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innoSkills – Innovation Skills for SME´s

4 Strumenti per lo sviluppo di soluzioni innovative


4.9 Il Metodo TRIZ

4 Strumenti per lo sviluppo di soluzioni innovative

4.9 Il Metodo TRIZ

Parole chiave
Tecniche creative, Metodo TRIZ, Brainstorming, Six Thinking Hats, Contraddizioni

Obiettivo di apprendimento
Dopo aver letto questa Unità, comprenderai cos’è il Metodo TRIZ, quali sono i
suoi elementi principali e, infine, come utilizzarlo in azienda. I manager e gli
imprenditori dovrebbero ricordare che, nelle aziende e nella ricerca scientifica, si
ripresentano gli stessi problemi e le stesse soluzioni. Quindi, perché non adattare i modelli
già studiati in ambito scientifico a quello aziendale? In questa Unità verranno presentati i
cinque step che costituiscono il Metodo TRIZ, ed alcuni esempi pratici per applicare
soluzioni a breve termine a problemi tecnici. Il tempo necessario per leggere questa Unità
è di 40 minuti circa mentre, per applicarla, servono almeno 60 minuti.

Introduzione
Fin dall’inizio della sua esistenza, l’uomo ha sempre dovuto affrontare problemi. Anche il
successo di un’azienda si basa sulla velocità con cui si riesce a risolvere dei problemi,
prevalentemente di tipo tecnico. Riuscirai ad essere più veloce dei Tuoi concorrenti? Vuoi
guidare la Tua attività secondo un approccio innovativo, senza perdere tempo a
“riprogettare tutto da zero”?

A tal proposito, Genrikh Saulovich Altshuller (1926-1998), ingegnere e ricercatore


sovietico 1 , disse: “Non sarebbe più logico imparare dai successi?!”. Sarebbe ancora
meglio se le soluzioni ottimali, acquisite dall’esperienza, fossero riassunte in regole
concrete, volte a sviluppare una metodologia composta da modelli esaustivi o, ancor
meglio, una teoria pratica”.

Il Metodo TRIZ, riconosciuto a livello internazionale, si basa sullo studio di modelli di


problemi e principi risolutivi, e non sulla creatività spontanea ed intuitiva di individui o
gruppi. 2

Analizzando migliaia di innovazioni di successo, G.S. Altshuller scoprì che l’evoluzione


della tecnologia solo apparentemente è formata da passi casuali poichè, in realtà, segue
una serie di modelli che si ripetono nel corso del tempo. Questi modelli possono essere
applicati allo sviluppo sistematico delle tecnologie, sia per risolvere problemi relativi alla

1 Michael A.Orloff (2005). Inventive Thinking through TRIZ – A practical Guide (the 2nd edition), p.2
2 http://www.triz-journal.com/archives/what_is_triz/

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progettazione ed alla realizzazione dei prodotti, che per sviluppare le future generazioni di
tecnologie e prodotti 3 .

L’applicazione più utile del Metodo TRIZ consiste nello scoprire quali siano le
prossime innovazioni tecnologiche vincenti, che possano offrire ad ogni azienda
opportunità di business. 4

4.9.1 Cos’è il Metodo TRIZ

Nel 1946 Genrikh Saulovich Altshuller sviluppò la “Teoria per la Soluzione Inventiva dei
Problemi”, di cui il Metodo TRIZ ne è l’acronimo in lingua russa. 5 G.S. Altshuller fece la
prima invenzione relativa alle immersioni subacquee a soli 14 anni. Negli anni ’40, lavorò
presso il dipartimento brevetti della flotta militare navale sovietica, dove si occupò
dell’applicazione dei brevetti e, spesso, anche della risoluzione dei relativi problemi. Il suo
interesse per la risoluzione dei problemi lo portò alla ricerca di metodi di riferimento
standard.

TRIZ è una metodologia, un insieme di strumenti, una teoria, una tecnologia


basata su modelli di invenzione, per creare idee e soluzioni innovative volte
alla risoluzione dei problemi. Il Metodo TRIZ offre strumenti e metodi per la
formulazione di problemi, analisi di sistema, analisi degli insuccessi e modelli per
migliorare il sistema. 6

Lo studio del Metodo TRIZ si basa sull’analisi e selezione di milioni di brevetti di


successo, volti a scoprire i modelli che determinano la risoluzione vincente dei
problemi.

G.S. Altshuller scoprì che più del 90% dei problemi che gli ingegneri si trovavano ad
affrontare erano già stati risolti in precedenza. La maggior parte delle soluzioni, quindi,
poteva già essere presente in azienda, o nello stesso settore industriale, o in un altro
campo 7 .

G.S. Altshuller classificò questi brevetti in modo originale. Eliminò il raggruppamento in


base al settore industriale, come ad es. l’automotive, l’aerospaziale, ecc, per dare spazio
al processo di Problem Solving. Spesso riscontrò che gli stessi problemi erano stati risolti
più è più volte attraverso l’uso di uno solo dei quaranta Principi Inventivi fondamentali. Se

3 Michael A.Orloff (2005). Inventive Thinking through TRIZ – A practical Guide (the 2nd edition), p.2
4 Michael A.Orloff (2005). Inventive Thinking through TRIZ – A practical Guide (the 2nd edition), p.2
5 Michael A.Orloff (2005). Inventive Thinking through TRIZ – A practical Guide (the 2nd edition), p.3
6 http://en.wikipedia.org/wiki/TRIZ
7 Ibid

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gli innovatori fossero stati a conoscenza del lavoro svolto in precedenza dai colleghi, si
sarebbero potute trovare soluzioni in modo più veloce ed efficiente. 8

4.9.2 Perché utilizzare il Metodo TRIZ

Prova a riflettere: perché perdere tempo per “riprogettare tutto da zero”? Come ha
già affermato G.S. Altshuller, più del 90% dei problemi sono già stati risolti,
quindi, perché non utilizzare il proprio tempo in maniera più proficua?

Oggi nessuna azienda può permettersi di restare passiva nei confronti dei nuovi trend
tecnologici. È necessario concentrare tutti gli sforzi sullo sviluppo di prodotti, tecnologie e
servizi nuovi o sul miglioramento di quelli esistenti.

Conclusioni

1) Nei settori industriali e nelle discipline scientifiche i problemi e le soluzioni


si ripetono. La classificazione delle contraddizioni di ogni problema serve a
prevedere la sua risoluzione creativa.
2) Nei settori industriali e nelle discipline scientifiche i modelli per lo sviluppo
tecnologico si ripetono.
3) Le innovazioni creative utilizzano le scoperte scientifiche di settori diversi rispetto a
quelli in cui sono state sviluppate. 9
G.S. Altshuller ha esaminato oltre 200.000 brevetti per trovare Problemi
Inventivi ed il modo per risolverli. Di questi (ad oggi sono stati analizzati più
di 1.500.000 brevetti), solo 40.000 presentavano soluzioni inventive, i
restanti erano dei semplici miglioramenti. 10

Secondo l’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI), la raccolta dei


brevetti copre dal 90 al 95 % dei risultati delle ricerche mondiali. Un buon uso dei brevetti
può ridurre il tempo di ricerca del 60 % ed i costi di ricerca del 40 % 11 .

