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La ricerca del Ges della storia ha come obiettivo di ricostruire la vita di Ges di Nazareth
utilizzando documenti storici neutri, cio non influenzati dalla soggettivit (positiva o
negativa) dei testimoni; questi documenti vengono sottoposti alla critica storica con
lintento di enucleare gli elementi la cui autenticit pu essere convalidata.
1. Le fonti
Non avendo egli scritto n dettato nulla, le fonti su Ges sono tutte indirette, anche se
molteplici.
La pi antica rappresentata dalle epistole paoline, che per contengono pi che altro
professioni di fede relative alla morte per crocifissione e alla risurrezione. Paolo, anche se
non sempre le cita espressamente, conosce anche una raccolta di loghia (parole del
Signore).
Ci sono poi i racconti evangelici: Marco (65 ca.), Matteo e Luca (tra il 70 e l80), Giovanni
(intorno al 90-95). Non si tratta di biografie di Ges: la vicenda storica raccontata secondo
una prospettiva di fede che seleziona dei fatti in funzione della loro lettura teologica.
Alcune tradizioni relative a Ges sono riportate dai vangeli apocrifi, in particolare il
Vangelo di Pietro (120-150), il Vangelo di Tommaso (in copto, verso 150), e il Protoevangelo di
Giacomo (150-170).
Lo storico ebreo Flavio Giuseppe riporta questa interessante notizia si dice: in quel tempo,
ci fu un uomo saggio, chiamato Ges, la cui condotta era buona, e le cui virt furono
riconosciute. E molti dei giudei e delle altre nazioni si fecero suoi discepoli. E Pilato lo
condann ad essere crocifisso e a morire... (Antichit Giudaiche 18,3,3). Anche se
lautenticit di questo Testimonium Flavianum discussa, probabile che queste parole
siano autentiche.
Tra le diverse allusioni a Ges (circa 15), nel Talmud babilonese troviamo questo racconto:
Viene tramandato: [al venerd] alla sera della Parasceve si appese Jeu [ha-nser = il
cristiano]. Un araldo per quaranta giorni usc davanti a lui: Egli [Jeu ha-nser] esce per
essere lapidato, perch ha praticato la magia e ha sobillato e deviato Israele. Chiunque
conosca qualcosa a sua discolpa, venga e larrechi per lui. Ma non trovarono per lui alcuna
discolpa, e lo appesero [al venerd] alla sera della Parasceve. Disse Ulla: Credi tu che egli
[Jeu ha-nser] sia stato uno per il quale si sarebbe potuto attendere una discolpa? Egli fu
invece un istigatore allidolatria, e il Misericordioso ha detto: Tu non devi avere
misericordia e coprire la sua colpa! Con Jeu fu diverso, perch egli stava vicino al regno
(Sanhedrin B, 43b).
Non essendo il mondo pagano interessato a Ges, le fonti non cristiane sono rare; tra esse
basti ricordare:
Tacito, Annales XV, 44: Auctor nominis eius Christus Tiberio imperitante per
procuratorem Pontium Pilatum supplicio adfectus erat;
Plinio il Giovane, Epistulae X, 96;
Svetonio, Vita Claudii XXIII, 4: Iudaeos impulsore Chresto assidue tumultuantes Roma
expulit;
Trifone, Dialogo con Trifone CVIII, 2: sorta uneresia senza Dio e senza Legge da un
certo Ges, impostore Galileo; dopo che noi lo avevamo crocifisso, i suoi discepoli lo
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trafugarono nottetempo dalla tomba ove lo si era sepolto dopo averlo calato dalla croce,
ed ingannano gli uomini dicendo che risorto dai morti e asceso al cielo;
Celso, cit. in Origene, Contro Celso.
Chiamata comunemente Quest, la ricerca sul Ges storico si sviluppata in tre fasi
successive.
2. Fisrt Quest o ricerca liberale (1778-1906): Ges, una grande personalit spirituale
La ricerca sul Ges della storia comincia con Hermann Samuel Reimarus (1694-1768).
