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Data: 2016-03-04

Ora: 2
Materia: ANATOMIA I

Argomenti trattati: Torace

Il torace è una regione appartenente al tronco, la regione centrale del corpo da cui si dipartono la testa
verso l’alto e gli arti superiori. Il torace occupa la parte superiore del tronco, per cui è compreso tra
collo e testa superiormente e addome inferiormente. Il torace nel suo insieme è formato da una
porzione esterna, che è la parete toracica, che delimita al suo interno una cavità, ossia la cavità
toracica. Quando parliamo di torace intendiamo tutta la parte superiore del tronco, ma per dettagliare
meglio il torace ci riferiamo alla parete toracica, che delimita all’interno la cavità toracica. Il tronco,
infatti, all’interno, presenta una grossa cavità.
Quando noi osserviamo le figure consideriamo dei piani, delle sezioni. Abbiamo perciò una sezione
sagittale e la sezione coronale o frontale.

Nella sezione sagittale, vediamo colorata in 1-verde, 2-rosa e


3-blu la cavità del tronco; la cavità toracica è invece la porzione
superiore colorata in verde, che risulta separata dalla cavità
inferiore, ossia la cavità addomino – pelvica da un piano 1
muscolare, ossia il muscolo diaframma, che possiamo
osservare in sezione sagittale e frontale.
Nella sezione coronale vediamo solo la cavità addomico 2
pelvica. Il muscolo diaframma, quindi, va a costituire il
pavimento della cavità toracica e il tetto della cavità
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addominale. Al torace possiamo dare la forma di un cono, con
la base, quindi la parte maggiore, rivolta inferiormente e
l’apice tronco, che non è a punta, rivolto verso l’alto.
Nell’insieme al torace possiamo dare la forma di tronco di cono con la base rivolta inferiormente.
La parete toracica è una parete sottile, che è formata da muscoli e ossa.

Possiamo vedere in figura lo scheletro del torace, ossia le ossa che


costituiscono il torace, quella che viene comunemente detta
gabbia toracica. La parete toracica è formata da muscoli e ossa,
ossa che formano la gabbia toracica.
Nella gabbia toracica abbiamo un osso che si trova anteriormente
sulla linea mediana, che prende il nome di sterno. Esso è un osso
unico che si forma da tre parti durante lo sviluppo embriologico. In
ricordo di tale fusione di tre ossa diverse rimane nel nome delle
diverse parti dello sterno. La porzione superiore dello sterno prende
il nome di manubrio, la porzione allungata che si porta verso il
basso prende il nome di corpo dello sterno e la porzione terminale
appuntita prende il nome di processo xifoideo dello sterno. Lo sterno, dunque, è suddiviso in tre
porzioni che dall’alto sono manubrio, corpo dello sterno e processo xifoideo.
La gabbia toracica è quindi formata anteriormente sula linea mediana dallo sterno, posteriormente sulla
linea mediana abbiamo la colonna vertebrale, nel suo tratto toracico. In tale tratto la colonna
vertebrale è formata da dodici vertebre, che sono le dodici vertebre toraciche. Le ossa sono il nostro
punto di riferimento, per poter posizionare gli organi occorre conoscere lo scheletro. Le vertebre come
le coste saranno il nostro punto di riferimento per poter posizionare gli organi.

Per completare lo scheletro del torace abbiamo le dodici paia di coste. Le coste non sono 12, non sono
24, ma sono 12 paia. Le coste posteriormente si articolano con la colonna vertebrale. Essendo le coste
ossa ricurve, che tendono ad aumentare di dimensione, portandosi dall’alto in basso, anteriormente
le coste per completare la gabbia toracica devono raggiungere lo sterno. L’estremità anteriore delle
coste, colorata in viola nell’immagine di sopra, è cartilagine e non osso.
In base al modo con cui le coste si articolano con lo sterno, noi suddividiamo le 12 coste in sternali e
asternali. Le coste sternali vengono anche dette coste vere e sono le prime sette partendo dall’alto.
Sono così dette perché tramite l’estremità di cartilagine si articolano direttamente con lo sterno. Le
altre coste, dall’ottava in giù sono dette asternali e si dividono in coste false (8-9-10), perché hanno
l’estremità di cartilagine ma non raggiungono lo sterno. Esse, perciò, si articolano l’una con l’altra e
poi raggiungono la cartilagine della settima costa. In tal modo si viene a creare una porzione definita
arcata costale, che possiamo sentire al di sotto della cute, così come possiamo sentire lo sterno e il
processo xifoideo. Le coste 11 e 12 vengono dette coste fluttuanti, perché pur avendo un’estremità
di cartilagine, piuttosto corta e accennata, con essa non raggiungono le altre coste e si inseriscono
nei muscoli della parete addominale.

Tra una costa e l’altra si formano degli spazi, detti spazi intercostali, denominati primo, secondo, ecc.
Le coste portandosi da dietro (colonna vertebrale) in avanti (per raggiungere lo sterno), con un
andamento arcuato, a mano a mano che si portano verso il basso, hanno un andamento non
perfettamente orizzontale, ma tendono a portarsi in avanti e verso il basso, raggiungendo lo sterno.