4.9.3 Dove si può utilizzare il Metodo TRIZ

Le PMI utilizzano il Metodo TRIZ a vari livelli, per risolvere con successo i problemi pratici
di ogni giorno e per sviluppare nuove strategie tecnologiche 12 .

8 http://www.mazur.net/triz/
9 http://www.triz-journal.com
10 http://www.mazur.net/triz/
11 A CSC White Paper, European Office of Technology and Innovation. What Innovation Is. How companies develop operating systems
for innovation, p.19
12 http://www.triz-journal.com/whatistriz_orig.htm

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Il Metodo TRIZ migliora la competitività di tutte le aziende che utilizzano le tecnologie, ed è


per questo che molte aziende leader di tutto il mondo lo hanno studiato ed utilizzato. Tra
queste si ricordano: Allied Signal Aerospace Sector, Chrysler Corp., Emerson Electric,
Ford Motor Co., General Motors Corp., Johnson & Johnson, Procter & Gamble, 3M,
Siemens, Phillips, LG Rockwell International, UNISYS, Xerox Corporation, e molte altre
ancora.

Sebbene il Metodo TRIZ sia stato originariamente creato per la risoluzione dei problemi di
natura meccanica, oggi viene applicato anche a molti altri settori, tra i quali l’elettronica, la
biologia, il management, i problemi legati all’ambiente e allo sviluppo sostenibile.

Prova a riflettere: a prescindere dal fatto che Tu sia un produttore o un fornitore di


servizi, è giunto il momento di riflettere sui Tuoi prodotti, servizi, processi
produttivi e tecnologie. Nei prossimi anni, continueranno ad essere competitivi?
Hai pensato di apportare dei miglioramenti per ridurre i costi primari della Tua azienda?

4.9.4 Come applicare il Metodo TRIZ

Il Metodo TRIZ è un modo di pensare, una filosofia, un insieme di metodi e strumenti. Non
si può apprendere con una discussione o una lettura di 20 minuti. Per poterlo acquisire,
sono necessari impegno e molta pratica.

Tuttavia, nei prossimi 30 minuti cercheremo di fornirTi, con un linguaggio semplice, le


informazioni necessarie per utilizzare il Metodo TRIZ nella Tua azienda.

4.9.4.1 Processo generale per la risoluzione dei problemi

Prima di studiare il Metodo TRIZ, prendiamo in considerazione un processo


generale di Problem Solving. Innanzitutto, la maggior parte delle persone ricerca
problemi simili ai propri per trovare velocemente delle soluzioni da applicare. Una
volta trovata la soluzione di un problema simile, questa viene adattata al problema
specifico. Il modello generale per la risoluzione dei problemi è descritto nella Figura 1.

13
Figura 1: Modello generale per la risoluzione dei problemi

13 http://www.triz-journal.com/whatistriz_orig.htm

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G.S. Altshuller costruì il Metodo TRIZ sulla base del processo generale per la
risoluzione dei problemi presentato nella Figura 1. Ora è giunto il momento di
acquisire le nozioni di base del Metodo TRIZ.

4.9.4.2 Metodo TRIZ: il processo ed un esempio pratico

Nella Figura 2 viene presentato un grafico che riporta i cinque step generali da compiere
per trovare la soluzione migliore ad un problema tecnico. Per comprendere meglio le
nozioni teoriche, presenteremo anche un esempio.

Figura 2: Il processo del Metodo TRIZ per la risoluzione dei problemi 14

15
Step 1 Individuare il problema
Il primo passo da compiere è quello di individuare il problema, e ciò comporta la
definizione di cinque caratteristiche principali:

• contesto del problema;


• requisiti delle risorse;
• funzione primaria;
• effetti dannosi;
• risultato ideale finale.

14 http://www.mazur.net/triz/
15 Ibid

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Anche se si è a conoscenza di tutti gli aspetti del problema, è consigliabile


formularlo in modo chiaro, ponendosi domande quali “Cos’è presente ora?” e
“Cosa ci sarà in futuro?” (o “Effetto ideale della risoluzione del problema”). Questa
è la chiave per ottenere una risoluzione efficiente del problema (Figura 3).

Figura 3: Percorso mentale per individuare il problema 16

E’ giunto il momento di prendere in considerazione un esempio pratico, in cui


vengono spiegate le cinque caratteristiche principali del problema.

Esempio
17
La bibita in lattina
E’ stato progettato un sistema per contenere una bevanda.

Contesto del problema: per essere immagazzinate le lattine devono essere accatastate.

Le variabili sono: il peso delle lattine piene, la pressione interna delle lattine e la
robustezza del materiale di costruzione delle lattine. La funzione primaria è quella di
contenere la bevanda.

Gli effetti dannosi comprendono il costo dei materiali, la fabbricazione delle lattine e la
perdita di spazio di immagazzinamento.

Il risultato finale ideale è quello di una lattina che sia in grado di sostenere il peso
dell’accatastamento senza provocare danni alle altre lattine o alla bevanda in essa
contenuta.

Prova a riflettere: hai individuato il Tuo problema? In questo momento riesci a


fare innovazioni? Ora sarebbe utile pensare ai metodi che stai utilizzando per
risolvere i problemi.

Per definire il Tuo problema è consigliabile utilizzare altre tecniche creative, quali il
Brainstorming 18 ed il Metodo dei Sei Cappelli per pensare 19 .

16 Michael A.Orloff (2005). Inventive Thinking through TRIZ – A practical Guide (the 2nd edition), p 4
17 http://www.mazur.net/triz/
18 Per approfondire vedi il capitolo 4.2 di questa guida
19 Per approfondire vedi il capitolo 4.8 di questa guida

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20
Step 2 Formulare il problema: il Prisma del Metodo TRIZ
Formulare il problema in termini di Contraddizioni sta alla base del Metodo TRIZ.

Per G.S. Altshuller i Problemi Inventivi sono quelli che presentano delle situazioni
di conflitto, che egli chiama Contraddizioni 21 . La Contraddizione si presenta nel
processo quando una caratteristica tecnologica o tecnica del sistema (A)
viene migliorata a scapito di un’altra (B). Dato che A e B sono diverse, la
Contraddizione rappresenta un problema di coppia, in quanto è sostenuta da due
affermazioni tra loro contrastanti. In altre parole, si possono formulare almeno due
Contraddizioni per ogni singolo problema tecnico. La Contraddizione indica dove e quando
è presente un conflitto. 22

Sembra complicato? Niente affatto - basta leggere le spiegazioni e seguire


attentamente le istruzioni per poter utilizzare il metodo TRIZ in azienda!

