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Roberto Napoli
Impianti elettrici
Sicurezza elettrica
e
Impianti di terra
BOZZA
2 Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra
INDICE
CONTRAZIONI MUSCOLARI
Pur senza addentrarci nell’analisi del funzionamento del corpo umano, ricordiamo la
complessità delle interazioni fra i vari organi interni, alcuni dei quali funzionano in
modo involontario (cuore, polmoni, etc..) mentre altri sono attivati da stimoli
cerebrali (mani, piedi, etc..). Si ritiene che i comandi avvengano principalmente
tramite trasmissione di impulsi elettrici dal cervello ai muscoli. Più complesso è il
funzionamento del cuore, che si ritiene regolato da un proprio sistema di impulsi
elettrici.
Una corrente iB che dall’esterno attraversi il corpo umano e giunga direttamente ai
muscoli perturba le normali interazioni. Ne possono conseguire contrazioni
muscolari, che, se piccole, cessano interrompendo il passaggio della corrente.
Quando le contrazioni muscolari sono molto forti, evolvono in spasmi, che
continuano anche se si interrompe la corrente.
Si constata che all’aumentare della corrente elettrica si provocano in successione:
- percezioni di fastidio
- reazioni reversibili (contrazioni muscolari, difficoltà respiratorie, etc..)
- reazioni irreversibili (spasmi, con arresto cardiaco, arresto respiratorio, ustioni,
etc..)
Si parla di microchock quando la corrente elettrica viene iniettata direttamente sui
muscoli, a corpo aperto, come nel caso ad es. di operazioni chirurgiche. In tal caso si
possono avere effetti letali anche con correnti minime, dell’ordine dei microampere.
Nel seguito faremo però riferimento ai macrochock elettrici, riguardanti persone il
cui corpo è sostanzialmente integro al momento del contatto. Le soglie di corrente al
disopra delle quali si hanno percezioni di fastidio sono molto basse, dell’ordine di 1
mA (Tab. 1). In corrente alternata a frequenza industriale la percezione di fastidio
avviene mediamente a 1.2 mA per le donne e ad 1,8 mA per gli uomini.
In genere le donne sono più sensibili alle scosse elettriche. La corrente continua
viene sopportata meglio della corrente alternata.
6 Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra
Superata la fascia dei 15-20 mA può iniziare la tetanizzazione, che porta alla
contrazione involontaria dei muscoli. Con la tetanizzazione la persona perde il
controllo dei muscoli e normalmente non riesce più a staccarsi da sola dal contatto
elettrico. La tetanizzazione cessa con l’interruzione della corrente. Una forte
tetanizzazione può provocare la contrazione dei polmoni, con forti difficoltà
respiratorie, che possono portare alla morte.
Per correnti ancora più alte (dell’ordine di 1 A) e per durate maggiori di un centinaio
di ms si determina la fibrillazione ventricolare, consistente nell’alterazione stabile
dei ritmi cardiaci. La fibrillazione ventricolare, una volta innescata, può essere
arrestata solo entro due-tre minuti tramite una scarica elettrica molto violenta, inferta
da un apposito apparecchio defibrillatore: altrimenti arriva rapidamente la morte.
La valutazione quantitativa degli effetti della corrente è molto difficile. I fenomeni
sono molto legati a circostanze soggettive ed ambientali, diverse da caso a caso.
Gli effetti della corrente dipendono principalmente dal valore della corrente e poi da
altri fattori quali:
- il percorso: una corrente che attraversa gli organi principali, quali cuori o
polmoni, ha effetti molto diversi rispetto a un percorso limitato agli arti.
- la durata: più a lungo permane il contatto elettrico e maggiori sono gli effetti
- l’istante di tempo: importante per la fibrillazione, in relazione al ciclo di
funzionamento cardiovascolare
- la frequenza: si hanno reazioni diverse per correnti continue, a frequenza
industriale o alle alte frequenze
- le condizioni fisiche (età, sesso, stato di salute).
Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra 7
sopra 70 kg
sotto 70 kg
t [s]
stringenti.
Fig. 2 - Relazione fra corrente di fibrillazione e durata
zona effetto
possibile percezione, normalmente senza
AC-1 sino a 0.5 mA
nessuna reazione
percezione e probabili contrazioni
AC-2 da 0.5 mA sino alla curva b muscolari involontarie, ma senza effetti
fisiologicamente pericolosi
forti contrazioni muscolari involontarie.
Difficoltà di respirazione. Possibili disturbi
AC-3 tra curva b e c1
reversibili delle funzioni cardiache.
Improbabili danni organici.
probabili effetti patofisiologici nefasti
(arresto cardiaco, blocco respiratorio,
oltre la curva c1
fibrillazione ventricolare, ustioni).
Le probabilità di fibrillazione ventricolare
AC-4
aumentano…
fra c1 e c2
AC4-1: … sino a circa il 5%
fra c2 e c3
AC4-2: … sino a circa il 50%
oltre c3
AC4-3: … oltre il 50 %
t [ms]
IEC 60479-1, CEI 64-18
IB [mA]
Le norme IEC 60479-1 definiscono le frontiere fra le varie zone (fig. 3). Dalla
frontiera fra la zona AC-3 e AC-4 si deducono le curve limiti convenzionali di
sicurezza corrente-tempo (fig. 4), che per ogni valore di corrente individuano il
tempo massimo al di sopra del quale si hanno rischi inammissibili di effetti
patofisiologici nefasti.
Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra 9
2000
1000
500
200
100
50
20
IB [mA]
Questa diversità di scelta nelle curve limiti è giustificata dal fatto che negli impianti
BT i rischi sono maggiori, in quanto ad essi accede un maggior numero di persone,
peraltro tecnicamente meno qualificate. E’ perciò ragionevole una maggiore cautela.
Negli impianti MT ed AT si può invece accettare un rischio maggiore, dato il minore
numero di persone coinvolte e la loro presunta maggiore accortezza elettrica.
10 Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra
CORRENTE CONTINUA
La corrente continua (frequenza nulla) è meno pericolosa della corrente alternata
(fig. 5). Si noti che per la corrente la soglia di percezione in c.c. è di 2 mA (anziché
0.5 in c.a.). La frontiera fra le zone DC-2 e DC-3 non è considerata sufficientemente
nota per tempi t < 500 ms.
t [ms] IEC 60479-1, CEI 64-18
IB [mA]
t [ms]
100
50 tetanizzazione
20
10
5 percezione
2
1
0,5
0,1 f [Hz]
10 20 50 100 200 500 1000 2000 5000 10000
corpo Z
guanti A
ZB UB
scarpe UTP
U
Z IB
U B IB ZBadd
terreno
EFFETTO DELL’UMIDITA’
Alle basse tensioni le condizioni di umidità del corpo hanno un’influenza notevole.
La fig. 8 riporta alcuni risultati sperimentali su RB (50%) per un percorso mano-
mano, in diverse condizioni del corpo e con superfici di contatto estese.
RB [k]
1. asciutto
2. bagnato con acqua
3. bagnato con soluzione salina
RB [Ω] RB [Ω]
3000
2500
2000
1500
Resistenza AT 50%
1000
Resistenza BT 5%
500
0
0 100 200 300 400 500 f [Hz]
V [V]
a) a) Effetto della tensione b) Effetto della frequenza
Fig. 9 -- Effetto della tensione e della frequenza sulla resistenza RB del corpo umano
UTP [V]
1000
Tensione d contatto UTP , in Volt
500
200
100
Alta tensione
80
BT ambienti ordinari
50
BTambienti particolari
25
t [ms]
50 100 200 500 1000 2000 5000 10000
Tempo di permanenza della corrente, in millisecondi
Fig. 10 - Effetto della tensione e della frequenza sulla resistenza RB del corpo umano
50 V
25 V
tF [ms]
La curva di sicurezza in tensione UTP viene assunta come limite ammissibile per la
tensione di contatto a vuoto UST, che si manifesta nel punto di guasto, prima ancora
che avvenga il contatto con la persona.
