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Torino, novembre 2003

Reti e sistemi telematici - 2

Dati GSM e GPRS: sistema e servizi

Gruppo Reti TLC


giancarlo.pirani@telecomitalia.it
http://www.telematica.polito.it/

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 1

1
GSM Short Message Service
network architecture

VLR HLR

SDCCH MAP
SACCH GMSC
SMS-
SC
MS BSS MSC

IWMSC
Radio
network
BSSAP
Intermediate
network
CCS7 network

BSSAP – BSS Application Part

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 2

È opportuno iniziare a parlare di dati proprio dai meccanismi dello Short Message Service che
abbiamo visto come servizio nel capitolo precedente. Lo schema funzionale dello SMS è
innestato su quello del GSM, o meglio sull’uso specifico di due canali di segnalazione del GSM,
già incontrati come canali essenziali per il processo di telecomunicazione. Il Primo, lo Slow
Associated Communication Channel (SACCH) come canale associato al canale di traffico per il
trasporto dei dati di misura effettuati dal mobile, il secondo lo Stand Alone Dedicated Control
Channel (SDCCH) come canale dedicato impiegato nelle procedure base dei segnalazione del
GSM.
Questi due canali, attraverso modalità di impiego definite dallo standard possono essere usati
per la trasmissione del pacchetto dati SMS. L’elemento concettualmente più rilevante è la
modalità di trasporto che l’SMS abilita: lo Store and Forward. Il terminale che genera il
messaggio comunica con il (i) terminale(i) attraverso una disgiunzione temporale introdotta dalla
memorizzazione dello stesso in una base dati, che provvede poi a consegnare il messaggio
secondo tempi che sono, tra l’altro, legati allo stato del sistema (es., stato dei canali, livello di
congestione). Questa disgiunzione temporale non degrada (entro certi limiti) il servizio, in
quanto esso si basa per sua natura su una comunicazione che non ha luogo in tempo reale.
La figura rappresenta l’architettura impiegata dal meccanismo SMS.
L’SMS Service Centre (SC) è una base dati che registra ed inoltra tutti i messaggi SMS generati
nella rete. Rappresenta il cuore del concetto Store and Forward che ispira tutto il servizio.
L’SMS Gateway MSC (GMSC) trasporta i messaggi terminati sul mobile; l’SMS Interworking
MSC (IWMSC) quelli generati dal mobile.

2
Short Message Service (SMS)
Radio access channel

SDCCH

0 1 2 3 4 5 6 7
(stand-by terminal)

SACCH

0 1 2 3 4 5 6 7

(connection in progress)

BTS
GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 3

I due canali SDCCH e SACCH sono definiti, come detto nel primo capitolo,
secondo logiche di multitrama. Ovviamente tali logiche sono seguite in modo
coerente anche per l’invio ed il recapito dei messaggi sull’interfaccia radio.

3
Short Message Service
Mobile Originated Procedure VLR

MS 2 4
SMS-C
5
1 MSC IWMSC

BSS
BSS

MS MSC VLR IW SMS-C


SDCCH
set-up
short send routing
message information
routing info
forward SMS
transfer SMS

delivery rep
delivery report
delivery rep

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Il messaggio SMS trasporta 140 byte utili. L’informazione testuale equivalente


in termini di caratteri trasportati può avere diverse lunghezze in funzione della
codifica di carattere utilizzata (da 160 a 70 caratteri).
Il servizio offre due possibilità di inoltro: punto-punto e punto-multipunto (cell
broadcast). La prima si svolge in due fasi:
• consegna del messaggio all’SMS-C (mobile originated)
• consegna del messaggio alla stazione mobile di destinazione (mobile
terminated).
La figura mostra la prima delle due fasi. La sequenza rappresentata ipotizza
che la stazione mobile non sia in comunicazione con la rete: essa deve quindi
effettuare una procedura preliminare per attivare un canale SDCCH. Nel caso
di comunicazione in corso, l’MS usa il SACCH. Il resto della procedura è
autoesplicativo.
Tutti i messaggi di alto livello rappresentati in figura appartengono al protocollo
Mobile Application Part (MAP) che, come visto, si basa sul #7.

4
Short Message Service
Mobile Terminated Procedure
SMS-C
1 4 7
GMSC MSC 8

2 info 5 info BSS


MS
? 3 ? 6 SMS-C
G-MSC
HLR VLR
HLR short message
routing info
VLR
MS MSC
routing info
forward Short Message

routing info

Short Mess. routing info


transfer delivery report
delivery rep.

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 5

La seconda fase (la consegna del messaggio alla stazione mobile). Anche qui
la figura non ha bisogno di commenti. La consegna all’MS avviene sui canali
SDCCH o SACCH in funzione dello stato del terminale.
Occorre comunque precisare che nel caso in cui il terminale di destinazione
non sia registrato, l’HLR lo comunica all’SMS-C che mantiene in memoria il
messaggio stesso. A sua volta l’HLR tiene in memoria l’identificativo a cui il
messaggio deve essere inviato: è quindi pronto ad informare l’SMS-C della
necessità di re-invio del messaggio non appena il terminale mobile si registra.

5
Short Message Service
Alert Procedure

5
SMS-
SMS-C
GMSC MSC
4
Alert BSS
Alert

3
HLR VLR 1
2 answer to Paging
MS present IMSI attach
storage available location update
available storage
capability

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 6

Può capitare che il terminale mobile non abbia spazio in memoria per accettare
un nuovo messaggio. Anche in questo caso la rete non lo può recapitare
La figura rappresenta l’azione del terminale (Alert) per comunicare la sua
disponibilità di memoria o per comunicare semplicemente la sua presenza nella
rete (e dare quindi avvio all’invio del messaggio giacente nella memoria
dell’SMS-C).
La procedura viene attivata in congiunzione con i seguenti eventi:
• acknowledgement al messaggio di paging
• IMSI attach
• aggiornamento di localizzazione.
Più messaggi possono essere concatenati tra di loro per superare i limiti di
capacità del singolo SMS. Il concatenamento può coinvolgere fino a 255
messaggi attraverso una procedura di concatenamento che si basa su
informazioni di controllo. La procedura per l’invio e la consegna dei messaggi
appartenenti al super-messaggio utilizza un unico accesso all’HLR ed un unico
messaggio di paging. Non tutti i terminali supportano questa modalità. È
possibile allora usare una procedura di concatenamento basata su specifici
simboli dell’alfabeto.

6
Short Message Service
Cell Broadcasting

3
Cell 2
Info 1 Broadcast
Centre BSC
3

2 BSC
1
Info 3

2
BSC

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 7

La modalità Cell Broadcast consente di inviare Messaggi SMS su intere zone


geografiche (una o più celle).
Il Cell Broadcast Centre si fa carico di formare i relativi messaggi e di inviarli ai
controllori di BTS in funzione dell’area scelta dal chiamante per la diffusione. La
modalità si presta bene a servizi informativi di tipo diffusivo (es. notizie locali di
interesse generale).

7
Trasmissione dati
Dati a commutazione di circuito
MS Bit rate fino a 9.6 kb/s
PSTN
C ABC
Servizi sincroni e
asincroni
1 2 3

4 5 6

7 8 9

0 #
*

3,1 Khz Modi trasparenti e non-


Modified MSC
V.110
audio
trasparenti
Digital BSS

IWF
PLMN Modem

MS

C ABC

ISDN
1 2 3

4 5 6

7 8 9

0 #
*

Voce e dati alternati


Accesso a dati a pacchetto Modified V.110
V.110 Digital MSC 64 K
attraverso PAD o AU Digital
BSS
Portante radio sempre
IWF
commutata a circuito PLMN

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 8

La fase iniziale di sviluppo delle comunicazioni mobili è stata interamente


dedicata alla comunicazione vocale (ancora oggi i servizi voce sono quelli di
gran lunga più usati). Non stupisce quindi che i servizi dati, pensati fin dall’inizio
della fase di standardizzazione del GSM, abbiano seguito lo stesso modello di
connessione seguito per la voce: il modello a circuito.
La crescita dei personal computer ha favorito, anche se su una fascia ristretta
di utenti, l’uso dello stesso in associazione al terminale mobile. Lo standard ha
definito l’interfaccia tra i due terminali e, sul lato alto della rete, le modalità di
interconnessione di questa con le reti esterne alla rete mobili (nella figura la
PSTN e l’ISDN).
L’interconnessione tra PC e terminale mobile è garantita dalla Terminal
Adaptation Function (TAF) che traduce i protocolli del PC in quelli del terminale
e viceversa. La traduzione dipende dalla modalità di trasmissione dei dati usata
nella rete (trasparente o non trasparente).
Lo standard prevede tre configurazioni possibili a proposito della distribuzione
delle funzioni TAF, del Terminal Equipment e del Mobile Terminal. Esse vanno
dalla configurazione in cui il TE ed il MT sono inclusi nell’unica Mobile Station (è
il caso della MS che contiene tutti gli elementi per trattare la comunicazione dati
sull’interfaccia dati (MT) e per gestire la relativa applicazione (TE) alla
configurazione in cui TE ed MT sono entità separate con la funzione TA
intermedia.