Devi rispondere alle sei domande presenti nella Figura 4 per identificare la
Contraddizione che Ti guiderà verso la soluzione del tuo problema. Ricorda che
devi rispondere alle sei domande e nel contempo formulare il tuo problema in
termini di Contraddizioni. Diamo un’occhiata alla Figura 4 che presenta le sei domande.

Figura 4: Formulazione del problema in termini di Contraddizioni. 23

Rispondendo alle sei domande, comprenderai in modo chiaro il problema, il


risultato ideale finale, le risorse disponibili ed il possibile strumento del metodo
TRIZ che ti consentirà di risolvere il problema.

La chiave per la soluzione dei problemi, è scoprire ed eliminare le


Contraddizioni presenti!

20 http://www.mazur.net/triz/
21 Dr. Prakash R.Apte. Introduction to TRIZ.Innovative Problem Solving, p.3
22 Michael A.Orloff (2005). Inventive Thinking through TRIZ – A practical Guide (the 2nd edition), p.2
23 Dr. Prakash R.Apte. Introduction to TRIZ.Innovative Problem Solving, p.15

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Esempio pratico
24
La bibita in lattina
Non riusciamo a controllare l’altezza di accatastamento delle lattine. Il prezzo delle materie
prime ci costringe ad abbassare i costi, pertanto è necessario assottigliare lo spessore
delle lattine per ridurre i costi ma, così facendo, le pile non potranno sostenere un intero
carico. Quindi, lo spessore delle lattine dovrà essere più sottile, a causa dei costi delle
materie prime, e più spesso per sostenere il peso del carico. Questa è una Contraddizione
fisica. Se riusciremo a risolverla, sarà possibile ottenere un sistema ingegneristico ideale.

Step 3 Ricercare problemi risolti con successo in precedenza: la Matrice delle


Contraddizioni 25
G.S. Altshuller scoprì che vi sono 39 caratteristiche tecniche che causano un conflitto e le
denominò i 39 Parametri Tecnici.

I 39 Parametri Tecnici sono le caratteristiche fondamentali utilizzate per definire le


Contraddizioni Tecniche, come la Resistenza ed il Peso. 26

Ogni problema può essere descritto come una Contraddizione tra due Parametri. G.S.
Altshuller scelse e catalogò le Contraddizioni più frequenti con i relativi Principi per
risolverle. Esse erano state individuate in passato attraverso l’applicazione di numerosi
brevetti provenienti da diversi settori. Inserì queste Contraddizioni in una matrice, la
Matrice 39X39, formata da 39 Parametri che migliorano e da 39 Parametri che
peggiorano, e vi aggiunse i Principi Inventivi più utilizzati (dei quali si parlerà nello Step
4). Questa matrice venne chiamata Matrice delle Contraddizioni.

La Matrice delle Contraddizioni, o Matrice 39x39, è composta da 39 Parametri


Tecnici che altri ingegneri avevano utilizzato con successo in precedenza per
risolvere Contraddizioni simili a quelle analizzate 27 . Per la Matrice delle
Contraddizioni completa, consultare il sito web: http://www.triz40.com/aff_Matrix.htm.

24 http://www.mazur.net/triz/
25 http://www.mazur.net/triz/
26 http://baetriz.co.uk/glossary.htm
27 Ibid

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E’ giunto il momento di scoprire quali sono i 39 Parametri Tecnici e la Matrice


delle Contraddizioni 28 .

PARAMETRI TECNICI
1. Peso di un oggetto in movimento 21. Potenza
2 Peso di un oggetto statico 22. Spreco di energia
3. Lunghezza di un oggetto in movimento 23. Perdita di sostanza
4. Lunghezza di un oggetto statico 24. Perdita di informazioni
5. Area di un oggetto in movimento 25. Perdita di tempo
6. Area di un oggetto statico 26. Quantità della sostanza
7. Volume di un oggetto in movimento 27. Affidabilità
8. Volume di un oggetto statico 28. Precisione della misurazione
9. Velocità 29. Precisione della fabbricazione
10. Forza 30. Fattori dannosi che agiscono sull’oggetto
11. Tensione, pressione 31. Effetti collaterali dannosi
12. Forma 32. Producibilità
13. Stabilità di un oggetto 33. Comodità d’uso
14. Resistenza 34. Riparabilità
15. Durata di un oggetto in movimento 35. Adattabilità
16. Durata di un oggetto statico 36. Complessità del dispositivo
17. Temperatura 37. Complessità del controllo
18. Luminosità 38. Livello di automazione
19. Energia impiegata per muovere un oggetto 39. Produttività
20. Energia impiegata per non muovere un
oggetto

Tabella 1: I 39 Parametri Tecnici

28 Michael A.Orloff (2005). Inventive Thinking through TRIZ – A practical Guide (the 2nd edition), p.2

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Ora che sai quali sono i 39 Parametri tecnici, è giunto il momento di imparare a
costruire la Matrice delle Contraddizioni. Prima di iniziare, ricorda che è
necessario descrivere il tuo problema in termini di Contraddizioni!

8. Volume di un oggetto statico


6. Area di un oggetto statico
3. Lunghezza di un oggetto in
2. Peso di un oggetto statico

4. Lunghezza di un oggetto

7. Volume di un oggetto in
1. Peso di un oggetto in

5. Area di un oggetto in
RISULTATO INDESIDERATO

(CONFLITTO)

movimento

movimento

movimento

movimento
statico
CARATTERISTICA DA
Nr.
MIGLIORARE

Peso di un oggetto in 15, 8, 29, 17, 29, 2,


1 +
movimento 29,34 38, 34 40, 28

10, 1, 35, 30, 5, 35,


2 Peso di un oggetto statico +
29, 35 13, 2 14, 2

Lunghezza di un oggetto in 8, 15, 15, 17, 7, 17,


3 +
movimento 29, 34 4 4, 35

Lunghezza di un oggetto 35, 28, 17, 7, 35, 8,


4 +
statico 40, 29 10, 40 2,14

Area di un oggetto in 2, 17, 14, 15, 7, 14,


5 +
movimento 29, 4 18, 4 17, 4

30, 2, 26, 7,
6 Area di un oggetto statico +
14, 18 9, 39

Tabella 2: Un frammento della Matrice delle Contraddizioni 29 .