Si riportano in tabella alcuni dati numerici utilizzati.
Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra 17
UTP RB IB t
[V] [Ω] [mA] [ms]
716 795 900 50
654 872 750 100
537 895 600 200
220 1100 200 500
117 1460 80 1000
96 1600 60 2000
86 1690 51 5000
85 1700 50 10000
-
18 Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra
UTP [V]
1000
900
tensione di contatto ammissibile, in volt
800
700
600
500
400
300
200
100 80 V
t [ms]
10 100 1000 10000
tempo di permanenza della corrente, in millisecondi
Fig. 12 - Tensioni di contatto ammissibili in alta tensione (CEI EN 50522)
UTP [V]
5000
4500
4000
3500
3000
2500
2000
1500
1000
500
t [ms]
0
10 100 1000 10000
La norma considera anche i casi in cui si può tenere conto delle resistenze
addizionali, per come riportato in fig. 14.
Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra 19
ASSENZA DI RESPIRAZIONE
Se ci si accorge che il colorito del soggetto è cianotico, che il torace non si
muove e che mettendo davanti al viso uno specchietto o degli occhiali non ci
sono segnali di appannamento, significa che si hanno a disposizione non più di
3-4 minuti per salvare l’infortunato.
In tal caso bisogna aprire la bocca, rimuovere corpi estranei, chiudere le narici,
reclinare il capo all’indietro per evitare che la lingua blocchi il passaggio
dell’aria e praticare la respirazione bocca a bocca, insufflando aria nella bocca
al ritmo di circa 15 atti al minuto, sino a quando il soggetto non riprenda a
respirare
20 Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra
Id
Avvolg.
IN secondario IF
Avvolg.
primari
IF
IB
Carico
IN
differ. selettivo
differ. generaleo
Id /Idn
rischio 30 mA
t [ms]
Zona Zona
AC-2 AC-4
b c
Zona
AC-3
10 mA
Id [mA]
Ciò non succede per l’interruttore differenziale da 10 mA. Per questo motivo nei
locali con maggior rischio di correnti di dispersione (es. nei bagni) converrebbe usare
interruttori differenziali da 10 mA, ad es. per le prese che alimentano i rasoi elettrici.
26 Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra
Si ha un contatto diretto una persona tocca simultaneamente due punti fra i quali
normalmente si ha una tensione diversa. Per impedire contatti diretti pericolosi ci
sono diverse tecniche.
PROTEZIONE MEDIANTE ISOLAMENTO DELLE PARTI ATTIVE
consiste nel ricoprire le parti attive con un isolamento rimovibile solo
intenzionalmente. Es.: protezione di un conduttore in rame tramite isolamento
in PVC o gomma;
PROTEZIONE MECCANICA MEDIANTE INVOLUCRI O BARRIERE
consiste nel mettere le parti attive entro contenitori non in tensione, accessibili
solo intenzionalmente. Es.: installazione di interruttori all’interno di involucri
(quadri) con le parti accessibili non in tensione. La qualità della protezione
viene quantificata dal grado di protezione meccanica IP, illustrato più avanti
PROTEZIONE MEDIANTE OSTACOLI O DISTANZIAMENTO
consiste nell’interporre ostacoli fra le parti attive e le persone o mettere le parti
attive a una distanza tale dalla zona di accessibilità delle persone da impedire il
contatto accidentale
PROTEZIONE A BASSISSIMA TENSIONE
Consiste nel ricorrere a impianti con bassissima tensione nominale, inferiore
alle tensioni convenzionali limiti di sicurezza (Vn < 50 V c.a., < 120 V in c.c.)
