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La circolare di aggiornamento del mese di novembre 2017

NEWS FISCALI DEL MESE DI NOVEMBRE/ 2017

Indice di questo numero:

SCADENZARIO FISCALE...................................................................................2
NOVITA’ FISCALI E AMMINISTRATIVE.......................................................4
1. Novità in materia di rottamazione dei ruoli: D.L.
16.10.2017n.148.....................................................................................................4
2. La fatturazione elettronica tra privati dal 2019.................................9
RISPOSTE AI QUESITI......................................................................................10
Sono in regime forfettario e devo fatturare i miei servizi di consulenza in
Germania a un mio cliente ‘impresa’. A quali adempimenti sono obbligato
e in particolare quale dicitura devo riportare in fattura?..................................10

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La circolare di aggiornamento del mese di novembre 2017

SCADENZARIO FISCALE
VERSAMENTO MENSILE – IVA
Liquidazione e versamento dell’IVA relativa al mese
precedente e al terzo trimestre 2017. Versamento
telematico
16 novembre 2017
RITENUTE SUI REDDITI DI LAVORO AUTONOMO,
DIPENDENTE E SU PROVVIGIONI

Il versamento riguarda le ritenute sugli importi


corrisposti il mese precedente. Versamento
telematico
VERSAMENTO – IRPEF E IRES- SALDO IVA 2016
Titolari di partita Iva: in base ai prospetti di
rateazione: versamento rata Irpef a titolo di primo
acconto 2017 e saldo 2016. Soggetti Irap: versamento
rata a titolo di saldo 2016 e primo acconto 2017.
Versamento rata relativa al saldo Iva.

INTRASTAT
27 novembre 2017 Elenchi Intrastat relativi a ottobre 2017.

REGISTRAZIONE CONTRATTI DI LOCAZIONE

30 novembre 2017 Le parti contraenti devono provvedere: - alla


registrazione dei nuovi contratti di locazione di
immobili con decorrenza inizio mese e al pagamento
della relativa imposta di registro, ove dovuta; al
versamento dell’imposta di registro, ove dovuta,
anche per i rinnovi e le annualità relative a contratti
già in vigore con decorrenza inizio mese di novembre.
Per la registrazione è necessario utilizzare il nuovo
‘modello RLI’.
Per il versamento dei relativi tributi è stato istituito il
modello F24 Elide.

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30 novembre 2017 VERSAMENTO ACCONTI IMPOSTE IRPEF E


IRAP
Le persone fisiche devono effettuare il versamento
del secondo o unico acconto, dovuto per l’anno 2017,
relativo alle imposte scaturenti dal Modello Unico PF
e, se dovuto, dal modello IRAP.

30 novembre 2017 LIQUIDAZIONI PERIODICHE IVA RELATIVE AL


III TRIMESTRE 2017

I soggetti passivi IVA, non esonerati dall’effet-


tuazione delle liquidazioni periodiche o dalla
presentazione della dichiarazione IVA annuale,
devono trasmettere all’Agenzia delle Entrate:
-i dati delle liquidazioni periodiche IVA relative al
trimestre luglio-settembre 2017;
-in via telematica, direttamente o tramite un inter-
mediario abilitato.
I contribuenti trimestrali presentano un unico modulo
per ciascun trimestre; quelli mensili, invece, presen-
tano più moduli, uno per ogni liquidazione mensile ef-
fettuata nel trimestre.
30 novembre 2017 VERSAMENTI PER LA “ROTTAMAZIONE”
DELLE CARTELLE DI PAGAMENTO
I soggetti che hanno presentato all’Agente della Ri-
scossione competente, entro il 21.4.2017, la doman-
da per la definizione agevolata delle cartelle di paga-
mento, degli accertamenti esecutivi e degli avvisi di
addebito (c.d. “rottamazione”) e che hanno optato
per il versamento in 5 rate delle somme dovute, de-
vono effettuare il versamento:
-della terza rata delle somme dovute, secondo
quanto comunicato dall’Agente della Riscos-
sione;
-salvo diversa scadenza stabilita dall’Agente stesso.

Per effetto dell’art. 1 del DL 16.10.2017 n. 148,


entro il termine in esame devono essere effettuati,
senza oneri aggiuntivi, anche:
i versamenti delle prime due rate scaduti,
rispettivamente, il 31.7.2017 e il 2.10.2017,
qualora il versamento sia stato omesso o
effettuato in misura insufficiente;

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il versamento in unica soluzione, scaduto il


31.7.2017, qualora non effettuato o effettuato in
misura insufficiente.

