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Fondato nel 1948

Anno 70 n. 1 - gennaio 2018


Sped. in abb. postale

Incontri
comma 20, lett. C
Art. 2 - Legge 662/96

IE
Taxe peru

Z
Tariffa riscossa

I
To C. P. M.

N O T
Periodico della Famiglia Cottolenghina

DON CARMINE
ARICE
nuovo
padre generale
del Cottolengo
Anno 70 n. 1 - gennaio 2018
Incontri NOTI
Fondato nel 1948

ZIE
Sped. in abb. postale
comma 20, lett. C
Art. 2 - Legge 662/96
Taxe peru
Tariffa riscossa
To C. P. M.

sommario
3
Periodico della Famiglia Cottolenghina

DON CARMINE
ARICE
Il punto
nuovo
padre generale
don Roberto Provera
del Cottolengo

Don Carmine Arice, nuovo padre


Fondata nel 1948
Anno 70 - n. 1 - Gennaio 2018
I NOSTRI 70 ANNI
Piccola storia della nostra rivista
4 generale del Cottolengo
a cura della Redazione

1948
2018

6
Periodico della Famiglia Cottolenghina
Periodico quadrimestrale
I nostri 70 anni
Sped. in abb. postale a cura della Redazione
Comma 20 lett. C art. 2 Legge 662/96
Ritorno
Reg. Trib. Torino n. 2202 del 19/11/71
Indirizzo: Via Cottolengo 14 Mario Carissoni 8
10152 Torino - Tel. 011 52. 25. 111 Civivo15
C. C. post. N. 19331107
Direzione Incontri Cottolengo Torino
a cura di Gemma La Terra e Salvatore Acquas 10
redazione.incontri@cottolengo.org La virt della fortezza
l Direttore responsabile: don Emanuele Lampugnani 14
Don Roberto Provera
La pecora nera
l Direttore editoriale:
Salvatore Acquas
a cura di Salvatore Acquas 17
Laltro volto della carit
l Redazione:
Caporedattore: Salvatore Acquas don Carlo Carlevaris 18
Redattori: Mario Carissoni Lofficina per giovani diversamente abili
Gemma La Terra Maria Teresa Martinengo 20
l Collaboratori:
Novanta scrigni di dolcezza
Don Emanuele Lampugnani
Fr. Beppe Gaido - Paola Bettella Vavassori G. 23
Progetto grafico: Le beatitudini a Chaaria
24
l
Salvatore Acquas fr. Beppe
l Impaginazione: La nuova ambulanza Cottolengo
l
Giovanni Grossi
Stampa: Tipografia Gravinese
a cura della Redazione 26
Mattarella al Cottolengo
Via Lombardore 276/F - Lein
Tel. 011 99. 80. 654 a cura di Salvatore Acquas 27
Un veterano a Chaaria
La Redazione ringrazia gli autori di articoli e
foto, particolarmente quelli che non riuscita a Luciano Cara 28
contattare. Leggiamo un libro
Incontri consultabile su:
www. cottolengo.org
a cura di Salvatore Acquas 30
www.avc-onlus.org Nella casa del Padre: sr. Giacomina Marchisio
entrate a cuore aperto a cura della Redazione 31
http://chaariahospital.blogspot.com/
Messaggio di tenerezza
Questa rivista ad uso interno della Piccola
Casa della Divina Provvidenza (Cottolengo) a cura della Redazione 32
il punto
don Roberto Provera

IN GIRO PER TORINO

A
pro la porta per uscire di meglio dire scagliati, si trovano tram. Uno di quelli arancione (cio
casa e davanti, sparsi sul lo scheletro di un televisore, un quelli di mezza et, non vecchi
marciapiedi, mozziconi di divano sgangherato, due porte con come quelli verdi, n moderni
sigaretta. Cerco di evitarli e, poco i vetri rotti e infine un mucchietto, come quelli grigi). Questo modello
oltre, per un pelo non calpesto una non tanto piccolo in verit, di di veicolo offre al viaggiatore la
striscia scura, abbastanza larga che macerie murarie...Avanti. Giungo possibilit di entrarvi, solo se
attraversa il marciapiedi e risale per alla fermata del tram. Pazienza, riesce a scalare alcuni gradini. A
circa mezzo metro la parete della tanta, poi arriva, non molto una fermata si avvicina alla porta
casa: un cane passato di l, certo affollato, ci sono posti a sedere una mamma con una carrozzella,
in compagnia del suo padrone o liberi, ma preferisco rimanere in in cui placidamente riposa un
padrona (in questo quartiere non piedi. Dopo alcune fermate, solo bimbetto o una bimbetta. Cerca
ho visto un cane abbandonato), pi uno o due sedili sono rimasti di salire, ma non un'impresa
e, poverino, doveva fare anche liberi. Salgono due ragazzotti facilissima superare quei gradini.
lui i suoi bisognini... Qualche con la cresta dipinta uno di verde Dall'interno un signore scende
passo e, ora reso pi attento, e uno di rosso e il resto della uno scalino, afferra la carrozzella
aggiro altri ricordi del cane, non testa rasata con l'auricolare ben dalla parte posteriore, la solleva,
del solito cane, di un altro (i cani infilato nell'orecchio. Adocchiati la trascina delicatamente fino a
e i cagnolini non mancano da i sedili vuoti, vi si precipitano e che carrozzella, bimbo o bimba e
queste parti, ma non sempre i cos, seduti, possono continuare madre sono entrati.
loro affettuosi padroni o padrone ad armeggiare in pace con i loro A questo punto mi chiedo: esiste
li portano in braccio e quindi... cellulari. MA. Altro giorno. ancora il galateo? si sa ancora
ecco un altro pi consistente Salgo sul solito tram e, come di dove abiti la buona educazione
ricordo). Pochi passi un fascicolo solito, rimango in piedi presso un o, come si diceva qualche secolo
pubblicitario di un super mercato sedile, aggrappandomi saldamente fa, la buona creanza? Forse s,
disteso sul solito marciapiedi, a al mancorrente in alto, visto concludo, forse c' ancora qualche
pochi metri da un cestino al cui che qualche giorno prima un SPERANZA. n
interno un grazioso sacchetto verde signore, neanche tanto anziano,
pulitissimo e completamente vuoto era piombato a terra, per fortuna
attende... Proseguo. Dall'altro senza danni, data la delicata (!!!) la redazione
lato della strada sono affiancati partenza del mezzo. Dunque
alcuni tozzi contenitori di oggetti afferro saldamente l'appoggio. Una incontri
irrecuperabili, di vetri, di materiali ragazza, l seduta, si accorge di augura a
in plastica... ma ai loro piedi e me, che sto l accanto in piedi. Mi tutti i lettori
anche addossati al vicino muro guarda, forse ha compassione dei
sono accatastati alla rinfusa, forse miei capelli bianchi (quelli rimasti) buon natale e
pi che accatastati, che farebbe e: "Desidera sedersi?", mi chiede, in buon 2018
pensare a un certo ordine, sarebbe atto di alzarsi. Altro giorno. Solito

Incontri NOTIZIE n 1/2018 3


4 Incontri NOTIZIE n 1/2018
a cura della redazione notizie cottolenghine

P
adre Carmine Arice (a destra),

Don
nuovo padre generale del
Cottolengo, con il padre generale
uscente, don Lino Piano.

