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2014
ag.-Lug
N. 2 M

Anno XLVIII - Periodico trimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Parma

il silenzio come casa Domenica Guatteri pf

Per lunghi giorni starai chezze del cammino della

calma con me! (Os 3,3)
Come ogni anno, ecco arri-
vato il tempo delle vacanze,
dellestate, di lunghi giorni
da vivere
Forse, sar ancora il solito
monotono quotidiano di
preoccupazioni,oppure sar la
frenetica ricerca di tutto quel-
lo, che in realt non esiste e
quando sembra raggiunto,
gi svanito nel nulla.
Alla fine la valigia dei sogni
sar piena di amarezza e
delusione!
Sar, ma pu non essere cos!
Il credente un povero, tutto
occhi e tutto orecchi, per guar-
dare e ascoltare. uno che
si butta nello spazio infinito
anche rimanendo in poltro-
na, che cammina, pellegrino
damore, anche rimanendo in
casa, perch alza il capo e
guarda, leva gli occhi e vede
(Is 51,6), la stella radiosa del
mattino, si perde nel silenzio
del tempo e si lascia cadere
nel cuore di Dio.
O Signore che vigili sul cuore vita, casa dove si pu parlare,
come enorme gabbiano dialogare; casa dove si pu
Dammi un segno di probabile quiete ridere e piangere insieme;
s chio possa risplendere da viva!... casa dove lessere e il fare
che sia portatrice del mio nome si condividono nel silenzio
come si regge un fiore sullo stelo! dellAmore.
(A. Merini)
Ti seguir, Signore, per-
ch tu per primo mi al-
larghi il cuore (Sl 119,32).
Tu sei il principio, la radice e
lorigine del silenzio; in te il
silenzio ha il suo fine. Coloro
che amano Dio non possono
cessare di pensare a Lui, di
respirare per Lui,di aspirare
a Lui di parlare di Lui.
Dunque, il silenzio anche
Parola. Parola saggia. Parola
di amore. Parola buona. Pa-
rola di adorazione.
Il silenzio vero anche pro-
strarsi con la faccia a terra,
riconoscere la propria povert
e succhiare la vita nuova alle
sorgenti della salvezza. Non
sbagliare silenzio. Lasciati
condurre nel deserto e il
Signore parler al tuo cuore.

Nel silenzio e nellabbandono confidente la Mettiti una mano sulla bocca (Pr 30,32), e apri lo
vostra forza (Is 30,15). La forza di essere vivi, perch spazio del tuo cuore, della tua mente solo cos sentirai
Lui il Vivente; la forza di stare la sua voce e il fremito del Suo amore.
alla sua presenza, perch Lui Unestate cos? Mettiamoci la firma. Lunghi giorni alla
SOMMARIO
sempre con noi. presenza del Signore, sono alla portata di tutti. Prenota
CIAZIONE LAICALE
2 A SSO
ngelo Il silenzio avvolge la vita di chi il tuo viaggio, nello spazio che in te, per arrivare allo
La gioia del Va spera, di chi ama, di chi ha il spazio di Dio. Va e torna, per rimanere, ogni giorno, a
3 BLOC-NOes TES
i desiderio, di raggiungere il guardare il cielo blu che in te, a contare le stelle che
Cinquant im
ELLA meritato riposo e gustare, nella popolano il tuo firmamento, a cantare la melodia del
4-5 I 150 ANNGIADZIONE calma, una calda atmosfera di grazie che si sprigiona dal tuo cuore libero.
CO N G RE

6 BLOC-NOTE S amicizia.
7-8 PROFILI Allora il silenzio diventa casa, Va e torna, ma la vacanza non finita e non
dove ci si riposa dalle stan- finir