8
Adattamento del bit rate V.110 modified V.110

flusso sincrono
300 1200 rate intermedia: rate intermedia:
flusso
2400 asincrono 3.6, 6, 12 e 14.5 kbit/s 3.6, 6, 12 e 14.5 kbit/s
4800
9600 interfaccia radio
12000
rate intermedia:
kbit/s
8 or 16 kbit/s
kbit/s
RA1’/
RA0 RA1
dispositivo
terminale MT BS RA2
rate di
campiona-
mento
sync
fill 64
RA1’ kbit/s
kbit/s

fill
TAF

BTS + TRAU (Transmission


GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB
Rate Adaptation Unit)
GPRS Dati - 9

Il collegamento tra il TE inserito nella rete mobile ed il TE sull’altro lato della connessione è
controllata dai due TE coinvolti, in modo trasparente rispetto alla rete GSM. Ciò avviene
grazie:
• alla funzione TAF che adatta il TE alle modalità trasmissive del GSM (realizzate nel MT)
• all’adattamento tra i bit rate dati ed i 64 Kbit/s del segmento di commutazione del GSM
• all’adattamento tra il segmento di commutazione e la rete dati esterna (giocato dalla
funzione di interworking).
La figura rappresenta l’interconnessione del TE con la rete GSM Il TE trasmette i propri
dati in modo asincrono e, in parallelo, trasmette segnali di controllo che sono usati per
l’interlavoro con la rete esterna (il modem se la rete è la PSTN). Il TAF opera attraverso
due funzioni di Rate Adaptation (RA): la RA0 che rende sincrono il flusso dati e la RA1’che,
attraverso un campionamento, riduce in termini seriali i segnali di controllo. I due flussi,
sincroni e seriali, sono quindi adattati alla trasmissione dati di cui può a questo punto farsi
carico il MT.
L’adattamento RA1’/RA1 adatta il flusso trasmesso in aria a quello che può essere
trasmesso (e commutato) nel segmento di commutazione del GSM. Infatti il rate adattato
(8 o 16 kbit/s) è un sottomultiplo dei 64 kbit/s in cui l’adattamento RA2 multipla i vari flussi.
Questi adattamenti sono svolti nella Transmission Rate Adaptation Unit (TRAU).
Nella transizione tra la BTS e l’MSC è inevitabile introdurre flussi che completano i flussi
radio per riprodurre gli schemi di trasmissione della rete fissa.

9
Bit rate adaptation

MSC 3.1 KHz


BSS+TRAU audio

64 kbit/s

A
UDI

MSC+TRAU
BSS 3.1 KHz
3 X 16 audio
kbit/s

A ter
UDI

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 10

Gli adattamenti svolti nel TRAU di cui si è detto, possono trovare posto
nella BSS ovvero nell’MSC. In funzione di tale scelta cambia l’interfaccia A
tra la BSS e l’MSC.
Verso le reti esterne, le funzioni di adattamento si chiudono attraverso:
• l’Interworking Function (in cui si realizzano le funzioni inverse rispetto a
quelle svolte dal TAF) ed il modem verso la rete PSTN
• la User Data Interface verso le altre reti dati.

10
Trasmissione trasparente/non trasparente
Radio CEPT 2.048
TE2 MT2 BSS MSC

Modo trasparente
Appli
c.
Senza ri-
ri-trasmissione (FEC)
RA RA Throughput fisso (con errori)
D 0 0
D
Bit Error Rate variabile
RA1' RA1 S Ritardo fisso
RA1' RA1
S Al
modem

I/F I/F FEC FEC RA2 RA2


V.24 TE2 MT2 BSS MSC

x.25 Packet level


Protocol
L3

Modo non trasparente


L2RBOP

Ri-
Ri-trasmissione (RLP) L2
LAPB
LAPB RLP Radio Link RLP LAPB
Protocol
Throughput variabile D D
D' D'
Bit Error Rate fisso
Ritardo variabile L1 L1 RA1'
RA1' RA1
RA1
S D
V.24

FEC FEC RA2 RA2

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 11

I due servizi su Circuit Switced Data sono i modi Trasparente e Non Transparente.
Il primo utilizza semplicemente la codifica di canale prevista a livello fisico: non esiste
ri-trasmissione ma solo correzione degli errori in avanti (FEC). Nella figura è
rappresentato il caso di interconnessione adatto per reti PSTN ed ISDN. La sequenza
considera i due flussi: asincrono (i dati) e quello di sincronizzazione/comando del
modem.
La modalità non trasparente usa un protocollo di ri-trasmissione dei dati che ha luogo
tra il MT e l’MSC (dove risiede l’Interworking Function). Se il TE utilizza un protocollo di
livello 2 come il LAPB, lo stesso viene ricostruito al termine della catena dall’IW
nell’MSC. Il Radio Link Protocol (RLP) utilizzato nell’ambito del sistema GSM è quello
che garantisce le necessarie conversioni del protocollo LAPB (nella figura sono
eliminate le informazioni asincrone prima risolte da RA0). Lo schema è adatto
all’accesso ad una rete dati X25, quindi con elevato livello di protezione dei dati.
Le capacità nette di trasmissione consentite dal GSM sullo scema Circuit Switched
Data sono:
• 14.4 e 9.6 kbit/s su canale full rate in modalità trasparente e non
• 4.8 kbit/s su canale half rate in modalità trasparente e non; su canale full rate in
modalità trasparente
• 2.4 kbit/s su canale half rate e full rate in modalità trasparente.

11
Accesso GSM a Internet/Intranet

Server di
Internet
accesso diretto

3
Router Corporate
C ABC

1 2 3

4 5 6

7 8 9

* 0 #

GSM 2

PSTN
C ABC

Intranet
1
1 2 3

4 5 6

7 8 9

* 0 #

Modem Pool
Server di accesso
Server di sicurezza
GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 12

L’interconnessione della rete GSM con una rete IP impiega un Access


Server che converte il flusso a circuito in quello a pacchetto. L’accesso ad
IP può essere realizzato:
• attraverso la rete PSTN (o ISDN) con procedure di dial-up; nel primo caso
vengono usati i modem e l’Access Server si trova presso la rete IP (nella
figura un’Intranet aziendale)
• attraverso un Access Server che si trova nella rete GSM stessa. In
questo caso si accede direttamente alla Internet o all’Intranet aziendale.
L’Access Server converte tipicamente flussi V.110 o flussi a 3.1 kHz audio:
quelli restituiti dall’interworking dell’MSC.

12
Accesso GSM a Internet/Intranet
Indirizzi privati
Indirizzi privati
Indirizzi pubblici
Server di
C ABC
sicurezza
Gateway
1 2 3

Server di
4 5 6

7 8 9

* 0 #

corporate sicurezza
corporate

Server di
accesso
C ABC

1 2 3

4 5 6

7 8 9

* 0 #

GSM Internet Intranet


Utente
remoto
GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 13

Nella connessione con la rete IP, il TE e l’Access Server vengono


all’inizio coinvolti in uno scambio di messaggi che servono a
negoziare i parametri della connessione dati e ad assegnare al TE
il suo indirizzo IP (provvisorio). Alla fase di instaurazione del
collegamento segue la fase di scambio dei dati. Entrambe sono
gestite per mezzo del Point to Point Protocol che consente di
incapsulare qualsiasi altro protocollo di livello 2.
Il transito attraverso Internet avviene con gli usuali meccanismi di
gestione della mobilità (tunneling), della sicurezza. La
connessione completa implica un uso accorto degli indirizzi privati
IP.