(Matrice delle Contraddizioni completa disponibile su http://www.triz40.com/aff_Matrix.htm )

Consigli per costruire la Matrice delle Contraddizioni

1. sulI’asse verticale sono presenti i 39 Parametri Tecnici che sono stati


migliorati;
2. sull’asse orizzontale sono presenti i 39 Parametri Tecnici che di conseguenza
peggiorano;
3. i numeri presenti nelle celle d’intersezione indicano i Principi Inventivi (vedi Step
4) che portano alla migliore risoluzione del problema tecnico;

29 http://www.mazur.net/triz/contradi.htm

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4. alcune celle d’intersezione sono vuote perchè non sono stati trovati brevetti,
oppure ce ne sono pochissimi, per risolvere una determinata contraddizione;
5. si escludono tutte le combinazioni tra gli stessi Parametri Tecnici (caselle grigie
con una croce).
Esempio pratico
30
La bibita in lattina
Il Parametro Tecnico standard, che deve essere cambiato per rendere lo spessore della
lattina più sottile, è il n°4 (lunghezza di un oggetto statico). Se lo spessore viene
assottigliato, il peso del carico aumenterà. Il Parametro Tecnico standard con cui entra in
conflitto è il n°11 (tensione, pressione). Nel Metodo TRIZ questi Parametri Tecnici
standard possono essere piuttosto generici. Qui la “lunghezza” può indicare ogni
dimensione lineare, tra cui la lunghezza, la larghezza, l’altezza, il diametro, ecc.

I parametri tecnici della bibita in lattina sono: il n°4 (lunghezza di un oggetto statico),
caratteristica da migliorare, e il n°11 (tensione, pressione), risultato secondario non
desiderato.

Quindi, il conflitto tecnico standard della bibita in lattina è: al miglioramento del Parametro
Tecnico standard “lunghezza di un oggetto statico”, corrisponde un peggioramento del
Parametro “tensione, pressione”.

Step 4 Cercare soluzioni assimilabili al proprio problema 31


G.S. Altshuller individuò i 40 Principi Inventivi che aiutano a scoprire soluzioni inventive e
brevettabili per la risoluzione dei problemi tecnici.

I 40 Principi Inventivi – ossia le 40 soluzioni per risolvere ogni


Contraddizione – sono tutte le possibili modalità che Altshuller scoprì per
eliminare le Contraddizioni tecniche. 32

I numeri presenti nelle celle d’intersezione della Matrice delle Contraddizioni indicano i
Principi Inventivi (max 4) più utilizzati che possono essere adattati al proprio problema.

30 http://www.mazur.net/triz/
31 Ibid
32 http://baetriz.co.uk/glossary.htm

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Di seguito i 40 Principi Inventivi (per la versione completa consultare l’Appendice A),


presentati in Tabella 3.

PRINCIPI INVENTIVI
1. Segmentazione 21. Affrettarsi
2 Estrazione 22. Converti lo svantaggio in vantaggio
3. Qualità locale 23. Feedback
4. Asimmetria 24. Intermediario
5. Combina 25. Self-service
6. Universalità 26. Copia
7. Matrioska 27. Oggetti economici e disponibili
8. Contrappeso 28. Sostituzione meccanica
9. Contro-azione preliminare 29. Fluido
10. Azione preliminare 30. Rivestimenti flessibili e film sottili
11. Provvedi in anticipo 31. Materiali porosi
12. Equipotenzialità 32. Cambio colore
13. Inversione 33. Omogeneità
14. Sfericità - Curvatura 34. Rifiutare e rigenera
15. Dinamizzazione 35. Cambia parametri
16. Azione parziale o eccessiva 36. Transizione di fasi
17. Muovi verso un’altra dimensione 37. Espansione termica
18. Vibrazione meccanica 38. Ossidanti forti
19. Azione periodica 39. Atmosfera inerte
20. Continuità dell’azione utile 40. Materiali compositi

Tabella 3: I 40 Principi Inventivi 33

Ricordi i numeri delle celle di intersezione presenti nella Matrice delle


Contraddizioni? Sono i Principi Inventivi che conducono alla risoluzione dei
problemi definiti in termini di Contraddizioni (Step 2). Ritorniamo alla Matrice delle
Contraddizioni (Tabella 4), per verificare la Tua comprensione.

33 TRIZ Features: nuove funzionalità nei sistemi CAD di supporto alla progettazione concettuale. Tesi di laurea di II livello di Yuri
Borgianni, realizzata presso Università degli Studi di Firenze - relatori: Prof. Paolo Rissone, Ing. Gaetano Cascini, Ing. Federico Rotini,
Ing. Davide Russo. http://apeiron-triz.org/triz/tesi-di-laurea/triz-features-nuove-funzionalita-nei-sistemi-cad-di-supporto-alla-
progettazione-concettuale/

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Tabella 4: I Principi inventivi presenti nella Matrice delle Contraddizioni

• Ogni cella d’intersezione della matrice indica i Principi Inventivi più


frequentemente utilizzati nei brevetti, per la risoluzione delle
Contraddizioni 34
• Alcuni Principi corrispondono ai trend di sviluppo della tecnologia e dei sistemi
• Altri, spingono a pensare in altre direzioni, quali: n° 4 - Asimmetria, n°10 - Azione
precedente, n°17 - Passaggio ad una nuova dimensione, ecc.
Esempio pratico
35
La bibita in lattina
Come ricorderai, è necessario migliorare lo spessore della lattina o il parametro tecnico n°
4, lunghezza di un oggetto statico. Il risultato di questa azione, però, ha un effetto
secondario non desiderato, ossia la perdita della capacità di sostenere il carico o
Parametro n° 11, tensione, pressione.

34 http://en.wikipedia.org/wiki/TRIZ e http://it.wikipedia.org/wiki/TRIZ
35 http://www.mazur.net/triz/

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E’ giunto ora il momento di scoprire quali siano i Principi Inventivi relativi alla
bibita in lattina del nostro esempio. Guarda i numeri presenti nelle celle
d’intersezione della Matrice delle Contraddizioni tra i Parametri Tecnici n° 4,
lunghezza di un oggetto immobile (Caratteristica da migliorare) e n° 11, tensione,
pressione, spinta (risultato indesiderato). I Principi Inventivi della bibita in lattina, che
descrivono le possibili soluzioni, sono 1, 14, e 35. Diamo un’occhiata alla Tabella 5.

Tabella 5: I Principi inventivi della bibita in lattina

Non è cosi complicato, vero? Prima di applicare il Metodo TRIZ per trovare
soluzioni tecniche per le Tue problematiche aziendali, diamo un’occhiata ad
alcune possibili soluzioni per risolvere il problema del nostro esempio.

Per risolvere il problema relativo alla bibita in lattina, sono stati trovati tre Principi
Inventivi (per la versione completa consultare l’Appendice A):

¾ Principio n°1, Segmentazione. Si suddivide nei seguenti sottoparagrafi:


a. Dividi un oggetto in parti indipendenti
b. Rendi un oggetto facilmente scomponibile
c. Aumenta il grado di scomposizione di un oggetto
Per esempio, utilizzando il Principio inventivo 1c, "Aumenta il grado di scomposizione di un
oggetto”, la superficie lineare dello spessore delle lattine può essere modificata,

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assumendo una forma circolare a più livelli. In questo modo sarà possibile aumentare la
robustezza dello spessore e nello stesso tempo assottigliarlo. Vedi la Figura 5.

