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Tracce d’Eternità N.

26 Nuova Serie Luglio 2015

’Gli Errori di Orione’


di Fabio Marino
La Costruzione delle Piramidi di al-Jizah
di Giuseppe Badalucco
Intervista a LORENZO ROSSI
di Roberto Bommarito
Il Mito di Cristo nel Vangelo di Tommaso
di Domenico Rosaci
La Connection Extraterrestre
di Pier Giorgio Lepori
Mothman e altre Creature Misteriose
di Gianluca Rampini
L’Alchimia Trasformativa del Rosarium Philosophorum
di Michele Perrotta
La Ricerca Extraterrestre
di Federico Tommasi
Schiavi degli Dei
di Valentino Ceneri
2

Contenuti

Note a Margine
Rubrica del Direttore Gianluca Rampini pag. 3

Introduzione alla TCO


di Archeomisterica pag. 4

GLI ERRORI DI ORIONE


di Fabio Marino pag. 6

LA COSTRUZIONE DELLE PIRAMIDI DI al-JIZAH


Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

di Giuseppe Badalucco pag. 20

CRIPTOZOOLOGIA - Intervista a Lorenzo Rossi


di Roberto Bommarito pag. 45

IL MITO DI CRISTO
di Domenico Rosaci pag. 52

LA CONNECTION EXTRATERRESTRE
di Pier Giorgio Lepori pag. 56

MOTHMAN, SPRING HEELED JACK


di Gianluca Rampini pag. 63

L’ALCHIMIA TRASFORMATIVA DEL ROSARIUM


PHILOSOPHORUM
di Michele Perrotta pag. 70

LA RICERCA DI CIVILTA’ EXTRATERRESTRI


di Federico Tommasi pag. 73

SCHIAVI DEGLI DEI


di Valentino Ceneri pag. 85

www.associazioneaspis.net
3

NOTE A MARGINE
Rubrica del Direttore Gianluca Rampini
La rivoluzione è fallita. Sempre che sia mai
cominciata e che non fosse solo nella mia testa.
Con l'avvento dei social-network ho per lungo tempo
sperato che ciò producesse un'evoluzione del
“consumatore medio”, un progresso nella diffusione
dell'informazione. Ora, tendo a credere non a caso,
la situazione è talmente afflitta da immondizia
telematica, da bieca disinformazione, che ogni
speranza è ormai perduta. Per dover di precisione
devo dire che questo mio pensiero va
principalmente a Facebook, non frequentando gli
altri ( Twitter, Instagram ecc.. ). Se non fosse per
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

l'aiuto “tecnico” che ci da nell'allestire certo ho dovuto smontare tutti i costrutti teorici su
comunicazioni, nell'intessere rapporti e nel dare cui mi basavo. Ho dovuto re-imparare ad usare
visibilità a ciò che facciamo l'avrei felicemente internet, a cercare le informazioni e sopratutto ad
abbandonato da tempo. Tristezza e disgusto, oltre evitare il qualunquismo per andare quanto più
che saturazione, sono ciò che provo ogni volta che, possibile vicino alle fonti. Il che comprende anche, e
ipnotizzato, scorro i post di utenti che se pur “amici” forse sopratutto, dedicare il proprio tempo di ricerca
non conosco per niente. sopratutto a testi ed autori di comprovata serietà.
Mettendo finalmente da parte il preconcetto della
La cosa peggiore da vedere è la guerra tra poveri
“scienza ufficiale”, spauracchio della ricerca
che da un verso ci hanno costretto ad intraprendere
ufologica e non solo per molti anni. Se la ricerca è
e dall'altro ci raccontano spargendo nell'etere
seria non si può evitare di occuparsi di testi
tonnellate di falsità ed idiozie perfettamente tarate
scientifici ( per scientifici si intenda storici/linguistici/
per affibbiare colpe, demonizzare gruppi e in
archeologici ecc... ) ai quali bisogna integrare il
definitiva farci distrarre dal precipizio che si avvicina
lavoro eterodosso di coloro che prima di noi hanno
rapidamente e nel quale finiremo, a meno di
usato questo paradigma. E' un lavoro faticoso, è un
insospettabili risvegli da parte di noi tutti. Via via in
lavoro che può intimorire. Non dobbiamo temere di
ordine decrescente vi è tutta un serie di argomenti
confrontarci con la “scienza” così come non
ormai infettati da stupidità e malafede. Non so a
dobbiamo pedissequamente cercarne
qual punto della classifica ci sono l'ufologia, la
l'approvazione.
paleo-astronautica ed il paranormale in genere. Non
so negli altri paesi, ma in Italia abbiamo alcuni dei Non aspettiamoci che la rivoluzione sia là fuori, se
più grandi fuoriclasse dell'ignoranza e dell'ottusità rivoluzione sarà, sarà solo dentro di noi. E senza
mentale. Capirete se non faccio nomi ma sono certo voler incedere in sbiaditi toni New Age, intendo solo
che ognuno di voi può pensare a più di un esempio dire che dobbiamo crescere. Non esiste un livello,
che conosce. Per non lasciar intendere che io creda un momento nel quale possiamo dire che siamo
di esser al di sopra di tutto questo devo ammettere arrivati. Per ora di certo siamo arrivati a questo
candidamente di esser stato pure invischiato nella numero 26 di Tracce d'Eternità e ancora stiamo
foga dell'assurdo, nel dare notizie senza verificarle, cambiando, adattandoci ai tempi e cercando, per
nel credere in teorie senza metterle veramente alla quanto ci è possibile, di un offrire un prodotto ( se
prova. Per tirarmene fuori ho dovuto pur gratuito ) che testimoni quanto vi ho detto poche
sostanzialmente resettare tutto. Non ripartire da righe fa.
zero perché sarebbe stato controproducente, ma di
Buona lettura a tutti.

4

INTRODUZIONE ALLA TCO


di Archeomisterica

Da circa trent’anni ogni volta che si parla o si trovato corpi, mummie o altro in questi giganti di
osserva il trittico in pietra di al-Jizah, negli ambienti pietra. I primi dubbi sulla bontà della tesi funeraria
sia degli addetti ai lavori che presso il grande appioppata ai monumenti piramidali dell’Egitto
pubblico si fa riferimento ad una teoria rivoluzionaria Dinastico risalgono, in una primeva forma
rispetto alla considerazione egittologica ortodossa strutturata, agli Anni ’60 dello scorso secolo; in
delle Tre Piramidi. senso antropologico attraverso l’opera di De
S a n t i l l a n a e Vo n D e c h e n d , l a t i t a n i c a
Proprio da qui partiremo con il fine di avere un’idea reinterpretazione della storia e dei Miti nel testo ‘Il
chiara dello scacchiere su cui ci muoviamo. È infatti Mulino d’Amleto’; più divulgativi e nazionalpopolari,
necessario un riassunto della questione sul fronte grazie ad una corrente avanguardista che vanta i
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archeologico convenzionale e poi capire il punto di suoi capostipiti in ricercatori indipendenti come lo
vista dell’avanguardia. La piana di al-Jizah è la statunitense Robert K. G. Temple il quale, attraverso
propaggine nord – appropinquata al delta del Nilo una lettura di frontiera sulla considerazione che i
ed ormai quartiere orientale de Il Cairo – punta di Dogon avevano della stella Sirio, dà il via ad una
diamante di un’area definita Necropoli Menfita i cui serie di speculazioni con principi poco seri giacché
confini si estendono da Saqqara fino ad Abu Rwash, la propria tesi era una distorsione di analisi accurate
passando per Menfi, Abusir, Zawyat-al-Aryan, fatte dall’etnologo Griaule e dalla antropologa
Dashour. La zona è assai ricca di monumenti definiti Dieterlen proprio sui Dogon e riportate da De
funebri con forma piramidale da quella di Saqqara, Santillana e Von Dechend. Incurante della
la Piramide a gradoni del Faraone Djoser millanteria e forte del sensazionalismo allora
(cronologicamente la più antica, 3150 a.C. circa), scatenato, ecco giungere il continuo di quel testo
fino alle costruzioni di Zawiat-al-Aryan ed Abu ovvero ‘Il Mistero di Sirio’ ad opera di Murry Hope la
Rwash. Le realizzazioni egizie, comunque, si quale trasporta in Egitto la tesi di Temple
estendono ben aldilà di questa zona giungendo fin ipotizzando il contatto tra questo popolo e una
nel profondo sud, le cosiddette ‘piramidi nubiane’. popolazione di origine extraterrestre dalle fattezze
leonine.
Cosa sono secondo l’Ortodossia? Monumenti
funebri. Tombe è la risposta semplice tout-court, le In quegli stessi anni, intorno alla prima metà degli
estreme dimore dei Faraoni. In particolare quelle di ’80, i testi di Temple, le ricerche della Hope, ‘Il
al-Jizah sono persino circondate da sepolcri a Mulino’ di De Santillana e Von Dechend ma
mastaba e quindi rafforzano questa idea che nasce soprattutto un’altra grandissima opera, ‘Serpent in
sostanzialmente tra il 1798 – missione napoleonica the Sky’ di J. Anthony West, influenzeranno e
in Egitto – e i primi del ‘900. In soldoni gli egittologi diverranno sostrato per le ricerche di un ingegnere
sostengono, secondo la tesi più accreditata, che i appassionato di Egitto ed egittologia: Robert Bauval.
monumenti funerari piramidali siano cenotafi eretti al L’approccio metodologico è rivoluzionario, si tratta
di sopra delle originarie sepolture a mastaba. infatti di concepire la storia di un popolo non solo
sotto il profilo archeologico ma olistico, a tutto tondo
compresa astronomia, mitologia, antropologia,
fisica, matematica, filosofia e via discorrendo. Già A.
Eppure, a partire da Erodoto e transitando Posnansky nel 1945 introdusse uno studio sul
attraverso i racconti del califfo al-Mamun che Kalasasaya a Tiahuanaco di tipo archeoastronomico
penetrò all’interno dell’Orizzonte di Khufu (Piramide
ovvero misurando gli allineamenti tra i monumenti e
di Cheope) intorno al 820 d.C., nessuno mai ha le costellazioni sospette di esserne i modelli
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risalendo pertanto ai periodi reali di costruzione e
d’interpretazione.

Dal 1984 Bauval ha rovesciato sulla testa degli


egittologi ortodossi una carrellata di informazioni
archeoastronomiche da fare accapponare la pelle
dimostrando, nei fatti, la diversa destinazione del
trittico di Rostau (alla lettera 'la porta delle stelle')
nella piana di al-Jizah tutt'altro che sepolcri bensì lo
specchio terreno del Duat con le Tre Piramidi a
simboleggiare l'asterismo principale ovvero la
Cintura di Orione. L'Autore scrive due testi
fondamentali (‘Il Mistero di Orione’ e ‘Il Codice
Egizio’) più una serie di articoli, conferenze ed
interviste presso i maggiori media internazionali
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compresa la diretta BBC quando il robot 'Upuaut II'


nel 1993 – progettato da Rudolph Gantenbrink –
risale il condotto nord di Khufu e scopre la famosa
'porta' tutt'oggi ancora – dopo le esplorazioni del
2002 e del 2004 – oggetto di dibattito.

Bauval racconta la sua illuminazione durante una


notte negli Anni ’80 in cui osservava dall’alto la
piana di Rostau e contemporaneamente la volta
celeste. Ad un certo punto il suo sguardo fu
catturato dalla Cintura d’Orione e lì, egli narra ne ‘Il
Mistero di Orione’, ebbe la sua ‘mela di Newton’.
Successivamente elaborò l'intuizione attraverso un
software astronomico, Skyglobe 3.0; stando agli
allineamenti stellari dei condotti nord-sud presenti
sulla Grande Piramide essi puntavano decisamente
su Ursa Minor e Orion: seguendo un preciso
coordinamento con il vecchio detto egizio: 'come in
alto così in basso', fece sì che Skyglobe trovasse il
perfetto allineamento tra l'asterismo e i tre
monumenti delineando un asse tra Khufu e Alnitak,
prima di Cintura, Zeta Orionis. Ne venne fuori la
fatidica data del 2550 a.C. ovvero 4.500 anni or
sono quando il condotto che puntava ad Orione era
perfettamente allineato con la stella in questione. La
data fu aggiustata tra il 2550 e il 2450 a.C. per
ragioni ortodosse. Da quel momento la Teoria della
Correlazione con l’Orione diviene il punto di forza
dell’avanguardia arricchendosi di scrittori e
ricercatori indipendenti come Graham Hancock,
Adrian Gilbert, Colin Wilson e altri. La TCO sembra
davvero la ‘spina nel fianco’ dell’Ortodossia.

Ma qualcosa non torna…



6

GLI ERRORI DI ORIONE


di Fabio Marino
(parte I)

AVVERTENZA

La bibliografia relativa all'intero lavoro,


sebbene ridotta al minimo e ai soli titoli dei testi,
articoli e pubblicazioni utilizzati, sarà pubblicata in
calce all'ultima parte del lavoro stesso per evitare di
appesantire troppo la lettura con note e rimandi.

!
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L'origine e il motivo di disposizione e FIGURA 1 - copertina del libro "Il mistero di Orione"
allineamento di alcuni dei più importanti monumenti
egizi sono, com'è noto, altamente dibattuti. Da Questa ipotesi (forse “teoria” è un termine troppo
almeno un paio di secoli, si fronteggiano non meno impegnativo) ha rapidamente guadagnato terreno
di due correnti di pensiero (con relative sfumature), sia fra i “revisionisti”, fra i quali sono stati
afferenti rispettivamente alla visione "legittimista", rapidamente arruolati Graham Hancock, John
classica e ortodossa dell'Egittologia, e viceversa a Anthony West e il compianto Colin Wilson (ma non il
una idea "alternativa", eterodossa e che spesso geologo Robert Schoch, che si muove su basi più
purtroppo è sfociata in degenerazioni prudenti), sia fra gli amatori, gli “appassionati lettori”
piramidologiche assolutamente non condivisibili, e numerosi “ricercatori indipendenti” di terza o
anche -e non solo!- per motivi matematici. La quarta mano. Io stesso confesso di dover essere in
pubblicazione nell'ormai lontano 1969 del classico e qualche misura debitore, per quanto riguarda le mie
monumentale "Mulino di Amleto" da parte di due modeste ricerche e i miei interessi, al libro "Il
giganti come Giorgio de Santillana e Hertha von mistero di Orione", alle cui tesi ho
Dechend ha prodotto profonde revisioni entusiasticamente aderito per molti anni.
archeologiche sia nell'interpretazione di miti e Successivamente, tuttavia, un'analisi condotta da
leggende (spesso contenenti interessanti riferimenti qualche tempo a questa parte, attraverso un'attenta
di natura astronomica), che nella valutazione e ri- ri-lettura degli scritti di Bauval e soci nonché delle
valutazione di centinaia di siti di scavo sparsi per il tematiche relative (aspetti paleoclimatici,
mondo sulle basi di sempre più approfondite archeologici, epigrafici, mitologici, astronomici), mi
correlazioni archeoastronomiche. Ha altresì ha portato ad assumere una posizione piuttosto
prodotto, come effetto collaterale, la nascita e lo critica nei confronti di TCO e addentellati vari.
sviluppo di una congerie di ipotesi e teorie (più o Naturalmente, non sono il primo a esprimere
meno fantasiose), sorte con lo scopo di ridiscutere ampie riserve sulla teoria di Bauval; in ogni caso,
quasi ogni conclusione dell'archeologia ortodossa. Il molte di queste riserve mi sono sembrate piuttosto
che, si intende, non è un male in sé. Un posto "settorializzate", per cui è difficile cogliere la serietà
certamente di rilievo, che in ogni caso ha prodotto delle obiezioni, spesso perse in parecchi rivoli che
alcune notevoli revisioni da parte dell'Egittologia ne impediscono la visione d'insieme. Di qui, l'idea di
"ufficiale", è l'ipotesi, formulata originariamente dal confutare (o semplicemente correggere) l'ipotesi del
noto ingegnere Robert Bauval (belga, ma egiziano belga in un unico scritto che comprendesse quanti
di nascita) e da Adrian Gilbert, nota come "Teoria più elementi possibile, per fornire al Lettore (si spera
della Correlazione di Orione" (d'ora in poi con sufficiente chiarezza) i motivi per cui non si può
abbreviata in TCO). aderire, in tutta sincerità, a questa pur coraggiosa
idea, che in ogni caso lascia comunque irrisolte
molte questioni sulla Civiltà del Nilo; di qui, l'idea di
7
un articolo, di stampo divulgativo ma –mi auguro-
comunque rigoroso, per fare il punto almeno
parziale della situazione.

La prima pubblicazione dei fondamenti della


TCO avvenne nel 1989 sul numero 13 della rivista
"Discussion in Egyptology",

FIGURA 3 - Costellazione di Orione


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che si innalzava nel limpido cielo africano. Questo


asterismo, molto grande, ha essenzialmente cinque
grossi riferimenti per l'occhio nudo: a Nord-Est, la
stella arancione Betelgeuse

FIGURA 2 - il n° 26 della rivista "Discussions in


Egyptology"

curata da una grande egittologa (seppur eretica -ma


non eterodossa!), la prof.ssa Alessandra Nibbi.
Bauval riprese molte volte su quella rivista le sue
tesi (ad esempio, nei numeri 26 e 28, e anche
successivamente), che sono estremamente note,
per cui le riassumerò molto brevemente.

Molto poeticamente, Bauval racconta che


una notte, mentre si trovava ai margini del deserto
egiziano, ebbe a notare la costellazione oggi nota !
come Orione:
FIGURA 4 - Costellazione di Orione - la freccia
indica Betelgeuse

(nome derivato dall' arabo "‫وزاء‬%% ‫ج‬% % % % % % ‫د ال‬%% % % % % % ‫”ي‬, Yad al-
Jawzāʾ, "la mano di al-Jawzāʾ [Gigante]"); a Sud-
Ovest la brillante e bianco-azzurra Rigel
8
in seguito i motivi. La costellazione di Orione,
sebbene così chiamata per via della derivazione di
quasi tutti i nomi celesti moderni dalla mitologia
greca, ha certamente affascinato nel corso del
tempo moltissime civiltà e culture. Un breve
riassunto utile per i nostri scopi è presente in
Wikipedia: "Nella mitologia norrena la cintura era
considerata come la canocchia di Frigg o di Freyja.
Nella mitologia ugro-finnica, invece, le stelle della
cintura rappresentavano la falce o la spada di
Väinämöinen. Al contrario, di origine biblica sono i
nomi di «Bastone di Giacobbe» o «Bastone di
Pietro», così pure come quello di «I tre Re» o «I tre
Magi». Presso i clan di etnia Seri del nordovest del
! Messico le tre stelle erano conosciute
FIGURA 5 – la stella Rigel collettivamente come «Hapj» (un nome che denota
un cacciatore). Singolarmente invece esse venivano
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(dall’arabo “Rijl jawza al-yusra”, che significa "il chiamate «Hap» (Cervo Mulo),
piede sinistro di Colui che è Centrale", cioè Orione); «Haamoja» (Antilocapra) e «Mojet» (Bighorn).
in posizione quasi centrale rispetto a queste stelle, e «Hap» è Alnilam ed è stata ferita dal cacciatore; il
con direzione diagonale da Sud-Est a Nord-Ovest suo sangue è gocciolato sull'isola di Tiburón."
Apparentemente agganciata proprio alla Cintura si
trova la "Spada di Orione" (forse la regione del cielo
maggiormente fotografata da astrofili e
professionisti, per via del gran numero di formazioni
del Profondo Cielo ivi presenti).

!
FIGURA 6 - la Cintura di Orione

c'è la famosa Cintura di Orione, composta da tre


stelle di luminosità piuttosto elevata: per l’appunto
da Sud-Est a Nord-Ovest, e separate fra loro da
pochissimi gradi, troviamo Alnitak (nome che, come
gli altri, deriva dall'arabo ‫اق‬%% ‫ط‬% %‫ن‬% % % % % % ‫“ ال‬An-nitaq”, che
significa “La cintura”); Alnilam, la stella centrale
(‫نظام‬%% % ‫" ل‬An-niżām", correlato al termine ‫ظم‬%% % ‫" ن‬Nażm",
"Fila di perle"); Mintaka (‫ة‬%% ‫ق‬% ‫ط‬% ‫ن‬% % % % % % ‫“ م‬Manţaqah”, cioè
"Cintura"). Un dato importante da tenere a mente
d’ora in poi è rappresentato dalla magnitudine
apparente dalla Terra di questi tre astri:
rispettivamente 1.74, 1.69 e 2.21: si noti che il !
numero più piccolo esprime una luminosità
FIGURA 7 - Spada di Orione - immagine di Lorenzo
maggiore, anche a livello dei decimali. Un altro
COMOLLI, 1998
dato di rilievo è rammentare che la stella più a Sud
è Alnilam, quella più a Nord Mintaka: ne vedremo
9
La cosiddetta "Spada" è costituita da un periodo compreso fra 32.500 e 38.000 anni.
raggruppamento di astri che comprende, fra l'altro,
anche la celeberrima Nebulosa di Orione
(

FIGURA 8 - Nebulosa di Orione (M42) - Foto


dell'Autore !
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e che, come la Cintura, ha una lunga storia di Viene attribuita ai misteriosi Aurignaziani,
osservazioni e di "attenzioni", fin dall'antichità e una popolazione di cui sappiamo davvero poco, se
presso le più diverse culture. La stessa Wikipedia si eccettua il fatto che entrarono in Europa
così efficacemente sintetizza: "Tra le sue verosimilmente dall'est sostituendo l'uomo di
componenti ha una posizione fondamentale la Neanderthal.
Nebulosa di Orione (M42): creduta in antichità una
Ritornando però al racconto iniziale di
semplice stella, magari un po' sfocata, si rivela
Bauval, si apprende che -osservando, come detto,
essere una delle più grandi nebulose conosciute,
la costellazione e la sua Cintura nella nera oscurità
nonché la più luminosa osservabile dalla Terra e la
del deserto- egli ebbe un'intuizione, che poi mise
più studiata. Grazie all'osservazione di questa
ripetutamente alla prova: le tre grandi piramidi di
nebulosa, gli scienziati hanno potuto osservare e
Gizah (e forse non solo esse) erano state costruite
studiare gli stadi fondamentali della formazione
per raffigurare nella terra d'Egitto, corrispettivo del
stellare. Fra le tre stelle della Spada sono presenti,
Cielo per via del suo stretto rapporto con le Divinità
oltre alla Nebulosa di Orione, altri due sistemi
celesti, una mappa terrena di Orione (e
nebulosi importanti: uno è costituito dalla Nebulosa
probabilmente di altre costellazioni), sfruttando
De Mairan (M43), in realtà direttamente connesso
anche la vicinanza della piana con il Nilo,
con la Nebulosa di Orione, e a nord, NGC 1977, una
equivalente della "Via d'Acqua Tortuosa" posta nel
nebulosa a riflessione illuminata dalla stella 42
firmamento (la Via Lattea). A riprova delle loro
Orionis." A parte il grande interesse astronomico e
affermazioni, Bauval e Gilbert riportano
astrofisico, è evidente che un asterismo così grande
l'impressionante sovrapposizione di una
non può non aver catturato l'attenzione dei popoli fin
astrofotografia (in verità un po' vecchia) delle stelle
dall'antichità, come visto più sopra. Alcuni, forse un
della Cintura con una ripresa dall'alto delle Grandi
po' troppo arditamente, identificano la costellazione
Piramidi, davvero suggestiva.
addirittura in un manufatto (una sottile tavoletta)
trovata nel 1979 in una caverna nella valle di Ach,
nel Giura di Svevia, in Germania. La datazione al
C14 delle ceneri di ossa trovate in un deposito
vicino alla tavoletta fanno supporre che risalga a un
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astronomicamente orientati verso Thuban
(Alfa del Dragone - all'epoca stella polare),
la Cintura di Orione, la stella Sirio (Alfa del
Cane Maggiore, la stella più brillante del
cielo -in egizio: Sopdet; in greco: Sothis) e
Kochab (Beta dell'Orsa Minore), in maniera
intenzionale e non per mera coincidenza.
Ovviamente, questo fatto (l'intenzionalità)
fissa definitivamente una data-limite per la
costruzione del monumento, e
l'affermazione si basa sui lavori pionieristici
! di Badawy e Trimble;
FIGURA 9 - Fotografia e composizione di Robert - che grazie a tale allineamento questi
Bauval condotti "puntino", di fatto, a una data
Tralasciamo del tutto, in questa sede, l'ipotesi, specifica, per cui di fatto "fissano" con
altrettanto alternativa, di una corrispondenza, invece precisione la data di costruzione della
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che con Orione, con la costellazione del Cigno, e piramide stessa, e questa data è circa il
vediamo dove cercano di condurci Bauval, Gilbert e 2.550 a.C. (corrispondente in pieno,
Hancock (i principali sostenitori della TCO). dunque, con la datazione/cronologia
Innanzitutto, precisiamo che all'interno della teoria dell'Egittologia classica);
trova posto anche la Sfinge, il cui ruolo (purtroppo - che esistano corrispondenze molto
anch'esso errato...) verrà analizzato strette fra l'intera costellazione di Orione
successivamente nel corso di questo lungo articolo. e la disposizione al suolo di parecchie
La TCO "completa" viene esplicitata da piramidi egizie, le quali complessivamente
Bauval nel corso della sua ormai notevole riprodurrebbero l'intero asterismo;
produzione bibliografica. In estrema sintesi, il - che, in definitiva ed eccezion fatta per la
ricercatore belga ritiene (essendosi avvalso della Sfinge, per il suo Tempio e per il Tempio
sua intuizione oltre che di programmi -non della Valle (si veda in seguito), la datazione
eccessivamente sofisticati- di simulazione classica delle piramidi è sostanzialmente
astronomica per PC): corretta; la novità introdotta da Bauval
- che esista una pressoché perfetta risiederebbe nella concezione del
corrispondenza fra le tre piramidi attribuite progetto complessivo della piana di
a Cheope, Chefren e Micerino e la posizione Gizah. Secondo questo autore, infatti,
celeste delle stelle della Cintura di Orione; esisterebbe e sarebbe dimostrato dalle sue
ricerche e simulazioni archeoastronomiche
- che tale corrispondenza sia però un progetto specifico, terminato nel III
chiaramente fissata, grazie ai fenomeni millennio a.C. dagli Egizi, concepito però
processionali per cui la costellazione di nell'XI millennio a.C. (più o meno al
Orione "si alza" e "si abbassa" rispetto presunto termine dell'ultima era glaciale) per
all'orizzonte di Gizah durante il Grande indicare, accanto alla conoscenza esoterica
Anno (o Anno Platonico, pari a circa 25.920 della precessione degli equinozi, un preciso
anni), al 10.500 a.C. circa, tempo che "percorso iniziatico" sulla via del Sole, dei
Bauval ritiene descrivere lo Zep Tepi o solstizi e degli equinozi. Bauval & co., in
Primo Tempo, con cui gli Egizi fanno iniziare ogni caso, non fanno alcuna supposizione
la storia mitica dell'Egitto; esplicita e concreta sulla civiltà responsabile
di un simile piano.
- che i quattro condotti interni presenti
nella Camera del Re e della Regina della Cassando, in questa sede, quanto non relativo
Grande Piramide di Cheope (già definiti all'antico Egitto (di fatto e più o meno
come "pozzi di aereazione") siano implicitamente, Bauval si allinea a Hancock, Collins,
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Wilson, West e quant'altri collegano Stonehenge, generale confusione, è necessario rileggere più di
Nabta Playa, Yonaguni, Bimini, Olmechi, Maya, una volta il loro libro (NdA: qui il riferimento è a
Angkor Wat in un unicum che rappresenta «Custode della Genesi»)… Una cosa è comunque
l'estrema eredità di una super-civiltà certa: il filo della discussione è talmente
preesistente a quelle storiche), l'ingegnere belga, ingarbugliato e poco chiaro che la logica che lo
riassumendo, ipotizza (NdA: aggiornamento sottende si smarrisce”.
dell'idea-base alla data del suo libro: "Il mistero
della genesi" -titolo originale: "Black genesis") che Prima di proseguire, è meglio esaurire fin da
sia esistita una società altamente evoluta, la quale subito anche i motivi del mio rifiuto, e di quello della
circa 12.000 anni fa per motivi imprecisati ha Comunità scientifica internazionale, di talune
ritenuto di dover trasmettere un messaggio interpretazioni pseudomatematiche e a sfondo
codificato attraverso la rappresentazione nella Valle piramidologico. In primo luogo, perché i calcoli
del Nilo di figurazioni celesti, rappresentazione vengono effettuati sempre e comunque utilizzando
probabilmente iniziata con la Sfinge e/o con i cerchi unità di misura assolutamente arbitrarie: si parli di
di Nabta Playa e conclusa circa 8.000 anni più tardi, miglia o chilometri, di metri o piedi, di leghe o
secondo modalità mai precisate, con cubiti (reali o non) il risultato non cambia. Non
l'edificazione delle tre grandi piramidi. esiste nessuna prova che gli Egizi o chi per loro
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Un'avvertenza è d'obbligo. Ci troviamo di fronte, fossero "usi all'uso" di unità di misura a noi note.
purtroppo, a un tentativo affascinante quanto Ovviamente del tutto diverso è il discorso aperto
imbarazzante di mettere insieme svariate idee in da considerazioni fondate sullo studio di
libertà, senza un reale filo logico. Bauval spesso proporzioni, che restano le medesime
appare sconvolto e folgorato, nel corso dell'intera indipendentemente dalla misura adoperata: si pensi
sua produzione e anche all'interno di uno stesso alla ormai assodata conoscenza del π da parte dei
libro, da rivelazioni assai diverse per importanza e Nilotici (abbastanza ben approssimato, con un
per datazione, al punto che è oggettivamente valore oscillante fra 3.16 e 3.145), o del ø, entrambe
complicato tenere dietro a tutti i numeri e alle date di fatto incorporate in molti monumenti, anche
che di volta in volta egli propone. Si ha talora dell’Antico Regno.
l'impressione che estragga numeri a caso, oppure In secondo luogo, perché spesso con numeri e
che tenda a dare ragione all'ultima nozione che ha misurazioni si può giocare. Ad esempio, per chi
acquisito nel corso delle sue ricerche, vuole divertirsi ho trovato questa bizzarra
indipendentemente dal loro reale valore in relazione elucubrazione in Rete:
alla sua ipotesi. Mi auguro di essere più chiaro di lui,
ma è difficile, e auspico l'indulgenza del Lettore.
D'altra parte, Ian Lawton e Chris Ogilvie-Herald
hanno avuto le medesime "difficoltà", come
riportano nel loro libro ("Il codice di Giza"): “Il loro
(NdA: di Bauval e Hancock) atteggiamento lascia
sempre interdetti e perplessi. Chi legga questa loro
opera, la prima dedicata a questi argomenti, non
può che uscirne fuori con le idee molto confuse in
merito alla datazione ascrivibile alle Piramidi… i
due autori ritengono che esse siano state disposte !
sulla Piana di Giza come rappresentazione in Terra
delle stelle della Cintura di Orione così come questi FIGURA 10
astri apparivano ai nostri occhi 10.500 anni or sono,
anche se, per l’evidenza di altre disposizioni il signor Veloso Emerson ha trovato (non so quanto
astronomiche sono costretti ad accettare l’ipotesi provocatoriamente…) un'evidente correlazione (sic!)
ortodossa che le dice concretamente innalzate fra il tempio cambogiano di Angkor Wat e casa sua,
soltanto 8000 anni dopo. In verità disaccordano con in quel di Florianopolis (capitale dello stato di Santa
l’Egittologia ufficiale solo sulla datazione della Caterina, in Brasile). Utilizzando la "sicura
Sfinge e dei templi ad essa collegati, ma prima di conoscenza matematica" degli antichi Indù (che - a
arrivare a capire tutto questo, districandosi nella dire il vero- con la Cambogia e il Brasile c'entrano
12
poco o nulla), il signor Emerson ha tirato fuori Cominciamo ora l'analisi vera e propria, che
questa serie di formule (si guardi anche la figura): ci porterà a concludere che l'ipotesi di Bauval è
purtroppo insostenibile, e non è nemmeno
cos a = cos b . cos c + sen b . sen c . cos A granché brillante, nonostante la sua grande
popolarità e lo strombazzamento a cui è
cos a = cos 76,6° x cos 62,3° + sen 76,6° . sen
sapientemente tuttora sottoposta.
62,3° . cos 27,5°
Va subito detto che la TCO è viziata
cos a = 0,107726… + 0,763973… = 0,871699…
all'origine dall'uso stesso del metodo utilizzato
Inv(cos) a = 29,34° per testarla. Oltre l'apparenza granitica dell'uso di
procedure informatiche, il programma usato (un
360° -------------------- 2piR banale software commerciale concepito addirittura
per il DOS) è assolutamente "primitivo" e di
29,34° --------------------- d conseguenza i risultati ottenuti sembrano essere
d = 2piR x 29,34°/ 360° del tutto inadeguati e scorretti. In altri termini,
non corrisponde al vero che esiste una
d = 2pi x 6.371km x 0,0815 corrispondenza fra la Cintura celeste e quella
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

presunta "terrena", in nessuna epoca. Non solo, ma


d = 3.262 km esistono considerazioni astrofisiche, come vedremo,
che gettano parecchie ombre sulla ipotesi di
D = piR - d = pi x 6.371km - 3.262 km = 20.015km -
Bauval per via della possibile evoluzione stellare
3.262 km
degli astri, elemento non tenuto in conto
D = 16.753 km dall'ingegnere belga: ne farò cenno in seguito,
rimandando il Lettore desideroso di un ulteriore
approfondimento a uno specifico articolo presente
nella bibliografia. Una dettagliata analisi sulle
grazie alle quali, in buona sostanza, conclude che capacità e sulle pecche dei software astronomici
esiste una correlazione ineccepibile fra la sua comunemente in uso è presente in questo stesso
città e Angkor Wat: le formule, insomma, numero, a cura di Giuseppe Badalucco, per cui
permettono di verificare che tra Florianopolis e il ritengo inutile ripetere gli stessi concetti in questa
tempio c'è una distanza pari a 16.753 Km, a fronte sede. Basti solo ricordare che: "…(per) questi
di una misurazione effettiva (tramite Google Earth) software occorre precisare che alcuni di essi non
di 16.759 Km. Chiaramente, qui ci troviamo davanti sono considerati software di natura
a un mistero nel mistero: come abbia fatto una professionale, per cui gli stessi produttori, che li
qualunque civiltà di migliaia di anni fa a prevedere hanno elaborati, per correttezza, hanno
addirittura l’esistenza del sistema GPS. espressamente avvertito gli utilizzatori che tali
Gli stessi Ian Lawton e Chris Ogilvie-Herald, programmi sono configurati per fornire posizioni
inoltre, nel loro accurato "Il codice di Giza" su planetarie, costellazioni, e altri dati con margine
accennato così giustamente osservano: "Le nostre d'errore minimo entro un'epoca compresa fra il
correnti unità di misura (piedi, metri ecc.) devono 3.000 a.C. e il 3.000 d.C. (tra questi si possono
essere accuratamente convertite nelle arcaiche ricordare alcuni importanti software come
unità di misura degli Egizi, quali il cubito e la stadia Skyglobe, Stellarium, WinStars e altri). Da ciò
lunga – di cui nei tempi antichi e classici esistevano sicuramente si deduce che, seguendo le indicazioni
infinite varianti –, sapendo sin da principio, per fornite dagli stessi produttori, è possibile ipotizzare
quanto ci viene da prove scritte e architettoniche, che tali software non possano fornire
che una conversione esatta è pressoché informazioni del tutto attendibili per epoche
impossibile, non disponendo di una «ratio» lontane, come il 10.500 a.C. su cui … lavorarono
codificata e riconosciuta per questa conversione". Bauval e Hancock nei propri scritti (nel 1994
operarono simulazioni su Skyglobe), per cui per
Mi sembra con questo di aver detto tutto al periodi di tempo così lontani rimangono seri dubbi e
riguardo, non credete? perplessità sui dati esposti. Alcuni studiosi (si veda
per esempio il Prof. Piero Massimino
13
dell'Osservatorio di Catania) hanno elaborato dei
software disponibili su siti di gruppi astrofili che sono
settati per tenere conto di tutte le problematiche
relative alla rappresentazione delle configurazioni
celesti, compresi i problemi relativi alle epoche
lontane, in cui gli effetti della precessione su
tempi lunghi non sono del tutto facilmente
comprensibili (per esempio Skydraw)" (G.
Badalucco, "CONSIDERAZIONI SULLO
SPOSTAMENTO PRECESSIONALE DELLE
COSTELLAZIONI ZODIACALI E SUL
FUNZIONAMENTO DEI SOFTWARE
ASTRONOMICI", ASPIS 2013 -il grassetto è mio).
Inoltre, come già rilevato da più di 15 anni da
astronomi del calibro di Ed Krupp (Griffith
Observatory, Los Angeles) e del compianto
Anthony Fairall (Dipartimento di Astronomia
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

dell'Università di Città del Capo) le immagini


proposte da Bauval e quant'altri sono tutte !
completamente errate nell'orientazione. Non dico
FIGURA 11 - R. Lepsius
assolutamente che sia stata un'operazione
fraudolenta, intendiamoci. Eppure, le mappe sono e, se non bastasse, da questa ripresa dall'alto
tutte sbagliate. Passi per il fatto che nei libri ottenuta con Google Earth:
l'orientamento delle figure è capricciosamente
variabile, e non rispondente quasi mai alla
convenzione internazionale secondo cui il Nord è
visualizzato in alto (e, conseguentemente, il Sud in
basso, l'Est a destra e l'Ovest a sinistra). Dà da
pensare, in ogni caso, proprio l'immagine "primeva"
prodotta da Bauval. Guardiamola di nuovo, con
attenzione:

! FIGURA 12 - il terzetto di Gizah ripreso da Google


Earth
FIGURA 9
Chiaro l'arcano? Se non lo è, un poco di pazienza e
Da essa sembrerebbe assolutamente evidente che, di sforzo, e sarà tutto di solare evidenza.
in effetti, "come in alto, così è in basso". Giusto?
Incontestabile? Assolutamente sbagliato. In Nella famosissima foto di Bauval, il terzetto di
realtà, il trucco c'è. E si vede pure, specialmente se Gizah è doppiamente invertito e ribaltato
raffrontato con questa riproduzione (tratta da un rispetto alla realtà. Mentre le stelle della Cintura
articolo in rete di Krupp): sono, nonostante la vetustà dell'immagine,
14
correttamente raffigurate (si veda anche la
FIGURA 13, qui sotto)

!
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

FIGURA 14 - il terzetto di Gizah dopo sola


riflessione orizzontale

ma quadra magicamente dopo una seconda


riflessione sull'altro piano, ad esempio quello
verticale:

FIGURA 13 - stelle della Cintura di Orione - da R.