13
Architettura HSCSD

BSC
+
BTS TRAU MSC
TAF
I PSTN
W ISDN
F PDN

Um Abis A

N bearer full-rate su N bearer N bearer


N time slot per trama TDMA su N circuiti a 16 kbit/s su un circuito a 64 kbit/s
sulla stessa portante

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 14

L’High Speed Circuit Switched Data (HSCSD) si basa su una naturale estensione del principio
della trasmissione dati attraverso lo schema a commutazione di circuito descritto
precedentemente (CSD).
La capacità trasmissiva di base viene semplicemente incrementata attivando sulla stessa
connessione un certo numero di capacità elementari di trasporto (multibearer connection).
Le capacità elementari di trasporto sono attivate su altrettanti slot della trama TDMA. Per ogni
connessione multibearer, tutti i bearer elementari devono essere attivati sulla stessa frequenza.
Le modifiche necessarie per realizzare la funzionalità HSCSD riguardano:
• il MT e l’Interworking Function, dove occorre gestire le funzioni di multiplexing (combining) e di
separazione (splitting) dei flussi elementari; inoltre MT e IW devono farsi carico delle inevitabili
modifiche necessarie nella gestione del protocollo Radio Link Protocol (RLP)
• la BSS, che deve implementare nuove funzioni per garantire l’handover multiplo su tutti i bearer
elementari (va detto che l’handover viene effettuato in contemporanea su tutti i bearer) e,
qualora presente, le funzioni legate al frequency hopping.
La soluzione lascia inalterate le funzioni di interlavoro con le reti esterne (CSD). Può
implementare connessioni simmetriche o asimmetriche. Le limitazioni vengono dall’occupazione
dell’interfaccia radio e dalla commutazione che necessariamente è a 64kbit/s. I canali sono
tipicamente a 16kbit/s e vengono controllati indipendentemente sull’interfaccia radio e
sull’interfaccia Abis, mentre gli stessi sono affasciati nei canali a 64kbit/s nell’interfaccia A.

14
GPRS

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 15

15
GPRS: il concetto di trasparenza

GPRS
MS

TE MT Gp Gi TE
R
GPRS PDN
Um
esterna

mobilità, adattamento radio

servizio trasparente punto-punto

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 16

Il GPRS introduce modalità di accesso alle reti dati, ad Internet in particolare, molto più evolute rispetto a
quanto visto per le altre modalità (CSD, HSCSD). La differenza fondamentale sta nel fatto che GPRS
offre il trasporto end-to-end a pacchetto dei dati.
Nei sistemi a circuito visti precedentemente, la connessione a circuito rimane attiva in tutta la rete ed
accede poi ad un Remote Access Server che provvede ad effettuare la conversione a pacchetto verso le
reti dati. Nel GPRS la modalità a pacchetto è realizzata fin dal terminale mobile. In tal modo, la soluzione
GPRS risponde alle caratteristiche statistiche di traffico che riflettono la natura dei servizi dati:
• burstyness, trasmissioni con tempi di interarrivo elevati rispetto al ritardo complessivo di trasmissione
dei dati appartenenti al burst
• interattività, spesso caratterizzata da volumi asimmetrici di dati nei due sensi di trasmissione
• condivisione delle risorse e relativamente alti valori del ritardo, adatti ad un traffico con bassi requisiti
sul tempo di trasferimento; poca compatibilità con applicazioni real-time
• asimmetria nei due sensi di trasmissione, garantita dai terminali (ciò crea le condizioni per un buon
adattamento ad applicazioni ad elevato bit-rate sul down-link.
La rete GPRS realizza di fatto un trasporto trasparente che porta i protocolli usati dal TE direttamente ad
accedere alla rete dati esterna senza alcuna modifica. Anche qui sta la flessibilità del GPRS: nella
possibilità di trasportare al limite ogni protocollo di comunicazione tra TE e la rete dati esterna senza che
questo ponga requisiti pesanti alla propria organizzazione interna.
Sull’interfaccia radio, il GPRS usa in modo molto articolato le risorse (con modalità a pacchetto): può
usare uno o più slot elementari e gestire comunicazioni asimmetriche, può attivare configurazioni di
multiplazione adatte al mix di traffico che ha luogo in un dato istante.

16
GPRS: concetto

GPRS (General Packet Radio Service) è:


1. un servizio portante
2. che usa una trasmissione a pacchetto end-to-end
(cioè, compreso l’accesso radio!)

GPRS è parte del GSM di fase 2+ ed è chiamato


normalmente 2.5G

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 17

L’attivazione del GPRS richiede modifiche hardware marginali nella rete di accesso
radio, ma principalmente necessita di aggiornamenti software per inserire i nuovi
protocolli richiesti.
Nella rete di transito fissa, occorre introdurre due nuove tipologie di nodi (SGSN e
GGSN) a commutazione di pacchetto, che comunque saranno re-impiegati nell’UMTS.
Per quanto riguarda la configurazione dei canali sull’interfaccia radio, per effettuarla
sono previste in alternativa due diverse modalità: la prima impiega canali on-demand,
ossia condivisi tra GPRS e GSM, a seconda delle esigenze di traffico e con priorità per
l’utenza che richiede il servizio in fonia GSM; la seconda utilizza invece canali “statici”,
configurati cioè in maniera permanente per le chiamate relative al trasporto dei dati
GPRS. La combinazione pesata di queste due modalità dipende dal traffico previsto
per i dati e dalle strategie del particolare operatore.

17
GPRS: concetto (1)

Un servizio portante significa:


un servizio che può supportare altre applicazioni

Risorse condivise e elevati ritardi incoraggiano dati bursty e


applicazioni in background.
Il GPRS non è adatta a applicazioni real-time

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 18

18
Connessioni dati su GSM (impiego di 3 Time Slot)

z z z
× Ø
TS 1 t

z z z
× Ø
TS 2 t
z z
× Ø

TS 3 t

× Inizio della connessione z Canale attivo ma non impegnato


Ø Fine della connessione TS: Time Slot

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 19

Qualunque connessione, sia essa dati o voce, necessita nel GSM l’instaurazione
di un circuito che impegna un time slot per tutto il tempo della chiamata, anche
negli intervalli di tempo in cui non vi siano dati da trasmettere.
Se per le comunicazioni vocali l'efficienza di impiego del canale è piuttosto
elevata, circa il 50%, nel caso di connessione dati in cui la trasmissione è
tipicamente intermittente, l'efficienza di utilizzo del canale è piuttosto bassa. Si
pensi, ad esempio, alla navigazione Internet in cui la maggior parte del tempo è
spesa nell’attesa per il reperimento e nella lettura delle informazioni richieste. Per
queste applicazioni ad elevata intermittenza, i "tempi morti" potrebbero essere
efficientemente impiegati attraverso la condivisione delle risorse trasmissive tra
più utilizzatori.

Nella figura è illustrato un esempio in cui vi siano 3 utenti effettuano una


trasmissione dati intermittente impegnando tuttavia un canale radio dedicato in
modo continuativo.

19
Connessioni dati su GPRS (impiego di 1 Time Slot)

Ut3 Ut1 Ut2 Ut3 Ut1 Ut2

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 20

Il principio alla base del GPRS è invece illustrato nella figura 2, che evidenzia come i
"tempi morti" possano essere impiegati da altri utilizzatori, così da conseguire una
maggiore efficienza di utilizzo della risorsa condivisa. La tecnica in oggetto è la
“multiplazione statistica” e richiede un’associazione esplicita dei vari pacchetti con l’utente
attraverso un meccanismo di etichettatura, al fine di consentirne la corretta attribuzione,
non essendoci in questo caso una relazione univoca tra canale ed utente.
La tecnica di multiplazione statistica richiede inoltre la memorizzazione delle informazione
generate dagli utenti e la loro trasmissione negli intervalli in cui la risorsa trasmissiva è
disponibile, introducendo così in generale una variazione del ritardo con cui i pacchetti
vengono consegnati a destinazione. Di conseguenza, tale tecnica risulta essere adatta a
quelle applicazioni per cui il requisito di “tempo reale” non è un vincolo stringente.

