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ETICA
a cura di
Ilsc Tdt, Heinz Eduard Tdt,
Ernst Feil e Clifford Green
seconda edizione
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EDITRICE QUERINIANA
Le cose ultime e penultimel
1 Bonhoeffer intendeva inizialmente mettere al primo posto nel titolo Le cose pen[ulti-
me1...; pure sulla scheda n. 38 e nella lettera del 27.11.1940 GS VI 492 si ha questa succes-
sione: Le cose pcnultime e ultime. Per questo manoscritto Bonhucer ha utilizzato doppi
fogli chiari di un tipo di cima (parucolm-meme uniforme). che in adoperare solo ad Enal.
E 2 Sostituisce; ulrin-|issiino. D 3 Il cunicolo... con forza sostituisce: Ia vira umana
chiusa in se stessa, sbarrare dal.l`interno. viene spalancata. Cl 4 In questo verseuo nella LB
sottolineato con matita copiativa; non pu peccaren; cfr. al riguardo DBW4 (Ni, 279 e
anche 220 nota IO [trad. it., 257 e 2041) I* Cfr. inoltre Crirloioga, cit., 1032: In quarito si
ha la comunit essa non Di nel DCcat0... cfr. la prima lettera di Giovannil_
Le cari- ultime e penultima 121
da1l'elezione prima del tempo del mondo alla salvezza eterna, si ri-
conosce come membro di una comunit e di una creazione che can-
tano la lode clel Dio trino. Tutto questo succede quando Cristo si
avvicina all'uomo. In Cristo tutto questo verit e realt, e appunto
perch non si tratta di un sogno la vita dell'uomo, che incontra la
presenza di Cristo, non da quel momento pi una vita perduta,
ma una vita giustificata. Giustificata per sola grazia.
Ma non unicamente per sola grazia, bensi anche per sola fede.
Cos insegnano la Scrittura e la Riforma5. Non l'an1ore ola speran-
za, ma solo la fede giustifica una vita. Soltanto la fede cio dona
alla vita un nuovo fondamento, e questo nuovo fondamento soltanto
giustifica il fatto che posso vivere davanti a Dio. E il fondamento
la vita, morte e risurrezione del signore Ges Cristo. Senza di esso
una vita non giustificata davanti a Dio. Essa abbandonata alla
morte e alla dannazione. Vivere a partire dalla vita, morte e risurre-
zione di Ges Cristo la giustificazione della mia vita davanti a
Dio. E credere significa trovare questo fondamento, conservarlo,
gettare in esso l'ancora ed essere cos da esso sostenuto. Credere
significa fondare la vita su un fondamento posto al di fuori di me
stesso, su un fondamento eterno e santo, su Cristo. Credere signifi-
ca essere awinti dalfimmagine di Ges Cristo, non vedere pi altro
che lui, essere strappati alla prigionia in seno al proprio io, essere
liberati da Ges Cristo. Il credere un lasciar accadere e solo cos
un agire, e tuttavia questi due termini non riescono a esprimere il
mistero qui contenuto. Soltanto la fede certezza, tutto ci che
al di fuori della fede soggetto al dubbio. Soltanto Ges Cristo
la certezza della fede. Che la mia vita giustificata io lo credo per-
ch credo nel signore Ges Cristo. Non esiste perci altro accesso
alla giustificazione della mia vita se non la fede soltanto.