Bauval

e sono quindi dal basso in alto (o, meglio, da


Sud-Est a Nord-Ovest…) Alnilak, Alnilam e
Mintaka, le tre piramidi vengono invece
scorrettamente rappresentate, riflesse/ribaltate
una volta secondo il piano verticale e una volta
secondo quello orizzontale. La reale
rappresentazione delle Grandi Piramidi sul
terreno, in effetti, è quella delle figure 11 e 12.
Però, se -attraverso un qualunque programma di
grafica: io ho usato IrfanView- si sottopongono le
immagini reali dei tre monumenti (prendiamo come
esempio la figura 12) ad una sola ! 

"riflessione" (come la chiama il programma) sul FIGURA 15 - il terzetto di Gizah dopo riflessione
piano ad esempio orizzontale, il risultato continua a orizzontale e verticale
"non quadrare":

"C'est plus facile, ne pas?" (cit.)

Ed ecco, per comodità, come compare


realmente la presunta sovrapposizione delle stelle
mantenendo il Nord in alto (ho usato per maggiore
chiarezza la stessa foto della Cintura usata da
Bauval):
15
1 - senza alcuna riflessione (cioè, come
effettivamente si vedono le stelle, e come
effettivamente sono disposte sul terreno le
Piramidi - ricordo che la Grande Piramide è quella
più scura, "a destra"):


FIGURA 18

si ottiene l'unico modo di far combaciare (beh,


quasi!) stelle e Piramidi. Un buon esempio,
insomma di come sia possibile piegare le
! osservazioni empiriche alle idee, con buona pace
della Filosofia della Scienza. Cosa è successo,
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

FIGURA 16 dunque? Molto semplicemente, poiché non esiste


alcun modo di far combaciare la posizione "del
non esiste la benché minima sovrapposizione di Cielo" e quella "della Terra", nemmeno ipotizzando
Cielo e Terra. D'accordo, entrambi i gruppi sono un improbabile "convenzione Sud" per quanto
composti da tre unità, ma mi pare un po' poco, no? riguarda gli Egizi (anche in questo caso
L'asse diagonale perfetto fra Cheope e Chefren non sarebbero indispensabili le riflessioni operate),
corrisponde all'allineamento fra Alnilam e Alnitak; si è piegata l'osservazione sul campo affinché
confermasse l'idea.
2 - con la sola riflessione orizzontale:
In tutta sincerità, da modesto scienziato non
posso che ripensare a un'autentica bufala
speculativa. Soprattutto in considerazione di un altro
aspetto che mi accingo ad analizzare, sullo stesso
tema (archeo)astronomico. Se infatti andiamo a
sovrapporre, utilizzando scale molto simili, le
immagini delle stelle di Bauval con le Piramidi come
oggi le vediamo, la presunta correlazione (come già
dimostrato) è del tutto inesistente: necessita della
doppia riflessione di cui abbiamo appena discusso:

! 

FIGURA 17

le due raffigurazioni orionica e terrena appaiono al


massimo QUASI speculari, ma nient'affatto
corrispondenti;

3 - con riflessione orizzontale e verticale:


16
FIGURA 20

È facile vedere (e dunque dimostrare) che


su scala similare esiste (solo con l'artificio della
doppia riflessione!) una correlazione pressoché
completa con la Seconda Piramide; una
correlazione quanto meno discutibile fra Grande
Piramide e Alnilam, mentre Mintaka e Micerino
sono al massimo compagni di banco. Non è
rispettato "in basso" (cioè a Gizah) il rapporto
esistente nelle distanze fra le singole stelle.

Va fatta, poi, un'ulteriore considerazione.


Anche volendo forzare le cose, e presupporre
arbitrariamente che gli Egizi abbiano per qualche
oscuro motivo mescolato le carte e quindi in realtà
una stretta correlazione esista, c'è un altro elemento
da spiegare (e Bauval non lo fa). "Da sinistra a
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

destra" avremmo la rappresentazione di Alnilam,


Alnitak e Mintaka, come detto. Ebbene, anche
questo semplicemente non è possibile. Secondo
la TCO, infatti, le Tre Piramidi sarebbero la
proiezione terrestre della Cintura; invece Cheope-
Alnilam è fuori posto, perché la stella più brillante
!
del terzetto è Alnitak-Chefren (quella "centrale"),
FIGURA 19 e sembrerebbe invece logico rappresentare la
stella più brillante con la piramide più grande.
Che succede se invece riportiamo le immagini Una differenza minima (1.69 contro 1.74) ma che
arbitrariamente doppiamente riflesse sulle stelle? una civiltà evoluta sarebbe stata in grado di
Ecco: cogliere. E difatti la Seconda Piramide è
leggermente più piccola della Grande Piramide (a
presunta riprova di una simile capacità), ma in
chiave TCO è stata eretta nel posto sbagliato (al
"centro" anziché a "sinistra"). Bisogna specificare,
poi, che per motivi prospettici effettivamente la
Seconda Piramide appare spesso più grande delle
tre; ma Alnitak non sembra affatto, a occhio
nudo, più brillante di Alnilam. Quindi, restano
inspiegabili queste devastanti discrepanze fra
osservazione del Cielo e costruzioni sulla Terra,
demolendo almeno in quest'ottica il paradigma del
"Come in Alto, così in Basso". Non potrebbe essere,
come vedremo in seguito, che questa perifrasi
debba essere riguardata come una metafora di altro
genere? Che "il Basso" sia qualcos'altro? Come
scrive Krupp: "Anche se un appassionato della TCO
potrebbe sostenere che l'inversione non è davvero
significativa, o che gli Egizi deliberatamente
rovesciarono questa costellazione per motivi arcani
e noti solo a loro, queste razionalizzazioni non
! hanno alcun senso. Nel momento in cui
abbracciano l'ipotesi di un orientamento
17
plausibilmente astronomico dei condotti Nord e commesso l'errore di misurare gli angoli su uno
Sud (NdA: della Camera del Re) della Grande schermo piatto (NdA: come dovrebbe essere noto,
Piramide, Bauval e Gilbert hanno l'obbligo di la somma degli angoli su una superficie curva è
accettare il fatto che il Nord significa nord e il maggiore della somma dei medesimi angoli
Sud si trova a sud nella Grande Piramide. Non proiettati su una superficie piana. Questo è il senso
ha senso, quindi, immaginare un'inversione nel dell'affermazione di Fairall, considerato che la volta
piano generale. Si potrebbe obiettare che è celeste è in effetti una sfera). La scelta di Bauval
possibile adottare una prospettiva completamente del 10500 a.C. (quando Orione raggiunge il punto
diversa e indipendente, immaginando il modo in cui più meridionale [NdA: «più basso»] nel suo ciclo di
Orione apparirebbe da un punto al di fuori della precessione) a suo giudizio si adatta anche con la
sfera celeste. In tal caso, l'Est è est e l'Ovest si Via Lattea, in questo caso perfettamente allineata
trova a ovest , ma i due non combaciano ancora: la con il Nilo. Ma il corso del Nilo è variabile, e noi non
cintura continua a trovarsi nella direzione sappiamo con certezza e/o con precisione dove
sbagliata" (grassetti miei). Come si vede, Krupp il Grande Fiume scorresse intorno al 10500 a.C."
descrive esattamente la situazione che -anche a La conclusione di Fairall è secca e impietosa:
mezzo delle figure precedenti- a mio giudizio "La base astronomica per sostenere che il layout
rappresenta un durissimo colpo alle affermazioni dei (NdA: complessivo) di Giza risale 10500 a.C. è
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

neo-egittologi. Il compianto Anthony Fairall così quindi molto sottile . Sarebbe bene se si facesse di
scrive, a completamento di questi pensieri: "La più per contrastare la pubblicità dei libri (NdA: di
Piramide di Cheope è la più grande di una linea di Bauval & co.), (chiarendo) che la base congetturale
tre - insieme a quella di Chefren e la piramide molto di simili affermazioni è davvero fragile sotto il profilo
più piccola di Micerino. Date le competenze di scientifico". Definire “ottimistica” la conclusione di
rilevamento degli Egiziani, molti si sono chiesti il Bauval («Ma ciò che adesso emerge dalla
motivo per cui la linea delle tre piramidi è raffigurazione visiva del cielo meridionale attorno al
leggermente deviata… (omissis). Una (spiegazione) 10500 a.C. è questo: la dislocazione della
è che la deviazione dalla linea retta corrisponde a cosiddetta Cintura di Orione posta a “occidente”
quello delle tre stelle della cintura di Orione, rispetto alla Via Lattea, coincide e collima, con
anch'esse leggermente disassate. Questo ha straordinaria precisione, con il layout delle tre
suggerito che il layout di Giza possa essere un Grandi Piramidi di Giza!») è dunque davvero un
tentativo di ritrarre la Cintura di Orione. Se è così, eufemismo. È chiaro che la rotazione giornaliera
l'orientamento della linea, rispetto ai punti cardinali, dell’azimut, che comporta automaticamente una
è sbagliato, in relazione alla data «canonica» del variazione diurna e annuale dell’assetto delle Tre
2500 a.C. circa. Il fenomeno della precessione, Stelle in relazione a qualsiasi riferimento terreno e
tuttavia, cambia l'angolo che la cintura fa nel cielo. anche a distanza dal meridiano, non è stata
Bauval sostiene che un riferimento al 10500 a.C. dà minimamente presa in considerazione. Ricordo a
«una corrispondenza perfetta». Ma è davvero così? questo punto che una definizione molto banale e
La mia indagine ha mostrato che, mentre la linea non strettamente corretta sotto il profilo geografico/
delle due piramidi esterne è impostata secondo un astronomico del termine “meridiano” è l’arco
angolo di 38 gradi da Nord, l'angolo della Cintura di immaginario che passa per il punto esatto in cui è
Orione a Nord per le date intorno al 10500 a.C. è situato un osservatore, e congiunge il Polo Nord con
molto vicino ai 50 gradi! Una differenza troppo il Polo Sud. Bisogna poi rilevare che alcune
ampia per essere definita «una corrispondenza “spiegazioni” dei guru della Neo-Egittologia (che
esatta». Ho calcolato che un moto di precessione forse è davvero un’Egittologia piena di nei...) sono
circolare darebbe 47 gradi, mentre se si purtroppo ancora più raccapriccianti. Dopo
considerano anche gli aspetti dovuti alla nutazione un’abborracciato chiarimento sulla natura della
questo valore è leggermente più alto. Simulazioni precessione degli equinozi, il tutto si riduce a
condotte all'interno di un planetario concordano su dichiarare che è indispensabile risalire al 10.500
questa conclusione. Bauval, d'altro canto, usa a.C. per la presenza di favorevoli fattori climatici
programmi di simulazione astronomica. Egli nell’Africa Settentrionale (affermazione che nelle
suggerisce che solo con moderni computer prossime parti dimostreremo essere errata) e per la
sofisticati possiamo esaminare le antiche semplice osservazione (si faccia riferimento alle
configurazioni celesti. Mi chiedo se ha anche considerazioni di Fairall su riportate) secondo cui
18
mentre nel 2.500 a.C. -epoca della costruzione delle per rendersi conto che:
Piramidi anche per i neoegittologi- la Via Lattea
(“Via d’Acqua Tortuosa” per gli Egizi) era situata - è assente Bellatrix, ovvero γ Orionis
obliquamente rispetto al meridiano (in quale data e (magnitudine 1.64): non c’è nessuna
a che ora non è specificato), solo nell’XI millennio piramide a “segnarla”. Timidamente e
a.C., sempre in data e ora imprecisata, la Galassia quasi di soppiatto, i due Autori qua e là
avrebbe assunto una posizione parallela a quella lasciano balenare l’idea che possa essere
del fiume. Poco importa, a quel che sembra, sia che rappresentata dalla piramide di Zawyet
si tratti di un’affermazione evidentemente senza un el-'Aryan (figura 22).
reale significato, sia che lo stesso Fairall abbia
ricordato l’incostanza del corso del Nilo durante i
millenni.

Andando oltre, giova sottolineare che -con


buona pace dei seguaci di questa Neo-Egittologia-
non è affatto vero che, in qualche maniera, viene
comunque rispettato il ruolo dell'Egitto quale
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

"specchio del Cielo". Sebbene in "Custode della


Genesi" Bauval e Hancock tentino di mostrare
(secondo le purtroppo consuete modalità di
inversione, e sinceramente a questo punto il dubbio !
che esse siano in qualche maniera volontarie è
Figura 22 – la piramide di Zawyet el-'Aryan
legittimo…) che anche per altre stelle della
costellazione di Orione esista una corrispondenza, il A parte il fatto che si tratta di un'opera
tentativo fallisce miseramente. In effetti, se ci si lasciata incompiuta, quest'ultima risale alla
pensa non è forse assolutamente III dinastia (2.700-2.620 a.C. circa), è
incomprensibile (anche supponendo giustamente considerata da molti solo un’evoluta
una diversa mentalità degli Egizi e loro predecessori màstaba e in ogni caso è costruita a
rispetto a quella moderna) che la Cintura di Orione gradoni, stile quella di Djoser per capirci:
venga rappresentata (si fa per dire…), mentre le quindi, non sembra quadrare molto (come
stelle principali dell'asterismo, che sono fra le cronologia, posizione e proporzioni) con
stelle più brillanti del cielo, non abbiano alcun la TCO;
corrispettivo? Personalmente, trovo che sia un
fenomeno davvero curioso! La pubblicazione nel - non c'è Betelgeuse, un dato ancora più
libro appena citato di una duplice "mappa" in cui strano, tenuto conto che -anche in termini di
vengono ritratte Orione (con adeguata tratteggiatura colorazione (arancione), oltre che di
in posizioni strategiche) e la zona compresa fra luminosità- questo astro è quasi un
Menfi a Nord e un'area imprecisata a Sud evidenzia contraltare naturale nei confronti sia di
la franca zoppìa della TCO. Basta guardare la figura Rigel (bianco-azzurra), posta pressoché
21 simmetricamente dall'altra parte
dell'Equatore celeste, che di Sirio (stesso
colore), posta più a Sud-Est;
- non c'è, ugualmente, Rigel: il motivo per
cui le stelle più importanti della costellazione
siano assenti è, come rilevato,
assolutamente incomprensibile;
- non è affatto chiaro come mai siano
segnalate le necropoli settentrionali (a
! partire da Menfi, mentre Ayan è l'antico

FIGURA 21 – dal libro “Custode della Genesi”


19
nome dell'attuale Gebel Tura), che sono TCO, e che anche il cosiddetto "layout" della piana
del tutto prive di un corrispettivo celeste; di Gizah, Sfinge compresa, nonché la tempistica
asserita dalla neo-egittologia imbarcano acqua a
- parimenti ingiustificabile e tutto spiano. Ma questo, insieme a considerazioni
incomprensibile il motivo per cui, in una epigrafiche, archeologiche, mitologiche, al mistero di
correlazione -a questo punto assai più Nabta Playa e altro ancora, sarà oggetto delle parti
presunta che ipotetica- fra Terra e Orione, successive.

debbano entrare in gioco le Iadi, che
fanno parte della costellazione del Toro.
Ancor più curiosamente, gli Autori non
segnalano che la stella più brillante di
quell'ammasso aperto è Aldebaran (Alpha
Tauri, magnitudine pari addirittura a 0.98!),
apparentemente "appaiata", attraverso le
note piramidi di Dashur (la "Rossa" e la
"Inclinata"), alla anonima Ain (magnitudine
3.6), un astro visivamente del tutto
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

insignificante. A meno che per qualche


oscura ragione nel calderone Bauval & co.
non abbiano volutamente fatto rientrare
Snefru, padre di Cheope e presunto
costruttore di questi due monumenti.

Insomma, sotto il profilo astronomico (anche se


potrei continuare) la TCO si risolve in un completo
disastro; ed è appena il caso di anticipare che non
esiste il benché minimo indizio che gli Egizi
identificassero le “vitali” costellazioni di Orione, Toro
e Leone con le nostre, risalenti a epoche
relativamente recenti. È vero che alcuni (pochi)
astronomi, in contrasto con Fairall e Krupp,
ritengono l'ipotesi di Bauval sostenibile. Però,
nessuno di loro ha mai effettuato un'analisi accurata
dei presunti legami fra monumenti e stelle,
probabilmente a causa della loro scarsa
dimestichezza con l'archeologia. Come abbiamo
invece visto, già solo esaminando le piramidi di
Gizah e la costellazione di Orione si evidenziano
enormi pecche e clamorose falle nella ricostruzione
archeoastronomica sposata da Bauval e Hancock.
Da tutto questo, si può affermare –semplicemente
sulla base di verifiche astronomiche e
archeoastronomiche- che non solo Bauval e Gilbert
sono completamente in errore nello individuare
l’epoca dello Zep Tepi, ma anche e di conseguenza
che l’intera loro ipotesi è inaffidabile, e che, sulle
basi di quanto ripetutamente proposto da costoro,
l’Egitto non è affatto uno “specchio del Cielo”,
per citare il titolo di un noto libro di Hancock. A
questo punto, il Lettore non sarà sorpreso
nell'apprendere che esistono anche argomentazioni
astrofisiche che cozzano inevitabilmente con la
20

LA COSTRUZIONE DELLE PIRAMIDI


DI al-JIZAH
di Giuseppe Badalucco

Da millenni le piramidi della piana di Giza si ergono, - tra gli strumenti impiegati dagli scalpellini vi erano
nella loro enigmatica perfezione, a rappresentare accette, scalpelli di bronzo e mazze di legno, inoltre
l’espressione più alta e nobile della antica cultura venivano impiegate squadre e filo a piombo per
egizia e delle sue architetture sacre; da quando, nel realizzare misurazioni corrette
XIX secolo, l’interesse intorno alle strutture - i lucidatori per levigare e lisciare bene le superfici
megalitiche di Giza tornò a crescere, dopo la di pietre impiegavano dei lisciatoi
spedizione napoleonica, con la nascita - gli operai addetti al sollevamento di manufatti
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

dell’egittologia moderna, gli studiosi hanno come blocchi di pietra, impiegavano argani e
realizzato studi estremamente complessi ed corregge con l’ausilio inoltre di piani inclinati. Gli
elaborati sulle piramidi allo scopo di individuare, in operai addetti al taglio dei massi di pietra
modo preciso e dettagliato, le tecniche adottate per impiegavano invece martelli di pietra con manici di
la loro costruzione nonché le tecnologie presenti nei legno
diversi momenti storici attraversati dalla civiltà - i falegnami impiegavano accette e seghe per
egizia. Il dibattito acceso tra studiosi di ogni tagliare il legno, e pialle per rifinire le tavole di
disciplina in merito alle tecniche di costruzione delle legno mentre per realizzare oggetti più complessi
piramidi di Giza e alle tecnologie adottate, nel corso impiegavano trapani ad archetto
degli anni, non ha portato ad un risultato definitivo
ma ha lasciato aperte numerose questioni scottanti
riguardanti le attrezzature impiegate per la
costruzione, l’impiego di rampe per le costruzioni
stesse, i tempi tecnici di realizzazione e i possibili
tempi di rimaneggiamento e ristrutturazione dei
manufatti stessi. Gli studi condotti in passato fino ad
oggi hanno dimostrato che la civiltà egizia, cominciò
a svilupparsi storicamente, successivamente al
3150 a.C. con il periodo arcaico nel quale ebbero
sviluppo le prime dinastie storiche; mentre in epoca
predinastica, all’inizio del IV millennio a.C., lo
sviluppo della civiltà egizia avvenne in modo
sufficientemente rapido, con l’avvio delle attività !
agricole nel Delta del Nilo e di una fiorente attività Fig. 1 attrezzature egiziane antiche
artigianale. Nel periodo storico, a partire dal 3100
a.C., la nascita dei primi villaggi e delle città egizie
portò ad uno sviluppo altrettanto rapido delle
tecniche di costruzione di edifici, costruiti in pietra e
mattoni, tra cui prevalsero edifici relativi ad
architetture sacre e istituzionali (palazzi, templi) per
realizzare i quali le attrezzature disponibili, a partire
almeno dal III millennio a.C. erano rappresentate da
oggetti di piccolo e medio taglio che sono stati
spesso raffigurati in papiri e dipinti murali e che
!
possono essere così catalogati:
21
Fig. 2 attrezzature egiziane antiche (2000 – 1780 a.C. circa) erano decisamente diverse
rispetto a quelle adottate per realizzare i grandi
monumenti megalitici dell’Antico Regno (2700 –
2190 a.C.). Infatti gli egittologi affermano
innanzitutto che le tecniche di costruzione si
! modificarono nel tempo raggiungendo, in alcuni
Fig. 3 trasporto blocchi su slitte a traino animale casi, una sorta di compromesso fra diversi stili
tecnici che potevano essere adottati.
Lo stato della tecnologia che quindi, all’alba del III - in una prima fase, legata al Regno Antico, le
millennio a.C. avrebbe permesso agli Egizi di piramidi furono costruite interamente in pietra, con
costruire i manufatti più grandi ed enigmatici del blocchi di pietra calcarea e granito che venivano
mondo allora conosciuto era quello descritto più estratte in cave situate a distanza di alcuni
sopra a cui si possono aggiungere le conoscenze chilometri dal sito; in particolare la pietra calcarea
tecniche relative all’impiego certo di semplici veniva estratta secondo gli egittologi
macchine per sollevamento pesi (blocchi di pietre prevalentemente nella zona di Tura (zona Il Cairo)
ecc., introdotte almeno a partire dai primi secoli del I mentre le cave di granito erano essenzialmente
millennio a.C.) che viene fornito più oltre nella situate nella zona di Assuan; i blocchi di pietra
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

descrizione delle tecniche di costruzione. Tale stato calcarea furono impiegati principalmente per
è quindi quello di una tecnologia sufficientemente costruire la muratura esterna perimetrale dell’edificio
avanzata da raggiungere l’uso minimo di macchine piramidale mentre i blocchi di granito furono
di sollevamento pesi a cui si abbina l’impiego di impiegati principalmente per costruire le parti interne
attrezzi manuali di piccolo taglio e tecniche di delle piramidi, come i muri e i soffitti delle camere
trasporto terrestre di oggetti e manufatti con l’ausilio funebri, anche se occorre ricordare che furono
di slitte trainate da esseri umani o animali come buoi impiegati anche per costruire la copertura esterna
e cavalli (successivamente) mentre per il trasporto della piramide di Micerino (Menkaura). Altra
fluviale di merci e manufatti venivano impiegate considerazione importante da fare è che
chiatte galleggianti lungo il fiume Nilo. In questo inizialmente i blocchi di pietra venivano posizionati
quadro tecnologico di base, caratterizzato da in modo inclinato verso l’interno mentre in una
conoscenze tecniche minime, essendo presente in seconda fase successiva cominciarono ad essere
forma istituzionale da almeno 500 anni, si inserisce posizionati orizzontalmente in modo da determinare
la costruzione delle piramidi di Giza in un periodo un miglioramento nella tenuta della struttura1
presumibilmente compreso fra il 2650 e il 2450 a.C.,
realizzate dai sovrani della IV dinastia (Khufu, - in una seconda fase, a partire dal Medio Regno in
Khafra, Menkaura) e per il quale si sono sviluppate avanti (2000 a.C. circa) le tecniche di costruzione di
diverse ipotesi di costruzione che analizziamo in edifici pubblici di culto, di palazzi, di templi e di
questo breve scritto: piramidi cambiarono ulteriormente; i palazzi e
piramidi costruiti in questo periodo appaiono
L’ E V O L U Z I O N E D E L L E T E C N I C H E D I realizzati con mattoni di fango cotti ricoperti
COSTRUZIONE E L’IPOTESI REGRESSIVA: esteriormente da coperture in pietra e alcune
vennero realizzate su colline naturali per evitare al
La prima importante considerazione di natura minimo l’impiego di materiali esterni. Questi
storica e tecnica riguarda le presunta evoluzione manufatti nella maggior parte dei casi hanno avuto
temporale che avrebbero subito le tecniche di uno stato di conservazione pessimo rispetto alle
costruzione di edifici sacri e palazzi appartenenti prime piramidi che sono giunte invece pressoché
all’architettura egizia antica. Infatti gli egittologi sono intatte fino ai giorni nostri2.
comunemente concordi nell’affermare che tali Queste importanti considerazioni sull’evoluzione
tecniche costruttive si modificarono nel tempo, nel temporale delle tecniche di costruzione dalle prime
corso di secoli, proprio a causa dell’evoluzione nello dinastie storiche a quelle del Medio Regno ha
stato della tecnica e dell’arte egizia. Gli egittologi determinato il formarsi di precise idee in seno alla
sostengono apertamente, con alcune varianti comunità scientifica in merito a quello che può
interpretative, che le tecniche con cui furono essere definito come un regresso delle capacità
costruite le piramidi (più piccole) del Regno Medio tecniche esprimibili da parte di una civiltà, a
22
dimostrazione del fatto che l’evoluzione storica delle il distacco dalla roccia madre, i blocchi venissero
civiltà non sarebbe così lineare come potrebbe eventualmente bagnati con acqua3. Altri importanti
apparire ad una prima analisi, ma indicherebbe la problemi che dovettero affrontare i costruttori delle
presenza di variazioni non lineari nella tecnologia piramidi riguardarono:
esprimibile anche in base all’andamento della sua - il livellamento delle fondamenta che si ipotizza sia
situazione storica. Se infatti l’evoluzione storico – stato effettuato con l’ausilio di tecniche idrauliche
sociale dell’Antico Egitto portò, ad un determinato (attraverso l’impiego di fossi ripieni di acqua)
momento, all’assenza nella terra dei Faraoni di - il riempimento degli interstizi tra un blocco e
maestranze in grado di lavorare la pietra o di gestire l’altro, che fu effettuato con l’ausilio di materiale
grandi quantitativi di materiali edili, i costruttori delle di riempimento come malta ottenuta da
nuove e più recenti piramidi avrebbero dovuto riscaldamento del gesso, macerie, pezzi di pietra
adattarsi alle conseguenze che tale evoluzione e altro materiale di scarto. Lo scopo di tale
aveva determinato, impiegando i pochi materiali e le operazione fu quello di rendere, semplicemente,
scarse maestranze disponibili. più stabile la struttura dell’edificio.

LE VARIE IPOTESI DI COSTRUZIONE RESOCONTI STORICI: ERODOTO, STRABONE,


DIODORO SICULO E PLINIO IL VECCHIO
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

L’idea che sta alla base degli studi realizzati


dall’archeologia classica e che è stata supportata, Le testimonianze storiche dirette relative alla
nel corso del tempo, dagli studi ingegneristici e di costruzione delle piramidi di Giza (cioè fonti storiche
architettura antica è che le piramidi siano state dirette come scritti, o dipinti o papiri con
realizzate a partire dal distacco dei blocchi di pietra raffigurazioni dirette dell’epoca relativa alla IV
dalle cave, sfruttando scalpelli di rame o bronzo, a dinastia) non esistono o comunque non sono
cui faceva seguito il trasporto a bordo di slitte pervenute fino a noi (ad oggi); per cui la speranza
trainate fino al cantiere nel quale venivano sollevate più grande per gli archeologi è e rimane quella di
fino al punto di inserimento nel corpo del manufatto; poter trovare dei papiri antichi in cui sia descritto
e l’idea principale che è prevalsa nel corso del come furono costruite, risalenti almeno al 2500 a.C.
tempo è che le piramidi siano state costruite con Le uniche testimonianze scritte disponibili sono
delle rampe di terra che siano servite ad effettuare il quelle relative a cronisti di epoca posteriore come
trasporto dei blocchi fino ai corsi di muratura più furono Erodoto, Diodoro Siculo che vissero
elevati e a garantire la manovrabilità degli stessi una rispettivamente nel V sec. a.C. e I sec. a.C. cioè
volta giunti all’altezza prevista. I principali problemi circa duemila anni dopo la costruzione dei
tecnici che dovettero affrontare i costruttori delle monumenti megalitici. Le testimonianze di questi
piramidi fu quello di trasportare e manovrare pesanti storici furono senza dubbio importanti perché
blocchi di pietre estratte dalla rocce calcaree; diedero avvio alla storiografia ufficiale dei popoli
sappiamo con certezza, poiché sono stati studiati e antichi e si fondarono, prevalentemente,
analizzati dettagliatamente, che i blocchi di pietra sull’elaborazione in forma scritta di resoconti di
che compongono le piramidi di Giza sono blocchi di dialoghi tenuti, tramite traduttori presenti in loco, con
dimensioni e peso variabili tra 1 o 2 tonnellate fino sacerdoti egizi e funzionari addetti ai luoghi sacri
a 80 tonnellate che quindi dovettero essere staccati, che operavano nei templi delle città egizie in tale
lavorati e trasportati fino al punto di sollevamento epoca. Infatti Erodoto (484 – 425 a.C.) in particolare
con difficoltà che oggettivamente devono essere visitò l’Egitto e vi rimase per circa quattro mese,
attentamente valutate. Le informazioni desumibili avendo così il tempo di visitare i luoghi sacri della
dalle testimonianze storiche che ci sono pervenute civiltà dei Faraoni. Nel suo libro le “Storie” parlò
permettono di affermare che probabilmente per della costruzione della piramide di Cheope (Khufu)
eseguire il proprio lavoro di taglio della roccia esprimendosi in tal modo:
calcarea gli operai facevano uso di scalpelli di rame,
trapani e seghe mentre le pietre di maggiore “Il faraone Cheope costrinse tutti gli Egizi a lavorare
durezza (come diorite, granito e basalto) venivano per la costruzione della piramide. Ad alcuni impose
colpite con diabasi (rocce minerali) e venivano di trascinare pietre dalle cave situate nelle
lavorate con l’ausilio di materiale abrasivo come montagne d'Arabia fino al Nilo; ad altri assegnò di
sabbia di quarzo. Si ipotizza anche che, per favorire ricevere le pietre, trasportate su navi attraverso il
23
fiume, e di trainarle a loro volta fino al monte trasportare il materiale al cantiere (cioè le pietre da
chiamato Libico. Ai lavori partecipavano sempre 100 utilizzare nella piramide)
000 uomini per volta in turni di tre mesi. Ci vollero - occorse un tempo altrettanto lungo,
dieci anni di duro lavoro collettivo per la costruzione espressamente citato da Erodoto in altri 10 anni, per
della strada su cui trainare le pietre, opera a mio costruire le camere sotterranee destinate
parere che ha poco da invidiare alla piramide ufficialmente a conservare le spoglie del Faraone
stessa. Dieci anni occorsero anche per l'allestimento - inoltre, ovviamente, occorsero 20 anni per
delle camere sotterranee che avrebbero custodito la costruire il corpo effettivo della piramide, formata da
sepoltura di Cheope situate nell'altura su cui blocchi di pietra levigati e connessi tra di loro
sorgono le piramidi. Per edificare la piramide - all’opera monumentale lavorarono 100.000
occorsero venti anni, essa è completamente (centomila) uomini per volta a gruppi che venivano
costituita da blocchi di pietra levigati e perfettamente turnati una volta ogni 3 mesi
connessi fra loro: nessuna delle pietre misura meno - per quanto riguarda il posizionamento dei blocchi
di trenta piedi (un piede corrisponde a circa 30 cm, sui corsi di muratura occorre specificare che
n.d.r.). La piramide fu realizzata a ripiani. Quando i espressamente Erodoto sostiene che la piramide fu
ripiani vennero completati, con apposite macchine costruita a ripiani; una volta completati i singoli
sollevarono le pietre rimanenti dal livello del suolo al ripiani i blocchi di pietra venivano caricati su una
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primo ripiano. Poi la pietra veniva affidata a una macchina che li sollevava dal ripiano inferiore fino al
seconda macchina posta sul primo ripiano e questa corso di muratura superiore, cioè dal suolo fino al
la sollevava fino al secondo ripiano su una terza primo ripiano, poi una seconda macchina sollevava
macchina: le macchine erano in numero pari ai il blocco dal primo ripiano al secondo e così via,
gradini, ma poteva anche esserci un unico oppure poteva essere spostata un’unica macchina
macchinario, sempre lo stesso, facilmente da un ripiano all’altro (cioè la macchina per
trasportabile da un gradino all'altro. Dapprima fu sollevare i blocchi sarebbe stata abbastanza
ultimato il rivestimento della parte più alta della facilmente manovrabile)
piramide, poi le altre in successione, per ultimi il - per quanto riguarda invece il rivestimento esterno
piano sopra il livello del suolo e il gradino più basso. della piramide, i costruttori effettuarono dapprima il
Una iscrizione in caratteri egizi sulla piramide rivestimento delle parti più alte della piramide per
dichiara quanto fu speso in rafani (una radice poi discendere verso i corsi di muratura inferiori e il
commestibile), cipolle e aglio per i lavoratori e, se basamento
ben ricordo le parole dell'interprete che mi lesse Le informazioni tecniche fornite da Erodoto furono
l'iscrizione, la cifra ammontava a 1 600 talenti di senza dubbio molto importanti perché permisero di
argento (una moneta in uso al tempo di Erodoto, disporre di specifiche minime su quelle che
n.d.r.). Se questa cifra è esatta, quanto altro denaro poterono essere le tempistiche relative alla
deve essere stato speso per i ferri di lavoro, per il costruzione di un’opera monumentale di questo tipo.
mantenimento e per le vesti degli operai? Tanto più Tuttavia non tutti gli studiosi forniscono a queste
che se impiegarono il tempo suddetto per la informazioni il carattere di attendibilità che ci
realizzazione delle opere, altrettanto ne occorse, io sarebbe potuto aspettare, per il semplice motivo che
credo, per tagliare le pietre, per il loro trasporto e tali informazioni furono elaborate in un periodo di
per lo scavo sotterraneo”4 tempo lontano circa 2000 anni dalla costruzione
delle piramidi, per cui solo in parte ad esse viene
Erodoto elaborò il suo scritto all’incirca tra il 440 e il dato credito pur venendo direttamente dai funzionari
430 a.C. in un periodo nel quale la civiltà Egizia era e sacerdoti addetti ai templi egizi nel 440 a.C. Inoltre
ancora in grado di esprimere importanti retaggi su alcune di queste informazioni vengono espresse
culturali da trasmettere alla Grecia classica e alle poche certezze poiché alcune di esse vengono
civiltà limitrofe, per cui gran parte delle conoscenze espresse in forma dubitativa (“….Tanto più che se
espresse in questo testo si riferivano comunque a impiegarono il tempo suddetto per la realizzazione
conoscenze tecniche presenti nella tecnologia delle opere, altrettanto ne occorse, io credo, per
egizia almeno nella stessa epoca; espressamente tagliare le pietre, per il loro trasporto e per lo scavo
nel testo di Erodoto si menziona il fatto che sotterraneo”)5. Quello che sappiamo con certezza
- occorse un lasso di tempo di 10 anni solo per delle informazioni fornite da Erodoto è che i tempi
costruire la strada che doveva servire per tecnici sicuri furono almeno, complessivamente, di
24
40 anni (10 per la strada, 10 per le camere quelle persone che avrebbero dovuto conoscere i
sotterranee e 20 per il corpo della piramide) per cui “segreti tecnici” delle costruzioni megalitiche di Giza,
ogni altro tempo impiegato per opere di rifinitura per cui da ciò si può dedurre che, o i sacerdoti
viene espresso in forma dubitativa. Inoltre nel corso mentivano, per nascondere precise informazioni da
degli anni, con gli scavi realizzati intorno alle non divulgare, oppure effettivamente essi non erano
piramidi, ancora da completare ovviamente, sono più a conoscenza delle tecniche di costruzione, per
stati trovati attrezzi di piccolo taglio per lavorazioni cui potevano esprimere solo delle ipotesi, che
manuali, ma poche tracce di macchine per sollevare furono poi riportate dallo stesso scrittore. Diodoro
i pesi che in parte, col passare del tempo, possono diede per scontato che storicamente le macchine
essere andate distrutte. per sollevare pesi non fossero ancora state
inventate al tempo delle costruzioni delle piramidi di
Altre importanti considerazioni sulla costruzione Giza (2500 anni prima), per cui ipotizzò che i
delle piramidi di Giza furono espresse dallo scrittore monumenti fossero stati costruiti con l’ausilio di
Diodoro Siculo (90 – 27 a.C.) nel suo libro Biblioteca rampe di terra che furono poi distrutte dagli operai;
storica (Libro I) pubblicato tra il 60 e il 36 a.C. circa, in questo caso, Diodoro Siculo, che scrisse circa
in cui espressamente scrive: 380 anni dopo Erodoto, contraddisse
completamente lo storico greco, affermando che le
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«Ed egli disse che la pietra era stata trasportata da macchine per sollevare pesi non fossero state
grande distanza dall'Arabia, e che gli edifici erano costruite al tempo di Cheope. Inoltre egli non diede
eretti tramite rampe di terra, dato che le macchine credito all’ipotesi, da lui stesso riportata dai racconti
per sollevare non erano ancora state inventate; e la locali, secondo cui le rampe sarebbero state
cosa più sorprendente è che, nonostante queste realizzate con sale che poi sarebbe stato disciolto
grandi strutture siano state erette in un'area con l’acqua del fiume. Ancora si può aggiungere
circondata da sabbia, non restano tracce di queste che, Diodoro Siculo nel trattare l’argomento,
rampe o della lavorazione delle pietre, tanto che non introdusse elementi interpretativi delle tecniche di
sembra il risultato del paziente lavoro degli uomini, costruzione che fanno propendere per una
ma piuttosto come se l'intero complesso fosse stato determinata ipotesi (rampe di terra) di cui sono state
posto qui già completato da qualche dio. Ora gli trovate tracce ma per le quali non esistono precise
egizi tentano di rendere queste cose una meraviglia, testimonianze storiche. Infine è importante ricordare
parlando di rampe che sarebbero state costruite con che mentre in alcuni casi Diodoro contraddisse
sale e che, quando il fiume fu fatto scorrere contro Erodoto, in altri riprese le stesse informazioni, come
di esse, si sciolsero dilavandosi e non lasciando quella relativa al trasporto di pietre dall’Arabia, a
traccia senza bisogno di intervento umano. Ma in dimostrazione del fatto che, se anche Erodoto non
verità, quasi sicuramente non fu fatto in questo fu tra le fonti di Diodoro, questa informazione storica
modo! Piuttosto, la stessa moltitudine di operai che poteva far parte di un insieme di conoscenze
eressero i tumuli riportarono l'intera massa di disponibili nella cultura del tempo, di cui non era
materiale nel suo luogo di origine; dicono che dimostrabile, al tempo, la veridicità.
360.000 uomini furono costantemente impegnati nel Un accenno altrettanto importante alle piramidi fu
lavoro, prima che l'intero edificio fosse finito alla fine realizzato da Strabone (ca. 60 a.C. – 24 d.C. ca.)
di 20 anni di lavoro»6. nella sua opera Geografia scritta all’inizio del I sec.
d.C.; infatti nel XVII libro (1,33) egli afferma
Le informazioni tecniche e storiche fornite da testualmente:
Diodoro Siculo sono state ritenute poco attendibili
dalla storiografia moderna, soprattutto per l’accenno “Procedendo quaranta stadi dalla città (Memfi
relativo al trasporto di pietre dall’Arabia, considerato n.d.r.), c'è un altopiano roccioso, sul quale vi sono
come un errore evidente. Tuttavia occorre ricordare molte piramidi, tombe di re, ma tre sono degne di
che gran parte delle informazioni definite “errate” nota: due di queste sono anche annoverate tra le
sono espresse da Diodoro sulla base di fonti orali a sette meraviglie del mondo. Misurano uno stadio in
lui trasmesse da sacerdoti e addetti dei templi cui altezza, quadrangolari nella forma, hanno altezza di
egli fece visita, per cui se tali fonti furono da lui poco superiore al lato di base. Una è di poco più
riportate in modo fedele, si tratterebbe di grande dell'altra e in alto, quasi a metà di una
informazioni tecniche errate provenienti proprio da faccia, ha un masso estraibile: togliendolo, c'è una
25
galleria tortuosa fino alla camera mortuaria. Queste secondo i più, fu il non lasciare denaro ai successori
piramidi dunque sono vicine le une alle altre sullo o ai rivali invidiosi oppure non lasciar la plebe in
stesso pianoro; più discosta, sulla parte elevata ozio. In merito a ciò la vanità di quegli uomini è stata
dell'altopiano, c'è la terza, molto più piccola delle straordinaria […] Le altre tre, che hanno riempito il
due, ma fatta costruire con molta più spesa: infatti mondo con la loro fama, perfettamente visibili da
dal piano di calpestio fino quasi alla metà è di pietra ogni lato a chi si avvicina in nave [sul Nilo n.d.r.],
nera, da cui si fabbricano anche i mortai, fatta venire sono collocate nella zona dell'Africa su un altopiano
da lontano, dai monti dell'Etiopia, e per il fatto che roccioso e arido tra la città di Memfi e quello che
essa è dura e difficile da lavorare, la costruzione fu abbiamo detto chiamarsi Delta, a meno di 4 miglia
così dispendiosa.”7 dal Nilo [circa 6 km, n.d.r.] e a 7 miglia e mezzo
[circa 11 km, n.d.r..] da Memfi […] La piramide più
Le informazioni fornite da Strabone sono state grande è fatta con pietre estratte dalle cave
considerate, dalla storiografia moderna, abbastanza dell'Arabia. Si dice che l'abbiano costruita 360 mila
attendibili, anche per l’importanza delle sue stesse uomini in 20 anni. Le tre piramidi furono invece
fonti (Anassimandro, Eraclito, Ecateo, Democrito, portate a termine in 88 anni e 4 mesi. La maggiore
Eudosso, Eratostene, Ipparco e altri ancora), occupa 7 iugeri di terreno [1 iugero = 0,252 ha
sebbene lo stesso, in merito alle piramidi di Giza, =10.000 mq, N.d.T.], ogni lato è di 783 piedi, i
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non si soffermò ad illustrarne le tecniche di quattro angoli sono equidistanti. L'altezza dalla
costruzione, quanto piuttosto ne fornì una sommità al suolo è di 725 piedi. In cima è presente
descrizione generale in termini di strutture una piattaforma con perimetro di 16,5 piedi. Il lato
geometriche e misure. Strabone introdusse un della seconda è di 757,5 piedi. La terza, più piccola
elemento “medio” di misura dell’altezza delle stesse rispetto alle precedenti, ma molto più ammirevole, a
pari a 1 stadio (equivalente a 185 m) mentre causa delle pietre etiopiche, si innalza (con un lato),
sappiamo che le piramidi di Cheope e Chefren tra gli angoli, di 363 piedi”8.
misurano rispettivamente 146,7 m e 136,5 m circa,
per cui fornì valori prossimi ma non del tutto corretti. Anche le informazioni fornite da Plinio il Vecchio
Sulle tecniche di costruzione Strabone si soffermò in furono, per certi versi, abbastanza dettagliate,
maggior misura sull’importanza che ebbe l’uso di anche se comunque limitate. Plinio fornì innanzitutto
materiali pregiati per la realizzazione della piramide un giudizio storico abbastanza pesante nei confronti
di Micerino (che fu molto dispendiosa), per la quale dei costruttori delle piramidi, individuati nei Faraoni
affermò espressamente che, almeno per metà della della IV dinastia, accusati di aver realizzato tali
sua struttura esterna, fu impiegata la “pietra nera” opere al fine di primeggiare nella propria epoca e di
che giunse dai monti dell’Etiopia (granito rosso di non lasciare ricchezze accumulate ai propri eredi;
Assuan), informazione che Strabone “condivise” con ciò rientrerebbe nella tradizione di una parte della
Erodoto e Diodoro Siculo (i quali parlarono storiografia antica che tendeva a fornire un giudizio
rispettivamente di “pietra Etiopica” e “pietra di colore alquanto negativo sulla storia sociale e politica delle
nero” istituendo un collegamento tra il materiale civiltà anteriori alla propria, al fine di esaltare la
impiegato e il costo dell’opera). Le informazioni storia e la cultura contemporanee. Per quanto
fornite da Strabone tendono invece ad essere riguarda, invece, le misure geometriche dei
differenziate da Diodoro per quanto riguarda le manufatti, Plinio fornì dei dati abbastanza precisi
distanze geografiche tra Memfi e Giza, indicate in che in parte si raccordano con le informazioni fornite
40 stadi contro 120. da Erodoto, Strabone e Diodoro; Plinio fornì una
misura della superficie alla base occupata dalla
Infine un’altra importante testimonianza scritta fu piramide di Cheope pari a 7 iugeri di terreno (1
fornita dallo storico Plinio il Vecchio (23 – 79 d.C.) iugero = 0,252 ha dove 1 ha = 10.000 m2) per un
nella sua Storia Naturale (XXXVI, 75 – 82) nella totale di circa 17.640 m2, una misura pari a 1/3 di
quale così si espresse sulla costruzione delle quella reale. Per quanto riguarda invece i lati della
piramidi: piramide di Cheope fornì una misura pari a 783
piedi equivalente a circa 231,7 m contro i 230,30 m
“Si parli, per inciso, anche delle piramidi in Egitto, reali, per cui tale misura fu molto precisa (per
ostentazione vana e stolta della ricchezza dei l’epoca) mentre per quanto riguarda l’altezza della
sovrani, in quanto la causa della loro costruzione, stessa la misura fornita fu di 725 piedi, equivalente
26
a circa 214,6 m contro i 146,7 m effettivi, per cui tale grandi blocchi di pietra che poi furono sollevati e
misura fu sovrastimata rispetto a quella reale. Per la posizionati sui corsi di muratura. Le specificazioni
piramide di Chefren Plinio fornì una misura del lato tecniche, tuttavia, su cui la comunità scientifica
di 757,5 piedi, equivalenti a circa 224,2 m contro i tende a dividersi, riguardano le singole tipologie di
215 effettivi mentre per la terza piramide di Micerino rampe che furono impiegate dai costruttori, che, è
fu fornita la misura del lato pari a 363 piedi, stato dimostrato, potevano presentare le forme più
equivalente a 107 m contro i 102,2 m effettivi; disparate e che devono essere attentamente
considerando la maggiore precisione dei dati relativi analizzate:
a Cheope, si può senz’altro affermare che
comunque tali misure fornite da Plinio furono RAMPE DIRITTE:
abbastanza precise, anche considerando il fatto che
la piramide di Cheope disponeva, ancora alla sua In passato, quando gli studi relativi alle tecniche di
epoca, di una copertura esterna, che man mano costruzione di monumenti megalitici antichi non
andò staccandosi nel corso dei secoli e che era di avevano ancora raggiunto un elevato grado di
alcuni cm; tali misure furono sufficientemente approfondimento, come in epoca contemporanea,
corrette per quanto riguarda i lati, mentre furono prevalse per molto tempo l’ipotesi che le piramidi
meno corrette per quanto riguarda l’altezza dei fossero state costruite con rampe diritte, sebbene gli
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