PICCOLE FIGLIE 1 MAG.-LUG. 2014

 la gioia del vangelo
L a gioia del Van-
gelo riempie il cuore e
la vita intera di coloro
che sincontrano con
Ges. Esordisce cos,
Papa Francesco, nelle-
sortazione apostolica
sullannuncio del Van-
gelo nel mondo attua-
le, Evangelii gaudium.
Questo stato il tema
delle due giornate di
spiritualit dellAssocia-
zione laicale, tenutesi
a Roma nei giorni 8 e 9
Marzo scorsi. Sabato 8
Marzo, nel pomeriggio,
dopo il saluto della Ma-
dre, sr Alfonsina Mazzi
e della presidente, Ma-
ria Rosa Campolattano,
la madre vicaria, sr
Gladys Lorca Miranda,
ha esposto la sua relazione fissando
alcuni tra i punti pi salienti eviden-
ziati dal Papa nel documento.
La gioia del Vangelo una gioia
missionaria che arriva a cercare per-
sino i lontani e gli esclusi, agli incroci
delle strade, perch tutti possano
sperimentare linfinita misericordia
di Dio. (Chiesa in uscita). Nel nostro
tempo - dice il papa - il rischio quel-
lo di chiudersi nei propri individuali-
smi alla ricerca di piaceri momentanei
che non lasciano spazio n a Dio, n
agli altri. Ciascun cristiano, in virt del
Battesimo ricevuto e qualunque sia il
suo ruolo nella Chiesa e nella societ,
chiamato ad annunciare la buona
notizia, come un gioioso messaggero
di proposte alte. Le parrocchie, i mo-
vimenti, le associazioni e tutte le isti-
tuzioni ecclesiali, dunque, attraverso
le proprie attivit sono una ricchezza
della Chiesa che lo Spirito suscita per
annunciare il Vangelo adottandone lo
stile essenziale, perch tutti si devono
sentire accolti, amati, perdonati ed
incoraggiati a seguire Ges.
A noi Associati laici, si rivolge
lesortazione del Papa a continuare
Maria Rosaria Pisano
a crescere come disce- Cristo amore del Padre e contribui-
poli ed evangelizzatori sca nel suo piccolo, alledificazione
impegnandoci nella di un mondo in cui si tiene viva la
formazione, adoperan- speranza, ci si prenda cura gli uni
doci in una maggiore degli altri e sia sale della terra e
familiarit con la Paro- luce del mondo.
la e in una pi chiara
testimonianza del Van-
gelo. Lautenticit di
un carisma, dice, la
sua capacit dintegrar-
si armonicamente nella
vita del Popolo San-
to di Dio per il bene
di tutti. Dopo aver
ascoltato attentamente
la relazione, ci siamo
ritrovati in gruppo a ri-
flettere, per tirar fuori
unidea, unimmagine
e una frase relative alle
tematiche affrontate.
Domenica 9 Marzo
dopo le Lodi e la celebrazione Eu-
caristica, c stata la condivisione di
quanto emerso nei gruppi di lavoro.
Poi, tutti a San Pietro per ascoltare
lAngelus del Papa dal vivo, unemo-
zione inesprimibile! A conclusione
delle due giornate, il bilancio
positivo. Ognuno ha portato con s
la convinzione di essere discepolo-
missionario che, in qualsiasi situa-
zione o luogo si trovi, deve lasciarsi
guidare dallazione dello Spirito
Santo, cercare Ges, senza sosta e
con cuore sincero, non rinunciando
mai al proprio impegno di evange-
lizzatore.
Maria, Madre della Chiesa e
Madre nostra Il modello, per
eccellenza, di discepola-missionaria;
invochiamo il suo aiuto perch con
la sua intercessione siamo capaci
di scoprire le tracce di Dio in ogni
avvenimento della nostra vita quo-
tidiana e della storia. Laugurio che
La Congregazione Piccole Figlie
faccio a me e a tutti i fratelli e le esprime il suo pi vivo ringraziamento
sorelle laici, che ciascuno di noi a tutti coloro (e sono tanti!) che hanno
con la propria testimonianza possa inviato offerte per il presente Giornalino,
essere sempre, espressione di quella lHospice, il Congo, il Per e le tante
necessit a cui la carit ci spinge...
gioia che proviene dallincontro con
PICCOLE FIGLIE 2 MAG.-LUG. 2014
 le sorelle del pane Le sorelle del pane

A bbiamo voluto chia- ci rivela il suo amore.

marci le sorelle del pane
e del grazie.
S la nostra vita stata
spezzata e donata, come il
pane, in favore degli ulti-
mi: i bambini, i malati, fa-
miglie in difficolt, ragazzi
della scuola, i profughi
fino a raggiungere lAfri-
ca, il Cile le periferie del
mondo.
Ci chiamiamo: Sr Gemma
Toigo, Sr. Bruna Dal Col, Sr,
Leonella Da Campo, tutte
e tre bellunesi: sr Giovan-
na Gallicani, sr Giovanna
Cavatorta tutte e due parmensi; e sr
Liliana Baraldi mantovana. Abbiamo
celebrato i 50 anni di professione
religiosa in Cattedrale, il 23 marzo
scorso, circondate da tante sorelle
Piccole Figlie, tantissimi parenti, amici
e benefattori. Il Vescovo Enrico che
presiedeva la celebrazione con una
ventina di sacerdoti e missionari, ha
sintetizzato il cammino quaresimale
Il pozzo, luogo della
realt quotidiana, con i
suoi problemi, preoccu-
pazioni, gioie e dolori;
l che incontriamo
fratelli e sorelle special-
mente i senza voce,
per dare loro lacqua del
nostro servizio concre-
to e anche lacqua del
dono di noi stesse... nel
nome di Ges. In questo
clima rendiamo grazie
al Signore per la sua FE-
DELT, per tutto ci che
ha realizzato attraverso
e il nostro cammino nelle tre parole questi poveri strumenti che siamo
chiave: il deserto, il monte, il pozzo . noi. Gli chiediamo di continuare a
Il deserto simbolo delle prove, diffi- renderci PANE per ogni fratello e
colt che si incontrano nella vita. sorella che incontriamo sulle nostre
Il monte, l dove Ges si trasfigu- strade. Un GRAZIE speciale anche a
r, per noi il luogo degli appun- tutti quelli, e sono tantissimi, che ci
tamenti con Dio attraverso la sua hanno sostenuto in questo percorso
Parola, il luogo in cui attingiamo di fedelt. Vogliamo continuare a
le energie apostoliche, nel rapporto proclamare la gioia del Vangelo
personalissimo e intimo con Lui, che con le nostre vite.