Figura 5: Applicazione del Principio Inventivo 1c per la bibita in lattina

(Tratto da: http://www.mazur.net/triz/)

¾ Principio n°14, Sfericità. Si suddivide nei seguenti sottoparagrafi:


a. Sostituisci le parti lineari o le superfici piane con superfici curve, sostituisci le forme
cubiche con quelle sferiche
b. Utilizza cilindri, sfere e spirali
c. Sostituisci il moto lineare con il moto rotazionale, utilizza la forza centrifuga.
Utilizzando il Principio Inventivo 14a., è possibile smussare gli angoli perpendicolari dello
scaffale delle lattine. Vedi la Figura 6.

Figura 6: Applicazione del Principio Inventivo 14a per la bibita in lattina

(Tratto da: http://www.mazur.net/triz/)

¾ Principio n°35, Trasformazione degli stati fisici e chimici di un oggetto. Si tratta


di cambiare lo stato fisico, la concentrazione o la densità, il grado di flessibilità e la
temperatura di un oggetto.
Utilizzare il Principio n°35 per il nostro esempio, significa cambiare la composizione della
lega del metallo delle lattine con una più forte, al fine di aumentare la capacità di sostegno
del carico.

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4.9 Il Metodo TRIZ

Step 5 Adattare il Principio Inventivo al problema


Il passo successivo consiste nel vedere se si può applicare uno di questi Principi Inventivi
al proprio problema specifico. Sulla base del Metodo TRIZ, sarà possibile trovare con
facilità delle possibili soluzioni ai propri problemi.

Ricorda l’importanza dello Step 2, definire i propri problemi in termini di


Contraddizioni. Cerca di dedicare tutto il tempo possibile per definire
correttamente le Contraddizioni. Per un miglior risultato, discutile con i Tuoi
colleghi utilizzando le altre tecniche presentate in questa Guida, come il Brainstorming 36 e
il Metodo 635 37 . In caso contrario, né la Matrice delle Contraddizioni, né i Principi Inventivi
potranno esserti d’aiuto nel trovare la giusta soluzione per i Tuoi problemi.

Ora torniamo all’esempio della bibita in lattina.

In meno di una settimana, l’inventore Jim Kowalik del Renaissance Leadership Institute,
ha proposto all’industria alimentare statunitense più di venti soluzioni, molte delle quali
sono poi state adottate. 38

Prova a riflettere: perché non inizi subito ad utilizzare il Metodo TRIZ nella Tua
azienda? Se il Tuo problema tecnico rientra nell’1% dei casi non studiati, che non
sono ancora stati individuati (non esiste alcun brevetto), questo metodo Ti
permetterà di scoprire nuove soluzioni innovative.

4.9.4.3 Casi di studio 39

Scarpe da tennis estensibili


I genitori spesso si trovano di fronte al seguente problema: le scarpe acquistate per il
proprio bambino diventano troppo piccole per lui/lei nell’arco di un periodo limitato (un
mese o giù di li). È quindi necessario acquistare o un numero ampio di scarpe di varie
misure o scarpe troppo grandi per limitare le taglie di scarpe comprate. Perché le scarpe
da tennis non possono crescere insieme ai piedi del bambino?

Questo è il problema che è stato formulato dagli specialisti della compagnia tedesca K2. Il
risultato è stato aver sviluppato le scarpe da tennis estensibili. In pratica il principio della
dinamizzazione è stato usato nello sviluppo di queste scarpe chiamate “Max Worm”. La
parte centrale delle scarpe da tennis è stata fatta ad onde e si può estendere come una
fisarmonica. Le onde sono tenute in una certa posizione tramite i mezzi di una speciale
tenuta. La forma delle scarpe dinamizzate è molto semplice da cambiare. Basta premere il
bottone sul tacco per rilasciare le onde ed estendere le scarpe in base alle dimensioni del

36 Please see component 4.2 of this guide for details


37 Please see component 4.3 of this guide for details
38 http://www.mazur.net/triz/
39 Michael A.Orloff (2005). Inventive Thinking through TRIZ – A practical Guide (the 2nd edition), p.2

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4.9 Il Metodo TRIZ

piede. Lasciando il bottone si fissano le onde in una nuova posizione. È stato un vero
successo che la compagnia ha messo a segno, sviluppando scarpe molto comode che
soddisfacevano tutti i requisiti ortopedici.

Analisi del TRIZ

Parametro che si vuole migliorare: adattabilità (ovvero adattare la lunghezza della scarpa
a quella del piede del bambino).

Parametri che possono peggiorare:

1. Forma (non va variata la forma classica della scarpa);


2. Facilità di operazione (non deve risultare complicato infilarsi le scarpe).
Principi che sono stati utilizzati: dinamizzazione (è evidente), segmentazione (la parte
centrale della scarpa è stata divisa in onde).

Principi suggeriti dalla prima contraddizione: segmentazione, dinamizzazione.

Principi suggeriti dalla seconda contraddizione: segmentazione, dinamizzazione.

Esito: ottimo

Tastiera flessibile
Sono veramente numerosi i motivi per i quali poter scegliere una tastiera flessibile,
anziché una portatile tradizionale. L’innovazione che qui è mostrata ha una enorme
gamma di vantaggi: occupa molto meno spazio per il trasporto, è resistente all’acqua, è
necessaria una pressione minima dei tasti per poterla "mettere in azione", può essere
usata anche dove non si hanno superfici piane di appoggio limitate. Quindi ogni ambiente
e buono per poter usare questo tipo di strumento.

Analisi del TRIZ

Parametro che si vuole migliorare: area di un oggetto stazionario (voglio diminuire


l’ingombro della tastiera).

Parametro che può peggiorare: facilità di operazione (deve essere garantita la misura ad
hoc dei pulsanti e il loro numero).

Principio che é stato utilizzato: cambia parametri (da rigido a flessibile).

Principi suggeriti dalla contraddizione: asimmetria.

Esito: negativo.

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4.9.5 Strumenti aggiuntivi del Metodo TRIZ 40

Il Metodo TRIZ può essere adattato a diverse tipologie di Problem Solving. E’ un metodo
relativamente semplice, ma costringe l’utente a formulare il problema in termini di
Parametri Tecnici standard. Presenteremo brevemente i due strumenti aggiuntivi che Ti
consentiranno di utilizzare il Metodo TRIZ nella Tua azienda.
41
1) ARIZ, Algoritmo per la risoluzione dei Problemi Inventivi
ARIZ è il principale strumento analitico del Metodo TRIZ. È una procedura sistematica per
individuare soluzioni senza apparenti Contraddizioni che, a seconda della natura del
problema, può essere formata da cinque a sessanta step. Gli step fondamentali sono: 42

1) Formulare il problema
2) Trasformare il problema in un modello
3) Analizzare il modello
4) Risolvere le contraddizioni fisiche
5) Formulare la soluzione ideale

43
2) Il software del Metodo TRIZ
Poiché il Metodo TRIZ è costruito su un database di centinaia di migliaia di brevetti,
Principi, funzioni, Contraddizioni, ecc, l’utilizzo di questo software consente di ottenere i
migliori risultati con il minore sforzo possibile. Ecco una descrizione di alcuni moduli del
software disponibili:

• Improver
Serve a migliorare la progettazione, i processi di fabbricazione, la performance del
sistema, la qualità del sistema, i costi di fabbricazione, l’applicazione dei brevetti e le
caratteristiche del prodotto.
• Ideator
Utilizza ARIZ. Serve a creare modelli astratti di un sistema, oltre che a formulare le
Contraddizioni e a visualizzare la situazione ideale. È un processo utilizzato per
rendere il Tuo sistema il più vicino possibile a quello ideale.
• Eliminator(Appetizer)
L’Ideation Appetizer è progettato per trovare soluzioni innovative e distintive, senza
ricorrere a inconvenienti o compromessi.

