LE TRADIZIONI RELIGIOSE
Lislam
e la seconda morte
La tradizione islamica possiede una dottrina della morte articolata.
Dal punto di vista islamico, la morte deve essere intesa
interrogata da angeli incaricati di sondare sulle diverse azioni
compiute durante la vita e sulle loro ripercussioni.
N on c stato un momento
della storia in cui le dot-
trine tradizionali hanno avuto
peggiore reputazione e sono
state fatte oggetto di maggiore
disinteresse come ai nostri gior-
ni. Anche allepoca del razionali-
smo militante, alla fine dellOt-
tocento, le dottrine delle diverse
civilt e religioni si sono studiate
e analizzate con grande interes-
se. Daltra parte vi sempre stata
la consapevolezza che il passato
mantenesse un rilievo fonda-
mentale per il futuro, tanto che
si sempre attinto alla tradizio-
ne, magari in segreto. Lattuale
idiosincrasia per il passato va in-
scritta nel pi generale declino
delle discipline umanistiche cui
si assiste con lavvento del digi-
tale, ma altrettanto evidente
che la diusione dei terrorismi
a sfondo pseudo-religioso ha di
fatto inferto un duro colpo alle
dottrine tradizionali. Un colpo
probabilmente mortale.
Nascite, matrimoni e funerali
sono in genere gli eventi rituali
durante i quali ci si ricorda del-
la tradizione. I primi due eventi,
nascite e matrimoni, sono stati
Confronti | settembre 2017
per lo pi inglobati nellattuale
cultura consumistica. Pi dif-
ficile diventa, per, fare i conti
con la morte. E qui il confron-
AHMAD GIANPIERO VINCENZO
sociologo e critico darte.
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Ahmad Gianpiero Vincenzo
to con il consumismo si fa pi
stridente.
La religione del consumo rei-
fica ogni cosa, la riduce a un
elemento del mondo sacraliz-
zato degli oggetti. Nel mondo
contemporaneo la morte viene
a corrispondere alla data di sca-
denza degli oggetti, cos come
lesistenza intera coincide con
la shelf-life, la vita commerciale
dei prodotti. Trascorso questo
tempo il defunto viene distac-
cato dalla rete di relazioni in
cui stato immerso fino a quel
momento e viene sostituito da
qualcun altro. La morte cor-
risponde alla drammatica fine
della vita, non comporta n re-
denzione n gloria.
Vi un immenso vuoto anomi-
co relativo alla morte, un vuoto
di simboli e rituali. La morte
entrata invece a far parte in ma-
niera integrante del mondo di-
gitale; in quello dei videogiochi,
ciascun giocatore muore un nu-
mero indefinito di volte per pro-
cedere nel gioco. Nel limbo del
videogioco la morte il passag-
gio necessario per lacquisizione
di qualit superiori. Mentre nel
mondo reale la morte (degli al-
tri) demonizzata attraverso la
spettacolarizzazione della paura,
nel videogioco invece vissuta
in soggettiva, assume il signifi-
cato simbolico di passaggio ne-
cessario per accedere a un livello
superiore. Si potrebbe dire che
nel mondo digitale si ritrova una
narrazione mitologica intorno al
significato della morte che man-
ca nel mondo reale. La morte
un gioco simbolico. Resta da
chiarire quale sia il simbolismo
del gioco della morte.
Nel mondo digitale, infatti, si
diusa una dottrina non lontana
dal reincarnazionismo ottocen-
tesco. Quando si resuscita nel
gioco si ritorna al punto di par-
tenza, in un loop apparentemen-
te senza fine. Paradossalmente
quanto di meglio il mondo con-
temporaneo presenta in relazio-
ne alla morte.
La tradizione islamica possiede
una dottrina della morte arti-
colata, come pure quella di altre
tradizioni orientali, ma forse
espressa in modo pi lineare e
facilmente comprensibile anche
per uomini non particolarmente
ferrati in sottigliezze simboli-
che. Daltra parte, la morte sol-
leva il velo sulla realt metafisica
dellesistenza, vale a dire che re-
lativizza questo mondo e illumi-
na la comprensione della possi-
bilit di una pluralit di mondi.
Dal punto di vista islamico, la
morte, quindi, deve essere inte-
sa come fine della vita, ma non
dellesistenza. Dopo la mor-
te, infatti, lanima si appresta a

intraprendere un percorso che
la porter attraverso vari piani
dellesistenza, in una ascesa che
pu avere innumerevoli risvolti.
Prima per dovr arontare il vita. Questa morte anticipata
giudizio nella tomba, vale a dire
che dovr essere interrogata da
angeli incaricati di sondare sulle
diverse azioni compiute durante
la vita e sulle loro ripercussio-
ni nelle esperienze successive.
