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G. Sealella ll perdono raccontato Itempo di Geet - duemila anni fa - in Palestina non ceisteva il perdono. Gli uomini amavano Die ¢ riepettavana la legge che lui aveva dato a lore per iezzo di Mo- 28, La legge infatti diceva: amerai il Signore tuo Dio con tutto te steese ¢ il proseimo tue come te eevee. Cora una norma perd che diceva: “Ge uno fara una lesione al evo proseime, ei fara a lui come egli ha fatto all'altre: occhio per occhio, dente perdente... (Levitico 24, 19-20); vuoldire che in forza di questa norma gli Ebrei potevano vendicarei ee qualouno aveva fatto lore del male. Per questo i Farieci oi permettono di rimprove- rare Geol perché frequentava la gente peggiore di allora: gli ueurai, le prostitute, ecc..., cioe quelli che non riepettavane la legge. Geei non si perde danimo ¢ ai Farieei che lo accueano rieponde: “non gone i eani che hanno bieogno del medico ma i malati...” Matteo 9, 9 13) Ga che 2 otato mandate dal Padre eua non per cambiare la legge ma per allargare Vamore degli uomini ¢ permettere a loro di amare gli altri come Die ama loro, Infatti nel Vangelo leggiamo che Gee, parlando alle folle eulla montagna, dice: “avete inteeo che fu detto: amerai i tuo prossima ¢ odierai il tuo nemico? Ma io vi dico: amate i voetri nemici...* (Matteo 5, 155). Non era facile per chi ascoltava capire ¢ accettare quelle parole, quellinvito. Gli Ebrei vedevano tutti i giomile ingiustizie che Romani commettevano contre di lore. Nen era per niente facile perdonare ¢ amareil nemice, Quella di Geet perd non éun abblige, é un invito: un uome é pid e¢ eteeeo o¢ ea abbracciare ¢ perdonare un nemico. Vedendo che non capivano, Geel incomincia a fare loro degli ceempi, ai inventa delle storie per far vedere a loro che il perdono & possibile a tutti. Non solo: lui per prime perdona i nemici, civé quelli che lo hanne inchiodato sulla croce: “Padre, perdona lore perché non eanno quello che fanno...” (Luca 23,34) Il figlio ritrovato Luca 15, 11-32 Un uomo aveva due figliII pid giovane dei due disse al padre: «Padre, damn la parte di patrimonio che mi epettar, Ed agli diviee tra lore le sue ecetan- ze. Pochi giorni dopo, il figlio pid giovane, raccolte tutte le sue cose, parti per un paces lontano ¢ la sperperd il sue patrimonio vivendo in modo divealu- to. Quando ebbe epeso tutto, sopraggiunes in quel pacee una grande careetia ed egli comincid a tro- varei nel bisogno, Allora andd a metterei al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandd nei euei campi a pascolare i porci. Avrebbe volute saziarei con le carrube di cui ei nutrivang i porci; ma neesuno gli dava nulla. Allora ritornd in 9é ¢ disse: «Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza ¢ io qui musio di fame! Mi alzerd, andro da mio padre e gli dird: Padre, ho peccato verse il Ciclo ¢ davanti a tesnon sono pi degno di eseere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi eala- riatin. Sialzd etornd da suo padre. Quando era ancora lontano, sue padre lo vide, ebbe compaeeione, gli corse incontro, gli et gettd al collo € lo bacid..I figlio gli disse: «Padre, ho peccato verso il Cielo € da- vanti a te; non sone pi degno di cesere chiamato tue figlio». Ma il padre dieses ai servi: «Presto, portate qui il vestito pil bello ¢ fategliclo indoseare, mettetegli l'a- nella al dito ¢ i eandali ai piedi. Prendete il vitelle graseo, ammazzatelo, mangiamo ¢ facciame festa, porché questo mio figlio era morte ed é tornata in vita, ora perduto ed 2 etato ritrovator. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore ei trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicine a cava, udi la musi- ca eledanze;chiamd uno del servi e gli domandd che cosa fovee tutto questo, Quelle gliriepose: «Tuo fratello & qui c tua padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, per- ché lo ha riavuto ean ¢ ealvo». Egli ei indignd, ¢ non voleva entrare, Sue padre allora usci a eupplicarlo. Ma egli rispose a sue padre: «Ecco, io ti servo da tanti anni ¢ non ho mai disobbedito aun tue comando, ¢ tu non mi hai mai dato un caprette per far festa con i miei amici.Ma ora che 2 tomate questo tuo figli, il quale ha divorata le tuc svstanze conle prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasa». Gli rispose il padre: «Figlio, tu sei sempre con me e tutto cid che & mio & tuo; ma bisognava far festa ¢ rallegrarei, perché questo tuo fratello era morte ed & tornate in vita, era perduto ed & stato ritrovator. Il buon samaritano Luca 10, 25-37 Ed ceo, un dottore della Legge ei alzd per metterlo alla prova ¢ chiese: «Maestro, che cova devo fare por ereditare la vita eber- na?». Gesii gli diese: «Che cosa ota scritte nella Legge? Come leggi?». Costui riepose: sAmerai il Signore tuo Dio con tutbe il tue cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza econ tuita la tua mente, ¢ il tue prossino come te etesem. Gli disse: «Hai rieposto bene; fa! questo evivrain. Ma quello, volende giustificarsi, diese a Ge- al: «E chi 2 mio prossimo?». Gesii riprese: «Un uome ecendeva da Geruealemme a Gerico ¢ cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo perceseero a eangue ¢ 8¢ ne andarono, lasciandole mezzo morte. Per case, un sacerdote ecendeva per quella medesima etrada e, quande lo vide, pas- 28 oltre. Anche un levita, giunte in quel luogo, vide ¢ paged oltre. Invece un Gamariba- no, che era in viaggie, paseandogli accanto, vide ¢ ne ebbe compassione. Gli ei fece vicino, gli fascia le ferite, vereandovi olie ¢ vino; poi lo caricd sulla eua cavaloatura, lo portd in un albergo ¢ si preee cura di lui. Il giomo sequente, tird fuori due denari e li diede all'albergatere, dicendo: «Abbi cura dilui; oid che spenderai in pill, be le pagherd al inio ritorno2. Chi di questi tre ti sembra 2ia stato proseime di colui che ¢ caduto nelle mani dei briganti?». Quelle riepoee: «Chi ha avuto compassione di luix. Geil gli diese: ¢Va' eanche tu fa! cosi». Zaccheo Luca 19,1-10 Entrd nella citta di Gerico ¢ la otava attravereando, quand’ecco un uome, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani € ricco, cercava di vedere chi era Ge- sii, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di etatu- ra. Allora coree avanti ¢, per riuscire a vederlo, eali ou un sicomaro, perché doveva passare di la. Quando giunse sul luge, Geei alzd lo eguarde ¢ gli diese: «Zaccheo, ecendi eubite, per- ché oggi devo fermarmi a caea tuar. Sccee in fretta ¢ lo accolee piono di gioia. Vedendo oid, tutti mor- moravano: «E entrate in casa di un peccatorel», Ma Zaccheo, alzatosi, diese al Signore: «Ecco, Signore, io do la meta di cid che possiede ai po- veri ¢, e¢ ho rubato a qualouno, reeti- tuieco quatre valte tanto». Geel gli riepose: «Oggi per questa cava é venuta la salvezza, perché anch'egli & figiio di Abramo. Il Figlio dell'ucine infatti 2 venuto a cercare ¢ a ealvare cid che era perduton, Il buon ladrone Luca 23,3943 Uno dei malfattori appesi alla cro- ce lo ineultava: «Non sei tu il Cri- sto? Galva te stesso ¢ noile L'altro invece lo rimprovera- va dicendo: «Non hai aloun timore di Dio, tu che sei condannato alla etesea pena? Noi, giustamente, perché riceviane quello che abbia- mo meritate per le nostre azioni egli invece non ha fatto nulla di male». E diese: «Geel, ricdrdati di me quando entrerai nel tuo re- gnor. Gli riepooe: «In verita io ti dice: oggi con me varai nel paradi- eon, In questl raccontl Gesil vuol farel capire due cose: Laprima: Dio é un Padre. E come tuttl | padrl soffre perché vuole lafellclta del figll. Se un figllo scappa dl casa e wol fare dl testa sua Dio non glielo tmpedi- sce. Non solo: lo agpetta finché hon ritorna per accogllerle e nabbracciario perché 2 suo figlio e desidera che ala fellce. Non ¢’é neesuno che ama il nostro cuore ell nostro desiderio come Dio. Ecco perché cl perdona. La seconda: amare il prosetmo significa alutare chi ml sta vicino, specie chi & meno fortunato di me. Perché? Perché anche lul é un figilo di Dio. Non c’entra che é diverso da me oppure che 2 pegglore al me: c’entra che lul, come me, & amato da Die. Ecco da dove nascell nostro perdone.

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