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Per portare a termine la prima tappa del suo piano aveva bisogno
di una notevole quantità di denaro: aveva messo da parte un bel
gruzzoletto negli ultimi tempi, ma aveva bisogno di trovare
finanziatori che gli permettessero di non rischiare di trovarsi
con l'acqua alla gola. Fu facile convincere qualche ricco idiota a
consegnare nelle mani di quel giovane bello e rampante grosse
somme di denaro che, sosteneva Hub, sarebbero dovute servire a
costruire importanti infrastrutture in paesi del Terzo Mondo che
ne erano sprovvisti. Non fu costruito nessun ospedale in Africa,
nessuna scuola in Indocina, ma quel denaro serviva comunque per
una giusta causa, quella che il Destino in persona aveva dato da
portare a termine ad Hub Soltus. Una volta portata a termine la
prima tappa, ovvero la costituzione di un'ampia comunità di
persone che si battevano per il medesimo scopo sotto l'effetto di
farmaci che generavano una fortissima forma di dipendenza, non
c'era altro da fare che passare alla seconda: sguinzagliare tutti
i suoi migliaia di fedeli adepti in giro per le strade nel periodo
pre-elettorale e convincere la gente, con le buone o con le
cattive, a votare per Hub alle prossime elezioni. Fu così che il
nostro baldo giovane divenne il presidente del consiglio più
giovane che il Paese avesse mai avuto. E questo non fu che il
primo passo!
Quello che rendeva Hub più felice era il fatto che riuscisse
sempre a trovare soluzioni che, una volta portate a termine, non
potessero in alcun modo ricondurre a lui: se si faceva consegnare
del denaro non rivelava mai la sua vera identità, se mandava i
suoi fedeli adepti a "convincere" qualcuno non lo faceva mai a suo
nome! Così, operando nell'ombra, riusciva a mantenere una
reputazione perfetta, aldilà di ogni sospetto. Era veramente un
genio!
Il secondo passo si articolava in due tappe: dalla presidenza del
consiglio del suo paese alla presidenza dell'organismo politico al
vertice del suo continente e da lì ala presidenza dell'organismo
politico che reggeva le sorti dell'intero pianeta. I mezzi con cui
raggiunse questi scopi furono pressappoco gli stessi che aveva già
utilizzato in passato e che sembravano funzionare alla perfezione.
Il suo piano era progettato veramente bene!
A questo punto le cose si fecero un po' più complesse: l'organismo
che Hub presidiava non aveva gran voce in capitolo nelle politiche
dei singoli Stati aderenti. Inoltre non tutti gli Stati del mondo
ne facevano parte e il sistema democratico con cui era retto non
si addiceva molto bene agli scopi che Hub si era prefissato.
Questo fu sicuramente il periodo più duro della vita di Hub: ci
volle qualche anno per riuscire a ricondurre a sé, spesso dovendo
ricorrere a mezzi non del tutto innocui, tutti gli Stati ostinati
e recalcitranti che non volevano entrare a fare parte di quella
importante organizzazione e ci volle ancora di più per concentrare
nelle sue mani un potere che gli permettesse di agire in modo
incontrastato, come del resto era abituato a fare. Aveva ormai
superato la trentina d'anni quando si accorse che il secondo punto
del suo piano era stato raggiunto: ora era solo a capo del mondo.
Non restava che passare al terzo punto!