VERSAMENTI PER LA “ROTTAMAZIONE”


DELLE LITI FISCALI PENDENTI
I contribuenti che, entro il 2.10.2017, hanno aderito
alla definizione delle liti pendenti rientranti nella
giurisdizione tributaria in cui è parte l’Agenzia delle
Entrate, ove la notifica del ricorso alla controparte
sia avvenuta entro il 24.4.2017 (c.d. “rottamazione”),
in caso di opzione per il versamento rateale delle
somme dovute devono versare: • la seconda di tre
rate, pari al 40% del dovuto (il restante 20% dovrà
essere versato entro il 2.7.2018); • oppure la
seconda e ultima rata, pari al 60% del dovuto. Gli
importi da versare vanno maggiorati degli interessi
legali calcolati a partire dal 3.10.2017.

NOVITA’ FISCALI E AMMINISTRATIVE

1. Novità in materia di rottamazione dei ruoli: D.L.


16.10.2017n.148

Premessa:
L’art. 6 del DL 22.10.2016 n. 193 ha previsto una rottamazione dei carichi
di ruolo trasmessi agli Agenti della riscossione dall’1.1.2000 al 31.12.2016.
Per fruire della rottamazione, che comporta lo stralcio delle intere sanzioni
amministrative e degli interessi di mora, sarebbe stato necessario
presentare domanda entro il 21.4.2017.
Rammentiamo che la rottamazione non è circoscritta alle entrate tributarie
(imposte sui redditi, IVA, registro, tributi locali riscossi dall’ex Equitalia),
potendo riguardare anche, tra gli altri, i contributi previdenziali e
assistenziali (non solo riconducibili all’INPS, ma anche alle Casse
professionali e agli altri enti di previdenza e di assistenza).
Le rate, che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (l’ex Equitalia) ha liquidato
e comunicato ai debitori, possono al massimo essere cinque, e le prime due
avevano come scadenza il 31.7.2017 e il 30.9.2017.
Sulla base dell’art. 1 del DL 148/2017, si prevede che le rate in
scadenza il 31.7.2017 e il 30.9.2017 sono postergate al 30.11.2017.
Tale novità è particolarmente importante, posto che il tardivo, insufficiente
o mancato pagamento anche di una sola delle rate impedisce l’accesso alla
definizione, quindi, in assenza della proroga, avrebbe comportato il

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mancato stralcio delle sanzioni amministrative e degli interessi di mora, e


l’impossibilità di dilazionare ulteriormente il debito.
Rimangono invariate le altre scadenze, quindi:
 il 30.11.2017, per la terza rata;
 il 30.4.2018, per la quarta rata;
 il 30.9.2018, per la quinta rata.

Tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione


(www.agenziaentrateriscossione.gov.it) è possibile richiedere la copia della
comunicazione delle somme dovute e i relativi bollettini di pagamento.
Ove il debitore, per una qualsivoglia ragione, abbia difficoltà ad eseguire i
pagamenti, oppure ad integrarli, è consigliabile recarsi presso gli sportelli
dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.

1.1 Mancato pagamento in unica soluzione


La proroga al 30.11.2017 vale anche per i debitori che, nell’originaria
domanda di rottamazione, non hanno optato per il versamento rateale, e
che, di conseguenza, entro il 31.7.2017 avrebbero dovuto pagare l’intero
carico.

Detti soggetti, se non hanno effettuato il versamento, oppure lo hanno


eseguito tardivamente o in maniera insufficiente, fruiscono della proroga al
30.11.2017.

1.2 Mancato pagamento delle prime due rate


Grazie alle novità introdotte dall’art. 1 del DL 148/2017, i debitori che non
hanno pagato le prime due rate (scadenti come detto il 31.7.2017 e il
30.9.2017), possono versarle, senza oneri aggiuntivi e senza la necessità di
comunicare alcunché all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, entro il
30.11.2017.
Per i versamenti è necessario utilizzare i bollettini che erano stati allegati
alla comunicazione di liquidazione degli importi ad opera dell’Agenzia delle
Entrate-Riscossione.

Bisogna prestare attenzione al fatto che il 30.11.2017 scade anche il


termine per pagare la terza rata, quindi per fruire della rottamazione
occorre versare tre rate.

1.3 Tardivo pagamento delle prime due rate


I soggetti che hanno pagato tardivamente le prime due rate (fermo
restando il rispetto del termine del 30.11.2017) fruiscono dei benefici della
rottamazione.
Non occorre dare comunicazione di ciò all’Agenzia delle Entrate-
Riscossione.

