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Roberto Pesce
Sommario
Il problema della materia oscura o dark matter rappresenta uno dei maggiori
interrogativi dellAstrofisica Particellare contemporanea, in quanto non trova
una diretta spiegazione nei modelli standard cosmologico e delle particelle.
Diverse indicazioni sperimentali portano alla conclusione che la materia visibile
e solo una piccola parte di tutta la materia presente nellUniverso.
Verra presentato un breve stato dellarte riguardo alle piu importanti evidenze
sperimentali della dark matter. Quindi verranno presentati alcuni modelli
particellari circa la sua natura ed i principali metodi di rivelazione, con una
panoramica sugli esperimenti presenti e futuri.
Roberto Pesce Dottorato di Ricerca in Fisica XX ciclo
Corso di Fisica Astroparticellare
Dark Matter particellare e sua rivelazione 28 luglio 2005
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Indice
1 Il problema della dark matter 2
6 Conclusioni 16
Riferimenti bibliografici 17
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Figura 1: Curva di rotazione della galassia a spirale NGC 6503. Le linee a puntini,
tratteggiata e mista rappresentano rispettivamente i contributi del gas, della
materia luminosa e della dark matter.
applicando il teorema del viriale alla distribuzione radiale delle velocita. Il contributo
barionico alla massa dellammasso puo invece essere determinato supponendo che esso
sia dominato dai gas e dalle stelle visibili.
In media si trova che per un ammasso
Mbarionica
10% 20% di cui il 9% gas
Mtotale
Dal momento che gli ammassi hanno dimensioni spaziali molto grandi, si puo ritenere
che questo rapporto sia rappresentativo dellintero Universo.
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M h2 = 0.135+0.008
0.009 (2)
3 1027 cm3 s1
X h2 (3)
< v >
Di seguito vediamo le principali ipotesi sulla natura di queste particelle (neutrini
massivi, particelle supersimmetriche, assioni, particelle di Kaluza-Klein,. . .). Nella
figura 2 sono riportati le principali tipologie di WIMP.
3.1 Neutrini
Nelluniverso primordiale, i neutrini sono in equilibrio termico grazie allinterazione
debole con le altre particelle; raffreddandosi luniverso, a temperature dellordine del
MeV, il rate di interazione dei neutrini diventa minore del tasso di espansione
delluniverso (parametro di Hubble) e si ha pertanto il disaccoppiamento dei neutrini
dallequilibrio termico con elettroni, positroni e fotoni. Dopo il disaccoppiamento il
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Figura 2: Possibile natura delle WIMP. Sono state considerate particelle per cui e possibile
avere X h2 1. In ascissa e riportata la massa, in ordinata il valore tipico della
sezione durto di interazione con la materia ordinaria. La dicitura WIMP indica
altri tipi di particelle (Kaluza-Klein,. . .).
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ricavare che, nel caso in cui la massa dei neutrini sia superiore alla temperatura del
fondo cosmico (circa 104 eV) P
2 i mi
h = (7)
93.2 eV
Il limite superiore attuale alla massa del neutrino ricavato da dati sperimentali e, al
95% di livello di confidenza, 2.05 eV; pertanto si ha un limite superiore anche alla
densita dei neutrini del fondo cosmico:
h2 . 0.07 (8)
Il limite alla massa del neutrino e valido per tutti gli autostati di massa, dal momento
che le differenze di massa sono molto piccole (m2 7 105 eV2 per i neutrini solari
e m2 3 103 eV2 per quelli atmosferici).
Da questi numeri segue che i neutrini potrebbero spiegare solo una minima parte della
dark matter. Inoltre, essendo i neutrini relativistici e poco interagenti al momento
del disaccoppiamento e della formazione delle strutture a larga scala delluniverso,
tendono ad eliminare le fluttuazioni primordiali di densita, sotto una scala di
40 Mpc (m /30 eV).1 In questo scenario si sarebbero originate delle strutture molto
piu grandi delle galassie oggi osservate.
Neutrini con masse piu elevate e quindi non relativistici al momento del
disaccoppiamento sono possibili senza esaurire il bilancio di massa delluniverso. Se
neutrini di Dirac dovrebbero avere m & 2 GeV, se neutrini di Majorana m & 6 GeV.
Tali masse sono pero incompatibili con i limiti sperimentali attuali.
