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Dott.

ANGELO ANGELI geologo -


Studio Geologia Tecnica Impresa Geotecnica
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CONSIDERAZIONI SUI PROBLEMI LEGATI AI


TERRENI DI FONDAZIONE
COSTITUITI DA ARGILLE RIGONFIANTI

Cesena, 2014
Argille rigonfianti come terreno di fondazione

1.Premessa

Molti dei dissesti nei fabbricati sono attribuibili ai fenomeni legati alle variazioni di volume che i
terreni argillosi subiscono in conseguenza delle variazioni di umidit. Eppure nelle relazioni
geologiche e geotecniche quasi mai viene considerato il problema delle variazioni di volume del
terreno di fondazione, quale conseguenza delle variazioni di umidit. Anche i manuali di geotecnica
per la maggior parte non considerano il problema o vi accennano appena. Solo recentemente si
iniziato a porre attenzione al problema sia a livello pratico che a livello accademico.

Nel seguito con il termine argille rigonfianti si intendono tutti quei terreni prevalentemente
argillosi che possono dare luogo a rilevanti variazioni di volume, sia positive, per assorbimento di
acqua, sia negative, per essiccamento.

E' opportuno considerare separatamente il caso delle argille alluvionali di pianura ed il caso delle
argille fortemente sovraconsolidate affioranti nelle zone collinari (principalmente formazioni
argillose mio-plioceniche e del quaternario marino).

2. Dissesti dovuti alle variazioni di volume delle argille alluvionali.

Nelle zone di pianura il terreno superficiale in prevalenza argilloso-limoso e quindi soggetto a


variazioni stagionali di volume dovute alle variazioni di umidit. I terreni sono tanto pi soggetti a
variazioni di volume conseguenti a variazioni di umidit quanto pi elevato lIndice di Plasticit.

Tavola 1 - Correlazione tra propriet del terreno e potenziale di rigonfiamento


Potenziale di rigonfiamento
molto basso basso medio alto molto alto
Indice di rigonfiameto (*) 0-20 20-50 50-90 90-130 >130
Contenuto in argilla 0-10% 10-15% 15-25% 25-35% 35-100%
Indice di Plasticit 0-10 10-15 15-25 25-35 >35
% di rigonfiamento alla pressione di 0.028 kg/cmq 0-3% 3-5% 5-10% 10-15% >15%
% di rigonfiamento alla pressione di 0.069 kg/cmq 0-2% 2-4% 4-7% 7-12% >12%
% di rigonfiamento alla pressione di 0.31 kg/cmq 0% 0-1% 1-4% 4-6% >6%
(*) : secondo: "Uniform Building Code Standard 18-2, Expansion Index Test" (1998).
Il contenuto in argilla (particelle con dimensione inferiore a 2mm) un indicatore meno affidabile dellIndice
Di Plasticit (Ip). Questo perch il potenziale di rigonfiamento dipende non solo dalla percentuale di argilla,
ma anche dal tipo di minerale argilloso presente. LIndice di Plasticit dipende anchesso sia dalla percentuale di
argilla, sia dal tipo di minerale argilloso, per cui pi strettamente correlato con il potenziale di rigonfiamento.

Da: Day R. W.,(2000) modificato


Lo spessore di terreno interessato dalle variazioni stagionali di umidit e volume in genere di
alcuni metri ed condizionato da vari fattori (oltre ovviamente allandamento delle piogge) quali:
profondit e oscillazioni della falda, presenza di alberi e tipo di colture agricole in genere,
esposizione al sole, tipo di minerali argillosi presenti.
In Figura 1 sono riportati due esempi della variazione di umidit con la profondit rilevati in terreno
argilloso di media e di alta plasticit. In Figura 2 riportato un esempio di variazioni di volume in
relazione allandamento delle piogge con conseguenti sollevamenti ed abbassamenti.
La presenza di piante pu aumentare notevolmente sia la profondit a cui si risente lessiccamento
estivo, sia lentit dellessiccamento e quindi del fenomeno di ritiro. In Figura 3 riportato un
esempio di essiccamento del terreno in terreni argillosi di pianura in zona con falda bassa (entro lo
strato di ghiaia in cui si fermata la prova) e con una fila di piante a circa 10 m di distanza.

