Cos la prima edizione stata caratterizzata da questa atmosfera. Un energia
incredibile fatta di persone che siamo riusciti a far incontrare in un luogo magico per 3 giorni
dalle che ci hanno regalato emozioni indimenticabili. Tutti se ne sono accorti di questa magia
che si era creata al Festival, un energia intangibile che per arriva dritta al cuore, si trasforma
in arte, musica, danza e umanit.

1. La seconda edizione stata poi caratterizzata dallo scontro con la realt. Uno dei nostri
obiettivi quello di riuscire a far partecipare artisti che vengono direttamente dallAfrica,
invitandoli e contribuendo a dare una chance per il loro futuro. Purtroppo non stato possibile,
abbiamo speso tantissime energie, compilato documenti, fatto fideiussioni personali, lettere di
invito, interpellato laiuto delle istituzioni competenti, ma purtroppo alla fine il visto che
avevamo richiesto per far venire un artista, ma anche un amico e un fratello, dalla Guinea
Conakry, uno dei paesi pi ricchi di materie prime ma pi poveri e sofferenti del West Africa)
stato rifiutato senza ragioni plausibili e con tanta fatica e soldi persi. Insomma stata dura,
avevamo tutti le lacrime agli occhi perch pensavamo di avercela fatta: il nostro staff a Roma e
i ragazzi gi a Conakry. Sarebbe stato uno dei sogni pi belli che avremmo potuto realizzare.
Questa rimane una delle ambizioni etiche maggiori che il nostro Festival si propone.

1. Questa edizione, la terza, stata anticipata da grandi dubbi. Lo sforzo fatto nelle precedenti
edizioni ci aveva messo di fronte ala realt: un evento di questo tipo richiede un impegno
quotidiano altissimo, fondi, sponsor, supporto istituzionale e la realt che ancora siamo
lontani da tutto questo. In questo momento di difficolt stato fondamentale lapporto di
nuove energie e idee che sono arrivate da uno staff volontario motivato e rafforzato da un
direzione artistica di AfroFest rinnovata. E cos che abbiamo deciso con un po di incoscienza,
di non mollare. Siamo convinti che ancora di pi in questo momento storico fatto di scontri e
di divisione, dove ci stanno mettendo uno contro laltro, dove in modo banale ci vogliono far
credere che la colpa di un sistema che non funziona pi, sia di chi viene da fuori e la soluzione
sia quella di barricarsi in casa e chiudere le frontiere, essenziale promuovere una visione e
uno sguardo diverso sullAfrica. Noi nel nostro piccolo pensiamo di dare un contributo, certo
legato a quelle che sono le nostre specificit, ad una visione differente che metta in risalto le
potenzialit di questo continente. Cos eccoci di nuovo qui con una proposta culturale
interessantissima e questanno completamente dedicata a Burkina Faso, Costa DAvorio e
come sempre con artisti da brivido! Purtroppo questanno abbiamo dovuto mettere da parte il
nostro sogno abbiamo scelto di non provare a presentare domanda di visto e aspettare che
AfroFest raggiunga la giusta credibilit e, speriamo, sostegno istituzionale, per riprovarci.
Lobiettivo principale di questanno, far conoscere la realt del festival alla cittadinanza
romana dando la possibilit di scoprire un Africa diversa e culturalmente ricchissima.Inoltre
ricordiamo a tutti che lingresso al Festival assolutamente gratuito e si pu assistere a tutte le
attivit, che poi sono dei veri e propri spettacoli tenuti da grandi artisti, senza alcun problema.

G -. Operando io stessa nel tuo settore, questa risposta mi sta molto a cuore perch conosco bene le
dinamiche e le esigenze di una produzione/ progetto dal genere. Purtroppo il pubblico non a conoscenza
del dietro le quinte, raccontaci come stato il rapporto con le istituzioni e il territorio all AfroFest, avete
ricevuto qualche agevolazione o contributo?

1. E -. Ti ringrazio infinitamente di questa domanda anche se so in parte di non poter rispondere


perch avrei troppi sassolini da togliere dalle scarpe. Il supporto delle istituzioni
oggettivamente nulloun patrocinio dicono che non si nega a nessuno ma ultimamente anche
quelli pare costino fatica. Roma rimane una citt dove per contare devi avere i contatti giusti e
dove spesso interessanti proposte artistiche rimangono nascoste, mentre altre, ti domandi
perch riescono ad emergere incredibilmente.

1. AfroFest interamente prodotto e autofinanziato dallass. cult. Destination West Africa, no


contributi, no sponsor questo non perch non siamo bravi (abbiamo redatto un progetto
meticoloso e preciso nella documentazione e nei materiali di presentazione visionabile a
chiunque fosse interessato) ma perch almeno dalla nostra esperienza, difficile essere
ascoltati dalle istituzioni. O meglio c chi ci riesce e chi no, e questo succede
indipendentemente dal valore culturale della proposta.