20
GPRS: concetto (2)

Trasmissione a pacchetto end-to-end significa:


1. Uso ottimizzato delle risorse radio
2. “Always on”
3. Tariffazione a volume

Concetto di base:
uso ottimizzato delle risorse radio non significa che un
piccolo ammontare di risorse radio è sufficiente

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 21

L’impiego della multiplazione statistica consente di fornire la funzione "always on"


tipica del GPRS, ossia la possibilità per l’utente di disporre sempre di una
connessione logica con la rete, ma di vedersi assegnate risorse fisiche solo quando vi
sono effettivamente dati da trasmettere. Inoltre, mentre per i sistemi tradizionali il
gestore poteva unicamente applicare una tariffazione "a tempo", il GPRS consente la
tariffazione sulla base del volume di informazione trasferito. Ad esempio, lo
scaricamento di un brano musicale costerà la stessa cifra indipendentemente dalla
durata dell’operazione essendo l’importo proporzionale al numero di byte di cui si
compone il brano stesso.
Come considerazione conclusiva, la trasmissione a pacchetto consente di gestire in
maniera indipendente le risorse trasmissive nel verso entrante e uscente dal terminale
quindi allocare risorse trasmissive con entità diversa nel caso di marcata asimmetria
delle esigenze, basti pensare alla navigazione in Internet dove la mole dei dati
associata alle interrogazioni ai vari siti è di gran lunga inferiore a quella richiesta dal
trasferimento delle risposte dai siti stessi.

21
GPRS: concetto (3)

Servizi adatti per il GPRS:


• WAP
• MMS
• Servizi di comunicazione personale “leggera”
• E-mail
• Web browsing
• FTP

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 22

22
GPRS: concetto (4)

Servizi non adatti per il GPRS:


• Voce
• Videostreaming
• Applicazioni Real Time

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 23

23
GPRS: concetto (sintesi)

UMTS

64
kb/s

GPRS HSCSD

14.4
9.6
kb/s
SMS CSD

Dati bursty Dati continui

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 24

24
Architettura GPRS
HLR
MAP-D MAP-C

Rete GSM
MAP-H SMS-GMSC
MSC/VLR SMS-SC
SMS-IWMSC

Gs Gr GC
Rete di accesso A Gd
EIR
MAP-F

PCU
TE MT BTS BSC SGSN GGSN PDN TE
R Um Abis Gb Gn Gi

BG

Gp

Rete GPRS
Segnalazione e traffico
GGSN

Altre PLMN
Solo segnalazione (Public Land
Mobile Network)

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 25

È opportuno a questo punto introdurre gli elementi base dell’architettura del GPRS. Si
può immediatamente notare come il GPRS condivida il segmento di accesso con il
GSM (vedremo quali sono le novità sull’interfaccia radio). Per gestire la parte a
pacchetto, è stato tuttavia indispensabile introdurre alcune nuove entità fisiche e
funzionali.
La biforcazione verso i livelli di gerarchia superiore (e la multiplazione verso i livelli di
accesso) tra il segmento a commutazione di circuito e quello a commutazione di
pacchetto è realizzata dal Packet Control Unit (PCU) che gestisce l’interfaccia Gb
convertendo nei due sensi i flussi pacchetto/circuito.
Il Serving GPRS Support Node (SGSN) gestisce (come l’MSC per il traffico a circuito)
le funzioni di mobilità e di instaurazione delle sessioni dati. Come si vede, esso è
connesso attraverso opportune interfacce, con tutti le principali entità già introdotte per
il GSM (si vedrà come spesso, lungo il processo di telecomunicazione risulti
indispensabile che le due porzioni a pacchetto e a circuito del sistema complessivo si
scambino informazioni).
Il Gateway GPRS Support Node (GGSN) realizza tutte le interfacce verso le Packet
Data Network esterne. Esso gestisce anche le funzioni di tunneling, sicurezza (firewall)
verso la suddetta rete esterna. Grazie al GGSN, la rete GPRS appare alla rete Dati
esterna come una sua sottorete.
Esiste una certa libertà nell’allocazione delle funzioni tra GGSN e SGSN. La figura non
rappresenta per semplicità le funzioni di conteggio per tassazione, che ovviamente
sono specifiche per il sistema GPRS.

25
Elementi base del GPRS

HLR VLR Rete dati


esterna
Radio resource management MSC

Gr Gs
Gi

SGSN GGSN
Gn

BSC Gb

BTS Abis

Gestione mobilità Gateway


Authenticazione Gestione mobilità
Segnalazione
Cifratura Routing
Dati utente Routing Incapsulamento

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 26

L’insieme degli apparati innovativi che il GPRS introduce consente di guardare al GPRS come al
primo vero tentativo di integrare in modo coerente una rete mobile con il contesto IP (in ciò, ma
non solo, è un vero passo intermedio verso l’UMTS).
L’interfaccia A-bis (BTS-BSC) è mantenuta comune ai due segmenti, e con questa l’identificazione
basata sul concetto (anch’esso completamente conservato) di time slot.
L’identificazione con il time slot non è assolutamente importante nel caso del CDMA, ove sono
possibili connessioni a bit rate variabile, che non rispondono allo stesso principio modulare.
L’interfaccia Gn è un’interfaccia IP: SGSN e GGSN realizzano buona parte delle funzioni IP tipiche
di un router. Anche il collegamento tra questi nodi ed i nodi equivalenti di un’altra rete GPRS è di
tipo IP.
• L’interfaccia Gs connette MSC e SGSN per gestire in modo coordinato la fornitura di servizi a
circuito e a pacchetto verso lo stesso terminale.
• L’interfaccia Gr è utilizzata dall’SGSN per aggiornare i dati variabili d’utente nell’HLR (ad
esempio i dati di localizzazione); tramite l’interfaccia Gr, l’HLR inserisce nell’SGSN i dati relativi
all’utente GPRS, tra cui le informazioni necessarie per l’autenticazione
• L’interfaccia Gb ha il compito di connettere BSC e SGSN, multiplando le connessioni associate a
più utenti sulla stessa risorsa fisica; è basata sul protocollo Frame Relay
• L’interfaccia Gp connette nodi GGSN di differenti reti mobili a pacchetto
• L’interfaccia Gd consente di trasmettere e ricevere Short Message dal Centro Servizi
mediante l’SGSN
• L’interfaccia Gi connette il GGSN alle reti IP esterne

26
Protocolli di base GPRS

Application

IP / X.25 IP / X.25

SNDCP SNDCP GTP GTP


L2
LLC LLC TCP-UDP TCP-UDP
LLC Relay /IP /IP
RLC RLC BSSGP BSSGP
Frame Frame L2 L2
MAC MAC L1
Relay Relay
GSM PL GSM PL L1bis L1bis L1 L1
Um Gb Gn Gi
MS BSS SGSN GGSN

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 27

La pila dei protocolli usati dal GPRS denota immediatamente quanto sia
esteso l’uso di protocolli IP nella parte alta del sistema. Nel segmento di
accesso l’instradamento dei pacchetti dal SGSN verso l’interfaccia Gb (BSS) è
effettuato attraverso il protocollo BSS-GPRS protocol (BSSGP).
Sull’interfaccia di acceso radio Um,
• il livello fisico GSM PL fornisce come si è visto, i canali fisici tra MS e la rete
• il Medium Access Control (MAC) controlla le funzioni di adattamento e di
multiplazione
• il Radio Link Control (RLC) realizza i meccanismi di protezione in avanti e di
ritrasmissione.
Tra SGSN e GGSN, il protocollo IP di livello inferiore multipla e trasporta i
flussi IP and X25.
Il GPRS Tunneling Protocol (GTP) gestisce la mobilità tra SGSN attraverso
meccanismi di tunneling.
Il Subnetwork Dependent Convergence Protocol (SNDCP) consente ai protocolli di
rete l'utilizzo condiviso della connessione logica fornita dal sottostante protocollo di
livello 2 (Strato di Collegamento). Allo stesso tempo fornisce funzionalità quali la
segmentazione, la multiplazione e la compressione delle unità informative.

27
Attivazione di un contesto PDP (Packet Data Protocol)

Abis
BTS s BSC MSC/VLR

Gb IP
IP
MS
Gr HLR Network
Network

BACKBONE
BACKBONE
SGSN GGSN
BACKBONE
BACKBONE
Gi

Gn

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 28

Il supporto ai servizi GPRS è fornito da una delle reti dati esterne collegate al GGSN. Affinché possa
ricevere un servizio, la MS deve essere conosciuta dalla rete GPRS (stato “attached”); in questo
stato è possibile attivare un contesto tra la MS e la rete dati (IP Network) interessata, come
rappresentato in figura.
Un contesto è caratterizzato da un valore di APN (Access Point Name), che identifica la rete dati
esterna, e da un indirizzo IP che viene assegnato al terminale; una volta attivato un contesto l'utente
può accedere ai servizi GPRS: la navigazione in Internet, l’accesso a Gateway WAP, l’accesso a reti
Corporate.
L’attivazione di un contesto può essere richiesta dalla MS o dal GGSN; nelle considerazioni che
seguono viene esaminato, a titolo di esempio, solamente il primo caso.
Il messaggio di richiesta di attivazione di un contesto inviato dal terminale contiene, tra le altre
informazioni, il valore dell’APN che identificata la rete IP esterna a cui collegarsi al fine di fruire del
servizio richiesto. Il nodo SGSN, effettuate le opportune verifiche, identifica con l’ausilio del DNS
(Domain Name System) il GGSN a cui è collegata la rete dati esterna da raggiungere. Nel caso in cui
la rete esterna sia collegata a più GGSN, se ne sceglierà uno in base alla ripartizione di traffico più
opportuna.
Una volta completati i controlli sul profilo tariffario e sul profilo di servizio dell’utente nell’ambito della
rete GPRS e della rete esterna, al terminale viene assegnato un indirizzo IP. A questo punto il
contesto è attivo e rimane tale fino alla richiesta di abbattimento: finché il contesto è attivo, il cliente è
"always on" e può ricevere o inviare dati IP in qualsiasi momento, così come può usufruire dei servizi
offerti dalla rete GSM.