II mio 50 di professione religiosa

L a mia preparazione alla celebrazione dei
miei cinquantanni di consacrazione iniziata con
un evento speciale: il 14 Maggio del 2013, quan-
do Denise mi ha chiesto di poterla accompagnare,
con la scuola che stava frequentando, alludienza
del Santo Padre. Essendo la ragazza affetta da
cardiopatia congenita, non avrebbe potuto se-
guire il ritmo dei suoi coetanei, per cui oltre al
permesso della scuola, la sottoscritta le ha pro-
curato la sedia a rotelle. A quel punto mai avrei
pensato che accompagnare Denise voleva dire vedersi aprire
tutti i passaggi fino agli ultimi gradini della Basilica; voleva
dire a nostra sorpresa incontrarlo veramente e guardarsi
negli occhi e dirgli: Santit, condivido tutte le sue scelte,
potessi avere pi braccia e pi piedi per raggiungere le peri-
ferie che lei tanto ama e che sento mie, perch sono il segno
dellautentica presenza di Cristo povero. Abbracciare Papa
Francesco e lasciarsi abbracciare, percependo che dentro c
un progetto di Dio, c la forza dello Spirito che ti conferma
in una missione: ama la carne di Cristo: la mia
missione autentica di Piccola Figlia dei Sacri Cuo-
ri. Questo mandato dentro al mio cuore, alla
mia vita, alla mia missione, al mio servizio, non
sempre facile, perch i nostri occhi non sempre
sono limpidi nella fede, per vedere la carne di
Cristo nei fratelli e sorelle che vivono situazioni
di povert, di fragilit e di miseria umane.
Spesso il pregiudizio oscura la piena disponibilit
alla gratuit, allaccoglienza dellaltro, chiunque
esso sia, senza barriere di razza, di cultura e di ceto sociale.
con Papa Francesco che oggi sento un nuovo impegno
alla luce e con la forza dello Spirito, di intensificare quella
missione evangelica in cui la Piccola Figlia chiamata a te-
stimoniare la tenerezza di Dio accanto i nostri fratelli. Per
questo non finir mai di lodare e benedire iI Signore per le
opere che Lui ancora compie oggi nei piccoli e negli umili,
come Maria Santissima.
Sr Liliana Baraldi

PICCOLE FIGLIE 3 MAG.-LUG. 2014

 150 DELLA CONGREGAZIONE
Una storia da raccontare,
una storia da costruire...
Il logo del 150 stato elaborato dopo un lungo processo che ha visto coinvolte
tutte le comunit e anche giovani artisti di varie culture...
Volendo soffermarci su questa immagine, bello riascoltare nel cuore la parola
del Fondatore don Agostino Chieppi che ci aiuta ad entrare nello spirito del
150 anno di vita.
Il primo obiettivo lasciare che lo Spirito del Signore agisca in noi, per guardare
con occhi nuovi una storia da raccontare storia da costruire

Il mondo inteso anche come poveri, come fratelli a cui Procuriamo di essere come una cetra che solo suoni la
siamo mandate per vocazione: gloria di Dio. La voce, il pensiero, il cuore siano come al-
Procurerete di dar tutto quello che potete per i vostri fra- trettante corde di questa cetra che non sa suonare che il
telli nelle scuole, negli ospedali, nelle case private e sarete cantico della gloria di Dio.
sempre pronte a dare per essi anche lultima
goccia del vostro sangue. Il libro del mondo
dovrebbe essere come il grande libro che cinse- APPUNTAMENTI PER TUTTI
gna a pregare, cio a sollevare sempre il nostro
spirito al Signore nostro Ges Cristo.

Il fuoco inteso anche come Spirito, come dyna-

mis, come forza viva e dinamica, come focolare-
amore:
Voi siete come un sacro focolare che deve tene-
re acceso il fuoco della devozione a Maria... per
trarre il mondo al Cuore di Ges.
Il Cuore di Ges arde di zelo per la gloria del
Padre e la salvezza delle anime Oh! di qual
zelo divorante non dovrebbero essere accese le
figlie del Cuore di Ges!

Maria:
Voi siete un piccolo popolo in mezzo al deserto
di questo mondo e avete bisogno di una co-
lonna che vi guidi: Maria, o figlie, devessere la
vostra colonna che vi guidi e villumini e vi porti
a salvezza.
Loccupazione delle occupazioni per le Piccole
Figlie, devessere di studiare nella vita di Maria
per divenirne una copia fedele.