1.4 Insufficiente pagamento delle prime due rate


Anche coloro i quali hanno pagato in misura insufficiente la prima rata, la
seconda oppure entrambe possono mantenere i benefici della rottamazione
se, entro il 30.11.2017, vengono integrati i versamenti.
Per l’integrazione occorre sempre utilizzare i bollettini di pagamento,
naturalmente versando solo l’importo mancante.

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1.5 Debitori che non hanno versato nessun importo


La legge non prende in considerazione l’ipotesi in cui, entro il 30.11.2017,
non venga pagato nessun importo, quindi dovrebbero rimanere validi i
chiarimenti che erano stati diramati dall’ex Equitalia in relazione a coloro
che, entro il 31.7.2017 (termine originario per il pagamento della prima
rata o del versamento in unica soluzione) non avessero versato nulla.
Dunque:
-se il debitore aveva già ottenuto un piano di dilazione dei ruoli, egli può
chiedere la riattivazione della dilazione in un numero di rate pari al piano
originario, oppure (ma il punto potrebbe non essere pacifico) in un nuovo
numero con un massimo di 72 rate;
-se il debitore aveva già ottenuto una dilazione ma era decaduto, è possibile
essere riammessi pagando, in unica soluzione, tutte le rate scadute;
-se il debitore non aveva proprio chiesto la dilazione, non sembra più
possibile domandarla.

Trattasi però di problematiche sulle quali non ci sono indicazioni ufficiali,


per cui è imprescindibile recarsi presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate-
Riscossione.

2 Accesso alla rottamazione in caso di mancato pagamento di rate


in scadenza entro il 31.12.2016
Uno dei presupposti per accedere alla rottamazione dei ruoli era il regolare
pagamento di rate concernenti piani di dilazione in essere al 24.10.2016
scadenti a ottobre, novembre e dicembre 2016.
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione, in modo all’evidenza illegittimo, ha
negato l’accesso alla rottamazione (opponendo il diniego) anche a coloro i
quali avevano rate non pagate con scadenza antecedente a ottobre 2016.
Ora, per effetto dell’art. 1 del DL 148/2017, possono essere “riammessi”
alla rottamazione:
-i debitori che sono stati notificatari di un diniego basato sul mancato
pagamento delle rate in scadenza a ottobre, novembre e dicembre 2016;
-i debitori che sono stati notificatari di un diniego basato sul mancato
pagamento delle rate in scadenza in momenti antecedenti a ottobre 2016.

Tra l’altro, si evidenzia che, in ogni caso, il diniego di accesso alla


rottamazione, in punto motivazione, era basato sul mancato pagamento
delle rate scadenti da ottobre a dicembre 2016.
La riammissione concerne solo i debitori notificatari di un diniego basato
sui motivi indicati, e non per altre cause (ad esempio carichi non definibili,
come quelli derivanti da sanzioni irrogate dalla CONSOB, o carichi
trasmessi prima dell’1.1.2000).

2.1 Riammissione alla dilazione


La procedura di riammissione alla rottamazione dei ruoli si articola in tre
fasi:
-presentazione dell’apposita domanda ad opera del debitore;
-liquidazione delle rate non onorate (quelle relative ai piani in essere al
24.10.2016, che in breve sono state la causa del diniego) e loro pagamento
in unica soluzione;

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-liquidazione delle rate da rottamazione dei ruoli e pagamento ad opera del


debitore, in unica soluzione o in forma rateale.

2.1.1 Presentazione della domanda di riammissione


L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha approvato i modelli di domanda di
riammissione (denominati “DA-R”).
Il modello, a pena di decadenza, va presentato entro il 31.12.2017:
-personalmente dal debitore;
-oppure avvalendosi di un intermediario (nel qual caso occorre allegare
copia del documento di identità del debitore e dell’intermediario);
-mediante consegna manuale presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate-
Riscossione oppure tramite invio del modello alle caselle PEC all’uopo
istituite e indicate nel modello stesso (in caso di invio a mezzo PEC, è
sempre necessario allegare copia di un documento di identità);
-o mediante il sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione
(www.agenziaentrateriscossione.
gov.it), utilizzando la procedura on line “Fai D.A. te” disponibile anche nella
propria area riservata.