Carmine padre Carmine Arice, direttore


dellUfficio Nazionale per la Pastorale

Arice
della Salute della Conferenza Episcopale
Italiana dal settembre 2012 e, da
due anni, membro della Pontificia
Commissione per le attivit del settore
sanitario delle persone giuridiche
pubbliche della Chiesa, il nuovo Padre

nuovo
generale del Cottolengo. Padre Arice,
nato a Manfredonia (FG) nel 1964,
esperto di bioetica, cottolenghino dal

padre 1984 e sacerdote dal 1991. Il suo lungo e


ricco curriculum evidenzia che stato, tra

generale del
laltro, direttore della Scuola della Piccola
Casa della Divina Provvidenza di Torino
e condirettore dellOspedale Cottolengo.

Cottolengo Questa elezione per me inattesa. Pensavo


- ha detto poco dopo lelezione - di rientrare
a Roma per continuare il mio servizio alla
Cei, se il nuovo padre me lavesse permesso.
Invece torner per fare i bagagli. Per il
Cottolengo non ho programmi precostituiti
se non quello di continuare ci che i miei
quindici predecessori hanno fatto con grande
sapienza e saggezza. Mi metto in ascolto del
buon Dio e dei poveri di Torino, dellItalia
e del mondo per capire cosa Dio ci chiede
per loro. E questo in forte comunione con le
suore, i fratelli e tutta la Piccola Casa. Le
sfide che abbiamo davanti sono grosse, ma
come ha detto Papa Francesco, le sfide sono
occasioni per mettere insieme il carisma, le
risorse umane e anche quelle economiche.
Per padre Arice, la sfida maggiore oggi
viene dalla povert sanitaria: oggi milioni
di persone non riescono a curarsi, 1,2
milioni di anziani soffrono di patologie
neurodegenerative, poi c lemergenza
legata alla salute psichiatrica, prima causa
di disabilit. n

Incontri NOTIZIE n 1/2018 5


I NOSTRI 70 ANNI
Piccola storia della nostra rivista

1948
2018
a cura della redazione specchio dei tempi

I
l nostro periodico diventa settantenne. Un A far data dal 2001, per motivi di carattere
bel po di anni portati discretamente. Da economico e per mancanza di collaboratori stabili,
sempre attento a quanto della Piccola Casa ma soprattutto per la perdita di don Balzaretti, il 4
utile trasmettere, vigile per fatti di rilievo che gennaio 1999, la stampa del periodico subisce un
dallesterno arrivano alla nostra conoscenza, utile rallentamento prima e una pausa poi che durer
per risvegliare un soffio di sollecitudine e nuove sino al 2009.
attenzioni verso fratelli che ormai non ci sono pi Lassenza del periodico si fa per sentire, tanto
tanto lontani. allinterno che allesterno della Piccola Casa e
Delle variegate forme di composizione e stampa, particolarmente fra quanti avevano marcato la loro
in Redazione, conserviamo tracce sin dalle esistenza vivendo intensamente la grazia ricevuta
origini. Scorrendole, possiamo ripercorrerne dalla frequentazione dei Tommasini.
la lunga storia e rivivere lo spirito dellidea Della risoluzione del problema si fanno
primaria, levoluzione e le diverse figure che carico don Roberto Provera e lavvocato
lhanno scritto. Il chierico Bonelli aveva Dante Notaristefano, i quali, dopo opportune
immaginato dapprima un foglio di informazioni valutazioni, decidono il rilancio del periodico.
che collegasse gli allievi Tommasini che Possono ancora contare in parte sullapporto
lasciavano la Piccola Casa al termine degli di don Carlevaris e soprattutto sulla
studi. Prese cos lavvio un foglio litografato con collaborazione e generosit di un esperto dei
pezzi a firma dei chierici Bonelli e Carlevaris. problemi tecnici connessi quale Salvatore
Con questa tecnica, curata da don Francesco Acquas. Cos finalmente dal gennaio 2009 il
Balzaretti, cominci a circolare un centinaio periodico riprende vita, non pi come organo
di copie dal titolo INCONTRI. Da questo dellAssociazione ma come Periodico della
primo numero del 1948 ne seguiranno altri Famiglia Cottolenghina, stampato e diffuso in
due. Linteresse, suscitato dalla novit, richiam molte pi copie. Nel 2010 cambia il logo e dal
naturalmente lattenzione dei superiori, i quali, 2011, gravemente ammalato don Carlevaris, la
fedeli allo spirito di semplicit e povert, direzione passa a don Provera.
temevano che il giornale potesse assumere una Una carrellata molto sintetica per un nostro
forma di pubblicit che la Piccola Casa non personale ricordo e augurio. Annotiamo per
ha mai voluto. Superate queste perplessit e che i motivi che hanno prodotto la sospensione
affidata la redazione ad ex-Tommasini, riprende nel 2001sono sempre attuali e presenti.
la stampa che diventer foglio ufficiale della Laugurio di chi vi scrive che con la buona
loro associazione. Nel corso degli anni, testata volont di collaboratori e lettori non abbiano a
e copertina subiscono alcune varianti: disegnate ripetersi. n
inizialmente da ex-allievi coprono gli anni sino al
1990, lasciando poi posto a foto di luoghi o fatti
della vita cottolenghina. Nel 1982, la direzione
del periodico passa il testimone a successori quali Invitiamo chi desidera
don Ingegneri, don Pellegrino, don Poggio e dal fare offerte destinate
1982 a don Balzaretti, che con lapporto di don ad INCONTRI di usare
Carlo Carlevaris, dar unimpronta pi moderna
al periodico nel suo complesso. Quando nel
sempre e solamente
1970 la guida dellAssociazione ex-allievi passa al il c.c. inserito nel
dott. Dante Notaristefano, il periodico diventer nostro periodico
lorgano ufficiale dellAssociazione e come tale
risulter sotto il logo in vigore, sino al 2009.