APN (Access Point Name)


Una rete esterna collegata alla Core Network GPRS tramite l’interfaccia Gi è identificata da un
specifico valore di APN.
L’APN è composto di due parti:
L’APN Network Identifier identifica la rete esterna collegata al GGSN che fornisce supporto al servizio
offerto,
L’APN Operator Identifier identifica la PLMN (Public Land Mobile Network) GPRS nella quale è
localizzato il GGSN.

28
Interconnessione con servizi Internet
modo trasparente e non trasparente

Server
RADIUS

GGSN PDN

SGSN
BSS Indirizzo
dominio
Rete di PLMN Server
accesso RADIUS

Indirizzo
dominio
esterno

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 29

Vi sono due modalità di accesso del terminale GPRS ad una rete PDN
esterna: trasparente e non trasparente. Le modalità differiscono per
l’attribuzione dell’indirizzo al terminale mobile: assegnato dalla PLMN da un
suo server interno nel primo caso, assegnato da un Dominio di indirizzi
esterno nel secondo.
Se il terminale supporta un indirizzamento dinamico, riceve l’indirizzo dal
GGSN all’atto della richiesta di instaurazione del Packet Data Protocol
Context. Questa fase può essere preceduta da una fase di autenticazione
effettuata ancora internamente alla PLMN.
Con l’acquisizione dell’indirizzo il terminale accede sia a server interni alla
PLMN (es., server WAP dell’Operatore mobile) sia a server appartenenti alla
Internet pubblica. Nell’accesso trasparente, possono essere utilizzati sia
indirizzi privati che pubblici. Gli indirizzi pubblici sono normalmente utilizzati
quando il terminale deve accedere a server esterni. Il loro utilizzo è
obbligatorio quando si utilizzino meccanismi di sicurezza tipo Ipsec.

29
Accesso GPRS alle reti corporate WWW
Connessione via linea affittata e-mail
DNS
LAN

Operatore TLC Intranet


Rete IP corporate

BTS GGSN
PC
PC Backbone
BSC SGSN GPRS
GGSN
SGSN
Proxy/Firewall
BTS Internet
PC
PC BSC

Connessione via Internet


WWW
e-mail Intranet
DNS corporate
LAN

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 30

Molto spesso la sicurezza di una connessione effettuata da remoto con la Intranet


aziendale è assicurata attraverso connessioni affittate.
Molto più flessibile ed efficace è ovviamente l’accesso attraverso la Internet
pubblica, che però pone alcuni problemi di sicurezza e di indirizzamento. Ne
vedremo alcuni nelle prossime figure.

30
Accesso remoto a Intranet Server
modo trasparente Autenticazione

Server
Radius RADIUS
Server

Corporate 5. Indirizzo IP 2
Internet
CPE
2. User_id&pw
VPN GW

1. User_id&pw Client
RADIUS 6. Accesso ai
servizi
B
3. Indirizzo IP 1 GGSN

A Rete accesso
GSM/GPR
Indirizzo IP 2

Indirizzo IP Indirizzo IP
4. User_id & pw (GGSN) A Intranet A
VPN Client

Indirizzo IP 1
Indirizzo IP Indirizzo IP
VPN Gw Intranet B

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 31

Il collegamento trasparente con la Intranet (aziendale) avviene nel seguente modo:


• a fronte della richiesta di connessione, il GGSN (che opera come Access Server
dell’ISP) assegna al MT un indirizzo IP pubblico
• il MT ha un Client VPN attraverso cui accede al VPN Gateway
• VPN Gateway e VPN Client instaurano una connessione sicura Ipsec attraverso cui il
Gateway assegna al MT un indirizzo IP appartenete alla numerazione dell’Intranet
L’invio dei pacchetti all’Intranet segue lo schema di impacchettamento disegnato in
figura.
Questo accesso è detto Client Initiated in quanto è completamente gestito dal VPN
Client. IL GGSN (ISP) assegna soltanto al MT l’indirizzo IP che gli consente di
collegarsi attraverso Internet al VPN Gateway.
Esiste anche un accesso detto Network Initiated.

31
Accesso remoto a Intranet
modo non trasparente (ETSI)
Server
Radius
Corporate
Internet 2. User_id &
pw CPE 3. Indirizzo
IP

Radius IPSec B
1. - APN client tunnel 4. Accesso a
- User_id & GGSN servizi
pw
Rete accesso IPsec
A GSM/GPRS
Indirizzo IP Indirizzo IP
GGSN Intranet A

Indirizzo IP Indirizzo IP
CPE Intranet B

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 32

La figura rappresenta la modalità non trasparente di accesso ad Intranet


prevista da ETSI. La sequenza è:
• il MT attiva un PDP context inviando al GGSN user name and password
nonché un Access Point Name
• il GGSN stabilisce un dialogo con il server di autenticazione e di
indirizzamento delle corporate (il server è scelto sulla base dell’Acces Point
Name) quest’ultimo autentica e sceglie un indirizzo Intranet per il terminale
• l’indirizzo IP Intranet viene trasferito al terminale dal GGSN assieme
all’Activate PDP Context Accept
• il GGSN instaura una connesione sicura con il router di bordo della rete
Intranet (tipicamente IPsec).
I meccanismi di incapsulamento tra MT e terminazione nella Intranet sono
rappresentati in figura.
La soluzione richiede che vi siano accordi tra l’operatore GPRS ed il dominio
amministrativo dell’Intranet e che vi sia compatibilità tra i relativi applicativi
client/server.

32
Accesso non trasparente a Intranet
mediante protocollo L2TP (Layer 2 Tunneling Protocol)

GGSN internet LNS


SGSN (LAC)
server di
autenticazione

GGSN LNS Host


TE MS SGSN (LAC) (L2TP Network Intranet
Server)

parametri di attiva rich. crea rich.


sessione contesto PDP contesto PDP
L2TP tunnel
stabilito
crea accett. crea risp.
contesto PDP contesto PDP
Indirizzo IP
trasferimento trame PPP

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 33

Un’alternativa è utilizzare il protocollo Point-to Point Protocol (PPP) tra MT e la


terminazione di destinazione. In questo caso la sicurezza è affidata al
protocollo di Livello 2 Layer 2 Tunneling Protocol (L2TP) anziché all’IPsec, di
Livello 3.
Il TE richiede l’attivazione di un PDP context inviando al GGSN user name,
password e l’Access Point Name come nel caso precedente.
Il GGSN provvede a stabilire un tunnel L2TP con il L2TP Network Server (LNS)
individuato grazie all’Access Point Name. Autenticazione e scelta dell’indirizzo
sono effettuate all’interno della Intranet senza coinvolgere GGSN. LNS
restituisce tramite la connessione L2TP l’indirizzo del TE al GGSN; questo lo
passa al TE (usa per questo i messaggi di attivazione del PDP context).
A valle della procedura di cui sopra, il TE può trasmettere i dati all’interno delle
trame del protocollo Point to Point Protocol (PPP) verso il GGSN. Per questa
trasmissione vengono usati i protocolli interni al GPRS (GPRS Tunneling
Protocol e Sub Network Depemdent Convergence Protocol) come nel caso
precedente. Tali trame vengono spacchettate dal GGSN ed inserite nel
tunneling L2TP verso l’LNS.
Naturalmente sia TE che GGSN/LNS devono poter trattare il protocollo PPP.

