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1.Sperimentazioni auto-biografiche.
Il romanzo gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister pu essere considerato il
paradigma assoluto del genere letterario del Bildungsroman. Il romanzo narra la
storia di un giovane che sfugge allidentit ereditata (quella che ci proviene dalla
nascita e dalle origini sociali), per inseguire unidentit sperata, cio quella alla quale
si aspira per sentirsi pienamente riconosciuti e realizzati. Wilhelm non nasce
soggetto, piuttosto lo diventa attraverso un continuo processo di soggettivizzazione,
ossia diviene soggetto riappropriandosi della possibilit di scelta e di decisione,
mettendo in conto ci che lo caratterizza e lo determina. In realt tale opera
rappresenta il paradigma del romanzo di formazione in quanto descrive il percorso di
formazione del protagonista, un percorso caratterizzato da molteplici elementi che
rimandano ad unidea di Bildung che riguarda tutto linsieme di personaggi, che
orientano e consigliano Wilhelm, ed attraverso i quali questultimo apprende ad
apprendere per la vita. Il processo formativo pu quindi essere inteso come un
viaggio che implica unapertura del soggetto al mondo. Per diventare soggetto
autonomo necessario disporre non solo di risorse oggettive (economiche/culturali),
ma anche di risorse soggettive, come il desiderio di essere e di sperimentare il proprio
essere. Il percorso di soggettivizzazione quindi dipende sia dal soggetto stesso, sia
dalle condizioni esterne che possono in qualche modo favorirlo o ostacolarlo.
Il Mulino sulla Floss: viaggio nel mondo femminile della moglie del mondo,
Mary Ann Evans
Mary Ann, Marian, George, Maggie: uno, nessuno e centomila. Storia della
formazione di unidentit.
Conclusioni.
Sono passati oltre 150 anni dalla pubblicazione di questo romanzo, eppure le
osservazioni, le tematiche e le problematiche su cui pone laccento sono ancora
attuali, a dimostrazione del fatto che abbiamo ancora tanto su cui porre lattenzione, e
questo a partire da una promozione capillare ed articolata dei processi di auto-
riflessione.
I Buddenbrook
1 Genesi de I Buddenbrook.
I Buddenbrook uno dei romanzi pi celebri di Thomas Mann, nonch il romanzo
che gli consent di essere insignito del premio Nobel nel 1929. Lopera suscit
particolare interesse per il fatto che fosse stato proprio il figlio di un senatore ad aver
descritto le condizioni di degrado della borghesia implicanti la sua stessa famiglia.
Ben pi che saga di una famiglia borghese, i Bundenbrook testimoniano il giudizio
che lautore d di tutta unintera epoca: esso offre una lettura che tiene conto delle
rinnovate influenze teoriche e metodologiche attraverso la caratterizzazione dei
personaggi, la rappresentazione dei valori borghesi, ma anche la pedagogia intesa
come strumento di disciplinamento.
Conclusioni.
Il contrasto fra lIo individuale ed il mondo e tra larte e la realt rappresentano il
nucleo fondante intorno
al quale ruota insistentemente lattivit di Mann da scrittore. Egli coglie pienamente il
significato pedagogico del letterato-artista in rapporto con la societ, consapevole dei
valori emergenti e, dunque, proteso verso la ricerca di nuove mentalit ed orizzonti
pi ampi. La sua prosa si presenta caratterizzata da uno stile impeccabile, che
accompagna levoluzione dei personaggi lungo il corso della vita attraverso una
narrazione ricca di implicazioni formative. Egli, attraverso i suoi personaggi e le loro
esperienze esprime il proprio pensiero sulleducazione intesa come espressione di
amore dello spirito verso la vita. Uno dei dispositivi pedagogici di maggior rilievo
costituito dallevoluzione di Tony, in quanto rappresentante del genere femminile che
supera liniziale condizione di subordinazione-accettazione, inserendosi a pieno titolo
ed attivamente nella conduzione familiare.
Giornale di adolescenza di Enzo Striano: una storia di formazione negli anni del
fascismo.