Le variazioni di volume dei terreni argillosi inducono dissesti nei fabbricato con fondazioni
superficiali, soprattutto nel caso di fabbricati leggeri.
Durante la stagione secca il terreno di appoggio delle fondazioni poste alla periferia del fabbricato
subisce un maggior essiccamento rispetto al terreno sottostante la parte centrale del fabbricato e
questo determina assestamenti differenziati. Le zone dove maggiormente sensibile labbassa-
mento sono in genere in corrispondenza degli angoli del fabbricato e soprattutto nella parte esposta
a Sud o nelle zone con alberi vicini.
La presenza del fabbricato ostacola levaporazione naturale, soprattutto nella parte pi interna e, se
il terreno argilloso di fondazione nettamente sovraconsolidato, sotto la parte centrale del
fabbricato si ha nel corso degli anni un aumento di umidit ed il terreno tende a rigonfiare
aumentando lassestamento differenziale fra centro e periferie.
Se al momento della costruzione il terreno di fondazione era fortemente sovraconsolidato per
essiccamento nei primi metri, i fenomeni di rigonfiamento sono i pi rilevanti e gli effetti si
manifestano generalmente dopo molti anni (spesso 10-15 anni). Gli effetti sono vistosi soprattutto in
fabbricati leggeri, le cui fondazioni applicano una pressione sul terreno di appoggio modesta e
quindi non efficace nel contrastare il rigonfiamento. In genere per impedire il rigonfiamento dei
terreni argillosi di media ed alta plasticit necessaria una pressione di oltre 2 kg/cmq.
I fabbricati con pianta irregolare, altezza molto variabile e parte con piano interrato e parte no, sono
maggiormente soggetti ai dissesti.

La zona interessata dalle variazioni stagionali di umidit e volume pu essere evidenziata dalle
prove penetrometriche, soprattutto se si confrontano prove fatte nella stagione estiva ed autunnale
con prove fatte nella stagione invernale e primaverile.

Per quanto riguarda i rimedi si accenna di seguito ad essi senza entrare nei particolari esecutivi e
distinguendo il caso di un nuovo fabbricato ed il caso di un fabbricato esistente che ha subito
dissesti.
Nel caso di un nuovo fabbricato una misura certamente efficace quella di ricorrere ad una
fondazione su pali. In questo caso tuttavia bisogna isolare le travi o la platea di collegamento dei
pali dal terreno sottostante con linterposizione di uno strato di materiale compressibile, per
esempio, un foglio di polistirolo di alcuni centimetri di spessore.
Ladozione di un piano interrato esteso a tutto il fabbricato riduce il pericolo di dissesti per ritiro del
terreno di appoggio, ma opportuno che la platea di fondazione e tutta la struttura dellinterrato
siano di elevata rigidit.
Quando la falda non molto profonda, una soluzione pu essere rappresentata dalla sostituzione del
terreno argilloso con terreno inerte (sabbia o sabbia e ghiaia) fino alla profondit a cui si risentono
le variazioni stagionali di umidit. In tal caso necessaria una accurata compattazione del materiale
della bonifica che va estesa per alcuni metri oltre il perimetro del fabbricato e protetta in superficie
con una pavimentazione impermeabile.
Una soluzione utilizzata negli Stati Uniti consiste nelladottare una fondazione costituita da un
reticolo di travi molto rigide (alte e strette) aumentando, nel caso di fabbricati leggeri, la pressione
sul terreno di appoggio interponendo a tratti uno strato di materiale compressibile fra trave e terreno
in modo di concentrare il carico su tratti limitati.

Nel caso di fabbricati esistenti che hanno subito lesioni gli interventi sono pi difficili e
generalmente di esito incerto. Gli interventi pi in uso sono il ricorso a consolidamento delle
fondazioni con micropali ed il consolidamento del terreno mediante resine espansive. Entrambi
questi tipi di intervento hanno delle controindicazioni e non sempre raggiungono lo scopo.
Recentemente stato utilizzato anche un procedimento che tende a mantenere uniforme e costante
lumidit del terreno sotto i fabbricati con un impianto elettrosmotico permanente. Il fatto che si
tratti di un impianto che deve rimanere attivo in modo permanente pu essere un inconveniente. In
compenso lintervento poco invasivo e moderatamente costoso ed anche i costi di esercizio sono
modesti. Inoltre leffetto pu essere regolato a seconda dei risultati variando lintensit di corrente.