manufatti. Per ciò che concerne, invece, l’uso dei stessi archeologi affermano che tale metodo di
materiali e rivestimenti, Plinio condivise con Erodoto costruzione dovesse essere affiancato da un altro
l’informazione relativa alla fornitura di pietra che permettesse, per mezzo di leve, il sollevamento
dall’Arabia così come condivise con Strabone e dei pesanti blocchi di pietra e il loro posizionamento
Diodoro l’informazione relativa all’impiego di sul corso di muratura. Tra i principali studiosi che
materiali pregiati per la copertura della piramide di hanno ipotizzato l’uso di rampe diritte si possono
Micerino, la pietra nera di Tebe. ricordare Jean Philippe Lauer, Louis Croon e Ludwig
Borchardt9
ANALISI DEI METODI DI COSTRUZIONE DELLE
PIRAMIDI: DIVERSE IPOTESI

Le poche e sommarie, per quanto importanti,


informazioni tecniche pervenute dalle testimonianze
storiche precedentemente citate (Erodoto, Diodoro
Siculo, Strabone, Plinio il Vecchio) hanno permesso,
in passato, di concentrare l’attenzione, negli studi
ingegneristici e di architettura antica, su alcune
importanti ipotesi riguardanti le tecniche di
costruzione delle piramidi, che possono essere,
fondamentalmente, riassunte nell’impiego di rampe
per il trasporto e il sollevamento dei blocchi di pietra
e nell’ausilio di attrezzature o semplici macchine per
il sollevamento delle pietre stesse. Di seguito
vengono illustrate le principali ipotesi che sono state !
elaborate nel corso dei decenni di studi realizzati in Fig. 4 esempio di rampa diritta
materia:
Le rampe diritte presentavano una serie di
METODO DI COSTRUZIONE FONDATO SU caratteristiche tecniche che devono essere
RAMPE attentamente valutate:
- erano composte di materiali misti come terra,
La maggior parte degli studiosi (egittologi, ingegneri detriti e pietra
e studiosi di architettura antica) ritiene - venivano posizionate su un lato in costruzione
comunemente accettabile la tesi secondo cui le della piramide
piramidi della piana di Giza furono costruite con - presentavano una pendenza che variava nel
l’ausilio di rampe, sulle quali furono trasportati i tempo man mano che procedeva la costruzione;
27
partendo dal dato effettivo relativo all’altezza della l’esistenza di piccole rampe e camminamenti
Grande Piramide, di 146,7 m circa, è possibile in inclinati che tuttavia, secondo gli studiosi, non
modo approssimato calcolare la lunghezza che furono sufficienti per approntare l’opera nel suo
avrebbe dovuto avere la rampa per raggiungere i complesso. Le rampe diritte, essendo molto lunghe,
vari corsi di muratura secondo la formula avrebbero dovuto sostenere il peso di blocchi di
L = (A / % P) X 100 pietra molto pesanti (alcuni fino a 200 tonnellate),
ALTEZZA % LUNGHEZZ per cui una volta che fossero stati trainati su tali
PENDENZA A RAMPA rampe, avrebbero potuto determinarne il crollo, a
LATO
(% P) (L = A / %P) meno che il materiale di cui erano composte le
PIRAMIDE rampe non fosse stato lo stesso dei blocchi
X 100
(A) trasportati (pietra calcarea); in tal senso gli studiosi
25 m 5% 500 m sostengono che tali rampe sarebbero state molto
costose, in termini di materiale e forza lavoro
50 m 5% 1000 m impiegata.
75 m 5% 1500 m
RAMPE A SPIRALE:
100 m 5% 2000 m
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Un’importante ipotesi alternativa a quella delle


125 m 5% 2500 m rampe diritte, sostenuta anche da egittologi di fama
146,7 m 5% 2934 m mondiale come Mark Lehner e George Goyon, è
quella secondo cui le piramidi furono realizzate,
25 m 10% 250 m presumibilmente, con l’ausilio di rampe a
“spirale”10. Secondo questa ipotesi sarebbero state
50 m 10% 500 m
realizzate delle rampe che avvolgevano la struttura
75 m 10% 750 m dei corsi di muratura, partendo da una rampa
principale (più lunga) che poi “roteava” intorno alla
100 m 10% 1000 m struttura. In particolare, le rampe a spirale potevano
125 m 10% 1250 m essere di due tipi:
- rampe a spirale sostenute dalla sovrastruttura
146,7 m 10% 1467 m - rampe a spirale appoggiate alla struttura già
dove L indica la lunghezza della rampa, A esprime realizzata e sovrapposte
l’altezza del lato in costruzione (cioè il dislivello da Mark Lehner ha ipotizzato nelle sue pubblicazioni
superare), % P indica la percentuale di pendenza che la rampe a spirale partissero dalle cave di
(che può essere espressa eventualmente anche in estrazione (situate a sud – est di Giza) per poi
termini unitari se non si moltiplica per 100). In tal raggiungere i lati inclinati della piramide per ruotare
modo si ottiene, ad esempio, una tabella di questo intorno ad essa. I pesanti blocchi di pietra venivano
tipo: quindi trascinati su queste rampe con l’ausilio,
presumibilmente, di slitte trainate da operai e
lubrificate con acqua o altre sostanze
- una volta che veniva completato un corso di
muratura, la rampa doveva essere riposizionata
per il corso successivo, per cui doveva essere
allungata; tale operazione poteva determinare,
anche se solo temporaneamente, l’interruzione
dei lavori

PROVE ARCHEOLOGICHE E SVANTAGGI DELLE


RAMPE DIRITTE:

le prove archeologiche relative alle scoperte


realizzate intorno alle piramidi hanno dimostrato
28
state, secondo alcuni studiosi, costruite con un
minor apporto di materiale rispetto alle rampe
esterne, ma ciò avrebbe reso la struttura stessa
delle rampe più instabile
- inoltre per poter posizionare i blocchi lisci e
levigati, tipici delle piramidi di Giza, in alcuni punti le
rampe a spirale non avrebbero potuto appoggiare
sulla struttura liscia dei blocchi di pietra, ma
avrebbero dovuto essere smontate per posizionare i
blocchi già levigati (cioè si ritiene che i blocchi
venissero levigati e lisciati prima di essere innalzati
sui corsi di muratura, per cui si dovevano costruire
! ulteriori punti di appoggio come detto
Fig 5 diverse tipologie di rampe a spirale precedentemente)

Secondo gli egittologi, il materiale indispensabile per RAMPE TORNANTI (A ZIG ZAG)
realizzare rampe a spirale sarebbe stato in quantità
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

inferiore rispetto a quello necessario per costruire Altri studiosi, come l’egittologo tedesco Holscher,
rampe diritte, per cui avrebbe determinato un minor ipotizzarono che le piramidi furono realizzate con
dispendio di energie umane e minori costi di l’impiego di rampe tornanti o a zig zag, che
costruzione. venivano posizionate su un solo lato dell’edificio;
secondo gli egittologi questo tipo di rampe poteva
PROVE ARCHEOLOGICHE E SVANTAGGI DELLE essere impiegato anche come metodo secondario di
RAMPE A SPIRALE trasporto dei blocchi negli ultimi tratti da percorrere
per giungere alla cima della piramide, anche se
Le evidenze relative ai ritrovamenti archeologici nelle parti inferiori dell’edificio fossero state
realizzati nel corso di decenni di scavi non hanno impiegate altre tipologie di rampe.
provato l’esistenza diretta di rampe a spirale; inoltre
sono state messe in luce diverse criticità
relativamente all’ipotesi delle rampe a spirale che
devono essere attentamente analizzate:
- a causa delle caratteristiche ingegneristiche delle
rampe a spirale, che ruotavano intorno ai lati della
piramide, era estremamente difficile manovrare i
pesanti blocchi di pietra, soprattutto se fosse stata
richiesta una rotazione di 90° (ad angolo retto)
- un altro importante elemento di criticità delle
rampe a spirale sarebbe stato legato alle notevoli
difficoltà che sarebbero sorte per controllare la
forma e la struttura dei lati nonché la pendenza degli
stessi, poiché la struttura sarebbe stata ricoperta
dalle rampe, per cui avrebbe potuto indurre in errore
i costruttori !
- l’impiego di rampe tortuose o a spirale avrebbe Fig. 6 rampe a ‘zig-zag’
determinato la necessità di costruire ulteriori
ponteggi o basi di appoggio per raggiungere Secondo gli egittologi l’impiego di rampe a zig zag
determinate parti della struttura che non potevano avrebbe permesso di controllare con maggiore
essere raggiunte direttamente dalle rampe esterne, facilità i 3 lati scoperti e gli angoli della piramide
complicando ulteriormente l’esecuzione dell’opera rispetto ad altre tipologie di rampe.
- nel caso in cui fossero state costruite rampe a
spirale sovrapposte alla struttura, queste sarebbero
29
PROVE ARCHEOLOGICHE E SVANTAGGI DELLA Fig. 7 rampe interne
RAMPE A ZIG ZAG
Anche per la presunta presenza di rampe tornanti a PROVE ARCHEOLOGICHE E SVANTAGGI DELLE
zig zag non sono state rinvenute particolari prove RAMPE INTERNE
archeologiche, sebbene si ritiene che potessero
essere state abbinate ad altre tipologie di rampe Non sono state trovate evidenze archeologiche di
situate a livelli inferiori; i maggiori inconvenienti delle rampe interne, sebbene esistano prove di
rampe a zig zag sarebbero legati alle notevoli camminamenti e piccole rampe, come accennato in
difficoltà che avrebbero incontrato gli operai a precedenza; inoltre è importante sottolineare che le
manovrare i pesanti blocchi lungo i tratti tornanti ipotesi introdotte dall’egittologo Arnold non hanno
della rampa (che formano angoli quasi retti), per cui trovato particolare riscontro nella comunità
gli operai avrebbero potuto trasportare i blocchi di scientifica, poiché si ritiene che le rampe di questo
pietra solo in linea retta e poi avrebbero dovuto tipo avrebbero potuto rappresentare un notevole
risollevarli ogni volta che giungevano al punto di ostacolo per i lavori relativi alle camere interne della
rotazione del tornante della rampa; inoltre per poter piramide di Cheope. Inoltre man mano che esse si
garantire la funzionalità delle stesse con una avvicinavano alla sommità della piramide avrebbero
pendenza accettabile (5 – 10%) avrebbero dovuto dovuto diventare molto ripide per cui avrebbero reso
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

presentare diversi tornanti, con un incremento quasi impossibile il trascinamento e il


notevole dell’impiego di materiale per la loro posizionamento dei blocchi di pietra12.
costruzione11.
RAMPE COMBINATE:
RAMPE INTERNE:
Alcuni studiosi, come Rainer Stadelmann, hanno
L’egittologo tedesco Dieter Arnold ipotizzò che le ipotizzato che le piramidi siano state costruite con
piramidi possano essere state costruite con l’ausilio l’impiego di rampe “combinate”; questo modello
di rampe interne, che partono dall’esterno del corpo consisteva in rampe diritte, più piccole rispetto a
della piramide per inoltrarsi nella parte incompleta quella “unica”, che venivano posizionate su ogni lato
della sovrastruttura. In tal caso le rampe in costruzione e permettevano il trasporto in
presenterebbero la struttura di rampa diritta che si contemporanea di blocchi di pietra da parte di più
inoltra nella parte interna incompleta e Arnold squadre di uomini su diversi punti dei corsi di
suppose che, per quanto riguarda Cheope, tale muratura; queste rampe erano realizzate,
rampa avrebbe potuto essere posizionata in modo presumibilmente, con detriti di pietrisco, mattoni di
tale da agevolare almeno il trasporto dei blocchi fango o terra e dovevano essere sufficientemente
verso la parte elevata della struttura. Le rampe resistenti. Le rampe combinate venivano impiegate
interne avrebbero avuto il vantaggio di richiedere soprattutto per i primi metri di costruzione mentre
una minore quantità di materiale necessario per la per le parti più elevate della piramide venivano
loro costruzione montate altre rampe a gradoni sulla sovrastruttura
già realizzata, in modo tale da permettere il
trasporto dei blocchi verso l’apice. Secondo gli
studiosi le rampe combinate presentavano il
vantaggio di accelerare i tempi di costruzione dei
primi corsi di muratura delle piramidi (in quanto il
materiale veniva trasportato più rapidamente).

!
30
IL METODO DI TRASPORTO ROPE – ROLL DI
FRANZ LOHNER:

Lo studioso Franz Löhner ipotizzò nei suoi studi che


il metodo impiegato per trasportare i pesanti blocchi
di pietra sui corsi di muratura fosse basato
sull’impiego di slitte trainate dagli operai e
agganciate su piste di legno ancorate ai lati della
piramide con il meccanismo del Rope – Roll
(letteralmente Corda arrotolata o rotolo di corda). Le
slitte erano così agganciate a delle piste di legno
situate sui fianchi della piramide e i blocchi di pietra
venivano appoggiati sulle slitte e trainati con la forza
degli operai che facevano muovere le stesse con
delle corde arrotolate; in tal modo gli operai
! riuscivano, senza eccessive difficoltà, a muovere i
Fig. 8 rampe combinate pesanti massi lungo i fianchi della piramide con una
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

pendenza di circa 52° sfruttando la propria forza e il


PROVE ARCHEOLOGICHE E SVANTAGGI DELLE proprio peso abbinato al movimento delle slitte.
RAMPE COMBINATE Secondo Löhner con questa metodologia gli operai
potevano muoversi in entrambi i lati della pista e
Anche per le rampe combinate vi sono notevoli non necessariamente davanti alle slitte in modo da
dubbi sull’esistenza delle stesse poiché non sono ridurre i tempi di percorrenza e il dispendio di
state ritrovate prove effettive del loro impiego se non energie; in tal modo, sfruttando questa tecnica di
in misura limitata; inoltre dagli studi sono emerse trasporto dei blocchi di pietra, i costruttori non
una serie di criticità notevoli che devono essere avrebbero fatto uso di rampe laterali ma le
attentamente valutate: avrebbero sostituite direttamente con le slitte
- le rampe, situate su un determinato livello dei corsi agganciate ai lati della piramide, riducendo al
di muratura, dovevano essere spostate quando si minimo il costo dell’opera. Le ipotesi introdotte da
terminava il trasporto dei blocchi nei punti prescelti e Löhner trovano parzialmente riscontro in prove
si doveva iniziare con altri, e quindi occorreva documentali ritrovate dagli archeologi in papiri in cui
disfare la rampa e ricostruirla in altri punti (in tal sono descritti operai o animali che trainano slitte di
caso, forse, i mattoni di fango e la terra venivano in legno che vengono lubrificate sul terreno con acqua
parte riutilizzati). Comunque il lavoro doveva essere o altri liquidi (come vedremo meglio più oltre) ma
interrotto e poi ripreso successivamente ovviamente non sono state trovate ritrovate parti di
- i blocchi di pietra di maggiori dimensioni, destinati piste che comunque sarebbero andate distrutte nel
alle parti più elevate della piramide, avrebbero tempo15.
creato, con questo tipo di rampe, gravi problemi di
trasporto e carico sulle rampe superiori; infatti per
poter essere posizionati nelle parti superiori della
piramide, i blocchi più pesanti potevano essere
trascinati solo in direzione retta, per cui avrebbero
dovuto essere ripetutamente sollevati per essere
inseriti nella parte superiore della piramide
- nelle parti superiori della piramide le rampe di
questo tipo avrebbero richiesto una maggiore
quantità di materiale da costruzione per essere
realizzate, con un maggiore dispendio di energie
umane e costi elevati (13) (14) .
31

!
Fig. 10 Trasporto dei blocchi di pietra sui lati

PROVE ARCHEOLOGICHE E SVANTAGGI DEL


!
TRASPORTO DIRETTO LATERALE:
Fig. 9 trasporto blocchi con slitte rope-roll
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

Non esistono prove documentali che facciano


I L M E TO D O D I T R A S P O R TO D I R E T TO
esplicito riferimento ad un metodo di trasporto di
LATERALE:
questo tipo, che comunque non sarebbe stato
documentabile in quanto tale a meno che non
Alcuni studiosi come il Prof. J.F. Edwards
fossero ritrovati papiri che illustrano il metodo con
(dell’Università di Cambridge) hanno ipotizzato che
disegni che richiamano direttamente questo metodo
per la costruzione delle piramidi sia stato impiegato
di trasporto. Secondo gli studiosi inoltre tale
il metodo di trasporto diretto dei blocchi di pietra
tipologia di trasporto comportava svariati e gravi
lungo i lati delle piramidi con l’ausilio di corde, quindi
problemi che devono essere attentamente valutati:
senza l’ausilio di rampe e slitte su piste di legno.
- i blocchi di pietra, che presentavano un peso
Con questo metodo di trasporto:
minimo a partire da 2,5 tonnellate, dovevano essere
- i blocchi di pietra erano legati con corde lungo la
trascinati lungo le pareti della piramide con una
superficie laterale delle piramidi e trascinati verso
pendenza di circa 52° (per la precisione 51°52’) per
l’alto da squadre di operai che erano posizionati sul
cui anche se tali blocchi erano ben legati con le
plateau della piramide stessa e che si muovevano in
corde appositamente realizzate per il trasporto, ciò
orizzontale. Le pietre venivano quindi “tirate” verso
avrebbe rappresentato per molti studiosi un’impresa
l’alto fino a raggiungere il bordo del plateau dove poi
quasi impossibile senza l’ausilio di mezzi di
venivano trascinate, issate e posizionate sui corsi di
sollevamento e di rampe.
muratura
- le corde di maggiore lunghezza, necessarie per
Il vantaggio principale di questo metodo consisteva
trainare i blocchi dal piano terra ai corsi di muratura,
nell’evitare la costruzione di rampe che
potevano essere sostituite con quelle più corte,
rappresentavano un notevole costo in termini di
necessarie per trainare i blocchi al piano di lavoro
energie umane sprecate e in termini di materiali edili
sul plateau, solo quando le pietre erano già state
da produrre per realizzare le rampe stesse(16) (17).
posizionate sulla piattaforma, per cui nel frattempo
le corde più lunghe avrebbero ostacolato
notevolmente le lavorazioni in corso.
- man mano che aumentava l’altezza dell’edificio,
con la pendenza prevista, lo spazio effettivo di
lavorazione si riduceva sempre di più, con la
riduzione del plateau disponibile mentre i costruttori,
dal basso, avrebbero dovuto impiegare cavi di corda
di lunghezza superiore ai 200 m.
- nel momento in cui la lunghezza del blocco di
pietra fosse stata superiore alla porzione di piano su
32
cui si trovavano gli ultimi corsi di muratura
(approssimandosi alla cima) gli operai avrebbero
potuto operare materialmente solo camminando
sull’altro lato della piramide, con problemi enormi di
sicurezza e di stabilità del materiale e attrezzature
stesse
- con questo metodo di trasporto, sulla piattaforma
in costruzione, il numero di operai necessario per
trainare le pietre sarebbe stato molto elevato, per
cui avrebbe creato enormi problemi nella
gestione delle squadre di trasporto del materiale.

SPECIFICHE TECNICHE SU ATTREZZATURE DA


SOLLEVAMENTO:

Nel periodo in cui, presumibilmente, furono costruite !


le piramidi della IV dinastia (tra il 2650 e il 2450 a.C. Fig. 11 Shaduf egizio
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

circa) lo stato della tecnologia di cui potevano


disporre i costruttori permetteva loro di impiegare Nell’ambito dell’analisi dei potenziali macchinari
semplici attrezzature per il sollevamento di manufatti disponibili per il sollevamento di manufatti, durante
e blocchi di pietra, come, per esempio, argani, l’Antico Regno, è stato ipotizzato che con apposite
corregge e piani inclinati. Col passare del tempo modifiche lo shaduf egizio avrebbe potuto essere
furono introdotte la ruota, con tutti gli strumenti impiegato per il sollevamento dei blocchi di pietra.
derivati e altre tipologie di attrezzature che man Questa ipotesi è senza dubbio molto interessante,
mano divennero più complesse e articolate, ma che dal punto di vista storico – scientifico, poiché
non potevano essere esistenti, presumibilmente fondata sulla conoscenza effettiva di tale
durante la IV dinastia; tra gli strumenti più importanti meccanismo di sollevamento pesi nell’epoca
dell’epoca si possono ricordare: considerata, ma ritenuto quasi impossibile da
- SHADUF: lo shaduf è uno strumento impiegato dai attuare; infatti per poter utilizzare appositi shaduf
contadini e operai per sollevare acqua da un fiume o modificati, i costruttori delle piramidi avrebbero
da un pozzo; fu introdotto almeno a partire dal II dovuto costruire delle torri di legno di e poi queste
millennio a.C., anche se vi sono testimonianze già avrebbero dovuto essere posizionate ai vari livelli di
nel III millennio a.C. in alcuni rilievi sumero – muratura, in modo da essere impiegate per il
accadici (risalenti intorno al 2500 a.C.). Lo shaduf in sollevamento dei blocchi di pietra ma secondo molti
uso presso gli egizi era composto da due pali studiosi tale operazione sarebbe stata molto
conficcati nel terreno e uniti in alto da un asse di complessa poiché uno shaduf, per quanto
legno su cui poggiava una pertica. Sui due estremi modificato e rafforzato con travi molto spesse, non
della pertica vi sono un contrappeso, che permette sarebbe stato in grado, comunque, di sollevare
di sollevare la stessa, e un recipiente che permette numerosi blocchi pesanti oltre 2,5 tonnellate
di raccogliere l’acqua. In una giornata di lavoro è soprattutto con tempi tecnici rapidi come,
stato calcolato che un singolo operaio potesse presumibilmente, era richiesto per quest’opera (vi
raccogliere all’incirca 3 mc di acqua. sono dubbi anche sulla capacità di tenuta delle travi
di legno).

- MACCHINA A LEGNI CORTI: la macchina di


sollevamento a legni corti fu descritta, come
accennato precedentemente, da Erodoto nel suo
testo Le Storie in modo abbastanza preciso;
secondo le ipotesi introdotte da alcuni studiosi la
macchina consisteva di un’intelaiatura in legno
formata da tre assi di legno obliqui a cui veniva
33
fissata una pertica orizzontale che poteva oscillare di una nave. Secondo gli studiosi il problema
liberamente e alla quale veniva legato con corde fondamentale dell’impiego di macchine ad argano
strette un blocco di pietra di peso variabile (dai 500 era legato all’effettiva conoscenza, da parte degli
kg fino a oltre 2,5 tonnellate). Gli operai facevano Egizi, di macchinari fondati sull’uso della rotazione
oscillare la pertica di legno, a cui era legato il circolare in un periodo in cui non vi sono
masso, in avanti e all’indietro e, ad ogni passaggio, testimonianze dirette della loro conoscenza della
liberando lo spazio sulla base della macchina, ruota che era già in uso presso i Sumeri (in Egitto fu
venivano inseriti nell’apposito alloggiamento introdotta successivamente), per cui ipotesi fondate
sottostante alla pietra, dei legni corti (di spessore sull’uso di specifiche macchine basate sull’impiego
variabile) che una volta posizionati facevano “salire” di meccanismi a rotazione diretta è considerato
il blocco di pietra verso l’alto, permettendo così di poco attendibile. Allo stesso modo altre attrezzature
sollevare il blocco in modo più o meno rapido per e macchine come carrucole e gru a cavalletto sono
poi posizionarlo sui corsi di muratura. da scartare per lo stesso identico motivo non
essendo conosciute, sulla base delle informazioni
disponibili per l’epoca, dagli Egizi nel periodo della
IV dinastia (cominciarono ad essere impiegate in
epoche successive).
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

ALTRE IPOTESI RELATIVE ALLE TECNICHE DI


COSTRUZIONE DELLE PIRAMIDI
L’IPOTESI DELLA RAMPA INTERNA DI JEAN
PIERRE HOUDIN

! Nel 1999 lo studioso francese Henri Houdin, di


Fig. 12 macchina a legni corti per il sollevamento professione Architetto, ipotizzò che le piramidi, in
blocchi particolare la piramide di Cheope, fossero state
costruite con l’ausilio di una particolare tecnica di
Alcuni studiosi, tuttavia, ritengono che la stessa costruzione fondata sull’impiego di rampe interne
macchina a legni corti avrebbe provocato seri alla struttura, sfruttando particolari macchine per il
problemi per il sollevamento dei blocchi di pietra, sollevamento dei blocchi di pietra come lo shaduf
poiché, man mano che cresceva l’altezza modificato. L’ipotesi innovativa di Henri Houdin fu
dell’edificio, arrivando oltre i 100 m di altezza, il elaborata dal figlio Jean Pierre che fu il primo
sollevamento dei blocchi di pietra ad altezze Architetto a realizzare un modello tridimensionale
notevoli avrebbe richiesto un numero elevato di della piramide di Cheope; in particolare lo studio
manovre e di trasferimenti orizzontali che avrebbero architettonico di Houdin per la piramide di Cheope
ostacolato in modo determinante il lavoro di mise in luce alcuni importanti elementi che possono
completamento dell’edificio stesso. essere così riassunti18:
- la costruzione fu realizzata per il 30% circa della
- ARGANO E CABESTANO: l’argano è una sua altezza (45 m) con l’ausilio di rampe esterne
macchina per sollevare manufatti formata da un realizzate con pietre e detriti, mentre per la parte
bobina e da un tamburo centrale, in forma cilindrica, restante fu impiegata una rampa interna utilizzata
collegata ad una intelaiatura di legno, a cui sono per portare i blocchi al di sopra del precedente
fissate manovelle laterali che permettono di roteare livello di altezza. In particolare le due rampe
il tamburo. Alla bobina è fissata una corda a cui è esterne, per il carico dei blocchi di pietra, avevano
attaccato il manufatto (blocchi di pietre ecc.). Gli una lunghezza complessiva di circa 970 m ed erano
operi fanno girare le manovelle laterali e sollevano ubicate sulla piana di Giza in modo tale da superare
l’oggetto facendo avvolgere la corda intorno al un dislivello di circa 40 – 43 m tra il porto fluviale e
tamburo centrale. Un meccanismo simile ma la facciata sud della piramide, con una pendenza
impiegato in verticale per il sollevamento di pesi media dell’8,55% ([(41,5/8,55)* 100]*2); le due
poteva essere quello del cabestano meccanico, rampe esterne si univano in corrispondenza del
impiegato in marina per il sollevamento dell’ancora punto di ingresso nella piramide di Cheope,
formando un angolo di 80° e la seconda rampa fu
34
impiegata per trasportare anche il materiale per la
piramide di Chefren. La terza rampa era situata
all’interno dell’edificio e partiva da una piattaforma
sul lato sud a circa 43 m di altezza correndo in
direzione opposta rispetto alla grande Galleria.
- in un secondo momento, quindi, i blocchi di pietra
impiegati per la rampa esterna, vennero riciclati per
realizzare la rampa interna, spiegando il motivo
dell’apparente impossibilità di ritrovarne reperti nella
zona
- secondo il modello di Houdin ogni braccio della
rampa interna correva parallelamente ai lati della
piramide per poi compiere una “rotazione” di 90° ad
angolo retto e salire verso l’alto correndo lungo
l’altro lato della piramide, formando, in tal modo, una
“spirale quadra” che sale verso la cima della !
piramide. In queste rampe ascendenti a spirale Fig. 14 macchina per sollevare pesi ‘doppio shaduf’
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

furono trasportati i blocchi di pietra verso le parti


elevate dei corsi di muratura, facendo uso di slitte - le analisi condotte da Houdin in collaborazione con
trainate da operai e lubrificate lungo il percorso. l’egittologo Bob Brier, nel 2008, hanno dimostrato
che effettivamente questi spazi aperti all’esterno
corrispondono ai punti di intersezione delle rampe
interne con i lati della piramide e, penetrandovi
all’interno, i due studiosi hanno ipotizzato che sia
possibile salire dal basso verso l’alto. Più
specificamente gli incavi ritrovati da Houdin furono
ispezionati dall’egittologo Bob Brier ad un’altezza di
81 m sullo spigolo nord – est della piramide di
Cheope; entrandovi Brier scoprì un’apertura
secondaria che permetteva di accedere ad un locale
! più interno che aveva una forma ad L e che
Fig. 13 rampe interne secondo J.P. Houdin misurava circa 3x3 m. La struttura interna del locale
fu ricostruita in formato 3D dimostrando che essa
- secondo Houdin ogni braccio della rampa interna aveva una volta a cupola e un volume interno
terminava con uno spazio aperto, una sorta di tacca, inferiore a quanto originariamente ipotizzato da
lasciata volutamente sul lato dell’edificio e questa Houdin, per cui lo stesso Architetto rivide parte del
superficie era pari all’incirca a 10 m2. In questo suo progetto originario19.
breve spazio i costruttori installarono una macchina
per sollevare pesi che è stata definita “doppio
shaduf” in quanto sfruttava il principio di
funzionamento dello shaduf precedentemente
descritto; in particolare questa macchina veniva
posizionata lungo i tornanti di rotazione della rampa
interna e permetteva, in tal modo, il sollevamento e
il cambio di direzione (per rotazione angolare di 90°)
delle slitte con i blocchi di pietra da 2,5 tonnellate,
permettendo a squadre di 8 operai di immettere i
blocchi di pietra sulle rampe superiori in modo da
raggiungere i corsi di muratura più elevati.
35
idrauliche per sollevare i pesanti massi e
posizionarli sui corsi di muratura, per mezzo di un
sistema complesso di chiuse con galleggianti.
L’ipotesi elaborata da Minguez derivò da un
importante studio delle caratteristiche geologiche,
morfologiche e idriche della piana di Giza, a cui si
affiancò uno studio delle architetture dei templi egizi.
Minguez notò, innanzitutto, che tutti o la maggior
parte dei complessi funerari presentavano come
punto comune, la presenza del tempio a valle, che
era collegato direttamente al fiume oppure
connesso per mezzo di un canale. Dai templi partiva
proprio una “strada” che rappresentava il percorso
che sarebbe stato seguito dai cortei funebri per
! portare il feretro dei principi alla dimora eterna, ma
Fig. 15 incavo ritrovato da Houdin e Brier sulla questo percorso superava circa una quarantina di
Piramide di Cheope metri di dislivello (come accennato
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

precedentemente). Secondo Minguez questo


Le ipotesi introdotte da Jean Pierre Houdin non percorso fu impiegato per costruire un sistema di
hanno trovato particolare riscontro presso la trasporto fluviale che, come in una grande “scala”
comunità scientifica degli egittologi, poco propensi a idraulica, permettesse alle chiatte di portare i blocchi
modificare le tesi relative alle rampe esterne; di pietra, in modo abbastanza agevole, fino alla
tuttavia le sue ipotesi hanno trovato parziale struttura in costruzione. Questo sistema consisteva
conferma in un importante studio realizzato nei di grandi vasche idrauliche, collegate tra di loro da
decenni scorsi sulla piramide di Cheope. Nel 1986 un sistema di chiuse, che permetteva alle
un gruppo di ricercatori realizzò un’analisi imbarcazioni cariche con i blocchi di pietra, di
microgravimetrica della piramide di Cheope; l’analisi superare il dislivello presente rispetto al livello del
microgravimetrica si prefigge lo scopo di individuare porto fluviale (in cui approdavano i blocchi
delle cavità e spazi vuoti nel sottosuolo oppure di trasportati dal Nilo) e di permettere in tal modo agli
verificare la stabilità di fondamenta di edifici e operai di trasportare i massi a ridosso della piramide
infrastrutture varie. Al termine del loro studio i senza doverli trainare fisicamente su rampe esterne.
geologi redassero una relazione finale e misero a In un secondo momento i blocchi di pietra venivano
disposizione degli studiosi alcuni disegni in cui si issati sui corsi di muratura per mezzo di rampe
evince, da una prima analisi, una struttura interna elicoidali o a spirale che avvolgevano la piramide,
come quella descritta da Houdin. Gli studiosi che sulle quali i blocchi di pietra venivano sospinti
propendono per la teoria delle rampe interne di appoggiandoli su rulli di legno. Il sistema di trasporto
Houdin ritengono che sarà possibile fornire nuove e idraulico ideato da Minguez richiedeva, senza
importanti prove dell’esistenza delle rampe a spirale dubbio, un carico di lavoro molto elevato ai
interne attraverso ulteriori indagini come la costruttori, poiché, per realizzare un sistema di
fotografia a raggi infrarossi che permetterebbe di chiuse di tale livello di complessità, i costruttori
valutare la struttura interna della stessa con il avrebbero dovuto spendere molto tempo ed energie
raffreddamento serale della piramide. per realizzare le rampe di accesso per le vasche,
nonché l’armatura stessa in pietra delle vasche
L’IPOTESI DEL TRASPORTO E SOLLEVAMENTO idrauliche di cui non sarebbe rimasta traccia nella
IDRAULICO DI MANUEL MINGUEZ piana di Giza (opera che sarebbe considerata
ancora più complessa e difficile da realizzare
Nel 1985 l’Ingegnere e studioso Manuel Minguez rispetto alle rampe inclinate esterne); inoltre la teoria
ipotizzò, in un suo lavoro di ricerca20, che gli Egizi, di Minguez non considera sufficientemente
oltre a trasportare i blocchi di pietra su chiatte l’importanza che avrebbero avuto le rampe elicoidali
galleggianti sul Nilo (ipotesi accettata dalla maggior o a spirale necessarie per issare i massi sui corsi di
parte degli studiosi), sfruttarono delle tecniche muratura, per cui la maggior parte degli egittologi e
36
studiosi ha criticato come non fattibile questa veniva inondato di acqua. Il blocco di pietra veniva
ipotesi. quindi a trovarsi nel pozzo verticale dell’ascensore
inondato di acqua e, per mezzo di galleggianti,
saliva verso l’alto uscendo dall’ascensore. Qui poi
veniva posizionato nella zona di appoggio e inserito
nei corsi di muratura.

