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I.T.I.S. G.

Marconi - Jesi 5^A 7/11/2016

La rivoluzione russa
S.S.: Russia

S.T.: Inizio XX sec - 1917

SITUAZIONE PRE-RIVOLUZIONE

La Russia aveva conosciuto, a cavallo tra XIX e XX secolo, una crescita dellapparato industriale,
tuttavia il modello politico e istituzionale era ancora ancorato al potere autocratico zarista.

Le masse popolari vivevano ancora in condizioni estremamente misere: i contadini erano poveri e
malnutriti e gli operai vivevano con salari molto bassi. Inoltre, a quel tempo, la legge proibiva le
organizzazioni sindacali e lo sciopero, e diritti politici e civili non erano in alcun modo riconosciuti.

Un simile contesto era dunque fecondo di ideologie rivoluzionarie. Alle soglie del Novecento venne
formato il Partito socialista rivoluzionario, il quale si batteva per una via politica russa al
socialismo e puntava sul sostegno del proletariato rurale. Allinterno delle fabbriche si era invece
diffusa lideologia marxista, che fu alla base della nascita del Partito operaio socialdemocratico
russo (POSDR).

ESORDI DEL BOLSCEVISMO

Le idee sovversive iniziarono a comparire allinterno del Partito


socialdemocratico per iniziativa di Vladimir Ilic Uljanov (1870-1924), in
seguito noto con lo pseudonimo di Lenin. In un opuscolo intitolato Che
fare? (1902) egli sostenne che, attraverso un gruppo organizzato di
intellettuali e attivisti dediti allattivit cospirativa, si sarebbe potuta
accendere la rivolta e capovolgere la Russia.

Nella concezione leninista un partito di tipo nuovo avrebbe dovuto divenire


dunque protagonista del processo rivoluzionario oltre che unico autentico
interprete delle aspirazioni di rivalsa della classe operaia.

Successivamente al contrasto fra Lenin e Georgij Plechanov (1856-1918), il


padre del marxismo in Russia, il partito socialdemocratico si scisse in due fazioni: i bolscevichi (in
russo: la maggioranza) i quali abbracciarono la tesi di Lenin, ed i menscevichi (la minoranza),
che la respinsero rimanendo fedeli al modello del partito di massa sostenuto
e portato avanti dalla Seconda Internazionale. Per questi ultimi il compito
del partito non doveva essere quello di scatenare la rivoluzione socialista
(ritenuta per quelle determinate circostanze irrealizzabile) ma di contribuire
al compimento di un processo di sviluppo e modernizzazione che avrebbe
dovuto favorire la crescita di borghesia e capitalismo, dato che,
contrariamente alla situazione nelle altre nazioni europee, si era ancora
fermi ad unautocrazia semifeudale quale limpero zarista.

Andrea Altomare
I.T.I.S. G. Marconi - Jesi 5^A 7/11/2016

LA DOMENICA DI SANGUE E LA NASCITA DEI SOVIET

Nel 1905 una folla sterminata si radun di fronte al Palazzo dInverno, la residenza principale dello
zar Nicola II Romanov a San Pietroburgo.

Il gruppo chiedeva la giornata lavorativa di nove ore ed un giorno di


riposo infrasettimanale per gli operai, labolizione delle imposte
indirette, lamnistia per i detenuti politici e, soprattutto, una
costituzione. Comunque, nonostante il malcontento generale
accresciuto dalla guerra contro il Giappone per la contesa della
Manciuria la quale si stava inoltre risolvendo a proprio sfavore, la
gente accalcata in piazza sventolava icone e ritratti dello zar,
fiduciosa che egli avrebbe accolto le sue rivendicazioni. Eppure
Nicola II, il quale sentiva gravare su di lui il peso della
preservazione dellautocrazia zarista, diede ordine allesercito di
sparare sulla folla.

La carneficina incrin ulteriormente il legame profondo che ancora esisteva tra il sovrano e gran
parte del popolo, e provoc unondata di scioperi che
coinvolsero in tutto il paese lavoratori come operai,
ferrovieri e semplici impiegati, i contadini si
ribellarono invece contro i proprietari terrieri, e reparti
delle forze armate si unirono agli insorti.

Nella fabbriche e nelle campagne vennero quindi


eletti dei Consigli dei lavoratori (i soviet): nuovi
organismi rivoluzionari i quali si proponevano di dar
vita ad una democrazia dal basso.

LA RIVOLUZIONE DEL 1917

Allinizio del 1917, in piena guerra mondiale, nonostante lesercito fosse arrivato a contare circa 15
milioni di uomini, i risultati delle operazioni belliche russe erano catastrofici: le armate tedesche
stavano penetrando sempre pi a fondo nel suo territorio. La mancanza di risorse inoltre
contribuiva ad incrementare il numero di quelli che disertavano o non volevano partire per il fronte.
La guerra era diventata insostenibile non solo per i militari, ma anche per gli operai delle fabbriche,
costretti a lavorare in condizioni sempre pi intense. In quel clima, bast una manifestazione
contro il carovita iniziata a Pietrogrado (come fu
rinominata San Pietroburgo) l8 marzo (23
febbraio secondo il calendario giuliano in vigore in
Russia) per trasformarsi rapidamente in un grande
sciopero generale di protesta, nei giorni
seguenti, contro lautocrazia zarista, accusata di
affamare e mandare a morire il proprio popolo.

Nelle officine si ferm ogni attivit, nelle


campagne crebbero i fermenti, i soldati chiamati a
intervenire spesso si unirono agli insorti. Fu linizio
di un vero e proprio sconvolgimento, che port alla

Andrea Altomare
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formazione di un governo provvisorio di orientamento liberale, allabdicazione dello zar Nicola II


(15 marzo 1917) e, infine, a uninsurrezione rivoluzionaria nella notte tra il 6 e il 7 novembre (24-
25 ottobre secondo il calendario russo).

La caduta del regime zarista e la nascita della Repubblica dei soviet determinarono luscita della
Russia dalla guerra. Larmistizio, il quale venne firmato a dicembre con le potenze dellIntesa
(Francia e Gran Bretagna), fu sanzionato ufficialmente con il trattato di Brest-Litovsk (3 marzo
1918), che comport la perdita di alcuni territori dellex impero russo (repubblica ucraina, Estonia,
Lettonia, Lituania, e parte della Bielorussia).

VIDEO RIASSUNTIVO: Rivoluzione russa

FONTI

Bibliografia:

La discussione storica 3 De Bernardi, Guarracino (Bruno Mondadori)


Centri e periferie Vittore Riccardi (Zanichelli)
Raccontare la Storia 3 F. Cengarle, U. Diotti, E. Lorenzetti (De Agostini)
MilleDuemila Valerio Castronovo (La Nuova Italia)
EcoStoria E. Bonifazi, F. Franceschi, F. Ricciardelli, A. Quercioli (Bulgarini)
Una Storia Globale V. Zamagni, G. Albertani, C. De Maria, T. Menzani (Le Monnier)

Storiografia:

treccani.it
oilproject.org

Andrea Altomare

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