Professore di lingue orientali ad Amburgo, egli scrisse unopera intitolata Apologia degli
adoratori razionali di Dio, pubblicata postuma da Gotthold Ephraim Lessing in sette
frammenti, uno dei quali era intitolato Von dem Zwecke Jesu und seiner Junger (Dello scopo di
Ges e dei suoi discepoli. Un altro frammento dellanonimo di Wolfenbttel, 1778: I frammenti
dell'Anonimo di Wolfenbuttel pubblicati da G. E. Lessing, Napoli, Bibliopolis, 1977).
In questopera Reimarus sostiene una tesi secondo la quale la nascita del
cristianesimo si basa su un falso storico, determinato dal fatto che Ges
riteneva di avere uno scopo (Zwecke) politico, pensava cio di essere il
messia liberatore degli Ebrei dal dominio romano; dopo la sua morte, segno
del fallimento della sua missione, i discepoli avrebbero rubato il suo
cadavere, inventato lannuncio della sua risurrezione e creato una nuova
Reimarus religione.
Merito di Reimarus fu di aver introdotto il criterio della discontinuit: mentre fino a quel
momento si era ritenuta ovvia la continuit tra la vita di Ges e la predicazione della
comunit cristiana primitiva, egli fa vedere come tra Ges in quanto Messia politico e il
Cristo descritto dai vangeli ci sia una evidente discontinuit. Il dato di fatto che il Ges
della storia non coincide con il Cristo dei racconti evangelici.
Ci diede il via alla Leben Jesu Forschung (indagine sulla vita di Ges) il cui scopo era
quello di rispondere alla domanda: chi il vero Ges? Schematizzando un po, si potrebbe
dire che in un primo tempo prevalse una tendenza razionalista che leggeva nel vangelo la
concrezione simbolica di verit spirituali, mentre i miracoli e la risurrezione erano spiegati
razionalmente se non negati (Heinrich Paulus,1828; Friedrich Schleiermacher, 1832);
successivamente si accentua lumanit di Ges e i vangeli sono letti come documenti
biografici segnati dallimpatto della persona di Ges. Da qui una serie di ritratti di Ges:
i razionalisti lo descrissero come un maestro di morale, gli idealisti come una specie di
quintessenza dellumanit, gli esteti lo lodarono come un geniale artista della parola, i
socialisti come il difensore dei poveri e come riformatore sociale.
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per comprendere che fosse Ges: il Galileo era per lui un profeta afferrato
dall'imminenza della venuta del Regno, persuaso che la storia fosse ormai
sul punto di sprofondare nella catastrofi apocalittiche, segnalanti
l'instaurazione d'un nuovo mondo promesso da Dio (Mc 13).
Battista, ponendo la Chiesa in difficolt nel suo conflitto con i circoli battisti; oppure
lannuncio della venuta imminente del Regno di Dio, non essendosi questa verificata
durante la vita dei discepoli: In verit vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non
morranno senza aver visto il regno di Dio venire con potenza).
c. Criterio di originalit (detto anche di differenza):una tradizione pu considerarsi
autentica a patto di non essere la pura ripresa di un motivo presente nel giudaismo
dellepoca, o leffetto di una rilettura cristiana dopo Pasqua. Sono cos scartate linsistenza
sulla Tor in quanto tale ( un dogma farisaico), o la riflessione sullorganizzazione della
Chiesa (riflesso dellinteresse dei primi cristiani). Per contro, lo sferzante lascia che i morti
seppelliscano i loro morti (Lc 9,60) non ha paralleli nellAntichit, se non presso qualche
filosofo cinico.
e. Criterio di coerenza: postula che Ges non fosse un soggetto assurdo o contraddittorio;
una logica deve pur reperirsi tra le sue parole e azioni, come pure internamente al suo
discorso.
f. Logica di crisi: postula che ogni ricostruzione della vita del Galileo deve far apparire
perch e su quali punti abbia potuto scatenarsi il conflitto mortale che ha opposto Ges ai
capi religiosi di Israele.
Queste ricostruzioni del Ges della storia hanno in comune tre tratti.
In primo luogo, tenendo conto dello statuto del testo rinunciano a fissare una biografia e a
ricostruire la psicologia del galileo, descrivendo piuttosto la sua attivit e il suo messaggio
nel quadro del suo battesimo per mano di Giovanni Battista e della sua morte a
Gerusalemme.
