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STUDIO LEGALE DI LUZIO

Avv. Raffaele Di Luzio


Avv. Andrea Di Luzio
P.zza Alessandrini 22 65127 Pescara

Al Sindaco del Comune di Pescara


SEDE

Al Sindaco del Comune di Montesilvano


SEDE

Al Presidente della Provincia di Pescara


SEDE

Al Presidente della Regione Abruzzo


SEDE

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti


SEDE

Spett.le T.U.A. S.p.A


SEDE

e p.c. Al Prefetto di Pescara


SEDE

e p.c. Alla Corte dei Conti


SEDE

e.p.c. Associazione Provinciale Ambulanti


FIVA/Confcommercio
SEDE

Oggetto: diffida stragiudiziale

Con il presente atto, i cittadini di Pescara, appartenenti ai comitati e alle Associazioni


riportati in calce, che sottoscrivono il presente atto per conferma e delega, mi hanno dato
mandato di evidenziarVi quanto segue.
Preliminarmente appare opportuno evidenziare le condizioni di assoluto degrado in cui versa
da lunghi anni Via Castellammare Adriatico, meglio conosciuta e di seguito denominata "Strada
Parco", fatta oggetto da decenni di commesse pubbliche quantomeno irregolari – tra cui la
cessata Filovia di Pescara - che hanno prodotto gravi danni patrimoniali e non, stimabili in oltre
20 milioni di Euro, oltre al conseguenziale nocumento procurato al paesaggio, al territorio, al
preesistente decoroso stato dei luoghi, senza garantire alcun beneficio in termini di servizi
giammai resi alla Comunità.
Di poi non si può non sottacere la nota volontà dell'Amministrazione cittadina, che prendendo
finalmente atto del fallimento del progetto sin qui perorato, vorrebbe far percorrere sulla Strada
Parco - una volta riacquisita dalla Stazione appaltante TUA S.p.A. la disponibilità dei suoli – da
normali autobus di linea a metano su un tracciato palesemente inadeguato, già malamente
elettrificato, sin dall'origine inadatto ad accogliere una metropolitana veloce di superficie a
doppia corsia di transito. Tale inadeguatezza deriva ictu oculi dalle dimensioni anguste della
carreggiata: sette metri (e in alcuni punti assai meno) in luogo dei m. 7.50 richiesti dal codice
della strada.
Aggiungasi che il tracciato in parola - allo stato attuale - necessita di radicali lavori di
consolidamento strutturale, dovuti alle pessime condizioni d'uso in cui versa, mai oggetto di
manutenzione sin dall'epoca della sua costruzione che risale agli ultimi anni novanta.
Sussiste, inoltre, la irrisolta questione della presenza sul lato mare di marciapiedi non a norma,
dotati di dimensioni insufficienti al minimo come prescritto dalla normativa di settore (di metri
1,50) e, addirittura, gravati da centinaia di barriere architettoniche insuperabili per mancanza
di spazi idonei ad addolcire le pendenze degli scivoli, ben superiori al limite massimo dell'8%
previsto dall'Ordinamento nazionale e comunitario. Non sono, altresì, a norma le banchine di
fermata alte ben trenta centimetri poichè realizzate a misura del pianale del cessato “Phileas”
olandese, tutte da rimodulare in altezza ed accessibilità.
Detti lavori, già promessi da lungo tempo dalla Stazione appaltante, non sono stati mai
realizzati, in ciò disattendendo l'apposita prescrizione del Comitato di Coordinamento Regionale
V.I.A. deliberata con Giudizio n. 2275 dell'11 settembre 2013. Deve segnalarsi inoltre che:
l'impianto d'illuminazione è ormai vetusto e inefficiente, la pista ciclabile adiacente è
pericolosamente sconnessa nel fondo stradale dalle radici emerse dai numerosi alberi a dimora,
e da ultimo, ma non per minore importanza, vi è la presenza di ben 19 incroci a raso.
Ostinarsi a perseguire una scelta sbagliata, come sembrerebbe emergere dalle dichiarazioni
rese di recente dalla T.U.A., avallata dalla struttura tecnica comunale, procurerebbe - a giudizio
dei miei rappresentati - danni ancora maggiori al patrimonio comune e nessun beneficio alla
mobilità sostenibile, che mal si conciliano con i criteri a cui dovrebbe sempre ispirarsi il corretto
agire della Pubblica Amministrazione. Fra i tanti corollari del buon agire menzionato,