Incontri NOTIZIE n 1/2018 7


spiritualit Mario Carissoni

RITORNO
Improvviso, un raggio di luce squarcia loscurit

R
ieccomi definitivamente nella mia sognata sulle accoglienti panche disposte a corona attorno
casetta, bianca e piena di luce, ma silenziosa al camino scoppiettante e con tanta gente serena
e ormai priva delle creature della mia vita. e lieta. Quanto lho sognata, lontano e solo,
Sognata, poi costruita pian piano sul poco terreno mentre il tempo continuava a scorrere inesorabile,
pianeggiante alla periferia del vecchio borgo, a cogliendo i fiori pi cari della mia famiglia per
ridosso della tenebrosa montagna, da sempre muta donarli al Padre. Ora mi ritrovo qui, dinnanzi ad
custode di solitudini e sogni giovanili. Notte di una mensa vuota e silenziosa. I genitori avevano
Natale, freddo, buio e silenzio profondo in tutta la sempre nutrito speranza di riavermi presto; poco
valle, rotto dai rintocchi delle campane di piccole importava loro vedere realizzato il mio sogno,
chiese e cappelle che suonano senza sosta per maturato negli anni della miseria. Il tempo
richiamare i fedeli allincontro con il figlio di Dio. trascorso ed essi non potevano pi aspettare,
Quanto ho desiderato questa notte santa Qualcuno li attendeva per doni pi grandi.
nellampia cucina con la vecchia tavola di robusto Anni di duro lavoro in miniera con addosso il
e profumato legno delle nostre belle pinete, seduto nero del carbone, fatica e sudore e loscurit ormai

8 Incontri NOTIZIE n 1/2018


compagna di vita e per cos tanto tempo che ormai
non mi rendevo conto del suo scorrere rapido. Ore
e ore caricato sul fianco, o supino ad aggredire
la vena carbonifera con la pistola pneumatica
pigiata sul ventre e poi a spalare, per incanalare
verso il trasportatore il carbone raccolto. Cunicoli
e gallerie nel cuore della terra, illuminati dalla
visione di un nido lontano che andava crescendo
e con nel cuore i vecchi genitori in attesa, che solo
desideravano un ritorno.
Ed eccomi invece di nuovo qui, senza orizzonti!
Triste, per antichi sentieri, guidato nella notte
dai rintocchi delle campane, cammino verso la
chiesetta del paese, la memoria ha perso traccia
dei passi conosciuti, tuttavia lentamente raggiungo
il sagrato. Sono gi tutti assiepati allinterno e
cos sui quei quattro diroccati gradini di pietra
nostrana resto solo, con un peso che da molto non
provavo e una domanda che da tempo tormenta
il mio cuore: a chi potr mai donare quanto ho
raccolto e portato quass sin dal cuore dellEuropa?
Arriva un ultimo fedele, apre la porta della chiesa

e, improvviso, un fascio di luce squarcia loscurit.


Quasi nascosta e immobile una figura scura e
silenziosa mi fa compagnia e pi sotto sui gradini
del sagrato, accostati agli spigoli della chiesa piccole
e grandi altre ombre silenziose. Un gelo mi pervade
e scuote, sono solo ma con compagni che mi
offrono quel che hanno in abbondanza, solitudine,
silenzio e lattesa di uno sguardo damore, la
generosit di un gesto che, per un breve istante,
allontani e cancelli ricordi e nostalgie, la carit di
un dono da condividere. Quel lampo di luce non
si ancora attenuato, voglio vedere e capire bene,
forse la mano di Ges che con i miei genitori
mi sta parlando: coraggio i lunghi sacrifici sono
giunti a compimento, la tua nuova famiglia qui
accanto a te, sulla soglia di questa chiesa, pronta ad
abbracciarti e donarti amore. Questa notte santa
Ges ti ha offerto lo spazio per coprire ogni vuoto;
stringi e afferra quelle mani nere, non di polvere di
carbone, polvere di stelle, le stelle di Natale di una
famiglia accolta da un uomo di buona volont! n

Incontri NOTIZIE n 1/2018 9


I S TA
IN TERV
CIVIVO15
un nuovo ponte
a Torino
U
na nuova realt ha visto la luce nel cuore di Torino a Porta Palazzo. Siamo in un quartiere
crogiolo di culture diverse che qui risiedono, si incontrano, lavorano fianco a fianco nei negozi e
alle bancarelle che quotidianamente invadono la piazza per il grande mercato. Stiamo parlando
di social housing, edilizia abitativa sociale, che ha aperto i battenti il 2 settembre scorso. Qui incontriamo
Suor Giusy e Fratel Roberto, gli animatori di CIVIVO15, coi quali facciamo un giro panoramico di
quella che stata chiamata appropriatamente Providence House. La sensazione, entrando nellampio
ingresso, di armonia e accoglienza e continua proseguendo alla scoperta dei vari alloggi e degli
ambienti comuni, che tradiscono il gusto e la mano di suor Giusy. Tutto parla di amore: la disposizione
delle stanze e degli arredi, arrivati per lo pi di provvidenza e in ottimo stato; lattenzione ai
particolari, dalle tende alle strisce ornamentali su tavoli e ripiani, giunte dallEcuador, dove suor Giusy
vissuta per 17 anni.