Le spighe ci evocano la vita eucaristica di Ges,

la nota eucaristica del nostro carisma espressa
anche in quel nome dato dal popolo: le suore
del magnificat, le suore del grazie:
La nostra vita, o Figlie, devessere una continua
lode a Dio, un continuo ringraziamento in pie-
na comunione con la Santissima Eucaristia, che
devessere il centro della nostra vita e che deve
tutta animarla e mantenerla come Maria nostro
specchio ha fatto.

PICCOLE FIGLIE 4 MAG.-LUG. 2014


ABBIAMO CHIESTO A
N ella Cattedrale di Parma, il 29
giugno scorso, si aperto il Giubileo
della Congregazione delle Piccole
Figlie (1865-2015). Il termine Giubileo
viene da giubilare/rallegrarsi ed ha
origine bibliche.
Cosa pu significare oggi per la
Congregazione e quanti partecipano
della sua vita? Lo abbiamo chiesto a
sr Angela Giubertoni, segretaria ge-
nerale della Congregazione.
Anzitutto un anno di grazia; un
anno in cui fare memoria grata delle
grandi opere che Egli ha compiuto e
compie tra noi; vivere il presente con
passione, sulle orme e sullesempio
di tanti santi che ci hanno preceduto
(a iniziare da Don Agostino, Anna
Micheli e la Beata Eugenia); aprirci
con fiducia al futuro.
Come guardare al passato con
gratitudine?
Volgendo lo sguardo al passato,
guidate dallimpegno per la verit,
riconosciamo che nella nostra storia
ci sono stati anche errori e limiti
ma, al tempo stesso leggiamo con
gratitudine le tante pagine eroiche,
scritte forse nel silenzio e nel na-
scondimento, non solo dai Fondatori
o dalla Beata Eugenia ma anche da
mo accogliere sempre pi e comuni-
care ai fratelli.
Il tempo della vita tridimensio-
nale: ci ha parlato del passato e
del presente. Cosa, questo anno
giubilare, pu offrire al vostro
futuro?
Lanno giubilare loccasione per
cercare di vedere verso dove lo Spiri-
to ci chiede di andare e intravedere,
grazie alla fede, la terra promessa.
Il nostro un tempo per sognare e
agire. Non importa se non arrivere-
mo a vedere i risultati, perch come
dice un proverbio orientale nessun
seme riesce a vedere il fiore. que-
sta una responsabilit che dobbiamo
assumere con coraggio e creativit, in
piccolezza e umilt, sentendoci come
tante sorelle. Quante sorelle morte sentinelle del mattino e lavorando
giovanissime, soprattutto allinizio, per costruire un futuro pieno di spe-
nellesercizio della carit verso i pi ranza, con gli occhi sempre fissi nel
poveri o in una vita di povert asso- Signore, l dove operiamo in Europa
luta? Sono state presenza di amore o in America Latina o in Congo.
gioioso e nascosto in condizioni
talvolta molto dure o poco grati-
ficanti, sostenute solo dalla fede
e dallamore ardente del Signore.
Mentre per gli errori commessi si
sente il bisogno di chiedere per-
dono, per tutto il bene che il Si-
gnore ha realizzato in questi 150
anni di storia giusto rendere
grazie e cantare il Magnificat
con Maria.
Un passato cos pu conferire
passione alla vostra vita di
oggi?
Il nostro tempo, quello che ci
dato di vivere, tempo di spe-
ranza. In momenti delicati e duri,
non privi di tensioni e di prove,
(qui in Europa soprattutto per
let che si innalza e la carenza di
vocazioni), avvertiamo la chiama-
ta alla conversione per ricentrarci
in Colui che ci ha amate fino al
segno del Cuore trafitto e per
fare nostro lo stile di Maria, nelle
relazioni quotidiane.
bello riascoltare le parole del
Papa, come se fossero scritte
proprio per noi: La gioia del
Vangeloriempie il cuore e la vita
intera di coloro che si incontrano
con Ges. Coloro che si lasciano
salvare da Lui sono liberati dal
peccato, dalla tristezza, dal vuoto
interiore, dallisolamento. Con
Ges Cristo sempre nasce e rina-
sce la gioia. (EG 1)
questa la GIOIA che desideria-
PICCOLE FIGLIE 5 MAG.-LUG. 2014
 T utta la Nuova Parrocchia Regina Montium di Monchio delle Corti (PR) ha accolto nella gioia della festa i dieci fanciulli che hanno
coronato la preparazione alla Messa di Prima Comunione. In abito bianco, assorti ed emozionati, sono sfilati, tra i fedeli, accompagnati dai genitori, al
canto E la gioia che fa cantare. E come non essere nella gioia per un incontro cos eccezionale, unico di cui mai comprenderemo a pieno il significato!
Un gruppo ben affiatato, vivace e partecipe ai diversi momenti formativi, e quindi promettente in seno
alla Comunit cristiana.
sono con voi tutti i giorni
Il punto di arrivo di un per-
corso di catechesi che si
snodato su quanto recita