3. Dissesti dovuti a variazioni di volume delle argille delle formazioni marine fortemente
sovraconsolidate ed affioranti nelle zone collinari.

In collina si deve tenere presente un altro fenomeno. Nella stagione secca il terreno argilloso si ritira
e si fessura, spesso fino ad una profondit di un paio dimetri. Lampiezza delle fessure massima in
superficie e si riduce in profondit fino ad annullarsi. Col ritorno della stagione piovosa il terreno
superficiale assorbe acqua e rigonfia. Se la superficie topografica in pendenza, per effetto della
gravit, le fessure si richiudono verso valle e ci determina un piccolo movimento del terreno verso
valle con spostamenti che sono massimi in superficie e si riducono a zero ad una profondit
generalmente di un paio di metri. Gli spostamenti si sommano ad ogni ciclo stagionale e cos si
determina un lento movimento del terreno (reptazione) con velocit media massima in superficie e
progressivamente minore con la profondit, fino ad annullarsi.
Questi movimenti del terreno superficiale possono arrivare ad interessare il terreno di appoggio
delle fondazione dei fabbricati sul lato valle degli stessi, con conseguenti dissesti.
Nel caso di fabbricati poggianti su spesse coltri detritiche a questa causa di dissesto si aggiungono
quelle gi considerate per i fabbricati posti in pianura su alluvioni argillose.

Il rimedio tipico nel caso di nuovi fabbricato rappresentato da fondazioni su pali sufficientemente
profondi, con lavvertenza di isolare le travi o la platea di collegamento dal terreno mediante uno
strato di materiale compressibile.
Nel caso di fabbricati esistenti, che hanno subito dissesti, si pu ricorrere a consolidamento delle
fondazioni con micropali.

Qualora sia affiorante un substrato di argille fortemente sovraconsolidate e fessurate (per es., argille
mioplioceniche e calabriane) la causa prevalente dei dissesti risiede in genere nellelevato potere di
rigonfiamento di queste argille quando sono in condizione di assorbire acqua e sono decompresse.
Nella zona superficiale queste argille hanno gi subito una decompressione per il fatto che
lerosione ha in genere asportato rilevanti spessori di terreno. La decompressione ha comportato una
riduzione della coesione, accompagnata dalla formazione di un fitto reticolo di fessure. Il
rigonfiamento dovuto alla decompressione massimo in superficie e si riduce con la profondit
annullandosi non oltre i 10-15 metri di profondit. Dove queste argille non hanno subito movimenti
per instabilit del versante, la resistenza alla punta nelle prove penetrometriche cresce circa
linearmente con la profondit nella zona interessata dal rigonfiamento per poi tendere ad un valore
circa costante. Non sempre queste argille sono in equilibrio e spesso il rigonfiamento dovuto alla
decompressione ancora in atto e pu provocare dissesti diffusi in fabbricato poggianti su queste
argille. La tendenza al rigonfiamento favorita se ledificazione ha comportato uno sbancamento. Il
rigonfiamento avviene con assorbimento di acqua, per cui pu essere favorito da dispersione di
acqua nel terreno.
La pressione di rigonfiamento di queste argille molto elevata ed in grado di sollevare anche
fabbricati di parecchi piani.
In Fig.4 riportata una prova penetrometrica eseguita in argille plioceniche di media plasticit, dove
il rigonfiamento ed allentamento dellargilla si spinge fino ad 8 metri circa di profondit. La
resistenza alla punta cresce circa linearmente da 10 kg/cmq circa ad 1.5 metri di profondit a 50
kg/cmq circa ad 8 metri di profondit, per poi rimanere circa costante. Dai valori di resistenza alla
punta dellargilla non allentata oltre gli 8 metri di profondit si pu ricavare un ordine di grandezza
dello spessore di terreno asportato dallerosione. In genere nei terreni argillosi vale con buona
approssimazione la seguente relazione fra Rp e profondit (Z):

Rp(kg/cmq) = K x 0.4 Z(m) con K=2 per terreno sopra la falda e =1 per terreno sotto la falda.