!
Fig. 16 ipotesi trasporto idraulico blocchi di M.
Minguez
!
Fig. 17 ascensore ad acqua interno alla piramide
E’ comunque importante precisare che esiste una
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

variante all’ipotesi di Minguez che consiste


Secondo alcuni studiosi questa variante all’ipotesi di
nell’ipotizzare un sistema di canali e chiuse con
Minguez è l’unica in grado di spiegare come sia
ascensori idraulici che si addentrava nella piramide
stato possibile sollevare fino a oltre 80 m di altezza
e, che per mezzo di galleggianti, permetteva di far
blocchi che superano il peso di 60 – 80 tonnellate e
salire i blocchi di pietra verso l’alto fino a farli
posizionarli nei corsi di muratura interni della
giungere al livello di altezza desiderato. In
piramide laddove sarebbe stato quasi impossibile
particolare la variante all’ipotesi di Minguez
calarli dall’alto e operare con macchine di
prevedeva che venisse realizzato il seguente
sollevamento a causa degli spazi estremamente
percorso progettuale:
limitati. Nella variante di Minguez si è ipotizzato che
- all’inizio dei lavori veniva scavato un canale
i costruttori abbiano realizzato un sistema di pozzi
orizzontale, con apposita pendenza verso la
verticali di risalita dell’acqua verso l’alto in modo da
piramide
disporre delle risorse idriche necessarie per
- in questo canale venivano trasportati i primi blocchi
inondare l’ascensore ad acqua; gli ingegneri hanno
di pietra necessari per costruire le fondamenta
cercato di determinare se potessero esistere le
dell’edificio e i muri perimetrali del livello più basso
condizioni tecnologiche che avrebbero permesso, in
- si costruiva intorno al canale, in modo che
un’epoca così remota, ai costruttori, di realizzare
defluisse all’interno dell’edificio, un argine
un’opera di siffatta portata ed effettivamente
perimetrale con uno strato di blocchi, in modo tale
sappiamo con certezza che già nell’epoca
da determinare la formazione di un canale interno a
predinastica gli Egizi erano dei maestri nell’arte
cui si affiancava un ascensore ad acqua da
della lavorazione dell’argilla e della ceramica, per
inondare.
cui realizzarono, secondo questa ipotesi, dei veri e
- in tal modo i blocchi di pietra giungevano all’interno
propri pozzi di risalita dell’acqua che furono
del canale, provenendo dal canale esterno e
impiegati per convogliare l’acqua verso l’alto per
arrivavano alla base dell’ascensore interno (a
riempire e svuotare l’ascensore idrico. Secondo
canalone verticale)
questa ipotesi i tubi dei pozzi furono costruiti in
- a questo punto veniva inserita una chiusa
argilla in modo da raggiungere un’altezza di circa
all’imbocco del canale interno e una all’uscita del
100 m ed erano in grado di resistere ad una
plateau della piramide, cioè all’uscita dell’ascensore
pressione di oltre 10 atmosfere; ipotizzando che
idraulico che fungeva da “tubo”
l’ascensore ad acqua avesse una superficie di 16
- il blocco di pietra, galleggiando, raggiungeva la
m2 circa e un’altezza di circa 100 m, il suo volume
base dell’ascensore. A questo punto veniva tappata
sarebbe stato pari a circa 1600 m3, per cui
la chiusa che stava all’imbocco del canale interno
ipotizzando che l’acqua entrasse nell’ascensore ad
(cioè la chiusa in basso) mentre veniva aperta la
una velocità di 0,5 m3 al secondo (500 litri al
chiusa in alto all’uscita dell’ascensore e questo
37
secondo) occorrevano circa 53 minuti affinché un del contrappeso (slitta in discesa sul fianco della
blocco di pietra potesse raggiungere l’altezza di piramide con carico di operai e slitta con pietre sul
circa 100 m (0,5:1=1600:X da cui X = 1600/0,5 cioè lato opposto collegata da varie funi).
3.200 secondi dove 3200 secondi sono 3200/60 =
53,33 minuti), per cui in una giornata di 10 ore L’IPOTESI DEI GEOPOLIMERI DI DAVIDOVITS:
sarebbe stato possibile inserire circa 10 blocchi al
giorno. Se invece l’altezza fosse stata pari a circa Nel 1979 il Prof. Joseph Davidovits, chimico dei
50 m il volume sarebbe stato pari a circa 800 m3 e materiali e ricercatore universitario, presentò al
ipotizzando che l’acqua entrasse con la stessa congresso di Egittologia di Grenoble una nuova
cubatura al secondo, avrebbe richiesto 1600 ipotesi sulle tecniche di costruzione delle piramidi,
secondi per giungere a 50 m di altezza, cioè circa secondo cui i blocchi di pietra calcarea non furono
26 minuti per un blocco, con un totale di circa 24 realizzati estraendoli dalle cave, per poi essere
blocchi al giorno nel caso si fosse lavorato 10 ore. levigati e trasportati fino alla costruzione, ma furono
Ovviamente, poiché ci si muove in ambito realizzati, “in cantiere”, attraverso un processo
puramente ipotetico, non si ha alcuna certezza su chimico – fisico che determina la formazione di
questo computo. geopolimeri, cioè blocchi di pietra manufatti
artificialmente; questa ipotesi fu definita anche del
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

ELEMENTI DI CRITICITA’DELL’IPOTESI DEL “cemento di calcare”. In particolare Davidovits,


TRASPORTO IDRICO DI MINGUEZ riprendendo studi precedentemente realizzati nel
campo della chimica industriale, coniò il termine
La comunità scientifica, come già accennato “geopolimeri” per indicare dei composti sintetici a
precedentemente, ha fatto quadrato contro la teoria base di alluminosilicati che trovano applicazione
di Minguez argomentando sul fatto che la nell’industria moderna e nei materiali di costruzione
costruzione di chiuse e vasche idrauliche per (al posto del cemento) ma che, secondo lo studioso,
realizzare il trasporto dei blocchi fino alla piramide poterono trovare applicazione anche nell’Antico
avrebbe determinato degli elevati livelli di criticità di Regno Egizio ed anche presso altre civiltà
tipo tecnico che sarebbero stati maggiori di quelli (Tihauanaco). Secondo gli studi realizzati dal Prof.
che si sarebbero riscontrati con le rampe esterne; Davidovits il processo chimico che genera i
inoltre non è ben chiaro quale avrebbe potuto geopolimeri può essere così riassunto21:
essere il ruolo dei pozzi verticali di risalita dell’acqua - reazione chimica di un alluminosilicato in polvere
che sono stati ritrovati in alcuni edifici ma non in con una soluzione alcalina in condizioni fisiche
altri. Nella piramide di Djoser, infatti, sono state compatibili con quelle ambientali
ritrovate le basi di 11 pozzi verticali piccoli a cui si - in particolare viene impiegato il metacaolino
aggiunge uno grande che parte da una profondità di (2Al2O3 SiO2) ottenibile dalla reazione termica di
28 m per innalzarsi nella struttura interna della argilla caolinite
piramide a gradoni, per cui da ciò si deduce che la La reazione chimica generatrice dei geopolimeri
struttura degli ascensori ad acqua, situati al piano segue il seguente schema:
strada, avrebbe dovuto innestarsi su una - gli ioni idrossido in soluzione determinano la
preesistente struttura del pozzo interno, per cui non dissoluzione degli atomi di Si e Al del materiale
è chiaro se l’ascensore avrebbe dovuto essere inserito in soluzione
rifornito da un pozzo sottostante o da un canale - successivamente si verifica la riaggregazione in
esterno. Questo perché la presunta struttura polimeri inorganici attraverso una reazione di
dell’ascensore ad acqua, situata a piano strada, non policondensazione.
deve essere confusa con la struttura del pozzo La teoria di Davidovits tende innanzitutto a legare
stesso che partiva dalla profondità di 28 m. Poiché importanti scoperte realizzate in epoche moderne, e
non vi è certezza assoluta sull’esistenza di un legate allo sviluppo contemporaneo della chimica
possibile ascensore idraulico interno alla piramide, industriale, a importanti conoscenze che possono
almeno per sospingere i blocchi ad altezze di 100 essere patrimonio comune di civiltà antiche e che
m, molti studiosi propendono per ipotesi alternative potevano essere presenti anche circa cinquemila
di trasporto per le altezze maggiori di 50 m, come, anni fa (ipotesi che fa storcere il naso agli
per esempio, l’impiego di slitte trainate da operai sul egittologi). La giustificazione “tecnica” della teoria
plateau in costruzione della piramide con il sistema dei geopolimeri sono legate innanzitutto alla
38
geofisica del pianeta; è importante infatti, - una volta formato l’impasto di fanghiglia di calcare,
innanzitutto, precisare che la crosta terrestre è natron e calce, la fanghiglia veniva rimescolata in
formata in modo preponderante da composti di modo da renderla più compatta possibile
silicio – alluminio, per cui Davidovits ipotizzò che un - terminato il rimescolamento del materiale fangoso
singolo composto formato da Silicio e Alluminio questo veniva riversato in stampi di legno
(esistente in natura nella struttura geologica delle appositamente creati a forma di blocco rettangolare
rocce) potesse essere fatto reagire in una soluzione (di varie dimensioni) situati sui corsi di muratura e
alcalina generando un processo di polimerizzazione. qui veniva battuto in modo da essere reso compatto;
In natura, comunque, i geopolimeri si possono successivamente veniva lasciato asciugare al sole
ritrovare anche in materiali pozzolanici (lava, ceneri - una volta che il blocco era completamente asciutto
volanti di carbone) o comunque rocce sedimentarie veniva rimossa l’armatura in legno e il blocco di
che sono fonti di metacaolina e altri alluminosilicati. pietra era riaggregato (ricostituito) in forma
Per quanto riguarda la loro struttura e la loro compatta come un blocco di pietra estratto dalla
composizione occorre precisare che i geopolimeri cava e levigato.
hanno una struttura simile alle rocce zeolitiche
(struttura a base alluminosilicati) ma non dotati di
una struttura cristallina; la struttura dei geopolimeri è
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

quindi caratterizzata da un gel alluminosilicato


tridimensionale che tende a creare una struttura
solida e resistente nel tempo (che ricorda, una volta
riorganizzato, la roccia calcarea). Nei suoi studi
Davidovits realizzò un’analisi corposa e dettagliata
della roccia impiegata nei blocchi di pietra utilizzati
per la costruzione delle piramidi di Giza, nonché
statue e vasi di pietra realizzati nel corso di circa
tremila anni di storia egizia e giunse all’elaborazione
!
dell’ipotesi secondo cui i blocchi di pietra delle
Fig. 18 processo di reazione dei geopolimeri
piramidi non furono estratti da cave, levigati e
secondo Davidovitz
trasportati in loco ma realizzati appositamente sul
posto con la tecnica fisico – chimica dei geopolimeri.
Con questa tecnica di costruzione in sito, che
Secondo Davidovits per realizzare i blocchi di pietra
secondo Davidovits subì un’evoluzione temporale,
geopolimeri gli egizi impiegarono la seguente
nel corso di un arco di tempo di circa 600 anni (dal
tecnica:
periodo predinastico 3200 a.C. fino al 2600 a.C.
- la roccia calcarea presente nelle cave di pietra
circa epoca delle piramidi) i costruttori arrivarono a
situate nella zona limitrofa al sito di Giza veniva
disporre di una tecnica raffinata a livello chimico –
frantumata materialmente in piccoli pezzi che
fisico che permise loro di realizzare agevolmente
potevano essere agevolmente trasportati in piano
una struttura che dal punto di vista ingegneristico
con slitte non eccessivamente pesanti (trainabili
avrebbe richiesto uno sforzo molto complesso e di
anche da parte di animali)
difficile realizzazione per le disponibilità
- una volta raccolto il materiale roccioso in piccoli
infrastrutturali dell’epoca (sollevamento di blocchi di
ciottoli veniva immerso in pozze situate a livello
peso superiore a 80 – 200 tonnellate). In tal modo,
terreno, in una soluzione liquida formata da acqua,
secondo Davidovits, il numero di maestranze
natron (1% che contiene carbonato idrato di sodio
necessarie sicuramente per la realizzazione
Na2CO3, presente facilmente in Egitto a causa
dell’opera sarebbe stato di 1.400 unità in un arco di
dell’evaporazione di acque ricche di sodio) e calce
tempo sempre ventennale, anziché le oltre 100 mila
(in misura pari al 2%)
unità ipotizzate storicamente e negli studi
- nelle pozze di reazione i ciottoli di roccia calcarea
ingegneristici moderni. Il Prof. Davidovits che
si disaggregavano con facilità, a causa delle
realizzò un’analisi dettagliata a livello chimico –
reazioni chimiche, formando una fanghiglia morbida
fisico dei blocchi di pietra calcarea della piramide e
nella quale erano presenti argilla di caolino e soda
delle rocce presenti nelle cave di pietra circostanti
caustica come leganti
39
Giza, giunse alle sue conclusioni teoriche sulla base Davidovits, che presenta delle sfumature
di importanti prove dettagliatamente documentate: interpretative rispetto ad altre traduzioni, è la
- furono ritrovati in un blocco di pietra calcarea della seguente:
piramide di Cheope frammenti di peli o capelli (Colonna 11): C'è un massiccio di montagna nella
insieme a bolle d’aria e piccoli pezzi di intonaco; ciò, sua regione orientale (a Elefantina) contenente tutte
secondo gli studiosi esperti di chimica industriale, fa le pietre ricche di minerali, tutte le pietre (erose)
supporre che il blocco non fosse di formazione schiacciate (aggreggati appropriati per
naturale (estratto da cava) ma bensì di natura l'agglomerazione), tutti i prodotti
artificiale, a dimostrazione della validità dell’ipotesi
di Davidovits (Colonna 12) cercati per costruire i templi degli dei
- Davidovits notò che il calcare situato nella zona di del Nord del Sud, le nicchie per degli animali sacri,
Giza contiene fossili di conchiglie; effettuando la piramide (tomba reale) per il re, tutte le statue che
un’analisi della conformazione dei fossili ebbe modo sono erette nei templi e nei santuari. Per di più, tutti
di verificare che nelle rocce calcaree le conchiglie questi prodotti chimici sono messi davanti al volto di
presentavano un “orientamento” preciso, dettato Knum ed intorno a lui.
dalla posizione assunta quando si erano depositate.
Viceversa, analizzando i blocchi di pietra della (Colonna 13)... si trova là in mezzo al fiume un
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piramide, realizzati con la stessa roccia, si accorse posto di riposo per ogni uomo che tratta le pietre
che i fossili erano situati e depositati in modo ricche di minerali sui suoi due lati.
sparso, cioè il loro orientamento era disordinato (o
casuale), a dimostrazione del fatto che il materiale (Colonna 15) Impara i nomi dei materiali pietrosi che
calcareo era stato lavorato come in un impasto devono essere ricercati... bekhen, il granito (eroso)
riaggregato. morto, mhtbt, r’qs, uteshi-hedsh (la pietra di
cipolla)... prdny, teshy.

(Colonna 16) Impara i nomi delle pietre ricche di


minerali posti a monte... oro, argento, rame, ferro,
lapisilazuli, turchese, thnt (crisocolla), diaspro, Ka-y
(la pietra di ravanello), il menu, smeraldo, temikr (la
pietra d'aglio), e in più, neshemet, ta-mehy,
hemaget, ibenet, bekes-ankh, fard vert, l'antimonio
nero, l'ocra rossa...

(colonna 18) ...ha constatato che Dio stando in


piedi... Egli mi ha parlato: "io sono Kunm, il Tuo
creatore, le Mie braccia sono intorno a te, per
!
stabilizzare il tuo corpo, per
Fig. 19 blocco in pietra realizzato con tecnica
geopolimera
(colonna 19) salvaguardare le tue membra. Ti
conferisco delle pietre ricche in minerali... dalla
- Nei suoi lavori di ricerca (presentati nei congressi
creazione nessuno le ha mai lavorate (per fare la
del 1979 e 1988) e nelle sue pubblicazioni
pietra) per costruire i templi degli dei o ricostruire i
Davidovits espressamente ipotizzò, sfruttando le
templi rovinati..."22.
traduzioni effettuate nel corso del tempo dagli
egittologi Brugsch, Sethe, Barguet e Lichtheim, che
la tecnica di costruzione delle piramidi di Giza sia
stata espressamente descritta nell’iscrizione
denominata “Stele della Carestia” redatta
ufficialmente nel 200 a.C. ma risalente,
presumibilmente, secondo Davidovits, ad una
tradizione storica molto antica, almeno all’inizio del
Regno Antico (2750 a.C.). La traduzione ripresa da
40
pietra Ragas, la pietra Utesci all'estremità Est. La
pietra verde Pergien ad Ovest, la pietra Tesci ad
Ovest e nel fiume.Impara i nomi delle pietre pregiate
della cava che sono a monte. Ve ne sono tra esse
alcune che distano 4 iteru (1 iteru = 10,46 km). Oro,
argento, rame, ferro, lapislazzuli, turchese, pietra-
lucente tehenet, cornalina, cristallo di rocca,
smeraldo, pietra tem-iqer. Oltre a ciò feldspato,
diaspro verde, ametista, anfibolo, ematite, polvere
verde, galena, quarzo, ocra rossa di Seheret,
polvere mimi di cereali, terra bianca nubiana, dentro
in questa città. Quando fui informato di ciò che era
! in essa (= in quella regione) il mio cuore fu felice.
Fig. 20 la Stele della Carestia Dopo che udii dell'inondazione, i libri legati furono
aperti, fu fatta una purificazione. Furono condotti dei
riti segreti. Fu fatta una grande offerta completa
Secondo gli egittologi, tuttavia, la Stele fu realizzata, consistente in: pane, birra, buoi, uccelli ed ogni
presumibilmente, sulla scorta di un falso storico;
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sorta di cosa buona per gli dei e le dee che sono in


cioè si ritiene che essa fu scritta effettivamente Elefantina e il nome dei quali è stato pronunciato.
intorno al 200 a.C. ma facendo effettivamente Mentre dormivo in vita e fortuna (= sognavo) trovai il
credere, nella tradizione storica del tempo, che le dio stante in piedi davanti a me. Lo pacificai
origini dello scritto o della tradizione da cui aveva adorando, lo implorai davanti a lui. Egli mi si
preso origine fossero molto più antichi, allo scopo di manifestò ed il suo volto era luminoso e mi disse: "Io
legittimare i sovrani dell’epoca e la loro azione. Una sono Khnum il tuo creatore. Le mie due braccia
traduzione alternativa e più completa rispetto a sono attorno a te per stringere il tuo corpo e per fare
quella citata da Davidovits è la seguente: sane le tue membra. Io ti consegno minerali preziosi
in grande quantità con i quali non è ancora stato
“Vi è un gruppo di montagne nel suo luogo abitato fatto alcun lavoro per costruire templi, per rinnovare
verso Oriente con ogni qualità di pietre preziose. ciò che è caduto in rovina, per incastonare gli occhi
Pietre dure di cava e di tutte le cose che si è abituati del suo signore”23.
a cercare per edificare ogni tempio dell'Alto e del
Basso Egitto. Le stalle degli animali del dio; le Ovviamente nella Stele della Carestia non vi è una
tombe dei re e di ogni statua che viene messa nei descrizione tecnica delle costruzioni delle piramidi,
templi e nei santuari. I loro prodotti sono deposti ma vi sono descrizioni dei materiali impiegati per la
davanti a Khnum ed intorno a lui. Così come le realizzazione dei blocchi di pietra calcarea, con
grandi piante verdi e tutti i tipi di fiori che esistono ad riferimenti a diversi minerali e pietre che potevano
Elefantina, a Biga e che sono là ad Est e ad essere oggetto di una processo di lavorazione fisico
Ovest.Nel mezzo del fiume ricoperto d'acqua al suo – chimica. Davidovits si appoggiò proprio su tali
tempo dell'anno, c'è un luogo di riposo per tutti sulle importanti documenti (considerati un falso storico)
cui sponde viene fatto il lavoro di queste pietre, per fornire maggiore peso alle proprie ipotesi. Allo
luogo nel fiume di fronte a questa stessa città di scopo di dimostrare la validità della sua teoria
Elefantina. Vi è un'altra altura centrale rocciosa Davidovits effettuò presso il centro di ricerca dei
pericolosa per natura che ha il nome di Krofi geopolimeri in Francia un importante esperimento
("Rischio") di Elefantina. Impara i nomi degli dei che con una squadra di 5 – 10 persone e riuscì a
sono nel tempio di Khnum, Satis, Anuki, Nilo, Shu, dimostrare che un gruppo ristretto poteva costruire
Gheb, Nut, Osiri, Horus, Isi e Nefthis. Conosci i una struttura in blocchi di pietra del peso variabile
nomi delle pietre che sono là, poste nel mezzo della tra 1,3 e 4,5 tonnellate in circa due settimane.
zona della frontiera che sono ad Est e ad Ovest che
sono sulle due sponde del canale di Elefantina che
sono in Elefantina medesima, che sono al centro
Est e Ovest, che sono in mezzo al fiume. La pietra
Bekhen, la pietra Metcai, la pietra Mekhtebteb, la
41
ELEMENTI FAVOREVOLI E DI CRITICITA’ L’aspetto senza dubbio più controverso di questi
DELL’IPOTESI DEI GEOPOLIMERI studi realizzati dalla Prof.ssa Liritzis è che i dati
individuati nell’analisi vengono interpretati
L’ipotesi dei geopolimeri di Davidovits rappresenta, esattamente con conclusioni opposte rispetto a
a detta di molti studiosi, una teoria estremamente quelle a cui è giunto il Prof. Davidovits; infatti la
interessante che potrebbe, effettivamente, spiegare, Prof.ssa Liritzis ha affermato che la disposizione
come siano state costruite le piramidi senza dover casuale e omogenea dei fossili è “naturale”, cioè
ricorrere, in modo massiccio, all’impiego di deriva da un processo naturale di deposito dei fossili
macchine di sollevamento dei blocchi di pietra e nella roccia mentre il Prof. Davidovits ha affermato
all’impiego di rampe enormi che avrebbero potuto esattamente il contrario, cioè che la disposizione
provocare ulteriori problemi nella realizzazione casuale dei fossili fosse il risultato di un processo
dell’opera stessa. Tuttavia la comunità scientifica si artificiale di rimescolamento prodotto dall’Uomo. Altri
è divisa su tale teoria poiché non è ritenuto studiosi della chimica dei materiali, tuttavia, hanno
accettabile, dagli egittologi, che i blocchi di pietra sostenuto la teoria dei geopolimeri di Davidovits; tra
siano stati realizzati artificialmente in cantiere con questi il Dott. Michel Barsoum dell’Università di
armatura in loco. In tal senso gli egittologi rivolgono Philadelphia nella sua pubblicazione presentata sul
l’onere della prova contro Davidovits, cercando di Journal of the American Ceramic Society nel 2006 in
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

dimostrare che il suo modo di pensare “moderno” cui dimostrò che studiando dei campioni di roccia
sia stato applicato alla visione delle tecniche prelevata dai blocchi di pietra della piramide furono
costruttive che avevano i costruttori dell’epoca delle trovati minerali composti e bolle d’aria che non
piramidi. Inoltre gli egittologi che si sono schierati devono essere presenti nel calcare naturale.
contro affermano categoricamente che se anche Nonostante tale importante scoperta, da non
fosse stato possibile costruire alcuni blocchi in pietra sottovalutare, la comunità degli egittologi ha fatto
calcarea in loco, ciò non sarebbe stato possibile per quadrato contro la teoria dei geopolimeri,
i blocchi di maggiori dimensioni, che superano le 10 appoggiandosi sulle conclusioni degli studi fin qui
tonnellate e che si trovano all’interno della piramide realizzati che dimostrerebbero l’inesistenza di prove
di Cheope (fino ad arrivare a 80 tonnellate) sopra la certe.
Camera del Re. Alcuni blocchi sono stati
attentamente analizzati giungendo alla conclusione ALTRE IPOTESI SULLA COSTRUZIONE DELLE
che si trattava di calcare naturale proveniente dalle PIRAMIDI DI GIZA
cave situate nelle zone limitrofe; in particolare uno
studio realizzato nel 2008 dal team di ricerca della Nel corso degli ultimi decenni sono state elaborate
Prof.ssa Ioannis Liritzis, dell’Università di Atene, ha dagli studiosi altre importanti ipotesi sulla
dimostrato che i blocchi di pietra delle piramidi di costruzione delle piramidi di Giza e tra queste
Giza sono naturali e non furono ricostituiti in loco; spicca, per originalità e interesse, quella elaborata
Liritzis ha analizzato campioni estratti dai blocchi di dall’Ing. Mario Pincherle e illustrata nei suoi
pietra, sfruttando la tecnica a raggi X, e ha pregevoli lavori di ricerca25. Secondo questa ipotesi
individuato le seguenti peculiarità: i costruttori egizi sfruttarono, per trasportare gli
- il materiale principale di cui sono composti i blocchi enormi blocchi di pietra, del peso superiore a 5
di pietra è rappresentato da graniti rosa, bianchi e tonnellate ciascuno, dei piani inclinati (lungo i fianchi
neri, con vari tipi di rocce calcaree delle piramidi), sui quali furono fissate enormi slitte
- nei blocchi di pietra sono stati individuati centinaia che venivano mosse grazie alla dilatazione di cubi di
di migliaia di fossili di nummuliti (protozoi marini legno bagnati con acqua (i cosiddetti legni corti). I
diffusi tra 33 e 55 milioni di anni fa) e questi calcoli effettuati dall’Ing. Pincherle dimostrarono che
rappresentano circa il 40% del totale del volume dei i piani inclinati avrebbero avuto una lunghezza
blocchi di pietra massima di circa 100 m. mentre per impiegare un
- i fossili sono disposti nei blocchi di pietra secondo meccanismo come quello dei tronchi di legno
uno schema che si può definire casuale e bagnati, gli Egizi avrebbero dimostrato, in tal modo,
omogeneo, che corrisponde alla loro collocazione di saper ragionare in termini infinitesimali, perché la
originale, per cui da ciò si deduce che i blocchi non piccola dilatazione del cubo di legno si sarebbe
furono polverizzati ma lavorati24. sommata a quella di numerosi altri cubi generando
lo spostamento del masso situato sulla slitta. Con
42
un apposito modellino realizzato in scala 1:25, che fu un vero e proprio piano architettonico che si
bagnando 50 cubi di legno, Pincherle dimostrò che sviluppò nel corso della III e IV dinastia per quasi
lo spostamento di circa 5 cm di una pietra levigata di 200 anni dal 2680 a.C. circa fino al 2500 a.C. circa,
32 cm equivaleva, all’incirca, allo spostamento di un e che determinò la costruzione anche di altre
masso di 8 m per circa 1,25 m e in tal modo, piramidi (Saqqara, Dahshour, Meidum); la
quantomeno, Pincherle dimostrò che un mancanza di prove documentali certe (come papiri
meccanismo del genere fosse, in linea di principio, che illustrino in modo specifico la costruzione) a cui
possibile da impiegare per spostare blocchi di si aggiungono solo in parte ritrovamenti di steli che
pietra, senza nessuna fatica eccessiva, anche se dimostrano una possibile evoluzione nella
comunque, una volta giunti in cima ai corsi di conoscenza dell’uso delle pietre e dei materiali da
muratura, la pietra doveva essere messa in costruzione (come la stele della Carestia) non
posizione con l’ausilio di un elevato numero di hanno fatto altro che alimentare ulteriormente il
operai. Una recente scoperta realizzata da un team mistero intorno alle conoscenze ingegneristiche
di ricerca della Fom dell’Università di Amsterdam effettive degli Egizi, sebbene sia chiaro con assoluta
(nel 2014) ha dimostrato, invece, che gli Egizi certezza che i costruttori poterono anche usare
trascinarono i blocchi di pietra, pesanti oltre 5-10 particolari tecniche di costruzione “ad hoc” che
tonnellate, normalmente su slitte trainate sulla furono integrate, di volta in volta, con l’ausilio di
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

sabbia ma facendo uso di una tecnica di riduzione cambi di tecnica a seconda delle situazioni; con
dell’attrito della sabbia versando quantità standard questo si intende dire che se gli studiosi sono
di liquido (acqua) in modo tale da ridurre l’attrito di disposti, anche solo parzialmente, ad ammettere
circa il 50%. La quantità di acqua veniva versata da che i blocchi di pietra furono in parte costruiti in loco
uno o più “addetti” sistemati sulle slitte, in cui erano con la tecnica geopolimera, questa non fu
posizionati i pesanti blocchi di pietra o le statue, comunque utilizzata per i blocchi più grandi, come
trainate dagli operai in maniera tale da sfruttare quelli situati nella Camera del Re e al di sopra di
l’effetto di riduzione dell’attrito, a dimostrazione del essa, nei quali le analisi condotte hanno dimostrato
fatto che gli Egizi avevano una forte esperienza che si trattava di calcare naturale. L’interpretazione
delle tecniche di trasporto su superfici sabbiose. La delle capacità ingegneristiche degli antichi Egizi,
tecnica fu addirittura descritta in un dipinto che fu quindi, comporterebbe in parte l’attribuzione agli
realizzato con immagini e descrizione geroglifica stessi di una sorta di “flessibilità” tecnica che si
nella tomba di Djeutihotep, risalente all’incirca al sarebbe sviluppata nel tempo, con un percorso
1850 a.C., anche se ovviamente non è possibile tecnico che partendo dalle mastabe e passando per
sapere se tale tecnica fosse effettivamente un ampliamento delle stesse, sarebbe infine sfociato
conosciuta solo in quell’epoca od anche in epoche nella costruzione delle piramidi a facce lisce. A
più remote26. questo percorso di natura storico – architettonica si
affianca, quindi, un altro percorso di natura tecnico –
ingegneristica in cui, di volta in volta, i costruttori
avrebbero modificato le tecniche di costruzione per
ottimizzare i risultati, sfruttando blocchi di pietra di
dimensioni e peso variabili con tecniche che
possono variare da un edificio all’altro, ottenendo
comunque risultati straordinari in termini di stabilità
delle strutture ed estetica architettonica. Nel corso di
! oltre un secolo di studi e analisi sono state elaborate
Fig. 21 dipinto nella tomba di Djeutihotep, 1850 a.C. diverse ipotesi sulle tecniche di costruzione, ognuna
delle quali presenta elementi favorevoli e di criticità
CONCLUSIONI abbastanza forti, come l’ipotesi delle rampe che, pur
essendo a tutt’ oggi la più accreditata nella comunità
Le ipotesi, relative alle modalità con cui furono scientifica, presenta notevoli difficoltà interpretative
costruite le piramidi di Giza, analizzate in questo legate principalmente alla notevole lunghezza che
breve lavoro, dimostrano innanzitutto le notevoli avrebbero dovuto presentare in rapporto alla
difficoltà interpretative che devono affrontare ancora pendenza da coprire, creando, presumibilmente,
oggi gli studiosi per comprendere appieno quello problemi di stabilità delle strutture stesse. Le ipotesi
43
alternative, tra cui quella delle rampe interne di sollevamento interno dei blocchi stessi. Anche le
Houdin, sono a loro volta, ipotesi estremamente ultime importanti scoperte realizzate dai fisici
importanti, che devono essere attentamente vagliate dell’Università di Amsterdam nel 2013-14 (e
dalla comunità scientifica nella speranza di supportate da parte degli archeologi) permettono
individuare proprio quel mix di tecniche solo di stabilire con certezza che per il trasporto
ingegneristiche che potrebbero essere state esterno dei blocchi, in fase di allocazione delle
utilizzate, nel corso del tempo, per portare a termine risorse sul cantiere, furono impiegate le slitte a
un progetto così grandioso. Infatti ciò che va traino “agevolato” ma questa tecnica riguardò solo il
attentamente valutato, dagli studiosi, è proprio la trasporto esterno dei blocchi mentre rimane fuori da
possibilità che gli Egizi non abbiano impiegato un questa ricerca l’ambito più complesso, riguardante
unico standard tecnico (immobile nel tempo) ma che le tecniche di sollevamento dei blocchi ad oltre 80 -
tali standard produttivi si siano evoluti al pari dei 100 m di altezza; per queste vale comunque l’ipotesi
progetti stessi, dimostrando, in tal modo, il notevole che i blocchi siano stati trascinati, con la stessa
spirito di adattamento che avevano i costruttori, che tecnica, anche in pendenza sulle rampe di carico,
potrebbero, almeno in parte, aver impiegato i canali sebbene dai pochi ritrovamenti disponibili si
interni della piramide per realizzare un ascensore ad comprenda che lo spostamento dei blocchi avviene
acqua fino all’altezza di circa 40 m, per poi passare su percorso lineare. Semmai è importante ricordare
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

all’impiego di una rampa a spirale per raggiungere che questa ricerca apre orizzonti nuovi legati alla
le parti alte dell’edificio, impiegando le macchine a conoscenza che gli Egizi potevano avere delle
doppio shaduf previste da Houdin; in tal modo, per tecniche idrauliche, aprendo la possibilità di
poter realizzare un progetto con tali tecniche, considerare l’importante ruolo che possa aver avuto
avrebbero solo dovuto disporre di un raccordo tra l’acqua come tecnica di trasporto dei blocchi di
plateau di posizionamento blocchi e l’imbocco della pietra. Inoltre occorre ricordare che le diverse teorie
rampa a spirale, facilmente raggiungibile con elaborate richiederebbero un’importante opera di
macchine come quelle previste da Houdin. Il integrazione (tra di esse), in una sorta di sforzo
ritrovamento di incavi nella struttura esterna della interdisciplinare, allo scopo di unire i diversi aspetti
piramide all’altezza di circa 80 m dimostrò che vi era architettonici, ingegneristici e culturali della civiltà
un possibile punto di intersezione tra le rampe egizia che non sono stati adeguatamente
interne (che ruotavano lungo la struttura) e i lati rappresentati nelle varie ipotesi considerate. A
della piramide, in cui potevano essere posizionati gli distanza di circa cinquemila anni gran parte dei
shaduf di sollevamento e rotazione dei blocchi di misteri di questa grande civiltà antica sono ancora di
pietra. Se queste macchine operavano all’altezza di fronte a noi come un enigma di difficile risoluzione,
oltre 80 m e precedentemente i blocchi di pietra poiché le svariate ipotesi elaborate nel corso del
avevano “viaggiato” in ascensori idraulici (fino a tempo non hanno permesso, per quanto importanti
raggiungere almeno l’altezza di 43 m) si può e ben delineate, di risolvere tutte le questioni
ipotizzare realmente che un progetto come la controverse che ancora permangono in campo, al
costruzione di un edificio piramidale possa essere punto che ancora ad oggi non è possibile dire con
stato un progetto estremamente complesso ma certezza le modalità con cui furono realizzate le
realizzato in modo sufficientemente agevole dagli piramidi di Giza.
Egizi. L’ipotesi della costruzione interna è stata
sostenuta non solo da Jean Pierre Houdin e da Bibliografia Essenziale e note bibliografiche:
Manuel Minguez ma anche dall’Ingegnere Gallese
Peter James, esperto di manutenzione di siti antichi, 1 A. ALTENMULLER, A.M. MOUSSA STUDIEN
a dimostrazione del fatto che tale ipotesi trova ZUR ALTAGYPTISCHEN KULTUR 1991
credito, se non tra gli archeologi, almeno tra gli 2 STOCKS, A. DENYS EXPERIMENT IN
esperti di tecniche ingegneristiche antiche. La AEGYPTIAN ARCHEOLOGY ROUTLEDGE 2003
mancanza di certezze sul ritrovamento di manufatti 3 M. ISLER, STICKS, STONES AND SHADOWS:
e di attrezzi da lavoro, a cui si accompagna il BUILDING THE EGYPTIAN PYRAMIDS
ritrovamento di parti di slitte di legno, ha fatto UNIVERSITY OF OKLAHOMA PRESS 2001
propendere per il trasporto su slitte, per quanto 4 ERODOTO, LE STORIE RCS LIBRI 2006
concerne, si intende, il trasporto esterno dei blocchi 5 ERODOTO, LE STORIE RCS LIBRI 2006
mentre ben poco è emerso per il trasporto e il
44
6 DIODORO SICULO, BIBLIOTECA STORICA ED.
SONZOGNO 1820
7 STRABONE, DELLA GEOGRAFIA, LIBRO XVII Note tecniche: le immagini e i disegni con copyright
ED. MOLINA 1835 Aspis sono state realizzate da Giuseppe Badalucco
8 PLINIO IL VECCHIO, STORIA NATURALE, e sono puramente indicative; tali raffigurazioni non
XXXVI 75-82 A CURA DI CHIARA LEFONS ED. sono in scala
SILLABE 2000 