Ma la fede non mai sola*. Come essa la vera presenza di
Cristo, cos sempre accompagnata anche dall'amore e dalla spe-
5 Cfr. Rm 3,2]-5,21; Gal 3.1-14; E/2,8; Fil 3,9; Tir 3,7; tra gli scritti oonfessionali protestanti
cfr. la Cortfemb Augustan IV e VI (BSIX 56 e 60), nonch l'/ipoiogra e la spiegazione della
quinta domanda del Padre Nostro nel Grande Catechismo (BSLK 682-685). Cfr, in particolare
Rm 3.23: <1... tmiooliai :ritmi (c nclfapparato del Ncstlcm 'ux 1t1.'reo} vllpmtwn,
da Lutero tradotto con Faggiuma di soltantom ehe l'uomo giustificato... soltanto per la fedex
p. 253 allude a questa lraduone. Vedi andre DBW 4 (N), 36 ftrad. it., 281. Molte terninisccnze
da Sequela nelle pagina 137-142 itrad. it., 122-1281. U 6 Cfr. dall'estemo le extra nas, al di
fuori Cli noia) in Atto ed essere, V. DBW 2 (Asl, 124 (ODE 2, 1151; TDB 298 nota 3?.
* iCfr. .fofidla Declaratio (BSLK 928): sed solo fides... tamen nutnouam est sola...].
122 Le core ultime e permltiim'
tanza. Essa sarebbe una fede falsa, una fede apparente, una fede
ipocrita che ci siamo inventata, una fede che non giustifica mai, se
non fosse accompagnata cla_ll'amore e dalla speranza. Sarebbe una
ripetizione meccanica di proposizioni di fede, una fede morta, quel-
la fede che non fosse accompagnata dalle opere tlella penitenza e
dell'amore. Fede e cattivi propositi non possono coesistere neppure
per un istante. Nell'evento della giustificazione tutto viene donato
all'uomo, ma solo la fede giustifica; nell'incontro con Cristo tutto
ci che questi ed ha diventa propriet dell'uomo, ma la mia vita
giustificata solo da ci che appartiene a Cristo e mai da ci che
divenuto mio. Il cielo si apre pertanto sull'uomo e la buona novel-
la della salvezza di Dio in Ges Cristo scende come un grido di
gioia dal cielo sulla terra, l'uomo crede e mentre crede ha ricevuto
Cristo presso di s e possiede tutto. Vive davanti a Dio.
Mai prima egli aveva saputo che cosa fosse la vita. Non capiva
se stesso. Solo basandosi sulle sue possibilit o sulle sue opere pote-
va cercare di capirsi e di giustificare la propria vita. Cos egli si
giustifica davanti a se stesso e davanti al Dio che si inventato.
Inaccessibili gli erano le possibilit e le opere del Dio vivo, incom-
prensibile una vita in virt delle sue possibilit e opere. Una vita
su un fondamento estraneo, in virt di una forza e di un aiuto estra-
neo era destinata a rimanere per lui una cosa estranea. Tale vita egli
l'ha trovata quando Cristo lo ha giustificato a modo suo. Egli ha
perso la propria vita in Cristo, e Cristo divenuto la sua vita. Non
sono pi io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2,20). La vita
cristiana la vita di Cristo.
Abbiamo detto all'inizio che l'evento della giustificazione di un
peccatore un qualcosa di ultimo7, e lo abbiamo detto nel senso
rigoroso delfespressione. La misericordia di Dio verso un peccatore
vuole e pu essere intesa solo come parola ultima di Dio, altrimenti
non viene affatto intesa. Il carattere ultimo di tale parola ha un
doppio significato: essa una parola qualitativamente ultima, cio
quanto al suo contenuto. Non esiste parola di Dio che si spinga al
di l della suas grazia. Non esiste qualcosa di pi di una vita giustifi~
cata davanti a Dio. Poich contiene la rottura completa con tutto
il precedente, con il penultimo, nel senso che non mai la fine
9 Cfr. K. Burn, Dar Worr Gouer, 67 (Tamlmcher Rede 1919): Sempre infatti l'ultimo,
l'E=1)(uttov... E non la continuazione... bensi al contrario l'interruziore radicale del penultimo.
Sulla realt ultima e penultima, con riferimento a Barth, Bonhoeffer aveva gi discusso da
studente con il suo commilitone Richard Widmann, v. 1926 DBW 9, 164, e DB 125. Cfr,
T}JDB 2975. e nota 315 (la sequenza dei due termini sottolinea che non esiste alcuna via dal
penultimo all'ultimo). El 10 Sul rifiuto del 'metodo' da parte di Bonhoeiier v. TbDB 302.
