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Or meco venite, il pianto non vale;

nessuno sospetti l'evento fatale.

Sia come in sepolcro celato l'errore,

lo esige, lo impera del sangue l'onore.

Sia Aroldo all'amore del mondo serbato

se il vostro perdeva mutabile cor.

Orrenda parola!... Per sempre perduto!...

Il pianto si celi, il duolo sia muto;

sorrida serena nel volto la calma,

nasconda l'atroce procella dell'alma!...

Perduto!... Perduto!... Eppure adorato

qual cosa celeste fu sempre dal cor.

GIULIETTA Io ti rivedo, oh! gioia!

S, ti rivedo ancor.

ROMEO O mia Giulietta!

Qual ti ritrovo io mai?

GIULIETTA: Priva di speme,

egra, languente, il vedi,

e vicina alla tomba. ~ ~ E tu qual riedi?

ROMEO Infelice del pari, e stanco alfine

di questa vita travagliata e oscura,

non consolata mai da un tuo sorriso,

vengo, a morir deciso,

o a rapirti per sempre a' tuoi nemici. ~ ~

Meco fuggir di tu.

GIULIETTA Fuggir! che dici?


Soprano: Se come voi piccina

io fossi, o vaghi fior,

sempre sempre vicina

potrei stare al mio amor.

Allor, dirgli potrei:

Io penso sempre a te!

Ripeter gli vorrei:

Non ti scordar di me!

Voi, di me pi felici,

lo seguirete, o fior:

per valli e per pendici

seguirete il mio amor.

Deh, se il nome che avete

menzognero non ,

al mio amor ripetete:

Non ti scordar di me!

Lui: Tu dell'infanzia mia

le gioie dividesti e le carezze;

da te soave e pia

imparai della vita le dolcezze;

ero povero, e tu l'affetto mio

pi d'ogni ricco volesti pregiar...


Ah... dubita di dio...

ma no, dell'amor mio non dubitar!

Io t'amo!... Io t'amo!

Lei: Dolci e soavi accenti,

deh vi scolpite nel mio mesto cuore,

e nei foschi momenti

dell'attesa alleviate il mio dolore!

Dolci e soavi accenti, il labbro mio

oh quante volte vi de mormorar:

Ah!... dubita di dio...

ma no, dell'amor mio non dubitar!

Io t'amo!... Io t'amo!

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