il Catechismo della Chiesa
italiana:Partecipare alla
Messa nei giorni festivi un
Dono ed un Impegno per
tutti i cristiani. Innanzitut-
to un Dono, perch Dio, in
Ges Cristo, si fa presente
nella vita delluomo, of-
frendo la sua amicizia. Un
Impegno, perch luomo
c hia m a to a mos t r a r s i
come membro del popolo
dellamore anche nelle
espressioni pi semplici della vita e
nei luoghi pi comuni di lavoro e di
relazioni.
Incontro dopo incontro, abbiamo
aperto ai fanciulli alcune pagine del-
la S. Scrittura dove si descrive Ges
mescolato fra la gente, attento ad
ogni bisogno e richiesta, come Colui
che venuto sulla terra per chia-
mate i peccatori a partecipare alla
festa dellamore, dellincontro, senza
paura di contaminarsi partecipando
ai banchetti con peccatori pubblici,
sfidando le critiche dei benpensanti.
Non sono venuto a chiamare i giu-
sti, ma i peccatori . Nel banchetto
dellultima Cena, alla vigilia della sua
morte ha svelato il significato dei pa-
sti consumati con diverse categorie
di persone. Prendete e mangiate:
questo il mio corpo dato per voi.
Prendete e bevete: questo il mio
sangue versato per voi. Per voi. Un
Ges tutto proteso verso luomo di
ogni tempo e di ogni luogo, un Ges
che si dona come pane per sostenere
il cammino, spesso faticoso, della
vita terrena verso la casa del Padre.
Ges ha mangiato in compagnia
di uomini sbandati, disperati,
esclusi, umiliati per farne dei
risorti. Per dirci che egli perdono,
misericordia, tenerezza, prossimit,
amicizia, fiducia. Attraverso questi
squarci di vita di Ges abbiamo pre-
so per mano i fanciulli e li abbiamo
introdotti nellintimit con il Signore
attraverso la preghiera, lamicizia
nel gruppo, la partecipazione alla
Messa domenicale, i gesti concreti
di amore.
Nel giorno del ritiro hanno espres-
so confidenze e richieste: Ges,
crescendo, sapr pi cose su di te.
Io non ti vedo, ma so che tu ci sei.
Ti ringrazio, perch ho scoperto
nuova pace in me e lamicizia grazie
a te. Grazie perch ho scoperto
Te e le cose riguardo a te. Voglio
essere migliore, quindi mi metto
a digiuno, non di mangiare, ma
di tutti gli atti sbagliati. Lo so
che mi hai aiutato molto in questo
cammino, ma ti chiedo di aiutarmi
molto di pi domani, perch sar
un giorno speciale: far la Prima
Comunione e desidero diventare
come te.Ges, mi sto preparando
bene a riceverti. Ti chiedo che il mio
APRITE LA PORTA AL SIGNORE,
ENTRER LA SPERANZA
il via dato alla
visita e benedizione
alle famiglie nellUnit
pastorale Madonna
del Carrobbio: Casina-
Cortogno-Paullo (RE).
La missione iniziata
con la benedizione de-
gli inviati allannunzio
missionario del Van-
gelo: era la domenica
11 maggio. Il rito di
benedizione stato introdotto dal
sacerdote con queste parole:
Carissimi, si rinnova oggi per noi
lesperienza della Chiesa delle origi-
ni, la quale inviava alcuni suoi figli
PICCOLE FIGLIE 6 MAG.-LUG. 2014
Celina Comina pf
pap e la mia mamma vada-
no daccordo.Caro Ges,
aiutami a migliorare in fa-
miglia, a scuola, a Messa. A
mia mamma dona pace e le-
tizia, a mio pap di credere
nel suo lavoro e di non mol-
lare mai. Ges, cercher
di seguire i tuoi consigli,
essere pi bravo e pregare.
Ringrazio le catechiste per
avermi insegnato delle cose
su Dio e Ges e di avermi
raccontato gli episodi della
Bibbia. Ringrazio il parroco
per avermi fatto partecipare
alla S. Messa. Ges, ti voglio bene,
perdona i miei peccati. Vorrei che il
mio pap e la mia mamma fossero
sempre felici. Ciao!.
Forse questi bambini ci hanno inse-
gnato a pregare, che la preghiera
sgorga da un cuore buono, semplice,
che la Parola di Dio ascoltata nel si-
lenzio ci educa alla vita buona, che
pregare non ci isola dalla vita, ma
ci fa incontrare Dio dentro la vita,
quella concreta, ripetitiva di ogni
giorno.
Grazie, bambini, da voi abbiamo im-
parato molto. Continuiamo a cam-
minare insieme: la strada ancora
lunga. Grazie, genitori, per la vostra
sensibilit e collaborazione.
Giovanna Gallicani pf
non solo a confermare
nella fede i propri fra-
telli, ma ad annunziare
con franchezza aposto-
lica il vangelo ai popoli
che ancora non cono-
scevano il Cristo. Linvio
di queste nostre sorelle
nella nostra Unit Pa-
storale, renda pi forte
il vincolo di comunione
fraterna che gi vivia-
mo mediante la preghiera.
Poi lannuncio dei nomi: questi sono
i nomi di coloro che sospinte dalla
carit e confermate dallobbedienza,
partono dallistituto Piccole figlie dei