1. Nella pratica questo vuol dire che, essendo DWA (ndr Destination West Africa) una ass. cul.
fatta da volontari e con piccolissimi fondi, il Festival sostenuto esclusivamente da i
workshops e da fondi personali che anticipano le coperture delle spese. Un rischio altissimo
che non potremo continuare a prenderci. I costi infatti non sono pochi. Basti pensare solo alle
spese di viaggio per tutti gli artisti non residenti in Italia presenti al Festival, poi ci sono le
spese comunicazione, di allestimento delle aree. Oltre a questo c una grandissima e
fantastica, impagabile disponibilit di tutto staff dellass. Destination West Africa e della
direzione organizzativa del festival che a titolo completamente gratuito, fa tutti i lavori di fatica
e cura lallestimento delle varie aree. Noi stiamo in difficolt anche per i nostri rimborsi
benzina! :-)

1. Pur in mancanza di fondi, le istituzioni potrebbero dare comunque un maggiore supporto.


Potrebbero aiutarci con gli spazi, i trasporti. Per farvi un esempio un semplice pulmino
scolastico (sono giorni di ponte a scuola) aiuterebbe le tante persone che vengono da fuori
Roma e anche da fuori Italia (Slovenia, Grecia, Spagna) a raggiungere AfroFest. Il primo anno
ci abbiamo pensato noi e abbiamo affittato un pulmino per fare la spola con la Metro di Eur
Palasport. Questanno non potevamo permettercelo e avevamo gi provato in passato a
richiedere la disponibilit di un mezzo senza alcun riscontro.

1. Il Festival poi si trova in una zona strategica per Roma: immerso nella campagna romana, ben
collegato con entrambi gli aeroporti, ma sopratutto nello stesso municipio c il Teatro Elsa
Morante, dove avevamo provato a proporre un evento al di fuori del perimetro del festival e il
Museo Pigorini, con una sezione dedicata proprio allAfrica che sarebbe il luogo ideale per ad
esempio una conferenza di apertura. Per il momento restano idee nel cassetto che prevedono
rapporti istituzionali che noi non siamo in grado di esprimere, non per incapacit chiaramente,
ma per mancanza di contatti e conoscenze.

G -. Che limiti vedi nell'organizzazione di questo tipo di eventi in Italia rispetto all'Europa?

1. E -. Vedo un forte limite. Nel resto dEuropa, realt come queste sono sostenute e inquadrate
come importante contributo allintegrazione fra le differenti culture. Spesso poi riescono a
trasformarsi anche in opportunit per fare impresa allinterno di una industria culturale che in
Italia fa veramente fatica a trovare spazi e dove pochi credono nel suo potenziale.

G -. Con i tempi che corrono organizzare un Festival in una citt come Roma dove ci sono pochi e contati
spazi e opportunit per la cultura, considero molto coraggiosa e meritevole la vostra scelta. Con tutte le
difficolt espresse, il decidere di promuovere intercambi culturali senza barriere n frontiere ha un
enorme e significativo valore sociale. La cultura un diritto. Iniziative come queste dovrebbero essere
sostenute. Complimenti vivissimi alla direzione del Destination West Africa e a tutto il loro collettivo.

Grazie Eugenio per avermi concesso questa bellissima intervista, le tue risposte sono state generose e
sentite, esattamente come la grande passione che ti spinge a portare avanti obiettivi cos importanti. La tua
testimonianza servir come esempio e insegner a valutare con maggiore consapevolezza il lavoro degli
operatori culturali, delle associazioni e degli artisti in generale.

1. E -. Grazie a te Gloria per lattenzione che ci hai riservato e per questa opportunit.
1. Mi fa piacere concludere questa intervista con un ringraziamento sincero e profondo che va a
tutto lo staff dellassociazione Destination West Africa senza il quale questo evento non
sarebbe neanche immaginabile. In particolare devo ringraziare Floriana Castagna che sin
dallinizio segue tutti i progetti dellassociazione e Dario Castiello che entrato a far parte del
consiglio direttivo dellass. Destination West Africa portando nuove idee ed energie.

1. Mi fa piacere salutarti con un proverbio africano a cui siamo molto legati.

1. Se vuoi arrivare primo, corri da solo. Se vuoi arrivare lontano, cammina insieme.
1.

1. Con questa citazione voglio anche ringraziare gli amici di un altro Festival importantissimo in
questo settore, Mama Africa a cui siamo particolarmente affezionati e legati da un fine
comune

G -. Bene precisamente con questo spirito del camminare assieme che condivider la vostra iniziativa.
Non mi resta che augurarvi un grandissimo successo per questa terza edizione dell'AfroFest e invitare tutti
coloro che leggono questa rubrica a partecipare numerosi.

Per maggiori informazioni e conoscere il programma in dettaglio:


Website: www.afrofest.it
E-mail: info@afrofest.it

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