33
Lo strato fisico
condivisione di risorse e funzioni con il GSM

• Condivisione di risorse
radio con i servizi voce e Servizio GPRS Servizio voce
dati del GSM
• Allocazione dinamica e
statica dei canali fisici
• Uno o più slot per un dati 1 trama TDMA
singolo utente GPRS dati 2
• Uno o più utenti GPRS su condivisione variazione di
un singolo slot di slot confine dinamica
• Parte di radio frequenza
immutata rispetto al GSM priorità ai servizi voce

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 34

Come detto nei paragrafi precedenti, il GPRS si innesta sull’infrastruttura


del GSM e ne condivide totalmente le risorse radio, dalla banda di
frequenza utilizzata al livello fisico radio (modulazione ecc.).
Esso rappresenta un sistema sovrapposto in cui il problema della
condivisione delle risorse è stato risolto in modo piuttosto avanzato,
secondo criteri di flessibilità ed efficienza.
Partiremo dal livello fisico in banda base per passare alla definizione dei
blocchi di informazione gestiti a livello 2 (Radio Link Control, Medium
Access Control – RLC – MAC).

34
Esempio di allocazione delle risorse GPRS

TS 7

TS 0

Numero di trama

Utente 1

Utente 2

Utente 3

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 35

Nella figura è riportato un esempio di come potrebbero essere gestite le risorse radio: in
particolare si hanno 3 utenti GPRS ai quali vengono assegnati, in tempi diversi, da 2 a 4 time
slot consecutivi.
Nello standard GPRS, il tempo minimo durante il quale la risorsa radio è assegnata ad un
unico utente è pari a 4 trame consecutive che costituiscono il cosiddetto “blocco radio” (di
durata complessivamente di 20 millisecondi): chiaramente se l’utente ha necessità di
trasmettere o ricevere grandi quantità di dati possono venirgli assegnati più blocchi radio.
L’insieme di blocchi radio inviati o ricevuti da una MS durante un periodo di
trasmissione/ricezione costituisce un flusso denominato TBF (Temporary Block Flow). Un
TBF è attivato solo quando l’utente ha qualcosa da trasmettere/ricevere e viene rilasciato non
appena si invia l’ultimo blocco radio di una determinata sequenza di pacchetti. Una
connessione dati in cui la sorgente presenta caratteristiche di intermittenza, sarà quindi
costituita da un certo numero di TBF che vengono attivati in successione nei periodi in cui
sono trasmessi i pacchetti dati (ad esempio viene scaricata una pagina web o inviata una e-
mail) e de-attivati quando la sorgente è inattiva per un certo tempo (ad esempio nei periodi in
cui l’utente è intento a leggere la pagina appena scaricata o ad esaminare l’e-mail ricevuta).
Per gestire la multiplazione statistica, i diversi blocchi radio sono “contrassegnati” con un
identificativo che indica la connessione logica di appartenenza (il TBF): tale identificativo è
denominato TFI (Temporary Flow Identity).
In ricezione, infatti, ogni MS “ascolta” sul generico canale tutti i blocchi radio che fluiscono su
di esso, prelevando però solo quelli per i quali effettivamente è destinataria, cioè quelli
etichettati dal proprio TFI.
Una trama è costituita da 8 time slot consecutivi.

35
GPRS data flow
Packet (N-PDU) PH User Data Network layer

Compressione/Decompressione
Segmentazione/Ri-assemblaggio

SN-PDU SH Information Field SNDCP layer

Frame
(LL-PDU) FH Information Field FCS LLC layer

Blocks BH Info Field BH Info Field BH Info Field


Blocco primario ... Blocchi seguenti... RLC/MAC layer
Codifica di canale
Riordino & Partizione
Interleaving
Burst formatting

Normal Burst Normal Burst Normal Burst Normal Burst Physical layer

PH = Packet Header SH = SN-PDU Header FH = Frame Header BH = Block Header


FCS = Frame Check Sequence

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 36

Come si vede, si parte dal Normal Burst, introdotto per il livello fisico del
GSM. 4 Normal Burst GSM formano un blocco radio, col suo header.
Ogni blocco radio corrisponde quindi a 18.5 ms. Si vedrà che, come
avviene per il GSM, una trama TDMA ogni 13 non viene trasmessa per
trasportare informazioni di controllo. Il tempo medio di trasmissione di un
blocco radio è quindi di 18.5x13/12=20ms. I blocchi radio sono sottoposti
a processi di codifica, interleaving, e riordino. Ovviamente i blocchi radio
si riferiscono a 4 time slot TDMA che hanno luogo su 4 trame TDMA
successive.
I blocchi radio vengono inseriti nella trama Link Layer (LL) l’information
field delle quali contiene al più 1520 byte.
Le Sub-network dependent Protocol Data Unit vengono inserite nelle
trame del Link Layer.
Una o più delle Protocol Data Unit del Sub network dependent Protocol
Data Unit formano il pacchetto del livello di rete.
Questa apparente complessità deriva da esigenze di codifica, protezione,
ritrasmissione.

36
Possibili gestioni alternative delle risorse radio GPRS

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 37

Osservando la figura, si rileva inoltre come la risorsa radio sia assegnata ai vari
terminali in maniera non adattiva: infatti, detto N il numero di utenti che insistono sul
generico time slot, in un intervallo T, il tempo assegnato a ciascuno di essi è pari a
T/N. In altri termini, il GPRS non permette oggi la gestione di diversi utenti sulla
base di criteri eterogenei, come ad esempio il tipo di contratto stipulato con il
gestore. Tale limitazione potrà essere superata
in futuro con l’applicazione di parametri di QoS (Quality of Service): le specifiche
prevedono infatti la possibilità di caratterizzare ogni utente con un profilo di servizio
definito da una serie di caratteristiche e prestazioni che la rete si impegna a
rispettare durante la connessione. Uno dei principali parametri è il ritardo di
trasferimento dell’informazione (delay class) all’interno della rete GPRS: sono
definite quattro diverse classi di ritardo, ognuna
delle quali è legata a un ritardo massimo tollerabile. La classe quattro presenta un
ritardo massimo non specificato (al limite “infinito”) ed è chiamata best effort. In una
più ampia accezione del termine, con best effort si indica un tipo di profilo che non
tiene conto di alcun parametro di qualità (throughput di picco, medio, affidabilità del
trasferimento, priorità dei pacchetti). Con l’introduzione del concetto di QoS
potranno essere differenziati i servizi offerti alla clientela, definendo di volta in volta i
parametri più opportuni per una certa connessione: ad esempio, un utente che
intenda effettuare audio streaming sarà trattato con una priorità maggiore e con un
ritardo minore rispetto a un utente che debba inviare o ricevere delle e-mail.

37
Ricezione in downlink
20 ms

TS i-2

TS i-1

TS i TFI=1 TFI=1

TFI=2 TFI=3 TFI=3 TFI=4 TFI=4

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 38

Nella figura si nota come solo i 2 blocchi destinati effettivamente alla MS raffigurata
(contrassegnati con TFI=1) sono estratti dal terminale dalla sequenza; gli altri
blocchi sono invece scartati in quanto destinati ad altri utenti (con diverso TFI).
La trasmissione nel verso stazione radiobase-terminale (downlink) non si presenta
particolarmente critica trattandosi di un trasferimento punto-multipunto, nella quale
la rete diffonde i pacchetti opportunamente sequenzializzati ed è compito delle varie
stazioni riceverli prelevando i blocchi di pertinenza.
La trasmissione nel verso terminale-stazione radiobase (uplink) risulta essere
invece più complessa, essendo del tipo multipunto-punto. Occorre quindi prevedere
un meccanismo che eviti che i pacchetti emessi da più terminali giungano alla
stazione radiobase contemporaneamente con sovrapposizione dei segnali
(collisione ) tale da rendere non decodificabili le informazioni. La procedura
utilizzata in uplink per la gestione della risorsa radio è molto simile a quella
impiegata nelle reti locali di calcolatori con protocollo “token ring”, in cui un
particolare pacchetto (il token o gettone) viene fatto circolare sulla rete. La stazione
che vuole inviare dei dati, deve attendere il passaggio del token, lo deve “catturare”,
ricevendolo e non ritrasmettendolo e solo a questo punto può procedere alla
trasmissione; durante questa fase gli altri terminali, non possedendo il gettone, non
possono trasmettere. Una volta completata la trasmissione, la stazione in oggetto
rimette in circolo in gettone, permettendo così ad altri di catturarlo, acquisendo il
diritto di trasmettere.