Nel modello occorre impegnarsi a rinunciare ai contenziosi pendenti sui


carichi oggetto di rottamazione ed esercitare, se del caso, l’opzione per il
pagamento rateale.
Bisogna inoltre indicare gli estremi del provvedimento di diniego alla
rottamazione.

Da un esame del modello emerge che la rottamazione può essere parziale,


nel senso che il debitore può scegliere quali ruoli, accertamenti esecutivi o
avvisi di addebito INPS rottamare (sempre che si tratti di carichi oggetto di
diniego).

2.1.2 Importi relativi alle rate pregresse non onorate


Una volta presentato il modello entro il 31.12.2017:
-entro il 31.3.2018, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione liquida l’importo
delle rate non onorate, che hanno causato il diniego;
-entro il 31.5.2018, il debitore, in unica soluzione e pena il mancato accesso
alla riammissione, deve pagare le suddette rate.

Il mancato, tardivo o insufficiente versamento di tali importi impedisce di


fruire della rottamazione.
Non è quindi possibile dilazionare l’importo delle rate il cui omesso
pagamento ha causato il mancato accesso alla rottamazione.
I versamenti andranno eseguiti mediante i bollettini allegati alla
comunicazione, senza possibilità di compensazione con debiti tributari o
contributivi.

2.1.3 Importi relativi alla rottamazione


Entro il 31.7.2018, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione liquida le somme da
rottamazione dei ruoli, dandone comunicazione al contribuente.
A questo punto, gli importi devono essere versati:
-in unica soluzione, entro il 30.9.2018;
-se nel modello è stata esercitata l’opzione per il versamento rateale, in tre
rate di pari importo, scadenti il 30.9.2018, il 31.10.2018 e il 30.11.2018.

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Dal modello di domanda emerge che è possibile pagare anche in due rate di
pari importo, scadenti a settembre 2018 ed ottobre 2018.

I versamenti andranno eseguiti mediante i bollettini allegati alla


comunicazione, senza possibilità di compensazione con debiti tributari o
contributivi.

2.2 Debitori che hanno impugnato il diniego di rottamazione


La legge non prende in considerazione i debitori che, ricevuto il diniego di
rottamazione, lo hanno impugnato nei termini decadenziali di legge.
Se nulla, nel frattempo, è stato pagato, si può valutare l’eventualità di una
rinuncia al ricorso con compensazione delle spese accettata dalla
controparte, per poter presentare la domanda entro il 31.12.2017 e
accedere alla “riammissione” (salvo si intenda coltivare il contenzioso per
ottenere la condanna alle spese della controparte).
Qualora, di contro, il debitore abbia continuato a pagare le rate, avrebbe
diritto al riconoscimento (o al rimborso) della quota di sanzioni e di
interessi di mora, di diritto stralciati per effetto della rottamazione.
Siccome, dal testo normativo, tale riconoscimento non è previsto come
effetto della riammissione, si potrebbe valutare di continuare nel
contenzioso.

3 Estensione della rottamazione ai carichi trasmessi agli agenti


della riscossione dall’1.1.2017 al 30.9.2017
Ai sensi dell’art. 1 del DL 148/2017, la rottamazione dei ruoli viene estesa
ai carichi trasmessi agli Agenti della riscossione dall’1.1.2017 al 30.9.2017.
Per “carichi” si intendono non solo i ruoli, ma anche gli importi affidati agli
Agenti della riscossione a seguito di accertamento esecutivo oppure di
avviso di addebito INPS.

Fermo restando quanto si esporrà in merito alle scadenze, detta


rottamazione segue le regole di quella prevista originariamente dall’art. 6
del DL 193/2016, quindi:
-vale per tutte le entrate riscosse dagli Agenti della riscossione (in breve,
da Agenzia delle Entrate-Riscossione e da Riscossione Sicilia SPA), con le
previste eccezioni (ad esempio, carichi relativi a sanzioni non tributarie e
non previdenziali, risorse proprie dell’Unione Europea, IVA
all’importazione);
-non vale per le entrate riscosse in proprio dagli enti locali, da altri enti o
dai concessionari locali;
comporta lo stralcio per intero delle sanzioni amministrative tributarie,
delle sanzioni civili connesse alle violazioni previdenziali (INPS, INAIL,
Casse di previdenza professionali) e degli interessi di mora (quindi dei soli
interessi conteggiati in caso di mancato pagamento delle somme intimate
tramite cartella di pagamento, avviso di accertamento esecutivo e avviso di
addebito INPS);
-se si tratta di sanzioni connesse a violazioni del Codice della strada, le
sanzioni rimangono dovute in quanto lo stralcio riguarda solo le
maggiorazioni di legge e gli interessi di mora;
-bisogna pagare, per intero, gli importi a titolo di capitale, interessi diversi
da quelli di mora e gli aggi di riscossione parametrati al dovuto;

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-non è necessario rottamare tutti i carichi, potendo sussistere una


rottamazione parziale (il debitore può scegliere quali ruoli, accertamenti
esecutivi o avvisi di addebito INPS rottamare).