Le norme prevedono i seguenti tre tipi di impianti a bassissima tensione di
sicurezza (illustrati più avanti):
SELV (Safety Extra Low Voltage)
PELV (Protection Extra Low Voltage)
FELV (Functional Extra Low Voltage)
PROTEZIONE DIFFERENZIALE
Per la protezione contro i contatti diretti si usano interruttori differenziali ad
alta sensibilità, con correnti differenziali nominali Id non superiori a 30 mA.
La protezione differenziale, seppur molto utile, è però solo addizionale, in
quanto presenta diversi punti deboli.
L’affidabilità dell’interruttore differenziale non è elevatissima, soprattutto se
periodicamente non si effettuano le prove di sgancio, premendo l’apposito
tasto almeno una volta al mese. Nel tempo le caratteristiche di intervento
decadono e non è detto che la curva di intervento dell’interruttore sia sempre e
in ogni punto cautelativa rispetto alla curva limite di sicurezza.
Si noti che se la persona toccasse con una mano il conduttore di fase e con
l’altra il conduttore di neutro, le correnti di fase e di neutro resterebbero eguali
e quindi si potrebbe avere un contatto diretto anche mortale senza che il
differenziale sia sollecitato a intervenire.
Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra 27
Una persona che tocchi con la mano la carcassa e con il piede un terreno non
perfettamente isolato viene ad essere sottoposta a una tensione e quindi il suo corpo
viene attraversato da una corrente, determinando una possibile situazione di pericolo.
Pericolo !
M M
N
UT
5 Tipologie di impianti
5.1 Classificazione degli impianti elettrici BT
Gli impianti elettrici BT a frequenza industriale sono classificati in base a:
- stato del collegamento del neutro, che può essere messo a terra (T) o isolato (I)
- stato dei collegamenti delle masse, che possono essere collegate a terra (T) o al
neutro (N).
La classificazione è sintetizzata un codice a due lettere, delle quali:
- la prima riporta lo stato del collegamento del neutro ( T oppure I )
- la seconda lo stato dei collegamenti delle masse. ( T oppure N )
Le combinazioni realmente possibili sono quelle riportate nel seguito.
TT TN IT
Neutro a terra
Masse a terra
Neutro a terra
Masse al neutro
Neutro isolato
Masse al terra
5.2 Sistemi TT
Gli impianti elettrici d’utente alimentati in BT sono in Italia di tipo TT.
La società distributrice alimenta gli impianti a valle dei propri trasformatori Dyn, i
cui avvolgimenti secondari sono collegati a stella. Il neutro è collegato all’impianto
di terra del distributore GD fissato al potenziale della terra di riferimento Tr. La
società distributrice non rende disponibile il proprio impianto di terra, evitando
corresponsabilità in caso di incidenti.
L’utente, per collegare le sue masse a terra, deve realizzare un proprio impianto di
terra d’utente GC, della cui efficienza rimane totalmente responsabile.
Uo fase R
ZR
neutro N
ZC
ZN
massa
PE
ZEN ZEP
UST
PE
GD RE GC
terreno
terra di riferimento Tr
RE
La carcassa va a una tensione di
IF
GD GC UST contatto a vuoto:
U ST U 0 Z R I post
Per il calcolo, occorrerebbe conoscere
b) dopo il guasto
i valori delle impedenze anche del
distributore. L’utente però non
dispone dei dati relativi alla rete a
ZR monte.
Il distributore è tenuto a fornire il
U ZN valore della corrente di guasto a terra
IF in caso di guasto ai morsetti di
consegna.
Ne consegue che in via cautelativa
possiamo esprimere le tensione di
ZEN ZEP contatto a vuoto come:
RBTOT
RE UT
U ST I F RE Z EP I F RE
IF
GD GC
5.3 Sistemi TN
E’ questo il caso in cui l’utente dispone di una propria cabina di trasformazione e
quindi è responsabile della messa a terra del neutro.