Giornale di adolescenza, opera prima di Striano, ambientata a Napoli tra il 1936 ed il
1940 e scandita sulle tappe della formazione del ragazzo Mario Morrone, ha un taglio
storico, nellevocazione degli anni del regime fascista, e nel contempo manifesta lo
statuto del romanzo biografico/autobiografico e del romanzo di formazione,
incentrato sulladolescenza di Mario. A suggellare la stesura definitiva di Giornale,
Striano dichiara che sarebbe auspicabile che il romanzo vedesse la luce insieme al
ungo racconto Nausica ed Odisseo. Probabilmente questa formula impegnativa un
tentativo per non far percepire il Giornale come un irrisolto nodo desordio, per di pi
codificato nei modi del romanzo di formazione, suggerendone invece una dilatazione
anche nella zona del mito, per unipotetica contiguit tra la vicenda delladolescente
Mario e quella delluomo Odisseo. Lo scrittore afferma che la stesura di un libro,
vero, compiuto e destinato al pubblico un modo per chiudere un percorso impervio
della crescita, sebbene i quattro anni della vita di Mario presi in esame non siano
segnati da eventi straordinari, n dal raggiungimento di una piena consapevolezza di
s: non c dunque una svolta tangibile. Il romanzo di formazione di Striano si
struttura nel rifiuto di ogni artificio: infatti privo di quella mitopoietica che in
genere ammanta, nellevocazione di unoriginaria armonia perduta, il luogo delle
proprie origini. Manca nel romanzo la mitografia della figura del padre, invece
percepito dal ragazzo, nelle sue debolezze, nei suoi limiti e nei livori di persona
piegata dalle molte frustrazioni. Non c il supporto dellideologia: Mario subisce il
fascismo, e probabilmente ne affascinato per gli aspetti pi propagandistici: come
tutti gli altri ragazzi, Mario trae dalle grandi parate militari e dalle adunate dei balilla
un vago senso di collettiva progettualit, il segno della forza del Paese. Mario vive la
storia dal di dentro, e volutamente, mai lautore gli consegna quello scarto analitico e
critico che lo possa rendere capace di giudicare il contesto. Anzi il ragazzo, senza
interpretarli, si affronta con gli eventi che entrano nella sua vita, attraverso gli articoli
de Il Mattino: ogni giorno Mario sfoglia la copia del giornale che il padre porta in
casa; talvolta colpito da qualche titolo, ma non sempre capisce, e se chiede
spiegazioni al padre, questi, pur avendo composto larticolo, non sa darne. Mario, e
come lui i suoi compagni, si limita a percepire lincidere degli eventi sulla propria
quotidiana miseria, mentre anchegli cambia, senza averne mai coscienza. Questa
prospettiva spietatamente realistica disattende le implicazioni moralistiche ed i
risvolti esemplari del realismo sociale; piuttosto, Striano sembra essersi spinto oltre,
verso la lezione del grande realismo europeo, attento a non perdere di vista al foresta
per concentrarsi su un solo albero e a non trascurare lalbero per descrivere la
foresta. Tuttavia in questa radiale negazione di ogni esemplarit che si destituisce
quella interpretazione delladolescenza come fase incantata di mutamento e di
sperimentazione. Mario non ha alcuna certezza sul suo futuro e tanto meno su di s:
la domanda che pi frequentemente si pone, tormentandosi, se un giorno diventer
mai una persona. Approda per ad un generico sentimento di piet, che gli fa intuire
anche negli altri i segni della sofferenza, del disincanto e della delusione. In chiusura
c lemergere alla superficie del ragazzo e della sua famiglia, rifugiatisi in un grande
sotterraneo, per salvarsi dalla furia dei bombardamenti. Nel ragazzo si manifesta la
conquista di una nuova disposizione, una vaga aspettativa verso il futuro. La
formazione di Mario sembra dunque compiersi in questo nebuloso desiderio di
ricostruire sulle macerie, interiori ed esteriori; desiderio condiviso dallo scritto che,
dal canto suo, assembla e compone il materiale dellesperienza dalla propria dolorosa
adolescenza in un libro vero e compiuto.