10 Incontri NOTIZIE n 1/2018


a cura di Gemma La Terra e Salvatore Acquas notizie cottolenghine
Fratel Roberto, quali sono le esigenze,
le problematiche e lidea primaria che
hanno spinto la Piccola Casa a dar vita a
questa struttura?
Tutto nasce dalla riflessione e dal pensiero dei
Superiori della Piccola Casa, partendo da due
elementi: la disponibilit di alcuni locali e una
esigenza del territorio di emergenza abitativa,
cui molti vanno incontro. Parliamo soprattutto
di nuclei familiari o di pap separati, che non
riescono a far fronte ad un affitto o in situazione
di sfratto, studenti stranieri e lavoratori fuori sede.
I Superiori hanno deciso, quindi, di ristrutturare
questi ambienti per destinarli ad una accoglienza
temporanea di queste persone.
Cosa si intende per accoglienza temporanea?
Prevediamo un tempo definito che va dai tre
ai sei mesi, fino ad un anno e chi abita qui
consapevole che occorra gi pensare al dopo,
cercando una sistemazione pi stabile o definitiva.
Le persone stesse, pertanto, e i vari enti e i servizi
sociali che li hanno indirizzati si attivano in
notizie cottolenghine a cura di Gemma La Terra e Salvatore Acquas
questa direzione. Per ogni singolo caso che ci
viene presentato richiediamo una progettazione
mentre con coloro che si rivolgono direttamente
a noi abbiamo diversi colloqui per aiutarli ed
accompagnarli nella ricerca. Il nostro sforzo fare
in modo che tutti possano giungere ad una realt
definitiva. Noi siamo come un ponte, ci piace
pensare cos.
Suor Giusy, quali sono le caratteristiche
della residenza?
Abbiamo quindici alloggi di cui sette stanze
singole con bagno, occupate soprattutto dagli La vita insieme in una struttura dove si
studenti o dai lavoratori, che hanno cucina e condividono ambienti comuni pu far
soggiorno comuni, e otto alloggi di cui sette sorgere criticit. Come superarle?
monolocali e un bilocale muniti di bagno Le criticit nascono in qualsiasi ambiente. Quando
e angolo cottura. Il soggiorno anche a arrivano, si comprende subito che per lo pi i
disposizione di quelle famiglie che lo desiderano, ragazzi non sono stati abituati alle varie mansioni
ci genera fraternit e solidariet, quindi o a cose molto semplici come lasciare in ordine le
relazione, anche fra gli studenti e chi sta vivendo sedie e le suppellettili della cucina o del soggiorno.
situazioni sofferte. Uno dei monolocali stato Un giorno per li ho riuniti e ho spiegato loro
adattato per un disabile e attualmente abitato che non era molto bello per chi arrivava trovare
da un ragazzo pakistano disabile, studente al disordine. Linvito stato accolto prontamente,
Politecnico, che non potuto essere ospitato anche perch nel porgerlo avevo cercato di volere
negli alloggi dellUniversit. Con lui abbiamo loro bene. molto importante il modo. A volte si
fatto un patto, quello di raggiungere, entro fa una certa fatica nella condivisione della cucina,
lanno di permanenza da noi, lobiettivo della ma allo stesso tempo si scoprono cose veramente
laurea, rimanendogli ormai solo sei esami; poi, se positive come il mettere a disposizione ci che
vorr continuare a vivere in Italia, dovr cercare materialmente si ha. Occorre per accettare la
una nuova sistemazione. diversit e lunicit che ognuno porta.
Fratel Roberto, con quale atteggiamento ma abbiamo in programma cene interculturali
incontrate le tante esperienze di povert per generare relazioni attraverso la convivialit.
varie, le separazioni, lindigenza? Sono gi presenti diverse nazionalit, pakistana,
San Giuseppe Cottolengo ci insegna che non cinese, eritrea, romena, moldava e italiana. Tre
possiamo mai giudicare i poveri, non compito di continenti! Qualche studente, incuriosito, ha
alcuno considerare le colpe, i percorsi che hanno anche partecipato a una processione e ad una
portato a vivere una situazione. Noi aiutiamo partendo prima professione senza capire bene cosa stesse
dallaccoglienza e andando oltre. Non sappiamo per succedendo, ma stato bello aver condiviso e per
quali motivi un pap arriva alla separazione, ma se in loro essere un po entrati in una cultura diversa.
emergenza abitativa nostro dovere aiutarlo. In seguito Fratel Roberto, qual la differenza, il di pi
lo sosterremo anche sul fronte del rappacificamento di questa struttura rispetto ad altre simili?
familiare. Spesso, quando una coppia si separa chi Il nostro di pi quello che caratterizza tutte
ha la meglio la donna. Veniamo incontro a pap le opere cottolenghine. Cosa distingue una RSA
che non hanno pi casa e non hanno la possibilit cottolenghina o un nostra scuola dalle altre? Il
di incontrare i figli perch vivono per strada. Qui Cottolengo da subito ha avuta chiara lidea di voler
hanno lopportunit di ospitarli per trascorrere una realizzare una casa. Non un ospizio, una struttura,
giornata insieme. Desideriamo che in questo luogo ci unopera, ma la piccola casa. Questo in primis
si senta accolti e si possa recuperare la propria dignit laspetto che rende unopera cottolenghina tale. Ci
che, attraverso varie sofferenze, si potrebbe avere la che contraddistingue anche CIVIVO15 proprio
sensazione di aver perso. lo stile della casa, dove si tessono relazioni familiari.
Suor Giusy, qui tutto parla di accoglienza e molto bello che uno studente aiuti la mamma
calore. Ci sono momenti comuni in cui oltre con la bambina a portare le borse della spesa, o
ad abitare una casa ci si possa sentire a casa? spinga per lei il passeggino per tutto il Cottolengo,
Siamo solo allinizio, chi appena arrivato o che la mamma gli affidi la figlia che non sta bene
necessita di un momento di ambientazione, per uscire un momento. Sono piccole cose che per
creano relazione e famiglia.
Suor Giusy, riuscite sempre a soddisfare
le varie richieste?
Anche questo Spesso non abbiamo risposte alle esigenze di chi
si rivolge a noi. Ma al di l delle soluzioni talvolta
fare casa importante anche solo lascolto. E sempre le
persone, dopo essere state ascoltate fino in fondo,
vanno via pi serene e sollevate. n

Incontri NOTIZIE n 1/2018 13


don Emanuele Lampugnani spiritualit

LA VIRT DELLA
FORTEZZA

L
a virt della fortezza riguarda lesercizio Il primo gradino della fortezza cristiana non
della giustizia e limpegno a perseguire il stringere i denti, bens prendere umilmente
bene: essa ci assicura di vivere e di compiere consapevolezza della propria debolezza.
il bene in ogni situazione. la virt morale che, 2. La fortezza fa superare la paura della morte
nelle difficolt, assicura la fermezza e la costanza La vulnerabilit pi grave cui luomo esposto,
nella ricerca del bene (Catechismo della Chiesa la morte. La paura della morte dunque la madre
cattolica, n. 1808). Il vocabolo fortezza indica di tutte le paure, perch si esprime anche riguardo
una realt molto attuale, infatti, dire fortezza a ci che, in qualche maniera, anticipa la morte:
significa parlare della paura e del coraggio: e dolori, disgrazie, malattie.
tutti noi abbiamo momenti di paura, di ansia, di Noi rifuggiamo non solo da ogni messaggero della
angoscia; chi non , a volte, legato dalla timidezza, morte fisica, ma pure dai messaggeri della morte come
soprattutto in situazioni pubbliche difficili? persone civili e sociali: ci ripugnano le umiliazioni,
Spesso la paura ci impedisce di compiere ci abbiamo paura delle accuse, delle calunnie, della
che sappiamo essere bene o giusto, oppure non carcerazione, della solitudine, degli abbandoni.
ci permette di parlare. Il campo della fortezza Ora, la fortezza la capacit di guardare a tutti
dunque molto ampio, perch di questa virt i tipi di messaggeri senza panico; non perch
c bisogno l dove si deve resistere a minacce, non siano dei mali (lo sono e talora gravissimi,
si devono superare le paure, si devono affrontare umanamente definitivi), ma in quanto li
la noia, il disgusto dellesistenza quotidiana per consideriamo in vista di un bene pi grande,
riuscire a mettere in atto il bene. di una certezza pi grande, di una forza pi
importante allora domandarsi: in quale modo grande di noi, quella che viene da Dio. Scrisse
possiamo vincere le paure, superare il rispetto san Paolo la vita di Ges si manifesti nel nostro
umano, mostrare coraggio? corpo(cf 2Cor 4, 7.8.11). Dunque, in noi opera
Il Cardinal Carlo Maria Martini, enuncia la morte, ma noi abbiamo fiducia in Dio, che
anzitutto cinque tesi per rispondere a questa pi forte della morte.
domanda.
1. La fortezza suppone la vulnerabilit
Ciascuno di noi fragile corporalmente ed
vulnerabile psicologicamente. Abbiamo dentro
di noi un fondo di timore, di paura, un senso di
forte colui che
sa di essere debole
disagio e di difficolt, per quanto ci sforziamo di
nasconderlo. La vulnerabilit fisica e psicologica
e si abbandona in
parte della natura umana. pace a Dio e alla sua
Forte colui che sa di essere debole, che conosce la vittoria
propria fragilit e ne prende coscienza.