Il neutro e le masse sono messe a terra attraverso il collegamento allo stesso
collettore di terra, usualmente disposto in cabina.
Uo
fase R
ZR
neutro N
ZC
ZN
massa
PE IF
ZEP
ZEN
UST
GC
Uo Uo
I post
Z R Z par Zg
avendo indicato con Zg l’impedenza dell’anello di guasto. Tale valore non è
facilmente determinabile. Le norme ne prevedono la misura cautelativa fra il
morsetto del conduttore di fase e il morsetto del conduttore di protezione.
La carcassa va a una tensione di contatto a vuoto:
Z
U ST U o Z R I post U o 1 R
Zg
La tensione UST dipende dalla ripartizione di Uo fra le impedenza ZR e Zpar e quindi
dipende dalle circostanze installative. Riducendo la Zg, e cioè aumentando la sezione
del conduttore di protezione PE, si riduce la UST. Se Zg = 2 ZR, allora UST = Uo / 2.
Per ottenere una UST < 50 V agendo solo sulla sezione del PE, bisognerebbe fare il
conduttore PE di sezione molto maggiore del conduttore di fase.
Le norme richiedono che l’impedenza dell’anello di guasto Zg sia sufficientemente
piccola da fare circolare una corrente di guasto a terra IF tale da provocare
l’intervento del dispositivo di protezione automatica in un tempo inferiore a quello
ritenuto ammissibile per la tensione Uo:
Z g I F Uo
Più bassa è la corrente IF che provoca l’intervento del dispositivo di protezione e più
alta è l’impedenza dell’anello di guasto che possiamo ritenere accettabile. Secondo
la CEI 64-8, per i dispositivi di protezione contro lo sovracorrenti aventi correnti
nominali non superiori a 32 A, il tempo di interruzione massimo da considerare per
la sicurezza è di 0.4 sec per gli ambienti normali e 0,2 s per gli ambienti particolari.
Il tempo ammissibile d’intervento delle protezioni potrebbe essere espanso sino a 5
sec, purchè non esistano prese a spina per utilizzatori mobili e purchè i circuiti
terminali siano adeguatamente protetti (es. dimensionando il PE in modo da non
avere una tensione > 50 V e realizzando collegamenti equipotenziali per tutte le
masse).
Ciò significa che si potrebbero ammettere per la protezione interruttori automatici
con corrente nominale In purchè la corrente di guasto sia tale da provocare
l’intervento magnetico istantaneo e cioè se la corrente di guasto risulta:
5.4 Sistemi IT
Questi impianti vengono usati quando sussistono particolari esigenze di continuità
del servizio, che richiedono di garantire la disponibilità dell’alimentazione anche
dopo un guasto.
La mancanza di un collegamento fra il neutro e la terra fa’ sì che in caso di guasto di
una fase a terra la corrente di guasto sia molto piccola, dovuta sostanzialmente alle
capacità distribuite verso il terreno.
UE
RE
IF
Essendo la corrente di guasto molto piccola ed essendo UE = 50 V in condizioni
normali (o 25 in condizioni particolari), la realizzazione di un impianto di terra con
adeguata RE non pone particolari problemi.
Nel momento in cui succede un primo guasto a terra, chiaramente il sistema non è
più classificabile IT e ne deriverebbero inammissibili condizioni di pericolo.
Ciò impone l’obbligo di rilevare il primo guasto a terra e di provvedere ai tempestivi
rimedi.
Ciò viene ottenuto controllando la resistenza di isolamento verso terra e intervenendo
con una segnalazione di allarme allorchè tale resistenza scende al disotto di 0,4 MΩ
Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra 41
6 Impianto di terra
Un impianto di terra ha lo scopo di disperdere nel terreno le correnti elettriche di
guasto verso terra. La necessità di questo tipo di impianto deriva da:
motivi di sicurezza : per contenere i pericoli per le persone e per le cose,
riducendo la probabilità che siano attraversati da correnti
pericolose
motivi di funzionamento: per consentire un migliore esercizio degli impianti.