40 Dr.Prakash R.Apte. Introduction to TRIZ.Innovative Problem Solving, p.12


41 Dr.Prakash R.Apte. Introduction to TRIZ.Innovative Problem Solving, p.12
42 http://www.mazur.net/triz/
43 Ibid

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• Innovation Workbench TM (IWB)


Per maggiori informazioni relative agli strumenti del Metodo TRIZ è possibile consultare il
seguente sito web: http://www.mazur.net/triz/.

4.9.6 Riepilogo dei punti chiave

TRIZ, è un metodo efficace e creativo per la risoluzione dei problemi, che permette di
determinare e catalogare tutte le caratteristiche e gli aspetti dei processi tecnologici, dei
sistemi tecnici e dei processi inventivi che devono essere ideati e/o migliorati. È un metodo
efficace che, attraverso la consultazione di un database contenente milioni di brevetti di
successo, consente di trovare le migliori soluzioni ai problemi tecnici. Gli elementi
principali per un’applicazione di successo del Metodo TRIZ sono: la formulazione del
problema in termini di Contraddizioni, la definizione dei Parametri Tecnici del problema e
l’individuazione dei Principi Inventivi e della Matrice delle Contraddizioni. Infine, i Principi
Inventivi individuati devono essere analizzati e adattati al proprio problema. Non è
possibile acquisire il Metodo TRIZ in un solo giorno ma, se l’obiettivo è quello di essere più
veloci ed innovativi dei propri concorrenti, il suo utilizzo diventa necessario.

In questa Unità hai imparato cos’è il Metodo TRIZ e come utilizzarlo per
individuare le migliori soluzioni ai problemi tecnici. Attraverso un esempio pratico
Ti sono stati presentati i 5 passi del metodo ed ora sai di poter trovare potenziali
risposte ai Tuoi problemi, all’interno della Matrice delle Contraddizioni.

Il Metodo TRIZ Ti permetterà di trovare valide soluzioni in pochissimo tempo e


con il minor sforzo possibile. Ad ogni modo, il Metodo facilita, ma non sostituisce,
il ragionamento 44 .

44 Michael A.Orloff (2005). Inventive Thinking through TRIZ – A practical Guide (the 2nd edition), p IX

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BIBLIOGRAFIA

A CSC White Paper, European Office of Technology and Innovation. What Innovation Is.
How companies develop operating systems for innovation.

Dr.Prakash R.Apte. Introduction to TRIZ.Innovative Problem Solving. Tata Institute of


Fundamental Research, Mumbai, India.

Mazur.net, Ideation International Inc, Michigan, USA, 2004 http://www.mazur.net/triz/.


Consultato il 1 settembre 2009

Michael A.Orloff (2005). Inventive Thinking through TRIZ – A practical Guide (the 2nd
edition). Springer-Verlag Berlin Heidelberg, Germany.

Semyon D. Savransky ( 2000). ENGINEERING OF CREATIVITY: Introduction to TRIZ


Methodology of Inventive Problem Solving. CRC Press, New York, USA.

The TRIZ Journal, CTQ Media LLC, 2006. http://www.triz-journal.com. Consultato il 1


settembre 2009.

The TRIZ Group, The IL METODO TRIZ Group, L.L.C., 2008.


http://www.trizgroup.com/whatistriz.html. Consultato il 1 settembre 2009.

TRIZ Glossary. http://baetriz.co.uk/glossary.htm. Consultato il 1 settembre 2009.

TRIZ Matrix & 40 Principles. http://www.triz40.com/aff_Matrix.htm. Consultato il 1


settembre 2009.

Wikipedia-the free encyclopedia, Wikipedia Foundations Inc, USA.


http://en.wikipedia.org/wiki/TRIZ, http://it.wikipedia.org/wiki/Triz. Consultato il 1 settembre
2009.

TRIZ Features: nuove funzionalità nei sistemi CAD di supporto alla progettazione
concettuale. Tesi di laurea di II livello di Yuri Borgianni, realizzata presso Università degli
Studi di Firenze - relatori: Prof. Paolo Rissone, Ing. Gaetano Cascini, Ing. Federico Rotini,
Ing. Davide Russo. http://apeiron-triz.org/triz/tesi-di-laurea/triz-features-nuove-funzionalita-
nei-sistemi-cad-di-supporto-alla-progettazione-concettuale/

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Per approfondire
G. Altshuller (1984). CREATIVITY AS AN EXACT SCIENCE: The Theory of the Solution
of Inventive Problems. Translated by Anthony Williams. Gordon and Breach Science
Publishers.

G. Altshuller (1996). AND SUDDENLY THE INVENTOR APPEARED: TRIZ, the Theory of
Inventive Problem Solving. Worchester, Massachusetts: Technical Innovation Center.

G. Altshuller (1997). 40 PRINCIPLES: TRIZ Keys to Technical Innovation. Translated by


Lev Shulyak and Steven Rodman. Worchester, Massachusetts: Technical Innovation
Center.

G. Altshuller (1999). THE INNOVATION ALGORITHM: TRIZ, systematic innovation, and


technical creativity. Worchester, Massachusetts: Technical Innovation Center.

Dr. John Terninko, Alla Zusman, Boris Zlotin (1997). STEP-BY-STEP TRIZ: Creating
Innovative Solution Concepts.

Dr. John Terninko, Alla Zusman, Boris Zlotin (1998). SYSTEMATIC INNOVATION: An
Introduction to TRIZ (Theory of Inventive Problem Solving).

Zlotin B., Zusman A., Altshuller G., Philatov V.(1999). TOOLS OF CLASSICAL TRIZ.
Ideation International Inc.

Sergio Campodall'Orto, VV.AA. (2007). INNOVAZIONE SISTEMATICA E TRIZ. CASI DI


APPLICAZIONE NELLE PMI. Ed. Franco Angeli.

Sergio Campodall'Orto (2007). MARKETING DELLE TECNOLOGIE. FARE BUSINESS


CON L'INNOVAZIONE. Ed. Franco Angeli.