38
Principio di funzionamento dell’USF

BTS MS
Dati per MS#1 USF=3

MS 1 MS 3 MS 2

Dati da MS 3

MS 3 MS 1 MS 2

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 39

Per realizzare il protocollo di accesso in uplink, nel GPRS, nei blocchi radio
trasmessi in downlink, oltre ai dati per le MS, viene anche inviato un campo
denominato USF (Uplink State Flag) che determina, tramite uno degli 8 valori che
può assumere, la MS che è abilitata a trasmettere nel successivo blocco radio , in
modo da escludere ogni possibile evento di collisione in uplink. Dall’esempio di
figura si nota che nel pacchetto inviato alla MS numero 1, è presente un campo con
USF=3, indicando appunto che la prossima MS abilitata a trasmettere è la numero
3.

39
Esempio di regolazione dell’accesso alle
risorse radio in uplink
20 ms

DL USF=1 USF=2 USF=3 USF=4

Time Slot i

UL

Time Slot i

Ut.=1 Ut.=2 Ut.=3 Ut.=4

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 40

Dalla figura 11 si evince che tutte le MS (nell’esempio sono 4) “ascoltano” ciò che
viene trasmesso in downlink, sia per prelevare i pacchetti ad esse destinata, sia
per verificare tramite lettura dell’USF la possibilità di trasmettere. In particolare, la
MS 1, a fronte della lettura di un blocco radio, indipendentemente dalla
destinazione dei dati che esso trasporta, si accorge che il campo USF ha valore
“1” che le garantisce la possibilità di trasmettere in esclusiva nel prossimo blocco
radio.
Si osserva che il campo USF permette di indirizzare in uplink al più 8 MS per uno
stesso time slot: in pratica, tale valore scende a 6 o a 7, a causa di specifiche
esigenze di segnalazione che necessitano dell'uso di uno o due valori di USF.

40
Schemi di codifica

• Schema di • Throughput
• C/I (db)
codifica (kbps)

• CS-1 • 9.05 • 9

• CS-2 • 13.4 • 13

• CS-3 • 15.6 • 15

• CS-4 • 21.4 • 23

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 41

Lo standard prevede differenti schemi di codifica (CS = Coding Scheme) in cui si


varia il contenuto informativo netto (payload) rispetto alla capacità trasmissiva
lorda (payload + codifica a correzione d'errore). La capacità per singolo time slot va
da 8 kbit/s (utilizzo del CS-1; alta codifica di canale) fino a 20 kbit/s (utilizzo del
CS-4; modalità non codificata). Il ritmo binario netto per un singolo utente
(denominato anche throughput) è quindi dipendente da due parametri che possono
variare più volte durante l'arco di una connessione GPRS: il tipo di codifica
impiegata (CS-1... 4) ed il numero di time slot allocati all'utente.
Nella tabella si riportano le velocità raggiungibili per singolo time slot con i 4
schemi di codifica di canale ei relativi valori di rapporto segnale-interferenza
richiesti.
A titolo di esempio, nel caso in cui una MS impieghi 4 time slot in parallelo e con la
codifica CS-4, il throughput è pari a 20×4=80 kbit/s.

41
Throughput atteso per utente

CS2, 2 TS CS2, 4 TS
20.44 kb/s 40.88 kb/s Application data

22.2 kb/s 44.44 kb/s TCP/IP

22.32 kb/s 44.64 kb/s SNDCP

22.62 kb/s 45.24 kb/s Logical link

23.2 kb/s 46.4 kb/s Radio link

26.8 kb/s 53.6 kb/s Radio layer

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 42

42
Throughput in un singolo time slot in funzione
del rapporto C/I e dello schema di codifica
14
CS4

12 CS3

CS2

10
Throughput [kbit/s]

CS1
8

0
0 5 10 15 20 25 30

C/I [dB]

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 43

Nella figura sono riportate alcune curve nelle quali, per via simulativa, si è ottenuto il throughput in
funzione del C/I, nell'ipotesi di impiego di singolo time slot (il caso generale si ottiene moltiplicando,
per un desiderato valore di C/I, il throughput ottenuto per il numero di time slot allocati all'utente).
All'aumentare del C/I, tutte le curve tendono ad appiattirsi per raggiungere asintoticamente un valore
limite che rappresenta la massima velocità di trasmissione ottenibile con quella determinata codifica.
L'andamento tendente a zero per bassi valori di C/I è dovuto al fatto che, al diminuire della qualità del
canale, aumenta il numero di ritrasmissioni dei blocchi radio errati e diminuisce di conseguenza il
throughput d'utente, il quale è sempre riferito non ai blocchi trasmessi ma a quelli ricevuti
correttamente.
Si osserva inoltre che le codifiche di tipo CS-1 e CS-2, garantiscono un maggior throughput rispetto a
quelle di tipo CS-3 e CS-4 in presenza di bassi C/I; il comportamento è opposto in presenza di alti
C/I. La spiegazione è immediata se si considera che codifiche a basso ritmo binario hanno però un
alto grado di ridondanza per la correzione d’errore e sono quindi più protette nei confronti dei disturbi,
mentre codifiche ad alto ritmo binario sono poco o per niente protette. In caso di canale degradato, le
prime riescono a trasferire “piccole” quantità di informazioni con poche ritrasmissioni, mentre le
seconde, seppure virtualmente in grado di trasferire maggiori quantità di informazioni, di fatto a
seguito delle numerose ritrasmissioni garantiscono un throughput minore delle altre.
Di conseguenza codifiche come il CS-1 e CS-2 sono più adatte ad ambienti molto interferiti, come nel
caso di macrocelle; codifiche come il CS-3 e CS-4 sono invece più adatte a coperture indoor, come
ad esempio uffici e hall di aeroporti, in cui il rapporto C/I è in genere molto buono se si fa uso di micro
o pico-celle.
Una funzionalità che permetterà di ottimizzare il throughput d'utente è la cosiddetta link adaptation,
che consiste nella possibilità di modificare la codifica impiegata durante l'arco di una connessione a
seconda della qualità istantanea del canale. Con la link adaptation la curva di throughput è quindi
rappresentata dall’inviluppo superiore delle 4 curve rappresentate in figura.

43
Stati di gestione della mobilità
(Mobility Management – MM)
La gestione della mobilità del GPRS è circa la stessa di quella
del GSM
La gestione della mobilità del GPRS include
• “Attach/Detach”
• Le funzioni di sicurezza sono le stesse del GSM CS
• Location Update a livello di cella (Cell Update) e a livello di rete
(Routing Area Update)

Alcune differenze sono:


• la “Cell Update” può essere gestita solo dal terminale (l’ “handover”
del GSM CS è gestito solo dalla rete)
• Gli stati di mobilità sono denominati e gestiti in modo diverso:
Idle/Standby/Ready corrispondono a Detached/Idle/Connected

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 44

44
Stati di mobilità
Idle

Idle GPRS GPRS


Attach Detach
GPRS GPRS
Attach Detach
Implicit Ready
Detach
Ready
READY timer
expiry
o
Ready Force to
transmissione ricezione
Timer STANDBY
PDU PDU
expiry o
Abnormal
RLC condition
Standby
Standby

Modello degli stati MM of SGSN

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 45

Sono definiti tre stati di Mobility Management (MM) per la MS e la rete


(SGSN)

IDLE: l’utente non è raggiungibile dalla rete

STANDBY: l’utente è “attached” ma non attivo. La localizzazione dell’utente


è conosciuta a livello di RA, riceve paging, effettua procedure di MM.

READY: l’utente è “attached” e attivo. La localizzazione dell’utente è


conosciuta a livello di cella.