Questo tempo coincide con
larco temporale tra la morte di
ogni uomo e il Giorno del Giu-
dizio. Un tempo che sulla terra
potr sembrare anche lunghis-
simo, ma che per le anime dei
trapassati assume il carattere
di anticipazione dei tormenti o
delle delizie che attendono la-
nima alluscita dal sepolcro, un
tempo che pu essere brevissi-
mo o lunghissimo. La tomba
cos un luogo simbolico suscet-
tibile di avere diversi ordini di
realt, tanto che il sepolcro di
anime elette e dei santi parte-
cipa gi dei paradisi a cui loro
sono destinati, cosi come i dan-
nati conosceranno gi i tormenti
dellanima separata da Dio. Solo
nellultimo giorno per le anime
si riuniranno ai corpi e parteci-
peranno del giudizio finale.
La dottrina islamica appa-
re semplice, ma in realt sotto
molti aspetti pu essere estre-
mamente complessa. Una rap-
presentazione pi immediata
quella realizzata da Dante nella
Divina Commedia, la cui struttu-
ra deriva in massima parte dalla
tradizione escatologica islamica,
come stato ampiamente di-
mostrato dal sacerdote spagnolo
Miguel Amin Palacios (1871-
1944). Lopera di Dante contie-
ne un altro elemento particolar-
mente significativo in relazione
alla morte. Dante stesso, infatti,
compie il viaggio negli inferi e
poi nei cieli superiori da non
morto, condizione che permet-
te allautore di tornare al mondo
dei vivi, forte delle esperienze
fatte in quello dei morti. La con-
dizione di Dante quella degli
iniziati che possono realizzare
le condizioni del viaggio ultra-
terreno mentre sono ancora in
ci che permette liniziazione
islamica, il sufismo, cui si acce-
de attraverso la trasmissione da
maestro a discepolo dellinfluen-
za spirituale discesa sul Profeta
Muhammad a Hudaybiyya, il
luogo dove fu stabilito un primo
accordo tra meccani politeisti e
musulmani dopo la battaglia del
Fossato, il sesto anno dellEgira
(marzo 628).
La morte iniziatica corrisponde
alla prima morte, cos la mor-
te del corpo rappresenta quella
morte seconda, cantata da San
Francesco nel Cantico delle
Creature:
Beati quelli ke trovar ne le Tue
sanctissime voluntati,
Ka la morte secunda no l farr
male.
Non a caso il sufismo ha co-
nosciuto negli ultimi decenni
una persecuzione paragonabile
solo a quella che le iniziazioni
cristiane hanno subito alla fine
del Medioevo (crociata contro i
catari, distruzione dei templari,
scomunica di Meister Eckart
e della mistica renana, ecc.).
Tuttavia, mentre nel mondo
islamico fondamentalisti e sa-
lafiti mettevano a fuoco mol-
te sedi di confraternite sufi e
perseguitavano i loro aderenti,
in Occidente la tradizione ac-
cademica ha potuto continua-
re uno studio approfondito del
sufismo. Le tracce di unau-
tentica dottrina islamica sulla
morte oggi si possono cogliere
pi facilmente, oltre che nei
testi originali dei maestri, in
quelli di studiosi come Michel
Chodkiewicz e William Chit-
tick, o di italiani come Angelo
Scarabel e Alberto Ventura, per
citare solo alcuni tra coloro che
hanno permesso ad una grande
tradizione sapienziale di non
venire del tutto dimenticata.
LE TRADIZIONI RELIGIOSE
LULTIMO RESPIRO
Lultimo respiro
Edizioni Erkam, 2016
200 pagine
-
chia sono stati oggetto
di reiterate persecuzioni
da quando i nazionalisti
hanno preso il potere nel
1923 con Kemal Atatrk.
Un Paese che era stato
al centro del mondo isla-
mico per pi di cinque
secoli si trovato cos a
dover coltivare la pro-
pria tradizione in segreto.
Solo pochi uomini ecce-
zionali si sono fatti cono-
scere al di fuori di circoli
ristretti e uno di questi
stato Mahmut Sami
1984), Maestro dellOrdi-
ne Naqshbendi-Khalidi.
Il suo attuale successo-
(nato nel 1942 a Istanbul,
dove vive tuttora), ha ini-
ziato a pubblicare negli
anni Novanta, quando il
clima politico tornato
a permettere un minimo
di visibilit alle confra-
loro maestri. Da allora ha
scritto su numerosi temi
legati alla tradizione spi-
rituale, alla meditazione
e, in questo Lultimo re-
spiro, alla morte.
Confronti | settembre 2017
Da qualche anno i suoi
libri vengono tradotti an-
che in italiano. Si possono
ordinare on line sul sito:
www.ilgiardinodeilibri.it.
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