D ll Nell'indce analitico di Sequela da lui stesso approntato Bonhoeffer distingue tra giu-
stificazione del peccato e giusticaone del peceature; cfr. DBW 4 (N), 29s. [tu-ad. it.,
22s.] e parrim. U 12 Nel neoluteranesimo esiste una forte tendenza a fare del cammino di
Lutero, che va dal fallimento nd confronti della legge alla apertura e alla disponibilit a
licevere la grazia giustifimnte di Dio, il modello vincolante ddll vita cristiana. A ci si 'Collega
la convinzione che la successione legge-vangelo non reversibile [* La irreversil:1it della
successione legge-vangelo smtenuta dallo stesso Lutero. Cfr. W/1 18, 65 il525lf r<... Cristo
stesso a insegnare questi due punti in questo ordine di succeasionel. Cft. invece lo scritto
di K. BARTH. Evftgefiwn und Gere!! (1935). EI 13 'Adu1tem': Gu 3,2-11; 'ladr0ne': Le 23.40-
42' firm-aamfnrn da narra di Pietro: Mr 26.69-75: Paolo: At 8.3: 9.1: Cal 1.135. El 14 Mara
l24 Le core ultime e penultima
* [Cfr. la letters del 29-30 gennaio 1944: ..,in momenti come quelli (cio, durante ibom-
bardamenril innra mi stato impossibile dire acli altri una parola cristiana [RR 2701].
Le rose ultime e pcnultime 127
*' [Cin K. Bum, Lettera ai Romani (seconda edizione), a cura di G. Miegge, Milrno
1974, 12: se l'annuncio del vangelo mettesse al posto di Cristo il cristianesimo... non avrebbe
pi niente da fare con la potenza di Dio (nel.l'originale e' un gioco di parole tra Cristus
rum : Chrsten-tum die va perduto nella traduzionel.
Le core ultime e penultima 129
questo monclo maturo, pi che maturo per essere demolito; anche DBW 4 (N), 255 flrad.
it., 2}6]: ...maturo per essere demolito. Cfr. K. Balma, Dar War: Gotei, 67 lv. p. 123
nom 9]. E] 36 Bonhoefer concorda con Yimcrpretazione di Guardin. secondo quale la
leggenda del Grande lnquisitore espressione della mentalit di Ivan Karamaaov e Ia critica
cenno 'Roma' non manifesta il pensiero del Grande Itlquisitoro, R. Gumuzuut, Reftkre
Qestftm in Dortmwskijr Werk, 159 (con sottolineatura a margine di Bonhoeffer) [l20'],
cfr. 203 [156i]; 160 [1213]: Nel contesto generale essa [la leggenda] serve e Ivan per manife-
stare se stesso e il suo rapporto con Dio, appunto perch egli cerca di gustificarsi col suo
aiuto. E] 37 Cfr. I Cor 13,7. Nel Nestle atya (LB: tolleral sottolineato a matita.
EI 38 Sostituisce: agretto. D 39 Cfr. DBW 1 (SC), 258 (e 87) [ODE I, 234 e 811: ogni
miseonuscimenro dell'idea cristiana originaria di comunit condusse da sempre aifirleale
settario di santit. U 40 Sostituisce: a distruggere anche la chiesa. El 41 Mc 3,22s.
130 Le core ultime e penultima
42 Il termine 'Berecb' [campo, ambito] documentato solo a partire dal 1796 subentra a volte
in tedesco al posto del termine Reich (regno), questo spiega perch talvolta, onme avviene
qui in Bonhoeffer, esso viene usato anche al neutro. El 4) Sostituisce la formulazione prece-
dente: Nel mondo l'uomo vuole venire a capo del mondo da solo, in virt della realt
penultima. CI 44 Si spaccia... mondana sostituisce: si spaccia la comodit, l'ind.ifferenza.
la rassegnazione, si spaccia la prudenza mondana.