Gaetano Cascini, Paolo Rissone, Davide Russo. TRIZ, INNOVAZIONE NELLA


PROGETTAZIONE.Rivista INNOVARE, n.4, dicembre 2003.

Candido Sandra, Wolfson Dmitri (2008). TRIZ. TECNOLOGIA PER INNOVARE. Ed.
Guerini e Associati.

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Siti web
Associazione per l’innovazione ragionata. http://www.apeiron-triz.org/. Consultato l’8
settembre 2009.

TRIZ Tutorial. http://apeiron-triz.org/triz/materiali-per-iniziare/tutorial/copy_of_triz-tutorial/.


Consultato l’8 settembre 2009.

Introduzione al TRIZ.
http://apeirontriz.org/triz/materialiperiniziare/Introduzione%20a%20TRIZ.pdf/view.
Consultato l’8 settembre 2009.

European Triz Association. http://etria.net/portal/. Consultato l’8 settembre 2009.

GLOSSARIO

ARIZ (Algoritmo per la soluzione inventiva dei problemi): è un procedimento


sistematico per individuare soluzioni senza Contraddizioni apparenti. (Dr.Prakash R.Apte.
Introduction to TRIZ.Innovative Problem Solving).

Contraddizione: appare nel processo quando una caratteristica desiderabile della


tecnologia o di un sistema tecnico (A) viene migliorata a scapito di un’altra caratteristica
(B). (Semyon D. Savransky (2000). ENGINEERING OF CREATIVITY: Introduction to TRIZ
Methodology of Inventive Problem Solving).

Matrice della Contraddizione: è una Matrice 39x39, composta dai 39 Parametri Tecnici,
che mostra quali dei 40 Principi Inventivi sono stati utilizzati in precedenza con successo
dagli ingegneri per risolvere Contraddizioni simili a quelle che si stanno analizzando.
(http://baetriz.co.uk/glossary.htm).

Principi Inventivi: le 40 soluzioni per qualsiasi Contraddizione – tutti i modi che Altshuller
ha scoperto per eliminare le Contraddizioni tecniche. (http://baetriz.co.uk/glossary.htm).

TRIZ: TRIZ è una metodologia, un insieme di strumenti, una teoria, una tecnologia basata
su modelli di invenzione per creare idee e soluzioni innovative volte alla risoluzione dei
problemi. TRIZ offre strumenti e metodi per la formulazione dei problemi, l’analisi di
sistema, l’analisi degli insuccessi e i modelli di miglioramento del sistema
(http://en.wikipedia.org/wiki/TRIZ).

39 Parametri Tecnici: gli elementi fondamentali che descrivono le Contraddizioni


Tecniche, come la Resistenza e il Peso (http://baetriz.co.uk/glossary.htm).

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Appendice A – Elenco dei 40 Principi Inventivi 45


Principio 1. Segmentazione
Dividi il sistema in sezioni o in più parti separate.
Rendi il sistema facile da assemblare e smontare.
Aumenta il numero delle segmentazioni.
Principio 2. Estrazione
1) Quando un sistema svolge più funzioni, tra cui alcune, in certe condizioni, non sono
richieste (e magari anche dannose), progetta un sistema col quale esse siano o
possano essere “estratte”.
Principio 3. Qualità locale

1) Quando un oggetto o un sistema è uniforme o omogeneo, rendilo non uniforme.


Cambia le cose attorno al sistema ( l’ambiente) da uniforme a non uniforme.
Permetti a ciascuna parte del sistema di funzionare al meglio localmente.
Consenti a ciascuna parte del sistema di eseguire funzioni utili differenti (meglio se
funzioni inverse).
Principio 4. Asimmetria
1) Dove un oggetto o un sistema è simmetrico o contiene linee di simmetria, introduce
asimmetrie.
Cambia la forma di un oggetto o di un sistema per adattarsi a asimmetrie esterne (per es.
caratteristiche ergonomiche).
Se un oggetto o un sistema è già asimmetrico, aumenta il grado di asimmetria.
Principio 5. Combina
1) Combina fisicamente o unisci oggetti identici o collegati, operazioni o funzioni.
Combina o unisci oggetti, operazioni o funzioni in modo tale che agiscano tutti nello stesso
momento.
Principio 6. Universalità
1) Fai un oggetto o un sistema capace di svolgere funzioni multiple; rimovendo il
bisogno per altri sistemi.
Principio 7. Matrioska
1) Metti un oggetto o un sistema dentro un altro.
Metti più oggetti o sistemi dentro gli altri.

45 TRIZ Features: nuove funzionalità nei sistemi CAD di supporto alla progettazione concettuale. Tesi di laurea di II livello di Yuri
Borgianni, realizzata presso Università degli Studi di Firenze - relatori: Prof. Paolo Rissone, Ing. Gaetano Cascini, Ing. Federico Rotini,
Ing. Davide Russo. http://apeiron-triz.org/triz/tesi-di-laurea/triz-features-nuove-funzionalita-nei-sistemi-cad-di-supporto-alla-
progettazione-concettuale/

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Consenti a un oggetto o un sistema di passare attraverso un buco adatto in un altro.


Principio 8. Contrappeso
1) Quando il peso di un oggetto o un sistema causa problemi, combinalo con qualcosa
che permetta la salita.
Quando il peso di un oggetto o sistema causa problemi, usa l’aerodinamica, idrodinamica,
spinta di galleggiamento e altre forze che permettono la salita.
Principio 9. Contro-azione preliminare
1) Dove un’azione contiene sia effetti dannosi sia utili, precedi l’azione con la sua
opposta anti-azione per ridurre o eliminare l’effetto dannoso.
Introduci tensioni in un oggetto per contrastare tensioni note dannose che si verificheranno
più tardi.
Principio 10. Azione preliminare
1) Introduci un’azione utile in un oggetto o in un sistema (sia pienamente sia
parzialmente prima che sia necessario).
Preordina oggetti o sistemi in modo tale che essi possano entrare in azione al momento e
nel luogo più conveniente.
Principio 11. Provvedi in anticipo
1) Introduci un sistema di sicurezza per compensare una potenziale bassa affidabilità
di un oggetto (‘cinghia e sostegno‘).
Principio 12. Equipontezialità (Rimuovi tensioni)

1) Se un oggetto o un sistema richiede o è esposto a forze di compressione o di


trazione, ridisegna l’ambiente di un oggetto in modo tale che le forze siano
eliminate o siano bilanciate dall’ambiente circostante.
Principio 13. Inversione

1) Usa un’azione opposta per risolvere il problema.


Rendi mobile gli oggetti fissi, e fissi gli oggetti mobili.
Gira l’oggetto, sistema o processo alla rovescia.
Principio 14. Sfericità - Curvatura

1) Converti linee dritte o superfici piane in curve.


Usa rulli, palle, spirali, cupole.
Converti da moto lineare a rotatorio.
Introduci o fai uso di forze centrifughe.