DISPERSORI:
DA .. artificiale
(o intenzionale)
DN .. di fatto
COLLETTORE
MT .. Collettore (o nodo)
principale di terra
CONDUTTORI
CT .. di terra
(per collegamenti fra
dispersori e MT)
PE .. di protezione
CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI
EQP .. principale
EQS .. supplementare
MASSE
M elettriche
ME elettriche estranee
42 Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra
7 Dispersore
Per studiare ciò che avviene quando si inietta nel
terreno una corrente di guasto a terra IE, consideriamo IE
un semplice dispersore emisferico di raggio ro
immerso in un terreno omogeneo di resistività ρa.
La corrente di guasto IF si disperde nel terreno
radialmente. Punti diversi del terreno vanno a
potenziali diversi, con superfici equipotenziali aventi
andamento emisferico ortogonale alle linee di ro
corrente.
La figura riporta l’andamento del potenziale U, che raggiunge il massimo in
corrispondenza del dispersore. Come potenziale di riferimento si assume il terreno To
sufficientemente distante dal dispersore da potere considerare irrilevante l’effetto
della corrente di guasto.
La d.d.p. fra il dispersore e la terra di riferimento definisce la tensione totale di terra
UE corrispondente alla corrente di terra IE.
La resistenza di terra del
dispersore è definita dal
IF rapporto:
U
RE E
IE
UST UE Nel caso semplice di figura, la
resistenza RE può essere
determinata analiticamente.
U Un elemento emisferico di
USS
A
x terreno, di spessore dx e raggio
B C
x, ha una resistenza dR:
dR dx
2x 2
La resistenza complessiva del
x terreno può essere ottenuta
dx sommando (integrando) tutti i
contributi:
dx
RE
2 r x 2
2 r
In realtà non si usano dispersori emisferici, ma picchetti infissi verticalmente e
conduttori interrati orizzontalmente.
Consideriamo il caso di un picchetto di lunghezza L e sezione circolare. Supponiamo
di misurare la tensione U(x) rispetto al picchetto, allontanando via via lo strumento
dal picchetto e calcolando in corrispondenza la resistenza R(x)= U(x) / IE.
Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra 43
IE
U
R [%]
x/L [ %]
,
Man mano che aumenta la distanza x dal picchetto, diminuisce il contributo R(x)
alla RE. sino a raggiungere il minimo quando si arriva alla terra di riferimento.
In pratica alla resistenza RE contribuisce solo il terreno vicino al picchetto. Quando ci
si allontana dal picchetto, la sezione diviene così grande che il contributo alla
resistenza diventa minimo.
Già ad una distanza x = 1,1 L la variazione di resistenza diviene molto ridotta: la RE
è già stata raggiunta in una percentuale superiore al 95 %. Superando x = 2L la
variazione della R misurata diventa irrilevante.
Quando pensiamo ad un dispersore, possiamo localizzarne la resistenza in un volume
limitato che avvolge il dispersore e che si si sviluppa per un’estensione di circa 2 L
attorno al picchetto.
Con dispersori di forma più
interferenza complessa, il volume nel quale si
realizza completamente il contatto
con il terreno assume forme
diverse.
La situazione si complica ancora di
terreno più nel caso di più dispersori.
emisfere
Se i relativi volumi di contatto non
sono sufficientemente lontani, si
hanno interferenze che modificano
la distribuzione del campo elettrico
e quindi la resistenza di terra.
Se le correnti di guasto hanno natura impulsiva, con gradienti di corrente superiori a
100 kA/s, la distribuzione di corrente nel terreno cambia sensibilmente. I fenomeni
non sono più puramente resistivi e non possono più essere interpretati con la
resistenza di terra, ma occorrono modelli sensibilmente diversi.