45
Routing Area
RA (Routing Area) è concettualmente
la stessa di LA (Location Area)
Il SGSN “insegue” gli utenti:
• al livello di cella quando sono attivi
(Ready State)
• al livello RA quando essi sono
inattivi (Standby State)
Cell Cell Cell Cell Cell Cell
RA è più piccola o uguale a LA: RA RA RA
• RA può essere più piccola di LA,
per ridurre il “flooding” di paging LA
GPRS
• RA non può incrociare LA, per
permettere procedure combinate di
updating di RA/LA. (Se l’interfaccia
Gs è attiva)

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 46

46
Routing area

Routing Area (RA):


• è compresa in una sola LA
• è gestita da un solo SGSN
• l’identificatore di Routing Area (RAI) è annunciato sul BCCH
tra le informazioni di sistema
• La coppia RAI + TLLI è unica in tutta la rete

Le procedure relative alla Routing Area sono:


• Update della Routing Area (Intra e Inter SGSN)
• Periodico Update della Routing Area (sempre intra SGSN)

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 47

47
Riassunto delle procedure di Mobility Management

BSC BSC BSC

BTS LAb
RAm
BTS BTS
Update di LA\RA
LAa
RAj
RAk
Update di RA
Update
Update della periodico di
cella RA

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 48

48
Handover GSM CS
Nella procedura di Handover di CS-GSM è la rete (BSC) che stabilisce
qual è la nuova cella (target cell)

BSC
BSC
2-Selezione MSC
MSC
della cella target

BSC
BSC

1- Misure radio 3 - Informazione


sulle celle sulla cella target
vicine

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 49

49
Update della cella
Nel GPRS la MS sceglie autonomamente la cella target
(Autonomous Cell Re-selection)

BSC
BSC
MSC
MSC

BSC
BSC

2- Selezione della cella migliore 3- La MS tenta di


1- Misura radio
attestarsi sulla
sulle celle vicine
nuova cella

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 50

50
“Attach” (registrazione)

HLR

2. Autenticazione e download
3. Accettazione di “Attach” del profilo d’utente

1. Richiesta di “Attach”
SGSN

Alla fine della procedura la MS


e il SGSN stabiliscono il
contesto di MM
BTS BSC

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 51

51
APN (Access Point Name)
Il terminale invia l’APN al SGSN durante l’attivazione del
contesto PDP
Il SGSN invia l’APN a un DNS che lo risolve nell’indirizzo IP opportuno
del GGSN IP. Il SGSN inoltra l’APN al GGSN scelto
Il GGSN può intraprendere un’azione specifica sulla base dell’APN
(IPSec o L2TP tunnelling, selezione del Server di Autenticazione
appropriato, ecc.)

In sintesi l’APN definisce:


• Il percorso virtuale di connessione (MS-SGSN-GGSN)
• Parte del profilo di servizio (Autenticazione, crittografia, QoS,
networking)

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 52

52
Formato dell’APN

L’APN è composto secondo le regole dei nomi di dominio Internet.


Il formato è:
network_identifier.operator_identifier.gprs
Il campo network_identifier è deciso dall’operatore
Il campo operator_identifier ha il formato: mnc<MNC>. mcc<MCC>

Ad esempio, un APN è : Waptim.tim.it.gprs

“*” è il cosiddetto APN wild card

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 53

53
Profilo di QoS

• Precedenza di servizio: livello di priorità nel mantenere gli


impegni di servizio. Tre livelli: Alto, Medio, Basso.

• Affidabilità: Cinque classi di affidabilità ai livelli GPT, LLC,


RLC

• Ritardo: quattro classi di ritardo

• Throughput: Classi di throughput di picco e medio

La MS negozia la QoS con la rete durante la procedura di


attivazione del contesto PDP

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 54

54
Attivazione del contesto PDP
Rete dati esterna
DNS

2. Query a DNS 3. Crea una


per APN richiesta di
1. Attiva la richiesta contesto PDP
di Contesto PDP

5. Attiva una risposta SGSN GGSN


di Contesto PDP

4. Crea una risposta


di contesto PDP
BTS

Alla fine della procedura la MS, il


SGSN e il GGSN stabiliscono il
BTS
Contesto PDP

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 55

55
Protocolli

• GTP (GPRS Tunnelling Protocol)


Trasferimento dati tra gli appropriati GSN dal TID
(Tunnel Identifier)
SM (PDP CA), MM (RAU) tra GSN

• TCP/UDP
protocollo di controllo affidabile/non affidabile (IP/X.25) per GTP
PDU

• IP
Protocollo di trasporto per la rete “core”

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 56

56
Protocolli

• SNDCP (SubNetwork Dependent Convergence Protocol)


• Multiplazione sullo stesso link logico
• Compressione dati, frammentazione

• LLC (Logical Link Control)


• Basato su LAPDm, gestisce un link logico tra MS e SGSN -
Variante del LAPDm
• Alta affidabilità (controllo di flusso, CRC) e cifratura

• BSSGP (BSS Gprs application Protocol)


Dialogo SGSN ↔ BSC – Gestione priorità

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 57

57
Protocolli

• FR (Frame Relay)
• protocollo “bearer” di BSSGP PDU

• RLC/MAC (Radio Link Control/Medium Access Control)


• RLC:
• link affidabile MS - BS.
• segmentazione/riassemblaggio delle trame LLC

• MAC:
• gestione accesso radio (request e grant)
• multiplazione delle risorse radio condivise

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 58

58
Roaming GPRS

HLR SS7 BSC BTS


C ABC

1 2 3

4 5 6
7 8 9

0 #
*

HPLMN SGSN
BG BG
Intra-PLMN
backbone Inter-PLMN Intra-PLMN
backbone
backbone VPLMN
DNS DNS
GGSN
GGSN
2

Data Network
(Internet)
1

Packet Data
Network

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 59

59
Terminali

Wireless data Mobile Internet

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 60

60
Terminali

Classe A
Traffico CS e PS simultaneo

Class B
“Attach” simultaneo; traffic simultaneo CS e PS non permesso

Class C
“Attach” simultaneo non permesso

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 61

Classe A: terminale in grado di gestire simultaneamente


comunicazioni GSM e GPRS.
Classe B: terminale raggiungibile contemporaneamente da
chiamate GSM e GPRS, ma in grado di gestire alternativamente
comunicazioni GSM e GPRS.
Classe C: terminale in grado di gestire alternativamente chiamate
GSM o GPRS.

61
Operatore GPRS come ISP
Public Internet
WWW
e-mail
WAP
DNS LAN
GGSN
BTS
IP
BSC SGSN backbone GGSN

IP
SGSN backbone
BTS
CDN
BSC
LAN

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 62

62
Operatore GPRS as ISP
RDAIUS
Server

GGSN HTTP
Proxy
SGSN
BSS
WAP
Access
Gateway
Network

Operator’s
Content
Server

Internet

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 63

Nella Figura è descritta l’architettura di rete per un operatore GPRS che si


proponga anche come ISP. In questo caso i Gateway GPRS (GGSN) sono
connessi a Server appartenenti all’infrastruttura di rete dell’operatore, quali
ad esempio un nodo per l’accesso a Internet, un Server Web che ospiti il
portale dell’operatore, un Gateway per l’offerta dei servizi WAP (Wireless
Application Protocol) e un Server di posta elettronica.
A fronte del maggiore impegno per la realizzazione della rete, l’operatore
che opti per questa scelta ha l’opportunità di fornire servizi a valore
aggiunto, svincolandosi dal ruolo di semplice fornitore del servizio di
trasferimento dell'informazione.

63
Operatore GPRS come ISP

L’indirizzamento è tipicamente effettuato dal GGSN.


Alternativamente puo essere effettuato attraverso un Server
RADIUS (la maggiorparte dei GGSN realizzano un Client RADIUS)
Gli indirizzi possono essere pubblici o privati:
• indirizzi privati richiedono “application proxy”
• non tutte le applicazioni permettono l’uso di “proxy server”
(es., applicazioni VPN sicure)
RADIUS puo essere usato anche per scopi di autenticazione

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 64

64
Servizi per clienti privati

WEB browsing:
• HTTP 1.1 is recommended
• Typically standard HTTP compression algorithms are not implemented on
Web Servers.
• Accelerating proxies can be used. Acceleration proxies typically optimize
TCP connections to the wireless link characteristics and compress
contents. The cost of content compression is a reduced quality of images.
The advantage is an acceleration of a 2 or 3 factor

E-mail:
• IMAP4 is recommended
• SMTP/POP3 accelerating proxies can be used

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 65

65
Accesso a ISP/Intranet via GPRS
WWW
e-mail
DNS
LAN
ISP B

Internet
Gateway

GGSN

BTS
GPRS
BSC SGSN backbone Corporate
GGSN
Intranet
SGSN

BTS
BSC

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 66

66
Accesso remoto a Intranet tramite GPRS

Accesso remoto a host e server sulla Intranet


Temi principali:
• Autenticazione
• Indirizzamento
• Sicurezza dei dati

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 67

67
RAS (Remote Access Service) controllato
dall’operatore

Tunnelling

RADIUS
Server
GGSN
Corporate
SGSN
BSS
Internet
Access
Network

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 68

68
RAS (Remote Access Service) controllato dall’utente

VPN Server

GGSN
Corporate
SGSN
VPN BSS
client Internet
Access
Network

VPN tunnel

GIANCARLO PIRANI – TELECOM ITALIA LAB GPRS Dati - 69

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