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Il curioso Parco dei Mostri (detto anche “Bosco Sacro”) a Bomarzo (VT) fu realizzato nel 1552
su idea dell’architetto Pirro Ligorio (lo stesso che progettò Villa d’Este a Tivoli) su commissione
del principe Pier Francesco (detto “Vicino”) Orsini. Nulla di certo si sa sugli scultori che
scolpirono le statue.
Le Sfingi I
All’ingresso del Parco sono poste due sfingi; sotto quella raffigurata in questa foto è incisa la
seguente frase: “CHI CON CIGLIA INARCATE / ET LABBRA STRETTE / NON VA PER QUESTO
LOCO / MANCO AMMIRA / LE FAMOSE DEL MONDO / MOLI SETTE”.
Cioè: Chi non prova stupore di fronte alle statue di Bomarzo, non sarà in grado neanche di
apprezzare le Sette Meraviglie del Mondo.
Le Sfingi II
“TU CH’ENTRI QUA PON MENTE / PARTE A PARTE / ET DIMMI POI SE TANTE /
MARAVIGLIE / SIEN FATTE PER INGANNO / O PUR PER ARTE”
Proteo
Tartaruga sormontata dalla Fama alata - Il loro sguardo volge verso la testa di un’orca
con le fauci spalancate (che in questa foto non è visibile). La scena parrebbe simboleggiare la
situazione di pericolo da cui può salvaguardare solo una condotta prudente (la tartaruga) e
tempestiva (la Fama alata).
Fontana di Pegaso
Fontana di Pegaso
Casetta Pendente
L’Orco – Attraverso la sua bocca si entra in una stanza, dotata di un tavolo e due sedili di
pietra.
Attorno alle sue fauci compare la seguente scritta: “OGNI PENSIERO VOLA”; essa però non
è quella originaria, la quale era la seguente: “LASCIATE OGNI PENSIERO VOI CH’INTRATE”,
con evidente riferimento alla Porta dell’Inferno dantesco.
Panca Etrusca
Cerere
Donna Dormiente
La Donna dormiente
La Furia alata
La Furia alata
Echida ed i due leoni
Echidna ed i due leoni – Echidna era un mostro con la parte superiore del corpo di donna
e la parte inferiore serpentiforme. Era moglie di Tifeo, con il quale aveva generato degli
esseri terribili, tra cui: Cerbero, la Chimera, le Arpie.
Cerbero
Cerbero
Tempietto
Sebastiano Inturri