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Letnocentrismo europeo

nella storia

Luca De Pascale
Edoardo Maragliano
Sofia Picasso
Giulio Schoen

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luned 14 marzo 16
Che cos letnocentrismo?

In antropologia letnocentrismo la tendenza a giudicare le altre culture e ad


interpretarle in base ai criteri della propria e a proiettare su di esse il proprio concetto di
evoluzione, progresso, sviluppo, benessere. Esso comporta una prospettiva per cui tutte
le societ vengono collocate lungo una scala evolutiva in cui le societ occidentali,
civilizzate, sviluppate e modernizzate occupano il gradino pi alto, mentre quelle
cosiddette primitive il gradino pi basso [].
In unottica etnocentrica assente lanalisi critica del contesto sociale e culturale, poich
si assume un sistema di valori che relativo ad una determinata realt come universale,
come IL sistema di valori, con il quale laltro in relazione secondo un sistema
gerarchico e di giudizio.
Colui che ha un atteggiamento etnocentrico, nelle sue varie accezioni e manifestazioni,
non si pone il problema di comprendere laltro, in quanto parte dal presupposto che
luniverso coincida con il proprio io.

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Letnocentrismo nel Mondo Antico

Secondo la maggior parte degli antropologi lessere umano, di qualunque provenienza


etnica e culturale, naturalmente incline al pensiero etnocentrico e a ritenere quindi che
i propri usi e i propri costumi siano gli unici giusti e buoni, se non gli unici possibili.
Manifestazioni di etnocentrismo si hanno gi nel Mondo Antico: basti pensare allantica
Grecia, in cui la parola barbaro identificava con forti connotazioni dispregiative
chiunque balbettasse, ovvero coloro che non conoscevano la lingua greca ed erano
quindi estranei alla sua cultura.

La stessa parola poi passata nella lingua latina, assumendo un pi stretto carattere
ideologico legato al pretesto della missione civilizzatrice di Roma: la stessa analisi degli
usi e dei costumi delle popolazioni della Gallia condotta da Giulio Cesare nei suoi
Commentarii de Bello Gallico un esempio ante litteram di etnocentrismo culturale,
poich lindagine non ha lo scopo di comprendere la cultura delle popolazioni, ma lo
scopo di conoscerla per volgere le informazioni a proprio vantaggio.

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La scoperta dellaltro: il Nuovo Mondo

La scoperta del Nuovo Mondo alla fine del Quattrocento e il conseguente incontro dei
conquistadores con gli indios mesoamericani costituisce il primo caso ampiamente
documentato di contatto tra due civilt totalmente sconosciute luna all'altra e quindi una delle
prime evidenti manifestazioni di etnocentrismo europeo.
Prima delle grandi scoperte geografiche lEuropa aveva costituito, con differenze nei vari
periodi storici, unarea pi o meno omogenea, erede della classicit e dellImpero romano e
permeata dalla fede cristiana, e ci aveva contribuito a creare una sorta di identit europeo-
cristiana, facendo ritenere alluomo occidentale che lessere umano non potesse essere diverso
da luomo occidentale stesso.
Ci ha portato a identificare la cultura occidentale come universale, assoluta, mancando la
consapevolezza che anche gli altri sono degli io, che solo il mio punto di vista distingue da me.
Seguendo il testo La conquista dellAmerica: il problema dellaltro del filosofo T.Todorov,
analizziamo ora tre differenti atteggiamenti etnocentrici messi in atto da tre differenti
personaggi di importante rilievo storico nellambito della conquista delle Americhe: Cristoforo
Colombo, Hernan Corts e Bartolom de Las Casas.

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Colombo: Scoprire

In Colombo, come si evince dai suoi numerosi diari di viaggio, il principale interesse la
scoperta geografica, finalizzata principalmente alla ricerca delloro.
Ci ha portato lesploratore genovese a non curarsi dellaspetto umano e culturale delle
popolazioni indigene, facendo s che egli escludesse ogni tentativo di comprensione.

