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Negli Stati Uniti nel 2013[19] le malattie cardiovascolari sono state causa di
oltre il 30% di tutte le morti, la CAD di circa il 20% e lo stroke (ictus) di circa
il 10-12%.[20] Poich l'aterosclerosi causa del 90% degli eventi, fatali e non,
di CAD e del 60% degli ictus cerebrali,[1] essa rappresenta la prima causa di
morte.L'aterosclerosi anche responsabile della maggioranza dei casi di scompenso
cardiaco e di arteriopatie obliteranti periferiche[21] e del 30% dei casi di
demenza.[1]
Il trend della mortalit per CVD negli Stati Uniti ha mostrato una flessione
importante e continua a partire dagli anni '60, flessione che si accentuata nel
corso degli anni 2000: nel 2002 si ridotta di circa il 50% rispetto al 1980 e nel
2013 la riduzione stata del 29% rispetto al 2003. Si ritiene che tale fenomeno
sia dovuto in misura quasi uguale agli interventi sui fattori di rischio (in
particolare fumo, ipertensione e ipercolesterolemia) e alle terapie mediche e
chirurgiche.[1][20]
In Europa (dati WHO 2014)[20] le CVD sono responsabili di quasi la met (46%) di
tutte le morti (30% negli individui <65 anni e 37% in quelli <75 anni); anche qui
la mortalit CVD in flessione. Per la prima volta in 10 paesi occidentali la
mortalit CVD nei maschi scesa al secondo posto dopo le neoplasie: Belgio,
Danimarca, Paesi Bassi, Francia, Lussemburgo, San Marino, Spagna, Portogallo,
Slovenia e Israele; in Danimarca le CVD sono passate al secondo posto fra le cause
di morte anche nel sesso femminile.[20] La pi alta mortalit CVD si registra nelle
repubbliche dell'ex URSS: 915/100.000 per l'uomo nella Federazione Russa e
662/100.000 per la donna in Uzbekistan.
In Italia nel 2010 la mortalit CVD nell'uomo stata di 196 decessi su 100.000
abitanti e di 131/100.000 nella donna, con una diminuzione del 33% negli ultimi 10
anni; la mortalit per CAD stata, rispettivamente, 77/100.000 e 37/100.000, con
una riduzione del 27% e del 28%.[20]
Studio PESA: il 62% aveva almeno 1 fattore di rischio CV, il 18% 2 fattori e il 5%
tre o pi. I partecipanti, esaminati con ultrasonografia, tomografia computerizzata
del torace e indice caviglia-braccio, sono stati seguiti con un follow up da 3 a 6
anni.
Nel 2008 sono stati pubblicati i risultati dello studio statunitense Olmsted County
Study[22] che ha raccolto i dati di autopsie coronariche eseguite tra il 1981 e il
2004 in 425 individui di et compresa tra 16 e 64 anni, residenti in Olmsted County
(Minnesota), deceduti per cause accidentali. Le lesioni erano classificate in 5
stadi a seconda del grado di stenosi dei vasi (da 0 al 100%). Lesioni
aterosclerotiche coronariche erano presenti in oltre l'80% dei soggetti (nell'8%
dei casi le stenosi superavano il 76% del lume). Anche se nell'intero arco dei 24
anni dello studio si registrava un declino della prevalenza delle lesioni, in
accordo con il declino della mortalit per CAD, prendendo in considerazione
soltanto i dati dei soggetti non anziani, il declino delle lesioni pi severe si
arrestato nel 1995 e dal 2000 si registra una tendenza all'aumento. Il trend
stato confermato nell'estensione dello studio pubblicata nel 2015 (dati 2005-2009).
[23] Pur trattandosi di osservazioni limitate, questi dati fanno temere che nei
prossimi anni si possa assistere ad una crescita della mortalit per CAD.
Eziologia