È importante rammentare che possono essere rottamati i soli carichi


trasmessi all’Agenzia delle Entrate-Riscossione dall’1.1.2017 al 30.9.2017;
pertanto, se il debitore, in relazione ad un carico ad esempio trasmesso nel
2015, non ha fruito della precedente rottamazione, non viene rimesso in
termini (la pregressa rottamazione riguardava i carichi trasmessi
dall’1.1.2000 al 31.12.2016).

Tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione


(www.agenziaentrateriscossione.gov.it) è possibile richiedere l’elenco delle
cartelle che possono essere rottamate.

3.1 Dilazioni dei ruoli in essere


La presenza di dilazioni dei ruoli in essere non osta alla rottamazione: gli
importi versati restano incamerati dall’Erario e, in nessun caso, viene dato
luogo al rimborso di somme già pagate.
Viene inoltre previsto che:
-l’accesso alla rottamazione non è precluso dal mancato pagamento delle
rate relative ai piani di dilazione dei ruoli in essere;
-sono di diritto sospesi i termini di versamento delle rate che scadono nel
lasso temporale che va dalla presentazione della domanda di rottamazione
(il cui termine ultimo è il 15.5.2018) al termine di versamento della totalità
delle somme o della prima rata (31.7.2018).

3.2 Procedura
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha approvato il modello per la domanda
relativa alla nuova rottamazione dei ruoli (modello “DA-2017”).
Il modello, a pena di decadenza, va presentato entro il 15.5.2018:
-personalmente dal debitore;
-oppure avvalendosi di un intermediario (nel qual caso occorre allegare
copia del documento di identità del debitore e dell’intermediario);
-mediante consegna manuale presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate-
Riscossione oppure tramite invio del modello alle caselle PEC all’uopo
istituite e indicate nel modello stesso (in caso di invio a mezzo PEC, è
sempre necessario allegare copia di un documento di identità);
-o mediante il sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione
(www.agenziaentrateriscossione.
gov.it), utilizzando la procedura on line “Fai D.A. te” disponibile anche nella
propria area riservata.

Nel modello occorre impegnarsi a rinunciare ai contenziosi pendenti sui


carichi oggetto di rottamazione ed esercitare, se del caso, l’opzione per il
pagamento rateale.

Entro il 30.6.2018, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione comunicherà


l’importo da pagare per effetto della rottamazione; quindi, non è prevista
l’autoliquidazione delle somme.

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3.3 Versamenti
Gli importi devono essere pagati in unica soluzione oppure in cinque rate,
osservando le seguenti scadenze:
 31.7.2018, per la totalità delle somme o la prima rata;
 30.9.2018, per la seconda rata;
 31.10.2018, per la terza rata;
 30.11.2018, per la quarta rata;
 28.2.2019, per la quinta rata.

Il mancato, tardivo o insufficiente versamento anche di una sola rata


impedisce di fruire della rottamazione, nonché di richiedere una ulteriore
dilazione oppure di riprendere quella che era in essere.
I versamenti andranno eseguiti mediante i bollettini allegati alla
comunicazione, senza possibilità di compensazione con debiti tributari o
contributivi.
Resta da appurare se, come avvenuto in occasione della pregressa
rottamazione, l’omesso, tardivo o insufficiente pagamento della prima rata
consenta la ripresa della dilazione che era in essere (fermo restando il
mancato accesso alla rottamazione).
Il DL 148/2017 è in corso di conversione in legge e le relative disposizioni
sono quindi suscettibili di modifiche ed integrazioni.

2. La fatturazione elettronica tra privati dal 2019

Dal 1° gennaio 2019 la fattura elettronica sarà obbligatoria anche tra i privati.
Quali implicazioni e quali opportunità offrirà agli studi professionali?