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Principio 15. Dinamizzazione


1) Fai in modo che un oggetto o il suo ambiente si adatti automaticamente per
prestazioni ottimali a ogni stadio dell'operazione
Dividi un oggetto o sistema in elementi che possono cambiare posizione l'uno rispetto
all'altro.
Se un oggetto o sistema è rigido o irremovibile, rendilo mobile o adattabile.
Aumenta il numero di gradi di libertà.
Principio 16. Azione parziale o eccessiva
1) Se è difficile ottenere esattamente la quantità giusta di un'azione, utilizza l’azione
leggermente ridotta o leggermente aumentata per ridurre o eliminare il problema.
Principio 17. Muovi verso un’altra dimensione
1) Se un oggetto contiene o si muove lungo una linea retta, considera un uso delle
dimensioni o movimento fuori dalla linea.
Se un oggetto contiene o si muove in un piano, pensa ad un uso delle dimensioni o a
muoverti fuori dal piano corrente.
Prova a comporre gli oggetti mettendoli su una pila piuttosto che gestirli su di un piano.
Ri-orienta l’oggetto o il sistema, lasciandolo sul suo lato
Usa l’altro lato di un oggetto o di un sistema.
Principio 18. Vibrazione meccanica
1) Metti un oggetto in oscillazione o in vibrazione.
Incrementa la frequenza di vibrazione (possibilmente sopra la frequenza ultrasonica).
Fai uso della frequenza di risonanza di un oggetto o di un sistema.
Usa vibratori piezoelettrici.
Usa oscillazioni di campi combinati.
Principio 19. Azione periodica
1) Rimpiazza azioni continue con azioni periodiche o pulsanti.
Se un’azione e già periodica, cambia l’ampiezza del periodo o frequenza per soddisfare
requisiti esterni.
Usa le differenze tra le azioni per realizzare azioni utili diverse.
Principio 20. Continuità di un’azione utile
1) Fai lavorare tutte le parti di un oggetto un sistema a pieno carico o alla massima
efficienza, per tutto il tempo.
Elimina tutte le azioni o i lavori futili o non produttivi.

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Principio 21. Affrettarsi


1) Conduci un’azione a velocità molto alta per eliminare difetti secondari dannosi.
Principio 22. Converti lo svantaggio in vantaggio.
1) Trasforma l’oggetto o il sistema dannoso ( in particolare l’ambiente) in modo da
trasferire un effetto positivo.
Aggiungi un secondo oggetto dannoso o un’azione dannosa per neutralizzare o eliminare
gli effetti di un oggetto o di un’azione dannosa esistente.
Aumenta un fattore dannoso.
Principio 23. Feedback
1) Introduci una retroazione per migliorare un ’azione o un processo.
Se una retroazione e già utilizzata, rendila adattabile alle variazioni nelle richieste o alle
condizioni operative.
Principio 24. 'lntermediary' - Intermediario
1) Introduci un intermediario tra 2 aggetti, sistemi o azioni.
Introduci un intermediario temporaneo che sparisca o possa essere facilmente rimosso
dopo aver completato la sua funzione.
Principio 25. Self-service
1) Permetti ad un oggetto o ad un sistema di eseguire funzioni o organizzarsi da solo.
Fai uso di risorse, energia o sostanze, di scarto.
Principio 26. Copia
1) Utilizza copie semplici ed economiche al posto di aggetti o di sistemi costosi e
possibilmente vulnerabili.
Rimpiazza un oggetto, o un’azione con una copia ottica.
Se sono già in uso copie ottiche, fai uso di lunghezze d’onda nell’infrarosso o
nell’ultravioletto.
Principio 27. Oggetti economici e disponibili
1) Rimpiazza un oggetto costoso o un sistema con una moltitudine di oggetti di breve
durata.
Principio 28. Sostituzione meccanica
1) Rimpiazza un mezzo esistente con un mezzo che fa uso di un altro senso ( ottico,
acustico, gusto, tatto o olfatto).
Introduci campi elettrici, magnetici o elettromagnetici per interagire con un oggetto o un
sistema.
Cambia da statico a dinamico, da fisso a variabile, e / o da un campo non strutturato o uno
strutturato.
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Usa campi insieme ad aggetti o sistemi attivati da un campo (per es. ferromagnetico).
Principio 29. Fluido
1) Usa gas o liquidi al posto di parti solide o sistemi.
Principio 30. Rivestimenti flessibili e film sottili
1) Incorpora rivestimenti flessibili e film sottili al posto di strutture solide.
Isola un oggetto o un sistema da un ambiente potenzialmente nocivo utilizzando i
rivestimenti flessibili e i film sottili.
Principio 31. Materiali porosi (fori)
1) Rendi poroso un oggetto o aggiungi elementi porosi.
Se un oggetto e già poroso, aggiungi qualcosa di utile nei pori.
Principio 32. Cambio colore
1) Cambi il colore di un oggetto o del sua ambiente.
Cambi la trasparenza di un oggetto o del suo ambiente.
Per cambiare la visibilità delle cose, utilizza additivi colorati o elementi luminescenti.
Cambia le proprietà di emissività di un oggetto soggetto a riscaldamento radiante.
Principio 33. Omogeneità
1) Ottieni oggetti che interagiscono dallo stesso materiale (o da un materiale con
proprietà adeguate).
Principio 34. Rifiutare e rigenera
1) Fai sparire (o sembrare di sparire) gli elementi di un oggetto o di un sistema che
hanno adempiuto le loro funzioni (dissolvendosi, evaporando, ecc).
Ripristina parti consumabili o degradabili di un oggetto o di un sistema durante
l'operazione.
Principio 35. Cambia parametri
1) Cambia lo stato fisico di un oggetto ( per esempio in un gas, in un liquido o in un
solido).
Cambia concentrazione o consistenza.
Cambia il grado di flessibilità.
Cambia la temperatura.
Cambia la pressione.
Cambia altri parametri.
Principio 36. Transizione di fasi
1) Fai uso di fenomeni che hanno luogo durante le transizioni di fase (per esempio
cambiamenti di volume, perdita o assorbimenti di calore,ecc).
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Principio 37. Espansione termica


1) Utilizza l’espansione (o contrazione) termica dei materiali per ottenere un effetto
utile.
Utilizza più materiali con vari coefficienti di espansione termica per attenere vari effetti utili.
Principio 38. Ossidanti forti, arricchisci
1) Sostituisci aria atmosferica con aria arricchita di ossigeno.
Utilizza ossigeno puro.
Usa radiazioni ionizzate.
Usa ossigeno ionizzato.
Usa ozono.
Principio 39. Atmosfera inerti, calma
1) Sostituisci un ambiente normale con uno inerte.
Aggiungi parti neutre o elementi inerti a un oggetto o ad un sistema.
Principio 40. Materiali compositi
1) Cambia da materiale uniforme a materiale composito dove ogni materiale è
ottimizzato per una particolare richiesta funzionale.

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