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richiamiamo il principio di economicità, il quale impone il minore uso di risorse possibile, in
modo che i costi della gestione amministrativa non solo non superino i benefici preventivati,
ma risultino altresì proporzionati ed adeguati.
Ad ogni buon conto, dopo circa trent’anni e 20 milioni di euro spesi, il Comune di Pescara –
unitamente a quello di Montesilvano - non ha avuto alcuna migliore idea se non quella di
trasformare l'unico Viale ad oggi a disposizione della mobilità dolce, dove le famiglie con
bambini possono passeggiare in estrema tranquillità e sicurezza, ed ove tutti i mercoledì viene
svolto il mercato cittadino, in una strada atta esclusivamente al passaggio di autobus a metano,
con la conseguente attivazione di centinaia di semafori posti nei diciannove incroci ad alta
densità di traffico che interessano il tracciato, che finirebbero inequivocabilmente per rallentare
la circolazione veicolare mare-monti e annullare in modo significativo i benefici desumibili dalla
qualità dell'aria (che così non sarebbe inquinata) dal passaggio dei bus sulla Strada Parco.
Infatti appare quantomeno irrazionale da un lato spendere milioni di euro per la costruzione di
nuove piste ciclabili, nate per incentivare una mobilità sostenibile, e dall’altro spenderne molti
di più per distruggere quelle preesistenti.
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Ciò premesso, restando ferma la reiterata richiesta dei miei rappresentati, volta appunto a
preservare la preziosa infungibile funzione sociale che la Strada Parco garantisce da oltre un
ventennio alla complessiva qualità della vita della popolazione residente e non, per quanto
sopra evidenziato, in assenza di soluzioni tecniche percorribili tese all'applicazione e alla
salvaguardia del principio di precauzione sancito dal diritto comunitario e dall'art. 3 ter del D.
L.vo n. 152/2006, i miei rappresentati
EVIDENZIANO
la eventuale responsabilità penale, civile, amministrativa, da accertarsi nelle competenti sedi,
per le conseguenze sull'incolumità pubblica che dovessero manifestarsi sui cittadini utenti e
segnatamente sui residenti nell’area caratterizzata dalle criticità evidenziate, ciò per effetto
dell'applicazione di un servizio di trasporto pubblico su un tracciato mai attrezzato a tale scopo
sia a fini di sicurezza di esercizio, sia a quelli di piena incondizionata accessibilità in guisa tale
da garantire ai detentori di titolo di viaggio alcuna discriminazione di sorta.
Nel contempo
DIFFIDANO
Tutte le Autorità competenti, in ossequio al richiamato principio di precauzione, al fine di
fronteggiare condizioni di pericolo che possano procurare discriminazioni e danni gravi
irreversibili ai cittadini, ad imporre tutte le attività tecniche ed economiche necessarie a porre
in sicurezza lo stato precario dei luoghi, e ad assumere ogni misura e cautela volte a eliminare

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radicalmente le condizioni di inadeguatezza strutturale sopra descritte, onde elidere i rischi
connessi alle condizioni di vita della popolazione, specie quella debole e disagiata;
NONCHE'
ad astenersi dall'autorizzare, asseverare e dare esecuzione a progetti relativi a nuove attività
di trasporto pubblico sull'asse in questione, fintantoché non saranno rimosse tutte le discrasie
tecniche strutturali evidenziate che rendono la Strada Parco inagibile allo scopo prefissato oltre
che pericoloso per l'incolumità pubblica della popolazione.
Con richiesta di esame e riscontro urgente, si porgono i saluti più cordiali.
Pescara, 12 aprile 2018
Avv. Andrea Di Luzio

Per conferma e delega

PESCARA BICI FIAB: Laura Di Russo

COMITATO "OLTRE IL GAZEBO": Antonella De Cecco

COMITATO VENTIMILA METRI CUBI: Antonella Ciancaglini

COMITATO UTENTI STRADA PARCO: Maurizio Biondi

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