Sacri Cuore e dalla fraternit delle
Sorelle di san Francesco per annun-
ciare il Vangelo nella nostra Unit
Pastorale Madonna del Carrobbio
sr Elisa, sr Laura, sr Paola, sr Maria,
sr Lidia, sr Elisabetta, sr Letizia, sr
Giovanna.
Allappello del ministro ognuna
rispondeva: ECCOMI. Poi la bellissi- in 14 zone e al termine della visita
ma preghiera di benedizione nella si celebrava lEucaristia nella zona
quale si fa memoria di Cristo che stessa con partecipazione delle fa-
nella mattina di Pasqua mand le miglie visitate. Al mattino, prima di
tre donne, vicarie del suo amore, partire celebravamo le lodi insieme
prime testimoni della tomba vuo- con partecipazione di alcuni par-
ta, a recare agli Apostoli il lieto rocchiani I pasti del mezzogiorno
annunzio della risurrezione e a e della sera erano preparati dalle
proseguire la profezia iniziata dai donnee chi non poteva dare il ser-
Magi, che per adorare il Salvatore vizio dava il contributo offrendo il
gli offrirono la mirra, segno profeti- cibo gi preparato.
co della risurrezione. A Lui si chiede Bellissime le nostre agapi fraterne,
che queste tue serve che investite cariche di condivisione e di tanta
del segno della croce inviamo come gioia.
messaggere di salvezza
e di pace, diffondano
nel mondo, con paro-
le ed opere, il buon
profumo del tuo Figlio
Risorto.
La missione durata 4
settimane e le famiglie
visitate e benedette
oltre 700. Lunit pa-
storale stata divisa

Sr M. LUISA RAVAZZINI
Castellarano (RE) 01.03.1941
> Parma 27.03.2014
Chi accoglie uno
di questi bambini
nel mio nome, acco-
glie me (Mc 9,37).
Latteggiamento di
Ges nei confronti
dei bambini, nei
quali egli stesso si
identifica, possiamo
dire che stato il
tema dominante della missione di Sr.
Luisa. Tutta la sua vita di consacrata
stata contrassegnata da un amore e una
dedizione senza riserve alleducazione
dei fanciulli.
Nel 1962, subito dopo la Professio-
ne Temporanea, fu inviata a Roma
- Monteverde dove consegu il titolo
di Maestra di Scuola Elementare, che
poi esercit, sempre a Monteverde dal
1964 al 2010. Intelligente, preparata, ha
lavorato in tutti quegli anni con molta
passione e competenza, tanto che anco-
ra oggi i suoi ex alunni conservano di
lei un ricordo incancellabile e un senso
profondo di ammirazione e riconoscen-
za. Dal 1978 allimpegno di educatrice
nella scuola affianc quello di animatri-
ce liturgica e catechista nella parrocchia,
dove dirigeva il canto dei bambini alla
Messa della domenica.
Di carattere piuttosto schivo e riservato,
lavorava moltissimo nel silenzio, ma
con passione. Era fine nel tratto, sem-
pre sorridente, molto buona con tutti.
Quando, allet di 65 anni dovette la-
sciare linsegnamento, rimase in servizio
presso la scuola come supplente, mani-
festando una disponibilit assoluta ad
ogni richiesta, sempre per il bene della
scuola e della comunit. Nel 2010 lasci
Roma e pass a Scandiano (RE) come aiu-
to nella scuola materna. Inizi qui liter
dolorosissimo della malattia, che la por-
t ad un graduale, difficile, progressivo
decadimento fisico. Nel 2012 pass a
Villa Chieppi, dove pot fruire dellaiuto
indispensabile e amoroso delle conso-
relle, che la sostennero fisicamente e
spiritualmente fino al giorno dellin-
contro con lo Sposo, il 27 marzo 2014.
SALUTO a Sr LUISA
il giorno delle esequie
Siamo qui, sr Luisa carissima, per riaf-
fidarti al Signore al quale nel giorno
della tua professione perpetua, nel
lontano 2 luglio 1967 ti affidavi con
queste parole: Stringimi a te, Ges, col
nodo indissolubile dellamore, perch
tu solo sei bastante a chi ti ama e senza
di te sono niente tutte le cose. Cos sei
vissuta: una vita libera, gioiosa, serena,
pacificante.
Cos lo testimoniano le tue sorelle: Sei
stata per me e per tanti il
sorriso di Dio, la lunga mano
dellAmore misericordioso
che ha saputo farsi tenerezza,
servizio, accoglienza. Il tuo
incedere lento e affrettato ad
un tempo, ha segnato i passi
ed i tempi di tanti incontri.
Camminando leggera sulle
strade della vita hai dato alla
luce tanta nuova bellezza
guidando tante generazioni di
persone alla scoperta del vero
ed unico bene.
giunto il momento, carissi-
ma sr Luisa, che ti dica quanto
sia stato, sia e sar sempre im-
portante la tua presenza di sorella. Il tuo
essere presente, a modo tuo, ha colmato
di gioia, di serenit, di sicurezza, di gra-
titudine la mia vita quando pensavo di
avere il vuoto intorno spuntavi sempre
tu e solo tu. GRAZIE. So che per me hai
fatto passi e prese decisioni che non
avresti mai fatto o presi.. e proprio que-
sto tuo BENE per me mi ha risollevato.
Benedico e ringrazio il Signore perch
mi hai permesso di conoscerti, perch
ci sei e perch ci sei cos come sei; per
la tua fedelt a Lui, per il tuo modo di
vivere da PICCOLA FIGLIA, per la tua
bont nei confronti di tutti, per questa
nostra autentica amicizia in Lui
Testimonianze confermate anche dai
suoi ex alunni: carissima sr Luisa per
la prima volta voglio darti del tu per-
ch sei una persona un po di famiglia,
quella grande famiglia di tutti noi tuoi
alunni che siamo cresciuti con la fortu-
na di averti vicino, apprendendo quei
valori forti che ci hanno aiutato nei vari
momenti della vita. La tua semplicit, il
tuo sorriso, la tua faccia dura quando
combinavamo qualcosa, la tua vicinanza