Incontri NOTIZIE n 1/2018 15


spiritualit don Emanuele Lampugnani
La fortezza una virt molto importante perch
ci aiuta a non turbarci nelle avversit e nemmeno
di fronte alla morte; essa infatti ci consente di
guardare allaiuto e alla salvezza che Dio ci offre,
al bene che siamo chiamati a compiere, alla forza
che ci viene donata dallalto.
3. La fortezza pu far raggiungere il martirio
Il caso serio della fortezza cristiana il martirio,
che va considerato come latto pi tipico e
specifico di questa virt. una verit che ci pu
spaventare, alla quale forse non abbiamo mai
pensato.
una grazia da implorare quotidianamente con
umilt, sapendo che non possiamo acquistarla
puramente con le nostre forze.
4. La fortezza come abbandono a Dio
nella pace
Questa quarta tesi ci ricorda che la fortezza
cristiana non semplicemente una forma di
audacia, non un chiamare a raccolta tutte le
forze psicologiche e morali per compiere un atto
eroico.
, anzitutto, un abbandonarsi in pace a Dio e alla
sua vittoria, distensione del cuore e pace della
mente. Beati noi quando avremo imparato davvero
che cos la fortezza cristiana! Essa tranquillit
danimo pur in situazioni che indurrebbero alla Anche la virt della fortezza fu vissuta intensamente
paura. dal santo Cottolengo: pensiamo, per esempio, alla
sua ferma decisione a continuare la sua opera anche
5. La fortezza come resistenza in mezzo alle difficolt quando dovette chiudere
Lultima tesi, classica nella tradizione cristiana
lospedaletto della Volta Rossa e trasferirsi nel
sulla fortezza, afferma che questa virt si esprime
quartiere di Borgo Dora. Sempre a riguardo della
al meglio non nellaggressivit o nellattaccare,
fortezza, molto bella questa testimonianza: Il
bens nel resistere.
Cottolengo talvolta ebbe ad esternare il contrasto che
Infatti, oltre al caso estremo del martirio, c la
provava nel suo cuore in quanto egli, da un lato,
quotidianit, nella quale dobbiamo resistere nel
sentiva come una voce interna, che gli diceva di
nostro dovere, nel nostro lavoro, nel fare il bene
andar avanti nellopera ed a questa voce sentiva di
malgrado tristezze, fatiche fisiche e psicologiche,
non poter resistere senza far violenza alla volont di
malinconie, forse nostalgie di situazioni diverse.
Dio, e dallaltra parte si trovava assediato da pressanti
Inoltre dobbiamo resistere nel bene non solo
creditori, che volevano essere soddisfatti dei loro averi.
quando ci sono i nemici interni, come appunto la
Questa condizione di cose, come egli diceva, era per
fatica e la frustrazione, ma pure quando i nemici
lui un martirio, ma questo martirio non lo lasciava
vengono dallesterno: incomprensioni, maldicenze,
trasparire, e lo sopportava con invitto coraggio, e con
strumentalizzazioni, calunnie. E dobbiamo resistere
tranquillit danimo. (P.O.: Suor Giusta Aschero
nella pace, perch questo il dono della fortezza.
VIII,554-555). n

16 Incontri NOTIZIE n 1/2018


a cura di Salvatore Acquas racconto

LA PECORA NERA
ALLA GROTTA DI
BETLEMME

A te. Straniero, se passando Ma nemmeno in montagna trov pace. Che


vivere questo? Sempre da sola!, si diceva dopo
mi incontri e desideri che il sole tramontava e la notte arrivava.
parlarmi, perch non Una sera, con il muso tutto piena di lacrime, vide
lontano una grotta illuminata da una debole luce.
dovresti farlo? Dormir l dentro e si mise a correre. Correva
E perch non dovrei farlo io? come se qualcuno la attirasse. Chi sei?, le
domand una voce appena fu entrata. Sono una

C
era una volta una pecora diversa da tutte pecora che nessuno vuole: una pecora nera! Mi
le altre. Le pecore, si sa, sono bianche; lei hanno buttata fuori del gregge. La stessa cosa
invece era nera, nera come la pece. capitata a noi! Anche per noi non cera posto con
Quando passava per i campi tutti la deridevano, gli altri nellalbergo. Abbiamo dovuto ripararci
perch in un gregge tutto bianco spiccava come qui, io Giuseppe e mia moglie Maria. Proprio qui
una macchia di inchiostro su un lenzuolo bianco: ci nato un bel bambino. Eccolo!. La pecora nera
Guarda una pecora nera! Che animale originale; era piena di gioia. Prima di tutte le altre poteva
chi crede mai di essere?. Anche le compagne vedere il piccolo Ges. Avr freddo; lasciate
pecore le gridavano dietro: Pecora sbagliata, non che mi metta vicino per riscaldarlo!. Maria e
sai che le pecore devono essere tutte uguali, tutte Giuseppe risposero con un sorriso. La pecora si
avvolte di bianca lana?. La pecora nera non ne avvicin stretta stretta al bambino e lo accarezz
poteva pi, quelle parole erano come pietre e non con la sua lana.
riusciva a digerirle. Ges si svegli e le bisbigli nellorecchio: Proprio
E cos decise di uscire dal gregge e andarsene sui per questo sono venuto: per le pecore smarrite!.
monti, da sola: almeno l avrebbe potuto brucare La pecora si mise a belare di felicit. Dal cielo gli
in pace e riposarsi allombra dei pini. angeli intonarono il Gloria. n

Incontri NOTIZIE n 1/2018 17


Un altro
volto
La chiamata a della
testimoniare Cristo
nella quotidianit carit
L
a forma tradizionale del servizio ai poveri senza speranza, che vivono una vita normale di
sempre stata quella di sorelle e fratelli che, lavoro, di famiglia, animati da una fede religiosa
organizzati in congregazioni, con regole e oppure semplicemente permeati di una particolare
divise, vivono in case religiose dove accolgono i sensibilit che si trasforma in generoso servizio.
bisognosi o da cui partono per incontrarli lungo i Ieri erano confratelli della San Vincenzo, oggi
sentieri della vita. pi spesso li incontriamo nelle organizzazioni di
Un servizio prezioso, ma anche una scelta di vita volontariato: un esercito pacifico di persone che
che, senza isolarli dalla societ, ne fa un gruppo guardano al prossimo e alla societ come ad uno
che la Chiesa stessa considera come vocazioni spazio di sofferenza in cui inserirsi per sollevare
in una condizione particolare e che chiama i chi ne parte con il suo carico di dolore e, spesso,
religiosi a fianco del clero e dei laici. di solitudine.
In questi anni abbiamo incontrato sempre pi Ma molti hanno scelto unaltra strada, apparentemente
spesso agenti della carit laici a servizio dei pi meno impegnativa e caratterizzata: sono coloro che
poveri, degli emarginati, di persone a rischio, di hanno introdotto nel modo di pensare ed operare la
ammalati, di uomini e donne sole, di individui dimensione della solidariet. Li troviamo nel mondo