Considerando la falda vicina al piano campagna si ha: Z(m) = Rp/0.4

Se consideriamo Rp=50 kg/cmq, quale si registrato negli strati argillosi meno resistenti oltre gli 8
metri di profondit, si ottiene: Z = 50/0.4 = 125 m
Si pu quindi ritenere che nel sito in esame lerosione abbia asportato uno spessore di terreno
superiore ai 100 metri.
Il fatto che la retta che estrapola la Rp nel tratto allentato passi circa per lorigine degli assi
unindicazione che il processo di allentamento e rigonfiamento per decompressione ormai
esaurito, almeno negli strati con valori minimi locali della Rp.
Il fenomeno di rigonfiamento delle argille fortemente sovraconsolidate e fessurate molto lento per
il fatto che il rigonfiamento richiede assorbimento di acqua e che largilla ha una permeabilit molto
bassa. Lassorbimento di acqua avviene soprattutto attraverso le fessure ed attraverso eventuali
livelli limoso-sabbiosi, spesso presenti nelle argille mioplioceniche. Si ha quindi che il
rigonfiamento ed il rammollimento inizia lungo le fessure ed a contatto dei livelli limoso-sabbiosi
per poi propagarsi lentamente allintera massa del terreno.

Per nuovi fabbricato di pianta regolare e poco estesa, una fondazione su platea molto rigida e su
travi di rilevante rigidit pu minimizzare le conseguenze del rigonfiamento. Nel caso di fondazione
costituita da un reticolo di travi, il pavimento a piano terra deve poggiare su un solaio sotto il quale
va lasciata una intercapedine vuota con aperture che ne consentano lareazione. Una intercapedine
chiusa col tempo si riempie di acqua per condensazione dellumidit che evapora dal terreno. Se il
fabbricato ha un piano interrato, tutta la struttura dellinterrato deve essere molto rigida in modo che
un eventuale sollevamento risulti uniforme.
Una soluzione sempre valida per nuovi fabbricato rappresentata dal ricorso ad una fondazione su
pali che devono avere una lunghezza rilevante per incastrarsi profondamente nel terreno non
soggetto a decompressione e rigonfiamento. La parte di palo che attraversa lo strato di terreno
interessato dal rigonfiamento sar soggetta ad una forza verticale non trascurabile.

Per fabbricati esistenti con dissesti si pu ricorrere ad un irrigidimento delle fondazioni o ad un


consolidamento con micropali.

In tutti i casi una pavimentazione impermeabile attorno ai fabbricato tende a mantenere uniformi le
condizioni di umidit sotto i fabbricati ed quindi utile per ridurre le conseguenze delle variazioni
di volume conseguenti variazioni di umidit.
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APPENDICE A

Expansion Index Text (ASTM D 4829-95, 1998).

Questa una prova di laboratorio utilizzata per determinare il potenziale di rigonfiamento,


la quale stata codificata nel Uniform Building Code (1997) sotto il titolo Uniform
Building Code Standard 18-2. Expansion Index Text ed in ASTM (1998) circa con le
stesse specificazioni (ASTM D 4829-95, 1998).
Scopo della prova di determinare lIndice di Rigonfiamento (Expansion Index) col quale
classificare come segue i terreni argillosi:
---------------------------------------------------------------------
Indice di rigonfiamento Potenziale di rigonfiamento
(Expansion Ibdex) (Expansion Potential)
---------------------------------------------------------------------
0-20 Molto Basso (Very low)
21-50 Basso (Low)
51-90 Medio (Medium)
91-130 Alto (High)
>130 Molto alto (Very high)

Procedura di laboratorio:

La prova viene eseguita sulla frazione passante al setaccio n.4. La procedura della prova
usualmente come segue:

1. Se le particelle trattenute dal setaccio n.4 sono di materiale potenzialmente espansivo


(per es. argilliti), esse vanno frantumate in modo da passare al setaccio n.4.
2. Il terreno viene poi compattato in una fustella standard avente diametro interno di 10,2
cm (4) usando due strati su ognuno dei quali si applicano 15 colpi con un peso di 2,5
kg cadente da unaltezza di 30,5 cm (12).
3. Dopo compattazione laltezza del campione deve risultare di circa 2 pollici (5,1 cm).
Dopo rimozione dalla fustella il campione viene inserito in una cella edometrica di 10,2
cm di diametro e di 2,5 cm di altezza.
4. Il grado di saturazione del campione viene quindi determinato utilizzando o il
contenuto in acqua noto del campione confezionato, oppure determinandolo sul
materiale in eccesso derivante dalla riduzione dellaltezza da 2 ad 1.
5. Se il grado di saturazione compreso fra 49% e 51%, il campione pronto per la prova
altrimenti la procedura di preparazione va ripetuta con un aggiustamento dellumidit.
6. Il campione viene montato nelledometro con pietre porose sia al tetto che alla base.
7. Il campione viene quindi sottoposto ad una pressione di 6,89 kPa (0,0689 kg/cmq).
8. Viene fatta una misura iniziale, quindi viene aggiunta acqua distillata e si iniziano le
misure della deformazione verticale come in una usuale prova edometrica.
9. Dopo che il campione rigonfiato, viene determinato lIndice di Rigonfiamento (EI)
come segue (Day 1993a):

Pag.1
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(hp hi)
EI = 1000 x ------------
hi
dove :

hp = altezza del campione alla fine del rigonfiamento primario.


hi = altezza iniziale del campione.

Per determinare laltezza del campione alla fine del rigonfiamento primario si pu costruire
un diagramma riportando il rigonfiamento percentuale in funzione del logaritmo del tempo
a partire dallinizio della prova, cosi come si fa per il cedimento percentuale nelle normali
prove edometriche. La curva (dH/H)-Log(t) simile alla curva di consolidazione delle
argille sature che si ricava dalle prove edometriche, con la differenza che i rigonfiamenti
sono sulla parte positiva dellasse delle ordinate, mentre gli abbassamenti sono sulla parte
negativa dello stesso. La curva ha cio un andamento speculare rispetto allasse delle
ascisse a confronto di quella delle normali prove edometriche. La fine del rigonfiamento
primario data dallintersezione della tangente al flesso e della tangente al tratto finale,
come per la fine del consolidamento primario nelle normali prove edometriche.

Nel caso di unargilla con ghiaia o frammenti di roccia non rigonfiante il valore ottenuto
sul passante al setaccio n.4 va corretto come segue:

(EI) x (% passante al n.4)


EI (corretto) = --------------------------------
100

Questa procedura non esatta in quanto il passante al setaccio n.4 viene espresso come
peso secco e non come volume e non tiene conto dellenergia di compattazione.

Considerata la similitudine di forma con le curve cedimento-tempo della prova di


compressione edometrica dalla curva rigonfiamento-tempo si pu ricavare un Coefficiente
di Rigonfiamento (Cs) analogo al Coefficiente di Consolidazione di Terzaghi e quindi
utilizzate la relazione del Terzaghi per calcolate i tempi di rigonfiamento:

T x (Hdr)^2
t = ------------
Cs

T = fattore di tempo
Hdr = altezza di drenaggio
Cs = Coefficiente di Rigonfiamento

Pag.2
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APPENDICE B

Prova di rigonfiamento su campioni indisturbati (ASTM D 4546-96,1998)

Il metodo pi diretto per determinare la capacit di rigonfiamento di unargilla quello di


eseguire una prova di rigonfiamento unidimensionale su un campione indisturbato
utilizzando una cella edometrica.
Il campione viene posto nella cella edometrica e sottoposto ad una data pressione verticale
che pu essere scelta corrispondente a quella esistente in sito. Il campione viene quindi
messo in contatto con acqua distillata e viene misurato il rigonfiamento del campione e
calcolato il rigonfiamento specifico come rapporto fra lincremento in altezza finale del
campione e laltezza originaria. Durante il rigonfiamento si fanno misure ad intervalli di
tempo via via doppi in modo da poter ricostruire un diagramma rigonfiamento
specifico/logaritmo del tempo dal quale ricavare un Coefficiente di Rigonfiamento in
analogia con il Coefficiente di Consolidazione della normale prova edometrica. La curva
cedimento specifico/logaritmo del tempo consente anche di definire il rigonfiamento
primario ed eventualmente un Coefficiente di Rigonfiamento secondario. Una volta
esaurito il rigonfiamento si procede allapplicazione di carichi crescenti, come in una
normale prova edometrica. La pressione per la quale si ha lannullamento del
rigonfiamento (dH/H=0) viene assunto come pressione di rigonfiamento.