Secondariamente, la nozione del regno di Dio identificata come il cuore del messaggio di
Ges e della comprensione che aveva di se stesso. Ma, a differenza di Albert Schweitzer,
per il quale Ges si attendeva una catastrofe apocalittica imminente, gli studiosi della
seconda ricerca lo descrivono come il messaggero di una venuta prossima, ma ancora
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futura del regno. Ges percepisce lalba del Regno e inaugura questi tempi ultimi. E con le
sue parabole lo fa capire, e attraverso le sue guarigioni lo rende reale.
Interzo luogo, i titoli cristologici dagli evangelisti attribuiti al Galileo sono considerati per la
maggior parte quali prodotto della fede postpasquale. Ges non si designato n come il
figlio di Dio, n come il Messia; daltronde, i vangeli sinottici non pongono mai questi titoli
sulle sue labbra. Le dichiarazioni di Ges del tipo Io sono nel vangelo di Giovanni sono
considerate come il prodotto della meditazione cristologica della corrente giovannea. Per
converso, da ritenersi verisimile che egli si sia designato sotto il titolo di figlio
dell'uomo e si sia attribuito il titolo di figlio. Quel che in ogni caso certo, che Ges
aveva coscienza della sua autorit escatologica, come si pu reperire da tre indizi: anzitutto
dalla sua coscienza della storia, per cui Ges superiore a tutti i profeti, Battista compreso
(Lc 7,18-22); non vuole essere l'ultimo profeta ebreo, ma egli pi di tutti i profeti.
Secondariamente la sua concezione della Tor, per cui nelle antitesi autentiche Ges
fronteggia Mos e si pone come interprete autorizzato della legge. La coscienza della sua
autorit si traduce infine nella sua comprensione di Dio: la formula amen, tipica del suo
linguaggio, ha una funzione responsoriale: Ges risponde con il suo amen alla voce
divina da lui intesa. Questi tratti compongono una cristologia non esplicita (cio dichiarata
dai titoli), bens implicita.
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Tre nuovi elementi appaiono in seno a questa corrente: a. lebraicit di Ges; b. lutilizzo delle
fonti extracanoniche; c. il ricorso alla sociologia.
b. Il secondo nuovo elemento lutilizzo delle fonti extracanoniche. pur vero che il
grande lavoro attualmente in corso di pubblicazione e traduzione dei vangeli apocrifi ha
reso pi accessibili questi scritti. A sentire i ricercatori, il ricorso alle tradizioni apocrife
assume unimportanza pi o meno grande. Lipotesi soggiacente che una parte della
memoria delle parole o dei gesti di Ges sfuggita ai quattro vangeli canonici per essere
raccolta dal Vangelo di Pietro, o di Tommaso, o degli Ebrei, o dei Nazorei. Ancorch un gran
numero di sentenze prestate a Ges porti effettivamente limpronta di una riformulazione
spiritualizzante (sovente gnostica) tardiva, certune hanno fattezze prossime alle parole
veicolate dai vangeli sinottici. Esempio: chi vicino a me, vicino al fuoco, e chi lontano
da me, lontano dal Regno (Vangelo di Tommaso, 82; cf Lc 12,49), o ancora: Ges ha detto:
"Un profeta non accolto nel proprio villaggio. Un medico non cura i propri conoscenti"
(Vangelo di Tommaso, 31; cf Lc 4,24). L'intera questione sapere se queste parole preservino
una versione originale del messaggio di Ges, o se siano una reinterpretazione del II
secolo della tradizione cui si rifanno i sinottici.