18 Incontri NOTIZIE n 1/2018


Carlo Carlevaris specchio dei tempi
del lavoro di cui si sentono parte; attraverso la loro soprattutto laddove le loro esperienze sono
storia personale e collettiva, salariati come gli altri, mescolate a quelle degli esclusi, dei rifiutati,
condividono le altrui condizioni di vita, scegliendo quando la lotta vissuta con altri compagni di
di sviluppare la loro solidariet nelle organizzazioni strada.
sindacali, politiche e associative. Religiosi dediti alla carit, volontari nellassistenza,
Tra questi ci sono cristiani che, come battezzati, militanti nel sociale hanno in comune questa
si sentono chiamati a testimoniare questo Cristo dedizione alluomo e agendo con gli altri ciascuno
che li fa vivere e ad annunciare il Regno l pu fare lesperienza del cambiamento possibile.
dove vivono, collaborando con tanti altri nelle Scegliere la solidariet rifiutare la fatalit della
fabbriche, nel quartiere, nelle realt quotidiane povert, della disoccupazione, della guerra, della
e investendo le loro forze nei progetti dove si fame. Dio stesso non ha esitato a manifestare la
costruisce lumanit. sua solidariet con luomo facendosi uno di loro.
Hanno scoperto che lo spazio in cui viviamo il In Ges ha rivelato agli uomini fino a che punto la
luogo naturale della nostra esistenza, percepito che vita di ciascuno importante.
queste circostanze sono il luogo del nostro esistere Non importante il tipo di struttura o la
come credenti; dove Dio ci ha posti a vivere la nostra vocazione; il riconoscere luomo come soggetto
fede e che tale spazio di vita il luogo evangelico del di dignit, come portatore di valori fondanti la
nostro essere cristiani, dove viviamo in fraternit i societ e costruttore del bene comune e impegnarsi
valori del Vangelo, capito che il tempo della nostra a fargli prendere coscienza di tutto ci una
vita un prezioso momento di un tempo che eterno, missione degna di essere vissuta e portata avanti.
dove viviamo lattesa del Regno. Per chi crede la strada che realizza il progetto di
La fede chiede loro di essere dentro le molteplici Dio sulluomo. n
realt della vita, dallo studio al lavoro fino
allazione sociale, ai molteplici legami umani,
famiglia, quartiere, scuola, sindacato, comunit
di credenti, facendo del quotidiano un veicolo
di amore. Questo radicamento in Cristo essere
La fede chiede di
dentro le
vissuto nellincontro sacramentale e attraverso
la preghiera senza manifestazioni particolari nel molteplici realt
luogo di lavoro, dove per essi vale soprattutto la
testimonianza.
della vita
La loro esperienza pu portare alla Chiesa un
prezioso contributo di conoscenza di problemi,

Incontri NOTIZIE n 1/2018 19


il meccani
cotto
A Torino
lofficina per
giovani meccanici
diversamente
Si chiama abili
MeccaniCotto
liniziativa che nasce
dalla collaborazione tra
Cottolengo e Fca
20 Incontri NOTIZIE n 1/2018
Maria Teresa Martinengo scuola cottolengo

I
l logo della nuova iniziativa di inclusione Piccola Casa. un buon esempio di come
made in Cottolengo una chiave inglese pubblico e privato possono lavorare insieme
antropomorfizzata con le manine e il sia per le risorse sia per i progetti. Un buon
cappellino da prete ottocentesco che identifica punto di riferimento anche per altre esperienze
il Santo. Dopo Chicco Cotto, progetto che che come Pari Opportunit stiamo portando
forma e d lavoro ai ragazzi autistici, valorizzando avanti. Qui ho imparato che impossibile non
le loro peculiarit, trasformandoli in efficienti e mai una risposta, ha detto Boschi, ricordando
soddisfatti addetti al caricamento dei distributori sia il ruolo di consigliere del Dipartimento
di snack e bibite, le Cooperative Cottolengo e Pari Opportunit del direttore della Scuola
la Scuola Cottolengo, in stretta collaborazione Cottolengo, don Andrea Bonsignori,
con Mopar, societ del gruppo Fca per le attivit
post-vendita, hanno dato vita a MeccaniCotto:
unofficina-training center perfettamente attrezzata
che promette di formare meccanici diversamente
abili, abilissimi nel lavorare in squadra alla
manutenzione delle auto.
Uninaugurazione in grande stile, con il nuovo
padre generale della Piccola Casa della Divina
Provvidenza, don Carmine Arice, Alfredo
Altavilla, responsabile Fca per lEuropa. E con
la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio
Maria Elena Boschi, entusiasta amica della

Incontri NOTIZIE n 1/2018 21


scuola cottolengo Maria Teresa Martinengo
sia il bando per attivit che favoriscano
linclusione lavorativa dei disabili, lanciato dal
Dipartimento.
MeccaniCotto ha lobiettivo di creare non solo
unottima officina che si occuper dei veicoli
della Piccola Casa, ma di preparare giovani
che possano lavorare in qualsiasi officina. Un
progetto ambizioso, ma realistico. Il lavoro

d dignit alle persone. Mi auguro che questo


progetto si moltiplichi e consenta di includere
tante persone con fragilit. lesempio concreto
di come fare squadra aiuti, ha sottolineato
don Arice. Se domani potremo inserire un
ragazzo in ogni officina autorizzata, i posti grazie
alle normative e agli sgravi fiscali, potranno
essere migliaia, ha aggiunto don Bonsignori.
Abbiamo tante officine di propriet dove questi
giovani possono trovare un lavoro, ha assicurato
Altavilla. Credere nei giovani e partecipare

dignit
alla loro educazione - ha osservato - fa parte
Il lavoro d della nostra storia. Negli ultimi anni, come Fca
abbiamo sviluppato diverse offerte formative,
alle e sono moltissime quelle che vanno al di l
persone. dei tradizionali confini dellazienda. Molte
lesempio concreto nascono in partnership con Centri di Eccellenza,
con aziende, con enti pubblici e privati, con
di come fare associazioni del terzo settore. MeccaniCotto un
squadra aiuti altro passo dello stesso percorso. n
Vavassori Graziella testimonianza

Novanta
scrigni di
dolcezza
Esiste ancora la felicit?

D
a bambina pensavo che gli angeli avessero ognuno di noi e che tu, che hai sconfitto il tempo
le ali, occhi azzurri e capelli biondi. Non e la tristezza, oggi ci regali lessenza del tuo sorriso,
sapevo allora che i pi belli somigliano un dove c il sapore della vita, il desiderio di essere
poco a te, a te che hai nel cuore novanta arcobaleni, cometa sul davanzale delle nostre case. Diventa luce
novanta scrigni colmi di dolcezza, novanta libri in questo labirinto dove si persa anche la piet e
di favole e di storia. Quella di donne semplici, ma mi dice grida, perche oltre questa notte c un
guerriere e sempre pronte a ringraziare il cielo per mattino nuovo da sfogliare! Racconta che oltre ogni
quattro briciole di pane che sfamano la famiglia. sconfitta c una ragione sacra, che ci aiuta a vivere,
Io ti chiedo oggi se la felicit ancora esiste o fa solo sopportare il cielo quando ci cade addosso, cercare i
parte dei nostri desideri, dei sogni che addensiamo nostri figli, questi nostri incontentabili figli.
tra i problemi della nostra vulnerabile esistenza. La tua ricchezza chiusa tra le strofe di una
Tu mi guardi ed ogni cosa mi diventa chiara. La ninna-nanna, tra i pensieri della donna-madre che
felicit una Dea che ogni giorno mi cammina osserva lorizzonte senza paura, senza far rumore,
accanto e mi tiene in braccio come una madre, mi come se lalba debba ancora nascere tra i sentieri
stringe al seno e spesso mi offre le sue labbra, la di unaltra primavera. Sul Golgota del cuore
sua mano, le sue parole. Parole che rimangono nel rimasta una giovane madonna. Porge al mondo la
cuore per farsi appiglio quando naufraghiamo. preghiera degli angeli custodi, gli angeli pi belli
Bisognava proprio venire qui, nel palazzo degli che ogni giorno festeggiano la vita.
angeli pi savi, per leggere in controluce nei tuoi Grazie, novantenne mia giovane signora, stella
occhi di mare che la felicit dentro di noi, in tra di noi. n