Nella cavità toracica oltre alle ossa, vi sono muscoli. Al di sotto della cute, superficialmente rispetto allo
scheletro del torace, abbiamo un muscolo pari, cioè presente sia a destra che a sinistra, detto grande
pettorale, che ricopre superficialmente le coste. Se sezioniamo il muscolo pettorale, al di sotto
troviamo il muscolo piccolo pettorale e le coste.
Gli spazi intercostali non sono vuoti, ma vi sono dei muscoli, detti muscoli intercostali, che riempiono
lo spazio. Essi sono disposti su due piani. Abbiamo muscoli più superficiali, detti intercostali esterni,
e muscoli più profondi, detti intercostali interni. Essi hanno un andamento diverso.
Gli intercostali esterni, i più superficiali, hanno un andamento che va dall’alto in basso, da dietro in
avanti e la loro inserzione è obliqua, le fibre muscolari non hanno un andamento verticale. Più
profondamente abbiamo gli intercostali interni, l’andamento delle cui fibre muscolari è opposto:
vanno sempre dall’alto al basso, ma da davanti in dietro. Hanno quindi un andamento obliquo
opposto. Entrambi questi gruppi muscolari occupano tutto lo spazio intercostale, dallo sterno alla
colonna vertebrale.
Possiamo trovare soltanto in parte nello spazio intercostale, tra questi due strati un altro strato, formato
dagli intercostali intimi, che non occupano tutto lo spazio e sono tra gli interni e gli esterni. Tali
muscoli intercostali sono fondamentali per gli atti respiratori, perché con la loro contrazione fanno
aumentare di volume la gabbia toracica durante l’inspirazione e in particolare gli intercostali esterni.
Essi, insieme al diaframma permettono l’aumento della cavità toracica e l’espansione dei polmoni.
Osservando la parete toracica dall’interno, possiamo osservare le coste, i muscoli intercostali interni e
un muscolo più interno detto muscolo trasverso del torace. Esso è un piccolo muscoletto pari (sia a
destra sia a sinistra), i cui fasci muscolari si inseriscono sulla faccia interna delle coste, dalla seconda
terza costa fino alla sesta e poi sullo sterno. Tale muscolo aiuta nei momenti della respirazione, in
particolare durante la fase di espirazione, cioè quando dobbiamo ridurre l’ampiezza della cavità
toracica. Il diaframma, i muscoli intercostali e il muscolo trasverso aiutano durante la respirazione, in
particolare i muscoli intercostali aiutano durante l’inspirazione, il trasverso durante l’espirazione.
La cavità toracica è chiusa inferiormente dal diaframma, che separa cavità toracica da cavità
addominale. Superiormente, invece, la cavità toracica non ha un piano che la chiude, ma è aperta per
permettere il passaggio degli organi, dei vasi, dei nervi che devono passare da torace, collo e quindi
testa e arti superiori. Possiamo quindi definire un piano, un limite di tale apertura toracica superiore,
definita, soprattutto in clinica come stretto superiore (vi è una patologia detta sindrome dello stretto
superiore). Qual è il limite dell’apertura toracica superiore o stretto superiore?
Immaginiamo di tirare una linea che partendo anteriormente dal margine superiore del manubrio dello
sterno, che presenta una fossetta sulla linea mediana, chiamata incisura giugulare, si estenda sia a
destra che a sinistra dell’incisura giugulare, ci portiamo lateralmente, passando sul margine superiore
della prima costa per raggiungere posteriormente la prima vertebra toracica. Lo stretto superiore è
delimitato posteriormente dalla prima vertebra toracica, sui lati dal margine superiore delle prime
coste sia a destra che a sinistra e anteriormente dal margine superiore dello sterno, ossia dall’incisura
giugulare.
Inferiormente il torace presenta l’apertura toracica inferiore, chiusa dal diaframma, che possiamo
delimitare. Partiamo posteriormente dalla dodicesima vertebra toracica, poi ci portiamo i avanti sia a
destra che a sinistra e seguendo le coste ci portiamo verso l’alto. Il punto anteriore sulla linea mediana
e il punto posteriore non sono sullo stesso piano, anteriormente l’estremità superiore anteriore
dell’apertura toracica inferiore è più superiore.
Raggiungiamo anteriormente sulla linea mediana il punto di articolazione tra corpo e processo xifoideo,
che si chiama articolazione xifo-sternale. Il limite anteriore dell’apertura toracica superiore
corrisponde all’articolazione xifo-sternale.
L’apertura toracica superiore presenta un diametro antero posteriore di 6,5 cm, il diametro
trasversale di 12 cm.

Le dimensioni invece dell’apertura toracica inferiore sono circa il doppio. Il diametro antero posteriore
è di 13-15 cm, il diametro trasversale è di circa 28 cm. Le coste mentre si portano da dietro in
avanti tendono ad abbassarsi.

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