Le core ultime e penultima 131
Ges Cristo, il risorto, significa che Dio pone fine alla morte per
arnore e con la sua onnipotenza, che chiama in vita una nuova crea-
zione e dona una vita nuova. Le cose vecchie sono p-assate47, EO
co, io faccio nuove tutte le cose"8. La risurrezione ha gi fatto
irruzione in mezzo al vecchio mondo quale segno ultimo della sua
fine e del suo futuro, e nel medesimo tempo come realt vivente.
Ges risorto come uomo e ha cosi donato all'uomo la risurrezio-
ne. L'uomo pertanto rimane uomo, anche se un uomo nuovo
risorto e in nessun modo uguale al vecchio. Naturalmente per,
fino al limite della morte, colui che gi risorto con Cristo rimane
nel mondo del penultimo in cui Ges entrato e nel quale si trova
la croce. Pertanto neppure la risurrezione, fintanto che la terra
esiste, elimina il penultimo, anche se la vita eterna, la vita nuova
penetra sempre pi potentemente nella vita terrena e si crea spazio
in essa.
L'unit e la distinzione fra incarnazione, croce e risurrezione do-
vrebbero essere ormai chiare. La vita cristiana vita con Ges Cri-
sto incarnato, crocifisso e risorto, la cui parola ci perviene tutt'intera
nel messaggio della giustificazione del peccatore mediante la grazia.
Vita cristiana significa essere uomo in virt del fatto che Ges Cri-
sto divenuto uomo, significa essere giudicato e graziato in virt
della croce, significa vivere una vita nuova in virt della risurrezio-
ne. Una cosa non pensabile senza l'altra.
Per la questione del rapporto con il penultimo, da quanto prece-
de risulta che la vita cristiana n lo distrugge n lo sanziona, cosic-
ch in Cristo la realt di Dio incontra la realt del mondo e ci fa
partecipare a tale incontro reale. Esso si colloca al di l di qualsiasi
radicalismo e di qualsiasi compromesso. La vita cristiana parteci-
pazione all'incontro di Cristo con il mondo.
Divenuto cos chiaro che l'ultimo lascia aperto un certo spazio
per il penultimo, ci possiamo ora occupare con maggiore precisione
appunto del penultimo. `
Cos' questo penultimo? E tutto ci che precede l'ultima - vale
a dire la giustificazione del peccatore in virt della sola grazia - e
che viene individuato come penultimo a partire dal gi riconosciuto
ultimo. nel medesimo tempo tutto ci che segue l'ultimo per poi
tnas Minzer, il quale pure dice che, a motivo delfopprcssione dei principi. i contadini non
avrebbero pi tempo per ascoltare la parola di Dio (Wler das mntlebende Flerc zu Witrrn-
berg, 1524) i* Cfr. anche, pi in generale, W. Gtmtcxa, Dtetntb Bonhoefer and T/:omar
Mazer, in Theologische Versucbe XIII (1983). 133-14-1]. El 54 Su '...Ba}m' (vis. torso)
cfr. K. B/.'a11|, Recbjergung und Recbl, 20: secondo la concaione ctistologlca lo stato do-
vrebbe amministrare la giustizia e tutelare il diritto e quindi poi anche sictitatnente, volentc
o nolente, molto indirettamente ma effettivamente - garantire un corso libero e sicuro al
messaggio della giustificazione. Bonhodfer racoomandava di leggete questo scritto di Earth
a suo cognato, il giurista Gerhard beibholz, il 7.3.1940 GS Ill 35. Bonhoeffer concepisce la
giustificazione come realt ultima, il diritto come realt penultima. Cfrz. Pm-
om-z, Karl Barrb in def Tbeologie Dierrir/ Bonboefe-rs, 71s. Cl 55 27.11.1940 GS VI 492:
Oggi m't`: venuta l'idea di un possibile titolo per il mio libro: 'Preparazione della via e
ingresso', in corrispondenza alle due pani di cui costituito (le cose penultime c ulti1ne).