Colombo quindi non vede le popolazioni indigene come uguali, nel senso di esseri
umani completi e degni di pari diritti pur nelle differenze, bens come identici, e questo
tipo di comportamento sfocia nellassimilazionismo, nella proiezione dei proprio valori
sugli altri.

Colombo, profondamente condizionato da una concezione finalistica tipicamente


cristiana, non ammette la differenza nemmeno come ipotesi: non concepisce la
possibilit che possano esistere altri, poich egli convinto che il mondo, sul piano
culturale, sia uno solo - il suo - sulla base di una verit prestabilita.

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Las Casas: Amare

Las Casas, prete domenicano, costituisce sotto alcuni aspetti una voce fuori dal coro nel
periodo della colonizzazione spagnola delle Americhe, essendo tra i pochissimi che
disapprovano lo sfruttamento degli indios e ripudiano lopinione di coloro che li ritengono
non-umani: egli infatti parte da una concezione egualitaria, senza per fondarsi sulla
conoscenza e sulla comprensione della cultura dellaltro, bens sul presupposto che tutti gli
uomini siano ugualmente figli di Dio e debbano pertanto essere identici e ricondotti alla
fede cristiana.

La posizione di Las Casas contro la riduzione in schiavit degli indios, pur essendo di rilievo
allinterno di un contesto estremamente schiavista, non rappresenta quindi un reale
interesse per le loro tradizioni, poich per il domenicano errato il mezzo, ovvero la
conquista militare e la violenza che essa comporta, e non ci che per lui il fine, cio
levangelizzazione di tali popolazioni.

Il punto di vista di Las Casas etnocentrico proprio per questo motivo, poich si basa sulla
convinzione che il cristianesimo e la sua diffusione siano elementi necessari e costituiscano
il pi importante criterio di progresso e di sviluppo umano.

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Corts: conquistare

Hernan Corts incarna emblematicamente la figura del conquistador, e come tale si pone
nei confronti degli indigeni: i suoi obiettivi sono la conquista dei territori, la
sottomissione delle popolazioni autoctone e il loro sfruttamento, che rendono necessarie
la conoscenza del linguaggio e dellorganizzazione politica e sociale.

infatti grazie a queste conoscenze che Corts riesce a volgere a proprio vantaggio i
conflitti gi esistenti tra gli Aztechi e le popolazioni confinanti sottoposte al loro
dominio, facendo s che queste ultime si uniscano agli spagnoli nel rovesciare limpero
dei primi, per poi essere sterminate a loro volta.

In Corts la conoscenza finalizzata alla conquista, poich se il comprendere non si


accompagna al riconoscimento dellaltro come soggetto, allora questa comprensione
rischia (come in questo caso, ndr) di essere utilizzata ai fini dello sfruttamento; il sapere
risulta cos subordinato al potere [...].

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Etnocentrismo e Colonialismo Europeo

Il mito della superiorit europea sul resto del mondo, che ha inizio con la scoperta delle
Americhe, ha il suo apice tra XIX e inizi del XX secolo e si protrae fino alla met dello
stesso, si fonda su criteri di giudizio tipicamente etnocentrici.

Infatti dal punto di vista del mondo occidentale la direzione, cos come la meta, una
sola: da povero a ricco, da magico a scientifico, da ineducato a educato, da semplice a
complesso, da autoritario a democratico, da poligamico a monogamico, da pagano a
cristiano, da oppresso a libero [...].

Questa sorta di scala del progresso diventa per lEuropa la giustificazione alla
creazione di imperi coloniali, commerciali e di sfruttamento, che nascono con i vicereami
spagnoli e le colonie commerciali portoghesi, a cui si aggiungono successivamente
colonie di tutti gli stati europei, in particolare Francia, Olanda, Germania, Russia e
Inghilterra, le quali assieme agli Stati Uniti nel 1914 controllano circa 80 milioni di km2 di
territori, pari al 60% delle terre emerse, di cui circa la met sono colonie britanniche.

