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Questi obiettivi sono ottenuti anche con forme compatte, volumi ridotti da riscaldare, zone filtro
orientate verso nord, fronti settentrionali riparati dalla morfologia naturale dei terreni, interramento
parziale dei locali, materiali edili con caratteristiche di isolamento termico, finestre di ridotte di-
mensioni a nord, presenza di tende e scuri lignei sulle aperture e contenimento delle infiltrazioni
daria attraverso i giunti.
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Parte Seconda Involucro opaco
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Le propriet di isolamento termico sono determinate dalla presenza di bassi valori di conducibilit
termica o di conduttivit termica (), definita dal rapporto, in condizioni stazionarie, tra il flusso di
calore che attraversa il materiale e il gradiente di temperatura che provoca il passaggio del calore.
In altri termini, misura lattitudine di un materiale alla trasmissione del calore e un basso valore di
conducibilit consente di avere una propagazione del calore con una velocit ridotta.
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Questi obiettivi sono ottenuti anche mediante la scelta di forme aperte e a corte che aumentano
gli scambi radiativi tra ledificio e lambiente esterno, lombreggiamento delle pareti, linerzia ter-
mica delle strutture, la colorazione di pareti e coperture. Viene inoltre aumentata lumidit relativa
interna grazie alla presenza di vegetazione e di acqua nei patii e sono favoriti gli scambi convettivi
ed evaporativi tra edificio e ambiente con lo sfruttamento della ventilazione naturale e del raffre-
scamento passivo.
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Requisiti prestazionali dellinvolucro opaco cap 3
Figura 3.1
Involucro opaco in pietra di tipo massivo
(Bolzano, Italia; foto di Alberto Pizzi)
Figura 3.2
Parete mista in sassi e mattoni cotti
(Sagunto, Spagna)
Figura 3.3
Parete mista in sassi e pietra
di grande spessore (Renon, Italia)
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Parte Seconda Involucro opaco
Figura 3.4
Parete in pietra di grande spessore (Renon, Italia)
Figura 3.5
Rivestimento esterno di pareti in legno
per trattenere il pi possibile il calore
prodotto allinterno dellambiente
e per isolare in modo uniforme le pareti
in pietra (Compatsch, Italia; foto di Evy Lai)
Figura 3.6
Utilizzo del legno di colore scuro
per migliorare laccumulo di calore della
parete (Compatsch, Italia; foto di Evy Lai)
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Requisiti prestazionali dellinvolucro opaco cap 3
Figura 3.7
Citt sotterranee con pareti ricavate
direttamente dalla roccia e dal terreno
per sfruttarne i benefici di inerzia termica
e raffrescamento passivo (Cappadocia,
Turchia; foto di Elena Ciucci)
Figura 3.8
Citt con pareti massive
che si sviluppano direttamente
a partire dalla roccia per ottenere
i benefici di inerzia termica
e di raffrescamento diurno
(Ronda, Spagna)
Figura 3.9
Strade strette, orientate rispetto alla direzione
prevalente dei venti e costeggiate da una cortina
continua di edifici con pareti intonacate
di colore chiaro (Ronda, Spagna)
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Parte Seconda Involucro opaco
Figura 3.10
Pareti massive in tufo intonacate
di colore chiaro e con aperture per favorire
la ventilazione naturale incrociata
e il raffrescamento passivo
(Alberobello, Italia)
Figura 3.11
Pareti intonacate di colore chiaro
per riflettere la radiazione solare
e per massimizzare i benefici
di soleggiamento e illuminazione
(Matera, Italia)
Figura 3.12
Pareti in mattoni piastrellate con ceramica
di colore chiaro per riflettere la radiazione
solare (Tomar, Portogallo)
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Requisiti prestazionali dellinvolucro opaco cap 3
Figura 3.13
Pareti leggere in legno, rami
e fibre vegetali (Giava, Indonesia)
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Questi obiettivi sono ottenuti anche attraverso la scelta di coperture dotate di pendenze elevate e di
ampi sporti per favorire il deflusso delle piogge torrenziali, il rialzo delledificio dal suolo, la fles-
sibilit della disposizione interna ottenuta grazie a pannelli scorrevoli che permettono di ottenere
configurazioni totalmente chiuse o aperte.