III 56 In 123.4-6 citato Ir 40,3-5 lnella LB tradotto in maniera diversa). Cancellato: Quan-
do il Signore viene, la via deve essere pronta, bisogna eliminare quanto ostacola il suo ingras-
so. Ci che E troppo umiliato e piccolo lsostituiscez ci che troppo in basso, cio che
troppo meschino e piccolo] va elevato e ci che troppo elevato e superbo va umiliato: ci
che storto, 'non dritto, ferito (cancellato: non chiarol, ingiusto deve diventare diritto e
semplice, ci che ostinato e testardo va eliminato. El 57 Sostituisce: sconvolgente e rior-
dnanter. U 58 Is 40.4.
Le core ultime e pmultime 135
80 Cfr. DBW/ 4 (N), 54 [n-ad. ir., 44] (Vieni in chiesahl. similmente sulla scheda n. 61;
Pappunlo FC sulla scheda n. 72 rimanda alla Formula Concordiae, Solaria De:Lfrarr'a II,
BSLK 892 (sottolineature nella copia di Bonhoeffer). U 81 Cancellato: a volte. Il regime
aa-,am ha fa-wmm nel senso di una disumanizzazonc.
140 Le core ultime e penultima
U 84 Cfr. Gr: B,22a. D 85 Cancellato: La vita cristiana non una negazione quanto mai
seria Iaosrituisce: radicale] del penultimo, n una negazione Superficiale Isoatituiscez poco
serias] clell'ultimo. U 86 Sulla scheda n. 61: Il fare sul 'serio' e 'considerare' tuttavia 'tutto
uno scherzo' (Kierkegaard). Cfr. S. Kraruceomm, Der Begrr der Angri, 145: Macbeth
dopo aver ucciso il re, afferma...: `d'ora in poi non v' pi nulla di serio nella vita, :on tutte
scioccherzd. Nella oopin del libro di Kierkegaard in suo possesso Bonhoeffer ha segnato
con sottolinenrun a margine queste righe di Shakespeare. Cfr. anche op. fit., 149, con sottoli-
neatura a margine di Bonhoeffer: Chi invece serio al momento giusto, dimostrer la buona
salute del suo spirito appunto riuscendo n trattare tutto il resto sia in maniera appassionata
che scanzonata. E] 87 Cfr. il titolo del libro di K. jnsvens, Die getige Sitmtjon der Zeit.
El 88 La proposizione di condanna contenuta nella prima tesi della Dichiarazione teologica
di Barmen iNoi respingiamo la falsa dottrina, Setondo la quale la chiesa potrebbe e do-
vrebbe riconoscere come fonte della sua predicazione, oltre e accanto a questa parola di
Dio [Ges Cristol, anche altri eventi e potenze, ligure e verit riconoscendo in essi una
rivelazione divinnn) fu commentata nel 1954 da Hans Asmussen (v. K, lumen, Bekemrtrn'rr)'-
noie', lil Cosi; ...noi protestiamo contro il medesim fenomeno, che Cla pi di 200 inni
ha gi lentamente preparato la devastazione della chiesa. El 89 Cfr. anche sulla scheda n.
53: Il penultimo si dissolve quando si accoglie l'ultimo. L'ulti.mo si dissolve quando si
|=,._ ___- :t ._,.,_..|,.,.,,_.,\\
142 Le cose ultime e penultima
83s.) occup in seguito sempre pi Bonhoeffer a Tcgcl, v. 27.7.1944 WEN 405 [RR 4511.
Honor de Balzac descrive personaggi che incarnano trani del capitalismo primitivo disumani
--=--' -- I'-~~--- --M ..-1 .-.. il .-..fin di Eunie Grande! (romanzo pubblicato nel 1833).