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c. Terzo nuovo elemento di questa ricerca: il ricorso alla sociologia. In effetti, la storia
sociale della Palestina alla tempo di Ges risulta istruttiva. Se l'impero romano sotto il
regno di Tiberio ha conosciuto un periodo politicamente tranquillo, in Giudea e in Galilea
tensioni sociali e religiose sono percepibili. Agli occhi della maggioranza dei giudei
lonnipresenza della occupazione romana comporta una contaminazione permanente della
Terra Santa. Dure sono le condizioni economiche per i piccoli contadini, la cui sorte
fragile: basta che un raccolto vada male per vedersi spossessati dei propri beni e venduti in
schiavit. Questo mondo di contadini, pescatori, fittavoli quello reperibile nelle parabole,
dal momento che Ges non si rivolge anzitutto alle classi agiate, bens piuttosto a quelli e a
quelle per cui la perdita di un soldo diventa un dramma (Lc 15,8-10). Tra la morte di Erode
il Grande (4 a.C.) e lo scoppio della prima guerra giudaica (66 d.C.), lattualit della
Palestina stata attraversata da un sollevamento di movimenti protestatari di tipo
messianico. A ondate successive si sono scatenate rivolte contro il potere romano e i suoi
alleati, brandendo la bandiera del Dio-re. Il bagno di sangue provocato dalla truppe di
Ponzio Pilato contro i pellegrini galilei (Lc 13,1) d unidea della feroce repressione romana
contro qualunque effervescenza messianica capace di turbare lordine pubblico. In tale
contesto si capisce che la questione del tributo a Cesare fosse assolutamente bruciante (Mc
12,13-17). Fare de il regno dei cieli il centro del proprio messaggio esponeva Ges ad
essere assimilato agli agitatori messianici. Si comprende meglio che egli abbia evitato ogni
riferimento nazionalista e ogni titolo messianico, desiderando di non essere confuso con il
fanatismo zelota. Ciononostante i Sadducei sembrano esser riusciti a convincere Pilato
proprio del sospetto di agitazione messianica, il che spiega il cartello della croce: Ges il
Nazareno re dei Giudei, che gli attribuisce una ambizione politica sovversiva.
Il contesto sociopolitico di colonizzazione fa capire anche la frequenza degli esorcismi nella
pratica di Ges. stato dimostrato che le societ la cui cultura risulta alienata da una
occupazione politica, generano un numero di possessioni demoniache superiore alla me-
dia, come se lalienazione politica del paese si concretizzasse nel corpo di certi individui
con il fenomeno di alienazione psicologica. Colpisce lanalogia con la Palestina occupata e
la frequenza degli esorcismi di Ges. Lattenzione agli indici sociopolitici forniti dal vangeli
sinottici, comparati ad altre societ economicamente e socialmente prossime, permette cos
di ricomporre un'immagine dell'impatto sociale del movimento di Ges. Si misura la
differenza tra la focalizzazione sulla figura individuale di Ges e lattenzione della terza
ricerca per il suo ambiente sociale; nel passaggio dalluna allaltra lantropologia si
spostata in direzione delle scienze sociali.
nuovo potr suscitare per il futuro la valorizzazione d'un aspetto finora disatteso della
persona di Ges.
Sul piano teologico, infine, certe acquisizioni della seconda ricerca sono di grande solidit.
Si pensi al ruolo centrale dellescatologia (Regno di Dio) per la comprensione che il Galileo
aveva di s (i sinottici sono unanimi al riguardo). Come pure al fatto che Ges non abbia
formulato una pretesa messianica: non ha detto quel che era, ma ha fatto quel che era - cosa
a cui i primi cristiani hanno reagito dispiegando una titolatura cristologica, che la risposta
della fede alla sua venuta. La teologia pu daltra parte rispondere qui alla constatazione
posta dallo storico: Ges non si proclamato Messia, perch questa discrezione di Ges?
La conoscenza di una tradizione giudaica permette di rispondere: Messia non
unautodesignazione, ma un riconoscimento da parte del popolo. Mai ci si autodichiara
Messia. Rabbi Aqiba a dichiarar Messia Shimon bar Kochba, nel contesto della seconda
guerra giudaica.
Nei segni apocalittici di Mc 13.21, qualcuno dice: eccolo qua, eccolo l, e si tratta sempre
di designazioni dallesterno. Il fatto che Ges non si sia autodichiarato tale, non deve essere
percepito come una delusione da parte della teologia; l'uomo di Nazareth poteva solo
attendere che la sua vocazione fosse riconosciuta da altri per essere convalidata. In tal
senso, considero la confessione di Pietro a Cesarea: Tu sei il messia, come storicamente
plausibile. Si aggiunge a questo, come ho gi detto, la reticenza di Ges rispetto al sapore
nazionalista del titolo.
Concludiamo con J.P. Meier: La prima indagine produsse una sfilza di biografie
liberali di Ges nella Germania del XIX secolo e raggiunse il suo culmine e la sua
conclusione nella Ricerca sui Ges storico di A. Schweitzer (1906). Queste biografie liberali
spesso rispecchiavano la fantasia fin troppo fervida dei loro autori. anzich i dati dei
vangeli. La seconda ricerca, portata avanti specialmente da postbultmanniani come E.