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Tabella 3.1. Classi di elementi tecnici in relazione alle diverse unit tecnologiche (fonte: elaborazione
dellAutore da norma UNI 8290:1981-1988)
Pareti perimetrali verticali
Verticale Infissi esterni verticali
Pareti verticali interne
Spazi esterni Solai su spazi aperti
Chiusura
Orizzontale Solai a terra
Inferiore
Infissi orizzontali
Coperture
Superiore
Infissi esterni orizzontali
Figura 3.15. Parete pluristrato con intercapedine ventilata e con isolante termoacustico
Tabella 3.6. Elementi tecnici della chiusura orizzontale superiore (fonte: elaborazione dellAutore da nor-
ma UNI 8178:1980)
Elemento funzionale Funzione Materiali
Soletta in calcestruzzo armato, solaio latero-
Sopportare i carichi permanenti e i sovrac- cementizio, lastre prefabbricate in calce-
Elemento portante
carichi della copertura struzzo armato semplice precompresso,
strutture in acciaio, strutture in legno
Raccogliere e smaltire lacqua pervenu- Argilla espansa, ghiaia, fogli a base di prodotti
ta allinterno della copertura raccogliere e bituminosi o catramosi rivestiti su una faccia
Strato drenante
smaltire lacqua pervenuta allinterno della con granuli o scanalati, pannelli termoisolanti
copertura scanalati o conformati allintradosso
Trattenere il materiale polverulento lascian- Tessuto non tessuto di prodotti sintetici (po-
Strato filtrante
do passare le acque meteoriche liestere)
nel tetto piano e inclinato. Tutti gli elementi della stratigrafia sono adiacenti tra
loro, secondo il seguente schema:
tavolato di legno;
manto impermeabile;
eventuale isolante termoacustico;
rivestimento.
I tetti isolati si distinguono in due tipologie in base alla posizione reciproca di
isolante e impermeabilizzante. Il tetto rovescio (paragrafo 4.3.1) si caratterizza
per linserimento di uno strato di materiale isolante sopra al manto impermeabile.
Lisolante deve essere dimensionato per evitare le dispersioni di calore, i fenome-
ni di condensa e lingresso di rumori indesiderati. La sua posizione lo protegge
nel tempo senza subire leffetto di dilavamento (figura 3.18).
Il tetto caldo di tipo tradizionale (paragrafo 4.3.2) si caratterizza per linserimen-
to di uno strato di materiale isolante sotto al manto impermeabile e deve essere
protetto dalle intemperie e dallirraggiamento solare tramite uno strato di ghiaia
o di piastrelle (figura 3.19). In questo modo, la guaina impermeabilizzante viene
protetta, ma lo strato isolante viene esposto al cosiddetto effetto di lavamento che
porta via via a un peggioramento delle capacit impermeabilizzanti. La presenza
di una barriera al vapore impedisce la migrazione del vapore acqueo dallinterno
verso lesterno ed evita la formazione dei fenomeni di condensa.
Il tetto verde (paragrafo 4.3.3) ottenuto secondo una specifica stratigrafia che
stata codificata dalla norma nazionale UNI 11235:2007, in cui sono definite le
tecniche di progettazione, posa in opera e manutenzione (figura 3.20). Si distin-
guono due tipologie di tetti verdi:
verde intensivo (o giardino pensile), che prevede la realizzazione di un giardi-
no accessibile al pubblico realizzato con piante di diverso tipo;
verde estensivo, non praticabile e accessibile dal pubblico, che prevede la col-
tivazione di una tipologia di vegetazione a sviluppo contenuto e controllato.
Gli aspetti problematici principali riguardano i seguenti temi:
resistenza e stabilit in presenza di carichi statici (peso proprio, pioggia, neve),
duso (persone e/o apparecchiature) e dinamici (vento), di urti;
protezione delledificio dagli agenti atmosferici;
correzione dei ponti termici (paragrafo 3.1.6);
riduzione delle dilatazioni termiche degli strati funzionali;
riduzione delle dispersioni termiche;
riduzione del passaggio dellaria e di vapore;
aumento dellisolamento termoacustico.
In seguito (capitolo 4) saranno trattate le tecniche di riqualificazione energetica
delle chiusure orizzontali superiori.
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Parte Seconda Involucro opaco
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La loro quantificazione pu essere effettuata con tre metodologie di calcolo diverse, che prevedo-
no la maggiorazione delle dispersioni dellinvolucro edilizio (o incremento percentuale forfettario,
in accordo con la norma UNI TS 11300:2008), lutilizzo di abachi di riferimento con le tipologie
tradizionali di nodi costruttivi (in accordo con la norma UNI EN ISO 14683) e il calcolo agli ele-
menti finiti (in accordo con la norma UNI EN ISO 10211:2008).
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Requisiti prestazionali dellinvolucro opaco cap 3
Figura 3.22
Formazione di muffa in corrispondenza
di un ponte termico di forma e di materia