Incontri NOTIZIE n 1/2018 23


Le beatitudini
a Chaaria
BEATI VOI, POVERI, PERCH VOSTRO BEATI VOI CHE ORA PIANGETE, PERCH
IL REGNO DI DIO. Beati perch proprio RIDERETE. Quanti a Chaaria piangono... anche
per loro esiste Chaaria. Le sue porte sono sempre ora ho nelle orecchie i singhiozzi disperati di una
aperte a chi non si pu permettere le cure in mamma che ha appena perso il suo bambino in
strutture pi costose. pediatria.
Beati anche quando gli ospedali pubblici sono Quante urla di dolore in sala-parto. Quanta
chiusi, perch noi invece ci siamo, specificamente sofferenza nei reparti dove giacciono i malati
per voi che siete poveri di salute, di mezzi e di di AIDS in stadio terminale, i tumori maligni
presidi sanitari pronti ad accogliervi. inguaribili, i pazienti paralizzati, abbandonati
anche dalla famiglia. Quanto dolore negli
BEATI VOI CHE ORA AVETE FAME, occhi di un morente che ti implora di fare
PERCH SARETE SAZIATI, voi che avete fame qualcosa per lui.
di ascolto, di accoglienza, di attenzione, perch Vogliamo essere la vostra consolazione, il vostro
certamente a Chaaria ne sarete saziati. porto di rifugio, la soluzione ai vostri problemi,
Beati voi che avete fame di salute, perch ci faremo se ci possibile. Soprattutto non vi vogliamo
in quattro per servirvi e ridonarvi il benessere che lasciar soli ora che piangete. Sappiamo che
avete perso. Beati voi che a volte non avete davvero riderete nel Regno dei Cieli, ma importante
nulla da mangiare a casa, perch un piatto di riso che ora non siate soli. Noi siamo l, 24 ore,
e fagioli a Chaaria lo avrete sempre. proprio per voi.

24 Incontri NOTIZIE n 1/2018


fr. Beppe spiritualit
BEATI VOI QUANDO GLI UOMINI VI
ODIERANNO E RESPINGERANNO IL
VOSTRO NOME COME SCELLERATO A
CAUSA DEL FIGLIO DELLUOMO. Quanti
nemici ha Chaaria!
Molti non ci vogliono bene, ci sentono competitori
ai loro guadagni, ci considerano impreparati,
incompetenti ed al di sotto degli standards della
medicina. Parlano male di noi proprio perch non
diciamo di no a nessuno e siamo sempre aperti e
disponibili verso tutti.
dura, ma il Vangelo ci dice di essere contenti
quando la gente parla male di noi: cos hanno

sono
fatto anche con Ges e con i profeti prima di lui.
Siamo beati quando ci insultano, quando viene Le porte di Chaaria
travisata la realt per metterci in cattiva luce, sempre aperte
perch grande sar la nostra ricompensa nei cieli.
E poi proprio strano: tanti parlano male, a chi non si pu
ma molti di pi vengono, fanno centinaia di permettere le cure in
chilometri per essere curati qui.
I reparti scoppiano di pazienti: credo che anche
strutture pi costose
questo numero sempre crescente di malati che si
fidano e si affidano a noi, faccia parte di quella
grande ricompensa che il Signore ogni giorno ci
prepara. n

Incontri NOTIZIE n 1/2018 25


associazione volontari a cura della Redazione

Unambulanza...
provvidenziale
C
osa fare di una certa somma di la cosa giusta. Tramite unazienda da sempre
denaro accantonata per qualcosa vicina alle esigenze della Casa per ci che
di importante per la Piccola Casa? riguarda i problemi meccanici degli automezzi
Se lo chiedevano da un bel po i Volontari, ed il trasporto di ospiti con disabilit, viene
desiderosi di partecipare in qualche modo contattata unazienda leader in Italia per questi
alle necessit di un luogo dove queste non mezzi speciali. Alla Piccola Casa in realt
mancano di sicuro. A settembre si viene a non mancano ambulanze, ma una di ultima
conoscenza che una ambulanza potrebbe essere generazione potrebbe sostituirne unaltra che,
prima o poi, non potr pi circolare.
La cifra totale per supera le previsioni! Ma
ecco comparire sulla scena una volontaria,

ringraziamo tutti
coloro che con amore
disposta a sopperire alla quota mancante. La
conosciamo bene questa persona straordinaria
e se avrete bisogno di una torta fatevi
e generosit si sono avanti! Non ci resta che ringraziare tutti coloro
che con amore e generosit si sono attivati
attivati per questa per questo acquisto e fare tanti auguri alla
nuova ambulanza nuova ambulanza e alla Piccola Casa, senza
dimenticare la Provvidenza, a cui la fantasia
non manca di certo! n

26 Incontri NOTIZIE n 1/2018


a cura di Salvatore Acquas notizie cottolenghine

Mattarella al
Cottolengo

San Giuseppe Cottolengo per il nostro Paese prima alla notizia di averla qui con noi e ora nel
una figura di riferimento tra le pi importanti. vederla di persona. Dopo aver ringraziato tutti per
Ma il Cottolengo come istituto al centro laccoglienza cos calorosa e affettuosa, Mattarella
dei pensieri di tanti italiani, perch uno dei punti ha affermato che essere qui per me una gioia. La
pi alti della solidariet, dellaffetto e dellamore Piccola Casa ha aggiunto diventata grande,
per gli altri. Lo ha affermato il presidente della si trasferita anche altrove. Ma anche quando era
Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della in due stanze era davvero grande per la bont,
visita alla Piccola Casa della Divina Provvidenza laffetto, la solidariet che esprimeva. Non posso
di Torino, conosciuta anche come Cottolengo che ringraziare per quel che si fa qui e dare il mio
dal nome del suo fondatore. Mattarella stato augurio pi affettuoso a coloro che vi vivono.
accompagnato dal presidente della regione Piemonte, Grazie a tutti quelli che vi operano per quello che
Sergio Chiamparino, dalla sindaca di Torino, Chiara fanno, ha concluso. n
Appendino, dal padre generale della Piccola Casa,
padre Carmine Arice, e dalla superiora generale
delle suore di san Giuseppe Benedetto Cottolengo,
madre Elda Pezzuto. Percorrendo i padiglioni della
uno dei punti
pi alti dellaffetto
Piccola Casa ha detto Padre Arice rivolgendo e dellamore
il benvenuto al presidente pu aver notato la
grande gioia che tutti gli abitanti di questa casa per gli altri
voluta da san Giuseppe Cottolengo hanno provato