44 Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra
UT
UE UT
US
1m
1m 1m
CEI 11-8
DESCRIZIONE Simbolo
(vecchia)
Tensione totale di terra UE UT
Tensione di contatto UT UC
Tensione di contatto ammissibile UTP ---
Tensione di contatto a vuoto UST UCO
Tensione di contatto a vuoto ammissibile USTP
Tensione di passo US UP
Tensione di passo ammissibile USP
Tensione di passo a vuoto USS UPO
Resistenza del corpo umano RB RC
Resistenza della persona verso terra REB RTC
Resistenza di terra RE RT
Corrente di guasto a terra IF IG
Corrente di terra IE IT
Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra 45
Si noti che la presenza di una persona altera la distribuzione del potenziale a vuoto
in senso favorevole alla sicurezza, per cui ad es. la tensione effettiva di contatto
subita da una persona che tocchi il dispersore e abbia i piedi alla distanza di 1 m è
minore della tensione di contatto a vuoto UST.
Pertanto imporre che la tensione di contatto ammissibile a vuoto sia inferiore alla
tensione di contatto ammissibile (UST < UTP) è cautelativo rispetto alla condizione
(UT < UTP) essendo (UT < UST).
Lo stesso dicasi per la tensione di passo.
46 Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra
[/m]
Per comodità si riporta anche una tabella numerica, con indicazione di valori medi.
Per trovare il valore della resistività del terreno a occorre avere disponibili i
risultati di molte misure in diversi punti, in modo da potere mediare fra i vari valori.
Le misure dovrebbero essere effettuate sia spostandosi orizzontalmente sia
spostandosi verticalmente.
Le tecniche si basano sul concetto di misurare le resistenza di terra RE di dispersori
di prova particolarmente semplici, in modo da potere risalire alla resistività.
Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra 47
2
b) RE L
L
RE
45 []
40
35
30
25
20
b
15
10
5 a
L [m]
0
0 20 40 60 80 100
L [m]
Nel diagramma si è considerata una corda di rame interrata con i seguenti dati:
= 100 /m
h = 0.5 m
2
S = 50 mm
Il diagramma riporta la resistenza di terra al variare della lunghezza L, sia con la
formula a che con b
Con L = 5 m si ottiene RE = 18.8 .
L’effetto della variazione del raggio ro è modesto.
Con una corda di lunghezza L = 50 m si ottiene una RE = 3,5 (4 con la formula
semplificata).
Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra 51
a)
RE
4 A L2
L’aumento del numero delle maglie tramite collegamenti interni alla maglia esterna
ha in genere effetti poco sensibili sulla resistenza di terra, mentre ha invece effetti
notevoli nell’uniformare la distribuzione della differenza di potenziale fra i vari punti
nel terreno. Ciò è utile per la riduzione delle tensioni di passo e di contatto.
La maglia (di rame o acciaio zincato a caldo) è interrata a circa 50-80 cm. Le
dimensioni della maglie sono dell’ordine di 5-15 m, ma possono essere anche molto
maggiori.
52 Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra
Per diminuire la resistenza di terra si ricorre normalmente a più dispersori fra loro
collegati..
Pozzetto carrabile
PVC 30x30 cm
Corda Cu 25 mm2
Acciaio Acciaio
Tipo di installazione Dimensioni minime zincato rivestito Rame
a caldo (1) di rame
relativi all’impianto
- la configurazione e le caratteristiche della rete elettrica di alimentazione, tenendo
conto che ogni utente deve avere un unico impianto di terra. Nel caso di utente
BT di tipo TT, l’impianto servirà per il collegamento delle sole masse BT. Nel
caso di utente BT di tipo TN l’utente dispone di una propria cabina di
trasformazione e all’impianto disperdente dovranno essere collegate sia le masse
elettriche del sistema MT che le masse elettriche del sistema BT
relativi all’insediamento
- le caratteristiche elettriche del terreno, con particolare riferimento alla resistività
a [/m]. La resistività può essere desunta dalle apposite tabelle sulla base del
tipo di terreno oppure può essere determinata tramite misure specifiche.