PICCOLE FIGLIE 7 MAG.-LUG. 2014

nei momenti tristi sono cose che ci por-
teremo sempre dentro perch grazie a
queste e soprattutto a te siamo diventati
grandi
nonostante gli anni che passano, le
vite che cambiano, i veri valori restano,
quelli che abbiamo imparato prima di
tutto da te, quando ancora eravamo alla
scoperta del mondo, quando il mondo ci
sembrava cos bello, cos allegro e ci sen-
tivamo protetti dalla tua umanit
il tuo passo svelto, lo sguardo determi-
nato, la testa sempre alta. Quasi volessi
dirci: siate forti, siate delle rocce! Ma
soprattutto ci hai voluto bene e hai con-
tinuato a volercene sempre.
Luisa, sorella carissima, ora sei vera-
mente libera, corri spedita, saltando di
stella in stella verso il tuo Ges. Stringilo
forte anche per noi. Ritroveremo il tuo
volto e la tua tenerezza nelle STELLE
che da lass lascerai cadere sulle nostre
strade. La tua fragilit ora e sar la
forza di Dio per tutti noi che ti abbiamo
conosciuta, amata e rispettata nella tua
riservatezza.
Sr M. CATERINA PERINI
Tremosine (BS) 07.04.1923
> Parma 09.05.2014
Si spenta serena-
mente, allet di
91 anni, la nostra
indimenticabile sr
Caterina. Non pos-
siamo non ricordarla
con quel suo sorriso
discreto, colmo di
tenerezza, che lha
accompagnata sino
alla fine. I primi anni della sua vita di re-
ligiosa li ha trascorsi in varie comunit,
sempre con il ruolo di cuoca e di aiuto
con i bambini della scuola materna e in
parrocchia, ma il tempo che ha segnato
profondamente la sua vita quello che
ha trascorso a Noceto, da 1969 al 2007.
Continu per un certo tempo, anche qui
il suo compito di cuoca, ma abbinato
allOratorio, che in breve tempo diven-
ne veramente il tutto della sua vita.
Una vita tanto semplice e tanto ricca
che non ci sono parole per descriverla
come si vorrebbe. Lo hanno fatto per
noi i suoi ex-alunni, che osano persino a
chiamarla la Santa di Noceto. Sentiamo
come la descrivono sul periodico Voce
Amica a 20 anni del suo ingresso in
Oratorio.
Sono tanti i ragazzi che vorrebbero
dirle grazie, ma ... non si attentano!
Per nel loro cuore non si canceller
mai quel nome di suora che voleva dire:
una stanza calda; dei giochi poveri, ma
sempre a disposizione; una scuola
di ricamo, che lascia un segno per la
vita; momenti di catechismo e di adu-
nanze A.C.R., che cercano di formare
veri cristiani; palloni, corde per saltare,
fazzoletti per le squadre, forbici, carta
colorata ... un magazzeno di giochi e di
umile roba, utile per divertirsi e lavorare
nei vari periodi dellanno; un coltellino
in tasca e un fischietto; il nasino rosso
e la fronte abbronzata dope le passeg-
giate lunghe anche sui
crinali pi impegnativi
dellAppennino intorno
a Vecciatica; sepolta
dalle borse e dagli zai-
ni, mentre centinaia di
ragazzi sono liberi di
divertirsi al Gardaland;
qualche lacrima, che
non si potuta repri-
mere, ma che lascia su-
bito il posto a! perdono
per chi - passando un
brutto momento di cre-
scita - arrivato ad offenderla.
Questo affetto, non solo dei ragazzi,
ma anche da tutta la comunit, testi-
moniato dal conferimento dei premio
San Martino conferitole nel 1996
dallAmministrazione Comunale. Nei
documento si legge tra laltro: Educatri-
ce attenta, catechista impegnata, suora
per vocazione, ma soprattutto angelo
allOratorio... onnipresente nellattivi-
t parrocchiale e straordinariamente
umile nella sua operosit e instancabile
nella sua disponibilit.
Ha aiutato a crescere tre generazioni
di ragazzi, che la portano in cuore
come un vero angelo nel loro cammino
formativo. Era buona, accogliente con
tutti. Sapeva perdonare sempre, anche
quando gliene combinavano di tutti i co-
lori: Sr Caterina, vittima di tiri mancini