Incontri NOTIZIE n 1/2018 27


Un veterano
a Chaaria
Quando stupore e passione
ti cambiano la vita

I
l viaggio, sempre lungo e stancante, stavolta ai pazienti gi ricoverati, o programmati per
ha avuto come variante le enormi voragini che interventi di natura ortopedico-traumatologica,
piogge incessanti hanno scavato nellultimo ne sarebbero arrivati molti altri dallOspedale
tratto di strada e che la destrezza di Joseph, di Meru. In quel momento non vi si potevano
il nostro autista, ci ha fatto superare fino a eseguire interventi chirurgici traumatologici per
destinazione. lassenza di specialisti ortopedici disponibili e,
Mi considero ormai un veterano, tuttavia Chaaria inoltre, i mezzi di sintesi necessari erano troppo
riesce ancora a stupirmi e confondermi. Ogni costosi per i nostri pazienti.
rientro in Italia, difatti, ha come costante la Ci trovammo allimprovviso con circa
malinconia unita al forte desiderio di tornare presto trentacinque traumatizzati - la gran parte
a svolgere il mio servizio, al fianco di Fr. Beppe, dei quali aveva subito il trauma da pi di un
Fr. Giancarlo e tutto lo staff della Missione. mese - che trovarono sistemazione in tutti gli
Ad appena due giorni dal mio arrivo ho la forte ambienti possibili, addirittura in una grande
sensazione di essere qui gi da tempo, anzi di stanza con materassi sul pavimento. Si decise,
non essermi mai allontanato da Chaaria, lasciata pertanto, di programmare quotidianamente
pochi mesi fa. un certo numero di questi interventi, dove alle
Nel cuore ancora viva lemozione di quel giorno, fratture inveterate, si aggiungevano deformit
allorch Fr. Beppe mi comunic subito che oltre in accorciamento e deviazione degli assi a causa

28 Incontri NOTIZIE n 1/2018


Luciano Cara testimonianza
della iniziale formazione del callo osseo e per la diseredati, ai quali vengono negati i diritti pi
contrattura muscolare. elementari e che solamente qui trovano risposte,
Nellarco di quindici giorni, grazie allausilio nel pieno spirito di San Giuseppe Cottolengo. La
di strumentario e tecniche chirurgiche di Missione in continua crescita e per proseguire la
avanguardia, riuscimmo ad operare tutti quelli in sua opera necessita del sostegno morale, spirituale
lista dattesa. e materiale di tutti noi volontari. Vivr con
La felicit e gli sguardi di gratitudine dei poveri questo atteggiamento i venti giorni dellattuale
pazienti, quando arrivava il loro turno per permanenza, sperando ancora una volta di fare
lintervento atteso da giorni, ci ripagavano della rientro a casa confuso ed emozionato, ma felice e
grande fatica. pronto a tornare ancora a Chaaria. n
Chaaria una meravigliosa realt in continua
evoluzione che riesce a dare una sempre pi
eccellente ed incondizionata risposta a tutti,
grazie al forte impegno di Fr. Giancarlo,
efficientissimo e sempre presente nel gestire gli
aspetti amministrativi e tecnici della missione
e di Fr. Beppe, che, in prima linea, dedica ogni
Tutto magico e
straordinariamente
giorno tutto se stesso, senza limiti di orari, a chi, rivolto ai poveri,
ai diseredati
bisognoso di cure mediche ed estremamente
povero, non trova assistenza altrove. Ecco perch
Chaaria mi appassiona e mi coinvolge. Tutto
magico e straordinariamente rivolto ai poveri, ai

La felicit e
gli sguardi di
gratitudine dei
poveri pazienti,
quando
arrivava il
loro turno per
lintervento
atteso da giorni,
ci ripagavano
della grande
fatica

Incontri NOTIZIE n 1/2018 29


leggiamo
un libro
a cura di Salvatore Acquas

VI PARLO DI ME
SAN GIUSEPPE COTTOLENGO SI RACCONTA
M. Lara Broggi
Elledici Editrice

Quando si sente parlare di


Cottolengo, si pensa subito
allenorme struttura che
a Torino e ai malati che vi
sono assistiti. Difficilmente
invece si sa che Cottolengo
prima di tutto il cognome
di una persona, realmente
esistita, in carne e ossa. In
queste pagine ho convinto
questo prete molto schivo
a parlarci di s. Non
tipo che ama raccontarsi,
ma per i ragazzi si reso
disponibile. Se volete
conoscerlo, leggete le
pagine che seguono...
(dallintroduzione).
Un agile volumetto
illustrato, scritto in prima
persona con un linguaggio
adatto ai ragazzi di oggi.
Et di lettura: da 10 anni.

30 Incontri NOTIZIE n 1/2018


nella casa
del padre

Luned 4 settembre 2017 alle ore 8.40 deceduta improvvisamente a


MONCALIERI CASA MARIA ASSUNTA
Suor Giacomina
dellEucaristia
MARCHISIO
di anni 83

S
uor GIACOMINA,
dopo la preparazione
professionale, svolse
la sua missione nelle Scuole
Materne di BALSAMO (MI)
per 3 anni, S. PANCRAZIO
di RUSSI (RA) per 3 anni, a
BARBAIANA (MI) per 7 anni
ed a OCCHIEPPO INF. (BI)
per 3 anni.
Il 24 febbraio 1973 part con
due Fratelli cottolenghini e
Sr. Oliva Maninetti per il Kenya
dove per 38 anni don se stessa,
con gioia e amore, al Signore
e al prossimo nelle diverse
Comunit di TUURU per 19
anni, GATUNGA per 14 anni,
di cui 6 anni come Superiora.
Svolse il suo servizio anche in
Tanzania a KISARAWE e a
VINGUNGUTI per alcuni
anni.
Rientrata in Italia, dal 5 luglio
2011 era nella Comunit
di MONCALIERI CASA
MARIA ASSUNTA.

GES, MARIA, GIUSEPPE!

Incontri NOTIZIE n 1/2018 31


messaggio
di tenerezza

Questa notte ho sognato che camminavo sulla sabbia


accompagnato dal Signore,
e sullo schermo della notte rivedevo tutti i giorni
della mia vita.
Per ogni giorno della vita passata, apparivano sulla sabbia
due orme: una mia e una del Signore.
Ma in alcuni tratti vedevo una sola orma che coincideva
con i giorni pi difficili:
i giorni di maggior angustia, di maggior paura
e di maggior dolore.
Allora ho detto: Signore, Tu avevi promesso che saresti
stato con me, sempre,
e io ho accettato di vivere con Te. Allora perch mi hai
lasciato solo proprio nei momenti pi difficili?.
Ed Egli mi ha risposto: Figlio mio, tu lo sai che io ti amo
e non ti ho abbandonato mai:
i giorni in cui hai visto solo unorma sulla sabbia,
sono stati i giorni in cui ti ho portato in braccio.

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