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CRONACHE DI SCUOLA

Prefazione
Questa storia è nata durante un’ora di scuola, magari per noia, o magari per voglia di
rilassarmi. Quindi non aspettatevi chissà che, ma sarà una lettura poco impegnativa
e rilassante, basata sulle mie vicende scolastiche di questi giorni di Maggio 2018.
Buona lettura

Venerdì 11 maggio 2018, h. 9:43


Ho deciso di iniziare a scrivere questo racconto poiché non ho intenzione
di subirmi 4 ore di disegno annoiandomi terribilmente. Sempre meglio
narrare questa mattina che ascoltare le ripetizioni infinite del Gotico,
Cimabue e Giotto. Se stessi ad ascoltare gli interventi dei miei compagni,
ci sarebbe da buttarsi dalla finestra. Devo necessariamente ringraziare il
mio compagno di banco, che da più di 10 anni mi aiuta, sin dagli anni delle
elementari. Ci divertiamo a tirare scherzi più o meno brutti a coloro che
sono davanti a noi, magari tirandogli calci alle sedie per far passare poco
più velocemente il tempo. La nostra giornata è divisa in tre: due ore
iniziali di Disegno, poiché la nostra prof di Educazione Fisica, come al
solito, è in gita, un’ora di intramezzo con lettura dei passi finali
(finalmente) dei Promessi Sposi, nel quale la frase finale “se vi abbiamo
annoiato, credetemi non s’è fatto apposta”, avrebbe dovuto inserirla a
caratteri cubitali all’inizio, come avvertimento agli incauti lettori, che
magari si immaginano una lettura carina ed interessante, che in realtà si
rivela un mattone tremendo, e le due ore finali di programma ancora di
Disegno. Solo i nostri prof anziché prendersi ore libere scelgono di venire
da noi, secondo me sono masochisti. Noi staremmo leggendo
l’approfondimento artistico della Cappella degli Scrovegni a Padova, ma è
solo molto noioso, senza alcun intramezzo, come se fossero due ore che
sembrano una mazzolata con una balaustra sulla nuca. E’ una giornata
calda il giusto, ma in classe, con il calore di 25 corpi compresa la prof, la
temperatura sale ai livelli di Mercurio, o peggio. Anche con finestre
completamente aperte, queste non riescono a smaltire completamente il
monossido di carbonio del nostro respiro, portando ai livelli di un insulto
anossico grave in tutta la classe. Queste ultime settimane dell’anno
sembrano infinite, estremamente cariche di verifiche, interrogazioni e
compiti a casa. Spero solo che finiscano in fretta, per poi dedicarci a tre
mesi di svago, relax e compiti delle vacanze. Non si è mai capito il reale
motivo dei compiti delle vaganze, il cui stesso nome è un ossimoro
antitetico; infatti se siamo in vacanza, non ha senso riempirci di esercizi
che alla fine quasi nessuno farà, ma sarebbe meglio darci circa 10-15
esercizi che poi ci distribuiremo nei tre mesi. Fra poco anche queste prime
due ore sono finite. La nostra prof di Disegno è unica, di aspetto robusto,
molto brava ma se ci si mette diventa di una noia talmente importante da
dare la nausea. Mi chiedo da sempre come riesca a non seccarsi mai la
gola a forza di spiegare questi benedetti dipinti.

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