9 M. LEHNER, THE COMPLETE PYRAMIDS ED.
THAMES AND HUDSON N. YORK 1997
10 M. LEHNER, THE COMPLETE PYRAMIDS ED.
THAMES AND HUDSON N. YORK 1997
11 U. HOLSCHER, DAS GRABDENKMAL DES
KÖNIGS CHEFREN VERÖFFENTLICH UNGEN
DER ERNST VON SIEGLIN EXPEDITION IN
AGYPTEN LEIPZIG 1912
12 A. DIETER, BUILDING IN EGYPT PHARAONIC
STONE MASONRY OXFORD UNIV. PRESS 1997
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

13 R. STADELMANN LE PIRAMIDI EGIZIE ED.


VON ZABERN 1985
14 R. STADELMANN LE GRANDI PIRAMIDI DI
GIZA ED. ADEVA 1990
15 H. ILLIG, F. LONER DER BAU DER CHEOPS –
PYRAMID ED. MANTIS VERLAG 1993
16 J.F. EDWARDS, BUILDING THE GREAT
PYRAMID: PROBABLE CONSTRUCTION
METHODS EMPLOYED AT GIZA VOL. 44 N. 2
2003
17 I.E.S. EDWARDS, THE PYRAMIDS OF EGYPT
LONDON 1987
18 J.P. HOUDIN, KHUFU: THE SECRETS BEHIND
THE BUILDING OF THE GREAT PYRAMID FARID
ATIYA PRESS 2006
19 B. BRIER, J.P. HOUDIN THE SECRET OF THE
GREAT PYRAMID COLLINS 2008
20 M. MINGUEZ, LES PYRAMIDES D’EGYPTE: LE
SECRET DE LEUR CONSTRUCTION 1985
21 J. DAVIDOVITS, IL CALCESTRUZZO DEI
FARAONI ED. PROFONDO ROSSO 2004
22 INSTITUT GEOPOLYMERE, LA STELE DE LA
FA M I N E : H I E R O G LY P H E S U R L A
CONSTRUCTION DES PYRAMIDES
23 WWW.EGITTOLOGIA.NET STELE DELLA
CARESTIA TRAD. DI P. BARGUET 1950
24 WWW.FOCUS.IT/CULTURA/GLI-EGIZI-
SCULTORI-E-SCALPELLINI-NON-MURATORI
25 M. PINCHERLE, LA GRANDE PIRAMIDE:
COME FU COSTRUITA E COSA NASCONDE ED.
FILELFO ANCONA 1979
26 http://www.corriere.it/scienze/14_maggio_02/
ecco-come-egiziani-costruirono-piramidi-39729c00-
d1e7-11e3-8ed3-fdcfbf1b09b2.shtml?refresh_rum
45

CRIPTOZOOLOGIA
Intervista a Lorenzo Rossi
di Roberto Bommarito
tutti quelli dei quali l’uomo ha una conoscenza
indiretta tramite quelle che lui definiva “prove
circostanziali”, cioè indizi da un lato non sufficienti a
dimostrare l’esistenza di questi animali, ma dall’altro
abbastanza interessanti per giustificare la ricerca di
questi ultimi. In sintesi lo scopo della criptozoologia
doveva essere quello di partire dagli indizi (impronte
sul terreno, testimonianze oculari, fotografie
indistinte, leggende, dipinti, etc.) e verificarne la
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

veridicità in una sorta di approccio criminologico


applicato alle scienze naturali. L’oggetto di queste
indagini dovevano essere nuove potenziali specie in
attesa di essere scoperte, specie ritenute estinte,
Lorenzo Rossi ma sopravvissute, e specie già conosciute, ma
segnalate in aree geografiche nelle quali la loro
Buongiorno Lorenzo. È un vero piacere averti presenza non era stata ancora documentata.
ospite fra le pagine virtuali di ASPIS. Per chi non
ti conoscesse ancora, che ne diresti di iniziare
presentandoti?

Mi chiamo Lorenzo Rossi, classe ’78, divulgatore


scientifico affascinato dal rapporto tra scienza e
pseudoscienza e dalle scienze naturali. Da 16 anni
curo e gestisco il sito internet www.criptozoo.com
interamente dedicato alla criptozoologia, che è la
mia più grande passione.

Che cosa è la criptozoologia?

A questa domanda, a dire il vero, non esiste una


risposta unanimemente condivisa. E’ molto più
semplice dire cosa la criptozoologia avrebbe dovuto
essere e cosa invece è (purtroppo) diventata per Bernard Heuvelmans
molti.
Heuvelmans voleva rendere la criptozoologia una
Il concetto di criptozoologia nasce da un’idea dello branca della zoologia in quanto era un
zoologo belga Bernard Heuvelmans e la sua conservazionista ed era rimasto stupito dal fatto che
etimologia è “scienza degli animali nascosti”. molte scoperte di nuove specie animali avvenute nel
Secondo Heuvelmans gli “animali nascosti” sono Novecento avrebbero potuto essere anticipate…
46
Quando nel 1861 l’esploratore britannico John
Hanning Speke riportò che i nativi del Ruanda
credevano nell’esistenza di orchi villosi chiamati
ngagi, talmente forti da potere soffocare un uomo
stritolandolo, il mondo accademico dell’epoca non
prese la cosa troppo sul serio, ma 40 anni dopo, nel
1902, il Capitano Beringe divenne il primo europeo
ad abbattere un esemplare di gorilla di montagna.
Un altro esempio può essere il varano di Komodo, la
cui esistenza era favoleggiata dai pescatori di perle
che saltuariamente approdavano su questa piccola
isola un tempo disabitata e che parlavano di
misteriosi boeaja darat (coccodrilli di terra), ma
nessun naturalista dell’epoca pensò di appurare la Cebo dorato
veridicità di tali racconti. Ci vollero così 100 anni
Dal mio personale punto di vista questi concetti
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

prima che, per circostanze fortuite, il mondo si


sono solidi e non pseudoscientifici e l’esempio
accorgesse dell’esistenza della più grande lucertola
migliore è la (ri)scoperta del cebo dorato, un piccolo
vivente.
primate dal manto giallo che vive lungo la costa
In sintesi il pensiero di Heuvelmans si articolava su orientale del Brasile. Un’illustrazione di questo
questi punti: animale apparve per la prima volta nel 1648
all’interno dell’opera Historiae rerum naturalium
Molte di quelle che definiamo Brasiliae, dove viene riportato che la scimmia in
“scoperte” zoologiche sono tali “soltanto” per gli questione era conosciuta con il nome di caitaia, ma
scienziati, visto che spesso queste specie nuove da quel momento sembra sparire nel nulla, tanto da
sono già (e da tempo) conosciute dalle popolazioni venire relegata all’interno delle leggende indios.
locali; Soltanto 358 anni dopo, nel 2006, lo zoologo
Mendes Pontes, incuriosito dalle segnalazioni della
Su molti di questi animali ancora da
famiglia Queiroz, proprietari terrieri che per
scoprire sono nate leggende molto colorite che ne
trent’anni avevano cercato di attirare l’attenzione del
deformano e ne ingigantiscono la realtà, portando
mondo accademico sulla presenza di scimmiette
così chi ascolta queste storie a non credere che
dorate che vivevano nei loro possedimenti terrieri,
simili animali possono esistere veramente;
diede una conferma all’esistenza del caitaia.
Dalle prime voci su questi animali alla loro effettiva
Ma purtroppo, come dicevo prima, oggi per molti la
scoperta passano in genere molti anni e una volta
criptozoologia è qualcos’altro…
identificati spesso ci si accorge che sono già in
grave pericolo di estinzione. Innanzitutto Heuvelmans non ebbe soltanto idee
scientificamente condivisibili. Ad esempio a suo
L’auspicio di Heuvelmans era quindi quello di potere
modo di vedere le cose, il criptozoologo avrebbe
aiutare, con la criptozoologia, la velocizzazione del
potuto descrivere una nuova potenziale specie
processo di scoperta di nuove specie in modo tale
animale anche senza la necessità di depositarne un
che fosse possibile proteggere legalmente questi
olotipo, affidandosi esclusivamente alle prove
animali (una specie che ufficialmente non esiste non
circostanziali. Per lui l’effettiva scoperta di un
può essere protetta) evitando il rischio che
“animale nascosto” era semplicemente un valore
potessero estinguersi prima che qualcuno si
aggiunto, un’operazione che a suo modo di vedere
accorgesse della loro esistenza.
47
non era strettamente legata alla criptozoologia, ma Eppure, anche se in maniera non del tutto completa,
che ne poteva essere al massimo il risultato. la criptozoologia ebbe diversi tentativi di definizioni
formali sulle pagine di una rivista peer reviewed
avente un comitato editoriale di tutto rispetto. Mi
riferisco a Cryptozoology, pubblicata dal 1982 al
1998, che sebbene non mancasse di difetti, ospitò
dibattiti molto stimolanti a cui parteciparono anche
“grandi nomi” della zoologia dell’epoca. Dibattiti dai
quali emerse che gli obbiettivi della criptozoologia
avrebbero dovuto essere essenzialmente tre:

Smascherare le bufale riguardanti


gli animali “misteriosi”;

Occuparsi della ricerca di potenziali


nuove specie animali conosciute solo attraverso
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

prove circostanziali;

Occuparsi di verificare l’attuale


presenza di specie considerate estinte, ma ancora
segnalate.

Questa, attualmente, è anche la mia visione della


criptozoologia.

Come nasce l’idea del sito Criptozoo.com e cosa


lo contraddistingue da altri siti che trattano di
Serpente marino in un mosaico del IV secolo a.C, segnalazioni e avvistamenti di animali insoliti?
Villa del Casale, Sicilia L’idea è nata per gioco e per passione in un’epoca
Il secondo problema è la grande valenza, a livello nella quale internet era ancora poco diffuso in Italia
emozionale, di alcuni (a dire il vero una minima e in molti, io per primo, si chiedevano se potesse
parte) dei presunti animali nascosti oggetto della davvero rappresentare una rivoluzione per il futuro,
criptozoologia. Alla maggior parte delle persone oppure fosse una curiosità del momento destinata a
interessa relativamente poco la scoperta di nuove tramontare. Ai tempi navigare online era quasi
specie di scimmie, cetacei, insetti, etc., mentre una costoso quanto navigare in crociera, l’avvento delle
fetta di pubblico molto più vasta si è trovata prima o flat era ancora abbastanza lontano e la velocità di
poi a fantasticare sul mostro di Loch Ness, il Mokele connessione era di 56k (nominali). Diciamo quindi
Mbembe e i serpenti di mare. Ne consegue che, che era un territorio più selettivo, nel quale si
paradossalmente, a molti degli appassionati di avventurarono i primi pionieri che avevano molta
criptozoologia non interessano assolutamente la passione e qualcosa da dire. Pensai di realizzare un
zoologia e la biodiversità e per riflesso, molti addetti sito dedicato alla criptozoologia e le cose sono
ai lavori nel campo delle Scienze Naturali si andate oltre le mie aspettative. Con il tempo
allontanano da questa disciplina. La confusione che “criptozoo” è diventato una consolidata realtà che è
ne consegue è tanta e purtroppo molto spesso sopravvissuta a
anche la comunità dei debunkers tratta l’argomento Myspace e che è più vecchia di YouTube, Twitter,
in maniera alquanto superficiale. Facebook e piattaforme blog varie. Diciamo che
48
può essere definita una scienza o è una
pseudoscienza? Ha senso di esistere in qualità di
disciplina o è ridondante alla zoologia? Questo
studio sarà pubblicato a breve all’interno di un
volume edito da Springer International che
affronterà a 360° e da un punto di vista
interdisciplinare il tema della cosiddetta “fauna
problematica” e spero che potrà fare chiarezza su
molti aspetti della criptozoologia rendendola più
“accettabile” al mondo accademico.

Quando si parla di animali sconosciuti, è


impossibile non pensare alle leggende che
narrano di grossi primati come lo yeti
dell’Himalaya o lo sasquatch americano. Qual è
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

la tua opinione a riguardo?

Penso che il bigfoot del nord America e lo yowie


australiano siano miti relativamente moderni, molto
mediaticamente parlando, è un dinosauro più radicati nel bagaglio folkloristico dei coloni che
sopravvissuto all’estinzione. non in quello dei nativi. Le leggende che circolano
nelle aree delle catene montuose asiatiche, dove il
La cosa che lo contraddistingue, è l’approccio alla mito dell’uomo selvatico sembra avere le sue radici,
disciplina, che punta essenzialmente a promuovere sono invece più interessanti. Prima è però
in ambito scientifico le intuizioni di Heuvelmans e necessario un chiarimento: la parola yeti è
non a strumentalizzarle per appagare le fantasie dei un’occidentalizzazione del vocabolo Sherpa yeh-
“cacciatori di mostri”. teh, che significa “animale delle rocce”: yeh (zona
rocciosa) + teh (animale). Secondo gli Sherpa lo yeti
Quali sono i casi più interessanti che hai trattato
è simile ad una scimmia alta circa 120 – 150 cm,
finora?
dal pelo rossiccio e dotata di una caratteristica testa
Il campo di studio della criptozoologia è molto vario: conica. Si tratterebbe di un animale solitario che
ricordo con estremo piacere la permanenza di sei camminerebbe con una postura eretta sui tratti
mesi in alcune zone dell’Asia per studiare il folklore nevosi, ma che di norma deambula a quattro
relativo alle storie sull’”uomo selvatico” e sono molto zampe. Durante la mia permanenza in Nepal ho
emozionato per l’imminente partenza per il Ghana potuto parlare a lungo con gli Sherpa e ascoltare le
dove collaborerò a una ricerca sulla possibile loro descrizioni del misterioso primate, che a parte
persistenza del leone orientale (Panthera leo le dimensioni sopra la media e l’indole solitaria, non
senegalensis), considerato estinto nel Paese, ma sembrerebbe essere troppo dissimile da un macaco.
saltuariamente avvistato da qualche testimone. Ma Visto che può succedere di tanto in tanto che
la verità è che lo studio più interessante che penso maschi anziani di macachi si separino dal branco e
di avere condotto è puramente a livello teorico. Si diventino solitari e solitamente piuttosto aggressivi,
tratta di una revisione sistematica sulla lo yeh-teh potrebbe trovare la sua origine in
criptozoologia in cui ho cercato di individuare la esemplari solitari di macachi tibetani lontani dal loro
soluzione ai quesiti che da sempre l’accompagnano: areale consono. I macachi autoctoni del Nepal sono
49
infatti troppo piccoli e docili per potere essere alla terrestri che marini – che aspettano ancora di
base di queste leggende. essere scoperti dall’uomo?

Però nell’immaginario collettivo lo yeti è perlopiù


rappresentato come una sorta di uomo scimmia
bipede di grandi dimensioni e la spiegazione va
ricercata nel vasto patrimonio folkloristico delle
popolazioni delle zone montane asiatiche. In Nepal
ad esempio, oltre che allo yeti, le popolazioni dei
villaggi parlano anche del ban-manche, l’uomo della
foresta: ban (foresta) + manche (uomo). Questa
creatura, descritta sempre con le medesime
caratteristiche, pur se con una moltitudine di nomi
diversi, fa parte del bagaglio culturale di
numerosissime etnie asiatiche stanziate presso le
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

propaggini delle catene montuose, dal Caucaso al


Vietnam, e il significato del suo nome nelle varie Il mokele mbembe in un’illustrazione fantastica
lingue e dialetti locali è quasi sempre riconducibile a
quello di uomo selvatico o uomo dei boschi. Se parliamo di grandi rettili terrestri in senso lato, la
mia risposta è “forse si”. Ad esempio nel 2010,
Secondo i testimoni si tratterebbe di creature (i nell’isola di Luzon, Filippine, è stata scoperta una
presunti avvistamenti descrivono sia individui di nuova specie di varano (Varanus bitatawa) che può
sesso maschile che femminile) molto simili all’uomo, raggiungere i due metri di lunghezza. Se il discorso
ma distinte da quest’ultimo da una costituzione si sposta invece sui dinosauri… temo che dovremo
fisica massiccia, l’andatura un po’ ciondolante e una accontentarci di quelli che sentiamo cinguettare nei
vistosa peluria che ne ricopre la maggior parte del parchi, visto che gli uccelli, che si originarono dai
corpo alla stregua della pelliccia di un animale. Il teropodi, sono gli unici dinosauri sopravvissuti ai
volto di queste creature sarebbe caratterizzato dal nostri giorni. Questo non significa che forse un
mento sfuggente e dalle robuste arcate animale che ha dato origine alle leggende sul
sopraccigliari e le loro dimensioni varierebbero dai mokele mbembe non esista o sia esistito davvero,
160 cm agli oltre due metri. E’ quindi a questi esseri ma potrebbe trattarsi di un grosso varano o di una
che si fa riferimento, pur se non correttamente, tartaruga. Comunque le descrizioni dei nativi fanno
quando in Occidente si parla di yeti. pensare piuttosto a un prodotto puramente
Alcuni sostengono che grossi rettili potrebbero mitologico. Resta poi il fatto che il suo habitat e la
ancora esistere nelle zone meno esplorate del sua etologia, senza contare alcune caratteristiche
pianeta. Il primo esempio che mi viene in mente morfologiche che gli vengono attribuite, non si
è quello del mokele mbembe, un grosso animale adattano con niente di quello che la moderna
che vivrebbe in una zona paludosa della regione paleontologia ha potuto ricostruire sull’ordine dei
di Likouala, nel cuore dell’Africa. Secondo le sauropodi. Le vecchie illustrazioni di “brontosauri”
descrizioni ottenute dalle varie spedizioni che emergono placidi da qualche palude sono
effettuate nel corso del secolo passato, interpretazioni ormai superate che non rispecchiano
l’animale sarebbe alquanto simile il reale modo di vivere di questi animali.
all’Apatosauro: il dinosauro dal lungo collo Sicuramente nell’epoca in cui giunsero in occidente
molto noto anche nella cultura popolare. Credi le prime notizie riguardanti il mokele mbembe,
sia possibile che esistano grandi rettili – sia l’ipotesi di dinosauri sauropodi sopravvissuti oltre
50
che affascinante poteva suonare anche non del tutto battezzata Rhinopithecus strykeri, un genere di
inverosimile, ma allo stato attuale dei fatti si tratta, Primati fino ad allora mai documentato in Myanmar.
purtroppo, di una ipotesi senza alcun fondamento.
Come vedi il futuro della criptozoologia?
Ci potresti parlare di alcune delle scoperte più
interessanti degli ultimi anni?

Rinopiteco del Myanmar

Dal mio punto di vista le scoperte più interessanti


sono quelle relative a specie di taglia apprezzabile
già conosciute dai nativi, ma non dagli zoologi. Un
ottimo esempio è il già citato varano di Luzon,
conosciuto dai locali con il nome di bitatawa e
saltuariamente cacciato. Un caso molto recente è
quello del tapiro pigmeo dell’Amazzonia, conosciuto
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

da tempo dagli indios con il nome di anta pretinho


(letteralmente piccolo tapiro nero) e segnalato e
descritto una decina d’anni fa dallo zoologo
olandese Marcus van Roosmalen con prove ritenute
insufficienti dalla comunità scientifica. Però nel
dicembre del 2013 lo zoologo brasiliano Mario
Cozzuol ha descritto una nuova specie di tapiro le
cui caratteristiche corrispondono esattamente sia
con le descrizioni dei nativi, sia con quelle già a suo
tempo diffuse da Roosmalen, il quale però, piuttosto
ingiustamente, non è stato minimamente citato
all’interno della descrizione formale di questa nuova
Criptozoologia – Animali Misteriosi tra Scienza e
specie. La scoperta che però mi ha colpito di più è
Leggenda di Lorenzo Rossi
stata quella del rinopiteco del Myanmar, avvenuta
nel 2010 ad opera di un team di primatologi che Poco roseo e a un bivio. Attualmente la
stava studiando i gibboni nella regione. Durante le criptozoologia vegeta in una sorta di limbo tra
ricerche appresero dal gruppo etnico del Law Waw, scienza e pseudoscienza che non la porterà da
della presenza di una scimmia misteriosa da loro nessuna parte. Il fatto è che sin dalla sua
chiamata myuk na tok te, che significa “la scimmia “istituzione” è stata al centro di accesi dibattiti e
dal naso all’insù”. I locali erano concordi diverse correnti di pensiero ai cui estremi si
nell’affermare che questa scimmia molto rara poteva collocano da un lato chi crede all’esistenza di
essere facilmente localizzata dai cacciatori durante qualunque tipo di creatura improbabile e dall’altro
le giornate di pioggia, quando le gocce d’acqua chi ritiene che il campo di studio della criptozoologia
penetrando nelle narici rivolte verso l’alto dei loro sia quello degli “animali impossibili”. L’essenza della
nasi le fanno starnutire. In questo caso i ricercatori disciplina teorizzata da Heuvelmans si è quindi
hanno avuto il grande merito di non fermarsi a perduto. Se da una parte è vero che Heuvelmans
questa descrizione folkloristica, preferendo invece per primo non si tirava mai indietro in quanto a
indagare su questa curiosa segnalazione. E la loro promuovere l’esistenza di animali biologicamente
lungimiranza è stata premiata con l’effettiva improbabili, la base della criptozoologia è quella di
scoperta di una nuova specie di rinopiteco, indagare le prove circostanziali riguardanti la
51
possibile esistenza di una nuova specie animale e
sotto questo punto vista un dinosauro sopravvissuto
o un roditore hanno la medesima dignità. Alcuni
critici hanno posto enfasi sul fatto che escludendo
dinosauri e ominidi relitti dalla criptozoologia,
quest’ultima non avrebbe nulla di diverso dalla
zoologia e sarebbe quindi una disciplina non
necessaria. Queste persone non si rendono però
conto che la criptozoologia non è mai stata
concepita come una “nuova zoologia”, ma come una
sua branca, come lo sono la paleontologia,
l’erpetologia o l’ittiologia. La paleontologia si
concentra sugli organismi che hanno polpolato la
Terra nelle epoche passate, l’erpetologia si
concentra sui rettili e la criptozoologia avrebbe
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

dovuto avere il compito di occuparsi nell’indagare le


prove circostanziali sulla possibile esistenza di
nuove specie. Spero che il mio studio di prossima
pubblicazione potrà contribuire a fare chiarezza
sull’argomento, ma temo che si tratterà comunque
di una goccia nell’oceano.

Grazie, Lorenzo, per la dettagliata e


interessantissima intervista. Ne approfittiamo
per segnalare inoltre il tuo libro, Criptozoologia
– Animali Misteriosi tra Scienza e Leggenda, che
il lettore può comodamente reperire all’indirizzo
http://ww2.photocity.it/Vetrina/DettaglioOpera.aspx?
versione=18553&formato=8634.

52

IL MITO DI CRISTO
nel Vangelo gnostico di Tommaso
di Domenico Rosaci
Tra i tanti Vangeli esistenti, quello denominato "di Ancora una volta, come nel Vangelo di Giovanni,
Tommaso" meglio si presta ad illustrare Gesù si configura come il “portatore del Logos”,
efficacemente il mito di Cristo. Infatti, tale vangelo quello Spirito divino che altro non è che conoscenza
contiene una versione particolarmente sintetica dei delle cose segrete.
contenuti del Cristianesimo delle origini. Tali L'osservazione che qui facciamo, centrale nel nostro
contenuti, pur essendo essenzialmente identici a studio, è la seguente.
quelli proposti dai vangeli canonici, vengono illustrati Concepire la vita come il possesso di una
in maniera “esoterica”, ovvero quali conoscenze conoscenza esoterica, e la morte come una sua
riservate solo ad una cerchia di discepoli iniziati. assenza, era il principale contenuto dell'antica
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

Il Vangelo di Tommaso è stato rinvenuto in forma Religione Naturalistica della Dea, di cui abbiamo già
completa nel 1945 in Egitto, a Nag Hammadi, su un parlato. Una religione adottata dagli antichi
documento papiraceo in lingua copta. Se ne agricoltori neolitici nell'Europa mediterranea, in
conoscevano già alcuni frammenti di una versione Egitto, in Mesopotamia, in India e in Cina.
greca riportata su alcuni papiri scoperti nel 1897 ad In epoca storica, passando nelle culture degli
Ossirinco, in Egitto. indoeuropei e dei semiti, ma anche nelle stesse
La versione copta è presumibilmente risalente al IV culture originarie che si trasformarono in senso
secolo Dopo Cristo, ma l’originale versione in greco patriarcale anche in quei casi in cui non ci fu
è sicuramente precedente, ed è fuori di dubbio che nessuna invasione vera e propria (è il caso
essa circolasse nei primissimi secoli del dell'Egitto), la "conoscenza segreta" fu codificata in
Cristianesimo insieme ai Vangeli che furono scelti culti e testi sacri che ci sono direttamente pervenuti.
da Ireneo per essere inclusi nel Canone. Ad esempio, nel "Libro dei Morti" egiziano si afferma
Il Vangelo di Tommaso comprende circa un con chiarezza che l’uomo che muore deve essere
centinaio di “detti” (loghia) attribuiti a Gesù Cristo. stato iniziato ai segreti della morte.
Ognuno di tali detti inizia con la formula “Gesù Questa iniziazione consiste nel conoscere le
disse”. risposte alle domande che le creature dell’aldilà gli
Il primo di tali detti recita: “Queste sono le parole porranno. Grazie a queste risposte, egli potrà
segrete che Gesù il Vivente ha detto e Didimo vincere la morte, per risorgere a nuova vita come
Giuda Tommaso ha trascritto.” Osiride.
Fin dall'incipit appare quindi evidente che il Vangelo Era fondamentale quindi per gli Egizi la conoscenza
si presenta come un racconto esoterico, poiché le delle "parole sacre", che erano quelle contenute
parole sono “segrete”, e quindi riservate ai soli negli inni intonati dai sacerdoti, e nelle formule
iniziati. Inoltre, si chiarisce fin dall'inizio che Gesù stesse del Libro dei Morti, recitate ad
sia da considerarsi "colui che realmente vive", in accompagnamento dell’anima del defunto.
ovvia contrapposizione con una qualche altra Appare difficile non notare il collegamento tra
tipologia di uomo, che andrà invece considerato questo modo di vedere la "morte", che noi in questo
"morto". libro definiamo genericamente "gnostico", ed il
E' Tommaso stesso a spiegarci quale sia tale concetto di “superamento della morte” grazie al
tipologia di uomo, visto che immediatamente dopo Logos proposto nel Vangelo di Tommaso.
l'incipit si fa affermare a Gesù che “chiunque trova Il vero centro di questo insegnamento è contenuto
la spiegazione di queste parole non gusterà la nel "Detto 3" del Vangelo, in cui Gesù dice: "Il
morte”. Regno è dentro di voi ed è fuori di voi. Quando
"Vivere" è dunque una metafora per "conoscere". conoscerete voi stessi, sarete conosciuti e saprete
Vive chi ha la conoscenza, e la conoscenza è che siete figli del Padre Vivente."
proprio ciò che il Vangelo veicola.
53
Si parla quindi qui, come anche nei Vangeli
Canonici, di un "Regno", che inequivocabilmente E' quindi la conoscenza, derivante dallo studio e
rappresenta la condizione in cui l’uomo realizza la dalla riflessione "sulle cose immortali", che conduce
propria completa felicità. alla felicità. E il simbolo attraverso cui Platone
Questo Regno, diversamente dai concetti di Divinità descrive metaforicamente la "vera conoscenza" è la
o di Paradiso, propri delle Religioni Storiche, non è Luce, come bene possiamo leggere in un altro
trascendente, ovvero non si trova "fuori" dell'Uomo. famoso dialogo: La Repubblica.
Al contrario, esso è immanente al complesso Uomo- In questo dialogo, si narra d uomini prigionieri in una
Natura stesso, ovvero non si trova "dentro" oppure caverna, incatenati alle gambe e al collo, e quindi
"fuori", ma bensì "dentro e fuori". impossibilitati a volgere lo sguardo dietro di loro,
Si vuole cioè intendere che la felicità, che è anche dove c'è un fuoco che arde. Tra la luce del fuoco e i
scoperta della divinità, si consegue nella perfetta prigionieri vi è un muricciolo che costeggia una
fusione della coscienza umana con la Natura. strada, e sula strada alcuni uomini si muovono e
Questa era proprio la principale convinzione parlano, portando sulle spalle statue che raffigurano
dell'antica religione naturalistica. uomini. Gli uomini incatenati non possono
Il Vangelo di Tommaso prosegue con la descrizione, conoscere la vera esistenza degli uomini sulla
da parte di Gesù, delle caratteristiche di questo strada, ma percepiscono solo l'ombra delle statue
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

Regno. Esso è il “Luogo della Vita”, e la che il fuoco proietta sulla parete di fronte a loro, e
“Luce” (Detti 4 e 12). l'eco delle voci. Quelle ombre e quell'eco
Questo modo di esprimersi è evidentemente costituiscono per i prigionieri la "realtà". Ma se uno
ereditato dal linguaggio platonico, e più dei prigionieri potesse finalmente liberarsi dalle sue
precisamente dal "Timeo". Nel Timeo, Platone cerca catene, potrebbe scavalcare il muro e volgere lo
di eliminare la separazione fra il mondo superiore sguardo verso il fuoco, e alla sua luce vedere
delle Idee, e il mondo delle forme o della realtà adesso l'esistenza degli uomini veri. Se poi
sensibile, al quale appartiene anche l'uomo mortale. ipotizziamo che il nostro prigioniero si avventuri al di
A collegare i due mondi è la figura del Demiurgo, là del muro, fuori dalla caverna, possiamo
una sorta di divino "artigiano", che plasma la immaginare come egli resterebbe in un primo
materia dando forma alle idee, mosso dall'Idea momento abbagliato dalla luce del Sole e poi,
Somma, il Bene. Il Timeo (che prende il nome dal abituandosi, vedrebbe le cose stesse e infine,
protagonista dell'opera, probabilmente il filosofo prima riflessa in una pozza d'acqua, poi con i suoi
locrese Timeo) è un libro sapienziale, nel senso che propri occhi, vedrebbe il Sole
intende trasmettere la conoscenza della realtà, In questo mito, la luce del fuoco rappresenta la
insieme a quella circa l'origine di tale realtà, fino ad conoscenza, mentre gli uomini oltre il muro
arrivare a contenuti propriamente escatologici. simboleggiano le cose come realmente sono, la
Platone espone con chiarezza come l'uomo possa verità, contrapposte alle statue che sono solo
ottenere la felicità: imitazioni della verità. Le ombre delle statue
simboleggiano l'interpretazione che i sensi
Per chi dunque si occupi di passioni e di contese e forniscono delle cose stesse, ovvero l'opinione pura.
in esse si affligga, inevitabilmente tutte le sue La luce, in un primo tempo quella del fuoco poi
opinioni saranno mortali, e neanche il più piccolo quella del Sole, chiarirà all'uomo ex prigioniero che
particolare trascurerà per diventare il più possibile esiste una conoscenza soprasensibile
mortale, incrementando appunto tale parte: chi rappresentata dalle statue, e che persino questa
invece si è occupato dello studio della scienza e conoscenza ha vari gradi di "verità", perché le
delle riflessioni sulla verità ed ha esercitato statue sono meno reali degli uomini di cui sono
soprattutto questa parte di se stesso a riflettere sulle immagine. Inoltre comprenderebbe che solo
cose immortali e divine, se viene a contatto con la apparentemente il fuoco dentro la caverna è la
verità, è assolutamente necessario che, per quanto causa della conoscenza che adesso possiede,
sia ammesso dalla natura umana, prenda parte perché fuori dalla caverna c'è una luce ben più forte,
dell'immortalità, senza trascurarne neppure una da cui proviene ogni conoscenza, persino quella del
parte, e, come colui che venera una divinità e fuoco. Per Platone il Sole rappresenta il Bene.
mantiene in ordine il divino che abita in sé, sia Per capire quanto di tale visione gnostica si ritrovi
particolarmente felice. nei Vangeli, si consideri l'episodio della guarigione
54
del cieco di Gerico, riportato nel Vangelo di Marco conoscenza, "non è nato da donna". Quindi per
(Marco 10:26-42). Si descrive che il miracolo Tommaso la divinità non si incarna, nè mai si
avvenne fuori Gerico, ed il cieco sedeva al margine incarnerà. Il Logos è Spirito, essenza ideale, non è
della strada. La strada rappresenta generalmente un Dio antropomorfo, e Cristo è colui per mezzo del
un percorso, ed in senso spirituale, una via sulla quale il Logos si esprime, e non è il Logos incarnato
quale acquisire conoscenza. Il cieco però è fermo, come gli attuali cristiani pretendono di avere
non cammina per via della sua cecità. Si limita a interpretato.
mendicare, ovvero a dipendere dagli altri. Quando L'importanza del Cristo sta dunque nei suoi
però su quella strada passa Gesù, il Cristo, il cieco insegnamenti, nel Logos, mentre colui che li
avverte la presenza di un'occasione, intuisce la pronuncia è solo un personaggio simbolico,
possibilità di porre fine a quella sua condizione di letterario.
staticità. "Gesù" significa "Dio salva". Quindi il cieco Il centro dell'insegnamento del Cristo è che la Via
chiama Gesù per nome, invocando la salvezza. Ma per arrivare al Regno è l’abbandono delle cose
Gesù è il Logos, impersona lo Spirito Santo, ed materiali a vantaggio di quelle spirituali (Detto 24).
allora anche il Vangelo Canonico di Marco spiega Quindi, viene proposto un percorso di ascesi
quale sia il mezzo tramite il quale Gesù porta la spirituale che risolve l'originale duopolio Uomo-
salvezza. Egli apre gli occhi al cieco, ovvero gli fa Natura nell’unità della Natura stessa, in modo tale
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

vedere la luce. E la luce non può che rappresentare, che "l’interno sia come l’esterno, l’alto come il
in un contesto simile, la conoscenza (gnosi). basso, il maschio come la femmina." (Detto 27).
Incidentalmente, notiamo che Marco ci informa che Quindi il significato più profondo del Vangelo di
il cieco si chiamava Bartimeo, ovvero "figlio di Tommaso sta proprio nella risoluzione delle
Timeo". Un riferimento possibile (ma è solo una mia individualità nel Tutto, riproponendo attraverso il
supposizione) al celebre dialogo platonico. mito di Cristo l’unità taoista di Yin e Yang.
Nel Vangelo di Tommaso, si dichiara che il In questo mito, il profondo insegnamento delle
raggiungimento del Regno (la gnosi) può avvenire antiche religioni della Natura, mediata attraverso le
solo quando l’Uno, l’"Ego Cosciente", si unisce al riflessioni filosofiche del razionalismo greco, e
Tutto che lo circonda e diventa Due (Detto 12). Il definitivamente risolta nel mondo ideale di Platone.
Dualismo, proprio delle Religioni della Natura, è Tommaso fa dire a Gesù che egli si è manifestato
quindi il centro del messaggio evangelico di "nella carne" ai discepoli (Detto 33), significando
Tommaso. Non si tratta quindi di alcuna Trinità, che attraverso Cristo parla il Logos, lo Spirito della
come erroneamente interpretato dal Credo di Nicea Divinità Naturale.
e quindi dalle moderne Chiese Cristiane, ma invece Questo introduce alla natura iniziatica del mito di
dell’antica contrapposizione-fusione Uomo-Natura. Cristo, come espresso nel Detto 47, in cui Gesù
L’uomo trova la sua completa realizzazione solo in esorta i discepoli dicendo loro "Siate Viandanti".
tale fusione. Che la natura della divinità sia L’"itineranza" è condizione essenziale di colui che
dualistica e non trinitaria è ulteriormente confermato ricerca, che è sempre in eterno viaggio. E ancora,
nel Detto 35. nel Detto 54, Gesù precisa che solo il "solitario",
Inoltre un altro insegnamento che viene espresso colui che avrà fatto ritorno all’Anima del Mondo,
nel Vangelo di Tommaso riguarda l’inutilità di potrà trovare il Regno.
penitenze e sacrifici come il digiuno, nocivi per il Il Detto 55 chiarisce poi la Natura degli uomini. In
corpo e quindi offensivi per la Natura. E inoltre, fatto esso Gesù dice ai discepoli: "Se vi domandano: "Di
che risulterà sorprendente per gli attuali credenti, si dove siete venuti?", rispondete: "Siamo venuti dalla
afferma l'inutilità della preghiera, perché insensato Luce, dove la luce si è originata da se stessa. Essa
chiedere un aiuto dall’esterno quando si è già "fusi" è sorta e si è manifestata nella nostra immagine".
con la divinità. Quello che è importante fare è invece Se vi domandano: "Che cosa siete voi?",
solidarizzare col prossimo, ed aiutare chi soffre rispondete: "Noi siamo i figli e gli eletti del Padre
(Detto 15). Vivente". Se vi domandano: "Quale segno del vostro
Ma a levare ogni dubbio sulla derivazione gnostica Padre è in voi?", rispondete loro: "È un movimento e
del Vangelo di Tommaso e sulla natura della Divinità una quiete."
di cui esso tratta, c'è l'affermazione avanzata nel Viene quindi affermato che l’uomo ha natura divina,
Detto 16, in cui si afferma che il Padre, ovvero la e che la manifestazione di tale natura sta
Divinità a cui si giunge mediante il processo di nell’intelligenza che opera permettendo all’uomo
55
stesso di riacquistare in ogni momento l’unità con la sufficiente per giungere a Dio, come evidentemente
sua origine. Il moto e la molteplicità che gli uomini gli Ebrei farisaici hanno sempre creduto. La
ed il mondo naturale rappresentano è quindi solo parabola del giovane ricco riportata sia in Matteo 19,
"apparenza", "opinione", che si ricompone nella 16-22 che in Marco 10, 17-22 lo chiarisce
quiete dell’assoluta immobilità dell’Essere-Dio. perfettamente, sottolineando che l'unica condizione
Ritroviamo qui, in maniera assolutamente evidente, sufficiente per la salvezza è seguire il Cristo, ovvero
la concezione platonica di un mondo materiale il percorso iniziatico ("io sono la Via, la Verità, la
"copia" di quello ideale. Vita).
In sostanza, possiamo ragionevolmente affermare E con ancora più forza Gesù dice, nel Vangelo di
che il Mito di Gesù, come riportato nel Vangelo di Tommaso (Detto 84): "Io sono la Luce: quella che
Tommaso, appare come una interpretazione sta sopra ogni cosa; io sono il Tutto: il Tutto è uscito
platonica dell’antichissima visione dell’Uomo- da me e il Tutto è ritornato in me. Fendi il legno, e io
Natura, che era stata propria delle antiche sono là; solleva la pietra e là mi troverai."
popolazioni degli agricoltori neolitici. La Natura Risulta ovvio che questa stessa cosa possa dirla
stessa viene idealizzata, diventando il prototipo del ogni uomo che abbia compreso il messaggio del
mondo materiale che è soltanto una sua "copia". Cristo, perché è ovvio che se il Tutto è dentro il
L’uomo "materiale" vive nella natura materiale, e legno e la pietra, è anche in ogni uomo.
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

conosce essa attraverso i sensi e la razionalità, ma


questa conoscenza è soltanto "opinione". Per
mezzo del Logos, che nel mito cristiano è
"interpretato" dal personaggio Cristo, ovvero per
mezzo della conoscenza "esoterica" che si rivela
grazia al percorso interiore di iniziazione, l’uomo
può ascendere alla dimensione ideale della Natura,
dentro la quale egli si fonde e riconquista la
pienezza della sua condizione divina.
Come è chiaro anche negli scritti di Paolo, che parla
di sola giustificazione per mezzo della fede, nel mito
di Cristo non esiste nessun "aldilà" da conquistare
attraverso le buone opere.
Addirittura, nel Detto 56, Gesù chiarisce che il
"Regno" è già venuto, sono gli uomini a non
accorgersene, sempre per via dell'"apparenza" a cui
sono assoggettati. La divinità è cioè dentro di loro,
nella Natura la cui idea è conoscibile attraverso il
percorso che Gesù indica. Un percorso di solitaria
ricerca interiore, vissuta in una pace armoniosa con
le altre creature che aiuti nel processo di ascesi
spirituale. Il concetto è ribadito anche nel Vangelo
Canonico di Luca, 17,21. "Il regno di Dio non viene
in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà:
Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in
mezzo a voi!". E sempre nei canonici, stavolta in
Matteo 23,13, si precisa che la "strada" per il Regno
non è quella indicata dagli scribi e dai farisei, cioè
dall'Ebraismo farisaico tradizionale: "Guai a voi,
scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli
davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e
non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono
entrarci."
E' infatti ampiamente attestato nei Vangeli che il
rispetto della Torah non è affatto condizione
56

