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OVIDIO PLULIO NASONE

Ovidio immaginato dalle Cronache di Norimberga.


Nato il 20 marzo del 43 a.C. a Sulmona da una famiglia facoltosa, appartenente alla classe equestre.
A 12 anni si reca a Roma con il fratello Lucio, poi morto prematuramente, per completare gli studi.
Frequenta le lezioni di grammatica e retorica dei pi insigni maestri della capitale, in particolare
Marco Arellio Fusco e Marco Porcio Latrone. Il padre lo vorrebbe oratore, ma Ovidio si sente gi
pi portato per la poesia. Seneca il Vecchio ricorda che Ovidio declamava raramente, per lo pi
suasorie. Pi tardi Ovidio si rec, com'era costume ormai da un secolo, in Atene, visitando durante
il viaggio di ritorno le citt dell'Asia minore; fu anche in Egitto e per un anno soggiorn in
Sicilia.Tornato a Roma, Ovidio intraprende la carriera pubblica, senza distinguersi per zelo o
importanza di honores. uno dei decemviri stilibus iudicandis e dei tresviri, i funzionari, forse, di
polizia giudiziaria. Non aspira poi al Senato romano, pago della propria dignit equestre;
contrariamente al fratello e contro la volont di suo padre si dedica agli studi letterari. Inizialmente
ha contatti con il circolo di Messalla Corvino, che lo stimola a dedicarsi alle lettere; pi tardi invece
entra nel circolo di Mecenate, conoscendo i pi importanti poeti del tempo: Orazio, Properzio,
Tibullo e, per poco tempo, Virgilio. Tale ambiente aiuta Ovidio, che in questi anni ritrova la serenit
e l'incentivo necessario per esprimersi e produrre. Siamo nel periodo storico della pax augustea e i
costumi di roma tendono a rilassarsi, c' una concezione pi libera e rilassata della morale che
arriva dall'influenza ellenistica.

Opere maggiori o della maturit

Metamorfosi, in 15 libri di esametri. Il capolavoro di Ovidio, ultimato poco prima


dell'esilio, contiene pi di 200 favole di trasformazioni, dal Caos all'apoteosi di Cesare e
Augusto. Scritto in esametri, in quindici libri (per circa 12 000 versi), vi si trova tutta la
storia mitica del mondo, ma riorganizzata da Ovidio in una serie di racconti continuati. Il
criterio generale di compilazione segue l'ordine cronologico, ma molto spesso Ovidio
introduce eventi anteriori al fatto narrato o posteriori, collega le storie in base a rapporti
familiari, elabora i racconti secondo affinit o diversit. Insomma si tratta di un racconto
mosso e articolato, talvolta al limite dell'artificio, che mostra l'abilit stupefacente del poeta
di legare tra di loro storie che apparentemente non hanno un filo logico comune. L'unico
principio unificatore la metamorfosi. Tra gli strumenti adottati dal poeta vi il racconto
nel racconto, grazie al quale il poeta trasforma i personaggi "narrati" in personaggi
"narranti" che raccontano vicende

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