- la planimetria dell’insediamento, per individuarne forma ed area
relativi alla corrente di guasto:
- la corrente massima di guasto a terra IF [A] che deve essere dispersa nel terreno.
Questo dato deve essere fornito dal distributore, su richiesta del progettista.
Ai fini del calcolo, si potrà fare riferimento alla corrente di guasto limitata
dall’interruttore differenziale Idn obbligatoriamente inserito
- il tempo di intervento tF [sec] della protezione per l’eliminazione del guasto.
Nel caso di utente con cabina MT/BT, questo dato è desunto dalle caratteristiche
del relè montato sull’interruttore di protezione MT.
In particolare:
k=1 se le masse della sezione MT e della sezione BT sono collegate allo
stesso impianto di terra e tale impianto di terra non ha una
configurazione magliata che si estenda a tutta l’area
dell’insediamento
k = 1,5 in generale, se non si cade nel caso precedente
k= 4 se la condizione di sicurezza prevista per k = 1,5 non è soddisfatta,
ma si adottano i provvedimenti addizionali previsti dalle norme e
descritti nel seguito.
La successive figura illustra il concetto della magliatura unica per l’impianto alimnetato da
una cabina MT/BT
a b
M4.1a riduzione del potenziale con una griglia interrata fino a circa 0,2 m dalle
apparecchiature di manovra, collegata alle parti metalliche che si possono
toccare
Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra 61
M4.1b costruzione dei posti di manovra in metallo, loro connessione con le parti
metalliche che è possibile toccare e loro messa a terra
M4.1c isolamento dell’area di manovra, ad es. mediante asfaltatura, in modo che sia
impossibile toccare parti metalliche connesse a terra da una posizione al di
fuori dell’area isolante
M4.2 dispersore aggiuntivo orizzontale ad anello chiuso attorno all’impianto di
terra, nel cui interno è interrata una rete di terra a maglie di dimensione
massima 10x10 m, tenendo presente che per le eventuali parti disposte
all’esterno dell’anello si deve disporre un dispersore ad 1 m di distanza
interrato ad un a profondità di circa 0,2 m.
8.5 Esempio
Si debba dimensionare un impianto di terra per un impianto con cabina MT/BT, a
partire dai seguenti dati:
corrente di guasto a terra iF = 1100 A
tempo d’intervento delle protezioni tf = 0,15 s
resistività del terreno a = 20 /m
Utilizzando la curva di sicurezza in tensione della CEI 11.1 ricaviamo il valore della
tensione di contatto ammissibile UTp in relazione al tempo d’intervento tf.
Dall’apposita tabella ricaviamo:
UTp (tf = 0,15) = 577 V
Poniamo quindi UE = k UTp
Potremmo ottenere ciò con una maglia che copra l’intero stabilimento, occupando
un’area non inferiore a:
2 (20)2
A 2
129 m2
16 R
E (16)(0, 78) 2
Sistemi elettrici - Sicurezza elettrica e impianti di terra 63
Il limite minimo per l’area occupata dalla maglia scende a (129)(0,78) 2 / (2,1)2 = 18
m2 . Tuttavia dovremo sempre assicurare che la maglia si estenda su tutta l’area
dello stabilimento e quindi ciò richiederà necessariamente un maggiore sviluppo
della maglia.
CEI 64-12 Guida per l’esecuzione degli impianti di terra negli edifici per uso
residenziale e terziario
CEI 11-37 Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di impianti utilizzatori
in cui siano presenti sistemi con tensione maggiore di 1 kV
Per quanto riguarda la manualistica, esiste una documentazione molto copiosa, alla
quale si rimanda.
Questi appunti per gli studenti costituiscono una sintesi, che non sostituisce la
manualistica esistente, ma cerca di condensare gli aspetti principali, per una più
rapida comprensione.
Meritano particolare segnalazione i seguenti riferimenti:
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