Ksemann e G. Bornkamm negli anni 50, cerc di essere pi attenta nella enunciazione
dei criteri per le valutazioni storiche. Negli anni 90, la terza ricerca ha tentato di essere
pi sofisticata nella sua metodologia, pi autocosciente e pi autocritica nellaffrontare le
precomprensioni e gli orientamenti di un dato autore, e pi determinata a scrivere storia,
invece di una teologia o cristologia nascoste. La terza ricerca beneficia delle recenti
scoperte archeologiche, di una migliore conoscenza della lingua aramaica e del contesto
culturale della Palestina del I secolo e di una concezione variegata del giudaismo (o
giudaismi) intorno al trapasso delle epoche, nonch di nuove intuizioni offerte dall'analisi
sociologica e dalla teoria letteraria moderna (J.P. Meier, Un ebreo marginale. Ripensare il
Ges storico. vol. II: Mentore, messaggio e miracoli, Queriniana, Brescia 2002, pp. 7-8).
6. Orientamenti bibliografici
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Spunti critici Ricerca liberale sulla vita Fallimento della ricerca Nuova Third quest
per la ricerca di Ges sulla vita di Ges ricerca sul for the
su Ges Ges storico historical Jesus
Rappresentanti Reimarus; Holtzmann; Hase; Schweitzer; Bultmann; Kaesemann; Sanders;
di rilievo Lessing; Beyschlag Dibelius; Schmidt; Wrede Bornkamm; Vermes;
Herder; Fuchs; Theissen;
Strauss Ebeling; Burchard;
Braun Crossan
Asserzioni H.S. Ricostruzione storico- Carattere proiettivo delle La Ges in
principali Reimarus: critica della vita di Ges immagini sulla vita di convinzione contesto
distinzione sulle base delle fonti pi Ges (A. Schweitzer) della identit giudaico
tra il Ges antiche: Carattere frammentario tra il Ges recepito come
storico e il - Mc come cornice della tradizione su Ges: terreno e il fondatore di un
Cristo della (sviluppo biografico; piccole unit, cornice Cristo movimento di
chiesa svolta: Mc 8); secondaria innalzato rinnovamento
la teoria - viene inserita la dottrina di Carattere kerigmatico richiede che ci allinterno del
dellingann Ges ricostruita sulla della tradizione su Ges interroghi sul giudaismo
o spiega la base di Q Ges storico (Sanders)
discrepanza Laggancio Continuit tra
Ges del Ges e Cristo:
interpretato kerygma su - sul piano
in contesto Cristo viene teologico
giudaico trovato applicazione
D.F. Strauss: nella di modelli
teoria del rivendicazio interpretativi
mito: la ne di biblico-
tradizione autorit giudaici;
su Ges (cristologi - sul piano
(spec. Gv.) e sociologico:
presenta implicite) carismatici
tratti mitici Conseg.: itineranti
marcati Ges viene portano avanti
percepito in lo stile di vita
contrasto di Ges
con il
giudaismo
Metodo / Reimarus: Critica letteraria (teoria Storia delle forme Criterio della Criterio della
criterio punto di delle due fonti) Storia delle redazione differenza plausibilit
vista solo Storia delle religioni (distacco di storica
storico Ges dal (riferimento
Strauss: giudaismo e al contesto
punto di dal giudaico
vista cristianesim dellattivit di
mitico o primitivo) Ges)
(storia delle
forme)
Contesto Posizione della teologia Teologia dialettica ( I Dialogo
storico della Lilluminis liberale critica nei sufficiente l evento) rappresenta giudaico-
teologia e mo esige confronti della chiesa: Esistenzialismo (contro nti pi cristiano:
della filosofia lapplicazio liberare la fede dal dogma laccertamento mediante recenti della - gli Ebrei
ne di e rinnovarla a partire fatti storici) teologia scoprono
metodi dalla storia Scuola storico-religiosa dialettica si Ges come
storico- (colloca Ges entro il sforzano di parte della
critici ai giudaismo) colmare i loro storia;
testi biblici fossati tra - i cristiani
La filosofia rivelazione approfondisco
di Hegel e storia no le propria
influenza radici
Strauss giudaiche.
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