I dati ottenuti con questa prova possono non corrispondere con esattezza con il
comportamento del terreno in sito, tuttavia costituiscono una buona base per giudicare il
potenziale di rigonfiamento di un terreno di fondazione.
I motivi per cui il comportamento in sito pu differire da quello del campione in
laboratorio sono principalmente i seguenti:

- Il confinamento laterale del campione nelledometro non rispecchia la situazione in


sito, dove il terreno pu subire anche un rigonfiamento laterale.
- Landamento del rigonfiamento in funzione del tempo registrato sul campione
differisce da quello del terreno in sito dove il terreno possiede in genere una struttura
(fessurazione) che ne determina una diversa permeabilit.
- La disponibilit di acqua e quindi la possibilit di assorbimento della stessa in sito non
corrisponde con quella della prova di laboratorio. In sito in genere la disponibilit di
acqua ha un andamento ciclico o intermittente e pu dipendere da varia situazioni
locali.
- Per certi terreni pu essere importante anche il rigonfiamento secondario o
rigonfiamento a lungo termine che deve essere aggiunto a quello primario.
- Il contenuto in sali dellacqua in sito pu influenzare i rigonfiamento. Unacqua con
abbondante contenuto in ioni Ca determina un minore rigonfiamento rispetto ad
unacqua ricca in ioni Na o rispetto allacqua di pioggia.
- Un eventuale disturbo dei campioni sottoposti a prova pu rendere meno attendibili i
risultati della prova.

Pag.3
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Inoltre il contenuto iniziale di acqua del campione sottoposto a prova pu non


corrispondere con il tenore in acqua del terreno di fondazione al momento della
costruzione. Per esempio se il campione stato preso dopo una periodo siccitoso, mentre la
costruzione delle fondazioni di un fabbricato avviene dopo un periodo di piovosit intensa,
il potenziale di rigonfiamento dedotto dalla prova di laboratorio sar in eccesso rispetto a
quello reale. Naturalmente pu anche verificarsi il contrario.
Nonostante le limitazioni sopra elencate, la prova di rigonfiamento su campioni
indisturbati resta il metodo pi affidabile per prevedere il rigonfiamento di un terreno di
fondazione e quindi il possibile sollevamento di una fondazione.
Naturalmente i terreni che hanno il maggiore potenziale di rigonfiamento quando hanno
una bassa umidit, sono anche quelli che subiscono il maggiore ritiro in caso di
essiccamento.

Pag.4
Riferimenti bibliografici:

Al-Homoud, A.S., Basma, A.A., Husein Malkawi, A.I., and Al Bashabsheh, M.A., (1995).Cyclic
Swelling Behavior of Clays. Journal of Geotchnical Engineering, ASCE, vol.121,n.7,pp.562-565.

Al-Homoud, A.S., Basma, A.A., Husein Malkawi, A.I., and Al Bashabsheh, M.A., (1997). Closure
of Cyclic Swelling Behavior of Clays. Journal of Geotchnical and Enviromental Engineering,
ASCE, vol.123, n.8, pp.783-7861.

Chen,F.H., Fondations on Expansive Soils, Dvelopments in Geotechnical Engineering Vol.12,


Elsevier, 1975.

Day W.R., GEOTECHNICAL ENGINIEER'S PORTABLE HANDBOOK, McGraw-Hill (2000).

Leonards G.A., FOUNDATION ENGINEERING, International Students Edition, Chapter 6,


SHALLOW FOUNDATION by G.F. Sower, McGraw-Hill Book Co., Inc. (1962).

Young R.N. and Warketin B.P., Development in Geotechnical Engineering 5, SOIL PROPERTIES
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