LA CONNECTION EXTRATERRESTRE
Pseudo eterodossia e fumus persecutionis, spine nel fianco dell’ufologia
di Pier Giorgio Lepori
Dieci anni fa circa, intorno a luglio 2005, scrissi un Nella realtà, sia sotto un profilo sociologico che
articolo per conto di Edicolaweb a proposito degli antropologico, gli individui abdicano alla riflessione
enigmi biologici e inerenti civiltà tecnologizzate quando si divertono, sono distratti e al contempo
legati alle cicatrici del pianeta Marte. Si trattava vivono condizioni economiche favorevoli: il latino
della recensione al libro di Graham Hancock panem et circenses è antonomasia della
L’enigma di Marte (ediz. Il Corbaccio – 1997) demagogia.
correlata di considerazioni personali espresse sulla Non è semplice far crollare il presupposto
scorta di altri testi legati in qualche maniera al complottista poiché pur essendo un presupposto
saggio di Hancock. errato è molto radicato nelle coscienze, difficile
Al tempo ero ancora convinto dell'esistenza fisica di crearvi uno spartiacque chiaro tra illusione e realtà.
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

Atlantide nonché della correlazione astronomica tra Il dubbio quindi è: ma non è che panem et circenses
al-Jizah e Cintura di Orione, più nota come TCO risieda proprio all'interno di sigle come il CUN o il
(Teoria della Correlazione con l'Orione), una tra le MUFON?
suggestioni più radicalizzate pseudo-eterodosse. E' possibile che operi – approfittandone - una
Tra le invettive più feroci di certa ufologia descritta contro-informazione iperbolica, forte di ufologia
come 'acciaio e bulloni', vi è quella cosiddetta legata all'evoluzione storica affatto inconscia?
‘complottista’ portata contro 'Loro', 'Them', una E qualora fosse vero: perché?
fantomatica Spectre capeggiata solitamente dagli Partiamo dal primo quesito legato all’incubo ‘Them’,
Stati Uniti e seguita a ruota da altre potenze sul vero e proprio fumus persecutionis, fondamento
campo, di dubbia identità, spesso trasversali che si della dietrologia complottista. Non è vero che la
ciba di occultamenti correlati ad interessi economici superpotenza statunitense – ad esempio – si
basati sul controllo delle masse da tenere nel comporta come agente contro-iniziatico. Un testo
terrore, ciò al fine di imporre legislazioni caustiche illuminante, addirittura del 2003 edito da Bruno
della libertà d'espressione e al contempo impositive Mondadori, ‘La vita nell’universo’ può cambiare il
di politiche economiche restrittive con lo scopo di punto di vista ‘malato’. Gli Autori, il geologo Luigi
'non far pensare troppo' gli individui, tenendoli Bignami assieme all’astrofisico Gianluca Ranzini e
mentalmente e socialmente impegnati a al fisico Daniele Venturoli, sono i co-fondatori del
sopravvivere. Nei primi Anni 2000 ebbi modo di Centro Studi di Esobiologia all’interno della Società
leggere un documento strategico Telecom Italia Italiana di Scienze Naturali.
firmato Roberto Colaninno (sorvolo sulla fonte Nel testo sono riportate numerose sigle di studio,
d’informazione per motivi di privacy) in cui oltre al classico SETI Institute (Search for Extra-
necessitava il crearsi di un ‘clima critico’ all’interno Terrestrial Intelligence), in questo settore.
dell’Azienda al fine di tenere le ‘risorse sotto Lo spostamento è chiaro: gli studiosi sono passati
pressione’ poiché solo in un contesto simile è dalla spasmodica quanto inconcludente (tranne il
possibile lo ‘sviluppo di idee’ e la crescita
professionale dei soggetti. Non è un caso che il
salto qualitativo sia tecnologico che di pensiero
l’umanità lo abbia compiuto negli ultimi 200 anni,
grazie a stimoli epocali assai ravvicinati a partire
dalla Rivoluzione Industriale e transitando attraverso
ben due guerre mondiali l’una a venti anni esatti
dall’altra.
57
segnale ‘Wow!’ risalente al 15 agosto 1977 presso il profilazione adatta allo sviluppo dell’intelligenza.
SETI) ricerca di forme di vita intelligente, L’esobiologia non tiene conto minimamente di un
organizzata e tecnologicamente avanzata, ad una disegno complottista planetario se non addirittura
ricerca progressivamente estesasi a qualsiasi epocale, esteso nei decenni addirittura millenni
forma, tipologia di vita ovvero all’esistenza stessa di antecedenti ‘l’intuizione’. Si parlava di sigle.
Premesso che la presenza di acqua è conditio sine
qua non per l’attivazione di processi biochimici di
qualunque tipo (le colonie di polpi o i gamberi albini
che sintetizzano sostanze in ambiente alcalino
vicino alle bocche eruttive termali di Lost City tra
l’Atlantico e l’Indiano sono molto indicative), gli
States – in particolare la NASA - dispongono di
‘cercatori d’acqua’ ad alta quota: sono aerei ad uso
scientifico come il KAO (Kuiper Airborne
Observatory) oppure il nostrano (proprietà ESA) ISO
(infrared Space Observatory) montato a bordo di
satelliti con tutte le incredibili scoperte effettuate e
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

messe a disposizione di chiunque tra cui la


presenza di massicce quantità d’acqua presenti su
‘stelle fredde’ come le M o addirittura all’interno delle
macchie solari.3
L’Eterodossia è divampata tra gli studiosi quando
iniziarono a ridimensionare i 5 punti di profilazione
che individuassero la cosiddetta ‘fascia di abitabilità’
(Oro, Rewers e Odom: Criteria for the emergence
and evolution of life in the solar system – ‘Origins of
Life’ n. 12 - 1982, pagg. 285-305) cominciando ad
aprire l’orizzonte di visuale e cambiando punto di
vista: è la Vita che si sviluppa all’interno di 5
presupposti o è la Vita-così-come-la-conosciamo?
Andiamo avanti.
‘Odin’, lanciato nel 2001, e SIRTF (2003, acronimo
di Space Infrared Telescope Facility) sono progetti
operativi per la ricerca dell’acqua su pianeti
extrasolari, entrambi targati ESA.
Satellite SIRTF e logo missione Sempre dell’Agenzia Europea, il Darwin Project è il
più ambizioso:
quest’ultima da quando uno dei padri
dell’esobiologia, Carl Sagan, definì l’atteggiamento - Sistema di 6 telescopi orbitanti posti in punti
da paraocchi ‘sciovinismo antropocentrico’1 ossia lagrangiani e posizionati ad una certa
quel parametrizzare l’intero universo sulla figura distanza dal Sole (1,5 mln di km) con il fine
umana e pertanto negare qualsivoglia forma di di evitare la luce zodiacale, cioè quel
esistenza che non risponda alle caratteristiche di chiarore prodotto dalla luce solare nell’area
perimetrazione che disegnano il profilo della vita- dell’eclittica e diffuso da grani di polvere
così-come-la-conosciamo2 e in particolare di quella cosmica.4

1 L. Bignami, G. Ranzini, D. Venturoli La Vita nell’Universo – Bruno Mondadori 2003 – rif. pag. 121
2 I. Asimov – Civiltà Extraterrestri - Saggi Oscar Mondadori 1989
3 Ibid. La Vita nell’Universo – pagg.130 e segg.
4 Ibid. La Vita nell’Universo – pagg.132 e note a piè di pagina
58
- precisa volontà di rimestare nel torbido per tenere
alta l’attenzione e non solo a scopi di business ma
anche sociali, politici dove per ‘politica’ intendo il
termine nel senso stretto:
Continuiamo. Cito direttamente dal testo:
- ‘modalità di governance dell’etica, della
- Per sottolineare l’importanza delle ricerche morale e della psicologia di massa’.
concernenti i pianeti extrasolari (e la relativa
ricerca di acqua N.d.A.) basta un dato: Un atteggiamento usuale di chi crede
attualmente sono in corso, in fase di l’Eterodossia un dispositivo anti-Ortodossia: non
realizzazione o in progetto qualcosa come è così, l’Eterodossia è un comportamento,
60 programmi diversi finalizzati alla loro un'etica, si basa sul cambio di punto di vista.
scoperta con tecniche differenti.5 Significa ‘opinione diversa’ non ‘opinione giusta’.
Bisognerebbe spiegargli che l’ufologia ‘motori e
Gli Autori scrivono ciò tra il 2001 e il 2003, tempo in bulloni’ è rimasta con lui e Mauro Biglino ed è
cui svilupparono il testo pilota di questo articolo. ormai scomparsa a partire dalla conversione di
Leggiamo quali, tra i 60 suddetti, vengono illustrati J. Allen Hynek post-Blue Book e se mai
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

nelle pagine seguenti: qualcosa vi fosse ancora, è paragonabile a


reperti archeologici in rovina.
- NASA, Missione ‘Kepler’ (già operativo in Non è un caso che vi siano altre sigle, oltre al
sostituzione di Hubble, avvio missione SETI, orientate in tal senso:
2009), telescopio orbitante. Gli Autori
scrissero di aspettarsi almeno la rilevazione
di 50 pianeti del tipo ‘Terra’; su Focus.it
(http://www.focus.it/scienza/spazio/
telescopio-spaziale-kepler-700-nuovi-
pianeti-come-la-terra) se ne annoverano
715 a febbraio 2014
- ESA, Missione ‘Gaia’, satellite posto a 1,5
mln di km in posizione lagrangiana con a
bordo 3 telescopi in grado di identificare
una moneta da 2 EU ad una distanza di
300.000 km. Operativa dal 19
Telescopio Kepler
dicembre2013, LeScienze.it (http://
www.lescienze.it/news/2013/12/14/news/
- SETA (Search for Extra Terrestrial Artifacts)
missione_gaia_esa_mappa_tridimensionale
con l’obiettivo di identificare manufatti di
_via_lattea-1929702/)
- origine aliena tra le nostre orbite terrestre-
NASA, Missione ‘TPF’ (Terrestrial Planet
lunare, nei punti lagrangiani o tra asteroidi
Finder) con data da definire oltre il 2015 con
ed orbite planetarie del nostro sistema
l’obiettivo di spostare l’occhio umano su
- SETV (Search for Extra Terrestrial
sistemi planetari stellari a oltre 45 AL da noi.
Visitation), con l’obiettivo di identificare
oggetti chiaramente riconoscibili come
In tutto questo, le ‘cover-up’ dove sono? La contro-
sonde aliene all’interno del sistema e più in
informazione delle sigle storiche urla a gran voce
dettaglio in orbita terrestre. Il SETV fu
con frastuono confusionario al fine di non portare
fondato da due ricercatori del JPL NASA
alle persone conoscenze di questo tipo. I motivi
(Jet of Propulsion Laboratory)6
potrebbero essere ovvi ma a parer nostro –
purtroppo – sono inquietanti: rispondono ad una

5 Ibid. La Vita nell’Universo – pagg.144 e segg.


6 Ibid. La Vita nell’Universo – pagg.188
59
speculazione teoretica ma questa volta fondata
su leggi astronomiche e fisiche ben precise che
fanno capo alla forza gravitazionale, alla forza
nucleare, la Costante di Planck, le costanti delle
interazioni forti e deboli e via dicendo7.
L’odierno Principio Antropico riprende le
considerazioni religiose corroborandole con
aggiunte positive dimostrabili e, di fatto,
riportando la centralità dell’uomo al vertice
dell’esistenza dopo il decentramento
progressivo all’indomani dell’Umanesimo e delle
vette illuministiche in cui la nostra posizione,
soprattutto etico-morale, divenne periferica
come la posizione del Sistema Solare e non più
di privilegio come nel sistema tolemaico-
aristotelico. Lo stesso processo che i principi di
valore hanno subito con l’introduzione della
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

Presunta donna pleiadiana

‘Ci hanno fatto sognare…’


È un’espressione che Biagio Russo, Autore del
libro ‘Schiavi degli Dei’ edito da Drakon Edizioni,
utilizzò durante una delle sue Conferenze e in
particolare a Roma nel novembre 2014. In
merito alla ricerca su ‘Le Donne di Adamo’,
portò un parallelo con le bionde Pleiadiane e
correlando il ‘biondo’ con caratteristiche di civiltà
proto sumeriche che nulla avevano a che fare
con Donne aliene ma, sicuramente,
influenzarono il nostro modo di pensare fino agli
odierni giorni.
Questo è l’altro argomento, dettato dalle
domande iniziali, protagonista di questo articolo.
Un teorema applicabile a qualsivoglia enigma la
cui spiegazione sembra non avere radici
materiali bensì psicologiche, antropologiche.
Mi spiego meglio.
Uno dei principi fondamentali dell’odierna
‘metafisica’ è il Principio Antropico il quale,
basandosi su alcune premesse di carattere
scientifico e soprattutto fisico (sono infatti
premesse derivanti dalla considerazione delle Relatività di Einstein in campo antropologico.
forze a noi conosciute), detta i parametri Perché questa digressione?
cosmologici e l’affermazione perentoria Il Principio Antropico spiega chiaramente quella
sull’esistenza dell’universo in funzione strana evoluzione tecnologica degli OVNI/UFO
dell’esistenza umana, affinché quest’ultima e degli stessi extraterrestri affatto parallela alle
possa contemplarlo: è la cosiddetta versione conquiste tecnologiche e di pensiero dell’uomo.
‘forte’ del Principio. Si tratta di pura

7 Ibid. pagg. e segg.


60
Le differenze tra i dischi volanti e gli alieni degli - Egli darebbe l’annuncio al pianeta
Anni ’50 e quelli odierni – transitando attraverso - Partono una serie di consultazioni
decenni – sono sotto gli occhi di tutti. In internazionali per decidere se rispondere o
principio erano acciaio spinto da carburante no al segnale
nucleare; oggi sono proiezioni ologrammiche - L’ok finale spetta all’Assemblea ONU
oppure oggetti in grado di deformare lo spazio- - In caso affermativo, la risposta non è da
tempo intorno a loro. Un tempo erano motori parte di Stati singoli ma collegiale
atomici, oggi sono propulsioni ‘a curvatura’. dell’umanità
L’evoluzione degli avvistamenti ma soprattutto - Tale messaggio dovrà essere reso pubblico
l’evoluzione di considerazione tecnica degli prima di trasmetterlo
oggetti, viaggia di pari passo con quella - Nessuna iniziativa ‘personale’ se non previa
tecnologica della nostra umanità, senza concertazione planetaria10
considerare gli aspetti archetipali del buio e del
profondo ovvero la presenza di basi nello spazio E questo in risposta ai complottisti a proposito degli
profondo, oscuro, il fenomeno USO argomenti precedenti in merito ad una presunta
(Unidentified Submerged Objects), la presenza ‘detenzione nell’oscurità di comprensione’ a danno
aliena in aree sotterranee ‘alla Verne’ o nel delle persone.
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

cuore, sempre buio e profondo, delle montagne Il tema antropocentrico mi è particolarmente


(senza citare gli Stati Uniti o i misteriosi bunker d’interesse perché legato ad una film-conference
di Tunguska, noi qui in Italia consideriamo il che sto preparando a proposito di Atlantide dove i
Monte Musinè situato in Piemonte al principio processi di riflessione sullo scomparso
della Val Susa una base aliena da tempo supercontinente (e relativa superciviltà) sono affatto
immemore8). simili al fenomeno OVNI/UFO così come ne parlo in
Così come la versione forte del Principio questo articolo. Un esempio su tutti è che
Antropico caratterizza l’universo in quanto nell’immaginario comune, fino a non molto tempo fa,
oggetto non solo compatibile con l’esistenza le rovine di Atlantide erano identiche alle rovine
dell’uomo ma persino funzionale ad essa9, lo dell’Acropoli ateniese o dei Templi di Selinunte solo
stesso Principio guida l’interpretazione aliena che a centinaia di metri sotto la superficie
nel corso dei decenni rendendola funzionale alla dell’oceano: in sostanza tale proiezione proviene dal
tecno-evoluzione umana. fatto che sia un ateniese, Platone, a parlarne in
Vuol dire che gli alieni non esistono? Tutt’altro, maniera approfondita. Le immagini mentali si
ho appena scritto che l’intera comunità formano anche ‘per simpatia’, né più né meno del
scientifica tranne il C.I.C.A.P. considera la feedback sonoro sulle corde di chitarra quando si
possibilità di intelligenza extraterrestre come eseguono degli armonici. Il principio antropico, o
una possibilità addirittura di incontro futuro e antropocentrico, ha riversato tutte le sue
non una mera statistica stante l’osservazione caratteristiche anche all’interno di questo caso.
del cosmo. Detto Principio ha fatto proprio il concetto di
A questo proposito esiste persino una substantia presente nella lunga digressione
procedura internazionale in caso di acclarato e aristotelica de La Metafisica, di fatto sostituendo la
reiterato contatto alieno (IAA - SETI Protocol), Sostanza con il significato ultimo dell’esistenza
ovvero un protocollo preparato dal comitato umana:
dell’Accademia Internazionale di Astronautica
per il SETI così articolato: - contemplare, godendone, ciò che ci
circonda.
- Dato per certo il contatto, l’informazione
giungerebbe immediatamente al Segretario In soldoni, la realtà parteciperebbe della presenza
Generale ONU umana ed il suo fondamento ultimo sarebbe la

8 Vedi G. A. Dembech – Musinè Magico – Piemonte in Bancarella 1976


9 Ibid. La Vita nell’Universo – pagg.205
10 Ibid. pag. 192
61
sovranità assoluta dell’umanità stessa sul significato ‘scintilla’ ai credi dell’uovo cosmico, dallo
di Essere. Jod ebraico - punto primordiale, transitando
Essendo io un Membro Permanente e Fondatore per l’Uno plotiniano fino alla ‘mistica
ASPIS, è lecito chiedere che cosa ne pensino gli positivista’ del Big Bang)
uomini dell’Associazione in tal senso ed è corretto - Il Principio è Uno e quindi non solo
che io risponda prontamente. universale ma ‘uni-verso’ cioè derivante da
Il sito www.roswell47.it, di proprietà ASPIS, è nato una sola strada: ecco le origini univoche dei
appunto per questo motivo. Presto sarà inglobato in Miti (spesso i popoli narrano di padri
www.associazioneaspis.net in una rubrica apposita provenienti da un’isola in mezzo ad un mare
che approfondisce il tema di questo articolo. sconfinato)
Nella pratica io e ASPIS siamo sostanzialmente - Potremmo definire questo processo
convinti di questi punti: mentale, mutuando un’espressione dalla
Giurisprudenza, ‘reductio ad unum’: la
- La possibilità di esistenza intelligente aliena possibilità di comprensione culturale
è assoluta ma non necessariamente facilitata di remote età, patria dell’oblio più
interagente che della memoria
- La paleoastronautica è solo un’ipotesi e - È più semplice pensare ad un intruso
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

peraltro sfruttata a fini di business piuttosto che ad un’origine comune di un


- I fenomeni legati al tema UFO sono fenomeno inspiegabile
probabilmente, in percentuali quasi
assolute, artefatti La tematica aliena non è infatti esente da questi
- La percentuale del fenomeno UFO non parametri: la civiltà aliena è quasi sempre ‘una’, il
spiegabile nasconde una storia dell’umanità pianeta è abitato dai ‘grigi’ o dai ‘rettiliani’ o dai
ancora inenarrabile allo stato culturale ‘pleiadiani’. Si immagina (ad esempio) un globo
odierno terracqueo – affatto analogo a Gaia – pieno di rettili
- Questo fenomeno potrebbe essere legato
alla presenza di un’antica e dimenticata
umanità

Ho coniato io stesso l’espressione ‘antropologia di


frontiera’ nei confronti del testo ‘Schiavi degli Dei’ di
Biagio Russo e mi sono tirato addosso l’ira funesta
di molti quando ho definito la ricerca del Membro
Permanente ASPIS ‘neo-evemerismo reale’, ma è
così.
È un problema di punti di vista.
Facciamo un esempio: l’interpretazione aliena dei
crop circles, in particolar modo l’evoluzione
simbolistica degli ultimi anni, stabilisce che dette
manifestazioni siano un modo per comunicare
l’origine univoca di ogni simbologia, specialmente
sacra, derivata da una civiltà aliena creatrice della
nostra umanità e da parte di questa stessa specie
extraterrestre.
Ancora una volta, il Principio Antropico – applicato al
contesto storico – detta le sue condizioni
psicologiche. È molto banale:

- Quando si viaggia indietro nel tempo, si


tende ad uniformare l’origine e non a
differenziarla: a riprova vi è la visione
puntiforme dell’inizio del tutto (dai termini
62
antropoidi: a nessuno, o quasi, viene l’idea di
chiedere se a nord essi siano albini o biondi e
intorno all’equatore di pelle più coriacea e nerastra a
causa delle difese dai raggi perpendicolari della loro
stella-Sole. È la fotocopia dell’immaginario comune
ellenizzante di Atlantide.
Inoltre, per continuare nel ‘delirio antropico’, detta
civiltà aliena produrrebbe simboli agroglifi a partire
dal XX Sec. a.C. ovvero dalla tradizione orale
dell’Ebraismo: ma allora perché non raffigurare la
Dee Madri di oltre 30.000 anni fa?
Sono convinto che il fenomeno crop circle non sia
legato ai nostri tempi: secondo Michael Hesemann
vi sono tracce di testimonianza in tal senso da parte
dei primevi abitanti del South England, soltanto che,
in mancanza di coltivazioni a grano, orzo e colza, le
‘tracce circolari’ erano petroglifi.
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

Se dovessi tornare dai miei pronipoti dopo


un’assenza di decenni, per non turbarli, invierei
(prima di presentarmi di persona) messaggi
rassicuranti sulla condivisione di conoscenze di
parentela o su eventi, aneddoti e racconti comuni
all’intera ‘famiglia’.
Perché quindi pensare ad extraterrestri e non ad
esoterrestri o – peggio – ‘ex-terrestri’?
Non vi è risposta al momento e se vi fosse questa
troverebbe udito avverso rispetto alla più
accomodante, al paradosso, ‘origine altra’ della
nostra storia. Perché? Perché pensare ad una
umanità fuggita via e trasformatasi in ‘aliena’ è molto
più inquietante di un’invasione extraterrestre tout-
court.
Termino con una domanda: il terrore pervaderebbe
le nostre membra molto di più qualora di notte
sentissimo forzare la porta d’ingresso oppure
vedessimo dallo spioncino l’arrivo di un parente, un
amico dati per morti molti anni prima?

Bibliografia essenziale
63

MOTHMAN, SPRING HEELED JACK


e altre Creature Misteriose
di Gianluca Rampini
Mi dicono che talmente tanta gente ha visto oggetti dimostrare che in realtà non esiste nessun
simili ad astronavi che qualcosa di vero ci deve collegamento con l'ufologia. Partendo da
essere... forse c'è, ma pensate a tutta la gente che quest'ultimo presupposto, con il quale concordo
nel corso della storia ha visto fantasmi, spiriti o nello specifico, non vi è nulla di “alieno” in questo
angeli. Non è quello che si vede ad esser sospetto, caso, ( molto di più nel caso del Mothman, come
ma come lo si interpretai. vedremo ) ho potuto approfittare della sua onestà
nel riferire di questi casi proprio grazie al suo
Isaac Asimov scetticismo. Detto questo, a mio parere, analizzando
i resoconti rimane una buona dose di “paranormale”
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

Ogni tanto mi sento un po' Fox Mulder nel rincorrere non del tutto spiegabile. Va tutto preso con la giusta
casi che agli occhi dei più sembrano quantomeno dose di dubbio proprio per la mancanza di testimoni
strampalati, inclassificabili, inconsueti in un mondo diretti ma questo vale per molti argomenti che non
inconsueto. Ciò che mi guida, un po' come devono per questo essere accantonati.
succedeva all'agente del Fbi, ormai prossimo al Entriamo ora nel dettaglio degli avvenimenti. Quello
ritorno sugli schermi, è l'intuizione che dietro queste che segue è il primo resoconto completo che ci
“anomalie” vi si nasconda un filo conduttore che risulta, anche se le voci su Spring Heeled Jack già
potrebbe aiutare a comprendere qualcosa del vasto circolavano.
mistero del paranormale. Dopo anni spesi
nell'inseguire i dischi volanti in quanto tali, il mio Spring Heeled Jack.
approccio è mutato verso una prospettiva più
fortiana verso questi temi, secondo la quale nulla 20 febbraio 1838. Protagonista principale è Jane
può essere veramente tralasciato, purché venga Alsop, diciottenne che vive insieme alla famiglia in
affrontato con serietà ed obbiettività. un cottage poco fuori Londra. La scena di svolge di
Nel caso specifico ho voluto mettere in relazione sera, dopo il tramonto. Qualcuno suona il
due casi molto particolari che a mio parare hanno campanello e Jane esce a vedere chi suonasse a
dei punti di contatto, se non altro nella loro unicità. quell'ora. Raggiunge il cancello, poco distante dalla
Mi riferisco alle apparizioni del Mothman ( L'uomo
falena ) e del più antico Spring Heeled Jack ( Jack
dai tacchi a molla ).
Il primo ha terrorizzato i cittadini di Point Pleasant
nel 1967, il secondo sopratutto sventurate ragazze
della Londra di fine '800. La maggior parte delle
informazioni sul primo derivano principalmente dal
lavoro di John Keel che ha vissuto in prima persona
gli eventi tragici associati all'Uomo Falena ( storia
che varrebbe da sola la pena di essere analizzata )
mentre per quanto riguarda lo Spring Heeled Jack
mi sono affidato alle notizie dei giornali dell'epoca. casa, dove trova una persona piuttosto alta che le
In questo sono stato facilitato dal lavoro di Mike dice di essere un poliziotto e di aver catturato Spring
Dash che ha raccolto tutte le testimonianze Heeled Jack. Con tono concitato le chiede una
disponibili. C'è anche da dire che Dash lo ha fatto lampada. La ragazza corre in casa e torna
con l'intento di demistificare questo personaggio, di dall'uomo con un candela. Quando questi la prende

i “The Mothman Prophecies” by John Keel.


64
la situazione cambia all'improvviso. La figura si omicidio, seppure le conferme di questo episodio
toglie il mantello che indossava rivelando il suo non siano certe. Maria Davis, giovane prostituta
grottesco aspetto. Due occhi rossi fiammeggianti, sarebbe stata aggredita, afferrata con gli artigli e,
uno strano elmetto, una specie di armatura dopo aver ricevuto la solita fiammata sulla faccia,
luccicante ed una sorta di lampada attaccata al gettata nell'acqua melmosa delle fogne, dove
petto. sarebbe poi deceduta.
Sgomenta Jane rimane inizialmente immobile. Jack Per molti anni poi di Spring Heeled Jack non si
( lo chiameremo così per semplicità, n.d.a. ) coglie sente più parlare, se non per casi sporadici e non
l'occasione e attacca la ragazza lanciandole palle di certamente riconducibili a quelli sin'ora descritti.
fuoco bianco e blu sulla faccia. Le afferra il vestito e Alcuni descrivevano un “fantasma” in grado di
la testa. Aveva artigli al posto della mani, dai quali saltare come una capra e oltre i muri come un gatto.
Jane riesce a divincolarsi, strappando i capelli dalla Il resoconto, più dettagliato, successivo, compare
sua presa e rimanendo ferita ad un braccio. Le sue appena nel 1877. Anche l'ampio arco di tempo è un
due sorelle le vengono in aiuto ed una volta rientrata elemento di cui tener conto.
Jane sbarrano la porta chiudendo fuori Jack che Il caso si verifica ad Aldershot, quartier generale
picchia sulla porta svegliando tutta la famiglia. Tutti dell'esercito, dov'erano stanziati più di diecimila
insieme si rifugiano al piano superiore gridando per soldati. Li Jack si sarebbe arrampicato sopra le
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

attirare l'attenzione della polizia. A questo punto postazioni di guarda ed avrebbe passato la sua
Jack Sparisce. ( The Times 22 febbraio 1838 ). Oltre fredda mano metallica sul volto delle sentinelle, per
all'episodio paradossale di per se, è interessante poi fuggire saltando oltre le mura. I militari
notare che forse il nome Spring Heeled Jack se lo avrebbero fatto in tempo a sparargli senza mai
riuscire a colpirlo. Jack comparve nei pressi della
presidio altre volte, effettuando altri incredibili salti e
aggredendo le guardie, senza che mai riuscissero a
fermarlo. ( Sheldrake’s Aldershot & Sandhurst
Military Gazette, 17 marzo 1877 ).

sia dato lui stesso.