e di scherzi di ogni tipo - storici gli scop-
pi dei petardi allinterno delle stanze
delloratorio - . ha sempre perdonato.
Un po di lacrime, qualche lamentela
a don Corrado e poi.... via di nuovo ad
aprire cancello e porte, a ri-accogliere,
sorridente e dimentica di tutto, chi
laveva fatta piangere. Un punto fer-
mo allombra del campanile, quasi un
tuttuno. Purtroppo anche a lei let fa
qualche scherzo, ma a sr Cate tutto si
perdona. Come non farlo per questa
suora che con tanta tenacia, passione
e AMORE ha contribuito per anni ad
animare lA.C.R., ha amato e accolto
sempre con gioia tanti nocetani. Era
incrollabile in compagnia col suo Signo-
re, da cui ha saputo trarre le sfumature
pi squisite della bont e della carit.
Oggi salutandola le diciamo di cuore, a
nome di tutti, il nostro grazie e le chie-
diamo di continuare a volerci bene e a
suggerisci il cammino da seguire.
Sr M. ELVA FORMENTINI
Suzzara (MN) 07.06.1924
> Parma 14.05.2014
Sr Elva: una grande Piccola Figlia, che
ha servito la nostra famiglia religiosa
per tutta una vita, svolgendo un com-
PICCOLE FIGLIE 8 MAG.-LUG. 2014
pito molto impegnativo con
competenza, seriet, lealt e
amore senza tentennamen-
ti. Proveniente da famiglia
benestante, matur la sua
formazione cristiana nellA-
zione Cattolica.
Allet di 23 anni, aiutata
nel suo cammino di ricerca
della volont di Dio da Sr
Gemma Nironi, che operava
nellospedale di Suzzara,
decise di farsi suora. Aveva
conseguito nel 1943 il titolo
di maestra di scuola elementare, ma
entrata in convento, disse alla Madre
che non si sentiva adatta al compito
educativo, perci fu subito orientata
al settore amministrativo; da prima
a Casa Famiglia (1950-1958) in se-
greteria, e poi per 30 anni presso la
Casa di Cura in Parma, con il ruolo di
economa.
qui dove ha dato il meglio di s come
suora, contenta della sua vocazione e
severa nel portarla avanti nella sua au-
sterit, con il desiderio di far contenti
gli altri.
Sono testimoni della sua competenza
leale, sincera e tutta protesa al me-
glio, non solo le consorelle ma tutti
gli operatori sanitari sia medici, che
infermieri, come pure i clienti che quo-
tidianamente accedevano allufficio.
Anche nei momenti pi difficili che
spesso dovette affrontare, rimase
sempre determinata a cercare il meglio
con tenacia e senza perdere quella
serenit di fondo che le veniva da una
fede solida e provata.
Estremamente riservata, viveva i suoi
voti con rigore. In particolare, fin da
ragazza, era particolarmente sensibile
alla castit.
emblematico al riguardo un aned-
doto raccontato da una vecchia amica
di scuola. Un giorno, la sua professo-
ressa di ginnastica le chiese di parte-
cipare ad una gara al giavellotto in
Piazza delle Erbe a Mantova. Bench
avesse titolo per il successo, rifiut
decisamente, perch avrebbe dovuto
indossare la divisa con pantaloncini a
braghe corte.
Questo straordinario riserbo fu una ca-
ratteristica che laccompagn sempre
e che deve esserle costato tanto nel
lungo tempo della sua malattia, che la
rese completamente dipendente anche
per i servizi pi intimi; le fu di grande
sostegno e conforto laffettuosa e
delicatissima attenzione delle sorelle
addette alle sue cure.
Nei 1988 lasci la Casa di Cura e pass
come superiora a Rapallo Villa lolanda,
per poi fare ritorno a Casa Famiglia,
dove si prodig in servizi vari, come le
consentivano let e la salute. Nel 2003
nella comunit di Villa Chieppi inizi
quel lungo periodo di progressiva asce-
si nella faticosa, ma consolante attesa
dellincontro con lo Sposo.
Di cuore la ringraziamo del suo pre-
zioso servizio e della meravigliosa
testimonianza che ci aiuta a guardare
avanti con fiducia.