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Limpatto socio-culturale delleurocentrismo

Nel corso dei secoli leurocentrismo ha portato gli europei al costante tentativo di
esportare i propri valori e la propria cultura, spesso sottomettendo altre popolazioni
per fini economici e commerciali.
La colonizzazione, prima conseguenza delletnocentrismo europeo, pur con differenti
livelli di penetrazione sul territorio, non infatti stata semplicemente politica, ma ha
avuto, specialmente nel caso delle Americhe, un profondo impatto sociale e culturale,
poich prima i conquistadores e poi i coloni inglesi non solo hanno assoggettato i
nativi al dominio politico della madrepatria, ma hanno poi costretto i nativi stessi a
convertirsi alla propria fede e al proprio stile di vita, ai propri usi e costumi,
sterminandoli qualora opponessero resistenza.

Nel caso specifico degli indios, si trattato di un processo che ha intaccato oltre che
gli aspetti politici ed economici, anche quelli simbolici, religiosi, culturali e materiali
della societ andina [...] poich la colonizzazione si estesa a tutte le dimensioni della
vita sociale e ha provocato un processo di svalutazione della societ colonizzata r e un
processo di subordinazione culturale.

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Conclusione

Da questa breve analisi del fenomeno delletnocentrismo, che si limita a rilevarne i


caratteri pi generali con riferimenti particolari alla colonizzazione delle Americhe da
parte degli europei, emerge sia come la tendenza delle societ umane a concentrarsi sulla
propria cultura sia il naturale mezzo affinch queste si creino una propria identit
culturale senza nuocere ad altri, in quello che viene definito etnocentrismo debole, che
presenta elementi positivi e di sviluppo umano, sia come lEuropa, grazie alla superiorit
dei propri mezzi tecnici e tecnologici, ha sempre tentato di assumere un ruolo centrale sia
in campo politico-economico sia in ambito culturale, senza prestare attenzione allassetto
sociale e culturale dellaltro e senza riflettere sulle conseguenze di tali azioni.

Il giudizio etnocentrico in senso stretto ha lentamente iniziato ad estinguersi con il


disfacimento degli imperi coloniali nella prima met del Novecento, periodo in cui si
sono diffuse nuove correnti filosofiche, sociologiche e antropologiche che si fondavano
sul relativismo culturale e valorizzavano le differenze tra culture, ma la tendenza
dellOccidente ad esportare il proprio stile di vita tuttora fortemente presente, in una
sorta di imperialismo culturale latente che spesso solo la maschera di celati interessi
politici ed economici.

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Conclusione

LOccidente continua infatti a tentare di diffondere i propri modelli sociali ed


economici nei paesi meno sviluppati (anche se, dopo questa ricerca, diventa, vista
la vastit dei temi e delle variabili da considerare, estremamente complesso ma
fondamentale chiarire i termini delle definizioni di sviluppo e di progresso), senza
tenere conto della realt culturale della societ in cui ci si inserisce, delle
conseguenze che tale inserimento comporter nel breve e nel lungo periodo, delle
ripercussioni sullequilibrio spesso gi precario di tali stati, senza preoccuparsi se
effettivamente questo intervento di esportazione di cultura e, spesso cos si dice,
di civilt, comporti vantaggi effettivi non solo per colui che esporta, ma anche per
colui che riceve e coloro che vivono assieme ad essi.

luned 14 marzo 16
Sitografia e bibliografia

http://www.volint.it/scuolevis/etnocentrismo/etnocentrismo.htm

T.Todorov, La conquista dellAmerica: il problema dellaltro, 1984, Einaudi

http://www.lankelot.eu/letteratura/todorov-tzvetan-la-conquista-dellamerica-il-problema-dell
%C2%ABaltro%C2%BB.html

http://www.instoria.it/home/buon_selvaggio_colonialismo.htm

http://www.resetdoc.org/story/00000000195

http://sociologia.tesionline.it/sociologia/articolo.jsp?id=2757

https://it.wikipedia.org/wiki/Barbaro

http://www.difesa.it/SMD_/CASD/IM/ISSMI/Documents/
5_4AntropologiaCulturale_Etnocentrismo.pdf

http://www.liceoberchet.gov.it/ricerche/todorov/todorov.htm

http://www.academia.edu/1632398/Imperialismo_Colonialismo_Eurocentrismo

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