18 febbraio 1838. Due giorni prima del episodio che
ha coinvolto la Alsop. Protagoniste anche questa
volta sono due giovani ragazze londinesi, Lucy
Scales e sorella passeggiano per i vicoli nei dintorni
del porto, recandosi dal fratello macellaio, quando
imboccato uno stretto passaggio si trovano di fronte
un personaggio molto simile a quello descritto dalla
famiglia Alsop. Alto, con uno strano copricapo ed
una specie di lanterna sul petto. Sopratutto, anche
Lucy come Jane, viene attaccata da un fuoco blu Dopo un'altra serie di apparizioni, i cui resoconti
che le viene sparato in faccia. ( Morning Post, 7 sono meno dettagliati e più incerti, l'ultima in termini
marzo 1838 ). cronologici avviene nel 1904, a Liverpool. Qui, nei
Nell'autunno del 1837 stessa sorte tocca ad un'altra pressi di William Henry Street avrebbe terrorizzato
ragazza, Polly Adams, che subisce lo stesso molte persone saltando su e giù dai tetti anche in
trattamento con il fuoco ed i vestiti strappati. pieno giorno. ( The leaping horror of Liverpool’,
Nel 1845 Jack sembra persino macchiarsi di un Liverpool Daily Post 25 Jan 1967 ).
65
Per completare la descrizione che ne deriva dai
giornali dell'epoca vale la pena aggiungere, a titolo Vi furono poi una serie di altre apparizioni simili in
di riassunto, qualche altra descrizione: giro per l'Europa. Durante la seconda guerra
mondiale si trova una citazione di un certo Spring
− Spring heel Jack venne visto attaccare un Man nella Rep. Ceca. Altri personaggi curiosi
numero di donne con artigli d'acciaio ed vengono assimilati a Jack con nomi altrettanto
aveva un aspetto da diavolo. ( The morning fantasiosi. Halifax Slasher, Razorblade Man a
Chronicle, 10/01/1838 ) Praga, Hippermannchen ( Sassonia 1950,51 ) o
− Venne visto saltare sui palazzi a Spiralhopser.1

mezzanotte, fare salti di una lunghezza


“fantastica”.( The Morning Chronicle, Viste le numerose testimonianze io tendo a credere
11/01/1838 ) che perlomeno lo Spring Heel Jack originale abbia
− Vi furono alcune persone che morirono di realmente terrorizzato le strade buie dell'Inghilterra
paura ( The Times, 11/01/1838 ). vittoriana. Detto ciò è ovviamente impraticabile che
− Furono notati i suoi stivali con tacco alto e un ipotetico impostore avesse realmente degli stivali
venne descritto un salto che nessun uomo a molla. E' quindi inutile andare a cercare conferme
potrebbe fare. ( Camberwell&Peckam in questo senso. Stesso discorso per la questione
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

Times, 9 novembre 1872 ) delle fiamme blu. Non ha molto senso, secondo me,
andare a cercare conferma nei resoconti dell'epoca
Sia all'epoca dei fatti che al giorno d'oggi molti di eventuali bruciature sulle sventurate ragazze.
credono non fosse altro che un impostore. Non credo si tratti di trucchi fisici o chimici. Quindi
Ammettendo che la cosa in sé è sempre possibile contrapponendo il volume e la qualità delle
rimane da capire come fosse capace di simili descrizioni alle singolari peculiarità di questo
“prestazioni” e di come potesse aver messo così personaggio ritengo sia un fenomeno più simile a
tanta paura a una città che, fra le altre cose, si stava quello delle fate e degli gnomi. Associabile molto più
confrontando con Jack lo Squartatore. al folklore che ad un caso criminale o persino che
Come detto gli impostori ci furono ma furono ad un caso di origine extraterrestre. Ma non per
catturati, nonostante Spring Heel Jack poi questo meno reale.
continuasse nelle sue acrobatiche gesta. Uno fu un
certo Daniel Granville, un giovane che venne trovato Come abbiamo visto, sebbene ci siano casi
con una maschera ed una carta blu luccicante con vagamente somiglianti, Spring Heel Jack rimane un
la quale simulava il fuoco bluastro. ( Morning Post , caso piuttosto unico e a sé stante. Mi riesce quindi
20 marzo 1838 ) Un altro fu James Painter beccato difficile pensare sia solo un “mito” incarnatosi su
mentre indossava un lenzuolo ed una maschera precedenti credenze in fantasmi o simili.
barbuta. Venne multato di quattro sterline e Vi sono anche stati alcuni impostori che si è presto
rilasciato. ( The Examiner, 25 dimostrato non aver nulla a che fare con il vero
marzo 1838 ) Jack. Si è ipotizzato allora che il responsabile
potesse essere un certo Marchese di Waterford,
A Spring Heel Jack vennero anche associate senza poterlo mai dimostrare. Unire una potenziale
apparizioni di tipo completamente diverso. Questo in invulnerabilità ad un notevole ingegno, al rischio di
qualche modo ci avvicina al secondo protagonista di scherzare con il fuoco, a notevoli doti di atletismo e
questo articolo. non poca fortuna, è un esercizio complicato. E'
In un caso “un essere a 4 zampe, dalle sembianze questo il motivo per cui alla fine ritengo non si sia
di un orso, comunque peloso, apparve ad un mai trovato un responsabile. Un simile impostore è
giardiniere che per fuggire si arrampicò su un muro davvero difficile da ipotizzare.
di cinta coperto di vetri rotti. Dopo un breve
inseguimento, anche i cani ne erano terrorizzati, Mothman.
l'essere si arrampicò su un muro e scomparve”.
( Brighton Gazette, cit. in The Times 14 marzo Trovo sia evidente che la realtà che si nasconde
1838 ). dietro il fenomeno complesso del folklore abbia la

1! “The Spring Heeled Jack, to victorian bugaboo from sub-urban ghost” by Mike Dash. Fortean Magazine.
66
capacità di adattarsi alle “aspettative” nel tentativo di ) e dei suoi rapporti con John Keel. Per il resto tutte
conformarsi al periodo storico a cui appartiene. le altre domande che rivolse a Connie e al marito
Motivo per cui un tempo le persone venivano rapite erano prive di senso, come se tentasse di
dalla fate per scopi riproduttivi e vedevano le case destreggiarsi con una lingua non sua o avesse le
delle fate volare ed al giorno d'oggi sono gli alieni a idee molto confuse.
prelevare i rapiti a bordo dei dischi volanti. In taluni La stessa Mary Hyre ricevette una visita di Jack
casi, più rari, invece tale fenomeno assume Brown che le chiese “cosa avrebbe fatto se
connotati totalmente singolari, forme straordinarie qualcuno le avesse ordinato di smettere di
meno inquadrabili. Due esempi di questo tipo sono pubblicare articoli sugli ufo”.
appunto Spring Heel Jack ed il Mothman. Vale la pena riassume la descrizione che i vari
Quest'ultimo, a differenza dell'altro, ha delle testimoni fecero di Jack Brown. Aveva la pella
connessioni con il fenomeno ufo. Non dirette, scura, i tratti del volto orientali, dita molto lunghe.
perché non esiste nessuna testimonianza che lo Guidava o risaliva sempre su una Cadillac d'epoca
associ ad alieni o dischi volanti, ma certamente così perfetta che sembrava appena uscita dalla
circostanziali in quanto esso comparve in fabbrica. Anche i vestiti, sempre troppo abbondanti
concomitanza di una straordinaria ondata di oggetti e da pochi soldi, sembravano sempre nuovi. Parlava
non identificati, di contatti con supposti alieni ed un inglese stentato, spesso con frasi sconnesse,
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

insoliti personaggi. fuori luogo. In alcuni casi i testimoni hanno notato


Tra tutti i casi di avvistamento di ufo importanti nel che non sapeva tagliare la bistecca, usare la
contesto del caso Mothman, anche se avvenuto forchetta ed in un paio di casi ha tentato di bere la
successivamente e altrove, vi è quello di Eddie gelatina.
Webb. Nel 1973, in Missouri, Eddie avvistò una luce Il legame tra Jack Brown e il Mothman si ripetè
mentre guidava assieme alla moglie. Si affacciò al ancora in altre occasioni. La connessione erano
finestrino per osservarla meglio e ne rimase sempre i testimoni ai quali però non chiedeva mai
accecato ed ustionato a tal punto che la moglie lo dell'avvistamento.
portò poi in ospedale. Il 23 dicembre del 1967, Linda e Roger Scarberry
Questo tipo di effetto fisico si riscontra anche in un tornavano a casa dall'ospedale, dove era appena
caso di incontro con l'Uomo Falena, caso che ci nata la loro prima figlia. Entrambi avevano visto il
introduce nell'argomento. Il 27 novembre del 1966 Mothman un anno prima. Giunti a casa, dopo la
Connie Carpenter, nella periferia di New Heaven in visita di amici, parenti e interessati agli Ufo e
West Virginia, si imbattè in una figura grigia, dalla all'Uomo Falena, ricevettero anche la visita di Jack
forma umana, solo molto grande e robusta. La Brown. Abituati a ricevere ospiti lo fecero entrare
creatura aveva occhi rossi fissi su di lei che li senza porsi troppi problemi. Jack portava con sé un
descrisse come ipnotici. Mentre la osservava la grosso registratore che però dimostrò di non saper
creatura spiegò le ali ( circa tre metri di apertura usare e di non saper collegare alla rete elettrica.
alare ), si alzò in volo senza però battere le ali e la Anche in questo caso pose domande vaghe,
inseguì. Connie riuscì a scappare accelerando a distratte, sostanzialmente stupide. Non citò mai il
tavoletta. Subito dopo questo incontro la ragazza Mothman ma si interessò a John Keel e come lo
ebbe occhi arrossati e lacrimanti per due conoscessero ecc... Per quanto ne sappiamo
settimane questa fu l'ultima apparizione di Jack Brown.
2. All'epoca degli eventi molti strani personaggi si aggiravano
‑ Altriper
personaggi
il West Virginia,
simili a individui
si presentarono
che diedero
ai testimoni,
vita alla mitologia dei
All'epoca degli eventi molti strani personaggi si in alcuni casi qualificandosi come militari o agenti
aggiravano per il West Virginia, individui che diedero governativi, il che diede vita alla mitologia dei Men
vita alla mitologia dei Men in Black. Uno di questi, in Black, per come li conosciamo adesso. In realtà,
che si presentò come Jack Brown, fece visita a come Keel ebbe modo di verificare, non erano
Connie un anno dopo l'incontro con il Mothman affatto agenti o militari, i nomi non corrispondevano
chiedendo informazioni sulla giornalista Mary Hyre mai e spesso le agenzie nemmeno
( coinvolta assieme a Keel negli eventi del Mothman 3. Addentriamoci ora più dettagliatamente nei resoconti sulle appa

2 “The Mothman Prophecies” by John Keel. p. 24.

3 “The Mothman Prophecies” By John Keel p. 34.


67
Addentriamoci ora più dettagliatamente nei famiglia Thomas, che viveva in un bungalow tra le
resoconti sulle apparizioni dell'Uomo Falena. costruzioni abbandonate dell'area TNT. Non li
Una delle prima è quella che vide protagonista
Connie Carpenter, che abbiamo descritto
precedentemente che accusò poi la congiuntivite.
15 novembre 1966. Due coppie di giovani, Roger e
Linda Scarberry, Mary Marlette ed il suo fidanzato,
passando con la macchina accanto ad un area
isolata, denominata Area TNT, dove durante la
guerra si producevano esplosivi ( quest'area
divenne centro focale di molti avvistamenti del
Mothman ) videro due punti luminosi rossi del
diametro di circa 5 cm ad un dozzina di cm l'uno
dall'altro. Sembravano appartenere ad un grosso
animale “Sembrava un uomo, ma molto più grosso”
lo descrisse Roger Scarberry. “2 o 3 metri di altezza
e con 2 grosse ali”. Camminava incerto su due
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

gambe dall'aspetto umano. Impauriti scapparono


sulla Route 62. Rividero l'essere, o uno uguale, su
una collinetta. Mentre gli passarono accanto
l'essere spiccò il volo e li inseguì. Per provare a
sfuggirle accelerarono fino a 160 km orari,
inizialmente senza successo. L'essere pareggiava trovarono a casa, dove c'erano solamente i figli
la loro velocità senza mai sbattere le ali. I quattro Richie, Connie e Vickie. Mentre parlavano con loro
testimoni dissero che “squittiva” come un topo. sentirono un colpo di fucile dalle parti del vecchio
Quando alla fine l'essere scomparve i quattro amici generatore ( sempre parte dell'area TNT ). Poi da
si precipitarono nell'ufficio dello Sceriffo dove dietro la macchina si alzò da terra “una grossa cosa
incontrarono il suo vice, Millar Halstead che, come nera, più alta di un uomo, con occhi luminescenti,
affermò in seguito, li conosceva da sempre e li con terribili occhi rossi luminescenti”. La cosa era
prese sul serio. Lo sceriffo poi accese la radio dalla priva di testa e aveva ali gigantesche dietro la
quale uscì un rumore assordante che sembrava un schiena. Si chiusero tutti dentro casa. Sentirono un
disco suonato troppo velocemente. Molte altre volte rumore sul portico e videro i due occhi rossi
telefoni, radio e apparecchiature elettroniche non guardare dentro dalla finestra. Le donne ed i
funzionarono o funzionarono in maniera anomala bambini diventarono isterici. Chiamarono la polizia
nel periodo dell'ondata di avvistamenti. Lo Sceriffo ma prima che arrivasse la creatura era scomparsa.
George Johnson indisse una conferenza stampa 25 novembre 1966. Thomas Ury, commesso di un
durante la quale raccontò l'accaduto. Uno dei report negozio di scarpe, stava recandosi al lavoro
presenti, nel riportare la notizia alla stampa percorrendo la Route 62 a nord dell'area TNT. A lato
nazionale, si inventò il nome “Mothman” derivandolo della strada, in un campo, vide una figura alta,
dalla somiglianza con Batman. umanoide. “Spiegò un paio di ali e decollò verso
Il fatto che lo sceriffo abbia indetto una conferenza l'alto come un elicottero, virò sopra la mia macchina
stampa ufficiale, dando completamente credito ai e cominciò a volare in cerchio ad un altezza di 3
testimoni ed assumendosene la responsabilità, volte un palo della luce”.
dimostra che la faccenda venne presa molto sul Ury accelerò fino a centoventi chilometri orari ma la
serio e che non c'era molto spazio per uno scherzo creatura si avvicinò continuando a seguirlo per un
o per una truffa. po' di tempo dopo il quale scomparve alla vista di
Ury. Questi denunciò l'accaduto allo sceriffo e lo
Sera del 11 novembre 1966. Sembre nei pressi raccontò anche a Mary Hyre, cronista locale.
dell'area TNT. Raymond Wamsley, la moglie “Non ho mai visto niente di simile... ero così
Mariella Bennett e la figlia Teena, videro con non spaventato da non poter andare a lavorare... una
poca sorpresa un oggetto volante luminoso, che non
seppero riconoscere. Erano diretti a casa di amici, la
68
paura irrazionale”. Altri uomini alati.
In tutto i testimoni diretti dell'Uomo Falena furono
circa un centinaio tra il 1966 ed il 1967. Per quanto, come detto, il Mothman sia un caso
Vale la pena, per rendere ancor più l'idea di quanto
fosse assurdo questo periodo, di citare ancora un
paio di episodi che hanno coinvolto gli strani
personaggi alla Jack Brown o strane apparizioni.
Alcuni si presentarono come “incaricati del
censimento” particolarmente interessati al numero di
bambini nella famiglie ( l'interesse per i bambini è
tipico di molti contesti, a partire da quello del piccolo
popolo in varie parti del mondo, a quello degli alieni
nei tempi più recenti. Nel primo caso questo
interesse trapela da molte fiabe che ancora oggi
leggiamo ai nostri figli. Da Tremotino, a Rapunzel, il
folletto vuole il figlio che deve nascere in cambio dei
suoi servigi ).
veramente unico ci sono stati altri casi nel corso
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

Il 9 gennaio del 1967 uno strano personaggio si


degli anni, di avvistamento di “uomini alati” o “uomini
presenta alla porta della famiglia Christensen. Si
uccello”.
presenta sostenendo di cercare un Edward
Sul New York Times del 12 settembre
Christensen per una questione di eredità. In un
1880
taschino portava un distintivo che si affrettò a
4 vi è un articolo che descrive l'avvistamento da parte di oltre mille
nascondere. Portava vestiti troppo grandi per lui e

senza dubbio un uomo che indossava ali da


troppo leggeri considerata la stagione. Quando poi
pipisterllo” e non era un inventore ma certamente un
si sedette sul divano dei Christensen questi
criminale.
notarono un cavo verde che dalla calza spariva
sotto i pantaloni. Aveva inoltre un pallore innaturale
Il 29 luglio 1880, come accennato anche dal New
e parlava in modo bizzarro scandendo le parole
York Times vi fu un avvistamento in Kentucky, a
come lo avrebbe fatto un computer. Come in molti
Luisville, riportato dal Luisville Couries Journal. In
altri casi le scarpe avevano una suola di gomma
questo resoconto la ali sembravano più qualcosa si
molto spessa e sembravano appena uscite dalla
meccanico5. Nel
scatola. I coniugi si ricordarono che il tizio si

Nel 1952 a Kyoto, un militare della base base


presentò ma riuscirono a ricordare solo che si
militare statunitense Camp Okubo, era di guardia
faceva chiamare “Tiny” ( piccolino, nda ). Quando se
notturna. Sentì un rumore simile ad un battito di ali e
ne andò, la questione dell'eredità non riguardava
poi vide una creatura alta tre metri e con tre metri di
Edward ed in generale sembrava una scusa, una
apertura alare. Nello stesso periodo vi fu la
volta in strada fece un cenno ed una macchina, una
testimonianza di un sergente e di altre persone che
Cadillac, uscì da dietro alcuni alberi a fari spenti.
riportarono di aver visto uccelli
Salì sulla macchina che sempre a fari spenti ripartì.
giganti6. Nel giugno del
L'11 gennaio 1967 Mabel McDaniel mentre

Nel giugno del 1948, a Chehalis nello stato di


passeggiava nei pressi del ristorante “Tiny's” ( una
Washington due uomini videro “tre uomini pipistrello”
delle tante strane coincidenze ) vide uno strano
volare in cerchio. Secondo le testimonianze
oggetto sorvolare la Route 62. “Mi parve di vedere
avevano casco e tuta. Nel gennaio dello stesso
due gambe... che penzolavano. Volò basso, in
anno, sempre a Chehalis la sessantunenne signora
cerchio, sopra a Tiny's e poi si allontanò”. Le ali
Zaikowsky raccontò ad un ufficiale del McChord
erano immobili e non si sentiva alcun rumore.
Fields che alcuni bambini, tornando da scuola, le

4 www.nytimes.com

5 “The Mothman Prophecies” By John Keel p. 38.

6 www.cryptomundo.com
69
chiesero se potevano andare nel suo cortile per qualche modo preannunciato o condotto a questo
vedere meglio un essere alato. Mentre parlavano lei tragico epilogo. Non è stato semplice folklore, non
sentì un suono, uno sfrigolare, un sibilo. Seguendo sono stati racconti o scherzi di ragazzi annoiati.
quel rumore avvistò l'uomo alato che si librava sopra Difficile ipotizzare cosa o perché proprio
il suo granaio. Aveva lunghe ali argentate “legate” quell'angolo del West Virginia sia stato scelto come
alle sue spalle. La strana figura prese quota, virò teatro di queste apparizioni. Difficile intravedere un
volando in tondo e poi significato in questi episodi ed in tutti gli altri
s p a r ì descritti, a cominciare da quelli dello Spring Heeled
7. Il 30 aprile 1948, Chris Dunn, ispettore del U.S. Steel dichiarava
‑ Jack. Dietro
“ alle quinte di questi misteri vi
Il 30 aprile 1948, Chris Dunn, ispettore del U.S. dev'essere un regista un po' folle ed un po' geniale,
Steel dichiarava “Pensavo che le persone che che vuole forse raccontarci qualcosa usando una
raccontavano di aver visto quella cosa vedessero simbologia che ancora ci sfugge ma che non
insetti, finché non ho guardato il cielo ieri notte. possiamo ignorare.
Batteva le ali e volava veloce alla quota di un
chilometro. Sembrava emanare una lieve
luminescenza, non emetteva rumore... non potevo
credere ai miei occhi”. La testimonianza fu raccolta
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

da Charles Hertestain, assistente del sindaco, il


quale aveva deciso di indagare dopo le numerose
lettere di protesta dei cittadini riguardo il misterioso
uomo uccello8. Il

Il 18 giugno 1953 in Texas, Hilda Walker, vide un


uomo con ali di pipistrello ripiegate sulla schiena
appollaiato su un albero. La creatura emetteva
un'aura di luce che si affievolì sino a che
scomparve. Sembrava indossare un
c a p p u c c i o
9. Questo avvistamento venne confermato da un altro testimone, Howard Philips, un ispettore industriale10. In questo caso v

E come questi vi sono molti altri casi, che variando


nei dettagli sono più o meno tutti di questo genere.

Conclusioni.

Per concludere questa digressione su questa serie


di incomprensibili avvistamenti voglio tornare un
attimo al caso del Mothman. Mary Hyre,
protagonista assieme a John Keel, di molti degli
episodi di quel 1967 nel dicembre di quello stesso
anno fece un sogno nel quale vide pacchetti e regali
galleggiare sull'acqua di un fiume. Il 15 dicembre il
Silver Bridge che collegava Point Pleasant e
Kanauga oltre il fiume Ohio crollò portando con se
decine di macchine e persone molte delle quali
morirono e altrettante non vennero mai più trovate.
Da questo il titolo del libro di Keel “The Mothman
Prophecies” e sopratutto l'idea che in qualche modo
tutti gli avvenimenti di quel periodo abbiano in

7 “Mothman and other courious encounter” by Loren Coleman p. 30.

8 Vedi prec. Pag. 70.

9 “Misterious creatures: a guide to cryptozoology” by George M.Eberhart.


70

L’ALCHIMIA TRASFORMATIVA DEL


‘ROSARIUM PHILOSOPHORUM’
di Michele Perrotta

Questo articolo è tratto dal saggio “La Bibbia Botticelli, “La nascita di Venere”. L’opera del
Rivelata – le quattro chiavi di lettura, i Rosa+Croce, Botticelli ha una valenza esoterica non di poco
e il Corpo di Gloria” di Michele Perrotta che sarà conto: Venere emerge dalle acque profonde
pubblicato nel 2015 dalla XPublishing srl. dell’inconscio collettivo per condurre l’iniziato verso
Tutti i diritti sono riservati. quell’alchimia trasformativa che armonizza e che
unisce interiormente gli opposti: il maschile e il
Nel Rosarium Philosophorum, detto anche “Rosario femminile. Nel simbolismo alchemico il Sole e la
dei filosofi”, un testo alchemico del XIII secolo, ricco Luna sono le due entità fondamentali
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

di simbologia rosicruciana (i Rosa+Croce sono apparentemente in antitesi tra loro e che


successivi ma la tradizione iniziatica dell’autore è la rappresentano rispettivamente il maschile e il
medesima), attribuito al misterioso medico e femminile.
alchimista Arnaldo da Villanova (1235-1315), Dalla loro congiunzione fisica deve nascere un
troviamo scritto: “Notate bene che, nell’arte del Ermafrodito che deve però fiorire interiormente
nostro magistero, niente è nascosto ai Filosofi, mediante diversi processi alchemici. Nel Rosarium
eccetto il segreto dell’arte, che non è legittimo Philosophorum l’Ermafrodito nasce morto e nel
rivelare ad alcun uomo, perché chi lo facesse linguaggio alchemico viene collocato in uno stato di
sarebbe maledetto, ed incorrerebbe putrefazione indicato come Nigredo o Opera al
nell’indignazione del Signore e morirebbe con la Nero. Dopo questo stadio si passa alla
paralisi”. Questo è un monito per chi si avventura trasformazione mediante un secondo stadio,
nella difficile via trasformativa alchemica senza Albedo, per poi giungere all’ultimo processo
esser degno, come per altro ci ricordano anche i trasformativo denominato Rubedo L’intera opera
cabbalisti sulla meditazione inerente alla visione del alchemica viene raffigurata attraverso le immagini
Carro di Ezechiele “Merkavah”. E’ da questo testo, simboliche raccolte nel “Rosario dei Filosfi” e viene
oltre che da “Le Nozze Chimiche di Chirstian indicata con i seguenti termini: “Putrefactio”, “Rosa
Rosenkreuz”, che Carl Gustav Jung elaborò la sua Alba”, “Rosa Rubea”. A livello simbolico dal corpo in
idea dell’Androgino come archetipo dell’essere putrefazione si eleva l’anima maschile lasciando il
perfetto. Nel mito dell’Androgino vi è la fusione corpo alla passività femminile. L’anima si impregna
perfetta simboleggiata dall’amore fra il dio Ermes e viene vivificata nell’alto del cielo dove
(Mercurio/Sole) e la dea Afrodite (Venere/Luna), successivamente troviamo la purificazione
archetipo della trasmutazione di colei che muta le attraverso l’acqua che permette all’anima
sensazioni in immagini, i sentimenti in allegorie e le impregnata dallo Spirito di ritornare al corpo
emozioni in metafore, dalla quale nasce Ermafrodito dell’Ermafrodito ottenendo una nascita completa a
(il nome stesso è la fusione delle due divinità unite vita nuova con ali che mostrano la volatilità
dall’“amore magico”). Nel Rinascimento l’archetipo simbolica di colui che può ogni cosa. Inoltre si
di Afrodite si manifesta sotto forma d’arte per invertono i ruoli del maschile e del femminile
esaltare le caratteristiche archetipiche della Dea che mediante uno stato superiore di purificazione dove,
funge da mediatrice tra Anima ed Eros, tra Amore e a livello simbolico, la donna diviene attiva e l’uomo
Psiche, tra Ragione e Istinto. A Firenze nasce, sulla passivo. Questa unione viene indicata con il termine
spinta di Marsilio Ficino e dell’Accademia Fiorentina di “fermentazione”.
frequentata dagli iniziati Michelangelo Buonarroti e Nelle immagini del Rosarium Philosophorum
Leonardo Da Vinci, una forma nuova di “simbologia troviamo inoltre un disco solare alato che discende
esoterica” che si dispiega per immagini e che tocca nel vaso della trasformazione contenente il mercurio
il culmine nel dipinto di un altro iniziato, Sandro vivente. “Qui il Sole muore ancora ed è coperto dal
71
Mercurio dei Filosofi”. L’anima vivificata a nuova vita dell’Alchimia e che Dante, “il templare” dei Fidelis in
rappresenta la solidificazione. Amore (Fedeli d’Amore) conosceva, è in sostanza
Il ritorno dell’anima nel corpo dell’Ermafrodito che l’iniziazione che, se conquistata dall’adepto, migliora
prima era nato morto simboleggia la resurrezione. l’ego e lo trasporta su un altro piano di realtà
Tra le ultime immagini simboliche del Rosarium interiore più elevato dove gli permetterebbe di
Philosophorum si trova la rappresentazione di un contemplare il Divino sotto un aspetto diretto e
leone verde che divora il Sole. Nel linguaggio individuale. E’ qui, nell’intimo, che l’archetipo
alchemico questo evento raffigurerebbe il mercurio dell’Eterno discende nell’uomo e lo innalza fino a
in grado di penetrare in tutti i corpi elevandoli. Tale Lui. L’iniziato a tali misteri vive un’esperienza
elemento se mescolato con un altro corpo lo anima straordinaria quando assimila il linguaggio
modificando le sue proprietà. Questo Sole è tutto ciò simbolico-ermetico-alchemico nella propria
che mediante le precedenti trasformazioni ha fino ad coscienza. Questi simboli fioriscono nell’intimo
ora ottenuto l’alchimista e che viene ancora dell’iniziato trasportando la sua coscienza in un altro
modificato e divorato dal Leone verde, l’Aqua Regia, piano di realtà più elevato. L’iniziazione è una
l’acido verdastro che dissolve l’oro. L’acqua règia (o conquista che l’uomo spiritualista ottiene quando
acido nitroclorico o acido cloronitrico o acido comprende il linguaggio iniziatico delle sacre
nitromuriatico) è una miscela, instabile a scritture, colme di archetipi. L’archetipo è il modello
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

temperatura ambiente, composta da un volume di originario ed è una verità primordiale che


acido nitrico e tre volumi di acido cloridrico inconsciamente l’umanità detiene in sé. Una volta
concentrati. I due acidi danno la seguente reazione: conquistato questo sapere che è alla base
dell’iniziazione il mistero si dischiude ed esce il
HNO3 + 3HCl → Cl2 + NOCl + 2H2O. significato più profondo che viene carpito ed
assimilato nella coscienza del mistico nella giusta
Il suo nome deriva dalla sua capacità di sciogliere maniera. Questo è il tesoro che con gelosia
l’oro, il platino e il palladio. L’acqua règia è l’Altissimo custodisce per gli eletti. Con la
considerato dagli alchimisti il “Re dei metalli” in distruzione dell’Ordine del Tempio (i Templari) iniziò
quanto praticamente inattaccabile dalle altre il vero declino della civiltà occidentale che perse
sostanze. Dopo quest’ultima raffigurazione le ufficialmente, salvo le confraternite che ne
immagini si concludono con la rappresentazione del ereditarono i segreti, questa arcana conoscenza in
Cristo risorto, che fuoriesce dal sepolcro vittorioso. grado di trasmutare l’uomo in un essere nobile e
Il fine ultimo della simbologia alchemica nascosta connesso all’Altissimo. In poche parole l’Occidente
nel Rosarium Philosophorum sembrerebbe analoga perse quel mistero strettamente connesso alla
ai principi del Tantra e del Cristianesimo delle origini sapienza, di cui è archetipo Sophia. Il mistero
di matrice gnostica: liberare i principi che animano dell’Androgino, il Bafometto venerato dai Templari, è
l’essere umano tramite fermentazione e la fusione sostanzialmente il culto di Sophia (a confermarlo è
dei corpi sottili affinchè si possa ottenere un nuovo la decodificazione del nome stesso del Baphomet
corpo o una nuova vita come l’Ermafrotite, nel cifrario Atbash), la Dea degli gnostici che,
l’Androgino, il Bafometto dei Cavalieri Templari. Si similmente a Venere/Afrodite, riconcilia le anime
tratta di modi differenti di rappresentare colui che ha pleromatiche (spirituali) conducendole nel regno di
ottenuto in sé la trasformazione alchemica perfetta Dio. Quest’idea di archetipo femminile ci ricorda la
divenendo “Corpo di Gloria”. Questa trasmutazione Dea madre che nell’Inno ad Iside detiene in sé gli
è strettamente connessa al numero 3. Il numero tre aspetti speculari delle contraddizioni: “Perché io
è presente nei Canti della Divina Commedia di sono colei che è prima e ultima, Io sono colei che è
Dante realizzata peraltro in terzine ed è comparabile venerata e disprezzata, Io sono colei che è
alle seguenti tripartizioni oltre che alla trinità stessa prostituta e santa, Io sono sposa e vergine, Io sono
Padre, Figlio, Spirito Santo: tre sono le virtù madre e figlia, Io sono le braccia di mia madre, Io
teologiche (fede, speranza e carità) e tre sono sono sterile, eppure sono numerosi i miei figli, Io
inoltre gli elementi alchemici, oltre che tre stadi, per sono donna sposata e nubile, Io sono Colei che dà
realizzare l’Opus Alchimicum o “La Grande alla luce e Colei che non ha mai partorito, Io sono
Opera” (zolfo, mercurio e sale). Lo zolfo è associato colei che consola dei dolori del parto. Io sono sposa
all’anima, il mercurio allo spirito mentre il sale al e sposo, E il mio uomo nutrì la mia fertilità, Io sono
corpo. Tutto questo sapere nascosto alla base Madre di mio padre, Io sono sorella di mio marito,
72
Ed egli è il figlio che ho respinto. Rispettatemi
sempre, Poiché io sono colei che da Scandalo e
colei che Santifica”. (Inno a Iside III-IV secolo a.C)
Il culto ad Iside venne adottato per la venerazione
delle cosiddette “Madonne nere”. Ancora oggi pochi
sanno che il culto alle Madonne nere non ha niente
a che fare con la mariologia ma ha origine proprio
dalla venerazione del culto di Iside. Anche Iside,
come Venere/Afrodite, è riconducibile a Sophia, la
Dea della sapienza che gli gnostici ricercano
perennemente per unire gli aspetti opposti situati
nell’uomo e trascendere il mondo. Iside, sposa di
Osiride, è l’archetipo del femminile che deve
congiungersi con il maschile, come Sophia che nella
gnosi vuole a tutti costi congiungersi con l’Eterno. E’
questo il fine ultimo di ogni cosa che è alla base del
Tao: l’armonia degli opposti. La storia di Sophia è
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

stata oggetto di molteplici varianti, fu l’amore


dell’Eone Sophia per il Pleroma e per l’Altissimo che
trasformò il suo desiderio bramoso di unirsi a Lui e
che diede origine ad una caduta. Da questo evento
nato da una sorta di “perversione” tuttavia una
scintilla divina penetrò nella creazione materiale ed
è questa che se risvegliata negli uomini riconduce
l’umanità spirituale a Dio. ...Tutta questa
conoscenza faceva parte di un bagaglio esoterico
custodito dai Templari seguaci di Sophia.
I Templari, cavalieri del tempio di Salomone, furono
a tutti gli effetti dei sacerdoti-filosofi, amanti della
gnosi. Erano una confraternita iniziatica che mirava
all’edificazione del tempio interiore: questo è il vero
significato esoterico da cui deriverebbe il loro nome
“Cavalieri del Tempio”.
I Templari erano monaci guerrieri che fecero voto di
povertà e castità ma la loro guerra avveniva nel
proprio intimo per conquistare,attraverso la via
mistica, Sophia la sapienza.
E’ da questo archetipo che deriva infatti il termine
philo-sophia (filosofia).
Questa filosofia spirituale o dottrina esoterica è una
sapienza gnostico-ermetica che fu successivamente
ripresa dai Fedeli d’Amore e dai Rosa+Croce.
73

LA RICERCA DI CIVILTA’ EXTRATERRESTRI


di Federico Tommasi Federico Tommasi

Laurea specialistica e dottorato di ricerca in fisica e astronomia, attualmente lavora come assegnista di
ricerca del campo della fisica sperimentale presso l’Università di Firenze, studiando la propagazione della
luce all’interno di mezzi atomici, i random laser e i sensori ottici. Si occupa inoltre attivamente da molti anni
di divulgazione scientifica sia presso l’università che attraverso ulteriori gruppi e manifestazioni.

Introduzione fenomeno per il quale possediamo, non senza


lacune di conoscenza riguardanti la storia e
L’Equazione di Drake, scritta nel 1961 l’evoluzione, un solo caso osservabile
dall’astrofisico Frank Drake, nacque sperimentalmente: la vita sulla Terra.
dall’esigenza di rappresentare, in maniera
semplice, intuitiva ma elegante, la nostra Lungi dallo scopo di fornire un risultato definivo
capacità di stimare il numero N di civiltà e preciso dell’Equazione di Drake, questo
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

comunicanti (cioè in grado di inviare e ricevere articolo è rivolto invece ad inquadrarla in modo
segnali al di fuori del loro pianeta) nella più moderno, avvalendosi della
Galassia: reinterpretazione dei fattori e delle scoperte più
recenti nel campo dell’astrobiologia. La
N =N⋆ ·fp ·ne ·fl ·fi ·fc ·fL (1) discussione riguardante i vari parametri fornirà
l’occasione di affrontare diverse questioni,
dove N⋆ è il numero di stelle nella Galassia, fp alcune della quali meno note
la frazione di stelle con pianeti, ne la frazione di
almeno dal punto di vista divulgativo. Attraverso
pianeti abitabili, fl, fi e fc rispettivamente la la bibliografia suggerita nel testo, inoltre il lettore
frazione nei quali si è sviluppata la vita, la vita più esperto potrà approfondire la conoscenza
intelligente e una civiltà comunicante e infine fL degli argomenti trattati, qui affrontati con un
la frazione ad oggi sopravvissuta. Data l’elevata taglio più divulgativo. Aggiungeremo anche
incertezza della quale sono affetti i diversi ulteriori coefficienti all’equazione o ne
parametri, l’equazione rimane ancora poco più ridefiniremo alcuni quando ritenuto opportuno.
che un semplice esercizio numerico e ognuno
può ottenere la sua “personale” Equazione di Nella Sezione 1 verranno brevemente trattate le
Drake in base al suo pessimismo o ottimismo premesse e i concetti base, cercando di
concernente la vita aliena. giustificare le principali assunzioni ed ipotesi di
lavoro. Nella Sezione 2 prima doneremo una
Naturalmente, in tale scenario l’Equazione di formulazione più moderna all’Equazione di
Drake non riesce ad assumere un significato Drake e affronteremo il problema della stima dei
che abbia una chiara valenza scientifica. Ad parametri. Infine nella Sezione 3 trarremo
esempio, in fisica una equazione viene scritta in alcune conclusioni.
base ad una teoria e modello fisico e, una volta
corroborata dall’esperimento e delineato il 1. Premesse per la Ricerca
raccordo con le altre teorie dimostrate, deve
essere in grado di descrivere un fenomeno ed 1.1. Definizione di Vita
avere un carattere predittivo su osservazioni Dare una definizione generale e caratterizzante
future. Ciò non vuol dire che essa violi qualche di vita è un difficile compito che affronteremo
legge fisica, ma l’Equazione di Drake può imponendo la semplificazione secondo la quale
soltanto mirare alla produzione di una vaga siamo interessati ad una espressione snella,
stima a priori riguardo la diffusione di un
74
operativa e del tutto generale. Quindi, nel tempo attraverso un processo stocastico
armandoci di una buona dose di pragmatismo, influenzato dalla pressione selettiva indotta
possiamo considerare la definizione adottata nel dall’ambiente e dalla disponibilità di energia
1992 dalla NASA Exobiology Program [1]: sotto varie forme. Data la sua natura, lo stato
finale di questo processo è del tutto
La vita è un sistema chimico in grado di auto- imprevedibile, ma comunque influenzato e
sostentarsi e di andare incontro ad evoluzione marcato dalla storia dell’habitat, il quale indirizza
Darwiniana l’occupazione di diverse nicchie ecologiche e
sopprime individui non più adatti ai suoi
Quindi, tralasciando considerazioni più mutamenti.
specifiche oppure di natura più speculativa, la
definizione è in grado di caratterizzare e 1.2. Prerequisiti per la Vita
riconoscere come esseri viventi un insieme
qualsiasi di entità chimiche che ne soddisfi i Il primo fondamentale prerequisito per
requisiti. Non vi è indicazione sul tipo di chimica l’esistenza della vita e dei pianeti nei quali essa
usata, ma una fondamentale importanza è si può sviluppare è la disponibilità nel mezzo
invece rivestita dalla capacità e dall’attitudine da interstellare di elementi diversi (in astronomia,
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

parte di queste entità di conservarsi e con diverso significato rispetto a quello


svilupparsi, anche in un ambiente abiotico, tradizionale, chiamati metalli) dai primordiali
attraverso lo scambio di materia con l’ambiente idrogeno e elio. Questi vengono prodotti
e l’approvvigionamento di energia. Come attraverso la nucleosintesi stellare e espulsi
osservò anche il grande fisico austriaco Erwin nello spazio nelle fasi finali della vita delle stelle.
Sc hrödinger [4], le entità v iv enti s i In seguito all’arricchimento di metalli, nel mezzo
caratterizzano anche dal punto di vista interstellare, nel quale l’aumento locale della
termodinamico; mentre un sistema isolato non- densità del gas porta alla formazione di nuove
vivente evolve spontaneamente, in virtù del 2◦ stelle e pianeti, già si formano i primi composti,
Principio della Termodinamica, verso uno stato in particolare all’interno dei grani di polvere
di massima entropia, uno vivente mantiene una cosmica.
bassa entropia ed una elevata organizzazione
La chimica basata sul carbonio e l’utilizzo
interna [5]. Ad ciò va ad aggiungersi la tendenza
dell’acqua appare l’unica soluzione conosciuta
da parte dell’unità vivente a preservare la
adottata dalla vita. Il fatto di assumere il ruolo
propria individualità attraverso una barriera, che
chiave del carbonio nella struttura degli esseri
tuttavia deve anche garantire un flusso selettivo
viventi è stato criticato come una sorta di
e coordinato di materia ed energia con
mancanza di immaginazione riguardo alle
l’ambiente esterno.
possibilità offerte da mondi alieni (“sciovinismo
Un ruolo fondamentale è inoltre svolto del carbonio”) [6]. Tuttavia, notiamo che la vita
dall’informazione, che queste entità devono che conosciamo ha “scelto” la prima via anche
essere in grado di immagazzinare, elaborare e se la massa della Terra è composta al 14% da
copiare [2, 3]. Errori casuali durante quest’ultimo silicio e solo dallo 0.1% da carbonio [7]. Il
processo permettono all’insieme di queste entità carbonio è infatti unico per la sua abilità nel
di evolversi in uno o più diversi insiemi in formare un grande numero di molecole
risposta alla selezione naturale, principalmente complesse con differenti proprietà e moltissime
operata da un ambiente in continuo mutamento, molecole organiche sono state rilevate nel
a volte anche repentino ed estremo. Quindi nel mezzo interstellare, dove l’ammoniaca rimane
cercare la vita avremo anche a che fare con l’unica molecola trovata con più di 3 atomi non
insiemi composti da entità il cui numero, contenente carbonio. Per quanto riguarda il
diffusione spaziale e caratteristiche si evolvono liquido usato, l’acqua risulta essere il migliore
candidato, in quanto è abbondante, stabile e si
75
trova allo stato liquido in un ampio intervallo di individuazione, anche per via della dipendenza
temperatura. dalle caratteristiche del pianeta e usualmente i
confini interni ed esterni vengono individuati
Quindi molti fattori suggeriscono che, con alta rispettivamente da una condizione di feedback
probabilità, la vita extraterrestre debba positivo apportato dall’effetto serra (runaway
possedere molte caratteristiche base in comune greenhouse) e dalla formazione di nubi di CO2
la vita che conosciamo e che quindi una ricerca che aumentano l’albedo planetario abbassando
dovrebbe iniziare da condizioni simili a quelle irrimediabilmente la temperatura [9].
che noi consideriamo “abitabili”. Pur correndo il
rischio di proporre una visione eccessivamente Mentre meccanismi di feedback negativo
antropocentrica, a questo livello di conoscenze possono intervenire a stabilizzare la
queste sono le uniche premesse che possono temperatura del pianeta (ciclo carbonio-silicio),
portare ad un qualche risultato pratico. a complicare il problema interviene il
progressivo aumento della luminosità di una
Ipotesi più speculative potrebbero essere anche stella di sequenza principale, aumentando nel
vere da qualche parte nel Cosmo, ma tempo entrambi i bordi della HZ. Possono
nell’obiettivo che ci proponiamo adesso non ci
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

essere individuate quindi delle “finestre


porterebbero troppo lontano. temporali” durante le quali possono evolvesi
1.3. Abitabilità di un pianeta specie tolleranti a diversi livelli di ostilità
dell’ambiente. In conseguenza di ciò e ben
In questo articolo stiamo cercando di stimare il prima dell’entrata nella fase di Gigante Rossa
numero di possibili civiltà extraterrestri e quindi i da parte del Sole, la Terra diverrà inabitabile,
requisiti saranno naturalmente più stringenti di con procarioti, eucarioti e vita complessa che si
quelli tollerati dalla vita di tipo batterico (pianeta estingueranno in ordine inverso la loro
biocompatibile [8]). Consideriamo quindi in comparsa [10].
primo luogo come pianeta abitabile un pianeta
roccioso che supporta stabilmente e per lungo 2. Stima del numero di civiltà
periodo acqua liquida sulla superficie, unita alla 2.1. Riformulazione dell’Equazione di Drake
presenza di terre emerse. Assumiamo inoltre
che la stella attorno alla quale orbita il pianeta Nell’introduzione di questo articolo abbiamo
sia una una stella di sequenza principale, che si visto come l’Equazione di Drake possa essere
tratta di una fase caratterizzata dalla fusione di considerata poco più di un esercizio algebrico
idrogeno in elio nel nucleo che contrasta il che, soprattutto per l’arbitrarietà o le scarse
collasso gravitazionale. possibilità di stima di alcuni parametri, produce
risultati dal significato scientifico trascurabile.
La temperatura superficiale media a lungo
termine di un pianeta dipende da numerosi Scientificamente nessuna misura o stima ha
fattori, quali la distanza e la luminosità della significato senza che venga trattata l’incertezza,
stella, l’eccentricità dell’orbita, il periodo di la quale risulta essere ineliminabile ed
rotazione, la consistenza e la composizione indispensabile nel valutare un risultato.
dell’atmosfera, l’albedo, cicli di feedback L’incertezza nei parametri che compongono una
negativi o positivi che si possono instaurare. La equazione si propagano fino al risultato finale,
zona abitabile circumstellare (habitable zone - fornendo l’unico modo possibile per valutare se
HZ) è usualmente definita come l’intervallo di due misure eseguite indipendentemente siano
distanze dalla stella all’interno del quale deve consistenti oppure se una teoria riesce a
trovarsi il raggio dell’orbita del pianeta per descrivere adeguatamente un fenomeno.
garantire stabilmente l’acqua allo stato liquido
su almeno parte della superficie. Non è di facile
76
Con lo scopo di fornire all’Equazione di Drake quindi una curva che rifletterà la nostra
un maggiore significato scientifico, C. Maccone conoscenza dei vari coefficienti dell’Equazione
derivò ed introdusse l’Equazione Statistica di di Drake.
Drake [11], che nasce mediante l’associazione
ad ogni coefficiente presente nell’Equazione di A questo punto possiamo iniziare a lavorare sul
Drake (equazione 1) con una variabile casuale, primo parametro, cioè il numero di stelle N⋆
la quale può assumere diversi valori dipendenti nella nostra Galassia, un numero che ad oggi
da un fenomeno aleatorio. Le variabili casuali viene stimato, con notevole incertezza tra i 200
che useremo risulteranno in particolare e i 400 miliardi. Quindi, usando il nuovo
caratterizzate da un valore medio e da una approccio statistico, la stima usata in questo
deviazione standard, la quale rappresenta
articolo sarà: N⋆ = (3 ± 1) · 1011, cioè un valore
l’incertezza. Indicando con Dk il parametro k-
medio di 300 miliardi ed una incertezza di 100
esimo dell’equazione 1, quest’ultima, dalla
miliardi.
forma originaria di produttoria, può essere
riscritta come una sommatoria facendo il Abbiamo accennato al fatto che nella trattazione
logaritmo naturale di entrambi i membri: (2) verranno ridefiniti dei coefficienti dell’Equazione
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

di Drake, producendone anche di nuovi. Quindi,


qui proponiamo di sostituire al coefficiente fp
dove si è rinominato lnDk con Yk, che possiede dell’Equazione di Drake originaria alcuni
valore medio ⟨Yk⟩ e deviazione standard σYk. coefficienti che permetteranno di selezionare la
frazione di stelle adatte:
Si può a questo punto derivare (si rimanda alla
referenza [11] per i dettagli), utilizzando il
Teorema del Limite Centrale, l’espressione per fp → fGHZ · ·fbin · fM · fp′ (5)
la funzione di densità di probabilità per il numero
N di civiltà comunicanti nella Galassia, in questo dove fGHZ è la frazione di stelle nella Zona
caso una distribuzione lognormale. Indicando Abitabile Galattica, fbin la frazione di stelle che
con n la variabile deterministica associata a non appartiene ad un sistema binario o multiplo,
quella probabilistica N [12], questa funzione è: fM la frazione di stelle con la “giusta” massa e fp
(3) ′ la frazione di stelle che posseggono un pianeta
simile alla Terra nella HZ.