3.2 Assioni
Lassione e una particella pseudoscalare introdotta per risolvere il problema della
violazione forte di CP. Modelli di evoluzione stellare e di dinamica delle supernov
richiedono che massione . 0.001 eV. Inoltre dovrebbe essere debolmente interagente con
le particelle ordinarie e pertanto gli assioni non erano in equilibrio termico nelluniverso
primordiale. Il calcolo del residuo di assioni e incerto e dipende dal modello considerato;
tuttavia rappresenta un valido candidato per la materia oscura. [8]
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Potrebbero esistere dei MAssive Compact Halo Objects (MACHO), cioe degli
oggetti barionici, piccoli e poco luminosi, nellalone delle galassie e degli ammassi
galattici. Esempi di MACHO potrebbero essere buchi neri, pulsar, nane bianche
e brune, stelle oscure,. . . [4]. In questo modo si potrebbe spiegare circa il 20%
della dark matter.
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5.1 Raggi
Losservazione diretta dei raggi deve essere effettuata dallo spazio in quanto,
nel range di energie dal GeV al TeV, la produzione di coppie limita la lunghezza
2
Infatti il flusso di radiazione e legato al rate di annichilazione che e direttamente proporzionale
alla densita.
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-4
10
-6
10
2 3
10 10 10
WIMP mass (GeV/c2)
Figura 3: Principali limiti sperimentali alla sezione durto spin independent WIMP-nucleone.
La curva chiusa rappresenta i risultati dellesperimento DAMA.
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Imaging
Gruppo Sito Telescopio Soglia
Num.Apert. (TeV)
Whipple Arizona, USA 10 m 0.4
Crimea Ukraine 62.4 m 1
SHALON Tien Shen, Ru 4m 1.0
CANG-II Woomera, Au 10 m 0.5
CANG-III Woomera, Au 410 m 1
HEGRA La Palma, Es 55 m 0.5
CAT Pyrenees, Fr 4.5 m 0.25
TACTIC Mt. Abu 10 m 0.3
Durham Narrabri 37 m 0.25
7TA Utah, USA 72 m 0.5
MAGIC La Palma, Canary 17 m 0.1
HESS Khomas Highland of Namibia 412 m 0.1
VERITAS Arizona, USA 412 m 0.35
Non-Imaging
Gruppo Sito Tipo Telescopi
Potchefstroom South Africa Array 4
Pachmarhi India Array 25
Beijing China Double 2
Array solari
Gruppo Sito Eliostati Soglia
(GeV)
STACEE Albuq., USA 32 (48) 180
CELESTE Themis, Fr 40 (54) 5010
Solar-2 Barstow, USA 32 (64) 20
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Figura 4: Sensibilita degli esperimenti presenti e futuri per losservazione dei raggi .
5.2 Neutrini
I neutrini sono piu difficili da rivelare rispetto ai raggi a causa della loro debole
interazione con la materia ordinaria; nel range di energie del GeV-TeV vengono rivelati
grazie alla luce Cerenkov emessa durante lattraversamento del rivelatore da parte
dei muoni prodotti dalle interazioni di corrente carica nel mezzo in cui e posto il
detector. In particolare possono essere utilizzati per la rivelazione grossi volumi di
acqua o ghiaccio.
Nellambito della supersimmetria, non ci sono diagrammi ad albero per lannichilazione
diretta del neutralino () in neutrini; indirettamente e possibile rivelare neutrini
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dE cm2 cm2
= E con = 2.0 MeV , = 4.2 106 (11)
dX g g
mentre il loro range e invece
1 + E
R log (12)
+ Eth
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6 Conclusioni
E ormai pienamente accertata lesistenza di materia oscura nellUniverso. Tuttavia si
sa ancora poco o nulla sulla sua natura e sulla sua origine; ci sono molte ipotesi al
riguardo: la maggioranza di esse vede in alcuni tipi di particelle, conosciute oppure
esotiche, un possibile candidato per la dark matter.
Diversi esperimenti sono o saranno realizzati per verificare queste ipotesi, a terra
e nello spazio, rivelando direttamente la materia oscura oppure i suoi prodotti di
decadimento (raggi , neutrini, antiprotoni,. . .).
In modo particolare sono tenuti sotto osservazione il centro della Galassia ed il Sole
(dove i rate non dipendono dalla distribuzione di dark matter nellalone), regioni dove
e alta la probabilita di avere annichilazioni di materia oscura. In futuro potranno
essere interessanti anche osservazioni di galassie esterne e di sottostrutture locali.
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Riferimenti bibliografici
[1] Phys.Rev., D66 (2002) 063504, hep-ph/0205116.
[2] G. Bertone, D. Hooper e J. Silk, Phys. Rept., 405 (2005) 279-390, hep-ph/0404175.
[8] L.J. Rosenberg e K.A. van Bibber, Phys. Rept., 325 (2000) 1-39.
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