Il recente Decreto di Bilancio per il 2018 ha introdotto l’obbligatorietà


della fatturazione elettronica tra privati residenti o stabiliti in Italia a partire
dal 1° gennaio 2019, con un’anticipazione al 1° luglio 2018 per gli operatori
del settore petrolifero e dei carburanti. Qualora l’iter di approvazione della
manovra dovesse concludersi senza significative modifiche, gli operatori
economici, quindi, saranno tenuti ad emettere fatture solo in modalità
elettronica; fatture diverse da quelle elettroniche si intenderanno
semplicemente come “non emesse”. La gestione della fatturazione
B2B diventerà un’evoluzione del già noto B2G (verso la Pubblica
Amministrazione), di cui erediterà formato, l’xml, modalità di trasmissione,
tramite il Sistema di Interscambio, e obbligo di conservazione sostitutiva per
10 anni.

Si tratta di una vera e propria “rivoluzione”, più volte annunciata e ora


definitivamente introdotta per obbligo normativo, in virtù di una deroga che
l’Unione Europea, organo sovrano a livello comunitario in materia di IVA, ha
concesso al governo nazionale.

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Rimarranno escluse da tale obbligo di fatturazione elettronica le prestazioni e


le cessioni effettuate:

 verso soggetti non titolari di partita IVA;

 da parte di contribuenti minimi e forfetari;

 verso (e, ovviamente, da) contribuenti non residenti o non stabiliti in


Italia, per le quali, però, sarà necessario effettuare una sorta di
“spesometro” dedicato, entro il giorno 5 di ogni mese (scadenza che
appare quantomeno “stringente”).

Viceversa, l’introduzione di tale obbligo comporterà, secondo le intenzioni


espresse nel disegno di legge presentato dal Governo, una serie
di semplificazioni, tra le quali spiccano:

 eliminazione dell’adempimento relativo alla presentazione dell’elenco


dei dati delle fatture emesse e ricevute (che, transitando
obbligatoriamente tramite il SdI, risultano evidentemente già in
possesso dell’Amministrazione Finanziaria), ma non anche delle
comunicazioni delle liquidazioni periodiche;

 dichiarazione IVA ‘precompilata’ e relativi modelli F24 di versamento


‘precompilati’, a beneficio di professionisti e imprese in contabilità
semplificata, oltre all’eliminazione dei registri IVA.

I primi commenti di fronte all’introduzione obbligatoria della fatturazione


elettronica sono, come prevedibile, molto variegati e passano dall’euforia (in
ragione dei vantaggi previsti in termini di maggior efficienza e di riduzione dei
costi), allo scetticismo (per l’introduzione obbligatoria a norma di legge a
scapito della facoltatività degli operatori economici) e alla preoccupazione
(per i dubbi relativi alla tenuta del sistema informatico e all’effettivo
alleggerimento ipotizzato) avvertite principalmente da professionisti e
consulenti.

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RISPOSTE AI QUESITI

Sono in regime Ai fini IVA, per le prestazioni di servizi


forfettario e effettuate dal soggetto che opera in
devo regime forfettario nei confronti di
fatturare i soggetti passivi IVA che operano in un
miei servizi altro Paese UE si applicano gli articoli
di art. 7-ter del DPR n. 633/1972. Nel caso
consulenza di prestazioni di servizio rese ad un
in Germania committente, soggetto passivo
a un mio d’imposta, stabilito in un altro Paese
cliente UE, previa abilitazione al sistema del
‘impresa’. A VIES, va emessa fattura senza addebito
quali di imposta (articolo 7-ter del D.P.R. n.
adempimenti 633 del 1972) e compilato l’elenco
sono Intrastat delle prestazioni di servizio
obbligato e rese.
in In calce alla fattura emessa va riportata
particolare la seguente dicitura: “Operazione
quale eseguita ai sensi dell’art. 7-ter del
dicitura devo D.P.R. n. 633/1972 - Inversione
riportare in contabile” (o “Reverse Charge”). Il
fattura? cliente provvederà all’integrazione
dell’Iva tedesca.
Invece, se la prestazione di servizi
venisse effettuata verso consumatori
privati UE, l’operazione si considera
assimilata ad una prestazione interna e
quindi come tale trattata senza
addebito IVA, senza ritenuta d’acconto
e dicitura in calce propria del regime
forfettario, ossia: “Operazione
effettuata ai sensi dell’art. 1, commi da
54 a 89 della Legge n. 190/2014 non
soggetta a ritenuta d’acconto ai sensi
del comma 67 della Legge n. 190/2014
– Regime forfetario”.

Le informazioni riportate potrebbero subire delle modifiche a seguito di


eventuali aggiornamenti normativi successivi alla data della redazione della
presente newsletter

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