dove 2.2. Zona Galattica Abitabile

Il concetto di Zona Galattica Abitabile (Galactic


Habitable Zone - GHZ) fu introdotto da
(4a) Gonzales et al. [13] in analogia con il concetto di
HZ trasportato su scala galattica. Lo scopo è
quello di individuare una regione della Galassia
all’interno della quale una sistema stellare può
(4b)
con maggiore probabilità godere di condizioni a
lungo termine compatibili con la vita per i pianeti
nella HZ della loro stella. I tre requisiti principali
La distribuzione descrive l’andamento della sono quindi:
probabilità con la quale la variale casuale N può
assumere dei valori tra tutti i possibili n (da 0 ad 1 sufficiente metallicità (disponibilità di metalli)
∞). Anziché un semplice numero, otterremo
77
2 assenza di eventi catastrofici di portata Come per la HZ, anche la GHZ è fortemente
interstellare dipendente dal tempo e possiamo
approssimativamente vederla come un anello
3 tempo sufficiente per l’evoluzione biologica all’interno del piano galattico con una
estensione e posizione che variano con la storia
Il primo requisito è necessario per la formazione della Galassia. Attualmente questo anello si
di pianeti e viene riportato un valore critico estende tra i 23000 e i 30000 anni luce dal
minimo pari a circa il 10% della metallicità del centro della Via Lattea e contiene circa il 10%
Sole [14]. Tuttavia un suo valore troppo elevato del totale delle stelle. Tenendo conto dei flussi
potrebbe anche risultare nefasto per la radiali di gas verso l’interno del disco galattico,
presenza di pianeti di tipo terrestre nella HZ dovuti all’interazione con la materia galattica in
[15]; infatti un alto fattore di metallicità potrebbe rotazione [21, 22] e responsabili dell’alterazione
favorire la creazione di pianeti giganti che del gradiente di metallicità lungo il raggio della
possono impedire la formazione dei pianeti Galassia, Spitoni et al. [23] stimano un aumento
terrestri nella HZ. La presenza di Hot Jupiter del 38% del numero di stelle nella zona abitabile
(giganti gassosi molto vicini alla stella) è rispetto al valore ottenuto da Lineweaver et al..
generalmente interpretata in termini di
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

In conclusione, possiamo stimare fGHZ come


migrazione planetaria e analisi statistiche
individuano una dipendenza dalla metallicità del 0.12 ± 0.04.
sistema stellare [16, 17]. 2.3. Sistemi stallari binari
Per quanto riguarda il secondo, Lineweaver et Passando al fattore fbin, l’esclusione di sistemi
al. [18] individuano una regione con una
presenza sufficientemente bassa di supernove multipli di stelle può essere un fattore molto
(SN) stimando un fattore di rischio di importante nell’equazione di Drake, in quanto
sterilizzazione dovuta alla vicinanza di questi dal 40% al 60% delle stelle appartengono a
eventi catastrofici. Alcuni lavori comunque questi sistemi. Nei sistemi binari la stabilità
criticano questa visione, suggerendo che la dell’orbita dei pianeti del sistema diventa molto
presenza di una SN vicina al sistema stellare più critica rispetto a quella di un sistema a stella
potrebbe sterilizzare un pianeta, ma non singola [25]. Diverso potrebbe essere
impedire una ripresa successiva della vita [19]. comunque il caso di caso di un pianeta che ruoti
Sulla Terra, gravi estinzioni di massa sono a grande distanza attorno a due stelle di piccola
avvenute durante la storia della vita senza massa che a loro volta ruotano molto vicine
tuttavia completamente eradicarla e comunque attorno al comune centro di massa. In questo
senza impedire un futuro sviluppo di forme caso il calcolo dell’ammontare di energia
complesse. Quindi, Carigi et al. [20] predicono ricevuta dal pianeta in ogni punto della sua
che la distruzione da parte di SN, per essere orbita diviene una complicata somma dei flussi
efficace in una certa posizione della Galassia e spettrali combinati delle due stelle e il raggio
durante una certa epoca, debba avere una della HZ presenta delle oscillazioni per via del
frequenza superiore a due volte la frequenza moto delle due stelle [24]. Per quanto ancora ne
media relativa alla regione vicina al Sole negli sappiamo oggi, questi tipi di sistemi non
ultimi 4.5 miliardi di anni.

Il terzo punto tiene conto dei tempi caratteristici


dell’evoluzione biologica e, basandosi sui tempi
caratteristici della Terra, questi possono essere
stimati come 4 ± 1 miliardi di anni.
78
organica. Approssimando infatti lo spettro di
emissione di una stella con quello di un corpo
nero e utilizzando la Legge di Spostamento di
Wien, il picco dell’emissione del Sole
(temperatura superficiale 5580◦K) cade nella
lunghezza d’onda di ∼502 nm (verde), mentre
per Lalande (3800◦K) questo si sposta a ∼760
nm (vicino infrarosso) e a ∼300 nm (UV-B) per
Vega (9600◦K). Per quanto riguarda l’Equazione
di Drake, queste stelle molto grandi sono molto
più rare delle stelle piccole (meno del 1% delle
stelle di sequenza principale), quindi il loro
contributo è molto modesto. Da escludere per
! l’evoluzione di vita complessa sono anche con
Figure 1. elevata probabilità le stelle arrivate agli ultimi
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

sembrano adatti per la vita, almeno nella sua stadi della propria esistenza. Queste stelle,
forma complessa. Quindi, fbin può essere classificabili al di fuori della sequenza principale,
come le Nane Bianche e le Giganti Rosse,
stimato come 0.5 ± 0.1. costituiscono insieme circa il 9% del totale [25].
2.4. Selezione stellare 2.5. Tidal Locking
Il parametro fM ha infine a che fare con la Fino a questo punto le stelle Nane Rosse di
selezione fine della massa della stella attorno classe M, più del 75% delle stelle di sequenza
alla quale deve orbitare un pianeta abitabile. Il principale, sembrano essere le migliori
tempo di permanenza Tms di una stella di candidate per trovare la vita extraterrestre,
massa M nella fase di sequenza principale soprattutto per via della loro abbondanza e
espresso in miliardi di anni, è notevole longevità. Tuttavia, l’abitabilità di
approssimativamente dato da [26]: (6) questo tipo di stelle risulta essere oggi un
argomento molto controverso e dibattuto,
soprattutto per via del tidal locking, fenomeno
che interviene quando la rotazione di un pianeta
viene rallentata a causa delle forze mareali
Quindi si passa da circa 1.6 miliardi di anni per esercitate dalla stella. La rotazione dei due corpi
una stella di tipo A come Vega (M/M⊙ ≃ 2.1), ai attorno al comune centro di massa
(praticamente coincidente con quello della
∼ 10 del Sole, fino ai ∼70 della nana rossa stella) crea una deformazione (tidal bulge)
Lalande (M/M⊙ ≃ 0.46). In figura 1 è riportata la diretta verso quest’ultimo. Durante la rotazione
vita della stella in funzione della massa e la del pianeta, il bulge risulterà attratto dalla
linea verde delimita approssimativamente un gravità del pianeta in direzione opposta
confine temporale necessario per una inducendo nel tempo il raggiungimento di una
evoluzione biologica simile a quella terrestre. Le condizione di equilibrio che prevede la
stelle al di sotto di questa linea (di tipo A e B, coincidenza del periodo di rotazione con quello
oltre alle O non riportate) hanno una durata di rivoluzione. Questa rotazione sincrona (tipica
della vita troppo breve ed inoltre presentano una della Luna in rotazione attorno alla Terra), causa
notevole componente UV nello spettro di una faccia del pianeta sempre rivolta all’astro e
emissione, particolarmente pericolosa per la vita l’altra perennemente avvolta nelle tenebre.
79
Queste condizioni estreme possono portare In conclusione, un pianeta in rapida rotazione su
anche al collasso dell’atmosfera del pianeta sé stesso all’interno della zona abitabile di una
[30]. stella di tipo G, F o K (almeno quelle di massa
maggiore), può sembrare uno scenario
Dal punto di vista dell’abitabilità, risulta utile eccessivamente antropocentrico, ma, per quello
stimare, data la massa di una stella, il raggio che sappiamo, rappresenta anche la stima più
dell’orbita Rtl al di sotto del quale questa ragionevole. Stimiamo quindi, introducendo
condizione di equilibrio viene raggiunta nei l’incertezza nell’inclusione o meno delle stelle di
tempi t compatibili con lo sviluppo della vita [27, tipo K, fM = 0.27 ± 0.05.
28, 29]: (7)
2.6. Caratteristiche del Pianeta

Una caratteristica importante prevede l’essere


geologicamente attivo e la presenza di tettonica
a zolle, indispensabile per il ciclo carbonio-silicio
dove P0 è la velocità di rotazione iniziale del e per favorire la presenza di terre emerse e la
pianeta, M la massa della stella e Q un fattore
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

produzione di biodiversità. J. N. Pierce [25]


che descrive la capacità di dissipazione suggerisce anche che l’attività geologica è
mareale. Fissando Q = 100 (pianeta secco), P0 inoltre in grado di mettere a disposizione
= 13 ore e t = 4.5 miliardi di anni, si ottengono elementi pesanti e fonti di energia ad una futura
valori di Rtl che coprono la regione abitabile per civiltà extraterrestre e una assenza della
le stelle di tipo M e per le stelle di tipo K meno tettonica a zolle potrebbe quindi in ogni caso
massive. stroncare sul nascere qualsiasi eventuale
sviluppo tecnologico. Inoltre il nucleo
Per le stelle di tipo M un altro ulteriore ostacolo differenziato terrestre produce il campo
è rappresentato dal fatto che il pianeta riceve un magnetico che permette lo schermaggio dalle
ammontare di radiazione X e UV particelle cariche del vento solare. Queste
caratteristiche dipendono dal calore interno di
superiore rispetto a quella dei pianeti orbitanti un pianeta, il quale a sua volta dipende da
attorno a stelle simili al Sole [31], soggette ad diversi fattori e in particolare dalla presenza di
una minore variabilità. elementi radioattivi. Assieme alla capacità di
trattenere un’ atmosfera, la capacità di
Nonostante modelli più recenti introducano conservare un calore interno dipende quindi
scenari nei quali esiste la possibilità di trovare sostanzialmente dalla massa, che non può
pianeti biocompatibili attorno alle stelle di essere troppo piccola.
piccola massa [32, 33, 34, 35], in attesa sia
della ricerca teorica che dell’osservazione
Per quanto riguarda fP′ , qui ridefinito come la
diretta ed infine ricordando che lo scopo è la
ricerca di vita complessa, possiamo frazione di stelle con pianeti dalle dimensioni
ragionevolmente escludere le stelle di piccola simili alla Terra nella HZ, recenti lavori riportano
massa dall’Equazione di Drake. Come piccola questa stima basandosi sui dati provenienti dal
ed intuitiva corroborazione di questa stima, dato catalogo ricavato dalla missione Kepler [36, 37,
che le stelle dalla massa simile a quella del Sole 38] e la stima che qui useremo per fP′ sarà
sono molto meno frequenti (circa il 90% delle quindi di 0.06 ± 0.03.
stelle di sequenza principale hanno una massa
minore), potremmo trovare poco probabile che Il successivo parametro da stimare ne include le
l’unica vita complessa che conosciamo si sia caratteristiche che un pianeta deve possedere
evoluta proprio attorno ad una di queste stelle per essere adatto all’evoluzione della vita, molte
meno longeve.
80
delle quali in realtà abbiamo già inglobato nei complessa, avremo una sottostima dei pianeti
precedenti coefficienti. Nel 2000, il noto testo ospitanti solo forme di tipo batterico, in quanto
“Rare Earth: Why Complex Life is Uncommon in sottoposte a vincoli meno stringenti. Il presente
the Universe” [39] di P. D. Ward e D. Brownlee scopo risulta infatti indirizzato alla stima del
suggeriva che i requisiti che dovrebbero essere numero finale N delle civiltà extraterrestri e non
posseduti da un pianeta per essere adatto alla alla valutazione dei passaggi intermedi.
vita complessa fossero così stringenti da
rendere la Terra una rarità altamente Per stimare fl′ è stata effettuata una semplice
improbabile nell’Universo. simulazione numerica nella quale è stata inclusa
Una importante caratteristica ad esempio la durata delle finestra temporale di abitabilità
individuata da Ward e Brownlee è la presenza di del pianeta per i 3 diversi tipi di vita (Sez. 1.3)
un grande satellite in grado di stabilizzare l’asse scalata per la vita della stella nella sequenza
di rotazione terrestre. principale data dall’ equazione 6, l’età media t ̃
(6.4 ± 0.9 miliardi di anni) di una stella nella
Rimandando ai numerosi testi esistenti la GHZ [15], la distribuzione in massa [45] e un
discussione e l’approfondimento di questi fattori
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

tempo aggiuntivo tfr durante il quale la


(ad esempio [39, 25, 40, 41, 42]), cerchiamo di comparsa della vita è “frustrata” dalla
dare una stima di ne, che in pratica nel nostro stabilizzazione del pianeta [46]. Un tipo di vita,
caso deve tenere conto solo dell’eccentricità se la relativa finestra la supporta, può comparire
dell’orbita e dell’inclinazione dell’asse di sul pianeta in un tempo casuale dato dal tipo di
rotazione. In pratica si tratta rispettivamente dei salto evolutivo e i tempi di possibile comparsa
coefficienti Pe e Pi dell’Equazione di Dole, sono assunti con distribuzione normale centrata
l’analoga all’equazione di Drake per i mondi sui valori tipici della Terra [47, 48], mentre
abitabili [43]. I dati per stimare con precisione l’incertezza è stata calcolata includendo o meno
questi coefficienti sono ancora insufficienti e le stelle di tipo K. Quindi questa simulazione, di
quindi, seguendo Dole [49], stimiamo ne = 0.76 tipo Monte Carlo, consiste essenzialmente nel
± 0.02. simulare grossolanamente la storia di certo
numero di stelle attraverso la generazione di
2.7. Presenza della vita complessa numeri casuali e le costrizioni date dai parametri
immessi.
Per stimare i prossimi coefficienti non possiamo
far altro che assumere che la vita Questa stima molto approssimata dà un valore
spontaneamente emerga da un ambiente piuttosto alto, come c’era da aspettarsi′ dalla
abiotico e che si evolva verso forme più stima di t: fl = 0.79 ± 0.9.
complesse una volta che il tempo e le condizioni
ambientali giochino a suo favore. Individuiamo 2.8. Vita intelligente
quindi il coefficiente fl′, qui ridefinito come la Per quanto riguarda l’emersione di vita
frazione di pianeti con vita complessa, intelligente (noogenesi) da forme di vita
considerando i 3 seguenti “colli di bottiglia” complessa, molti autori sono concordi
principali: la comparsa dei procarioti, degli nell’assegnare ad fi un valore abbastanza
eucarioti e delle forme complesse multicellulari. elevato [40]. Personalmente considero questa
Se questi salti evolutivi fossero invece molto stima forse piuttosto ottimistica in quanto non
improbabili anche in circostanze favorevoli, le esiste una “nicchia ecologica per l’intelligenza”;
conclusioni riguardo la possibilità di trovare vita la Natura ha infatti prodotto attraverso
extraterrestre diventerebbero piuttosto ovvie. Da l’evoluzione tantissimi tipi di esseri viventi,
notare anche che, avendo selezionato “reinventando” caratteristiche analoghe secondo
precedentemente solo pianeti adatti alla vita
81
percorsi evolutivi alternativi e prosperando Passando alla frazione f L delle civiltà
senza la comparsa di specie intelligenti (nel attualmente viventi, ci troviamo di fronte ad un
senso di potenziali precursori di una civiltà parametro del tutto sconosciuto e quello che
tecnologica). Risulta possibile che i meccanismi possiamo fare è ipotizzare alcuni valori L per la
che hanno sottoposto a pressione selettiva il vita media di una civiltà comunicante ed
tratto dell’intelligenza siano comparsi effettuare i calcoli. Prendendo l’invenzione della
probabilmente a causa di peculiari radio come ideale punto di partenza, la nostra
caratteristiche di un particolare e raro ambiente ad esempio è una civiltà comunicante da poco
creatosi nel continente africano in un certo più di 100 anni, intervallo durante il quale ha già
momento della storia biologica. L’evoluzione ha rischiato l’estinzione sotto la minaccia di una
prodotto quindi un “cespuglio” di specie di guerra nucleare. Seguendo il metodo di Pierce
ominidi, analogamente ad ogni altra specie [25], potremo semplificare il problema dividendo
animale, che condividevano parte di questo L per il tempo medio to di origine di una civiltà
particolare tratto. La situazione finale che nella Galassia. Considerando una età media per
osserviamo oggi è quella dell’estinzione di tutte i pianeti abitabili di 6.4 miliardi di anni [15] e
queste specie, che per un lungo periodo di considerando una media di 4 miliardi di anni
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

tempo hanno convissuto, eccetto quella della necessari per l’evoluzione [18], possiamo
quale facciamo parte. Dopo questa doverosa individuare un intervallo temporale di 2.4 miliardi
precisazione, osserviamo tuttavia che non di anni. Se i tempi di origine di queste civiltà
abbiamo elementi per stimare con precisione la sono uniformemente distribuiti in questo
possibilità di noogenesi e l’unica via resta quella intervallo di tempo, t0 diviene 1.2 miliardi di
di assumerla come un non troppo improbabile
risultato della presenza della vita complessa. anni.
Tenendo conto dei valori assegnati dei diversi 3. Risultati e discussione
autori, proponiamo il valore: fi = 0.5 ± 0.2.
Omettendo qui il procedimento di calcolo,
Per quanto riguarda l’emersione di una civiltà possiamo determinare la distribuzione trovata
comunicante, i prerequisiti fisici sulla specie da Maccone in funzione dei parametri descritti e
intelligente per un futuro sviluppo tecnologico stimati. Assumendo che le civiltà siano
sono quelli di essere una creatura terrestre uniformemente distribuite all’interno della GHZ
dotata di appendici con le quali manipolare gli (nel suo calcolo, Maccone assume che le civiltà
oggetti. Una specie che abbia queste siano all’interno dell’intero disco galattico [49]),
caratteristiche dovrebbe evolversi velocemente possiamo anche calcolare la funzione di densità
in una civiltà tecnologica in tempi del tutto di probabilità per la distanza della civiltà più
trascurabili rispetto a quelli geologici. I dubbi vicina, informazione senz’altro importante per le
riguardano soprattutto i limiti possibili dello speranze di un contatto e il progetto SETI. I
sviluppo tecnologico e, soprattutto, la durata
valori scelti per L saranno 103, 104, 105 e 106
della civiltà. Analogamente a fi, tenendo conto
anni, quindi si va dalla scala di grandezza del
dei valori assegnati da diversi autori: fc = 0.6 ± migliaio a quella del milione di anni.
0.3.
In figura 2 sono presentati a titolo di esempio la
Stiamo qui considerando la capacità di funzione per il numero di civiltà (A) e per la
comunicare e non la capacità di viaggio e distanza media della civiltà più vicina (B) per L =
colonizzazione interstellare, la quale presenta
105 anni. Interessante notare nella figura 2-(B)
delle limitazioni fisiche che ancora non
come entro circa 500 anni luce la probabilità di
sappiamo se siano o meno sormontabili. In quel
individuare una civiltà sia praticamente nulla e
caso la stima di fc probabilmente crollerebbe
che per un messaggio inviato all’ipotetica civiltà
verso valori più bassi e difficilmente prevedibili.
82
più vicina bisognerebbe probabilmente Ringraziamenti
aspettare alcune migliaia di anni per ricevere
una risposta. Nella tabella 3 sono riportati i Ringrazio il Dr. Alessio Gnerucci per le
valori medi e la moda (il valore più probabile, importanti osservazioni e suggerimenti.
cioè il picco della distribuzione) al variare di L.

In conclusione, in questo articolo abbiamo


cercato di stimare i parametri dell’Equazione di
Drake utilizzando il calcolo statistico derivato da
Maccone, ridefinendo/aggiungendo inoltre dei
fattori dove era ritenuto necessario.

Abbiamo ripercorse alcune delle più importanti


tematiche in campo astrobiologico e abbiamo
cercato di fornire una stima più moderna ai
parametri nella nuova veste data all’Equazione
di Drake.
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

Molte delle stime effettuate possono essere


soggette a notevoli correzioni, soprattutto grazie
ai dati provenienti dalla ricerca, mentre altre
possono essere anche stravolte da ulteriori e
motivate considerazioni. Alcuni coefficienti
incerti, come ne e come fl potrebbero dipendere
da fattori che ne potrebbero far precipitare il
valore rispetto a quello riportato, causando uno
spostamento della moda di N verso valori molto
più bassi e prossimi allo 0. La rilevazione di una
biogenesi indipendente a quella terrestre
rappresenterebbe in questo senso una scoperta
straordinariamente importante.

Rimangono inoltre molti dubbi riguardanti la


noogenesi e abbiamo visto che lo stabilire
diverse durate per la vita media di una civiltà
stravolge i risultati del calcolo anche nel caso
statistico, vanificando quindi anche in parte lo
s f o r z o d i s t i m a r e i v a r i c o e ff i c i e n t i
dell’Equazione Statistica di Drake. Infine, non
sono stati qui considerati ulteriori interrogativi e
anche paradossi riguardanti l’ipotetica esistenza
di civiltà extraterrestri, come anche la possibile
presenza di limitanti “meccanismi di
regolazione” per la noogenesi e la sua
evoluzione. Rimandiamo la discussione di
questi suggestivi interrogativi in un prossimo
articolo
83
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85

SCHIAVI DEGLI DEI


Recensione del Prof. Valentino Ceneri
di Valentino Ceneri

Preparatevi a rivedere e ad aggiornare tutte le spodestare gli dei dal loro Olimpo, ma solo di
vostre cognizioni sul sistema solare, sulla vedere da vicino come possa cambiare la
formazione del pianeta terra, sulla nascita e la prospettiva di vita, una volta accertato che le
successione degli ominidi e delle specie collisioni e gli sfioramenti tra i pianeti e gli altri corpi
antropomorfe più vicine a noi – comprese l’Homo di celesti abbiano, di fatto, reso possibile la
Neanderthal e l’Homo sapiens sapiens – voi che vi predisposizione delle condizioni di vita sulla terra.
accingete a leggere il libro di Biagio Russo Schiavi La Tiamat babilonese e la Tehom di cui parla la
degli dei, edito da Drakon Edizioni nel 2010. Bibbia. Immagino la costernazione dei teologi,
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

quando non potranno più raccontare la favoletta


Lasciate da parte, per un po’, anche quel sapete della creazione, resa banale dalla ovvietà
sulla Bibbia e sulle antiche civiltà sparse nell’arco autorefenziale del loro codice interpretativo volto
della cosiddetta Luna fertile, perché anche quei alla sottomissione ai loro dei. Perché nessuna delle
frammenti di conoscenze devono essere narrazioni antiche è banale e antiscientifico.
riposizionate per arrivare ad uno sguardo d’insieme
più coerente e più significativo. Si tratta di una Era questo che ci si aspettava dagli studiosi. Ed è
revisione della storia delle civiltà del Medio oriente, ciò che Biagio Russo, con la sua sagacia condita da
a cominciare dalla primaria postazione tra i due una passione adolescenziale, è riuscito a darci.
fiumi – detta la culla della civiltà – per la quale L’antico e il moderno, le formule matematiche più
occorre dimenticare l’impostazione evoluzionista o complesse e impensabili, per una comunità
positivista, quella, per intenderci, che enuncia le fasi scientifica ritenuta primitiva, confrontate col calcolo
della civilizzazione come una progressione dal infinitesimale dei calcolatori di ultima generazione,
meno al più civile o dal meno perfetto al più perfetto. fanno un mix di notti insonni nell’umile tentativo di
svelare l’arcano.
I Sumeri, a detta di Biagio Russo, erano arrivati già
a coprire, con la loro indagine, tutte le conoscenze Si narra della vicenda del corpo deforme del pianeta
di cui disponiamo noi, grazie allo sviluppo delle Terra (Tiamat), reso tale dall’urto inaspettato di un
scienze astronomiche, astrofisiche e delle scienze corpo celeste (Marduk), un pianeta girovago
della terra. La nostra astrofisica e l’astronomia dei dall’orbita imprevedibile, che le liscia la pancia –si fa
più moderni osservatori astronomici erano già per dire- rendendogliela concava e che la mette in
codificati nelle loro biblioteche di mattonelle condizione di far emergere l’asciutto, in modo tale
cuneiformi, conservate nella collezione più antica che, poi, da Pangea, con la deriva dei continenti, si
della storia: quella del Re assiro Assurbanipal. Gli arrivi all’attuale sua conformazione di oceani e
eventi che avevano preceduto l’attuale posizione continenti. L’evento è descritto in un grande Poema
astrale delle orbite dei pianeti e dei loro satelliti Epico della Creazione dei Sumeri, Enuma
erano stati descritti e disegnati proprio in quei elish (Quando in alto), databile al 3.000 a. C., la cui
supporti impastati di argilla. Il loro significato non descrizione corrisponde perfettamente alle
solo è stato interpretato ma anche esplicitato nei risultanze delle ipotesi scientifiche, fattesi strada da
suoi contenuti scientifici sorprendentemente congrui non più di due secoli fa e confermate dalle ultime
con le ultime ricerche della NASA e di astrofisici di scoperte astronomiche.
chiara fama.

Naturalmente, per i credenti delle varie religioni,


nessun pericolo per i loro dogmi. Non si tratta di
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Nel passare alla seconda parte, ci rendiamo subito dei continenti, a leggere quelli di Astrofisica e di
conto che gli assunti di base espressi nella biologia molecolare.
semantica grafica della copertina del libro di Biagio
Russo, Schiavi degli dei, non sono stati enunciati Tutte queste fonti, confrontate e riorganizzate per
per scherzo. Il nocciolo della rivelazione consiste in arrivare ad una tesi finale tra l’inverosimile e il
un ribaltamento della interpretazione della tradizione sorprendente: l’homo sapiens sapiens, diventato
biblica. Anzi, più che in un ribaltamento – citazione la persona che noi siamo, è il frutto di un cammino
dopo citazione – il testo ci porta alla rielaborazione accidentato e di combinazione di forze
di tutto il nostro sapere dei miti della creazione, di contrapposte, che ora si ritrovano a coesistere
quelli della Bibbia in prima linea. E’, difatti, un proprio nell’essere umano che noi siamo.
riposizionamento del grande puzzle scenografico
della creazione, con l’aggiunta e lo spostamento dei Le aspirazioni verso il dialogo col cielo e il desiderio
vari tasselli già esistenti con l’integrazione con quelli del ‘divino’ hanno potuto diventare verosimili e
dei nuovi rinvenimenti. alimentare il miraggio –forse- di un’ultima
dimensione dell’umano che supera le barriere della
Trovate, così, enumerati tutti gli attori elencati negli morte, grazie al cedimento dei figli di Dio che si
scritti di letteratura antica e negli scritti delle erano invaghiti della bellezza delle figlie degli
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

moderne scienze dell’uomo. Non siete contenti di uomini. Come è affermato nella Bibbia Sacra. E così
vederveli balzare incontro? Non abbiate paura. La sia. Il resto lo leggerete di persona.
maggioranza di loro li conoscete già. Ma attenti! Per
non andare in crisi, dovete liberarvi dagli stereotipi.
Dovrete imparare la nuova semantica e sarete
“Ne verbum quidem”, allora, sull’opera di Biagio
costretti anche a cambiare il vostro punto di vista.
Russo? Con chiarezza egli afferma di essersi
L’uomo, lulu, i giganti, i figli di dio, gli angeli, i fermato a considerare le civiltà della
guardiani/vigilanti, i Neftlin confrontati con cosiddetta Mezzaluna fertile. Delle altre, sparse nel
gli australopiteceni, gli afarensi, l’homo erectus, mondo intero, non se n’è occupato, lasciando da
l’homo abilis, l’Homo di Neanderthal, fino l’Homo di parte anche l’Europa. Ma questo non può essere un
Cro-Magnon(Homo sapiens sapiens), e poi Ea, demerito.
Tiamat, le dee madri, la Signora che diede la vita,
Certo, il vantaggio di disporre di ricerche innovative
Hawwah, Marduk, Nintu, Anu il dio del cielo, gli
nel campo della protostoria consiste nel fatto che
Anunnaki, Enuki il Signore della terra, per citarne i
esse aprono scenari insospettati che
più noti.
scombussolano le stereotipie, le visioni
Alla base di tutta la nuova visione delle cose, i testi cosmologiche, antropologiche e anche
ritenuti sacri, a cominciare dalla Bibbia, dai testi escatologiche che hanno fatto, per millenni, da
egiziani e soprattutto dagli scritti dei Sumeri, degli argine all’immane follia della percezione del caos e
Ittiti, degli Assiri, dei Babilonesi, dei Persiani. da guida verso le incerte mete dell’umanità. D’altra
Troverete citazioni dirette delle edizioni critiche della parte, prendere in considerazione le ipotesi
Bibbia, del Poema di Ghilgamesh, de La Leggenda espresse da alcuni autori, come i datati Gordon
di Sargon, del Poema Epico della Creazione Enuma Childe, Gimbulas e Renfren, ma anche più recenti
elish (Quando in alto), il Poema di Atrahasi o del come Riccardo Lala (10.000 anni di civiltà europea),
Grande Saggio, il Libro di Enoch, l’Apocrifo della sulla cosiddetta Civiltà danubiana della
Genesi e di tanti altri documenti. Una nutrita mitteleuropa, risalente a quella stessa distanza di
documentazione archeologica e paleografica vi tempo, non avrebbe portato ad un conflitto di
guiderà alla comprensione delle dimostrazioni più attribuzioni tra le culture, anche se da quelle parti
dirompenti contro gli stereotipi della dormiente che alcuni autori ipotizzano la nascita del linguaggio
cultura dei vari cristianesimi che cullano il sonno simbolico, al tempo dell’apparizione dell’Homo
della ragione dell’occidente. sapiens sapiens.

Sarete costretti, inoltre, a rileggere i testi delle Non posso tacere neanche sulla sorpresa della
scienze della terra, a rinverdire la Teoria della deriva recentissima (1994-2006) scoperta del sito Gobekli
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Tepe, in Turchia, che arretrerebbe la nascita della
civiltà a 12.000 anni fa, in epoca sicuramente
antidiluviana, collocandola territorialmente molto più
a nord di Ur dei Sumeri al confine tra la Turchia e la
Siria, vicino all’antica Harram (la Carre romana). Ma
la scoperta è troppo recente per essere
metabolizzata e rielaborata dal mondo accademico

Tutto questo non toglie nulla al merito di Biagio


Russo, per la sua onestà intellettuale e per la
grande fatica che si è sobbarcato nel fare le ricerche
nelle migliori biblioteche europee e nel mettere a
confronto una vasta bibliografia, che rende il libro
indispensabile per coloro che avvertono il bisogno di
scrollarsi di dosso i dogmatismi che infestano la
cultura contemporanea.
Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

La crisi della cultura, la rottura degli stereotipi è


motivo di sofferenza per coloro che si fidano solo
degli schemi del passato. Solo il rinnovamento dei
modelli di vita, basati non sugli stereotipi ma sulla
conoscenza scientifica dell’evoluzione della specie
umana potrà garantire una solida base di partenza
per le trasformazioni-metamorfosi dell’uomo
contemporaneo, che dovrà affrontare molte lotte
ancora per non essere ‘schiavo’ di nessun altro
essere. Compresi quelli chiamati “dei”.

Valentino Ceneri è nato a Cappelle sul Tavo (PE) nel Ha pubblicato numerosi saggi tra cui: Mutamenti
1939. socioculturali e valori cristiani, 1977, Roma; Dalla
Psicoanalisi alla psicoterapia analitica
Ha conseguito: il Dottorato di ricerca in Teologia, esistenziale, 1981, Pescara; Il complesso di Edipo:
presso la Pontificia Università Lateranense di Roma; tramonto o superamento?, 1983, Roma; La nascita
la Laurea in Sociologia, specializzazione del linguaggio, 1984, Franco Angeli,
etnoantropologica e la Laurea in Psicologia presso Milano; L’evoluzione psichica dell’uomo; Lettera a
l'Università La Sapienza di Roma; il Diploma di Pinocchio; L’identità rispettata; Valori: gabbie o
Psicoterapia presso l'I.P.A. di Roma. libertà; La nascita del desiderio (La filogenesi
dell’amore), Ed. Carabba, 1998, Pescara; Il
Ha insegnato: Antropologia culturale presso la
Minotauro; Prometeo, Ed. Psi. co.ra, 1999,
Pontificia Università di S. Tommaso di Roma;
Pescara, Il punto Omega e gli attrattori della
Scienze sociali, Psicologia, Pedagogia presso le
mente, A. Molinaro - F. De Macedo, edizioni Pro
Scuole Secondarie della provincia di Pescara.
Sanctitate, 2006, Roma; Tutto il corpo nella mente e
È stato Giudice onorario del Tribunale per i tutta la mente nel corpo?, Roma, 2008.
minorenni de L'Aquila.
Il Maestro d'ascia, Edizioni Tracce, 2011, Pescara, è
È Psicologo clinico Psicoterapeuta. il suo primo romanzo.


Vive con la famiglia a Moscufo (PE)


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Tracce d’Eternità N. 26 Nuova Serie Luglio 2015

‘UNITED WE STAND, DIVIDED WE FALL’

www.associazioneaspis.net

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